CODICE DEONTOLOGICO DEL DOCENTE

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1 CODICE DEONTOLOGICO DEL DOCENTE Le disposizioni del presente codice costituiscono specificazioni esemplificative degli obblighi generali di diligenza e fedeltà il cui adempimento è richiesto dalla legge ai prestatori di lavoro (artt e 2105 cod. civ.) e a quelli di correttezza e buona fede richiesti ai collaboratori a qualsiasi titolo (artt e 1375 cod. civ.). I principi ispiratori che guidano l azione educativa dei docenti poggiano sui tre pilastri del Sistema Preventivo di Don Bosco. Essi sono: Ragione: Illuminare la mente per rendere buono il cuore, In ogni giovane c è un punto accessibile al bene; dovere primo dell educatore è cercare questo punto... e trarne profitto (Don Bosco). Religione: La sola religione è capace di cominciare e compiere la grand opera di una vera educazione (Don Bosco). Amorevolezza: Chi sa di essere amato, ama; e chi è amato ottiene tutto, specialmente dai giovani. Familiarità con i giovani, specialmente in ricreazione (Don Bosco). Di conseguenza il docente : Presenza costante ed educativa tra i giovani Carità e pazienza nel guidare e nel correggere Prevenzione, non repressione ETICA VERSO LA PROFESSIONE Art.1 Primo dovere di ogni docente è quello di approfondire ed adeguare il proprio bagaglio di conoscenze e competenze teoriche: cultura generale di base, specifico disciplinare, didattica generale e disciplinare, teorie della conoscenza e dei processi comunicativo-relazionali ; conoscenze e competenze operative : progettazione e pratica didattica, attività di valutazione, uso degli strumenti di verifica, uso delle tecnologie didattiche; conoscenze e competenze sociali: relazione e comunicazione; Art.2 Il docente cura la propria preparazione attraverso l aggiornamento e l approfondimento delle conoscenze e competenze professionali; Art. 3 Il docente ha il dovere di mettersi in discussione e di praticare l autovalutazione, come strumento per correggere e migliorare la propria azione educativa.

2 Art.4 Il docente sostiene il principio dell autonomia professionale, privilegiando la progettualità rispetto all adeguamento a programmi standardizzati, la cultura della responsabilità rispetto al formalismo degli adempimenti, le relazioni umane e la collaborazione professionale rispetto ai ritualismi di una collegialità formale. Art. 5 Il docente rifiuta la legge del silenzio e interviene nei confronti di colleghi che non rispettino le regole dell etica professionale e possano nuocere agli alunni. ETICA VERSO GLI ALLIEVI Art. 6 Nel richiamare i valori fondamentali alla base dell azione educativa, si afferma prima di tutto che i valori vanno praticati. Il docente deve recuperare la sua capacità di educare: è nel concreto dell azione educativa, nel modo di stare a scuola, nella valutazione, nell organizzazione del lavoro del gruppo-classe, che devono emergere i valori della cultura, della giustizia, della tolleranza e del rispetto delle differenze, della collaborazione e del senso di responsabilità, dell onestà e della carità. Ma anche e fortemente il valore del merito, sostenuto e accompagnato da quello della solidarietà e dell emulazione positiva: le azioni positive dei compagni, i loro successi, possono e devono spingere ad una emulazione costruttiva. Art. 7 E dovere del docente tenere comportamenti coerenti con le finalità dell azione educativa, sforzandosi di porsi egli stesso come esempio dei valori che intende promuovere attraverso la sua azione educativa. Art. 8 Il docente evita ogni forma di discriminazione per razza, sesso, credo politico e religioso, provenienza familiare, condizioni sociali e culturali, infermità e si adopera per valorizzare le differenze. Art. 9 Il docente deve far conoscere agli allievi gli obiettivi didattici ed educativi del proprio curricolo, motivare il proprio percorso formativo, esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione. Art.10 Si impegna a far conoscere agli allievi i diversi punti di vista sulle questioni trattate, nel rispetto del pluralismo delle idee. Art. 11 Si impegna ad ascoltare l alunno e le problematiche personali che l alunno stesso intende confidare, mantenendo la riservatezza della la sua sfera privata. Art. 12 Favorisce la realizzazione della personalità dell allievo, promuove la sua autostima e si adopera affinchè raggiunga significativi traguardi di sviluppo in ordine all identità, all autonomia e alle competenze.

