Processi e metodi della produzione edilizia

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Processi e metodi della produzione edilizia"

Transcript

1 Processi e metodi della produzione edilizia APPUNTI DEL CORSO TENUTO DAL PROF: CARLO ARGIOLAS agg MODULO 1 1

2 MODULO 1 IL PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI E INNOVATI DALLA NORMATIVA INTRODUZIONE AL CORSO: Il concetto di industrializzazione applicato all edilizia 1. IL PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI: operatori e organizzazione 1.1. Articolazione del processo 1.2. Circolazione delle informazioni nel processo 1.3. Aspetti organizzativi del processo 1.4. Gli operatori 1.5. La fase progettuale del processo edilizio tradizionale Struttura Del Processo Progettuale Evoluzione della fase progettuale nel processo edilizio industrializzato La progettuale esigenziale 1.6. Modelli organizzativi del processo edilizio tradizionale Architettura vernacolare Architettura con superiore complessita funzionale Approccio tradizionale Committente - impresa Committenza organizzata (cooperative) Involuzione della committenza organizzata Appalto concorso Evoluzione dei modelli organizzativi nel processo edilizio industrializzato General manager contractor Project manager e construction manager 1.7. La fase esecutiva del processo edilizio tradizionale La fase di produzione La fase di prefabbricazione La fase di costruzione 1.8. La fase gestionale del processo edilizio tradizionale 1.9. La fase di controllo del processo edilizio tradizionale La situazione attuale nell edilizia privata superamento della situazione attuale la certificazione di qualità la progettazione per modelli la progettazione assistita l informatica tecnica l informatizzazione del settore 2

3 2. IL PROCESSO EDILIZIO E L INNOVAZIONE NORMATIVA 2.1. Il progetto nella legislazione italiana: Evoluzione del quadro normativo nell ultimo decennio 2.2. Importanza delle innovazioni alla legge quadro sui lavori pubblici Legge quadro n. 109 /1994 e sua evoluzione 2.3. Le fasi e sotto-fasi del processo edilizio tracciato dalle nuove norme Sottoprocesso decisionale Sottoprocesso esecutivo Iter di realizzazione degli interventi pubblici Sottoprocesso gestionale Sottoprocesso di controllo 2.4. La fase decisionale Introduzione Il responsabile del procedimento Compiti del responsabile del procedimento L incarico di progettazione L analisi del valore Obiettivi e vincoli di programma 2.5. Le verifiche di fattibilità Generalità Analisi generale dell intervento Analisi del sito La fattibilità giuridico-normativa La fattibilità tecnico-operativa La fattibilità economico - finanziaria La fattibilità gestionale manutentiva Criteri generali per ridurre i rischi di intervento 2.6. Fasi di progettazione Introduzione Progetto preliminare Progetto definitivo Progetto esecutivo Piani di manutenzione Piani di sicurezza Premessa I contenuti dei piani di sicurezza I documenti previsti dal D. Igs. 494/ L appalto 3

4 Appalto integrato Appalto concorso Appalto in concessione Di sola esecuzione con licitazione pubblica trattativa privata 2.8. Le varianti in corso d opera 4

5 PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI E INNOVATI DALLA NORMATIVA INTRODUZIONE AL CORSO: Il concetto di industrializzazione applicato all edilizia Industrializzare l edilizia significa programmare il processo progettuale e quello costruttivo secondo un certo ordine ed una certa logica che tengano conto della realtà in cui si opera. Obiettivo primario di ogni ipotesi di industrializzazione è dunque l organizzazione dell attività edilizia come sequenza di momenti operativi, organizzativi e gestionali coerenti e coordinati in vista della ottimizzazione dei risultati conseguibili con determinate risorse e condizioni contestuali. In tale approccio la progettazione diventa vincolante per tutti i personaggi del processo, in modo che il prodotto finito non possa essere diverso da quello progettato. Tutte le fasi a monte e a valle della produzione, nonché la produzione stessa, debbono essere integrate in un processo organizzato predisposto scientificamente. E la cosiddetta: progettazione integrale Appare indispensabile distinguere fra l ATTIVITÀ EDILIZIA che è la risultante dell impiego di risorse intellettuali e materiali ed il PROCESSO EDILIZIO. L UNI (ente italiano di unificazione) definisce il processo edilizio, come: sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento delle esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia. Il ricorso al metodo della produzione industriale nella realizzazione degli interventi edilizi non è altro che una soluzione operativa del fare edilizia allineata all evolversi delle risorse economico-produttive che la ricerca, la sperimentazione e l innovazione tecnologica manifestano; è fondamentale impiegare queste risorse. Storicamente l industrializzazione si è affermata principalmente come PREFABBRICAZIONE realizzando in stabilimento i manufatti dell edilizia tradizionale, applicando criteri di produzione industriale a tipi tecnologici che erano nati per essere realizzati in opera e che rappresentavano la sintesi di secoli di esperienza basata su contesti socio-economici che esigevano di percorrere quella strada. Questo approccio all industrializzazione intesa dunque come mera prefabbricazione di un manufatto, ha portato alla frattura tra il momento progettuale del singolo intervento e la progettazione degli elementi prefabbricati. In questa negativa esperienza, il progettista finiva per delegare il suo ruolo alla produzione. Inoltre, non veniva posta sufficiente attenzione in fase di messa in opera dei prefabbricati, con la conseguenza del vedere vanificati tutti i vantaggi della industrializzazione. Caratteristiche dell industrializzazione Industrializzare l edilizia significa concepire la produzione del bene edilizio in termini di processo di progettazione, produzione e gestione, cioè come sequenza di momenti operativi, organizzativi e gestionali coerenti e coordinati finalizzati alla ottimizzazione dei risultati conseguibili con determinate risorse e condizioni contestuali. È dunque una metodologia alla quale riferirsi per fare edilizia. 5

