Le rimesse tra Italia e Senegal

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1 Progetto SU.PA. Working paper Le rimesse tra Italia e Senegal Elaborato dall Università Politecnica delle Marche per la Regione marche WP2 (Fondi di Garanzia) Eralba Cela Besiana Ninka 2010

2 Le rimesse tra Italia e Senegal Indice 1. Quadro generico L'Italia Il Senegal I canali utilizzati per l'invio delle rimesse I canali formali I canali informali Come vengono utilizzate le rimesse? Risultati dell'indagine campionaria nella regione Marche Presentazione del campione e principali caratteristiche socio-demografiche dei senegalesi intervistati I progetti migratori Le rimesse: Definizione e tipologie Le determinanti delle rimesse: i diversi approcci teorici Profilo dei senegalesi che inviano rimesse L'immigrato agente di sviluppo? Considerazioni conclusive Alcune esperienze e buone pratiche di regioni italiane nelle politiche di cosviluppo

3 1. Quadro generico Le rimesse stanno diventando sempre di più oggetto di numerosi studi. Esse giocano un ruolo fondamentale nelle economie dei paesi in via di sviluppo 1, esportatori di manodopera 2. Questo sia a livello micro, essendo le famiglie dei migranti le beneficiarie dirette le quali utilizzano le rimesse per consumi quotidiani, sia a livello macroeconomico, in quanto le rimesse costituiscono una delle principali voci della bilancia dei pagamenti dei paesi d'origine. Questi flussi sono solo secondi agli investimenti diretti esteri e superano gli aiuti ufficiali allo sviluppo rivolti a questi paesi. Fig.1 Andamento delle rimesse verso i paesi in via di sviluppo, vari anni Andamento dei vari flussi finanziari nei paesi in via di sviluppo, vari anni (milioni di dollari) IDE ODA RIMESSE Fonte: nostra elaborazione su dati Banca Mondiale, In riferimento al 2008 le rimesse nei paesi in via di sviluppo rappresentano quasi il 2% del PIL, oltre il 55% degli investimenti diretti esteri (IDE) e quasi il quadruplo degli aiuti ufficiali allo sviluppo (ODA). L'impatto delle rimesse risulta essere maggiore nei paesi poco sviluppati. Secondo i dati della Banca Mondiale per il 2008, nei paesi a basso reddito le rimesse rappresentano quasi il 6% del PIL, gli investimenti diretti esteri oltre l'80% del PIL e gli aiuti ufficiali allo sviluppo circa il 7,5% del prodotto interno lordo. Nei paesi a reddito medio, invece le rimesse rappresentano l'1,8% del PIL, gli IDE il 3,4% e gli aiuti ufficiali allo sviluppo il 7,3%. Dai dati resi disponibili della Banca Mondiale, il flusso totale delle rimesse 3 (in entrata) a livello mondiale per il 2008 è stato di oltre 443 miliardi di dollari. Di questi, oltre 335 miliardi erano diretti verso i paesi in via di sviluppo. Rispetto al 2007 questo flusso ha avuto un aumento di circa 16% ed è stato quattro volte maggiore rispetto al Nel 2009, secondo stime 4 effettuate dalla Banca Mondiale, questo flusso è di circa 316 miliardi di dollari, con una diminuzione di quasi 6% in riferimento all'anno precedente, riflettendo così anche le conseguenze della crisi finanziaria del Se in termini assoluti i paesi principali che attirano i maggiori flussi di rimesse sono l India ( milioni di dollari), la Cina ( milioni di dollari) e il Messico 1 Nella voce utilizzata per Paesi in via di sviluppo sono stati raggruppati i paesi a basso reddito e quelli con reddito medio. Inoltre i valori sono espressi in termini nominali in dollari US. 2 Ceschi S, Pastore F. Rimesse degli emigrati e finanza per lo sviluppo Prospettive di crescita nella politica di prossimità. Bari, Nella definizione data dal Fondo Monetario Internazionale, le rimesse vengono definite come the sum of worker's remittances, compesation of employees and migrant transfers. 4 Fonte: Stime dello staff della Banca Mondiale basate sul International Monetary Fund's Balance of Payments Statistics Yearbook

4 ( milioni di dollari), esprimendo invece il flusso come rapporto del prodotto interno lordo delle economie beneficiarie, risultano ai primi posti della graduatoria il Tajikistan (49,6%), il Tonga (37,7%) e la Moldova (31,4%) 5. A livello disaggregato, i paesi a basso reddito hanno avuto nel corso degli anni un incremento maggiore sia rispetto alle rimesse inviate a livello mondiale, che rispetto a quelle inviate nei paesi a reddito medio. Infatti, nel arco temporale , l'incremento del flusso delle rimesse a livello mondiale è stato di oltre il triplo (236%), per i paesi in via di sviluppo il quadruplo (303%), quasi lo stesso anche per i paesi a reddito medio (291%) e per i paesi a reddito basso invece oltre il quintuplo (464%). Questi dati diventano ancora più interessanti considerandoli in confronto all'incremento avvenuto per lo stock dei migranti internazionali nel periodo , che è stato solo del 20% 6. Questo indica ineludibilmente la tendenza da parte dei migranti a destinare una sempre maggior parte del loro reddito alle rimesse verso le famiglie che restano nei paesi d origine oltre che, comunque è ovvio, un utilizza sempre maggiore dei canali formali di trasferimento. Oltre alle rimesse economiche, altre tipologie di rimesse stanno assumendo grande importanza. I migranti infatti non trasferiscono semplicemente somme di danaro o altri tipi di beni alle famiglie rimaste in patria, ma loro trasferiscono altresì idee e capitale sociale le cosiddette rimesse sociali; conoscenze e competenze acquisite nel paese di destinazione, ovvero le rimesse tecnologiche; ed infine i migranti spesso si organizzano tra di loro per realizzare nel paese d'origine iniziative e progetti di cooperazione allo sviluppo le cosiddette rimesse collettive L'Italia A partire dagli anni novanta, l'italia ha visto la sua metamorfosi da paese di emigrazione a paese di immigrazione. Anche se impreparata e inadeguata in tema d'immigrazione, diversamente da paesi con un'immigrazione storica come la Francia e la Germania, in meno di venti anni l'italia si trova tra le prime nella classifica mondiale dei paesi d'immigrazione. Questo si riflette non solo nell'aumento considerevole dei soggiornanti stranieri nel nostro territorio (al 01/01/1992 risultavano persone, mentre al 01/01/2008 ammontano a persone), ma anche nella diversa dinamica dei flussi di rimesse in entrata ed uscita. Infatti è a partire dal 1998 che il saldo delle rimesse nella bilancia dei pagamenti comincia ad essere negativo, e la forbice tra flussi in entrata e quelli in uscita diventa sempre più ampia. Secondo dati resi disponibili dalla Banca d'italia nel 2009 l'ammontare delle rimesse verso l'estero era più di 6,7 miliardi di euro. In confronto al 2008 questo ammontare ha registrato un incremento del 5,8%. L'incremento più cospicuo si è avuto comunque tra il quando il flusso in un solo anno si è raddoppiato, mentre a partire dal 2008 i tassi di crescita si sono dimostrati più contenuti (5,6% per il e 5,8% per il ). Nel decennio le rimesse verso l'estero (rimesse in uscita) hanno visto un aumento di oltre undici volte. Rapportate al PIL si nota come cambia negli anni il peso relativo rappresentato dalle rimesse nei termini di un loro continuo incremento. A partire dal 2004, anno in cui comincia la forte crescita di questo flusso, esse rappresentavano lo 0,19% quando nel 2003 solo lo 0,09% del PIL. In soli 3 anni esse raggiungono lo 0,39% (nel 2007), e nel 2009 le rimesse rappresentano lo 0,43% del prodotto interno lordo ddel nostro paese. 5 I dati qui riportati si riferiscono alle stime effettuate dalla Banca Mondiale per il

