CREA: ECCO LA BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITA GARANTITA
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- Antonietta Bertoni
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1 CREA: ECCO LA BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITA GARANTITA A cura dell Ufficio Stampa
2 Miglioramento genetico e gluten free, così birra del futuro Dal Crea piano integrazione tra mondo ricerca e microbirrifici Redazione ANSA ROMA 26 ottobre :14 - ROMA - Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell'ottica di un approccio "zero waste". Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal Crea, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest'impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un'attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall'altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell'export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite).
3 Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l'esigenza d'innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% "made in Italy". In questo contesto il Crea, nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l'iniziativa "Birraverde" tesa a ricostruire la struttura economico-produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di "Birraverde" hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall'altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il Crea sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un'altra sfida per il settore, cui il Crea sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L'impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l'occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l'uso improprio del territorio e l'abbandono di aree coltivate. «Le riflessioni di oggi - ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del Crea - gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all'incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il Crea può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo".
4 SOSTENIBILITA': LA BIRRA DEL FUTURO? E' GREEN E DI QUALITA' (2) = (AdnKronos) - In questo contesto il Crea, nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l'iniziativa ''Birraverde'' tesa a ricostruire la struttura economico-produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di ''Birraverde'' hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall'altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai Psr. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90% delle materie prime utilizzate, che il Crea sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. (segue) (Ler/AdnKronos) ISSN OTT-16 11:49
5 SOSTENIBILITA': LA BIRRA DEL FUTURO? E' GREEN E DI QUALITA' = Roma, 26 ott. - (AdnKronos) - Una birra artigianale 100% made in Italy, con una filiera corta a Km zero e un approccio 'zero rifiuti'. E' la birra del futuro che punta sì alla qualità ma anche allo sviluppo sostenibile. Il tema è stato discusso in occasione del convegno 'Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola' organizzato dal Crea, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell'ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest'impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un'attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall'altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell'export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l'esigenza d'innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% ''made in Italy''. (segue) (Ler/AdnKronos) ISSN OTT-16 11:49
6 MADE IN ITALY. CREA: ECCO BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITÀ GARANTITA (DIRE) Roma, 26 ott. - Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell''ottica di un approccio "zero waste". Di questo e molto altro ancora si e'' discusso oggi nel convegno Criticita'' ed opportunita'' per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal Crea, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell''ambito delle attivita'' della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia e'' un fenomeno recente che e'' esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest''impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un''attivita'' imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualita'' e originale e dall''altro le nuove opportunita'' imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell''export e una sostanziale stabilita'' dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore e'' forte l''esigenza d''innovazione e sostenibilita'', con la necessita'' di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% "made in Italy". In questo contesto il Crea, nell''ambito delle attivita'' della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l''iniziativa "Birraverde" tesa a ricostruire la struttura economico-produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di "Birraverde" hanno evidenziato una serie di potenzialita'' e criticita'' legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessita'' legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, cosi'' come della sostenibilita'' ambientale del processo produttivo e dall''altro le opportunita'' connesse ai finanziamenti previsti dai Psr. Cosi'' in un comunicato il Crea.(SEGUE) (Comunicati/Dire) 11: NNNN
7 MADE IN ITALY. CREA: ECCO BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITÀ GARANTITA -2- (DIRE) Roma, 26 ott. - Una delle sfide principali per il settore e'' rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90% delle materie prime utilizzate, che il Crea sta affrontando attraverso soluzioni gia'' sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilita'' ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditivita'' aziendale. Altra questione spinosa e'' rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un''altra sfida per il settore, cui il Crea sta facendo fronte, e'' la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L''impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l''occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l''uso improprio del territorio e l''abbandono di aree coltivate. "Le riflessioni di oggi gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialita'' legate all''incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualita'', competitivita'' e sostenibilita'' delle produzioni brassicole. In tal senso il Crea puo'' promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitivita'' economica dei microbirrifici e la loro sostenibilita'' ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo", ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del Crea. (Comunicati/Dire) 11: NNNN