6 L alto grado di organizzazione, cioè di integrazione e coerenza, di tutte le fasi del processo edilizio può essere raggiunto solo con una struttura di tipo industriale. Il metodo di produzione industriale, per essere funzionale all obiettivo di industrializzazione dell edilizia deve tendere all ottimizzazione relativa di quattro caratteristiche peculiari: la qualità del prodotto la complessità del prodotto la producibilità in serie l automazione del processo di produzione LA QUALITÀ DEL PRODOTTO è proporzionale alla rispondenza del prodotto finito con le esigenze dell utenza, anche se non sono immediate la conoscenza, l interpretazione e la misura delle esigenze dell utenza e delle caratteristiche del prodotto che permettono di istituire un confronto fra requisiti richiesti al prodotto e prestazioni fornibili. Il prodotto edilizio industrializzato, per definirsi tale, deve essere un PRODOTTO COMPLESSO cioè un prodotto dal quale sia desumibile la coerenza a due descrizioni dell intervento edilizio di cui fa parte: del SISTEMA AMBIENTALE - SPAZIALE, concernente le caratteristiche esigenziali e funzionali degli ambienti artificiali e degli spazi fruibili; del SISTEMA TECNOLOGICO, afferente la costituzione fisica e materiale degli involucri e delle attrezzature di tali ambienti. In altre parole il prodotto deve contenere intrinsecamente i segni della sua appartenenza al sistema che è derivato dalla definizione delle esigenze dell utenza e non può essere considerato una entità a destinazione indifferenziata. Per quanto concerne la PRODUCIBILITÀ IN SERIE essa è da intendersi soprattutto come ripetizione di operazioni analoghe di lavorazione e montaggio suscettibile di fornire prodotti morfologicamente simili ma dimensionalmente e prestazionalmente diversificati. L AUTOMAZIONE DEL PROCESSO DI PRODUZIONE è da intendersi estesa all intero processo di produzione, cioè anche alla fase di trasporto e montaggio del prodotto in cantiere. La producibilità in serie, insieme all automazione del processo di produzione conferiscono al metodo di produzione industriale la grande potenzialità di incrementare la produttività e l economicità degli interventi edilizi. L industrializzazione per componenti L edilizia industrializzata è formata essenzialmente da componenti edilizi, di diversa natura e complessità, che possono essere variamente assemblati fino a costituire il bene edilizio finale. L industrializzazione dà sempre origine dunque ad una EDILIZIA PER COMPONENTI facendo però attenzione a ridefinire completamente la concezione di tali prodotti ed il significato storico di edilizia per componenti. È innanzitutto necessario porsi in maniera rigorosa il problema della finalizzazione del prodotto, abbandonando l idea del prodotto che va bene per tutte le situazioni. Il componente è, secondo le definizioni già viste, un prodotto complesso per il quale è necessario definire: un PACCHETTO DI PRESTAZIONI che quel prodotto è in grado di fornire in determinate condizioni d uso e di sollecitazione; una PROGETTAZIONE, dopo un approfondito esame di tutte le variabili che possono aiutare a far emergere una soluzione ottimale per lo specifico contesto in cui quel prodotto deve essere impiegato, sfruttando al meglio la tecnologia più o meno innovativa che si intende impiegare. Il componente edilizio inteso in questa maniera è portatore di innovazioni che, se adeguatamente recepite dal progettista, danno luogo ad una nuova concezione sia formale che sostanziale dell edificio. 6

7 Diffusione dell edilizia industrializzata E intuitivo che per lo sviluppo di un processo industrializzato debbano sussistere almeno due condizioni fondamentali: la continuità della domanda e la possibilità di istituire una struttura operativa, organizzata e gestionale per la guida dell intero processo produttivo, caratterizzata dalla concentrazione dei poteri decisionali. Tali condizioni difficilmente appartengono alla natura del settore edilizio. Un intervento edilizio industrializzato potrà ottenere benefici e vantaggi solo se di grande dimensione, cioè se la produzione consegue ad una significativa quantità di bene da produrre. Per intervento di grande dimensione intendiamo un intervento edilizio di particolare consistenza, effettuato in un preciso ambito territoriale oppure un intervento edilizio diffuso nello spazio ma rispondente ad una precisa programmazione della domanda nel tempo. Il verificarsi della concentrazione dei poteri decisionali esige un riferimento comune e generale per la guida ed il controllo del processo edilizio industrializzato. Tale riferimento può essere ricercato nella normativa, intesa come insieme di condizioni trasformate in istruzioni che devono essere rispettate da un processo produttivo e dai suoi operatori per perseguire un obiettivo prestabilito. Il CORPO NORMATIVO, è la vera ossatura del moderno processo edilizio industrializzato. La normazione si colloca nelle fasi del processo edilizio a monte del progetto come processo analitico volto a dotare di elementi di giustificazione razionale le singole scelte progettuali che costituiscono il processo decisionale complessivo. In questa accezione la normativa costituisce la premessa affinché l organizzazione, la programmazione, la guida ed il controllo del processo edilizio possano concretamente attuarsi. La industrializzazione pone la progettazione al centro del processo produttivo. Una progettazione rigorosa evita qualunque improvvisazione in tutte le fasi produttive. Tutto deve essere rigidamente organizzato e finalizzato alle fasi seguenti del processo. Sono, dunque, necessari progettisti e operatori altamente qualificati. Nella pratica costruttiva l industrializzazione delle opere per l edilizia è, salvo alcuni casi di realizzazione di alloggi per edilizia popolare o di alloggi con notevole complessità strutturale e tecnologica, ancora poco diffusa. I MOTIVI DELLA POCA DIFFUSIONE sono diversi, in particolare: dal punto di vista dell utente: l attività artigianale permette di completare la costruzione nel tempo, in dipendenza delle risorse finanziarie disponibili, e di apportare variazioni in corso d opera; dal punto di vista dell impresa: le piccole imprese a carattere artigianale, che sono la maggioranza, tendono a bloccare una organizzazione di tipo industriale che sconvolgerebbe il loro equilibrio; esiste una forte frammentazione e variazione della domanda e delle risorse imprenditoriali. l utente (e non solo il piccolo utente!) ha notevoli difficoltà di lettura del progetto. Solo visualizzandolo in corso di costruzione, con la possibilità di varianti in corso d opera riesce ad ottenere un bene più confacente alle proprie esigenze. La realtà produttiva italiana può essere così sintetizzata: pochissime grandi imprese gestite managerialmente, poche medie imprese gestite individualmente, una miriade di piccole e piccolissime imprese artigiane. Per avere una maggior diffusione dell industrializzazione è quindi necessario che l innovazione interessi soprattutto quest ultima categoria di attori del processo edilizio. I contenuti minimi delle innovazioni potrebbero allora essere: dal punto di vista dell utente: finanziamenti agevolati per la prima casa ed utilizzo di linguaggi espressivi (tecniche CAD, modellazioni, intelligenza artificiale) coerenti con la complessità del progetto al fine di migliorarne la comprensione; dal punto di vista dell impresa: qualificazione, anche culturale, del personale e specializzazione delle singole imprese artigianali in determinati campi; 7

