RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011

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3 RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011

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5 Relazioni e Bilancio esercizio Banca Popolare di Bergamo Società per Azioni Capitale Sociale: Euro ,00 interamente versato Codice Fiscale e numero di iscrizione al Registro Imprese di Bergamo Sede Sociale e Direzione: Piazza Vittorio Veneto, Bergamo Appartenente al Gruppo UBI Banca Aderente al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Soggetta all attività di direzione e coordinamento di Unione di Banche Italiane S.c.p.A. 3

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7 Indice La nostra Missione... 6 Cariche Sociali e Direzione Generale... 7 Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca... 8 Il Rating... 9 Principali dati e indicatori Relazione sulla Gestione Lo scenario di riferimento L attività della Banca Popolare di Bergamo nel Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Prospetti di bilancio riclassificati L attività di ricerca e sviluppo Rapporti contrattuali con Società del Gruppo Altre informazioni Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio Evoluzione prevedibile della gestione Proposte all assemblea Avviso di convocazione dell Assemblea ordinaria Attestazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Dirigente Preposto ai sensi dell art. 154-bis del D. Lgs. 58/ Prospetti Contabili Stato Patrimoniale Conto Economico Prospetto della Redditività Complessiva Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Rendiconto Finanziario La Nota Integrativa Parte A - Politiche Contabili A.1 - Parte Generale Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 Principi generali di redazione Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Sezione 4 Altri aspetti Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio A.3 - Informativa sul fair value Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale Parte C - Informazioni sul Conto Economico Parte D - Redditività complessiva Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Sezione 1 Rischio di credito Sezione 2 Rischi di mercato Sezione 3 Rischio di liquidità Sezione 4 Rischi operativi Parte F - Informazioni sul patrimonio Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d azienda Parte H - Operazioni con parti correlate Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte L - Informativa di settore Allegati al Bilancio d esercizio Articolazione territoriale Relazione della Società di Revisione Relazione del Collegio Sindacale

8 La nostra Missione Creare valore per i clienti e per tutti i nostri stakeholder, generando profitto in maniera sostenibile nel tempo attraverso la capacità di interpretare, servire e favorire lo sviluppo economico e il benessere sociale dei territori in cui operiamo. Lavoriamo ogni giorno con la passione, l esperienza e la capacità di armonizzare tradizione e innovazione, per fornire alle famiglie e alle imprese prodotti e servizi bancari, finanziari e assicurativi di eccellenza, costruendo con i clienti e con tutti gli stakeholder relazioni durature fondate sulla fiducia. (da La Carta dei Valori del Gruppo UBI Banca, approvata il 29 gennaio 2008) 6

9 Cariche Sociali e Direzione Generale CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente (*) Emilio Zanetti Vice Presidenti (*) Antonio Parimbelli ( 1 ) (*) Antonio Bulgheroni (*) Guido Lupini ( 2 ) Consiglieri Paolo Agnelli ( 3 ) (*) Mauro Bagini Alberto Barcella Rossano Breno ( 3 ) (*) Pierpaolo Camadini Mario Comana Giacomo Fustinoni ( 1 ) Paolo Alberto Lamberti Francesco Lechi Victor Massiah Raffaele Rizzardi Marino Augusto Vago Laura Viganò (*) componenti del Comitato Esecutivo COLLEGIO SINDACALE Presidente Sindaci effettivi Sindaci supplenti Ferruccio Rota Sperti Antonio Amaduzzi Luigi Piantoni Alberto Carrara Maurizio Vicentini DIREZIONE GENERALE Direttore Generale Condirettore Generale Vice Direttore Generale Giuseppe Masnaga Osvaldo Ranica Silvano Manella Riccardo Tramezzani SOCIETÀ DI REVISIONE KPMG S.p.A. DIRIGENTE PREPOSTO ex art. 154 bis T.U.F. Elisabetta Stegher - Aggiornato al 12 marzo ( 1 ) I Consiglieri Fustinoni Avv. Giacomo e Parimbelli Dott. Antonio hanno rassegnato le proprie dimissioni nel mese di settembre ( 2 ) Il Consigliere Lupini Dott. Guido è stato nominato Vice Presidente nella seduta del C.d.A. del 25 ottobre ( 3 ) I Consiglieri Agnelli Sig. Paolo e Breno Sig. Rossano sono stati cooptati nella seduta del C.d.A. del 20 febbraio

10 Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca 8 Si segnala che con efficacia 27 febbraio 2012, il Gruppo ha posto in essere una serie di chiusure/riqualificazioni che hanno interessato più Banche rete.

11 Il Rating A partire dai mesi estivi, in parallelo con l acuirsi della crisi sui debiti sovrani, tutte le agenzie hanno rivisto, in più riprese, i giudizi assegnati all Italia. A loro volta, i downgrade del debito della Repubblica Italiana hanno dato luogo a generalizzate revisioni al ribasso dei rating assegnati alle banche italiane, fra le quali UBI Banca. Il 19 settembre 2011, a conclusione del processo di revisione avviato il 20 maggio, Standard & Poor s ha abbassato il rating della Repubblica Italiana di un notch, da A+ ad A con Outlook Negativo. Il 13 gennaio 2012, nell ambito di una più generalizzata revisione di 16 paesi dell Euro zona, in Credit Watch con possibili implicazioni negative dal dicembre 2011, l Agenzia ha abbassato di altri 2 notch il rating a lungo termine del nostro Paese, portandolo da A a BBB+, sempre con Outlook Negativo. In seguito al primo downgrade, il 18 ottobre, S&P aveva comunicato il declassamento del BICRA (Bank Industry Country Risk) dell Italia, il giudizio che sintetizza la visione sulle forze e debolezze proprie di ciascun sistema bancario, portandolo da 2 a 3 (secondo una scala dove 1 equivale al migliore). Tale peggioramento aveva dato luogo ad una serie di interventi su un ampio numero di banche e istituzioni finanziarie italiane: con riferimento specifico ad UBI Banca, il rating a lungo termine era stato ridotto da A ad A-, con Outlook Stabile, mentre il rating a breve termine era passato da A-1 ad A-2. Il 10 febbraio 2012, per effetto dell ulteriore declassamento del debito sovrano e del conseguente peggioramento del BICRA italiano (da 3 a 4), l agenzia ha attuato una serie di azioni negative su 37 istituzioni finanziarie italiane, tra le quali anche UBI Banca il cui rating a lungo termine è stato nuovamente abbassato da A- a BBB+, con Outlook Negativo. Il 4 ottobre 2011, a conclusione della revisione avviata il 23 giugno, Moody s ha diminuito di tre livelli (notch) il rating sui titoli del debito pubblico italiano, da Aa2 ad A2 con Outlook Negativo. Il 13 febbraio 2012, nell ambito di un più ampio esame dei rating sovrani europei, il rating dell Italia è stato nuovamente abbassato, da A2 ad A3, sempre con Outlook Negativo. Il primo intervento era stato seguito, il 5 ottobre, da un estesa manovra di riduzione dei rating a medio lungo termine delle banche italiane, di entità compresa fra 1 e 3 notch, anche in relazione ad una revisione delle assunzioni sul supporto sistemico incorporato in tali rating dopo il downgrade del debito sovrano. In tale contesto il rating sui depositi a lungo termine di UBI Banca era stato portato da A2 ad A3 (-1 notch) con Outlook Stabile mentre il rating a breve termine era sceso da P-1 a P-2. Era invece rimasto invariato il Bank Financial Strenght Rating, che il 1 settembre 2011 era stato diminuito da C a C-, con Outlook Stabile1, per riflettere l impatto del difficile contesto operativo italiano sulla redditività aziendale, ed in particolare sulla possibilità di un miglioramento significativo nel breve periodo. Il 15 febbraio 2012, in considerazione di un contesto di riferimento reso difficile dagli avversi e prolungati impatti della crisi dell euro, Moody s ha annunciato una generalizzata revisione per possibile downgrade dei rating di 114 istituzioni finanziarie operanti in 16 paesi europei, tra le quali anche UBI Banca. Il 7 ottobre 2011 Fitch Rating ha ridotto di un notch il rating a lungo termine della Repubblica Italiana, da AA- ad A+, con Outlook Negativo. Il 27 gennaio 2012, nell ambito di un intervento su sei Paesi dell Euro-zona (posti in Rating Watch Negativo il 16 dicembre), il giudizio sull Italia è stato peggiorato da A+ ad A- (-2 notch), sempre con Outlook Negativo. Dopo il primo declassamento italiano, l 11 ottobre l Agenzia aveva operato una serie di riduzioni sui rating delle cinque maggiori banche italiane: in tale ambito, il rating a lungo termine di UBI Banca era stato portato da A ad A-, con Outlook Negativo, il Viability Rating da a ad a-, il rating a breve da F1 a F2. Il 6 febbraio 2012, in seguito all ulteriore downgrade dell Italia, Fitch ha rimosso i Rating Watch Negativi attribuiti il 20 dicembre operando una nuova serie di tagli alle valutazioni 1 La riduzione del Bank Financial Strenght Rating era stata accompagnata da una diminuzione del rating sui depositi a lungo termine da A1 ad A2 con Outlook negativo. 9

12 sulle principali banche italiane. Nel caso di UBI Banca, il rating a lungo termine ed il Viability Rating sono stati ridotti da A-/a- a BBB+/bbb+, sempre con Outlook Negativo. Le tabelle di seguito riportate riepilogano i giudizi di rating attualmente assegnati al Gruppo dalle tre agenzie internazionali. STANDARD & POOR S (i) L Issuer Credit Rating riflette il giudizio sul merito creditizio Short-term Counterparty Credit Rating (i) A-2 intrinseco della banca unitamente ad una valutazione del potenziale Long-term Counterparty Credit Rating (i) BBB+ futuro supporto che la banca Stand Alone Credit Profile (SACP) (ii) bbb+ potrà ricevere in caso di difficoltà (dal governo o dal gruppo di Outlook Negativo appartenenza). Breve termine: capacità di ripagare il debito con durata inferiore ad un anno (A-1+: miglior rating C: peggior rating) Lungo termine: capacità di pagamento degli interessi e del capitale su debiti di durata superiore ad 1 anno (AAA: miglior rating D: default) (ii) Il SACP rappresenta il giudizio sul merito creditizio intrinseco della banca, in assenza di supporto esterno (da parte del governo o del gruppo di appartenenza). Viene ottenuto partendo da un Anchor SACP che sintetizza la valutazione dei rischi economici e industriali propri del settore bancario italiano, poi rettificato per tenere conto di specifici fattori della banca quali la capitalizzazione, la posizione commerciale, l esposizione al rischio, la raccolta e la situazione di liquidità, valutati anche in ottica comparativa. MOODY'S Long-term debt and deposit rating (I) Short-term debt and deposit rating (II) Bank Financial Strength Rating (BFSR) (III) Baseline Credit Assessment (BCA) (IV) A3 on review for possible dow ngrade Prime-2 on review for possible dow ngrade C- on review for possible dow ngrade Baa1 on review for possible dow ngrade (I) Capacità di rimborso del debito in valuta locale a lungo termine (scadenza pari o superiore a 1 anno). Attraverso la metodologia JDA (Joint Default Analysis) questo rating associa alla solidità finanziaria intrinseca (Bank Financial Strength Rating) la valutazione circa le probabilità di intervento, in caso di necessità, da parte di un supporto esterno (azionisti, gruppo di appartenenza o istituzioni ufficiali) (Aaa: miglior rating C: default) (II) Capacità di rimborso del debito in valuta locale a breve termine (scadenza inferiore a 1 anno) (Prime -1: massima qualità Not Prime: grado speculativo) (III) Questo rating non si riferisce alla capacità di rimborso del debito, ma prende in considerazione la solidità finanziaria intrinseca della banca (attraverso l analisi di fattori quali l articolazione territoriale, la diversificazione dell attività, i fondamentali finanziari), in assenza di supporti esterni (A: miglior rating E: peggior rating) (IV) Il Baseline Credit Assessment rappresenta l equivalente del Bank Financial Strength Rating nella scala tradizionale dei rating a lungo termine. 10

13 FITCH RATINGS Short-term Issuer Default Rating (1) Long-term Issuer Default Rating (2) Viability Rating (3) miglior rating - D: default) (1) Capacità di rimborso del debito nel breve termine (durata inferiore ai 13 mesi) (F1+: miglior rating - C: peggior rating) (2) Capacità di fronteggiare puntualmente gli impegni finanziari nel lungo termine indipendentemente dalla scadenza delle singole obbligazioni. Questo rating è un indicatore della probabilità di default dell emittente (AAA: (3) Valutazione della solidità intrinseca della banca, vista nell ipotesi in cui la stessa non possa fare affidamento su forme di sostegno esterno (a: miglior rating - d: default). Dal 20 luglio 2011 il Viability Rating ha sostituito il Bank Individual Rating. (4) Giudizio sull eventuale probabilità, adeguatezza e tempestività di un intervento esterno (da parte dello Stato o di azionisti istituzionali di riferimento) nel caso la banca si trovasse in difficoltà (1: miglior rating - 5: peggior rating) (5) Questo rating costituisce un elemento informativo accessorio, strettamente correlato al Support Rating, in quanto identifica, per ogni livello del Support Rating, il livello minimo che, in caso di eventi negativi, potrebbe raggiungere l Issuer Default Rating. F2 BBB+ bbb+ Support Rating (4) 2 Support Rating Floor (5) Outlook (Long-term Issuer Default Rating) BBB Negativo 11

14 Principali dati e indicatori (in milioni di euro) BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.p.A. 31/12/ /12/2010 DATI PATRIMONIALI, ECONOMICI, OPERATIVI E DI STRUTTURA Crediti verso clientela di cui deteriorati Raccolta diretta da clientela Raccolta indiretta da clientela, compreso il risparmio assicurativo (al valore di mercato) Totale ricchezza finanziaria Patrimonio Netto (escluso utile di esercizio) Utile della operatività corrente al lordo delle imposte Utile dell'esercizio Numero dei dipendenti effettivi Numero sportelli bancari operativi INDICI DI STRUTTURA Crediti verso clientela/raccolta da clientela 99,22% 98,45% Raccolta gestita (compreso assicurazioni)/raccolta indiretta da clientela ordinaria 42,14% 40,79% INDICI DI REDDITIVITA', EFFICIENZA E PRODUTTIVITA' ROE (Utile dell'esercizio/patrimonio netto escluso utile dell'esercizio) 8,11% 4,98% ROE al netto delle componenti non ricorrenti 7,74% 5,18% COST/INCOME 1 (oneri operativi/proventi operativi) 56,58% 63,54% COST/INCOME 1 al netto delle componenti non ricorrenti 57,87% 62,75% COST/INCOME 2 (oneri operativi + rettifiche di valore su crediti/proventi operativi) 66,44% 76,05% COST/INCOME 2 al netto delle componenti non ricorrenti 67,73% 75,26% Tax rate 39,56% 41,51% Tax rate normalizzato 40,04% 41,05% Margine di interesse/proventi operativi 59,72% 57,68% Commissioni nette/proventi operativi 37,47% 39,30% Commissioni nette/spese del personale al netto delle componenti non ricorrenti 111,54% 111,43% Rettifiche nette su crediti/crediti verso clientela 0,42% 0,47% INDICI DI RISCHIOSITA' Sofferenze/crediti verso clientela 2,29% 1,74% Crediti deteriorati/crediti verso clientela 6,18% 5,24% % copertura sofferenze 37,26% 39,32% % copertura totale crediti deteriorati 21,94% 21,31% % copertura crediti in bonis 0,51% 0,49% COEFFICIENTI PATRIMONIALI (*) Patrimonio di base/attività di rischio ponderate 16,33% 16,23% Patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate 18,48% 18,38% (*) Le attività di rischio ponderate utilizzate per la determinazione dei coefficienti esposti comprendono lo sconto del 25% previsto per le Banche appartenenti ad un Gruppo Bancario che a livello consolidato rispetti il requisito minimo obbligatorio. Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nel capitolo Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico riclassificati. 12

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17 Lo scenario di riferimento In un contesto generale già caratterizzato da crescenti difficoltà nel superamento della grande crisi del , l anno appena concluso si è contraddistinto per un deciso aggravarsi delle tensioni sui debiti sovrani che, partendo dalla Grecia 2, si sono rapidamente estese a buona parte dei Paesi dell area euro, in particolare Italia e Spagna, assumendo così rilevanza sistemica. Ne è conseguito un aumento della volatilità ed un accentuazione del fenomeno di flight to quality verso i titoli pubblici di Stati Uniti e Germania, che ha dato luogo nei mesi estivi a pesanti ribassi dei corsi azionari e obbligazionari privati in particolare nel comparto bancario in ragione dell esposizione al rischio sovrano dovuta ai titoli pubblici in portafoglio e ad un deflusso di capitali dai Paesi emergenti. Contemporaneamente è tornata a farsi difficile la situazione sui mercati interbancari della zona euro, segnale delle rinnovate difficoltà di finanziamento a breve termine delle banche, con un aumento del ricorso ai finanziamenti e ai depositi di liquidità presso la BCE. I differenziali di rendimento dei titoli di Stato dell area euro rispetto al bund tedesco hanno raggiunto nuovi massimi, dall introduzione dell euro, in Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Belgio e Francia, nonostante gli ingenti acquisti effettuati dalla BCE nell ambito del Securities Markets Programme. Le tensioni sull Italia hanno determinato dall estate un forte aumento dello spread dei BTP decennali rispetto agli analoghi bund tedeschi fino ai 550 punti base di novembre, riflettendo le incertezze che hanno accompagnato dapprima l approvazione della seconda manovra di finanza pubblica in agosto e Punti base Spread BTP-Bund decennali 0 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Grafico n. 1 successivamente la presentazione del piano di rilancio dell economia 3. L insediamento del nuovo Governo e i provvedimenti assunti in tema di consolidamento dei conti pubblici e di liberalizzazioni hanno contribuito ad un attenuazione del premio per il rischio, divenuta più evidente solo a partire dalla seconda metà di gennaio 2012 per le scadenze decennali 4. La crisi di fiducia ha messo in luce una serie di mancanze strutturali nella costruzione originaria dell area monetaria comune e per riflesso, dell Unione Europea. In particolare hanno nuociuto la mancanza di una chiara attribuzione di sovranità agli organismi europei e l incapacità di conseguire un adesione convinta delle 2 Nel corso della primavera 2011 è nuovamente precipitata la posizione della Grecia, i cui ritardi nel processo di aggiustamento fiscale hanno rischiato di compromettere l erogazione di una tranche di aiuti necessaria per far fronte al rimborso dei titoli in scadenza. A fine giugno, il rischio concreto di una ristrutturazione imminente del debito ha indotto il Parlamento greco ad approvare un nuovo piano di austerità fiscale di medio termine e l Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale ad approntare un secondo pacchetto di aiuti. 3 Tra la metà di settembre e la prima decade di ottobre, tutte e tre le principali agenzie di rating (Standard & Poor s, Moody s e Fitch Rating) hanno ridotto il merito di credito dell Italia, con prospettive negative, intervenendo anche sui rating di diversi istituti bancari. Sul finire d anno le stesse agenzie hanno messo sotto osservazione il merito di credito di quasi tutti gli Stati sovrani dell area euro, inclusi quelli con rating AAA come la Germania, la Francia e i Paesi Bassi. Il 13 gennaio 2012 S&P s ha poi declassato il debito sovrano di nove Paesi, tra cui la Francia (da AAA a AA+), la Spagna (da AA- ad A) e l Italia (da A a BBB+), abbassando tre giorni più tardi pure il giudizio sul Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (da AAA ad AA+). Il 27 gennaio anche Fitch ha ridotto i rating di cinque Paesi fra i quali Italia (da A+ ad A-) e Spagna (da AA- ad A), seguita da Moody s che il 13 febbraio ha tagliato il rating di sei Paesi fra i quali Italia (da A2 ad A3) e Spagna (da A1 ad A3). 4 Nei primi giorni di marzo la discesa dello spread tra BTP e bund ha permesso di raggiungere e scendere al di sotto dell analogo differenziale tra bonos spagnoli e titoli tedeschi come non accadeva dall agosto

18 opinioni pubbliche nazionali al progetto europeo. Benché nel corso del 2011 siano state decise importanti misure di rafforzamento dell integrazione, sul piano fiscale le innovazioni appaiono limitate, ancora nel solco originario definito dalle regole del Patto di Stabilità rafforzandone l aspetto coercitivo e sanzionatorio. Permangono inoltre molto distanti fra loro le posizioni dei vari Paesi sull emissione di eurobond, obbligazioni europee garantite in solido da tutti gli Stati membri della zona euro. In dettaglio: è stato adottato per la prima volta il semestre europeo, introdotto nella riunione Ecofin del settembre ; in marzo sono stati creati fondi temporanei (European Financial Stability Facility, EFSF) e permanenti (European Stability Mechanism, ESM) di supporto ai Paesi in difficoltà finanziaria, in sostituzione dei prestiti bilaterali precedentemente utilizzati; in giugno il Parlamento Europeo ha approvato una riforma del Patto di Stabilità e Crescita tesa ad incrementare il peso attribuito all indicatore del debito rispetto all indebitamento netto con l introduzione di un severo percorso di rientro e di un opportuno meccanismo sanzionatorio; nei vertici del 26 ottobre e del 9 dicembre 2011, e del 30 gennaio 2012, i Capi di Stato e di Governo dell area hanno gradualmente adottato ulteriori decisioni volte a: migliorare la governance europea È stato ribadito l impegno, già concordato nel marzo 2011, a recepire nella legislazione nazionale, a livello costituzionale o equivalente, regole di bilancio coerenti con quelle fissate in ambito europeo con il Patto di Stabilità. Nel vertice di dicembre si è inoltre deciso che tali regole debbano comprendere un meccanismo di correzione automatica delle eventuali deviazioni e che spetterà alla Corte di giustizia dell UE la formulazione di un giudizio di conformità della legislazione nazionale con le regole europee 6. Nella stessa occasione è stato sollecitato l esame da parte delle istituzioni europee delle proposte di regolamento presentate dalla Commissione a fine novembre che prevedono, per i Paesi dell area euro un maggior coordinamento nella fase di preparazione dei programmi di bilancio attraverso la definizione di un calendario comune per la presentazione dei programmi alla Commissione prima della loro approvazione da parte dei rispettivi parlamenti nazionali, nonché maggiori poteri di sorveglianza da parte della Commissione sui Paesi che ricevono assistenza finanziaria o sono comunque in grave difficoltà finanziaria. chiarire il ruolo degli investitori privati nella soluzione della crisi greca Il governo greco e gli investitori privati (banche e assicurazioni) sono stati esortati a raggiungere un accordo volontario volto a favorire il ritorno del debito pubblico al 120% del Pil entro il 2020, attraverso la riduzione del 50% del valore nominale dei titoli di Stato greci detenuti da investitori privati 7. È stato inoltre deciso che l eventuale futuro coinvolgimento degli investitori privati nella risoluzione delle crisi sovrane si baserà sui principi e le pratiche dell FMI, che le decisioni riguardanti la Grecia sono da considerarsi uniche ed eccezionali e che verranno introdotte clausole di azione collettiva uniformi su tutte le nuove emissioni di titoli di Stato dell area euro. rafforzare gli strumenti di stabilizzazione finanziaria È stato deciso un incremento della capacità di intervento dell EFSF aumentandone la leva finanziaria attraverso due opzioni, eventualmente utilizzabili simultaneamente, che prevedono in un caso la concessione di garanzie parziali sulle nuove emissioni di titoli di Stato dei Paesi dell area e nell altro la costituzione di una o più società veicolo (co-investment funds, CIF) che acquisterebbero titoli pubblici sul mercato primario e secondario, utilizzando le risorse fornite da investitori privati e dall EFSF. In entrambi i casi l intervento sarebbe subordinato all accettazione da parte dei Paesi beneficiari di vincoli stringenti sulle politiche da adottare per ristabilire condizioni di stabilità finanziaria. È stato poi accelerato il processo di approvazione del trattato 5 La nuova procedura ha condotto ad un armonizzazione dei tempi per l approvazione delle leggi di bilancio nei Paesi membri e mira, attraverso un miglior coordinamento delle politiche, a condurre ad una maggiore integrazione delle politiche fiscali. 6 La correzione del debito pubblico in eccesso alla soglia del 60% del Pil è valutata secondo un parametro numerico e deve essere pari a un ventesimo della differenza rispetto alla suddetta soglia. Questa disposizione si aggiunge a quella per cui il deficit strutturale non deve superare lo 0,50% del Pil nel corso di ciascun ciclo economico. In caso contrario sono previste sanzioni automatiche qualora il deficit si attesti al di sopra del 3% del Pil. 7 Solo l accordo su un più ampio taglio (53,5%) del valore nominale dei titoli detenuti dai creditori privati ha consentito il 21 febbraio 2012 lo sblocco di un secondo pacchetto di aiuti per 130 miliardi di euro grazie al quale è stato evitato il default della Repubblica ellenica, assicurando il raggiungimento di un rapporto debito pubblico/pil del 120,5% nel

19 istitutivo dell ESM con l obiettivo di anticiparne al luglio 2012 l entrata in vigore. L EFSF resterà attivo per il finanziamento dei programmi avviati entro la metà del 2013 affiancandosi per un anno all ESM, mentre è stata confermata in 500 miliardi di euro la capacità di prestito complessiva dei due organismi. L adeguatezza di tali risorse sarà oggetto di riesame nel marzo aumentare la solidità patrimoniale delle banche e favorirne l accesso alla raccolta a più lungo termine Nell ottica di sviluppare la fiducia verso il sistema bancario, la European Banking Authority (EBA) ha approvato una raccomandazione che prevede per le maggiori banche europee la costituzione di un buffer temporaneo di capitale che consenta loro di raggiungere, entro la metà del 2012, un coefficiente di patrimonializzazione del 9% (espresso in termini di capitale di migliore qualità), tenendo conto del valore di mercato dei titoli pubblici in portafoglio alla fine di settembre Per attenuare le difficoltà nella raccolta di fondi a medio/lungo termine, la Commissione ha stabilito regole uniformi per tutti i Paesi dell UE per quanto riguarda l accesso delle banche alle garanzie pubbliche nazionali (in termini di condizioni e costi). accrescere le risorse finanziarie a disposizione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per il sostegno ai Paesi in difficoltà I Paesi dell UE si sono impegnati a valutare la possibilità di fornire all FMI risorse aggiuntive fino a 200 miliardi, per adeguarne le disponibilità alle necessità determinate dalla crisi. In parallelo con gli interventi descritti anche l azione della Banca Centrale Europea (BCE) in tema di politica monetaria è divenuta particolarmente incisiva. In presenza di un acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari, di prospettive sfavorevoli per la crescita nell area e di un attenuazione delle pressioni inflazionistiche, il nuovo Consiglio direttivo della BCE ha ridotto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali di 25 punti base in ciascuna delle riunioni di inizio novembre e di inizio dicembre, riportandolo all 1% ed annullando così i due aumenti della medesima entità operati in aprile e luglio 8. In dicembre sono state decise nuove misure di sostegno alla liquidità delle banche e alla loro attività di prestito a famiglie e imprese: in particolare due operazioni di rifinanziamento con durata di 36 mesi, piena aggiudicazione degli importi richiesti e tasso pari a quello 1,62 1,58 1,54 1,50 1,46 1,42 1,38 1,34 1,30 1,26 1,22 1,18 1,14 1,10 Andamento del cambio euro-dollaro e dollaro-yen ( ) 1,06 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Principali cambi, quotazioni del petrolio (Brent) e delle materie prime a fine periodo 8 Al di fuori dell area euro, nei principali Paesi avanzati le politiche monetarie sono rimaste fortemente espansive: la Federal Reserve da un lato ha annunciato di voler mantenere invariato a 0-0,25% il tasso d interesse sui federal funds sino alla fine del 2014 e dall altro ha proseguito la ricomposizione del proprio portafoglio di titoli di Stato, volta ad allungarne la scadenza media, nonché il reinvestimento dei proventi dei rimborsi di mortgagebacked securities in analoghi strumenti; sia la Banca d Inghilterra che la Bank of Japan hanno lasciato invariati i tassi di riferimento rispettivamente allo 0,5% e allo 0-0,1%, mantenendo attivi i propri programmi di acquisto di titoli. Le banche centrali dei principali Paesi emergenti hanno avviato negli ultimi mesi del 2011 un graduale allentamento delle condizioni monetarie. La Cina ha ridotto all inizio di dicembre i coefficienti di riserva obbligatoria di 50 punti base al 21% dopo i sei rialzi effettuati nella prima parte dell anno quando anche il tasso sui prestiti bancari era stato alzato tre volte al 6,56%. In Brasile il tasso di riferimento, ora al 9,75%, è stato oggetto di cinque riduzioni in agosto, ottobre, novembre, gennaio e febbraio 2012 dopo i cinque aumenti intervenuti tra gennaio e luglio In Russia il tasso di riferimento è sceso di 25 p.b. in dicembre, all 8%, dopo i due rialzi di febbraio e maggio. Per contro la Banca centrale indiana, preoccupata da un livello di inflazione ancora elevato, ha progressivamente aumentato il tasso di riferimento all 8,50%, con sette manovre consecutive. dic-11 A set-11 B giu-11 C mar-11 D dic-10 E Var. % A/E Euro/Dollaro 1,2945 1,3384 1,4504 1,4165 1,3377-3,2% Euro/Yen 99,57 103,11 116,79 117,77 108,60-8,3% Euro/Yuan 8,1449 8,5363 9,3747 9,2757 8,8148-7,6% Euro/Franco CH 1,2133 1,2151 1,2185 1,3009 1,2486-2,8% Euro/Sterlina 0,8328 0,8587 0,9037 0,8833 0,8572-2,8% Dollaro/Yen 76,94 77,04 80,52 83,15 81,15-5,2% Dollaro/Yuan 6,2939 6,3780 6,4635 6,5483 6,5900-4,5% Futures - Brent (in $) 107,38 102,76 112,48 117,36 94,75 13,3% Indice CRB (materie prime) 305,30 298,15 338,05 359,43 332,80-8,3% Fonte: Thomson Financial Reuters /$ $/Yen (scala dx.) Grafico n

20 medio delle operazioni di rifinanziamento principali nell arco della durata di ciascuna operazione, per le quali si prevede l opzione di rimborso anticipato dopo un anno 9. È stato inoltre previsto l ampliamento delle attività stanziabili a garanzia nelle operazioni di rifinanziamento, riducendo i requisiti di rating per alcuni titoli ABS e permettendo alle banche centrali nazionali, sotto la propria responsabilità, di accettare prestiti bancari che soddisfino precisi criteri di idoneità. A partire dal primo periodo di mantenimento del 2012, infine, il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche è stato ridotto dal 2 all 1% allo scopo di liberare liquidità e sostenere l attività nel mercato monetario. Da novembre è inoltre ripreso il programma di acquisti di Covered Bond bancari fino ad un ammontare complessivo di 40 miliardi. * * * Il difficile percorso verso una normalizzazione delle condizioni di mercato richiederà in primo luogo una concreta applicazione di tutte le nuove regole di governo economico dell UE approvate di recente. Nel contempo, sarà importante rendere rapidamente operativo il rafforzamento degli strumenti europei per la stabilità finanziaria, quali l EFSF e l ESM, aumentandone l efficacia e sfruttandone tempestivamente le potenzialità. La crisi dei debiti sovrani, sollevando incertezze sul futuro della moneta unica, ha determinato una perdita di valore dell euro nei confronti di tutte le principali valute internazionali. Come evidenziato dal grafico 2, dopo un temporaneo recupero fino a superare in aprile quota 1,48 dollari per euro, la moneta unica ha subito una forte flessione, divenuta più consistente da agosto. Nelle prime settimane del nuovo anno si sono registrati segnali di recupero in parallelo con l allentarsi delle tensioni sui mercati finanziari. Il quadro macroeconomico Nel corso del 2011 la ripresa a livello mondiale si è progressivamente affievolita 10, a causa del forte rallentamento in atto nei Paesi industrializzati, Andamento del prezzo del petrolio Brent ( ) Grafico n. 3 soprattutto nell area euro ed in Giappone, e di una 120 moderata decelerazione delle 115 economie emergenti, mentre gli Stati Uniti hanno 100 beneficiato di alcune misure 95 di stimolo fiscale attuate negli ultimi anni. La 80 congiuntura è stata 75 caratterizzata dal permanere di elevati livelli di 60 disoccupazione mentre le 55 tensioni inflazionistiche che 50 erano emerse nei mesi estivi sono andate attenuandosi 35 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D grazie al calo dei corsi delle materie prime. Dopo un rialzo nel primo trimestre, i prezzi delle principali risorse non energetiche hanno infatti mostrato una generalizzata riduzione, incorporando le diminuite aspettative di crescita. Per contro il petrolio di qualità Brent, salito oltre i 125 dollari al barile in concomitanza con lo scoppio della guerra civile libica, si è poi stabilizzato tra i 100 e i 120 dollari sempre sostenuto dalle tensioni geopolitiche nell area nordafricana ed in Medio Oriente, salvo superare nuovamente i 125 dollari nel febbraio 2012 in seguito all aggravarsi della crisi legata agli esperimenti nucleari iraniani. 9 Alla prima operazione, condotta il 21 dicembre 2011, hanno aderito 523 banche che hanno ottenuto fondi per circa 490 miliardi di euro. L effettiva nuova immissione di liquidità da parte dell Eurosistema, al netto delle operazioni in scadenza, è stata pari a circa 210 miliardi. Nella seconda operazione effettuata il 29 febbraio 2012, la BCE ha collocato 529,5 miliardi di euro alle 800 banche che hanno presentato richiesta. 10 Secondo i più recenti aggiornamenti dell FMI (World Economic Outlook update, gennaio 2012), nell anno appena concluso il Pil mondiale sarebbe cresciuto del 3,8% (5,2% nel 2010). 18

21 Archiviato un primo trimestre a crescita quasi nulla, l economia statunitense ha in seguito mostrato segnali di ripresa. L ultimo periodo dell anno si è chiuso con il Prodotto in aumento nei tre mesi del 3% su base annualizzata (+1,8% nel terzo trimestre e +1,3% nel secondo), trainato dai consumi privati e dalla ricostituzione delle scorte, mentre si è attenuato il contributo degli investimenti fissi. Per contro l interscambio commerciale ha fornito un apporto sostanzialmente nullo risentendo anche del rallentamento in atto nell area euro. Complessivamente, in media d anno il Pil degli Stati Uniti è migliorato dell 1,7%, rispetto al +3% del Nella parte finale dell anno il mercato del lavoro ha fornito segnali confortanti con il tasso di disoccupazione passato dall 8,9% di ottobre all 8,5% di dicembre dopo essersi mantenuto stabilmente intorno al 9% nei mesi precedenti. L ulteriore flessione all 8,3% nel gennaio 2012 ha riportato l indicatore sui livelli del febbraio Il dato medio del 2011, pur confermandosi storicamente elevato (8,9%), appare in flessione rispetto all anno precedente (9,6%). In progressivo aumento sino alla punta di settembre (3,9%), l inflazione si è rapidamente ridotta nei mesi successivi chiudendo l anno al 3% (1,5% a fine 2010). L inflazione core (al netto dei prodotti alimentari ed energetici) sembra invece essersi stabilizzata al 2,2% in novembre e dicembre (0,8% a dicembre 2010), sui livelli massimi dall autunno Nei dodici mesi il saldo negativo della bilancia commerciale si è ampliato a 558 miliardi di dollari (+11,6%), con un incremento ascrivibile prevalentemente ai rapporti con i Paesi Opec, con la Cina e con l area euro. Ormai consolidatasi seconda potenza economica mondiale, la Cina ha mantenuto una dinamica sostenuta, seppure in progressiva decelerazione, con il Pil in aumento del 9,2% (10,4% nel 2010). Tutte le componenti della domanda interna hanno fornito contributi significativi: +23,9% per gli investimenti fissi con picchi particolarmente elevati nel settore manifatturiero (+44,6% per macchinari elettrici ed attrezzature); +17,1% per le vendite al dettaglio di beni di consumo; +13,9% per la produzione industriale, sempre trainata dall industria pesante, con incrementi superiori al 15% in alcuni comparti del manifatturiero. Nonostante un ulteriore riduzione del saldo positivo della bilancia commerciale a 155,1 miliardi di dollari (-15,3% rispetto al 2010) quale effetto di una più intensa crescita delle importazioni (+24,9%) rispetto alle esportazioni (+20,3%) le riserve valutarie a dicembre risultavano salite a circa miliardi di dollari (2.847 miliardi a fine 2010). Dello stock complessivo di riserve rimasto sostanzialmente stabile a partire da giugno oltre un terzo continua ad essere investito in titoli di Stato statunitensi. Dal picco raggiunto nel mese di luglio (6,5%), l inflazione è andata riducendosi sino al 4,1% di dicembre (5,4% in media d anno) quale effetto anche dei ripetuti interventi restrittivi compiuti nei primi sette mesi dalla Banca centrale cinese salvo risalire al 4,5% nel gennaio Consuntivi e previsioni: principali Paesi emergenti Prodotto Interno Lordo Prezzi al consumo (tasso medio annuo) Disoccupazione (tasso medio annuo) Tassi di riferimento Valori percentuali (1) (1) (1) dic-10 dic-11 Cina 10,4 9,2 8,1 3,3 5,4 3,3 4,1 4,0 4,0 5,81 6,56 India 9,9 7,6 6,8 12,0 10,6 8,6 n.d. n.d. n.d. 6,25 8,50 Brasile 7,5 2,7 3,0 5,0 6,6 5,2 6,7 6,7 7,5 10,75 11,00 Russia 4,0 4,1 3,3 6,9 8,9 7,3 7,5 7,3 7,1 7,75 8,00 (1) Previsioni Fonte: Prometeia, FMI e Statistiche ufficiali Anche negli altri principali Paesi emergenti lo sviluppo è andato moderandosi. Nel terzo trimestre il Pil dell India è cresciuto del 6,9% in termini tendenziali, risentendo in particolare del calo degli investimenti determinato dalla debolezza della domanda estera e dall inasprimento della politica monetaria mentre le esportazioni hanno confermato una 19

22 dinamica elevata. I consumi si presentano in marginale rallentamento a causa del permanere di elevati livelli d inflazione (9,1% a novembre). In Brasile l attività economica ha registrato una frenata per l effetto combinato di molteplici fattori: l adozione di una politica monetaria particolarmente restrittiva nella prima parte dell anno, la decelerazione della domanda estera e la riduzione dei prezzi delle materie prime di cui il Paese è rilevante esportatore. L economia russa al contrario appare in ulteriore espansione (+4,8% la variazione tendenziale del Pil nel terzo trimestre) pur se con dinamiche inferiori agli anni pre-crisi in virtù di un positivo andamento dei consumi e degli investimenti, mentre l inflazione 6,1% a dicembre risulta in diminuzione rispetto ai massimi di inizio 2011 (9,6% a gennaio) anche per il venir meno delle tensioni sui prezzi dei prodotti alimentari. In Giappone l attività economica si è nuovamente indebolita nel quarto trimestre del 2011 dopo la ripresa osservata nel corso dell estate. La riduzione congiunturale del Pil, pari allo 0,6% (rispettivamente -1,8%, -0,4% e +1,7% nei tre periodi precedenti), ha riflesso una diminuzione della domanda interna per consumi e scorte, ma soprattutto un contributo negativo dell interscambio commerciale influenzato dalla decelerazione della domanda mondiale e dall apprezzamento dello yen. Nell ultimo quarto d anno, la produzione industriale si è contratta dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, nonostante un andamento superiore alle attese in dicembre (+3,8% rispetto a novembre), confermando la situazione di incertezza evidenziata nelle previsioni del rapporto Tankan. Sul mercato del lavoro il tasso di disoccupazione, sceso fino al 4,1% in settembre, si è riportato al 4,6% in dicembre (4,9% a fine 2010). Sul fronte dei prezzi l economia giapponese permane in una situazione di sostanziale deflazione che si protrae ormai dal 2009 (-0,2% a dicembre 2011). Consuntivi e previsioni: Paesi industrializzati Prodotto Interno Lordo Prezzi al consumo (tasso medio annuo) Disoccupazione (tasso medio annuo) Disavanzo Settore Pubblico (% del PIL) Tassi di riferimento Valori percentuali (1) (1) (1) (1) 2012 (1) dic-10 dic-11 Stati Uniti 3,0 1,7 1,5 1,6 3,2 2,1 9,6 8,9 8,4 10,7 8,3 7,6 0-0,25 0-0,25 Giappone 4,4-0,7 1,8-0,7-0,3 0,4 5,0 4,5 4,3 8,4 11,1 9,4 0-0,10 0-0,10 Area Euro 1,9 1,4-0,3 1,6 2,7 2,2 10,1 10,1 10,7 6,2 4,3 2,7 1,00 1,00 Italia 1,8 0,4-1,3 1,6 2,9 2,6 8,4 8,2 8,4 4,6 3,9 2,5 - - Germania 3,7 3,0 0,6 1,2 2,5 2,0 7,1 5,9 6,0 4,3 1,3 0,1 - - Francia 1,5 1,7 0,4 1,7 2,3 2,1 9,8 9,8 10,0 7,1 5,7 4,3 - - Portogallo 1,4-1,6-3,3 1,4 3,6 2,4 12,0 12,7 13,5 9,8 5,7 5,9 - - Irlanda -0,4 0,9 0,5-1,6 1,2 1,4 13,7 14,5 14,5 31,3 9,9 8,5 - - Grecia -3,5-6,8-4,4 4,7 3,1 2,0 12,5 16,5 21,0 10,6 9,6 7,1 - - Spagna -0,1 0,7-1,0 2,0 3,1 1,7 20,1 21,7 23,1 9,3 8,0 5,0 - - Regno Unito 2,1 0,8 0,6 3,3 4,5 2,1 7,9 7,8 8,2 10,3 9,6 7,7 0,50 0,50,, (1) Previsioni Fonte: Prometeia e Statistiche ufficiali Per l area euro il 2011 è stato caratterizzato da un progressivo rallentamento dell attività economica con il Pil in diminuzione nel quarto trimestre dello 0,3% in termini congiunturali (rispettivamente +0,8%, +0,1% e +0,1% nei periodi precedenti), principalmente in ragione di una brusca frenata della Germania e dell entrata in recessione da parte dell Italia. Il risultato riflette un indebolimento di tutte le componenti, in particolare della domanda estera netta nell ambito della quale alla brusca riduzione delle esportazioni si è contrapposto un altrettanto evidente recupero delle importazioni. Complessivamente in media d anno il Pil è aumentato dell 1,5% (+1,9% nel 2010). Da settembre il trend su base mensile della produzione industriale è divenuto negativo (- 1,1% in dicembre), in linea con il responso dei principali indicatori sul clima di fiducia. Conseguentemente il tasso di disoccupazione, stabile fino a giugno al 10%, è risalito nella seconda parte dell anno fino al 10,6% di dicembre con situazioni di forte criticità in Spagna (23,1%) e Grecia (19,9% a novembre). L inflazione, misurata dall Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo, ha manifestato un accresciuta volatilità salendo fino al 3% tra settembre e novembre, ai livelli massimi dall autunno 2008, prima di chiudere l anno al 2,7% (2,2% dodici mesi prima). Anche 20

23 l indice depurato delle componenti alimentari fresche ed energetiche è quasi raddoppiato nei primi nove mesi dell anno, stabilizzandosi successivamente al 2% (1,1% a fine 2010) 11. Sulle prospettive economiche dell area euro gravano politiche di bilancio restrittive procicliche adottate da molti Paesi per riportare rapidamente il disavanzo pubblico in pareggio, un possibile restringimento delle condizioni di credito legato alla necessità delle banche di ricapitalizzarsi, in linea con quanto previsto dall EBA, e un profondo deterioramento del clima di fiducia degli operatori. Dall estate la crisi di fiducia a livello internazionale ha pesantemente contagiato l Italia rendendo inderogabili molteplici interventi di natura finanziaria e legislativa che incideranno sulle potenzialità di sviluppo futuro del nostro Paese. Nell ultimo quarto d anno l economia italiana è entrata tecnicamente in recessione con una riduzione congiunturale del Pil pari allo 0,7% dopo il -0,2% del trimestre precedente. Nel 2011 il Prodotto è invece complessivamente aumentato dello 0,4% (+1,8% nel 2010) beneficiando principalmente del contributo dell interscambio commerciale, grazie all aumento delle esportazioni, a fronte di una stazionarietà dei consumi e di una flessione degli investimenti e delle scorte. La flessione registrata negli ultimi mesi era peraltro attesa alla luce dell andamento dell indice della produzione industriale (corretta per gli effetti del calendario) che, dopo otto mesi caratterizzati da una dinamica tendenziale prevalentemente positiva ancorché modesta, da settembre ha invertito il trend (-1,8% in dicembre dopo il -4,1% di novembre). In media d anno la produzione industriale è rimasta invariata rispetto al 2010, evidenziando in termini settoriali variazioni negative per quasi tutti i comparti ed in particolare per il Tessile (-7,3%), il Chimico (-5,8%) e le Apparecchiature elettriche (-4,9%), mentre la Fabbricazione macchinari e attrezzature (+8,6%), il Metallurgico (+3,9%) e l Estrattivo (+2,1%) sono tra i pochi ad essersi mossi in controtendenza. Anche il tasso di disoccupazione, sceso fino al 7,9% in agosto (8,3% a fine 2010), è rapidamente risalito all 8,9% in dicembre con un picco del 30% tra i giovani. Il dato è ulteriormente aumentato al 9,2% nel gennaio Si è invece registrata una generalizzata riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) più evidente nella componente straordinaria con 953 milioni di ore autorizzate rispetto ai milioni del 2010 (-20,8%). In tema di prezzi, dopo una prima impennata in marzo intorno al 3% ed una temporanea flessione in luglio e agosto, l Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo ha bruscamente accelerato da settembre con variazioni che non si registravano dall autunno 2008 (3,7% a dicembre 2011 a fronte del 2,1% di dodici mesi prima), riflettendo principalmente il rialzo delle imposte indirette 12. In media d anno l inflazione è risultata pari al 2,9% (1,6% nel 2010). Nei dodici mesi, il disavanzo della bilancia commerciale italiana ha totalizzato 24,3 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai 30 miliardi del 2010 nonostante l accresciuto peso del deficit energetico. La dinamica delle esportazioni (+11,4%) ha superato quella delle importazioni (+8,9%) ed in entrambi i casi è risultata più sostenuta nei confronti dei Paesi extra UE. Sul fronte della finanza pubblica, il drastico peggioramento delle condizioni di finanziamento ha reso necessario in novembre un ulteriore intervento di correzione dei conti pubblici per gli anni , il terzo a partire dal mese di luglio. La manovra Salva Italia 13, approvata 11 Ai rincari dei prodotti energetici sono andati a sommarsi gli effetti dell aumento delle imposte indirette (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia) e gli effetti statistici relativi al nuovo trattamento dei prodotti stagionali (Italia, Grecia e Portogallo). L inflazione massima e minima osservata tra tutti i Paesi che adottano la moneta unica ha quindi registrato importanti divergenze rispetto alla media dell area euro. 12 L elevata volatilità registrata in corso d anno è connessa anche alle innovazioni metodologiche introdotte da inizio anno nella rilevazione dei prezzi dei prodotti stagionali, i cui effetti sono più pronunciati nei mesi in cui si concentrano le vendite promozionali e in quelli immediatamente successivi; ne risultano conseguentemente distorti i confronti con l anno precedente. 13 Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella Legge 22 dicembre 2011, n Secondo le valutazioni ufficiali, la manovra reperisce risorse per 32,1 miliardi nel 2012, 34,8 nel 2013 e 36,7 nel 2014; tali risorse sono destinate a correggere l indebitamento netto per oltre 20 miliardi (1,3 punti percentuali del Pil) in ciascun anno del prossimo triennio, a finanziare un pacchetto di interventi a favore della crescita e a ridurre il contributo al contenimento del disavanzo che dovrà derivare dalla riforma fiscale e assistenziale. Insieme le tre manovre varate dall estate 2011 dovrebbero ridurre il disavanzo di 3 punti percentuali del Pil nel 2012 e di 4,7 punti in media l anno nel biennio

24 in dicembre, mira a riequilibrare stabilmente i conti pubblici e a rispettare l impegno, assunto in ambito europeo, di conseguire il pareggio di bilancio nel Al fine di creare le condizioni per un rilancio dell economia italiana, al provvedimento hanno fatto seguito, nel 2012, nuove misure in tema di liberalizzazioni e di semplificazioni ed il parallelo avvio del confronto con le parti sociali per una riforma del mercato del lavoro. Con riferimento al 2011 le più recenti stime elaborate dall Istat prevedono una riduzione al 3,9% del rapporto deficit/pil (4,6% nel 2010) e un rapporto debito/pil al 120,1% (118,7% nel 2010). I mercati finanziari Nel corso della seconda parte dell anno le curve dei rendimenti statunitense ed europea hanno mostrato entrambe uno slittamento verso il basso per scadenze superiori all anno riflettendo uno spostamento degli investimenti verso i titoli meno rischiosi di USA e Germania. Se nel caso degli Stati Uniti la dinamica è stata influenzata anche dall indebolimento delle aspettative di crescita e dal conseguente mantenimento di una politica monetaria particolarmente accomodante, l andamento della curva europea risente delle due riduzioni del tasso di riferimento operate in autunno dal nuovo presidente della BCE Draghi e dell attesa di un ulteriore possibile taglio alla luce di un raffreddamento delle tensioni inflazionistiche. Nel breve termine invece la curva europea si pone su livelli più elevati rispetto a quella americana incorporando una maggiore percezione del rischio. Dopo un avvio positivo, nel corso del secondo trimestre i mercati azionari delle principali economie mondiali hanno cominciato a risentire dell amplificarsi della crisi dei debiti sovrani registrando forti perdite nel periodo estivo che hanno condizionato in larga misura l andamento complessivo nei dodici mesi, nonostante i segnali di recupero mostrati nel quarto trimestre. Come evidenziato dalla tabella, quasi tutti i principali listini hanno chiuso l anno con perdite Andamenti dei principali indici azionari espressi in valuta locale significative fatta eccezione per gli indici statunitensi che, grazie ad una minor volatilità, si sono sostanzialmente confermati sui livelli di fine Le turbolenze dei mesi estivi hanno interessato anche i mercati emergenti (-20,4% per l indicatore MSCI). dic-11 A set-11 B giu-11 C mar-11 D dic-10 E Var. % A/E Ftse Mib (Milano) ,2% Ftse Italia All Share (Milano) ,3% Xetra Dax (Francoforte) ,7% Cac 40 (Parigi) ,0% Ftse 100 (Londra) ,6% S&P 500 (New York) ,0% DJ Industrial (New York) ,5% Nasdaq Composite (New York) ,8% Nikkei 225 (Tokyo) ,3% Topix (Tokyo) ,9% MSCI emerging markets ,4% 22

25 Nelle prime settimane del 2012 le tensioni sembrano essersi allentate in ragione delle mosse della BCE e delle azioni di correzione dei conti pubblici varate in alcuni Paesi dell area euro tra i quali l Italia. I mercati azionari gestiti da Borsa Italiana sono risultati penalizzati più delle altre principali piazze europee chiudendo il 2011 con perdite di circa il 25% su base annua. Ancor più che nel recente passato esse sono riconducibili al rilevante peso del settore bancario che, nonostante la solidità delle banche italiane, si è rivelato particolarmente sensibile ai molteplici shock generati dal progressivo allargamento della crisi dei debiti sovrani. Gli scambi azionari sono aumentati in termini di numero dei contratti (68,5 milioni; +10,1%), ma il loro controvalore si è ridotto rispetto all anno precedente (709,7 miliardi; - 5,1%). Nonostante la criticità del contesto, i mercati gestiti da Borsa Italiana sono comunque riusciti a stabilire ulteriori primati: nuovi massimi storici per l ETF Plus, il mercato dove vengono negoziati ETF (Exchange Traded Fund) ed ETC (Exchange Traded Commodities), con 85,8 miliardi di controvalore ed oltre 3,6 milioni di contratti; nuovi massimi storici per gli scambi sul Fixed Income (MOT ed ExtraMOT) con complessivi 4,7 milioni di contratti (206,8 miliardi di controvalore); scambi record per i derivati azionari dell IDEM (Italian Derivatives Market), con una media giornaliera di 187 mila contratti standard e 47,8 milioni di contratti standard complessivamente scambiati (massimo storico per il terzo anno consecutivo); la conferma della leadership europea per contratti scambiati sui mercati telematici sia su ETF plus che sul MOT. A fine anno le società quotate a Piazza Affari erano 328, in diminuzione rispetto alle 332 di dodici mesi prima per effetto di 10 nuove ammissioni e 14 revoche. Anche la capitalizzazione complessiva delle società quotate risultava ridotta a 332,4 miliardi di euro, dai 425,1 miliardi di fine equivalenti a circa un quinto del Pil italiano. Quale riflesso dell accresciuto controvalore degli scambi azionari in presenza di una diminuita capitalizzazione, nei dodici mesi la turnover velocity 14 si è portata al 214%, dal 176% di fine Andamento dei principali tassi a lungo termine ( ) Grafico n. 6 7,50 7,00 6,50 US Treasury 10 anni BTP 10 anni Bund 10 anni 6,00 5,50 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 2,00 1,50 G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D Il 29 giugno 2011 London Stock Exchange Group, società che controlla Borsa Italiana, e TMX Group, proprietario della Borsa di Toronto hanno annunciato in un comunicato congiunto di aver rinunciato all accordo di fusione anticipato il precedente 9 febbraio. 14 Indicatore che rapportando il controvalore degli scambi telematici alla capitalizzazione segnala il tasso di rotazione delle azioni. 23

26 Alla luce della profonda crisi che sta interessando i mercati finanziari, il 2011 è stato un anno particolarmente sfavorevole per il comparto dei fondi comuni di investimento malgrado l entrata in vigore, dal 1 luglio, dell attesa riforma del regime di tassazione che ha introdotto anche per i prodotti italiani la tassazione sul realizzato, cioè sulla plusvalenza o minusvalenza registrata all atto della cessione della quota, anziché sul maturato, equiparandone il trattamento fiscale a quello previsto per i fondi esteri. La raccolta netta dell anno, negativa per 33,3 miliardi di euro 15 (nel 2010 era stata positiva per 5,7 miliardi), riflette la flessione dei prodotti di diritto italiano (-34,5 miliardi) a fronte di un modesto incremento per i fondi di diritto estero (+1,2 miliardi), la cui incidenza sul patrimonio è giunta a sfiorare il 64%. In termini di tipologie, il deflusso è stato generalizzato ed ha interessato in misura più significativa i prodotti di liquidità (-12,2 miliardi), gli obbligazionari (-9,2 miliardi), gli azionari (-4,3 miliardi) e i flessibili (-4 miliardi), mentre più contenute sono risultate le variazioni dei fondi hedge (-2,1 miliardi) e dei bilanciati (-1,5 miliardi). A fine dicembre il patrimonio gestito era pertanto sceso a 419,1 miliardi, dai 460,4 miliardi di fine 2010, evidenziando una ricomposizione a favore dei fondi obbligazionari (saliti dal 41,6% al 43,3%) e dei flessibili (dal 13,4% al 14,5%), a fronte di una riduzione nella quota dei prodotti di liquidità (dal 13,7% all 11,6%). Il sistema bancario Le tensioni sul mercato dei titoli di Stato e la conseguente incertezza diffusasi sui mercati finanziari hanno condizionato la raccolta delle banche, soprattutto all ingrosso, per quanto il fenomeno sia andato attenuandosi grazie alla possibilità per le banche di fare ampio ricorso alle operazioni di rifinanziamento dell Eurosistema. L attività di impiego all economia è risultata in progressivo rallentamento risentendo di fattori di domanda, legati al peggioramento congiunturale in atto, ma anche di possibili fattori di offerta connessi alla situazione di liquidità e al deterioramento della qualità del credito. Sulla base delle informazioni rese disponibili dalla Banca d Italia 16, a fine dicembre il tasso di variazione annua della raccolta diretta (depositi di residenti e obbligazioni) si presentava pari al +3,3%, in ripresa rispetto al minimo di giugno (+1,2%) e al +1,4% di novembre(+3,3% anche a dicembre 2010). La dinamica dell aggregato è stata trainata dalla componente obbligazionaria (+13,4% dal -1,6% di dodici mesi prima) il cui stock in dicembre ha beneficiato anche delle emissioni con garanzia statale rese possibili dal Decreto Salva Italia al fine di favorire l adesione delle banche italiane alle operazioni di rifinanziamento a tre anni effettuate dalla BCE 17. Per contro le altre forme tecniche hanno complessivamente mostrato una variazione negativa (-2,6% dal +6,6% di fine 2010) a causa di un importante contrazione delle operazioni pronti contro termine (-39%), ma anche dei depositi in conto corrente, solo parzialmente controbilanciata dall aumento dei depositi con durata prestabilita. Per quanto attiene invece agli impieghi a residenti appartenenti al settore privato, dopo le punte raggiunte nel primo semestre (+6,7% in febbraio; +6,1% in maggio) il tasso di crescita é andato riducendosi fino al minimo di dicembre (+1,8% a fronte del +4,2% di dodici mesi prima). In termini di destinatari, i dati di Banca d Italia mostrano un generalizzato indebolimento della quota destinata alle famiglie (+4,3%; +19,4% a dicembre 2010), particolarmente accentuato nella componente prestiti per l acquisto di abitazioni (+4,4%; +25,6% a fine 2010), ma evidente anche nel comparto del credito al consumo (+2,1% dal +8,5%) e degli altri prestiti (+4,9% dal +12,3%). La dinamica tendenziale dei crediti verso imprese, in moderazione dall estate rispetto al massimo raggiunto in maggio (+6,1%), a dicembre si era riportata sui livelli di fine Assogestioni, Mappa del Risparmio gestito (gestione collettiva e di portafoglio) 4 Trimestre 2011 del febbraio Banca d Italia, Supplemento al Bollettino Statistico Moneta e Banche, marzo Escludendo i titoli riacquistati e forniti a garanzia delle suddette operazioni di rifinanziamento, la variazione su base annua delle obbligazioni è del +8,4% mentre la dinamica complessiva della raccolta risulta pari al +1,3% (ABI Monthly Outlook Relazione Annuale, Evoluzione dei Mercati Finanziari e Creditizi, febbraio 2012). 24

