DATA NEWS. News...dal MiBACT. 8 Agosto Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni LA RICOSTRUZIONE DE L'AQUILA

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1 DATA NEWS on line NOTIZIARIO DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI Organo di informazioni culturali del CENTRO DOCUMENTAZIONE BENI CULTURALI - Sezione Archivistica Luigi Ceci Centro Studi Cistercensi - Centro Documentazione Fortificazioni Palazzo Farnese di Caprarola News...dal MiBACT LA RICOSTRUZIONE DE L'AQUILA Salvare gli archivi del Novecento di Marco Carassi Anno XXII - Nuova Serie 8 Agosto 2013 sede legale: Via Ettore Arena, Roma - Tel/fax centrodocbenicultura@tiscali.it - archivicdbc@libero.it castellicdbc@libero.it - ceci.mauro@tiscali.it Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n 53/2001 dell 8/2/ /centro documentazione beni culturali

2 MIBAC: ISTITUITA LA COMMISSIONE PER LA REVISIONE DEL CODICE DEI BENI CULTURALI E DEL PAESAGGIO Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha istituito la Commissione per la revisione del Codice dei beni culturali e del Paesaggio. La Commissione avrà il compito di esaminare le principali questioni riguardanti l applicazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio, proponendo soluzioni per affinare gli istituti e armonizzare le norme. La Commissione sarà presieduta dal professor Salvatore Settis e composta dal professor Giuliano Amato, dal capo dell Ufficio legislativo del MiBAC, Paolo Carpentieri, dal direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Molise Gino Famiglietti e da Maria Luisa Maddalena, Magistrato del Tar. Nessuno dei componenti della Commissione percepirà compensi. Roma, 9 agosto 2013 Ufficio Stampa MiBAC Tel /2 ISTITUITA LA COMMISSIONE PER IL RILANCIO DEI BENI CULTURALI E IL TURISMO E PER LA RIFORMA DEL MINISTERO Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha istituito la Commissione per il rilancio dei beni culturali ed il turismo e per la riforma del Ministero in base alla disciplina sulla revisione della spesa. La Commissione avrà il compito di definire le metodologie più appropriate per armonizzare la tutela, la promozione della cultura e lo sviluppo del turismo, identificando le linee di modernizzazione del Ministero e di tutti gli enti vigilati, con riguardo alle competenze, all articolazione delle strutture centrali e periferiche e alla innovazione delle procedure. La Commissione sarà presieduta dal professor Marco D Alberti, Ordinario di Diritto Amministrativo presso l Università di Roma Sapienza, e sarà composta dal Presidente della Fondazione La Biennale di Venezia, Paolo Baratta; dal professor Massimo Bergami, Ordinario di Organizzazione aziendale presso l Università di Bologna; dal Soprintendente per i beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi; dalla professoressa Rita Borioni, Esperta di politiche culturali; dal professor Lorenzo Casini, Professore Diritto Amministrativo presso l Università di Roma Sapienza ; dal direttore Storico dell'arte, della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Milano e della Lombardia distaccato presso la Soprintendenza di Venezia con il ruolo di Direttore delle Gallerie dell'accademia, Matteo Ceriana; dalla Direttrice del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto Mart, Cristina Collu, dal professor Yves Gaudemet, Università di Parigi 2 Panthèon Assas; dal direttore della Biblioteca del Monumento Nazionale dei Girolamini, Mauro Giancaspro; dalla dottoressa Maria Pia Guermandi dell Istituto beni culturali Regione Emilia Romagna; dalla Dott.ssa Monica Grossi, Soprintendente archivistico per la sardegna; dal Presidente Federturismo di Confindustria, Renzo Iorio; da Angelo Lalli, Professore Diritto Amministrativo presso l Università di Roma Sapienza ; da Riccardo Luna, Esperto di nuove tecnologie; dal professor Tomaso Montanari, Professore Storia dell Arte presso l Università degli Studi di Napoli Federico II; da Marino Ottavio Perassi, Avvocato Generale della Banca d Italia; dal Segretario Generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Antonia Pasqua Recchia; dal Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell Umbria, Francesco Scoppola e dalla Soprintendente della Soprintendenza archivistica della Toscana, Diana Toccafondi. Nessuno dei componenti della Commissione percepirà compensi. Roma, 12 agosto 2013 N e w s... d a l M i B A C T Perché ho accettato di provare a cambiare il Ministero per i Beni Culturali di Tomaso Montanari 18 agosto 2013 Pochi giorni fa Massimo Bray ha nominato una commissione per la riforma del Ministero per i Beni Culturali. Il burocratese ministeriale del comunicato ufficiale spiega che «la Commissione, istituita in base alla disciplina sulla revisione della spesa, avrà il compito di definire le metodologie più appropriate per armonizzare la tutela, la promozione della cultura e lo sviluppo del turismo, identificando le linee di modernizzazione del Ministero e di tutti gli enti vigilati, con riguardo alle competenze, all articolazione delle strutture centrali e periferiche e alla innovazione delle procedure». Tradotto in italiano, vuol dire che Bray sta provando a trasformare l inevitabile scoglio della spending review in un occasione per cambiare il suo ministero. Io ho accettato di far parte di questa commissione per quattro motivi principali. Il primo è che se c è qualcosa che ha bisogno di una riforma organica e ben ponderata, ebbene questo è il Mibac: la cui struttura si potrebbe descrivere come un testone ipertrofico, confuso e spesso infedele (il quartier generale romano, e molte delle direzioni regionali) innestato su un corpo fedele, ma malnutrito e umiliato (la struttura territoriale, vera essenza della tutela del patrimonio e del paesaggio). Il secondo è che, per un singolare paradosso, questo inguardabile governo delle larghe intese (che naviga tra sabotaggi della Costituzione e minacce di grazia ad un delinquente impunito) contiene il miglior ministro dei Beni culturali che si sia mai visto. Bella forza, mi direte, dopo Bondi, Galan e Ornaghi. Verissimo, ma proprio questa sequela micidiale lasciava temere che al peggio non ci fosse fine. Come sanno i lettori di questo blog, non ero stato certo entusiasta del meccanismo politico che ha portato alla nomina di Bray: ma con la stessa onestà devo ammettere che, a distanza di tre mesi e mezzo, il bilancio è decisamente positivo. Bray sta rimettendo al loro posto i ras del Collegio Romano, sta rimotivando le soprintendenze, sta tenendo testa ai sindaci prepotenti (ha salvato il Maggio Musicale dalla irresponsabile liquidazione che avrebbe voluto Matteo Renzi). Ha imposto al Segretario Generale del Mibac di ritirare la pessima circolare sulla rotazione triennale dei direttori di museo e dei funzionari territoriali firmata da Ornaghi. Ha fatto anche ritirare lo stupidissimo e dannoso provvedimento sul noleggio delle opere nei depositi dei musei. Ha impedito che passasse l idea (cara a Scelta Civica e alla sua sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni) di affidare Pompei ad una fondazione di diritto privato: e se il Parlamento non la stravolgerà (e soprattutto se il Direttore Generale sarà scelto tra i ranghi del Mibac), la struttura che il Decreto Valore Cultura prevede per Pompei ha tutte le carte in regola per funzionare. Ma, soprattutto, Bray è il primo ministro dei Beni culturali che io abbia visto difendere la dignità dello Stato, e combattere per applicare l articolo 9 della Costituzione. Ce li avreste visti Bondi, Galan o Ornaghi a dichiarare (come Bray ha fatto il 6 agosto) che: «Sul rapporto tra pubblico e privato la mia idea è che ci vogliano regole chiare, voglio fissare nuove regole. L obiettivo non deve essere quello di un ritorno commerciale, sono contrarissimo a interventi privati al solo fine del business»? Sia chiaro, non è che voglio Bray «santo subito»: ma credo che la stessa forza necessaria a denunciare ciò che non va, vada anche impiegata nell incoraggiare ciò che potrebbe funzionare. Perché l obiettivo non è mai la denuncia fine a se stessa: l unico vero obiettivo (almeno il mio) è cambiare radicalmente lo stato presente delle cose. Il terzo motivo per cui ho accettato questa nomina (che non comporta retribuzione) è che nella commissione stessa non mancano persone che hanno idee chiare e condivisibili sui mali che affliggono il Ministero, e sulle cure necessarie. Ovviamente ora non so dire se la commissione stessa riuscirà nel suo intento. Lo vedremo (entro il 31 ottobre, quando il lavoro dovrà esser concluso): è uno dei casi in cui per sapere com è il budino, è necessario mangiarlo. Il quarto motivo è che, contemporaneamente, Bray ha nominato una commissione per la manutenzione del Codice dei Beni culturali presieduta da Salvatore Settis, e composta da persone di primissimo ordine. Infine, poiché il ministro Bray ha letto molte delle cose che ho scritto (anche quelle per cui il suo pessimo predecessore Ornaghi mi aveva fatto querelare), non potrà dire di non essere stato avvertito! Sono sicuro che non ci annoieremo.

3 S o m m a r i o Hanno collaborato a questo numero: * CECI Arch. Mauro, Direttore Centro Documentazione Beni Culturali - Roma * CHIUMENTI Arch. Luisa, giornalista pubblicista e scrittrice, Roma * D AMBROSIO Dr.ssa Antonella Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, Roma * FERRARI Dr.ssa Daniela, Direttore dell Archivio di Stato di Mantova * FORASTIERI Bruno, Curatore della Sezione Archivistica Luigi Ceci - Roma * GIULIANO Anna, Ministero per i Beni Culturali, Roma N 8 - agosto 2013 News dal MiBACT - MIBAC: ISTITUITA LA COMMISSIONE PER LA REVISIONE DEL CODICE DEI BENI CUL- TURALI E DEL PAESAGGIO 3 - Perché ho accettato di provare a cambiare il Ministero per i Beni Culturali di Tomaso Montanari 3 Notizie dalla Sezione Archivistica Luigi Ceci - "C'è una biblioteca nei cassonetti". Su Facebook corsa a salvare i libri 4 - Accordo di collaborazione per la conservazione dei documenti informatici delle Pubbliche Amministrazioni 4 - ANAI - Revoca generale dei comandi di personale esterno. Il punto di vista dell'anai in una lettera al Ministro Massimo Bray 5 - Interrogazione parlamentare sui comandati Mibac 5 - Salvare gli archivi del Novecento di Marco Carassi 6 - ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA Laboratori ricerche e alberi La culla dei Finzi. Storia degli ebrei di Rivarolo Mantovano tratta dagli Archivi Notarili. di Daniela Ferrari 7 - REGIONE VENETO 8 - ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA 8 - ARCHIVIO DI STATO DI FORLI 8 - ARCHIVIO DI STATO DI MASSA 9 - ARCHIVIO DELL ARCIDIOCESI DE L AQUILA 9 - ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA 9 - ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA 10 - ARCHIVIO DI STATO DI NUORO 11 Normative Tecnico - Professionali & Interventi pubblici - a cura di Mauro Ceci 11 Centro Documentazione Fortificazioni - Castello di Santa Severa, approvata la proposta progettuale 12 - Le château de Montchaude ravagé par un incendie 12 Centro Studi Cistercensi - Fano: Chiesa di Santa Maria a Mare nel degrado 13 - Abbazia di Casamari (FR) XII Festival Lirico 13 - Archeologi israeliani scoprono un ospedale dell'epoca delle Crociate 14 Restauri - LAVORI IN CORSO A PALAZZO FARNESE DI CAPRAROLA. di Antonella D Ambrosio 15 - LA RICOSTRUZIONE DE L'AQUILA 15 Mostre, Convegni & Musei - Voci e canti di donne all alba della caduta di Troia 16 - ZURBARÁN ( ) 17 - IN HOC SIGNO VINCES 18 - DA DONATELLO A LIPPI. Officina Pratese 19 - Il Premio Letteratura Gialla di Camaiore compie dieci anni di Luisa Chiumenti 20 - "Venanzo Crocetti e il sentimento dell antico. L eleganza nel Novecento" 21 - Toponomastica bene comune 21 - I predatori dell'arte a Vulci e il Patrimonio ritrovato...le storie del recupero 22 - Gli ex voto nella cultura popolare irpina 23 - La collezione De Nittis 23 - Omaggio al Cavalier Calabrese 24 - Rota di uditori intorno alla Madonna di Bruno Forastieri anniversario della morte di David Lazzaretti 25 - CERI: nella Chiesa della Madonna Immacolata i restauri rivelano un ciclo da studiare di Antonella D Ambrosio 26 - XIV GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA 27 * SERANGELI Roberto, Webmaster del CDBC, Ministero per i Beni Culturali, Roma DATA NEWS - Notiziario per i Beni Culturali e Ambientali Direttore Responsabile: Luisa Chiumenti - Editore: Mauro Ceci Registrazione Tribunale di Roma n 53/2001 dell 8/2/ Roma - Via Ettore Arena, 19 - Tel/fax Il Notiziario è consultabile gratuitamente sul sito:

4 DATA NEWS on line - Agosto Notizie dal... Sezione Archivistica Luigi Ceci Dichiarazione di Notevole Interesse Storico del 25 febbraio 1995 Direttore: Mauro CECI Curatore: Bruno FORASTIERI Sede legale: Via Ettore Arena, ROMA tel / fax Postati su... facebook "C'è una biblioteca nei cassonetti" Su Facebook corsa a salvare i libri E' successo in piazza Marsala: decine e decine di volumi sono stati gettati nella spazzatura. Una docente se ne accorge, lancia l'allarme: subito raccolto da studenti e appassionati di MATTEO MACOR Enciclopedie della musica e manuali antichi, raccolte di vignette e guide turistiche, volumi d'arte in carta patinata, romanzi e pure qualche malandato harmony in copertina rosa. Fino a ieri sera probabilmente se ne stavano comodi uno vicino all'altro, al riparo degli scaffali della loro libreria di sempre, finché qualcuno - il proprietario, i suoi parenti, una ditta di pulizie? - non ha pensato che quell'impolverato patrimonio di carta e inchiostro non valesse tutto lo spazio che occupava da chissà quanto tempo, e non meritasse altro che finire nei cassonetti della raccolta differenziata sotto casa. È così che comincia la seconda vita di questa biblioteca dimenticata. Parte da piazza Marsala, in un centro cittadino svuotato dal periodo di vacanze, a due passi dal Teatro Duse. È una storia da città d'estate, della serie "i traslochi ai tempi dei social network". Per fortuna di tutti questi libri, infatti, c'è anche chi questa mattina si trova a passeggiare davanti ai bidoni delle carta dove sono stati gettati, e torna a casa per postare su Facebook - così la definisce - "la notizia del ritrovamento". Accordo di collaborazione per la conservazione dei documenti informatici delle Pubbliche Amministrazioni Presso la Direzione Generale per gli Archivi del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è stato sottoscritto, con l Agenzia per l'italia Digitale e l Archivio Centrale dello Stato, un importante Accordo di collaborazione per la conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni, L accordo fa seguito alla lettera d intesa del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con cui è stata espressa la volontà di aderire alla iniziativa promossa dall Agenzia per l Italia Digitale riguardante l individuazione di criteri e metodologie tecniche e organizzative con Si tratta di Giovanna Rosso, professoressa genovese con l'amore per i libri, che scrive tre righe sulla sua bacheca per avvertire amici e conoscenti: "Un'intera biblioteca (di un notaio, credo) è stata buttata in un cassonetto di piazza Marsala: c'è di tutto, da Plutarco alla Bibbia, da Gino e Michele al Rinascimento a Parma. Chi viene a prenderseli?". La reazione non si fa attendere: in tanti la condividono con i rispettivi contatti, altri spargono la voce, c'è chi avverte la Comunità di San Benedetto, che con i libri usati da sempre raccoglie fondi per le sue attività. Qualche amico del profilo Facebook di Giovanna - che nella vita insegna archeologia industriale alla Scuola di Specializzazione in beni storico artistici della Cattolica di Milano - si rammarica persino di trovarsi in ferie, lontano da quel piccolo tesoro di titoli e ricordi gettato in mezzo all'immondizia. A fine mattinata Giovanna inizia a "salvare" uno per uno i libri dai cassonetti della carta, dividendoli per argomento e formato. Via via si fermano passanti, curiosi e altri che come lei - ammette - sentono "una specie di dolore fisico" nel vedere "tanta cultura gettata via, con stupidità, incuria, ignoranza". Intorno all'ora di pranzo arrivano gli studenti universitari: chi interessato ai volumi antichi, chi ai vocabolari, chi ai numerosi testi notarili che si incontrano rovistando tra i volumi (da cui - ipotizzano due ragazze - sembra di capire con chiarezza quale fosse il mestiere del proprietario della biblioteca). Tutti cercano, trovano, portano via, "al sicuro". Nel primo pomeriggio passa un camion dell'amiu, sembra quello della differenziata ma "fa la finta", non si ferma e fa tirare un sospiro di sollievo a chi è impegnato nel recupero della biblioteca del notaio. Giovanna finisce il suo lavoro e dà il cambio a Margherita, studentessa. Se ne va a casa trascinandosi "quattro sacchi di libri" ("ho già mal di schiena"), dice a tutti "buona cernita" e saluta il popolo dei libri. (07 AGOSTO 2013) l obiettivo di definire e realizzare la rete nazionale dei poli conservativi distribuiti e costituire l archivio nazionale della pubblica amministrazione italiana per la conservazione e l accesso dei documenti amministrativi informatici. La Direzione Generale Archivi, l Agenzia per l Italia Digitale, l Archivio Centrale dello Stato si impegnano a collaborare stabilmente per definire gli aspetti peculiari che riguardano la corretta conservazione di documenti digitali prodotti dalla pubblica Amministrazione e dagli enti pubblici. Nello specifico l Accordo prevede: a) l'analisi e lo studio delle soluzioni metodologiche, organizzative e tecniche innovative esistenti o in corso di realizzazione per la corretta conservazione di documenti digitali prodotti dalla pubblica Amministrazione e dagli enti pubblici;

5 5 b) l individuazione di criteri e metodologie allo scopo di definire e disegnare un modello nazionale di riferimento per la realizzazione di Poli conservativi distribuiti, anche a livello territoriale, adattabile alle differenti realtà nazionali; c) la definizione di linee guida tecnico operative per la diffusione del modello stesso; d) il supporto e la consulenza alle pubbliche Amministrazioni e agli enti pubblici nella realizzazione dei Poli conservativi; e) la formazione di professionalità adeguate all assunzione delle responsabilità connesse all attività di gestione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche Amministrazioni e degli enti pubblici. Le Parti si impegnano a promuovere la partecipazione della Pubblica Amministrazione e del Sistema Pubblico della Ricerca alle attività oggetto del presente Accordo. Inoltre potranno essere individuate altre pubbliche Amministrazioni ed enti pubblici, anche di ricerca che intendono collaborare per il raggiungimento di specifici obiettivi dell Accordo e stipulare con dette pubbliche amministrazioni ed enti pubblici i relativi specifici atti convenzionali. Redattore: ANDREA FIORENZA Martedì, 30 Luglio 2013 Revoca generale dei comandi di personale esterno. Il punto di vista dell'anai in una lettera al Ministro Massimo Bray Al Signor Ministro per i Beni e le Attività Culturali, On. Massimo Bray e p.c. Al Segretario Generale, Arch. Antonia Pasqua Recchia Al Direttore Generale per gli Archivi, Dott.ssa Rossana Rummo Signor Ministro, sollecitato da vari colleghi che lavorano in istituti periferici del Ministero, il Consiglio direttivo dell'associazione si rivolge a Lei per segnalarle il problema della imminente revoca generale dei comandi di personale esterno presso strutture dell'amministrazione, in particolare Archivi di Stato e Soprintendenze archivistiche. Per rimettere gli istituti in grado di funzionare correttamente, l'associazione non può che preferire la via maestra di concorsi rigorosi e severi, come indicato nel documento a Lei presentato il 24 giugno scorso. Tuttavia non può non considerare l'opportunità di un tempestivo parziale rimedio alle carenze di organico, che - mediante una proroga delle situazioni in atto - punti a non sprecare la trasmissione di esperienze realizzatasi negli anni scorsi tra funzionari al limite del pensionamento e personale temporaneamente distaccato da altre amministrazioni, che risulti munito di titoli analoghi a quelli richiesti per la regolare assunzione. Ad esempio si cita il caso di alcuni archivisti di Enti Locali venuti ad affiancare con efficacia il lavoro degli ispettori di soprintendenza. Altro esempio è quello degli insegnanti, per lo più impegnati nei Servizi educativi e in preziose attività di comunicazione e valorizzazione del patrimonio. Come noto, in passato i "comandati" hanno parzialmente compensato gravi o gravissime carenze di organico e la loro DATA NEWS on line - Agosto 2013 acquisizione al Mibac è stata frutto di pazienti e tenaci strategie da parte dei responsabili degli uffici di conservazione e tutela. Il D. lgs n. 165, art. 30 (Passaggio diretto di personale tra amministrazioni diverse) modificato con la L n. 183 entrata in vigore il , rende ora vigente un termine massimo di tre anni per l'utilizzazione temporanea (comma 2-sexies). La revoca è già scattata in alcune situazioni, ma si prevede che avrà applicazione molto vasta a partire dal prossimo novembre. Proprio in questi giorni infatti cominciano a pervenire in alcuni Istituti archivistici le comunicazioni da parte del Miur, di Regioni ed EE.LL. della cessazione del comando. Un veloce giro d'orizzonte, probabilmente incompleto, ha permesso di rilevare circa 40 situazioni di criticità, tre delle quali già sfociate nella revoca del comando (2 nell'archivio di Belluno e 1 a Fermo). Si possono citare i seguenti casi per gli Archivi di Stato: 5 a Genova, 4 a Roma, 2 a Bologna, 1 a Venezia, 2 ad Ascoli Piceno, 2 a Massa-Carrara, 1 all'acs, 1 ad Asti, 1 a Reggio Emilia, 1 a Piacenza, 1 a Milano, 1 a Macerata, 1 a Pesaro, 1 a Ferrara, 1 a Modena, 1 a Rimini, 1 a Vicenza, 1 a Ravenna, 1 a Verona, 1 a Firenze, 1 a Oristano, 1 a Trieste. Per le Soprintendenze archivistiche (ma l'analisi andrebbe ampliata) si citano: 1 in quella per il Piemonte, 3 in quella per l'emilia Romagna (quest'ultima ha un motivo in più per non essere privata dei comandati, poiché particolarmente impegnata sul fronte del post-terremoto). Già il Ministro Ornaghi aveva ventilato la possibilità di inquadramento nei ruoli Mibac dei comandati, ma rinviandone l'attuazione al termine delle procedure di determinazione degli organici, a sua volta dipendente dalla riorganizzazione del Mibac. Gli stessi sindacati sembrano orientati a favore della stabilizzazione, ma i tempi sono assai stretti. Va rilevato infine che dopo essere rientrate alle amministrazioni di provenienza, sarà molto difficile per le stesse persone ottenere un nuovo comando triennale nel medesimo luogo di lavoro che hanno dovuto lasciare, benché ciò non sembri escluso da una interpretazione letterale della legge. Senza ostacolare strategie di largo respiro per la ricostruzione degli organici, sarebbe comunque opportuno ricorrere a breve termine ad una soluzione specifica per il caso segnalato della revoca dei comandi, soluzione che potrebbe consistere nella proroga delle situazioni esistenti in attesa di chiarire come sia possibile procedere all'assorbimento di tale personale, che è in numero relativamente limitato. Nel ringraziare per l'attenzione che Ella vorrà dedicare alle segnalazioni che questa Associazione ritiene di doverle fare in spirito di collaborazione, il Consiglio direttivo La prega di accogliere, Signor Ministro, i migliori saluti Marco Carassi Presidente dell Associazione Nazionale Archivistica Italiana * Interrogazione parlamentare sui comandati Mibac 07 Agosto 2013 A seguito della presa di posizione dell'anai, espressa nella lettera del Presidente Marco Carassi pubblicata di recente sul Notiziario, in Commissione cultura della Camera le onorevoli Manuela Ghizzoni e Flavia Piccoli Nardelli hanno presentato una interrogazione al Ministro di cui si riporta il testo a seguire. GHIZZONI, PICCOLI NARDELLI. Al Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, al Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Premesso che: il decreto- legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, della legge 7 agosto 2012, n. 135, ha previsto, all'articolo 2, la riduzione delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni; il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 22 gennaio 2013 ha, successivamente, definito la nuova dotazione organica del Mi-