8 in generale: un reale e tangibile risparmio in termini economici e il rendersi conto, da parte delle imprese ma anche da parte dei professionisti, che il loro ruolo sta cambiando ed è certamente destinato ad evolversi ancora. Allo stato attuale sembrano più adatte al mondo dell edilizia applicazioni industriali mirate alla produzione di parti da assemblare, inserendole in un organismo edilizio il cui grado di industrializzazione dipende dalle realtà locali. La costruzione di uno stesso edificio a Cagliari, Sassari, Milano risentirà di tre realtà locali completamente diverse fra loro (bacini di manodopera, vicinanza di fabbriche, potenzialità economiche) ed il grado di organizzazione delle fasi esecutive sarà sicuramente diverso nelle tre città. 8

9 Capitolo 1 - IL PROCESSO EDILIZIO NEI SUOI ASPETTI TRADIZIONALI: operatori ed organizzazione La logica esigenziale -prestazionale è la descrizione astratta del processo che dai bisogni innati dell uomo porta alla produzione dei beni che li soddisfano. La logica prestazionale può essere sintetizzata in una successione che implica la consapevolezza di un dato bisogno, l esprimerlo come esigenza, la definizione dei requisiti da soddisfare, la realizzazione di un dispositivo con prestazioni sufficientemente prossime a quelle desiderate e il controllo che i requisiti voluti restino soddisfatti, è l uso che dà luogo al controllo della risposta, sollecita le eventuali correzioni e trasforma la successione in un ciclo continuo 1. In edilizia tale teoria viene ulteriormente specificata in una serie di momenti operativi il cui succedersi è indicato col nome di processo edilizio. L'analisi del processo edilizio può essere condotta secondo vari modelli, di cui se ne propone uno basato sull'ipotesi che il processo edilizio sia descrivibile come una sequenza di operazioni di trasformazione di sistemi. Il processo edilizio può essere inteso come: una sequenza organizzata di fasi decisionali, operative e gestionali finalizzata alla programmazione, progettazione, realizzazione e fruizione di beni in un contesto a risorse limitate. Il processo comporta un investimento di risorse (materiali,economiche,umane..) e fattori produttivi per ottenere una utilità superiore per ogni fase di trasformazione. 2 In una qualunque trasformazione il sistema generatore diventa derivato e nella trasformazione successiva il sistema derivato diventa a sua volta generatore. Dal sistema generatore iniziale si specificano numerose fasi di trasformazione nelle quali saranno via via definiti, per ciascuna, i sistemi generatore e derivato. Ogni fase di trasformazione tende a incrementare il valore dei prodotti, rendendoli sempre più complessi e producendo una crescente soddisfazione in chi ha promosso il processo di trasformazione. Il cemento unito all acqua,la ghiaia e la sabbia, diventa calcestruzzo che, inserito in una casseforme, diventa muro. Ogni trasformazione incrementa la complessità ed il valore del prodotto. Abbiamo indicato con S i un generico sistema generatore, con S 1+1 un generico sistema derivato e con T i+1 la generica operazione di trasformazione. Si può a questo punto notare che un sistema generatore viene trasformato nel derivato secondo una procedura che, dal punto di vista metodologico, non dipende in maniera sostanziale dalle caratteristiche del sistema. Tali caratteristiche influiranno invece negli strumenti e nelle risorse impiegate dagli operatori nella trasformazione. La struttura di ogni operazione di trasformazione può essere allora distinta in tre momenti operativi che possono essere meglio descritti con l ausilio della figura seguente. 1 Caniglia, Costanza, L ambiente è uno strumento?, in: «Paesaggio Urbano», Genn.-Febb Ossola, La gestione del processo edilizio 9

10 - Struttura della generica operazione di trasformazione. T i+2 S i+2 S i+1 S i T i+1 S i+1 T i+2 S i+2 T i+3 S i+3 T i+2 S i+2 S i+1 Primo momento: ANALISI. Indichiamo con S i un generico sistema generatore, con S i+1, S i+2, ecc. i sistemi derivati da esso in operazioni successive, con T i+1, T i+2, ecc. le operazioni di trasformazione. Nel primo momento della trasformazione, il sistema S i viene trasformato nei subsistemi S i+1 ; l operazione T i+1 consiste in una analisi di S i volta ad individuarne alcune caratteristiche essenziali che costituiranno la struttura dei subsistemi S i+1. Secondo momento: FORMULAZIONE DI IPOTESI. I subsistemi S i+1 sono sostanzialmente costituiti da elementi di S i raggruppati secondo criteri forniti dagli obiettivi stessi dell operazione di scomposizione. La trasformazione T i+2, concettualmente definibile come progettazione di parti, muta i subsistemi S i+1 in subsistemi S i+2. Questo secondo momento consiste nella formulazione di ipotesi relative alle parti del sistema derivato in base all analisi del generatore. Terzo momento: INTEGRAZIONE. I sistemi parziali S i+2 vengono ricomposti, tramite la trasformazione T i+3, in un sistema generale S i+3 che è derivato dal sistema generatore S i. La successione dei tre momenti definisce un sottoprocesso. Articolazione del processo Ritornando al processo edilizio, esso si articola in sotto-processi e in più fasi. Tra i sottoprocessi individuiamo SOTTO -PROCESSO DECISIONALE SOTTO -PROCESSO PRODUTTIVO SOTTO -PROCESSO GESTIONALE SOTTO -PROCESSO DI CONTROLLO I primi tre sono consequenziali, mentre il quarto non è cronologicamente inquadrabile in quanto presente in tutti i sotto processi.. 10

