RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N MAGGIO 2015

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1 RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N MAGGIO 2015 LE AVVENTURE DI BANCASSURANCE Cari colleghi, nella rassegna stampa di questa settimana troviamo un'interessante intervista all'amministratore delegato della filiale italiana di una delle maggiori compagnie di assicurazioni al mondo. L'intervista verte sull'acquisizione di un'ulteriore quota azionaria di istituto bancario dai trascorsi "burrascosi", per rafforzare il proprio canale di bancassurance. Ma l'uomo della strada come me si chiede: "E' utile continuare ad investire su un canale che non decolla?". Qualcuno si è chiesto per quale motivo tutti i tentativi di fare vendere polizze non Vita ai dipendenti delle banche non ha funzionato, finora? Non sarà il modello di remunerazione che fa la differenza? Non sarà che il business viene se la remunerazione deriva da una provvigione e non da uno stipendio? Forse sarebbe meglio non cercare scorciatoie allo sviluppo possibile con improbabili joint venture o ardite acquisizioni, ci sono gli Agenti professionisti che per un misero 10 per cento curano i clienti, gestiscono i sinistri, selezionano la clientela migliore e, soprattutto, portano ancora agli azionisti utili iperbolici nonostante la crisi. Ed allora, cari Amministratori Delegati delle Compagnie di assicurazione, in Italia investite negli Agenti, piuttosto che su banche decotte anche dagli enormi costi di gestione di migliaia di dipendenti che non hanno nessuna voglia di vendere polizze! Buona lettura Pasquale Laera Socio fondatore NOTIZIA IN PRIMO PIANO

2 DE COURTOIS (AXA ITALIA): ORA SIENA MERITA FIDUCIA FONTE: MILANO FINANZA (23/05/2015) Parigi scommette ancora sull Italia. Anzi, è pronta a rafforzarsi, giocando sia la partita dei nuovi bisogni assicurativi legati alla sanità integrativa e al long term care, sia quella del risiko bancario per rafforzare il canale di vendita e consulenza sulle proprie soluzioni. L amministratore delegato di Axa Italia, Frederic de Courtois, in Bocconi per un seminario sulla cultura del rischio, conferma che il gruppo francese parteciperà all aumento di capitale di Mps, ma guarda anche oltre. Domanda. Ingegner De Courtois, vi preparate a una estate calda? Risposta. Diciamo che in Italia abbiamo una quota del 5% sia nel ramo Danni che in quello Vita, e tanta voglia di farla crescere. Innanzitutto puntiamo sulla crescita interna. Ad esempio, ben sette anni fa abbiamo sviluppato prodotti dedicati al cosiddetto Long Term Care, che garantisce l autosufficienza individuale delle persone che lo sottoscrivono. È un mercato che abbiamo praticamente creato noi e che risponde a un bisogno sempre crescente. Non nascondo, però, che siamo pronti anche a sviluppare linee di crescita esterna. Insomma: dossier sul tavolo non ne abbiamo, ma siamo alla finestra, e se dovessero crearsi buone opportunità le valuteremo attentamente. L ho detto: vogliamo crescere, e sono ottimista che nell arco dei prossimi 5 anni ne avremo l occasione. D. In realtà il mercato si attende che il riassetto delle banche, delle popolari in particolare, parta nei prossimi mesi. La geografia del credito potrebbe cambiare in maniera forte. Una sfida anche per le assicurazioni che, come voi, puntano sul canale bancario per raggiungere i clienti. R. Certo, in questo settore l arco temporale di riferimento è medio breve. Quando ho parlato di un periodo più lungo mi riferivo al comparto dell assicurazione classica, ma quello dei prodotti veicolati tramite il canale bancario è un campo nel quale in Italia ci possono essere opportunità a breve termine. D altronde ci sarà una rimodulazione del panorama bancario, e sappiamo che anche le banche hanno voglia di trovare partner per le loro compagnie assicurative, sia nel ramo Vita, che ancora più in quello Danni, che nella bancassurace è molto poco sviluppato. Insomma, hanno bisogno di partner assicurativi, e quindi è probabile che in questo settore si muova qualcosa a breve. D. Ma per voi Mps è una scelta irreversibile? Anche dopo l aumento? R. Abbiamo piena fiducia nell attuale management dell istituto. Ha dimostrato, negli ultimi due o tre anni, di essere all altezza del compito. La situazione di partenza era molto complessa, ma abbiamo registrato grandi progressi sul fronte della produttività commerciale e miglioramenti sul fronte dei costi. Insomma, diamo fiducia al Monte perché abbiamo toccato con mano i risultati del loro lavoro. D. È per questo che avete aderito all aumento di capitale?

