Voluntary Disclosure alla luce dei nuovi accordi internazionali. Avvocati, Dottori Commercialisti, Revisori Legali

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1 Voluntary Disclosure alla luce dei nuovi accordi internazionali Avvocati, Dottori Commercialisti, Revisori Legali 1

2 Ambito Soggettivo SOGGETTI INTERESSATI La procedura per la regolarizzazione degli investimenti illecitamente detenuti all estero riguarda i soggetti residenti tenuti alla compilazione del modulo RW: le persone fisiche le società semplici e i soggetti ad esse equiparati gli enti non commerciali (compresi i trust residenti). CONTI CORRENTI COINTESTATI E DELEGHE AL PRELIEVO Le disponibilità delle attività finanziarie e patrimoniali si presumono (salva la prova contraria) ripartite, per ciascun periodo d imposta, in quote uguali tra tutti coloro che ne avevano la disponibilità. Quindi, coloro che: risultavano cointestatari di c/c esteri; oppure possedevano solo una delega al prelievo. 2

3 Attività oggetto di voluntary disclosure Attività finanziarie: conto corrente, gestione patrimoniale, dossier titoli, deposito fiduciario, polizza assicurativa, ecc. Attività patrimoniali: immobili, opere d arte, partecipazioni, cassette di sicurezza, metalli preziosi, ecc. Altre tipologie: fondazioni, trust 3

4 Voluntary Disclosure alla luce dei nuovi accordi internazionali COLLABORAZIONE VOLONTARIA ESTERA VIOLAZIONI QUADRO RW REDDITI EVASI PRODOTTI ALL ESTERO REDDITI EVASI IN ITALIA PER REALIZZARE INVESTIMENTI ESTERI Tassazione FORFETARIA se non superiore a Tassazione ORDINARIA Obbligo documentazione analitica + IMPOSTE e INTERESSI (misura intera) + SANZIONI RIDOTTE 4

5 «Costo» della VD: aspetti da valutare La determinazione del «costo» della VD dipende dai seguenti fattori: Sanzioni per le violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale; Redditi conseguiti: imposte, interessi e sanzioni; Periodi d imposta per i quali pendono ancora i termini per l accertamento; IVIE, IVAFE, imposta sulle successioni e sulle donazioni Attenzione ai costi post VD Monitoraggio fiscale Imposte sul reddito IVIE (o bollo) e IVAFE Imposte sulle successioni 5

6 Redditi: apporti vs. redditi finanziari La ricostruzione del costo della VD dipende in primis dalla natura degli incrementi delle consistenze delle attività estere: Nuovi apporti, e/o Redditi di natura finanziaria prodotti dalle attività detenute 6

7 Apporti di nuovi capitali: termini per l accertamento I termini di accertamento ordinari sono i seguenti: 4 anni dal 31 dicembre dell anno in cui la dichiarazione dei redditi è stata presentata (dichiarazione infedele) [art. 43, co. 1, D.P.R. n. 600/1973 e 57, co. 1, D.P.R. n. 633/1972]; o 5 anni dal 31 dicembre dell anno in cui la dichiarazione dei redditi avrebbe dovuto essere presentata (dichiarazione dei redditi omessa) [artt. 43, co. 2, D.P.R. n. 600/1973 e 57, co. 2, D.P.R. n. 633/1972] Nel caso della presunzione relativa di cui all art. 12 del D.L. n. 78/2009 (gli investimenti e le attività finanziarie detenute presso intermediari residenti in Paesi cd «black list» si presumono costituiti da redditi evasi in Italia), i termini per l accertamento ordinario sono raddoppiati per l Amministrazione finanziaria tale presunzione, ed il connesso raddoppio dei termini per l accertamento, ha natura procedimentale e, pertanto, si può applicare retroattivamente; diversamente, la giurisprudenza di merito ritiene che tale presunzione abbia effetti sostanziali e che non possa applicarsi retroattivamente 7