6 DATA NEWS on line - Agosto nistero per i beni e le attività culturali prevedendo una riduzione di circa 300 dipendenti di ruolo compresi i comandati provenienti da altre amministrazioni; risulta che la Direzione generale per l'organizzazione, gli affari generali, l'innovazione, il bilancio e il personale del Ministero abbia informato alcuni istituti, presso cui risultano dipendenti comandati, della necessità di provvedere al rientro dei medesimi nell'amministrazione di appartenenza; inoltre, l articolo 30, comma 2 sexies del decreto legislativo del 30 marzo 2001, n. 165 così modificato dalla legge 4 novembre 2010, ha fissato un termine massimo di tre anni per l utilizzazione temporanea del personale comandato da altre amministrazioni; il personale comandato presso il Mibac, ed in particolare quello inserito presso gli Archivi di Stato e le Soprintendenze archivistiche, svolge mansioni rilevanti dal punto di vista tecnico-scientifico e amministrativo, tanto che la perdita di tale personale potrebbe generare gravi problemi di funzionalità ai servizi del ministero e aggravare le già note e strutturali carenze in specifici settori; in particolare, nel sistema degli Archivi di Stato risulterebbero - da una prima valutazione - almeno quaranta situazioni di fortissima criticità se al personale in comando non venisse data conferma di tale posizione, come peraltro già accaduto presso l'archivio di Belluno e di Fermo. In merito poi alle Soprintendenze, si segnala la particolare condizione di quella per l Emilia Romagna, presso la quale operano tre comandati, peraltro fortemente impegnati a fronteggiare l emergenza post-terremoto del maggio 2012; infine, che la revoca dei comandi non risolverebbe di certo le esigenze di risparmio della spesa pubblica e - oltre a ledere il diritto dei lavoratori interessati, maturato negli anni, ad avere il riconoscimento della reale condizione lavorativa - avrebbe come immediata conseguenza la mancata prosecuzione di molte importanti attività e la mancata erogazione di servizi fondamentali per il territorio finora svolti, con estrema competenza, da tale personale :- quali provvedimenti di propria competenza intendano adottare i Ministri in indirizzo al fine di tutelare preziose competenze che da anni operano presso strutture dell amministrazione del Mibac, quali Archivi di Stato e Soprintendenza archivistiche, e come intendano garantire i servizi erogati grazie al personale comandato ormai organicamente presente in tali istituti. Salvare gli archivi del Novecento di Marco Carassi Premessa L ANAI ringrazia i responsabili dell Archivio Centrale dello Stato e del Servizio II della Direzione Generale per gli Archivi per aver fornito alcuni chiarimenti, ma nel rispetto delle competenze istituzionali si assume la responsabilità delle considerazioni che seguono, e rimane disponibile ad approfondimenti. La riflessione, inviata al Ministro Massimo Bray, nasce dalla situazione di rischio nella quale si trovano molti archivi pubblici e privati prodotti nel corso del secolo scorso e dalla notizia della possibilità che si renda disponibile una grande ex-caserma in Roma. 1. Dove sono gli archivi del Novecento? Si ritiene che in Italia non siano ancora stati affidati a Istituti archivistici specializzati nella conservazione storica circa 1000 Km lineari di archivi pubblici ultraquarantennali. Per quanto riguarda gli uffici statali la legge prevede che i fascicoli chiusi da quaranta anni siano versati agli Archivi di Stato. I ministeri (con l eccezione di Esteri e Difesa) versano all Archivio Centrale dello Stato. Archivi del Novecento sono dunque conservati nell Archivio Centrale dello Stato (110 km di scaffali distribuiti in tre sedi tutte in affitto: il palazzo dell EUR e altri depositi decentrati), nei 100 Archivi di Stato e nelle loro 34 Sezioni. Si tratta di una rete capillarmente diffusa sul territorio nazionale che svolge una preziosa funzione culturale e di garanzia giuridica. Ma i versamenti statali sono in grande ritardo e molti Archivi di Stato non dispongono di spazi sufficienti per riceverli. L Archivio Centrale dello Stato è il più grande archivio italiano del Novecento, ma anch esso non riesce a ricevere tutti i documenti che gli dovrebbero essere consegnati. Le Pubbliche Amministrazioni non statali debbono per legge conservare i propri archivi storici in apposite Sezioni separate. Ma non di rado l organizzazione della conservazione storica è carente negli 8250 archivi di Enti Locali, tra cui 8094 Comuni, e nei circa archivi di Enti pubblici non territoriali. Molti archivi privati novecenteschi di interesse storico sono conservati presso gli Archivi di Stato, presso quelli degli Enti Locali, presso istituti storici (come quelli per la storia della Resistenza) o presso famiglie e privati. Il ricco patrimonio degli archivi privati personali, familiari, associativi e d impresa (circa la metà dei 4261 archivi vigilati si presume riguardino anche il Novecento) è a forte rischio di dispersione finché non viene affidato ad un soggetto in grado di assicurare una custodia sicura e professionale. 2. Criticità della conservazione. All unitarietà della tutela (affidata ai funzionari degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze archivistiche) corrisponde tradizionalmente in Italia il policentrismo della conservazione. Tale strategia comporta ombre e luci. La elevatissima quantità dei luoghi di conservazione è un fattore di debolezza del sistema, specialmente alla luce dell utilizzo dispersivo dei finanziamenti disponibili e delle risorse umane professionali. Viceversa la conservazione quanto più possibile decentrata consente di facilitare la fruizione da parte dei cittadini, assicurando la vicinanza delle fonti alle comunità di riferimento. Il panorama della conservazione della memoria del secolo scorso in Italia è dunque a tinte fosche sia per la frequente impossibilità degli Archivi di Stato a ricevere nuovi documenti per insufficienza di locali di deposito, sia per le ristrettezze di bilancio degli Enti pubblici e la scarsa cura che non di rado pongono nella corretta conservazione dei loro archivi. Peraltro gli archivi privati affidati ad istituti culturali (per lo più associazioni o fondazioni) soffrono per le traversie dei loro soggetti conservatori, sovente ridotti al lumicino per il venir meno dei tradizionali finanziamenti. Per non parlare di famiglie e singole persone, proprietarie di archivi, alle prese con aggravati problemi economici. Occorrerebbe potenziare le possibilità delle Soprintendenze archivistiche di esercitare una effettiva tutela, orientando la conservazione e la fruibilità verso soluzioni più razionali nonché fornendo sostegno tecnico e risorse ove necessario. 3. Possibili soluzioni. Per il salvataggio degli archivi del Novecento, pubblici e privati di interesse storico, occorrerebbe in primo luogo completare un censimento preciso della situazione che, partendo dai dati già in possesso degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze archivistiche, li integri con verifiche puntuali presso i soggetti produttori. In parallelo occorrerebbe intervenire con urgenza per interrompere i fenomeni di degrado in corso (con pulizie, disinfestazioni, ricoveri di emergenza). Parimenti occorrerebbe iniziare l attuazione di un piano di medio-lungo periodo che preveda operazioni di selezione e scarto, riordinamento e inventariazione al fine di rendere tali fonti agevolmente consultabili a fini sia giuridico-amministrativi sia culturali, mentre in parallelo si provvede all ampliamento di sedi esistenti o all attrezzatura di nuove sedi preferibilmente demaniali. Scarti razionali effettuati sotto la guida dell Amministrazione archivistica statale (cogliendo l occasione per aggiornare o redigere i massimari di conservazione e scarto) consentirebbero di risparmiare le risorse dedicate attualmente dalla Pubblica Amministrazione alla conservazione di grandi quantità di carte destinate in realtà alla eliminazione, in tal modo salvaguardando meglio la documentazione di rilevante interesse. Non potendo essere consultati a distanza, e dato che l utilizzo è legato al territorio cui si riferiscono, tali archivi debbono essere conservati in modalità diffusa sul territorio nazionale, ma se ne possono razionalizzare le modalità. Infatti anche solo per motivi economici (senza evocare il tema della validità giuridica delle copie), non è ipotizzabile trasferire sul digitale, se non in minima parte, l enorme quantità di documenti analogici prodotti nel secolo scorso. Per quanto attiene alle sedi di conservazione, da gestire in modo professionale anche per una adeguata fruizione degli archivi (non quindi come puro magazzinaggio), si può operare su due linee non in contraddizione tra di loro. Da un lato occorrerebbe perseguire l obiettivo strategico di mettere ovunque possibile gli Archivi di Stato in condizione di liberarsi degli oneri degli affitti passivi, dotandoli di sedi demaniali attrezzabili con le risorse recuperate e probabilmente giovandosi anche a breve termine per le opere di adeguamento e allestimento - di investimenti della stessa Agenzia del demanio. Nel breve-medio periodo si potrebbe anche fare ricorso a soluzioni diverse, eventualmente in locazione, per ricevere quei grandi fondi archivistici statali non ancora messi in sicurezza e resi accessibili, e per il salvataggio di altri archivi a rischio, di qualunque provenienza. D altro lato occorrerebbe favorire accordi tra Archivi di Stato, Enti pubblici e istituti culturali anche di natura privata (legati a tradizioni di associazionismo, di sindacato, di partito, di lotta di Liberazione o di singole personalità), per la gestione consortile della funzione di conservazione e fruizione degli archivi storici, con particolare ma non esclusivo riferimento agli archivi del Novecento. Tali accordi potrebbero esplicarsi nella formazione di Poli archivistici presso gli stessi Archivi di Stato o in altre sedi adatte, secondo strategie a geometria variabile, basate sul migliore possibile utilizzo locale delle risorse edilizie, materiali e umane disponibili. In tali progetti gli Archivi di Stato con la loro esperienza tecnicoscientifica potrebbero giocare ruoli di guida, mentre alle Soprintendenze archivistiche come organi di tutela toccherebbe il ruolo di coordinamento a livello regionale. Gli istituti conferenti, pur condividendo magazzini, riscaldamento, guardiania e altri servizi generali, rimarrebbero autonomi quanto a gestione scientifica e ad attività culturale, in quanto collegati tra di loro per omogeneità ideale in reti di collaborazione come avviene per gli Istituti di storia della Resistenza. Tale soluzione consortile potrebbe non essere auspicabile per taluni istituti di grande tradizione e di

7 7 adeguate risorse, che potrebbero voler conservare autonomia anche fisica. I diversi sistemi descrittivi dovrebbero essere sviluppati, con l aiuto del Mibac, verso traguardi di interoperabilità e accessibilità via web. Non va dimenticata peraltro la semplice e tradizionale soluzione della convenzione di deposito o comodato tra il soggetto produttore e il competente Archivio di Stato. Per l Archivio Centrale dello Stato occorrerebbe sostenere la razionalizzazione logistica in corso, sviluppare le attività di acquisizione dei fondi ministeriali ultraquarantennali, come di altri grandi archivi a rischio (ad es. Cassa del Mezzogiorno e Agensud sono due recenti preziosi recuperi) e puntare a ottenere migliori servizi al cittadino e risparmi notevoli sul lungo periodo (oggi l affitto annuale per l ACS è più di quattro milioni e mezzo di euro) comparando rapidamente inconvenienti e vantaggi rispettivi di varie soluzioni tra le quali: l acquisizione al demanio della sede tradizionale dell EUR (da potenziare con depositi adiacenti o a breve distanza, tecnicamente adeguati) e il trasferimento in una unica ampia sede demaniale in Roma dove i cittadini troverebbero concentrati in una sola sede urbana tutti gli archivi storici ministeriali, ed eventualmente anche gli archivi storici di Enti locali e Istituti culturali interessati a consorziarsi. L obiettivo ambizioso di una grande cittadella degli archivi (comparabile a quelle scelte dai governi tedesco, austriaco, inglese e francese per gli archivi nazionali dei rispettivi paesi) richiederebbe comunque soluzioni intermedie della durata presumibile di vari anni. Fondamentale sarebbe ottenere fin d ora dal Ministero dell economia e delle finanze il riutilizzo dei risparmi ottenuti via via con razionalizzazioni delle situazioni esistenti, evidenziando il duplice interesse di disporre di strutture e spazi idonei di conservazione: risparmiare ed eventualmente offrire servizi competitivi di conservazione a pagamento. Potrebbe essere oggetto di incentivazione anche una diversa forma di sinergia di risorse culturali e di razionalizzazione della spesa: quella che in determinate realtà locali punti a concentrare in una sede unica i patrimoni archivistici, bibliografici e museali. Fermo restando il rispetto dei diversi specifici criteri sia di tutela, sia di gestione e fruizione dei rispettivi beni mediante l impiego delle necessarie professionalità, la sede unica potrebbe essere idonea a fornire in modo più efficace, e meno oneroso, servizi culturali integrati alla comunità di riferimento. Da ultimo si segnala che se la questione delle sedi è essenziale per garantire la salvaguardia del patrimonio archivistico, non meno essenziale è l impegno professionale che possono mettere in campo gli archivisti liberi professionisti e quelli strutturati, nel quadro di progetti di lungo periodo coordinati dagli uffici di tutela. ARCHIVIO DI STATO DI MANTOVA Laboratori ricerche e alberi La culla dei Finzi. Storia degli ebrei di Rivarolo Mantovano tratta dagli Archivi Notarili. di Daniela Ferrari DATA NEWS on line - Agosto 2013 In particolare le iniziative comprendono: - Laboratori ricerche e alberi, si terranno: mercoledì 4 dalle 17 alle 20; giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 dalle 9,30 alle 20; domenica 8 dalle 9,30 alle 18 per imparare a fare ricerca genealogica, attraverso postazioni informatiche. - Guida rapida alla ricerca genealogica: conversazioni di Daniela Ferrari e Danilo Craveia che illustrano le fonti disponibili per ricostruire le origini della propria famiglia e il proprio albero genealogico, oltre alle risorse accessibili sul web ( (giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 alle ore 12). Nell'occasione sarà allestita una mostra documentaria dal titolo Fonti pubbliche e private per le ricerche genealogiche. Ingresso libero * L'Archivio di Stato di Mantova, in collaborazione con Festivaletteratura e Family Search, organizza, incontri e conferenze sulle ricerche genealogiche, che si terranno nella Sacrestia della SS. Trinità, con ingresso da via Dottrina Cristiana, 4.

8 DATA NEWS on line - Agosto a partire dall analisi dello stato di conservazione degli arredi con la finalità di restituire stabilità strutturale e di garantire una corretta fruibilità estetica dell opera; in tale occasione sono stati restaurati anche i 226 raccoglitori lignei a forma di libro contenenti i documenti archivistici; il cantiere didattico è stato aperto al pubblico per l intera durata dell intervento di restauro. In occasione della XVII edizione del Festivaletteratura, presso l'archivio di Stato verrà presentata la monografia di Ermanno Finzi La culla dei Finzi. Storia degli ebrei di Rivarolo Mantovano tratta dagli Archivi Notarili. Insieme all'autore partecipano: Stefano Patuzzi, Ebraista, socio ordinario dell'associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo; Emanuele Colorni, Presidente della Comunità Ebraica di Mantova e Daniela Ferrari, Direttrice dell'archivio di Stato di Mantova. Nell'occasione verrà presentata anche l'associazione di cultura ebraica "Man Tovà - La città della manna Buona". L'iniziativa si terrà presso la Sacrestia della Santissima Trinità in via Dottrina Cristiana, 4, domenica 8 settembre alle ore 11. REGIONE VENETO Archivi: la Regione Veneto finanzia 12 progetti dedicati agli archivi storici - Redazione di Tafter.it- 19 agosto 2013 In occasione della presentazione alla stampa del risultato complessivo dell opera, è stata inaugurata la mostra di documenti e di oggetti intitolata I tesori del Luogo Pio degli Esposti che resterà aperta al pubblico su prenotazione dal 1 agosto al 15 settembre Ferrara, 1 agosto al 15 settembre 2013 corso Giovecca 146 La Giunta regionale del Veneto, nella sua ultima seduta su proposta del vicepresidente e assessore alla cultura Marino Zorzato, ha approvato il riparto annuale di contributi a favore degli archivi di ente locale, dichiarati di interesse locale, trasmettendolo alla competente Commissione consigliare per il previsto parere.. I progetti finanziati sono 12, per un totale di euro. Gli enti beneficiari sono: l Istituto Veneto di Lettere Scienze ed Arti di Venezia, il Centro Studi Ettore Luccini di Padova, la Fondazione Musei Civici di Venezia, il Patriarcato di Venezia, i Comuni di Padova, Asiago, Belluno, Due Carrare, Borca di Cadore, Palù, Valeggio sul Mincio e San Giorgio in Bosco. Si tratta di contributi sottolinea Zorzato erogati sulla base di una rigorosa istruttoria e di una legge regionale vigente che rappresenta lo strumento con cui la Regione, ottemperando al proprio compito istituzionale di valorizzazione del patrimonio archivistico presente sul territorio regionale, offre sostegno alla salvaguardia e alla fruizione degli archivi di rilevanza storica e culturale appartenenti a soggetti pubblici e privati. ARCHIVIO DI STATO DI FERRARA L Archivio del Luogo Pio degli Esposti Grazie alla convenzione sottoscritta tra la Direzione Regionale Beni Culturali dell Emilia Romagna e la Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, è stato promosso un cantiere didattico rivolto agli studenti del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell Università degli Studi di Torino in convenzione con la Fondazione CCR presso l Archivio di Stato di Ferrara. Nel corso dell intervento di restauro le librerie, contenenti l Archivio del Luogo Pio degli Esposti, sono state parzialmente smontate e trasferite nella sala che è stata predisposta per accogliere tale fondo a seguito dei restauri post sisma dell ala Coramari diretti dal Centro Operativo di Ferrara della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici - Ravenna. L intervento di restauro svolto ad opera degli studenti del terzo anno del Percorso Formativo Professionalizzante 2 (Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile; Manufatti scolpiti in legno; Arredi e strutture lignee; Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti), si è sviluppato Per informazioni e contatti: arch. Laura Graziani e sig.ra Cristina Marulli - tel ARCHIVIO DI STATO DI FORLI Pubblicato l'archivio di Mimì Aylmer Presso la Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo è conservato l archivio (documenti e fotografie) di Mimì Aylmer ( ), cantante e attrice teatrale attiva soprattutto nei primi vent anni del Novecento, che fu ospite della Casa dal ritiro dalle scene fino