5 Fig.2 Andamento delle rimesse in Italia, vari anni (milioni di euro) Andamento dei flussi delle rimesse in Italia, vari anni (milioni di euro) Rimesse in entrata Rimesse in uscita Fonte: nostra elaborazione su dati Banca d'italia, Bilancia dei Pagamenti, vari anni. Per quello che riguarda la ripartizione territoriale, le prime tre regioni dalle quali proviene oltre il 60% dell'intero flusso delle rimesse sono Lazio (27,7%), Lombardia (19,7%) e Toscana (13,8%). Nel 2004 troviamo prime in classifica Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna rispettivamente con il 26,8%, 23,5% e 7,1%. Tra invece, abbiamo sempre il Lazio e Lombardia come prime in classifica seguite al terzo posto dal Veneto. In termini percentuali le regioni che hanno avuto un incremento maggiore in riferimento all'anno precedente sono state Campania, Sicilia e Molise, rispettivamente con il 19,7%, 19% e il 18,2%. Emilia Romanga e Umbria sono le uniche che registrano una diminuzione che in termini percentuali rappresenta rispettivamente il -4,3% e il -2%. L'ammontare medio di rimesse che ogni straniero residente ha inviato nel proprio paese d'origine per il 2009 è di euro nel corso dell anno. Questo valore ha subito una diminuzione di circa -6,6% in confronto con l'anno precedente, quando l'ammontare medio risultava di euro. Nel corso di sette anni, ( ), si nota tuttavia il triplicarsi di questo ammontare. Risulta interessante il confronto delle rimesse pro capite per regione. Anche in questo caso è la regione Lazio quella che primeggia con euro, seguita da Toscana con euro, Campagna con euro, le isole Sardegna e Sicilia rispettivamente con euro e ed infine la Liguria con euro, valori questi più alti della media nazionale di euro. 5

6 Tab.1 Ammontare delle rimesse per ripartizione territoriale, milioni di euro 7 Rimesse Valori assoluti (mln di euro) Variazione % Italia 6,752,867 Campania 19.7% Lazio 1,867,711 Sicilia 19.0% Lombardia 1,330,805 Molise 18.1% Toscana 934,596 Puglia 15.0% Veneto 427,524 Basilicata 12.8% Emilia Romagna 410,619 Toscana 9.8% Campania 353,238 Abruzzo 8.9% Piemonte 298,699 Liguria 8.3% Sicilia 223,279 Calabria 7.4% Liguria 188,255 Trentino Alto Adige 7.0% Puglia 122,068 Friuli Venezia Giulia 6.3% Marche 103,877 Sardegna 6.0% Calabria 87,881 Italia 5.8% Abruzzo 73,886 Lazio 5.2% Umbria 70,357 Marche 4.6% Friuli Venezia Giulia 67,507 Valle d'aosta 3.5% Sardegna 65,545 Lombardia 2.1% Trentino Alto Adige 56,949 Piemonte 0.6% Basilicata 14,596 Veneto 0.4% Molise 10,247 Umbria -2.0% Valle d'aosta 8,249 Emilia Romagna -4.3% Fonte: nostra elaborazione su dati Banca d'italia, febbraio 2010 Fig.3 Macroaree di destinazione delle rimesse, 2009 Macroaree di destinazione delle rimesse per il 2009 Altri 11.2% Europa 19.4% America 1.1% Africa 9.9% Asia 48.9% Fonte: nostra elaborazione su dati Banca d'italia, febbraio Sulla base della suddivisione per macroarea, nel 2009, quelli che hanno inviato nei propri paesi di origine più denaro a livello procapite sono stati gli asiatici con euro. Distanziati seguono i residenti stranieri originari delle Americhe che hanno inviato l'anno scorso euro. Riguardo agli africani e agli europei, le somme di rimesse pro capite inviate al proprio paese d'origine risultano più contenute, rispettivamente con 766 euro e 627 euro. 7 A partire dal 2004, la Banca d'italia, nelle statistiche riferite alle rimesse suddivise per regione ha aggiunto anche la voce provincia non classificabile. Nella nostra tabella abbiamo messo semplicemente le 20 regioni. La provincia non classificabile contribuisce per lo 0,55% dell'intero flusso delle rimesse riferite al

7 Fig.4 Primi dieci paesi destinatari delle rimesse, anni 2000 e 2009 Primi dieci paesi destinatari delle rimesse Albania Ecuador Brasile Perù Bangladesh Senegal Marocco Filippine Romania Cina R.P Fonte: nostra elaborazione su dati Banca d'italia, febbraio Il paese che nel 2009 ha ricevuto più denaro in forma di rimesse proveniente dagli immigrati in Italia è la Cina, con un ammontare complessivo che raggiunge quasi i 2 miliardi di euro. Al secondo e terzo posto si collocano la Romania e le Filippine che recepiscono rispettivamente il 12,2% e l'11,9% delle rimesse complessive. Seguono a ruota, con incidenze molto più basse il Marocco, il Senegal, il Bangladesh e il Brasile. È interessante osservare i dati relativi all anno 2000 e notare come le Filippine fossero il paese che riceveva l ammontare di rimesse più elevato tra i paesi beneficiari e che altri paesi in modo particolare la Cina, la Romania e il Bangladesh dal 2000 hanno fatto registrare aumenti decisamente considerevoli Il Senegal Il Senegal è un paese della regione del Sahel situato nella costa occidentale dell'africa. Come la maggior parte dei paesi suoi vicini, il Senegal fa parte del gruppo dei paesi più poveri nel mondo in termini di indicatori internazionali. Con una popolazione di quasi 13 milioni di abitanti, a partire dai anni '90 fino al 2005 il Senegal ha avuto la migliore performance economica dell'africa sub sahariana. L'economia del paese è basata su pochi settori strategici (la coltivazione dell'arachide, la pesca ed i servizi), il settore agricolo perde il suo peso negli anni, l'alta povertà e il limitato accesso delle infrastrutture e dei servizi primari nelle zone rurali hanno alimentato la migrazione nelle zone urbane lasciando spazio aò contempo al diffondersi del settore informale che rappresenta il 60% del prodotto interno lordo del paese 8. Il Senegal è altamente soggetto a flussi migratori in uscita che allontanano dal paese una buon aparte della popolazione attiva. Secondo stime effettuate dal Ministero Senegalese responsabile della migrazione, il numero dei senegalesi che vivono fuori dal territorio nazionale risulta essere di circa 2 milioni di persone 9. 8 Per maggiori approfondimenti: 9 Mezger C., Beauchemin C., The role of international migration experience for investment at home: The case of Senegal, MAFE working paper