8 Apporti di nuovi capitali: termini per l accertamento (segue) I termini di accertamento ordinari possono essere raddoppiati nel caso in cui sussista l obbligo di presentare alla Procura una denuncia per la commissione di un reato tributario di cui al D. Lgs. 74/2000 [artt. 43, co. 3, D.P.R. n. 600/1973 e 57, co. 2, D.P.R. n. 633/1972] In linea di principio, il raddoppio trova applicazione anche se al momento della scadenza dei termini ordinari di decadenza l Amministrazione finanziaria non ha ancora effettuato la segnalazione all Autorità Giudiziaria; La bozza di decreto legislativo sulla c.d. «certezza del diritto» prevede che i termini siano raddoppiati solo ove l Amministrazione finanziaria provveda alla segnalazione all Autorità Giudiziaria prima della scadenza dei termini ordinari per l accertamento Effetti della segnalazione alla Procura ai fini della VD sul raddoppio dei termini per l accertamento 8

9 Apporti di nuovi capitali: termini per l accertamento (segue) Periodo d imposta Termini di accertamento ordinario in caso di dichiarazione infedele Termini di accertamento ordinario in caso di dichiarazione omessa Termini di accertamento in caso di dichiarazione infedele (raddoppiati) Termini di accertamento ordinario in caso di dichiarazione omesso (raddoppiati) 2004 scaduto scaduto scaduto 31/12/ scaduto scaduto scaduto 31/12/ scaduto scaduto 31/12/ /12/ scaduto scaduto 31/12/ /12/ scaduto scaduto 31/12/ /12/ scaduto 31/12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/ /12/2024 9

10 Redditi finanziari La presunzione di cui all art. 12 del D.L. n. 78/2009, non si applica ai proventi derivanti da attività finanziarie già detenute presso un intermediario finanziario situato in uno Stato black list Modalità di determinazione dei redditi: 1. Criterio analitico: è necessaria una ricostruzione analitica di tutti i redditi che devono essere regolarizzati 2. Criterio forfettario: in caso di patrimoni la cui giacenza media sia inferiore a 2 euro/mio, la norma prevede che, su istanza del contribuente, i rendimenti delle attività finanziarie possono essere assunti nella misura del 5% ed assoggettati a tassazione con aliquota del 27% Il limite di 2 euro/mio si calcola come la media delle consistenze al 31 dicembre di ciascun anno oggetto di VD 10

11 IVIE e IVAFE In relazione ai periodi di imposta 2012 e 2013 si dovrebbe tenere conto anche di: Costo relativo ad IVIE e IVAFE; Sanzioni relative a queste imposte che sono determinate in IVIE E IVAFE misura pari a quelle previste per l infedele dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e possono essere dunque ridotte ad un quarto con la definizione possibile ad un sesto nell ambito della disclosure; Imposte dovute anche in caso di ravvedimento operoso con conseguente calcolo delle relative sanzioni 11

12 Violazioni del quadro RW Violazioni del quadro RW --> misura base delle sanzioni (art.5, c.2, DI 167/90): Dal 3 al 15%, nel caso normale; Dal 6 al 30%, per gli investimenti detenuti in Paesi Black List Il raddoppio per i Paesi black list non si applica in caso di disclosure (art.5-quinquies, c.7, DI 167/90) solo nel caso in cui il paese estero risulta «collaborativo» Valutazione delle riduzioni applicabili (comportamento del contribuente). La riduzione è massima (pari al 50%) se: Le attività estere vengono trasferite in Italia o in paesi UE; Le attività erano o sono detenute in tali stati; Il contribuente rilascia all intermediario estero l autorizzazione a trasmettere dati alle autorità finanziarie italiane. 12

13 Violazioni del quadro RW (segue) i Se il «comportamento trasparente» del contribuente non si verifica, la riduzione applicabile è solo del 25% Una volta irrigata la sanzione, questa è definibile per acquiescenza con versamento di un terzo. Panel di aliquote per le sanzioni che vanno dallo 0,5% all 1,5% SANZIONI PER MONITORAGGIO FISCALE (QUADRO RW) Minimo edittale Raddoppio Riduzione disclosure Sanzione irrogata Definizione a 1/3 Paese white list 3% No 50% 1,5% 0,50% Paese BL con accordo e contribuente trasparente Paese BL con accordo e contribuente non trasparente Paese BL senza accordo e contribuente trasparente Paese BL con accordo e contribuente non trasparente 3% No 50% 1,50% 0,50% 3% No 25% 2,255 0,75% 3% Si 50% 3,00% 1,00% 3% Si 25% 4,50% 1,50% 13

14 Sanzioni applicabili per infedele dichiarazione dei redditi Redditi non dichiarati Dichiarazione infedele Dichiarazione infedele Dichiarazione infedele Dichiarazione infedele Dichiarazione infedele Luogo di detenzione delle attività Luogo di produzione del reddito Minimo edittale Sanzione con riduzione VD di 1/4 Sanzione definita a 1/6 (ovvero a 1/3) Non black list Italia 100% 75% 12,50% Black list Italia 200% 150% 25% Black list con effettivo scambio di informazioni (*) Italia 100% 75% 12,50% Non black list Estero 133% 100% 16,66% Black list Estero 200% 150% 25% Dichiarazione infedele Black list con effettivo scambio di informazioni Estero 133% 100% 16,66% (*) A condizione, quindi che lo Stato o territorio black list abbia entro il 2 marzo 2015 sottoscritto un accordo con l Italia che dia piena operatività dell effettivo scambio di informazioni, secondo quanto richiesto a tali fini dall art. 5-quinquies, comma 7, del D.L. n. 167/1990. (**) la sanzione raddoppiata opera per le violazioni commesse dopo l entrata in vigore del D.L. n. 78/

15 Le altre sanzioni applicabili Imposta Minimo edittale Riduzione VD Sanzione irrogata Sanzione definita a 1/6 (ovvero a 1/3) Dichiarazione infedele 100% 1/4 75% 12,50% Dichiarazione omessa 120% 1/4 90% 15% Dichiarazione infedele 100% 1/4 75% 12,50% Dichiarazione omessa 120% 1/4 90% 15% IVA IRAP Imposta di successione (**) Dichiarazione infedele 100% - 100% 33,33% Dichiarazione omessa 120% - 120% 40% IVAFE (*) Dichiarazione infedele 100% 1/4 75% 12,50% Dichiarazione omessa 120% 1/4 90% 15% Dichiarazione infedele 100% 1/4 75% 12,50% Dichiarazione omessa 120% 1/4 90% 15% IVIE (*) 15

16 Le altre sanzioni applicabili (segue) (*) In attesa dei chiarimenti ministeriali occorre sottolineare che ai sensi dell art. 19, commi 17 e 22, del D.L. n. 201/2011, istitutivo dell Ivie e dell Ivafe: «per il versamento, la liquidazione, l accertamento, la riscossione, le sanzioni e i rimborsi nonché per il contenzioso, relativamente all imposta di cui al comma 13 (e 18 n.d.a.) si applicano le disposizioni previste per l imposta in acconto e a saldo.» Il riferimento all Irpef pone in rilievo la circostanza che a mente dell art.1, comma 3, del D.Lgs. N. 471/1997, ai fini sanzionatori, rileva quanto segue: «se le violazioni previste nei commi 1 e 2 riguardano redditi prodotti all estero, le sanzioni sono aumentate di un terzo con riferimento alle imposte o alle maggiori imposte relative a tali redditi.» Tuttavia, l Ivie e l Ivafe non sono imposte sui redditi ma sul partimonio e pertanto si ritiene che la maggiorazione in discorso non dovrebbe trovare applicazione per difetto del requisito oggettivo, pur riferendosi alle disposizioni previste per la determinazione dell imposta sul reddito delle persone fisiche. Va da sé che solo il provvedimento direttoriale e la circolare ministeriale potranno dissipare tali dubbi a titolo definitivo. (**) definibile a 1/3 ai sensi dell art. 17 del D.Lgs. N. 472/

17 Copertura Penale I REATI PER I QUALI OPERA LA CAUSA DI NON PUNIBILITA Reati tributari Riciclaggio (art (648 bis c.p.) Impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita (art.648 ter c.p.) 17

18 Copertura Penale (segue) ESTENSIONE dei benefici penali a tutti coloro che hanno concorso a commettere i reati «coperti» Le cause di non punibilità previste per gli illeciti tributari di cui agli articoli 2, 3, 4, 5, 10 bis e 10 ter d.lgs n. 74/2000 e per le fattispecie di riciclaggio (art. 648 bis c.p.) e di reimpiego di denaro di provenienza illecita (art. 648 ter c.p.) non operano solo in relazione alla sfera giuridica del soggetto che accede al programma di collaborazione volontaria, ma si estendono anche a tutti coloro che hanno commesso o concorso a commettere tali fatti di reato 18

19 Antiriciclaggio Il professionista deve valutare le operazioni connesse alla VD ai fini della segnalazione di operazioni sospette? 1. Nel corso dell esame della posizione giuridica finalizzato a valutare l adesione alla procedura di collaborazione volontaria, in assenza di conferimento dell incarico (faq del MEF) NO 2. Nello svolgimento dell incarico per la procedura di collaborazione volontaria SI 3. Dopo la conclusione della procedura di collaborazione volontaria, in caso di utilizzo dei proventi regolarizzati, SI 19

20 Antiriciclaggio (segue) Circolare MEF del 9 gennaio 2015 (identica alla circolare 31 gennaio 2014 prot.8624) «l approvazione delle norme sulla cosiddetta collaborazione volontaria non ha alcun impatto sull applicazione delle sanzioni e dei presidi previsti dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n.231, in materia di contrasto del riciclaggio e di finanziamento del terrorismo» «anche rispetto alle attività volontariamente dichiarate al fisco, che beneficiano della speciale procedura disegnata dal decreto legge in oggetto, resta pertanto immutato l obbligo di attivare le procedure di adeguata verifica della clientela, incluso l obbligo di identificazione del titolare effettivo e l applicazione di misure rafforzate di adeguata verifica della clientela» «del pari immutati restano gli obblighi di registrazione e di segnalazione di eventuali operazioni sospette» 20

21 Antiriciclaggio (segue) Ulteriore chiarimento del MEF ( «L obbligo di S.O.S. non si applica nell esame della posizione giuridica del cliente in relazione a un procedimento giudiziario, compresa la consulenza sull eventualità di evitare un procedimento. L esonero di cui all art. 12 co. 2 del d.lgs 231/2007 non si estende quindi a tutti i casi di consulenza ma solo a quelli collegati a procedimenti giudiziari. Peraltro, gli obblighi antiriciclaggio si applicano al momento in cui si concretizza, con il conferimento dell incarico al professionista, il rapporto tra quest ultimo e il soggetto al quale sarà resa la prestazione professionale. Nell ipostesi in cui all attività del professionista, limitata alla valutazione circa l opportunità, per il suo assistito, di accedere o meno alla proceduta di voluntary disclosure, non segua il conferimento dell incarico, non sussistono gli obblighi antiriciclaggio.» 21

22 Rechtsanwälte, Steuerberater, Wirtschaftsprüfer Lawyers, Certified Public Accountants and Auditors Avvocati, Dottori Commercialisti e Revisori Contabili Largo Donegani, 2 Via F. Rismondo, 2/E Milano Padova Tel.: Tel.: Fax: Fax: P.zza S.Anastasia, 7 Piazza Walther- von- der- Vogelweide Roma Bolzano Tel.: Tel.: Fax: Fax:

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