27 (+3,1% rispetto al +2,1% di dodici mesi prima) anche in relazione ad una contrazione degli stock che sembra essere intervenuta nel mese di dicembre, prevalentemente riconducibile alla componente a breve termine (fino ad 1 anno). Sotto il profilo della rischiosità, a dicembre le sofferenze del settore privato al lordo delle svalutazioni avevano superato i 106,8 miliardi (+17,7% rispetto ai 90,8 miliardi di gennaio 18 ), dei quali 36 miliardi riferibili alle famiglie e 70,2 miliardi alle imprese. Il rapporto sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore privato si attestava al 6,24% (4,61% a fine 2010), mentre il rapporto sofferenze lorde del settore privato/capitale e riserve era pari al 28,16% (22,20%). Le sofferenze nette totalizzavano invece 59,4 miliardi in aumento di 10,5 miliardi rispetto ai 48,9 miliardi di gennaio (+21,5%) con un rapporto sofferenze nette/impieghi totali salito al 3,09% dal 2,43% del dicembre 2010 ed un rapporto sofferenze nette/capitale e riserve al 15,65% (13,31%) 19. A fine esercizio, i titoli emessi da residenti in Italia nel portafoglio delle banche italiane registravano un incremento tendenziale del 20,9% a 670,6 miliardi (+115,8 miliardi) sostenuto dal trend di crescita dello stock complessivo in atto da aprile e rafforzatosi a dicembre (+60,2 miliardi rispetto al mese precedente) anche in seguito agli investimenti nelle già citate obbligazioni con garanzia dello Stato. L incremento ha infatti interessato principalmente la categoria degli altri titoli (+99,2 miliardi nei dodici mesi di cui +55,1 miliardi nell ultimo mese) ed in particolare le obbligazioni bancarie (+88,5 miliardi di cui +52,2 miliardi solo in dicembre), giunte a rappresentarne il 64% (57,1% a fine 2010). Più modesta è stata invece la variazione tendenziale dei titoli di Stato italiani (+8,6%), sostenuta sia dai titoli a breve (BOT e CTZ; +17%) che dai titoli di Stato a più lunga scadenza (BTP e CCT; +5,1%) nonostante la flessione accusata da questi ultimi tra settembre e novembre in concomitanza con l aggravarsi della crisi di fiducia nei confronti del nostro Paese. A fine dicembre, il tasso medio della raccolta bancaria da clientela calcolato dall ABI 20 (che include il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro per le famiglie e le società non finanziarie) era salito al 1,99% (1,50% dodici mesi prima). Il tasso medio ponderato sui prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie si era invece portato al 4,23% (3,62% a fine 2010). * * * Oltre alle già citate evoluzioni in atto nella regolamentazione internazionale, il contesto normativo di riferimento per le banche italiane è stato interessato nel corso del 2011 e nelle prime settimane del 2012 da molteplici novità: il 12 luglio è stata approvata la Legge n. 120, entrata in vigore il successivo 12 agosto, con la quale, analogamente a quanto avvenuto in diversi ordinamenti europei, sono state introdotte in Italia le quote di genere per la composizione degli organi delle società quotate e delle società a controllo pubblico non quotate. La nuova normativa sulle quote rosa impone alle suddette società di attribuire al genere meno rappresentato almeno un terzo degli organi di amministrazione e controllo. Tali disposizioni si applicano a decorrere dal primo rinnovo successivo ad un anno dall entrata in vigore della Legge. Per il primo mandato, in via transitoria, la quota del genere meno rappresentato dovrà essere almeno pari ad un quinto degli organi sociali eletti; 18 A partire dal mese di gennaio 2011, i dati relativi alle sofferenze lorde e nette sono influenzati da discontinuità statistiche rispetto al passato in seguito alla realizzazione di operazioni societarie da parte di alcuni gruppi bancari. Di conseguenza, per entrambi gli aggregati, i tassi di variazione su base annua non risultano più significativi. 19 Sulla dinamica dei crediti deteriorati dal 2012 dovrebbe gravare anche lo scadere del periodo di deroga concesso da Basilea 2 alle banche italiane per effettuare la segnalazione degli sconfinamenti dopo 180 giorni, portando l obbligo di segnalazione dopo 90 giorni, come già avviene negli altri sistemi bancari europei. 20 ABI Monthly Outlook Relazione Annuale, Evoluzione dei Mercati Finanziari e Creditizi, febbraio

28 la Legge 15 dicembre 2011, n. 217 (Legge comunitaria 2010), in vigore dal 17 gennaio 2012, ha ampliato i poteri della Banca d Italia in materia di vigilanza sulle banche. In particolare il Testo Unico Bancario (TUB) è stato integrato riconoscendo alla Banca centrale la possibilità di emanare disposizioni di carattere generale aventi ad oggetto il governo societario, l organizzazione amministrativa e contabile, nonché i controlli interni e i sistemi di remunerazione e di incentivazione. Banca d Italia potrà inoltre adottare per tali materie, ove la situazione lo richieda, provvedimenti specifici nei confronti di singole banche, riguardanti anche: la restrizione delle attività o della struttura territoriale; il divieto di effettuare determinate operazioni, anche di natura societaria, e di distribuire utili o altri elementi del patrimonio, nonché, con riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio a fini di vigilanza, il divieto di pagare interessi; la fissazione di limiti all importo totale della parte variabile delle remunerazioni nella banca, quando sia necessario per il mantenimento di una solida base patrimoniale. Per le banche che beneficiano di eccezionali interventi di sostegno pubblico, Banca d Italia può inoltre fissare limiti alla remunerazione complessiva degli esponenti aziendali. il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto Decreto Salva Italia), convertito con Legge 22 dicembre 2011, n. 214 pubblicata sulla GU del 27 dicembre 2011, oltre alla riforma del sistema previdenziale e ad una serie di aspetti a rilevanza fiscale 21, ha introdotto altre importanti novità che interessano il settore bancario. Si segnalano: nei contratti di apertura di credito, la previsione, quali unici oneri a carico del cliente, di una commissione onnicomprensiva, calcolata in maniera proporzionale rispetto alla somma messa a disposizione del cliente e alla durata dell affidamento, e un tasso di interesse debitore sulle somme prelevate. L ammontare della commissione non può superare lo 0,5%, per trimestre, della somma messa a disposizione del cliente. Per gli sconfinamenti in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido possono essere previsti, quali unici oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria determinata in misura fissa, commisurata ai costi, ed un tasso debitore sull ammontare dello sconfinamento; la possibilità per le banche italiane di beneficiare, fino al 30 giugno 2012, di una garanzia dello Stato sulle passività con scadenza da 3 mesi fino a 5 anni o, a partire dal 1 gennaio 2012, a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite, emesse successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto. L ammontare delle garanzie concesse è limitato a quanto strettamente necessario per ripristinare la capacità di finanziamento a medio-lungo termine delle banche beneficiarie e, per singola banca, non può eccedere il patrimonio di vigilanza, ivi incluso il patrimonio di terzo livello; la riduzione da a euro del limite per l utilizzo legale dei contanti e dei titoli al portatore come mezzo di pagamento 22 ed una correlata riduzione delle commissioni interbancarie a carico degli esercenti sulle transazioni effettuate mediante carte di pagamento elettronico; quali misure di tutela della concorrenza nel settore del credito, l introduzione del divieto, per i titolari di cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di controllo operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari, di assumere ed esercitare cariche in imprese concorrenti. In sede di stipula di un mutuo bancario, viene considerata pratica scorretta quella di obbligare i clienti a sottoscrivere una polizza erogata da una compagnia controllata dalla medesima banca o intermediario; a completamento di quanto contenuto nel Decreto Salva Italia, il Decreto Legge del 20 gennaio 2012, n.1 (provvedimento sulle liberalizzazioni) ha previsto che qualora le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari condizionino l erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita siano tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi 21 Per i quali si rinvia al successivo capitolo Altre informazioni. 22 A tal proposito l ABI nella Circolare dell 11 gennaio 2012 e il Ministero dell Economia e delle Finanze nella Circolare n. 2 del 16 gennaio 2012 hanno specificato che il limite al contante non può trovare applicazione sui versamenti e prelievi effettuati in banca. 26

29 assicurativi. Il medesimo decreto ha inoltre stabilito l istituzione di un nuovo conto corrente di base le cui caratteristiche verranno fissate da un decreto del Ministero dell Economia, sentita Banca d Italia, che stabilirà anche un tetto massimo alle commissioni bancarie sui prelievi effettuati presso gli sportelli Bancomat di una banca diversa da quella del titolare della carta; con riferimento alla vigilanza prudenziale su banche e SIM, le Direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE sono state modificate il 24 novembre 2010 dalla Direttiva 2010/76/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (c.d. CRD III ), le cui previsioni si applicano a partire dalle segnalazioni di vigilanza relative al 31 dicembre Le nuove disposizioni riguardano la disciplina in materia di patrimonio di vigilanza, politiche di remunerazione e incentivazione, rischio di credito, operazioni di cartolarizzazione, rischi di mercato e informativa al pubblico. In particolare, la CRD III ha completato la trasposizione in ambito europeo delle indicazioni fornite dal Comitato di Basilea nel documento Enhancements to the Basel II framework del luglio

30 L attività della Banca Popolare di Bergamo nel 2011 Strategia commerciale In un contesto sempre più difficile e con la necessità di essere più vicini alla clientela del territorio è stato modificato l assetto distributivo della Banca; con decorrenza 1 agosto 2011 ha preso avvio il modello denominato a clessidra che in maniera flessibile tiene conto delle specificità di ogni territorio. Elementi caratterizzanti del modello sono la conferma della specializzazione per mercato, lo sviluppo del business in ottica cross mercato, la maggiore autonomia commerciale e creditizia rilasciata al territorio, la semplificazione dei meccanismi di governo e il coordinamento fra Centro e Rete. Il modello prevede l introduzione delle Direzioni Territoriali quali principali presidi sul territorio da parte della Banca e la creazione della nuova figura del Direttore Territoriale. A livello centrale sono cessate le Direzioni Mercato Retail/Corporate/Private e sono stati istituiti appositi Staff di supporto: Staff Pianificazione Monitoraggio e Pricing, Staff Commerciale Retail, Staff Commerciale Corporate, Staff Commerciale Private e sono stati riconfigurati i Servizi Large Corporate e Estero Commerciale. Per una più dettagliata descrizione del nuovo assetto si rimanda al successivo paragrafo La struttura operativa il personale e la formazione. Mercato Retail Segmento Privati Il mercato di riferimento è stato caratterizzato da forte dinamismo con offerte commerciali particolarmente variegate nel comparto della raccolta. Per supportare l azione della rete commerciale nella crescita della ricchezza finanziaria, nel primo semestre è stata attivata un iniziativa commerciale denominata Mezz ora per i tuoi risparmi basata su tre pilastri fondamentali: la valorizzazione del servizio di consulenza della Banca, UBI Light e UBI Advanced; la disponibilità di prodotti specifici a condizioni particolarmente competitive e dedicati all acquisizione di nuova raccolta diretta (tra cui un conto deposito); l avvio di un operazione a premi per i clienti quale segno di ulteriore attenzione nei loro confronti. La campagna di comunicazione denominata Mezz ora per i tuoi risparmi si è concretizzata con nuovi flussi ricchezza coinvolgendo alcune migliaia di clienti. Il servizio di consulenza è il principale elemento qualificante delle iniziative commerciali della Banca, elemento distintivo e da valorizzare in ogni occasione. I servizi di consulenza consentono di fornire agli stessi un check up dei loro investimenti, recepire i loro obiettivi di investimento in termini di rischio e orizzonte temporale, formulare proposte di investimento ottimali e adeguate al loro profilo di investitori oltre a seguire le fasi di post vendita. In coerenza con gli obiettivi di cui sopra, oltre a quello di assumere come Banca il ruolo di interlocutore esclusivo per il cliente (il cosiddetto Single Point of Contact ), dal gennaio 2011 è attivo il Servizio di trasferimento Standardizzato degli Strumenti Finanziari ( Servizio TDT ). La prosecuzione della volatilità dei mercati finanziari, conseguente al contesto recessivo che caratterizza l economia mondiale, ha aumentato la componente di emotività nelle scelte finanziarie della clientela con conseguente ricerca di proposte di investimenti che garantiscano la protezione del capitale. La Banca ha proseguito così con successo il collocamento dei propri prestiti obbligazionari, di titoli obbligazionari subordinati e senior emessi dalla Capogruppo UBI Banca e, nell ottica di incremento della diversificazione dell offerta, di prestiti obbligazionari di terzi emittenti. Il collocamento di prodotti assicurativi rimane focalizzato su prodotti tradizionali (ramo I) in cui i premi vengono investiti in una gestione separata, con rendimenti minimi garantiti che si consolidano nel tempo, mentre per quanto attiene al risparmio gestito si segnala la commercializzazione del nuovo prodotto Sicav Cedola Certa 2012/2015 con grande successo di collocamento. 28

31 È stato avviato negli ultimi mesi dell anno un nuovo modello di servizio denominato UBIGold, dedicato alla clientela affluent con patrimonio maggiore o uguale a euro, con obiettivo di livelli di soddisfazione distintiva, oltre che di acquisizione di nuova ricchezza e nuovi clienti. Nel mese di novembre al teatro Donizetti di Bergamo è stato organizzato il primo evento UBIGold in cui sono stati invitati circa 500 clienti. È iniziato nei primi mesi dell anno ed è tuttora in corso, un programma di fidelizzazione dei clienti denominato Formula UBI, una ricca ed innovativa operazione a premi che permette a tutti i possessori di almeno una carta LIBRA (sia nuovi clienti, sia già titolari) di accumulare punti automaticamente a seguito della sottoscrizione e utilizzo di alcuni prodotti e servizi collocati dalla Banca, con possibilità di richiedere uno o più dei premi previsti dal catalogo dedicato all operazione. Per quanto attiene l acquisition di nuova clientela, oltre alle tradizionali e consolidate attività, è stata avviata ad inizio anno (e terminata alla fine di settembre) un iniziativa denominata Zero Zero UBI per 3, con l obiettivo di contribuire all incremento della raccolta diretta abbinando al conto corrente Zero Zero UBI un certificato di deposito con tasso particolarmente remunerativo. Nel secondo semestre dell anno è iniziata la commercializzazione di versioni personalizzate della carta Enjoy prepagata, legate ad eventi di particolare interesse sociale come Enjoy 150 dedicata ai 150 anni dell unità d Italia e Enjoy Giornata Mondiale della Gioventù 2011 o target di clientela (stranieri) come Enjoy 500 dedicata a residenti italiani nati all estero. Trasversale, sia per incremento base clienti che per crescita raccolta, ha preso avvio in data 29 novembre 2011 il concorso risparmi brillanti con estrazione settimanale di diamanti (0,5 carati cadauno) per chi nel periodo 29 novembre gennaio 2012 sottoscrive, per un importo minimo euro, obbligazioni bancarie della Banca, conti deposito, pronti contro termine, certificati di deposito in valuta estera con copertura a termine. È stata integrata la gamma di prodotti del comparto giovani con il conto corrente IWantTUBI (con internet banking e carta di debito), conto completamente gratuito dedicato ai ragazzi di età di almeno 13 anni compiuti che devono imparare a gestire in modo responsabile i propri risparmi. Nel comparto dei finanziamenti, a seguito dell aumento della domanda, si è assistito nell anno a maggiori erogazioni di mutui, rispetto all anno precedente. Il segmento privati registra un erogato di circa 840 milioni di euro con una crescita del 3,71% rispetto al La concessione di prestiti personali ha registrato una sostanziale tenuta complessiva pari a + 0,63% rispetto al 2010 con un maggior ricorso ai prestiti banca rispetto all erogato tramite Banca 24-7 che, al contrario, ha registrato una flessione di oltre il 22% rispetto al L erogazione dei prestiti personali attraverso la formula della Cessione del Quinto tramite Banca 24/7 è in leggera crescita, +5,2% pari a circa 5 milioni di euro. Al fine di supportare la rete in questo ultimo comparto sono state attivate delle campagne commerciali canalizzate anche attraverso il Contact Center. Inoltre è stato attivato un nuovo processo operativo, in accordo con Prestitalia S.p.A., del prodotto cessione del quinto della pensione INPS e INPDAP con l obiettivo di completare l offerta commerciale verso questo segmento di clientela. Partendo dalla considerazione che il mutuo rappresenta una delle decisioni finanziarie più importanti nella vita delle persone, sono proseguite anche nel 2011 le implementazioni di strumenti e metodologie volte ad erogare un servizio ai clienti distintivo rispetto alla concorrenza. In questo filone si inserisce l Offerta Commerciale Condizionata che si sostanzia in una comunicazione al cliente in merito alla disponibilità della Banca all erogazione del mutuo con l indicazione delle relative condizioni, anticipata rispetto ai tradizionali tempi di risposta subordinati al completamento del processo di istruttoria e delibera del credito, la cui validità è vincolata alla veridicità delle informazioni autocertificate nonché al verificarsi dei requisiti indicati in una tabella allegata all offerta. 29

32 In merito alle coperture assicurative sui mutui ipotecari privati è stato effettuato un restyling alla polizza Blucredit, prodotto che viene proposto in abbinamento ai finanziamenti per soddisfare le esigenze di copertura assicurativa della clientela. Da segnalare che la nuova versione, denominata BlucreditOne, recepisce le più recenti indicazioni ISVAP, come ad esempio la possibilità per il cliente di designare quale beneficiario della copertura soggetti differenti rispetto alla Banca. L attività di sostituzione delle carte di debito e carte multifunzione dotate di sola tecnologia a banda magnetica con quelle dotate di microprocessore è proseguita sino a fine anno; si ricorda che tale iniziativa aveva l obiettivo di rendere il parco carte circolante conforme ai più aggiornati requisiti europei di sicurezza e di tutelare maggiormente le transazioni effettuate dai clienti. Quale proseguimento del progetto Multicanalità Integrata, con obiettivi di sviluppare nuovi ed innovativi canali di vendita, viene reso disponibile con decorrenza 20 ottobre 2011 l acquisto di prodotti banca (ad oggi carte prepagate Enjoy e internet banking QuiUBI) tramite canali remoti. Per agevolare l accesso al credito da parte dei soci di cooperative, anche in stato di disagio o esclusione sociale che prestano o presteranno la propria attività nelle imprese cooperative Lombarde, è proseguita nel periodo la collaborazione con Finlombarda S.p.A. finalizzata alla concessione di finanziamenti agevolati a valere su risorse del Fondo per gli investimenti Jeremie FSE che permetterà agli stessi di sostenere il consolidamento e lo sviluppo per il tramite della realizzazione di programmi di inclusione sociale delle cooperative con maggior radicamento sul territorio in cui opera la Banca. In data 30 agosto 2011 la Banca Popolare di Bergamo ha sottoscritto una nuova convenzione con Finlombarda per un plafond complessivo di euro (50% fondi Banca e 50% Fondi Finlombarda) da dividersi in un numero massimo di interventi pari a (Euro cadauno). In tema di agevolazioni la Banca ha aderito anche al protocollo d intesa siglato fra Ministero della Gioventù e Abi denominato Diamogli Futuro (target giovani), sviluppando un prestito personale dedicato a studenti di età compresa fra 18 e 40 anni che rispondano a precisi requisiti di merito curricolare con tassi di favore. Segmento Small Business Nonostante la difficile congiuntura economica e le note difficoltà di funding è proseguito nell intero esercizio la strategia di una forte focalizzazione a sostegno delle imprese operanti sul territorio di competenza della Banca. Attività svolta cercando la massima collaborazione con le Istituzioni, le Associazioni di categoria e i Confidi locali. In particolare sono state attivate iniziative volte a ridurre i tempi di risposta alle richieste degli operatori economici e contestualmente a migliorare la capacità della rete di costruire relazioni professionali di lungo periodo con la clientela Small Business. Tra le principali attività svolte si segnala: la stipula di accordi con i principali Enti Locali per agevolare lo smobilizzo di crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione; l adesione alla convenzione con SF Consulting per agevolare il ricorso delle imprese alla garanzia rilasciata dal Fondo di Garanzia per le PMI (Legge 662/96); la rimodulazione dell offerta dei finanziamenti assistiti dalle garanzie rilasciate dai Consorzi di Garanzia; l adesione all accordo stipulato tra l ABI, il Ministero dell Economia e delle Finanze, e le associazioni di categoria delle imprese volto a dare sostegno alle PMI attraverso: la proroga dei termini per la presentazione della domanda di adesione alla Moratoria, l allungamento del piano di ammortamento dei finanziamenti a medio lungo termine, la concessione di finanziamenti dedicati al rafforzamento patrimoniale; l attività, svolta in sinergia con UBI Assicurazioni, per un offerta assicurativa legata alle effettive esigenze delle controparti Small Business; l accordo con Confindustria Bergamo e Confidi Lombardia per l erogazione di finanziamenti in tempi brevi denominato F.A.S.T. ; 30

33 accordi con BEI (Banca Europea per gli Investimenti) e CDP (Cassa Depositi e Prestiti) per concessione finanziamenti a tassi ridotti rispetto ad altre tipologie di finanziamento. Al fine di rafforzare il legame con il territorio ha preso avvio un nuovo modello di servizio dedicato al Terzo Settore e a Istituzioni Religiose (Progetto UBI Comunità); sono stati così istituiti appositi percorsi formativi per approfondire la conoscenza del settore ed è stata creata un offerta commerciale ad hoc. La strategia commerciale ha poi avuto un particolare focus sul processo di internazionalizzazione delle PMI. A tal fine, in collaborazione con i Centri Estero dislocati sul territorio, si è dato corso ad una serie di convegni tematici e ad un programma di visite mirate svolte dal Gestore Small Business con il supporto dello Specialista Estero. Al fine di completare l offerta dedicata al segmento è stata inoltre predisposta un adeguata offerta commerciale (Time Deposit) per la gestione della liquidità aziendale. Con riferimento al settore agrario è proseguita l attività di analisi e supporto alle imprese del settore per fornire la consulenza finanziaria ed il sostegno necessari allo sviluppo dei progetti imprenditoriali. Significativa è stata l iniziativa svolta dai Gestori Small Business Hunter (24 risorse) che, attraverso il supporto di strumenti dedicati, ha permesso di incrementare l attività di acquisition di nuovi clienti PMI. Da ultimo si segnala l attivazione nel secondo semestre di un azione volta ad allineare le condizioni economiche ai nuovi prezzi di riferimento, espressione del peggiorato contesto di mercato che ha visto un incremento significativo dei costi per la gestione del rischio di liquidità, già influenzato peraltro dall aumentato costo della raccolta. Mercato Private L attività commerciale svolta nel corso dell anno in corso si è sviluppata in un contesto economico e finanziario che, soprattutto nel corso del secondo semestre, ha assunto aspetti di particolare e sconosciuta asprezza. L attività economica dei Paesi avanzati ha subito un sensibile rallentamento dovuto sia a fattori straordinari, quali le conseguenze del terremoto in Giappone, sia a fattori legati all aumento dei prezzi dell energia, alla decelerazione delle economie emergenti ed alla preoccupante ed insistente accelerazione degli allarmi sui debiti e deficit dei Paesi periferici dell Europa mediterranea. Tali condizioni hanno favorito il perdurare della cronica debolezza del tasso di occupazione cui si è aggiunta la drammatica tensione sui mercati finanziari europei negli ultimi mesi dell anno sospinta dalla crescente crisi di fiducia nei confronti dei Paesi dell area Euro meno virtuosi che ha colpito pesantemente anche l Italia. Queste tensioni hanno messo in discussione la solvibilità di alcuni Paesi dell Europa periferica al punto da porre in forse la stessa sopravvivenza della moneta unica e la capacità dei policy makers di trovare coesione e risorse finanziarie per scongiurare il possibile default dei debiti sovrani in condizione di maggior criticità e particolarmente bersagliati dalle vendite degli investitori e speculatori. Ne hanno tratto beneficio in particolar modo divise e bond sovrani di Paesi percepiti come solvibili al di fuori dell area della moneta unica, nonché, ed in particolar modo, i bond dell Europa core che hanno determinato un violento allargamento degli spread di rendimento rispetto a quelli dei Paesi periferici. Tale contesto ha alimentato seri dubbi sulla reale efficacia ed adeguatezza degli strumenti di intervento a disposizione delle autorità spingendo la Banca Centrale Europea ad assumere comportamenti ed azioni di politica monetaria sempre meno convenzionali. 31

34 In tale delicatissimo contesto il primario obiettivo della rete Private è stato quello di fornire alla clientela un indispensabile sostegno informativo e consulenziale facendo eccellere i valori distintivi di competenza, specializzazione, ampiezza dell offerta commerciale e soprattutto di stretta relazione e coinvolgimento con la clientela. Per contro sono proseguite le iniziative atte a migliorare concretamente l efficacia della relazione dei Private Bankers. Il Servizio di Pianificazione e Consulenza Finanziaria (PCF) ha proseguito il suo naturale processo di evoluzione grazie all attuazione di alcuni interventi anche strutturali che hanno perfezionato la metodologia di valutazione dell appropriatezza e dell adeguatezza delle operazioni raccomandate dai gestori o effettuate in autonomia dalla clientela, garantendo in tal modo l incremento della qualità della valutazione di allocazione dei portafogli. La clientela Private ha potuto beneficiare dal mese di maggio del nuovo Servizio di Consulenza Pro-AWA che, grazie a una nuova procedura informatica di valutazione dell adeguatezza dei portafogli monitorati, garantisce un processo di consulenza contraddistinto da erogazioni di raccomandazioni personalizzate fornite dall Advisor ed adeguate al profilo del cliente ed alla strategia di investimento condivisa sulla base di quelle proposte attraverso l elaborazione di specifici Advisory Report. Nel corso dell anno è stato ampliato, tramite l introduzione di 7 nuovi indici di mercato, l elenco complessivo dei benchmark disponibili - arrivati ora a una quarantina - per la personalizzazione delle Gestioni Patrimoniali Linee Open destinate alla clientela più sofisticata. Contestualmente, al fine di meglio selezionare il target di clientela cui destinare l offerta dei prodotti, è stata innalzata a 1,5 milioni di Euro la soglia minima di accesso iniziale alla suddetta linea. Tale linea di gestione ricomprende una quota di mercato private per oltre 2 miliardi di euro. Nell ambito del risparmio gestito nuove opportunità di investimento sono state garantite mediante l offerta di 4 nuovi comparti UBI Sicav (Global Dynamic Allocation, Emerging Markets Bond, Global Corporate Bond e UBI Sicav Cedola Certa - comparto, quest ultimo, a distribuzione di proventi, il cui collocamento è stato accolto con particolare favore dalla clientela private per un totale sottoscritto di oltre 60 milioni) e mediante l apertura al collocamento dei comparti gestiti dalle Sicav lussemburghesi Oyster, Invesco Funds e Invesco Funds Series. Nel mese di giugno lo sforzo operativo della rete è stato concentrato sulla presentazione e sulla raccolta delle adesioni dell operazione di aumento di capitale UBI nonché sul collocamento di 3 prestiti obbligazionari subordinati Lower Tier II e di 4 emissioni di prestiti subordinati Senior. Altrettanta attenzione è stata posta nel corso di tutto l anno all obiettivo di accrescimento della raccolta diretta della Banca supportato dall utilizzo di un ampio ventaglio di strumenti, anche non usuali, di raccolta quali pronti contro termine, certificati di deposito, prestiti obbligazionari emessi dalla Banca Rete nonché conti deposito remunerati da un tasso particolarmente attraente soprattutto nelle versioni dedicate a nuova raccolta ( Welcome Edition ) o a conversione di raccolta amministrata. Parallelamente a questa attività il mercato private ha partecipato ai collocamenti di sette offerte obbligazionarie emesse da emittenti terzi per un totale di circa 92 milioni e ha continuato nell acquisizione di flussi di raccolta destinati al risparmio assicurativo con una produzione di premi per circa 82 milioni. Sono proseguite per tutto l anno le iniziative di cross mercato Private-Corporate nell ottica di massimizzare la capacità relazionale e le sinergie tra i due Mercati con l obiettivo di incrementare la ricchezza personale degli imprenditori rafforzando la relazione con la Banca. 32

35 L attività formativa del Mercato è stata garantita da sessioni di approfondimento dedicate a tematiche finanziarie e assicurative, in parte svolte con stage e incontri presso UBI Pramerica SGR e in parte organizzate direttamente presso le sedi di importanti case di investimento internazionali, da giornate di specializzazione dedicate a tematiche particolarmente interessanti per la clientela di più elevato standing (protezione del patrimonio, family-business, pianificazione successoria). L indagine di Customer Satisfaction condotta su un campione di clientela nel corso di tutto l anno da una società esterna specializzata, ha permesso di monitorare costantemente il grado di soddisfazione della clientela e di mettere in atto le opportune azioni di miglioramento delle relazioni. Nel corso dell anno sono stati organizzati diversi eventi di carattere culturale o tematico che hanno coinvolto la clientela Private. In particolare vivo apprezzamento hanno raccolto: La presentazione del rapporto Centro Studi Einaudi La ripresa, il coraggio e la paura, curato dal Prof. Mario Deaglio, svoltosi a Monza nel mese di febbraio; Il convegno Nobel per Bergamo promosso dall Istituto I.S.E.O. (Istituto di Studi Economici e dell Occupazione) con l intervento di Dale Mortensen, premio Nobel per l Economia 2010, svoltosi a Sarnico a giugno; Il convegno sul tema della neuro-economia applicata agli investimenti in Borsa, tenuto dal neuroeconomista prof. Benedetto De Martino, nell ambito dell iniziativa Bergamo Scienza svoltosi a Bergamo ad ottobre; La presentazione del XVI Rapporto sull economia globale e l Italia dal titolo La crisi che non passa, curato dal Prof. Mario Deaglio, svoltosi a Bergamo e nelle principali sedi del territorio nell ultima parte dell anno. Mercato Corporate Nel corso del 2011 il sistema produttivo italiano ha dovuto fare i conti con una crisi che perdura. Il primo trimestre ha da subito evidenziato il rallentamento dell economia reale, poi col passare dei mesi l acuirsi della crisi greca, la dubbia sostenibilità dei debiti sovrani unitamente alle indicazioni arrivate dall Eba (European Banking Authority) si sono riflesse sull innalzamento delle condizioni. Limitatamente alle controparti Large si è assistito ad una diminuzione degli impieghi di natura finanziaria, conseguentemente gli impieghi del segmento sono passati da 3,8 miliardi di fine 2010 a 2,4 miliardi di fine 2011 (- 36,85 %), mentre le aziende Core, che tipicamente compongono la clientela della Banca, hanno evidenziato un contesto in cui la domanda di finanziamento è rimasta su livelli stazionari seppur con una richiesta di credito a supporto degli investimenti ancora debole e solo parzialmente compensata dalla crescita della domanda connessa alla ristrutturazione dei passivi delle aziende clienti gli impieghi core hanno registrato una sostanziale tenuta rimanendo di fatto invariati a 4,8 mld rispetto al fine anno precedente. Il piano di ottimizzazione territoriale concluso nel 2010 ha visto un affinamento con il passaggio di controparti corporate low al mercato retail e, all interno delle linee guida del modello clessidra, sono state individuate i nuovi puntamenti territoriali per ciascuna controparte. L attività commerciale degli account manager corporate nella prima parte dell anno è stata caratterizzata da un intensa attività di advisory, mentre nel secondo semestre anche in conseguenza del mutato scenario macroeconomico, unitamente all acuirsi delle condizioni dei mercati finanziari, ha visto l intera filiera impegnata ad assistere le controparti, dialogando sulle tematiche legate ai principi di Basilea III e alle loro ricadute. I momenti di confronto con le aziende si sono svolti sia nell ambito dell ordinaria attività di relazione sia attraverso diversi incontri collettivi, organizzati di concerto con le Istituzioni e le Associazioni di categoria locali, che hanno visto la numerosa e fattiva partecipazione di tutti gli attori interessati. Una particolare attenzione è stata riservata alle imprese 33

36 internazionalizzate, che hanno investito sull innovazione e sullo sviluppo quale principale ricetta per battere la crisi e vincere la sfida competitiva nei propri mercati di riferimento. Nel corso di alcuni di questi incontri ed in particolare in occasione dell UBI International Open Day tenutosi presso la fiera di Brescia il 21 e 22 novembre, sono stati identificati particolari momenti di condivisione con esponenti di branch e/o uffici di rappresentanza del Gruppo UBI presenti in Lussemburgo, a Monaco di Baviera, Madrid, Hong Kong, Shanghai, Mumbai, Singapore, Mosca e San Paolo condividendo con le aziende i presupposti in termini di feedback informativi e prospettici, necessari alla Banca per poter assicurare alla propria clientela tempi di risposta e fonti di finanziamento adeguati. È stato definitivamente adottato l approccio sistematico alla clientela denominato Corporate Advisory, ovvero un attività fortemente basata su strumenti di analisi dei dati fondamentali dell azienda e sulla visione prospettica della stessa. La consulenza alle aziende corporate si è concretizzata altresì con l offerta di strumenti agevolativi a sostegno del proprio business e dei propri progetti d investimento, tra i quali: finanziamento di progetti d investimento di PMI nei settori industriale, agricoltura e turismo/servizi mediante l accesso ai fondi messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti sulla scorta di un accordo stipulato dalla Capogruppo; finanziamento di progetti d investimento ed adeguamento del circolante attraverso fondi messi a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti; smobilizzo dei crediti vantati dalle aziende nei confronti degli Enti pubblici; Valore Brianza : dal territorio per il territorio, un prestito obbligazionario per il finanziamento delle imprese locali. A tali attività si sono affiancate alcune iniziative specifiche riservate ai segmenti Mid e Large Corporate, predisposte d intesa con la Capogruppo, attraverso l approccio di un offerta integrata fra la Banca e le Società prodotto del Gruppo UBI (Centrobanca, UBI Factor ed UBI Leasing), volto a generare opportunità di investimento a fronte di progetti di sviluppo esistenti o in fase di sviluppo. Analoga metodologia e supporti ancora più evoluti, sono culminanti nel progetto Pre-pitch Large applicato alle controparti industriali ad alto potenziale ubicate nei territori di riferimento della Banca stessa. Il risultato di queste azioni è riscontrabile nei risultati raggiunti dalle società prodotto con flussi e opportunità d affari appannaggio in particolare di UBI Factor e Centrobanca. La quotidiana attività di relazione con la clientela è stata contraddistinta dall utilizzo sempre più sistematico ed affinato di strumenti in grado di differenziare i prezzi applicati correlandoli ai volumi intermediati, al merito creditizio della clientela e alla tipologia e durata degli utilizzi, adeguando le condizioni economiche applicate alle mutevoli condizioni dei mercati finanziari. Nel comparto estero-commerciale sono state realizzate alcune attività per incrementare la quota di mercato di operatività estero complessiva, quali il rilascio di garanzie UBI sui rischi accolti dalla Banca per la conferma di lettere di credito commerciali rilasciate da controparti istituzionali e la prosecuzione di un piano formativo sull estero commerciale dedicato agli account manager corporate. Il piano formativo si è sviluppato con il completamento del percorso dedicato agli account manager corporate con la prosecuzione del progetto, in collaborazione con SDA Bocconi, denominato L eccellenza nel corporate con il quale il Mercato Corporate intende fornire alle proprie risorse un bagaglio di conoscenze innovative e di eccellenza per rafforzare le competenze distintive, oggi più che mai indispensabili per seguire le evoluzioni del mercato di riferimento ed assicurare un servizio di qualità alla propria clientela. 34

37 Strategia creditizia L Area Crediti garantisce le funzioni di coordinamento in materia creditizia della Banca e di principale interfaccia con le funzioni competenti di Capogruppo. Essa ha il compito di garantire, in linea con le indicazioni strategiche della Capogruppo, l unitarietà delle azioni intraprese dalle singole Direzioni ad essa facenti capo, per il raggiungimento degli obiettivi definiti e condivisi con l'omologa funzione di Capogruppo. Dopo aver assistito, nel primo semestre 2011, alla prosecuzione della lenta e debole ripresa economica manifestatasi a partire dal terzo trimestre 2010, nell ultimo quarto dell anno si è palesato un nuovo rallentamento della domanda, aggravato dalla pesante crisi politico/finanziaria che ha investito l Europa ed in particolare il nostro Paese. In questa fase congiunturale di elevata complessità, ancora una volta, si sono positivamente contraddistinte le imprese di medie e grandi dimensioni ben capitalizzate, orientate all esportazione e all innovazione tecnologica, operanti prevalentemente nella filiera della meccanica e delle macchine utensili. Queste sono state capaci non solo di mantenere ma anche di migliorare il proprio posizionamento competitivo, garantendo un adeguato portafoglio ordini alla filiera dei propri fornitori per buona parte dell anno. Di contro, il permanere di un elevato livello di disoccupazione sui territori di radicamento della Banca (inclusi i lavoratori in Cassa Integrazione Ordinaria e Straordinaria) ha non solo sostanzialmente azzerato la capacità di risparmio delle famiglie ma ha altresì procrastinato il fenomeno di contrazione degli investimenti in beni durevoli già rilevato sin dall inizio della crisi, ed acuito nell ultimo trimestre dal significativo incremento degli spread sui finanziamenti bancari dovuto agli aumentati costi di provvista. Da tale contesto continua ad essere particolarmente penalizzato il settore immobiliare, già profondamente scosso dagli effetti della contrazione della domanda avvenuta a partire dal 2009: tutti gli operatori coinvolti nella filiera immobiliare (costruttori, installatori, impiantistica, intermediari) denotano ormai da un triennio una sensibile contrazione del volume d affari, ed in particolar modo le imprese edili sono in costante difficoltà nella fase di vendita dei propri immobili finiti. Nel corso del 2011 le richieste di affidamento relative al mercato corporate sono sostanzialmente invariate rispetto al precedente anno e risultano essere circa Le delibere assunte riguardano circa il 95% delle domande pervenute: per il 28% sono state assunte in competenza periferica con tempi medi di lavorazione di 12,80 giorni, per il 72% sono state assunte dagli organi deliberativi centrali (collegiali e non) con tempi relativi all intero iter della pratica, dall apertura alla data di delibera, di 25,14 giorni, di cui 14,74 giorni, presso le strutture crediti (sia di Banca rete che di Capogruppo per i necessari pareri). Per quanto riguarda il mercato retail, controparti sia private che aziende, le pratiche aperte sono diminuite dell 1% rispetto al Tale diminuzione è da ricondursi prevalentemente al nuovo processo di rilascio delle carte di credito che, dal settembre 2010, non richiede la predisposizione di una domanda di affidamento. Nel 2011 le domande sono state circa di cui deliberate il 98,8% dai seguenti organi: in competenza locale circa il 66% con un iter della pratica di 5,41 giorni, gli organi centrali (collegiali e non) hanno deliberato il restante 34% con tempi di delibera relativi all intero iter, dall apertura alla delibera, pari a 10,50 giorni, di cui presso le strutture crediti circa 3,8 giorni. Nell ambito delle iniziative finalizzate al miglioramento dei processi aziendali sono proseguite le attività previste all interno del Progetto B.P.R. Crediti 2010 perseguendo l obiettivo di incrementare l efficienza e l efficacia delle varie fasi del processo del credito, mantenendo un costante presidio sulla qualità degli attivi. In merito alle azioni specifiche per il contenimento del rischio di credito si evidenzia che nel corso del 2011 è stato esteso a tutta la clientela mass market il Modello di Gestione Morosità. L attività di Gestione Morosità è svolta centralmente da parte di una struttura specialistica che, nel rispetto delle linee guida definite dalla Capogruppo, supporta attivamente il gestore di filiale nella risoluzione delle irregolarità creditizie connesse alle rate in mora su 35

38 finanziamenti rateali (ipotecari e non) e sconfini di conto corrente rilevati (maggiori di euro) per un periodo continuativo superiore a 15 giorni. A partire dal mese di febbraio 2011 è stato introdotto l Indice di Anomalia Controparte (IAC), indicatore sintetico che si pone come obiettivo principale la razionalizzazione delle attività di monitoraggio, consentendo di definire priorità di intervento in ordine alla regolarizzazione di taluni specifici fenomeni di anomalia riscontrati sulle controparti ordinate per classi di rating. Alla luce del costante incremento del portafoglio crediti in default, seppur con un costo del credito sempre su valori confortanti ed ampiamente inferiori ai competitors, nell ultimo trimestre dell anno è stato avviato il Progetto Qualità del Credito Anomalo. Il Progetto, governato dall Area Crediti e dall Area Commerciale e coordinato dalla Direzione Credito Anomalo, è imperniato sulla forte responsabilizzazione delle Direzioni Territoriali anche con l introduzione di nuove figure specialistiche in seno alle stesse. L obiettivo, previa identificazione di diversi referenti in funzione del livello di esposizione (e conseguente complessità) dei crediti incagliati e con l ausilio di nuovi specifici strumenti di lavoro, è il recupero/regolarizzazione dei predetti crediti tramite l attribuzione alla filiera crediti/commerciale di obiettivi di riduzione dello stock in essere. Il fenomeno della ristrutturazione dei debiti per mezzo delle soluzioni offerte dalla Legge Fallimentare (D.Lgs. n. 169/12 settembre 2007), a valere sull art. 67 (piano attestato di risanamento) e sull art. 182 (accordo di ristrutturazione), che nel corso del 2010 aveva apparentemente superato la fase acuta ed aveva visto il coinvolgimento di aziende di dimensioni più modeste e quindi meno affidate, nel 2011 ha ripreso vigore soprattutto a partire dal secondo semestre. Hanno inoltre assunto grandezze significative le rinegoziazioni degli accordi di ristrutturazione già stipulati ma non rispettati. Al proposito va rammentato che i primi accordi di tale natura erano stati sottoscritti nel 2009, ed i relativi piani industriali poggiavano su previsioni di ripresa economica decisamente accelerata, sia per tempistica che per entità, rispetto a quanto poi verificatosi in realtà; in conseguenza buona parte delle aziende, pur avendo rispettato le previsioni di contrazione dei costi, ha denotato l incapacità di conseguire i ricavi attesi e quindi di generare flussi di cassa atti a sostenere il rimborso programmato dei propri debiti. L esercizio 2011 ha visto l ingresso di 22 nuovi gruppi in ristrutturazione finanziaria (di cui 17 nel secondo semestre) per un esposizione complessiva di 108 milioni di euro; sono stati sottoscritti nuovi accordi di ristrutturazione del debito con 10 gruppi (15 controparti) per un ammontare di 26,3 milioni di euro e sono stati rinegoziati accordi con 3 gruppi per un ammontare di 189,6 milioni di euro. Complessivamente i crediti bancari ristrutturati ammontano a 295,2 milioni di euro lordi, vantati nei confronti di 29 gruppi economici, cui si aggiungono altri 113,1 milioni di euro relativi a 28 gruppi con i quali sono in corso trattative di ristrutturazione. Tra le iniziative a supporto delle piccole-medie imprese e delle famiglie, dai primi mesi del 2009 la banca ha introdotto prodotti specifici quali la proroga rata e la rinegoziazione alla pari (rimodulando le scadenze) per complessivi 280 milioni di euro. A tali iniziative si sono aggiunti provvedimenti temporanei che tenessero conto del carattere di eccezionalità della congiuntura, promossi da ABI e dalle associazioni di categoria, attraverso la definizione dell Avviso Comune meglio noto come Moratoria, accordo cui il Gruppo UBI ha aderito il 12 agosto Da allora la moratoria è stata accordata a PMI e Famiglie per complessivi 637 milioni di euro, di cui 597milioni a favore PMI e 40 milioni a privati. Dei citati 637 milioni di finanziamenti oggetto di moratoria, 517,7 milioni risultano scaduti alla data del 31 dicembre Ai privati che non hanno potuto aderire alla moratoria prevista dall Avviso Comune per limiti reddituali e/o d importo, la Banca ha accordato, a fronte di specifica richiesta, soluzioni diversificate quali la rinegoziazione, la proroga delle rate in scadenza, il rinnovo alla pari del finanziamento e delle rate scadute. 36

39 Attività promozionali, culturali e assistenziali Pur in una situazione di difficile congiuntura economica anche nel 2011 non è mancato il tradizionale sostegno di Banca Popolare di Bergamo ai territori di radicamento; anzi a seguito del piano di ottimizzazione territoriale, concluso nel gennaio dello scorso anno, sempre più frequenti risultano oggi gli interventi in favore di onlus, realtà associative, enti e fondazioni delle province di Lecco, Como, Monza e Brianza che si affiancano a quelli già numerosi nelle storiche province di Bergamo e Varese divenute poli terminali di quella fascia di territorio comunemente definita pedemontana e che trova nella Banca Popolare di Bergamo la Banca di supporto e di riferimento. Accanto a questo ruolo di volano economico in grado di distinguersi, oltre che per la qualità e l innovazione dei servizi proposti anche per una costante ed attenta attività a sostegno delle famiglie, delle imprese, dell economia e dello sviluppo del territorio non si trascura assolutamente l affiancamento a questi territori nella riscoperta e nella valorizzazione di una identità storica e di un patrimonio culturale comune. Proprio nel tentativo di migliorare la sinergia con i territori nei quali la Banca opera da sempre o nei quali si è insediata da poco, vanno collocate alcune esperienze nuove di sostegno al territorio a partire dalla valorizzazione del patrimonio artistico di proprietà e degli artisti che a quei territori hanno dato lustro e notorietà. Tentativi pienamente riusciti come dimostra il grande consenso ottenuto nelle esposizioni temporanee dei dipinti di Giulio Masseroni nelle filiali di Borgo Santa Caterina e di Zogno o nelle frequenti rotazioni di dipinti a tema nella sede di Bergamo portando di fatto la quadreria della Banca a godimento e fruizione della clientela, in una sorta di reinvestimento a favore del territorio del proprio patrimonio artistico. O come nel caso dell acquisizione, del restauro e, in collaborazione con la sezione di Bergamo di Italia Nostra, della successiva esposizione al Palazzo della Ragione del pregevole dipinto di Andrea Previtali Madonna con il Bambino leggente tra San Domenico e Santa Maria di Betania. Attenzione al locale senza dimenticare di essere parte di un territorio e di una storia più articolate: in quest ottica va collocato il sostegno espresso in favore del Comitato Bergamo per i 150 anni : una ricorrenza importante, la celebrazione di una nazione, di un popolo che cade in un momento difficile ed in presenza di una crisi profonda ma che proprio per questo si crede sia doveroso celebrare compatti ed orgogliosi della nostra identità di patria. Passione civile e amore per le tradizioni che si ritrovano nell aver ospitato una delle tre giornate del convegno dedicato alla figura di Pandolfo Malatesta unendo in quella circostanza la città di Bergamo a Brescia e a Fano in un ideale legame di storia, economia e territorio che, a distanza di sei secoli, trova oggi sorprendenti analogie all interno del quarto gruppo bancario italiano, Ubi Banca. Sinergia con i territori e con la Capogruppo ben riuscita anche nell organizzazione, in collaborazione con il centro studi Einaudi, nella presentazione del XV Rapporto sull'economia Globale e l'italia del Centro Einaudi, curato dal prof. Deaglio: oltre a Bergamo, anche Varese, Monza ed Erba hanno ospitato gli autorevoli economisti del Centro Einaudi e gli imprenditori locali, accorsi in gran numero, che hanno dimostrato di apprezzare lo sforzo compiuto dalla Banca. Sempre nell ambito della convegnistica va rilevato il contributo ed il sostegno offerti in occasione dell indagine e del successivo convegno sulla valorizzazione del lavoro femminile nella Provincia di Bergamo come di grande interesse sono risultati i convegni promossi dalla Banca in collaborazione con l Unione Industriali della Provincia di Varese, l Associazione Industriali Monza e Brianza e l Associazione Piccola Impresa di Lecco e la Camera di Commercio di Lecco e Como. Il contributo all Associazione Cuore Solidale per il completamento del polo scolastico di Balaka in Malawi, e quello in favore del Comitato Umanitario Casari O.N.L.U.S. per la gestione del Centro Educativo e Ricreativo di Cochabamba in Bolivia sono concrete testimonianze della piena condivisione da parte della Banca di azioni umanitarie oltre confine senza con questo trascurare il sostegno ai progetti educativi atti a favorire l accoglienza e l inserimento di ragazzi stranieri promossi dall Associazione Fabbrica dei sogni O.N.L.U.S., in favore del Comitato Maria Letizia Verga di Monza e la sua instancabile opera a sollievo di bambini ammalati di leucemia. 37

40 La testa nel mondo anche nell ambito di azioni umanitarie e di solidarietà, ma i piedi costantemente nel borgo come negli interventi a favore del Comitato Provinciale della Croce Rossa, dell UILDM, dell Unione Invalidi Civili Bergamaschi, dell Associazione Genitori Presolana Acca onlus, e dell Associazione Clematis a vantaggio dei figli disabili non autosufficienti dei dipendenti in servizio o in quiescenza. Sostegno al territorio attraverso la salvaguardia, la tutela e la conservazione dello stesso: a questa mission sono riconducibili gli interventi a favore dell Ecomuseo Val Taleggio, del Centro Studi Valle Imagna, la recente collaborazione con Promoserio, oltre alle storiche collaborazioni con Comune di Bergamo e Provincia. In sinergia con la Fondazione UBI per Varese diversi sono risultati nel primo semestre del 2011 i segnali di attenzione all altra provincia storica della Banca Popolare di Bergamo, quella di Varese a partire, anche in questo caso, dai bisogni che emergono dalle numerose realtà di volontariato locali, dalle parrocchie e dagli enti, mai come in questo periodo penalizzati da una cronica carenza di disponibilità economiche. La Banca figura inoltre da anni tra i soci sostenitori della G.A.M.E.C., della sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano, della Fondazione Bergamo nella Storia, dell Ateneo di Scienze, Lettere e Arti e quest anno il tradizionale sostegno previsto per la loro attività sociale lo si è voluto finalizzare alle iniziative da loro messe in atto a celebrazione del 150 a testimonianza di una storia, quella della Banca, il cui inizio va letto in stretto connubio con i primi passi del Regno d'italia. La Banca Popolare di Bergamo anche in occasione del Santo Natale 2011 ha ritenuto doveroso mostrare l altra faccia dell essere e fare Banca riproponendo l iniziativa del Natale Solidale e accompagnando Babbo Natale in alcune delle più importanti strutture ospedaliere e case di riposo del lecchese, del comasco e della Brianza oltre che del bergamasco e del varesotto. La struttura operativa, il personale e la formazione Alla fine del 2011 la rete territoriale della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. garantisce la propria presenza sul territorio grazie a 358 filiali in Italia oltre ad un ufficio di rappresentanza a Hong Kong. Nel corso dell anno sono stati aperti 2 nuovi sportelli: uno nella provincia di Lecco a Casatenovo ed un altro in Sardegna a Cagliari, mentre sono state chiuse 9 dipendenze in Lombardia. L articolazione territoriale della Banca è sostanzialmente concentrata in Lombardia con un numero complessivo di 340 dipendenze alle quali si aggiungono i 17 sportelli situati nella provincia di Roma e quello di Cagliari di nuova apertura. L evoluzione del contesto di mercato e la necessità di essere sempre più vicini alle esigenze della Clientela hanno portato ad una revisione del Modello Distributivo della Banca finalizzato al rafforzamento del suo ruolo di Banca del Territorio attraverso una crescente incisività ed un ulteriore snellimento dei processi commerciali, creditizi e deliberativi. A tale scopo, ed in coerenza con quanto previsto dal Piano Industriale , con decorrenza 1 agosto 2011 sono stati realizzati i primi interventi di evoluzione del nuovo Modello Distributivo con l introduzione del nuovo modello a clessidra che prevede una ridefinizione delle strutture di Direzione e di Rete e l introduzione di nuovo processi organizzativi atti a consolidare il radicamento territoriale della Banca e migliorare i tempi di risposta alla Clientela. Nel dettaglio il modello ha previsto l introduzione di 11 Direzioni Territoriali (Bergamo Città e Valle Brembana, Bergamo Est e Brescia, Bergamo Ovest, Val Seriana e Val Cavallina, Monza e Brianza, Varese e Tradate, Varese Nord, Varese Sud, Saronno e Milano, Lecco e Como, Roma) quali principali presidi della Banca sul territorio e soprattutto della figura del Direttore Territoriale - in virtù dell elevata esperienza maturata ai quali sono state affidate grandi responsabilità nelle aree di propria competenza al fine di consentire una forte interconnessione cross mercato, una forte interconnessione cross filiera, un ulteriore rafforzamento del presidio del territorio di riferimento, il miglioramento del servizio e dei 38

41 tempi di risposta alla clientela e la semplificazione dei meccanismi di coordinamento commerciale, creditizio e operativo della Rete. Alle Direzioni Territoriali fanno capo, ognuna per la zona di competenza, le filiali, i CBU (complessivamente 18 su tutto il territorio) ed i PBU (in tutto 14). Completano la presenza sul territorio 12 centri estero (compreso quello di Roma in fase di attivazione) coordinati dal Servizio Estero Commerciale che fa capo direttamente all Area Commerciale. A livello di strutture di Direzione Centrale, sono state istituiti 4 Staff Commerciali a diretto riporto dell Area Commerciale: Staff Pianificazione, Monitoraggio e Pricing, Staff Commerciale Retail, Staff Commerciale Corporate e Staff Commerciale Private. Nel corso dell anno, in particolare nel mese di luglio, oltre alla revisione della struttura commerciale, la Banca ha deliberato con decorrenza gennaio 2012 la riorganizzazione della filiera creditizia che, a regime, avrà l obiettivo di valorizzare le sinergie tra le due filiere (commerciale e crediti) e di diffondere la cultura del credito sia in fase di concessione che di monitoraggio e presidio della qualità del portafoglio. La rivisitazione dell assetto della Direzione Crediti con struttura specializzate per territorio strettamente correlate alle Direzioni Territoriali avrà il fine di favorire il processo cross filiera e di ottimizzare i meccanismi di funzionamento dei processi del credito. Il presidio del credito è garantito sul territorio dai Crediti Territoriali, sei unità organizzative di Direzione Crediti decentrate sul territorio in via trasversale sulle Direzioni Territoriali ed operanti, con la collaborazione di risorse altamente specializzate, in virtù dei poteri di delibera definiti dal nuovo Regolamento Fidi e con un estensione delle competenze a partire dal Pur in presenza dei richiamati cambiamenti organizzativi, i trasferimenti di personale tra le filiali e le altre unità operative sono risultati in significativa contrazione rispetto ai 3 anni precedenti a seguito di una precisa politica aziendale. In particolare il turnover dei responsabili di filiale è stato limitato a meno del 10% degli sportelli. Proseguono le iniziative di comunicazione interna già avviate nel 2010 con il fine di alimentare l'aggregazione e il senso di appartenenza, attraverso la realizzazione di eventi curati e organizzati completamente dalla Direzione Risorse Umane interne in grado di valorizzare e rendere note le capacità individuali dei colleghi. Oltre 1600 i Colleghi che hanno partecipato ad almeno uno degli eventi organizzati sui principali territori di presenza della Banca: BPB in Storia - Bergamo, aprile 2011 tour guidato a cura di un gruppo di colleghi esperti d arte e di storia locale ai saloni del Palazzo della sede storica della Banca e alla Torre dei Caduti; BPB in Sport - Bergamo - maggio 2011 una giornata completamente dedicata allo sport con oltre 300 Colleghi giocatori che si sono confrontati in 5 discipline sportive e 80 partite; BPB in Invito a Palazzo Crivelli Luino e Visita in battello all Eremo di S. Caterina - Luino, ottobre 2011: in occasione dell iniziativa Invito a Palazzo, promossa dall ABI, apertura straordinaria di Palazzo Crivelli con mostra di 4 dipinti di Giovanni Carnovali; BPB in Solidarietà: giugno/dicembre 2011: presentazione di progetti con finalità benefiche o di solidarietà con coinvolgimento di colleghi o familiari e assegnazione, da parte del CRAL di contributi; BPB in ARTE Invito a Teatro: Bergamo e Varese - dicembre 2011 seconda edizione della serata/spettacolo completamente interpretato da Colleghi artisti. A fine anno la Banca può contare sulla collaborazione di risorse a libro paga, esprimendo una flessione di 13 unità rispetto alle del dicembre 2010; tale riduzione rappresenta il saldo tra assunzioni (in prevalenza risorse operanti da tempo in banca con contratti interinali - 23 risorse - o in distacco da altre banche o società del Gruppo UBI) e le cessazioni riconducibili a un regolare turn-over. 39

42 L organico forza lavoro (3.724 collaboratori) si è in realtà ridotto di 55 unità nel corso dell anno in conseguenza, oltre che del decremento delle risorse a libro paga, della crescita di risorse in distacco presso altre Società del Gruppo e del minore ricorso al lavoro interinale. In questo contesto di contrazione dei collaboratori, risulta in controtendenza la presenza femminile, che al termine dell anno rappresenta il 31,57% dell intero organico (nel numero di collaboratrici) contro il 31,28% di fine 2009 (1.191 unità). I collaboratori a tempo parziale al 31 dicembre 2011 sono 344 unità, con un incidenza percentuale del 9,06% sul totale delle risorse, in crescita rispetto alle 318 unità del mese di dicembre 2010 (8,35% sul totale dei collaboratori). La riduzione della forza lavoro complessiva e il maggior ricorso al tempo parziale sono stati possibili a seguito del trasferimento di parte dell operatività di sportello su canali alternativi quali home banking, ATM abilitato ai versamenti contanti e assegni, ecc. A fine anno l anzianità media di servizio si è attestata a circa 19,29 anni, rispetto ai 18,41 anni del 31 dicembre 2010; medesima tendenza per l età media, che si è portata dai 42,41 anni del passato 2010 ai 43,29 del dicembre La tabella che segue descrive sinteticamente l evoluzione dell organico della Banca nel corso dell anno: 31/12/2011 Incidenza % 31/12/2010 Incidenza % Totale dipendenti ,00% ,00% Presenza maschile ,43% ,72% Presenza femminile ,57% ,28% Età media 43,29 42,41 Età media maschile 44,56 43,66 Età media femminile 40,53 39,66 Anzianità media 19,29 18,41 Anzianità media maschile 20,34 19,43 Anzianità media femminile 17,01 16,18 Le variazioni intervenute nell inquadramento del personale si possono così sintetizzare: INQUADRAM ENTO 31/12/2011 Composizione % 31/12/2010 Composizione % Dirigenti 51 1,34% 53 1,39% Quadri direttivi ,27% ,80% Altre aree professionali ,39% ,80% TOTALE