8 Tab.2 Alcuni dati per descrivere il Senegal Senegal Popolazione (in mln) Migranti internazionali (in mln)* PIL (prezzi correnti in mln US$) Aiuti ufficiali allo sviluppo (prezzi correnti in mln US$) Investimenti diretti esteri (prezzi correnti in mln US$) Rimesse (prezzi correnti in mln US$) PIL pro capite** Rimesse pro capite** *United Nations database, POP/DB/MIG/Stock/Rev.2008; **nostra elaborazione su fonti prima citati. Fonte: ddp-ext.worldbank.org; A partire dagli anni '90 il flusso delle rimesse trasferite verso il Senegal mediante i canali ufficiali rappresentava circa lo 3% del PIL del paese. Nel 2000 questo flusso arrivava a rappresentare quasi il 5% del PIL, il 9% nel 2005 e nel 2008 quasi il 10% del PIL. In alcune zone come per esempio, nella regione di Louga, le rimesse sono giunte a rappresentare circa il 90% dei redditi familiari (Fall, 2002). Come si evince anche dalla tabella 2, l ammontare delle rimesse verso il Senegal supera di gran lunga la dimensione degli investimenti diretti esteri e, a partire dal 2005, questo flusso supera anche quello degli aiuti ufficiali allo sviluppo (nel 2008 le rimesse rappresentavano il 120% di quest'ultime). Secondo un report 10 della Banca Africana per lo Sviluppo (BAD), nel 2005 l'ammontare delle rimesse riguardanti il Senegal rappresentavano il 19% del PIL del paese e il 218% dell'aiuto pubblico allo sviluppo (ODA). Inoltre, la BAD ha stimato un flusso di rimesse sempre in riferimento al 2005, di circa milioni di euro dei quali 46% rappresentati da canali informali. I paesi principali da dove questo flusso ha provenienza sono la Francia con 449 milioni di euro, l'italia con 350 milioni e la Spagna con 180 milioni. In media ogni famiglia senegalese percepisce euro all'anno, con una frequenza annuale pari a 10 volte e una media mensile di trasferimento per migrante del 122 euro. La migrazione senegalese verso l'italia è cresciuta a partire dagli anni '80 del secolo scorso. I motivi principali secondo il CeSPI (2006) sono stati la crisi del settore agricolo, la crisi urbana, il blocco del flusso verso la tradizionale Francia, l'inadeguatezza dell'italia in tema di politiche migratorie e l'informalità del suo mercato del lavoro. Secondo i dati ISTAT, al 31 dicembre 2008, la popolazione africana residente nel nostro territorio superava le 870 mille unità, con un'incidenza sul totale degli immigrati del 22,4%. All'interno della macroarea africana, l'africa occidentale rappresenta il 23,5% dei residenti, e i senegalesi sono i primi in classifica, rappresentando il 33% ( unità) delle presenze d a questa area geografica e il 7,8% rispetto alle presenze complessivi dall Africa. 10 Migrant remittances a development challenge è uno report di uno studio svolto dalla Banca Africana per lo Sviluppo (BAD) riguardo alle rimesse degli migranti durante il L'obiettivo di questo studio è quello di evidenziare i meccanismi che guidano il mercato delle rimesse, il volume dei flussi, i cannali utilizzati, sia quelli formali che quelli informali, la loro distribuzione ed il loro utilizzo. I quattro paesi oggetto di studio sono stati: il Marocco, il Senegal, Mali e le isole Comora. La metodologia utilizzata si è basata su questionari compilati nelle famiglie nel paese di origine beneficiarie di rimesse, dei migranti in Francia e delle agenzie e unità di trasferimento delle rimesse. In totale sono state effettuate 2000 interviste alle famiglie. 8

9 Fig.5 La presenza senegalese in Italia 200 Andamento della presenza senegalese (residenti) in Italia, vari anni. (Numero indice 2002=100) 150 Italia Veneto Marche Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT ( Quella dei senegalesi rimane una migrazione tipicamente maschile. Nel 2002 l'incidenza dei maschi sulle femmine risultava essere del 85% a livello nazionale, 84% nel Veneto e 87% nelle Marche. Negli anni la presenza femminile senegalese è cresciuta poco e risulta essere ancora marginale. In riferimento ai dati ISTAT sulla popolazione straniera residente (31/12/2008), i senegalesi sono rappresentati per oltre il 79% dai maschi, quando l'incidenza degli africani maschi risulta essere solo del 60%. Nel Veneto si registra una presenza maschile leggermente più bassa del dato nazionale (76%), mentre nelle Marche, 80 senegalesi su 100 sono maschi. Nel 2009, quasi 3,5% dell'intero flusso delle rimesse provenienti dall'italia era diretto verso il Senegal. Durante tutto il decennio ( ), il Senegal è rimasto uno dei primi cinque paesi nella classifica dei paesi destinatari di rimesse. L'incremento più significativo si è avuto tra il 2003 e il 2004 quando il flusso è aumentato di oltre 9 volte. Tra il 2008 e il 2009 invece si registra una diminuzione di quasi -10%. Se a livello nazionale il flusso di rimesse destinate al Senegal rappresentava il 3,5% dell'intero flusso, a livello regionale, in particolare per il Veneto e le Marche, l'incidenza di questo flusso sul totale delle uscite dalla regione, risulta più alta, con dati di rispettivamente 5% e il 6%. In linea anche con il dato nazionale, risulta sia per il Veneto che per le Marche una diminuzione del flusso per il 2009 rispettivamente del 9,8% e del 10,8%. Tab.3 Stock di rimesse per il Veneto, le Marche e l'italia, vari anni (in mln di euro) Anni Veneto Marche Italia V.a % su tot. V.a % su tot. V.a % su tot Fonte: nostra elaborazione su dati Banca d'italia, febbraio

