OSSERVARE PER PROGETTARE AZIONI DI PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "OSSERVARE PER PROGETTARE AZIONI DI PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE"

Transcript

1 OSSERVARE PER PROGETTARE AZIONI DI PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE E.Beato L. Marchesi Osservatorio delle Dipendenze ASL di Bergamo Bergamo 12 novembre 2010

2 osservare per progettare azioni di prevenzione delle dipendenze 1. Perché è importante osservare, conoscere 2. Come l Osservatorio svolge questa funzione in relazione in particolare all attività di prevenzione 3. Cosa osserva e cosa mette a disposizione 4. Come i dati possono essere utili ad orientare la programmazione

3 Commissione Prevenzione F(x) Supportare la programmazione locale offre dati e elementi di lettura del contesto socio-demografico, dell andamento del fenomeno dei consumi e dei consumi problematici, dell offerta e della domanda di prevenzione Produzione di materiali utili alla programmazio ne e alla diffusione delle evidenze di letteratura 3

4 Cos è l Osservatorio delle Dipendenze? Struttura del Dipartimento Dipendenze collocata in staff alla direzione E attivo dal 2002 Fenomeno sempre più complesso, in rapida e continua evoluzione, risorse sempre più scarse dotarsi di strumenti di conoscenza misurazione e monitoraggio utili ad orientare in maniera efficace interventi e risorse You can t manage what you can t measure

5 Osservare la realtà per costruire un sapere Polo di conoscenza e di sorveglianza dei fenomeni di consumo e di dipendenza Supporto all attività di programmazione Osservare la realtà per predisporre un agire produrre informazioni indispensabili al monitoraggio e all interpretazione degli stessi dal punto di vista epidemiologico e sociale messa a disposizione di elementi di conoscenza chiari e mirati, così da favorire prese di decisione fondate il più possibile su elementi e criteri oggettivi e espliciti.

6 Osservare la realtà per costruire un sapere Polo di conoscenza e di sorveglianza dei fenomeni di dipendenza Supporto all attività di programmazione Osservare la realtà per predisporre un agire Per svolgere la sua funzione ha dovuto attrezzarsi, attraverso: - fonti utili a conoscere i fenomeni a livello locale (da sole fonti interne a fonti esterne, valorizzando dati disponibili, ma mai utilizzati dati Prefettura, dati sulle analisi stupefacenti sequestrati) - relazioni e scambi (es Prefettura) realizzazione o collaborazione ad indagini ad hoc (Monitour, Mens Sana in Corpore Sano); - portando su scala locale indagini europee (ESPAD)

7 Dal 2002 al 2010 Maggiori fonti: (CNR, Ministero di Grazia e Giustizia, Ministero dell Interno/DCSA, Dipartimento PAC/ASL, Dipartimento Prevenzione/Laboratorio Salute Pubblica, Prefettura, indagini ad hoc ) Analisi più ricche e articolate (possibilità di disporre di database costruiti su record individuali e di poterleincrociare) Maggior ricchezza di informazioni (non solo più aree studiate, ma anche più informazioni rispetto a quelle già precedentemente indagate) sul quadro attuale e su quello prospettico (es. stime domanda sommersa di trattamento) Centratura sulla provincia di Bergamo (cfr. Lombardia, Italia) e dettaglio, ove possibile, per Ambito Territoriale

8 Dal 2002 al 2010 ALCUNI DATI DISPONIBILI CONSUMO (alcol e sostanze stupefacenti) popolazione generale e popolazione giovanile CONSUMI PROBLEMATICI MORBOSITA (ricoveri per patologie o eventi morbosi correlati al consumo di alcol o sostanze stupefacenti) MORTALITA (causa alcol droga-correlata) SPESA SANITARIA INTERVENTI IN ATTO (cura, prevenzione, inclusione sociale) INTERVENTI DI CONTRASTO DEL FENOMENO (sequestri, carcerazioni ) MONITORAGGIO SOSTANZE STUPEFACENTI PRESENTI SUL TERRITORIO PROVINCIALE INCIDENTALITA ALCOL DROGA CORRELATA OEDT, IPSAD, ESPAD e INDAGINI LOCALI (Mens Sana in Corpore Sano, Progetto Popper, progetti area notte) PREFETTURA, COMMISSIONE MEDICA PATENTI BANCA DATI DIPARTIMENTO DIPENDENZE (utenza SerT Carcere, Unità di strada, servizi residenziali e semiresidenziali) SDO (schede di dimissione ospedaliera) Banca dati aziendale su accessi PRONTO SOCCORSO REGISTRO DI MORTALITA SDO (schede di dimissione ospedaliera) E SISTEMA DI TARIFFAZIONE AMBULATORIALE, SPECIALISTICA, FARMACEUTICA BANCA DATI DIPARTIMENTO DIPENDENZE (trattamenti, interventi di prevenzione attuati tipologia, numerosità, distribuzione, aderenza alle indicazioni di efficacia.) ALTRE RILEVAZIONI AD HOC BANCA DATI POLIZIA DI STATO LABORATORIO SALUTE PUBBLICA ANALISI SOSTANZE SEQUESTRATE LAVORI IN CORSO FONTE

9 Oggi disponiamo di molti dati e di molte informazioni che ci permettono non solo di avere un dettaglio interessante sulle caratteristiche del fenomeno e sull andamento nel tempo (utile per costruire previsioni), ma di evidenziare in specifici territori e nei diversi contesti (comunità, scuola, ambienti ricreazionali ), i fattori di rischio correlati all uso di sostanze su cui intervenire. Fattori, descritti in letteratura, che se presenti espongono il soggetto ad una maggior probabilità di consumare sostanze Più elementi utili a comprendere cosa sta accadendo per poter orientare le diverse azioni nei diversi contesti e.ambiti

10 Il consumo di sostanze psicoattive oggi è un fenomeno sempre più complesso ci riguarda sempre più da vicino, è in espansione è trasversale alle generazioni, ai generi, ai contesti.. è in rapida evoluzione tipologie di sostanze, modalità d uso, target, ambienti di consumo,attese trova terreno fertile nell attuale situazione di crisi economica, culturale ed etica (sfuducia nel futuro, ricerca di beni che possono fornire soddisfazione emotiva)

11 .fenomeno complesso Impatta su dimensioni diverse del nostro vivere: individuale, familiare, sociale, economica è guidato da ferree leggi di mercato e da efficaci strategie di marketing sa approfittare delle potenzialità che il contesto attuale consente, per introdurre prodotti innovativi a prezzo accessibile (es. eroina bianca e ketamina)

12 .fenomeno complesso concetto di droga si sta normalizzando Scardina o rende incerti i classici paradigmi di lettura sui quali si sono attivati interventi in questi anni

13 Storicamente molti sono i soggetti che anche a livello territoriale investono tempo,denaro, motivazione, sulla prevenzione + - Ricchezza di risorse umane e di esperienze frammentarietà delle esperienze, disomogeneità territoriale, tendenza a ripetere le esperienze senza valutarne appropriatezza (quello che faccio risponde al bisogno?) ed efficacia (raggiunge il risultato atteso?)