43 Di seguito viene rappresentata la suddivisione del personale per fasce di età: ETÀ 31/12/2011 Composizione % 31/12/2010 Fino a 25 anni 48 1,26% 104 2,73% Da 26 a 40 anni ,47% ,33% Da 41 a 50 anni ,86% ,32% Da 51 a 55 anni ,39% ,13% Oltre 55 anni ,02% 247 6,50% TOTALE Composizione % Il grado d istruzione dei collaboratori della Banca risulta così brevemente descritta: TITOLO DI STUDIO 31/12/2011 Composizione % 31/12/2010 Laureati ,01% ,74% Diploma universitario 6 0,16% 6 0,16% Diploma scuola media superiore ,77% ,28% Diploma professionale 48 1,26% 40 1,05% Altro/non rilevato 182 4,80% 258 6,78% TOTALE Composizione % La formazione Nel corso del 2011 l attività di formazione svolta a favore del personale della Banca Popolare di Bergamo S.p.A. da parte della Capogruppo ha registrato la partecipazione di colleghi, per un totale di giornate/uomo. Le attività formative sono state erogate prevalentemente tramite corsi d aula (55%), corsi on-line (37%) e stage (7%) nonché partecipazioni a corsi esterni per la parte residuale. Nel corso del 2011 è proseguita l attività formativa volta a rafforzare le competenze professionali dei ruoli di Rete, accompagnando le risorse nella fase di cambiamento determinato dall introduzione da inizio 2012 del modello di servizio Mass Market Team. Tra i principali progetti formativi strategici si segnalano: Valo.Re in Rete - I follow up : ripresa e approfondimento dei comportamenti virtuosi trattati dai Direttori di Filiale nel Laboratorio Valo.Re in Rete con particolare riferimento alle tematiche risorse umane/organizzative con focus sul rafforzamento delle capacità di gestione dei collaboratori. Programma avviato nel quarto trimestre 2011 e che verrà completato nel primo trimestre 2012; Valore al Centro : intervento formativo sui Responsabili delle Strutture Centrali della Banca volto a rafforzare i comportamenti virtuosi in termini di cultura del servizio e orientamento al cliente interno. Al termine delle due giornate formative d aula è stato richiesto a ciascun Responsabile l elaborazione di un Piano di Supporto per migliorare l efficacia/efficienza complessiva dei livelli di servizio offerti alla propria Rete; Progetto Mass Market Team : avvio, a partire dal quarto trimestre 2011, del programma formativo integrato (corsi d aula e affiancamento on the job) relativo alla fase di abilitazione delle risorse (referenti clienti e addetti clienti) coinvolte nell attivazione della nuova struttura e del correlato nuovo modello di servizio dedicato alla clientela Mass. Il programma prosegue nel 2012 con la fase di affinamento ; Progetto Antiriciclaggio : avvio della prima fase del programma formativo integrato (corsi d aula e corsi on-line) finalizzato a rafforzare il Personale di Rete sulle modalità aggiornate di gestione e segnalazione delle operazioni sospette, adeguata verifica della clientela, profili di rischio riciclaggio e obblighi di registrazione; 41

44 Progetto CSR - Responsabilità Sociale d impresa : volto a promuovere la diffusione della cultura, dei principi e dei contenuti della CRS, favorire la conoscenza e diffusione dei valori aziendali (codice etico) e l assunzione di comportamenti individuali responsabili; Abilitazione al ruolo per potenziali neo Direttori di Filiale : prosecuzione del nuovo percorso formativo obbligatorio per preparare le nuove leve e certificare (con esame finale) le competenze tecnico-professionali e le capacità gestionali attese nel ruolo L attività formativa è stata realizzata tramite lo sviluppo di corsi in aula, corsi interaziendali, corsi on-line e partecipazione a stage. Le maggiori aree di intervento sono così dettagliate: 42 Area Commerciale: erogate giornate. Tra gli interventi erogati in tale ambito si evidenzia: 1) l avvio della fase abilitante del progetto Mass Market Team (616 giornate relativamente alla presentazione del modello di servizio e comportamenti commerciali attesi); 2) la realizzazione di specifico intervento (154 giornate) destinato al Terzo Settore (organizzazioni no profit); 3) il completamento del progetto Eccellenza nel Corporate Banking dedicato agli account manager corporate e finalizzato a fornire un bagaglio di conoscenze professionali innovative e di eccellenza ( 376 giornate); 4) la prosecuzione di interventi mirati ad accrescere le competenze professionali dei ruoli di Rete (1.185 giornate). Area Normativa: realizzate giornate. Nel corso del 2011: 1) avvio della prima fase del programma formativo integrato (corsi d aula e corsi on-line) finalizzato a rafforzare il personale di rete sulle modalità aggiornate di gestione e segnalazione delle operazioni sospette, adeguata verifica della clientela, profili di rischio riciclaggio e obblighi di registrazione (684 giornate d aula e giornate da fruizione corso on-line); 2) avvio del progetto CSR Responsabilità Sociale d Impresa con l erogazione di 492 giornate d aula; 3) rilascio di specifici moduli on-line relativi alle tematiche Patti Chiari (575 giornate); 4) rilascio del corso on-line Fare Banca per Bene, rientrante nella fase Abilitante del progetto Mass Market Team; compendio delle principali normative sensibili quale supporto all attività quotidiana del personale di rete (1.152 giornate). Area Assicurativa: erogate giornate rappresentative dei percorsi di aggiornamento e abilitazione ISVAP (aula + FAD) dedicati ai gestori privati e aziende, private banker e account manager corporate. Area Crediti: sviluppate giornate. Nel 2011 è proseguita l erogazione di specifici percorsi crediti prevalentemente dedicati ai gestori privati e aziende; tali percorsi rappresentati da corsi in aula (869 giornate) sono stati affiancati da stage (786 giornate) effettuati presso la Direzione Crediti Retail e Corporate di Banca Rete e i Poli di Delibera Periferici. Nel corso del 2011 sono stati attivati specifici interventi d aula dedicati ai gestori Mass Market (Elementi creditizi e gestione morosità: 446 giornate) e Small Business (Il sistema di Internal Rating e il Processo del Credito 2011: 793 giornate). Area Finanza: effettuate giornate di cui 436 giornate relative al progetto formativo dedicato ai gestori affluent per l affinamento delle conoscenze relative al nuovo servizio Pianificazione Consulenza Finanziaria evoluzione UBI Advanced. Prosecuzione del percorso di preparazione all esame per promotori finanziari (379 giornate). Erogazione di corsi a catalogo dedicati a direttori di filiale, gestori mass market e affluent finalizzati ad accrescere le conoscenze tecniche (620 giornate). Area Operativa: realizzate giornate. Relativamente alla fase abilitante del progetto Mass Market Team sono stati avviati a partire dal mese di novembre, gli affiancamenti on the job (895 giornate) che sono proseguiti fino a gennaio 2012; prosecuzione nel 2011 dell intervento d aula dedicato ai gestori small business in ambito Estero commerciale (318 giornate), rilascio del modulo FAD del corso Continuità operativa (682 giornate). Comportamentale/Manageriale: erogate giornate di cui 384 rivolte ai direttori di filiale quale follow up Valo.Re in Rete in ambito gestione risorse umane e organizzazione interna di filiale; la gestione dei collaboratori è stato il tema

45 manageriale dedicato a tutti i ruoli di responsabilità (responsabili strutture centrali, area manager, responsabili CBU, PBU e di filiale). Importante infine il contributo dei colleghi di Banca Popolare di Bergamo che hanno svolto il ruolo di facilitatori d aula nel corso del 2011 erogando 571 giornate di docenza. 43

46 Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria Premessa Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa del Gruppo UBI Banca e di Banca Popolare di Bergamo è costituito dall insieme delle regole e delle procedure aziendali, adottate dalle diverse unità operative aziendali, finalizzato a garantire l attendibilità, l accuratezza e la tempestività dell informativa finanziaria. Al riguardo va richiamato che, la legge 262 del 28 dicembre 2005 (e successive modifiche) Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari con l inserimento nel TUF dell art. 154 bis, ha introdotto nell organizzazione aziendale delle Società quotate in Italia, la figura del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (di seguito anche semplicemente Dirigente Preposto ) a cui è affidata la responsabilità di predisporre la redazione della documentazione contabile dell impresa. La citata riforma si proponeva, fra gli altri obiettivi, quello di potenziare il sistema dei controlli interni in relazione alla comunicazione finanziaria prodotta dagli emittenti quotati e, a tal fine, il Gruppo UBI Banca e la Banca Popolare di Bergamo hanno risposto alle disposizioni legislative lanciando una serie di attività progettuali finalizzate, tra l altro, all individuazione ed effettiva adozione di un impianto organizzativo e metodologico (modello di governance amministrativo-finanziaria), che inserito in un contesto di compliance integrata, consentisse di regolare in via continuativa le attività inerenti alla verifica del livello di adeguatezza ed effettiva applicazione dei presidi relativi al rischio di informativa finanziaria e conseguentemente, effettuare una corretta valutazione del sistema di controllo interno di riferimento. Il modello sviluppato è stato approvato dal Consiglio di Gestione e dal Consiglio di Sorveglianza rispettivamente in data 15 gennaio 2008 e 6 febbraio 2008, quindi formalizzato in uno specifico Regolamento Aziendale, emanato con il Comunicato di Gruppo 166 del 8 agosto Tale modello è ispirato ai principali framework di riferimento riconosciuti a livello nazionale ed internazionale in tema di Sistemi di Controllo Interno sul Financial Reporting, quali il COSO Framework 23 ed il COBIT Framework 24, e comprende diversi ambiti, dettagliatamente descritti nel paragrafo seguente. Descrizione delle principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria Il sistema dei controlli relativi all informativa finanziaria pone le sue fondamenta su tre pilastri: presenza di un adeguato sistema di controlli interni a livello societario funzionale a ridurre i rischi di errori e comportamenti non corretti ai fini dell informativa contabile e finanziaria, attraverso la verifica della presenza di adeguati sistemi di governance e standard comportamentali, corretti processi di gestione del rischio, efficaci strutture organizzative e sistemi di delega. La verifica a livello societario viene svolta 23 COSO (Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission) è un organizzazione privata volontaria volta al miglioramento della qualità del financial reporting attraverso l utilizzo di principi etici nel business, di controlli interni efficaci e di un adeguato sistema di corporate governance. 24 Il COBIT (Control OBjectives for IT and related technology Framework) è stato predisposto dall IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT. In particolare il Gruppo UBI ha adottato il Framework IT Control Objectives for Sarbanes Oxley, definito specificatamente a presidio dell informativa finanziaria. 44

47 utilizzando un apposito strumento denominato CLC Assessment, che si basa sulla valutazione qualitativa di una serie di fattori di rischio considerati essenziali per ritenere solido ed affidabile un sistema di governance amministrativo finanziario; sviluppo e mantenimento di adeguati processi di controllo sulla produzione dell informativa contabile e finanziaria e successiva verifica nel tempo della loro adeguatezza ed effettiva applicazione; in tale ambito sono comprese le procedure amministrative e contabili che garantiscono la ragionevole certezza sull attendibilità dell informativa finanziaria, siano esse relative ai processi di financial reporting in senso stretto, siano esse relative ai processi di business e di supporto considerati comunque significativi ai sensi dell informativa finanziaria; sviluppo di controlli sul governo dell infrastruttura tecnologica e sugli applicativi afferenti i processi amministrativi e finanziari, e successiva verifica nel tempo della loro adeguatezza ed effettiva applicazione. Fasi del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria Per quanto concerne lo sviluppo e il mantenimento di adeguati processi di controllo sulla produzione dell informativa contabile e finanziaria e lo sviluppo di controlli sul governo dell infrastruttura tecnologica, il framework adottato prevede lo svolgimento delle seguenti fasi di analisi ed indagine: individuazione del perimetro di applicazione costituito dalle società del Gruppo, dai conti e dai processi ritenuti significativi. In tale ambito il modello metodologico prevede che i controlli sull adeguatezza dei processi amministrativo contabili, ai fini della Legge 262/2005, debbano essere effettuati semestralmente su un perimetro d indagine opportunamente identificato come rilevante/significativo; documentazione dei processi e dei relativi rischi e controlli. Tale attività è finalizzata a rilevare e a documentare i processi individuati come rilevanti ai fini L. 262/2005 nonché i rischi connessi di informativa contabile e finanziaria e i relativi controlli posti a loro presidio. La predisposizione di tale impianto documentale rappresenta, infatti, una condizione propedeutica alla successiva verifica dell adeguatezza del sistema di controllo interno. Il presidio dei rischi di violazione dell informativa contabile e finanziaria, insiti nel ciclo di vita del dato contabile, è riconducibile al rispetto delle cosiddette financial assertion, che gli standard internazionali di riferimento definiscono come i requisiti che ogni conto contabile/informativa di bilancio deve assicurare per l assolvimento degli obblighi di legge. Pertanto le financial assertion assumono il ruolo di strumento operativo che guida l individuazione e la valutazione dei principali presidi di controllo, la cui assenza/inefficacia può pregiudicare il conseguimento della veridicità e della correttezza nella rappresentazione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo; valutazione dei rischi e dell adeguatezza dei controlli. Tale attività, definita convenzionalmente con il termine Risk & Control Assessment, si pone l obiettivo di verificare l adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra informazione contabile e finanziaria. Essa si conclude con la definizione dei Piani di Azione Correttiva delle eventuali gap (carenze) rilevate nelle fasi di valutazione dell adeguatezza di cui sopra; verifica dell effettiva e continuativa applicazione dei controlli. Questa fase, nota con il nome di Test of Effectiveness, è finalizzata alla valutazione dell effettiva applicazione, nel periodo di riferimento, delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra informazione contabile e finanziaria. Durante tale fase si procede alla verifica dell attuazione dei controlli previsti dall impianto documentale predisposto nella fase di formalizzazione dei processi/procedure. Tale attività può portare all individuazione di eventuali carenze che richiedono la predisposizione di opportuni Piani di Azione Correttiva; definizione e monitoraggio degli interventi correttivi da porre in essere a fronte delle verifiche effettuate. Sulla base dei Piani di Azione Correttiva di cui sopra, la metodologia prevede l attivazione di un percorso strutturato che, mediante specifici 45

48 momenti di monitoraggio, conduca ad un effettivo potenziamento dei presidi di controllo attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei process owner competenti ed al conseguente aggiornamento del correlato impianto normativo interno; valutazione del livello di adeguatezza del sistema di controllo interno posto a presidio dell informativa finanziaria prodotta. La valutazione finale è formalizzata in una specifica attestazione posta all attenzione della Direzione Generale e del Consiglio di Gestione della Capogruppo e del Consiglio di Amministrazione delle Società interessate. Ruoli e Funzioni coinvolte Le fasi operative sopra descritte sono condotte, secondo metodologie specifiche mutuate dagli standard internazionali di riferimento, a cura di una struttura specialistica interna alla Capogruppo allo scopo attivata, che svolge anche attività di service, formalizzata in uno specifico contratto, a beneficio delle controllate, nonché con il supporto di diversi altri attori aziendali, a vario titolo coinvolti negli adempimenti richiesti dalla Legge 262/05. In particolare è previsto il coinvolgimento: presso la Capogruppo: dell Area Organizzazione di UBI e di UBI Sistemi e Servizi nella predisposizione e manutenzione dell apparato documentale, funzionale alle esigenze di valutazione di adeguatezza ed effettività delle procedure aventi impatto sull informativa contabile e finanziaria; delle altre funzioni di controllo interno (in particolare, Macroarea Audit di Capogruppo e di Gruppo, Area Risk Management), al fine di conseguire sinergie organizzative e coerenza valutativa tra le differenti strutture interessate; presso Banca Popolare di Bergamo: dello Staff Direzione Generale, interfaccia interna per la preparazione e l indirizzamento delle attività effettuate presso la Società. Inoltre il modello di governance amministrativo-finanziaria definito prevede il cosiddetto sistema di attestazioni a cascata, in funzione del quale gli organi delegati delle singole società/outsourcer del Gruppo UBI Banca predispongono specifiche attestazioni interne indirizzate al Consigliere Delegato e al Dirigente Preposto della Capogruppo. Preliminarmente al rilascio delle attestazioni ai sensi dell art. 154 bis del D.Lgs. 58/98 sul bilancio d esercizio e sul bilancio semestrale abbreviato, viene redatta una specifica relazione da parte dello staff Controlli Contabili e Legge 262 di Capogruppo che contiene, tra l altro, un giudizio di sintesi sulla bontà ed efficacia del sistema di controllo interno amministrativo contabile. Tale relazione, condivisa con il Dirigente Preposto della Società, viene portata, con cadenza semestrale, all attenzione del Consiglio di Amministrazione. Ambiente di lavoro Per quanto riguarda le tematiche disciplinate dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 (Tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) si rinvia al capitolo Principali rischi e incertezze cui è esposta la Banca, mentre gli aspetti di responsabilità ambientale sono trattati nell ambito dell informativa sulla responsabilità sociale e ambientale contenuta nel capitolo Altre informazioni. 46

49 Prospetti di bilancio riclassificati Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico Al fine di agevolare l analisi dell evoluzione economica della Banca ed in ottemperanza alla Comunicazione Consob n. DEM/ del 28 luglio 2006, fra i prospetti riclassificati è stato inserito un apposito prospetto per evidenziare l impatto economico dei principali eventi ed operazioni non ricorrenti - essendo i relativi effetti patrimoniali e finanziari non significativi - che si riassumono, per l anno 2011, nel rilascio di fondi eccedenti, e per l anno 2010, negli incentivi all esodo (Accordo Sindacale del 20 maggio 2010). Nei prospetti che seguono sono rappresentati gli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e di Conto Economico. 47

50 Stato Patrimoniale riclassificato (in migliaia di euro) VOCI DELL'ATTIVO 31/12/ /12/2010 Variazione Variazione % 10. Cassa e disponibilità liquide ,4 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione ,7 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita (599) (2,9) 60. Crediti verso banche ,8 70. Crediti verso clientela ( ) (3,3) 80. Derivati di copertura ,3 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica , Partecipazioni Attività materiali (2.902) (5,9) 120. Attività immateriali di cui: avviamento Attività fiscali (14.566) (14,5) 140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività n. s. Totale dell'attivo ,5 VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31/12/ /12/2010 Variazione Variazione % 10. Debiti verso banche n. s. 20. Debiti verso clientela ( ) (5,8) 30. Titoli in circolazione (44.319) (0,6) Passività finanziarie di negoziazione e valutate al fair value ,6 60. Derivati di copertura ,4 80. Passività fiscali (838) (2,0) 100. Altre passività ( ) (31,3) 110. Trattamento di fine rapporto del personale , Fondi per rischi e oneri: ,0 b) altri fondi , Riserve da valutazione (6.156) (5.162) (994) 19, Capitale, sovrapprezzi di emissione e riserve (24.972) (1,2) 200. Utile dell'esercizio ,0 Totale del passivo e del patrimonio netto ,5 48

51 Conto Economico riclassificato (in migliaia di euro) VOCI DEL CONTO ECONOMICO 31/12/ /12/2010 Variazione annua Variazione % annua Margine di interesse ,5 70. Dividendi e proventi simili (70) (27,6) Commissioni nette , Risultato netto dell'attivita'di negoziazione e di copertura (7.544) (78,2) 190. Altri oneri/proventi di gestione ,9 Proventi operativi ,7 150a. Spese per il personale ( ) ( ) (1,8) 150b. Altre spese amministrative ( ) ( ) (3,5) Rettifiche di valore nette su attivita' materiali e immateriali (7.692) (7.178) (514) 7,2 Oneri operativi ( ) ( ) (2,3) Risultato della gestione operativa ,6 130a. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti (83.114) (96.212) (13,6) 130b. + c.+d. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie (262) (1.872) (86,0) 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (56) 187 (243) n.s Utile/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni (30) n.s. Utile/perdita della operativita' corrente al lordo imposte , Imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita' corrente ( ) (75.723) (36.712) 48, Utile dell'esercizio ,0 Metodologia di costruzione del Conto Economico riclassificato Principali regole di classificazione: le commissioni di massimo scoperto iscritte alla voce Margine di interesse (366 migliaia di euro al 31 dicembre 2011 e migliaia di euro al 31 dicembre 2010) sono riclassificate nella voce Commissioni nette ; i recuperi di imposta iscritti alla voce 190 Altri oneri/proventi di gestione ( migliaia di euro al 31 dicembre 2011 e migliaia di euro al 31 dicembre 2010) sono riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse tra le altre spese amministrative; la voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali include le voci 170 e 180 dello schema contabile e le quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi (1.356 migliaia di euro al 31 dicembre 2011 e 778 migliaia di euro al 31 dicembre 2010) classificate alla voce 190 dello schema obbligatorio; la voce altri proventi/oneri di gestione include la voce 190, al netto delle riclassifiche sopra menzionate. 49

52 Conto Economico riclassificato al netto delle principali componenti non ricorrenti (in migliaia di euro) VOCI DEL CONTO ECONOMICO 31/12/2011 Componenti non ricorrenti Rilascio fondi eccedenti 31/12/2011 al netto delle componenti non ricorrenti Componenti non ricorrenti 31/12/2010 al netto delle 31/12/2010 variazione componenti non Incentivi all'esodo ricorrenti variazione % Margine di interesse ,5 70. Dividendi e proventi simili (70) (27,6) Commissioni nette , Risultato netto dell'attivita'di negoziazione e di copertura (7.544) (78,2) 190. Altri oneri/proventi di gestione ,9 Proventi operativi ,7 150a. Spese per il personale ( ) (10.913) ( ) ( ) ( ) (12.100) 4,5 150b. Altre spese amministrative ( ) ( ) ( ) ( ) (3,5) Rettifiche di valore nette su attivita' materiali e immateriali (7.692) (7.692) (7.178) (7.178) (514) 7,2 Oneri operativi ( ) (10.913) ( ) ( ) ( ) (5.549) 1,2 Risultato della gestione operativa (10.913) ,0 130a. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti (83.114) (83.114) (96.212) (96.212) (13,6) 130b. + c.+d. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie (262) (262) (1.872) (1.872) (86,0) 160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (56) (56) (243) n.s Utile/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni (30) (30) n.s. Utile/perdita della operativita' corrente al lordo imposte (10.913) , Imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita' corrente ( ) ( ) (75.723) (1.668) (77.391) (32.043) 41, Utile d'esercizio (7.912) ,5 50

53 Informazioni sullo Stato Patrimoniale riclassificato Crediti e debiti verso banche Il saldo positivo dell interbancario, al netto delle operazioni in pronti contro termine attivi effettuate con la Capogruppo, strettamente correlate con operazioni passive con clientela ordinaria, si è ridotto rispetto al 31 dicembre 2010, passando da 2.084,9 milioni a 1.374,4 milioni. Si evidenzia che a partire dal mese di agosto 2011 sono state effettuate operazioni di pronti contro termine passivi con la Capogruppo, aventi come sottostante i titoli di classe A emessi da Ubi Finance 3 nell ambito dell operazione di cartolarizzazione, per un importo, alla data del 31 dicembre 2011, pari a 1.277,9 milioni. Escludendo tali operazioni dal computo della posizione interbancaria netta, quest aggregato si attesta a 2.652,2 milioni di euro, con un incremento del 27,2% rispetto all anno precedente. Negli attivi interbancari, l incremento è dovuto sostanzialmente all andamento dei saldi del conto reciproco (+ 479 milioni) e dei depositi vincolati (+ 328 milioni) con la Capogruppo; sul fronte del passivo, si segnala l incremento dei saldi passivi di alcuni conti correnti di corrispondenza con società del Gruppo (+280 milioni) e dei mutui passivi (+143 milioni), mentre non è stato rinnovato il deposito vincolato, costituito nel quarto trimestre 2010 con la Capogruppo, per un importo pari a 200 milioni. (valori in migliaia di euro) 3 1/ 12 / / 12 / Va r. dic e m bre '11/ dic e m bre '10 A s s o lute % C re diti v e rs o ba nc he ,8 De biti ve rs o banc he n.s. P OS IZIONE INTER B A NCA R IA NETTA ( ) (36,8) (-) P ro nti co ntro termine attivi ( ) ( ) (49,3) P OS IZION E IN TER B A N C A R IA N ETTA ( ) (3 4,1) Crediti verso clientela Gli impieghi verso la Clientela ammontano a ,8 milioni, in lieve contrazione rispetto all esercizio precedente. Le forme tecniche a breve termine, al netto delle attività deteriorate, ammontano a 6.373,1 milioni, in calo rispetto ai valori di fine anno precedente (7.904,9 milioni); le forme tecniche a medio e lungo termine, essenzialmente rappresentate dai mutui, presentano un incremento di 714,7 milioni (pari al 6,3%) raggiungendo l ammontare di ,2 milioni. Quanto alla composizione, viene confermata la tendenza alle erogazioni sotto le forme tecniche di mutuo, che hanno raggiunto ormai il 65,4% degli impieghi non deteriorati netti, contro il 58,9% rilevato nel consuntivo La riduzione degli altri impieghi è dovuta all andamento degli anticipi a clientela (crediti lordi in calo da 1.141,4 milioni a milioni, a causa dell estinzione di alcune posizioni significative Large Corporate). Nella tabella seguente viene riportato il dettaglio dei crediti per forma tecnica. 51

54 Ripartizione dei crediti verso clientela (valori in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Var. dicembre '11/dicembre '10 Assolute % Conti correnti ( ) (14,5) Mutui ,3 Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto ,1 Altre operazioni ( ) (27,8) Totale Crediti in Bonis ( ) (4,3) Attività deteriorate ,2 TOTALE CREDITI VERSO CLIENTELA ( ) (3,3) Situazione dei crediti per cassa al 31 Dicembre 2011 (valori in migliaia di euro) Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati e) Crediti in Bonis TOTALE Situazione dei crediti per cassa al 31 Dicembre 2010 (valori in migliaia di euro) Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive Esposizione netta a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute Totale crediti deteriorati e) Crediti in Bonis TOTALE Dal punto di vista della qualità degli impieghi, i crediti deteriorati netti sono pari a 1.212,5 milioni, contro un dato di inizio esercizio pari a 1.061,8 milioni; l incidenza sul totale dei crediti netti alla fine del periodo è pari al 6,2%, contro un dato del 5,2% riferito al consuntivo L incremento dei crediti deteriorati, pari al 14,2% rispetto alla fine del precedente esercizio può essere scomposto come segue: le sofferenze nette, pari a 448,4 milioni, sono aumentate del 26,9% rispetto al dato di dicembre 2010; il loro rapporto rispetto agli impieghi complessivi risulta pari al 2,3% circa, contro l 1,7% di fine 2010; i crediti incagliati netti ammontano a 472,1 milioni, con un incremento del 24,4% rispetto al precedente esercizio ed esprimono un incidenza percentuale sugli impieghi netti pari al 2,4%, contro l 1,9% dell esercizio di raffronto; 52

55 le esposizioni ristrutturate sono pari a 270 milioni circa, con un calo di 31 milioni circa; l incidenza sul totale degli impieghi netti è pari all 1,4%; i crediti scaduti ammontano a 22 milioni circa, ivi compresi 19,7 milioni di sconfini tra i 90 e 180 giorni (nel 2010 pari a circa 23 milioni) relativi ad esposizioni garantite da immobili, riclassificate fra le deteriorate come previsto dalla normativa di vigilanza per le Banche che effettuano le segnalazioni prudenziali secondo il metodo standard. L ammontare complessivo delle esposizioni scadute al 31 dicembre 2010 era pari a 27,9 milioni. Il livello di copertura delle sofferenze, pari al 37,3%, è in lieve calo rispetto al 39,3% del precedente esercizio. Considerando anche le cancellazioni delle esposizioni verso clienti assoggettati a procedure concorsuali, per le quali alla data di riferimento del presente bilancio la procedura non si è ancora chiusa, il livello di copertura delle sofferenze è pari al 52,1% contro il 56% circa del precedente esercizio. Il processo di impairment collettivo dei crediti in bonis determina una rettifica globale di 93,7 milioni; il livello di copertura dei crediti in bonis è pari allo 0,51%, in aumento rispetto al precedente esercizio. In generale la copertura delle attività deteriorate è ritenuta adeguata a fronteggiare le perdite attese, anche in considerazione delle garanzie che assistono le posizioni. Attività finanziarie Si evidenziano le seguenti dinamiche nel comparto: le attività finanziarie detenute per la negoziazione, costituite prevalentemente da contratti derivati finanziari, ammontano a 61,9 milioni, contro 51,8 milioni al 31 dicembre 2010; le attività finanziarie disponibili per la vendita, costituite prevalentemente da titoli posti a cauzione per l emissione di assegni circolari, ammontano a 20,1 milioni di euro, in lieve calo rispetto all esercizio precedente; i derivati di copertura ammontano a 128,6 milioni, contro 106 milioni circa al 31 dicembre 2010; risultano in forte crescita i fair value positivi delle coperture dei DCS (+ 24,9 milioni), principalmente per effetto dell andamento del tasso di cambio Euro/Yen, mentre risultano azzerati i fair value positivi di copertura generica dei mutui (-2,7 milioni). l adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si attesta a un valore positivo di 106,4 milioni di euro contro 60,3 milioni del precedente esercizio e rappresenta l adeguamento al fair value dei crediti verso la Clientela oggetto di macrocopertura. La dinamica della voce è dovuta essenzialmente al particolare andamento della curva dei tassi, che rispetto al 31 dicembre 2010 presenta una sostanziale traslazione verso l alto per le scadenze inferiori a 2 anni, una riduzione per le scadenze successive, determinando così un effetto positivo sui mutui coperti a tasso fisso. L adeguamento al fair value dei derivati di copertura dei mutui si riflette quindi in un forte incremento della voce 60 del passivo (+ 43,4 milioni) e nel sostanziale azzeramento della voce 80 dell attivo segnalato nel capoverso precedente. Partecipazioni La voce comprende esclusivamente partecipazioni in società del Gruppo ed è costituita dalla partecipazione in UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A., pari al 2,96% del capitale, per un valore di bilancio di 1,6 milioni di euro, e dalla partecipazione in UBI Banca International S.A. (Lussemburgo), pari al 3,37% del capitale (3,5 milioni). I dati contabili non hanno subito variazioni nell esercizio. 53

56 Altre voci dell attivo Le immobilizzazioni materiali ammontano complessivamente a 46,4 milioni di euro, con un calo di 2,9 milioni rispetto al dato di fine esercizio Nel corso del periodo sono state costituite nuove immobilizzazioni per 4,1 milioni, mentre gli ammortamenti ammontano a 6,3 milioni. Ai sensi del principio internazionale I.F.R.S. 5, è stato riclassificato tra le attività in via di dismissione, il valore di bilancio di una porzione di fabbricato destinata alla vendita, per un importo di 0,4 milioni Le immobilizzazioni immateriali, interamente costituite da avviamento, ammontano a 1,4 milioni, invariate nel periodo. L importo iscritto in bilancio è costituito dalla quota residua dell avviamento derivante dall incorporazione di Banca Brignone S.p.A., avvenuta nel Le altre attività ammontano a circa 977 milioni, contro un saldo a fine esercizio 2010 pari a 353,8 milioni. L incremento dell aggregato è dovuto essenzialmente al saldo delle partite connesse alle operazioni di cartolarizzazione (684,9 milioni contro 66,9 milioni al 31 dicembre 2010) e di Covered Bond (63,6 milioni contro 36 milioni circa), che rappresenta l effetto del disallineamento temporale tra gli incassi dei mutui oggetto di cessione (esposti in bilancio nella voce 70 dell attivo) e l ammortamento dei finanziamenti alle rispettive società veicolo. Raccolta da clientela Al 31 dicembre 2011 i mezzi amministrati della Clientela, comprensivi della raccolta indiretta con controparti istituzionali, si sono attestati a milioni circa; escludendo la raccolta indiretta con Clientela istituzionale ed i prestiti obbligazionari sottoscritti dalla Capogruppo, l aggregato raggiunge l importo di ,8 milioni, con un calo del 2,7% rispetto al dato dell esercizio precedente, quando il dato si era attestato a milioni circa. Massa amministrata (valori in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Var. dicembre '11/dicembre '10 Assolute % Raccolta diretta da clientela ( ) (4,0) Debiti verso clientela ( ) (5,8) Titoli in circolazione (44.319) (0,6) Raccolta indiretta da clientela ( ) (12,7) di cui: Risparmio gestito ( ) (9,8) TOTALE MEZZI AMMINISTRATI CLIENTELA ( ) (9,2) Raccolta diretta La raccolta diretta ammonta complessivamente a ,2 milioni, in decremento del 4% circa rispetto al precedente esercizio. I debiti verso la Clientela ammontano a ,8 milioni e presentano una riduzione di 787,6 milioni rispetto al dato del 31 dicembre 2010 (corrispondente al 5,8%); il calo in questione si concentra nelle forme tecniche di raccolta a vista, rappresentate da conti correnti e depositi liberi (- 753,2 milioni), che rappresentano il 95,4% della voce, compensato solo in parte dai depositi vincolati, passati da 47,9 milioni a 140,2 milioni. Si segnala inoltre la riduzione di 212,2 milioni del saldo dei pronti contro termine. 54

57 Ripartizione dei debiti verso clientela (valori in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Var. dicembre '11/dicembre '10 Assolute % Conti correnti e depositi liberi ( ) (5,8) Depositi vincolati n.s. Finanziamenti ( ) (48,3) - Pronti contro termine passivi ( ) (48,4) - Altri (831) (35,9) Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Altri debiti ,4 TOTALE DEBITI VERSO CLIENTELA ( ) (5,8) I titoli in circolazione alla fine dell esercizio ammontano a 6.896,3 milioni, sostanzialmente in linea con il saldo di fine 2010 pari a 6.940,6 milioni. Le obbligazioni di propria emissione, al netto dei riacquisti, ammontano a 6.223,2 milioni, contro un valore di bilancio 2010 pari a 6.485,9 milioni. I prestiti emessi nell esercizio sono stati prevalentemente di tipo strutturato, in particolarmente con strutture step-up. I certificati di deposito in circolazione risultano in forte crescita, passando da 454,7 milioni al 31 dicembre 2010 a 673,2 milioni alla fine dell esercizio in commento. L aumento dell aggregato è essenzialmente ascrivibile ai cosiddetti CD swappati, denominati in Yen: infatti, alla data del 31 dicembre 2011 risultano in circolazione certificati per un valore nominale di 64,5 miliardi di Yen (contro 47,9 miliardi in essere al 31 dicembre 2010), corrispondenti ad un controvalore in euro di 644,1 milioni. Considerata la rivalutazione del cambio della valuta giapponese sull euro, da 108,65 di inizio esercizio a 100,2 di fine esercizio, l incremento dello stock di certificati in circolazione, quantificato in 173 milioni di euro circa, può essere scomposto in effetto volume per 152,9 milioni, ed effetto cambio per 50,1 milioni. Raccolta indiretta (valori in migliaia di euro) 31/12/2011 A Incidenza % 31/12/2010 B Incidenza % Variazione A/B Assolute % - In amministrazione , , ,5 - Risparmio gestito , ,0 ( ) (9,6) Gestioni di Patrimoni Mobiliari , ,5 ( ) (7,6) Fondi Comuni di investimento e Sicav , ,0 ( ) (11,9) Prodotti assicurativi , ,5 ( ) (7,3) CLIENTELA ORDINARIA , ,0 ( ) (1,5) - In amministrazione , ,5 ( ) (60,7) - Risparmio gestito , ,5 (35.356) (40,3) CLIENTELA ISTITUZIONALE , ,0 ( ) (60,4) TOTALE RACCOLTA INDIRETTA ( ) (12,7) La raccolta indiretta da Clientela privata, ai valori di mercato, è risultata pari a ,7 milioni, in leggero calo rispetto ai saldi dello scorso 31 dicembre. La raccolta indiretta in amministrazione si è attestata a ,8 milioni, con un incremento di 811,2 milioni (pari al 6,5%) rispetto al saldo di fine 2010; si precisa che nel corso del periodo le campagne di collocamento strumenti finanziari hanno portato a nuove sottoscrizioni per 707 milioni circa di nominale, di cui circa 492 milioni relativi a collocamenti di prestiti obbligazionari della Capogruppo. Il risparmio gestito presenta invece stock in calo rispetto all esercizio precedente, sia a causa dell andamento dei flussi netti di sottoscrizioni, positivo soltanto per i primi due mesi dell anno, negativo nei successivi, sia a causa della generale riduzione dei prezzi di mercato. 55

58 Per quanto concerne la raccolta con controparti istituzionali, si segnala la significativa riduzione della raccolta amministrata di una controparte del segmento Large Corporate, non appartenente al Gruppo. Passività finanziarie Si evidenziano le seguenti dinamiche nel comparto: le passività finanziarie di negoziazione, costituite interamente da contratti derivati finanziari, ammontano a 62,8 milioni, contro 52,5 milioni al 31 dicembre 2010; i derivati di copertura ammontano a 109,7 milioni, contro 67,6 milioni circa al 31 dicembre 2010; la voce è costituita principalmente dai fair value negativi di copertura generica dei mutui (108,1 milioni), in forte aumento rispetto al precedente esercizio, come già evidenziato nel paragrafo relativo alle attività finanziarie. Patrimonio netto Il capitale sociale della Banca al 31 dicembre 2011 ammonta a 1.350,5 milioni, ripartito in n azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro ciascuna, totalmente detenute dalla Capogruppo. Il patrimonio netto, comprensivo dell utile dell esercizio pari a 171,8 milioni, evidenzia un saldo di 2.289,5 milioni, con un incremento dell 1,7% rispetto all anno precedente. Per l esposizione ed il commento delle variazioni intervenute nell esercizio si rimanda al prospetto di variazione del patrimonio netto ed agli appositi paragrafi della nota integrativa. Le grandezze relative al patrimonio di vigilanza si sono attestate a 2.239,1 milioni quale patrimonio di base (Tier 1), ed a 294,2 milioni quale patrimonio supplementare (Tier 2). Il rispetto del requisito di adeguatezza patrimoniale ha comportato un fabbisogno di patrimonio pari a 1.096,6 milioni, correlato essenzialmente al rischio di credito. Per quanto riguarda i requisiti prudenziali, il rapporto fra il patrimonio di base ed il totale delle attività a rischio ponderate è pari al 16,3% in linea con il dato dello scorso esercizio; il rapporto fra il patrimonio di vigilanza ed il totale delle attività di rischio ponderate (Tier 2) risulta pari al 18,5% circa, anch esso in linea con il dato del 31 dicembre Per maggiori informazioni si rimanda alla tabella di movimentazione del patrimonio netto ed alle tabelle illustrative del patrimonio di vigilanza. 56

59 Informazioni sul Conto Economico riclassificato Il margine di interesse dell esercizio 2011 ammonta a 503,6 milioni, con un deciso miglioramento rispetto al risultato del precedente esercizio, che ammontava a 443,5 milioni (60,1 milioni, pari al 13,5%). 31/12/ /12/2010 Var. dicembre '11/dicembre '10 Assolute % Margine Clientela ,2 Margine Tesoreria (337) (1,1) Altri interessi n.s. TOTALE MARGINE D'INTERESSE ,5 Il margine Clientela ammonta a 471,7 milioni, con un incremento del 14,2% rispetto al precedente esercizio; i tassi medi applicati sono cresciuti rispetto all anno precedente, sia sulla raccolta (+0,32%) che sugli impieghi (+0,49%); i volumi medi degli impieghi risultano in crescita (+665,2 milioni, segnatamente sui mutui), mentre i volumi medi della raccolta sono in calo (-898,3 milioni). Il margine di tesoreria ha dato luogo ad un flusso netto pari a 29,2 milioni, sostanzialmente in linea con il Conto Economico Si evidenzia però una significativa ricomposizione del dato, effetto delle diverse scelte di allocazione degli investimenti e delle fonti di finanziamento; le variazioni più significative sono le seguenti: minori interessi passivi per estinzione prestiti sottoscritti dalla Capogruppo legati alla policy di equilibrio strutturale abbandonata nell esercizio 2010, per 14 milioni; maggiori interessi attivi per la sottoscrizione di titoli biennali emessi dalla Capogruppo, e classificati tra i crediti verso banche, per 8,1 milioni; maggiori interessi passivi per le operazioni pronti contro termine connessi all operazione di cartolarizzazione, per 4,6 milioni; minori interessi attivi sull interbancario per 16,7 milioni. Tra le poste interbancarie, si segnala che nel corso del terzo trimestre 2011 la banca ha stipulato con la Capogruppo pronti contro termine passivi aventi come sottostante i titoli senior emessi da SPV UBI Finance 3 nell ambito dell operazione di cartolarizzazione; il margine di tesoreria risente negativamente degli interessi di competenza della Capogruppo per 4,6 milioni di euro. Le commissioni nette si sono attestate a 316 milioni circa, con un incremento rispetto all esercizio precedente di 13,8 milioni, pari al 4,6%. Le commissioni nette da raccolta indiretta registrano una riduzione anno su anno di 4,5 milioni; in particolare le commissioni su risparmio amministrato sono in calo di 11,8 milioni per effetto, essenzialmente, dei minori collocamenti di prodotti finanziari (sottoscrizioni nette 2010 per complessivi 1.035,7 milioni contro 707 milioni nel 2011). Tale riduzione è parzialmente compensata dall andamento delle commissioni sul risparmio gestito, che vede introiti per 7 milioni circa in più rispetto al Le commissioni sui conti correnti, comprensive di commissioni di massimo scoperto e di messa a disposizione fondi, presentano un incremento di 9,4 milioni rispetto all anno precedente. Effetti positivi anche dai comparti del sistema dei pagamenti (+ 3,7 milioni), della monetica (+2 milioni circa), dal servizio Estero (+0,9 milioni). Andamento complessivamente positivo per le commissioni su servizi di terzi, dove, a fronte di un calo delle operazioni di intermediazione su prodotti di finanziamento Banca 24/7 per 1,7 milioni, si rileva un incremento per 2,2 milioni sulle operazioni di factoring. In pratica invariato rispetto al 2010 l apporto delle commissioni su leasing e su operazioni con Centrobanca. 57

60 L attività di negoziazione e di copertura ha prodotto un risultato positivo di 2,1 milioni, contro 9,6 milioni rilevati nell esercizio Le principali componenti di tale risultato sono le seguenti: impatto negativo della copertura dei mutui a tasso fisso per complessivi 4,3 milioni, circa, generato dall effetto combinato delle estinzioni anticipate, rinegoziazioni e default dei mutui coperti rilevate nell esercizio, nonché dell andamento della curva dei tassi, precedentemente commentato. L effetto della componente valutativa, iscritto alla voce 90 del Conto Economico, è negativo per 1,5 milioni, mentre gli oneri registrati per l unwinding delle coperture ammontano a 2,8 milioni. Nel periodo di raffronto, l impatto della copertura dei mutui e degli unwinding era stato complessivamente positivo per circa 2 milioni; la valutazione delle coperture dei prestiti obbligazionari ha generato minusvalenze per circa 0,2 milioni iscritte alla voce 90, oltre plusvalenze da negoziazione per 1,7 milioni iscritte alla voce 80, dovute principalmente queste ultime all andamento delle coperture su prestiti step-up; alla data del 31 dicembre 2010 l impatto positivo della valutazione dei prestiti ammontava a 3,3 milioni; l operatività in derivati corporate, comprensiva del c.d. Credit Risk Adjustment, ha determinato un effetto positivo pari a circa 0,5 milioni, iscritto alla voce 80 del Conto Economico, contro 1,2 milioni rilevati nell esercizio 2010; l operatività in DCS, connessi ai certificati di deposito swappati, ha apportato benefici al Conto Economico per complessivi 3,6 milioni, con un incremento del 12,5% connesso essenzialmente agli andamenti del tasso di cambio Euro/Yen; l operatività di trading titoli ha determinato benefici per 1,2 milioni al Conto Economico, contro utili per 1 milione circa nel precedente esercizio. le operazioni di riacquisto di passività finanziarie di propria emissione hanno comportato oneri per 0,9 milioni, contro oneri per 1,7 milioni rilevati nel precedente esercizio; l operazione di cessione massiva dei crediti in sofferenza, eseguita nel mese di giugno 2011, ha generato una perdita pari a 0,2 milioni. Gli altri oneri e proventi di gestione sono pari a 21,4 milioni, con un incremento di 8,1 milioni sul consuntivo Componente principale di tale incremento si rileva nei proventi netti per le operazioni di cartolarizzazione e Covered Bond (circa 6 milioni in più rispetto al 2010), mentre tra gli oneri degni di nota sono gli interventi richiesti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi al sistema bancario per ripianare i default di due banche, per un costo totale di 0,7 milioni. A seguito di tali dinamiche, i proventi operativi si sono attestati a 843,3 milioni, con un incremento di 74,3 milioni (+ 9,7%) rispetto all esercizio Sul versante dei costi, le spese per il personale ammontano a 272,4 milioni contro 277,3 milioni rilevati nell esercizio Depurando da tale aggregato le componenti non ricorrenti, come definite ed indicate nel paragrafo Informazioni sullo Stato Patrimoniale e sul Conto Economico, gli oneri per il personale si attestano a 283,3 milioni, in crescita del 4,5% rispetto all esercizio Tale dinamica è riconducibile principalmente ai maggiori oneri per premi aziendali, all evoluzione delle retribuzioni e sistemi incentivanti, in parte controbilanciati dall evoluzione degli organici (pari a - 84 risorse medie). Le altre spese amministrative, pari complessivamente a circa 197 milioni, sono in calo del 3,5% rispetto al I canoni di service per le prestazioni ottenute dalla controllante UBI Banca e dalla Società Consortile UBI Sistemi e Servizi ammontano a circa 89 milioni contro 87,5 milioni rilevati nel Nel rimandare per ulteriori dettagli alla tabella di composizione pubblicata a seguire, si segnalano alcune particolarità: le spese di trasmissione dati nello scorso esercizio comprendevano i costi sostenuti per l adesione al Sistema di Garanzia finalizzato alla copertura dei danni conseguenti 58

61 l utilizzo fraudolento di carte a banda magnetica (carte sostituite in misura massiva nel corso del 2010 con carte a microchip); le spese postali si riducono per effetto della razionalizzazione dei processi d invio delle comunicazioni alla clientela, ma anche per la sempre maggiore diffusione della rendicontazione telematica; i servizi professionali erano interessati nel 2010 dai costi per le consulenze connesse all operazione di cartolarizzazione. Altre spese amministrative: composizione (valori in migliaia di euro) 31/12/ /12/2010 Var. dicembre '11/dicembre '10 Assolute % Affitti passivi (31.968) (33.135) (3,5) Servizi professionali e consulenze (2.798) (5.151) (45,7) Canoni di locazione HW, SW e altri beni (2.568) (2.627) 59 (2,2) Manutenzione HW, SW e altri beni (2.246) (1.952) (294) 15,1 Conduzione immobili (9.736) (8.143) (1.593) 19,6 Manutenzione immobili ed impianti (4.740) (5.604) 864 (15,4) Contazione, trasporto e gestione valori (4.692) (4.872) 180 (3,7) Contributi associativi (1.408) (1.685) 277 (16,4) Informazioni e visure (2.154) (2.228) 74 (3,3) Periodici e volumi (245) (265) 20 (7,5) Postali (6.392) (7.770) (17,7) Premi assicurativi (7.541) (7.636) 95 (1,2) Pubblicità e promozione (3.469) (3.076) (393) 12,8 Spese di rappresentanza (61) (111) 50 (45,0) Telefoniche e trasmissione dati (5.642) (6.335) 693 (10,9) Servizi in outsourcing (6.205) (7.791) (20,4) Spese di viaggio (3.318) (3.424) 106 (3,1) Spese recupero crediti (4.650) (5.821) (20,1) Stampati, cancelleria e mat. di consumo (1.782) (1.925) 143 (7,4) Trasporti e traslochi (1.112) (1.019) (93) 9,1 Vigilanza (1.120) (1.324) 204 (15,4) Altre spese (77) (75) (2) 2,7 Canoni servizi resi da Società del Gruppo (89.022) (87.514) (1.508) 1,7 Imposte indirette (47.977) (44.292) (3.685) 8,3 - - Totale ( ) ( ) (1,2) Riclassifica "recuperi di imposte" ,6 - - TOTALE ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE ( ) ( ) (3,5) Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano a 7,7 milioni di euro, contro 7,2 milioni rilevati nel precedente esercizio, e sono costituite da ammortamenti su attività materiali e migliorie su beni di terzi. Complessivamente, gli oneri operativi ammontano a 477,1 milioni circa, in calo del 2,3% rispetto al dato 2010; il rapporto cost/income, calcolato rapportando i costi operativi ai proventi operativi, si è attestato al 56,6%. Al netto delle componenti non ricorrenti, gli oneri operativi ammontano a 488 milioni circa contro 482,5 milioni del 2010, con un rapporto cost/income pari al 57,9% contro il 62,7%. A seguito delle suddette dinamiche, il risultato della gestione operativa si è attestato a 366,1 milioni, oltre il 30% in più rispetto al dato di raffronto, pari a 280,4 milioni; il risultato normalizzato è pari a 355,2 milioni rispetto a 286,4 milioni del Le rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti si sono attestate a 83,1 milioni, di cui 73,6 milioni per rettifiche analitiche su crediti non performing (tra le quali 48,5 milioni circa di rettifiche su crediti in sofferenza e 19 milioni circa sugli incagli) e 9,5 milioni per rettifiche collettive sui crediti in bonis. Il costo del credito annualizzato si attesta allo 0,42%, contro un dato dello 0,47% registrato nell esercizio

62 Le rettifiche/riprese nette di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie evidenziano un risultato negativo di 0,3 milioni, contro 1,9 milioni al 31 dicembre 2010, e sono costituite in misura pressoché totale da rettifiche su titoli di capitale classificati nel portafoglio disponibile per la vendita. I crediti di firma ammontano a 2.240,4 milioni, di cui 26,9 milioni rilasciati a clienti non performing alla data del 31 dicembre La valutazione di tali crediti, condotta con metodologie analoghe alla valutazione dei crediti per cassa, ha determinato rettifiche di valore nette per 6,7 milioni (6,3 milioni nell esercizio 2010), ed un impatto a Conto Economico negativo per 0,4 milioni La valutazione degli impegni ad erogare fondi, pari a 1.040,7 milioni alla data del 31 dicembre 2011, evidenzia una copertura pari a 0,7 milioni (1,2 milioni nel 2010) ed un impatto positivo a Conto Economico per 0,4 milioni. Gli accantonamenti netti al fondo per rischi ed oneri ammontano a 0,1 milioni. Nel corso dell esercizio sono stati rilevati accantonamenti attualizzati per circa 2 milioni e rilasci di fondo per 1,9 milioni, grandezze complessivamente in linea con i dati consuntivi del precedente esercizio. A concorrere al risultato lordo dell esercizio va segnalato l utile da cessione di un immobile per 1,5 milioni circa, classificato negli utili da cessione di investimenti e partecipazioni. Per dettagli si rimanda agli appositi paragrafi di commento in Nota Integrativa. L utile della operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 284,2 milioni contro 182,4 milioni rilevati nell esercizio Al netto delle componenti non ricorrenti, l utile lordo ammonta a 273,3 milioni contro 188,5 milioni, con un incremento anno su anno approssimativamente pari al 45%. Le imposte sul reddito dell esercizio ammontano a 112,4 milioni, con un tax rate pari al 39,6%; al 31 dicembre 2010 le imposte ammontavano a 75,7 milioni, con un tax rate del 41,5%. Il tax rate normalizzato è pari al 40% circa contro il 41% circa dello scorso esercizio. Il miglioramento di tale indice è connesso al minor peso di componenti negative di reddito non rilevanti ai fini IRAP rispetto all esercizio precedente, tale da assorbire anche l impatto della nuova aliquota; per un approfondimento di tali aspetti si rimanda all apposito paragrafo negli Altri aspetti, sezione 4, parte A della Nota Integrativa. L utile d esercizio è pari a 171,8 milioni circa, che si confronta con 106,7 milioni conseguiti nel Conto Economico Al netto delle componenti non ricorrenti l utile netto è pari a 163,9 milioni contro 111,1 milioni del In relazione agli andamenti sopra descritti, la gestione economica della Banca esprime un ROE (Return on Equity) pari all 8,1%, in crescita rispetto al 5% consuntivo del precedente esercizio. Il ROE normalizzato ammonta al 7,7% circa contro il 5,2%. Per effetto delle variazioni delle riserve da valutazione registrate nel periodo, la redditività complessiva si è attestata a 168,1 milioni, contro 103,3 milioni del Conto Economico

63 L attività di ricerca e sviluppo Le attività di ricerca e sviluppo vengono portate avanti in forma accentrata dalla Società di servizi del Gruppo. Le principali linee progettuali sviluppate nel 2011 hanno riguardato in alcuni casi il proseguimento di iniziative già impostate nell esercizio precedente; in altri, di nuove opportunità suggerite dall evoluzione della tecnologia a supporto dei processi aziendali, nonché nei rapporti con la clientela. Nel primo ambito rientra il progetto nuova postazione di lavoro indirizzato, quale iniziale ambito di applicazione, alla semplificazione e all efficientamento delle attività connesse all erogazione dei mutui alla clientela retail. Completata la prima fase, con l attivazione di una piattaforma di gestione documentale in ottica di smaterializzazione (paperless), dal mese di giugno è stata avviata, in via sperimentale su alcune filiali, la comunicazione digitalizzata verso gli Studi Notarili attraverso l utilizzo combinato della firma digitale, della posta elettronica certificata e della conservazione sostitutiva. Nel settore del Mobile Internet - dove appaiono sempre più evidenti le potenzialità della telefonia mobile per l erogazione/fruizione di contenuti e servizi bancari è stato completato l adeguamento a tutti i principali dispositivi e terminali esistenti (iphone, Android, BlackBerry) dell applicazione abilitante ai servizi di Home Banking. Nel contempo sono state messe a punto alcune evoluzioni che verranno rese disponibili a breve: l estensione dell operatività all intermediazione titoli ed una versione espressamente dedicata ai tablet. In seguito al positivo riscontro ottenuto con l introduzione della piattaforma ipad per la gestione e la condivisione di documenti, da parte del top management, nell ambito delle riunioni consiliari e dei vari Comitati, è in corso una prima attivazione presso le sedi direzionali di Capogruppo della rete Wi-Fi che, basandosi su una più articolata profilazione dell utente, garantirà, in totale sicurezza, una migliore fruibilità del servizio grazie all integrazione con il sistema di gestione documentale aziendale. Con specifico riferimento alle nuove tendenze di mercato e all evoluzione tecnologica, sono state da un lato intraprese nuove attività di ricerca e sviluppo nel settore della dematerializzazione dei documenti, in particolare nell ambito delle procedure di sportello, mentre dall altro è stato avviato il progetto dei servizi enterprise (web) 2.0 (blog e forum). Nel filone di ricerca legato alla de-materializzazione dei documenti è stata analizzata e sperimentata la firma biometrica/grafometrica 25 che permette di produrre documenti digitali sin dall origine, eliminando di conseguenza le necessità di stampa e di conservazione in forma cartacea. Dopo il buon esito della sperimentazione, nell ultima parte dell anno la soluzione è stata adottata in cinque filiali della Banca Popolare di Bergamo per le operazioni numericamente più elevate (versamenti e prelievi effettuati allo sportello), con l obiettivo di estenderne l utilizzo nel 2012 ad altre tipologie operative, tra le quali i bonifici. Per quanto riguarda gli strumenti web 2.0, in particolare blog e forum, stante il loro ormai ampio utilizzo in numerosi contesti grazie alla semplicità d uso ed efficacia, sono allo studio possibili applicazioni per migliorare i processi aziendali e rendere più efficace e rapida la diffusione delle informazioni all interno del Gruppo. È in atto una sperimentazione continua di soluzioni e tecnologie enterprise 2.0 nel perimetro Sistemi Informativi di UBI Sistemi e Servizi che ha già portato a concrete soluzioni in tale ambito, come pure nel nuovo portale aziendale di Gruppo, operativo dall ultimo trimestre del 2011, all interno del quale sono stati attivati sia blog, ovvero spazi per iniziative societarie e individuali ( YOUBI live ), sia veri e propri forum ( La cassetta delle idee ). 25 La firma biometrica/grafometrica è una tecnologia che consente di inserire nei documenti una firma digitale prodotta in modo naturale ovvero apponendo il tratto grafico (la firma) su un apposita tavoletta in grado di catturare i cinque parametri caratteristici: il ritmo, la velocità, la pressione, l accelerazione e il movimento. 61

