CONVEGNO I Confidi Vigilati: nuove opportunità per banche e imprese

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1 CONVEGNO I Confidi Vigilati: nuove opportunità per banche e imprese I Confidi vigilati: inquadramento alla luce delle novità previste dal decreto 141/2010 Foggia, 27 settembre 2012 Università di Foggia - Dipartimento di Economia Prof. Stefano Dell Atti

2 Agenda 1. Il ruolo dei Confidi nell attuale scenario economico 2. Le novità previste dal decreto 141/ Le disposizioni di vigilanza per i Confidi 4. Le implicazioni della nuova regolamentazione per i Confidi 5. Alcune questioni aperte e spunti di riflessione 2

3 1. Il ruolo dei Confidi nell attuale scenario economico Crisi finanziaria ed effetti sotto il profilo dei rapporti banca-impresa Maggiore selettività nell offerta di credito Maggiore richiesta di garanzie da parte delle banche Contributo decisivo dei CONFIDI Effetti sulle PMI 3

4 2. Le novità previste dal decreto 141/2010 Legge Quadro del 2003 CONFIDI MINORI Confidi 106 (iscrizione elenco generale previsto dall art. 106 del TUB) D. Lgs. 141/2010 Confidi art. 112 o non vigilati (ex Confidi 106) CONFIDI MAGGIORI Confidi 107 (iscrizione elenco speciale ex. Art. 107 TUB) Confidi di cui all art. 106 o vigilati (ex Confidi 107) Principali novità: Il regime di vigilanza L oggetto sociale 4

5 2. Le novità previste dal decreto 1. Regime di vigilanza 141/2010 Confidi ex 106 (non vigilati) Sono regolati dall art. 112 del TUB d.lgs. 141 del 13 agosto 2010 Esercitano in via esclusiva l attività di garanzia collettiva dei fidi Saranno iscritti in un elenco tenuto da un Organismo di Vigilanza Assoggettati alla disciplina sulla trasparenza e antiriciclaggio, esenti dalla regolamentazione 5 prudenziale sui requisiti patrimoniali

6 2. Le novità previste dal decreto 141/ Regime di vigilanza Confidi ex 107 (vigilati) sono regolati dal nuovo articolo 106 del TUB, prevedono l iscrizione in un apposito Albo Vigilanza prudenziale sui requisiti patrimoniali L iscrizione dei Confidi nell Albo comporta problematiche più complesse relative: alla governance aziendale e al sistema di controlli interni ai profili organizzativi alle metodologie di monitoraggio dei rischi al vincolo stringente del rafforzamento patrimoniale 6

7 2. Le novità previste dal decreto 141/ Oggetto sociale (campo di operatività) Confidi ex 106 (non vigilati) I Confidi non vigilati sono gli ex 106, disciplinati dall attuale art Esercitano in via esclusiva l attività di garanzia collettiva dei fidi nei confronti di PMI associate ed i servizi ad essa connessi e strumentali Sono escluse le fideiussioni a chiunque prestate per altre finalità 7

8 2. Le novità previste dal decreto 2. Oggetto sociale (campo di operatività) Confidi ex 107 (vigilati) 141/2010 I Confidi intermediari vigilati ex 107, attualmente disciplinati dall art. 106 dovranno esercitare in via prevalente l attività di garanzia collettiva dei fidi. Potranno inoltre svolgere prevalentemente a favore dei soci, le seguenti attività: - prestazione di garanzie a favore dell Amministrazione finanziaria dello Stato - gestione di fondi pubblici di agevolazione - stipula di contratti con banche assegnatarie di fondi pubblici di garanzia. Potranno infine concedere in forma residuale altre forme di finanziamento entro un limite pari al 20% del totale dell attivo che è pari alla somma delle attività in bilancio e di quelle fuori bilancio. Per concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma si intende la concessione di crediti, ivi compreso il rilascio di garanzie sostitutive del credito e di impegni di firma. Tale attività comprende ogni tipo di finanziamento connesso con operazioni di locazione finanziaria, prestito su pegno, rilascio di fideiussioni, e 8 altre. Possono inoltre svolgere attività connesse e strumentali.

