Il gioco: vizio o malattia?

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1 POLITICA SANITARIA Il gioco: vizio o malattia? Il gioco d azzardo è davvero una malattia? Si! Oggi viene riconosciuto, dall associazione psichiatrica americana, come una vera e propria patologia. Cosimo Lucaselli (cosimolucaselli@libero.it) Il gioco d azzardo è da intendersi come una malattia? Sembra proprio di si! Si tratta di un fenomeno in costante e cospicuo aumento in Italia. Anche in un incontro tenutosi recentemente a Taranto nel quale è stato trattato l argomento da esperti psicologi della ASL TA, è stato messo in evidenza come il gioco d azzardo sia un fenomeno sempre più riconducibile ad una patologia vera e propria. Oggi il Gioco D Azzardo Patologico (GAP) viene anche riconosciuto dall associazione psichiatrica americana coma una malattia, inquadrandola nel Manuale Diagnostico dei disturbi mentali DSM-IV (vedi APPROFONDIMENTO Cosa è il DSM-IV? ), come un comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco, che compromette, nel soggetto colpito, le proprie attività personali, familiari e lavorative. Quindi ascrivere il gioco d azzardo ad una patologia vera e propria, anziché ad un banale vizio, induce gli operatori sanitari ad aumentare il proprio senso di responsabilità verso chi ne soffre, acclarandone il diritto alla cura. A tal fine il Dipartimento di Dipendenze patologiche della ASL TA, diretto da Vincenzo Simeone, ha realizzato il nuovo Ambulatorio Gioco d Azzardo e Nuove Dipendenze. Nella nuova struttura sorta a Taranto in via Lazio 45, presso la sede del Dipartimento della ASL TA, operano Margherita Taddeo (psicologo e psicoterapeuta), Vincenza Ariano (medico e tossicologo) e Angela Fiorino (assistente sociale). Si rivolge a tutti i pazienti che manifestano problematiche correlate al GAP ed a tutte le altre tipologie di disturbi di natura comportamentale. L ambulatorio è stato presentato nel corso di un incontro, tenutosi presso il Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto lo scorso 25 maggio. Hanno partecipato Angelo Domenico Colasanto, commissario straordinario della ASL TA, Fabrizio Scattaglia, direttore sanitario della ASL TA, Cosimo Nume, presidente dell Ordine dei Medici della provincia di Taranto, rappresentanze di alcune scuole, parrocchie, dell Università di Bari, di alcune associazioni di volontariato, della Camera di Commercio e della Consulta nazionale antiusura, oltre che di Vincenzo Simeone, direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche ASL TA, Margherita Taddeo, dirigente psicologo e psicoterapeuta del DDP-Ser.T. di Taranto, Vincenza Ariano, dirigente medico della sezione Dipartimentale di Martina Franca, Eliseo Nicolì, Capo Gabinetto della Questura di Taranto ed infine del gruppo Giocatori Anonimi e dei familiari GAM. ANON.