64 Rapporti contrattuali con Società del Gruppo Conformemente alla Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d Italia, I aggiornamento del 18 novembre 2009, ed ai sensi dello IAS 24, il commento e le informazioni relative ai rapporti patrimoniali ed economici con le imprese del Gruppo e parti correlate è stato inserito in nota integrativa, parte H, alla quale si rimanda. Altre informazioni Informativa su azioni proprie e di Controllanti art cc. Si rileva che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà, operazioni di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante ed a fine periodo non risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante. Aspetti fiscali Sintesi delle novità intervenute nell esercizio Nell esercizio 2011 sono stati emanati alcuni provvedimenti che hanno interessato il settore finanziario - in particolare v. il Decreto sviluppo D.L. n. 70 del 13 maggio 2011 e i Decreti di stabilizzazione finanziaria D.L. n. 98 del 6 luglio 2011, D.L. n. 138 del 13 agosto 2011 e il Decreto SalvaItalia D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 alcuni dei quali ancora privi di un quadro interpretativo definitivo. I medesimi sono pure oggetto di interventi modificativi sul finire dell anno - con il Decreto Milleproroghe D.L. n. 216 del 29 dicembre 2011 o nella prima parte del con il Decreto Liberalizzazioni D.L. n. 1 del 24 gennaio I punti salienti di tali provvedimenti sono i seguenti: Decreto Sviluppo D.L. 70/2011 Il Decreto, convertito nella Legge n. 106 del 12 luglio 2011, introduce semplificazioni sugli adempimenti tributari dei contribuenti, in particolare per quanto concerne: verifiche fiscali; accertamenti esecutivi; riscossione dei tributi; dichiarazione dei redditi e/o dei sostituti d imposta; documentazione di talune operazioni; rideterminazione del valore fiscale di taluni beni. Di particolare importanza sono gli interventi sul regime fiscale dei fondi immobiliari, con l introduzione di una tassazione del 20% sui redditi riconosciuti ai sottoscrittori a condizione che questi non detengano più del 5% del fondo stesso. In tale evenienza si procede alla tassazione per trasparenza. Decreto di stabilizzazione finanziaria - D.L. 98/2011 Il Decreto, convertito nella Legge n. 111 del 15 luglio 2011, prevede significative novità per il settore bancario: l aumento di 0,75 punti percentuali, dal 3,90% al 4,65%, dell aliquota base dell Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) per banche e intermediari finanziari. A tale aliquota vanno poi sommate le percentuali di maggiorazione regionale. La misura ha effetto dal 1 gennaio 2011; un sensibile incremento dell imposta di bollo applicata sulla comunicazione relativa ai depositi titoli della clientela. La nuova misura dell imposta è modulata da un minimo di 34,20 euro ad un massimo di 680 euro annui in funzione del valore del 62

65 deposito. Con i successivi D.L. n. 138/2011 e D.L. n. 201/2011 l imposta di bollo in parola è stata oggetto di significative ulteriori modifiche; l introduzione della facoltà di riallineare sul piano fiscale il maggior valore attribuito alle partecipazioni detenute da soggetti tenuti, per le stesse, alla redazione del bilancio consolidato o acquisite nell ambito di cessione d azienda. ulteriori interventi di natura procedimentale in tema di accertamenti fiscali e di rapporti economici nell ambito di società partecipate residenti in Paesi UE. Ulteriore Decreto di stabilizzazione finanziaria D.L. 138/2011 Il decreto, convertito nella Legge n. 148 del 14 settembre 2011, introduce: l aumento dell aliquota ordinaria IVA dal 20% al 21%; la rimodulazione al 20% delle ritenute fiscali applicabili su redditi di capitale e capital gain già soggette ad aliquota del 12,5% ovvero del 27% per depositi, conti correnti bancari e certificati di deposito. La nuova aliquota non interessa i titoli di Stato italiani ed è entrata in vigore il 1 gennaio 2012 fatti salvi appositi meccanismi transitori. Ciò ha comportato un oneroso adeguamento procedurale sia sul piano informatico, sia su quello documentale nei riguardi della clientela; la riduzione della soglia per l utilizzo del contante e di titoli al portatore portata a euro. Tale limite è stato nuovamente ridotto a euro con il successivo D.L. n. 201/2011; maggiori obblighi segnaletici all Amministrazione Finanziaria circa i rapporti finanziari della clientela (c.d. liste selettive). Tale disposizione è stata nuovamente modificata dal D.L. n. 201/2011. Decreto SalvaItalia D.L. 201/2011 Il decreto, convertito nella Legge n. 214 del 22 dicembre 2011, per quanto di interesse prevede: a partire dal 1 gennaio 2012, un nuovo intervento sull imposta di bollo inerente le comunicazioni relative ai prodotti e agli strumenti finanziari inviate alla clientela. L imposta di bollo si rende applicabile alle comunicazioni aventi ad oggetto ogni investimento finanziario, anche se non riconducibile a depositi a custodia. L imposta viene determinata in misura proporzionale annua dell 1 per mille dal 2012 e dell 1,5 per mille a partire dal 2013, con un importo minimo di 34,20. Per il solo anno 2012 è previsto anche un importo massimo pari a euro; a partire dal 1 gennaio 2012, alcune modifiche all imposta di bollo dovuta sugli estratti conto inviati dalle banche alla propria clientela. L imposta di bollo è stata estesa anche ai rendiconti dei libretti di risparmio. La misura dell imposta è stata complessivamente elevata per i soggetti diversi dalle persone fisiche da 73,80 ad 100, mentre rimane complessivamente invariata per le persone fisiche ( 34,20). E prevista l esenzione dall imposta per i clienti persone fisiche qualora il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti sia complessivamente non superiore a cinquemila euro. E prevista l emanazione di un decreto attuativo; un imposta di bollo speciale nella misura del 4 per mille con riferimento alle attività che dal 2001 al 2010 sono state oggetto di rimpatrio o di regolarizzazione con i cd. Scudi fiscali ed ancora segretate al 31 dicembre dell anno precedente. Per gli anni 2012 e 2013 l imposta è dovuta nella misura del 10 e del 13,5 per mille. Tale nuova previsione appare estremamente gravosa sul piano operativo per gli intermediari; per il solo anno 2012 un imposta straordinaria, nella misura del 10 per mille, con riferimento alle attività oggetto di emersione che, alla data del 6 dicembre 2011, sono state in tutto o in parte prelevate dal rapporto di deposito, amministrazione o gestione acceso per effetto della procedura di emersione o comunque dismesse; con effetto dal periodo d imposta in corso al 31 dicembre 2011, un aiuto alla crescita economica (c.d. ACE) consistente nella deduzione dal reddito d impresa (IRES) del rendimento figurativo dell incremento del capitale proprio rispetto a quello esistente alla chiusura dell esercizio in corso al 31 dicembre Tale rendimento è fissato nella misura del 3% per il primo triennio; 63

66 a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2012, la deduzione ai fini IRES di un importo pari all IRAP corrispondente alla quota imponibile delle spese per il personale dipendente e assimilato, peraltro al netto delle deduzioni già spettanti; a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2011, alcune modifiche al cd. cuneo fiscale. In particolare la deduzione (4.600 euro) prevista ai fini IRAP per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo di imposta è aumentata a euro per i lavoratori di sesso femminile nonché per quelli di età inferiore ai 35 anni; una nuova ipotesi di trasformazione delle imposte differite attive in crediti d imposta con riguardo alle perdite fiscali (cfr. art. 84 TUIR) generate dalla deduzione di alcuni componenti negativi di reddito (svalutazioni crediti, ammortamento avviamento e altre attività immateriali) già prevista originariamente dall art. 2, commi da 55 a 58, del D.L. n. 225/2010, convertito con la Legge n. 10/2011. Al riguardo si segnala che in data 22 settembre 2011 l Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione n. 94/E con cui è stata disciplinata la trasformazione in crediti verso l Erario delle imposte differite attive così come previsto dal citato D.L. 225/2010. In particolare, in presenza di perdite civilistiche le società potranno usufruire di tale normativa a far tempo dall approvazione del relativo bilancio; a partire dal 1 gennaio 2012, l obbligo per gli operatori finanziari di comunicare periodicamente all'anagrafe tributaria le movimentazioni ed ogni informazione che abbiano interessato i rapporti con la clientela ciò ai fini dei controlli fiscali. I suddetti dati confluiranno in apposita sezione dell Anagrafe tributaria; è prevista l emanazione di un apposito provvedimento attuativo del Direttore dell'agenzia delle entrate, sentiti le associazioni di categoria degli operatori finanziari e il Garante per la protezione dei dati personali. Le suddette informazioni potranno essere utilizzate dall'agenzia delle entrate anche per l elaborazione con procedure centralizzate, secondo i criteri individuati con provvedimento del Direttore della medesima Agenzia, di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione. Anche in tal caso gli intermediari risultano coinvolti in onerosi adempimenti sia sul piano operativo che di connesse responsabilità; la riduzione della soglia per l utilizzo del contante e di titoli al portatore portata a mille euro; a decorrere dal 1 gennaio 2012, è stata prevista l applicazione in via sperimentale dell Imposta Municipale Propria (IMU) per gli anni 2012, 2013 e Tale imposta, che determina un generale inasprimento dell imposizione sulla proprietà immobiliare, accorpa l ICI e l IRPEF sui redditi fondiari degli immobili non locati. In particolare per le imprese l aliquota base sarà pari allo 0,76%, con possibilità di aumento/diminuzione dello 0,30% ad opera dei comuni, della rendita catastale rivalutata. Decreto Milleproroghe D.L. 216/2011 e Decreto Liberalizzazioni D.L. 1/2012 Con tali provvedimenti sono stati introdotti correttivi alla riforma della tassazione delle attività finanziarie decorrente dal 1 gennaio 2012 con particolare riguardo alla tassazione degli interessi dei conti correnti nonché per le operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli aventi ad oggetto strumenti finanziari con aliquota agevolata. Fiscalità dei soggetti IAS adopter In data 13 giugno 2011 è stato pubblicato il Decreto 8/06/2011 che va ad integrare la precedente normativa inerente il trattamento fiscale ai fini IRES/IRAP dei redditi dei soggetti IAS adopter e segnatamente il c.d. principio di derivazione rafforzata. In tale decreto risultano di particolare interesse: la definizione di copertura ai fini fiscali nella quale è riconducibile anche la c.d. fair value option; il regime fiscale degli strumenti finanziari trasferiti nell ambito dei diversi portafogli previsti dallo IAS 39; il regime fiscale, con riguardo all impresa, delle assegnazioni di azioni ai dipendenti; 64

67 la conferma delle categorie fiscali degli immobili indipendentemente dalla diversa classificazione prevista dai principi IAS/IFRS; il trattamento fiscale di accantonamenti o altre passività come designati dai principi IAS/IFRS; la prevalenza ai fini fiscali delle qualificazioni fornite dal TUIR in tema di azioni e obbligazioni rispetto alle previsioni del principio IAS 32. * * * * * Sul piano interpretativo si segnalano le seguenti circolari emanate dall Agenzia delle Entrate: la Circolare n. 7/2011, che illustra il trattamento ai fini IRES delle poste di bilancio redatto secondo i principi IAS/IFRS e ciò sulla base del combinato disposto del D.Lgs 38/2005, della Legge 244/2007 e del D.M. 48/2009. Ricordiamo come il reddito dei soggetti IAS adopter, tali essendo tutte società facenti parte del Gruppo, fu dapprima determinato secondo il principio di c.d. derivazione semplice mentre a far tempo del 1 gennaio 2008 opera la c.d. derivazione rafforzata. Quest ultimo principio vale anche con effetto retroattivo al verificarsi di talune condizioni. La Circolare ha confermato i comportamenti tenuti dalle società del Gruppo in tali annualità e pertanto confidiamo che i contenziosi fiscali in essere su tali fattispecie possano concludersi in via di autotutela ovvero di rinuncia ad ogni accertamento. la Circolare n. 23/2011 ad integrazione della precedente Circolare n. 51/2010 fornisce ulteriori chiarimenti sulla disciplina CFC Controlled Foreign Companies introdotta al fine di contrastare l attribuzione a società estere localizzate in paesi black list, o con livelli di tassazione inferiore al 50% della corrispondente IRES nazionale, di redditi altrimenti pertinenti l impresa italiana partecipante. Ciò anche ai fini della predisposizione dei relativi interpelli disapplicativi. la Circolare n. 33/2011 illustrativa del nuovo regime fiscale dei fondi comuni di investimento mobiliare italiani ed esteri in vigore dal 1 luglio Ricordiamo che da tale data è stato abrogato il regime di tassazione dei redditi del fondo basato sul principio della maturazione, spostando il momento della tassazione alla percezione dei proventi da parte dei partecipanti ovvero del disinvestimento. Quanto sopra a seguito dell approvazione del D.L. 29/12/2010 n. 225, convertito nella Legge 26/02/2011 n. 10, che ha rimosso la sfavorevole tassazione dei fondi domestici rispetto agli omologhi fondi di diritto estero. Sul piano operativo la modifica legislativa ha comportato rilevanti interventi procedurali e soprattutto l esigenza di sterilizzare i valori e la fiscalità al 30 giugno 2011 di tali strumenti detenuti dalla clientela. La Circolare in parola contiene importanti chiarimenti circa l operato dei sostituti d imposta - intermediari e, segnatamente, sulla documentazione e sulle procedure da essi applicabili per il corretto svolgimento della nuova fiscalità. Il contenzioso fiscale L'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale per la Lombardia, Ufficio Grandi Contribuenti ha notificato in data 6 dicembre 2011 alla Banca Popolare di Bergamo avviso di accertamento con cui ha contestato il trattamento applicato ai fini IVA ai proventi percepiti nell anno 2006 per l'attività svolta in qualità di banca depositaria di fondi comuni d investimento. In particolare, alla Banca Popolare di Bergamo, è stato contestato l omesso versamento di imposta per 2,8 milioni e una sanzione per 4,7 milioni. Trattasi di tematica comune al settore degli intermediari che trae origine dalla interpretazione sul piano nazionale della Direttiva Comunitaria n. 77/388/CEE del 17 maggio Il sistema bancario ritiene che il corrispettivo di tale attività sia da considerare esente da IVA (v. circolari ABI Serie Trib. n. 25 del 28 dicembre 2010 e Assogestioni n. 138 del 10 dicembre 2010) mentre l Agenzia lo considera interamente soggetto ad IVA. L argomento è oggetto di analisi presso le Associazioni competenti anche in vista di una auspicata soluzione in via interpretativa. Nel frattempo la Banca, riservandosi di far valere le proprie ragioni in sede di contenzioso, presenterà ricorso alla Commissione Tributaria Competente. 65

68 Gli interventi sull articolazione territoriale del Gruppo In parallelo con l introduzione del nuovo Modello Distributivo a clessidra, nel corso del 2011 il Gruppo UBI Banca ha condotto una graduale e progressiva razionalizzazione e riorganizzazione della copertura territoriale dando continuità agli interventi che avevano accompagnato e seguito l operazione di switch sportelli del gennaio Interventi sull'articolazione territoriale del Gruppo in Italia realizzati nel 2011 Aperture di: Trasformazione Chiusure di: di tesorerie filiali minisportelli in minisportelli filiali minisportelli Trasformazione di filiali in minisportelli Trasformazione di minisportelli in filiali Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia Banca Popolare Commercio e Industria Banca Regionale Europea Banca Popolare di Ancona Banca Carime Banca di Valle Camonica Banco di San Giorgio UBI Banca Private Investment TOTALE Nella primavera del 2011 la Capogruppo e le Banche Rete coinvolte hanno approvato un pacchetto di interventi volti ad eliminare sovrapposizioni territoriali e migliorare l efficienza nei rapporti con la clientela. Tali interventi, che hanno riguardato Banca Popolare di Bergamo, Banca Regionale Europea, Banca Popolare di Ancona e UBI Banca Private Investment, hanno avuto efficacia dal 18 aprile 2011 e sono così sintetizzabili: chiusura di 16 filiali e di 12 minisportelli; riqualificazione di 13 filiali di ridotte dimensioni in minisportelli e di 1 minisportello in filiale. L operazione massiva è stata rafforzata da ulteriori chiusure di minisportelli effettuate da alcune Banche in corso d anno. Nel contempo il Gruppo non ha rinunciato ad una crescita per via endogena attivando 13 nuove dipendenze 26 e trasformando in minisportelli 6 unità precedentemente adibite all attività di tesoreria. L ulteriore peggioramento del contesto economico di riferimento avvenuto nella seconda metà dell anno, particolarmente accentuato per il comparto creditizio, ha imposto una valutazione sempre più ponderata a livello di intero settore in merito al costo del servizio alla clientela offerto tramite la rete degli sportelli (il c.d. cost-to-serve) e alle operazioni di attuazione dei Piani Industriali già definiti. Il Gruppo UBI, successivamente alla chiusura dell esercizio, ha pertanto annunciato e realizzato con efficacia 27 febbraio 2012 una nuova manovra che ha interessato la quasi totalità delle Banche Rete, finalizzata a razionalizzare ulteriormente la presenza sul territorio nelle aree insistenti su mercati saturi o con limitati margini di sviluppo mediante interventi sulle strutture con insufficiente redditività attuale e/o potenziale ed il contestuale rafforzamento delle dipendenze prossime a quelle oggetto di intervento, potenziando altresì quelle con migliori prospettive di crescita. L azione massiva che permetterà anche un contenimento dei costi di gestione attraverso la dismissione di alcuni onerosi contratti di locazione in essere ha determinato: la chiusura di 32 filiali 27 e di 46 minisportelli; 26 Il dato non include il trasferimento tra Banche del Gruppo di un minisportello, con chiusura e successiva riapertura invece compresi tra i movimenti del 2011 indicati in tabella. 27 Per ragioni di carattere logistico e organizzativo, le chiusure di 2 filiali della Banca Popolare di Bergamo potranno essere realizzate solo successivamente ad una fase propedeutica di trasformazione in minisportello. Nella tabella inerente alle movimentazioni del 2012 tali sportelli sono stati pertanto conteggiati tra le riqualificazioni in minisportelli. 66

69 la riqualificazione di 40 filiali in minisportelli e di 1 minisportello in filiale; il trasferimento parziale dei rapporti inerenti ad 1 filiale e la modifica dell unità operativa madre di tre minisportelli. Interventi sull'articolazione territoriale del Gruppo in Italia realizzati sino al 12 marzo 2012 Aperture di: Chiusure di: Trasformazione di filiali filiali minisportelli filiali minisportelli in minisportelli Trasformazione di minisportelli in filiali Banca Popolare di Bergamo Banco di Brescia Banca Popolare Commercio e Industria Banca Regionale Europea Banca Popolare di Ancona Banca Carime Banco di San Giorgio UBI Banca Private Investment TOTALE Quanto sopra descritto è avvenuto in parallelo con una revisione in senso più prudenziale della strategia di breve e medio periodo relativa alle nuove aperture le quali saranno limitate alle effettive opportunità commerciali che emergeranno di volta in volta nei territori di riferimento, ferma restando la politica di sviluppo sui canali commerciali alternativi a quello fisico. Sarà inoltre previsto anche il trasferimento logistico di unità operative nell ambito degli attuali comuni di ubicazione, nell ottica da un lato di un più appropriato dimensionamento delle strutture e dall altro di un ottimizzazione dei relativi costi. Il piano di incentivazione all esodo ex Accordo del 14 agosto 2007 Con il 2011 si è concluso il Piano di Incentivazione all esodo attivato dal Gruppo UBI Banca in base all accordo sindacale del 14 agosto Nel corso dell anno si sono perfezionate le ultime uscite per accesso al Fondo di Solidarietà di Settore posticipate per effetto delle disposizioni introdotte dal D.L. 78/2010 convertito nella Legge 122/2010. I numerosi interventi legislativi susseguitisi dal 2010 ad oggi che hanno interessato il sistema previdenziale da ultimo le previsioni contenute nel Decreto c.d. Salva Italia 28 non hanno comportato effetti significativi per coloro che già avevano avuto accesso al Fondo di Solidarietà istituito con il DM 158/2000 in base ai Piani di incentivazione all esodo attuati nell ambito del Gruppo. Il rinnovo del Contratto Nazionale e le modifiche al sistema previdenziale Il 19 gennaio 2012 è stato sottoscritto l accordo di rinnovo del CCNL 8 dicembre 2007 scaduto il 31 dicembre 2010 per i Quadri Direttivi e per il Personale inquadrato nelle Aree Professionali che sarà sottoposto a ratifica da parte delle assemblee dei lavoratori ed i cui effetti economici e normativi avranno decorrenza dal L accordo è maturato in un contesto di notevole complessità per il peggioramento del quadro macroeconomico e delle condizioni del sistema economico e finanziario del nostro Paese, per cui le Parti, responsabilmente, si sono assunte l onere di adottare correttivi per contrastare il potenziale declino competitivo delle banche e nel contempo sostenere il recupero della redditività, la crescita della produttività e la creazione di nuova occupazione stabile. Con tale ultima finalità è stato istituito un Fondo nazionale per il sostegno dell occupazione nel settore del credito che costituisce un assoluta novità nel panorama delle relazioni sindacali nazionali. Il Fondo sarà alimentato dal contributo di tutti i dipendenti e favorirà l assunzione a tempo indeterminato di giovani, di categorie di lavoratori/lavoratrici 28 Si veda in proposito il successivo paragrafo. 67

70 svantaggiati o in mobilità e la stabilizzazione dei contratti di lavoro diversi da quelli a tempo indeterminato. Sempre al fine di favorire nuova occupazione, è stato previsto che ai lavoratori assunti dal 1 febbraio 2012 al 1 Livello della 3 a Area Professionale a tempo indeterminato, ivi compreso l apprendistato, sia attribuito uno stipendio in misura ridotta per un periodo di 4 anni, ma, contestualmente, i datori verseranno, per il medesimo periodo, un contributo del 4% alla previdenza complementare. Il Gruppo sta inoltre valutando l applicazione delle nuove previsioni in tema di orario di sportello contenute nell accordo di rinnovo, volte a sostenere i processi produttivi razionalizzando i costi di gestione. Le imprese avranno infatti la libertà, previa comunicazione agli Organismi Sindacali, di fissare l orario di sportello tra le ore 8.00 e le ore 20.00, con possibilità di ampliare tale fascia dalle ore 7.00 alle ore previa intesa con le Organizzazioni Sindacali. In data 29 febbraio 2012 è stato inoltre sottoscritto l accordo di proroga del C.C.N.L. per i dirigenti dipendenti dalle imprese creditizie, finanziarie e strumentali con il quale le Parti hanno convenuto di prolungare fino al 30 giugno 2014 i contenuti normativi ed economici del contratto collettivo del 10 gennaio *** Dal 1 gennaio 2012 il D.L. 201 del 6 Dicembre 2011 c.d. Salva Italia convertito nella Legge n. 214 del 22 dicembre 2011 ha introdotto rilevanti modifiche al sistema pensionistico finalizzate a rafforzare la sostenibilità di lungo periodo del sistema previdenziale, in termini di incidenza sulla spesa pubblica. In particolare il nuovo sistema di welfare prevede esclusivamente tre tipologie di trattamenti: a) la pensione di vecchiaia conseguita esclusivamente in base ai requisiti anagrafici (62 anni per le donne e 66 per gli uomini, fino ad un armonizzazione a 67 anni nel 2021); b) la pensione anticipata conseguita esclusivamente sulla base dei requisiti contributivi (42 anni ed un mese per gli uomini per l anno 2012 e 41 anni ed un mese per le donne, entrambi incrementati di un mese per ogni anno successivo al 2012); c) in via eccezionale, per i soggetti che maturano nel corso del 2012 la vecchia pensione di anzianità (Quota 96 per i lavoratori dipendenti) e di vecchiaia (per le donne con 60 anni ed almeno 20 anni di contributi) il trattamento pensionistico può essere conseguito al compimento del 64 anno di età. Inoltre i requisiti di cui alle precedenti lettere a) e b) dovranno essere aggiornati in base alle aspettative di vita, a partire dal 2013, con cadenza triennale. Il repentino e non programmato posticipo dei requisiti pensionistici sopra sinteticamente esposti ha comportato rilevanti variazioni sui potenziali esodi previsti dal Piano Industriale del Gruppo UBI Banca che sono ancora in corso di concreta definizione, riducendo considerevolmente il bacino di dipendenti pensionabili nel periodo. In tale contesto si inserisce la Proposta Generalizzata di Incentivazione all Esodo varata dal Gruppo nel mese di marzo 2012, rivolta ai dipendenti che rientrano nella salvaguardia prevista dal citato Decreto Salva Italia nei confronti dei soggetti che abbiano maturato i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre UBI Academy Per il secondo trimestre 2012 è prevista la costituzione di UBI Academy, la nuova Corporate University del Gruppo UBI Banca. La società, in forma consortile per azioni, avrà per oggetto lo studio, la progettazione, la consulenza e la prestazione di servizi per la formazione permanente, nonché lo sviluppo professionale e manageriale del personale appartenente alle Società del Gruppo UBI Banca. 68

71 Se da un lato, attraverso l accentramento delle attività formative di Gruppo, UBI Academy si pone l obiettivo di favorire la diffusione di una corporate identity unitaria, in coerenza con le strategie ed i valori aziendali, dall altro la nuova Società intende porsi quale agente di valorizzazione dei legami con il territorio, al servizio di uno sviluppo sostenibile del tessuto sociale, economico ed imprenditoriale in cui il Gruppo opera. A tal fine sono infatti previste iniziative di promozione sociale, eventi ed interventi in ambito culturale, di ricerca e formazione universitaria. Cartolarizzazione Nel mese di dicembre 2010 è stata perfezionata la cessione alla società veicolo UBI Finance 3, costituita ai sensi della legge 130/1999, di un portafoglio crediti rappresentato da finanziamenti in bonis a piccole medie imprese, per un ammontare complessivo di circa 2,8 miliardi di euro. L emissione dei titoli cartolarizzati è stata effettuata in data 25 luglio Per quanto riguarda le azioni intraprese da parte delle agenzie di rating, i downgrade da parte di Moody's e Fitch avvenuti nell ultima parte del 2011, sulla scia del diminuito merito creditizio della Repubblica Italiana, hanno avuto, fra le altre, la conseguenza di rendere necessaria la ristrutturazione delle cartolarizzazioni originate e ritenute sui libri di proprietà del Gruppo al fine di garantire continuità agli investimenti dei veicoli senza pregiudicare la stanziabilità dei titoli senior emessi. In particolare, si è dovuto procedere, da un lato, alla ridefinizione dei livelli di rating degli strumenti finanziari oggetto di investimento da parte delle Società veicolo; dall altro, all appostazione di depositi collaterali, a favore delle medesime Società, sugli swap che assistono le cartolarizzazioni, laddove UBI Banca è presente quale controparte diretta. In dettaglio si è provveduto alla ridefinizione di eligible investment portando il minimo ai livelli di rating di UBI Banca per permettere al veicolo di continuare ad investire in titoli emessi da UBI International ed all intervento sugli swap con l apertura di conti per la collateralizzazione presso una controparte terza. Conseguentemente alla ridefinizione sono avvenuti i downgrade di Moody's, da Aaa a Aa2, e di Fitch, da Aaa ad A-. Nel corso del 2012, la revisione al ribasso dei rating di UBI Banca da parte di Fitch, ha reso necessario intervenire nuovamente con un ulteriore ristrutturazione dell operazione di cartolarizzazione avente rating Fitch. In particolare gli interventi hanno riguardato; trasformazione della frequenza della cedola da semestrale a trimestrale e conseguente modifica per allineamento dello swap di copertura; spostamento dei conti di liquidità del veicolo da UBI Banca International ad altra controparte eligibile (attualmente Bank of New York Mellon); previsione nella documentazione del versamento della garanzia di Commingling 29 così come definito con Fitch; ulteriore modifica della definizione di eligible investment affinché il veicolo possa continuare ad investire in carta commerciale del Gruppo). Sono infine ancora in fase di studio ulteriori interventi sugli swap atti principalmente a ridurre gli importi di marginazione. Gli interventi sopra descritti, unitamente a quelli effettuati nel quarto trimestre 2011, contribuiscono, di fatto, a ridurre la correlazione delle cartolarizzazioni in oggetto con la Capogruppo UBI Banca, rendendole molto meno soggette ad eventuali ulteriori downgrade che siano motivati da azioni di rating sulla Capogruppo. Nel corso dei lavori di ristrutturazione del febbraio 2012, Fitch ha confermato il rating A- della cartolarizzazione; nello stesso periodo Moody s ha però ridotto il rating da Aa2 a Aa3. I nuovi rating assegnati alla cartolarizzazione rimangono comunque compatibili con il requisito della stanziabilità per le operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea. 29 Garanzia in contanti da versare sui conti intestati al veicolo per poter mantenere la gestione dei collection account, vale a dire dei conti sui qyuali vengono contabilizzati gli incassi per rimborso dei finanziamenti ceduti dagli Originator. 69

72 Per ulteriori dettagli si fa rimando alle apposite sezioni della Nota Integrativa. Covered Bond Nel corso dei precedenti esercizi il Gruppo UBI ha proceduto a realizzare un ulteriore diversificazione delle proprie fonti di funding istituzionale effettuando alcune emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) nell ambito di un Programma di massimi 10 miliardi di euro pubblicato nel luglio 2008; tale programma, multioriginator, prevede a regime la partecipazione di 10 Banche del Gruppo, fra cui Banca Popolare di Bergamo. Garante delle emissioni è la società veicolo UBI Finance S.r.l., presso la quale è stato costituito un portafoglio di mutui residenziali ceduti dalle Banche del Gruppo aderenti al programma; in tale ambito la Banca ha apportato un portafoglio complessivo di milioni di euro pari al 24,78 % del totale (debito residuo capitale al 31/12/2011). Nell ambito di tale programma, le prime due emissioni pubbliche - sono state effettuate nel secondo semestre 2009; nel corso del 2010 ne sono state fatte altre tre (due pubbliche ed una privata), mentre nel corso del 2011 sono state fatte tre ulteriori emissioni (anche in questo caso una privata e due pubbliche). Le ultime emissioni, private, sono state fatte nel mese di febbraio Al 31 dicembre 2011 i rating dei Covered Bond emessi dal Gruppo UBI sotto il proprio Programma erano rispettivamente Aaa di Moody s e AAA di Fitch. A seguito delle azioni di rating intraprese dalle suddette agenzie sulla Repubblica Italiana e conseguentemente sui Gruppi bancari italiani tra la seconda parte dell anno 2011 ed i primi mesi del 2012 anche i Covered Bond emessi dal Gruppo UBI hanno conseguentemente subito dei downgrades: attualmente il rating di Moody s è Aa2 (dal 16/1/2012) e quello di Fitch è AA+ negative watch (dal 8/2/2012) Riportiamo di seguito un prospetto riepilogativo delle emissioni di Covered Bond in essere alla data della presente Relazione, e facciamo rimando per ulteriori dettagli sull operazione, sul ruolo svolto dalla Banca in seno al Programma Covered Bond e sulla evoluzione dello stesso nel corso del 2011, a quanto indicato in Nota Integrativa Parte E Sezione 1. Rischio di Credito C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività. Programma Obbligazioni Bancarie Garantite UBI Banca - Emissioni in essere N. serie Denominazione Data di emissione Data di scadenza Capitale Cedola 1 (pubblica) UBI BANCA 3,625% CB due 23/09/ /09/ /09/ (pubblica) UBI BANCA 4,000% CB due 16/12/ /12/ /12/ (privata) UBI BANCA Floating CB due 30/04/ /04/ /04/ (pubblica) UBI BANCA 3,375% CB due 15/09/ /09/ /09/ (pubblica) UBI BANCA 3,125% CB due 18/10/ /10/ /10/ (pubblica) UBI BANCA 5,250% CB due 28/01/ /01/ /01/ (pubblica) UBI BANCA 4,500% CB due 22/02/ /02/ /02/ (privata) UBI BANCA Floating CB due 18/11/ /11/ /11/ (privata) UBI BANCA Floating CB due 17/02/ /02/ /02/ (privata) UBI BANCA Floating CB due 18/02/ /02/ /02/ (privata) UBI BANCA Floating CB due 19/02/ /02/ /02/ (*) per le serie a tasso variabile l importo indicato si riferisce alla prossima cedola in scadenza. 70

73 Cessione massiva di crediti in sofferenza Nel corso del mese di giugno, la Banca, unitamente ad altre banche del Gruppo ha dato corso ad un operazione di cessione pro soluto di crediti chirografari in sofferenza, analiticamente individuati, con data di efficacia 31 marzo A livello di Gruppo, l operazione ha interessato esposizioni verso clienti, per un portafoglio complessivo di 36,1 milioni di euro. E stata eseguita una gara d asta, alla quale hanno preso parte alcune società specializzate nella gestione di crediti problematici, che hanno potuto eseguire una due diligence sul portafoglio individuato. La società aggiudicataria ha presentato un offerta per un importo pari a 900 mila euro, corrispondente al 2,49% dei crediti lordi. Il pagamento è stato immediatamente eseguito e la cessione è stata perfezionata entro il 30 giugno. La Banca Popolare di Bergamo ha ceduto 226 posizioni, per un esposizione lorda pari a 2,4 milioni di euro, precedentemente rettificati per 2,1 milioni; il corrispettivo incassato ammonta a 60,3 migliaia di euro, determinando perdite nette da cessione per 235,1 migliaia di euro, iscritte a Conto Economico nella voce 100 a). Provvedimento della Banca D Italia in materia di filtri prudenziali In data 18 maggio 2010 è stato emanato il provvedimento relativo alle disposizioni di vigilanza sul trattamento prudenziale delle riserve di valutazione sui titoli di Stato di Paesi UE detenuti nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza. Tale normativa dà l opportunità, in alternativa all approccio asimmetrico (integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 e parziale inclusione della plusvalenza netta nel Tier 2) attualmente utilizzato, di avvalersi della possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve (approccio simmetrico ). Poiché la metodologia attualmente utilizzata, in situazioni di forte turbolenza sui mercati come quelle registrate sui titoli di Stato, rischia di determinare un ingiustificata volatilità del patrimonio di vigilanza per effetto di variazioni repentine dei corsi dei titoli non legate a durature variazioni del merito creditizio degli emittenti, il Gruppo ha scelto di avvalersi dell approccio simmetrico. Tale scelta è stata applicata in modo omogeneo da tutte le componenti del Gruppo Bancario, come previsto dalla normativa, a partire dalla segnalazione prudenziale di giugno Accertamenti ispettivi Consob Il 25 ottobre 2010 si è conclusa la visita ispettiva sulla Banca da parte di CONSOB - Divisione Intermediari Ufficio Vigilanza, che aveva preso avvio nel dicembre 2009, volta ad accertare il grado di effettivo adeguamento alla normativa di recepimento della MiFID nella prestazione dei servizi di investimento, con particolare riguardo al servizio di consulenza, nonché lo stato di progressivo aggiornamento delle soluzioni adottate ai sensi della Comunicazione CONSOB n del 2 marzo 2009 Livello 3 Regolamento Intermediari in merito al dovere dell Intermediario di comportarsi con correttezza e trasparenza in sede di distribuzione di prodotti finanziari illiquidi. In data 12 maggio 2011, l Autorità di Vigilanza ha notificato alla Banca gli esiti degli accertamenti ispettivi condotti, rilevando taluni profili di attenzione per i quali ha chiesto che la Banca intraprendesse iniziative correttive a cura dell Organo Amministrativo che nella riunione dell 11 luglio 2011, ha esaminato ed approfondito le osservazioni mosse. Preso atto di quanto rilevato dalla Consob, il Consiglio di Amministrazione nel corso della riunione, ha disposto l istituzione di uno specifico gruppo di lavoro, con la partecipazione delle competenti funzioni della Capogruppo, allo scopo di individuare e programmare, opportuni interventi organizzativi/informatici a sistemazione dei profili di attenzione notificati. Il sopra citato Gruppo di Lavoro ha già concluso alcune delle attività pianificate al fine di reperire le indicazioni dell Autorità di Vigilanza ed ha provveduto a fornire periodicamente all Organo Amministrativo della Banca il relativo stato di avanzamento lavori. Stanno proseguendo le ulteriori attività al fine della completa definizione degli interventi stabilti. 71

74 Consorzio PattiChiari: gli Impegni per la Qualità Nel 2011 si è conclusa l attività di razionalizzazione degli Impegni per la Qualità promossi dal Consorzio PattiChiari, con l obiettivo sia di renderli più chiari e maggiormente comunicabili alla clientela, sia di riallineare il quadro complessivo dell autoregolamentazione all evoluzione normativa nel frattempo intervenuta, evitando inutili sovrapposizioni. La natura dinamica del progetto ha così portato ad escludere dal perimetro PattiChiari alcuni degli Impegni inizialmente previsti e ad accorparne altri per aree omogenee (confronto dei conti correnti; trasferibilità dei servizi; sicurezza e assistenza home banking e carte di pagamento; assistenza al credito), pur mantenendo nella sostanza i contenuti di servizio preesistenti 30. Su tutte le Banche Rete sono attualmente applicati in via ordinaria tutti gli standard definiti all interno del progetto PattiChiari per consentire alla clientela scelte maggiormente consapevoli e informate. L impegno prioritario per il 2012 è quello di consolidarne la conoscenza e di garantirne il corretto funzionamento anche attraverso il costante monitoraggio dei risultati raggiunti. Anche sul fronte dell educazione finanziaria è proseguito attivamente l impegno delle Banche del Gruppo nella diffusione dei programmi didattici per le scuole sui territori presidiati. La qualità e la rilevanza complessiva dei risultati ottenuti hanno indotto il Consorzio PattiChiari a formalizzare un esplicita lettera di apprezzamento per sottolinearne i meriti all interno del settore. Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196 del 30 giugno 2003) Si rende noto che è stato completato l aggiornamento annuale del Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS). Tale adempimento, precedentemente prescritto dall art. 34, comma 1, lettera g), del d.lgs. 196/2003, è stato compiuto nonostante l'art. 45 del decreto legge 9 febbraio 2012 n. 5 (c.d. decreto semplificazioni) abbia abrogato tutte le disposizioni relative all'obbligo di redazione e aggiornamento del DPS. Si rende comunque noto che per quanto concerne i trattamenti effettuati con strumenti informatici che la Banca ha esternalizzato presso UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A., quest ultima garantisce, nell ambito del contratto di service, il rispetto delle norme e l adozione nei termini di legge delle misure di sicurezza previste dalla normativa vigente. Distribuzione straordinaria di riserve di utili Si informa che nel mese di dicembre scorso l Assemblea dei Soci, su conforme richiesta del Consiglio di Gestione della controllante UBI Banca S.c.p.A., ha deliberato la distribuzione straordinaria di riserve, per un importo complessivo di cento milioni di euro. Tale operazione, perfezionatasi nello stesso mese di dicembre, non ha avuto sostanziali conseguenze sull equilibrio finanziario e sulla solidità patrimoniale della banca, come dimostrano i risultati dell esercizio La responsabilità sociale e ambientale Il Piano di Responsabilità Sociale A conclusione di un percorso condiviso che ha coinvolto il management, attraverso una serie di interviste, e un gruppo di lavoro interfunzionale costituito dalle Macro Aree di UBI Banca, dalle Banche Rete e dalle principali Società Prodotto, in data 13 e 14 dicembre 2010 il Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione di UBI Banca avevano approvato il Codice Etico, che è parte integrante del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 30 Allo stato attuale il perimetro del progetto è rappresentato da 11 Impegni per la Qualità (conti correnti a confronto, conto di base, tempi medi di chiusura dei conti correnti, trasferibilità dei servizi di pagamento, trasferibilità dei dati del mutuo, trasferibilità del dossier titoli, trasferibilità delle Ri.Ba., servizi FARO, sicurezza home banking, sicurezza carte di pagamento, certificazione interessi e spese sul mutuo) e da 2 iniziative ad adesione facoltativa (elenco dei servizi gestiti sul conto, informazioni per l accesso al credito delle piccole e medie imprese). 72

75 231/2001. Con l avvio del 2011 il medesimo testo è stato adottato da tutte le società controllate, mediante formale approvazione dei propri Organi amministrativi, è stato diffuso a tutto il Personale del Gruppo tramite apposite circolari interne e tramite la pubblicazione nel portale Intranet aziendale, ed è stato trasmesso a tutte le società partecipate e reso pubblico attraverso la pubblicazione, anche tradotto in lingua inglese, nel sito Internet istituzionale di Gruppo. Come previsto, nel corso dell anno si è dato corso alle prime iniziative di attuazione del Codice Etico e è stata avviata la redazione del Codice di Comportamento, il cui iter si è concluso nel mese di dicembre con l approvazione da parte degli Organi Amministrativi di UBI Banca e la trasmissione alle società controllate per il recepimento con formale delibera dei propri Organi Amministrativi. Il programma di formazione sul Codice Etico è stato articolato in un corso in aula, che ha coinvolto oltre responsabili di unità centrali e di rete, e un corso di formazione a distanza di tipo multimediale destinato a tutto il Personale del Gruppo e fruito da oltre colleghi. Nel 2012 proseguirà l attività di formazione per recuperare coloro che non hanno potuto essere formati nel 2011 e per gli eventuali nuovi entrati in ruolo, con la pianificazione di ulteriori sessioni d aula e la riattivazione del corso on line. Il piano formativo è stato strutturato con l obiettivo trasmettere in modo semplice e diretto le finalità e i contenuti più rilevanti del Codice Etico del Gruppo UBI, collegandoli ai più ampi temi della Responsabilità Sociale d Impresa. Si è in così inteso così da supportare la declinazione della CSR nelle strategie di impresa e renderla fonte di innovazione, reputazione e competitività sensibilizzando il personale rispetto alla strategicità dell approccio CSR nel settore del credito, aumentandone la consapevolezza circa il valore economico della CSR per il Gruppo e le azioni messe in campo per potenziarne l impatto. Ai responsabili di unità organizzative è stato somministrato anche un questionario di valutazione, dal punto di vista etico, dei comportamenti osservati in azienda. L indagine è stata gestita da una società esterna che ne ha garantito l anonimato e le sue risultanze sono ora in corso di analisi. Responsabilità ambientale Il Gruppo, oltre a perseguire il pieno e sostanziale rispetto della normative vigente, si propone di contribuire allo sviluppo economico sostenibile, dando così concreta attuazione anche ai principi sottoscritti dal Global Compact. La policy ambientale, approvata nel dicembre 2008, impegna il Gruppo a ridurre il proprio impatto ambientale attraverso una gestione intelligente e responsabile sia degli impatti diretti (ovvero degli impatti generati dall attività dell impresa attraverso il consumo di risorse, la produzione di rifiuti e le emissione di sostanze nocive) sia degli impatti indiretti (ovvero degli impatti generati dai comportamenti posti in essere da soggetti terzi con i quali la Banca intrattiene rapporti, come i clienti e i fornitori). L Energy Manager e il Mobility Manager di Gruppo, nominati rispettivamente nell ambito della Direzione Real Estate di UBI Sistemi e Servizi e dell Area Risorse Umane di Capogruppo, sono i principali attori ai quali è assegnato il compito di promuovere e sostenere l attuazione della policy attraverso iniziative mirate, in collaborazione con la Funzione Corporate Social Responsibility del Gruppo. Rispetto agli impatti ambientali diretti del Gruppo, nel 2011 si è riconfermato l utilizzo esclusivamente di energia elettrica certificata da fonti rinnovabili (certificati RECS) e, per il primo anno, sono stati utilizzati KwH di energia prodotta dall impianto fotovoltaico installato a Jesi. Ciò ha consentito di ridurre, rispetto al 2009, le emissioni totali di CO2 del 46,6%. I consumi più rilevanti, che sono quelli di energia e di carta, sono stati pari rispettivamente a Gj 31 (+15,9% rispetto al 2010) e kg (-3,5% rispetto al 2010). La produzione di rifiuti è rimasta sostanzialmente stabile -0,4% per un totale di ton). Con riferimento agli impatti indiretti, il Gruppo è attivo da tempo in ambito commerciale attraverso l offerta di finanziamenti verdi, ovvero di linee di credito finalizzate alla realizzazione di investimenti per il risparmio energetico e per la diversificazione delle fonti energetiche, con particolare riferimento alla produzione di energia da fonti rinnovabili o a 31 La tonnellata equivalente di petrolio (TEP, in inglese tonne of oil equivalent, TOE) è un'unità di misura che rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e vale circa 42 GJ (miliardi di joule). Il valore è fissato convenzionalmente, dato che diverse varietà di petrolio posseggono differenti poteri calorifici e molteplici sono le convenzioni attualmente in uso. 73

76 basso impatto ambientale, i cui volumi sono riportati nel capitolo relativo alle attività commerciali. Principali rischi e incertezze cui è esposta la Banca Rischi La Banca attribuisce valenza primaria alla misurazione, gestione e controllo dei rischi, quali attività necessarie a garantire una creazione di valore sostenibile nel tempo e a consolidarne la reputazione sui mercati di riferimento. In ottemperanza alle vigenti disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. 263/2006 di Banca d Italia), la Banca si è dotata di un processo per determinare le risorse patrimoniali adeguate - in termini attuali e prospettici - a fronteggiare tutti i rischi rilevanti cui è o potrebbe essere esposta (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process). In quest ottica viene effettuata, in via continuativa, un accurata identificazione dei rischi da sottoporre a valutazione. L attività d individuazione dei rischi è finalizzata a verificare la rilevanza dei rischi già oggetto di valutazione e a cogliere i segnali del manifestarsi di eventuali altre categorie. L identificazione prevede una precisa definizione concettuale dei rischi cui la Banca è esposta, l analisi dei fattori che concorrono a generarli, nonché la descrizione delle relative modalità di manifestazione. Tale attività è stata realizzata attraverso un processo analitico centralizzato, integrato da un self assessment condotto con riferimento a tutte le entità del Gruppo. Una volta completata l attività di individuazione dei rischi rilevanti, il processo ICAAP prevede la valutazione dei rischi individuati e la determinazione del capitale complessivo 32 adatto a fronteggiarli (capital adequacy), in ottica corrente e prospettica. Per una migliore valutazione dell esposizione ai rischi, dei sistemi di attenuazione e controllo e dell adeguatezza di capitale, ci si avvale anche di prove di stress specifiche (mediante le quali si valutano gli impatti su di un singolo rischio) e globali (mediante le quali si valutano gli impatti su tutti i rischi contestualmente). La Banca si è dotata di un sistema di governo e di presidio dei rischi che contempla gli ambiti organizzativo, regolamentare e metodologico al fine di garantire la coerenza dell operatività alla propria propensione al rischio. Considerate la mission e l operatività, nonché il contesto di mercato in cui si trova ad operare, sono stati individuati i rischi da sottoporre a valutazione nel processo ICAAP, suddivisi nelle categorie Primo Pilastro e Secondo Pilastro, così come indicato nella normativa di riferimento. I rischi di Primo Pilastro - già presidiati dal requisito regolamentare richiesto dalla Vigilanza sono i seguenti: rischio di credito (incluso rischio di controparte): rischio di subire perdite derivanti dall inadempienza di una controparte nei confronti della quale esiste un esposizione creditizia. E compreso nella definizione anche il rischio di controparte, che ne costituisce una particolare fattispecie, rappresentando il rischio che la controparte di una transazione avente ad oggetto determinati strumenti finanziari risulti inadempiente prima del regolamento della transazione stessa; rischi finanziari: rischio di variazioni del valore di mercato degli strumenti finanziari detenuti per effetto di variazioni inattese delle condizioni di mercato e del merito creditizio dell emittente; rischio operativo: rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni; rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali; è compreso il rischio legale. 32 Per la definizione di capitale complessivo si veda la Parte F, sezione 1, punto A. della Nota Integrativa. 74

77 In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro, sono stati identificati rischi di Secondo Pilastro che si dividono a loro volta in: rischi definiti misurabili, per i quali sono state identificate metodologie quantitative consolidate che conducono alla determinazione di un capitale interno o per i quali possono essere definiti utilmente delle soglie o limiti quantitativi che consentono, unitamente a misure di natura qualitativa, la definizione di un processo di allocazione e monitoraggio; rischi definiti non misurabili, per i quali si ritengono più appropriate policy, misure di controllo, attenuazione o mitigazione non esistendo approcci consolidati per la stima del capitale interno utili ai fini del processo di allocazione. I rischi di Secondo Pilastro oggetto di analisi sono i seguenti: Rischi misurabili: rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni nel portafoglio bancario verso controparti, o gruppi di controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica; il rischio di concentrazione può essere distinto nei sottotipi single name concentration risk e sector concentration risk; rischio di tasso d interesse: rischio attuale o prospettico di una variazione del margine di interesse e del valore economico del Gruppo, a seguito di variazioni inattese dei tassi d interesse che impattano il portafoglio bancario; rischio di business: rischio di variazioni avverse e inattese degli utili/margini rispetto ai dati previsti, legati a volatilità dei volumi dovuta a pressioni competitive e situazioni di mercato; rischio partecipativo: rischio di variazione del valore delle partecipazioni non consolidate integralmente; rischio immobiliare: rischio di variazione di valore delle immobilizzazioni materiali del Gruppo. Tra i rischi misurabili sono convenzionalmente inclusi anche quei rischi per i quali, pur non esistendo approcci consolidati per la stima del capitale interno, sono definibili limiti operativi di natura quantitativa, condivisi anche in letteratura, utili per la loro misurazione, monitoraggio ed attenuazione. Tali rischi sono: rischio di liquidità: rischio di inadempimento ai propri impegni di pagamento che può essere causato da incapacità di reperire fondi o di reperirli a costi superiori a quelli di mercato (funding liquidity risk) o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk) incorrendo in perdite in conto capitale; rischio di liquidità strutturale: rischio derivante da uno squilibrio tra le fonti di finanziamento ed impiego. Rischi non misurabili: rischio di compliance: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina); rischio di reputazione: rischio di subire perdite derivanti da una percezione negativa dell immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori, autorità di vigilanza o altri stakeholder; rischio residuo: rischio di subire perdite derivanti da un imprevista inefficacia delle tecniche riconosciute per l attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla società (es. garanzie ipotecarie); rischio strategico: rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo. 75

78 Di seguito vengono rappresentati i rischi con potenziali impatti significativi per la Banca e le azioni che sono state poste in essere per mitigarli. I rischi diversi da quelli di seguito citati, di marginale rilevanza all interno della Banca, non ci si attende debbano subire variazioni significative nel corso dell esercizio. Rischio di credito Il rischio di credito costituisce il rischio caratteristico di maggior rilevanza della Banca. L anno appena trascorso è stato caratterizzato dalla debolezza della domanda interna, confermata dagli indicatori più recenti (calo del P.I.L. italiano nel terzo trimestre 2011) e dalle opinioni delle imprese. Il permanere delle difficoltà in cui si trova il sistema produttivo in generale e la correlata crisi dei consumi hanno continuato ad influenzare negativamente la capacità delle imprese e dei privati di far fronte ai propri impegni, mantenendo elevato il rischio di credito e - di conseguenza - i flussi di credito anomalo e gli accantonamenti. La Banca tuttavia, in tale situazione di oggettiva difficoltà per il sistema produttivo, ha rivisto il processo di monitoraggio e controllo del credito al fine di prevenire un ulteriore deterioramento del portafoglio nonché di massimizzare il recupero su quanto già deteriorato. Rischio Liquidità I problemi di fiducia sui mercati istituzionali e interbancari, soprattutto a causa dei timori sulla solvibilità di alcuni Stati sovrani, in un contesto di rallentamento della dinamica della raccolta tradizionale, a causa del minor reddito disponibile delle famiglie, comporta il rischio di carenza di liquidità necessaria per finanziare gli impieghi caratteristici della Banca. In tale contesto, le recenti operazioni di rifinanziamento dell Eurosistema, hanno determinato un allentamento delle tensioni sul funding. Tuttavia la recente raccomandazione sul capitale emanata dall EBA (European Banking Authority) lo scorso 8 dicembre, volta a rafforzare la posizione patrimoniale delle banche europee costituendo un buffer di capitale eccezionale e temporaneo entro la fine di giugno 2012 tale da portare il Core Tier 1 ratio al 9%, potrebbe determinare ripercussioni sul versante degli impieghi bancari. In tale contesto il Gruppo ha partecipato alle operazioni LTRO della BCE e ha predisposto un piano di capital management compatibile con le raccomandazioni dell EBA. L informativa di dettaglio sugli obiettivi e le politiche in materia di gestione del rischio finanziario, nonché sull esposizione della Banca al rischio di prezzo, al rischio di credito, al rischio di liquidità e la rischio di variazione dei flussi finanziari prevista dall art C.C. - è riportata nella parte E della Nota Integrativa, alla quale si rimanda. Incertezze L incertezza è definita come un evento possibile il cui potenziale impatto, riconducibile ad una delle categorie di rischio identificate sopra, non è al momento determinabile e quindi quantificabile. Lo scenario nel quale la Banca si trova ad operare è caratterizzato dalla fase di recessione già in corso - e che probabilmente si estenderà per buona parte del con consistenti rischi al ribasso, dovuti principalmente all allungamento ed all incertezza degli esiti del processo di soluzione della crisi del debito sovrano europeo, nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi giorni con l approvazione del patto di disciplina di bilancio e del fondo di stabilità permanente (Fiscal Compact e ESM). Una soluzione definitiva e, quindi, in grado di ripristinare almeno in parte la fiducia degli investitori, sembra tuttavia ad oggi solo all orizzonte, in un frangente in cui, solamente nel primo semestre del 2012, l Area Euro dovrà far fronte a consistenti emissioni di titoli del debito pubblico (circa 500 miliardi di euro). Gli elementi di incertezza individuati potrebbero manifestarsi con impatti riconducibili essenzialmente ai rischi di credito, di tasso di interesse e di business, pur senza intaccare la solidità patrimoniale della Banca. 76

79 In particolare, le principali incertezze individuate per l esercizio 2012 attengono i seguenti aspetti: evoluzione del quadro macroeconomico. Le persistenti tensioni sul debito sovrano dell Area euro nonché la perdurante incertezza sul processo di consolidamento delle finanze statunitensi, si ripercuotono sulle prospettive di crescita delle economie avanzate. A tutto ciò in Italia fa eco un clima della domanda interna fortemente depresso e contrassegnato da redditi delle famiglie ancora in contrazione, da un livello di disoccupazione elevato ed in crescita, e dal consolidamento dei conti pubblici che contribuirà ulteriormente al raffreddamento del clima economico. Alla luce di tali considerazioni ci si attende, nel corso del 2012, una stabilità dei flussi di default sui livelli elevati raggiunti nel corso della crisi; il rischio di credito potrà infatti ridursi in maniera significativa solo al termine del processo di ristrutturazione che sta interessando l intero sistema produttivo nazionale, ed in particolare il settore industriale. cambiamenti nel contesto normativo. Il contesto normativo è sottoposto a diverse dinamiche di mutamento a seguito sia dell'emanazione di vari provvedimenti normativi, a livello comunitario e nazionale, con le relative disposizioni regolamentari di attuazione, in materia di prestazione di servizi bancari, sia di correlati indirizzi giurisprudenziali (ad es. in tema di forma, contenuto e modifica dei contratti, interessi, altre voci di remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti, vendita di polizze assicurative); tale scenario, che ha introdotto momenti di discontinuità e talvolta ha inciso direttamente sui profili di redditività delle banche e/o sui costi per la clientela, richiede un particolare sforzo sia interpretativo che attuativo. Tra i recenti provvedimenti vanno segnalati, fra l altro, i possibili impatti negativi, introdotti dai decreti Salva Italia e Liberalizzazioni, sui profili di redditività. Il Gruppo UBI sta valutando manovre per attenuare le conseguenze di tali provvedimenti, anche tramite il costante e attento monitoraggio degli oneri operativi ed una costante ricerca di maggiore efficienza dei processi interni. * * * I rischi e le incertezze sopra illustrati sono stati oggetto di un processo di valutazione teso anche ad evidenziare gli impatti di variazioni di parametri e condizioni di mercato sulla performance aziendale. La Banca infatti è dotata di strumenti di misurazione dei possibili impatti di rischi e incertezze sulla propria operatività (in particolare attraverso analisi di sensitivity e prove di stress), che consentono, con tempestività e continuità, l adeguamento delle proprie strategie in termini di modello distributivo, organizzativo e di gestione/razionalizzazione dei costi rispetto ai mutamenti del contesto di riferimento. I rischi e le incertezze sono altresì oggetto di costante osservazione attraverso il corpo normativo di policy di rischio adottate dal Gruppo: le policy vengono aggiornate in relazione a cambiamenti della strategia, del contesto e delle aspettative di mercato. L attività di monitoraggio periodico delle stesse è finalizzata alla verifica del loro stato di attuazione e della loro adeguatezza. Le analisi svolte indicano che il Gruppo è in grado di fronteggiare i rischi e le incertezze a cui è esposto, confermando pertanto i presupposti della propria continuità. 77

80 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio Si rimanda a quanto indicato nelle Politiche contabili - Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio. Evoluzione prevedibile della gestione A causa del persistere delle situazioni di difficoltà dell economia, le previsioni sull evoluzione della gestione sono ancora caratterizzate da notevoli incertezze. Nel settore bancario i principali fattori di criticità sono da ricondursi agli elevati costi di approvvigionamento della liquidità e della raccolta a scadenza, nonché al deterioramento della qualità del credito, condizioni tutte che determinano riflessi negativi sulla redditività aziendale. Lo scorso mese di gennaio la Banca ha approvato il budget per l esercizio 2012 che prevede obiettivi di crescita dei principali aggregati nonostante il contesto esterno caratterizzato da forti complessità ed incertezze. 78