9 9 DATA NEWS on line - Agosto 2013 alla sua morte. Spirito dal passionale e multiforme ingegno, nel corso della sua carriera la Aylmer recitò anche nel cinema (muto e sonoro) e si dedicò alla scrittura autobiografica. Fu la prima donna a partecipare alla competizione automobilistica della Millemiglia ed intrattenne rapporti sentimentali con personalità celebri, tra cui si possono annoverare il principe Umberto II di Savoia e Galeazzo Ciano. L archivio di Mimì Aylmer offre un interessante spaccato del teatro e dell Italia della prima metà del Novecento. All interno dell archivio dell attrice, infatti, è possibile consultare un ampio carteggio con personalità del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica; contratti e ingaggi teatrali; locandine di spettacoli; ritagli a stampa, raccolti dall attrice nel corso degli anni, che spaziano da argomento teatrale alla politica. Alla documentazione cartacea si aggiunge un amplissima raccolta di fotografie riguardo l attività artistica e soprattutto la vita privata dell attrice. Si segnala inoltre che sul portale archivi è attualmente pubblicato e consultabile l'inventario dell'archivio della Fondazione Casa Lyda Borelli per artisti e operatori dello spettacolo. Sono tornate all'archivio arcidiocesano dell'aquila le quattro pergamene affidate alle cure di Adriano Pandimiglio, responsabile del laboratorio di restauro San Giorgio di Roma. I documenti sono stati sottoposti a interventi di conservazione e restauro, necessari per via delle condizioni precarie in cui versavano. In occasione della presentazione delle pergamene Daniela Ciammetti - archivista diplomata presso la Scuola vaticana di paleografia, diplomatica e archivistica - ha illustrato la tipologia dei documenti. La prima pergamena è una donazione pro anima del 1222 ed è la testimonianza più antica conservata; la seconda è una "lettera graziosa" di Alessandro IV del 1256 con la quale viene traslata la sede vescovile da Forcona a L'Aquila; il terzo documento è un'altra "lettera graziosa" prodotta, questa volta, dalla cancelleria papale di Celestino V del 1294, a quel tempo residente all'aquila, per esentare il lebbrosario di Sant'Antonio di Vallis Interia (Preturo) dalla giurisdizione episcopale e laica; l'ultimo documento è un falso diplomatico del 956 attribuito alla cancelleria imperiale di Ottone I. ARCHIVIO DI STATO DI MASSA STORIA SOTTO LE STELLE Il responsabile dell'archivio arcidiocesano Roberto Biondi ha sottolineato l'importanza dell'operazione alla presenza dei tre benefattori - Fabio Alessandroni, Giovanni Ciuca e Dino Pignatelli - che hanno offerto il proprio contributo per la realizzazione del restauro. Ulteriori fondi sono stati recuperati grazie ai servizi offerti dall'archivio, come la riproduzione fotografica, sulla quale è stata istituita una sorta di "tassa di scopo" proprio per raccogliere fondi destinati a questo tipo di iniziative. A questo restauro faranno seguito altri impegni volti alla conservazione del ricchissimo patrimonio archivistico, per garantire la fruizione di documenti unici. A questo scopo sarà realizzato un book fotografico di alcuni registri e codici manoscritti che necessitano di un tempestivo intervento da presentare a potenziali altri sensibili benefattori. L'iniziativa è stata sostenuta dall'arcivescovo Giuseppe Petrocchi, dal vescovo emerito Giuseppe Molinari e dal vicario ai Beni culturali Alessandro Benzi. Anche la soprintendenza ai Beni archivistici, nella persona della soprintendente Maria Teresa Spinozzi, ha offerto il proprio sostegno all'iniziativa, auspicando la sinergia tra gli enti possa farsi foriera di altre iniziative di questo spessore. Ciclo di conferenze con relatori esterni sulla storia locale della Provincia di Massa Carrara. Visite guidate alla mostra documentaria "Il Cardinale per Massa" Alderano Cybo ( ). Inoltre saranno visibili esemplari della biblioteca di esperanto. 10,23 e 30 agosto 2013 dalle ore 21 presso il giardino della sede. Informazioni Evento: Dal 10 agosto 2013 al 30 agosto 2013 Massa, Archivio di Stato Telefono: 0585/ Fax: 0585/ as-ms@beniculturali.it Sito web: ARCHIVIO DELL ARCIDIOCESI DE L AQUILA Preziose pergamene tornano a L'Aquila I documenti sono tornati all'archivio arcidiocesano dopo il restauro a cura del laboratorio San Giorgio di Roma. IlCapoluogo.it lunedì 26 agosto :13 ARCHIVIO DI STATO DI POTENZA ASTER BASILICATAE. Per un Atlante Storico Territoriale della Basilicata Si chiama ASTER BASILICATAE (Atlante Storico Territoriale della Basilicata) il progetto interistituzionale promosso recentemente dall Archivio di Stato di Potenza e dalla Sezione lucana dell Istituto per i Beni Archeologi e Monumentali (IBAM) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), avente sede a Tito Scalo (PZ). Il progetto, recante come sottotitolo Schedatura e digitalizzazione di cartografia storica lucana per un atlante cartografico elettronico della Basilicata, è nato dall incontro e dall intersecarsi di due obiettivi importanti nella politica culturale dei due istituti. Da una parte, infatti, una delle

10 DATA NEWS on line - Agosto principali attività istituzionali dell Archivio di Stato di Potenza è quella tesa a favorire la fruizione, la promozione e la valorizzazione del patrimonio documentario custodito. In tale ambito un posto di rilievo è occupato dalle fonti cartografiche, in gran numero disseminate e spesso quasi nascoste nei vari fondi archivistici. Dall altra parte, uno dei recenti obiettivi dell IBAM di Tito Scalo è quello di portare a compimento il censimento dei beni storico-architettonici e monumentali e dei beni storico rurali della Basilicata al fine di verificarne l interazione con aree di rischio geologico che ne possano pregiudicare la conservazione: in vista del perseguimento di tale obiettivo, le fonti cartografiche si sono rivelate strumenti particolarmente preziosi. Caratteristica della cartografia d archivio, infatti, è quasi sempre la grande scala, cioè la rappresentazione di piccole porzioni di territorio in dettaglio: per tale motivo, essa rappresenta una fonte importante per lo studio dell organizzazione agraria e urbana. Le attività del progetto, il quale risponde anche ad una logica di ottimizzazione delle risorse umane ed economiche, saranno eseguite con la guida e l assistenza tecnica dell ICAR (Istituto centrale per gli Archivi) e in stretta sinergia con il responsabile del Portale Territori, Mauro Tosti Croce. Le attività saranno articolate in varie fasi. In un primo momento si procederà alla schedatura di una significativa selezione dei documenti cartografici dell Archivio di Stato di Potenza. A tal proposito, va precisato che l Istituto archivistico potentino è ricchissimo di cartografia storica. Basti solo pensare, ad esempio, all archivio dello Stato di Melfi (poi azienda) dei principi Doria Pamphilj ( ), uno dei più consistenti archivi di azienda del Mezzogiorno d Italia. I carteggi dell importante complesso documentario riguardano l amministrazione dell ampio latifondo, pervenuto ad Andrea Doria con decreto di Carlo V del 1531, compreso fra le antiche province di Basilicata, Capitanata e Principato Ultra. La ricchezza di documentazione cartografica dell archivio dei Doria appare ancora più evidente se paragonata alla povertà che normalmente contraddistingue altri grandi archivi feudali del Mezzogiorno: tra i molti documenti cartografici del fondo si annoverano quelli più antichi conosciuti per la Basilicata. Oltre alla cartografia compresa nell Archivio Doria Pamphilj, il progetto riguarderà anche quella custodita in vari fondi archivistici: si tratta, in questo caso, soprattutto di documenti prodotti nell ambito dell attività pratica delle istituzioni amministrative, finanziarie e giudiziarie che operarono sul territorio lucano nel corso del XIX secolo e nei primi decenni del XX. La documentazione cartografica fu realizzata spesso per registrare situazioni esistenti o progettare modifiche dell assetto fisico o giuridico del territorio: per tale motivo, delle aree rappresentate vennero quasi sempre rilevati solo gli elementi utili ai fini per cui le carte furono commissionate. In una mappa catastale, ad esempio, si tendeva normalmente a riportare solo i confini e gli immobili assoggettati all imposta, mentre in una carta topografica disegnata per una divisione ereditaria venivano quasi sempre indicate anche l orografia e le coltivazioni, essenziali per stimare il valore di un terreno. I fondi archivistici dai quali si selezionerà la cartografia da digitalizzare sono i seguenti: Tribunale civile di Basilicata, serie Perizie e atti istruttori; Prefettura di Basilicata, serie Atti demaniali; Intendenza di Basilicata, serie Atti demaniali; Consiglio di Intendenza; Raccolta cartografica degli agrimensori venosini; Corporazioni religiose; Atti notarili, Distretto di Potenza. Nelle attività di schedatura e descrizione archivistica, le quali non potranno ovviamente non tener conto degli standard internazionali, un particolare rilievo sarà dato a tutti gli elementi presenti sulla documentazione cartografica in grado di descrivere il territorio. Saranno pertanto segnalati le strutture e i manufatti di natura signorile-feudale (castelli, palazzi, torri), ecclesiastica (chiese, monasteri, conventi, cappelle, grancie), rurale (masserie, pagliari, iazzi, stalle, vaccarecce, palmenti, peschiere, mandre, grotte, neviere, abbeveratoi, fontane), produttiva (mulini, gualchiere, forni, panetterie, calcare, cave), infrastrutturale (poste, taverne, strade, mulattiere, tratturi, ferrovie). Inoltre, accanto alla segnalazione di insediamenti abitativi e di ruderi, si avrà cura di rilevare tutti gli elementi che richiamano le caratteristiche naturali del territorio (sorgive, laghi, corsi d acqua, paludi, lagune, paleoalvei, valloni, boschi, macchie, vigne e altre coltivazioni riconoscibili). Sarà rilevata, ancora, la natura giuridica del territorio rappresentato (baliaggio, burgensatico, feudo, latifondo, quote, etc.). Gran risalto, infine, sarà dato alla presenza di elementi rimandanti alla vita campestre (animali, scene di pascolo o di lavori agricoli, etc.). L attività di schedatura sarà immediatamente seguita dalla digitalizzazione dei documenti cartografici secondo il disciplinare tecnico messo a punto dall ICAR. La digitalizzazione sarà effettuata dai tecnici dell IBAM con l assistenza e la consulenza del personale della Sezione di fotoriproduzione e del Laboratorio di legatoria e restauro dell Archivio di Stato di Potenza. Il risultato di tutte queste attività culminerà nella realizzazione di una cartografia tematica e di un atlante cartografico elettronico consultabile in rete. Terminate le operazioni legate al progetto, l Archivio di Stato di Potenza si propone di continuare ad implementare l Atlante cartografico con la schedatura e la digitalizzazione di ulteriori documenti cartografici. L auspicio, naturalmente, è che l atlante realizzato possa confluire nel Portale Territori del SAN: in tal modo, il progetto Aster Basilicatae potrà connettersi a tutte le altre importanti esperienze che si sono venute maturando negli ultimi anni in Italia nel campo della valorizzazione della documentazione catastale e cartografica. (contributo di Valeria Verrastro, direttore dell Archivio di Stato di Potenza) Fonte: Istituto Centrale per gli Archivi - icar ARCHIVIO DI STATO DI REGGIO CALABRIA 3 settembre Sbarco alleato e cronache di vita cittadina Il 3 settembre 2013 ricorre il settantesimo anniversario dello sbarco alleato a Reggio Calabria, prima città dell Europa continentale ad essere liberata. Per rinnovare la memoria degli avvenimenti, l Archivio di Stato di Reggio Calabria e l Associazione Culturale l Anassilaos hanno organizzato una conferenza dal titolo 3 settembre Sbarco alleato e cronache di vita cittadina, con relazione di Giuseppe Marcianò. Introdurranno i lavori Mirella Marra, direttore dell Archivio di Stato di Reggio, e Stefano Iorfida, presidente dell Associazione Culturale Anassilaos. L arrivo degli Alleati e la fine delle azioni militari offensive sul territorio significò per Reggio riorganizzare l attività amministrativa e politica in un momento di estrema confusione ed incertezza. In questo contesto si imponeva la necessità di conferire serenità ai rapporti tra i cittadini e le truppe d occupazione, che sin dal loro arrivo avevano requisito, per le loro immediate necessità, abitazioni private, uffici e locali pubblici, suscitando negli abitanti preoccupazione e diffidenza. Nonostante ciò la popolazione nutriva grandi aspettative e sperava in un cambiamento capace di portare immediatamente giustizia e libertà. Come era prevedibile, la politica degli Alleati non poteva soddisfare le forti e numerose attese né era in grado di sollevare la popolazione dallo stato di indigenza diffusa per la mancanza di generi alimentari. L ordine pubblico, peraltro, sottolineava l esistenza di un preoccupante vuoto di potere. Le relazioni saranno accompagnate dalla proiezione di documenti e immagini. Redattore: ANNA LAURENDI