2 Approfondiamo il concetto di gioco d azzardo uguale a patologia. Lo abbiamo fatto rivolgendo alcune domande direttamente alla dott.ssa Margherita Taddeo, psicologo e psicoterapeuta del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche/Ser.t della ASL TA. Cosa è il gioco? Premettiamo l importanza del gioco è universale. Senza il gioco non c è occasione di crescita, di sviluppo, di socializzazione. Il gioco porta con sé la capacità di dare gioia e di aggregare alle persone, annullando le diversità individuali. Il gioco è una tappa fondamentale dell infanzia, è una delle esperienze formative più importanti, è lo strumento col quale il bambino si finge altro da sé ed esplora e sperimenta nuovi strumenti di apprendimento. Giocare non è solo prerogativa del mondo infantile, ma è una delle esperienze che più ci accomuna, tanto da poterla definire un esperienza ontologica fondamentale della nostra esistenza. E il gioco d azzardo? Il gioco d'azzardo è un'attività ludica che ha tre caratteristiche fondamentali: nella prima caratteristica lo scopo del gioco è l'ottenimento di un premio (denaro, beni materiali, buoni ecc.), la seconda caratteristica evidenzia che per parteciparvi è necessario rischiare una somma più o meno ingente di denaro o equivalenti (come i propri beni ecc.) ed infine la terza caratteristica evidenzia che la vincita è più legata al caso che alla perizia del giocatore. La lingua italiana utilizza unicamente il termine gioco laddove l inglese distingue tra play, ossia il gioco che abbia delle regole, nel quale conta l abilità del giocatore, e gambling, ossia il gioco che si basa sulla ricompensa e sulla fortuna. Il gioco d azzardo va naturalmente assimilato al secondo termine, il gambling, essendo un gioco in cui un ruolo determinante è svolto dall alea e nel quale si rischiano somme di denaro. Il processo poi che porta ad un gioco patologico-compulsivo coinvolge dinamiche psichiche ed una partecipazione emotiva e cognitiva dell individuo stesso. Quali sono queste dinamiche psichiche che portano a quel processo che poi a sua volta riconduce ad un gioco patologico-compulsivo? Il bisogno di avventura, il mettersi in gioco, che viene anche evidenziato nella scala dei bisogni di Murray, ovvero dopo le necessità primarie ci sono quelle secondarie tra cui dominio, successo, gioco ed infine il bisogno di soddisfare la necessità emotiva del soggetto di entrare in gioco. In definitiva sono il rischio, l avventura e la sfida i tre elementi che possono colmare il vuoto di identità e di incertezze. Che componenti psicologiche subentrano realmente durante il gioco? Nel gioco tre sono le esperienze psicologicamente importanti: quella cognitiva ovvero il prendere decisioni, quella affettiva che evince la speranza di vincere e l interazionale che prende corpo nella scommessa. La caratteristica principale della scommessa è l aspetto psicologico e i processi più importanti sono: il locus of control, ovvero il credere che i propri sforzi e le proprie abilità possano controllare o influenzare ciò che avviene; il pensiero magico con i meccanismi di negazione dell azzardo ossia la negazione del caso, l idea megalomanica di poterlo determinare, controllare oltre che prevedere di poter

3 influenzare il destino. Le diverse forme di gioco si presentano ad un estremo come un regolare comportamento e dall altro come una vera e propria patologia. Un comportamento che può esplicarsi nel normale uso sotto forma di divertimento e passatempo ma che può trasformarsi in abuso e diventare addiction. Sto parlando di un continuum concettuale dove si possono distinguere tre tipologie di giocatore d azzardo: il social gambler, il problem gambler e il pathological gambler. Che differenza c è fra queste diverse tipologie di giocatori? Il giocatore sociale è colui che scommette in modo occasionale o abituale, può interrompere il gioco quando desidera e fa maggiore affidamento alla realtà piuttosto che al senso di onnipotenza, elemento che gli consente lucidamente di capire quando è il momento di smettere. All interno di questa tipologia, possiamo distinguere i giocatori occasionali e i giocatori abituali: l 80% degli italiani può essere considerato un giocatore occasionale, perché almeno una volta nella vita ha giocato d azzardo, mentre il 20% degli italiani scommette in maniera abituale, con assiduità, spinto soprattutto dal desiderio di raggiungere un salto economico che non sembra fattibile attraverso la costruzione di specifici percorsi lavorativi. Per quanto riguarda il giocatore problematico, si tratta di persone che non riescono ad avere un pieno controllo sul gioco tanto che quest ultimo inizia ad infrangere la sfera personale, familiare e sociale, cominciando in qualche modo a danneggiarle. Infine il giocatore patologico, che inizia a dedicare sempre più tempo al gioco, la frequenza delle giocate si fa più alta, la quantità di denaro scommessa aumenta, il gioco comincia ad avere un ruolo di primo piano nella vita quotidiana. Il gioco d azzardo può trasformarsi per qualcuno in una vera e propria patologia che spinge a giocare compulsivamente senza fermarsi, fino a quando non si perde tutto quello si poteva giocare e anche di più, fino ad indebitarsi. Cosa accade nel tempo all individuo che entra in questo tipo di meccanismo? E quando e come si delinea il confine fra gioco e patologia? Non è il semplice incontro con il gioco che porta necessariamente all evoluzione di un quadro patologico, in quanto sono necessari diversi elementi per trasformare una innocua attività in un condotta di dipendenza. La dipendenza è, infatti, sempre la risultante di un processo che vede il concorso e l interazione di diversi fattori, legati alla persona (biologici, psicologici, fasi evolutive), al contesto microsociale (famiglia, ambiente di vita), macrosociale (momento storico, culturale, economico) ed all incontro con una sostanza o la sperimentazione di un comportamento: in questo caso il gioco. Da queste premesse ne deriva il Gioco d Azzardo Patologico. Cosa accade? Il Gioco D Azzardo Patologico è una malattia che l Associazione psichiatrica americana (APA 1994) ha classificato all interno dei disturbi del controllo degli impulsi non classificati altrove, ma che ha grande affinità con il gruppo dei disturbi ossessivo-compulsivi e, soprattutto, con i comportamenti d abuso e le dipendenze. Il DSM-IV definisce il GAP come un comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco che compromette le attività personali, familiari o lavorative e distingue se tale comportamento è attribuibile ad un episodio maniacale,