14 Perché è importante Osservare, conoscere Il consumo di sostanze psicoattive oggi è un fenomeno Le risorse sempre sono poche più complesso e vanno mirate, che ma richiede soprattutto a chi èperché chiamato riguarda a svolgere il ben-essere una funzione delle preventiva famiglie del (sviluppo nostro territorio del benessere, protezione ) attenzioni sempre più fini Conoscenza della realtà Conoscenza delle evidenze di efficacia Corretta individuazione degli obiettivi, del target, delle azioni e strategie e degli indicatori di valutazione dell efficacia

15 Di fronte a tanta complessità Il nostro agire deve essere orientato, integrato ed efficace Esito di letture e di scelte condivise all interno della rete Valutare gli esiti degli interventi alle caratteristiche del fenomeno in quel determinato contesto e alla sua evoluzione per scegliere dove e come investire (obiettivi e strategie di intervento) Alle evidenze di efficacia una prevenzione fondata sulla ricerca, come avviene in medicina

16 Come l Osservatorio ha supportato la programmazione nell area della prevenzione? attraverso investimenti mirati Fornendo dati e informazioni sull offerta preventiva nell area delle dipendenze (nel 2003 interventi informativi a spot, disomogeneità territoriale, nessun riferimento a linee guida, all analisi del bisogno, alla valutazione) Promuovendo dialogo e confronto sull importanza del dato (rilevare il bisogno e mirare l intervento) e della conoscenza delle Linee guida internazionali prevenzione fondata sulla ricerca (Progetto RE-LIGO)

17 Come l Osservatorio ha supportato la programmazione nell area della prevenzione? attraverso investimenti mirati Individuando e condividendo con il GT, gli indicatori utili alla lettura del fenomeno e all individuazione dei fattori di rischio specifici e riferiti ai diversi contesti (comunità, scuola, famiglia..), a partire dai principi del NIDA e dai fattori di rischio e protettivi indicati

18 Come l Osservatorio ha supportato la programmazione nell area della prevenzione? attraverso investimenti mirati Mettendo a disposizione dati, e ipotesi di lettura attraverso report costruiti ad hoc Con l attenzione di accompagnare il dato statistico e la sua inevitabile semplificatorietà con note, ipotesi interpretative aperte, da saturare con il contributo dei membri della Commissione Prevenzione o del Gruppo Tecnico rappresentativi di diverse realtà e così di diversi punti di osservazione - al fine di rendere più ricca complessa e utile la descrizione

19 Cosa osserva e cosa mette a disposizione:: Quali dati I Programmi di Prevenzione dovrebbero accrescere i fattori di protezione ed eliminare o ridurre quelli di rischio ( Principio 1 del NIDA - Hawkins et al. 2002). Fattori di rischio fattori protettivi

20 FAMIGLIA Familiari che usano sostanze Relazioni familiari povere Scarsa supervisione FATTORI DI RISCHIO SCUOLA abbandono precoce, scarso rendimento, disponibilità di droga USO DI SOSTANZE COMUNITA Diffusione di sostanze Povertà Criminalità diffusa Disoccupazione Scarsa offerta di opportunità di socializzazione Bassa scolarizzazione INDIVIDUALI ADHD, disturbi della condotta, disturbi dell umore, PTSD, disregolazione emotiva, sensation seeking, abusi, attività illegali, fallimento scolastico GRUPPO DI PARI Abuso di sostanze Approvazione

21 FATTORI PROTETTIVI FAMIGLIA Attaccamento Legami familiari positivi Monitoraggio genitoriale Regole chiare INDIVIDUALI Autocontrollo Successo scolastico forte legame con le istituzioni SCUOLA Regole/ politiche Antidroga USO DI SOSTANZE GRUPPO DI PARI Competenze e competitività scolastica COMUNITA Attaccamento alla comunità Alto livello di istruzione Opportunità di impiego Presenza servizi x infanzia Norme antidroga

22 Fattori di rischio nella comunità Dati Presenza nella comunità di una consistente diffusione delle sostanze Presenza di gruppi giovanili che fanno uso di sostanze Presenza di un alta percentuale di popolazione a bassa scolarizzazione (scuola dell obbligo) Alto livello di disoccupazione Presenza di consistenti sacche di povertà Presenza di una criminalità diffusa Collocazione geografica isolata della comunità Consumi e consumi problematici (popolazione scolastica, utenza SerT, ricoveri e decessi, droga-alcol correlati, accessi al PS, segnalazioni Prefettura, incidenti stradali ) Stime(metodo cattura-ricattura) Consumi tra la popolazione e la popolazione giovanile (ESPAD o indagini ad hoc Livello di istruzione della popolazione (istruzione secondaria, abbandono scolastico) Situazione occupazione e disoccupazione Reati Offerta aggregativa e ricreativa Scarsa offerta di opportunità di socializzazione

23 Fattori protettivi nella comunità Dati Presenza di norme e politiche che vanno nella direzione del non uso di sostanze psicoattive Alto livello di istruzione Presenza di un mercato del lavoro che offre svariate possibilità di impiego Attenzione ai fenomeni di uso e abuso di sostanze nelle programmazioni territoriali(pdz) Livello di istruzione della popolazione (istruzione secondaria, abbandono scolastico) Situazione occupazione e disoccupazione Presenza di: gruppi giovanili impegnati, di una rete significativa tra agenzie e servizi del territorio che operano con ragazzi, adolescenti e giovani, di servizi ed interventi rivolti alla popolazione giovanile che ne promuovano il protagonismo Politiche per le famiglie e per i minori (PdZ) Politiche preventive (PdZ) Presenza di servizi rivolti a minori Disponibilità di risorse come servizi sociosanitari, casa, strutture per la prima infanzia