11 - Fasi del processo edilizio Sottoprocesso decisionale Sottoprocesso produttivo Sottoprocesso gestionale Fasi di Program mazione Fasi di Pianificazione operativa Appalto Collaudo Fase gestionale e di esercizio Fasi Progettuali Fasi Realizzative Il sotto -processo decisionale va dalle fasi strategiche iniziali fino all approvazione del progetto. Attraverso l appalto,cerniera tra i due si passa al sotto processo esecutivo. Dopo il collaudo, seconda cerniera del processo edilizio, inizia la vita utile del bene edilizio dando vita al terzo: sotto processo gestionale. 11

12 Circolazione delle informazioni nel processo Il sempre crescente flusso d informazioni che si creano in un processo produttivo deve circolare in modo controllato tra tutti gli attori del processo. Non basta che una soluzione progettuale esista, deve anche essere conosciuta dagli operatori interessati. Ad uno stesso progetto sono interessati più studi di progettazione, da quello architettonico a quello strutturale, impiantistico idrico, elettrico, termico, per intuire quanto rapidamente debba circolare il flusso delle informazioni. In questo campo si sono verificati notevoli progressi grazie alle reti informatiche, tanto da ribaltare i termini del problema. La facilità della circolazione delle informazioni ha cambiato il modo di operare tra i vari operatori. E usuale, utilizzando internet, reti intranet e reti locali, collaborare tra studi, imprese e ditte di produzione distribuite nel territorio nazionale ed internazionale, condividendo progetti a cui si lavora contemporaneamente in tempo reale. INPUT TRASFORMAZIONE OUTPUT FeedBack rappresentazione dello schema di trasformazione nel processo edilizio L informazione trasmessa o ricevuta con gli input/output, deve essere adeguata, completa ed allo stesso livello di dettaglio e precisione dei contenuti. L informazione è un processo a senso unico, formato da una quantità di nozioni che parte da un emittente per fermarsi ad un ricevente che elabora le informazioni, le confronta e le archivia. La comunicazione è un processo reso reversibile che si sviluppa circolarmente con una continua interazione tra l emittente ed il ricevente. L informazione deve rispondere a criteri di : Accuratezza Tempestività Controllo Verifica (conformità e aggiornamento alla norma tecnica) 12

13 Aspetti organizzativi del processo Abbiamo già definito il processo edilizio come una sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento delle esigenze al loro soddisfacimento in termini di produzione edilizia. Il processo edilizio, inquadrato nella più vasta ottica dell industrializzazione edilizia, è caratterizzato da: la tendenza all'impiego di tecniche previsionali ad elevato contenuto metodologico e scientifico derivate dalla disciplina della ricerca operativa e riguardanti la progettazione, la programmazione ed il controllo; la tendenza all'utilizzo di tecniche produttive ad elevato contenuto scientifico. Il processo edilizio passa attraverso i quattro MOMENTI di: INIZIATIVA ELABORAZIONE COSTRUZIONE CONTROLLO Cui possiamo far corrispondere tre personaggi che possono o meno coincidere con singole persone fisiche: COMMITTENTE O STAZIONE APPALTANTE (Iniziativa) PROGETTISTA (Elaborazione) APPALTATORE (Costruzione) DIREZIONE DEI LAVORI, COLLAUDATORE (controllo) Essi possono combinarsi in vario modo a partire da lo schema riassunto dalla figura a pag. 10 Gli operatori Il committente Il committente è il promotore dell iniziativa, in generale può essere costituito da: il singolo UTENTE FINALE, nel caso di piccole costruzioni generalmente a carattere monofamiliare; l UTENTE FINALE ORGANIZZATO, tipicamente le cooperative per l edilizia residenziale; l IMPRENDITORE, che si sostituisce all utente e, sulla base di un modello medio di utente, chiede ad un progettista di elaborare il progetto di un bene edilizio che poi egli stesso costruirà o farà costruire e poi venderà all utente finale. La SRAZIONE APPALTANTE in caso di edilizia pubblica ( Comuni, Regioni..) Il progettista Il progettista è colui che cura l elaborazione dell opera. A seconda dell entità dei lavori può essere il DIRETTORE DEL PROGETTO (qualora siano distinte le figure dei progettisti dell architettonico, delle strutture, degli impianti). La sua attività si esplica a monte, con l analisi e la sintesi delle problematiche esigenziali e a valle, con delle scelte che devono soddisfare le esigenze normative, tecniche, architettoniche ma soprattutto economiche. Sono quindi necessarie elevate doti di preparazione tecnica, conoscenza dell ambito di intervento, capacità di relazione. Il progettista, se vuole realizzare le proprie idee, deve trovare soluzioni che passino anche attraverso il raggiungimento degli obiettivi altrui, deve quindi conoscere gli altri operatori del processo, capirne i 13