4 precisando inoltre che tali problemi di gioco d azzardo possono manifestarsi in soggetti con disturbo antisociale di personalità. Per un lungo periodo il gioco d azzardo è stato considerato un vizio, una libera scelta non piacente associata ad aspetti connessi all illegalità a comportamenti amorali, sfrenati, non controllati. Il vizio, infatti, è un comportamento deliberatamente messo in atto, al quale si riferiscono connotati moralistici negativi. In sostanza è un comportamento volontario che il soggetto può interrompere a suo piacimento. La malattia, invece, è una condizione che il soggetto subisce e che lo priva di qualcosa, della salute in primo luogo. Giungere alla conclusione che il gioco d azzardo non è un vizio ma una malattia ci libera dal senso di responsabilità su un problema, la malattia infatti lo amplifica fino a giustificare il diritto alla cura di questi pazienti. Noi parliamo anche di carriera del giocatore d azzardo, analizzandone le fasi principali: la prima, la fase vincente, in cui l incontro con la fortuna, con il guadagno facile ha un potere destabilizzante sul soggetto, anche se il gioco ha ancora una valenza innocua, sociale e ricreativa; la fase perdente, quando il giocatore, abbandonato dalla dea bendata, attua il meccanismo di inseguimento e tende a rifarsi di quanto perduto; questa è la fase che dà avvio alla patologia in cui si iniziano anche a rovinare i rapporti interpersonali e a questo punto interviene la famiglia in una disperata operazione di salvataggio. Riconoscente all aiuto dei suoi cari, il giocatore giura e si ripromette di abbandonare il mondo dell azzardo ma ormai è vittima di un incessante delirio di onnipotenza che lo condurrà alla fase della disperazione, schiacciato dall angoscia da cui può fuggire solo tramite quattro possibilità: con il suicidio, la delinquenza e la carcerazione, la fuga o la richiesta d aiuto. In che modo agite per aiutare queste persone? E, nello specifico, che ruolo riveste il Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL TA in questo scenario? Il lento cammino verso l uscita dal mondo dell azzardo comincia da una fase critica, da una sincera richiesta d aiuto, in cui il giocatore si chiarisce le idee, comincia a prendere decisioni, cerca le soluzioni al problema e riprende a lavorare. Segue poi una più concreta fase di ricostruzione, in cui si riallacciano e si ricompongono i pezzi delle relazioni interpersonali prima interrotte e si giunge finalmente alla fase della crescita, in cui il soggetto può tornare senza preoccupazioni a comprendere meglio sé stesso e gli altri. Il Dipartimento Dipendenze Patologiche della ASL di Taranto propone un modello di intervento che integra un approccio clinico con un approccio di rete attraverso l Ambulatorio Gioco D azzardo e Nuove Dipendenze Comportamentali, istituito presso la sede del Dipartimento, dove l equipe specialistica psicologica e medica offre, gratuitamente e in forma riservata, un intervento sanitario rivolto sia alla persona che formula una richiesta d aiuto che al contesto familiare. La nostra èquipe multidisciplinare, formata dallo psicologo-psicoterapeuta, dal medico e dall assistente sociale con la supervisione del dott. Vincenzo Simeone, direttore del D.D.P., ha cominciato ad operare partendo dalla formazione, ovvero da una formazione personale, mirata e promuovendo eventi sul territorio a partire da giugno 2005.