24 Fattori di rischio nella scuola Dati Disponibilità di Droga Percezione che in ambito familiare, scolastico, dei pari e della comunità vi sia approvazione nei confronti del consumo di sostanze psicoattive. Scarso rendimento Precoce abbandono scolastico Consumi tra la popolazione e la popolazione giovanile prevalenze di consumo percezione prossimità, percezione dei rischi, Atteggiamento nei confronti delle sostanze (ESPAD) Livello di istruzione della popolazione (istruzione secondaria, abbandono scolastico) Fattori protettivi nella scuola Presenza di Regole/ politiche Antidroga Dati Esplicitazione in documenti e nella gestione scolastica di tale orientamento (chiara mission, mirate attenzioni preventive ) work in progress

25 Fattori di rischio nella famiglia Ambiente familiare disordinato, in particolare i familiari che abusano di sostanze o soffrono di disturbi mentali; Mancanza del legame di attaccamento fra genitore e figlio; Dati Utenza SerT con figli minori work in progress Genitorialità inefficace, in particolare nei confronti di bambini con difficoltà caratteriali e problemi comportamentali; work in progress Mancanza della Supervisione Genitoriale work in progress Fattori protettivi nella scuola Legami familiari forti e positivi; Monitoraggio da parte dei genitori dei comportamenti dei figli e delle attività che conducono con i pari; Regole di condotta chiare che la famiglia fa rispettare; Coinvolgimento dei genitori nella vita dei loro figli; Dati work in progress

26 Alcuni dei dati utilizzati per orientare la programmazione Dati demografici: n. residenti, distribuzione fasce d età, n. minori, n. stranieri residenti, n. minori stranieri residenti, area geografica provenienza, tasso di immigrazione; Dati inerenti la scolarizzazione: indice conseguimento diploma scuola media superiore, indice non conseguimento scuola dell obbligo; Dati inerenti il mondo del lavoro: Tasso di attività, tasso di occupazione, tasso di disoccupazione; Infrastrutture presenti: indicatori di offerta scolastica, offerta ricreativa aggregativa, scuole guide, imprese e addetti; Informazioni rispetto ai Piani di Zona (budget politiche giovanili, budget prevenzione, tavoli a cui afferisce la programmazione nell area della prevenzione, modalità di 26 rilevazione dei bisogni in materia di prevenzione)

27 Alcuni dei dati utilizzati per orientare la programmazione I dati sui consumi di alcol e sostanze stupefacenti (Europa, Europa ed Italia,indagini ISTAT 2007 IPSAD, ESPAD, HBSC, alcune indagini locali); Indicatori di consumo problematici: (incidenti stradali correlati, segnalazioni Prefettura, utenza SerT, morbosità, mortalità, reati, sequestri); I dati sull offerta di prevenzione; I dati sull offerta aggregativa e promozionale; I dati sui progetti di prevenzione delle dipendenze attivati dagli degli Ambiti Territoriali; L attività di prevenzione realizzata dai Ser.T. della provincia di Bergamo 27

28 DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE I CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE IN PROVINCIA DI BERGAMO: Uno sguardo al fenomeno e all attività di prevenzione Alcune informazioni inerenti l Ambito Territoriale di Bergamo Sono stati prodotti diversi REPORT a supporto dei programmatori Lettura e analisi dei dati ed elaborazione di ipotesi strategiche a livello provinciale e di ogni singolo Ambito territoriale Alcune indicazioni sulla programmazione e attuazione di interventi di prevenzione dell uso e abuso di sostanze nei diversi contesti di intervento Coordinam ento Prefettura di Uffici di Bergamo Piano Ufficio Territoriale del Governo N. 04/ L area della prevenzione delle dipendenze nei PIANI DI ZONA (analisi dei P.d.Z.) 28

29 Osservatorio Dipendenze Produzione di materiali utili alla programmazione IN PRODUZIONE IN VISTA DELLA PROSSIMA PROGRAMMAZIONE TRIENNALE dei P.d.Z I consumi di sostanze psicoattive in provincia di Bergamo: uno sguardo al fenomeno e all attività di prevenzione I consumi di sostanze psicoattive in provincia di Bergamo: uno sguardo al fenomeno e all attività di Prevenzione: Alcune informazioni inerenti l Ambito Territoriale di.(14 report uno per Ambito territoriale) 29

30 DAI DATI ALLE INDICAZIONI Alcuni veloci esempi (scusate la semplificazione)

31 APPROCCIO PRECOCE ALCOL Età di primo assaggio 12,2 a. Aumento dei consumi tra i ragazzi di anni SOSTANZE STUPEFACENTI anni 34% riferisce di aver utilizzato almeno una volta nella vita almeno una sostanza psicoattiva illegale 5% cocaina, il 4,6% sostanze allucinogene,il 4,4% stimolanti, l 1,7% eroina, 14% psicofarmaci per dormire non prescritti tra i 15enni: 12,5% ha già provato cannabis, 2% cocaina, 1,2% eroina Approccio precoce al consumo di alcol e sostanze Intervento precoce su fattori protettivi/fattori di rischio

32 Approccio precoce Intervento precoce su fattori protettivi/fattori di rischio: Scuola dell infanzia: interventi indirizzati verso fattori di rischio (comportamento aggressivo, scarse abilità sociali, difficoltà di apprendimento) Scuola primaria: interventi che mirano a sviluppare le abilità personali (Life Skills) e i fattori protettivi( autocontrollo, consapevolezza emotiva, comunicazione, soluzione di problemi sociali, supporto scolastico) e a contrastare fattori di rischio(aggressività precoce, fallimenti scolastici e abbandono scolastico). Scuola secondaria di primo e secondo grado: interventi che mirano a sviluppare ed aumentare le competenze scolastiche e sociali (attitudine allo studio e supporto scolastico, comunicazione, relazioni con i pari, auto-efficacia e affermazione di sé).

33 PROSSIMITA ALLE SOSTANZE Gli studenti della provincia ritengono facile recuperare droghe, legali ed illegali, in discoteca, in strada ed a casa di amici, ma anche a scuola e negli spazi circostanti. La prossimità riguarda anche coloro che dichiarano di non aver fatto uso di sostanze. Diffusione e normalizzazione del consumo di sostanze Attivazione di iniziative di sensibilizzazione volte ad accrescere la consapevolezza e a promuovere le funzioni protettive delle comunità attraverso iniziative di sviluppo di comunità.

