Distribuzione gas naturale, strategie per gli enti locali.

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1 . Distribuzione gas naturale, strategie per gli enti locali. Dal D.Lgs. N.164/2000 ai ddl Lanzillotta e Bersani. Rimini, 30 marzo 2007 Bruno Tani

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3 IL D.Lgs. 164/2000 Decreto Letta Separazione societaria obbligatoria per l esercizio delle attività di distribuzione e vendita. Distribuzione: concessioni con durata massima di 12 anni e attribuibili esclusivamente mediante gara. Vendita: libera concorrenza dall 1 gennaio 2003.

4 IL D.Lgs. 164/2000 Decreto Letta Superamento di tutte le gestioni in economia Scadenza al 31/12/2005 per tutte le concessioni affidate senza gara. Possibili proroghe fino al 31/12/2010

5 Legge n. 239/04 (Marzano) Introduce alcune modifiche al Decreto Letta sulla attività di distribuzione gas Il periodo transitorio passa dal 31/12/05 al 31/12/07 Facoltà per i comuni di prorogare di 1 anno le concessioni per motivi di pubblico interesse E fatta salva la facoltà di riscatto anticipato anche nel periodo transitorio Il periodo transitorio non può andare oltre il 31/12/2012

6 Decreto legge n. 273 del 30/12/2005 denominato milleproroghe Il termine del periodo transitorio, originariamente fissato dal Decreto Letta al 31/12/2005, è ora prorogato al 31/12/2007; tale termine è automaticamente prolungato al 31/12/2009 in presenza di una delle condizioni di cui all art. 15, comma7 D.lgs. 164/2000; la scadenza degli affidamenti per la realizzazione delle reti ai sensi delle leggi 784/1980 e 266/1997, è prorogata al dodicesimo anno, decorrente o dalla data di entrata in vigore del decreto Letta o, se successiva, dalla data del decreto di approvazione delle risultanze finali.

7 Decreto legge n. 273 del 30/12/2005 denominato milleproroghe Sono state confermate le seguenti disposizioni: la facoltà di proroga di un anno, già prevista dalla legge Marzano in capo ai Comuni per ragioni di pubblico interesse la possibilità di riscatto anticipato durante il periodo transitorio, se prevista negli atti di affidamento;

8 Ddl Bersani Il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per..omissis..: Promuovere le aggregazioni territoriali delle attività di distribuzione gas, a vantaggio della riduzione dei costi di distribuzione, attraverso l identificazione, in base a criteri di efficienza, di bacini minimi di Utenza. Definire gli indicatori e i criteri in base ai quali valutare le offerte per il servizio di distribuzione gas naturale, tenendo conto dei principi di cui al comma 6 dell art.14 del D.Lgs.23/5/2000, n.164.

9 Ddl Bersani Le Deleghe riguardano poi altri importanti aspetti quali: Promuovere la sicurezza degli approvvigionamenti ed un corretto sviluppo della concorrenza sul mercato della vendita. Definire misure di compensazione territoriale.. Unbundling societario e funzionale per evitare barriere ai vari competitors Varie misure in tema di risparmio energetico: definizione obiettivi, controllo rendimenti impianti, incentivi per il solare, autoveicoli efficienti, eccetera.

10 Ddl Lanzillotta A.S. n. 772 Art. 1 FINALITA ED AMBITO DI APPLICAZIONE Obiettivo riordino normativa per l affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali. Gli Enti Locali devono individuare, oltre a quelli previsti dalla legge, le attività di interesse generale necessarie per la popolazione. I servizi pubblici devono essere regolati nei soli limiti necessari al conseguimento degli interessi generali.

11 Ddl Lanzillotta A.S. n. 772 Art. 2 DELEGA Delega al Governo di emanare uno o più D.Lgs. modificando anche l art.113 del T.U. 18/8/2000 n.267 nel rispetto dei seguenti principi: Obbligo della gara e proprietà pubblica delle reti. Gestione pubblica per i servizi idrici. In house solo in casi eccezionali. Affidamento diretto a società miste a maggioranza pubblica, solo in casi eccezionali, purchè il socio privato sia scelto con gara. Gli affidamenti diretti in essere non possono essere prorogati o rinnovati. Il regime di esclusiva deve essere limitato solo ai casi veramente indispensabili.

12 Ddl Lanzillotta A.S. n. 772 Art. 3 Obbligo di adozione della carta dei servizi Obbligo di effettuare indagini periodiche di customer satisfaction Obbligo di vigilanza anche da parte delle Autorità nazionali di regolazione.

13 Ddl Lanzillotta A.S. n. 772 PROBLEMI PER LA DISTRIBUZIONE GAS Il DDL si sovrappone col decreto D.Lgs. 164/2000 (Letta), l art. 113 del TUEL escludeva infatti la distribuzione gas La proprietà delle reti gas in molti casi è dei Concessionari per cui ci sarebbero ingenti oneri a carico del Comune qualora dovesse assumere la proprietà delle reti. Sulle modalità di affidamento è gia intervenuto il Letta prevedendo esclusivamente affidamenti tramite gara, l introduzione di altre forme di affidamento (in house) costituisce un arretramento rispetto al quadro normativo nazionale e comunitario. La carta dei servizi, per la distribuzione gas, è già ampiamente superata dalle delibere dell AEEG che prevedono numerosi obblighi a carico dei gestori con relativi rimborsi a favore dei Clienti e controlli da parte dell Autorità

14 Ddl Lanzillotta A.S. n. 772 PROPRIETA DELLE RETI GAS AI COMUNI? Quali risorse? Separazione fra chi decide gli investimenti e chi li effettua. Interesse del gestore alla buona conservazione impianti. Il gestore virtuoso è il proprietario.