3 Art. 13 Cerca di capire le inclinazioni dell allievo, ne favorisce l orientamento verso quei settori dello scibile e della vita pratica che più corrispondono ad esse e ne valorizza le capacità creative e ideative. Art. 14 Fa capire il valore e la funzione sociale delle regole di ordine e di convivenza civile all interno della scuola e le fa rispettare, in osservanza delle norme previste dal Regolamento d Istituto. Art. 15 1^ c.: considera la valutazione un momento importante nella relazione educativa al fine di comunicare, attraverso di essa, valori come quello della giustizia, di instaurare un rapporto di fiducia tra allievo ed insegnante, anche di fronte a risultati negativi, di rafforzare e non indebolire l autostima, di stimolare l apprendimento contro atteggiamenti di rinuncia e di rifiuto. 2^ c. : valuta ciascun allievo con regolarità, equanimità e trasparenza; si astiene dal giudicare in modo definitivo, valorizza gli aspetti che possono offrire prospettive di sviluppo, presta attenzione alle componenti emotive ed affettive dell apprendimento; regola la propria azione educativa in relazione ai risultati, sollecita nell allievo forme di autoriflessione e autovalutazione. 3^c: in sede di valutazione finale certifica con obiettività ed imparzialità le conoscenze e le competenze acquisite in base agli standards concordati, tenendo conto in primo luogo del processo di apprendimento dell alunno e dei progressi registrati. 4^c.: considera il rendimento medio degli allievi un obiettivo importante, senza che la sua azione educativa trascuri il recupero di coloro che sono in difficoltà né la valorizzazione dei più dotati. 5^c.: il docente deve valutare regolarmente e velocemente il lavoro degli allievi, sia per i compiti in classe che per quelli assegnati a casa. Art. 14 Il docente si impegna a garantire una costante e attenta vigilanza sugli alunni, non solo durante le ore di lezione, ma anche durante i momenti di ricreazione e le altre attività previste in orario scolastico, nel rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento d Istituto e in osservanza delle norme sulla responsabilità civile e penale del docente. ETICA VERSO I COLLEGHI Art. 16 Il docente si impegna a promuovere la collaborazione con i colleghi, anche attraverso la raccolta, la sistemazione e lo scambio delle esperienze didattiche più significative, contribuendo a creare quello spirito di appartenenza e di condivisione di intenti capace di alimentare un circuito virtuoso all interno della comunità educante. Art. 17 Favorisce il lavoro collegiale, al fine di progettare e coordinare l azione educativa, di sviluppare il collegamento disciplinare e interdisciplinare, di promuovere criteri omogenei di valutazione e di adempiere agli obblighi e alle decisioni collegialmente assunti.

4 Art. 18 Si impegna all autovalutazione non solo individuale ma anche di gruppo, contribuendo a costruire atteggiamenti di apertura e fiducia tra i colleghi. Art. 19 Sostiene forme di aggiornamento collegate alla ricerca e alla pratica didattica. Art. 20 Tiene conto con obiettività delle opinioni e delle competenze dei colleghi, rispetta il loro lavoro, sostiene i colleghi in difficoltà, agevolando l inserimento dei nuovi docenti. Art. 21 In osservanza al segreto professionale che vincola ogni docente, è rigorosamente vietato divulgare, in qualsiasi modo, le argomentazioni o le opinioni personali dei singoli docenti espresse in sede collegiale. ETICA VERSO L ISTITUZIONE SCOLASTICA Art.22 Ogni docente concorre a costruire una buona immagine della scuola e a farla apprezzare dalla collettività. Art.23 E tenuto ad ottemperare, con diligenza e lealtà, agli obblighi relativi al proprio incarico ed è altresì tenuto ad un comportamento responsabile e conforme a quanto stabilito dal Regolamento d Istituto, dal presente codice deontologico, dalla legge e dalla contrattazione collettiva..art. 24 Lo svolgimento della funzione docente implica e presuppone la condivisione dell orientamento cattolico e salesiano della scuola, nella consapevolezza del valore formativo della testimonianza cristiana. ETICA NELLE RELAZIONI CON I GENITORI E IL CONTESTO ESTERNO Art.25 L insegnante collabora il più strettamente possibile con i genitori sul piano educativo; si impegna a favorire una varietà di comunicazioni formali ed informali al fine di sviluppare un clima costruttivo fra famiglia e scuola e creare un virtuoso circuito relazionale. Art. 26 Si astiene da ogni forma di discriminazione nei confronti della nazionalità degli alunni e delle loro famiglie, della appartenenza etnica, del livello sociale e culturale,della religione, dell opinione politica, o altro.

5 Art. 27 Espone chiaramente ai genitori i suoi obiettivi educativi e culturali, rende conto dei risultati, favorisce il confronto, considera attentamente i problemi che gli vengono presentati e valuta la possibilità o meno di affrontarli, anche in ambito collegiale, in un ottica specifica di competenza tecnica propria della docenza. Art. 28 L insegnante collabora con altri professionisti( psicologi, medici ) per affrontare situazioni particolari degli allievi che richiedono l intervento di diverse competenze professionali. Art. 29 Promuove l integrazione della scuola alla vita del territorio anche attraverso forme di partecipazione e reciprocità con istituzioni pubbliche, culturali, scolastiche, sportive e con enti di ispirazione cattolica. Art. 30 Promuove, per quanto di propria competenza, la conoscenza ed il collegamento con il contesto produttivo ed in generale con il mondo del lavoro e ne tiene conto ai fini della preparazione e dell orientamento professionale degli alunni.

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