34 POLICONSUMO ultimo anno Il 17% degli studenti di questi riferisce l uso di più sostanze, : il 10% ha utilizzato 2 sostanze, mentre il restante 7% ne ha utilizzate 3 o più Tendenza al policonsumo Interventi che pongano attenzione a tutte le forme di abuso

35 BINGE DRINKING 35% ha dichiarato di aver praticato nell ultimo mese il binge drinking (assumere 5 o più volte bevande alcoliche in un unica occasione) 14% dei maschi ed il 9% delle femmine lo ha praticato 6 o più volte nel mese Binge drinking, accessi al PS di giovani, incidentalità stradale alcol e droga correlata Investimento in interventi mirati alla riduzione dei rischi nei luoghi del divertimento

36 Alcuni esempi in singoli Ambiti Territoriali Presenza di un ampia rete di offerta aggregativopromozionale Assenza di un ampia rete di offerta aggregativopromozionale Investimento nell aumentare la consapevolezza della valenza preventiva, di questa tipologia di intervento (formazione dei Moltiplicatori) Potenziamento /ampliamento di servizi in quest area

37 Alcuni esempi in singoli Ambiti Territoriali Presenza rilevante di immigrazione minorile Investimento in azioni volte a promuovere l integrazione e la partecipazione, in un ottica di sviluppo di comunità. Valutare l opportunità di attuare interventi rivolti a specifici gruppi etnici

38 CONCLUDO Perché il dato Perché permette di quantificare e di dare forma ad un fenomeno permettendo di descriverne le caratteristiche e la sua evoluzione, permette di orientare, di avere una quadro contestuale da cui partire. I numeri, i dati, sono funzionali alla lettura dei fenomeni, soprattutto se complessi, hanno un potere semplificante, ma NON ESAUSTIVO.

39 La quantità (i dati) deve divenire veicolo di qualità: i dati messi a disposizione dall Osservatorio forniscono alcuni indizi, alcune tendenze che devono essere approfondite attraverso un confronto all interno dei tanti tavoli di cui la nostra provincia è ricca (Commissione prevenzione, tavoli di Ambito, ) A partire da letture co-costruite e condivise, arricchite anche da elementi che derivano anche dalle prassi operative, potranno scaturire scelte operative utili ad orientare l attività preventiva.

40 Credo di poter dire che i dati messi a disposizione dell Osservatorio siano stati utilizzati con tanta serietà, responsabilità, eticità e passione dai soggetti impegnate sulla prevenzione, (Commissione prevenzione, Gruppo Tecnico Prevenzione, Ambiti territoriali, équipe SerT, Cooperative Sociali ). Essi, non solo hanno contribuito ad arricchire le letture e ad affinare gli strumenti di comunicazione del dato, ma hanno saputo usare gli elementi di conoscenza per avvicinare sempre più la programmazione all evidenza del fenomeno e a quanto risulta ad oggi essere efficace in questo campo.

41 GRAZIE

42 dal pallottoliere alla calcolatrice ABBIAMO CERCATO DI PROMUOVERE E DI DIFFONDERE CONOSCENZE SUL FENOMENO E SULLE EVIDENZE SCIENTIFICHE Producendo e diffondendo report (n.54) -molti di questi monografici alcol, immigrazione/dipendenze, i trattamenti residenziali, prevenzione ecc.- ad uso di diversi Soggetti (servizi accreditati, Ambiti ) e per diversi scopi (programmazione, verifica efficacia di un protocollo..) Partecipando a tavoli interistituzionali (es. tavolo dipendenze immigrazione, commissione prevenzione ) e a gruppi di ricercaintervento. Mettendo a disposizione informazioni utili a comprendere lo scostamento tra le indicazioni di efficacia e le linee guida e la prassi operativa (sia nell area della prevenzione sia del trattamento) Partecipando a progetti europei volti allo studio e alla stesura di buone prassi di intervento in ambiti nuovi e sperimentali (interventi area notte)

43 Quale è il rapporto costi-benefici dei programmi di prevenzione per la comunità? analisi costo-efficacia e costo-beneficio su dati ricavati da due interventi a lungo termine (ISFP; ora chiamato The Strengthening Families Program: for Parents and Youth 10-14) (PDFY; ora chiamato Guide to Good Choices) Il rapporto costo-beneficio era $9.60 per ogni dollaro investito nella prevenzione per il gruppo ISFP, e $5.85 per dollaro investito nella prevenzione del gruppo PDFY. Per ogni famiglia nella condizione di ISFP, c era un beneficio di $5,923; e nella condizione PDFY un beneficio di $2,697 per famiglia. Inoltre, un analisi del programma Skills, Opportunità, and Recognition (SOAR) ha un rapporto costo-beneficio di $4.25 per ogni dollaro speso (Hawkins et al. 1999; Aos et al. 2001)

44 Dalla biblioteca di classe. a quella cittadina Abbiamo cercato di metterci in gioco come supporto tecnico - informazione e documentazione puntuale - a disposizione dei decisori (direzione sociale,dipartimento dipendenze, COMMISSIONE PREVENZIONE, tavolo servizi accreditati, comitato dipartimento, uffici di piano ecc.) per il coordinamento, la progettazione e lo sviluppo di strategie di intervento integrate e condivise

45 Anche la letteratura richiama questa importanza Nel campo della prevenzione, si è sviluppato un progressivo affinamento dei modelli utilizzati, con sempre maggior attenzione all applicazione di programmi evidence-based Criteri: Basati su teorie e modelli ben definiti Utilizzare modalità costanti di raccolta dati e procedure di analisi appropriate Possedere una alto livello di relazione causaeffetto Poter raggiungere la popolazione di riferimento

46 alle caratteristiche del fenomeno in quel determinato contesto e alla sua evoluzione per mettere nelle condizioni i programmatori e i progettisti di scegliere dove e come investire (obiettivi e strategie di intervento)

47 Alcuni dati su i consumi di alcol e stupefacenti riferiti in particolare ai giovani e alla popolazione scolastica anni della nostra provincia Alcuni dati utilizzati ai fini della programmazione

48 L alcol e gli adolescenti in Italia Età di primo assaggio 12,2 anni Italia media UE 12,2 anni 14,6 anni

49 L alcol e gli adolescenti in Italia Aspetti della vita quotidiana INDAGINE ISTAT (febbraio 2008) Consumi di alcol Nell anno Tutti i giorni Occasionalmente Fuori pasto ,6 4,6 36,0 12, ,0 2,4 39,6 18,7 FEMMINE dal 9,7 al 14,4 MASCHI dal 15,2 al 22,7

50 I consumi di bevande alcoliche: tra gli studenti ANNI della provincia 2009 Il 91% ha consumato bevande alcoliche almeno una volta nella vita Approccio precoce (il 70,4% dei 15enni) il 35% ha dichiarato di aver praticato nell ultimo mese il binge drinking (assumere 5 o più volte bevande alcoliche in un unica occasione), in particolare tra i maschi. Tra i binge drinkers, il 60% dei maschi ed il 74%% delle femmine ha praticato tale comportamento alcolico al massimo 2 volte in un mese, mentre il 14% dei maschi ed il 9% delle femmine lo ha praticato 6 o più volte nel mese

51 I consumi di sostanze psicoattive nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo 2009 il 34% riferisce di aver utilizzato almeno una volta nella vita almeno una sostanza psicoattiva illegale un terzo ha assunto cannabis (life time) il 5% cocaina, il 4,6% sostanze allucinogeni il 4,4% stimolanti, l 1,7% eroina Una quota significativa psicofarmaci (14% farmaci per dormire non prescritti dal medico!) Nei maschi prevalenze più elevate

52 I consumi di sostanze psicoattive nella popolazione studentesca di anni della provincia di Bergamo 2009 Approccio precoce al consumo tra i 15enni: 12,5% ha già provato cannabis, 2% cocaina, 1,2% eroina; Le percentuali di consumo aumentano all aumentare dell età, con cambiamenti già significativi tra i 15 e i 16 anni;

53 Percezione della prossimità al mondo delle sostanze Gli studenti della provincia ritengono facile recuperare droghe, legali ed illegali, in discoteca, in strada ed a casa di amici, ma anche a scuola e negli spazi circostanti. La prossimità riguarda anche coloro che dichiarano di non aver fatto uso di sostanze.

54 L alcol e gli adolescenti Aspetti della vita quotidiana INDAGINE ISTAT (febbraio 2008) campione comprende circa 19mila famiglie per un totale di 49 mila individui. Modello di consumo per tradizione moderato (consumo di vino durante i pasti); Consumi stabili negli ultimi 10 anni (intorno al 70%), ma incrementi significativi tra i giovani e le donne; Crescita dei consumi, in particolare fuori pasto, tra adolescenti e giovani raddoppio del consumo di superalcolici (modello di consumo di tipo nord europeo) Aumento dei consumi tra i ragazzi di anni Aumento degli episodi di binge drinking (assunzione di 6 o più unità alcoliche in un unica occasione nel breve tempo)

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA

CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA CONSUMI DI SOSTANZE PSICOATTIVE E ALTRI COMPORTAMENTI A RISCHIO NELLA POPOLAZIONE STUDENTESCA I dati relativi alle prevalenze dei consumi di sostanze psicoattive, legali ed illegali, nella popolazione

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014. Paolo Molinari, IRES FVG

Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014. Paolo Molinari, IRES FVG Ricerca «Ragazzi in gioco» 2014 Paolo Molinari, IRES FVG Un intervento di ricerca azione partecipata Un percorso di ascolto costruito assieme a gruppo di adolescenti e ragazzi (piano di lavoro, strumenti,

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara

Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara Rapporto sullo stato delle Dipendenze Patologiche nella provincia di Ferrara 13 marzo 2007 Cristina Sorio Responsabile Osservatorio Epidemiologico Dipendenze Patologiche Azienda USL di Ferrara LIVELLO

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista

Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Dalle pari opportunità alla partecipazione protagonista Indice Obiettivi della ricerca Caratteristiche socio demografiche del campione I risultati della ricerca Percezione della discriminazione di Esperienze

Dettagli

Progetto ORIENTA. www.calabriaorienta.it. Comitato Tecnico di monitoraggio. 20 luglio 2012

Progetto ORIENTA. www.calabriaorienta.it. Comitato Tecnico di monitoraggio. 20 luglio 2012 Progetto ORIENTA www.calabriaorienta.it Comitato Tecnico di monitoraggio 20 luglio 2012 progetto Orienta, Comitato Tecnico di monitoraggio, sda al 20.07.12 - pag. 1/5 IL CONTESTO PROGETTUALE "L orientamento

Dettagli

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale

L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale L uso di bevande alcoliche e la sicurezza stradale I risultati dello Studio PASSI 2005 in Provincia di Savona Maria Paola Briata Savona 7 Maggio 2007 Consumo ed abuso di bevande alcoliche l alcol insieme

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

PREVENZIONE e LIFE SKILLS (abilità per la vita) Carlo Pellegrini Lecco, 25/02/2013

PREVENZIONE e LIFE SKILLS (abilità per la vita) Carlo Pellegrini Lecco, 25/02/2013 PREVENZIONE e LIFE SKILLS (abilità per la vita) Carlo Pellegrini Lecco, 25/02/2013 Premessa Le linee guida della prevenzione delle dipendenze raccomandano di aumentare i fattori di protezione e di diminuire

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Rapporto 2014 sulle dipendenze nell area metropolitana di Bologna

Rapporto 2014 sulle dipendenze nell area metropolitana di Bologna Rapporto 2014 sulle dipendenze nell area metropolitana di Bologna Quadro epidemiologico Caratteristiche tossicodipendenti, alcolisti e giocatori d azzardo patologici Attività dei servizi A cura di Raimondo

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

Relatore: Paula Eleta

Relatore: Paula Eleta A scuola nessuno è straniero Firenze, 30 settembre 2011 Sessione: L integrazione comincia dai più piccoli Una scuola aperta che guarda al futuro Percorsi interculturali e di integrazione presso le Scuole

Dettagli

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei

Dettagli

Le Dipendenze Patologiche. Dott. Vincenzo Balestra

Le Dipendenze Patologiche. Dott. Vincenzo Balestra Le Dipendenze Patologiche Dott. Vincenzo Balestra C è dipendenza e dipendenza L essere umano, per sua natura, è dipendente Esiste, pertanto, una dipendenza che è naturale, fisiologica Quando la dipendenza

Dettagli

Uso di droga nella popolazione

Uso di droga nella popolazione USO DI DROGA NELLA POPOLAZIONE Uso di droga nella popolazione generale L obiettivo dell indagine campionaria IPSAD Italia2003 (Italian Population Survey on Alcool and Drugs), è quello di rilevare l utilizzo

Dettagli

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS

E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS CONEGLIANO, 19 OTTOBRE 2012 E possibile prevenire l abuso di alcolici? I risultati della sperimentazione del progetto PAASS Bolzonello Igor & Massimo Santinello -Il progetto P.A.A.S.S. è la conseguenza

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

Punto di vista un progetto di sistema

Punto di vista un progetto di sistema Progetti scuola /extrascuola Punto di vista un progetto di sistema L.Grotti - Promeco Forlì 17 Febbraio 2011 Promeco È un servizio pubblico istituito attraverso una convenzione tra più enti. (Comune, A.USL,

Dettagli

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA

ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA ATTO D INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA VISTO l art. 3 comma 4 del D.P.R. 275/1999 come modificato dall art. 1, comma 14, della Legge

Dettagli

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano

Presentazione delle attività formative. Obiettivi e contenuti del Piano Piano di formazione e informazione dei Team di Valutazione alle indagini nazionali e internazionali Conferenze di servizio per i dirigenti scolastici Presentazione delle attività formative. Obiettivi e

Dettagli

L esperienza della Survey HBSC Italia 2014

L esperienza della Survey HBSC Italia 2014 Stili di vita e salute degli adolescenti. I risultati della sorveglianza HBSC Liguria 2014 Genova 1 dicembre 2015 L esperienza della Survey HBSC Italia 2014 liberamente tratta dalle presentazioni di Daniela

Dettagli

Settori di attività economica

Settori di attività economica ELABORAZIONE DEI DATI QUALITATIVI Chiara Lamuraglia 1. Premessa Al fine di ottenere informazioni di carattere qualitativo che consentissero di interpretare e leggere in modo più approfondito i dati statistici,

Dettagli

Comune di Jesi. Protocollo d intesa

Comune di Jesi. Protocollo d intesa Comune di Jesi Protocollo d intesa TRA LA PREFETTURA DI ANCONA, IL COMUNE DI JESI, LE FORZE DELL ORDINE, L UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE, IL C.I.O.F., L ASUR ZONA TERRITORIALE 5, L AMBITO TERRITORIALE

Dettagli

RSA Provincia di Milano

RSA Provincia di Milano SA Provincia di Milano Popolazione e società Fig. 1: natalità e mortalità in Provincia di Milano Fig. 2: l indice di ricambio (fonte SIA) L analisi ambientale di un territorio rappresenta lo studio del

Dettagli

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa Alternanza scuola lavoro: che cosa significa È una modalità didattica realizzata in collaborazione fra scuole e imprese per offrire ai giovani competenze spendibili nel mercato del lavoro e favorire l

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

SUPERARE LE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FA PARTE DEL DIRITTO ALL APPRENDIMENTO

SUPERARE LE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FA PARTE DEL DIRITTO ALL APPRENDIMENTO SUPERARE LE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO FA PARTE DEL DIRITTO ALL APPRENDIMENTO Oggi questo diritto fa fatica ad essere garantito. Se non c è un grave disturbo adeguatamente riconosciuto non è un obbligo

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti

17. Criminalità: le sostanze stupefacenti 17. Criminalità: le sostanze stupefacenti Nel 2004 Roma è risultata tra le prime città italiane per sequestri di droghe tradizionali, soprattutto di cocaina (487,4 Kg, pari al 15,2% dei sequestri complessivi

Dettagli

REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Servizio Prevenzione SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI

REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Servizio Prevenzione SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI REGIONE LIGURIA Dipartimento Salute e Servizi Sociali Servizio Prevenzione SORVEGLIANZA E PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI 1 Premessa Il determinismo degli incidenti stradali risulta in una particolare

Dettagli

La compilazione del RAV: una riflessione condivisa Milazzo 8 giugno 2015

La compilazione del RAV: una riflessione condivisa Milazzo 8 giugno 2015 Proviamo a vedere quali sono gli obiettivi finali del RAV: Migliorare gli apprendimenti, assumendo decisioni adeguate; Rendicontare le scelte compiute; Promuovere strategie innovative attraverso la partecipazione

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili.

Comune di Sondrio. Si assiste inoltre ad una maggior richiesta di accesso alla scuola secondaria di secondo grado da parte degli alunni disabili. Comune di Sondrio LINEE GUIDA PER LA SPERIMENTAZIONE del coordinamento territoriale per l integrazione dei servizi a favore dell inclusione scolastica degli alunni con disabilità PREMESSA Il Comune di

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni

Dettagli

P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE

P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE PROGETTO P.I.P.P.I. P.ROGRAMMA DI I.NTERVENTO P.ER LA P.REVENZIONE DELL I.STITUZIONALIZZAZIONE Cos è P.I.P.P.I.? P.I.P.P.I. è un programma di intervento multidimensionale che persegue la finalità di innovare

Dettagli

Primo monitoraggio dei Piani sociali di Zona della Regione Puglia a cura di Diletta Cicoletti e Stefania Stea

Primo monitoraggio dei Piani sociali di Zona della Regione Puglia a cura di Diletta Cicoletti e Stefania Stea Primo monitoraggio dei Piani sociali di Zona della Regione Puglia a cura di Diletta Cicoletti e Stefania Stea i Q u i d In collaborazione con Osservatorio Politiche Sociali Regione Puglia e GAPS, coordinato

Dettagli

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA trasformare una buona prassi in una buona politica Roma, 17/01/2013 Fondazione PAIDEIA onlus www.fondazionepaideia.it; info@fondazionepaideia.it Verso una nuova forma di affido

Dettagli

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto

Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto Draft sulla lettura dei risultati italiani dell indagine ALL (Adult literacy and Life skills) Aree geografiche a confronto L indagine internazionale ALL raccoglie elementi importanti che riguardano la

Dettagli

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia

PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia PROGETTO SCUOLA 150 anni Grande Italia Nel mondo ci sono 150 milioni di Italici: sono i cittadini italiani d origine, gli immigrati di prima e seconda generazione, i nuovi e vecchi emigrati e i loro discendenti,

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

Dipartimento Dipendenze. Progetto regionale di prevenzione LIFE SKILLS TRAINING

Dipartimento Dipendenze. Progetto regionale di prevenzione LIFE SKILLS TRAINING Dipartimento Dipendenze Progetto regionale di prevenzione LIFE SKILLS TRAINING Perché un intervento preventivo dell uso ed abuso di sostanze nella classe prima media? Le ricerche dimostrano che si sta

Dettagli

www.ossdipbo.org STUDIO MULTICENTRICO PCS Raimondo Maria Pavarin ASL Bologna Dipartimento Salute mentale Osservatorio Epidemiologico dipendenze

www.ossdipbo.org STUDIO MULTICENTRICO PCS Raimondo Maria Pavarin ASL Bologna Dipartimento Salute mentale Osservatorio Epidemiologico dipendenze Tra percezione del rischio e ricerca del piacere: I significati attribuiti all uso delle sostanze STUDIO MULTICENTRICO PCS Raimondo Maria Pavarin ASL Bologna Dipartimento Salute mentale Osservatorio Epidemiologico

Dettagli

La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti

La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori. Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti La rappresentazione delle giovani generazioni in Toscana: dati e indicatori Anna Maria Bertazzoni Direttore generale, Istituto degli Innocenti Dati e indicatori sulla condizione dell infanzia e dell adolescenza

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE

IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE IL FATTORE DI RISCHIO ALCOL NEGLI STILI DI VITA DEI LAVORATORI : I RISUL- TATI DI UN INDAGINE Claudio Annovi (1), Roberta Biolcati (1), Renato Di Rico (2), Gianfranco De Girolamo (3), Clara Fogliani (2),

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

La scuola italiana è inclusiva?

La scuola italiana è inclusiva? Napoli 7 aprile 2014 La scuola italiana è inclusiva? Relatore: BES DSA - DVA ICF PEI PDP PAI : INCLUSIONE SUCCESSO FORMATIVO : Il termine "integrazione" scolastica è stato racchiuso e sostituito dal termine

Dettagli

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014

La Garanzia Giovani in Veneto. Maggio 2014 Maggio 2014 La strategia è rivolta a: prevenire e contrastare la dispersione scolastica e formativa; rafforzare le competenze dei giovani a vantaggio dell occupabilità; favorire le occasioni di efficace

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano 9 aprile 2014 Premessa Mi è stato chiesto di mettere

Dettagli

Milano e le droghe. Analisi del fenomeno ed i nodi problematici. Dott. Riccardo C. Gatti. Direttore Dipartimento Dipendenze A.S.L.

Milano e le droghe. Analisi del fenomeno ed i nodi problematici. Dott. Riccardo C. Gatti. Direttore Dipartimento Dipendenze A.S.L. Milano e le droghe Analisi del fenomeno ed i nodi problematici Dott. Riccardo C. Gatti Direttore Dipartimento Dipendenze A.S.L. Milano La situazione I consumi di droga a Milano sono tendenzialmente superiori

Dettagli

Report Che Piazza! Campione. Consumo Alcolici

Report Che Piazza! Campione. Consumo Alcolici Report Che Piazza! Associazione Fuori Target La presente relazione riguarda i dati raccolti durante quattro uscite (06.04, 13.04, 04.05 e 18.05) realizzate dall associazione Fuori Target all interno dell

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici

Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici Buone pratiche sulla sorveglianza e prevenzione degli incidenti stradali e domestici ROMA 5 dicembre 2011 2.1.1. Comunicazione dei dati delle sorveglianze e collaborazione con stakeholder esterni al SSR

Dettagli

ESITI DEGLI STUDENTI

ESITI DEGLI STUDENTI ALLEGATO Priorità e Traguardi evidenziati nel Rapporto Autovalutazione Periodo di Riferimento - 2014/15 RAV Scuola NAIC812007 "CAMPO DEL MORICINO" ESITI DEGLI STUDENTI 1. Risultati scolastici Studenti

Dettagli

COMUNE DI MILANO Settore Servizi Socio Sanitari Piano Infanzia e Adolescenza - attuazione della legge 28.8.97 n 285 seconda triennalità 2001-03

COMUNE DI MILANO Settore Servizi Socio Sanitari Piano Infanzia e Adolescenza - attuazione della legge 28.8.97 n 285 seconda triennalità 2001-03 COMUNE DI MILANO Settore Servizi Socio Sanitari Piano Infanzia e Adolescenza - attuazione della legge 28.8.97 n 285 seconda triennalità 2001-03 n progetto scheda di sintesi del progetto TITOLO DEL PROGETTO:

Dettagli

Il progetto di vita: la funzione del docente

Il progetto di vita: la funzione del docente L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo

Dettagli

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA

ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA ASSOCIAZIONE ONLUS CERCHI D ONDA PROGETTO FAMIGLIE SOLIDALI 2012 S ommario Premessa 1. Il contesto 2. Finalità 3. Obiettivi specifici 4. Attività 5. Destinatari 6. Durata del progetto 7. Cronogramma 8.

Dettagli

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012

oltre l'adempimento Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 Assicurazione interna della qualità: Conferenza di Ateneo sull'accreditamento e la Valutazione Bari, 20 luglio 2012 oltre l'adempimento Serafina Pastore Qualche precisazione Diverse le modalità per strutturare

Dettagli

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO

IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO 121 122 C. IL DISEGNO DI VALUTAZIONE ADOTTATO C.1. Il processo di valutazione sulla prima annualità del Piano di Zona 2011-2015 I Gruppi Operativi di Area (Tavoli Tematici)

Dettagli

Bambini e adolescenti nelle città metropolitane: benessere e condizioni di vita

Bambini e adolescenti nelle città metropolitane: benessere e condizioni di vita Qualità della vita: territorio e popolazioni Track 1- Indicatori sociali oggettivi e soggettivi per la misurazione del benessere sociale Bambini e adolescenti nelle città metropolitane: benessere e condizioni

Dettagli

Gaetano Manna - Responsabile Ufficio Patologie della Dipendenza/AIDS Settore Assistenza Sanitaria Territoriale Torino, 21 maggio 2009

Gaetano Manna - Responsabile Ufficio Patologie della Dipendenza/AIDS Settore Assistenza Sanitaria Territoriale Torino, 21 maggio 2009 Gaetano Manna - Responsabile Ufficio Patologie della Dipendenza/AIDS Settore Assistenza Sanitaria Territoriale Torino, 21 maggio 2009 contrastare il fenomeno del GAP è veramente faticoso.. Sembra essere

Dettagli

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS

Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento

Dettagli

COMUNE DI SASSARI. Settore Politiche Educative e Giovanili

COMUNE DI SASSARI. Settore Politiche Educative e Giovanili COMUNE DI SASSARI Settore Politiche Educative e Giovanili Amare la lettura attraverso un adulto un gesto che legge d amore: una storia CHI SONO: Mi presento: sono il progetto Nati per leggere al Nido,

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana

Dall evidenza all azione. Politiche di governance per una scuola sana Dall evidenza all azione Politiche di governance per una scuola sana Un mandato impegnativo Risulta ormai evidente che per conciliare e soddisfare i bisogni di salute nel contesto scolastico, gli orientamenti

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11

Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Il successo degli studenti del liceo Cornaro all Università di Padova nell anno accademico 2010-11 Materiali per l autovalutazione e la rendicontazione sociale Settembre 2011 Il successo degli studenti

Dettagli

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli

Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli Fumo e alcol : aspetti epidemiologici in adolescenza Dott.ssa Felicetta Camilli IL PROFILO DEL FUMATORE REATINO Dati Progetto PASSI - Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Nella

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Progetto P.R.I.S.M.A. a cura di Maurizio Piccinetti

Progetto P.R.I.S.M.A. a cura di Maurizio Piccinetti Progetto P.R.I.S.M.A Obiettivi trasversali indicati dall Avviso Pubblico della Provincia di Roma Prevedere un forte raccordo fra i sistemi della formazione, del lavoro e del sociale, al fine di individuare

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

Comunicare per Guadagnare Salute Analisi dei bisogni formativi degli operatori

Comunicare per Guadagnare Salute Analisi dei bisogni formativi degli operatori Informati e competenti: Percorsi per la promozione della salute Istituto Superiore di Sanità - 6 maggio 2010 Comunicare per Guadagnare Salute Analisi dei bisogni formativi degli operatori B. De Mei, C.