5 In tale occasione è sorto a Taranto il Gruppo Giocatori Anonimi, un associazione di volontariato che offre interventi di auto-aiuto rivolti ai giocatori patologici e poi GAM-NON, rivolto alle famiglie, che si riunisce presso la parrocchia di S. Lorenzo. Vorrei sottolineare che la collaborazione tra l equipe dell ambulatorio GAP e i G.A. è molto attiva sul territorio. L equipe GAP opera attraverso l accoglienza e la presa in carico di soggetti con problemi di Dipendenza dal Gioco d Azzardo Patologico e nuove Dipendenze Comportamentali. Che strategie terapeutiche adottate? L approccio terapeutico adottato è quello multimodale integrato psico-medicosociale; riconosciuto come intervento specifico per le dipendenze da sostanze e comportamentali. L'importanza della Famiglia nel Trattamento del GAP, è una componente ormai acquisita, presente in ogni Progetto Terapeutico. Il cambiamento del pazientegiocatore patologico deve estendersi anche gli altri membri della sua famiglia, infatti dalla nostra esperienza è emerso che un cambiamento reale e/o duraturo è difficile senza la partecipazione attiva della famiglia al trattamento. Il Gioco d Azzardo Patologico causa problemi e danni all'individuo (giocatore) e alle sue relazioni, ovvero, nella coppia, nell intera famiglia, nel lavoro, con gli amici, e nella società. Quindi cui emerge il bisogno di una valutazione diagnostica relazionale della situazione familiare, delle motivazioni al cambiamento, delle potenzialità espresse dai membri, della possibilità di coinvolgerli attivamente nel programma di trattamento. Non è raro inoltre che i familiari di soggetti con GAP abbiano a loro volta problemi di dipendenza (alcol, psicofarmaci,sostanze illegali, ecc.). Ma quanto è realmente diffuso questo problema in Italia e in Puglia? Esistono dati concreti che possano rendere la reale dimensione di questo problema? Nel 2010 la passione per il gioco ha divorato il 7% dei consumi degli italiani. L Azzardo ha mosso risorse per 614 miliardi di euro, il 113% in più rispetto al Per quanto riguarda la situazione del territorio di Taranto e provincia mi è possibile affermare che la richiesta di aiuto sta aumentando in modo esponenziale. Infatti i soggetti trattati dal 2005 ad oggi sono circa 57 di cui 52 uomini e 5 donne, l età media è circa 40 anni e il tipo di gioco va dalle scommesse alle slot machine, dal gioco online al gratta e vinci. Per i gratta e vinci si va registrando un incremento che trova riscontro nei dati nazionali. Infatti il meridione è la parte d Italia dove, appunto, il fenomeno dei gratta e vinci, è più diffuso. Ovvero, nel meridione, viene giocato il 44% di quanto viene speso in totale nel nostro paese e nel totale generale delle lotterie istantanee. Al nord invece parliamo del 33% delle giocate, mentre al centro il 23%. A dominare la scena, col il gioco dei gratta e vinci, è proprio la Puglia con una spesa media per abitante di oltre 278 euro all anno, rispetto alla media nazionale di 165 euro per l anno Inoltre, nella fattispecie, sempre nel 2010, relativamente al gratta e vinci e alle lotterie, Taranto ha una spesa media di 286 euro per abitante, Brindisi di 357 euro, Bari 294 euro e Foggia 314 euro.

6 E se Il contrario del gioco non è ciò che è serio, bensì ciò che è reale (Sigmund Freud da Il poeta e la fantasia 1907) noi siamo conviti che la vita vera e la realtà sono ben lontani dal gioco d azzardo.

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