10 Durante il 2006 e il 2007 a livello nazionale il flusso di rimesse verso il Senegal registrava aumenti del 20% e del 4%, mentre a livello regionale, riferendosi al Veneto e le Marche, l'aumento registrato è stato molto più considerevole, con quasi il +50% e il +30% rispettivamente. Nel 2008, la regione Marche ha poi registrato l incremento maggiore (+9%), sia rispetto al dato nazionale (un incremento del +4%), sia rispetto al dato relativo alla regione Veneto che ha segnato un incremento più modesto del +3%. L'ammontare delle rimesse medie che ciascun senegalese manda al proprio paese d'origine risulta, a livello nazionale, pari ad un valore di euro 11, mentre a livello regionale questo dato risulta più basso della media nazionale. Ogni senegalese che vive in Veneto manda infatti verso il proprio paese d'origine circa euro all'anno, mentre i senegalesi residenti nelle Marche inviano mediamente euro. Secondo uno studio svolto dal CeSPI (2009), le rimesse dall Italia al Senegal superano i 250 milioni di euro. Il CeSPI ha inoltre stimato che la capacità di risparmio media procapite dei senegalesi risulta pari a circa euro all anno, di cui quasi 1/3 rimane in Italia e 2/3 viene invece inviato in Senegal. Dal 20% al 30% dei euro annui procapite inviati, viene risparmiato e investito in attività immobiliari e/o in lavoro autonomo e in piccole imprese, soprattutto in ambito urbano Per calcolare ciò abbaiamo fatto riferimento alla popolazione residente (al 31/12/2008 ultimo dato disponibile da ISTAT), e non quella soggiornata. In entrambi i casi risulta una sottostima della popolazione presente nel nostro territorio. Secondo le ultime stime compiute da ISMU (2005) riguardanti la regione Lombardia, vi sarebbero quote del ordine 11,7% tra le donne e 18,1% tra i uomini senegalesi irregolari, che ovviamente non vengono conteggiati ai dati ufficiali. Ferro A, Frigeri. D, Stocchiero.A. I migranti senegalesi in Italia e le possibilità di canalizzazione delle rimesse verso le mutuelles in Senegal, Executive summary. 10

11 I canali utilizzati per l'invio delle rimesse Nella prima parte abbiamo cercato di dare un quadro generale riguardante il flusso delle rimesse e la loro importanza nei paesi di destinazione. Solo una parte di questo flusso però viene assorbito dai canali ufficiali (le istituzioni bancarie, le companie specializzate di money transfer, le poste e gli uffici di cambio), invece un'altra parte importante viene trasferita tramite i canal informali o semi formali, giungendo a destinazione tramite parenti o amici, corrieri o piccoli imprenditori privati. In alcuni paesi questi canali rappresentano forse la quota maggiore di risorse rimpatriate 13. I dati statistici, quindi, censiscono solo le transazioni che avvengono tramite i canali ufficiali e tutto ciò significa che il volume reale dei trasferimenti è molto maggiore di quello formalmente registrabile. Diversi studi della Banca Mondiale stimano che solo 50% di questi trasferimenti avvenga tramite i canali formali 14. In più, uno studio del gruppo della Banca Africana per lo Sviluppo (BAD), sottolinea le ampie differenze nel volume delle rimesse inviate utilizzando il canale informale, il quale costituisce tra il 25% e l 80%. a secondo dei paesi 15. La Banca d'italia elabora i dati sulla base delle segnalazioni prodotte dagli intermediari specializzati nel servizio money transfer e non registra le transazioni compiute del sistema bancario. I dati comunicati dagli istituti bancari alla Banca d'italia in forma disaggregata (specificando paese e causale) riguardano solo i trasferimenti all'estero di ammontare superiore ai Euro (e per i paesi comunitari superiori ai Euro). Nella maggior parte dei casi i migranti inviano somme molto più ridotte da questi importi e quindi molti dei loro invii non sono rilevati. Ad ogni modo, secondo uno studio condotto da CeSPI tra aprile e giugno 2009, risulta tra l'altro che il peso del canale bancario, almeno nel caso italiano, è ridotto. In riferimento al numero di utenti che si rivolgono alla banca per inviare denaro, gli studi condotti mostrano che questo canale viene utilizzato da una percentuale attorno al 20% dei migranti16. Un'altro fattore che induce l'utilizzo del canale informale risulta essere anche lo stato giuridico del migrante stesso. Infatti con il pacchetto sicurezza (legge n.125 del 24 luglio 2008), è stato introdotto l obbligo per le agenzie di money transfer di richiedere il permesso di soggiorno del cliente straniero, quindi immaginiamo che per una comunità come quella senegalese caratterizzata per una forte presenza di irregolari, le somme di denaro inviate nel paese di origine siano molto maggiori I canali formali Le companie di Money Transfer. In Italia: secondo uno studio svolto da CeSPI17, nel mercato italiano operano principalmente le due multinazionali WesternUnion e MoneyGram. Parte consistente del mercato hanno anche Ria Financial e Coinstar. Alcune MTO operano solo in corridori specifici, e nel caso del Senegal lo studio ha individuato l utilizzo degli operatori Money Express e Choice Money. In Senegal: secondo lo studio svolto dalla Banca Africana per lo Sviluppo, sono state le companie di money transfer quelle che hanno beneficiato di più dalla crescita dei canali ufficiali nella ultima decade. Queste companie hanno risposto al crescente mercato delle rimesse dettagliando i loro servizi in base alle necessità degli immigranti, con enfasi sulla rapidità e la sicurezza in un contesto di bassa bancarizzazione. Comunque 13 Ceschi S, Pastore F. Rimesse degli emigrati e finanza per lo sviluppo, Documento di base per le Commissioni II e III della Conferenza di Bari su Partenariato interregionale e politiche migratorie (23-24 ottobre 2003). 14 Calì M., Dell'Erba S., The global financial crisis and remittances. What past evidence suggests ODI Working paper, 2009; ADB Migrant Remittances, a Development Challenge, 2008; World Bank News Release No. 2005/201 Nov. 16, 2005 Migration Can Deliver Welfare Gains, Reduce Poverty. Says Global Economic Prospects African Development Bank Group. The bank's approach to african migrant remittances Giangaspero. G. Le rimesse in Italia in tempi di crisi CeSPI Working paper, Lo studio è stato realizzato nell ambito del programma MIDLA promosso dall OIM e dal CeSPI, e il progetto Migranti per lo sviluppo promosso dal Laboratorio Migrazione e Sviluppo. In più è stato utile anche lo studio ABI CeSPI. 11