11 11 DATA NEWS on line - Agosto 2013 Informazioni Evento: 03 settembre 2013 Reggio di Calabria, Chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso Orario: 21,00 - Telefono: as-rc@beniculturali.it Sito web: ARCHIVIO DI STATO DI NUORO "Excursus della nuova coralità". L'archivio di Stato di Nuoro organizza in occasione della 113 Sagra del Redentore a Nuoro, un concerto con la partecipazione del Coro di Uri diretto dal Maestro Marco Lambron e del Maestro Giampaolo Mele Corriga che terrà una relazione dal titolo: "Excursus della nuova coralità". L'evento si terrà presso la sede dell'istituto in via Antonio Mereu, 49 il giorno 23 agosto 2013 a partire dalle ore 17:00. NORMATIVE TECNICO - PROFESSIONALI & INTERVENTI PUBBLICI a cura di Mauro Ceci - RSPP Sicurezza sui luoghi di lavoro e nei cantieri e nuove regole in edilizia: ecco le modifiche introdotte dalla "Legge del Fare" La "Legge del Fare" (Legge 9 agosto 2013, n. 98 di conversione del Decreto del Fare) apporta modifiche al testo unico della sicurezza e al testo unico sull'edilizia. Tra le modifiche e le semplificazioni più interessanti, segnaliamo: Edilizia Ricostruzioni e ristrutturazioni edilizie senza vincolo di sagoma SCIA ed edilizia libera: semplificazioni per autorizzazioni e nulla-osta Deroghe in materia di limiti di distanza tra fabbricati Possibilità di richiedere "Certificato di agibilità parziale" Stop al silenzio-rifiuto per il Permesso di Costruire in caso di vincoli Proroghe ai termini di inizio e fine dei Permessi di Costruire Estensione della validità del DURC Sicurezza DUVRI facoltativo e semplificazione per la valutazione dei rischi per le attività a basso rischio POS, PSC e Fascicolo dell'opera semplificati per i cantieri temporanei e mobili Tempi più rapidi per le verifiche periodiche delle attrezzature Misure di semplificazione per le prestazioni lavorative di breve durata Dal Ministero del Lavoro la guida alle semplificazioni introdotte dal Decreto del Fare Il Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della "Legge del Fare" (Legge98/2013), ha pubblicato una "Guida alle semplificazioni". La guida, scritta in maniera semplice e chiara, fornisce al cittadino indicazioni su tutte le nuove semplificazioni introdotte. In particolare tratta i seguenti argomenti: indennizzo automatico e forfettario date di efficacia dei nuovi obblighi semplificazioni per l'edilizia semplificazioni in materia di DURC semplificazione degli adempimenti formali in materia di lavoro semplificazione del procedimento per l'acquisto della cittadinanza trasmissione telematica del certificato medico di gravidanza semplificazioni per le prestazioni lavorative di breve durata zone a burocrazia zero semplificazione del procedimento per l'autorizzazione paesaggistica semplificazioni in materia di ambiente soppressione di certificazioni sanitarie Assicurazione professionale: dal 15 agosto tutti i professionisti devono essere coperti da adeguata polizza Dal 15 agosto 2013 tutti i professionisti iscritti ad Albi professionali hanno l'obbligo di stipula di una assicurazione RC per i professionisti italiani: per gli ingegneri, i commercialisti, i consulenti del lavoro, i periti industriali, i biologi etc. La Riforma delle Professioni (D.P.R. 137/2012) prevede che tutti coloro che sono iscritti ad albi e che esercitano la professione siano tenuti "a stipulare idonea assicurazione per i danni derivanti al cliente dall'esercizio dell'attività professionale". Dal 15 agosto 2013, quindi, geometri, ingegneri, architetti, periti devono dotarsi di un'assicurazione che copra i rischi professionali. Ricordiamo che la polizza deve avere per oggetto la "responsabilità civile" del professionista e coprire i danni eventualmente arrecati alla clientela in conseguenza di errori, negligenze od omissioni nell'erogazione della prestazione professionale richiesta, derivanti da condotte di natura colposa (colpa lieve o colpa grave), inclusa la custodia infedele di documenti e valori ricevuti dal cliente stesso. La violazione della norma e, quindi, la mancanza della polizza professionale costituirà illecito disciplinare sanzionato dagli Ordini e dai Collegi professionali. Per quanto riguarda le caratteristiche essenziali di una copertura assicurativa di responsabilità professionale, il CNI (Consiglio Nazionale Ingegneri) ha elencato le principali condizioni che devono far parte della copertura assicurativa di Responsabilità Civile: la previsione dei danni patrimoniali e dei danni di natura non patrimoniale (danno biologico, esistenziale, danno d'immagine, etc.), in presenza o meno di un danno materiale; l'introduzione dell'ultrattività della garanzia, per gli Assicurati che cessino l'attività; la previsione di una retroattività; la previsione di massimali minimi obbligatori, eventualmente tarati per fasce di fatturato, per attività e per tipologia di prestazione professionale (professionisti individuali, esercizio in forma associata, società di ingegneria, raggruppamenti temporanei di professionisti); la c.d. "Deemind Clause", ossia la possibilità di denunziare agli Assicuratori anche le semplici circostanze suscettibili a causare una richiesta di risarcimento, garantendo in questo modo la copertura dell'eventuale sinistro anche se lo stesso dovesse insorgere in un tempo successivo; la c.d. "Continuous Cover Clause", ossia l'obbligo per l'assicuratore di tenere coperto un sinistro che derivi da circostanze note prima della stipula della polizza e non denunciate a precedenti assicuratori, a condizione che al momento dell'errore/omissione l'assicurato disponga di valida copertura assicurativa; la garanzia di mantenimento della polizza per un tempo minimo non inferiore all'anno, la previsione di tempi di preavviso in caso di recesso da parte degli assicuratori di almeno 180 giorni e l'impossibilità per gli assicuratori di dare disdetta per sinistro. Certificazione esecuzione prestazioni, l'avcp modifica il modello dopo la consultazione online Il comma 3-bis dell'art. 42 del Codice dei Contratti prevede che le stazioni appaltanti provvedano ad inserire nella Banca Dati Nazionale dei Contratti pubblici (BDNC), secondo il modello predisposto e pubblicato dall'avcp, la certificazione attestante le prestazioni di cui al

12 DATA NEWS on line - Agosto comma 1, lettera a) dell'art. 42 del Codice, rese dai fornitori e dai prestatori di servizi, entro trenta giorni dall'avvenuto rilascio. In ottemperanza a questa disposizione, l'autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici ha elaborato un "Modello unico di certificazione esecuzione prestazioni", valido per lavori, servizi e forniture e lo ha posto in consultazione pubblica fino all'8 luglio scorso. A seguito della consultazione online, l'avcp ha accolto alcuni dei suggerimenti e delle osservazioni pervenuti dalle associazioni di categoria e dalle stazioni appaltanti e ad ogni contributo da parte dei soggetti interessati ha anche fornito alcune risposte. È stato quindi modificato in parte il Modello di certificazione esecuzione prestazioni che sarà trasmesso al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il relativo parere. Notizie dal... Centro Documentazione Fortificazioni Presidente: Conte Pietro Teofilatto Direttore: Arch. Mauro Ceci Sede sociale: Castello Teofilatto TORRE CAJETANI (FR) Sede legale: Via Ettore Arena, ROMA castellicdbc@libero.it Postati su... facebook Castello di Santa Severa, approvata la proposta progettuale Via libera alla proposta elaborata dall'ufficio Cultura del Comune e condivisa da associazioni e comitati 17 luglio 2013 Il Consiglio Comunale di Santa Marinella ha approvato all unanimità la proposta progettuale per il futuro e la valorizzazione del Castello di Santa Severa, elaborata e redatta dall Ufficio Cultura del Comune di Santa Marinella con l ausilio del direttore del Museo Civico, Dott. Flavio Enei, e condivisa dalle associazioni e dai comitati che da tempo si battono, insieme all Amministrazione Comunale, per scongiurare ed evitare l ipotesi di privatizzazione totale del bene storico-archeologico. Le château de Montchaude ravagé par un incendie Le 23 juillet à 10h20 par charentelibre.fr Le Château de Montchaude a été en partie détruit par un incendie cette nuit. L'alerte a été donnée par des voisins à 23h09. Les nouveaux propriétaires, un couple de Canadiens, étaient absents. Ils sont rentrés sur place dans la nuit. Le feu s'est déclaré pour une raison indéterminée sous la toiture. Il s'est très vite propagé aux combles, ainsi qu'au troisième au au second étage. Une cinquantaine de sapeurs pompiers de Baignes, Barbezieux, Segonzac, Ruffec, Angoulême, Jonzac, La Couronne et Cognac ont combattu les flammes jusqu'au petit matin. Ils sont encore sur place ce mardi matin pour prévenir d'autres départs de flammes. Un sapeurpompier a été légèrement blessé au genou pendant l'intervention. Dopo un proficuo e collaborativo dibattito, maggioranza e opposizione si sono uniformate sugli emendamenti da integrare al corpo della Delibera che sarà successivamente trasmessa in Regione, in attesa di un tavolo di confronto per discutere e decidere sulla futura gestione del Maniero. Questa proposta progettuale ha dichiarato l Assessore Marongiu sarà trasmessa agli uffici regionali preposti e agli organi politici della Regione, in primis il Presidente On. Nicola Zingaretti, dal quale ci aspettiamo una presa di posizione forte in merito al futuro del Maniero. Ho già personalmente colloquiato con alcuni uffici regionali che si occupano della vicenda già da tempo, ma purtroppo non ho avuto quelle rassicurazioni che invece mi aspettavo. Siamo convinti che, dopo l approvazione di questo atto, potremo incontrare il Presidente Nicola Zingaretti e decidere insieme sul futuro del Castello. Dal 1 Luglio ha aggiunto il Sindaco Bacheca la Provincia di Roma ha ufficialmente riconsegnato i lavori alla Regione Lazio, per cui non vi sono più giustificazioni od ostacoli che non permettono di ricevere risposte concrete sul futuro del Castello. Dobbiamo pensare e volere un Castello che sia volano turistico, occupazionale ed economico per l intero comprensorio. A tal proposito sarà nominata una Commissione Speciale presieduta dal Sindaco Bacheca che avrà il compito di colloquiare con i vertici regionali sulla vicenda del Castello. Allo stesso tempo sono state nominate le Commissioni Consiliari, mentre è stata rimandata alla prossima seduta la nomina del vicepresidente del Consiglio in quanto nessuno dei due candidati (il consigliere Andrea Bianchi ed il consigliere Fratturato) hanno ricevuto i 2/3 dei voti necessari per l elezione al primo scrutinio.

13 13 DATA NEWS on line - Agosto 2013 "Nous avons essayé de sauver le maximum de pièces, de meubles, et de tableaux", explique le chef des opérations. La charpente a été détruite par l'incendie. Le rez-de-chaussée, le premier étage et l'aile du château sont en partie préservées. Les canalisations d'eau ont fondu. D'importants dégâts des eaux sont à craindre. Le couple de Canadien et leur fils avaient découvert leur nouvelle demeure de vacances le 11 juillet dernier. Les élus du conseil municipal de Montchaude avaient été invités le 13 juillet pour découvrir le château jalousement caché depuis 1986 par les anciens propriétaires, son altesse royale Fahd bin Mahmoud al Saïd, vice-premier ministre du sultanat d'oman. Notizie dal... Centro Studi Cistercensi Istituito il 12 luglio 1994 Presidente: Dom Federico Farina Direttore: Arch. Mauro Ceci sede: Abbazia di Casamari (FR) - Tel/fax centrostudicistercensi@gmail.com Chiesa di Santa Maria a Mare nel degrado Segnalazione di Francesco Torriani (*) FANO - Già in passato, anche con un interrogazione presentata in Consiglio comunale, avevamo segnalato lo stato di degrado e di assoluto abbandono della Chiesa di Santa Maria a Mare e contestualmente sollecitato l Amministrazione comunale a intervenire per cercare di salvare e valorizzare quello che rimaneva della suddetta Chiesa. Infatti, una città che crede nel turismo e nell importanza del proprio patrimonio storico culturale dovrebbe fare di tutto per conservarlo e promuoverlo. Chi frequenta il parcheggio dell ex Cif potrà notare lo stato in cui è invece lasciato il rudere della chiesetta di Madonna a Mare, risalente addirittura al basso Medioevo. Tale chiesetta fu costruita, prima dell anno Mille e fu benedetta da Papa Gregorio IV di ritorno dalla Francia. Recenti indagini geologiche hanno dimostrato che nel sottosuolo si conservano i resti del convento un tempo pertinente alla chiesa che svolse un ruolo fondamentale nell accogliere i pellegrini, molti dei quali di alto rango, di passaggio per Fano. In conseguenza dei continui crolli, tra breve, della chiesetta resterà solo il ricordo, mentre, adeguatamente restaurata, potrebbe abbellire l area adibita a parcheggio dell ex Cif. Stride, quindi, il disinteresse che l Amministrazione comunale continua ad avere nei confronti di questo sito storico monumentale, se pur ridotto ai minimi termini, in particolare per la sua collocazione temporale. Casa colonica e Chiesa di S. Maria a Mare alla foce del T. Arzilla a Fano, inizio del 1900 (da AMADUZZI 1987) Molto interesse aveva destato il Progetto preliminare di restauro, recupero e messa in sicurezza che il Lions Club di Fano aveva consegnato gratuitamente all Amministrazione comunale nel L interessante progetto fu anche pubblicato a cura dello stesso Lions Club di Fano èlica edizioni. Ciò dimostra che a Fano non mancano le sensibilità culturali attente, non solo a parole, alla conservazione dei beni monumentali. Chiesa di S. Maria a Mare, Fano, marzo Ma come diceva Don Abbondio nei Promessi sposi Il coraggio, uno non se lo può dare, così questa Amministrazione comunale non ha mai avuto nelle su corde la sensibilità per la conservazione e la valorizzazione dei beni storico-monumentali, come dimostra appunto lo stato di abbandono di quello che rimane della Chiesa di Santa Maria a Mare, ma anche altri fatti di ordinaria amministrazione di una città con un notevole patrimonio storico monumentale come Fano. In fondo è proprio vero: non sono questi gli argomenti capaci di conseguire un ampio consenso ai fini elettorali. E più facile chiudere le buche e asfaltare le strade dissestate per avere consenso. Ma questa Amministrazione ce la sta mettendo tutta per presentarsi alle prossime elezioni amministrative senza aver fatto né l uno né l altro. Chi amministra una città come quella di Fano non può prescindere da un progetto capace di coniugare l attenzione per la propria storia, cultura e patrimonio monumentale con le politiche di sviluppo economiche e commerciali, a partire dal turismo. E questo lo si dovrebbe percepire anche nei particolari. E, invece, sotto gli occhi di tutti lo stato d incuria in cui versano ormai da tempo larghe porzioni della nostra città a partire da quella antica. (*) Francesco Torriani Consigliere comunale Pd Abbazia di Casamari (FR) XII Festival Lirico agosto 2013 Il Festival Lirico, si presenta ogni anno ricco di novità e di notevoli partecipazioni. Una serie di concerti e spettacoli teatrali fanno del Festival Lirico, organizzato dall Abbazia di Casamari, dalla BPF e dalla Provincia di Frosinone, un evento che resterà nella storia musicale della Ciociaria. tra gli ospiti straordinari ricordiamo la partecipazione di Josè Carreras. Il festival è un'ottima vetrina per rilanciare, rivalutare e far apprezzare la Ciociaria così piena di storia, bellezze naturali ed architettoniche e di tradizioni. L appuntamento iniziale è costituito da un Recital, affidato a voci leggendarie della lirica che propongono le più belle canzoni ed arie del loro repertorio. Gli altri appuntamenti del Festival prevedono l esecuzione delle Opere celebri del teatro italiano (Aida, Rigoletto, Barbiere di Siviglia, Traviata, Madame Butterfly, Tosca, Turandot, Il Trovatore, Otello). Chiudono la manifestazione Recitals di grandi voci che interpretano brani tratti da opere particolarmente amate dal pubblico.

14 DATA NEWS on line - Agosto Secondo la ricerca la struttura scoperta è solo una piccola parte di quello che era stato un grande ospedale e che sembra svilupparsi su una superficie di un ettaro e mezzo. La sua architettura è caratterizzata da numerosi pilastri e archi bordati alti più di sei metri, il che suggerisce che si trattava di una grande sala suddivisa in più zone minori. I responsabili dello scavo, Renee Forestany e Amit Reem, hanno compiuto investigazioni su documenti dell'epoca al fine di scoprire la storia del centro ambulatoriale. "Abbiamo imparato a conoscere l'ospedale da documenti storici contemporanei, molti dei quali sono in latino," dicono, e spiegano inoltre che questi menzionano l'esistenza di un ospedale sofisticato costruito da un ordine militare cristiano chiamato "Ordine di San Giovanni dell'ospedale a Gerusalemme. " I membri appartenenti a quest'ordine avevano prestato giuramento di prendersi cura e di assistere i pellegrini in Terra Santa nonché, quando necessario, di unirsi ai combattenti crociati come unità d'elite. Postati su... facebook Archeologi israeliani scoprono un ospedale dell'epoca delle Crociate mercoledì, agosto 07, 2013 Durante l'effettuazione di scavi nella Gerusalemme vecchia archeologi israeliani hanno scoperto una struttura di grandi dimensioni, con gallerie ad archi, appartenente ad un ospedale che risale all'epoca delle Crociate ( d.c.). Renee Forestany, direttore dello scavo dell'israel Antiquities Authority (IAA), ritiene che la struttura doveva essere stata molto attiva e in grado di ospitare fino a duemila pazienti. L'edificio, di proprietà del Waqf (l'autorità dei beni inalienabili islamici), si trova nel cuore del quartiere cristiano della antica cittadella di Gerusalemme, in una zona conosciuta come "Muristan" (una derivazione dalla parola persiana per ospedale). Fino a circa un decennio fa vi si svolgeva un mercato di frutta e verdura, ma successivamente cadde in disuso. Come gli ospedali moderni l'edificio era stato suddiviso in diverse ali e dipartimenti secondo la natura delle malattie e le condizioni dei pazienti e, in situazioni di emergenza, poteva essere in grado di trattare duemila persone. I membri dell'ordine assistevano i malati e le donne anche di altre religioni e accoglievano bambini neonati abbandonati dai loro genitori. Questi orfani venivano curati con grande devozione e da adulti andavano a integrare l'ordine militare. L'AAI sottolinea, tuttavia, che in termini di medicina e igiene, i crociati erano "completamente ignoranti" e come esempio cita un testimone del tempo che riferì di un medico che amputò la gamba a un cavaliere solo da una piccola ferita infettata e che il paziente successivamente morì. L'Ordine si serviva anche di medici arabi musulmani le cui competenze mediche erano già note all'epoca. Dopo la sconfitta dei crociati il Grande Saladino sovrano del mondo islamico ( ) si stabilì vicino all'ospedale, ristrutturando l'edificio e permettendo agli Ospitalieri di continuare a risiedere nel luogo per servire la popolazione di Gerusalemme. L'edificio crollò in un terremoto nel 1457 e le sue rovine rimasero sepolte fino al periodo ottomano. Nel Medioevo parte della struttura fu utilizzata come stalla: sono infatti state trovate numerose ossa di cavalli e cammelli oltre a ingenti quantità di metallo, utilizzato per la ferratura degli animali, che risale al quel periodo. Fonte cultura.elpais.com Traduzione di Isabel Giustiniani

15 15 Restauro DATA NEWS on line - Agosto 2013 LAVORI IN CORSO A PALAZZO FARNESE DI CAPRAROLA. Restauri nella grande Sala dei Fasti Farnesiani di Antonella D Ambrosio CAPRAROLA, Palazzo Farnese, restauro di dipinti murali e stucchi nella Sala dei Fasti Farnesiani (Legge 662/96 (Gioco del Lotto) D.M ) RUP: Dott.ssa Anna Imponente; Direzione lavori: Dott.ssa Benedetta Montevecchi Restauri: AD Restauri, Napoli; ADF Restauri, Napoli. Informazioni Evento: Dal14 agosto 2013 al 14 marzo 2014 Caprarola, Palazzo Farnese Telefono: Il Palazzo Farnese di Caprarola è la trasformazione di una fortezza a pianta pentagonale, progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e voluta da Alessandro Farnese, poi papa Paolo III, in un grandioso edificio residenziale, arricchito da ambienti affrescati e corredato di giardini, su progetto di Jacopo Barozzi da Vignola e dietro commissione del nipote del papa, il cardinale Alessandro Farnese junior. La decorazione pittorica, iniziata nel 1559 e affidata ai massimi artisti del tempo, costituisce uno dei più importanti cicli del tardo manierismo italiano. Negli ultimi anni, questa Soprintendenza ha effettuato e ultimato il restauro dei dipinti murali e degli stucchi in alcune sale del piano terra e del piano nobile (Sala del Liocorno, Sala del Torrione, Sala dell Aurora, Sala dei Lanifici). Sono attualmente in fase di ultimazione i restauri nella grande Sala dei Fasti Farnesiani, nella quale Taddeo Zuccari, con un folto stuolo di collaboratori, ha raffigurato le vicende gloriose della famiglia Farnese. La volta è ornata da stucchi e dipinti che, intorno allo stemma centrale, raffigurano Virtù e temi allegorici. Le ampie pareti sono suddivise in grandi spazi che accolgono le principali fasi della storia farnesiana. I lavori in corso riguardano il consolidamento degli stucchi e degli intonaci, sia nella volta che lungo le pareti, l eliminazione di depositi di particellato, l eliminazione di sali mediante impacchi, la chiusura di lesioni e di crepe; l intervento prevede, infine, la pulitura e la reintegrazione della pellicola pittorica. LA RICOSTRUZIONE DE L'AQUILA Progetti e cantieri di edifici privati vincolati. I dati della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici Più di 60 i cantieri avviati. Oltre 100 gli aggregati con progetti autorizzati dalla Soprintendenza, per un totale di circa 500 milioni di euro di contributi A poco più di un anno dall'inizio dei primi lavori sono oggi più di sessanta gli aggregati che includono edifici vincolati, nei quali sono stati avviati i cantieri di restauro, su progetti autorizzati dalla Soprintendenza. Ai 37 cantieri già partiti, che procedono a ritmo spedito, si aggiungono quelli appena consegnati o avviati da poco - in particolare tra giugno e luglio, anche a seguito delle ultime approvazioni di contributi disposte dal Comune - per un totale di oltre sessanta cantieri già aperti, corrispondenti alla metà di tutti i progetti finora presentati. Lavori in corso da diversi mesi si incontrano lungo il Corso Vittorio Emanuele e Corso Federico II, dal Castello ai Quattro Cantoni e a S. Bernardino, nelle aree di via Garibaldi, S. Maria Paganica e S. Pietro Coppito, nella zona di piazza Prefettura e del Duomo, fino alla Villa Comunale e a Porta Napoli. Un breve itinerario nel centro storico consente di individuare alcuni esempi significativi di edifici e complessi che, come già avvenuto un mese fa con palazzo Paone a via Garibaldi, potranno presto mostrarsi a restauri ultimati. Partendo da Palazzo Pica in piazza IX Martiri, dove sono stati appena smontati i ponteggi, appaiono ad un livello avanzato i cantieri di Palazzo Fibbioni e del Consorzio Tempera nei pressi di S. Bernardino, di Palazzo Cappa Cappelli a Corso Vittorio Emanuele, di Palazzo Micheletti e del Consorzio Vico V in via Castello, di Palazzo Bafile in via Garibaldi e, nei pressi di S. Maria Paganica, di Palazzo Cappa Camponeschi e di Palazzo Lely, la cui facciata è ormai quasi completamente liberata dai ponteggi. E inoltre, il Consorzio tra via Roma e via Cascina, Palazzo Visconti a via Roio e, tornando verso il Duomo, i consorzi di Piedipiazza, tra via Sassa e via Roio, di Piazza della Prefettura, di S. Marciano e Palazzo Zuzi in via Bone Novelle. Nel quarto di S. Giusta procedono i lavori a Palazzo Gualtieri in piazza S. Giusta e

16 DATA NEWS on line - Agosto nell'aggregato "Costa degli Ebrei" in via Fortebraccio, mentre ai margini delle mura cittadine sono quasi completati Villa Masci, Villa La Silvestrella, i cinque edifici del quartiere INCIS di Porta Napoli e il Convento di S. Chiara. E il risultato dell impegnativo lavoro svolto dal 2011 dagli uffici della Soprintendenza per i beni architettonici e il paesaggio, che hanno effettuato l esame, la valutazione e l approvazione finale dei progetti per gli aggregati sottoposti a tutela, in attuazione delle ordinanze che prevedevano accanto alla valutazione tecnica anche l obbligo di accertamento della congruità del contributo. afferma la Soprintendente Alessandra Vittorini. Fino al 5 marzo scorso infatti, data di entrata in vigore del decreto Monti e dell obbligo di adozione della nuova scheda parametrica per la valutazione dei contributi, alla valutazione tecnica della Soprintendenza erano demandate anche le verifiche volte alla quantificazione economica e alla stima dei contributi da erogare. Alla definizione dell'istruttoria e al rilascio dell'autorizzazione sui progetti per gli aggregati concorre anche la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell'abruzzo, per quanto riguarda la valutazione dei restauri sugli apparati decorativi. Dai dati emerge con piena evidenza continua la Soprintendente - l importante apporto al processo di ricostruzione del centro storico assicurato da questo lavoro visto che tutti i progetti approvati sono immediatamente in grado di partire con i lavori non appena la disponibilità finanziaria consenta di erogare i contributi di legge. Negli elenchi di finanziamenti disposti dal Comune tra giugno e luglio compaiono infatti ben 46 aggregati approvati dalla Soprintendenza negli ultimi mesi, molti dei quali già con cantieri aperti. I progetti presentati fino al 5 marzo 2013 hanno interessato oltre 120 aggregati nel solo centro storico. Quelli già approvati sono 94, pari al 78% del totale, altri sette sono stati autorizzati nelle aree esterne alle mura e nelle frazioni, quasi tutti con i lavori già in corso. Sono quindi più di 100 gli aggregati approvati per l'intero territorio comunale, per un importo pari a circa 500 milioni di euro di contributi. Quelli che hanno avviato i lavori sono una quota pari a due terzi, per circa 300 milioni di euro di contributi. I rimanenti progetti approvati sono in attesa dei prossimi finanziamenti. Oltre ai progetti di ricostruzione degli aggregati - che comprendono prevalentemente edilizia civile privata - la Soprintendenza esamina ed autorizza anche tutti gli altri progetti di restauro di edifici vincolati appartenenti ad Enti e Amministrazioni pubbliche. tra gli altri: il palazzo dell'inps, la sede del provveditorato alle Opere Pubbliche, l'ex GIL, la Basilica di S. Bernardino, il Palazzo Camponeschi, il Teatro Comunale. Le attività di controllo e sorveglianza da parte degli architetti della Soprintendenza proseguono nei cantieri di restauro avviati, con sopralluoghi, verifiche e accertamenti legati alle diverse fasi dei lavori, alle criticità e agli imprevisti in corso d'opera, ai rinvenimenti casuali di preesistenze architettoniche o apparati decorativi, e alle relative indicazioni operative finalizzate alla tutela e alla conservazione. Il completamento dell istruttoria con l approvazione dei progetti ancora in esame procederà a ritmo serrato nei prossimi mesi, con previsione di concludere gli ultimi entro la fine del Un periodo di intenso lavoro anche per la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell Abruzzo che sta lavorando alla conclusione dei diversi iter d'appalto che riguardano i lavori di restauro di chiese, monumenti e complessi monumentali aquilani per un totale di circa 65 milioni di euro. Si tratta in particolare di altre procedure che si vanno ad aggiungere a quelle già avviate e che riguardano il Forte Spagnolo (secondo lotto), il Teatro Comunale, e cinque chiese Santa Margherita (la chiesa dei gesuiti), San Silvestro, San Paolo di Barete, San Pietro a Coppito, Sant Agostino; bisogna poi aggiungere le procedure negoziate che riguardano la Chiesa di Santa Maria del Ponte a Roio e le mura urbiche. PROGETTI E CANTIERI SUGLI EDIFICI VIN- COLATI NEL CENTRO STORICO I dati elencati restituiscono il quadro sintetico del lavoro svolto a partire dal 2011 dagli uffici della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'abruzzo, con l esame, la valutazione e l approvazione finale dei progetti per gli aggregati sottoposti a tutela, in attuazione delle ordinanze che prevedevano accanto alla valutazione tecnica anche l obbligo di accertamento della congruità del contributo. Comprendono i progetti presentati fino al 5 marzo 2013, data di entrata in vigore del decreto Monti e dell obbligo di adozione della nuova scheda parametrica per la quantificazione dei contributi, in luogo della valutazione economica precedentemente affidata alla Soprintendenza. PROGETTI PRESENTATI aggregati di cui 121 nel centro storico PROGETTI AUTORIZZATI aggregati (78% dei presentati) di cui 94 nel centro storico - corrispondenti a un importo di contributi pari a circa 500 milioni di euro CANTIERI AVVIATI/IN CORSO - 63 aggregati (62% degli autorizzati) di cui 56 nel centro storico - corrispondenti a un importo di contributi pari a circa 300 milioni di euro (dati aggiornati al 5 agosto 2013) Fonte dati: Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell'abruzzo MOSTRE, CONVEGNI & MUSEI FERRARA. Museo Archeologico Nazionale Voci e canti di donne all alba della caduta di Troia Performance musicale con letture da brani classici e moderni sulle figure di Cassandra, Andromaca, Ecuba e Pentesilea a cura del Gruppo Archeologico Ferrarese. Via XX Settembre 122 Info Sabato 31 agosto 2013, apertura straordinaria dalle 20 alle 24 (ingresso euro 5,00) Dalle ore 21 alle 23