9 3. Le disposizioni di vigilanza per i Confidi Le Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari - 12 gennaio 2012 Le linee generali del documento di consultazione e principi fondamentali: -Proporzionalità -Equivalenza -Organicità Vigilanza sui Confidi con triplice natura: -Regolamentare -Informativa -Ispettiva 9

10 3. Le disposizioni di vigilanza per i Confidi Disposizioni applicabili a tutti gli altri intermediari finanziari tenuti all iscrizione nell Albo unico Autorizzazione da parte della Banca d Italia (subordinata alla sussistenza di determinati requisiti concernenti il capitale minimo, la forma giuridica, il programma iniziale, la struttura organizzativa, la verifica degli assetti proprietari): Partecipazioni detenibili in: banche, imprese finanziarie e assicurative in misura non superiore al 20% del capitale della società partecipata. È preclusa, la detenzione anche indiretta di partecipazioni di controllo in tali soggetti; società strumentali; società non finanziarie nel limite dell 1% per PDV del partecipante (o del 3% in organismi di categoria) Patrimonio di vigilanza La Banca d Italia valuta la computabilità di poste non riconducibili alle categorie generali. Non computabilità dei fondi pubblici. 10

11 4. Le implicazioni della nuova regolamentazione per i Confidi Quali possono essere le implicazioni della nuova regolamentazione per i Confidi? Rimanere confidi non vigilati (ex 106) con l iscrizione nell elenco dei confidi non vigilati - Aggregazione tra confidi seguendo differenti opzioni - vantaggi: maggiore snellezza operativa, minori vincoli, minori oneri di vigilanza, minori costi, maggiore prossimità con la clientela. -svantaggi: minori opportunità di business, mancanza di opportunità nel cogliere agevolazioni pubbliche, minore peso contrattuale con le banche. Trasformarsi in confidi vigilati (ex 107) con iscrizione all Albo Scelta strategica o obbligo regolamentare??? - trade-off: crescita dimensionale e riduzione del patrimonio di conoscenza diretta delle imprese socie. - minori assorbimenti patrimoniali - Talune esperienze di confidi maggiori pongono in luce l importanza di: - una rete periferica capillare e qualificata; - un attività di back office presso il confidi connotata da professionalità e competenza; - efficientare i contatti con il Fondo Centrale di Garanzia 11 e con gli altri fornitori di provvidenze pubbliche; rafforzare la partnership con il sistema bancario

12 4. Le implicazioni della nuova regolamentazione per i Confidi Regole valide per tutti: Valorizzare la prossimità con il territorio; Valorizzare la conoscenza della clientela; Accrescere la relazione con la clientela; Fare attenzione alla vulnerabilità che può consistere in una mancata vera analisi dell'azienda garantita; La metrica di valutazione delle banche è cambiata dopo Basilea 2 i il Confidi deve adeguarsi; Confidi e banche debbono ragionare nella stessa maniera; rafforzare la cultura di analisi del rischio. In questo contesto i Confidi sono chiamati a muoversi tenendo conto di due obiettivi fondamentali: Diversificazione: nel senso non di fare cose diverse dalla garanzia ma specializzarsi e differenziarsi dando garanzie: su ambiti specifici del credito (garanzie solo sul fabbisogno di circolante o solo sul fabbisogno per investimenti...) Presidio dell attività: trovare la dimensione ottimale, la massa critica e presidiarla. quindi se necessario aumentare la propria forza "muscolare" (aggregarsi) e "intellettuale" 12 (formazione, risorse umane adeguate, advisor, consulente).

13 5. Alcune questioni aperte e spunti di riflessione QUESTIONI APERTE: Autostenibilità o contributi pubblici? Quale rapporto con le banche? Quale business? Come diversificare il business? Come sfruttare l outsourcing? Quale dimensione ottimale detenere? SPUNTI DI RIFLESSIONE: Quali benefici dalla qualifica di «Confidi vigilati»? Affidabilità delle garanzie Quadro regolamentare robusto Trattamento prudenziale degli intermediari equivalenti Vantaggi reputazionali 13

14 Centro Studi e Analisi sui Confidi Grazie per l attenzione! Prof. Stefano Dell Atti Direttore Scientifico Università degli Studi di Foggia Dipartimento di Economia Via R. Caggese, Foggia Telefono (1) Telefono (2) Fax s.dellatti@unifg.it 14

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