14 problemi, aiutarli a risolvere tali problemi, essere consapevole che il proprio ruolo si realizza in quanto partecipa con tutti gli altri al processo della costruzione. Un buon progetto è quello in cui tutti possono identificarsi per poter dare il massimo per la sua realizzazione. L appaltatore e l impresa L impresa è l organismo che materializza la figura dell appaltatore; scopo dell impresa è la produzione. Essa in relazione al suo organico ed ai suoi mezzi d opera, deve sviluppare tutte le procedure attinenti la produzione. La struttura organizzativa dell impresa è modellata in relazione alla tipologia e alla dimensione dei lavori che usualmente sono oggetto del suo operare. Una ipotesi di quadro organizzativo completo è quella rappresentata nello schema seguente. UFFICIO TECNICO ANALISI PROGETTI ESECUZIONE PROGETTI PREVENTIVAZIONI CAPITOLATI MAGAZZINO CANTIERI CONTABILITÀ LAVORI DIREZIONE UFFICIO ACQUISTI CONTRATTI CONTROLLI LIQUIDAZIONI UFFICIO AMMINISTRATIVO - Quadro organizzativo dell impresa GESTIONE CLIENTI FORNITORI PERSONALE BILANCI PARZIALI E GENERALI Alla DIREZIONE dell impresa competono in generale: la selezione delle iniziative da intraprendere; il procurare i fattori necessari alla produzione; il coordinamento e lo sviluppo produttivo della commessa dall inizio alla consegna dei lavori. In relazione alla configurazione del mercato edilizio, caratterizzato da episodicità della domanda, una delle maggiori difficoltà delle imprese è quella di attuare un modello organizzativo efficiente ma non sovradimensionato. Gli strumenti di cui le imprese dispongono per affrontare la variabilità del mercato sono: il ricorso a forme legali di subappalto; il ricorso a consorzi temporanei di imprese. La prima ipotesi prevede la delega di una modesta parte di opere spettanti all impresa a mano d opera autonoma, pur rimanendo l impresa unico referente nei confronti della committenza. Nella seconda ipotesi vengono costituiti veri e propri raggruppamenti di risorse tecniche e umane, mirati a garantire la totale e completa capacità realizzativa di opere edilizie di una certa consistenza. In questo caso i rapporti con la committenza sono tenuti da una delle imprese consorziate nominata referente primario. 14

15 Il direttore dei lavori Normalmente, il progettista viene incaricato della direzione dei lavori di costruzione. Questa consuetudine, tipicamente Italiana, è legata alla necessita di dare continuità all opera progettuale nella fase realizzativa.questa consuetudine ha favorito l abitudine di colmare lacune progettuali con la direzione dei lavori. - Schema generale dei soggetti agenti nel processo edilizio tradizionale. COMMITTENTE COORDINAMENTO Elaborazione DIRETTORE DEL PROGETTO PROGRAMMA Costruzione APPALTATORE PROG. ARCH. PROG. STRUTT. PROG. IMPIAN. DIRETTORE DEI LAVORI DIRETTORE ARCHITETT. DIRETTORE STRUTTURE DIRETTORE IMPIANTI COLLAUDI IN CORSO D OPERA DIRETTORE DI CANTIERE COLLAUDO FINALE CAPO CANTIERE SUBAPPAL. FORNITORI MAESTRANZE 15

16 La fase progettuale del processo edilizio tradizionale Lo sviluppo del processo edilizio tradizionale si attua attraverso una serie di fasi, di cui due particolarmente evidenti e consolidate: quella progettuale e quella esecutiva. Le altre due fasi quella gestionale e quella di controllo, sono molto meno consolidate, e solo oggi, spinte dalle nuove normative, cominciano ad assumere l importanza che meritano. Struttura Del Processo Progettuale In via del tutto generale il processo progettuale può essere descritto dal diagramma di flusso riportato sotto. AVVIO INFORMAZIONE ANALISI RISORSE DISPONIBILI ISTANZE UTENZA SINTESI DATI CONTESTUALI NORMATIVA E Retroazione NO VERIFICA SI SOLUZIONE OTTIMALE - Struttura generalizzata del processo progettuale Analizziamo i tratti essenziali dei diversi blocchi. INFORMAZIONE È costituita da quattro sottoclassi di informazione di cui è fondamentale la conoscenza: 1) le istanze dell utenza, senza le quali il processo edilizio non può essere considerato di tipo esigenziale; 2) l entità e le caratteristiche delle risorse disponibili; 3) i dati contestuali, relativi alla politica territoriale, al contesto fisico, al mercato edilizio, al contesto organizzativo in cui si colloca l intervento; 4) la normativa esterna. ANALISI 16

17 Si tratta di costruire modelli, anche parziali, dei subsistemi che devono essere ottimizzati, singolarmente ed in rapporto alla totalità dell intervento, tramite la progettazione. L analisi può mettere in discussione le ipotesi iniziali e le strategie messe a punto all avvio della procedura, nonché il flusso di informazioni provenienti dagli atti decisionali che si vanno man mano definendo (retroazioni). SINTESI Mira a verificare la validità degli assunti derivanti dalla fase di analisi ed a controllare lo scostamento fra il prodotto progettuale e le istanze iniziali. VERIFICA Comprende il confronto, la valutazione e la scelta di alternative in relazione ai criteri prefissati. RETROAZIONI La direzione del flusso non è unidirezionale ma prevede continui ritorni e modifiche di decisioni già prese al manifestarsi di problemi critici dei quali non poteva prevedersi l esistenza o dei quali erano stati erroneamente sottovalutati gli effetti. Tale fase è ancora più necessaria in edilizia vista la specificità di ogni oggetto edilizio e quindi del processo che lo ha concepito e prodotto. La logica progettuale descritta, che prevede continui flussi di informazione che viaggiano all interno dello schema visto, può essere applicata anche ai tre MOMENTI OPERATIVI in cui viene abitualmente suddivisa la progettazione nel processo edilizio tradizionale: PROGETTO DI MASSIMA Relazione sintetica delle opere prospettata Elaborati progettuali sommari Elenco sintetico dei lavori Preventivo sommario di spesa PROGETTO PROGETTO ESECUTIVO PARTICOLARI COSTRUTTIVI E DECORATIVI Relazione descrittiva delle opere Relazione tecnica sulle caratteristiche tipologiche,tecnologiche e funzionali Rilievi,analisi geologiche Rappresentazione dimensionale statica, impiantistica Computo metrico Analisi dei prezzi unitari Stima lavori Capitolato speciale d appalto Dettagli di opere SCHEMA DEI CONTENUTI DEI LIVELLI DI PROGETTO PREVISTI DALLA L. 143 DEL

18 Evoluzione della fase progettuale nel processo edilizio industrializzato La superiore complessità del processo decisionale di un programma industrializzato di intervento edilizio si può riscontrare nella maggiore articolazione delle tre fasi operative di: 1) METAPROGETTAZIONE dell intervento; 2) PROGETTAZIONE e PIANIFICAZIONE dell intervento; 3) PROGRAMMAZIONE dell intervento. Per inciso intenderemo con pianificazione la definizione della sequenza di operazioni da eseguire e con programmazione la determinazione della durata delle varie attività ed il loro ordinamento secondo un inquadramento logico-temporale tendente in generale a minimizzare il costo globale di realizzazione. Ognuna delle tre fasi può essere ulteriormente suddivisa in sottofasi che possiamo brevemente sintetizzare nello schema seguente. METAPROGETTAZIONE DELL INTERVENTO 1) Metaprogettazione delle unità ambientali del sistema. 2) Metaprogettazione delle unità tecnologiche del sistema. 3) Metaprogettazione degli elementi spaziali del sistema. 4) Metaprogettazione degli elementi tecnici del sistema. PROGETTAZIONE DELL INTERVENTO 5) Progettazione funzionale-spaziale dell organismo edilizio. 6) Progettazione tecnologica dell organismo edilizio. 7) Progettazione operativa dell organismo edilizio. 8) Progettazione gestionale dell organismo edilizio. 9) Progettazione economica dell organismo edilizio. PROGRAMMAZIONE DELL INTERVENTO 10) Programmazione operativa dell organismo edilizio. 11) Programmazione gestionale dell organismo edilizio. 12) Programmazione economica dell organismo edilizio. Le varie sottofasi definite al paragrafo precedente possono a loro volta essere schematizzate secondo un schema del tutto generale simile a quello riportato. 18

19 INPUT SPECIFICI INPUT GENERALI INPUT NORMATIVA ELABORAZIONE TRASFORMAZIONE OUTPUT PROGETT - Articolazione di una sottofase progettuale generica Analizziamo in maniera particolare la: progettazione funzionale-spaziale dell intervento; progettazione tecnologica dell intervento; progettazione operativa dell intervento; progettazione gestionale dell intervento. INPUT SPECIFICI modello di comportamento ambientale; modello di funzionamento degli elementi spaziali del sistema INPUT GENERALI contesto fisico; contesto organizzativo; conoscenze specifiche del progettista architettonico ELABORAZIONE progettazione dei caratteri distributivi e dimensionali OUTPUT progetto funzionale spaziale dell intervento INPUT NORMATIVA normativa esterna progettuale per il funzionamento spaziale; dimensioni degli ambienti (superficie della camera da letto doppia > 14 mq); superficie finestrata > 1/8 superficie ambiente; normativa antincendio; norme U.S.L. - - Sottofase di progettazione funzionale-spaziale 19

20 INPUT SPECIFICI modello di comportamento degli elementi tecnici del sistema; modello di funzionamento degli elementi tecnici del sistema; progetto funzionale spaziale del sistema INPUT GENERALI contesto fisico; contesto organizzativo; conoscenze specifiche del progettista ELABORAZIONE progettazione dei caratteri tecnologici e dimensionali degli elementi tecnici dell intervento OUTPUT progetto tecnologico dell intervento INPUT NORMATIVA normativa esterna di funzionamento; normativa tecnica; normativa di progettazione di strutture in c.a.; normativa sulle dispersioni termiche (legge 10 e regolamenti); normativa sull accessibilità da parte dei disabili (legge 13 e regolamenti); normativa sugli impianti elettrici; normativa antincendio - Sottofase di progettazione tecnologica 20

IL PROCESSO EDILIZIO E L ORGANISMO EDILIZIO

IL PROCESSO EDILIZIO E L ORGANISMO EDILIZIO Dipartimento di Architettura e Territorio darte Corso di Studio in Architettura quinquennale Classe LM-4 Corso di Project Management, Gestione OO.PP e Cantiere - C IL PROCESSO EDILIZIO E L ORGANISMO EDILIZIO

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Norme per l organizzazione - ISO serie 9000 Le norme cosiddette organizzative definiscono le caratteristiche ed i requisiti che sono stati definiti come necessari e qualificanti per le organizzazioni al

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale Con il presente capitolo si chiude la presentazione delle basi teoriche della manutenzione. Si vogliono qui evidenziare alcune problematiche

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi

Project Management. Modulo: Introduzione. prof. ing. Guido Guizzi Project Management Modulo: Introduzione prof. ing. Guido Guizzi Definizione di Project Management Processo unico consistente in un insieme di attività coordinate con scadenze iniziali e finali, intraprese

Dettagli

Per la realizzazione delle opere ospedaliere: dal rilevamento delle esigenze all avvio dei progetti

Per la realizzazione delle opere ospedaliere: dal rilevamento delle esigenze all avvio dei progetti Le metodologie di elaborazione degli strumenti di espressione della domanda e di verifica del progetto Per la realizzazione delle opere ospedaliere: dal rilevamento delle esigenze all avvio dei progetti

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

I SISTEMI QUALITÀ NEI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE E NEI CONSORZI

I SISTEMI QUALITÀ NEI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE E NEI CONSORZI I SISTEMI QUALITÀ NEI RAGGRUPPAMENTI DI IMPRESE E NEI CONSORZI DINO BOGAZZI Direttore Qualità e Organizzazione Consorzio Cooperative Costruzioni e Vicepresidente Settore Costruzioni AICQ 1. Premessa Il

Dettagli

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

Corso di. Analisi e contabilità dei costi Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

La gestione manageriale dei progetti

La gestione manageriale dei progetti PROGETTAZIONE Pianificazione, programmazione temporale, gestione delle risorse umane: l organizzazione generale del progetto Dimitri Grigoriadis La gestione manageriale dei progetti Per organizzare il

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative Unione Industriale 19 di 94 4.2 SISTEMA QUALITÀ 4.2.1 Generalità Un Sistema qualità è costituito dalla struttura organizzata, dalle responsabilità definite, dalle procedure, dai procedimenti di lavoro

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione. ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

1- Corso di IT Strategy

1- Corso di IT Strategy Descrizione dei Corsi del Master Universitario di 1 livello in IT Governance & Compliance INPDAP Certificated III Edizione A. A. 2011/12 1- Corso di IT Strategy Gli analisti di settore riportano spesso

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni

Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni Decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni (G.U. n.