12 la qualità del questo servizio viene ad un prezzo alto, avvalendosi questi agenti della posizione monopolistica che vantano. Il tasso della copertura del mercato da parte dalle companie di Money Tranfer arriva al 100% al Senegal, con una rette densa, diversificata e competitiva. La WesternUnion copre dal 65% al 100% del mercato. Le Banche. In Italia: il canale bancario rimane ancora poco utilizzato per l invio delle rimesse. Come evidenza lo studio del CeSPI, anche i migranti che hanno un conto corrente presso una banca, lo utilizzano solo nel 23% dei casi per l invio di rimesse in patria. Tra i principali operatori nel mercato delle rimesse CeSPI ha evidenziato: Unicredit, Intesa SanPaolo, Monte dei Paschi di Siena e Banca Nazionale del Lavoro BNP Paribas. Banco Posta risulta il soggetto che ha attirato molto migranti nel segmento delle carte prepagate. Comunque vale la pena sottolineare che anche le banche per attirare questo segmento della clientela hanno cominciato ad offrire servizi specifici. Quelle che hanno avuto successo muovendosi nella direzione del migrant banking secondo lo studio di CeSPI sono state alcune Banche di Credito Cooperativo, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Bergamo e Banca Sella. In Senegal la Banca Africana per lo Sviluppo evidenzia diversi motivi per il basso utilizzo delle banche. In primis, la bassa bancarizzazione da parte degli beneficiari, in secondo luogo una qualità di servizio abbastanza ridotta ed infine il costo del servizio offerto. Infatti il Senegal ha un tasso molto basso di bancarizzazione (solo il 5% della media nazionale). Inoltre la BAD evidenzia in Senegal anche l utilizzo del: La convenzionale rette postale (escludendo il Western Union) che copre dall 8% al 15% della quota del mercato delle rimesse in Senegal. Gli ordini postali vengono usati sempre di meno e nella maggior parte dei casi questo tipo di servizio viene utilizzato da migranti più vecchi. In quanto agli ordini postali elettronici, questo nuovo prodotto, il quale è una via di mezzo tra l'ordine postale e il trasferimento veloce, sembra essere adattato alla domanda degli consumatori considerando che combina da una parte il costo moderato (abbastanza vicino a quello applicato dagli canali informali), e dall'altra la rapidità (12 ore) I canali informali L'utilizzo dei canali informali rappresenta relativamente un alto rischio, in tal modo questi canali tendono ad essere usati in assenza di altre soluzioni efficienti. Vale la pena sottolineare che nella maggiore parte dei casi i beneficiari sono ignari del costo delle rimesse. Questi costi sono oneri dei migranti i quali spesso hanno necessità di urgenza e rapidità. I costi quindi non rappresentano il fattore principale nella scelta del modo di trasferimento. I criteri che determinano la scelta del canale di trasferimento in ordine di importanza sono: il differenziale del tasso di cambio; esso genera costi aggiuntivi ai beneficiari la velocità del trasferimento; la maggior parte delle rimesse viene spedita come risposta alle emergenze delle famiglie nel paese di origine, per bisogni di cibo o in situazioni di malattie, cerimonie, ecc. 12

13 la copertura; più la copertura da parte delle agenzie è scarsa e più si ricorre ai canali informali. Dall'altra parte bisogna considerare anche il numero dei punti dei depositi delle rimesse anche nei paesi di destinazione dei migranti i costi; l'ammontare medio delle rimesse è di euro per le operazioni veloci di trasferimento, il quale sembra essere anche il segmento più redditizio per le MTO. Per somme minori i migranti preferiscono canali informali meno costosi. Infatti per ridurre il ricorso a quest'ultimi, Western Union inn relazione al corridorio Italia Senegal, sta riducendo del 50% i costi di trasferimento ottenendo in tal modo un aumento del 30% nell'utilizzo del canale formale il basso tasso di bancarizzazione è un altro fattore che favorisce l'utilizzo dei canali informali. Tuttavia, la bancarizzazione ha avuto un significante incremento negli ultimi anni grazie alla costituzione di reti di microfinanza, alcuni delle quali hanno raggiunto dimensioni simili q quelle delle banche (per esempio il caso del Crédit Mutuel del Senegal). Per quanto riguarda invece i canali informali, possiamo elencare: i corrieri; costituiscono la modalità principale nel sistema informale delle rimesse. Consiste nel assegnare il trasferimento di una comunità ad un corriere. Le commissioni dovranno coprire sia i costi del viaggio oltre che il margine del profitto per il corriere. fax; è il nome dato ad un sistema comune in Senegal, Mali e nelle Comore, ispirato dalla tradizionale Hawala, il quale convoglia le rimesse in un punto di raccolta (generalmente una casa o un negozio) e la redistribuzione della somma ai beneficiari quasi in modo istantaneo tramite un commerciante nel paese d'origine, dopo l'identificazione via telefono. Questo è un modo di trasferimento veloce con caratteristiche molto simili a quelle delle MTO, ma in generale meno costoso (3-5% di commissioni a carico confrontato con il 8-20% applicato dagli MTO). Anche il rischio risulta essere abbastanza alto. Dopo che la rimessa è effettuata, maggior parte dell'ammontare viene compensata tramite un trasferimento bancario da parte del collettore al commerciante oppure spedendoli merci. in natura tramite un commerciante; questo sistema è molto diffuso nelle zone rurali ed implica la sottoscrizione di un contratto con un commerciante il quale darà credito a uno o più beneficiari fornendoli beni di consumo (riso, zucchero, olio, ecc). in natura; questo riguarda i beni di consumo oppure merce spedita dai migranti. Spesso sono articoli di seconda mano (veicoli, articoli per la casa, ecc) Come vengono utilizzate le rimesse? Uno studio effettuato dalla Banca Africana per lo Sviluppo mette in evidenza che le destinazioni delle rimesse rispondo ai seguenti parametri: cura e assistenza sanitaria; questa riguarda un vasto numero di famiglie, in particolare in contesti dove il sistema del welfare è inadeguato o inesistente. istruzione; il relativamente alto utilizzo delle rimesse nella istruzione riflette prevalentemente il basso profilo socio demografico dei beneficiari. Canalizzando i fondi per l'istruzione, le famiglie cercano di addestrare i figli in modo tale da assicurare un futuro migliore alle prossime generazioni. beni immobili; l'investimento individuale o familiare in beni immobili viene considerato come un progetto a lungo termine. Rappresenta di gran lunga la principale modalità di risparmio delle rimesse e riguarda un considerevole numero di migranti. investimenti produttivi; tali investimenti sono guidati da due strategie: la prima, che permettendo alle famiglie di generare il proprio reddito fa in modo di diminuire la pressione verso il migrante; la seconda riguarda lo sviluppo di un'impresa o il commercio nella preparazione per un futuro ritorno del migrante in modo tale da salvaguardare la propria sicurezza finanziaria. La bassa proporzione delle rimesse con scopi d'investimento è il risultato di due principali fattori: le limitate capacità degli beneficiari 13

14 di costruire e gestire una attività produttiva e il basso livello di confidenza che i migranti hanno con le istituzioni di intermediazione. Inoltre, secondo uno recente studio M.A.F.E (Migration between Africa and Europe), oltre al utilizzo da parte dei beneficiari delle rimesse come sopra descritto, vengono aggiunti anche le voci per cerimonie e feste religiose (13,64% dei casi), il finanziamento di un viaggio (1,52% dei casi), ecc. Tab. 4 Quanto costa inviare 300 euro dall Italia in Senegal (fonte: Operatore Modalità Velocità Costo totale Costo totale % Valuta Comissione Margine sul tasso di cambio Difussione MoneyGram Cash -cash Meno di 1 h 14,00 euro 4.67% Valuta locale 14,0 euro 0.00% Principali città Western Union Cash -cash Meno di 1 h 14,50 euro 4.83% Valuta locale 14,5 euro 0.00% Nazionale Coinstar Cash -cash Meno di 1 h 9,003 euro 3.00% Valuta locale 9,00 euro 0.00% n.d. Ria Cash -cash Meno di 1 h 9,438 euro 3.15% Valuta locale 9,00 euro 0.15% Nazionale MoneyGram via poste italiane Cash -cash Meno di 1 h n.d. n.d. n.d. 14,00 euro n.d. n.d. Banca Pop. Sondrio Banca pop. Novara Cash/contoconto (con accordo) Cash -conto (con accordo) Giorno dopo 10,00 euro 3.33% EUR 10,00 euro 0.00% Nazionale 2 giorni 10,00 euro 3.33% EUR 10,00 euro 0.00% n.d. Unicredit Banca di Roma- Unicredit Group Banca pop.milano- Gruppo Bipemme Banca pop.bergamo- Gruppo UBI Banca Banca di Credito Cooperativo di Roma Banca Monte dei Paschi di Siena Intesa Sanpaolo- Gruppo Intesa Sanpaolo Cash -conto 3/5 giorni n.r. n.r. 17,50 euro n.r. Principali città Conto -conto 3/5 giorni n.r. n.r. 10,30 euro n.r. n.d. Conto -conto 3/5 giorni n.r. n.r. 13,00 euro n.r. Principali città Conto -conto 3/5 giorni n.r. n.r. EUR 20,65 euro 0.00% n.d. Conto -conto 3/5 giorni n.r. n.r. 21,00 euro n.r. n.d. Conto -conto 3/5 giorni n.r. n.r. Valuta locale 16,00 euro n.r. Principali città Banca di Credito Cooperativo Sesto San Giovanni- Bonifico Friendly Cash -conto (con accordo) 4 giorni n.d. n.d. Valuta locale 10,00 euro n.d. n.d. Bnl-Gruppo Bnp Paribas Conto -conto n.d. n.r. n.r. 22,90 euro n.r. n.d. 14

15 Tab. 2 Quanto costa inviare 350 euro dalla Francia in Senegal 18 Operatore Tipologia dell'operatore Velocità Costo totale Costo totale % Comissione Margine sul tasso di cambio Difussione Coinstar MTO Stesso giorno 8,00 euro 5.93% 8,01 euro 0.00% Nazionale Western Union MTO 2 giorni 8,00 euro 5.93% 8,01 euro 0.00% Nazionale MoneyGram MTO Meno di 1 h 10,00 euro 7.41% 10,00 euro 0.00% Nazionale Ria Envia MTO Stesso giorno 10,00 euro 7.41% 10,00 euro 0.00% Nazionale Ufficio postale Wester Union Credit Agricole Ufficio postale 2 giorni 12,70 euro 9.41% 12,70 euro 0.00% Nazionale MTO Meno di 1 h 15,00 euro 11.11% 15,00 euro 0.00% Nazionale Banca 3/5 giorni 15,50 euro 11.48% 15,50 euro 0.00% Nazionale BNP Paribas Banca 3/5 giorni 16,80 euro 12.44% 16,79 euro 0.00% Nazionale Societe Generale Caisse D'Epargne Ile-de- France Media delle Banche Media dei MTO Media dei Uffici postali Banca 3/5 giorni 18,00 euro 13.33% 18,00 euro 0.00% Nazionale Banca 2 giorni 19,33 euro 14.32% 19,33 euro 0.00% Nazionale 17,41 euro 12.89% 17,40 euro 10,20 euro 7.56% 10,21 euro 12,70 euro 9.41% 12,7 euro Media totale 13,33 euro 9.88% 13,34 euro Media totale nel ,52 euro 9.27% 12,51 euro Fonte: 18 I dati riguardanti la tabella si riferiscono al 20 febbraio

16 3 Risultati dell indagine campionaria nella regione Marche 3.1 Presentazione del campione e principali caratteristiche sociodemografiche dei senegalesi intervistati La città di Dakar costituisce la principale area senegalese di provenienza degli intervistati (63%). Nonostante gli sforzi effettuati per avere una equa distribuzione di genere tra gli intervistati, il campione si caratterizza per una prevalenza di soggetti di sesso maschile (86,4%), valore che comunque si avvicina alla media regionale (80%). L età degli intervistati varia da 18 anni a 50 anni. L età media del campione è di 33 anni. Genere Età media Stato civile Figli in Italia Figli in Senegal Permanenza in Italia Modalità Valori % uomo 86,4 donna 13,6 33 anni celibe/nubile 33,9 coniugato/a con partner in 25,5 Italia coniugato/a con partner in 29,3 Senegal altro 11, ,3 >2 25, < 5 anni 27, anni 49,2 > 10 anni 23,7 Le caratteristiche familiari risultano molto rilevanti per capire il comportamento economico e sociale degli immigrati, la loro propensione a fare rimesse, le modalità di trasferimento e di utilizzo delle stesse. Questi aspetti dipendono non solo dai legami con il Paese di origine e dal numero di parenti rimasti in Patria, ma anche dalla presenza di familiari nel paese di insediamento. Analizzando ora la distribuzione degli individui secondo lo stato civile la modalità prevalente risulta essere quello di celibe/nubile (34%), seguito dal coniugato con moglie o marito in Senegal (29,3%), mentre il 25,5% del campione risulta avere il coniuge il Italia. Un terzo del campione dichiara di avere uno o più figli in Italia, e solo il 16% ha i figli in Senegal. Circa la metà dei senegalesi intervistati si trovano in Italia da 5-10 anni. Riguardo alla condizione giuridica degli intervistati il 59% è in possesso della carta di soggiorno, mentre il 39% ha un regolare permesso di soggiorno di breve durata. Solo il 2% non ha mai avuto un permesso di soggiorno. Il tipo principale di permesso è quello per lavoro subordinato. Le caratteristiche del capitale umano dell intervistato e la sua collocazione nel mercato del lavoro potrebbero avere un ruolo importante nel determinare il suo comportamento sociale ed economico nell area di insediamento. Per quanto riguarda la variabile titolo di studio, possiamo osservare che quasi la totalità degli intervistati dichiara di essere in possesso di un titolo di studio. Solo il 6,5% non ha nessun titolo formale. Il 43,5% del campione ha conseguito il diploma di scuola superiore. 16

17 Condizione giuridica Istruzione Condizione lavorativa Modalità Valore % doppia cittadinanza di cui una 8,5 italiana carta di soggiorno o permesso di 39,0 lungo residenza permesso europeo per cittadini 1,7 comunitari permesso di soggiorno di breve 44,1 durata altri tipi di autorizzazione 5,1 nessun titolo di soggiorno 1,7 nessun titolo formale 6,5 scuola dell'obbligo 41,9 scuola secondaria superiore 43,5 diploma universitario, laurea o post 3,2 laurea non dichiara 4,8 occupato, lavora 53,6 a casa senza occupazione 1,8 disoccupato alla ricera di un 30,4 impiego studente 12,5 altro 1,8 Considerando la condizione lavorativa degli intervistati, il dato rilevante che emerge dalla tabella sopra è la presenza di disoccupati alla ricerca di un lavoro nel 30% dei casi. Il 54% del campione lavora e nella maggior parte dei casi è impiegatao nell industria (51%), mentre le donne lavorano prevalentemente nei servizi alle imprese (43%). 3.2 I progetti migratori L analisi del progetto migratorio è molto importante per capire il comportamento degli immigrati in relazione alle rimesse e alle intenzioni di investimento nel paese di origine. Secondo la New Economics of Migration i progetti migratori giocano un ruolo fondamentale nell impatto dell emigrazione sullo sviluppo socio economico del Paese di origine. Il progetto migratorio, ovvero le finalità che il migrante si propone di raggiungere, si modella secondo i vincoli e le opportunità riscontrati nel paese di destinazione, dando vita a caratteristiche e comportamenti particolari, ossia al modello migratorio, all interno del quale le intenzioni future espresse dagli immigrati appaiono come una componente importante. Sicuramente, con il passare del tempo nel paese di accoglienza, le intenzioni del migrante possono cambiare ed evolversi a causa dei limiti ed opportunità che il contesto di accoglienza offre al migrante stesso. Non è un caso isolato quello di molti immigrati africani che sono giunti in Italia con progetti migratori di breve termine, con la speranza di risparmiare una certa somma di denaro, da investire nel paese di origine nel momento del ritorno. Ma una volta giunti in Italia si sono scontrati con la dura realtà, in cui è difficile trovare un lavoro o una casa e ancor di più, se si è di colore. Di conseguenza i progetti iniziali di breve termine si sono trasformati lentamente, ma il loro desiderio di risparmiare e tornare a casa è rimasto sempre vivo. Così molti di loro sono rimasti incastrati in una situazione sospesa, in cui, da un lato, non cercano e non trovano l integrazione con gli autoctoni perché in cuor loro vorrebbero tornare a casa, dall altro, non riescono a tornare a casa perché non guadagnano abbastanza e non sono in grado di risparmiare. 17

18 Secondo alcuni studiosi è possibile distinguere tre tipologie di migranti (Conti, Natale, Strozza, 2003): - immigrati temporanei coloro che non hanno intenzione di restare in Italia e hanno alcune caratteristiche di forte instabilità (coniuge nel paese di origine, basso reddito, breve periodo di presenza in Italia, irregolarità di soggiorno, ecc.); - immigrati permanenti coloro che hanno intenzione di restare per sempre in Italia e presentano forti elementi di stabilità (coniuge e figli in Italia, regolarità del soggiorno, lunga durata della presenza, ecc.); - immigrati indecisi coloro che hanno visto cambiare il progetto migratorio iniziale e si trovano in una situazione intermedia tra quelle delle altre due categorie. Come si può notare dalla tabella sottostante soltanto il 2% del campione desiderava vivere per sempre all estero prima di arrivare in Italia. Circa 39% del campione voleva, al momento della partenza dal paese di origine, fermarsi in Italia per un lungo periodo. Il 32% era indeciso sulla durata della permanenza in Italia, mentre il 27% desiderava emigrare per un breve periodo. Quando è partito, quanto tempo pensava di rimanere all'estero (val %) Per un lungo periodo Non sapevo Per un breve periodo Per sempre Considerando invece i progetti migratori futuri a posteriori, si nota dalla tabella sottostante che aumenta la percentuale degli indecisi (37%), si riduce notevolmente la quota di coloro che vorrebbero rientrare a breve periodo (18,6%) mentre aumenta la percentuale di coloro che vorrebbero vivere per sempre in Italia (8,5%). Emerge infine una piccola quota di senegalesi che vorrebbero emigrare in un altro paese (5%). Adesso, quali sono i suoi progetti per il futuro? (val %) Rientrare a lungo termine Non lo so Rientrare a breve Stabilirmi definitivamente dove abito ora Emigrare in un altro paese

19 3.3 Le rimesse: definizione e tipologie Le rimesse sono il flusso monetario e di beni che ha direzione opposta a quello della popolazione da cui è generato. Non esiste una definizione unica del fenomeno delle rimesse, così come non esiste una definizione uniforme di immigrato. Le rimesse costituiscono una fonte di ricchezza importantissima per i paesi esportatori di manodopera e rappresentano, ormai, il secondo movimento finanziario a livello mondiale, dopo quello del petrolio, nettamente superiori a quello dei fondi erogati per la cooperazione allo sviluppo. Quando si parla di rimesse dobbiamo tener presente l enorme difficoltà di misura del fenomeno, dovuta sia alla mancanza di una definizione univoca, sia dell esistenza di uno scarto tra quello che viene presentato come dato contabile e quello che è il processo reale. Questo scarto è alimentato dall utilizzo di canali informali di trasferimento delle rimesse, ma anche da procedure di raccolta dei dati che non tengono conto di tutti i trasferimenti tramite canali formali. Tutto ciò determina una rilevante sottovalutazione del loro valore effettivo 19. Nella categoria di rimesse vanno ricondotte tre tipologie di flussi pubblicati ogni anno dal FMI nel Balance of Payments Statistics Yearbook: a) le rimesse dei lavoratori emigrati all estero da più di un anno (rimesse in senso stretto); b) le cosiddette compensazioni di lavoro, costituite dai guadagni lordi degli emigrati all estero da meno di un anno, inclusi i benefici in natura come l alloggio e le imposte sui salari; c) i trasferimenti di valore (materiali e finanziari) legati a spostamenti dei migranti (che stanno all estero per più di un anno) da un Paese all altro. L FMI non considera come rimesse né i trasferimenti di coloro che sono andati all estero per periodi inferiori a dodici mesi (il denaro inviato da questi ultimi viene considerato come reddito da lavoro - compensation of employees), né i flussi di beni di consumo e di beni finanziari associati con i movimenti migratori, i quali vengono definiti come trasferimenti dei migranti. I dati forniti dalle statistiche del FMI sono difficilmente comparabili perché si basano su definizioni diverse da paese a paese e non sono tratti dalle stesse voci della bilancia dei pagamenti 20. La Banca Mondiale invece, ingloba le tre categorie di cui sopra, in un'unica voce denominata flussi dei migranti. Queste differenziazioni nelle classificazioni causano una difficile determinazione del loro ammontare. Bisogna quindi essere molto cauti se si vogliono mettere a confronto dati derivanti da fonti diverse. Sfuggono invece alle rilevazioni ufficiali tutti i trasferimenti fatti attraverso canali non ufficiali; quelli portati personalmente dai lavoratori in occasione dei periodi di ferie; quelli affidati a parenti o conoscenti che ritornano in Patria; non vengono inoltre rilevati i fondi trasferiti nel paese di origine sotto forma di beni di consumo 21 e non risultano sotto la voce rimesse le donazioni dei lavoratori emigrati all estero a favore di istituzioni e organizzazioni. Di conseguenza si pensa che i trasferimenti registrati dalle statistiche ufficiali sono solo la punta dell iceberg di un fenomeno molto più grande e consistente. 19 Contabilmente vengono registrate come rimesse solo i trasferimenti che utilizzano il sistema bancario, mentre non emergono quelli che utilizzano canali di intermediazione ufficialmente registrati e basati su sistemi di compensazione finanziaria e non di reale trasferimento (i servizi finanziari specializzati come Western Union, MoneyGram) (Mazzali, Stocchiero, Zupi, 2002, pg 20). 20 Acocella N. e Sonnino E. (a cura di) (2003), Movimenti di popolazione e movimenti di capitale in Europa, il Mulino, Bologna. 21 Gli autori sottolineano come nei paesi del Maghreb è diventata una consuetudine ormai consolidata quella di portare regali ed ogni tipo di merce ai familiari e amici nel momento del rientro a casa. Questi trasferimenti che prendono il nome di commercio della valigia sembrano essere diventato un vero e proprio business attraverso la creazione di una rete di punti di vendita. Questa attività consiste nell acquistare nei paesi di immigrazione merci da rivendere nel paese di origine. Queste merci fino ad un determinato valore monetario, vengono considerate beni per uso personale (di qui il nome commercio con la valigia ). 19

20 3.4 Le determinanti delle rimesse: i diversi approcci teorici Esistono numerosi studi teorici ed empirici tesi ad analizzare l ammontare globale del denaro trasferito in Patria dai lavoratori emigrati all estero, nonché le variabili che influenzano la decisione di risparmiare e di fare rimesse 22 e l impatto che esse hanno sia sulle economie dei paesi di origine, sia sulle famiglie degli emigrati rimaste in Patria 23. Le ricerche a livello aggregato si riferiscono spesso a più paesi e utilizzano dati macro derivanti dalle statistiche ufficiali, con l obiettivo di valutare i fattori macroeconomici che agiscono sulla quantità delle rimesse e pervenire ad una stima del loro ammontare. Esistono poi ricerche a livello micro, basate su dati ad hoc derivanti da indagini campionarie e che consentono di cogliere anche l aspetto dei trasferimenti attraverso canali non ufficiali. Questi studi permettono di scendere nel dettaglio e di accertare le caratteristiche personali degli intervistati, le situazioni familiari e i fattori che condizionano i comportamenti individuali. Dal punto di vista macroeconomico esiste una connessione tra la sfera economica e la sfera politico istituzionale. Fra le variabili che influiscono sulla propensione a fare rimesse e sul loro ammontare ci sono il tasso di cambio, il tasso di inflazione e il tasso relativo di interesse tra i due paesi. L ammontare globale delle rimesse che entra in un paese esportatore di manodopera dipende dal numero dei lavoratori emigrati all estero, dal loro tasso di occupazione e dal salario percepito nei paesi di accoglienza (Confalonieri, 1979). Da non sottovalutare anche la situazione economica dei paesi di immigrazione, che ha un influenza importante sull andamento del flusso delle rimesse. Allo stesso modo, un ulteriore elemento importante da non sottovalutare e che influisce sulla decisione di risparmiare e di inviare rimesse, è dato dalla situazione politico-economica del paese di origine del migrante. È difficile individuare delle relazioni precise tra queste variabili. Nessuna di esse è in grado di svolgere un ruolo determinante, poiché i migranti nell inviare rimesse tengono conto della convenienza complessiva. In un articolo apparso sulla International migration review, in cui si analizzano le rimesse di due comunità immigrate in Los Angeles dalle Filippine e da El Salvador (Menjivar e altri, 1998) si evidenziano i fattori che, sul piano teorico, influenzano la decisione di fare rimesse e il loro ammontare: le caratteristiche individuali dei migranti; la loro capacità finanziaria; i motivi della migrazione; gli investimenti personali nel Paese di accoglienza; gli obblighi familiari nel Paese di origine e in quello di destinazione. Il comportamento del migrante verso le rimesse è spesso analizzato in base alle sue caratteristiche socioeconomiche e in base alla situazione economica della famiglia nel paese di origine. Il primo lavoro importante su questi temi è stato quello di Stark e Lucas in Botswana nel 1985 Motivations to remit: evidence from Botswana. In seguito molti studiosi si sono occupati di questo tema Dal punto di vista microeconomico ci sono alcune teorie rilevanti: Economics of Labor Migration, la teoria del Transnationalism e la teoria del New Economics of Labor Migration (NELM) 1) La prima teoria fa riferimento a lavori di Lewis (Lewis 1957) e di Todaro 24, secondo i quali la decisione di migrare ha origine nel differenziale di reddito tra il salario che il lavoratore percepisce nel paese di origine e 22 Tra i numerosi studi si vedano ad esempio Garson e Tapinos, 1981, Russell, 1992, OECD, , Menijvar ed altri, A livello italiano si ricordano Barsotti, Moretti, 2004; alcuni lavori dell Ismu (Zucchetti a cura di, 1997); Mazzali, Stocchiero, Zupi, 2002; il capitolo dedicato al commento dei dati UIC pubblicato ogni anno dalla Caritas nel volume Immigrazione dossier statistico. 23 Le rimesse sono una delle fonti di ricchezza più importanti per i paesi di origine dei migranti. Il loro impatto sulle economie di questi paesi dipende dall uso che ne viene fatto. E importante quindi capire quali sono i fattori su cui i paesi (sia quelli di origine che quelli di destinazione) dovrebbero intervenire per massimizzare l impatto delle rimesse e stimolare il loro utilizzo verso investimenti produttivi. 24 Harris, J., Todaro, M. (1970), Migration, Unemployment & Development: A Two-Sector Analysis American Economic Review, vol. 60, pp

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