I conflitti armati non-internazionali 15 maggio 2012

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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FERRARA FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA CORSO DIRITTI UMANI E DIRITTO UMANITARIO NEI CONFLITTI ARMATI Anno accademico I conflitti armati non-internazionali 15 maggio 2012 Dott.ssa Luisa Vierucci Università degli Studi di Firenze luisa.vierucci@unifi.it

2 Schema della lezione I. La nozione di conflitto armato non- internazionale II. Le convergenze fra il DIU applicabile ai conflitti armati internazionali (CAI) e quello applicabile ai conflitti armati non-internazionali (CANI): cenni III. Le divergenze fra il DIU applicabile ai CAI e ai CANI IV. Case-study study ricapitolativo: il CANI in Libia

3 I. LA NOZIONE DI CONFLITTO ARMATO NON-INTERAZIONALE

4 A) Il quadro normativo Art. 3 comune CG Art. 3 comune CG Nel caso in cui un conflitto armato privo di carattere internazionale scoppiasse sul territorio di una delle Alte Parti contraenti, ciascuna delle Parti al conflitto è tenuta ad applicare almeno le disposizioni seguenti ( )

5 Art. 1 II Protocollo 1977 Ambito di applicazione materiale Il II Protocollo completa e sviluppa l art. 3 comune Si applica ai conflitti armati che: non rientrano nell art. 1 del I Protocollo 1977 e si svolgono sul territorio di un Alta Parte Contraente fra le sue forze armate e forze armate dissidenti o gruppi armati organizzati. NB: tali gruppi devono A) avere un comando responsabile B) esercitare su una parte del territorio un controllo qualificato (ossia tale da permettere operazioni militari prolungate e concertate e di applicare il Protocollo)

6 Limite di applicazione del II Protocollo 1977 Il Protocollo non si applica alle situazioni di disordini o tensioni interne, come le sommosse, gli atti isolati e sporadici di violenza ed altri atti analoghi che non sono considerati conflitti armati

7 Conflitto armato non-internazionale (CANI): differenza con tensioni o disordini interni (c.d. soglia minima) Quali sono i criteri per verificare se una situazione può caratterizzarsi come conflitto armato interno oppure come tensioni o disordini interni?

8 B) La prassi Interpretazione giurisprudenziale dell art. 3 comune: Il criterio applicato dalla Camera d appello dell ICTY per stabilire l esistenza di un conflitto armato ai sensi dell art. 3 comune consta di due elementi: 1) l intensità dello scontro armato 2) il livello di organizzazione raggiunto dalle parti a conflitto In un conflitto armato interno o misto, questi due criteri, che sono fra di sé strettamente connessi, sono da utilizzarsi allo scopo di distinguere un conflitto armato da meri atti di banditismo, insurrezioni non organizzate e di breve durata o attività terroriste che non sono soggette al DIU ICTY, Tadic, 1997

9 Fattori indicativi dell intensit intensità dello scontro armato (1/2)( il numero, la durata e l intensità dei singoli scontri; il tipo di armi e di equipaggiamento militare impiegato; il numero di munizioni utilizzate e il loro calibro; il numero di individui e la tipologia di unità che prendono parte ai combattimenti; il numero delle vittime e l entità dei danni materiali; il numero di civili costretti al lasciare il teatro dei combattimenti; il coinvolgimento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; la presenza di tentativi di mediazione internazionali; la stipulazione di accordi di cessate il fuoco ICTY, Haradinaj, 2008

10 Nel caso Boškoski, l ICTY individua un ulteriore fattore indicativo dell intensità dello scontro: il quadro giuridico posto in essere dal governo per far fronte all emergenza (ad es: dichiarazione di stato d emergenza)

11 Fattori indicativi dell organizzazione delle parti al conflitto (2/2( 2/2) La presenza di una struttura di comando La presenza di una struttura di comando La capacità del gruppo di condurre operazioni in maniera organizzata Le capacità in materia di logistica Il livello di disciplina del gruppo e la sua capacità di ottemperare agli obblighi previsti dall articolo 3 comune La rappresentatività del gruppo e la sua capacità di parlare con una sola voce

12 Nozione (consuetudinaria?) di conflitto armato Un conflitto armato esiste quando si ha il ricorso alla forza armata fra Stati oppure violenza armata protratta fra autorità governative e gruppi armati organizzati o fra tali gruppi all interno di uno Stato ICTY Tadic Decision, 2 Ottobre 1995

13 Art. 165 CPMG (2002) Per conflitto armato si intende il conflitto in cui una almeno delle parti fa uso militarmente organizzato e prolungato delle armi nei confronti di un altra per lo svolgimento di operazioni belliche.

14 In breve, gli elementi costitutivi di un CANI sono: Intensità della violenza armata e Livello di organizzazione delle parti al conflitto Pertanto: la determinazione dell intensit intensità di un conflitto e l organizzazione delle parti sono questioni di FATTO che devono essere decise alla luce delle prove presenti in ogni singola situazione ICTY, Limaj, 30 November 2005

15 Problema: CHI stabilisce se si è in presenza di un CANI?

16 II. LE CONVERGENZE FRA IL DIU APPLICABILE AI CAI E CANI: cenni

17 DIU tradizionale: : netta distinzione fra le regole applicabili nei CAI e quelle applicabili nei CANI NIAC IAC 95%

18 DIU contemporaneo: verso la convergenza fra CAI e CANI Ragioni storiche e logiche a fondamento della convergenza: Maggiore frequenza delle guerre civili rispetto al passato Carattere sempre più crudele e protratto dei CANI con importante coinvolgimento della popolazione civile Difficoltà da parte degli Stati terzi a mantenersi neutrali Sviluppo della dottrina dei diritti umani: l essere l umano è tale sia in un CAI che in un CANI (v.( slide successiva) ICTY, Tadic, 2 ott 1995

19 ICTY, Tadic, 2 ott 1995 Perché proteggere i civili dalla violenza bellica, o mettere al bando lo stupro, la tortura,, la distruzione diffusa di ospedali, chiese, musei o beni privati, così come vietare le armi che causano sofferenze inutili quando due Stati sovrani sono impegnati in una guerra, e non applicare gli stessi divieti quando la violenza armata è esplosa soltanto sul territorio di uno Stato sovrano? Se il diritto internazionale, pur ovviamente salvaguardando gli interessi legittimi degli Stati, deve occuparsi sempre di più della protezione degli esseri umani, è naturale che la suddetta dicotomia debba gradualmente perdere importanza.

20 Ragione pratica a fondamento della convergenza Esigenze legate all addestramento addestramento delle persone che parteciperanno direttamente alle ostilità: impossibile addestrarle in modo diverso in funzione della natura del conflitto nel quale andranno ad operare

21 Ambiti di operatività della convergenza (1/2) Principio di proporzionalità e precauzione Divieto di utilizzare mezzi e metodi di combattimento che causino mali superflui e sofferenze inutili Protezione dell ambiente naturale Trattamento e garanzie giudiziarie fondamentali spettanti alle persone private della libertà in ragione del conflitto Azioni di soccorso in favore della popolazione civile Le eccezioni rilevano ai fini della responsabilità penale internazionale

22 Ambiti di operatività della convergenza (2/2) Quid del principio di distinzione? Convergenza soltanto su: Nozione di obiettivo militare Protezione della popolazione civile dagli effetti degli attacchi Motivi della limitata convergenza sul principio di distinzione: nei CANI manca quel parametro di riferimento fondamentale costituito dalla distinzione fra combattenti e civili

23 III. LE DIVERGENZE FRA IL DIU APPLICABILE AI CAI E CANI

24 III. LE DIVERGENZE principali FRA IL DIU APPLICABILE AI CAI E CANI Assenza del regime dell occupatio bellica Assenza dello status giuridico di combattente (e persona protetta) Criminalizzazione di alcune condotte solo in CAI (Statuto della Corte Penale Internazionale)

25 Assenza del regime dell occupatio bellica Prassi: i gruppi armati organizzati adottano atti normativi e creano tribunali nel territorio da essi controllato

26 Assenza dello status giuridico di combattente e persona protetta Nei CANI sono individuabili quattro tipi di attori: 1. Le forze armate di uno Stato 2. I gruppi armati organizzati (ivi incluse le forze armate dissidenti) 3. I civili (innocenti) 4. I civili che prendono parte diretta alle ostilità

27 1. Le forze armate dello Stato Ai sensi del Protocollo II, la nozione di FFAA include non soltanto gli attori che così si qualificano ai sensi del diritto interno ma anche chiunque assuma in fatto le funzioni tipiche delle FFA (guardie nazionali, forze di polizia, etc) Sono considerate parte al conflitto (v Protocollo II) Ad esse si applica il DIU/CANI (art. 3 comune o Protocollo II, a seconda del tipo di CANI, più il DIU consuetudinario)

28 2. I gruppi armati organizzati Quanto ai gruppi armati organizzati, il Diritto Internazionale attribuisce uno status giuridico soltanto a: 1. Movimenti di Liberazione Nazionale (MLN): : categoria ben definita dal diritto internazionale 2. Movimenti insurrezionali: gruppi armati organizzati che si presentino, sul piano delle relazioni esterne, come relativamente indipendenti (godono di un elevato livello di organizzazione e controllo del territorio) Il DIU attribuisce uno status giudico anche a: 3. Gruppi armati organizzati che non controllano il territorio (art. 3 comune CG) 4. Gruppi armati organizzati con controllo qualificato del territorio (Protocollo II 1977)

29 Il DIU applicabile ai gruppi armati organizzati 1. Movimenti di Liberazione Nazionale DIU/CAI 2. Movimenti insurrezionali DIU/CANI NB: Se i movimenti insurrezionali ottengono il riconoscimento di belligeranza (MAI) DIU/CAI 3. Gruppi armati organizzati: DIU/CANI (art. 3 comune CG) 4. Gruppi armati organizzati con controllo del territorio: DIU/CANI (Protocollo II 1977)

30 Per i membri delle FFAA dello stato e dei gruppi armati organizzati, il DIU non prevede uno status giuridico preciso no status PdG Tuttavia, il DIU attribuisce certe garanzie ai singoli membri: 1) Se catturati, hanno diritto alla protezione ex art. 3 comune o ex Protocollo II, a seconda del DIU applicabile 2) Sono sempre oggetto di attacco in quanto considerati svolgere una continous combat function (= integrazione duratura nel gruppo)

31 3. I civili (innocenti) Si possono definire come civili tutti coloro che non sono nén membri delle FFAA dello Stato nén membri dei gruppi armati organizzati. Sono destinatari di norme fondamentali ( considerazioni elementari di umanità à ): ad es., divieto di attacco, trattamento di umanità, divieto di discriminazione.

32 4. I civili che partecipano direttamente alle ostilità Sono equiparabili ai membri dei gruppi armati organizzati, oppure ai civili innocenti? La risposta dipende dal tipo di approccio privilegiato: 1) MEMBERSHIP APPROACH La parte al conflitto è SEMPRE un obiettivo legittimo indipendentemente dal fatto della DPO PROBLEMA: PROVA DELL APPARTENENZA AD UNA PARTE AL CONFLITTO 2) CONDUCT-BASED APPROACH (preferito dal CICR) Tutti coloro che PDO sono obiettivi legittimi, indipendentemente dall appartenenza appartenenza ad un gruppo armato, ma soltanto per la durata della a PDO PROBLEMA: QUALI ATTI COSTITUISCONO DPO?

33 Studio CICR 2009 sugli elementi della partecipazione diretta alle ostilità (conduct conduct-based approach)

34 Tipo di attività ritenuta una forma di Partecipazione DIRETTA alle Ostilità Avere con sé armi (anche non visibili) e andare/tornare dal luogo dell atto ostile Raccogliere informazioni nell area delle operazioni Fornire trasporto ad una parte al conflitto vs la zona delle ostilità Mettere in funzione armi che saranno usate da una parte al conflitto

35 Tipo di attività ritenuta una forma di partecipazione INDIRETTA alle ostilità Vendere cibo o medicine ad un parte al conflitto Fare propaganda a favore di una parte Fornire sostegno (logistico, finanziario) ad una parte

36 QUID DELLA C.D. ZONA GRIGIA FRA PARTECIPAZIONE DIRETTA E INDIRETTA DIRETTA E INDIRETTA?

37 Esame caso per caso (zona grigia) Informazioni e contesto: One cannot automatically attack anyone who might appear dubious (pr precauzione) Utilizzo del mezzo meno nocivo (ricorso alla forza SOLO SE non è possibile ricorrere ad un mezzo meno nocivo (arresto), perché si rischia di violare il pr di distinzione (pr proporzionalità) Indagine indipendente sull identificazione dell obiettivo e le circostanze dell attacco

38 In breve I membri delle FFA o dei gruppi armati organizzati, nonché i civili che prendono parte diretta alle ostilità : a) sono assimilati al combattente per ciò che riguarda la suscettibilità all attacco attacco E AL CONTEMPO b) sono assimilati al civile per ciò che riguarda la sottoponibilità a processo per il mero fatto di avere preso le armi

39 cosa mostra la prassi recente Un trattamento analogo a quello tipico dei CAI (status?), seppure limitato all insindacabilit insindacabilità dei legittimi atti di guerra, sta emergendo nei CANI in virtù della concessione della AMNISTIA a beneficio di coloro che hanno combattuto nel rispetto del DIU (no crimini di guerra, crimini contro l umanitl umanità o atti di genocidio) NB: art. 6(5) Protocollo II su amnistia

40 LINAS MARCOUSSIS Agreement between the Ivorian political forces, 24 January 2003 The government of National Reconciliation will take the necessary steps to ensure the release and amnesty of all military personnel detained on charges of threatening State security and will extend the benefit of these measures to soldiers living in exile. The amnesty law will under no circumstances mean that those having committed serious violations of human rights and international humanitarian law will go unpunished

41 Naivasha (Sudan) 31/12/04 Implementation of ceasefire agreement and security arrangements, between Gov Sudan and SPLA 1.8. The Parties shall commit themselves to immediate release of prisoners of war (POWs) and as a gesture of national reconciliation release any other persons detained as a result of the war upon the endorsement of the Comprehensive Peace Agreement

42 IV. CASE-STUDY STUDY RICAPITOLATIVO: IL CONFLITTO ARMATO IN LIBIA (2011)

43 A partire da quale data siamo in presenza di un CANI in Libia? Quali fattori indicativi dell esistenza esistenza di un CANI sono particolarmente significativi?

44 Consiglio di Sicurezza - Ris (26 feb 2011) Il CdS, agendo in virtù del Capitolo VII della Carta, Esorta le autorità libiche ad: a) ) Agire nei limiti e nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario e consentire un immediato accesso ad osservatori internazionali dei diritti umani; b) ) Assicurare la salvaguardia dei cittadini stranieri e dei loro beni e facilitare la partenza di coloro che desiderano lasciare il paese; c) ) Assicurare il passaggio sicuro di scorte umanitarie e materiale sanitario così come del personale e delle agenzie umanitarie nel paese; d) ) Eliminare immediatamente le restrizioni per tutti i mezzi di comunicazione.

45 Consiglio di Sicurezza Risoluzione 1973 (17 marzo 2011) Il Consiglio di Sicurezza, Deplorando la mancata osservanza della Risoluzione 1970 da parte della Libia, Esprimendo grave preoccupazione per il peggioramento della situazione, l escalation di violenze e le pesanti perdite civili, Condannando la violazione massiccia e sistematica dei diritti umani, incluse le detenzioni arbitrarie, le sparizioni forzate, la tortura e le esecuzioni ecuzioni sommarie, Condannando inoltre gli atti di violenza e intimidazione commessi i dalle autorità Libiche contro i professionisti dei media e esortando queste autorit orità a rispettare gli obblighi su di esse incombenti in base al diritto internazionale umanitario come delineato nella risoluzione 1738 (2006), Considerando che gli attacchi diffusi e sistematici che si stanno o attualmente compiendo in Libia contro la popolazione civile potrebbero costituire tuire crimini contro l umanità, Richiamando la condanna della Lega degli Stati Arabi, dell Unione Africana e del Segretario generale dell Organizzazione della Conferenza Islamica per le gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario che sono state commesse in Libia,

46 Ris (segue) Agendo in virtù del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite: Richiede che si arrivi al più presto ad un cessate il fuoco e alla fine delle violenze e di tutti gli attacchi e gli abusi contro i civili; Richiede che le autorità libiche osservino gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compresi il Diritto Internazionale Umanitario,, i diritti umani e i diritti dei rifugiati e prendano tutte le misure per proteggere i civili e venire incontro ai loro bisogni assicurando un rapido e libero passaggio dell assistenza umanitaria;

47 A quali regole erano vincolate le forze armate di Gheddafi durante i bombardamenti contro il CNT? E i rivoltosi prima che si organizzassero nel CNT? E dopo?

48 Il codice di condotta degli insorti contro il governo di Gheddafi

49 Rules on targeting and the use of violence ONLY target Qadhafi forces and others using force against you. Permissible targets include fighters, buildings, facilities and means of transportation being used or could be used for a military purpose. DO NOT allow persons who are less than 18 years of age to fight, even if they have volunteered to do so. AVOID as far as possible any effect on civilians of an attack against Qadhafi forces. DO NOT target fighters who are surrendering or are no longer fighting. DO NOT target civilians or places where there are only civilians. DO NOT target medical personnel, facilities, transports or equipment. These may be searched if you need to verify they are genuine, but REMEMBER that medical personnel are allowed by law to carry small arms to protect their patients. DO NOT target religious personnel. DO NOT target UN / ICRC / Red Crescent personnel or facilities. DO NOT harm cultural, educational and religious buildings and historic sites unless Qadhafi forces are using them for hostile purposes, and such harm is absolutely necessary. Only use the Red Crescent symbol to indicate medical personnel, facilities and transport and under direction of the competent authorities. REMEMBER! FIGHT ONLY FIGHTERS. ATTACK ONLY MILITARY TARGETS. SPARE CIVILIANS.

50 I figli di Gheddafi, nonché Gheddafi stesso, erano legittimi obiettivi degli attacchi del CNT? E della NATO?

51 Terminato il conflitto armato, è applicabile l amnistia per i lealisti pro-gheddafi Gheddafi? E se avesse vinto Gheddafi, i membri del CNT avrebbero avuto diritto all amnistia? amnistia? In caso affermativo, per quali tipo di atti è applicabile l amnistia? l

52 In conclusione Il quadro giuridico relativo ai CANI è mutato profondamente negli ultimi 20 anni, soprattutto grazie all apporto apporto della giurisprudenza (diritto internazionale penale). La giurisprudenza ha affinato la nozione di CANI. La prassi indica una convergenza pressoché compiuta fra il DIU applicabile ai CAI e CANI in tutti i settori ad eccezione dell occupatio bellica e dello status di combattente e persona protetta. Tuttavia si ravvisa la tendenza all equiparazione dei membri dei gruppi armati organizzati, che abbiano combattuto nel rispetto del DIU, con il trattamento dei PdG.

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