8 AGROALIMENTARE: CREA "ECCO BIRRA FUTURO,SOSTENIBILE E QUALITÀ GARANTITA" ROMA (ITALPRESS) - Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell'ottica di un approccio "zero waste". Di questo e molto altro ancora si e' discusso oggi nel convegno Criticita' ed opportunita' per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell'ambito delle attivita' della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia e' un fenomeno recente che e' esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest'impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un'attivita' imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualita' e originale e dall'altro le nuove opportunita' imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5 mila under 35, con una crescita del +10% dell'export e una sostanziale stabilita' dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore e' forte l'esigenza d'innovazione e sostenibilita', con la necessita' di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% "made in Italy". In questo contesto il CREA, nell'ambito delle attivita' della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l'iniziativa "Birraverde" tesa a ricostruire la struttura economicoproduttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di "Birraverde" hanno evidenziato una serie di potenzialita' e criticita' legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessita' legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, cosi' come della sostenibilita' ambientale del processo produttivo e dall'altro le opportunita' connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. (ITALPRESS) - (SEGUE). sat/com 26-Ott-16 11:04 NNNN
9 AGROALIMENTARE: CREA "ECCO BIRRA FUTURO,SOSTENIBILE E QUALIT Una delle sfide principali per il settore e' rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni gia' sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilita' ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditivita' aziendale. Altra questione spinosa e' rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un'altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, e' la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L'impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l'occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l'uso improprio del territorio e l'abbandono di aree coltivate. "Le riflessioni di oggi - ha commentato Ida Marandola, direttore generale del CREA - gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialita' legate all'incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualita', competitivita' e sostenibilita' delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA puo' promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitivita' economica dei microbirrifici e la loro sostenibilita' ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo". (ITALPRESS). sat/com 26-Ott-16 11:04 NNNN
10 CREA: ECCO LA BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITA GARANTITA Pubblicato il 26/10/2016 at 14:04 Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste. Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende
11 specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate. «Le riflessioni di oggi ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
12 (AGENPARL) Roma, 26 ottobre 16 Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste. Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicolaorganizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate. «Le riflessioni di oggi ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la
13 competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
14 Crea, la birra del futuro è sostenibile e di qualità garantita Pubblicato: 27 Ottobre 2016 Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste". Di questo e molto altro ancora si è discusso nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate. «Le riflessioni ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
15 Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e ospitalità Mercoledì 26 Ottobre 2016 aggiornato alle 12: articoli in archivio Sostenibile e di qualità garantita È la birra del futuro Pubblicato il 26 Ottobre :19 Nel settore della birra è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera a km zero per una birra artigianale 100% made in Italy; se ne è discusso al convegno del Crea Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste". Di questo e molto altro ancora si è discusso nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal Crea, con il suo centro di politiche e bioeconomia nell ambito delle attività della Rete rurale nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato.
16 Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a km zero per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il Crea, nell ambito delle attività della Rete rurale nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico-produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai Psr. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90% delle materie prime utilizzate, che il Crea sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il Crea sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate. «Le riflessioni di oggi - ha commentato Ida Marandola, direttore generale del Crea - gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate
17 all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il Crea può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
18 CREA: ECCO LA BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITA GARANTITA Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste". Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicolaorganizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economicoproduttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate.
19 «Le riflessioni di oggi C ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA C gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo». Roma 26 ottobre
20 CREA, la birra del futuro è sostenibile e di qualità garantita mercoledì, 26 ottobre 2016, 15:16 Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste. Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle
21 coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate. «Le riflessioni di oggi ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
22 26 Ottobre 2016 CREA: ECCO LA BIRRA DEL FUTURO, SOSTENIBILE E DI QUALITA GARANTITA Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste. Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicolaorganizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate.