Dettagli

Protocollo d Intesa. tra

Protocollo d Intesa. tra Allegato 1 delib. As n. 2_2015 Protocollo d Intesa tra l Associazione ONLUS La vita oltre lo specchio, il Comune di Pisa, la Società della Salute di Pisa e l Azienda USL 5 di Pisa. PREMESSO - che nel Gennaio

Dettagli

Struttura e modalità di compilazione del RAV

Struttura e modalità di compilazione del RAV Struttura e modalità di compilazione del RAV Massimo Faggioli Dirigente di Ricerca Area valutazione e miglioramento INDIRE Firenze m.faggioli@indire.it Struttura del rapporto di autovalutazione è articolato

Dettagli

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza

Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla. biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano abbastanza CAPITOLO QUARTO ANALISI DEI SERVIZI DI PROMOZIONE PER UNA VALUTAZIONE DEI BENEFICI 1. Premessa Le strategie di promozione della lettura messe in atto dalla biblioteca comunale di Soriano nel Cimino risultano

Dettagli

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti

Ufficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere

Dettagli

PROVINCIA di Arezzo Servizio Politiche Sociali. Progetto Le Città plurali - Fondo UNRRA 2008

PROVINCIA di Arezzo Servizio Politiche Sociali. Progetto Le Città plurali - Fondo UNRRA 2008 PROVINCIA di Arezzo Servizio Politiche Sociali Progetto Le Città plurali - Fondo UNRRA 2008 Report Integrazione e accesso ai servizi dei migranti in provincia di Arezzo Principali elementi di riflessione

Dettagli

Formazione e Consulenza nel settore socio sanitario assistenziale. argento

Formazione e Consulenza nel settore socio sanitario assistenziale. argento Formazione e Consulenza nel settore socio sanitario assistenziale argento I nostri valori sono la qualità di vita e il benessere della persona fragile» Promuovere il benessere della chi siamo i nostri

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: ARCI NAPOLI 2) Codice di accreditamento: NZ05738 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

4.4- L OFFERTA FORMATIVA DIPARTIMENTO DIPENDENZE AREA PREVENZIONE

4.4- L OFFERTA FORMATIVA DIPARTIMENTO DIPENDENZE AREA PREVENZIONE PIANO INTEGRATO DIRITTO ALLO STUDIO Anno Scolastico 2012 2013 4.4- L OFFERTA FORMATIVA DIPARTIMENTO DIPENDENZE AREA PREVENZIONE SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO SCUOLA SECONDARIA DI 2 GRADO Area Formazione

Dettagli

Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA

Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA Paolo Lauriola Direttore Struttura Tematica di Epidemiologia Ambientale ARPA EMILIA ROMAGNA OBIETTIVI DELLO STUDIO Analizzare la percezione del rischio di incidente stradale di un campione di giovani prima

Dettagli

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio

Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21 come processo partecipato e condiviso del nostro territorio CoMoDo. Comunicare Moltiplica Doveri (art direction, grafica, fotografia Marco Tortoioli Ricci) Provincia di Terni in collaborazione con i Comuni della provincia Sviluppo sostenibile locale: Agenda 21

Dettagli

ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO

ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO ALLEGATO A) all'avviso LINEE GUIDA DEL PROGETTO EDUCATIVO CRESCERE NEL CENTRO 1. Premessa Il Comune di Forlì, in relazione al proprio ruolo di promozione e governo del sistema territoriale integrato dei

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

IL GIOCO D AZZARDO IN LOMBARDIA

IL GIOCO D AZZARDO IN LOMBARDIA IL GIOCO D AZZARDO IN LOMBARDIA ATTIVITÀ DELL OSSERVATORIO REGIONALE SULLE DIPENDENZE (ORED) - 15 Guido Gay Milano, 15 ottobre 15 Struttura della presentazione Opinioni sul gioco d azzardo nei social media

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare A cura di Dr.ssa BOVE Daniela Laura Cooperativa Sociale AMANI Comune di Brindisi Roma, 18 Gennaio 2010 cambiamenti

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

I parte: alcuni risultati di un indagine (con collaborazione IARD) condotta su di un campione di 800 giovani modenesi 15-24 anni (universo 13.

I parte: alcuni risultati di un indagine (con collaborazione IARD) condotta su di un campione di 800 giovani modenesi 15-24 anni (universo 13. Comune di Modena Infanzia e Adolescenza 11 ottobre 2005 I parte: alcuni risultati di un indagine (con collaborazione IARD) condotta su di un campione di 800 giovani modenesi 15-24 anni (universo 13.000)

Dettagli

5 La popolazione disabile

5 La popolazione disabile 5 La popolazione disabile Problematiche inerenti alle fonti dei dati sulla disabilità L Osservatorio per le politiche sociali dell Amministrazione Provinciale ha intrapreso un complesso lavoro di censimento

Dettagli

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO GEOGRAFIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Paesaggio Capire che cos è la geografia e di che cosa si occupa. Saper distinguere tra geografia fisica e umana. Capire il mondo in cui viviamo attraverso le

Dettagli

La struttura del Rapporto di valutazione. Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento

La struttura del Rapporto di valutazione. Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento La struttura del Rapporto di valutazione Sara Romiti Gruppo di ricerca Valutazione e Miglioramento Il quadro di riferimento teorico del rapporto di valutazione Il Rapporto di valutazione utilizza il Quadro

Dettagli

Star bene a scuola. L adozione come risorsa Poppi, 31 ottobre 2014

Star bene a scuola. L adozione come risorsa Poppi, 31 ottobre 2014 Star bene a scuola. L adozione come risorsa Poppi, 31 ottobre 2014 Adozioni nazionali e internazionali in Toscana: il quadro complessivo e i percorsi in atto per favorire l'inserimento scolastico dei bambini

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli