Giornata della memoria per non dimenticare

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Achille Pala
7 anni fa
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1 Invito a partecipare a un incontro con alcuni testimoni del campo di concentramento (Giornata della memoria 2016) Sabato 6 febbraio Archivi della Resistenza, il Comune di Castelnuovo Magra e il Museo Audiovivo della Resistenza di Fosdinovo celebreranno la < /span>giornata della Memoria 2016 con un incontro davvero speciale dal titolo "Testimoni dall'abisso. Storie di deportazione a Ravensbrück e a Buchenwald" con Mirella Stanzione (sopravvissuta a Ravens brück) e Gilberto Salmoni (sopravvissuto a Buchenwald). L'incontro si svolgerà presso la Sala convegni del Centro sociale di Molicciara a Castelnuovo Magra. L'incontro è stato organizzato insieme all'assessorato alla cultura del Comune di Castelnuovo Magra, la Biblioteca Civica di Castelnuovo e la Scuola Media "Dante Alighieri. L'incontro, a ingresso libero, è aperto alla partecipazione delle altre scuole che sono interessate: è possibile iscriversi, contattando il oppure scrivendo a info@archividellaresistenza.it Giornata della memoria per non dimenticare Sabato 6 febbraio 2016 Sala convegni Centro Sociale di Molicciara (SP) Ore "Testimoni dall'abisso. Storie di deportazione a Ravensbrück e a Buchenwald" Saluti di Katia Cecchinelli, Assessoara Cultura di Castelnuovo Magra e Doriana Ferrato, Presidente ANED La Spezia

2 Incontro con le/i testimoni Mirella Stanzione, deportata a Ravensbrϋck Gilberto Salmoni, deportato a Buchenwald Coordina l'incontro Alessio Giannanti (Archivi della Resistenza) Interventi degli studenti delle Classi Terze della Scuola Media Dante Alighieri di Castelnuovo Magra e del Gruppo Biblioteca "La Biblioteca siamo noi"

4 Mirella Stanzione nasce a La Spezia l 11 marzo del Il 2 luglio 1944 le SS tedesche le piombano in casa e la arrestano insieme al fratello Auro, partigiano. Mirella aveva 17 anni. Prima di giungere a Ravensbrϋck Mirella passa una lunga trafila di fermi: inviata al carcere di Villa Andreino di La Spezia, il 7 settembre viene spedita al carcere di Marassi a Genova, il 25 settembre al campo di smistamento di Bolzano e, infine, il 7 ottobre 1944 a Ravensbrϋck, un campo di concentramento a 80 chilometri da Berlino, popolato solo da donne e bambini. Condivide l esperienza della deportazione con altre donne spezzine tra cui Bianca Paganini (la cui testimonianza è presente nell installazione multimediale del Museo Audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo). Dopo un periodo di lavoro al campo principale viene trasferita con la madre al sottocampo della Siemens, dove le donne, dotate di mani piccole e grande cura, dovevano equilibrare la spirale dei manometri prodotti nello stabilimento all interno del lager per l industria aeronautica. Il campo viene liberato alla metà dell aprile 1945 e per Mirella e sua mamma inizia una nuova avventura: la marcia della morte verso Amburgo, da dove sarebbero state imbarcate su una nave da affondare nel Baltico. Fuggite alla sorveglianza delle SS durante un attacco aereo, madre e figlia riescono a nascondersi in un villaggio sino all arrivo delle truppe sovietiche. Alla fine dell ottobre 1945 le due donne rientrano in Italia via Brennero, quindi a Milano e poi a Genova. Per circa sessant anni Mirella non ha voluto raccontare a nessuno la sua esperienza: colpa dell umiliazione subita per il fatto di essere donna e oppositore politico, che l ha svuotata di ogni sentimento, di ogni attenzione. Non so se è il caso di registrarlo su questa macchinetta Io durante il periodo della deportazione sono entrata con un paio di mutandine e me le sono sempre tenute finché non sono uscita, non lavandole mai perché non avevo il ricambio. Ci puoi credere? Puoi pensare che io provassi disagio? Non provavo niente, è questa la tragedia. Era normale e non te ne rendevi nemmeno conto. Questo è il campo di concentramento. La sua storia compare nel racconto di Bianca Paganini contenuto nel libro Le donne di Ravensbrϋck. Testimonianze di deportate politiche italiane (Einaudi, 1978) a cura di Lidia Beccaria Rolfi eanna Maria Bruzzone e nel dvd Le rose di Ravensbrϋck Storie di deportate italiane (2006) a cura di Ambra Laurenzi.

5 Gilberto Salmoni nasce a Genova nel 1928, viene arrestato il 17 aprile 1944, dalla Guardia della Repubblica di Salò al Passo della Forcola (SO), da cui stava per raggiungere la Svizzera, in fuga con padre, madre, sorella e fratello, in quanto ebrei. Dopo qualche giorno di permanenza in alcune carceri italiane vengono consegnati alle SS e trasportati nel campo di Fossoli. Dopo vengono portati a Verona e separati: Gilberto fu deportato a Buchenwald con il fratello, mentre padre, madre e sorella furono uccisi ad Auschwitz. Gilberto aveva solo 15 anni. Dopo aver svolto vari lavori più duri all interno del campo viene trasferito in cucina. Il fratello Renato si unisce al comitato clandestino di resistenza nel capo e partecipa alla sua liberazione. L'11 aprile 1945 fa il suo arrivo a Buchenwald anche l'esercito americano. Tra mille difficoltà Gilberto rientra in Italia: A Genova sono arrivato pochi giorni prima del mio compleanno. Io compio gli anni il 15 giugno, quindi forse era il 10, 12 giugno, due mesi dopo la liberazione. Gilberto oggi è presidente della sezione di Genova dell ANED (Associazione ex deportati politici e razziali) e svolge attività di testimonianza nelle scuole. È autore di diversi libri sulla sua esperienza di deportato tra cui: Una storia nella storia. Ricordi e riflessioni di un testimone di Fossoli e Buchenwald a cura di A.M. Ori, Torino, Frilli, 2012 e Buchenwald una storia da scoprire, Frilli, 2016.

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