17 17 La performance sarà introdotta da una visita guidata che si soffermerà in particolare sull epopea di Troia e sulle figure delle eroine rappresentate sui vasi attici a figure rosse provenienti dalla necropoli di Spina DATA NEWS on line - Agosto 2013 di Comacchio, in provincia di Ferrara, scavate e condotte al Museo, ove si trovano dal La sezione dedicata alla città di Spina si apre con la sala dell abitato, per la prima volta illustrato con dovizia di materiali, che illustrano sia gli aspetti urbanistici e architettonici dell insediamento deltizio, sia la vita quotidiana degli Spineti; aspetti, questi, ulteriormente esplicati da apparati multimediali che narrano in modo suggestivo la storia e la vita della città. Il piano nobile, nucleo originario del Museo, è interamente dedicato alla necropoli della città etrusca; di essa viene esposta una significativa campionatura delle oltre tombe rinvenute in Valle Trebba e Valle Pega. La raccolta annovera pezzi di rara bellezza: ceramiche attiche, di provenienza ateniese, a figure nere e a figure rosse, tra cui la preziosa anfora panatenaica a figure nere attribuita al Pittore di Berlino ( A.C.), unico esemplare di questa tipologia di vasi rinvenuto a Spina, il cratere del Pittore dei Niobidi, oppure le kylikes del Maestro di Pentesilea, o, a imitazione di più preziosi esemplari in argento, la patera in stagno con la raffigurazione dellapoteosi di Heracles e delle sue nozze con Hebe. Notevoli i manufatti in bronzo, di varia tipologia e utilizzo, come i candelabri sormontati da cimase con rappresentazione simboliche, brocche, teglie e boccali, altri vasi e suppellettili in ceramica, come il pregevole e raro stamnos itifallico, e ancora boccali configurati (rytha), i meravigliosi piatti da pesce decorati, ai quali è dedicata una sala intera, senza dimenticare i sontuosi preziosi esposti, con la prestigiosa consulenza della Maison Bulgari, nella bellissima Sala degli Ori : gioielli in oro, argento, ambra, pasta vitrea, balsamari di varie fogge (alabastron, amphoriskos, aryballos, oinochoe) e la raffinatissima statuetta in avorio raffigurante una coppia stretta in uno struggente abbraccio. Comunicato a cura di Carla Conti (Odg 83183) Rapporti con i Media della Soprintendenza per i Beni Archeologici dellemilia-romagna Via Belle Arti 52 (BO) tel (interno 138) - fax sba-ero.stampa@beniculturali.it website ZURBARÁN ( ) Ferrara, Palazzo dei Diamanti Dal 14 settembre 2013 al 6 gennaio 2014 Dopo la normale apertura dalle 9.30 alle 17, sabato 31 agosto il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara riapre dalle 20 a mezzanotte (ingresso euro 5,00) per ospitare una performance musicale con letture di brani classici e moderni e una visita guidata Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è uno dei 38 luoghi d'eccellenza della cultura italiana selezionati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'iniziativa "Una notte al Museo". Fino alla fine dell anno, l ultimo sabato di ogni mese, il museo riapre anche dalle 20 alle 24 con tante iniziative per rendere la fruizione della cultura la più ampia possibile e per offrire ai turisti che visitano il nostro Paese un opportunità indimenticabile. Allestito nel palazzo progettato nel 1500 da Biagio Rossetti per il nobile ferrarese Antonio Costabili, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara conserva le testimonianze di uno dei più interessanti ritrovamenti archeologici del XX secolo, la necropoli e l abitato di Spina, la città etrusca sul Po, in fregio alle sponde del Mar Adriatico (fine VI - metà III secolo a. C.), che ha restituito un nucleo di materiali giunto in gran parte integro fino a noi, grazie alle straordinarie condizioni ambientali delle antiche vestigia, naturalmente protette dalle acque della laguna di Comacchio. Negli ultimi anni il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara è stato al centro di una serie di iniziative tese a restituirgli il primato culturale che gli spetta, culminate prima nell'apertura della Sala delle piroghe e della Sala degli Ori, nel restauro del Giardino neo-rinascimentale e del Giardino di Levante, e nel 2011 nell'inaugurazione di quattro nuove sale al piano terra dedicate all abitato di Spina, ai popoli e alle scritture di Spina, ai culti e alla biblioteca virtuale. Le sezioni del Museo dedicate a Spina si articolano su due piani e presentano al pubblico materiali di eccezionale valore storico e artistico, testimonianza dei numerosi traffici commerciali intercorsi tra l antica città portuale etrusca, vissuta dalla fine del VI secolo a. C. alla metà del III secolo a. C., e il Mediterraneo e del suo rapporto privilegiato con Atene. Al piano terra è possibile visitare la Sala del Tesoro, la riallestita sala delle piroghe -affacciate entrambe sul Giardino di Mezzogiorno - e la sezione intitolata all abitato della città, che rappresenterà il nuovo inizio del percorso museale della realtà spinete. La Sala del Tesoro, la più famosa e riccamente decorata di Palazzo Costabili, realizzata tra il 1503 e il 1506 da Benvenuto Tisi detto il Garofalo, uno dei più importanti rappresentanti della scuola ferrarese rinascimentale, è stata riportata allo splendore dei colori originari a seguito di lunghi e accurati restauri. La sala delle piroghe ospita eccezionali reperti del III-IV secolo d. C.: due imbarcazioni monossili scoperte nel 1940 in Valle Isola, nei pressi Francisco de Zurbarán fu, insieme a Velázquez e Murillo, tra i protagonisti del Siglo de oro della pittura spagnola e di quel naturalismo raffinato che lasciò un eredità duratura nell arte europea. A rendere unico lo stile del pittore fu la sua capacità di tradurre gli ideali religiosi dell età barocca con invenzioni grandiose e al contempo quotidiane, plasmando forme di una tale essenzialità, purezza e poesia, da toccare profondamente l immaginario moderno, come traspare dall opera di quanti, da Manet a Morandi, fino a Picasso e Dalí, hanno guardato nei secoli successivi all opera del maestro sivigliano. In tempi più recenti, studi autorevoli ed esposizioni internazionali hanno definitivamente sancito il suo fondamentale contributo alla storia dell arte. Organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Centre for Fine Arts di Bruxelles, la monografica dedicata a Zurbarán è l oc- Francisco de Zurbarán, La visione di San Pietro Nolasco, 1629 Olio su tela, cm 179 x 223 Madrid, Museo Nacional del Prado

18 DATA NEWS on line - Agosto casione per ammirare per la prima volta in Italia i capolavori di uno dei massimi interpreti dell arte barocca e della religiosità controriformista. Francisco de Zurbarán, Madonna con Bambino e San Giovannino, 1658 Olio su tela, cm 138,4 x 106,6 The San Diego Museum of Art. Dono di Anne R. e Amy Putnam. Francisco de Zurbarán, Santa Casilda, c Olio su tela, cm 171 x 107 Madrid, Museo Thyssen- Bornemisza. Con questa rassegna, curata da Ignacio Cano con la consulenza di Gabriele Finaldi, la città di Ferrara intende rilanciare il proprio progetto culturale, teso a far conoscere al pubblico italiano autori di altissimo livello e interesse, ma poco noti nel nostro paese. Una rigorosa selezione di opere provenienti da musei e collezioni private europee e americane ripercorrerà le tappe salienti della carriera di Zurbarán. Dalle prove con le quali l artista si afferma sulla scena di Siviglia, la Firenze spagnola, come La visione di san Pietro Nolasco (1629, Madrid, Museo del Prado) o il più tardo San Francesco d Assisi nella sua tomba ( , Milwaukee Art Museum), segnate dal luminismo drammatico e contrastato della corrente del tenebrismo ispirata a Caravaggio e Ribera, alle opere successive al soggiorno madrileno e al contatto con Velázquez, improntate a un più sobrio lirismo, dove a prevalere sono atmosfere più chiare, felici scorci sul paesaggio e dettagli domestici, come ad esempio nell Immacolata Concezione con san Gioacchino e sant Anna (c , Edimburgo, Scottish National Gallery) o nella Vergine con il Bambino Gesù e san Giovannino (1662, Bilbao, Museo de Bellas Artes). Il percorso espositivo, scandito in sezioni cronologico-tematiche, metterà in evidenza il talento del pittore nell imporre un registro innovativo a generi e temi della tradizione. Stupiscono per la vena intima e immediata i soggetti legati all iconografia mariana, come mostrano quelle opere venate di una malinconia sospesa (La casa di Nazaret, c , Madrid, Fondo Cultural Villar Mir), o capaci di toccare corde di straordinario candore e tenerezza (Vergine bambina addormentata, c , Jerez de la Frontera, Cattedrale di San Salvador). E se il motivo dell estasi raggiunge vertici d ineguagliabile intensità, come nell Apparizione della Vergine a san Pietro Nolasco dipinta attorno al (Collezione privata), il tema della meditazione trova una delle sue interpretazioni più originali nel Cristo crocifisso con un pittore (c , Madrid, Museo del Prado), un dipinto in grado di trasmettere nella maniera più diretta il dialogo intimo tra l umano e il divino. Una delle punte più avanzate nella direzione del rinnovamento formale sono senza dubbio le nature morte e i temi allegorici, come Una tazza d acqua e una rosa (c.1630, Londra, The National Gallery) e Agnus Dei (c , San Diego Museum of Art). La raffinatezza poetica di questi dipinti, in cui gli oggetti sono collocati in uno spazio rarefatto e silenzioso, è affidata alla sobrietà della composizione, alla purezza delle forme e alla regia dei valori luminosi. In queste opere di piccolo formato, così come nelle nature morte disseminate in molte delle tele presenti in mostra, Zurbarán restituisce le forme come purificate dalla luce, in una visione cristallina del particolare e di silenziosa monumentalità. Tra le invenzioni più originali dell artista vi sono infine le grandi figure di santi, raffinate effigi che godettero di straordinaria popolarità e che furono realizzate in serie soprattutto per le colonie del Nuovo mondo. La sequenza riunita per questa mostra conta esiti notevoli come la Santa Casilda (c.1635, Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza), il Beniamino (c , Collezione privata) e la Sant Orsula (Genova, Palazzo Bianco), che testimoniano la capacità di ammantare gli episodi sacri di un fascino elegante, grazie alla ricercatezza delle pose, alla resa virtuosistica di stoffe preziose e alla tavolozza brillante. Queste figure maestose, rivolte verso l osservatore come protagonisti di un ritratto esercitano, oggi come allora, un fascino magnetico. Zurbaràn ( ) Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 14 settembre gennaio 2014 Mostra a cura di Ignacio Cano, con la consulenza scientifica di Gabriele Finaldi, organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Centre for Fine Arts di Bruxelles Aperto tutti i giorni: Aperto anche 1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio Informazioni e Prenotazioni Mostre e Musei tel diamanti@comune.fe.it IN HOC SIGNO VINCES ESPOSIZIONI TEMPORANEE DI OPERE D ARTE e DI FEDE IN OCCASIONE DELLE CELEBRAZIONI PER IL XVII CENTENARIO DELL EDITTO DI COSTANTINO (MILANO 313 d.c.) Nel 2013 vengono a sovrapporsi l Anno Costantiniano e l Anno della Fede. Il primo anniversario aperto il 28 ottobre del 2012 celebra i 1700 anni dalla Battaglia di ponte Milvio vinta da Costantino su Massenzio il 28 ottobre del 312 d.c. e il successivo Editto di Milano sulla tolleranza religiosa, promulgato nel febbraio del 313 d.c. da Costantino e Licinio, imperatori d Occidente e d Oriente. L Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI, ha avuto inizio l 11 ottobre 2012, nel cinquantesimo dall apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà nella solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell Universo, il 24 novembre L arch. Agostino BURECA, Soprintendente per i Beni Architettonici e per il Paesaggio, per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico per la Provincia di Arezzo, mentre illustra le opere esposte nella mostra. Al di là degli obiettivi politici che indussero gli imperatori pagani Costantino e Licinio a concedere la libertà di culto l Editto di Milano del 313 d.c. ha un significato epocale perché determina non solo la fine progressiva delle persecuzioni contro i cristiani ma, soprattutto, l atto di nascita della libertà religiosa, segna l initium libertatis dell uomo moderno. Cosa unisce a distanza di tanti secoli l Editto di Milano al Concilio Vaticano II? L arcivescovo di Milano, Angelo Scola, nell omelia tenuta per la festa di sant Ambrogio, Patrono di Milano, ha efficacemente osservato che con l Editto di Milano emergono per la prima volta nella storia le due dimensioni che oggi chiamiamo libertà religiosa e laicità dello Stato. Sono due aspetti decisivi per la buona organizzazione della società politica..... Non si può tuttavia negare che l Editto di Milano sia stato una sorta di inizio mancato. Gli avvenimenti che seguirono, infatti, aprirono una storia lunga e travagliata. La storica, indebita commistione tra il potere politico e la religione può rappresentare un utile chiave di lettura delle diverse fasi at-