81 Proposte all assemblea Signori Azionisti, sottoponiamo alla Vostra approvazione il Bilancio per l esercizio 2011 in tutte le sue componenti. Sottoponiamo altresì alla Vostra approvazione, il riparto dell utile di esercizio di ,71 euro come segue: Utile netto d'esercizio (in euro) ,71 5% a Riserva Legale ( ,59) ,12 2% a disposizione del Consiglio di Amministrazione per scopi di istruzione, culturali e benefici ( ,76) Utile disponibile per altre destinazioni ,36 Dividendo distribuibile (corrispondente ad euro 0,0382 per azione) ( ,43) Importo residuo da destinare a Riseva Volontaria ,93 Il Consiglio di Amministrazione invita pertanto l Assemblea ad assumere, se d accordo con le proposte formulate e dopo aver preso atto della relazione del Collegio Sindacale, la seguente deliberazione: L Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., - preso atto della Relazione sulla Gestione, dello Stato Patrimoniale, del Conto Economico, del Prospetto della Redditività Complessiva, del Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, del Rendiconto Finanziario e della Nota Integrativa; - preso atto della Relazione del Collegio Sindacale; di approvare: delibera a) La Relazione sulla Gestione, lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il Prospetto della Redditività Complessiva, il Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, il Rendiconto Finanziario e la Nota Integrativa dell esercizio chiuso al 31 dicembre 2011, che evidenziano un utile netto di euro ,71 così come presentati dal Consiglio di Amministrazione nel loro complesso e nelle singole appostazioni. b) Il riparto dell utile di esercizio che dopo le attribuzioni alla riserva legale ed alle assegnazioni statutarie, consente di attribuire un dividendo nella misura di euro 0,0382 a ciascuna delle azioni detenute totalmente dalla controllante UBI Banca S.c.p.A. nonché la destinazione dell importo residuo a Riserva Volontaria. 79

82 A conclusione della presente relazione, il Consiglio di Amministrazione rinnova i sentimenti di vivo apprezzamento per la collaborazione prestata nel decorso esercizio da tutto il personale e porge il ringraziamento più sentito ai Clienti ed alla Capogruppo UBI Banca per la considerazione riservata alla Banca. Il Consiglio ringrazia infine le Autorità di Vigilanza centrali e periferiche e le Associazioni di Categoria per il fattivo sostegno assicurato, come di consueto, all operato della Banca. Bergamo, 12 marzo 2012 Il Consiglio di Amministrazione 80

83 Avviso di convocazione dell Assemblea ordinaria È convocata un'assemblea Ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Bergamo S.p.A., presso la Sede Sociale in Bergamo, Piazza Vittorio Veneto n. 8, per il giorno 5 aprile 2012, alle ore in prima convocazione, ed eventualmente per il giorno 6 aprile 2012, stesso luogo ed ora, in seconda convocazione, per deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Presentazione del progetto di bilancio al previe relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di Revisione KPMG S.p.A. - e deliberazioni conseguenti; 2. Aggiornamento delle politiche di remunerazione a favore dei componenti gli Organi Sociali, di dipendenti e di collaboratori non legati alla Società da rapporti di lavoro subordinato e dei piani di remunerazione basati su strumenti finanziari; 3. Nomina di componenti del Consiglio di Amministrazione; 4. Nomina del Collegio Sindacale e del suo Presidente per gli esercizi , e determinazione dei relativi compensi; 5. Proposta in ordine al conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti - per gli esercizi 2012 / ai sensi dell'art bis c.c., del D. Lgs. 39/2010 e dell'art. 29 dello Statuto Sociale; determinazione dei corrispettivi da riconoscere alla Società incaricata. L'intervento in Assemblea è regolato dalle disposizioni di legge. Bergamo, 12 marzo 2012 Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott. Emilio Zanetti 81

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85 Attestazione del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Dirigente Preposto ai sensi dell art. 154-bis del D. Lgs. 58/98 83

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89 Prospetti Contabili 87

90 Stato Patrimoniale (in unità di euro) VOCI DELL' ATTIVO 31/12/ /12/2010 Variazione annua Variazione % annua 10. Cassa e disponibilità liquide , Attività finanziarie detenute per la negoziazione , Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) (2,88) 60. Crediti verso banche , Crediti verso clientela ( ) (3,29) 80. Derivati di copertura , Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica , Partecipazioni Attività materiali ( ) (5,89) 120. Attività immateriali di cui: avviamento Attività fiscali: ( ) (14,49) a) correnti ( ) (47,27) b) anticipate , Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività n. s. Totale dell'attivo ,53 VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31/12/ /12/2010 Variazione annua Variazione % annua 10. Debiti verso banche n. s. 20. Debiti verso clientela ( ) (5,77) 30. Titoli in circolazione ( ) (0,64) 40. Passività finanziarie di negoziazione , Derivati di copertura , Passività fiscali: ( ) (2,01) a) correnti ,12 b) differite ( ) (59,71) 100. Altre passività ( ) (31,29) 110. Trattamento di fine rapporto del personale , Fondi per rischi e oneri: ,00 b) altri fondi , Riserve da valutazione ( ) ( ) ( ) 19, Riserve ( ) (3,13) 180. Capitale Utile d'esercizio ,95 Totale del passivo e del patrimonio netto ,53 88

91 Conto Economico (in unità di euro) VOCI 31/12/ /12/2010 Variazione annua Variazione % annua 10. Interessi attivi e proventi assimilati , Interessi passivi e oneri assimilati ( ) ( ) (1,37) 30. Margine di interesse , Commissioni attive , Commissioni passive ( ) ( ) (36,81) 60. Commissioni nette , Dividendi e proventi simili (69.850) (27,53) 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione n. s. 90. Risultato netto dell'attività di copertura ( ) ( ) n. s Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: ( ) ( ) (34,67) a) crediti ( ) - ( ) - b) attività finanziarie disponibili per la vendita (37.197) (100,00) d) passività finanziarie ( ) ( ) (49,88) 120. Margine di intermediazione , Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: ( ) ( ) (15,00) a) crediti ( ) ( ) (13,61) b) attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) ( ) (6,42) d) altre operazioni finanziarie ( ) n. s Risultato netto della gestione finanziaria , Spese amministrative ( ) ( ) (1,48) a) spese per il personale ( ) ( ) (1,76) b) altre spese amministrative ( ) ( ) (1,17) 160. Accantonamenti netti fondi per rischi e oneri (55.612) ( ) n. s Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali ( ) ( ) (0,99) 190. Altri oneri/proventi di gestione , Costi operativi ( ) ( ) (4,06) 240. Utili (perdite) della cessione di investimenti (29.902) n. s Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte , Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente ( ) ( ) ( ) 48, Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte , Utile d'esercizio ,95 89

92 90

93 Prospetto della Redditività Complessiva (in unità di euro) Voci 31/12/ /12/ Utile (perdita) di esercizio Altre componenti reddituali a netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita ( ) 60. Copertura dei flussi finanziari ( ) Utile (Perdita) attuariali su piani a benefici definiti ( ) ( ) 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte ( ) ( ) 120 Redditività complessiva (Voce )

94 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Movimentazione al 31 Dicembre 2011 (in unità di euro) Esistenze al 31/12/2010 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01/01/2011 Allocazione risultato esercizio precedente riserve dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Reddittività complessiva esercizio 2011 Patrimonio netto al 31/12/2011 Capitale: X X X - - X X X X X a) Azioni ordinarie x X X - - X X X X X b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - Sovrapprezzi di emissione - X - - X X - X X X X X X - Riserve: X ( ) X - - X a) di utili X ( ) X X X X b) altre X X - X - - X Acconti su dividendi Riserve da valutazione ( ) - ( ) X X X X X X X X ( ) ( ) Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X X - Azioni proprie - X - X X X - - X X X X X - Utile (Perdita) di esercizio ( ) ( ) X X X X X X X Patrimonio Netto X ( ) ( ) Gli importi indicati nella colonna Variazioni di Riserve corrispondono rispettivamente: quanto alla riduzione di 100 milioni di euro, alla distribuzione di riserve deliberata dall Assemblea dei Soci in data 19 dicembre 2011; quanto all aumento di migliaia di euro, alla riclassifica, ad una riserva di utili appositamente costituita, della quota parte della Riserva da valutazione utili/perdite attuariali su piani previdenziali a benefici definiti ; quanto all aumento di 33 migliaia di euro, alla rilevazione per l esercizio 2011 della riserva da stock granting connessa al sistema di incentivazione del Top Management. 92

95 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Movimentazione al 31 Dicembre 2010 (in unità di euro) Esistenze al 31/12/2009 Modifica saldi di apertura Esistenze al 01/01/2010 Allocazione risultato esercizio precedente riserve dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Variazioni dell'esercizio Operazioni sul patrimonio netto Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Reddittività complessiva esercizio 2010 Patrimonio netto al 31/12/2010 Capitale: X X X X X X X X a) Azioni ordinarie x X X X X X X X b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X - Sovrapprezzi di emissione - X - - X X - X X X X X X - Riserve: X X - - X a) di utili X X X X X b) altre X X - X - - X Acconti su dividendi Riserve da valutazione ( ) - ( ) X X - X X X X X X ( ) ( ) Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X X - Azioni proprie - X - X X X - - X X X X X - Utile (Perdita) di esercizio ( ) ( ) X X X X X X X Patrimonio Netto X ( ) In adesione agli orientamenti Assirevi (c.d. OPI), nell ambito dell operazione di Ottimizzazione Territoriale, è stata costituita una riserva positiva pari a ,5 migliaia di euro, così composta: riserva negativa per ,3 migliaia di euro in contropartita dell aumento di capitale sociale a servizio dei rami acquisiti, cui vanno aggiunti oneri accessori per 42,7 migliaia di euro (oneri notarili per 58,9 migliaia di euro, al netto della fiscalità per 16,2 migliaia di euro); riserva positiva per migliaia di euro in contropartita delle partecipazioni iscritte a fronte dei rami conferiti; riserva negativa per ,1 migliaia di euro in contropartita dello scarico dell avviamento iscritto sulle filiali dell area Piemontese oggetto di cessione ( migliaia di euro, al netto della fiscalità per ,9 migliaia di euro); riserva positiva per ,6 migliaia di euro quale plusvalenza da cessione delle partecipazioni iscritte a fronte dei rami conferiti ( migliaia di euro, al netto della fiscalità per 4.526,4 migliaia di euro). 93

96 Rendiconto Finanziario in unità di euro) METODO INDIRETTO 31/12/ /12/2010 A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione risultato d'esercizio (+/-) plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione (-/+) ( ) ( ) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) ( ) rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri e altri costi/ricavi (+/-) imposte e tasse non liquidate (+) Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie ( ) attività finanziarie detenute per la negoziazione ( ) attività finanziarie disponibili per la vendita crediti verso banche: a vista ( ) crediti verso banche: altri crediti ( ) crediti verso clientela ( ) - altre attivita' ( ) ( ) 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie ( ) - debiti v/banche a vista ( ) - debiti v/banche altri debiti debiti v/clientela ( ) ( ) - titoli in circolazione ( ) ( ) - pass.finanz.di negoziazione ( ) - altre passività ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generate da vendite di att.materiali Liquidità assorbita da : ( ) ( ) - acquisti di att.materiali ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (+/-) ( ) ( ) C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - distribuzione dividendi e altre finalità ( ) ( ) Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) ( ) ( ) LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO ( ) Legenda: (+) Generata (-) Assorbita Riconciliazione rendiconto finanziario VOCI DI BILANCIO 31/12/ /12/2010 Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio ( ) Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio

97 La Nota Integrativa 95

98 La nota integrativa La nota integrativa è suddivisa nelle seguenti parti: 1) Parte A - Politiche contabili 2) Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale 3) Parte C - Informazioni sul Conto Economico 4) Parte D Redditività complessiva 5) Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 6) Parte F - Informazioni sul patrimonio 7) Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti impresa o rami d azienda 8) Parte H - Operazioni con parti correlate 9) Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 10) Parte L - Informativa di settore Parte A - Politiche Contabili A.1 - Parte Generale Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il presente bilancio d esercizio, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare di Bergamo S.p.A. in data 12 marzo 2012, e sottoposto all approvazione dell Assemblea indetta per il 5 aprile 2012, è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati dall International Accounting Standards Board (IASB) e omologati alla data di redazione dello stesso nonché alle relative interpretazioni dell International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC) 33. Il bilancio, composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività complessiva, Prospetto di variazione del patrimonio netto, Rendiconto Finanziario, dalla Nota Integrativa e corredato dalla Relazione sull andamento della Gestione, soggetto a revisione contabile da parte della società di revisione KPMG S.p.A., rappresenta il bilancio separato di Banca Popolare di Bergamo S.p.A.. Il bilancio al 31 dicembre 2011 è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico del periodo, la variazione del patrimonio netto e i flussi di cassa. Sezione 2 Principi generali di redazione Il presente bilancio è redatto nel rispetto dei principi generali previsti dallo IAS 1 Presentazione del bilancio e pertanto riporta le informazioni nell ottica della continuità aziendale, imputando costi e ricavi secondo la competenza economica degli stessi, evitando compensazioni tra attività e passività, costi e ricavi. Le informazioni riportate nel presente fascicolo di bilancio, se non diversamente specificato, sono espresse in euro quale moneta di conto e le situazioni finanziarie, patrimoniali, economiche, le note informative/commento e le tabelle esplicative sono esposte in migliaia di euro. I relativi arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate 33 Si veda, in proposito, l Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea pubblicato nella Parte A.1 della Nota Integrativa del bilancio. I principi ivi elencati, nonché le relative Interpretazioni, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati e dell anno da cui diventano applicabili. 96

99 da Banca d Italia. Le voci che non riportano valori per il periodo corrente e precedente sono omesse. Gli schemi di bilancio utilizzati nel presente bilancio sono conformi a quelli definiti dalla Circolare di Banca d Italia n. 262/2005 così come modificata dal I aggiornamento del 18 novembre ; essi forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2011, l analoga informazione comparativa al 31 dicembre In data 10 febbraio 2012 la Banca d Italia ha emanato la lettera roneata, osservata per la redazione del presente bilancio, n /12 ad oggetto bilancio e segnalazioni di vigilanza con la quale ha rese note, a banche e intermediari finanziari, le risposte ad alcune richieste di chiarimenti, pervenuti all Organo di Vigilanza, in ordine alle corrette modalità di rilevazione di talune operazioni. Le indicazioni in esso contenute sono sostanzialmente in linea con le prassi seguite dalla Banca. Principi contabili I principi contabili esposti nella Parte A.2, relativamente alle fasi di classificazione, valutazione e cancellazione, sono i medesimi adottati per la redazione del bilancio relativo all esercizio I principi contabili utilizzati sono tendenzialmente diretti all applicazione del costo ad eccezione delle seguenti attività e passività finanziarie il cui valore è stato determinato applicando il criterio del fair value: strumenti finanziari detenuti per negoziazione (inclusi i prodotti derivati) e strumenti finanziari disponibili per la vendita. Per completezza si segnala che le attività non correnti disponibili per la vendita (e le passività ad esse associate) sono iscritte al valore più basso tra il valore di bilancio e il fair value (al netto dei costi di vendita). Con particolare riguardo all evoluzione normativa dei principi contabili internazionali IAS/IFRS si segnala che, nel corso dell esercizio in esame, è stato pubblicato dalla Commissione Europea il Reg. CE n. 149/2011 che, nel quadro del processo annuale di miglioramento volto a semplificare e chiarire i principi contabili internazionali, introduce diverse marginali modifiche ai medesimi. Tali modifiche, obbligatoriamente applicabili dall esercizio 2011, hanno riguardato diversi principi contabili come si può evincere dal dettaglio di cui al successivo Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea. Per completezza si riporta che nell esercizio 2011 sono divenute obbligatoriamente applicabili anche le previsioni dei seguenti regolamenti comunitari, pubblicati dalla Commissione Europea nel corso del 2010: Regolamento n. 574/2010 Modifiche agli IFRS 1 e IFRS 7 ; Regolamento n. 632/2010 IAS 24 Operazioni con parti correlate ; Regolamento n. 633/2010 IFRIC 14 Il limite relativo a un attività a servizio di un piano a benefici definiti ; Regolamento n. 662/2010 IFRIC 19 Estinzione di passività con strumenti di capitale. Tali novità normative hanno avuto nel presente bilancio carattere esclusivamente informativo. 34 Nonché da successive comunicazioni dell Organo di Vigilanza. 97

100 Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Per quanto riguarda gli eventi sull articolazione territoriale si rimanda a quanto indicato nella Relazione sulla Gestione Altre informazioni Gli interventi sull articolazione territoriale del Gruppo. Secondo programma di Covered Bond UBI Banca Si segnala che è in fase di strutturazione un secondo programma di Covered Bond di UBI Banca; tale programma, che sarà completato presumibilmente entro il mese di Aprile 2012, è atto ad effettuare emissioni che saranno sottoscritte dalla stessa UBI Banca al fine di disporre di nuove poste stanziabili. Al veicolo a garanzia delle emissioni di queste nuove serie di Covered Bond, denominato UBI Finance CB2 S.r.l., verranno ceduti principalmente mutui commerciali e, in aggiunta, mutui residenziali eleggibili per la normativa nazionale ma non contemplati nelle metodologie delle agenzie di rating per il 1 programma di Covered Bond. Il programma non avrà infatti alcun rating specifico ma beneficerà esclusivamente dei rating senior della Capogruppo UBI. Le emissioni effettuate sotto questo secondo programma saranno interamente sottoscritte dalla stessa UBI Banca e costituiranno nuove poste stanziabili per il Gruppo Bancario. Con valuta 1 aprile 2012 la Banca perfezionerà la prima cessione di attivi per un importo complessivo stimato in circa 0,6 miliardi. Sezione 4 Altri aspetti Rettifiche collettive su crediti performing Con l esercizio 2010 si era concluso il processo di adeguamento della gestione e monitoraggio del credito, anche con riferimento alla determinazione delle rettifiche collettive sui crediti performing delle banche rete affinando e aggiornando l'approccio basato sui parametri di rischio Basilea 2. Nell esercizio 2011 si è provveduto ad applicare un'evoluzione delle modalità di classificazione di rischio della clientela e dei modelli interni di misurazione del rischio di credito, recependo altresì l allungamento del periodo preso a riferimento nelle serie storiche per la determinazione della PD. Si precisa che l'aggiornamento dei modelli interni ha interessato principalmente il segmento regolamentare imprese, interessato dal processo di validazione del metodo avanzato, attualmente in corso con Banca d Italia. Modifiche Aliquote IRAP L articolo 23, comma 5, del succitato Decreto Legge n. 98 del 6 luglio 2011, prevede l innalzamento, pari allo 0,75%, dell aliquota IRAP gravante su banche e società finanziarie; di conseguenza l aliquota passa dall attuale 3,9% (4,82% per le banche che svolgono l attività in regioni che applicano la maggiorazione) al 4,65% (5,57% per le banche operanti in regioni che applicano la maggiorazione). La modifica si applica a decorrere dal periodo d imposta 2011 ed ha comportato l iscrizione di maggiori imposte correnti pari a 4,3 milioni e un adeguamento della fiscalità differita rilevata al 31 dicembre 2010 pari a 239 migliaia di euro. Informativa relativa alle esposizioni Sovrane In conformità a quanto disposto dal principio contabile IFRS 7 e tenuto conto delle indicazioni contenute nella Comunicazione Consob n. DEM/ del 5 agosto 2011 (che a propria volta riprende il documento ESMA N. 2011/266 del 28 luglio 2011) in materia 98

101 di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito al debito Sovrano 35, si precisa che tali esposizioni detenute dalla Banca sono quasi esclusivamente nei confronti dello Stato Italiano come evidenziato nella tabella sotto riportata. valori in migliaia di euro Valore di Bilancio Italia Titoli di debito Crediti Garanzie e Impegni Totale esposizione Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio d esercizio Gli aggregati di bilancio sono valutati secondo i principi declinati nella successiva Parte A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio delle Politiche Contabili. L applicazione di tali principi, nell impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di bilancio, comporta talora l adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere anche significativamente sui valori iscritti nello Stato Patrimoniale e nel Conto Economico. Nel ribadire che l impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del bilancio, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l utilizzo di stime ed assunzioni: valutazione dei crediti; valutazione di attività finanziarie non quotate su mercati attivi; valutazione di attività intangibili e di partecipazioni; quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri; quantificazione della fiscalità differita; definizione della quota di ammortamento delle attività materiali ed immateriali a vita utile definita. A tal proposito si evidenzia, inoltre, come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L eventuale mutamento della stima è applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul Conto Economico dell esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri. Il presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti significativi nei criteri di stima già applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre Le modifiche dello IAS 39 Il processo di revisione integrale dello IAS 39 è tuttora in itinere e, allo stato attuale, nessun documento emesso dallo IASB è stato oggetto di omologazione da parte della Commissione Europea. Per ciò che concerne l adozione obbligatoria delle nuove regole contabili, in data 16 dicembre 2011, lo IASB ha emesso l amendament Mandatory Effective Date of IFRS 9 and Transition Disclosures che posticipa il termine in parola al 1 gennaio 2015 in funzione del fatto che i progetti relativi all impairment degli strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato e all hedge accounting (rispettivamente Fase 2 e Fase 3 del progetto di revisione integrale dello IAS 39), nonché quello relativo ai contratti assicurativi, sono ancora in fase di realizzazione. Nel corso del 2012 è attesa la definizione della Fase 2 Impairment nonché della prima parte della Fase 3 relativa al General hedge Accounting ; per ciò che concerne la seconda 35 Per debito Sovrano si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi nonché i prestiti erogati dagli stessi. 99

102 parte della Fase 3, relativa al Macro hedge accounting, allo stato attuale è prevista l emissione di un Exposure Draft per il terzo trimestre del Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea IAS/IFRS PRINCIPI CONTABILI OMOLOGAZIONE IAS 1 Presentazione del bilancio Reg. 1274/2008, 53/2009, 70/2009, 494/2009, 243/2010, 149/2011 IAS 2 Rimanenze Reg. 1126/2008 IAS 7 IAS 8 IAS 10 Rendiconto finanziario Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 494/2009, 243/2010 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 1142/2009 IAS 11 Commesse a lungo termine Reg. 1126/2008, 1274/2008 IAS 12 IAS 16 Imposte sul reddito Immobili, impianti e macchinari Reg. 1126/2008, 1274/2008, 495/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 495/2009 IAS 17 Leasing Reg. 1126/2008, 243/2010 IAS 18 Ricavi Reg. 1126/2008, 69/2009 IAS 19 IAS 20 IAS 21 Benefici per i dipendenti Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull assistenza pubblica Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 69/2009, 494/2009, 149/2011 IAS 23 Oneri finanziari Reg. 1260/2008, 70/2009 IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate Reg. 632/2010 IAS 26 Fondi di previdenza Reg. 1126/2008 IAS 27 Bilancio consolidato e separato Reg. 494/2009 IAS 28 IAS 29 IAS 31 IAS 32 IAS 33 IAS 34 Partecipazioni in collegate Informazioni contabili in economie iperinflazionate Partecipazioni in joint venture Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio Utile per azione Bilanci intermedi Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 494/2009, 495/2009, 149/2011 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009 Reg. 1126/2008, 70/2009, 494/2009, 149/2011 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 53/2009, 70/2009, 495/2009, 1293/2009, 149/2011 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 495/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 495/2009, 149/2011 IAS 36 Riduzione di valore delle attività Reg. 1126/2008, 1274/2008, 100

103 IAS 37 IAS 38 IAS 39 IAS 40 IAS 41 IFRS 1 IFRS 2 Accantonamenti, passività e attività potenziali Attività immateriali Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione Investimenti immobiliari Agricoltura Prima adozione dei principi contabili internazionali Pagamenti basati sulle azioni 69/2009, 70/2009, 495/2009, 243/2010 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 495/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 495/2009, 243/2010 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 53/2009, 70/2009, 494/2009, 495/2009, 824/2009, 839/2009, 1171/2009, 243/2010, 149/2011 Reg. 1126/2008, Reg. 1274/2008, Reg. 70/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009 Reg. 1126/2009, 1164/2009, 550/2010, 574/2010, 662/2010, 149/2011 Reg. 1126/2008, 1261/2008, 495/2009, 243/2010, 244/2010 IFRS 3 Aggregazioni aziendali Reg. 495/2009, 149/2011 IFRS 4 IFRS 5 Contratti assicurativi Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate Reg. 1126/2008, 1274/2008, 1165/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 494/2009, 1142/2009, 243/2010 IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie Reg. 1126/2008 IFRS 7 IFRS 8 Strumenti finanziari: informazioni integrative Settori operativi Reg. 1126/2008, 1274/2008, 53/2009, 70/2009, 495/2009, 824/2009, 1165/2009, 574/2010, 149/2011 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 243/2010, 632/2010 SIC/IFRIC DOCUMENTI INTERPRETATIVI IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari OMOLOGAZIONE Reg. 1126/2008, 1274/2008 IFRIC 2 Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili Reg. 1126/2008, 53/2009 IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing Reg. 1126/2008, 70/2009 IFRIC 5 IFRIC 6 IFRIC 7 IFRIC 9 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate Rivalutazione dei derivati incorporati Reg. 1126/2008 Reg. 1126/2008 Reg. 1126/2008, 1274/2008 Reg. 1126/2008, 495/2009, 1171/2009, 243/2010 IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore Reg. 1126/2008, 1274/

104 IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione Reg. 254/2009 IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela Reg. 1262/2008, 149/2011 IFRIC 14 Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione minima Reg. 1263/2008, Reg. 1274/2008, 633/2010 IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili Reg. 636/2009 IFRIC 16 IFRIC 17 Coperture di un investimento netto in una gestione estera Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide Reg. 460/2009, Reg. 243/2010 Reg. 1142/2009 IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela Reg. 1164/2009 IFRIC 19 SIC 7 SIC 10 SIC 12 SIC 13 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale Introduzione dell Euro Assistenza pubblica Nessuna specifica relazione alle attività operative Consolidamento Società a destinazione specifica (Società veicolo) Imprese a controllo congiunto Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo Reg. 662/2010 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 494/2009 Reg. 1126/2008, 1274/2008 Reg. 1126/2008 Reg. 1126/2008, 1274/2008 SIC 15 Leasing operativo Incentivi Reg. 1126/2008, 1274/2008 SIC 21 SIC 25 SIC 27 SIC 29 SIC 31 Imposte sul reddito Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili Imposte sul reddito Cambiamenti di condizione fiscale di un impresa o dei suoi azionisti La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing Informazioni integrative Accordi per servizi di concessione Ricavi Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari Reg. 1126/2008 Reg. 1126/2008, 1274/2008 Reg. 1126/2008 Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009 Reg. 1126/2008 SIC 32 Attività immateriali Costi connessi a siti web Reg. 1126/2008, 1274/

105 A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio Di seguito vengono indicati, per i principali aggregati di bilancio, i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione. Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione Definizione Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione Un attività o una passività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione (c.d. Fair value Through Profit or Loss - FVPL), ed iscritta nella voce 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione o voce 40 Passività finanziarie di negoziazione, se è: acquisita o sostenuta principalmente al fine di venderla o riacquistarla a breve; parte di un portafoglio di identificati strumenti finanziari che sono gestiti unitariamente e per i quali esiste evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all ottenimento di un profitto nel breve periodo; un derivato (fatta eccezione per un derivato che sia designato ed efficace strumento di copertura - vedasi successivo specifico paragrafo). Strumenti finanziari derivati Si definisce derivato uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti caratteristiche: il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita; non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato; è regolato a data futura. La Banca detiene strumenti finanziari derivati sia per finalità di negoziazione che per finalità di copertura (per questi ultimi si veda successivo specifico paragrafo). Strumenti finanziari derivati incorporati Si definisce strumento finanziario derivato incorporato la componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non derivato, con l effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento combinato variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante. Il derivato implicito viene separato dal contratto primario e contabilizzato come un derivato a sé stante se e soltanto se: le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario; uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato; lo strumento ibrido (combinato) non è iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione. Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione e attività e passività finanziarie valutate al fair value sono iscritti rispettivamente: al momento di regolamento, se titoli di debito o di capitale; o alla data di sottoscrizione, se contratti derivati. Il valore di prima iscrizione è pari al costo inteso come il fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi. 103

106 Criteri di valutazione Successivamente all iscrizione iniziale, gli strumenti finanziari in questione sono valutati al fair value con imputazione delle variazioni riscontrate a Conto Economico nella voce 80 Risultato netto dell attività di negoziazione. La determinazione del fair value delle attività o passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria descritti come più dettagliatamente esposto nella Parte A.3.2 della Nota Integrativa Gerarchia del fair value. Criteri di cancellazione Le Attività e Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività o passività finanziarie o quando l attività o passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse. Il risultato della cessione di attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione è imputato a Conto Economico nella voce 80 Risultato netto dell attività di negoziazione. Attività finanziarie disponibili per la vendita Definizione Si definiscono disponibili per la vendita (c.d. Available for Sale - AFS) quelle attività finanziarie non derivate che sono designate come tali o non sono classificate come: (1) crediti e finanziamenti (vedasi successivo paragrafo); (2) attività finanziarie detenute sino alla scadenza (vedasi successivo paragrafo); (3) attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair value rilevato a Conto Economico (vedasi paragrafo precedente). Tali attività finanziarie sono iscritte nella voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita. Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente quando, e solo quando, l azienda diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento, ossia al momento del regolamento, ad un valore pari al fair value generalmente coincidente con il costo degli stessi. Tale valore include i costi o i proventi direttamente connessi agli strumenti stessi. L iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da riclassificazione dal comparto Attività finanziarie detenute sino alla scadenza oppure, solo e soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto Attività finanziarie detenute per la negoziazione ; in tale circostanza il valore di iscrizione è pari al fair value dell attività al momento del trasferimento. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value con imputazione a Conto Economico della quota interessi (come risultante dall applicazione del costo ammortizzato) e con imputazione a patrimonio netto nella voce 130 Riserve da valutazione delle variazioni di fair value, ad eccezione delle perdite per riduzione di valore, fino a quando l attività finanziaria è eliminata, momento in cui l utile o la perdita complessiva rilevata precedentemente nel patrimonio netto deve essere rilevata a Conto Economico. I titoli di capitale per cui non può essere definito in maniera attendibile il fair value, secondo le metodologie esposte, sono iscritti al costo. La determinazione del fair value delle attività disponibili per la vendita è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati ella 104

107 pratica finanziaria come più dettagliatamente descritto nella Parte A.3.3 della Nota Integrativa Gerarchia del fair value. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata la verifica dell esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore che, nel caso di titoli di capitale, si ritengano inoltre significative o prolungate. Con riferimento alla significatività della riduzione di valore, si è in presenza di significativi segnali di impairment nel caso in cui il valore di mercato del titolo azionario risulti inferiore di più del 35% rispetto al costo storico di acquisto. In questo caso si procede, senza ulteriori analisi, alla contabilizzazione dell impairment a Conto Economico. Nel caso di riduzione di valore di entità inferiore si contabilizza l impairment solo se la valutazione del titolo effettuata sulla base dei suoi fondamentali non confermi la solidità dell azienda ovvero delle sue prospettive reddituali. Con riferimento alla durevolezza della riduzione di valore, questa è definita come prolungata qualora il fair value permanga continuativamente al di sotto del valore del costo storico di acquisto per un periodo superiore a 18 mesi: in tal caso si procede alla contabilizzazione dell impairment a Conto Economico senza ulteriori analisi. Nel caso di permanenza continuativa del fair value al di sotto del valore del costo storico di acquisto per periodi di durata inferiore a 18 mesi, l eventuale impairment da imputare a Conto Economico viene individuato anche in considerazione del fatto che la riduzione di valore sia imputabile ad un generalizzato andamento negativo di Borsa piuttosto che allo specifico andamento della singola controparte. In presenza di perdite di valore, la variazione cumulata, inclusa quella precedentemente iscritta a Patrimonio nella voce anzidetta, è imputata direttamente a Conto Economico nella voce 130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di b) attività finanziarie disponibili per la vendita. La perdita di valore è registrata nel momento in cui il costo di acquisizione (al netto di qualsiasi rimborso di capitale e ammortamento) di un attività finanziaria disponibile per la vendita eccede il suo valore recuperabile. Eventuali riprese di valore, possibili solo a seguito della rimozione dei motivi che avevano originato la perdita di valore, sono così contabilizzate: se riferite a investimenti in strumenti azionari, con contropartita diretta a riserva di patrimonio; se riferite a investimenti in strumenti di debito, sono contabilizzate a Conto Economico nella voce 130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di b) attività finanziarie disponibili per la vendita. In ogni caso, l entità della ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento, in assenza di precedenti rettifiche, avrebbe avuto a quel momento. In funzione del fatto che la Banca applica lo IAS 34 Bilanci intermedi alle relazioni finanziarie semestrali, con conseguente identificazione di un interim period semestrale, le eventuali riduzioni di valore registrate vengono storicizzate in sede di chiusura del semestre. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando l attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà dell attività stessa. Il risultato della cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita è imputato a Conto Economico nella voce 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di b) attività finanziarie disponibili per la vendita. In occasione della cancellazione si procede inoltre all azzeramento, contro Conto Economico, per la quota eventualmente corrispondente, di quanto in precedenza imputato nella riserva di patrimonio 130 Riserve da valutazione. 105

108 Crediti e Finanziamenti Definizione Si definiscono Crediti e finanziamenti (c.d. Loans and Receivables - L&R) le attività finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili, che non sono state quotate in un mercato attivo. Fanno eccezione: 106 a) quelle che si intendono vendere immediatamente o a breve, che vengono classificate come possedute per la negoziazione, e quelle eventualmente iscritte al momento della rilevazione iniziale al fair value rilevato a Conto Economico; b) quelle rilevate inizialmente come disponibili per la vendita; c) quelle per cui il possessore può non recuperare sostanzialmente tutto l investimento iniziale per cause diverse dal deterioramento del credito; in tal caso sono classificate come disponibili per la vendita. I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci 60 Crediti verso banche e 70 Crediti verso clientela. Criteri di iscrizione I crediti e finanziamenti sono iscritti in bilancio inizialmente quando l azienda diviene parte di un contratto di finanziamento ossia quando il creditore acquisisce il diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite. Tale momento corrisponde alla data di erogazione del finanziamento. L iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto Attività finanziarie disponibili per la vendita oppure, solo e soltanto in rare circostanze qualora l attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario che corrisponde all ammontare erogato comprensivo dei costi o proventi direttamente riconducibili allo stesso e determinabili sin dall origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo. Qualora l iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell attività rilevato al momento del trasferimento, è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell attività stessa. Nel caso di crediti e finanziamenti erogati a condizioni non di mercato, il fair value iniziale è calcolato mediante l applicazione di apposite tecniche valutative descritte nel prosieguo; in tali circostanze, la differenza tra il fair value così determinato e l importo erogato è imputata direttamente a Conto Economico nella voce interessi. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l importo corrisposto a pronti. Criteri di valutazione I crediti e finanziamenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell interesse effettivo. Il costo ammortizzato di un attività o passività finanziaria è il valore a cui la stessa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione (a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità). Il criterio dell interesse effettivo è il metodo di calcolo del costo ammortizzato di un attività o passività finanziaria (o gruppo di attività e passività finanziarie) e di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la relativa durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello strumento finanziario. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un opzione all acquisto o

109 simili), ma non vanno considerate perdite future su crediti. Il calcolo include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, i costi di transazione, e tutti gli altri premi o sconti. Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l eventuale obiettiva evidenza che un attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l azienda non sia in grado di riscuotere l ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie ossia, ad esempio, in presenza: a) di significative difficoltà finanziarie dell emittente o debitore; b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale; c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estende al beneficiario una concessione che il finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione; d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria; e) della scomparsa di un mercato attivo di quell attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie; f) di dati rilevabili che indichino l esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo. La valutazione dei crediti non performing (crediti che, in funzione delle definizioni attribuite da Banca d Italia, si trovano in stato di sofferenza, incaglio, ristrutturati, esposizioni scadute incluse le esposizioni sconfinanti da 90 a 180 giorni garantite da immobili) avviene secondo modalità analitiche. La valutazione dei restanti crediti avviene secondo tecniche collettive, mediante raggruppamenti in classi omogenee di rischio. I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti non performing si basano sull attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti. Ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione da applicare. L entità della perdita risulta pari alla differenza tra il valore contabile dell attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari attesi, scontati al tasso di interesse effettivo originario. La valutazione dei crediti performing riguarda portafogli di attività per le quali non sono riscontrati elementi oggettivi di perdita e che pertanto vengono assoggettati ad una valutazione collettiva. Ai flussi di cassa stimati delle attività, aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, vengono applicate le percentuali di perdita desumibili dalle serie storico statistiche stimate, per le banche rete del Gruppo, secondo la metodologia valutativa basata sulla normativa di Basilea 2, cui vengono opportunamente applicati fattori correttivi al fine di esprimere una valutazione coerente con quanto richiesto dal principio contabile di riferimento. Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a Conto Economico nella voce 130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti così come i recuperi di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte sia a fronte di una migliorata qualità del credito tale da far sorgere la ragionevole certezza del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell attualizzazione calcolata al momento dell iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento a ciascun credito in bonis alla data di valutazione. 107

110 Metodologie determinazione Fair value Il fair value di crediti e finanziamenti a medio/lungo termine è determinato considerando i flussi di cassa futuri, attualizzati al tasso di sostituzione ossia al tasso di mercato in essere alla data di valutazione relativo ad una posizione con caratteristiche omogenee al credito oggetto di valutazione. Il Fair value è determinato per tutti i crediti ai soli fini di informativa. Nel caso di crediti e finanziamenti oggetto di coperture efficaci, viene calcolato il fair value in relazione al rischio oggetto di copertura per fini valutativi. Criteri di cancellazione I crediti e finanziamenti vengono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari dagli stessi derivanti o quando tali attività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà. In caso contrario i crediti e finanziamenti continuano ad essere rilevati in bilancio, sebbene la loro titolarità giuridica sia trasferita ad un terzo, per un importo pari al coinvolgimento residuo. Le attività in parola sono cancellate dal bilancio anche quando la Banca mantiene il diritto contrattuale a ricevere i flussi finanziari derivanti dalle stesse, ma contestualmente assume l obbligazione contrattuale a pagare i medesimi flussi ad un soggetto terzo. Il risultato economico della cessione di crediti e finanziamenti è imputato a Conto Economico nella voce 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti. Derivati di copertura Definizione Le operazioni di copertura sono finalizzate a neutralizzare le perdite rilevabili su un determinato elemento (o gruppo di elementi) attribuibili ad un determinato rischio tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento (o gruppo di elementi) nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. La Banca pone in essere la seguente relazione di copertura, che trova coerente rappresentazione contabile, e che è descritta nel prosieguo: Fair value Hedge: l obiettivo è quello di contrastare variazioni avverse del fair value dell attività o passività oggetto di copertura; Cash Flow Hedge: l obiettivo perseguito è quello di contrastare il rischio di variabilità dei flussi finanziari attesi rispetto alle ipotesi iniziali. I prodotti derivati stipulati con controparti esterne all azienda sono designati come strumenti di copertura. Criteri di iscrizione Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value e sono classificati nella voce di bilancio di attivo patrimoniale 80 Derivati di copertura e di passivo patrimoniale 60 Derivati di copertura. Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, se e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte: all inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell effettuare la copertura. Tale documentazione include l identificazione dello strumento di copertura, l elemento o l operazione coperta, la natura del rischio coperto e come l impresa valuta l efficacia dello strumento di copertura nel compensare l esposizione alle variazioni di fair value dell elemento coperto o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto; la copertura è attesa altamente efficace; la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un esposizione alle variazioni di flussi finanziari che potrebbe incidere sul Conto Economico; l efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata; 108

111 la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era designata. Metodologie di esecuzione test efficacia La relazione di copertura è giudicata efficace, e come tale trova coerente rappresentazione contabile, se all inizio e durante la sua vita i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa dell elemento coperto, riferiti al rischio oggetto di copertura, sono quasi completamente compensati dai cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa del derivato di copertura. Tale conclusione è raggiunta qualora il risultato effettivo si colloca all interno di un intervallo compreso tra 80% e 125%. La verifica dell efficacia della copertura avviene in fase iniziale mediante l esecuzione del test prospettico ed in occasione della redazione del bilancio annuale mediante l esecuzione del test retrospettivo; l esito di tale test giustifica l applicazione della contabilizzazione di copertura in quanto dimostra la sua attesa efficacia. Con cadenza mensile viene inoltre condotto il test retrospettivo su base cumulata che si pone l obiettivo di misurare il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo di riferimento e quindi verificare che nel periodo trascorso la relazione di copertura sia stata effettivamente efficace. Gli strumenti finanziari derivati che sono considerati di copertura dal punto di vista economico, ma che non soddisfano i requisiti per essere considerati efficaci strumenti di copertura, sono registrati nella voce 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione ovvero 40 Passività finanziarie detenute per la negoziazione e gli effetti economici nella corrispondente voce 80 Risultato netto dell attività di negoziazione. Criteri di valutazione Copertura di Fair value La copertura di fair value è contabilizzata come segue: l utile o la perdita risultante dalla misurazione dello strumento di copertura al fair value è iscritto a Conto Economico nella voce 90 Risultato netto dell attività di copertura ; l utile o la perdita sull elemento coperto attribuibile al rischio coperto rettifica il valore contabile dell elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere dalla categoria di appartenenza dell attività o passività coperta, a Conto Economico nella voce anzidetta. La contabilizzazione della copertura cessa prospetticamente nei seguenti casi: 1. lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato; 2. la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti; 3. l impresa revoca la designazione. Nel caso sub 2, qualora l attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto Economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo vigente al momento di revoca della copertura. Le metodologie utilizzate al fine della determinazione del fair value del rischio coperto nelle attività o passività oggetto di copertura sono descritte nei paragrafi di commento alle attività finanziarie disponibili per la vendita, crediti e finanziamenti. Copertura di flussi finanziari Quando uno strumento finanziario derivato è designato a copertura della variabilità dei flussi finanziari attesi da una attività o passività iscritta in bilancio o di una transazione futura ritenuta altamente probabile, la contabilizzazione della copertura avviene nel seguente modo: 109

112 gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte efficace della copertura sono registrate nell apposita riserva di patrimonio denominata 130 Riserve da valutazione ; gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte inefficace della copertura sono registrate direttamente a Conto Economico nella voce 90 Risultato netto dell attività di copertura ; l attività o passività coperta è valutata secondo i criteri propri della categoria di appartenenza. Se una transazione futura si verifica comportando l iscrizione di una attività o passività non finanziaria, i corrispondenti utili o perdite imputati inizialmente nella voce 130 Riserve da valutazione sono contestualmente stornati da tale riserva ed imputati quale costo iniziale all attività o passività oggetto di rilevazione. Qualora la transazione futura oggetto di copertura comporti successivamente l iscrizione di una attività o passività finanziaria, gli utili o perdite associati che erano stati inizialmente rilevati direttamente nella voce 130 Riserve da valutazione sono riclassificati a Conto Economico nello stesso esercizio o negli esercizi durante i quali l attività acquistata o passività assunta ha un effetto sul Conto Economico. Qualora una parte degli utili o perdite imputati alla predetta Riserva non sia considerata recuperabile, è riclassificata a Conto Economico nella voce 80 Risultato netto dell attività di negoziazione. In tutti i casi diversi da quelli descritti in precedenza, gli utili o le perdite inizialmente imputati nella voce 130 Riserve da valutazione sono stornati ed imputati a Conto Economico con le stesse modalità ed alle stesse scadenze con cui la transazione futura incide sul Conto Economico. In ciascuna delle seguenti circostanze un impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura: (a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione o riporto è parte della documentata strategia di copertura dell impresa). In tal caso, l utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto fino all esercizio in cui la copertura era efficace e resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione, oggetto di copertura, si verifica; (b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal caso, l utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica; (c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso qualsiasi correlato utile o perdita complessiva sullo strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto dall esercizio in cui la copertura era efficace va rilevata a Conto Economico; (d) l impresa revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione, l utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica o ci si attende non debba più accadere. Se ci si attende che l operazione non debba più accadere, l utile (o la perdita) complessivo che era stato rilevato direttamente nel patrimonio netto è stornato a Conto Economico. Copertura di portafogli di attività e passività La copertura di portafogli di attività e passività (c.d. macrohedging ) e la coerente rappresentazione contabile è possibile previa: 110

113 identificazione del portafoglio oggetto di copertura e suddivisione dello stesso per scadenze; designazione dell oggetto della copertura; identificazione del rischio di tasso di interesse oggetto di copertura; designazione degli strumenti di copertura; determinazione dell efficacia. Il portafoglio oggetto di copertura dal rischio di tasso di interesse può contenere sia attività che passività. Tale portafoglio è suddiviso sulla base delle scadenze previste di incasso o di riprezzamento del tasso previa analisi della struttura dei flussi di cassa. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento coperto sono imputate a Conto Economico nella voce 90 Risultato netto dell attività di copertura e nello Stato Patrimoniale nella voce 90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica oppure 70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a Conto Economico nella voce 90 Risultato netto dell attività di copertura e nello Stato Patrimoniale attivo nella voce 80 Derivati di copertura oppure nella voce di Stato Patrimoniale passivo 60 Derivati di copertura. Partecipazioni Definizione Partecipazione controllata Si definisce controllata la società in cui la Banca esercita il controllo. Tale condizione esiste quando quest ultima ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Per determinare la presenza del controllo, è valutata la presenza di diritti di voto potenziali esercitabili prontamente. Le partecipazioni in società controllate sono incluse nel bilancio dalla data in cui si inizia ad esercitare il controllo e fino a quando questo rimane in essere. Partecipazione collegata Si definisce collegata la società in cui si detiene almeno il 20% dei diritti di voto o su cui la partecipante esercita influenza notevole e che non è né una controllata né una controllata congiunta per la partecipante. L influenza notevole è il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto. Partecipazione controllata congiuntamente Si definisce controllata congiuntamente la società regolata da un accordo contrattuale con il quale due o più parti intraprendono un attività economica sottoposta a controllo congiunto. Criteri di iscrizione e valutazione La voce include le partecipazioni in società direttamente controllate e/o collegate, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e/o collegate da/a altre società appartenenti al Gruppo, iscritte in bilancio secondo il metodo del costo. Le partecipazioni di minoranza detenute dalla Banca sono incluse nella voce Attività finanziarie disponibili per la vendita il cui trattamento contabile è stato in precedenza descritto. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell investimento. Nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza, se ritenuta di natura durevole, è rilevata a Conto Economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto Economico, nel limite del costo storico di acquisto. 111

114 Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla loro proprietà. Attività Materiali Definizione attività ad uso funzionale Sono definite Attività ad uso funzionale le attività tangibili possedute per essere utilizzate ai fini dell espletamento dell attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco temporale maggiore dell esercizio. Definizione attività detenute a scopo di investimento Sono definite Attività detenute a scopo di investimento le proprietà possedute con la finalità di percepire canoni di locazione o per l apprezzamento del capitale investito. Di conseguenza, un investimento immobiliare si distingue dall attività detenuta ad uso del proprietario per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre attività possedute dalla Banca. Sono ricomprese tra le attività materiali (ad uso funzionale e detenute a scopo di investimento) anche quelle iscritte a seguito di contratti di leasing finanziario sebbene la titolarità giuridica delle stesse rimanga in capo all azienda locatrice. Criteri di iscrizione Le attività materiali, strumentali e non, sono iscritte inizialmente ad un valore pari al costo (nella voce 110 Attività Materiali ), comprensivo di tutti i costi direttamente connessi alla messa in funzione del bene ed alle imposte e tasse di acquisto non recuperabili. Tale valore è successivamente incrementato delle spese sostenute da cui ci si aspetta di godere dei benefici futuri. I costi di manutenzione ordinaria effettuata sull attività sono rilevati a Conto Economico nel momento in cui si verificano di contro le spese di manutenzione straordinaria (migliorie) da cui sono attesi benefici economici futuri sono capitalizzate ad incremento del valore dei cespiti cui si riferiscono. Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi dalle quali si attendono benefici futuri sono iscritte: se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce 110 Attività materiali, nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi utilizzati in forza di un contratto di locazione che a beni detenuti in forza di un contratto di leasing finanziario; se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce 110 Attività materiali, ad incremento dell attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un contratto di leasing finanziario ovvero nella voce 150 Altre attività qualora riferite a beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione. Il costo di un attività materiale è rilevato come un attività se, e soltanto se: è probabile che i futuri benefici economici associati al bene affluiranno all azienda; il costo del bene può essere attendibilmente determinato. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono iscritte al costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di valore cumulata. Il valore ammortizzabile, pari al costo meno il valore residuo (ossia l ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi di dismissione, se l attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste alla fine della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell attività materiale adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile, oggetto 112

115 di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente difformi dalle precedenti, è definita come: il periodo di tempo nel quale ci si attende che un attività sia utilizzabile dall azienda o, la quantità di prodotti o unità similari che l impresa si aspetta di ottenere dall utilizzo dell attività stessa. In considerazione della circostanza che le attività materiali possono ricomprendere componenti di diversa vita utile, i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore del fabbricato, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è associata vita utile indefinita. Lo scorporo del valore attribuibile al terreno dal valore complessivo dell immobile avviene, per tutti i fabbricati, in proporzione alla percentuale di possesso. I fabbricati sono per contro ammortizzati secondo i criteri sopra esposti. Le opere d arte non sono soggette ad ammortamento in quanto il loro valore è generalmente destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo. L ammortamento di un attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l uso e cessa quando l attività è eliminata contabilmente nel momento corrispondente alla data più recente tra quella in cui l attività è classificata per la vendita e la data di eliminazione contabile. Di conseguenza, l ammortamento non cessa quando l attività diventa inutilizzata o è ritirata dall uso attivo, a meno che l attività non sia completamente ammortizzata. Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate: se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta come sopra descritta; se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della locazione tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo ovvero, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario, secondo la vita utile attesa dell attività cui si riferiscono. L ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla voce 150 Altre Attività è iscritto alla voce 190 Altri oneri/proventi di gestione. Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell eventuale esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da un attività. La perdita risulta dal confronto tra il valore di carico dell attività materiale ed il minor valore di recupero. Quest ultimo è il maggior valore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d uso inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. La perdita viene iscritta immediatamente a Conto Economico nella voce 170 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali ; in tale voce confluisce anche l eventuale futura ripresa di valore qualora vengano meno i motivi che hanno originato la precedente svalutazione. Definizione e determinazione del fair value Immobili Il fair value viene determinato con riferimento al valore di mercato inteso come il miglior prezzo al quale la vendita di un bene immobile potrà ragionevolmente ritenersi come incondizionatamente conclusa contro corrispettivo in denaro, alla data della valutazione, presupponendo: che il venditore ed il compratore siano controparti indipendenti; che la parte venditrice abbia la reale intenzione di alienare i beni; che ci sia un ragionevole periodo di tempo (considerando la tipologia del bene e la situazione del mercato) per effettuare una adeguata commercializzazione, concordare il prezzo e le condizioni necessarie per portare a termine la vendita; 113

116 che il trend di mercato, il livello di valore e le altre condizioni economiche alla data di stipula del preliminare del contratto di compravendita siano identici a quelli esistenti alla data della valutazione; che eventuali offerte da parte di acquirenti per i quali la proprietà abbia caratteristiche tali da farla considerare come fuori mercato non vengano prese in considerazione. Le metodologie adottate ai fini della determinazione del valore di mercato si rifanno ai seguenti metodi: metodo comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o su piazze concorrenziali; metodo reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una proprietà simile, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato. I metodi di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti tra loro opportunamente mediati. Determinazione valore terreno La metodologia utilizzata per l individuazione della percentuale del valore di mercato attribuibile al terreno si è basata sull analisi della localizzazione dell immobile, tenuto conto della tipologia costruttiva, dello stato di conservazione e del costo di ricostruzione a nuovo dell intero immobile. Attività materiali acquisite in leasing finanziario Il leasing finanziario è un contratto che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere trasferito o meno al termine del contratto. L inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato all esercizio del suo diritto all utilizzo del bene locato e corrisponde quindi alla data di rilevazione iniziale del leasing. Al momento della decorrenza del contratto, il locatario rileva le operazioni di leasing finanziario come attività e passività nel proprio bilancio a valori pari al fair value del bene locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti. Nel determinare il valore attuale dei pagamenti minimi dovuti il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse contrattuale implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso di interesse del finanziamento marginale del locatario. Eventuali costi diretti iniziali sostenuti dal locatario sono aggiunti all importo rilevato come attività. I pagamenti minimi dovuti sono suddivisi tra costi finanziari e riduzione del debito residuo. I primi sono ripartiti lungo la durata contrattuale in modo da determinare un tasso d interesse costante sulla passività residua. Il contratto di leasing finanziario comporta l iscrizione della quota di ammortamento delle attività oggetto di contratto e degli oneri finanziari per ciascun esercizio. Il criterio di ammortamento utilizzato per i beni acquisiti in locazione è coerente con quello adottato per i beni di proprietà al cui paragrafo si rinvia per una descrizione più dettagliata. Criteri di cancellazione L attività materiale è eliminata dal bilancio al momento della dismissione o quando la stessa è permanentemente ritirata dall uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Le eventuali plusvalenze o le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione dell attività materiale, pari alla differenza tra il corrispettivo netto di cessione ed il valore contabile dell attività, sono rilevate a Conto Economico nella voce 240 Utili (Perdite) da cessione di investimenti. 114

117 Attività immateriali Definizione E definita immateriale un attività non monetaria, identificabile, priva di consistenza fisica ed utilizzata nell espletamento dell attività sociale. L attività è identificabile quando: è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata; deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali diritti siano trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni. L attività si caratterizza per la circostanza di essere controllata dall impresa in conseguenza di eventi passati e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici all impresa. La Banca ha il controllo di un attività se ha il potere di usufruire dei benefici economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l accesso a tali benefici da parte di terzi. I benefici economici futuri derivanti da un attività immateriale possono includere i proventi originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo od altri benefici derivanti dall utilizzo dell attività da parte della Banca. Un attività immateriale è rilevata come tale se, e solo se: a) è probabile che affluiranno all impresa benefici economici futuri attesi attribuibili all attività; b) il costo dell attività può essere misurato attendibilmente. La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata usando presupposti ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima dell insieme di condizioni economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell attività. Il grado di probabilità connesso al flusso di benefici economici attribuibili all utilizzo dell attività è valutato sulla base delle fonti d informazione disponibili al tempo della rilevazione iniziale, dando un maggior peso alle fonti d informazione esterne. La Banca considera attività immateriali l avviamento. Attività immateriale a vita utile definita E definita a vita utile definita l attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro il quale ci si attende la produzione dei correlati benefici economici. Attività immateriale a vita utile indefinita E definita a vita utile indefinita l attività per cui non è possibile stimare un limite prevedibile al periodo durante il quale ci si attende che l attività generi benefici economici per l azienda. L attribuzione di vita utile indefinita del bene non deriva dall aver già programmato spese future che nel corso del tempo vadano a ripristinare il livello di performance standard dell attività, prolungando la vita utile. L avviamento è considerato a vita utile indefinita. Criteri di iscrizione L attività, esposta nella voce di Stato Patrimoniale 120 Attività immateriali, è iscritta al costo ed eventuali spese successive all iscrizione iniziale sono capitalizzate solo se in grado di generare benefici economici futuri e solo se tali spese possono essere determinate ed attribuite all attività in modo attendibile. Il costo di un attività immateriale include: il prezzo di acquisto incluse eventuali imposte e tasse su acquisti non recuperabili dopo aver dedotto sconti commerciali e abbuoni; qualunque costo diretto per predisporre l attività all utilizzo. 115

118 Criteri di valutazione Successivamente all iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi. L ammortamento è calcolato su base sistematica lungo la miglior stima della vita utile dell immobilizzazione (vedasi definizione inclusa nel paragrafo Attività Materiali ) utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti. Il processo di ammortamento inizia quando l attività è disponibile all uso e cessa alla data in cui l attività è eliminata contabilmente. Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi avviamento, così come definito nel paragrafo successivo qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali perdite di valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la verifica dell adeguatezza del valore di carico dell attività (vedasi paragrafo successivo). Per tali attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell ammortamento. Nessuna attività immateriale derivante da ricerca (o dalla fase di ricerca di un progetto interno) è oggetto di rilevazione. Le spese di ricerca (o della fase di ricerca di un progetto interno) sono rilevate come costo nel momento in cui sono sostenute. Un attività immateriale derivante dallo sviluppo (o dalla fase di sviluppo di un progetto interno) è rilevata se, e solo se, può essere dimostrato quanto segue: a) la fattibilità tecnica di completare l attività immateriale in modo da essere disponibile per l uso o la vendita; b) l intenzione aziendale di completare l attività immateriale per usarla o venderla; c) la capacità aziendale di usare o vendere l attività immateriale. Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell esistenza eventuale di perdite di valore relative ad attività immateriali. Tali perdite risultano dalla differenza tra il valore d iscrizione delle attività ed il valore recuperabile e sono iscritte, come le eventuali riprese di valore, nella voce 180 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali ad esclusione delle perdite di valore relative all avviamento che sono iscritte nella voce 230 Rettifiche di valore dell avviamento. Avviamento Si definisce avviamento la differenza tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività acquisite nell ambito di una aggregazione aziendale che consiste nell unione di imprese o attività aziendali distinte in un unica impresa tenuta alla redazione del bilancio. Il risultato di quasi tutte le aggregazioni aziendali è costituito dal fatto che una sola impresa, l acquirente, ottiene il controllo di una o più attività aziendali distinte riferibili all acquisito. Quando un impresa acquisisce un gruppo di attività o di attivi netti che non costituiscono un attività aziendale, questa alloca il costo dell assieme alle singole attività e passività identificabili in base ai relativi fair value alla data di acquisizione. Un aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo e controllata nel quale l acquirente è la controllante e l acquisito una controllata dell acquirente. Tutte le aggregazioni aziendali sono contabilizzate applicando il metodo dell acquisto (c.d. purchase method). Il metodo dell acquisto prevede le seguenti fasi: a) identificazione dell acquirente (l acquirente è l impresa aggregante che ottiene il controllo delle altre imprese o attività aziendali aggregate); b) determinazione della data di acquisizione; c) determinazione del costo dell aggregazione aziendale inteso come il corrispettivo trasferito dall acquirente ai soci dell acquisita; d) allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell aggregazione aziendale mediante rilevazione, classificazione e valutazione delle attività identificabili acquisite nonché delle passività identificabili assunte; 116