3 R. Sì, lo faremo pro quota. D. Mps, però, non fa mistero della necessità di procedere in futuro a un aggregazione. Come vi comporterete quando il Monte non sarà più autonomo nelle proprie scelte? R. Noi, a Siena, siamo sia azionisti che partner industriali. Ovvio che saremo molto attenti a preservare i nostri interessi su entrambi i fronti. Per quanto riguarda il primo diciamo che valuteremo chi ha i migliori progetti, mentre come partner industriale per ora si può immaginare di tutto, ma in ogni caso voglio specificare che abbiamo costruito molto con il Monte dei Paschi negli anni passati, e quindi anche in una scenario di aggregazione manteniamo una grande voglia di rimanere a bordo. D. Come va la vostra alleanza, Axa Mps. È soddisfatto? R. Si, va molto bene nonostante tutte le difficoltà che la banca ha vissuto in questi anni. Con il Monte abbiamo creato una best practice sul mercato italiano e siamo orgogliosi di questo, oltre a essere convinti di essere la migliore compagnia di bancassicurazione sul mercato in questo momento. Questo anche grazie al fatto che il Monte dei Paschi ha creduto nell attività e ha assorbito la cultura della protezione nel proprio Dna. Ora i gestori delle filiali hanno come missione anche quella di proteggere i propri clienti. Non è una cosa che si è realizzata da un giorno all altro, ma adesso c è, e siamo una bancassicurazione che vende i prodotti in maniera molto naturale. D. Eppure quello italiano, per le assicurazioni, è da sempre un mercato più difficile di altri. R. Vero. È una cosa che si dice da anni e non si è mai trovata una vera soluzione. Ora però sono più ottimista che nel passato. Vedo che, soprattutto nel campo della previdenza e della salute, la sensibilità è aumentata, in particolare a livello dei più giovani. Per le compagnie che fanno bene il proprio lavoro è il momento di cogliere questa opportunità. D. Cosa intende per far bene il vostro lavoro? Cosa conta di più oggi? R. Quello che conta davvero è, prima di tutto, una sana concorrenza. Sul mercato italiano storicamente non c è stata grande innovazione. Una concorrenza più forte spingerebbe più innovazione. Ma sono stati fatti comunque passi importanti. Poi, certo, tocca anche alle compagnie comunicare meglio, e anche su questo si sono fatti progressi importanti. D. Tra le vostre novità c è il piano di riorganizzazione Axa One. A che punto siete? R. Si tratta sostanzialmente di una fusione tra Axa Assicurazioni e Axa Mps, anche se non potevamo fonderle davvero perché una delle due è una

4 joint venture. Abbiamo fatto un consorzio, che è partito dal primo gennaio. C è una squadra unica e ancora qualche sistema da integrare, ma diciamo che il 90% di Axa One Italy è fatto. D. E dal vostro quartier generale di Parigi come vedono il mercato italiano? R. A Parigi c è sempre stato grande affetto per l Italia. Lo dimostra anche la partnership con l università Bocconi e il programma FuturAxa, avviato con l ateneo: scegliamo giovani studenti per programmi di stage, e poi spesso rimangono nella compagnia. Per quanto riguarda il mercato italiano, a Parigi si sa che ha un buon potenziale di sviluppo e questo, per un settore maturo come quello delle assicurazioni, non è poco. Diciamo che l Italia è un mercato dove la redditività è buona e dove c è ancora un grosso potenziale di crescita, e quindi lo ripeto Parigi è pronta a investire in Italia, se trova buone opportunità. CCNL DIPENDENTI, CONFCOMMERCIO: IL CONTRATTO DI RIFERIMENTO DEL SISTEMA CONFEDERALE È QUELLO DI ANAPA UNAPASS FONTE: INTERMEDIA CHANNEL (26/05/2015) NOTIZIE DALLE ASSOCIAZIONI Proseguono e tendono ad inasprirsi le contrapposizioni attorno al CCNL dei dipendenti delle agenzie di assicurazioni, che vede scontrarsi ormai dallo scorso mese di novembre le due opposte posizioni rappresentate da SNA (firmataria di un proprio CCNL con la Confederazione Piccola Media Industria e Impresa Italiana e due organizzazioni sindacali confederate Confsal, Fesica e Fisals) e da ANAPA UNAPASS (che hanno sottoscritto a loro volta il rinnovo del contratto collettivo con le rappresentanze sindacali storiche del settore assicurativo Fisac Cgil, Fiba Cisl, Fna e Uilca). Da un paio di mesi l oggetto del contendere è divenuto soprattutto il requisito della rappresentatività, o meglio, come indicava la nota del Ministero del Lavoro dello scorso 24 marzo, l adesione ad un contratto collettivo non sottoscritto da organizzazioni comparativamente più rappresentative. Su questo fronte si sono già scontrati a più riprese il Sindacato Nazionale e le organizzazioni sindacali Fisac Cgil, Fiba Cisl, Fna e Uilca, firmatarie del rinnovo del CCNL con ANAPA e UNAPASS. E mentre l associazione di categoria guidata da Claudio Demozzi scrive al Ministero del Lavoro ribadendo ancora una volta la propria posizione di maggiore rappresentatività tra gli agenti di assicurazione italiani, una circolare della Direzione centrale Politiche del Lavoro e Welfare di Confcommercio, che già nel mese di dicembre 2014 aveva preso le distanze con il CCNL SNA (vicenda che aveva poi portato all uscita dalla confederazione da parte del Sindacato Nazionale), torna ad indicare nel contratto collettivo sottoscritto da ANAPA UNAPASS il CCNL di riferimento per le agenzie di assicurazione nel sistema confederale, anche in virtù dell ammissione in qualità di socio dell associazione presieduta da Vincenzo Cirasola. A seguire, vi riportiamo il contenuto integrale della circolare Confcommercio:

5 Oggetto: Agenzie di assicurazione Nota Ministero del Lavoro 24 marzo 2015 applicazione CCNL ANAPA Si fa seguito alla precedente nota n. 49/2014, con la quale si segnalava di non dare applicazione al CCNL sottoscritto da SNA con la Fesica Confsal e con la Confsal Fisals, anche in virtù di profili di dubbia di legittimità, per comunicare che il Ministero del Lavoro con nota del 24/3/2015, n. 5623, ha fornito indicazioni in merito a possibili criticità nell applicazione dei contratti collettivi stipulati dalle associazioni sindacali e datoriali nel settore delle agenzie assicurative. In particolare, è stato evidenziato come la scelta del datore di lavoro di applicare un contratto collettivo stipulato da organizzazioni non in possesso del requisito della maggiore rappresentatività in termini comparativi comporti l impossibilità per lo stesso di fruire delle agevolazioni e dei benefici normativi e contributivi previsti dalla normativa in materia di lavoro e di legislazione sociale, ai sensi dell art. 1, comma 1175, della legge n. 296/2006. Per quanto concerne, inoltre, il minimo contrattuale è stato evidenziato che in caso di applicazione di CCNL sottoscritti da soggetti privi del requisito della rappresentatività comparata, ai sensi dell art. 1, co. 1, D.L. n. 338/1989, convertito nella legge n. 389/1989 e della norma di interpretazione autentica (dell art. 2. co 25, legge n. 549/1995), la contribuzione dovuta sarà comunque calcolata sulla retribuzione stabilita dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative nella categoria. Analogamente, per quanto concerne l applicabilità della recente normativa sull apprendistato, viene segnalato che la regolazione dell istituto è stata demandata esclusivamente agli accordi interconfederali e ai contratti collettivi di lavoro stipulati a livello nazionale da associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e che il datore di lavoro è tenuto comunque ad applicare la disciplina posta dai suddetti in caso di ricorso al contratto di apprendistato. Pertanto, alla luce delle indicazioni ministeriali, ed in base a quanto deliberato dal Consiglio Confederale in data 25 febbraio circa l esclusione di SNA, si conferma che il suddetto CCNL non è stato riconosciuto dal sistema confederale. COSTITUITA LA COMMISSIONE DI ESAME DELLA PROVA Parallelamente si comunica che, a seguito di quanto deliberato dal Consiglio confederale riguardo all ammissione in qualità di socio della Associazione Nazionale Agenti Professionisti Assicurazione (ANAPA), il Ccnl di riferimento per le agenzie di assicurazione nel Sistema è quello sottoscritto dalle organizzazioni ANAPA/UNAPASS con FIBA/CISL, FISAC/CGIL, UILCA/UIL. Con Provvedimento nr. 34 del 19 maggio 2015 l'ivass ha costituito la Commissione di esame della prova di idoneità per l iscrizione nel Registro degli intermediari assicurativi e riassicurativi

6 DI IDONEITÀ PER L'ISCRIZIONE NEL RUI FONTE: ASSINEWS (28/05/2015) INSURANCE EUROPE, CONFERMATO BALBINOT FONTE: MF (27/05/2015) La Commissione è così costituita: Dott.ssa Maria Luisa Cavina, dirigente IVASS Presidente; Dott.ssa Isabella Bozzano, dirigente IVASS; Dott. Marcello Morvillo, dirigente IVASS supplente; Dott.ssa Christiana Labate, funzionario IVASS; Dott.ssa Antonella Altomonte, funzionario IVASS; Dott.ssa Marika Toniolo, funzionario IVASS supplente; Prof. Pietro Masi, docente di Diritto Commerciale presso l Università di Roma Tor Vergata ; Prof.ssa Sara Landini, docente di Diritto Privato e Diritto delle Assicurazioni presso l Università di Firenze; Prof. Carlo Felice Giampaolino, docente di Diritto Commerciale presso l Università di Roma Tor Vergata supplente. Le funzioni di segreteria sono svolte dalla sig.ra Lucia Ciuffetti e dal dott. Francesco Sollecito, dipendenti IVASS. L'assemblea generale della federazione europea degli assicuratori ha confermato all'unanimità Sergio Balbinot alla presidenza di Insurance Europe per altri tre anni. Il mandato di Balbinot, membro del board of management diallianz SE e responsabile dell'insurance business nei Paesi dell'area western e southern Europe (Italia, Francia, Benelux, Grecia, Turchia) e Africa, sarebbe dovuto terminare quest'anno. La principale sfida che il manager dovrà affrontare nel prossimo mandato riguarda l'introduzione delle nuove regole di capitale Solvency II. «L'Autorità europea delle assicurazioni e pensioni aziendali o professionali (Eiopa) e le autorità di vigilanza locali dovrebbero evitare che Solvency II imponga ancor più restrizioni per mezzo di linee guida, pareri e interpretazioni conservatrici della normativa», ha dichiarato ieri Balbinot. NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO SANITÀ ANCORA SENZA POLIZZE FONTE: CORRIERE ECONOMIA (25/05/2015) Aspettando Godot, ovvero l obbligo di assicurazione di responsabilità civile per i medici e gli esercenti attività sanitarie come liberi professionisti. L obbligo, scattato il 15 agosto 2014, è stato sospeso dal parere del Consiglio di Stato n. 468/2015, in attesa del varo definitivo del Dpr sui «requisiti minimi delle assicurazioni di responsabilità civile professionali». E pensare che lo schema del Dpr ha ottenuto il 18 dicembre 2014 il parere favorevole della Conferenza permanente Stato Regioni, ma è ancora in attesa della pubblicazione. Senza non può partire l obbligo di polizza Rc professionale. È un obbligo legislativo che la categoria dei medici liberi professionisti e tutto il personale sanitario attende con urgenza, perché con norme contrattuali imposte dalla legge si avrebbero