19 19 DATA NEWS on line - Agosto 2013 traversate dalla storia della pratica della libertà religiosa. La situazione cambiò profondamente con la promulgazione della dichiarazione Dignitatis humanae. Quali sono le novità fondamentali dell insegnamento conciliare? Il Concilio, alla luce della retta ragione confermata e illuminata dalla divina rivelazione, ha affermato che l uomo ha diritto a non essere costretto ad agire contro la sua coscienza e a non essere impedito ad agire in conformità con essa. In questo modo, con la dichiarazione conciliare venne superata la dottrina classica della tolleranza per riconoscere che «la persona umana ha il diritto alla libertà religiosa», e che tale diritto «perdura anche in coloro che non soddisfano l obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa». Nella basilica si alterneranno lungo l intero anno eccezionali opere d Arte e di Fede connesse ai rivolgimenti costantiniani: dopo il prezioso reliquiario in avorio della Croce Santa (sec. X) della chiesa di San Francesco a Cortona, portato da frate Elia, contemporaneo di san Francesco, da Costantinopoli nel XIII secolo; viene esposto, dal 20 marzo al 20 giugno, il grande cartone (sec. XVII) dipinto da Pietro da Cortona per l arazzeria del cardinale Francesco Barberini, proveniente dalla Galleria Nazionale d Arte Antica di Roma, raffigurante Costantino abbatte gli idoli; seguirà (26 giugno - 6 ottobre) il monumentale architrave lapideo (sec. XII), già nel portale della chiesa di San Silvestro a Pisa, con la Leggenda della guarigione di Costantino per intercessione di papa Silvestro I; chiuderanno il ciclo (10 ottobre 6 gennaio) gli sportelli lignei dipinti di Arliquiera, attribuiti a Benedetto di Bindo, con episodi della Leggenda della Vera Croce insieme alla Peregrinatio Egeriae, prezioso manoscritto conservato presso la Biblioteca comunale di Arezzo, che descrive il viaggio a Gerusalemme e nei Luoghi Santi. Grazie alla grande bussola in vetro e al nuovo impianto di illuminazione a LED della basilica, anche a chiesa chiusa e nel buio della sera, le preziose opere d Arte e di Fede, con sullo sfondo le superfici affrescate della cappella Bacci con la Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca ed la grande Croce dipinta duecentesca attribuita dal Vasari a Margarito d Arezzo, emergeranno dall oscurità dell aula e ci auguriamo, attutendo gli affanni dell oggi, ci sproneranno a riflettere e a prefigurare, con coraggio e fiducia, un futuro migliore, consapevoli delle nostre radici cristiane e dei grandi momenti della Storia, richiamandoci al bene prezioso della libertà, alla solidarietà, al rispetto delle diversità culturali e religiose. (le foto sono di CIRINEI) Redattore: ALESSANDRO BENCI Informazioni Evento: Dal 20 marzo 2013 al 10 marzo 2014 Arezzo-Basilica di San Francesco Telefono: Nelle attuali società multietniche, interreligiose e interculturali, la libertà religiosa costituisce un valore fondamentale, tutelato dalle Carte Costituzionali dei Paesi democratici. Dove c è libertà religiosa c è maggiore dialogo e pace sociale o comunque i conflitti sono meno aspri e gli interessi tendono a bilanciarsi. E preoccupante sapere che nel XXI secolo in 123 Paesi non è assicurata libertà religiosa. Sono questioni che dovrebbero fare riflettere tutta l Europa ed in particolare preoccupare noi italiani, posti al centro del Mediterraneo e protesi verso i Paesi frontalieri del tormentato Nord Africa e Medio Oriente. Ancora una volta è l Arte che sublima e internazionalizza la provincia; Piero della Francesca e gli affreschi della Leggenda della vera Croce diventano l elemento catalizzatore che investe Arezzo e la incorona Città della Cultura. Gli affreschi di Piero, patrimonio dell Umanità, ci pongono al centro dell attenzione e ci consentono di incrociare la Storia e di entrare da protagonisti nel vivo del dibattito politico e culturale su un tema, quello della libertà religiosa e culturale, oggi particolarmente attuale. Molti saggi e contributi scientifici presenti nel catalogo della mostra l Editto di Milano e il Tempo della Tolleranza /Costantino 313 d.c., aperta a Milano, dedicano ampio spazio agli affreschi della Basilica di San Francesco. Non potevamo rimanere inerti e insensibili al fiorire di iniziative volte alla celebrazione e all approfondimento critico di un evento storico epocale che nato per consentire la libertà di culto (pax deorum), gettò anche le basi del primato della chiesa romana dell intolleranza religiosa e del rapporto che ancora lega politica, potere e religione. DA DONATELLO A LIPPI. Officina Pratese Prato, Museo di Palazzo Pretorio Dal 14 settembre 2013 al 13 gennaio 2014 Una grande mostra fa rivivere uno dei momenti magici dell intera storia dell arte italiana, quello vissuto nel Quattrocento dalla città di Prato quando qui operarono molti tra i maggiori artisti italiani dell epoca. Filippo Lippi e bottega, Assunta con Santa Margherita, donatrice, San Gregorio magno, San Tommaso, Sant Agostino e l arcangelo Raffaele con Tobiolo, Prato, Museo di Palazzo Pretorio. Da Donatello a Lippi. Officina Pratese, curata da Andrea De Marchi e Cristina Gnoni Mavarelli, è l evento atteso che riporterà in città i capolavori realizzati dai buoni maestri del rinascimento e oggi dispersi nei musei di mezzo mondo.

20 DATA NEWS on line - Agosto La mostra è promossa dal Comune di Prato con la collaborazione tecnico-scientifica della Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, ed Etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia e Prato, con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Prato, e la collaborazione di MondoMostre, tra i principali organizzatori di eventi culturali in Italia, e di CoopCulture, azienda specializzata nel settore dei beni e delle attività culturali in Italia. Intorno alla fabbrica della prepositura di Santo Stefano (poi cattedrale) presero forma imprese memorabili, da annoverare fra gli episodi più singolari ed affascinanti del primo Rinascimento. Per il pulpito destinato a mostrare la reliquia della Sacra Cintola, per gli affreschi della cappella dell'assunta e della cappella maggiore, per altri arredi vennero chiamati artisti della grandezza di Donatello, Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Paolo Uccello e Filippo Lippi. A loro va aggiunto il figlio di fra Filippo, Filippino, che da Prato prese le mosse e a Prato tornò a lavorare da anziano. Su tutto domina la figura carismatica di Filippo Lippi, che fra gli anni '50 e '60 del Quattrocento tenne aperto il cantiere degli affreschi di Santo Stefano e del Battista, nella cappella maggiore del Duomo. Altre sue opere in mostra documentano la fantasia eccitata e le estenuate eleganze di questa splendida maturità. Intorno a lui si formarono pittori che meritano di essere meglio conosciuti, come il Maestro della Natività di Castello o Fra Diamante. Prima di Lippi le figure di maggiore spicco che operarono per Prato furono Donatello e Paolo Uccello. Entrambi presenti in città nel loro periodo giovanile, realizzano opere che testimoniano la sperimentazione e la strada intrapresa dalle loro rispettive ricerche artistiche. Del primo è esposta La Madonna col Bambino fra due Angeli, sottovalutato capolavoro giovanile, conservata a Prato. Anche Paolo Uccello quando viene chiamato ad affrescare nel Duomo di Prato, era un giovane in ricerca e la mostra offrirà l occasione storica di raccogliere per la prima volta al mondo praticamente tutte le opere di questa irrequieta giovinezza, fra gli anni '20 e '30 del Quattrocento, ancora in bilico tra fiammate goticheggianti e una narrazione più realistica e penetrante. Da Donatello a Lippi Officina pratese Museo di Palazzo Pretorio - Piazza del Comune, Prato Apertura al pubblico: Dal 13 settembre 2013 al 13 gennaio 2014 Orari: Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 Chiuso il martedì e il 25 dicembre La biglietteria chiude un'ora prima Informazioni e prenotazioni: Tel Biglietti di ingresso: 10,00 intero 7,00 ridotto di legge e convenzioni (forze dell'ordine e militari, ragazzi fino a 26 anni, adulti oltre i 65 anni, insegnanti in attività), gruppi prenotati da lunedì a venerdì 4,00 scuole (da lunedì a venerdì) Gratuito: bambini fino a 6 anni, giornalisti accreditati, ICOM, ICCROM, 1 accompagnatore per ogni 10 alunni, guide turistiche, interpreti e accompagnatori della Regione Toscana, disabili e invalidi più 1 accompagnatore 11,00 biglietto integrato Mostra e Duomo di Prato IL PREMIO LETTERATURA GIALLA DI CAMAIORE COMPIE DIECI ANNI. LA SERATA FINALE VENERDI 30 AGOSTO AL TEATRO DELL OLIVO DI CAMAIORE di Luisa Chiumenti Il 30 agosto alle 21 sul palco dello storico teatro dell Olivo a Camaiore, il Premio Camaiore di letteratura gialla, che ha festeggiato importanti esponenti di tale genere letterario (da Faletti a Carlotto, da Carofiglio a Malvaldi), festeggerà la sua decina edizione scegliendo il suo decimo vincitore. Lo storico teatro dell Olivo a Camaiore Filippo Lippi e bottega, Assunta con Santa Margherita, donatrice, San Gregorio magno, San Tommaso, Sant Agostino e l arcangelo Raffaele con Tobiolo, Prato, Museo di Palazzo Pretorio. La mostra vuole offrire, attraverso una scelta di opere tutte di grande qualità, alcuni squarci di luce su queste personalità, per aiutare a capire meglio quanto a Prato di loro è rimasto. Al tempo stesso si prefigge alcune operazioni esemplari di ricostruzione di opere che erano a Prato e che sono state smembrate, riunendo predelle e pale ora divise fra i musei pratesi e le collezioni straniere (l'assunta di Zanobi Strozzi dipinta per il Duomo, ora a Dublino, e la predella del Museo di Palazzo Pretorio; il capolavoro del Maestro della Natività di Castello, la pala di Faltugnano ora nel Museo dell'opera del Duomo, la cui predella è spartita fra la National Gallery di Londra e la Johnson Collection di Philadelphia). Saranno così riportati a Prato capolavori che si trovano in importanti musei stranieri, come la pala di Budapest di Fra Diamante, proveniente dall oratorio di San Lorenzo, con un doveroso omaggio al genio di Filippino Lippi, grazie alle opere della giovinezza e del suo ritorno a Prato nella piena maturità artistica. Uno spettacolo per gli occhi ed i sensi, insomma. E insieme una ricognizione rigorosa di un momento artistico che ha ancora molti aspetti da svelare. Troveremo una coppia di finalisti, quella composta da Giovanni Cocco e Amneris Magella, autori di Ombre sul Lago per Guanda; la scrittura a quattro mani vanta infatti nel giallo italiano una ben importante e ricca tradizione: dagli immensi Fruttero a Lucentini alle strane coppie Valpreda e Colaprico, Guccini e Macchiavelli. Ma se il 30 agosto sul palco del Teatro dell'ulivo ci sarà anche una scrittrice, dunque, va registrato che, nel complesso, fra i finalisti del Premio Camaiore di Letteratura Gialla le donne sono state una presenza numericamente esigua. Sono state presentissime, invece, nelle nostre giurie tecniche, e addirittura in maggioranza in quella popolare. Eppure il giallo italiano deve tanto a una scrittrice, traduttrice e curatrice come Laura Grimaldi. E non poche sono state negli ultimi anni le firme femminili, anche esordienti, nel thriller e nel poliziesco. Forse l'italia non ha ancora trovato la sua Gimenez Bartlett o la sua Vargas. Se la troverà, e speriamo che succeda presto, qualcosa ci dice che poco prima passerà dal palco dal Teatro dell'olivo di Camaiore. Appuntamento dunque per il 30 agosto 2013, con interessanti sorprese. Per informazioni: Studio Brandi /

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