119 e) rilevazione dell eventuale avviamento. Le operazioni di aggregazione realizzate con società controllate o appartenenti allo stesso gruppo sono contabilizzate in coerenza al riscontro della significativa sostanza economica delle stesse. In applicazione di tale principio, l avviamento derivante da tali operazioni, è iscritto: a) a voce 120 dell attivo di Stato Patrimoniale nell ipotesi di riscontro della significativa sostanza economica; b) a deduzione del patrimonio netto in caso contrario. Allocazione del costo di un aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte L acquirente: a) rileva l avviamento acquisito in un aggregazione aziendale come attività; b) misura tale avviamento al relativo costo, in quanto costituisce l eccedenza del costo dell aggregazione aziendale rispetto alla quota d interessenza dell acquirente nel fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili. L avviamento acquisito in un aggregazione aziendale rappresenta un pagamento effettuato dall acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente. Dopo la rilevazione iniziale, l acquirente valuta l avviamento acquisito in un aggregazione aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate. L avviamento acquisito in un aggregazione aziendale non deve essere ammortizzato. L acquirente, invece, verifica annualmente se abbia subìto riduzioni di valore, o più frequentemente se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che potrebbe aver subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dall apposito principio contabile. Il principio stabilisce che, un attività (ivi incluso l avviamento) ha subito una riduzione di valore quando il relativo valore contabile supera il valore recuperabile, quest ultimo inteso come il maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d uso, definito dal par. 6 dello IAS 36. Ai fini della verifica di impairment l avviamento deve essere allocato ad unità generatrici di flussi finanziari, o a gruppi di unità, nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che non può superare il segmento di attività identificato ai sensi dell IFRS 8. Avviamento negativo Se la quota di interessenza dell acquirente nel fair value (valore equo) netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili eccede il costo dell aggregazione aziendale, l acquirente: a) rivede l identificazione e la misurazione delle attività, passività e passività potenziali identificabili dell acquisito e la determinazione del costo dell aggregazione; b) rileva immediatamente a Conto Economico l eventuale eccedenza residua dopo la nuova misurazione. Criteri di cancellazione L attività immateriale è cancellata dal bilancio a seguito di dismissione ovvero quando nessun beneficio economico futuro è atteso per il suo utilizzo o dismissione. Debiti, titoli in circolazione (e passività subordinate) Le varie forme di provvista interbancaria e con clientela sono rappresentate nelle voci di bilancio 10 Debiti verso banche, 20 Debiti verso clientela, 30 Titoli in circolazione. In tali voci sono ricompresi anche i debiti iscritti dal locatario nell ambito di operazioni di leasing finanziario. 117

120 Criteri di iscrizione Le passività in questione sono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all atto della ricezione delle somme raccolte o all emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte è pari al relativo fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili all operazione e determinabili sin dall origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie a medio/lungo termine sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo così come definito nei paragrafi precedenti. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute. Il riacquisto di titoli di propria emissione comporta la cancellazione contabile degli stessi con conseguente ridefinizione del debito per titoli in circolazione. L eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli propri ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a Conto Economico nella voce 100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di d) passività finanziarie. L eventuale successivo ricollocamento dei titoli propri, oggetto di precedente annullo contabile, costituisce, contabilmente, una nuova emissione con conseguente iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a Conto Economico. Attività e passività fiscali Le attività e le passività fiscali sono esposte nello Stato Patrimoniale nelle voci 130 Attività fiscali e 80 Passività fiscali. Attività e passività fiscali correnti Le imposte correnti dell esercizio e di quelli precedenti, nella misura in cui esse non siano state pagate, sono rilevate come passività; l eventuale eccedenza rispetto al dovuto è rilevata come attività. Le passività (attività) fiscali correnti, dell esercizio in corso e di quelli precedenti, sono determinate al valore che si prevede di versare/recuperare nei confronti delle autorità fiscali, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigenti. Le attività e passività fiscali correnti vengono cancellate nell esercizio in cui le attività vengono realizzate o le passività risultano estinte. Attività e passività fiscali differite Per tutte le differenze temporanee imponibili è rilevata una passività fiscale differita, a meno che la passività fiscale differita derivi: da avviamento il cui ammortamento non sia fiscalmente deducibile o dalla rilevazione iniziale di un attività o di una passività in un operazione che: non sia un aggregazione di imprese e al momento dell operazione non influisca né sull utile contabile né sul reddito imponibile. Non sono calcolate imposte differite con riguardo a maggiori valori dell attivo in sospensione d imposta relativi a partecipazioni e a riserve in sospensione d imposta in quanto si ritiene, allo stato, ragionevole che non sussistano i presupposti per la loro futura tassazione. Le passività fiscali differite sono rilevate nella voce di Stato Patrimoniale 80 Passività fiscali b) differite. 118

121 Per tutte le differenze temporanee deducibili è rilevata un attività fiscale differita se sarà probabile che sarà utilizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata la differenza temporanea deducibile, a meno che l attività fiscale differita derivi da: avviamento negativo che è trattato come ricavo differito; rilevazione iniziale di un attività o di una passività in un operazione che: non rappresenta una aggregazione di imprese e al momento dell operazione non influenza né l utile contabile né il reddito imponibile. Le attività fiscali anticipate sono rilevate nella voce di Stato Patrimoniale 130 Attività fiscali b) anticipate. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono oggetto di costante monitoraggio e sono quantificate secondo le aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell esercizio nel quale sarà realizzata l attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale, tenuto conto della normativa fiscale derivante da provvedimenti attualmente in vigore. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite vengono cancellate nell esercizio in cui: la differenza temporanea che le ha originate diventa imponibile con riferimento alle passività fiscali differite o deducibile con riferimento alle attività fiscali anticipate; la differenza temporanea che le ha originate perde rilevanza fiscale. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite non vengono attualizzate e neppure, di norma, tra loro compensate. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - Passività associate ad attività in via di dismissione Le attività e passività non correnti ed i gruppi di attività e passività non correnti per le quali il valore contabile sarà recuperato presumibilmente tramite la vendita piuttosto che attraverso l uso continuativo sono classificate, rispettivamente, nelle voci di Stato Patrimoniale 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e 90 Passività associate ad attività in via di dismissione. Per essere classificate nelle predette voci di bilancio, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti per giungere alla dismissione dell attività o passività entro il breve termine. Tali attività o passività sono valutate al minore tra il valore contabile ed il loro fair value al netto dei costi di cessione. Gli utili e le perdite riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione sono esposti nel Conto Economico nella voce 280 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di Conto Economico. Accantonamenti a fondi per rischi ed oneri Definizione L accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti. Per contro, si definisce passività potenziale: un obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto il controllo della Banca; un obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata perché: 119

122 non è probabile che per estinguere l obbligazione sarà necessario l impiego di risorse finanziarie; l ammontare dell obbligazione non può essere determinata con sufficiente attendibilità. Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo di informativa, a meno che siano giudicate remote. Criteri di iscrizione e valutazione L accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se: vi è un obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato e è probabile che per adempiere all obbligazione si renderà necessario l impiego di risorse atte a produrre benefici economici; e può essere effettuata una stima attendibile dell importo derivante dall adempimento dell obbligazione. L importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze. L importo dell accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone saranno necessarie per estinguere l obbligazione laddove l effetto del valore attuale è un aspetto rilevante. I fatti futuri che possono condizionare l ammontare richiesto per estinguere l obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno. Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri includono il rischio derivante dall eventuale contenzioso tributario. Criteri di cancellazione L accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l obbligazione. Operazioni in valuta estera Definizione La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale della Banca, che a sua volta è la valuta dell ambiente economico prevalente in cui la Banca stessa opera. Criteri di iscrizione Un operazione in valuta estera è registrata, al momento della rilevazione iniziale, nella valuta funzionale applicando all importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti tra la valuta funzionale e la valuta estera in vigore alla data dell operazione. Criteri di valutazione A ogni data di riferimento del bilancio: a) gli elementi monetari 36 in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di chiusura; b) gli elementi non monetari 37 che sono valutati al costo storico in valuta estera sono convertiti usando il tasso di cambio in essere alla data dell operazione; c) gli elementi non monetari che sono valutati al fair value in una valuta estera sono convertiti utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value è determinato. 36 Si definiscono monetari gli elementi rappresentati da importi determinati di valuta ovvero da attività e passività che devono essere incassate o pagate per un importo determinato di valuta. La caratteristica di un elemento monetario è quindi il diritto a ricevere o un obbligazione a pagare un numero fisso o determinabile di unità di valuta. 37 Vedasi, a contrario, quanto detto per gli elementi monetari. 120

123 Le differenze di cambio derivanti dall estinzione di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi differenti da quelli ai quali erano stati convertiti al momento della rilevazione iniziale durante l esercizio o in bilanci precedenti, sono rilevate nel Conto Economico dell esercizio in cui hanno origine. Quando un utile o una perdita di un elemento non monetario viene rilevato direttamente nel patrimonio netto, ogni componente di cambio di tale utile o perdita è rilevato direttamente nel patrimonio netto. Viceversa, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario è rilevato nel Conto Economico, ciascuna componente di cambio di tale utile o perdita è rilevata nel Conto Economico. Altre informazioni - Accantonamenti per garanzie rilasciate e impegni Gli accantonamenti su base analitica e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi connessi all assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai crediti. Tali accantonamenti sono rilevati nella voce 100 Altre passività in contropartita alla voce di Conto Economico 130d Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie. - Benefici ai dipendenti Definizione Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall azienda in cambio dell attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono tra: benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) dovuti interamente entro dodici mesi dal termine dell esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l attività lavorativa; benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro; programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in virtù dei quali l azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro; benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro relativo. Trattamento di Fine Rapporto Criteri di iscrizione A seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1 gennaio 2007 configurano un piano a contribuzione definita. L onere relativo alle quote è determinato sulla base dei contributi dovuti senza applicazione di alcuna metodologia di natura attuariale. Diversamente, il trattamento di fine rapporto del personale maturato sino al 31 dicembre 2006 continua a configurare un beneficio successivo al rapporto di lavoro della serie piano a benefici definiti e, come tale, richiede la determinazione del valore dell obbligazione sulla base di ipotesi attuariali e l assoggettamento ad attualizzazione in quanto il debito può essere estinto significativamente dopo che i dipendenti hanno prestato l attività lavorativa relativa. L importo contabilizzato come passività è pari a: a) il valore attuale dell obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del bilancio; b) più eventuali utili attuariali (meno eventuali perdite attuariali) contabilizzati in apposita riserva di patrimonio netto; 121

124 c) meno gli eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate; d) meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle eventuali attività poste a servizio del piano. Criteri di valutazione La Banca, relativamente alla contabilizzazione degli utili/perdite attuariali, ha optato per la rilevazione diretta a patrimonio netto tra le riserve da valutazione di tali componenti. Gli Utili/perdite attuariali comprendono gli effetti di aggiustamenti derivanti dalla riformulazione di precedenti ipotesi attuariali per effetto di esperienze effettive o a causa di modificazioni delle stesse ipotesi. Ai fini dell attualizzazione viene utilizzato il metodo della Proiezione unitaria del credito che considera ogni singolo periodo di servizio come dante luogo ad una unità addizionale di TFR misurando così ogni unità, separatamente, per costruire l obbligazione finale. Tale unità addizionale si ottiene dividendo la prestazione totale attesa per il numero di anni trascorsi dal momento dell assunzione alla data attesa della liquidazione. L applicazione di tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. Il tasso utilizzato ai fini dell attualizzazione è determinato come media dei tassi swap, bid e ask alla data di riferimento della valutazione opportunamente interpolata per le scadenze intermedie. - Stock Option/Stock Granting Si definiscono piani di stock option/stock granting i piani di remunerazione del personale ovela prestazione di un attività da parte di un dipendente o di un terzo remunerata tramite strumenti rappresentativi di capitale (incluse opzioni su azioni). Il costo di tali operazioni è valutato al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale assegnati ed è imputato nella voce di Conto Economico 150 Spese Amministrative a) spese per il personale in quote costanti rispetto alla durata originaria del piano. Il fair value determinato è riferito agli strumenti rappresentativi di capitale assegnati alla data di assegnazione e tiene conto dei prezzi di mercato, se disponibili, dei termini e delle condizioni in base ai quali tali strumenti sono stati assegnati. - Ricavi Definizione I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell attività ordinaria dell impresa, quando tali flussi determinano incrementi del patrimonio netto diversi dagli incrementi derivanti dall apporto degli azionisti. Criteri di iscrizione I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono rilevati in contabilità quando possono essere attendibilmente stimati. Il risultato di un operazione di prestazione di servizi può essere attendibilmente stimato quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni: l ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato; è probabile che i benefici economici derivanti dall operazione affluiranno alla società; lo stadio di completamento dell operazione alla data di riferimento del bilancio può essere attendibilmente misurato; i costi sostenuti per l operazione e i costi da sostenere per completarla possono essere attendibilmente calcolati. I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono iscritti coerentemente alla fase di completamento dell operazione. 122

125 I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici derivanti dall operazione saranno fruiti dalla Banca. Tuttavia quando la recuperabilità di un valore già ricompreso nei ricavi è connotata da incertezza, il valore non recuperabile, o il valore il cui recupero non è più probabile, è rilevato come costo piuttosto che come rettifica del ricavo originariamente rilevato. I ricavi che derivano dall utilizzo, da parte di terzi, di beni della società che generano interessi o dividendi sono rilevati quando: è probabile che i benefici economici derivanti dall operazione saranno fruiti dall impresa; l ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato. Gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che consideri il rendimento effettivo del bene. In particolare: gli interessi attivi comprendono il valore degli ammortamenti di eventuali scarti, premi o altre differenze tra il valore contabile iniziale per un titolo e il suo valore alla scadenza. gli interessi di mora sono contabilizzati nella voce 10 Interessi attivi e proventi assimilati per la parte ritenuta recuperabile. I dividendi sono iscritti contabilmente in corrispondenza del diritto degli azionisti a ricevere il pagamento. I costi o ricavi derivanti dalla compravendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento sono iscritti a Conto Economico in sede di iscrizione dello strumento finanziario solamente quanto il fair value è determinato: facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili del medesimo strumento; attraverso tecniche di valutazione che utilizzano, quali variabili, solamente dati derivanti da mercati osservabili. - Costi I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti nel rispetto del criterio della correlazione tra costi e ricavi che derivano direttamente e congiuntamente dalle medesime operazioni o eventi. I costi che non possono essere associati ai ricavi sono rilevati immediatamente nel Conto Economico. I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e determinabili sin dall origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati, affluiscono a Conto Economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo per la definizione del quale si rinvia al paragrafo Crediti e Finanziamenti. Le perdite di valore sono iscritte a Conto Economico nell esercizio in cui sono rilevate. 123

126 A.3 - Informativa sul fair value A.3.1 Trasferimenti tra portafogli La Banca non ha effettuato, né nell esercizio in corso né in quello precedente, riclassifiche di portafoglio delle attività finanziarie in seguito a variazioni nello scopo o nell utilizzo di tali attività. A.3.2 Gerarchia del fair value Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari è determinato sulla base dei criteri, di seguito esposti, che assumono l utilizzo di input c.d. osservabili o non osservabili. Gli input osservabili sono parametri sviluppati sulla base di dati disponibili di mercato e riflettono le assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo strumento finanziario; diversamente gli input non osservabili sono parametri per i quali non sono disponibili dati di mercato e che sono quindi sviluppati sulla base delle migliori informazioni disponibili relative alle assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo strumento finanziario. Fair value determinato sulla base di input di livello 1 La valutazione si basa su input osservabili ossia prezzi quotati in mercati attivi per identici strumenti finanziari ai quali l entità può accedere alla data di valutazione dello strumento. Il mercato è definito attivo quando i prezzi espressi riflettono le normali operazioni di mercato, sono regolarmente e prontamente disponibili e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato. Fair value determinato sulla base di input di livello 2 La valutazione viene effettuata attraverso metodi che sono utilizzati qualora lo strumento non sia quotato in un mercato attivo e si basa quindi su input diversi da quelli di livello 1. La valutazione dello strumento finanziario è basata su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili oppure mediante tecniche di valutazione per cui tutti i fattori significativi spread creditizi e di liquidità sono desunti da parametri osservabili sul mercato. Benché si tratti dell applicazione di una tecnica valutativa, la quotazione risultante è sostanzialmente priva di discrezionalità in quanto i più rilevanti parametri utilizzati risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo utilizzate replicano quotazioni presenti su mercati attivi. Fair value determinato sulla base di input di livello 3 La valutazione viene effettuata attraverso metodi che consistono nella valorizzazione dello strumento non quotato mediante impiego di input significativi non desumibili dal mercato e pertanto comportano l adozione di stime ed assunzioni da parte del management. La scelta tra i succitati metodi di determinazione del fair value non è opzionale dovendo i medesimi essere applicati in ordine gerarchico. 124

127 A Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value 31/12/ /12/2010 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Derivati di copertura Totale Passività finanziarie detenute per la negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura Totale A Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) ATTIVITA' FINANZIARIE detenute per la negoziazione valutate al fair value disponibili per la vendita di copertura 1. Esistenze iniziali Aumenti Acquisti Profitti imputati a: Conto Economico di cui plusvalenze Patrimonio netto X X Trasferimenti da altri livelli Altre variazioni in aumento Diminuzioni Vendite Rimborsi Perdite imputate a: Conto Economico di cui minusvalenza Patrimonio netto X X Trasferimenti ad altri livelli Altre variazioni in diminuzione Rimanenze finali Non sono state registrate variazioni nelle attività finanziarie valutate al fair value determinato sulla base di input di livello

128 A Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value (livello 3) Non sono presenti in bilancio passività finanziarie valutate al fair value determinato sulla base di input di livello 3. A.3.3 Informativa sul c.d. day one profit/loss L informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell IFRS 7 che tratta le eventuali differenze tra il prezzo della transazione ed il valore ottenuto attraverso l utilizzo di tecniche di valutazione che emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate immediatamente a Conto Economico in base a quanto previsto dai paragrafi AG76 e AG76A dello IAS 39. Laddove si dovesse presentare tale fattispecie devono essere indicate le politiche contabili adottate dalla Banca per imputare a Conto Economico, successivamente alla prima iscrizione dello strumento, le differenze così determinate. Tenuto anche conto di quanto espresso nel paragrafo delle Politiche di Bilancio, la Banca non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo di transazione ed il valore dello strumento ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna. 126

129 Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale ATTIVO Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide - Voce Cassa e disponibilità liquide: composizione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali - - Totale Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Voci / Valori A. Attività per cassa Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R Finanziamenti Pronti contro termine Altri Totale A B. Strumenti derivati Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Derivati finanziari: di negoziazione connessi con la fair value option altri Derivati creditizi: di negoziazione connessi con la fair value option altri Totale B Totale (A+B) La voce è prevalentemente costituita dalle valutazioni positive dei contratti derivati di negoziazione. Le attività per cassa sono costituite da titoli di debito emessi dalla Repubblica Argentina. Il dato esposto è comprensivo dei ratei maturati. 127

130 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci / Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. ATTIVITA' PER CASSA 1.Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri emittenti Titoli di capitale - - a) Banche - - b) Altri emittenti: imprese di assicurazioni società finanziarie imprese non finanziarie altri Quote di O.I.C.R Finanziamenti - - a) Governi e Banche centrali - - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri soggetti - - Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - fair value b) Clientela - fair value Totale B Totale (A+B) Non sono presenti in portafoglio titoli di capitale emessi da soggetti che la Banca classifica a sofferenza ovvero ad incaglio. 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni ( ) (94) (13) - ( ) C.1 Vendite ( ) (94) (13) - ( ) C.2 Rimborsi C.3 Variazioni negative di fair value (125) (125) C.4 Trasferimenti ad altri portafogli C.5 Altre variazioni (4) (4) D. Rimanenze finali

131 Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Titoli di capitale Valutati al fair value Valutati al costo Quote di O.I.C.R Finanziamenti Totale La voce relativa ai titoli di debito è costituita interamente da Titoli di Stato posti a cauzione per l emissione di assegni circolari; il valore nominale degli stessi è pari a 20 milioni di euro, mentre le valutazioni vengono rilevate a patrimonio netto, tra le riserve da valutazione. I titoli di capitale classificati al livello 2 sono costituiti da strumenti partecipativi emessi da una controparte oggetto di ristrutturazione; le rettifiche di valore apportate nel periodo, giudicate indice di deterioramento della solvibilità dell emittente, sono state rilevate nella voce 130 b) del Conto Economico. 129

132 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci / Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri emittenti Titoli di capitale a) Banche - - b) Altri emittenti: imprese di assicurazione società finanziarie imprese non finanziarie altri Quote di O.I.C.R Finanziamenti - - a) Governi e Banche centrali - - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri soggetti - - Totale I titoli di capitale ricomprendono una posizione ristrutturata acquisita nell anno 2009 per un valore nominale di 824 migliaia di euro, riconducibili all acquisizione di strumenti finanziari partecipativi derivanti dalla conversione di esposizioni per cassa nei confronti di una controparte oggetto di ristrutturazione. Si precisa che le attività finanziarie disponibili per la vendita non sono oggetto di copertura specifica. 130

133 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Variazioni positive di FV B.3 Riprese di valore imputate al conto economico - X imputate al patrimonio netto B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni C. Diminuzioni (500) (275) - - (775) C.1 Vendite C.2 Rimborsi (500) (500) C.3 Variazioni negative di FV C.4 Svalutazioni da deterioramento - (275) - - (275) - imputate al conto economico - (275) - - (275) - imputate al patrimonio netto C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali L importo di cui al rigo C.2 è relativo al rimborso di un titolo di Stato posto a cauzione per l emissione di assegni circolari, scaduto nel mese di novembre

134 Sezione 6 Crediti verso banche - Voce Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Crediti verso banche Centrali 1. Depositi vincolati Riserva obbligatoria Pronti contro termine Altri - - B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Altri finanziamenti: Pronti contro termine attivi Leasing finanziario Altri Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value ) Non sono presenti crediti verso Banche Centrali in quanto la Banca è stata autorizzata ad assolvere gli obblighi di riserva in via indiretta per il tramite della Capogruppo; il deposito costituito a tale scopo ammonta, alla data di chiusura dell esercizio, a migliaia di euro, ed è incluso al rigo B.2 della tabella di cui sopra. L incremento dei crediti verso banche, rispetto all esercizio 2010, va ascritto ai rapporti con la Capogruppo; in particolare, nel corso del mese di dicembre sono stati costituiti rapporti di deposito vincolato a breve termine per un nominale di 318,9 milioni; inoltre, il saldo attivo del conto di corrispondenza presenta anno su anno un incremento di 478,9 milioni di euro. Non hanno subito variazioni i titoli di debito emessi dalla Capogruppo nel 2010, in scadenza nel prossimo esercizio. L andamento dei pronti contro termine, stipulati con la Capogruppo a copertura di analoghe operazioni di raccolta con clientela ordinaria, è frutto della riduzione dei volumi di raccolta. Si specifica che non sono presenti in bilancio crediti verso banche connessi a contratti di locazione finanziaria. Non risultano esposizioni verso banche deteriorate. 132

135 6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Crediti oggetto di copertura specifica del fair value : a) rischio di tasso di interesse c) rischio di cambio - - d) rischio di credito - - e) più rischi Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: a) tasso di interesse - - b) tasso di cambio - - c) altro - - Totale I crediti verso banche oggetto di copertura specifica sono connessi ad una singola operazione di cessione pro-soluto di un credito in divisa, con scadenza nel prossimo mese di aprile. 133

136 Sezione 7 Crediti verso clientela - Voce Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Conti correnti Pronti contro termine attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Leasing finanziario Factoring Altre operazioni Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value ) La voce mutui contiene rapporti posti a garanzia delle emissioni di Covered Bond per 2.390,3 milioni (di cui 34,5 milioni relativi a crediti deteriorati); inoltre contiene rapporti oggetto di cartolarizzazione per 2.109,4 milioni (di cui 69,8 milioni relativi a crediti deteriorati). La voce Altre operazioni comprende principalmente altre sovvenzioni non regolate in conto corrente ed anticipi su effetti e documenti salvo buon fine, la cui riduzione ha contribuito significativamente all andamento dell intera voce. 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Titoli di debito a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri Totale Si specifica che non sono presenti in bilancio crediti verso Clientela dovuti a contratti di locazione finanziaria. 134

137 7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Crediti oggetto di copertura specifica del fair value: a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio - - c) rischio di credito - - d) più rischi Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: a) rischio di tasso di interesse - - b) rischio di cambio - - c) altro - - Totale Sezione 8 Derivati di copertura - Voce Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli FV 31/12/2011 FV 31/12/2010 VN 31/12/2011 L1 L2 L3 L1 L2 L3 VN 31/12/2010 A. Derivati finanziari ) Fair value ) Flussi finanziari ) Investimenti esteri B. Derivati creditizi ) Fair value ) Flussi finanziari Totale Legenda: VN = valore nozionale L1 = livello 1 L2 = livello 2 L3 = livello 3 135

138 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair Value Flussi Finanziari Operazioni / Tipo di copertura Rischio di tasso Rischio di cambio Specifica Rischio di credito Rischio di prezzo Più rischi Generica Specifica Generica Investimenti esteri 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita X - X X 2. Crediti X - X - X X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X - - X - X - X X 4. Portafoglio X X X X X - - X 5, Altre operazioni Totale Attività Passività finanziarie X - X X X 2. Portafoglio - - X Totale Passività Transazioni attese X X X X X X - X X 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X - X

139 Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 1. Adeguamento positivo Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ di specifici portafogli: a) crediti b) attività finanziarie disponibili per la vendita complessivo Adeguamento negativo 2.1 di specifici portafogli - - a) crediti - - b) attività finanziarie disponibili per la vendita complessivo - - Totale Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse Attività coperte 31/12/ /12/ Crediti Attività finanziarie disponibili per la vendita Portafoglio - - Totale

140 Sezione 10 Le partecipazioni - Voce Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi Denominazioni Sede Quota di partecipazione % A. Imprese controllate in via esclusiva (*) UBI Banca International S.A. Lussemburgo 3,37 UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A. Brescia 2,96 B. Imprese controllate in modo congiunto C. imprese sottoposte ad influenza notevole (*) Vengono comprese le partecipazioni in società del Gruppo ancorché di minoranza Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili Denominazioni Totale attivo Ricavi totali (*) Utile (perdita) Patrimonio netto (**) Valore di bilancio A. Imprese controllate in via esclusiva UBI Banca International S.A. (***) UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A (456) B. imprese controllate in modo congiunto C. Imprese sottoposte ad influenza notevole Totale (*) Gli importi rappresentano il margine d'intermediazione. (**) Il patrimonio netto comprende l'utile risultante dai progetti di Bilancio dell'esercizio (***) I dati di UBI Banca International S.A. emergono dalle situazioni contabili predisposte ai fini del consolidamento, secondo i principi applicati dalla Capogruppo. 138

141 10.3 Partecipazioni: variazioni annue Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti - - B.2 Riprese di valore - - B.3 Rivalutazioni - - B.4 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite - - C.2 Rettifiche di valore - - C.3 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Rivalutazioni totali - - F. Rettifiche totali - - Non si rilevano variazioni rispetto alle consistenze del precedente esercizio. Alla data di redazione del bilancio non sussistono impegni di alcun tipo relativi alle partecipazioni. 139

142 Sezione 11 Attività materiali - Voce Le attività materiali della banca sono valutate al costo al netto degli ammortamenti come precisato nella parte A della presente nota integrativa Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili - - d) impianti elettronici - - e) altre - - Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati acquisite in leasing finanziario - - a) terreni - - b) fabbricati - - Totale B Totale (A+B) Nel corso dell esercizio la Banca ha proseguito l ordinaria attività di ammodernamento delle dotazioni presso i propri sportelli; in particolare, gli investimenti riguardano impianti di sicurezza e allarme per 1,1 milioni, dotazioni informatiche (PC, tablet, apparecchiature EAD) per 1 milione circa, mobili e arredi per 1 milione circa, impianti di condizionamento per 0,6 milioni, altri investimenti per 0,4 milioni. Si precisa che tutte le attività materiali sono valutate al costo, pertanto si omette la trattazione del paragrafo relativo alle attività valutate al fair value. 140

143 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre Totale A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette - (9.805) (3.248) (5.892) (6.512) (25.457) A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni (1.915) (1.295) (1.042) (1.682) (3.068) (9.002) C.1 Vendite (1.651) (603) (8) - (1) (2.263) C.2 Ammortamenti - (594) (1.013) (1.675) (3.044) (6.326) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: (264) (97) (361) a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione (264) (97) (361) C.7 Altre variazioni - (1) (21) (7) (23) (52) D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette (2.520) (10.490) (4.258) (7.557) (9.548) (34.373) D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo

144 Si precisa che i valori indicati al rigo C.1, colonne terreni e fabbricati, sono relativi esclusivamente alla cessione a titolo oneroso di un immobile di proprietà, precedentemente adibito a filiale, acquisita nell esercizio 2010 nell ambito dell operazione di Ottimizzazione Territoriale e chiusa nello stesso esercizio per effetto della razionalizzazione della Rete commerciale. Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata del bene a partire dalla data di entrata in funzione. La vita utile stimata in mesi per le principali classi di cespiti è sotto riportata. Descrizione Ammortamento Vita utile Terreni relativi ad immobili NO Indefinita Immobili - Immobili in leasing SI Sulla base di perizia Impianti di sollevamento e pesatura SI 160 mesi Costruzioni leggere e scaffalature SI 120 mesi Mobili e arredi diversi SI 120 mesi Mobili e macchine ordinarie d'ufficio SI 100 mesi Apparecchiature ATM SI 96 mesi Mezzi forti e blindature prefabbricate SI 80 mesi Macchinari, apparecchi e attrezzature varie SI 80 mesi Macchinari vari, mobili ed arredi SI 80 mesi Banconi blindati o con cristalli blindati SI 60 mesi Personal Computer SI 60 mesi Attrezzatura mensa SI 48 mesi Impianti interni speciali di comunicazione SI 48 mesi Piattaforme Tecnologiche Centrali SI 48 mesi Impianti di allarme SI 40 mesi Impianti antincendio SI 40 mesi Macchine Ufficio elettriche-elettroniche SI 30 mesi Autoveicoli da trasporto SI 30 mesi Autovetture SI 24 mesi Autovetture in leasing SI Sulla base della durata del contratto 142

145 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Totale 31/12/2011 Terreni Fabbricati A. Esistenze iniziali B. Aumenti - - B.1 Acquisti - - B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - B.3 Variazioni positive di fair value - - B.4 Riprese di valore - - B.5 Differenze di cambio positive - - B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - - B.7 Altre variazioni - - C. Diminuzioni - (10) C.1 Vendite - - C.2 Ammortamenti - (10) C.3 Variazioni negative di fair value - - C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - - C.5 Differenze di cambio negative - - C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività: - - a) immobili ad uso funzionale - - b) attività non correnti in via di dismissione - - C.7 Altre variazioni - - D. Rimanenze finali E. Valutazione al fair value

146 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c) Attività / Valori 31/12/ /12/2010 A. Attività ad uso funzionale 1.1 Di proprietà: terreni fabbricati mobili impianti elettronici altre In locazione finanziaria: terreni fabbricati mobili impianti elettronici altre - - Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 Di proprietà: terreni fabbricati In locazione finanziaria: terreni fabbricati - - Totale B - - Totale A+B Gli impegni sopra riportati rientrano nella normale attività di pianificazione dell azienda; si tratta di ordinativi non ancora eseguiti che verranno evasi nei primi mesi del

147 Sezione 12 Attività immateriali - Voce Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Attività/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita A.1 Avviamento X X A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale L avviamento iscritto in bilancio rappresenta il pagamento effettuato in anticipo dalla Banca per benefici economici futuri derivanti dall operazione di aggregazione aziendale, avvenuta nel secondo semestre del 2002 presso l allora Banca Popolare di Bergamo - Credito Varesino S.c.a.r.l., ed avente ad oggetto n. 25 sportelli della Banca Brignone S.p.A. Il dato iscritto in bilancio è la quota dell avviamento corrispondente alle filiali non cedute nell operazione di Ottimizzazione Territoriale del 2010, che non è variato rispetto al precedente esercizio. Come indicato dallo IAS 36, una società deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio se esiste un'indicazione che un attività possa aver subito una riduzione di valore (c.d. impairment test). Con riferimento all avviamento è necessario effettuare la citata verifica almeno annualmente. Ai sensi del citato IAS 36, un attività ha subito una riduzione durevole di valore quando il suo valore contabile supera il suo valore recuperabile inteso come il maggiore tra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d uso. L avviamento è stato allocato sull intera entità legale quale complessiva unità generatrice di flussi finanziari. Pertanto la verifica di impairment dell avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2011 è stata effettuata confrontando il valore d uso dell intero complesso aziendale (che costituisce una unica cash generating unit) con il relativo valore contabile. La stima del valore d uso è stata effettuata in base all attualizzazione dei flussi reddituali, determinati sulla base del budget 2012 ed estrapolati sulla base dei tassi di crescita delle principali componenti chiave, di seguito riportate, approvate dal Consiglio di Amministrazione della Banca: Crediti verso clientela cagr% RWA Impieghi cagr% Raccolta diretta cagr% Risparmio gestito cagr% Raccolta amministrata cagr% Raccolta totale cagr% Proventi Operativi cagr% di cui Commissioni nette cagr% Oneri operativi cagr% Cost income anno 2016 Costo del credito anno 2016 Mark up medio 2016 Mark down medio 2016 Spread raccolta indiretta

148 Il tasso di attualizzazione post tax degli utili netti è pari all 11,45%. Questo tasso unitamente al saggio di crescita oltre il periodo di previsione esplicita del 2% concorre a definire un saggio di capitalizzazione ai fini della stima del valore terminale pari al 9,45%. La metodologia sopra descritta e le informazioni quantitative a supporto sono state approvate in via autonoma e formale da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca. L analisi compiuta ha permesso di riscontrare l assenza di perdite durevoli di valore (c.d. impairment losses) dell avviamento iscritto nel bilancio della Banca al 31 dicembre Attività immateriali: variazioni annue Si omette la tabella in oggetto, dato che nel corso dell esercizio non sono state rilevate variazioni nelle immobilizzazioni immateriali Altre informazioni Si forniscono le seguenti ulteriori informazioni: a) non vi sono impedimenti alla distribuzione agli azionisti delle plusvalenze relative alle attività immateriali rivalutate; b) non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; c) non vi sono attività immateriali costituite a garanzia di propri debiti; d) non vi sono impegni per l acquisto di attività immateriali; e) non vi sono attività immateriali oggetto di operazioni di locazione. 146

149 Sezione 13 Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell attivo e Voce 80 del passivo - I criteri di iscrizione e cancellazione delle attività e passività fiscali, correnti e differite, sono indicati nella parte A.2 della presente Nota Integrativa. Nelle tabelle seguenti sono riportate indicazioni analitiche delle differenze temporanee, con il relativo effetto fiscale Attività per imposte anticipate: composizione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Ammontare delle differenze temporanee Effetto fiscale IRES 27,50% IRAP 5,57% Ammontare delle differenze temporanee Effetto fiscale IRES 27,50% IRAP 4,82% Imposte anticipate con contropartita a conto economico Svalutazione crediti da dedurre in quote costanti Avviamento fiscalmente riconosciuto Fondi per rischi ed oneri non dedotti Polizza sanitaria Spese di manutenzione Svalutazione crediti verso banche e di firma non dedotti TFR Spese del personale non dedotte Attività materiali - ammortamenti non dedotti Spese di rappresentanza Altre minori Imposte anticipate con contropartita a patrimonio netto Avviamento fiscalmente riconosciuto Cash Flow Hedging Costi del Personale Titoli AFS Altre minori Totale imposte anticipate iscritte Totale imposte anticipate iscrivibili Le attività per imposte anticipate sulla quota di avviamento stralciata nel 2010 a seguito dell operazione di Ottimizzazione Territoriale, ma fiscalmente riconosciuta, sono state riclassificate nel corrente esercizio come attività in contropartita di Conto Economico; detta riclassifica viene inclusa tra gli altri aumenti al rigo 2.3 della successiva tabella 13.3 e tra le altre diminuzioni al rigo 3.3 della successiva tabella

150 13.2 Passività per imposte differite: composizione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Ammontare delle differenze temporanee Effetto fiscale IRES 27,50% IRAP 5,57% Ammontare delle differenze temporanee Effetto fiscale IRES 27,50% IRAP 4,82% Imposte differite con contropartita a conto economico Plusvalenze cessione sportelli TFR Beni materiali - ammortamenti deducibili Attività immateriali - avviamento Interessi di mora Attività materiali - beni in leasing (FTA) Lavori su immobili di terzi (FTA) Altre minori Imposte differite con contropartita a patrimonio netto Plusvalenze cessione sportelli Totale imposte differite iscritte Totale imposte differite iscrivibili Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del Conto Economico) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento dei criteri contabili - - c) riprese di valore - - d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti Operazioni di aggregazione aziendale Diminuzioni (7.877) (7.221) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (7.877) (6.922) a) rigiri (7.877) (6.922) b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) mutamento dei criteri contabili - - d) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni - (299) 4. Importo finale

151 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del Conto Economico) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti Diminuzioni (6.897) (10.089) 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (6.897) (7.839) a) rigiri (6.897) (7.839) b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni - (2.250) 4. Importo finale Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti Diminuzioni (11.570) (1.927) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (1.149) (1.927) a) rigiri (1.149) (1.927) b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) dovute al mutamento dei criteri contabili - - d) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni (10.421) - 4. Importo finale

152 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Importo iniziale Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio - - a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento dei criteri contabili - - c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti Diminuzioni (2.138) (2.194) 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (2.138) (2.194) a) rigiri (2.138) (2.194) b) dovute al mutamento dei criteri contabili - - c) altre Riduzione di aliquote fiscali Altre diminuzioni Importo finale Altre informazioni Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Acconti versati al Fisco Credito d'imposta

153 Sezione 14 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Singole attività A.1 Attività finanziarie - - A.2 Partecipazioni - - A.3 Attività materiali A.4 Attività immateriali - - A.5 Altre attività non correnti - - Totale A B. Gruppi di attività (unità operative dismesse) B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - B.2 Attività finanziarie valutate al fair value - - B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita - - B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - B.5 Crediti verso banche - - B.6 Crediti verso clientela - - B.7 Partecipazioni - - B.8 Attività materiali - - B.9 Attività immateriali - - B.10 Altre attività - - Totale B - - C. Passività associate a singole attività in via di dismissione C.1 Debiti - - C.2 Titoli - - C.3 Altre passività - - Totale C - - D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso banche - - D.2 Debiti verso clientela - - D.3 Titoli in circolazione - - D.4 Passività finanziarie di negoziazione - - D.5 Passività finanziarie valutate al fair value - - D.6 Fondi - - D.7 Altre passività - - Totale D - - Nel corso dell esercizio è stato ceduto a terzi parte di un immobile, già adibito a filiale; per il residuo la parte acquirente ha formulato promessa irrevocabile d acquisto, da esercitarsi nel primo semestre 2012; il dato esposto nella tabella di cui sopra corrisponde al valore della porzione residua di immobile oggetto della proposta di acquisto. 151

154 Sezione 15 Altre attività - Voce Altre attività: composizione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Partite connesse alle operazioni di cartolarizzazione Crediti per consolidato fiscale Partite connesse alle operazioni in Covered Bond Crediti verso l'erario Partite viaggianti Partite in corso di lavorazione Competenze da incassare Migliorie su immobili di terzi Scarti valuta su operazioni in cambi e portafoglio Assegni tratti su terzi Altre partite TOTALE Le partite connesse alle operazioni in Covered Bond ed alle operazioni di cartolarizzazione rappresentano il differenziale tra il prestito subordinato erogato alla società veicolo emittente ed il debito verso la stessa che rappresenta il valore residuo dei crediti ceduti a garanzia. L incremento delle partite connesse alle operazioni di cartolarizzazione è connesso al differenziale tra il prestito subordinato (originariamente emesso per 2.760,9 milioni, invariato nell esercizio) ed il valore residuo dei mutui cartolarizzati, fisiologicamente in calo (al 31 dicembre 2011 pari a 2.118,2 milioni). I crediti per consolidato fiscale rappresentano gli acconti e i crediti di imposte dirette trasferiti alla Capogruppo in ossequio alla normativa del consolidato fiscale nazionale. Gli altri crediti verso l Erario sono costituiti da acconti di imposte indirette (imposta di bollo assolta in modo virtuale e imposta sostitutiva sui finanziamenti ai sensi dell art. 15 del D.P.R. 601/73) in riversamento nei primi mesi del Le altre partite comprendono ratei e risconti non ricondotti per complessivi ,1 migliaia di euro. 152

155 PASSIVO Sezione 1 Debiti verso banche - Voce Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti Pronti contro termine passivi Altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Altri debiti Totale Fair Value L incremento della voce di bilancio va ascritto essenzialmente alla sottovoce dei finanziamenti passivi, in particolare ai pronti contro termine passivi, stipulati con la Capogruppo a partire dallo scorso mese di agosto, ed aventi come sottostante i titoli di classe A emessi da UBI Finance 3 e sottoscritti dalla Banca nell ambito dell operazione di cartolarizzazione; l incremento degli altri finanziamenti va ascritto all accensione di nuovi mutui passivi per 154,1 milioni di euro. La voce 2.2 comprende i depositi vincolati passivi in valuta costituiti a presidio del rischio di cambio insito nelle esposizioni a medio e lungo termine denominate in franchi svizzeri; tali depositi alla data del 31 dicembre 2011 raggiungono un controvalore di migliaia di euro. Inoltre, risultano estinti i depositi vincolati in euro, costituiti nel mese di dicembre 2010 per 200 milioni. La voce altri debiti rappresenta i debiti di funzionamento, ed è costituita principalmente da passività nei confronti delle società bancarie del Gruppo quali fornitori di servizi. Si precisa che tra i debiti verso banche non esistono debiti strutturati, subordinati, oggetto di copertura o per locazione finanziaria. 153

156 Sezione 2 Debiti verso clientela - Voce Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni /Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti Pronti contro termine passivi Altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Altri debiti Totale Fair Value La riduzione dei debiti verso clientela si sostanzia da un lato nella calo dei saldi contabili dei conti correnti passivi, dall altro nella contrazione delle operazioni di pronti contro termine con clientela ordinaria. Si precisa che tra i debiti verso clientela non esistono debiti strutturati, subordinati, ovvero oggetto di copertura. 2.5 Debiti per leasing finanziario Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Debito residuo verso società di leasing - entro 1 anno tra 1 e 5 anni oltre 5 anni - - I debiti per locazione finanziaria, contratti con UBI Leasing S.p.A., si riferiscono ad immobili ed autovetture acquisite in leasing. 154

157 Sezione 3 Titoli in circolazione - Voce Titoli in circolazione: composizione merceologica Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Titoli Tipologia titoli/valori Fair Value Fair Value Valore Valore Bilancio Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. obbligazioni strutturate altre altri titoli stutturati altri Totale La voce è composta prevalentemente dai prestiti obbligazionari emessi, che ammontano a 6.223,2 milioni di euro. Nel corso dell esercizio sono stati emessi prestiti obbligazionari per un valore nominale di 2.919,6 milioni; tra questi, i prestiti strutturati ammontano a 1.347,4 milioni di valore nominale, e sono iscritti in bilancio per 1.359,9 milioni. Le strutture maggiormente utilizzate sono le step up (emissioni per un nominale di 1.295,8 milioni ed un valore a fine esercizio di 1.307,8 milioni). L incremento degli altri titoli va ascritto in parte preponderante ai certificati di deposito swappati, con un incremento degli stock del 34,7% in divisa, corrispondente ad un controvalore in euro di 644,1 milioni rispetto a 441,1 milioni rilevati nel bilancio Dettaglio della voce 30 Titoli in circolazione : titoli subordinati Denominazione Tasso Consistenza al 31/12/2011 Prestito obbligazionario IT BPB Lower Tier II a tasso variabile 2,40% Prestito obbligazionario IT BPB-CV Upper Tier II a tasso variabile 2,20% Le caratteristiche dei prestiti subordinati emessi sono le seguenti: Prestito obbligazionario Lower Tier II a tasso variabile trimestrale (Euribor a tre mesi con spread dell 1% su base annua per i primi 5 anni, dell 1,60% dal sesto anno fino alla scadenza). Il prestito non è quotato, è stato sottoscritto integralmente dalla Capogruppo, la scadenza è il 28 settembre E prevista la clausola di rimborso anticipato a favore dell Emittente a far tempo dal 28 settembre 2012; in caso di mancato esercizio della clausola, il rendimento del titolo diventa pari a Euribor a tre mesi più spread dell 1,60% su base annua. Valore nominale emesso 50 milioni di euro. Prestito obbligazionario Upper Tier II a tasso variabile trimestrale (Euribor a tre mesi con spread dello 0,80% su base annua) collocato al pubblico indistinto e quotato alla Borsa di Milano, scadenza 18 giugno Non è prevista la clausola di rimborso anticipato. Valore nominale emesso 250 milioni di euro. 155

158 3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio - - c) più rischi Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: a) rischio di tasso di interesse - - b) rischio di cambio c) altro - - Nella tabella sono riportati i valori di bilancio delle obbligazioni coperte dal rischio di tasso di interesse (indicate alla riga 1.a) e dei certificati di deposito in yen coperti in cash flow hedging (indicati alla riga 2.b). Il fair value dei derivati di copertura è iscritto, a seconda del segno, nelle apposite voci dell attivo o del passivo dello Stato Patrimoniale. 156

159 Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione - Voce Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori A. Passività per cassa FV FV VN FV* VN L1 L2 L3 L1 L2 L3 1. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli di debito Obbligazioni Strutturate X X Altre obbligazioni X X 3.2 Altri titoli Strutturati X X Altri X X B. Strumenti derivati Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Totale A Derivati finanziari X X Di negoziazione X X X X 1.2 Connessi con la fair value option X X X X 1.3 Altri X X X X 2. Derivati creditizi X X Di negoziazione X X X X 2.2 Connessi con la fair value option X X X X 2.3 Altri X X X X Totale B X X X X Totale (A+B) FV* Legenda: FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 Si precisa che tra le passività di negoziazione non esistono passività strutturate o subordinate. 157

160 Sezione 6 Derivati di copertura - Voce Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici Fair Value 31/12/2011 Fair Value 31/12/2010 VN 31/12/2011 L1 L2 L3 L1 L2 L3 VN 31/12/2010 A. Derivati finanziari ) Fair value ) Flussi finanziari ) Investimenti esteri B. Derivati creditizi ) Fair value ) Flussi finanziari Totale Legenda: VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 Il fair value negativo sui derivati di macrocopertura dei mutui, che ammonta a 108,1 milioni contro 64,7 milioni del precedente esercizio, è incluso al rigo A.1 della tabella. L importo di 204 migliaia di euro, iscritto nella tabella come derivati finanziari su flussi finanziari, è costituito dal fair value negativo dei Domestic Currency Swap connessi all emissione di certificati di deposito in yen. 158

161 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair Value Flussi Finanziari Operazioni / Tipo di copertura Rischio di tasso Rischio di cambio Specifica Rischio di credito Rischio di prezzo Più rischi Generica Specifica Generica Investimenti esteri 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita X - X X 2. Crediti X - X - X X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X - - X - X - X X 4. Portafoglio x x x x X X - X 5. Altre operazioni X - X - Totale Attività Passività finanziarie X - X 204 X X 2. Portafoglio - - X Totale Passività Transazioni attese X X X X X X - X X 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X - X

162 Sezione 8 Passività fiscali -Voce 80 - Fondo imposte dirette Saldo 31/12/ Accantonamento Utilizzi per pagamento imposte (24.038) Altre variazioni - Saldo 31/12/ La tabella sopra riportata rappresenta la movimentazione delle passività fiscali correnti avvenuta nell esercizio. Si specifica che la Banca aderisce al c.d. Consolidato fiscale nazionale, ai sensi dell art. 117 e seguenti del D.P.R. 917 del 22 dicembre 1986 e successive modifiche ed integrazioni; di conseguenza crediti e debiti relativi all IRES sono stati trasferiti alla Capogruppo e vengono iscritti in bilancio tra le altre attività e passività, le partite relative all IRAP restano come passività fiscali della Banca e pertanto sono inserite nella tabella in commento. La composizione e la movimentazione delle passività fiscali differite sono esposte alla sezione 13 dell attivo della presente nota, unitamente alle attività fiscali anticipate. 160

163 Sezione 10 Altre passività - Voce Altre passività: composizione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Scarti valuta su operazioni di portafoglio commerciale Debiti per consolidato fiscale Creditori diversi Partite viaggianti con le filiali Debiti verso l'erario per ritenute da versare Fornitori Competenze e contributi relativi al personale Somme a disposizione della clientela Partite in lavorazione Deterioramento garanzie rilasciate e impegni Scarti valuta su operazioni in cambi Altre Totale I debiti per consolidato fiscale sono costituiti dal debito verso la Capogruppo per l Imposta sul Reddito delle Società trasferita ai sensi della normativa sul consolidato fiscale nazionale. I debiti per competenze relative al personale includono il debito residuo verso INPS per oneri relativi ai piani di esodi incentivati, che ammonta a 2,5 milioni di euro, nonché i debiti verso dipendenti per altre componenti retributive ad erogazione differita. 161

164 Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale - Voce Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio - - B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni (3.565) (21.530) C.1 Liquidazioni effettuate (3.565) (9.242) C.2 Altre variazioni - (12.288) D. Rimanenze finali Le altre variazioni in aumento comprendono la perdita attuariale del periodo, del valore di 2,6 milioni, rilevata, al netto del relativo effetto fiscale per 0,7 milioni, in contropartita delle Riserve di valutazione. Sono classificati inoltre tra le altre variazioni in aumento gli oneri finanziari maturati nel corso dell esercizio, rilevati in contropartita del Conto Economico. I dati esposti tra le altre variazioni in aumento e diminuzione del precedente esercizio sono invece significativamente influenzate dagli impatti dell operazione di Ottimizzazione Territoriale Altre informazioni Prospetto di sintesi delle Basi Tecniche adottate per la valutazione del Fondo TFR e dei Premi di Anzianità 31/12/2011 Tasso di mortalità Sono state utilizzate le tavole RGS48 opportunamente modificate sulla base dei dati storici aziendali. Tasso di turn over È stata utilizzata apposita tavola ricavata da opportune perequazioni dei dati storici aziendali degli ultimi anni. Anticipazioni di TFR Tassi di inflazione Tassi di attualizzazione La probabilità di anticipazione è stata posta pari al 100%, mentre l importo medio richiesto, determinato sulla base della norma civilistica introdotta con la Legge Finanziaria 2007, è stato stimato pari al 100%. Lo scenario inflazionistico che si prevede si possa attestare nel lungo periodo ha portato ad utilizzare un tasso pari al 2% annuale. Per la valutazione al 31/12/2011 è stata utilizzata la curva dei tassi EUR composite A al 31 dicembre /12/2010 Tasso di mortalità Sono state utilizzate le tavole RGS48 opportunamente modificate sulla base dei dati storici aziendali. 162

165 Tasso di turn over È stata utilizzata apposita tavola ricavata da opportune perequazioni dei dati storici aziendali degli ultimi anni. Anticipazioni di TFR Tassi di inflazione Tassi di attualizzazione La probabilità di anticipazione è stata posta pari al 100%, mentre l importo medio richiesto, determinato sulla base della norma civilistica introdotta con la Legge Finanziaria 2007, è stato stimato pari al 100%. Lo scenario inflazionistico che si prevede si possa attestare nel lungo periodo ha portato ad utilizzare un tasso pari al 2% annuale Per la valutazione al 31/12/2010 è stata utilizzata la curva dei tassi EUR composite A al 31 dicembre Sezione 12 Fondi per rischi e oneri - Voce Fondi per rischi e oneri: composizione Voci / Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Fondi di quiescenza aziendali Altri fondi rischi e oneri controversie legali oneri per il personale altri Totale I rischi per controversie legali riguardano principalmente contestazioni su pretese applicazioni di anatocismo e sui servizi d investimento prestati. Il calo di circa 2 milioni registrato nel periodo è attribuibile al rilascio di fondi eccedenti per 1,9 milioni, mentre gli utilizzi del periodo, al netto dei nuovi accantonamenti, ammontano a 0,3 milioni. I fondi oneri per il personale sono costituiti principalmente da accantonamenti per premio aziendale e sistemi incentivanti Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni B.5 Operazioni di aggregazione aziendale C. Diminuzioni - (8.163) (8.163) C.1 Utilizzo dell'esercizio - (6.231) (6.231) C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni - (1.932) (1.932) C.5 Operazioni di aggregazione aziendale D. Rimanenze finali

166 12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi 31/12/2010 Aumenti Accantonamenti Altre variazioni Utilizzi Diminuzioni Altre variazioni 31/12/2011 Controversie legali Oneri per il personale Altri fondi di cui per azioni revocatorie Totale Gli altri fondi per rischi ed oneri includono principalmente i fondi per revocatorie e i fondi per le controversie da investimenti finanziari. Le stime sono state effettuate analiticamente sulle singole posizioni nel caso in cui la controparte abbia già intrapreso un azione giudiziaria e sulla base del rischio potenziale stimato su serie storico-statistiche in caso di presenza di elementi oggettivi di rischio (es. presenza di reclami), non ancora concretizzatisi in azioni giudiziarie. I fondi rischi sono stati iscritti in bilancio al valore attuale, determinato in via analitica sulla singola controversia, per tenere conto delle differenti date in cui si prevede l esborso finanziario. I tempi di previsto esborso sono mediamente compresi nell intervallo da 1 a 3 anni. In particolare, in relazione ai rischi legali si veda anche quanto riportato nella Sezione 4 della Parte E della presente Nota Integrativa. Passività potenziali Passività potenziale Altre controversie legali 641 Controversie di natura fiscale La definizione delle passività potenziali e le connesse modalità di informativa sono state indicate nella parte A della presente Nota Integrativa. Per maggiori dettagli sulle passività potenziali derivanti da controversie con l Agenzia delle Entrate si rimanda al paragrafo di commento al contenzioso fiscale tra le altre informazioni della Relazione sulla Gestione. 164

167 Sezione 14 Patrimonio d impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e Capitale e Azioni proprie : composizione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Nr azioni ORDINARIE da nominale Euro cadauna 1,00 1,00 Nr azioni PROPRIE - - da nominale Euro cadauna - - La Banca non detiene azioni proprie in portafoglio Capitale - Numero azioni: variazioni annue Nel corso dell esercizio non è stata rilevata alcuna variazione in merito al numero delle azioni Capitale: altre informazioni Valore nominale delle azioni Il capitale sociale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro cadauna. Diritti, privilegi e vincoli sulle azioni Sulle azioni della Banca non vi sono né privilegi né pegni; per quanto riguarda i vincoli alla distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l origine e con l indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità ai sensi dell art comma 1, n. 7 bis Cod. Civ. riportato più avanti nella successiva voce Riserve di utili: altre informazioni Le riserve di utili ammontano ad euro migliaia e sono così composte: Riserva Legale migliaia; Riserve volontarie migliaia; Riserva ex art Cod. Civ. comma 1 n migliaia; Riserva per riforma previdenza compl. D. Lgs. 252/05 (6.193 migliaia). Riserva per rilascio fondi eccedenti (2.686 migliaia). Altre riserve da utili migliaia. Per completezza di trattazione, le altre riserve ammontano a migliaia di euro, così composte: Riserva da FTA migliaia; Riserva per applicazione OPI es migliaia; Riserva per applicazione OPI es migliaia; Riserva per applicazione OPI es migliaia; Riserva stock granting incentivazione top management 33 migliaia. 165

168 Composizione del Patrimonio netto secondo origine, disponibilità e distribuibilità Importo Possibilità di utilizzazione (1) Quota disponibile Vincolo fiscale (2) Riepilogo delle utilizzazioni effettuate nei tre precedenti esercizi per copertura perdite per altre ragioni A) CAPITALE -Capitale sociale B) RISERVE DI CAPITALE -Riserva sovrapprezzo azioni C) RISERVE DI UTILI Riserva legale (3) b) Riserva ex art cc 1 c. n.5 (4) a) b) c) Riserva tassata di utili a) b) c) Riserva modifica statutaria ex art. 31 Statuto (5) a) b) c) Riserva Utili/Perdite attuariali TFR -Dlgs 252/05 (6) (6.193) n/d Riserva di utili actuarial gain/loss - polizza sanitaria (2.686) D) RISERVE DI ALTRA NATURA Riserva da storno ammortamenti pregressi (7) a) b) c) Altre riserve in applicazione degli OPI (8) Riserva stock granting 33 n/d E) RISERVE DA VALUTAZIONE (6.155) Riserva valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita (9) (2) n/d Riserva valutazione cash flow hedging (2.036) n/d Riserva Utili e perdite attuariali Debiti TFR (10) (3.828) n/d Riserva da valutazione - adozione del fair value in sostituzione del costo (11) (12) (290) a) b) TOTALE Quota non distribuibile Quota distribuibile Utile dell'esercizio TOTALE PATRIMONIO Note: 1) Possibilità di utilizzazione: a) per aumento di capitale b) per copertura perdite c) per distribuzione ai soci n/d non disponibile 2) Importi in sospensione d'imposta 3) Utilizzabile secondo quanto previsto dall'art 2430 Codice Civile 4) Utilizzabile secondo quanto previsto dall'art 2426 Codice Civile 1 c. n. 5 5) Quota di utili 2006 destinati alle Previdenze e Provvidenze per il personale dipendente accantonato a riserva a seguito della modifica dello Statuto 6) Riserva negativa di utili/perdite attuariali su debiti per Trattamento di Fine Rapporto conseguenti alla riforma previdenziale ex D.Lgs. 252/2005 7) Riserva disponibile e distribuibile ai sensi dell'art. 7, comma 4, D.Lgs. 38/2005 di cui euro in sospensione d'imposta (Riserva da riallineamento ex Legge 266/2005) 8) Riserva derivante dalla cessione di sportelli infragruppo trattati secondo OPI 9) Riserva vincolata ai sensi art.6 del D.lgs 28/02/2005 n Riserva di utili e perdite attuariali su debiti per Trattamento di Fine Rapporto 11) Riserva non disponibile, ma imputabile a capitale sociale ed utilizzabile per copertura perdite, ai sensi dell'art. 7, comma 6, D.Lgs. 38/ ) Riserva di riallineamento degli immobili e terreni ex Legge 266/2005 rilevata al netto delle imposte sostitutive versate nel ) Distribuzione straordinaria nel 2011 di riserve di utili per 100 milioni. 166