7 COMPAGNIE ITALIANE AL BIVIO ANIA: «LA SVOLTA DIGITALE NON È PIÙ UN OPTIONAL» FONTE: CORRIERE ECONOMIA (25/05/2015) assicurazioni più complete e medici più tutelati. Perché, se formalmente non c è ancora l obbligo di copertura, di fatto nessun medico o sanitario«libero professionista» può lavorare presso strutture di cura, senza aver prima esibito adeguata polizza di responsabilità civile professionale a «primo rischio». In un settore assicurativo, quello del Medmal ( Medical Malpractice ) dove sono in crescita le richieste danni nei confronti di ospedali, cliniche e operatori. E per certe categorie professionali, quali ginecologi, ortopedici o chirurghi, è davvero un impresa trovare compagnie che offrano questo tipo di coperture. Vediamo ora quali sono i «requisiti minimi» che devono avere le polizze obbligatorie di responsabilità civile e contenuti nello schema di Dpr approvato a dicembre dalla Conferenza Stato Regioni. Anzitutto gli obbligati. Sono i liberi professionisti e le strutture appartenenti al Servizio sanitario nazionale o alle strutture private o convenzionate. Dallo schema del Dpr si evidenziano i seguenti punti: 1) il massimale minimo di polizza non potrà essere inferiore a di euro; 2) le polizze stipulate prima dell entrata in vigore del Dpr, e non conformi, restano valide fino alla prima scadenza annuale; 3) è previsto che il premio sia basato sul concetto di bonus/malus; 4) La disdetta della polizza, ovvero la sua cancellazione da parte dell assicuratore, è possibile solo per accertata condotta colposa con effettivo pagamento di unia di un sinistro che il medico rischia di vedersi cancellata l assicurazione, con un preavviso di 30 giorni. 5) è prevista la costituzione di un fondo denominato «Fondo rischi sanitari» che interviene nel caso in cui il professionista dimostri di avere corrisposto un premio superiore ai parametri stabiliti da un apposito comitato. In simili situazioni il fondo rimborsa la differenza versata in relazione al reddito del professionista. Nel caso in cui il professionista abbia ricevuto tre rifiuti alla stipula di una polizza, il fondo provvede a reperire sul mercato un contratto avente i requisiti previsti ed eventualmente a farsi carico della differenza di prezzo; 6) nella polizza deve essere previsto un periodo di ultrattività della copertura per le richieste di risarcimento presentate per la prima volta entro i dieci anni successivi a quelli di cessazione dell attività professionale. L ultrattività è estesa agli eredi e non è possibile la disdetta. La copertura «postuma decennale» sarebbe innovativa per il mercato assicurativo italiano, dove si assiste invece, in seguito alla cessazione dell attività del medico, a coperture «postume» non garantite in automatico e sempre inferiori al periodo di prescrizione (10 anni). Sulle compagnie italiane di assicurazione sta abbattendosi l effetto della tempesta digitale. Nulla sarà come prima. Vecchi equilibri andranno rivisti. Il modo stesso di condurre il business subirà profonde trasformazioni. Lo ha detto Dario Focarelli, direttore generale dell Ania (l Associazione fra le imprese assicuratrici) al convegno Le nuove assicurazioni, tra distribuzione e redditività, organizzato da Corriere Economia con zeb consulting gruppo internazionale di consulenza che, solo in Germania, fattura 180 milioni di euro e ospitato nei locali del Corriere della Sera a Milano. Supporti elettronici

8 Tra i driver del cambiamento del prossimo futuro, Focarelli ha evidenziato la tecnologia digitale. «Soprattutto ha detto il direttore generale dell Ania saranno importanti i cosiddetti Iot, ovvero gli smart Internet connected devices e la telematica». Sono «Iot» le «scatole nere» nelle auto, i fitness device, l uso delle telecamere: strumenti che inducono comportamenti più virtuosi e un calo dell incidenza delle frodi, portando a una diminuzione del rischio in capo alla compagnia e a una riduzione del premio in carico all assicurato. Certo, il tutto ha ben evidenziato Focarelli presenta oggettivi problemi di protezione della privacy, ma i vantaggi per le compagnie potrebbero essere concreti e significativi. Rimane però una marcata resistenza all utilizzo, da parte delle compagnie, di quella massa di dati che il mondo digitale rende oggi disponibile nella cosiddetta realtà Smac, ovvero social, mobile, analytics and cloud. Radicamenti Le cause che portano a questa resistenza sono ben radicate nel mondo delle polizze. Le compagnie di assicurazione sono particolarmente conservative nei loro comportamenti ( vedi tabella a fianco, nda ) a causa principalmente di un arretramento tecnologico lo sostiene l 80 per cento degli intervistati, ma anche a una marcata lentezza nell accettare il cambiamento (64%) e a forti resistenze nell ambito della distribuzione dei prodotti (40%). «Considerato il ritardo nell uso della tecnologia ha sottolineato Focarelli c è il rischio di una impatto importante dovuto dall ingresso sul mercato di nuovi operatori, un rischio di distruption. Operatori in grado di usare meglio i dati social e mobile avranno un vantaggio distributivo, basta pensare alle potenzialità di Google. Mentre nuove aziende del settore FinTech, che non hanno vincoli di legacy con il passato degli incumbent, possono sperimentare a costi contenuti nuovi business model, magari sperimentandola su agili brand, un po come è accaduto con il canale diretto», più di vent anni fa. Vari canali Sugli aspetti distributivi si sono concentrati anche i contenuti delle due ricerche esclusive presentate da zeb consulting. Il managing director Paolo Ciccarese ha evidenziato come, nel settore Danni, «l 82 per cento dei premi maturi ancora oggi in Italia attraverso il canale agenziale. Una percentuale che scende al 61 in Germania, al 35 in Spagna, al 34 in Francia e addirittura al 5 per cento in Gran Bretagna». Mentre la distribuzione dei prodotti Vita avviene sostanzialmente attraverso i l canale bancario ( vedi tabelle, nda ). «In questo caso ha evidenziato Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria del Senato, ospite del convegno assume però rilevanza non tanto l aspetto quantitativo delle masse assicurate, ma quello reddituale. Perché è vero che la prima compagnia Vita in Italia è oggi di una banca, ma quei denari raccolti rendono assai poco». Sugli aspetti reddituali ha posto l accento Giorgio Introvigne, vice presidente e amministratore delegato di zeb consulting, che ha focalizzato il proprio intervento sul settore Danni: «Nonostante il ramo Rc auto abbia avuto nell ultimo periodo un trend eccezionalmente positivo, il saldo tecnico non potrà che peggiorare nei prossimi anni. Solo

9 COMPAGNIE IN UTILE MA LE RETI SOFFRONO FONTE: PLUS 24 (23/05/2015) ricorrendo a una serie di provvedimenti, tra cui il risarcimento in forma specifica, si potrà contemporaneamente contenere il costo dei sinistri migliorando il livello di servizio per il cliente finale. Addirittura, si può ipotizzare di arrivare a un risparmio medio per sinistro di circa il 30 per cento. Proprio il risarcimento in forma specifica può giocare un ruolo chiave nel recupero di redditività del ramo Rc auto: tanto che per ogni 10 mila sinistri canalizzati è ipotizzabile un risparmio fino a 6 milioni di euro». La chiave, secondo zeb, è nel Tom, ovvero il Target operating model da adottare, che è diverso se si tratta di gruppi leader di mercato, quindi con il controllo di almeno il 10 per cento del valore totale, oppure di compagnie di minor dimensione. La notizia è arrivata come un ulteriore pioggia gelata per la categoria degli agenti assicurativi. Anche nel primo trimestre 2015 si è registrata una forte diminuzione dei premi del settore Auto ( 5,7%), solo in parte controbilanciata dalla più contenuta crescita dei premi degli altri rami danni (+2,5%). Questo dato fa percepire che anche per il 2015 la redditività delle agenzie, ancora fortemente dipendente dal business auto, non migliorerà di certo. La tendenza negativa non è del resto una novità e anche gli ultimi dati disponibili di Innovation team, che «Plus24» è in grado di anticipare, riconfermano la forte crisi degli intermediari assicurativi: la redditività è scesa a 67mila euro ante imposte (dai 71mila euro del 2013), con un calo anche nel 2014 del 5,6%. Un trend che si registra ormai da anni (rispetto al 2007 il rosso è del 35,6%). In calo anche il numero delle agenzie ( 3,23%), anche a causa della riorganizzazione dei grandi gruppi, mentre il saldo del numero degli agenti è sceso di 500 unità ( 2,59%). Dati che stridono con i gli ottimi risultati tecnici delle compagnie nonchè con gli utili in crescita registrati nelle trimestrali. «In anni di andamenti tecnici molto positivi, soprattutto nell auto spiega Fabio Orsi manager di Innovation Team, un sostegno ai ricavi di agenzia viene indubbiamente dai diversi sistemi di remunerazione legati al rapporto sinistri premi (S/P), che rappresentano un esempio di misure win win per la redditività di compagnie e agenzie e che per alcune reti consentono di compensare gli effetti negativi della riduzione del premio medio auto». Così sta dando dei buoni risultati il modello Unipol (non ancora valido per gli agenti Fonsai) che attualmente retrocede nell Rc auto un aliquota complessiva media del 13,8% (sopra la media di mercato). Addirittura in crescita è la redditività della rete Reale (si veda intervista sotto) che grazie all approccio mutuale che la contraddistingue e alla decisione intervenire anche con la redistribuzione a piogga alle redistribuzione a pioggia del combined ratio Danni complessivi è in controtendenza rispetto al settore. Tra chi invece ha abbandonato un modello di compartecipazione agli utili utilizzato in passato c è Zurich. Ora per gli agenti del gruppo svizzero non sono più previste incentivazioni diverse dal canonico rappel di sviluppo proposto dalla compagnia, in aggiunta a temporanee incentivazioni dedicate ai collaboratori e legate a singoli prodotti assicurativi. Considerata debole dalla rete del gruppo svizzero anche l iniziativa dedicata alle agenzie in difficoltà. Più complessa è la situazione legata alla

10 remunerazione della rete agenziale: esistono infatti diverse tabelle provvigionali che di fatto differenziano in maniera rilevante la remunerazione tra gli agenti con differenze che arrivano anche al 30%. Un problea, questo, che si registra anche in molte altre realtà e che sarà il primo punto da discutere, nel caso di Zurich, nel futuro accordo integrativo (gennaio 2015/dicembre 2017) che gli agenti stanno trattando con la mandante. «Al di là di questi sostegni è però evidente che, almeno a medio termine commenta Orsi, il recupero di sostenibilità delle agenzie non possa che dipendere da un profondo cambiamento del modello organizzativo incentrato sulla digitalizzazione dei processi amministrativi e gestionali, finalizzato all alleggerimento dei costi, e sulla capacità di sviluppare nuovi mercati ancora poco presidiati».

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