Schede Paese. La Polonia di fronte alla crisi

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1 Area Studi e Ricerche ISDEE Osservatorio Economie reali e politiche per le imprese nei Paesi dell Europa centrale e sud-orientale Schede Paese La Polonia di fronte alla crisi 2 aggiornamento: Ottobre 2009

2 Contenuto La Polonia e la crisi...3 Osservatorio sulle misure anticrisi...5 Service and Documentation Centre for International Economic Cooperation Centro di Servizi e Documentazione per la Cooperazione Economica Internazionale Sede Legale Via Cadorna Gorizia T F informest@informest.it P.Iva REA Iscrizione Reg. Persone Giuridiche di Gorizia n.1 Sede di Area Studi e Ricerche ISDEE Corso Italia T F isdee@informest.it Sede Veneta Piazza Zanellato Padova T F sedepadova@informest.it

3 Area Studi e Ricerche ISDEE LA POLONIA E LA CRISI Come previsto dal FMI a fine 2008, nella prima metà del 2009 l influenza della crisi internazionale sull economia polacca è stata contenuta, sia dal punto di vista interno che esterno, soprattutto se paragonata alla situazione di altri paesi dell area. Infatti, nella difficile fase congiunturale, la Polonia, assieme alla Francia ed alla Norvegia, è il paese del continente che ha meno risentito della crisi. A conferma di questa considerazione preliminare, a fine settembre 2009 il FMI ha reso noto l aggiornamento delle previsioni di crescita dell economia polacca alzandola all 1%, rispetto allo 0,7% inizialmente previsto per il 2009 e al 2,2% rispetto all 1,5% per il 2010 (0,9% e 1,2%, rispettivamente, secondo le stime del governo polacco). Anche Moody s ha rivisto le proprie previsioni per la crescita economica della Polonia portandole al +0,5% dalle precedenti contrazioni dell 1,4% e al +1,5% nel I dati ufficiali dell Ufficio Statistico Centrale sul PIL dei primi 2 trimestri 2009 indicano una crescita dello 0,8% nel 1 trimestre e dell 1,1% nel 2 trimestre. In particolare, nel 2 trimestre quasi tutte le componenti di spesa del PIL hanno fatto segnare incoraggianti aumenti in termini reali. La componente maggiore, i consumi delle famiglie, ha segnato un aumento dell 1,5%, mentre i consumi pubblici sono cresciuti dello 0,9%. La forte contrazione complessiva delle importazioni dovuta alla debolezza della domanda interna ha reso negativo il contributo del commercio estero alla formazione del PIL del primo trimestre a causa della contrazione più marcata delle importazioni (-19,9%) rispetto a quello delle esportazioni (-13,9%). Anche la formazione lorda di capitali fissi ha registrato una dinamica caratterizzata da tassi di crescita dapprima decrescenti (1,1% nel 1 trimestre, contro 4,5% nell ultimo trimestre 2008) poi negativi nel 2 trimestre 2009 (-12%). Secondo alcune proiezioni tale andamento andrebbe imputato al rallentamento delle costruzioni (si veda di seguito) e ad una contrazione degli investimenti in macchinari nell industria. L apparato industriale del paese comincia a dare rassicuranti segnali di ripresa con una crescita della produzione industriale venduta del 15% a settembre 3

4 Area Studi e Ricerche ISDEE rispetto al mese precedente, grazie al contributo della farmaceutica e dell automobilistica. Infatti, a settembre questo secondo comparto ha registrato un aumento delle vendite del 18,6% rispetto al mese precedente (+1,7% nel periodo gennaio-settembre 2009, rispetto allo stesso periodo del 2008). Come accennato, le costruzioni hanno invece registrato un calo sia nell edilizia residenziale sia in quella non residenziale, parzialmente compensato dalle costruzioni per le grandi opere. L impatto della crisi sul sistema impresa polacco evidenzia invece che nei primi 9 mesi del 2009 il numero di società dichiarate in bancarotta è cresciuto del 56,8% rispetto allo stesso periodo Tuttavia, nel 3 trimestre il tasso di crescita delle bancarotte è diminuito a partire dal mese di giugno. In particolare nel 1 trimestre ci sono stati 126 casi, nel secondo 180 (+42,9%) e nel terzo 188 (+4,4%). In termini di numeri assoluti i settori maggiormente colpiti sono stati l industria manifatturiera (206 dichiarazioni di bancarotta), il commercio (137) e le costruzioni (57), mentre in termini di incremento i trasporti hanno registrato un aumento del fenomeno pari al 264% rispetto ai primi 9 mesi del 2008, i servizi immobiliari al 125% e la metallurgia al 113%. Le principali cause dei fallimenti sono state il crollo degli ordinativi, la svalutazione dello Zloty rispetto all Euro e la carenza di liquidità. Secondo gli analisti nazionali ed internazionali, i punti di maggior debolezza dell economia polacca sono invece costituiti dall aumento dei prezzi al consumo e dalla disoccupazione. Infatti, il tasso d inflazione è aumentato dal 3,0% a gennaio al 3,5% a giugno con crescite particolarmente significative in alcuni prodotti alimentari (carne), nella fornitura di elettricità, gas e acqua. Preoccupante è l aumento della disoccupazione che dal tasso del 9,5% registrato nel dicembre 2008 è salita al 10,9% a fine settembre Un ulteriore elemento di preoccupazione è dato dal deficit del bilancio statale che, a causa delle minori entrate fiscali dovute alla riduzione delle aliquote sui redditi delle persone fisiche e della crescita della spesa pubblica, dovrebbe salire alla fine del 2009 al 5,5% del PIL rispetto al 3,8% del Su questo aspetto l imminente scadenza elettorale (elezioni presidenziali del 2010) ha spinto i partiti 4

5 Area Studi e Ricerche ISDEE al governo in carica dall ottobre 2007 a non adottare misure restrittive che potessero creare malcontento nell elettorato. Tabella 1 Andamento mensile di alcuni macroindicatori 2009 (Var. % salvo indicaz. diversa) Gen Feb Mar Apr Mag Giu Media periodo PIL - - 0, ,1 Produzione industriale -4,9-4,3-10,0-10,1-9,3-8,3 Gennaio-Giugno -7,8 Occupati (.000) (*) Disoccupati (.000) Gennaio-Giugno Disoccupazione (tasso %) 10,4 10,9 11,1 10,9 10,7 10,6 Gennaio-Giugno 10,8 Esportazioni -16,2-11,9-3,3-5,0-4,8-3,1 Gennaio-Giugno -19,8 Importazioni -18,2-15,9-11,6-13,5-13,0-13,4 Gennaio-Giugno -13,3 Commercio al dettaglio 3,2 0,2 0,9 2,6 2,8 2,6 Gennaio-Giugno 2,1 Inflazione (%) 3,0 3,1 3,3 3,4 3,5 3,5 Gennaio-Giugno 3,3 (*) Esclusi occupati in entità con meno di 9 addetti Fonte: Ufficio Statistico Centrale - GUS La situazione del sistema bancario nazionale è invece solida a causa della sua specifica peculiarità, ovvero a causa del fatto che le principali banche del paese sono di proprietà occidentale, con la conseguenza che, nel momento di crisi, le case-madri hanno provveduto a sostenere le loro controllate. Si ricorda inoltre che in Polonia le banche non hanno investito in prodotti derivati. OSSERVATORIO SULLE MISURE ANTICRISI Come segnalato nel precedente rapporto di maggio, tra la fine del 2008 e l inizio del 2009 l esecutivo polacco aveva adottato nell ambito della Finanziaria 2009 e di uno specifico piano anticrisi (Piano per la Stabilità e lo Sviluppo) una serie di misure miranti a favorire la ripresa degli investimenti e a sostenere i consumatori. Al momento, è difficile, o meglio prematuro, stimare gli effetti che queste misure hanno avuto sullo stato di salute dell economia polacca. Tuttavia, vanno segnalate le adozioni di alcuni ulteriori provvedimenti di attuazione del piano 5

6 Area Studi e Ricerche ISDEE anticrisi e nuovi impegni delle istituzioni finanziarie comunitarie a supporto del Sistema Polonia. In particolare, a fine agosto 2009 il Ministero dell Economia ha deciso di stanziare 78 mln. di Zloty (circa 19 mln. ) per sostenere la rete di Centri di servizi agli investitori ed esportatori (COIE) in modo da migliorare i servizi di promozione e consulenza offerti alle aziende nazionali. Nello stesso periodo, il governo Tusk ha deciso di rilanciare le privatizzazioni e ha predisposto un piano che include la cessione di quote di partecipazione in circa 800 imprese per 7,4 mld. di Euro. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) ha messo a disposizione di Europejski Fundusz Leasingowy (EFL - la più grande società polacca di leasing con una quota di mercato del 12%) 70 mln. per far fronte alla crisi di liquidità e aiutare le piccole e medie imprese polacche a proseguire l'attività. Inoltre, la Banca europea degli investimenti (BEI) ha concesso un prestito di circa 150 mln. alla banca PKO BP per il finanziamento di progetti concernenti la tutela dell'ambiente, il risparmio energetico, le infrastrutture della sanità, dell'educazione, dei servizi e del turismo. 6

7 Osservatorio Economie reali e politiche per le imprese nei Paesi dell Europa centrale e sud-orientale Schede Paese La Polonia di fronte alla crisi Maggio 2009

8 Contenuto Il quadro e il progresso delle riforme...3 I vincoli ed i problemi strutturali: lo stato dell arte...5 La Polonia e la crisi...5 Osservatorio sulle misure anticrisi...7 Service and Documentation Centre for International Economic Cooperation Centro di Servizi e Documentazione per la Cooperazione Economica Internazionale Sede Legale Via Cadorna Gorizia T F informest@informest.it P.Iva REA Iscrizione Reg. Persone Giuridiche di Gorizia n.1 Sede di Area Studi e Ricerche ISDEE Corso Italia T F isdee@informest.it Sede Veneta Piazza Zanellato Padova T F sedepadova@informest.it

9 IL QUADRO E IL PROGRESSO DELLE RIFORME Il processo di transizione in Polonia è iniziato nel 1990 con l applicazione dell ambizioso Piano Balcerowicz, che si prefiggeva di associare un vigoroso programma di stabilizzazione, comportante l immediata liberalizzazione dei prezzi e del commercio estero, all avvio di un insieme di riforme strutturali da realizzarsi nell arco di alcuni anni. Dopo qualche anno il bilancio dell applicazione del Piano presentava senza dubbio degli aspetti positivi, come ad esempio la generale ripresa dell economia (si veda il paragrafo seguente), tuttavia i prezzi pagati per conseguirli erano stati molto pesanti in termini di costi sociali a carico dei ceti più deboli. Per questo motivo, le riforme istituzionali ed economiche degli anni seguenti hanno subìto un rallentamento, da parte sia dei governi di centro-sinistra che hanno posto l attenzione sul welfare, sia di quelli di centro-destra che hanno invece privilegiato il mantenimento del controllo statale sulle più grandi aziende di veri settori dell economia nazionale. Tabella 1 Comparazione livelli di progresso nei processi di riforma e Capacità di Governance Bulgaria Croazia Moldavia Polonia Rep. Ceca Romania Slovacchia Slovenia Serbia Ucraina Ungheria PECO-5 GP 4 3,33 3,00 3,33 4,00 3, , ,67 PP 4 4,33 4,00 4,33 4,33 3,67 4,33 4,33 3,67 4 4,33 4,33 GRI 2,67 3 2,00 3,67 3,33 2,67 3,67 3 2,33 2 3,67 3,47 LP 4,33 4 4,00 4,33 4,33 4,33 4, ,33 4,26 CC 4,33 4,33 4,33 4,33 4,33 4,33 4,33 4,33 3,67 4,33 4,33 4,33 PC 3 2,67 2,33 3,33 3,00 2,67 3,33 2,67 2 2,33 3,33 3,13 BI 3,67 4 3,00 3,67 4,00 3,33 3,67 3, ,73 NB 3 3 2,00 3,67 3,67 3, ,67 4 3,47 I 3 3 2,33 3,33 3,33 3, ,33 2,33 3,67 3,27 Tot. 3,56 3,52 3,00 3,78 3,81 3,44 3,74 3,41 2,85 3,07 3,96 3,74 G 2,44 1,89 0,93 2,59 2,82 2,05 2,71 3,21 1,74 1,16 2,9 3,75 Legenda: [Transition Report 2008] GP = Privatizzazioni su larga scala; PP = Privatizzazioni su piccola scala; GRI = Gestione e Ristrutturazioni Aziendali; LP = Liberalizzazione dei prezzi; CC = Commercio estero e sistema valutario; PC = Politica della concorrenza; BI = Riforma settore bancario e liberalizzazione tassi di interesse; NB = Mercati dei titoli e istituzioni finanziarie non bancarie; I = Riforma infrastrutture. [Nations in Transit 2008] G = Media di quattro indici riscalati per permettere la comparazione con gli indici precedenti: Governance nazionale; Governance locale; Quadro legislativo ed indipendenza della magistratura; Corruzione. Per la Repubblica Ceca i valori sono relativi al 2007 in quanto il paese non è presente nel Transition Report PECO-5: Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria. 3

10 Come nel caso degli altri paesi in transizione, a partire dal biennio , anche per la Polonia il progressivo ri-orientamento verso i mercati dell UE ed un rafforzamento degli scambi con gli altri PECO hanno permesso di recuperare la contrazione da economia in transizione. In particolare, il quadro economico di quel periodo evidenziava un tasso di crescita tra i più alti d Europa (a sua volta sospinto dall aumento della domanda interna e degli investimenti), il ruolo sempre più trainante del settore privato, la crescita dei salari ed il calo della disoccupazione. Tuttavia, parallelamente a questi segnali positivi erano presenti anche i sintomi di un economia in surriscaldamento, ovvero il costante peggioramento della bilancia commerciale e la ancora rilevante pressione inflazionistica, se pure in progressiva diminuzione. Nel biennio , il quadro macroeconomico peggiorava invece a causa della crisi nelle economie di diversi paesi dell UE (Germania in testa), della crisi nella Federazione Russa e del rafforzamento dello Zloty, con una forte penalizzazione delle esportazioni polacche e il conseguente ulteriore peggioramento della bilancia dei pagamenti correnti. Questa situazione si protraeva nel triennio successivo, peraltro caratterizzato anche dai complicati negoziati per l adesione della Polonia all UE. Ad adesione avvenuta (1 maggio 2004) la situazione economica della Polonia è risultata migliore rispetto agli anni precedenti, grazie ad un crescita del PIL sospinta principalmente dalla ripresa delle esportazioni e dagli effetti della riduzione dei tassi d interesse, che stimolano i consumi privati e, più marginalmente, gli investimenti. Agli effetti di questi fattori vanno aggiunti inoltre quelli derivanti dalla full membership all UE, che ha avuto due conseguenze positive: da un lato, con l avvicinarsi del 1 maggio 2004, i consumatori, temendo una forte crescita dei prezzi al consumo, hanno sensibilmente aumentato le scorte di beni di prima necessità e acquistato beni di consumo durevole stimolando la produzione nazionale; dall altro lato, con l adesione all UE, la Polonia è diventata beneficiaria di consistenti aiuti agricoli e regionali comunitari che, nel medio termine, dovrebbero consentire di migliorare la difficile situazione del comparto agricolo polacco e di ridurre le ampie disparità regionali tuttora esistenti nel Paese. 4

11 I VINCOLI ED I PROBLEMI STRUTTURALI: LO STATO DELL ARTE Negli ultimi anni l economia polacca ha tratto beneficio da cospicui investimenti sia nazionali che esteri, dal costante afflusso di fondi europei e dalla crescita della domanda interna, stimolata dalla riduzione della disoccupazione e dalla progressione dei salari reali. Tuttavia, il Sistema Polonia continua ad essere caratterizzato da alcuni fattori frenanti. A livello istituzionale, l instabilità, che ha caratterizzato negli ultimi 5 anni il quadro politico del paese, ha comportato ritardi nei processi di riforma così come nelle grandi privatizzazioni ed ha favorito l avvento al potere di partiti politici di matrice nazionalista ed anti-europea. Dal punto di vista economico, i maggiori problemi strutturali che da anni contraddistinguono il quadro polacco sono l ampiezza del deficit statale e quella del debito pubblico, dovute ad un oneroso sistema del welfare e ad un poco incisivo ricorso ai tagli di spesa pubblica, che complicano il raggiungimento a breve termine dei parametri di convergenza necessari per l adozione dell Euro. Un altro problema è costituito dall ampiezza del deficit commerciale e della bilancia dei pagamenti, che con il calo delle esportazioni in atto rischia di peggiorare ulteriormente, perché il parallelo calo delle importazioni, dovuto ad una domanda interna in diminuzione, non è al momento tale da compensare le perdite dell export. A livello strutturale vero e proprio, le disparità regionali all interno del territorio polacco continuano ad essere evidenti e non pare verosimile che il consistente afflusso di fondi comunitari sia in grado di mutare la situazione neppure nel medio termine. LA POLONIA E LA CRISI Nel biennio prima della crisi la Polonia si è presentata con un quadro macroeconomico generalmente positivo, in quanto la crescita del PIL è ritornata ai livelli della seconda metà degli anni 90. Tuttavia, a partire dalla seconda metà del 2008, ci sono stati i primi segnali di rallentamento dell economia nazionale con una 5

12 crescita del solo 3% nell ultimo trimestre 2008 (a fronte del 6,5% nello stesso periodo del 2007). In questa situazione, il Governo polacco ha rivisto le sue previsioni di crescita per il 2009, stimandole all 1,4% rispetto al 3,7% precedente. Le principali istituzioni internazionali prevedono però un rallentamento della crescita ben più accentuato (Commissione UE -1,4%; FMI -2,7%). La Polonia non è stata direttamente coinvolta nelle crisi dei principali istituti finanziari, in quanto le banche polacche godono di una posizione solida e non risultano esposte in operazioni ad alto rischio. E penalizzata invece dal rallentamento dell economia internazionale, con un calo delle esportazioni solo in parte compensato dall incremento di competitività derivante dal deprezzamento dello Zloty, che ulteriormente peggiora il deficit commerciale già ingente. Nel primo bimestre 2009 le esportazioni polacche sono diminuite del 24,8% rispetto allo stesso periodo 2007 a causa della recessione in Germania, che costituisce il principale paese di destinazione dell export polacco. Il calo dell export ha già ripercussioni negative sulla produzione industriale e sull occupazione: dal primo punto di vista infatti, nel primo trimestre 2009 si è registrato un calo del 10% della produzione industriale venduta rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre dal punto di vista occupazionale il tasso di disoccupazione a fine marzo 2009 è risalito all 11,2%, a fronte di un tasso dell 8,9% rilevato a settembre Anche i consumi privati (ovvero uno dei principali motori della crescita degli ultimi anni) stanno calando, in quanto la maggior parte degli istituti bancari ha introdotto condizioni più restrittive per la concessione di crediti al consumo o per l acquisto della casa. Inoltre, la quota relativamente elevata di prestiti ipotecari denominati in valuta estera costituisce un ulteriore freno ai consumi privati in questo periodo di marcata svalutazione monetaria. Tenendo conto del rallentamento dell'economia, il governo ha adottato una serie di misure espansionistiche (essenzialmente sgravi fiscali e un forte aumento degli investimenti pubblici) sia prima della crisi che dopo il manifestarsi dei suoi effetti. 6

13 Le misure fiscali pianificate incentiveranno la domanda aggregata a breve termine e rafforzeranno il lato dell'offerta dell'economia polacca nel lungo periodo. Per il 2009 la Commissione Europea prevede un peggioramento del disavanzo pubblico di circa 1 punto percentuale, al 3,5 % del PIL. In assenza di misure correttive, il disavanzo diminuirà solo in misura marginale nel In termini di criteri di convergenza in vista dell adozione dell Euro, prevista per il , i dati di bilancio prospettati dal programma polacco rischiano di essere meno buoni di quanto previsto. Le ipotesi sulla crescita del PIL conducono a una stima ottimistica di crescita delle entrate per l'intero periodo di riferimento del programma. Nel 2009 le previsioni relative alle entrate provenienti dalle imposte dirette, da fonti diverse dalle imposte, dai contributi sociali o dai redditi da proprietà sono ottimistiche. Lo scenario macro-economico del programma sembra basarsi sull'ipotesi che le misure di stimolo fiscale nel 2009 (riduzione dell'imposta sui redditi delle persone fisiche e forte aumento degli investimenti pubblici) possano essere molto efficaci nel favorire la crescita. Questo, tuttavia, potrebbe non realizzarsi completamente in quanto, se le famiglie a reddito elevato con elevata propensione al risparmio traggono i maggiori benefici dalla riforma fiscale, è possibile che gli investimenti siano utilizzati in misura insufficiente, come negli anni precedenti. Nel 2009, inoltre, determinate spese, come i trasferimenti sociali e i sussidi, potrebbero crescere più del previsto. Per gli ultimi anni del programma polacco di convergenza i limiti di spesa previsti sono soggetti a rischi in considerazione del ciclo elettorale e della mancanza di informazioni sulle misure concrete di applicazione. OSSERVATORIO SULLE MISURE ANTICRISI In Polonia le misure per superare la crisi sono contenute nel Piano per la Stabilità e lo Sviluppo, che da un lato contiene misure che attuano le disposizioni contenute nel bilancio statale 2009, dall altro contiene misure anti-crisi ad hoc stabilite successivamente. 7

14 Tabella 2 - Schema sintetico delle misure adottate Numero di misure Descrizione Ammontare impegni finanziari previsti Misure in favore della crescita degli investimenti Misure a sostegno dei consumatori Migliore accesso al credito per le imprese ±40 mld Zloty 2 - Rinforzo del sistema di garanzie e assicurazioni per le PMI 3 - Accelerazione degli investimenti cofinanziati dall UE 4 Aumento dei pagamenti anticipati rientranti nel FESR e del FSE da parte UE 5 Sostegno agli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile 1 - Introduzione di 2 scaglioni di imposta sul reddito delle persone fisiche ±20 mld Zloty ±16,8 mld Zloty ±3 mld Zloty ±1,5 mld Zloty ±8 mld Zloty 2 - Riforma dell IVA ±2 mld Zloty * Nota: la rilevazione è da intendersi in aggiornamento costante, mentre i dati sono riportati quando disponibili e/o stimabili exante. Per quanto riguarda le misure in favore del settore finanziario, l esecutivo ha previsto: il mantenimento della stabilità delle finanze pubbliche e del sistema finanziario che si traduce, da un lato, nel garantire un livello del deficit di bilancio a 18,2 miliardi di euro. come previsto dalla legge di bilancio dello Stato per il 2009, dall altro nel miglioramento del sistema delle garanzie sui depositi bancari e nell aumento della liquidità sul mercato interbancario. Riguardo le misure in favore del mantenimento della crescita economica sono previsti: l abbassamento del contributo di assicurazione pensionistica (dal 2008), l introduzione di sgravi fiscali per la formazione dei figli (dal 2008); la riduzione delle aliquote dell imposta sui redditi delle persone fisiche da 3 ( %) a 2 (18 e 32%). Per migliorare lo sfruttamento dei fondi delle politiche di coesione, il Piano prevede l eliminazione delle barriere che ostacolano gli investimenti cofinanziati dai Fondi Strutturali comunitari. In tal senso, l 11 ottobre 2008 è entrato in vigore l emendamento alla Legge sugli appalti pubblici che introduce condizioni di partecipazione più favorevoli soprattutto per le PMI. Il 7 novembre 2008 il Parlamento 8

15 ha approvato l emendamento alla normativa all attuazione dei fondi strutturali che dovrebbe migliorare la capacità di spesa dei fondi comunitari. Il 15 novembre 2008 è entrata invece in vigore la Legge che istituisce il Consiglio Generale per la Tutela Ambientale ed i corrispondenti organi regionali che costituiscono gli enti specializzati al rilascio degli EIA (Environmental Impact Assessment) per progetti ambientali. Nel novembre 2008 il Fondo Nazionale per la Tutela Ambientale e la Gestione delle Acque ha preparato 2 programmi volti ad offrire sostegno finanziario (crediti a lungo termine a tassi agevolati) ai beneficiari del Fondo di Coesione e ad attuare gli investimenti nel settore dell ambiente da parte delle autorità locali. Infine, il 21 novembre 2008 è stato adottato l Atto sulla partnership pubblico-privata allo scopo di ridurre le barriere amministrative che ostacolano gli investimenti che coinvolgono istituzioni pubbliche e imprese private. Per quanto riguarda le misure in favore delle imprese, l esecutivo ha adottato misure dirette a migliorare l accesso al credito tramite l innalzamento dei limiti per le garanzie. E stato predisposto un progetto di emendamento alla legge sulle imposte delle persone giuridiche, che prevede esenzioni fiscali per le imprese neo-costituite, che effettuano investimenti fino a 100mila (attualmente il limite è di 50mila ). Sono inoltre previsti: incentivi gli investimenti nelle telecomunicazioni e nelle infrastrutture (riducendo le attuali barriere amministrative e legali contenute nell Atto sulla Pianificazione Territoriale, nella Legge sulla Geodesia e Cartografia, nella Legge sulla Tutela Ambientale ed in quella sulle Costruzioni); la deducibilità dei costi sostenuti dalle imprese in Ricerca e Sviluppo, il supporto agli investimenti nelle risorse di energia rinnovabile tramite l erogazione di crediti concessi dal Fondo Nazionale per la Tutela Ambientale e la Gestione delle Acque. Le misure a sostegno delle famiglie prevedono invece la creazione di un Fondo di Riserva per la Solidarietà Sociale, finanziato dall aumento delle accise sulle bevande alcoliche e sulle autovetture con cilindrata superiore ai cm³ per l aiuto alle famiglie con reddito inferiore alla soglia di povertà, all infanzia in difficoltà ed alle persone non autosufficienti. 9

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