169 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni Importo 31/12/2011 Importo 31/12/2010 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela ) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela ) Impegni irrevocabili ad erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto - - b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto ) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - - 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi ) Altri impegni - - Totale Il rischio di credito connesso a garanzie rilasciate ed impegni è valutato in modo analogo ai crediti per cassa. La parte stimata di dubbio esito trova esposizione tra le Altre passività. La quota di impegno verso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è esposta nella voce Garanzie rilasciate di natura finanziaria, punto a) Banche. L importo inserito al punto 5 corrisponde: al debito residuo dei mutui ceduti a garanzia delle operazioni di Covered Bond; al valore cauzionale dei finanziamenti resi disponibili alla Capogruppo a garanzia delle operazioni di mercato aperto con Banca d Italia. 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli Importo 31/12/2011 Importo 31/12/ Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività materiali

170 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Importo 31/12/ Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti - 1. Regolati - 2. Non regolati - b) Vendite - 1. Regolate - 2. Non regolate - 2. Gestioni di portafogli - a) individuali - b) collettive - 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito : connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) - 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - 2. altri titoli - b) Titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri titoli emessi dalla banca che redige il bilancio altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi ) Altre operazioni Il dato inserito al punto 4) è pari al controvalore delle operazioni di trasmissione e raccolta ordini di acquisto e vendita, ricevute dalla Clientela ordinaria ed eseguite per il tramite di società del Gruppo. 168

171 Parte C - Informazioni sul Conto Economico Sezione 1 Gli interessi - Voci 10 e Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci / Forme tecniche Titoli di Debito Finanziamenti Altre operazioni Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute fino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura X X Altre attività x x Totale La voce Crediti verso clientela-finanziamenti comprende interessi per migliaia di euro maturati sui crediti ceduti a garanzia delle emissioni di Covered Bond, nonché migliaia di euro maturati su crediti cartolarizzati. Gli interessi attivi al 31 dicembre 2011 comprendono migliaia di euro maturati su attività deteriorate; lo stesso dato, nel Conto Economico 2010, era pari a migliaia di euro. La penale di sconfino ammonta a ,5 migliaia di euro. 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: ( ) ( ) C. Saldo (A-B) Gli effetti economici delle operazioni di copertura, in conformità a quanto prescritto dalle regole di compilazione del bilancio bancario, sono iscritti a Conto Economico per sbilancio tra gli interessi attivi in quanto i differenziali positivi sono superiori in valore assoluto ai differenziali negativi. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Voci Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

172 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Debiti verso banche centrali - X Debiti verso banche (13.134) X - (13.134) (4.764) 3. Debiti verso clientela (65.394) X - (65.394) (41.903) 4. Titoli in circolazione X ( ) - ( ) ( ) 5. Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Altre passività e fondi X X (45) (45) (46) 8. Derivati di copertura X X Totale (78.528) ( ) (45) ( ) ( ) 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni Interessi passivi su passività in valuta Voci Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Interessi passivi su passività in valuta (3.806) (2.247) Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario Voci Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria (45) (46) Gli interessi passivi in commento si riferiscono a due contratti di leasing immobiliare in essere, che giungeranno a termine rispettivamente nel 2012 e

173 Sezione 2 Le commissioni - Voci 40 e Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti - - c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: negoziazione di strumenti finanziari 4-2. negoziazione di valute gestioni di portafogli individuali collettive custodia e amministrazione di titoli banca depositaria collocamento di titoli attività di ricezione e trasmissione di ordini attività di consulenza in materia di investimenti in materia di struttura finanziaria distribuzione di servizi di terzi Gestioni di portafogli individuali collettive prodotti assicurativi altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - - f) servizi per operazioni di factoring - - g) esercizio di esattorie e ricevitorie - - h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - - i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale La voce collocamento di titoli è costituita da commissioni per il collocamento di quote di O.I.C.R. per circa ,5 migliaia di euro e da commissioni di collocamento altri titoli per ,3 migliaia di euro, di cui infragruppo 7.075,4 migliaia di euro. La riduzione della voce Distribuzione di servizi di terzi: altri è connessa essenzialmente alla variazione del regime provvigionale relativo alle carte di credito, che prevede a partire dall esercizio 2011 la liquidazione di commissioni nette da parte della società prodotto, anziché la liquidazione separata di provvigioni attive e passive. Correlativamente si sono ridotte le commissioni passive per servizi di incasso e pagamento. La voce Altri servizi comprende la Commissione di Messa a Disposizione Fondi per complessive ,5 migliaia di euro (30.930,4 migliaia a fine 2010). 171

174 Il dettaglio delle commissioni conseguite su altri servizi è riportato nella tabella sottostante. Dettaglio commissioni "altri servizi" Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ finanziamenti, mutui e CDF estero altre Totale Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) Presso propri sportelli: Gestioni di portafogli Collocamento di titoli Servizi e prodotti di terzi b) Offerta fuori sede: Gestioni di portafogli Collocamento di titoli Servizi e prodotti di terzi - - c) Altri canali distributivi: Gestioni di portafogli Collocamento di titoli Servizi e prodotti di terzi - - I prodotti e servizi sono interamente collocati presso propri sportelli. 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 a) garanzie ricevute (650) (528) b) derivati su crediti - - c) servizi di gestione e intermediazione: (3.676) (3.849) 1. negoziazione di strumenti finanziari (2.241) (3.108) 2. negoziazione di valute (391) (261) 3. gestioni di portafogli: proprie delegate da terzi custodia e amministrazione di titoli (1.044) (480) 5. collocamento di strumenti finanziari offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - - d) servizi di incasso e pagamento (11.399) (22.430) e) altri servizi (3.144) (3.051) Totale (18.869) (29.858) 172

175 Nelle commissioni passive di negoziazione di strumenti finanziari inserite al rigo c.1 sono ricomprese commissioni di intermediazione reclamate dalla Capogruppo per 2,2 milioni di euro, contro 2,7 milioni registrati nell esercizio Le commissioni su altri servizi sono dovute essenzialmente ad attività di intermediazione riconosciute ad altri soggetti (3,1 milioni circa, di cui 0,7 di spettanza di altre Società del Gruppo). Sezione 3 Dividendi e proventi simili - Voce Dividendi e proventi simili: composizione ERRORE! Voci/Proventi Dividendi Totale 31/12/2011 Proventi da quote O.I.C.R. Dividendi Totale 31/12/2010 Proventi da quote O.I.C.R. A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni 184 X 246 X Totale Nel corso del primo semestre 2011 la Banca ha percepito i dividendi dalla partecipazione in UBI Banca International; la riduzione della voce è funzione del minor dividendo unitario deliberato dall assemblea dei Soci della partecipata. 173

176 Sezione 4 Il risultato netto dell attività di negoziazione - Voce Il risultato netto dell attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utile da negoziazione (B) Minusvalenze (C) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto [(A+B)-(C+D)] Totale 31/12/ Attività finanziarie di negoziazione (49.340) (32.191) (48.925) ( ) 1.1 Titoli di debito (126) (5) Titoli di capitale (16) 1.3 Quote di O.I.C.R Finanziamenti Altre (49.214) (32.186) (50.165) ( ) 2. Passività finanziarie di negoziazione Titoli di debito Debiti Altre Attività e passività finanziarie: differenze di X X X X 16 - cambio 4. Strumenti derivati (14.264) (61.821) Derivati finanziari: (14.264) (61.821) Su titoli di debito e tassi di interesse (14.216) (61.724) (478) (4.568) - Su titoli di capitale e indici azionari Su valute e oro Altri (48) (97) Derivati su crediti Totale (63.604) (94.012) Si precisa che le componenti negative di reddito indicate alla riga 1.5 della tabella, e le componenti positive di reddito indicate alla riga 4.1, dettaglio su valute ed oro, fanno riferimento ai certificati di deposito swappati ed ai correlati domestic currency swap. Sezione 5 Il risultato netto dell attività di copertura - Voce Il risultato netto dell attività di copertura: composizione Componenti reddituali/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) A.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - - A.5 Attività e passività in valuta - - Totale proventi dell'attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value (92.354) ( ) B.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) (1.089) (36.880) B.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) (56.446) (21.393) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - - B.5 Attività e passività in valuta - - Totale oneri dell'attività di copertura (B) ( ) ( ) C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) (1.667)

177 Sezione 6 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Voci/Componenti reddituali Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività Finanziarie 1. Crediti verso banche Crediti verso clientela 31 (267) (236) Attività finanziarie disponibili per la vendita Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R Finanziamenti Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività 31 (267) (236) Passività finanziarie 1. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli di circolazione 372 (1.229) (857) 814 (2.523) (1.709) Totale passività 372 (1.229) (857) 814 (2.523) (1.709) Relativamente al punto 2 Crediti verso clientela, si rimanda, per maggiori dettagli, alla Relazione sulla Gestione sezione Altre Informazioni Cessione massiva di crediti in sofferenza. 175

178 Sezione 8 Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore Riprese di valore Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche Di portafoglio Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese A. Crediti verso banche Finanziamenti Titoli di debito B. Crediti verso clientela (11.780) (94.334) (9.536) (83.114) (96.212) - Finanziamenti (11.780) (94.334) (9.536) (83.114) (96.212) - Titoli di debito C. Totale (11.780) (94.334) (9.536) (83.114) (96.212) 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Rettifiche di valore Riprese di valore Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Specifiche Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Cancellazioni Altre da interessi altre riprese A. Titoli di debito B. Titoli di capitale - (275) X X (275) (294) C. Quote O.I.C.R. - - X D. Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela Totale - (275) - - (275) (294) Le rettifiche rilevate si riferiscono agli strumenti partecipativi acquisiti a fronte di ristrutturazioni di credito, classificati nel portafoglio disponibile per la vendita; la svalutazione ottenuta è stata giudicata duratura ed è pertanto rilevata nel Conto Economico. 176

179 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Rettifiche di valore Riprese di valore Operazioni/Componenti reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche Di portafoglio Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese A. Garanzie rilasciate - (93) (664) (417) (1.810) B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni E. Totale - (93) (664) (1.579) 177

180 Sezione 9 Le spese amministrative - Voce Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 1) Personale dipendente ( ) ( ) a) Salari e Stipendi ( ) ( ) b) Oneri sociali (54.470) (49.211) c) Indennità di fine rapporto (13.002) (12.906) d) Spese previdenziali - - e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (1.698) (1.485) f) Accantonamento al fondo di trattamento di quescienza e obblighi simili: a contribuzione definita a benefici definiti - - g) Versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (11.971) (12.097) - a contribuzione definita (11.971) (12.097) - a benefici definiti - - h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - - i) Altri benefici a favore dei dipendenti (8.994) (14.201) 2) Altro personale in attività (662) (3.430) 3) Amministratori e sindaci (1.128) (1.389) 4) Personale collocato a riposo (268) 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende ) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (8.260) (6.992) Totale ( ) ( ) L importo positivo evidenziato al punto 4) Personale collocato a riposo si riferisce al rilascio di somme contabilizzate in esercizi precedenti a fronte del ricalcolo attuariale di prestazioni, ritenute non più dovute, a favore del personale per i periodi successivi alla quiescenza; conseguentemente si è proceduto alla cancellazione del c.d. D.B.O. (Defined Benefit Obligation) e della riserva matematica in essere e alla riclassifica della quota parte della Riserva da valutazione utili/perdite attuariali su piani previdenziali a benefici definiti tra le Riserve di utili. Al 31 dicembre 2010 la voce di spesa Altri benefici a favore dei dipendenti comprendeva migliaia di euro relativi all incentivo all esodo previsto dall Accordo Sindacale del 20 maggio Posta la natura non ricorrente degli eventi in parola i citati effetti sono stati oggetto di normalizzazione nell ambito del Conto Economico. Il costo per altro personale in attività si è ridotto per il minore ricorso a lavoratori interinali rispetto al precedente esercizio. 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 1) PERSONALE DIPENDENTE a. dirigenti b. totale quadri direttivi c. restante personale ) ALTRO PERSONALE Il numero dei dipendenti include il personale di altre società distaccato presso l azienda ed esclude i dipendenti dell azienda distaccati presso altre società. Nella voce altro personale sono compresi gli amministratori, i sindaci e i lavoratori con contratto interinale. 178

181 9.4 Altri benefici a favore di dipendenti Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Incentivi all'esodo e fondi sostegno al reddito (88) Spese relative ai buoni pasto Spese assicurative Altre spese Totale La riduzione della voce altri incentivi all esodo e sostegno al reddito è dovuta all allocazione nell esercizio 2010 degli oneri relativi al già commentato Accordo del 20 maggio Si precisa che non sono presenti componenti di costo di cui allo IAS 19, paragrafi 131, 141 e Altre spese amministrative: composizione Tipologia servizi/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Altre spese amministrative ( ) ( ) Affitti passivi (31.968) (33.135) Servizi professionali e consulenze (2.798) (5.151) Canoni locazione hardware, software ed altri beni (2.569) (2.627) Manutenzioni hardware, software ed altri beni (2.246) (1.952) Conduzione immobili (9.736) (8.143) Manutenzione immobili e impianti (4.740) (5.604) Contazione, trasporto e gestione valori (4.692) (4.872) Contributi associativi (1.408) (1.685) Informazioni e visure (2.154) (2.228) Periodici e volumi (245) (265) Postali (6.392) (7.770) Premi assicurativi (7.541) (7.636) Pubblicità e promozione (3.469) (3.076) Rappresentanza (61) (111) Telefoniche e trasmissione dati (5.642) (6.336) Servizi di outsourcing (6.205) (7.791) Spese di viaggio (3.318) (3.424) Canoni service resi da società del Gruppo (89.021) (87.513) Spese per recupero crediti (4.650) (5.821) Stampati, cancelleria e mat. consumo (1.782) (1.925) Trasporti e traslochi (1.112) (1.019) Vigilanza (1.120) (1.324) Altre spese (77) (75) B. Imposte indirette (47.977) (44.292) - Imposte indirette e tasse (2.027) (2.310) - Imposte di bollo (38.230) (34.449) - Imposte comunale sugli immobili (79) (76) - Altre imposte (7.641) (7.457) Totale ( ) ( ) 179

182 Sezione 10 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Accantonamenti Riattribuzioni Accantonamenti netti Totale 31/12/2010 Controversie legali (1.382) (161) (480) Oneri per il personale Altri fondi (606) di cui per azioni revocatorie (94) Totale (1.988) (56) 187 Sezione 11 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c ) Risultato netto (a+b-c) 31/12/2010 A. Attività materiali A.1 Di proprietà (6.175) - - (6.175) (6.239) - Ad uso funzionale (6.165) - - (6.165) (6.228) - Per investimento (10) - - (10) (11) A.2 Acquisite in leasing finanziario (161) - - (161) (161) - Ad uso funzionale (161) - - (161) (161) - Per investimento Totale (6.336) - - (6.336) (6.400) Si precisa che, non essendo iscritte all attivo immobilizzazioni immateriali diverse dall avviamento, non sono state rilevate rettifiche di valore. 180

183 Sezione 13 Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce Altri oneri di gestione: composizione Dettaglio Altri oneri di gestione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Ammortamento migliorie su beni di terzi (1.356) (778) Oneri per interventi richiesti da F.I.T.D (729) (79) Oneri per contratti di tesoreria agli enti pubblici (458) (445) Oneri per bonifici con valuta antergata (39) (191) Canoni di locazione finanziaria (3) (19) Altri (2.058) (3.488) Totale (4.643) (5.000) Gli oneri per interventi richiesti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi sono relativi a due interventi che hanno coinvolto il sistema bancario nel primo semestre Altri proventi di gestione: composizione Dettaglio Altri proventi di gestione Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva Proventi da cartolarizzazione e covered bond Recupero spese ed altri ricavi su depositi e conti corrente Recupero di costi da società del gruppo Proventi per bonifici con valuta antergata Fitti attivi su immobili Altri proventi e recuperi di spese Totale L incremento dei recuperi d imposta è strettamente correlato all andamento del costo per imposte indirette, per le quali la Banca funge da sostituto, iscritto tra le altre spese amministrative. Come previsto dalla normativa IAS, le operazioni di cartolarizzazione e covered bond poste in essere dalla Banca non consentono lo stralcio dal bilancio delle poste cedute; i crediti cartolarizzati, come i crediti sottostanti le operazioni di covered bond, vengono rappresentati nell attivo dello stato patrimoniale insieme ai crediti propri della Banca, ed i relativi proventi sono rappresentati tra gli interessi; di conseguenza, i rapporti con le Società Veicolo vengono rappresentati per sbilancio tra le altre attività (o altre passività a seconda del segno), e simmetricamente i relativi effetti economici vengono rappresentati tra gli altri oneri e proventi di gestione. Nel corso dell esercizio 2011, il significativo ampliamento dello sbilancio tra le poste attive e passive ha determinato l incremento dei proventi netti. Sbilancio oneri/proventi di gestione

184 Sezione 17 Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione Componente reddituale/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 A. Immobili Utili da cessione Perdite da cessione - - B. Altre attività (24) (30) - Utili da cessione Perdite da cessione (24) (36) Risultato netto (30) L utile da cessione immobili di cui al rigo A. è relativo alla cessione di una porzione di fabbricato, già commentata nella sezione dell attivo relativa alle immobilizzazioni materiali. 182

185 Sezione 18 Le imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente - Voce Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente: composizione Componenti reddituali/valori Totale 31/12/2011 Totale 31/12/ Imposte correnti (-) ( ) (91.116) 2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (1.117) - 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) Variazione delle imposte anticipate (+/-) Variazione delle imposte differite (+/-) Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) ( ) (75.723) Per maggiori informazioni si rimanda a quanto dettagliato nella Nota Integrativa - Altri aspetti - Modifiche aliquote IRAP Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio IRES Imponibile IRES % Onere fiscale IRES teorico (78.156) 27,50% Variazioni in aumento permanenti - interessi passivi non deducibili (2.275) 0,80% - altri oneri non deducibili (1.304) 0,46% Variazioni in diminuzione permanenti - IRAP versata 2011 deducibile (2.222) 611 (0,21%) - erogazioni liberali deducibili (1.914) 526 (0,19%) - dividendi non tassati (174) 49 (0,02%) - variazione imposte esercizi precedenti (333) - altre variazioni (1.968) 541 (0,19%) Onere fiscale IRES effettivo (80.341) 28,27% IRAP Imponibile IRAP % Onere fiscale IRAP teorico (15.830) 5,57% Variazioni in aumento permanenti - costi del personale non deducibili ai fini IRAP (14.589) 5,13% - rettifiche di valore su crediti non deducibili ai fini IRAP (4.644) 1,63% - interessi passivi indeducibili (502) 0,18% - altri oneri non deducibili (1.468) 0,52% Variazioni in diminuzione permanenti - deduzioni Cuneo fiscale (76.785) (1,50%) - dividendi (92) 5 (0,00%) - effetto adeguamento aliquota IRAP variazione imposte esercizi precedenti (63) - altre variazioni (8.680) 483 (0,17%) Onere fiscale IRAP effettivo (32.095) 11,29% - altri oneri fiscali 1 Totale onere fiscale effettivo IRES e IRAP ( ) 39,56% La tabella sopra riportata espone analiticamente le variazioni in aumento ed in diminuzione che concorrono alla determinazione dell onere fiscale effettivo di bilancio. Per approfondimenti si rimanda al già richiamato paragrafo della Relazione sulla Gestione. 183

186 Sezione 21 Utile per azione Le azioni della Banca non sono negoziate su mercati finanziari, pertanto non viene fornita l informativa relativa all utile per azione. Si specifica che il dividendo unitario a valere sull utile dell esercizio 2010 è stato pari a 0,02 euro per ciascuna delle n azioni costituenti il capitale sociale. Per il 2011 la proposta di riparto, in corso di approvazione, prevede la distribuzione di un dividendo pari a 0,0382 euro per azione. 184

187 Parte D - Redditività complessiva Prospetto analitico della redditività complessiva Voci Importo Lordo Imposta sul reddito Importo netto 10. Utile (perdita) di esercizio X X Altre componenti reddituali 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 38 (12) 26 a) variazioni di fair value 38 (12) 26 b) rigiro a conto economico rettifiche da deterioramento utile/perdite da realizzo c) altre variazioni Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Copertura dei flussi finanziari: (2.687) 891 (1.796) a) variazioni di fair value (2.687) 891 (1.796) b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Attività non correnti in via di dismissione: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (2.636) 725 (1.911) 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico rettifiche da deterioramento utile/perdite da realizzo c) altre variazioni Totale altre componenti reddituali (5.285) (3.681) 120. Redditività complessiva (Voce ) X X

188 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Nel rispetto delle vigenti previsioni normative, il Gruppo UBI si è dotato di un sistema di controllo dei rischi che regola in modo integrato le linee guida del Sistema dei Controlli Interni, da intendersi come ambito organizzativo, regolamentare e metodologico a cui tutte le società del Gruppo devono attenersi al fine di consentire alla Capogruppo di poter esercitare, in modo efficace ed economico, le attività d indirizzo e di controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo. La Banca collabora pro-attivamente all individuazione dei rischi cui è soggetta e alla definizione dei relativi criteri di misurazione, gestione e controllo. I principi cardine ai quali fanno riferimento l analisi e la gestione dei rischi del Gruppo, al fine di perseguire una sempre più consapevole ed efficiente allocazione del capitale economico e regolamentare, sono: rigoroso contenimento dei rischi finanziari e creditizi e forte presidio su tutte le tipologie di rischio; utilizzo di logiche di sostenibile creazione del valore nel processo di definizione della propensione al rischio ed allocazione del capitale; declinazione della propensione al rischio del Gruppo con riferimento alle specifiche fattispecie di rischio e/o specifiche attività in un corpo normativo di policy a livello di Gruppo e di singola entità. Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dalla Banca, l operatività in strumenti finanziari derivati: a) rischio di credito; b) rischi di mercato: - di tasso di interesse, - di prezzo, - di cambio, c) rischio di liquidità; d) rischi operativi. Per un quadro complessivo dei rischi e delle incertezze che gravano sulla Banca, si rimanda allo specifico paragrafo della Relazione sulla Gestione, redatto in ottemperanza a quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 32 del 2 febbraio 2007, di attuazione della direttiva 2003/51/CE. Sezione 1 Rischio di credito Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali Le linee strategiche, le policy e gli strumenti per l assunzione e per la gestione del rischio di credito sono definiti, nell ambito della Capogruppo, dall Area Risk Management di concerto con la Macro Area Crediti e Recupero Crediti e con il supporto e la condivisione delle strutture specialistiche preposte. Nell elaborazione delle politiche a presidio dei rischi creditizi viene posta particolare attenzione al mantenimento di un adeguato profilo rischio/rendimento e all assunzione dei rischi coerenti con la propensione al rischio definita dall Alta Direzione e, più in generale, con la mission del Gruppo UBI. 186

189 Le politiche a presidio dei rischi creditizi sono prioritariamente orientate al sostegno delle economie locali, delle famiglie, degli imprenditori, dei professionisti e delle piccole-medie imprese. La particolare attenzione posta al mantenimento delle relazioni instaurate con la clientela e al loro sviluppo nel tempo rappresentano un punto di forza del Gruppo, favorendo l abbattimento di asimmetrie informative e offrendo continuità di rapporto e supporto alla clientela stessa, in una prospettiva di lungo periodo. Anche nella perdurante e complessa fase congiunturale in atto, la Banca assicura un adeguata disponibilità di credito all economia, aderendo fra l altro agli Accordi stipulati fra l Associazione Bancaria Italiana, il Ministero delle Finanze e le Associazioni di categoria, pur preservando la qualità degli attivi ed in particolare agendo con estrema selettività per quanto riguarda le esposizioni non core. Con specifico riferimento alla clientela imprese sono declinate e adottate regole creditizie inerenti l erogazione e la gestione del credito, che si traducono operativamente in interventi che vanno dallo sviluppo al contenimento delle esposizioni. Tali regole si basano su una pluralità di driver rappresentati da: rating interno della controparte (rating medio ponderato in caso di gruppo economico), abbinato al grado di protezione fornito da eventuali garanzie accessorie; quota di inserimento del Gruppo UBI sulla controparte/gruppo Economico; settore di attività economica di appartenenza della controparte/gruppo Economico in ottica di: livello di rischiosità del settore; livello di concentrazione complessivo del Gruppo UBI sul singolo settore economico (con verifica anche della concentrazione a livello di singola Banca/Società). Infine, viene prestata particolare attenzione alla definizione delle linee di trattamento dei nuovi prodotti, elaborando adeguata informativa ai vertici aziendali circa il rispetto degli obiettivi rischio/rendimento, calcolo dei tassi minimi di erogazione, qualità del prenditore, garanzie ricevute e tassi di recupero attesi in caso di insolvenza. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi Nello svolgimento dell attività tradizionale di intermediazione creditizia, la Banca è esposta al rischio che i crediti erogati non vengano rimborsati dai prenditori alla scadenza e debbano essere parzialmente o integralmente svalutati. Più in dettaglio, il profilo di rischio degli impieghi è sensibile all andamento dell economia nel suo complesso, al deteriorarsi delle condizioni finanziarie delle controparti (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) o al mutamento della loro posizione competitiva, ai cambiamenti strutturali o tecnologici delle imprese debitrici, e ad altri fattori esterni (es. modifiche normative, deterioramento del valore delle garanzie finanziarie ed ipotecarie legato all andamento dei mercati). Un ulteriore elemento di rischio cui si presta particolare attenzione, è il livello di diversificazione del portafoglio impieghi fra i diversi prenditori e fra i diversi settori in cui essi operano. Il modello organizzativo in base al quale sono state strutturate le unità che presiedono all attività creditizia, presenta la seguente articolazione: Strutture della Capogruppo di controllo accentrato e coordinamento; Direzioni Generali delle Banche e delle Società controllate, dalle quali dipendono: - Direzioni Crediti, - Crediti territoriali, - Filiali, - Unità per la gestione della clientela Corporate (CBU), - Unità per la gestione della clientela Private (PBU). 187

190 Le caratteristiche di tale modello organizzativo, oltre a consentire una forte omogeneità tra la struttura Crediti della Capogruppo e le analoghe strutture delle Banche Rete, con conseguente linearità dei processi ed ottimizzazione dei flussi informativi. La concessione del credito risulta inoltre differenziata, a livello territoriale, per segmento di clientela (Retail/Private/Corporate e Istituzionale) e specializzata per stato dello stesso: in bonis (gestito dalle Unità Crediti Retail, Private e Corporate) e a default (gestito dalle Unità di Credito Anomalo). Nell ambito delle Banche, inoltre, l introduzione delle strutture organizzative dei Crediti Territoriali decentrati, a supporto delle Filiali Retail, delle unità per la gestione della clientela Corporate e delle strutture a presidio della clientela Private, garantirà l efficace coordinamento e raccordo delle unità operanti nel mercato di competenza. La Capogruppo, attraverso le strutture delle Macro Aree Crediti e Recupero Crediti, Controllo Rischi e Sviluppo e Pianificazione Strategica e dell Audit di Capogruppo, presiede alla gestione delle politiche, al monitoraggio complessivo del portafoglio, all affinamento dei sistemi di valutazione, alla gestione del credito problematico ed al rispetto delle norme. Per tutti i soggetti (singoli o gruppi economici) con affidamenti in essere presso le Banche e Società del Gruppo (comprese le attività di rischio riconducibili al rischio emittente ed al rischio derivati) complessivamente superiori a 50 milioni di euro, la Capogruppo deve deliberare un limite operativo da intendersi come limite massimo di affidabilità della controparte stessa a livello di Gruppo UBI. Le Banche e le Società del Gruppo, inoltre, devono richiedere alla Capogruppo l espressione di un parere preventivo consultivo non vincolante a fronte di combinazioni di: a) importi di affidamento e b) determinate classi di rating interno. Le strutture attraverso le quali si articolano le Banche e le Società prodotto assumono competenze di ordine creditizio e commerciale, nonché responsabilità di controllo sull attività svolta direttamente e su quella posta in essere dalle unità gerarchicamente dipendenti. In particolare la responsabilità della gestione e del monitoraggio del credito in bonis è attribuita, in prima istanza, ai gestori di relazione che intrattengono quotidianamente il rapporto con la Clientela e che hanno l immediata percezione di eventuali segnali di difficoltà o di deterioramento della qualità del credito. Tuttavia, tutti i dipendenti delle Società del Gruppo sono chiamati a segnalare tempestivamente tutte le informazioni che possano consentire il riconoscimento precoce di difficoltà o possano consigliare diverse modalità di gestione dei rapporti, partecipando - di fatto - al processo di monitoraggio. In seconda istanza l unità organizzativa preposta al monitoraggio del rischio di credito - denominata Presidio Monitoraggio Qualità del Credito - svolge attività di controllo, supervisione ed analisi delle posizioni in bonis sia in termini analitici che aggregati, con intensità e profondità graduate in funzione delle fasce di rischio attribuite alle controparti e della gravità delle anomalie andamentali rilevate. La struttura - non coinvolta nell iter deliberativo degli affidamenti - di propria iniziativa o su proposta, valuta e dispone (o propone agli Organi decisionali superiori quando la decisione eccede le proprie competenze) idonea classificazione peggiorativa di controparti in bonis chiedendo all Area Crediti Servizio Crediti Italia Funzione Pareri di UBI Banca, nei casi previsti dal Regolamento Fidi, il rilascio di parere preventivo non vincolante. Nella Macro-Area Crediti e Recupero Crediti di UBI Banca, il Servizio Politiche e Qualità del Portafoglio ha compiti di coordinamento e definizione delle linee guida per il monitoraggio del portafoglio crediti, di presidio nello sviluppo degli strumenti di monitoraggio, di controllo delle policies crediti e di predisposizione della reportistica direzionale. 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Il servizio Rischi di Credito della Capogruppo è responsabile della produzione dell informativa sui rischi di credito della Banca, volta a monitorare l andamento della rischiosità degli impieghi. I report - sottoposti trimestralmente all attenzione del Consiglio di Amministrazione della Banca - illustrano le distribuzioni per classi di rating interno, LGD e Perdita Attesa e quindi l andamento della rischiosità media del portafoglio crediti, con focus sul Mercato Corporate, ed il Mercato Retail, distintamente per le imprese e privati; 188

191 descrivono l andamento dei tassi di decadimento degli impieghi; contengono una sezione dedicata al monitoraggio trimestrale delle policy di concentrazione e di qualità del credito in termini di distribuzioni degli impieghi e valori dei parametri di rischio. Il complesso dei modelli che costituisce il Sistema di Rating Interni del Gruppo è gestito dell Area Risk Management e dall Area Crediti della Capogruppo. Allo stato attuale la struttura prevede l utilizzo di modelli automatici per i privati e per le imprese di minori dimensioni e di modelli automatici con integrazione del questionario qualitativo e del modulo geo-settoriale per le imprese medio-grandi. E stato invece dismesso dal mese di luglio 2011 un modello prevalentemente judgemental per i grandi affidamenti (ossia gruppi economici con affidamenti superiori a 20 milioni di euro). All interno delle attività relative al progetto Basilea 2, il cui perimetro di prima validazione è relativo alle Banche Rete e a Centrobanca limitatamente al portafoglio regolamentare Imprese, è stata stimata una nuova generazione di modelli di rating e di stima della LGD per tale portafoglio, anche a seguito dell interazione con l Autorità di Vigilanza. Gli elementi principali di tale nuova generazione di modelli di rating hanno riguardato: la revisione della segmentazione credit risk, che definisce quale modello si applica a ciascuna controparte; lo sviluppo di una nuova componente quantitativa, che prevede modelli interni di analisi della componente finanziaria, abbandonando l utilizzo di un modello fornito da un provider esterno; lo sviluppo di nuovi motori di integrazione tra le diverse componenti dell analisi quantitativa; lo sviluppo di nuovi questionari qualitativi; una diversa modalità di recepimento delle informazioni relative al Gruppo economico di appartenenza all interno dei modelli di rating automatico; una diversa modalità di aggiornamento del rating volta a garantire il mix ottimale tra le necessità di recepire informazioni aggiornate e di mantenere un livello di volatilità contenuto. Con riferimento alla LGD, si è provveduto alla stima di nuovi modelli per le Banche Rete, basati anche su componenti di stima econometriche ed utilizzati sia in ambito gestionale che regolamentare. Alla luce delle proposte di modifica della regolamentazione prudenziale (cosiddetta Basilea 3 ) e della prossima entrata in vigore delle regole formulate dall EBA, la macropianificazione del Progetto ha avuto una accelerazione di un semestre rispetto all obiettivo originario, per cui il primo calcolo del requisito patrimoniale minimo con l approccio AIRB per il rischio di credito è stabilito per la segnalazione di Vigilanza di giugno Nel corso dei mesi di ottobre e novembre la capogruppo UBI Banca è stata oggetto di un accesso ispettivo di prevalidazione da parte della Banca d Italia e successivamente il Consiglio di Gestione ed il Consiglio di Sorveglianza nelle sedute del 15 dicembre hanno approvato la presentazione all Autorità di Vigilanza della richiesta formale per l autorizzazione all utilizzo del Metodo dei Rating Interni Avanzato per il calcolo del requisito patrimoniale in ambito rischio di credito. Il Consiglio di Sorveglianza, nella seduta di cui sopra, ha quindi attestato il rispetto dei requisiti minimi normativi da parte del Gruppo, sia a livello consolidato che individuale, previsti per il metodo AIRB. Le unità operative coinvolte nel processo di erogazione e rinnovo del credito utilizzano i rating interni, che costituiscono elementi essenziali e imprescindibili delle valutazioni formulate in sede di istruttoria e revisione dei fidi; l articolazione delle deleghe è definita tenendo conto del profilo di rischio del cliente e della transazione così come rappresentato dal rating e dalla Perdita Attesa, e gestita tramite l applicativo della Pratica Elettronica di Fido (PEF). I rating sono utilizzati anche nel monitoraggio del credito e nell ambito sia del sistema di reporting direzionale, sia dei flussi informativi resi disponibili alle strutture della banca coinvolta nel processo del credito. L'attribuzione di una classe di rating diversa da quella calcolata dal Sistema di Rating Interno in base ai modelli adottati avviene attraverso la proposta di un override sul rating. 189

192 Tali variazioni sono motivate dalla valutazione di informazioni non già considerate dal modello di rating, non adeguatamente pesate dal modello o la cui influenza futura si intende anticipare. Come prescritto dalla circolare Banca d Italia n. 263/2006 sulle Nuove disposizioni di Vigilanza per le Banche, il Gruppo adotta attualmente la metodologia standardizzata per la determinazione del capitale regolamentare. In particolare, per la classe regolamentare di esposizioni Imprese ed altri soggetti si è scelto di avvalersi, ove disponibili, delle valutazione esterne del merito di credito fornite dalle agenzie Moody s e Cerved Group (già Lince), riconosciute ECAI (External Credit Assessment Institution) dalla Banca d Italia. Per il processo di calcolo dell impairment collettivo sui crediti coerentemente con le determinazioni prese dalla Capogruppo - viene utilizzata una metodologia basata sui rating interni e sulle stime interne di perdita in caso di insolvenza (LGD). Nel corso del primo trimestre del 2011 si è concluso il processo per l adozione della policy a presidio dei rischi creditizi di Gruppo, e dei relativi regolamenti attuativi e documenti di declinazione dei limiti, sia a livello di Gruppo che a livello di singole Banche e Società. Di seguito vengono elencate le policy in essere, con un cenno ai principali contenuti. 190 Policy a presidio dei Rischi Creditizi, che disciplina in un unico testo, le disposizioni relative al presidio di fattispecie di rischio di credito in precedenza trattate in diverse policy. In questa policy vengono normate le seguenti fattispecie: - clientela ordinaria, che stabilisce norme, principi e limiti per la gestione del credito a clientela ordinaria sulla base della disponibilità dei rating interni. L articolazione dei limiti si sostanzia in una serie di indicatori espressi in termini di: allocazione di capitale, valori massimi di rischiosità (intesa come perdita attesa massima e target), limiti di assunzione dei rischi in termini di distribuzione delle esposizioni per classi di rating e in presidi qualitativi; - controparti istituzionali e ordinarie residenti in Paesi a rischio, per le quali la policy a presidio dei rischi e i relativi regolamenti attuativi e documenti di declinazione limiti stabiliscono norme e principi per la gestione del credito concesso a clientela istituzionale residente e non residente, nonché a clientela ordinaria residente in Paesi a rischio. Come nel caso della clientela ordinaria, l articolazione dei limiti si sostanzia in una serie di indicatori espressi in termini di: allocazione di capitale, limiti di assunzione dei rischi in termini di distribuzione delle esposizioni per classi di rating e Paese e in presidi qualitativi; - rischio di concentrazione single name, che stabilisce limiti massimi di esposizione sulla singola controparte, al fine di limitare i rischi di instabilità che deriverebbero da elevati tassi di concentrazione degli impieghi sui grandi prenditori nel caso di un eventuale default degli stessi; Policy di offerta di mutui tramite intermediari, che disciplina le modalità di ricorso a reti esterne per l offerta di mutui a clientela non captive, al fine di contenere potenziali rischi di credito, rischi operativi e rischi reputazionali; Policy sulla portabilità, rinegoziazione, sostituzione ed estinzione anticipata dei mutui della clientela diretta delle banche reti, che fornisce le linee guida del Gruppo UBI per la realizzazione delle operazioni di portabilità attiva e passiva, di rinegoziazione, di sostituzione e di estinzione anticipata (parziale o totale) dei mutui, nell ottica di garantire (anche attraverso la definizione di livelli minimi di servizio) la massima riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi, nonché di dotare il Gruppo degli opportuni processi e strumenti per il presidio dei rischi relativi (di credito, operativi e reputazionali); Policy sulla portabilità, rinegoziazione, sostituzione ed estinzione anticipata dei mutui intermediati, con riferimento all operatività sui mutui intermediati sulla base di convenzioni tra le società/ banche del Gruppo e specifiche reti distributive; Policy risk-adjusted pricing che definisce il processo di definizione ed implementazione delle logiche Risk Adjusted Pricing per i diversi prodotti che comportano l assunzione di rischio di credito;

193 Policy sul rischio derivante da cartolarizzazioni, che definisce le linee guida che il Gruppo si pone con riferimento alla gestione del rischio derivante dalle attività di cartolarizzazione; Policy sul rischio residuo, che definisce gli orientamenti strategici relativi alla gestione del rischio residuo definendo il processo di controllo sull acquisizione e utilizzo delle tecniche di attenuazione del rischio di credito per la mitigazione del rischio in oggetto. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito La Banca impiega tecniche di mitigazione del rischio tipiche dell attività bancaria acquisendo dalla controparte, per talune tipologie di affidamenti, garanzie reali, immobiliari e finanziarie, e garanzie personali. La determinazione dell ammontare complessivo degli affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati scarti prudenziali, differenziati per tipologia di garanzia. Le principali tipologie di garanzie reali accettate dal Gruppo sono rappresentate da: ipoteca reale; pegno. Al fine di assicurare la sussistenza dei requisiti generali e specifici richiesti per il riconoscimento a fini prudenziali delle garanzie reali, annoverate fra le tecniche di Credit Risk Mitigation (CRM) secondo quanto previsto dalla Circolare della Banca d Italia n. 263 del 27/12/2006 e successivi aggiornamenti - il Gruppo UBI ha: ridefinito i processi del credito relativi alla raccolta e gestione delle garanzie. Con particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, nelle Banche Rete è previsto l obbligo di inserimento, nell apposito applicativo informatico a disposizione dei gestori, di tutti i dati relativi all immobile necessari a rendere la garanzia eligible. Particolare attenzione è stata posta all obbligatorietà della perizia ed alla tempestività di recupero delle informazioni ad essa inerenti, ivi comprese quelle notarili (estremi di registrazione notarili), elementi determinanti per il perfezionamento della garanzia. recuperato per le garanzie ipotecarie in essere tutte le informazioni necessarie ad assicurarne l ammissibilità in linea con le disposizioni di Basilea 2 in termini di requisiti specifici. In generale, nel corso del 2011 sono state consolidate le soluzioni organizzative ed informatiche che permettono la gestione delle garanzie secondo i processi definiti, nelle fasi di perfezionamento, valorizzazione e monitoraggio. 2.4 Attività finanziarie deteriorate La classificazione del portafoglio problematico coincide con quanto disposto dalla normativa e può essere così sintetizzata: crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa; crediti ristrutturati, incagli, sofferenze. Oltre alle suddette classi, permane la fattispecie dei crediti problematici relativi al rischio paese per esposizioni non garantite verso la clientela, istituzionale ed ordinaria, appartenente a paesi definiti a rischio come definito dall Organo di Vigilanza. In particolare, per quanto riguarda gli incagli, al fine di ottimizzarne il presidio se ne effettua, ad esclusivo fine gestionale, una suddivisione fra le posizioni in cui la temporanea situazione di obiettiva difficoltà si ritenga risolvibile in brevissimo tempo (entro 9 mesi), e le restanti posizioni, per le quali si ritenga opportuno il disimpegno dalla relazione con un recupero extragiudiziale entro un periodo di tempo superiore. Inoltre i crediti scaduti e/o 191

194 sconfinanti in via continuativa sono oggetto di controlli per determinarne, entro un limite massimo gestionale di 60 giorni, il rientro in bonis ovvero il passaggio ad altri stati di credito anomalo. La gestione dei crediti problematici è presidiata in funzione del relativo livello di rischiosità: essa è in carico alle strutture organizzative preposte alla gestione del Credito Anomalo della Banca per quanto riguarda i crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa, gli incagli ed i crediti ristrutturati ; per quanto riguarda le posizioni a sofferenza, la gestione è in carico al Servizio Sofferenze della Macro Area Crediti e Recupero Crediti della Capogruppo presso la quale è stato completato il processo di accentramento gestionale. La valutazione dell adeguatezza delle rettifiche di valore avviene analiticamente, per singola posizione, assicurando adeguati livelli di copertura delle perdite previste. L analisi delle esposizioni deteriorate viene costantemente effettuata dalle singole unità operative che ne presidiano i rischi e dalla Capogruppo. La risoluzione da parte delle controparti dello stato di difficoltà è il fattore determinante per il rientro delle posizioni in bonis ; tale evento è sostanzialmente concentrato nelle relazioni con crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa ed in quelle in incaglio. 192

195 Informazioni di natura quantitativa A. QUALITÀ DEL CREDITO A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/qualità Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Altre attività Totale 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie in corso di dismissione Derivati di copertura Totale 31/12/ Totale 31/12/

196 A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate In bonis Portafogli/Qualità Esposizione Lorda Rettifiche specifiche Esposizione Netta Esposizione Lorda Rettifiche di portafoglio Esposizione Netta Totale (Esposizione netta) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (653) X X Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela ( ) (93.665) Attività finanziarie valutate al fair value X X Attività finanziarie in corso di dismissione Derivati di copertura 3-3 X X Totale 31/12/ ( ) (93.665) Totale 31/12/ ( ) (94.470) Come richiesto da lettera roneata di Banca d Italia del 16 febbraio 2011, si fornisce il dettaglio, per portafoglio, delle esposizioni in bonis distinguendo tra esposizioni oggetto di rinegoziazione ed altre esposizioni, con un analisi dell anzianità degli scaduti. Portafogli/Qualità Scaduti fino a 3 mesi Esposizione oggetto di rinegoziazione nell'ambito di Accordi Collettivi Scaduti da oltre 3 Scaduti da oltre 6 mesi fino a 6 mesi mesi fino a 1 anno Scaduti da oltre 1 anno Non scaduti Scaduti fino a 3 mesi Altre esposizioni Scaduti da oltre 3 Scaduti da oltre 6 mesi fino a 6 mesi mesi fino a 1 anno Scaduti da oltre 1 anno Non scaduti Totale (Esposizione netta) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie in corso di dismissione Derivati di copertura Totale 31/12/

197 A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione Netta A. Esposizione per cassa a) Sofferenze - - X - b) Incagli - - X - c) Esposizione ristrutturate - - X - d) Esposizione scadute - - X - e) Altre attività X Totale A B. Esposizione fuori bilancio a) Deteriorate - - X - b) Altre X (219) Totale B (219) Totale A+B (219) A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. Esposizione per cassa a) Sofferenze ( ) X b) Incagli (48.609) X c) Esposizione ristrutturate (25.233) X d) Esposizione scadute (753) X e) Altre attività X (93.665) Totale A ( ) (93.665) B. Esposizione fuori bilancio a) Deteriorate (2.953) X b) Altre X (4.949) Totale B (2.953) (4.949) Totale A+B ( ) (98.614)

198 A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A. Esposizione lorda iniziale di cui esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 Altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione ( ) ( ) (61.852) ( ) C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis (729) (57.414) (1) (42.243) C.2 cancellazioni (38.282) - (1.543) - C.3 incassi (63.820) (84.492) (57.306) (8.277) C.4 realizzi per cessioni (82) C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (85) ( ) (3.002) (70.888) C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale di cui esposizioni cedute non cancellate

199 A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute A.Rettifiche complessive iniziali ( ) (40.449) (16.185) (1.915) - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento (95.944) (34.664) (14.616) (798) B.1 rettifiche di valore (75.754) (26.497) (10.233) (581) B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizione deteriorate (15.229) (716) (4.334) (12) B.3 altre variazioni in aumento (4.961) (7.451) (49) (205) C.Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C.2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizione deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali ( ) (48.609) (25.233) (753) - di cui: esposizioni cedute non cancellate

200 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per classi di rating esterni Classi di rating esterni Esposizioni Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6 Senza rating Totale A. Esposizioni creditizie per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi Totale Classi di rating esterni Esposizioni Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6 Senza rating Totale di cui mutui cartolarizzati Nella seguente legenda si espone la corrispondenza tra le classi di rating esterni indicate in tabella e le classi dalla società di riferimento Moody s. Classe di Rating Rating Moody's 1 Aaa, Aa, Aa1, Aa2, Aa3 2 A, A1, A2, A3 3 Baa, Baa1, Baa2, Baa3 4 Ba, Ba1, Ba2, Ba3 5 Caa, Caa1, Caa2, B, B1, Caa3, B2, Ca, B3 C, DDD, DD, 6 D 198

201 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating interni Classi di rating interni Esposizioni Senza rating Totale Rating 1 Rating 2 Rating 3 Rating 4 Rating 5 Rating 6 Rating 7 Rating 8 Rating 9 Rating 10 Rating 11 Rating 12 Rating 13 Rating 14 A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi Totale Esposizioni Classi di rating interni Rating 1 Rating 2 Rating 3 Rating 4 Rating 5 Rating 6 Rating 7 Rating 8 Rating 9 Rating 10 Rating 11 Rating 12 Rating 13 Rating 14 Senza rating Totale di cui mutui cartolarizzati Le classi di Scala Maestra sono costituite da intervalli di PD (Probabilità di Default) all interno dei quali sono mappate le PD puntuali corrispondenti alle singole classi dei diversi modelli di rating interno. Tale rappresentazione garantisce la confrontabilità delle esposizioni relative a controparti valutate con diversi modelli di rating interno. Le cinque classi di scala maestra meno rischiose presentano una concentrazione pari al 42% del totale delle esposizioni per cassa dotate di rating interno, mentre solo il 2,9% è concentrato nelle 2 classi più rischiose. La classe 5 e la classe 8 risultano le maggiori in termini di esposizioni. La classe Senza Rating comprende le esposizioni deteriorate. 199

202 A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Garanzie personali (2) Garanzie reali (1) Valore esposizione netta Immobili Titoli Altre garanzie reali CLN Governi e banche centrali Derivati su crediti Altri derivati Altri Enti Banche pubblici Altri soggetti Governi e banche centrali Crediti di firma Altri Enti Banche pubblici Altri soggetti Totale (1)+(2) 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite 1.1. totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite 2.1. totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Garanzie reali (1) Garanzie personali (2) Valore esposizione netta Immobili Titoli Altre garanzie reali CLN Governi e banche centrali Derivati su crediti Altri derivati Altri Enti Banche pubblici Altri soggetti Governi e banche centrali Crediti di firma Altri Enti Banche pubblici Altri soggetti Totale (1)+(2) 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite 1.1. totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite 2.1. totalmente garantite di cui deteriorate parzialmente garantite di cui deteriorate

203 Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio Esposizione netta Rettifiche valore specifiche Rettifiche valore di portafoglio B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela (valore di bilancio) Governi Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Esposizioni/Controparti A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze X - - X (8.374) X - - X ( ) X (91.511) X A.2 Incagli - - X - - X (373) X 36 (5) X (37.032) X (11.200) X A.3 Esposizioni ristrutturate - - X - - X (311) X - - X (24.922) X - - X A.4 Esposizioni scadute - - X - - X - - X - - X (363) X (390) X A.5 Altre esposizioni X X (170) X (1.845) X X (67.968) X (23.683) Totale A (170) (9.058) (1.845) (5) ( ) (67.968) ( ) (23.683) B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze - - X - - X - - X - - X (787) X 31 (3) X B.2 Incagli - - X - - X 60 (15) X - - X (1.066) X 265 (31) X B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X 9 (2) X - - X (1.049) X 53 (1) X B.4 Altre esposizioni X X (100) X (104) X (82) X (4.191) X (472) Totale B (100) (17) (104) (82) (2.902) (4.191) (35) (472) Totale (A+B) 31/12/ (270) (9.075) (1.949) (5) (82) ( ) (72.159) ( ) (24.155) Totale (A+B) 31/12/ (2) (8.673) (2.842) (1) (5) ( ) (73.621) (87.420) (22.711) 201

204 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela (valore di bilancio) ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze ( ) 369 (182) 121 (1) A.2 Incagli (48.560) 273 (34) 45 (15) A.3 Esposizioni ristrutturate (25.233) A.4 Esposizioni scadute (753) A.5 Altre esposizioni (92.599) (1.019) (46) (1) TOTALE A ( ) (1.235) (62) (1) B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze (790) B.2 Incagli (1.112) B.3 Altre attività deteriorate (1.051) B.4 altre esposizioni (4.875) (73) TOTALE B (7.828) (73) Totale (A+B) 31/12/ ( ) (1.235) (135) (1) Totale (A+B) 31/12/ ( ) (666) (25) (5) 202

205 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche (valore di bilancio) ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive Esposizione netta Rettifiche valore complessive A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 altre esposizioni (4) (117) (6) (56) (35) TOTALE B (4) (117) (6) (56) (35) Totale (A+B) 31/12/ (4) (117) (6) (56) (35) Totale (A+B) 31/12/ (4) (75) (7) (72) (65) 203

206 B.4 Grandi rischi Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Numero posizioni Esposizione Posizione di rischio Si definiscono grandi rischi le esposizioni d importo nominale pari o superiori al 10% del Patrimonio di Vigilanza. Le singole banche appartenenti a gruppi bancari sono sottoposte ad un limite individuale pari al 40% del proprio Patrimonio di Vigilanza. Quest ultimo limite è riferito alla posizione di rischio ovvero l esposizione ponderata secondo le regole previste dalla normativa vigente. Il raffronto tra i dati puntuali di fine esercizio 2010 e 2011 evidenzia la classificazione tra i grandi rischi di due controparti e l uscita di una controparte; quanto alle esposizioni, l incremento dell esposizione è dovuto essenzialmente all andamento delle esposizioni verso la Capogruppo, mentre la riduzione della posizione di rischio è connessa ad alcune controparti. 204

207 C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE ATTIVITÀ C.1 Operazioni di cartolarizzazione Operazione Albenza 3 La Banca non è tenuta a compilare la presente sezione in quanto svolge attività di subservicer nell incasso dei crediti cartolarizzati nell ambito dell operazione Albenza 3 S.r.l. per conto della Capogruppo UBI Banca, nel cui bilancio vengono indicate tutte le necessarie informazioni in merito alle operazioni di cartolarizzazione ed altre attività di servicing. Operazione UBI Finance 3 Nel corso del secondo semestre del 2010 è stata avviata la strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione, mediante cessione ad una società veicolo denominata UBI Finance 3 S.r.l. di finanziamenti a piccole medie imprese, classificati in bonis, detenuti dalla Banca Popolare di Bergamo. L operazione è stata perfezionata in due fasi: Cessione dei mutui da parte dell Originator Banca Popolare di Bergamo alla società veicolo UBI Finance 3, avvenuta in data 6 dicembre 2010, per un controvalore di circa 2,8 miliardi di euro; Emissione dei titoli da parte di UBI Finance 3, che ha avuto luogo in data 25 luglio Queste le caratteristiche dei titoli emessi: Titoli di Classe A (Senior Tranches): nominale ,00 a tasso variabile, scadenza 2050, dotati all emissione di rating AAA da parte di Fitch e Aaa da parte di Moodys; l attuale livello di rating è pari ad A- (Fitch) ed Aa3 (Moody s); Titoli di Classe B (Junior Tranches): nominale ,00, scadenza 2050, senza rating e con rendimento pari all additional return dell operazione, permettono all originator Banca Popolare di Bergamo di beneficiare dell excess spread dei portafogli sottostanti. L acquisto dei mutui da parte della società veicolo è stato inizialmente finanziato mediante differimento del pagamento del prezzo di cessione, che è stato pagato al momento dell emissione dei titoli per un importo pari al valore degli stessi, mentre la differenza residua è stata regolata alla prima Data di Pagamento utile del 24 ottobre u.s., secondo le previsioni contrattuali. Contestualmente alla cessione dei mutui sono stati sottoscritti anche i contratti di Servicing e Subservicing in virtù dei quali UBI Banca, in qualità di Capogruppo, svolge il ruolo di Account Bank, Calculation Agent e di Servicer mentre le attività di incasso e la gestione dei rapporti cartolarizzati (con esclusione dei rapporti passati a sofferenza, che sono presi in carico dall Area Crediti della Capogruppo) sono state demandate all originator Banca Popolare di Bergamo, in qualità di sub-servicer. Per tali attività la Banca riceve un compenso che, per l esercizio 2011, ammonta complessivamente a 1,05 milioni di euro, a fronte di incassi complessivi per circa 650 milioni di euro. Segnaliamo che l operazione UBI Finance 3 è un operazione revolving : è pertanto prevista la possibilità, entro l aprile 2013, di ulteriori cessioni di mutui da parte dell Originator, da finanziarsi da parte della società veicolo UBI Finance 3 con gli incassi del portafoglio cartolarizzato. Ricordiamo che nel corso degli ultimi mesi del 2011, e successivamente nel mese di febbraio 2012, la Capogruppo UBI Banca è stata oggetto di azioni di riduzione dei rating attribuiti da parte delle tre Agenzie Moody s, Fitch e Standard and Poors, a seguito del declassamento del rating dell Italia. La riduzione del rating della Capogruppo, che come sopra indicato riveste alcuni ruoli chiave nella struttura delle operazioni di cartolarizzazione, comporta in alcuni casi l attivarsi di ulteriori meccanismi di garanzia e può portare ad ulteriori azioni, da parte delle stesse 205

208 Agenzie, anche nei confronti del rating attribuito ai titoli cartolarizzati. Per quanto riguarda il primo punto, segnaliamo che in concomitanza con la Data di Pagamento del 24 ottobre sopra indicata la Banca ha proceduto ad erogare a favore della Società Veicolo UBI Finance 3 un Finanziamento Subordinato di 50 milioni di euro volto a coprire i potenziali esborsi legati ad alcuni specifici rischi (c.d. rischio di set-off ), mentre da parte della Capogruppo, in qualità di Liquidity Facility Provider, si è proceduto a mettere a disposizione sui conti della Società Veicolo la somma di 28 milioni, per fronteggiare il rischio di eventuali temporanee carenze di liquidità; è stato inoltre necessario procedere alla costituzione di depositi a garanzia quale marginazione dei contratti di swap in cui la Capogruppo o la Banca Popolare di Bergamo sono controparte e, nel primo trimestre del 2012, alla sostituzione di UBI Banca International con Bank of New York Mellon quale account bank dell operazione. Per quanto riguarda invece le azioni intraprese da parte delle Agenzie di Rating, si fa rimando a quanto indicato nella Relazione sulla Gestione. C.2 Operazioni di cessione Per la Banca non esiste tale fattispecie. C.3 Operazioni di Covered Bond Gli Obiettivi Nell esercizio 2008 il Consiglio di Gestione di UBI Banca ha deliberato di procedere nella realizzazione di un programma di emissione di obbligazioni bancarie garantite strutturato, finalizzato al beneficio in termini di funding contestualmente al contenimento del costo della raccolta. In particolare, il Consiglio di Gestione ha: individuato gli obiettivi del programma; individuato la struttura base di un operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite alla luce della normativa, enucleando ed esaminando i principali elementi, tra cui il portafoglio iniziale di crediti e i criteri di selezione dello stesso nonché la struttura finanziaria dell operazione ed i test; valutato ed approvato gli impatti ed i necessari adeguamenti collegati di natura organizzativa, informatica e contabile. Tali adeguamenti sono stati realizzati per garantire il corretto presidio dei rischi anche sulle singole banche partecipanti. Nella predisposizione delle relative procedure si è altresì tenuto conto dei requisiti fissati dalla normativa emanata dalla Banca d Italia; valutato i rischi connessi con l operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite; valutato gli assetti organizzativi e gestionali della società veicolo al fine di verificare che i documenti contrattuali dell operazione contenessero clausole atte ad assicurare un regolare ed efficiente svolgimento delle proprie funzioni da parte della società veicolo stessa; valutato i profili giuridici, attraverso un approfondita disamina delle strutture e degli schemi contrattuali impiegati, con particolare attenzione alle caratteristiche della garanzia prestata dalla società veicolo e al complesso dei rapporti intercorrenti tra la banca emittente, le banche cedenti e la società veicolo. La struttura La struttura base dell operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite prevede che vengano realizzate le seguenti attività: Una banca (la Banca Cedente o Originator) trasferisce un insieme di asset aventi determinate caratteristiche ad un veicolo, formando un patrimonio segregato (cover pool); 206

209 La stessa banca cedente (qui come Banca Finanziatrice) eroga al veicolo un prestito subordinato finalizzato a finanziare il pagamento del prezzo di acquisto degli asset da parte del veicolo; La banca (la Banca Emittente) emette obbligazioni bancarie garantite supportate da una garanzia primaria, non condizionata e irrevocabile emessa dal veicolo ad esclusivo beneficio degli investitori detentori delle obbligazioni bancarie garantite e delle controparti di hedging coinvolte nella transazione. La garanzia è supportata da tutti gli asset ceduti al veicolo e che fanno parte del cover pool. Nell ambito del modello sopra descritto, il Gruppo UBI Banca ha avviato un programma di Obbligazioni Bancarie Garantite da dieci miliardi di euro di emissioni; la struttura che è stata adottata prevede peraltro che i portafogli che costituiscono il patrimonio separato della società veicolo siano ceduti da più Banche Originator (le Banche Cedenti) diverse dalla Banca Emittente. A tal fine è stata costituita un apposita società veicolo, UBI Finance S.r.l. che in qualità di garante delle emissioni fatte da UBI Banca ha assunto un portafoglio di mutui ipotecari residenziali ceduti dalle banche rete del Gruppo, partecipanti al programma sia come Banche Originator, che come Banche Finanziatrici. Il ruolo di Master Servicer, di Calculation Agent e Cash Manager dell operazione è svolto dalla Capogruppo, mentre quello di Paying Agent è svolto da Bank of New York (Luxembourg) S.A.; il Rappresentante degli Obbligazionisti è BNY Corporate Trustee Services Limited. UBI Banca ha poi delegato alle Banche Originator, in qualità di Sub-servicer, le attività di servicing correlate alla gestione degli incassi e dei rapporti con la clientela relativi al portafoglio ceduto da ciascun Originator; le banche cedenti svolgono inoltre anche il ruolo di controparti swap nei balance guarantee swap stipulati con la società veicolo al fine di normalizzare i flussi di cassa generati dal portafoglio mutui. Riportiamo di seguito una sintesi delle principali caratteristiche della struttura del Programma Covered Bond di UBI Banca: Asset Monitor Accensione Prestito Obbligazionario Coupon (fisso) annuale OBG Investitori OBG Raccolta da Emissione Garanzia Interessi Prestito Covered Bond Interessi sul Finanziamento Subordinato Obbligazionario Euribor + spread (mensile) Sellers Asset SWAP Interessi Cover Pool Accensione Finanziamento Subordinato Portafoglio mutui UBI Finance S.R.L. SPE Euribor + spread variabile (mensile) LIABILITY SWAPS Coupon (fisso) A). Obbligazioni Bancarie Garantite: UBI Banca emette obbligazioni bancarie garantite a valere sul Programma. B). Prestito Obbligazionario: per permettere la retrocessione alle banche Originator del funding raccolto sui mercati istituzionali con l emissione dei Covered Bond, è previsto che le Banche Cedenti abbiano la facoltà di emettere, nei limiti della propria quota di 207

210 partecipazione al Programma, prestiti obbligazionari e il diritto di richiederne la sottoscrizione da parte di UBI Banca. Tali prestiti obbligazionari avranno la medesima scadenza delle Obbligazioni Bancarie Garantite e remunerazione pari (o leggermente superiore) a quella prevista per le Obbligazioni Bancarie Garantite. C). Finanziamento Subordinato: le Banche Cedenti, per finanziare l acquisto dei mutui da parte della Società Veicolo, erogano a quest ultima dei prestiti subordinati; la remunerazione di tali finanziamenti subordinati è calcolata come Premium ovvero Extra-spread che sarà dato dall ammontare degli interessi incassati che rimane nei conti della Società Veicolo una volta dedotti gli importi previsti come prioritari nella cascata dei pagamenti, relativi ad esempio ai costi sostenuti dal veicolo, ai pagamenti alle controparti swap ed agli accantonamenti per reserve accounts. D). Swap a copertura di rischio di tasso: qualora l emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite sia a tasso fisso, UBI Banca provvede ad effettuare la copertura del rischio tasso, con la stipula di uno swap con controparti di mercato trasformando la sua esposizione a tasso variabile. Tale swap è al di fuori del perimetro del Programma ed è stipulato in ottica di gestione del rischio tasso in sede di ALM della Capogruppo. E). Asset Swap: vengono stipulati contratti di Asset Swap tra ciascuna Banca Cedente e la Società Veicolo, al fine di normalizzare i flussi finanziari che deriveranno alla Società Veicolo dall incasso delle rate interessi dei portafogli ceduti. Ognuno di questi swap avrà inizialmente un valore nozionale pari al valore del portafoglio ceduto ad UBI Finance da ciascun originator; tale valore nozionale sarà aggiustato mensilmente in decremento sulla base del tasso di decadimento del portafoglio ed in incremento delle eventuali integrazioni di nuovi mutui. La durata dello swap sarà commisurata alla scadenza del mutuo in ciascun portafoglio ceduto. Poiché le banche cedenti sono soggetti non dotati di rating proprio, e di conseguenza non rispetterebbero come controparti swap i criteri fissati dalle Agenzie di Rating per la valutazione del Programma, è stato previsto che UBI Banca garantirà i pagamenti tra le banche cedenti ed UBI Finance mediante la sottoscrizione di apposita garanzia. Lo swap comporterà la retrocessione, su base mensile, alle Banche Cedenti di quanto incassato in c/interessi sui crediti presenti in ciascun portafoglio (al netto dei costi della Società Veicolo e degli accantonamenti previsti come indicato dalla cascata dei pagamenti) a fronte del pagamento di una somma pari al rendimento del nozionale indicato ad un tasso Euribor + Spread. F). Liability swap: ad ogni emissione a tasso fisso sarà stipulato un contratto di Liability swap tra UBI Banca e UBI Finance, finalizzato a proteggere dal rischio di tasso, che potrebbe interessare i flussi ricevuti dalla Società Veicolo (compreso quanto derivante dall Asset Swap) e quanto dovuto dalla stessa Società Veicolo agli investitori (cedole a tasso fisso sulle Obbligazioni Bancarie Garantite) nel caso in cui si verifichi un evento di default di UBI Banca. La struttura dei liability swap prevede lo scambio di flussi tra UBI Banca e la Società Veicolo solo al verificarsi di un evento di default di UBI Banca oppure al momento dell assegnazione dello swap da UBI Banca ad altra controparte eligible. Sia l asset swap che il liability swap sono strutturati in modo tale da rispettare tutte le condizioni previste dalle Agenzie di Rating ed incorporano tutte le disposizioni standard previste dal mercato per il downgrade. G). Conti correnti: l Operazione prevede un articolata struttura di conti correnti sui quali sono appoggiati i flussi finanziari dell Operazione. Al riguardo sono aperti una serie di conti intestati alla Società Veicolo per ciascuna Banca Cedente ed in particolare: 208 Collection Account presso UBI Banca collegati a ciascuna Banca Cedente sui quali verranno accreditate le somme incassate, per interesse e capitale, sul portafogli di pertinenza di ciascun Originator, e, ove applicabile, degli altri assets ceduti alla Società Veicolo nel contesto del Programma (cd. Eligible Assets e Top-Up Assets); Interest Account presso Bank of New York Mellon, London Branch (fino al mese di novembre 2011 presso UBI Banca International, Lussemburgo) collegati a ciascuna Banca Cedente sul quale saranno trasferiti con cadenza giornaliera tutti gli importi

211 in linea interessi accreditati sui Collection Account nonché tutti gli importi pagati alla Società Veicolo dalle Controparti dei Contratti di Swap; Principal Account presso Bank of New York Mellon, London Branch (fino al mese di novembre 2011 presso UBI Banca International, Lussemburgo) collegati a ciascuna Banca Cedente, sul quale saranno trasferiti giornalmente tutti gli importi in linea capitale accreditati sui Collection Account; Reserve Fund Account, presso Bank of New York Mellon, London Branch (fino al mese di novembre 2011 presso UBI Banca International, Lussemburgo) sul quale vengono accreditati mensilmente i ratei di interesse maturati sulle Obbligazioni Bancarie Garantite emesse, a garanzia del pagamento delle cedole in corso; Expense Account, sul quale saranno versate mensilmente, a valere sui fondi disponibili in linea interessi e proporzionalmente alla quota di partecipazione al Programma di ogni Banca Cedente, le somme necessarie per le spese della Società Veicolo. I Test di Efficacia Su base mensile vengono eseguiti i test di efficacia, sia a livello complessivo che separatamente in relazione ai portafogli ceduti da ciascun Originator, per determinare la tenuta finanziaria del portafoglio di ciascuna banca. Come previsto dalla normativa, essendo il Programma multioriginator, caratterizzato da una cross-collateralization dei portafogli delle Banche Cedenti, l unico test valido per gli Investitori è il test di tenuta del portafoglio calcolato a livello complessivo, mentre i test calcolati a livello di singolo portafoglio servono per determinare la tenuta del portafoglio di pertinenza di ciascun cedente ai fini della crosscollateralization fra le diverse banche cedenti. In particolare: Il Nominal Value Test verifica se il Valore Nominale dei Crediti rimanenti nel portafoglio ceduto è maggiore del Valore Nominale delle Obbligazioni Bancarie Garantite emesse; al fine assicurare un adeguato livello di overcollateralization nel portafoglio, è disposto che mentre le Obbligazioni sono considerate al loro valore nominale, i crediti in portafoglio sono ponderati con riferimento al valore della relativa garanzia e l importo complessivo è ulteriormente ridotto di una c.d. Asset Percentage; Il Net Present Value Test verifica se il valore attuale dei Crediti rimanenti nel portafoglio è maggiore del valore attuale delle Obbligazioni Bancarie Garantite emesse; L Interest Cover Test verifica se gli interessi incassati e giacenti sui conti e i flussi di interessi da incassare, al netto dei costi del veicolo, sono maggiori degli interessi da riconoscere ai titolari delle Obbligazioni Bancarie Garantite; Amortisation Test (segue logiche analoghe al Nominal Value Test, ma viene fatto soltanto qualora UBI Banca dovesse subire un downgrade da parte delle Agenzie di Rating); Il Top-up Assets Test verifica se, prima del default di UBI Banca, l ammontare complessivo degli attivi integrativi e della liquidità non sia superiore al 15% del Valore Nominale dei Crediti rimanenti nel portafoglio ceduto, in conformità a quanto previsto dal Decreto MEF e dalle Istruzioni di Banca d Italia. Qualora tutti i test siano contemporaneamente rispettati, la Società Veicolo può procedere al pagamento di tutti gli attori del processo, ivi comprese le Banche Originator in qualità di prestatrici del Finanziamento Subordinato, secondo l ordine indicato nella cascata dei pagamenti. Diversamente, qualora i test non siano rispettati, la documentazione contrattuale prevede a carico del Gruppo UBI Banca un obbligo di integrazione della collateralization del portafoglio attraverso la cessione di nuovi mutui, ovvero di attivi integrativi. Il mancato rispetto dei test, una volta trascorso il termine concesso al Gruppo per procedere all integrazione, comporta il verificarsi di un inadempimento dell emittente (Issuer Event of Default) con conseguente azionamento della garanzia rilasciata da UBI Finance; in tal caso le Banche Originator riceverebbero i pagamenti a valere sul Finanziamento Subordinato solo dopo l avvenuto rimborso delle Obbligazioni Bancarie Garantite da parte della Società Veicolo, e nei limiti dei fondi residui. 209

212 Gli adeguamenti organizzativi e le procedure di controllo Nell ambito del processo di analisi organizzativa si è proceduto ad individuare quattro macro processi ai quali sono state assegnate le principali attività collegate al programma ed in particolare: 1. Rilevazione delle esigenze di liquidità ed approvazione dell operazione da parte degli organi competenti: tale macro-processo prevede che le ipotesi di emissione di obbligazioni bancarie garantite vengano valutate all interno del comitato finanza di UBI Banca ed approvate nelle loro linee di indirizzo dal Consiglio di Gestione. Successivamente, viene data informativa alle banche rete coinvolte che, sulla base delle indicazioni ricevute dalla Capogruppo, valutano l opportunità prospettata e l adesione all emissione. In questo contesto, viene identificato l Arranger che curerà l operazione, nonché attivate le strutture interne coinvolte. 2. Pianificazione e predisposizione dell operazione: tale macro-processo prevede che vengano verificati i criteri di estrazione e validati gli asset facenti parte del portafoglio a garanzia dell emissione interfacciandosi con le agenzie di rating e le società di revisione, realizzate le attività propedeutiche alla corretta segregazione patrimoniale del portafoglio e alla cessione al veicolo e predisposti tutti i contratti relativi all operazione da parte di strutture interne ed esterne alla banca. 3. Gestione dell operazione: tale macro-processo prevede che vengano aperti i conti correnti funzionali all operatività del veicolo, erogato il finanziamento subordinato, stipulati i contratti derivati tra banche rete e società veicolo, determinata la cascata dei pagamenti, effettuati i test di efficacia sul portafoglio, individuate le quote dei mutui destinate al reintegro del portafoglio a garanzia delle obbligazioni bancarie garantite; tali attività vengono realizzate su base continuativa. 4. Controlli previsti dalla normativa: tale macro-processo prevede l allocazione dei controlli interni ed esterni previsti dalla normativa in particolare per analizzare e monitorare i requisiti per garantire la qualità e l integrità degli attivi ceduti a garanzia del portafoglio, definire i test di efficacia e produrre i relativi report di sintesi, verificare il rispetto dei limiti relativi a cessione di attivi idonei, verificare la copertura dei rischi finanziari, verificare gli adempimenti da parte delle società cessionarie dagli obblighi derivanti dalla garanzia prestata, verificare gli schemi e le strutture contrattuali adottate, verificare la completezza dei controlli da effettuare da parte della Capogruppo. Vengono inoltre predisposti controlli esterni per attestare la conformità dei criteri di valutazione applicati dalla banca a quelli cui la stessa deve attenersi nella redazione del bilancio d esercizio, nonché garantire la regolarità dell operazione e l integrità della garanzia rilasciata per il rimborso delle obbligazioni bancarie garantite. L evoluzione del programma di Covered Bond UBI Banca Nell ambito del modello sopra descritto, il Gruppo UBI Banca, ha avviato il programma da dieci miliardi di emissioni di obbligazioni bancarie garantite nel luglio 2008 effettuando le prime cessioni di mutui da parte di due banche del Gruppo, Banco di Brescia e Banca Regionale Europea, per un valore complessivo, a tale data, di circa 2 miliardi di euro. Nel corso del mese di settembre 2009, con l assistenza di Barclays Capital in qualità di Arranger, la Banca ha realizzato la prima emissione pubblica di Covered Bond, per un miliardo di euro. Alla fine dell anno 2009 ha aderito al programma anche Banca Popolare di Bergamo, cedendo una quota del proprio portafoglio mutui, di ammontare pari a circa 1,3 miliardi di euro, al servizio della seconda emissione pubblica, sempre per un miliardo di euro, realizzata nel mese di dicembre. Di seguito si riportano le caratteristiche delle due emissioni: Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola UBI BANCA 3,625% CB due 23/09/ /09/ /09/ , ,00 UBI BANCA 4,000% CB due 16/12/ /12/ /12/ , ,00 210

213 In data 30 aprile 2010, in seguito alla sottoscrizione fra BEI Banca Europea degli Investimenti e Gruppo UBI di un Accordo Quadro finalizzato all erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine alle aziende, è stata fatta un apposita emissione, di carattere privato, interamente sottoscritta da BEI. Queste le caratteristiche dell emissione BEI: Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola (*) UBI BANCA TV CB due 23/09/ /04/ /04/ , ,52 (*) la cedola è semestrale a tasso variabile; l importo indicato si riferisce alla cedola in scadenza a fine aprile 2012 Nel mese di maggio 2010 sono entrati a far parte del Programma di Covered Bond anche il Banco di San Giorgio e Banca Popolare di Ancona, cedendo i propri attivi nella terza operazione di cessione che ha visto coinvolte anche le Banche Originator già partecipanti al Programma, inclusa la Banca Popolare di Bergamo. Con tale operazione, effettuata in data 1 maggio 2010, sono stati ceduti attivi per complessivi 2,7 miliardi di euro, di cui circa 760 milioni di euro relativi a mutui ceduti a Banca Popolare di Bergamo. In data 15 settembre 2010 è stata fatta una quarta emissione, pubblica, per un ulteriore miliardo, del quale riportiamo di seguito le caratteristiche: Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola UBI BANCA 3,375% CB due 15/09/ /09/ /09/ , ,00 Nel corso dell ultimo trimestre 2010 è stata completata l adesione al programma da parte delle banche rete, grazie alla cessione di propri portafogli di mutui ipotecari da parte di Banca Popolare Commercio ed Industria, Banca Carime, Banca di Valle Camonica e UBI Banca Private avvenuta in data 1 ottobre, per un ammontare complessivo di 2,4 miliardi. Sempre nel mese di ottobre, inoltre, è stata fatta un ulteriore emissione pubblica per 500 milioni di euro, di durata quinquennale, della quale riportiamo di seguito le principali caratteristiche: Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola UBI BANCA 3,125% CB due 18/10/ /10/ /10/ , ,00 Nel corso del primo trimestre del 2011, nei mesi di gennaio e febbraio, sono state fatte altre due emissioni pubbliche di Obbligazioni Bancarie Garantite, per complessivi 1,75 miliardi di euro, di cui riportiamo di seguito le caratteristiche: Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola UBI BANCA 5,250% CB due 28/01/ /01/ /01/ , ,00 UBI BANCA 4,500% CB due 22/02/ /02/ /02/ , ,00 Nel secondo trimestre 2011, in data primo maggio, è stata fatta una ulteriore cessione di attivi al servizio del Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite, a cui Banca Popolare di Bergamo ha partecipato congiuntamente con il Banco di Brescia, trasferendo alla Società Veicolo UBI Finance mutui già detenuti nel proprio attivo per circa 800 milioni di euro di debito residuo capitale a fronte dei complessivi 1,4 miliardi di euro ceduti. 211

214 Una successiva cessione è stata fatta in data 31 ottobre 2011 per complessivi 1,6 miliardi di euro di attivi; le banche partecipanti sono state in questo caso Banca Regionale Europea, Banca Popolare di Ancona e Banco di San Giorgio. Successivamente, nel mese di novembre 2011, in seguito alla sottoscrizione fra BEI Banca Europea degli Investimenti e Gruppo UBI di un ulteriore Accordo Quadro finalizzato all erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine alle aziende, è stata fatta una seconda emissione, di carattere privato, interamente sottoscritta da BEI; queste le caratteristiche dell emissione: Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola (*) UBI BANCA 3,125% CB due 18/11/ /11/ /11/ , ,56 (*) la cedola è semestrale a tasso variabile; l importo indicato si riferisce alla cedola in scadenza a fine maggio 2012 Tutte le obbligazioni sopra indicate hanno ricevuto, all emissione, il massimo rating da parte di Fitch (AAA) e di Moody s (Aaa). Alla data del 31 dicembre 2011, pertanto, fanno parte del programma Banco di Brescia, Banca Regionale Europea, Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banco di San Giorgio, Banca Popolare Commercio ed Industria, Banca Carime, Banca di Valle Camonica e UBI Banca Private. Il portafoglio complessivo a garanzia delle emissioni, che contabilmente è rimasto iscritto negli attivi di ciascuna banca cedente, ammonta a tale data, a più di 9,6 miliardi di euro di debito residuo capitale, di cui circa 2,4 miliardi originati da Banca Popolare di Bergamo. Nel corso dell esercizio 2011 il portafoglio di pertinenza di Banca Popolare di Bergamo ha generato incassi complessivi per circa 365 milioni di euro. Per l attività di subservicing le Banche Originator percepiscono un compenso, commisurato all entità del portafoglio gestito ed alla durata del periodo di servicing; tale compenso per Banca Popolare di Bergamo ammonta, per l esercizio 2011 a circa 798 mila euro. Per quanto riguarda gli aspetti correlati alla riduzione dei rating della Capogruppo (vedi quanto indicato in apertura di fascicolo e supra sub C.1) anche per il Programma di Covered Bond, la riduzione del rating ha comportato l attivarsi di ulteriori meccanismi di garanzia, quali ad esempio l aumento del livello di overcollateralization del portafoglio, la costituzione di depositi a garanzia quale marginazione dei contratti di swap in cui la Capogruppo o le banche Originator sono controparte e la sostituzione di UBI Banca International con Bank of New York Mellon quale account bank dell operazione. Inoltre, anche se il rating di un Programma di Covered Bond - proprio grazie alla particolare struttura di tali operazioni - non è immediatamente e direttamente correlato al livello di rating dell emittente, in seguito all ulteriore azione intrapresa da Fitch e Moody s nei primi mesi del 2012, anche il rating delle emissioni di Covered Bond in essere è stato ridotto all attuale livello di rating AA+ negative watch per Fitch e Aa2 per Moody s. * * * Per completezza d informazione, segnaliamo che in data 1 febbraio 2012 è stata perfezionata un ulteriore cessione di attivi a sostegno del Programma Covered Bond, per un ammontare di circa 1,2 miliardi di euro; le banche cedenti sono stati Banco di Brescia, Banca Popolare di Bergamo, UBI Banca Private e Banca Carime; il portafoglio ceduto da Banca Popolare di Bergamo in tale occasione è pari a circa 450 milioni di euro. In seguito, in data 22 febbraio 2012, sono state fatte tre ulteriori emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite, a tasso variabile, per 250 milioni di euro ciascuna, di cui si riportano di 212

215 seguito le caratteristiche. Tali obbligazioni sono state riacquistate dalla Capogruppo con la finalità di utilizzarle quali poste stanziabili in operazioni con la banca centrale. Denominazione Data di emissione Data di scadenza Valore nominale Cedola (*) UBI BANCA Floating CB due 17/02/ /02/ /02/ , ,83 UBI BANCA Floating CB due 18/02/ /02/ /02/ , ,67 UBI BANCA Floating CB due 19/02/ /02/ /02/ , ,17 (*) le cedole sono trimestrali a tasso variabile; l importo indicato si riferisce alle cedole in scadenza nel maggio 2012 Entrambe le emissioni hanno ricevuto rating AA+ da part di Fitch e Aa2 da parte di Moody s. D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO In merito alla misurazione del rischio di credito, il Gruppo UBI ha sviluppato un modello di Portfolio Credit Risk attraverso il motore di calcolo PCRE di Algorithmics: esso considera il rischio complessivo di un portafoglio di crediti modellizzando e catturando la componente derivante dalla correlazione dei default delle controparti, calcolando le perdite creditizie e il capitale a rischio di credito a livello di portafoglio. Il modello annovera, fra i vari input, le variabili di PD e LGD utilizzate per finalità di vigilanza. 213

216 Sezione 2 Rischi di mercato 2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali Ai fini della compilazione della presente sezione si considerano esclusivamente gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza, come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza sui rischi di mercato. Conseguentemente, sono escluse eventuali operazioni allocate in bilancio nel portafoglio di negoziazione ma non rientranti nell anzidetta definizione di vigilanza. Queste operazioni sono comprese nell informativa relativa al portafoglio bancario. In linea generale, la gestione dei rischi finanziari della Banca è accentrata nella Capogruppo attraverso la Macro Area Finanza. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Si veda il successivo paragrafo A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse. 214

217 Informazioni di natura quantitativa 1.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione Euro Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari - ( ) ( ) (2.966) Con titolo sottostante - (2.728) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati - (2.728) Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - ( ) ( ) (2.966) Opzioni - (546) (44) Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati - ( ) ( ) (3.429) Posizioni lunghe Posizioni corte

218 1.2 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione Dollaro USA Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari - (19.409) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - (19.409) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati - (19.409) Posizioni lunghe Posizioni corte

219 1.3 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione Yen Giappone Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari - (4.148) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - (4.148) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati - (4.148) Posizioni lunghe Posizioni corte

220 1.4 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione Sterlina Gran Bretagna Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari - (615) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - (615) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati - (615) Posizioni lunghe Posizioni corte

221 1.5 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione Franco Svizzera Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari - (39) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - (39) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati - (39) Posizioni lunghe Posizioni corte

222 1.6 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Altre valute di denominazione Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte

223 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione Atteso l importo irrilevante delle esposizioni in titoli di capitale ed indici azionari, si omette la trattazione della tabella. 3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività Il portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca Popolare di Bergamo è composto da derivati negoziati con la Capogruppo e con la propria Clientela. Si segnala che la Banca possiede attività finanziarie in derivati per 61,5 milioni di euro, compensate da passività finanziarie in derivati per 62,8 milioni di euro. 221

224 2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - Portafoglio bancario Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non compresi nel portafoglio di negoziazione di cui alla sezione 2.1. Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo Il rischio di tasso di interesse è definito come il rischio attuale o prospettico di una variazione del margine di interesse e del valore economico della Banca, a seguito di variazioni inattese dei tassi d interesse che impattano il portafoglio bancario. La misurazione, il monitoraggio ed il reporting dell esposizione al rischio tasso di interesse sono effettuati dall Area Risk Management della Capogruppo, che provvede su base mensile: ad effettuare analisi di sensitivity del valore economico (fair value risk) finalizzata alla misurazione della variazione del valore del patrimonio in scenari di shock paralleli della curva dei tassi di riferimento; ad effettuare, attraverso un analisi di gap statico (assumendo cioè che le posizioni siano costanti nel corso del periodo), un analisi di sensitivity del margine di interesse (cash flow risk), che si focalizza sulle variazioni reddituali su un orizzonte temporale di dodici mesi valutate in scenari di shock paralleli della curva dei tassi di riferimento. L analisi di sensitivity del valore economico include una stima degli impatti derivanti dal fenomeno di estinzione anticipata di mutui e prestiti, indipendentemente dalla presenza di opzioni di rimborso anticipato definite contrattualmente. La stima di variazione del margine include sia una stima dell effetto reinvestimento/rifinanziamento dei flussi in scadenza che l effetto legato alla elasticità e vischiosità delle poste a vista. I fattori di elasticità e ritardo nell adeguamento dei tassi contrattuali sono differenziati per segmento commerciale di classificazione della clientela. B. Attività di copertura del fair value Nel corso dell esercizio 2011 sono state poste in essere coperture specifiche e generiche tramite strumenti finanziari derivati al fine di ridurre l esposizione a variazioni avverse di fair value (fair value hedge) dovute al rischio di tasso di interesse. In particolare, hanno formato oggetto di copertura: i mutui Prefix (copertura generica) per circa 265 milioni di euro complessivi; emissioni obbligazionarie (copertura specifica) a tasso fisso per circa 2,7 miliardi di euro di nominale. I contratti derivati utilizzati sono del tipo Interest Rate Swap e cap. L attività di verifica dell efficacia delle coperture è svolta dall Area Risk Management della Capogruppo. Nel dettaglio, le verifiche di efficacia vengono effettuate secondo quanto previsto dai Principi Contabili Internazionali attraverso test prospettici all attivazione della copertura, cui seguono test retrospettivi svolti con cadenza mensile. C. Attività di copertura dei flussi finanziari Nel bilancio di Banca Popolare di Bergamo sono presenti gli effetti di relazioni di copertura di flussi finanziari in relazione alle sole emissioni di Certificati di Deposito in valuta giapponese (JPY), emissioni coperte da Domestic Currency Swap (DCS). 222

225 Informazioni di natura quantitativa 1.1 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione Euro Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari (86.707) ( ) ( ) ( ) ( ) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante (86.707) ( ) ( ) ( ) ( ) - - Opzioni ( ) - + Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati (86.707) ( ) ( ) ( ) ( ) - + Posizioni lunghe Posizioni corte

226 1.2 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione Dollaro USA Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari (254) (30.323) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante (254) (30.323) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati (254) (30.323) Posizioni lunghe Posizioni corte

227 1.3 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione Yen Giappone Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte

228 1.4 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione Sterlina Gran Bretagna Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte

229 1.5 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione Franco Svizzera Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari (18) Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante (18) Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati (18) Posizioni lunghe Posizioni corte

230 1.6 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Altre valute di denominazione Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte

231 Milioni 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l analisi di sensitività L esposizione al rischio di tasso di interesse di Banca Popolare di Bergamo, misurato attraverso la sensitivity analysis in uno scenario di shift parallelo della curva dei tassi pari a +100 b.p., si attesta a fine periodo, al lordo dell effetto derivante dal fenomeno relativo alle estinzioni anticipate, a -39 milioni di euro (-42 milioni di euro circa al 31 dicembre 2010). La misura di rischio, al netto dell impatto derivante dal fenomeno relativo alle estinzioni anticipate, si attesta a -21,5 milioni di euro (-23,1 milioni di euro al 31 dicembre 2010), pari allo 0,84% del Patrimonio di Vigilanza, a fronte della soglia - definita dalla Policy Rischi finanziari di Gruppo per Banca Popolare di Bergamo su tale indicatore - pari all 1% del Patrimonio di Vigilanza. L esposizione include circa -5,7 milioni di euro relativi ad interest rate swap firm commitment su emissioni obbligazionarie ancora in collocamento al 31 dicembre 2011 escluse dalle elaborazioni. Al netto di tale apporto l esposizione al rischio tasso di interesse si attesterebbe a -15,8 milioni di euro, pari allo 0,62% del Patrimonio di Vigilanza. La tabella sottostante riporta le misure di rischio rilevate nei periodi citati in uno scenario di variazione parallela dei tassi di riferimento pari a +200 b.p., coerentemente con quanto richiesto dalla normativa prudenziale, rapportate al patrimonio di vigilanza di fine periodo. Indicatori di rischiosità - media annua Dicembre Settembre shift parallelo di +200 bp sensitivity/patrimonio di vigilanza 1,68% 1,69% shift parallelo di +200 bp Indicatori di rischiosità - valori puntuali sensitivity/patrimonio di vigilanza 31 dicembre settembre ,39% 1,76% Al 31 dicembre 2011, l impatto sul margine di interesse, in ipotesi di shift della curva dei tassi di riferimento pari a +100 basis point, è pari a +59,7 milioni di euro, mentre in ipotesi di riduzione degli stessi (-100 b.p.) l impatto sul margine di interesse è stimato in -72,8 milioni di euro. Tali livelli di esposizione includono gli effetti della stima del profilo comportamentale delle poste a vista in termini di elasticità di trasferimento delle variazioni di tasso dai tassi di riferimento ai tassi interni, che in termini di ritardo temporale di recepimento delle variazioni stesse. Di seguito viene riportato il profilo dei capitali per data di repricing in input al modello interno per il calcolo dell esposizione al rischio tasso d interesse. Profilo del GAP di Periodo Sbilancio Attivo/Passivo Derivati di copertura Estinzioni Anticipate Gap Complessivo VISTA 1M 3M 6M 1Y 3Y 5Y 7Y 10Y 15Y 20Y Oltre Sbilancio Attivo/Passivo Derivati di copertura Estinzioni Anticipate Gap Complessivo

232 Nell ambito del portafoglio bancario, si individuano i seguenti sottoportafogli : Portafoglio AFS - Available for Sale: costituito da Titoli di Stato italiani. A titolo informativo si segnala che a fine dicembre il VaR complessivo del portafoglio bancario di Banca Popolare di Bergamo era pari a circa 16 migliaia di euro (13 migliaia al 30 giugno 2011) con un NAV pari a 20,1 milioni euro circa (20,6 milioni al 30 giugno 2011). 2.3 Rischio di cambio Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere su tutte le posizioni detenute dalla banca indipendentemente dal portafoglio di allocazione. Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Nell ambito delle analisi ALM svolte dall Area Risk Management della Capogruppo, l esposizione al rischio cambio viene determinata sulla base della metodologia proposta da Banca Italia ed è quantificata nell 8% della posizione netta aperta in cambi, nel caso in cui quest ultima sia superiore al 2 per cento del patrimonio di vigilanza. La posizione netta aperta in cambi è determinata: 1. calcolando la posizione netta in ciascuna valuta e in oro; 2. convertendo in euro le posizioni nette sulla base del tasso di cambio o del prezzo per l'oro; 3. sommando, separatamente, tutte le posizioni nette lunghe e tutte le posizioni nette corte. Il maggiore fra il totale delle posizioni nette lunghe e il totale delle posizioni nette corte costituisce la posizione netta aperta in cambi. B. Attività di copertura del rischio di cambio L operatività sui mercati dei cambi è svolta dalla Tesoreria di Gruppo che opera attraverso strumenti quali operazioni in cambio a termine, forex swap, Domestic Currency Swap e opzioni in cambi, ottimizzando il profilo dei rischi rivenienti dalle posizioni in valuta del Gruppo. In relazione a tale attività di copertura si rimanda anche a quanto riportato nel precedente paragrafo 2.2.c. Informazioni di natura quantitativa L esposizione al rischio di cambio, determinata sulla base della metodologia sopra descritta, risulta irrilevante alla data del 31 dicembre

233 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati Valute Voci DOLLARO USA STERLINA INGLESE DOLLARO CANADESE YEN GIAPPONESE FRANCO SVIZZERO ALTRE VALUTE A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari (19.177) (615) (39) - E.1 Opzioni E.1.1 Posizioni Lunghe E.1.2 Posizioni Corte E.1 Altri derivati (19.177) (615) (39) - E.1.1 Posizioni Lunghe E.1.2 Posizioni Corte Totale attività Totale passività Sbilancio (414) (3.685) Modelli interni e altre metodologie per l analisi di sensitività Si veda quanto riportato nella analoga parte relativa al rischio di tasso di interesse e di prezzo (sezione ). 231

234 2.4 Gli strumenti finanziari derivati A. DERIVATI FINANZIARI A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Attività sottostanti/tipologie derivati Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali 1. Titoli di debito e tassi d'interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale Valori medi

235 A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura Attività sottostanti/tipologie derivati Totale 31/12/2011 Totale 31/12/2010 Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali 1. Titoli di debito e tassi d'interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri Merci Altri sottostanti Totale Valori medi Si precisa che nel portafoglio bancario della Banca non sono presenti derivati non di copertura; pertanto si omette la pubblicazione della tabella A

236 A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti Portafogli/Tipologie derivati Fair value positivo Totale 31/12/2011 Fair value positivo Totale 31/12/2010 Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale

237 A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti Portafogli/Tipologie derivati Fair value negativo Totale 31/12/2011 Fair value negativo Totale 31/12/2010 Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri B. Portafoglio bancario - di copertura a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri C. Portafoglio bancario - altri derivati a) Opzioni b) Interest rate swap c) Cross currency swap d) Equity swap e) Forward f) Futures g) Altri Totale

238 A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1) Titoli di debito e tassi di interesse - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura Si precisa che nel portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca non sono presenti contratti derivati finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione; pertanto si omette la pubblicazione della tabella A

239 A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1) Titoli di debito e tassi di interesse - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Titoli di capitale e indici azionari - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Valute e oro - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura ) Altri valori - valore nozionale fair value positivo fair value negativo esposizione futura Si precisa che nel portafoglio bancario della Banca non sono presenti contratti derivati finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione; pertanto si omette la pubblicazione della tabella A

240 A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni Totale A) Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B) Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 31/12/ Totale 31/12/

241 Sezione 3 Rischio di liquidità Operazioni di auto cartolarizzazione Operazione UBI Finance 3 Come anticipato nella parte E Sezione Rischio di Credito C. Operazioni di cartolarizzazione e cessione delle attività, nel corso dell esercizio 2011 è stata perfezionata con l emissione dei titoli l operazione di cartolarizzazione UBI Finance 3, avviata nell ultimo trimestre del 2010 con la cessione, da parte di Banca Popolare di Bergamo alla società veicolo UBI Finance 3 S.r.l., di finanziamenti a piccole medie imprese, classificati in bonis. Queste le caratteristiche dei titoli emessi: Titoli di Classe A (Senior Tranches): nominale ,00 a tasso variabile, scadenza I titoli hanno ricevuto all emissione rating AAA da parte di Fitch e Aaa da parte di Moodys; attualmente sono dotati di rating A- (Fitch) e Aa3 (Moody s); Titoli di Classe B (Junior Tranches): nominale ,00, scadenza 2050, senza rating e con rendimento pari all additional return dell operazione, permettono all originator Banca Popolare di Bergamo di beneficiare dell excess spread dei portafogli sottostanti. In virtù delle clausole contrattuali e della durata del periodo di preammortamento del titolo Senior fino al 18 mese successivo all emissione, i titoli cartolarizzati non sono ancora stati rimborsati e pertanto il debito residuo al 31 dicembre 2011 corrisponde all intero valore nominale emesso. Tali titoli sono stati messi a disposizione della Capogruppo, tramite operazioni di pronti contro termine, per essere utilizzati come titoli stanziabili per le operazioni di rifinanziamento presso gli Istituti Centrali o sul MIC- Mercato Interbancario Collateralizzato. Contestualmente all emissione dei titoli la società veicolo ha sottoscritto con la banca Originator, con l intermediazione della Capogruppo, una serie di contratti di Interest Rate Swap al fine di mitigare il rischio di mismatching fra i tassi di rendimento del portafoglio cartolarizzato ed il rendimento delle obbligazioni emesse. Al fine di fornire un ulteriore forma di garanzia, inoltre, è stata concessa dalla Capogruppo alla società veicolo una linea di liquidità di 28 milioni di euro per permettere la copertura del pagamento degli interessi sui titoli in caso di temporanea interruzione degli incassi sul portafoglio cartolarizzato. In seguito agli eventi di downgrading che hanno interessato la Capogruppo, nel corso dell ultimo trimestre del 2011 tali somme sono state effettivamente erogate, depositandole sui conti detenuti dalla Società Veicolo presso Bank of New York; contestualmente la Banca ha proceduto ad erogare a favore della società veicolo un Finanziamento Subordinato di 50 milioni di euro volto a coprire i potenziali esborsi legati ad alcuni specifici rischi (c.d. rischio di set-off ). Per questi aspetti, ed in particolare per quanto riguarda le modifiche al rating della Capogruppo e dell operazione di cartolarizzazione UBI Finance 3, si fa rimando a quando indicato in Relazione sulla Gestione e nelle precedenti sezioni della Nota Integrativa. 239

242 Per completezza di informazione, nella tabella seguente si riporta la distribuzione del portafoglio (debito residuo capitale) per tipologia qualitativa dei crediti al 31 dicembre 2011: TIPOLOGIA DI CREDITI Debito residuo capitale Crediti Performing ,09 Ipotecari ,49 Garantiti (diversi da ipotecari) ,46 Non garantiti ,14 Crediti Delinquent ,99 Ipotecari ,02 Garantiti (diversi da ipotecari) ,95 Non garantiti ,02 COLLATERAL PORTFOLIO ,08 Crediti Defaulted ,93 Ipotecari ,07 Garantiti (diversi da ipotecari) ,76 Non garantiti ,10 TOTALE PORTAFOGLIO UBI FINANCE ,01 Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità o meno della Banca di far fronte alle proprie obbligazioni di pagamento e/o di raccogliere sul mercato fondi addizionali (funding liquidity risk), oppure alla possibilità che il valore di una eventuale liquidazione di alcune attività differisca significativamente dai correnti valori di mercato (asset liquidity risk). A livello consolidato ed individuale il rischio di liquidità è regolato nell ambito della policy dei Rischi Finanziari, che oltre alla definizione dei limiti di esposizione e delle relative soglie di early warning, declina anche le regole volte al perseguimento ed al mantenimento, mediante politiche di raccolta e impiego coordinate ed efficienti, dell equilibrio strutturale per le Banche Rete e le Società Prodotto. La policy ha infine l obiettivo di rendere omogenee, per tutte le società del Gruppo, sia le modalità di intervento che i criteri di identificazione delle condizioni economiche, individuando eventualmente a priori le specifiche eccezioni. I presidi del rischio di liquidità per conto delle Banche Rete sono accentrati presso la Capogruppo e competono: all Area Finanza ALMO e Funding (presidio di 1 livello) che provvede al monitoraggio giornaliero della liquidità e alla gestione del rischio nell ambito dei limiti definiti; all Area Risk Management (presidio di 2 livello), cui compete la misurazione degli indicatori sintetici di rischio e la verifica periodica del rispetto dei limiti Con particolare riferimento alla posizione in termini di equilibrio strutturale, il rischio di liquidità è monitorato principalmente attraverso un modello di liquidity gap in cui viene determinata l evoluzione temporale dei flussi di cassa netti, allo scopo di evidenziare eventuali criticità nelle condizioni di liquidità attesa. A livello individuale è stabilito un livello target di sostanziale equilibrio tra raccolta, valutata in base al grado di stabilità, e impieghi, valutati in base al grado di liquidabilità. 240

243 Informazioni di natura quantitativa 1.1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro Voci / Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Totale Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" (30) C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale (30) Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale (1.306) (99) Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi (86) Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

244 1.2 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Dollaro USA Voci / Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Totale Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" (19.409) (17.829) C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - (19.409) (19.177) - Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale (1) Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi (254) Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

245 1.3 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Yen Giappone Voci / Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Totale Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" 1 (4.147) (4.146) C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - (4.147) (4.147) - Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

246 1.4 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Sterlina Gran Bretagna Voci / Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Totale Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" - - (615) (615) C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - (615) (615) - Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

247 1.5 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Franco Svizzera Voci / Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Totale Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" - (18) (39) (39) C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - (39) (39) - Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - (18) Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

248 1.6 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie altre valute di denominazione Voci / Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Durata indeterminata Totale Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R A.4 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate

249 Sezione 4 Rischi operativi Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Per rischio operativo s intende il rischio di subire perdite derivanti dall inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia tra l altro le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. È compreso nella definizione il rischio legale, definito come il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi e regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie. È altresì compreso il rischio di non conformità (o rischio di compliance), definito come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative o in perdite finanziarie rilevanti in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). È escluso il rischio reputazionale, definito come il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza. È escluso il rischio strategico definito come il rischio connesso ad errate decisioni in materia di strategie di business o ad intempestività nel processo decisionale di adeguamento al mercato. Il rischio operativo è caratterizzato da relazioni di causa-effetto tali per cui, a fronte di uno o più fattori scatenanti, si genera l evento pregiudizievole, o effetto, cui è direttamente collegabile una perdita economica. Si definisce, pertanto, perdita operativa l insieme degli effetti economici negativi derivanti da eventi di natura operativa, rilevati nella contabilità aziendale e tali da avere impatto sul Conto Economico. Nell elaborazione della policy a presidio dei rischi operativi il Gruppo UBI Banca ha posto particolare attenzione al mantenimento di un adeguato profilo di rischio coerente con la propensione al rischio definita dall Alta Direzione. La policy di Gruppo prevede che i rischi operativi vengano identificati, misurati e monitorati nell ambito del complessivo processo di Operational Risk Management con i seguenti obiettivi: individuare le cause degli eventi pregiudizievoli che sono all origine delle perdite operative e, conseguentemente, incrementare la redditività aziendale e migliorare l efficienza della gestione, tramite l individuazione delle aree critiche, il loro monitoraggio e l ottimizzazione del sistema dei controlli; ottimizzare le politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio quali, ad esempio, quelle di assicurazione, alla luce dell entità e dell effettiva esposizione al rischio; ottimizzare l allocazione e l assorbimento patrimoniale del rischio operativo e le politiche di accantonamento in ottica di creazione del valore per gli azionisti; supportare il processo decisionale relativo all apertura di nuovi business, attività, prodotti e sistemi; sviluppare la cultura del rischio operativo a livello di Business Unit sensibilizzando tutta la struttura; rispondere alle richieste regolamentari del Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale di Vigilanza delle Banche e dei gruppi bancari. Alla luce del contesto regolamentare definito con la pubblicazione della Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 da parte di Banca d Italia la Banca adotta il metodo Standardizzato (TSA) per il calcolo del requisito patrimoniale sui Rischi Operativi ed ha avviato l iter di autorizzazione, da parte dell Autorità di Vigilanza, per l'utilizzo di un modello interno di tipo Avanzato (Advanced Measurement Approach - AMA) che dovrebbe concludersi entro il 17 giugno

250 Modello Organizzativo Il Modello Organizzativo a presidio dei Rischi Operativi si basa sulla combinazione di componenti, in funzione della responsabilità assegnata ed alla specifica posizione ricoperta nell organigramma, accentrate e decentrate coerenti con il modello di Gruppo federale, polifunzionale e integrato, nell ambito del quale la Capogruppo assume compiti di direzione, coordinamento e controllo, di presidio delle funzioni di business anche attraverso il supporto alle attività delle Banche Rete e delle Società Prodotto nei loro core-business, di fornitura di servizi comuni di supporto al business direttamente o attraverso società controllate. Il disegno di un assetto organizzativo differenziato è risultato funzione della dimensione e della complessità operativa di ciascuna entità componente il Gruppo: Capogruppo, Società di Servizi, Banche Commerciali, Società Prodotto. Le responsabilità, ciascuno per il proprio ambito di competenza, accentrate presso la Capogruppo sono attribuite al: Comitato Rischi Operativi: è l organo di indirizzo, governo e presidio del complessivo processo di gestione dei Rischi Operativi. La composizione, le regole di funzionamento e le attribuzioni sono disciplinate dal Regolamento Generale Aziendale; Servizio Rischi Operativi: in qualità di struttura responsabile del complessivo sistema di gestione dei Rischi Operativi è l unità a cui è demandata la progettazione, lo sviluppo e la manutenzione delle metodologie aziendali di rilevazione, misurazione, monitoraggio e verifica dell efficacia delle misure di mitigazione del rischio operativo e dei connessi sistemi di reporting. Ad esso sono inoltre demandati i compiti di indirizzo coordinamento e controllo del complessivo sistema di gestione a livello di Gruppo; Servizio Metodologie e Modelli: è l unità incaricata di effettuare il calcolo del Requisito Patrimoniale per le entità giuridiche che intendono adottare metodologie Avanzate secondo le istruzioni del validato dal Servizio di Validazione Modelli e Processi e dagli altri Enti ed Organi aziendali e non, di volta in volta, preposti. Tale Servizio opera di fatto in service per il Servizio Rischi Operativi; Servizio Validazione Modelli e Processi: in qualità di funzione indipendente da soggetti o unità coinvolti nello sviluppo dei sistemi di gestione e misurazione dei rischi ad essa sono demandate le attività di valutazione in modo continuativo della qualità del sistema di gestione dei rischi operativi e la loro rispondenza nel tempo alle prescrizioni normative, alle esigenze operative aziendali e all evoluzione del mercato di riferimento. In tali attività è compresa la verifica dell affidabilità del calcolo del requisito patrimoniale e l accertamento dell utilizzo del sistema di misurazione nell ambito dei processi decisionali e nella gestione dei rischi operativi (use test); Servizio Risk Policies: è l unità incaricata di redigere e di revisionare la Policy a presidio dei Rischi Operativi Gruppo UBI Banca. Interviene altresì nel processo di valutazione e stipula di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi operativi secondo le modalità dettagliate nell ambito del Regolamento di Insurance Risk Management. Per le componenti decentrate presso la Banca il modello organizzativo si articola su quattro livelli di responsabilità: Referente Rischi Operativi (RRO): è il responsabile, nell ambito della propria entità giuridica (Capogruppo/Banche Rete/Società prodotto), della realizzazione del complessivo framework per la gestione dei rischi operativi definito dalla policy di Gruppo e il rispettivo regolamento attuativo; Supporto Rischi Operativi Locale (SROL): riveste il ruolo principale di supporto al Referente Rischi Operativi per la realizzazione del complessivo processo di gestione dei rischi operativi per le entità di appartenenza. Per l entità giuridica di appartenenza, rappresenta inoltre l unità di supporto e di coordinamento dei Risk Champion e Risk Owner di riferimento per i ruoli coinvolti nel Sistema di Gestione dei Rischi Operativi; Risk Champion (RC): presidia operativamente lo svolgimento del processo di Gestione dei rischi operativi (LDC e SRA) ai fini della sua validazione complessiva, in 248

251 relazione alla propria area di business, coordinando e supportando i Risk Owner di riferimento. Supporta il processo di monitoraggio dei rischi e partecipa alla definizione ed attuazione delle strategie di mitigazione; Risk Owner (RO): ha il compito di riconoscere e segnalare gli eventi perdita (LDC) e/o potenziali riconducibili a fattori di rischio operativo (SRA) che si manifestano nel corso delle attività quotidiane. Partecipa all attuazione degli interventi correttivi e migliorativi comunicati dai livelli superiori e volti a ridurre il livello di esposizione al rischio. Sistemi di gestione, misurazione e controllo Il Sistema di Gestione dei Rischi Operativi del Gruppo è composto da: un processo decentrato di censimento delle perdite operative (Loss Data Collection) finalizzato alla rilevazione integrata e sistematica degli eventi dannosi accaduti che hanno comportato una perdita effettiva, una quasi perdita ( Near Miss ) o un evento profittevole. Le perdite operative rilevate sono periodicamente riconciliate con la contabilità ed aggiornate in tempo reale dai Risk Owner e/o Risk Champion tramite una procedura, disponibile sulla rete intranet del Gruppo, con evidenza separata dei recuperi eventualmente ottenuti, anche attraverso l attivazione di specifiche polizze assicurative; un processo strutturato di mappatura e valutazione degli scenari di rischio e dei fattori di contesto operativo e del sistema dei controlli interni rilevanti (Risk Assessment) insiti nelle aree di business del Gruppo, supportato da una procedura informatica per la sua gestione integrata, con l intento di fornire un autodiagnosi sull esposizione potenziale al rischio di perdite future, dell efficacia del sistema dei controlli e delle misure di mitigazione in essere; un data base delle perdite operative subite dal sistema italiano a partire dal Il Gruppo aderisce all iniziativa dell Osservatorio DIPO lanciata dall ABI in tema di rischi operativi per lo scambio dei dati di perdita di sistema sin dalla sua data di costituzione; un sistema di misurazione del capitale economico e regolamentare, per la determinazione dell assorbimento patrimoniale del rischio operativo per business unit tramite il metodo AMA e Standardizzato. La misurazione del rischio operativo mediante metodologia AMA è eseguita con un approccio di tipo Extreme Value Theory (EVT) in funzione di tutte le fonti informative viste nei tre punti precedenti (Perdite Operative rilevate internamente (LDC), valutazione dell esposizione potenziale al rischio (SRA) e perdite operative subite dal sistema italiano (DIPO). Reporting A supporto dell attività di monitoraggio dei rischi operativi è stato realizzato un sistema di reporting che fornisce le informazioni necessarie per la corretta gestione, misurazione e mitigazione dei livelli di rischio assunti dalla Banca. Tale sistema è articolato sui medesimi livelli di responsabilità previsti dal modello organizzativo per supportare i molteplici fabbisogni informativi insiti nel modello federale del Gruppo, con l obiettivo di garantire la standardizzazione dell informazione e consentire una regolare verifica dei rischi operativi assunti propedeutici alla definizione di strategie e di obiettivi di gestione coerenti con gli standard di rischio considerati accettabili. La reportistica per gli organi societari, l Alta Direzione della Capogruppo e delle principali Entità Giuridiche del Gruppo ed il Comitato Rischi Operativi, è periodicamente predisposta a livello centrale dal Servizio Rischi Operativi ed include, con gradi di dettaglio e frequenza temporale differenziati in base alle necessità, un analisi andamentale delle perdite interne e dei relativi recuperi corredata da un confronto con i dati esterni di sistema, i risultati della valutazione dell esposizione al rischio con l identificazione delle aree di vulnerabilità e la 249

252 descrizione delle azioni da intraprendere per la prevenzione e attenuazione del rischio e della rispettiva efficacia. Meccanismi di trasferimento del rischio La Banca ha stipulato adeguate polizze assicurative a copertura dei principali rischi operativi trasferibili tenendo conto dei requisiti richiesti dalla Normativa di Vigilanza Prudenziale (circ. 263/2006, Banca d Italia). Le polizze sono state stipulate da UBI Banca in nome proprio e per conto delle Banche Rete e Società Prodotto del Gruppo interessate. Rischio legale La Banca Popolare di Bergamo è coinvolta in una pluralità di procedimenti giudiziari di varia natura e di procedimenti legali originati dall ordinario svolgimento della propria attività. Per quanto non sia possibile prevederne con certezza l esito finale, si ritiene che l eventuale risultato sfavorevole di detti procedimenti non avrebbe, sia singolarmente che complessivamente, un effetto negativo rilevante sulla situazione finanziaria ed economica della Banca. A fronte delle richieste ricevute, la Banca ha ritenuto di appostare congrui stanziamenti in base ad una ricostruzione dei conteggi degli importi potenzialmente a rischio e tenendo conto della più consolidata giurisprudenza in merito. Tra i giudizi rilevanti di cui è parte la Banca, sono attualmente pendenti: 1. un azione di revocatoria fallimentare esercitata dalla Longoni Sport S.p.A. per un controvalore richiesto di Euro ; 2. un contenzioso relativo all'acquisto di covered warrants e di warrant Olivetti (questi ultimi a mezzo internet banking) per un controvalore complessivo di Euro In questo caso, la controparte, oltre a contestare la mancata informativa sui rischi derivanti dalle operazioni in covered, ha disconosciuto le firme apposte sulla contrattualistica prevista dalla normativa in materia di strumenti finanziari e sul capitale di riferimento. In merito a questa vicenda ed in seguito ad indagini svolte dall'auditing interno, non è emersa alcuna responsabilità della banca nell'esecuzione di dette operazioni. Successivamente, la controparte ha riconosciuto come proprie le sottoscrizioni prima disconosciute, ma ha proposto querela di falso sostenendo di aver firmato dei fogli in bianco, successivamente compilati abusivamente dalla banca. Il Tribunale ha fissato l udienza per la precisazione delle conclusioni per il prossimo 14 aprile. 3. Un contenzioso relativo a più vertenze riunite, per un controvalore complessivo di Euro riconducibili a opposizione a decreto, interessi anatocistici e risarcimento danni in seguito ad errato protesto assegni (causa interrotta in seguito a fallimento della controparte, successivamente revocato, e poi riassunta nei termini), per il quale si è in attesa dell emissione della sentenza. Per quanto attiene al contenzioso societario, non direttamente riconducibile allo svolgimento dell ordinaria attività, e al contenzioso fiscale si rimanda agli specifici paragrafi. Informazioni di natura quantitativa I grafici sotto riportati evidenziano che le principali fonti di manifestazione del rischio operativo per la Banca nel periodo gennaio 2008 dicembre 2011 sono Processi (23% delle frequenze e 64% del totale impatti rilevati) e Cause esterne (75% delle frequenze e 30% del totale impatti rilevati). Il risk driver Processi, tra le altre cose, include gli errori non intenzionali di esecuzione dei processi e la non corretta applicazione della normativa. Il risk driver Cause esterne, tra le 250

253 altre cose, include gli atti umani provocati da terzi e non direttamente controllabili dalla banca. Incidenza delle perdite operative per Risk Driver (rilevazione 01 gennaio dicembre 2011) 23,01% Numerosità degli eventi 1,56% 3,0% 6,1% 10,1% Numero Eventi Impatto economico 1,24% 29,81% 0,44% 80,8% 74,99% 64,07% 4,88% Cause esterne (Contesto Esterno) Persone (Fattore Umano) Processi Sistemi Nell ultimo esercizio le perdite operative risultano ancora concentrate nei fattori di rischio Processi (30% delle frequenze e 63% del totale impatti rilevati) e Cause esterne (67% delle frequenze e 36% del totale impatti rilevati). Incidenza delle perdite operative per Risk Driver (rilevazione 01 gennaio dicembre 2011) Numerosità degli eventi Impatto economico 30,03% 3,0% 2,56% 6,1% 10,1% Numero Eventi 1,07% 35,99% 80,8% 62,60% 0,32% 67,09% 0,34% Cause esterne (Contesto Esterno) Persone (Fattore Umano) Processi Sistemi Le tipologie di evento che nel periodo oggetto di analisi hanno evidenziato una maggiore concentrazione delle perdite operative sono Clientela, prodotti e prassi professionali (5% delle frequenze e 49% del totale impatti rilevati) e Frode esterna (68% delle frequenze e 24% del totale impatti rilevati). 251

254 Impatti totali Incidenza delle 2,37% perdite operative per tipologia di evento (rilevazione 01 gennaio dicembre 2011) 3,96% 1,97% 23,24% 68,00% 44,08% Numerosità degli 0,84% eventi 23,54% 0,32% Impatto economico 4,78% 1,20% 3,09% 1,52% 5,35% 24,02% 49,12% 5,03% 1,68% 18,10% 15,01% 2,79% Clientela, prodotti e prassi professionali Esecuzione, consegna e gestione dei processi Frode interna Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro Danni da eventi esterni Frode esterna Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi Nell ultimo esercizio le perdite operative risultano prevalentemente concentrate nelle tipologie di evento Clientela, prodotti e prassi professionali (9% delle frequenze e 50% del totale impatti rilevati), Frode esterna (56% delle frequenze e 27% del totale impatti rilevati). Incidenza delle perdite operative per tipologia di evento (rilevazione 01 gennaio dicembre 2011) Numerosità degli eventi 7,35% 9,27% 2,56% 2,56% 55,59% 7,35% 4,15% 9,27% 4,15% 21,09% 21,09% Numerosità degli eventi 27,08% Impatto economico 1,07% 4,69% 49,62% 55,59% 13,04% 4,50% Clientela, prodotti e prassi professionali Esecuzione, consegna e gestione dei processi Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi Danni da eventi esterni Frode esterna Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro Le perdite operative rilevate nell ultimo esercizio sono state soprattutto concentrate nelle linee di business Retail banking (76%) e Retail brokerage (15%). 252

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