15 Distribuzione gas prima La quasi totalità delle concessioni era data con affidamento diretto ad aziende controllate dall Ente locale o a Società private; La concorrenza era solo indiretta; La regolazione riguardava solo le tariffe (CIP MICA); Includeva l attività di vendita.

16 Distribuzione gas dopo Con il il D. Lgs. 164/00 è stato introdotto: Obbligo delle gare per l affidamento della gestione del servizio. Durata massima affidamenti di soli 12 anni (Unico caso in Europa). Disponibilità della rete attribuita agli Enti locali. Forte attività regolatoria da parte dell AEEG

17 Obiettivi liberallizzazione. Riduzione delle inefficenze. Incremento sicurezza e qualità. Riduzione costi. Libero accesso alle reti. Concorrenza.

18 Segmentazione nel 1998 per tipo di gestione Categoria giuridica Gestioni in economia Imprese pubbliche locali Imprese private Totale n. Esercenti Volumi Mmc Fonte: IEFE

19 Dinamica del numero di distributori. Forte spinta all aggregazione. Riduzione inefficenze. Anno Comuni serviti Numero esercenti Comuni per Esercente , , , , , Circa 15

20 Andamento costo della distribuzione Indice prezzi nominali Indice prezzi reali Incidenza % su costo totale gas 1 trimestre ,00 100,00 13,6 4 Trimestre ,4 86,7 10,7 Fonte: elaborazione dati AEEG

21 Durata delle concessioni gas Austria Francia Germania Irlanda Spagna Inghilterra Italia indeterminata anni 20 anni indeterminata indeterminata indeterminata 12 anni (E. Elettrica 30 anni) Fonte: IEFE

22 Criticità per la distribuzione gas(1) 380 Gestori sono ancora troppi vanno creati meccanismi per incentivare le aggregazioni in ambiti omogenei (Bersani); Le prime gare sono state quasi tutte anomale con offerte fuori mercato che finiranno per peggiorare la manutenzione e buona conservazione di impianti per loro natura pericolosi. Non dimentichiamo che l impianto di distribuzione (circa Km. In Italia) arriva in molti casi fino all interno delle abitazioni. 12 anni sono pochi

23 Criticità per la distribuzione gas(2) Gare a livello comunale e conseguente frammentazione del sistema. Operatori orientati a logiche opportunistiche di breve termine. Trasferimento personale uscente. Incertezza sulla parte patrimoniale e sull indennizzo al vecchio gestore. Contratti di servizio disomogenei. Offerte fuori mercato e basate principalmente su parametri economici. Mancanza di controlli post-aggiudicazione.

24 Criticità per la distribuzione gas(3) : 210 gare pubblicate per complessivi Clienti finali (solo 5 ex gestioni pubbliche). Frequenti contenziosi (circa 60%) su bandi aggiudicazioni scadenze e indennizzi sugli asset. Le gare si sovrappongono con la regolazione dell AEEG.

25 Obiettivi per la distribuzione gas (1) Aggregazione degli operatori per razionalizzare il sistema, più economie di scala, più facilità di controlli e benchmarking da parte dell AEEG che spinge verso modelli efficienti con regole e tariffe già definite (in questo modo ci sono benefici anche per il consumatore finale);

26 Obiettivi per la distribuzione gas (2) Le reti attualmente interconnesse non dovranno, in ogni caso, essere gestite da più operatori come invece può accadere col meccanismo attuale delle gare; Più sicurezza nella gestione degli impianti e di mantenimento della efficienza e potenzialità della infrastruttura (con le gare attuali c è il concreto pericolo di invecchiamento precoce degli impianti).

27 Obiettivi per la distribuzione gas (3) Possibilità per il gestore di fare investimenti di lungo termine sugli impianti e sulla efficienza energetica (certificati bianchi); Effettiva separazione funzionale e/o proprietaria della rete di distribuzione dalla attività liberalizzata della vendita e quindi più garanzie di neutralità e ulteriore spinta alla effettiva liberalizzazione.

28 Obiettivi per la distribuzione gas (4) Evitare l affollamento delle gare previsto per i prossimi anni. Redazione di un bando di gara tipo. La componente tariffaria della gestione deve essere completamente a disposizione del gestore stesso. L Ente Locale avrà diritto alla componente patrimoniale per la parte di impianto di sua proprietà.

29 Strumenti Incentivi appropriati per i Comuni ed i concessionari affinché le aggregazioni si facciano in tempi brevi.

30 Quali incentivi? (1) Gli incentivi fiscali sono comunque dannosi per l economia nazionale e non graditi alla UE; Incentivi economici per i Comuni che si aggregano per la gara. Incentivi quali proroga del transitorio prima dell obbligo di gara in caso di raggiungimento della dimensione minima stabilita sarebbero molto più efficaci.

31 Quali incentivi? (2) Ulteriori incentivi in termini di proroga delle concessioni potrebbero essere proposti per la quotazione presso borsa italiana (mercato expandi?); In caso di quotazione o proroga una quota del patrimonio potrebbe diventare di proprietà dei Comuni senza alcun pagamento da parte degli stessi.

32 Strategia per i Comuni Indagine sul grado di soddisfazione del Cliente con benchmarking su indagini nazionali. Verifica sul grado di penetrazione del servizio (Ampliamenti rete? Necessità di investimenti?). Verifica organizzazione Servizio Pronto. Intervento, Tempi di Intervento, Numero Verde. Verifica stato di manutenzione degli impianti.

33 Strategia per i Comuni Check up del contratto. Verifica proprietà asset. Verifica congruità canone. Verifica scadenza e proroghe di legge.

34 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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