23 «Le riflessioni di oggi ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
24 La birra del futuro Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste. Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicolaorganizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy. In questo contesto il CREA, nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale, ha avviato l iniziativa Birraverde tesa a ricostruire la struttura economico produttiva del comparto delle birre artigianali e contemporaneamente incentivare i processi di cooperazione tra gli attori della filiera. I primi risultati di Birraverde hanno evidenziato una serie di potenzialità e criticità legate alla valorizzazione della filiera brassicola. Da un lato le necessità legate allo sviluppo delle coltivazioni cerealicole e del luppolo fresco, così come della sostenibilità ambientale del processo produttivo e dall altro le opportunità connesse ai finanziamenti previsti dai PSR. Una delle sfide principali per il settore è rappresentata dalla gestione, secondo un modello di economia circolare, degli scarti di produzione (trebbie, lieviti esausti e acque di processo) pari a circa il 90 % delle materie prime utilizzate, che il CREA sta affrontando attraverso soluzioni già sperimentate dalla ricerca e pronte per il trasferimento alle imprese. La possibilità ad esempio di recuperare e valorizzare le trebbie, attualmente conferite a titolo gratuito ad aziende zootecniche, attraverso la produzione di biochar o pellet per usi energetici, con aumento della redditività aziendale. Altra questione spinosa è rappresentata dalle acque di processo, attualmente scaricate in fogna o ritirate da aziende specializzate, che potrebbero essere recuperate e riutilizzate direttamente in azienda con un notevole risparmio sui costi di produzione. Un altra sfida per il settore, cui il CREA sta facendo fronte, è la realizzazione di birre a basso contenuto in glutine, utilizzando cereali quali il sorgo bianco per uso alimentare, il frumento monococco e il Tritordeum. L impiego di queste materie prime potrebbe rappresentare l occasione per lo sviluppo di una nuova filiera brassicola sostenibile, a forte connotazione territoriale, favorendo il recupero di aree rurali marginali per contrastare l uso improprio del territorio e l abbandono di aree coltivate.
25 «Le riflessioni di oggi ha commentato Ida Marandola, Direttore Generale del CREA gettano una luce su un settore in forte espansione, foriero di potenzialità legate all incentivazione e alla valorizzazione della filiera, per aumentare qualità, competitività e sostenibilità delle produzioni brassicole. In tal senso il CREA può promuovere soluzioni innovative in grado di aumentare la competitività economica dei microbirrifici e la loro sostenibilità ambientale attraverso la realizzazione di una piena integrazione tra mondo della ricerca e mondo produttivo».
26 CREA: ecco la birra del futuro, sostenibile e di qualità garantita Autore : rassegna Stampa CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria Pubblicato il : Dal miglioramento genetico alla birra gluten free, passando per la valorizzazione e il riutilizzo degli scarti generati dal processo produttivo nell ottica di un approccio zero waste. Di questo e molto altro ancora si è discusso oggi nel convegno Criticità ed opportunità per lo sviluppo sostenibile della filiera brassicola organizzato dal CREA, con il suo centro di Politiche e Bioeconomia nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale. La produzione della birra artigianale in Italia è un fenomeno recente che è esploso negli ultimi anni, registrando nel triennio un aumento delle imprese del 143% rispetto al triennio precedente. Protagonisti di quest impennata sono prevalentemente i giovani, under 35, che hanno trasformato la loro passione in un attività imprenditoriale strutturata e dinamica, cogliendo da un lato le richieste di un prodotto artigianale di qualità e originale e dall altro le nuove opportunità imprenditoriali offerte dal mercato. Il settore, secondo le ultime stime, infatti, offre lavoro a circa 5mila under 35, con una crescita del +10% dell export e una sostanziale stabilità dei consumi (29,2 litri annui pro capite). Nonostante i numeri in continuo crescendo, nel settore è forte l esigenza d innovazione e sostenibilità, con la necessità di arrivare a definire una filiera corta a Km 0 per una birra artigianale 100% made in Italy Vedi articolo
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