Dettagli

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE QUESTIONARIO 1: PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE Step 1 - Decidere come organizzare e pianificare l autovalutazione (AV) 1.1. Assicurare l impegno e il governo del management per avviare il processo. 1.2. Assicurare

Dettagli

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi

La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile. Dr. Giacomo Gelmi La Qualità il Controllo ed il Collaudo della macchina utensile Dr. Giacomo Gelmi Che cosa è una macchina utensile? E uno spazio fisico in cui si collocano, sostenuti da adeguate strutture ed in posizioni

Dettagli

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione

Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione Sviluppo Sistemi Qualit à nella Cooperazione di Abitazione 1. OBIETTIVI DEL PROGETTO Il presente Progetto è essenzialmente finalizzato a: diffondere i principi e i concetti della Qualità come strategia

Dettagli

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione

Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione Introduzione al concetto di azienda e alle operazioni di gestione 1 L attività economica L attività umana diventa attività ECONOMICA quando comporta l uso di beni, risorse ovvero di mezzi scarsi, per la

Dettagli

Newsletter n.83 Gennaio 2011

Newsletter n.83 Gennaio 2011 Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo

Dettagli

Capitale Intangibile. Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare. LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat

Capitale Intangibile. Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare. LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat Capitale Intangibile Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat 1 Introduzione L Impresa deve affrontare sfide sempre più complesse e spesso l

Dettagli

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri

Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

Indice. pagina 2 di 10

Indice. pagina 2 di 10 LEZIONE PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA DOTT.SSA ROSAMARIA D AMORE Indice PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA---------------------------------------------------------------------------------------- 3 LA STRUTTURA

Dettagli

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing

Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE

REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI

Dettagli

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI

4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI Unione Industriale 35 di 94 4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI E DEI DATI 4.5.1 Generalità La documentazione, per una filatura conto terzi che opera nell ambito di un Sistema qualità, rappresenta l evidenza oggettiva

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

leaders in engineering excellence

leaders in engineering excellence leaders in engineering excellence engineering excellence Il mondo di oggi, in rapida trasformazione, impone alle imprese di dotarsi di impianti e macchinari più affidabili e sicuri, e di più lunga durata.

Dettagli

PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION

PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PASSAGGIO ALLA ISO 9000:2000 LA GESTIONE DELLE PICCOLE AZIENDE IN OTTICA VISION PIETRO REMONTI 1 2 APPROCCIO BASATO SUI PROCESSI UN RISULTATO DESIDERATO È OTTENUTO IN MODO PIÙ EFFICACE SE RISORSE E ATTIVITÀ

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

Manutenzione degli edifici

Manutenzione degli edifici Corsi di PRODUZIONE EDILIZIA E SICUREZZA - ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE Manutenzione degli edifici Prof. Ing. Pietro Capone a.a. 2011-2012 PROCESSO EDILIZIO La sequenza organizzata di fasi operative che

Dettagli

1 La politica aziendale

1 La politica aziendale 1 La Direzione Aziendale dell Impresa Pizzarotti & C. S.p.A. al livello più elevato promuove la cultura della Qualità, poiché crede che la qualità delle realizzazioni dell Impresa sia raggiungibile solo

Dettagli

Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale ASL Brescia

Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale ASL Brescia Implementazione di sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro nelle Aziende Sanitarie Lombarde e ricadute nella realizzazione di Opere Pubbliche Dr. Carmelo Scarcella Direttore Generale ASL

Dettagli

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente

CITTÀ DI AGROPOLI. Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente CITTÀ DI AGROPOLI Regolamento per la pubblicazione delle Determinazioni sul sito internet istituzionale dell Ente Approvato con deliberazione della Giunta comunale n 358 del 06.12.2012 Regolamento per

Dettagli

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

UNI CEI 11352 - Certificazione dei servizi energetici

UNI CEI 11352 - Certificazione dei servizi energetici UNI CEI 11352 - Certificazione dei servizi energetici La norma UNI CEI 11352 "Gestione dell'energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista di controllo per la verifica

Dettagli

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ

PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ PROJECT MANAGEMENT SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT DI ELEVATA PROFESSIONALITÀ SERVIZI DI PROJECT MANAGEMENT CENTRATE I VOSTRI OBIETTIVI LA MISSIONE In qualità di clienti Rockwell Automation, potete contare

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o

CAPITOLO 11 Innovazione cam i amen o CAPITOLO 11 Innovazione e cambiamento Agenda Ruolo strategico del cambiamento Cambiamento efficace Cambiamento tecnologico Cambiamento di prodotti e servizi i Cambiamento strategico e strutturale Cambiamento

Dettagli

REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI

REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI REGOLAMENTO SULLA FACOLTA DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI Sommario Art. 1 - Principi, finalità, e oggetto...3 Art. 2 -

Dettagli

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna

IL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo

Dettagli

Sistemi Informativi e Sistemi ERP

Sistemi Informativi e Sistemi ERP Sistemi Informativi e Sistemi Trasformare i dati in conoscenza per supportare le decisioni CAPODAGLIO E ASSOCIATI 1 I SISTEMI INFORMATIVI LI - E IMPRESA SISTEMA DI OPERAZIONI ECONOMICHE SVOLTE DA UN DATO

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della

Dettagli

4. GESTIONE DELLE RISORSE

4. GESTIONE DELLE RISORSE Pagina 1 di 6 Manuale Qualità Gestione delle Risorse INDICE DELLE EDIZIONI.REVISIONI N DATA DESCRIZIONE Paragraf i variati Pagine variate 1.0 Prima emissione Tutti Tutte ELABORAZIONE VERIFICA E APPROVAZIONE

Dettagli

Corso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi

Corso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi Corso semestrale di Analisi e Contabilità dei Costi Aureli Selena 1_Sistema di controllo e contabilità analitica Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione,

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE

COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE COME GESTIRE LA NUOVA IMPRESA: FORNIRE CONOSCENZE, METODI E SISTEMI DI DI LAVORO SULLE AREE DELLA GESTIONE AZIENDALE PROF. VALTER CANTINO 1 L AZIENDA Soggetto unitario composto di più elementi diversi

Dettagli

U T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE "PAPA GIOVANNI XXIII" e Comune di Vittoria

U T C D i r e z i o n e l a v o r i p u b b l i c i S O S T I T U Z I O N E I N F I S S I SCUOLA ELEMENTARE PAPA GIOVANNI XXIII e Comune di Vittoria Asse II "Qualità degli ambienti scolastici" Obiettivo C Accordo tra: Istituzione scolastica "Scuola elementare Papa G. GiovanniXXIII" e Comune di Vittoria per la realizzazione del progetto di : S O S T

Dettagli

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI

ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI ENERGY EFFICIENCY PERFORMANCE IL MIGLIORAMENTO DELL EFFICIENZA EFFICIENZA ENERGETICA NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DAVIDE VITALI ALESSANDRO LAZZARI CHI E ASSOEGE? (..E CHI SONO GLI EGE) Associazione degli

Dettagli

ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY + EFFICIENCY

ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY + EFFICIENCY ENERGY + EFFICIENCY 1 2esco.it Il punto di riferimento per le imprese che puntano ad ottimizzare i propri consumi, attraverso il risparmio energetico. 2E Energy Efficiency è nata con lo scopo di assistere

Dettagli

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE L approccio al processo di manutenzione Per Sistema Integrato di Produzione e Manutenzione si intende un approccio operativo finalizzato al cambiamento

Dettagli

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Convegno L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE Catania, 5 dicembre 2002 SINTESI INTERVENTO DR. GAETANO SCOGNAMIGLIO Corporate Governance tradotto letteralmente significa

Dettagli

Economia e gestione delle imprese - 05

Economia e gestione delle imprese - 05 Economia e gestione delle imprese - 05 Prima parte: la gestione delle operation Seconda parte: la gestione dei rischi e la protezione delle risorse aziendali Sommario: La gestione delle operation 1. Le

Dettagli

IL PROCESSO EDILIZIO

IL PROCESSO EDILIZIO IL PROCESSO EDILIZIO RELATIVO A UNA OPERA DI ARCHITETTURA È INSIEME DI FASI E ATTIVITÀ IDEATIVE, OPERATIVE, ORGANIZZATIVE E GESTIONALI CONNESSE DA RELAZIONI LOGICHE E SUCCESSIONI TEMPORALI CHE FANNO CAPO

Dettagli

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi Indice generale OOA Analisi Orientata agli Oggetti Introduzione Analisi Metodi d' analisi Analisi funzionale Analisi del flusso dei dati Analisi delle informazioni Analisi Orientata agli Oggetti (OOA)

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA

Dettagli

Introduzione Azienda ed organizzazione

Introduzione Azienda ed organizzazione Introduzione Azienda ed organizzazione 1 L AZIENDA E IL SUO AMBIENTE AZIENDA: sistema aperto che instaura rapporti di input e output con l ambiente esterno, sociale e naturale Condizioni fondamentali per

Dettagli

Progettaz. e sviluppo Data Base

Progettaz. e sviluppo Data Base Progettaz. e sviluppo Data Base! Progettazione Basi Dati: Metodologie e modelli!modello Entita -Relazione Progettazione Base Dati Introduzione alla Progettazione: Il ciclo di vita di un Sist. Informativo

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

Istanza di interpello. ALFA S.p.A. - Concessione di lavori pubblici. Reverse Charge. Art. 17, comma 6, lett. a), del DPR n. 633 del 1972.

Istanza di interpello. ALFA S.p.A. - Concessione di lavori pubblici. Reverse Charge. Art. 17, comma 6, lett. a), del DPR n. 633 del 1972. RISOLUZIONE N. 101/E Roma, 18 marzo 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di interpello. ALFA S.p.A. - Concessione di lavori pubblici. Reverse Charge. Art. 17, comma 6, lett.

Dettagli

Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica

Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica Assessorato allo Sviluppo Economico Direzione Cultura Turismo e Sport Servizio Promozione Economica e Turistica ALLEGATO D.1 BANDO PUBBLICO APERTO RIVOLTO AD IMPRESE OPERANTI NEI SETTORI DELLE TECNOLOGIE

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E 08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.

Dettagli

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08

Gestione dei documenti e delle registrazioni Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Descrivere la gestione della documentazione e delle registrazioni del sistema di gestione 3. APPLICABILITÀ La presente procedura

Dettagli

THS: un idea semplice, per un lavoro complesso.

THS: un idea semplice, per un lavoro complesso. THS srl unipersonale via Borgo Vicenza 38, Castelfranco Veneto (TV) telefono 0423 492768 fax 0423 724019 www.thsgroup.it info@thsgroup.it THS: un idea semplice, per un lavoro complesso. Un solo coordinamento,

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance Sistemi di misurazione e valutazione delle performance 1 SVILUPPO DELL'INTERVENTO Cos è la misurazione e valutazione delle performance e a cosa serve? Efficienza Efficacia Outcome Requisiti minimi Indicatori

Dettagli

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso SORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONI UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso Pagina 1 di 10 INTRODUZIONE La Norma UNI EN ISO 9001:2008 fa parte delle norme Internazionali

Dettagli

PROGETTAZIONE B.I.M.

PROGETTAZIONE B.I.M. PROGETTAZIONE B.I.M. Building Information Modeling INTRODUZIONE: Negli ultimi anni, in architettura, ingegneria e nel mondo delle costruzioni è avvenuto un radicale cambiamento negli strumenti e nei metodi

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli