Fabio Del Bravo Modena, 18 settembre 2008

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1 IL MERCATO INTERNAZIONALE DEL LATTE E DEI DERIVATI Fabio Del Bravo Modena, 18 settembre 2008

2 L INTERVENTO Lo Lo stato del settore nazionale: alcune valutazioni generali I I mercati internazionali: tendenze recenti e sviluppi a breve Il Il sistema produttivo nazionale alle prese con il il nuovo contesto competitivo: quali opportunità e quali rischi

3 1 Lo stato del settore nazionale: alcune valutazioni generali

4 IL PESO DEL COMPARTO L incidenza del settore lattiero caseario sull agricoltura e sull industria AGRICOLTURA: valore ai prezzi di base 4,3 miliardi di euro INDUSTRIA: valore della produzione 14,3 miliardi di euro latte vaccino e bufalino 9% latte ovicaprino 1% altre produzioni alimentari 87% altri prodotti zootecnici 22% altri prodotti agricoli 68% lattierocaseario 13%

5 GLI ANNI DIFFICILI DELL AGRICOLTURA Il processo di concentrazione del settore 75% 59% 57% 52% 38% 39% 24% 19% 22% 9% 5% 2% Aziende Produzione Aziende Produzione 1996/ / t/anno 100, t/anno oltre t/anno L agricoltura L agricoltura nazionale nazionale è è stata stata sottoposta sottoposta ad ad una una pressione pressione tale tale da da rendere rendere necessario necessario l avvio l avvio di di un un processo processo di di adeguamento, adeguamento, strutturazione strutturazione e e concentrazione. concentrazione. Quest ultimo, Quest ultimo, pur pur non non potendo potendo ritenersi ritenersi concluso, concluso, ha ha comunque comunque inciso inciso profondamente profondamente sull organizzazione sull organizzazione del del settore settore modificando modificando gli gli assetti assetti soprattutto soprattutto in in alcuni alcuni comparti. comparti.

6 LA STRUTTURA DEI COSTI DELLA FASE AGRICOLA Gli Gli allevamenti allevamenti nazionali nazionali presentano presentano dei dei vincoli vincoli strutturali strutturali (natura (natura del del territorio, territorio, frammentazione frammentazione della della proprietà, proprietà, ecc.) ecc.) che che determinano determinano una una minore minore competitività competitività in in termini termini di di costi costi di di produzione produzione rispetto rispetto agli agli altri altri paesi paesi europei europei 60 Ricavi e costi di produzione del latte ( /100 kg) - IVA eslcusa ITA - Latte ITA - Belgio Germania Spagna Francia Olanda Regno Unito alim. Parmigiano Alimenti Macchine e fabbricati (amm.to, manutenz.) Carburanti Costo del capitale (fondiario e agrario) Costo del lavoro Altri costi Ricavi totali Fonte: elaborazione Ismea-CRPA su dati EDF

7 I FLUSSI LUNGO LA FILERA produzione tot. Export di latte sfuso e semilavorati import di latte sfuso 88,1% 0,4% 10,9% disponibilità 100% import di cagliate 1,4% 10,2% fresco 2,1% 77,6% 20,3% autoconsumo e imp. industriale alim. umana reimpieghi aziendali 0,3% 77,4% altri prodotti formaggi 10,1% UHT Fonte: Ismea su dati Istat e stime proprie 38,8% 38,6% formaggi DOP altri formaggi

8 LA LOTTA TRA COSTI E RICAVI DELL AZIENDA AGRICOLA Crescita dei costi maggiore dei prezzi alla produzione In trend di medio periodo è quello di un deterioramento della ragione di scambio e quindi della redditività della fase a monte della filiera. Nel 2008 la redditività della fase agricola si deteriora ulteriormente a causa di un livello sostenuto di crescita dei costi di produzione, più che proporzionale rispetto a quello registrato per i prezzi all origine. Indice Ism ea della ragione di scam bio della fase agricola (2000=100) 140,0 130,0 120,0 110,0 Nel secondo trimestre 2008, i costi si sono stabilizzati, mentre i prezzi all origine, pur mantenendo livelli sostenuti, hanno mostrato un lieve ridimensionamento 100,0 90,0 80,0 gen-05 mag-05 set-05 gen-06 mag-06 set-06 gen-07 mag-07 set-07 gen-08 mag-08 indice dei prezzi mezzi corr. allev. bovini e bufalini indice dei prezzi alla produzione latte e derivati ragione di scambio

9 LA STRUTTURA INDUSTRIALE Ripartizione unità locali operanti nella produzione di formaggi 89,3% 88,9% 68,7% 69,1% 31,3% 30,9% 10,7% 11,1% Numero Produzione Numero Produzione < t di prodotto > di prodotto La La pressione pressione cui cui è è stata stata sottoposta sottoposta l industria l industria di di trasformazione trasformazione degli degli ultimi ultimi anni anni anche anche a a causa causa del del basso basso prezzo prezzo delle delle materie materie prime prime - - non non è è stata stata sufficiente sufficiente a a generare generare un un processo processo di di selezione selezione e e crescita. crescita. Un Un contesto contesto di di allineamento allineamento verso verso l alto l alto del del prezzo prezzo della della materia materia prima prima potrebbe potrebbe scombinare scombinare gli gli equilibri equilibri consolidati consolidati

10 LA REDDITIVITÀ Indici di bilancio delle imprese industriali Il campione di imprese dell industria composto da 59 società di capitali e 75 e cooperative dell industria di trasformazione 34 società a ciclo lungo (8 di capitali e 26 cooperative) localizzate esclusivamente in Emilia Romagna 100 società a ciclo medio (51 di capitali e 49 cooperative) localizzate prevalentemente nel Nord Est, Nord Ovest e Sardegna Fatturato superiore ai 40 milioni di euro Fatturato compreso tra 7 e 40 milioni di euro caratterizzato da un fatturato medio pari a circa 24 milioni di euro contro una media dell industria agroalimentare pari a 9 milioni di euro Fatturato compreso tra 1 e 7 milioni di euro Fatturato inferiore a 1 milione di euro

11 LA REDDITIVITÀ Indici di bilancio delle imprese industriali L industria: calo di redditività e forte esposizione Ciclo medio Ciclo lungo Capitali Ricavi (milioni di euro) Roe -1,51-9,44-0,28 1,48 1,00 0,30 Rapp. di Indebitamento 4,51 4,45 4,39 4,99 3,85 3,30 Cooperative Ricavi (milioni di euro) Prezzo di riparto latte (Euro/kg) 0,359 0,335 0,334 0,377 0,360 0,369 Rapp. di Indebitamento 0,64 0,69 0,67 0,58 0,62 0,59 Anticipi conferimenti (%) 59,9 66,5 64,5 22,5 28,1 26,2 Roe in netto calo nel 2005 ed in ripresa nel 2006 Roe in netto calo nel triennio Indebitamento molto elevato ma in miglioramento Prezzo di riparto in aumento nel 2006 per il latte conferito Il rapporto di indebitamento si riduce nel 2006: le cooperative riducono gli anticipi per conferimenti e incrementano il debito residuo verso i soci, parte integrante delle fonti proprie di finanziamento

12 2 I mercati internazionali: tendenze recenti e sviluppi a breve

13 I DESTINI DEL MERCATO INTERNAZIONALE Come impattano sul settore nazionale attraverso le importazioni 48% nel complesso (in equivalente latte) 27% formaggi Dipendenza dall estero del settore lattiero caseario nazionale 33% burro 13% latte alimentare 12% latte in cisterna

14 MATERIE PRIME AGRICOLE I motivi alla base delle recenti fluttuazioni internazionali Scarsa offerta a causa di: riduzione delle superfici investite Scarsa offerta a causa di: Svalutazione US$ FATTORI STRUTTURALI Crescita quantitativa della domanda bassa profittabilità delle produzioni crescita economica dei PVS modifica modelli di consumo dei PVS riduzione delle rese medie riduzione degli stock FATTORI CONGIUNTURALI Crescita prezzo del petrolio andamento climatico sfavorevole politiche disincentivanti paesi esportatori maggiore disponibilità finanziaria dei paesi produttori di petrolio crescita quantitativa della domanda Attività speculativa crescita quantitativa della domanda sviluppo domanda no food aumento dei costi di produzione

15 LA SINTESI DELLA DINAMICA DEI MERCATI LATTIERO CASEARI FAO Food Commodity Price Index ( = 100) % gen-01 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05 gen-06 gen-07 gen gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Fonte: elaborazione su dati FAO

16 LA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE I principali paesi esportatori nel mondo. ieri BURRO Nuova Zelanda 38% Altri 34% FORMAGGI UE-27 31% Altri 28% Stati Uniti 3% Aus tralia 7% UE-27 24% Ucraina 3% Stati Uniti 5% Australia 11% Nuova Zelanda 16% Altri 66% LSP Nuova Zelanda 11% Altri 28% LIP Nuova Zelanda 36% Ucraina 2% India 2% UE-27 5% Australia 6% Stati Uniti 8% Cina 3% Argentina 5% Aus tralia 7% UE-27 21% Fonte: elaborazione su dati USDA (2007)

17 LA COMPETIZIONE INTERNAZIONALE I principali paesi importatori nel mondo ieri BURRO Russia 27% UE-27 18% Altri 25% FORMAGGI Russia 22% Giappone 19% Altri 35% Egitto 10% Mess ico 10% Messico 8% UE-27 9% Stati Uniti 17% LSP Algeria 8% Russia 7% Cina 6% Altri 24% Altri 22% LIP Algeria 39% Filippine 15% Messico 18% Fonte: elaborazione su dati USDA (2007) Indonesia 22% Taiwan 8% Messico 8% Filippine 10% Cina 13%

18 LE DINAMICHE ESPORTATIVE IN ATTO (1) LIP: export 1 sem 08 e var% stesso periodo ,3% ,3% 000 di t LSP: export 1 sem 08 e var% stesso periodo ,4% ,1% 18,01% Argentina Australia Nuova Zelanda UE di t ,5% -19,1% -9,6% ,7% Argentina Australia Nuova Zelanda Stati Uniti UE-27 Fonte: elaborazione CLAL su dati GTIS

19 LE DINAMICHE ESPORTATIVE IN ATTO (2) Burro: export 1 sem 08 e var% stesso periodo ,4% di t ,4% --53,0% Formaggi: export 1 sem 08 e var% stesso periodo ,1% -34,7% Argentina Australia Nuova Zelanda Stati Uniti UE di t ,9% -21,7% 79,9% -9,6% 89,9% ,1% 240,5% 0 Argentina Australia Brasile Nuova Zelanda Stati Uniti Ucraina UE-27 Fonte: elaborazione CLAL su dati GTIS

20 I PREZZI INTERNAZIONALI DEL LATTE SCREMATO IN POLVERE Germania Oceania USA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set euro/tonnellata

21 I PREZZI INTERNAZIONALI DEL BURRO Germania Oceania USA gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic gen feb mar apr mag giu lug ago set euro/tonnellata

22 LE CONSEGNE DI LATTE NELLA UE tonnellate gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

23 3 Il sistema produttivo nazionale alle prese con il nuovo contesto competitivo: quali opportunità e quali rischi

24 LE PERFORMANCE DEI FORMAGGI ITALIANI ALL ESTERO (1) Un Un mercato che che vale vale il il 10% 10% delle delle esportazioni comunitarie La La competitività dei dei prodotti italiani italiani sui sui mercati esteri esteri non non si si gioca gioca sul sul fattore fattore prezzo prezzo ma ma sulla sulla leva leva della della qualità qualitàe della della differenziazione 50% var. % volumi ('07/03) 40% 30% 20% 10% 0% -10% Germ ania 21% Paesi Bassi 17% Italia 10% Francia 19% Danim arca 8% Irlanda 3% Belgio 4% -20% -20% -10% 0% 10% 20% 30% var. % prezzi ('07/03) Fonte:elaborazione ISMEA su dati Eurostat

25 QUALCHE CONSIDERAZIONE A livello nazionale Il settore ha intrapreso un percorso (probabilmente non concluso né sufficiente) di trasformazione strutturale a livello agricolo cui non ha corrisposto un analogo rafforzamento a livello industriale In considerazione del buon posizionamento dei prodotti italiani, il mercato interno ma, soprattutto, quello internazionale garantisce opportunità di sviluppo a patto che il sistema si muova in direzione delle nuove tendenze della domanda e delle esigenze del mercato La debolezza della filiera, sembra ripercuotersi sulla incapacità di fare sistema da parte del settore e, quindi, di intraprendere azioni tali da consentire il rafforzamento del buon posizionamento dei prodotti nazionali e l adeguamento di un modello che, allo stato, appare piuttosto fragile ed eccessivamente esposto al cambiamento, il cui rafforzamento competitivo deve passare attraverso: - la sua modernizzazione nel rispetto e reale valorizzazione dei plus caratterizzanti; - la creazione di sistema, in un contesto in cui qualità, connotazione e tipicità rischiano di essere sempre meno peculiarità nazionali.

26 QUALCHE CONSIDERAZIONE A livello internazionale sul breve periodo Offerta Domanda Scambi commerciali Estrema volatilità della produzione di materia prima a livello mondiale con performance legate a fattori prevalentemente esogeni al settore (prezzo cereali, cambi valute, clima, blocchi commerciali, ecc.) Domanda comunitaria in crescita soprattutto per quanto concerne i formaggi, anche nei paesi di recente ingresso. Crescita della domanda di prodotti in molti paesi in via di sviluppo. Estrema volatilità della domanda a causa di fattori esogeni (prezzo del petrolio, crescita economica, cambi valute) Rimodulazione dell assetto tradizionale dei principali player mondiali, con l emergere di nuovi attori (Bielorussia, Ucraina) e consolidamento della posizione USA che sta godendo dei vantaggi del dollaro debole

27 QUALCHE CONSIDERAZIONE A livello internazionale sul lungo periodo Il tasso di crescita della domanda mondiale di prodotti agricoli si sta gradualmente ridimensionando (dal 2,4% annuo del periodo al 2% del periodo al 1,4% del periodo stime FAO): la qualità sostituirà la quantità? È ragionevole attendersi che lo sviluppo economico in alcuni dei PVS non vada di pari passo con la loro capacità di produrre cibo con conseguente crescita della loro dipendenza dalle importazioni. Tale tendenza potrebbe essere particolarmente marcata per i prodotti zootecnici garantendo crescita del mercato mondiale Sostanziale mutamento delle forze in gioco sulla domanda alimentare visto che i cinesi che, dal 2000, hanno un livello medio della razione alimentare giornaliera pari a kcal, ridimensioneranno il loro tasso di crescita. Sarà l India, ancora indietro in termini alimentari, a contrassegnare il futuro ma con le caratteristiche culturali della propria dieta orientata prevalentemente ai prodotti vegetali Fino a questa settimana si riteneva che, nonostante la crisi finanziaria in atto e i prezzi elevati delle materie prime, a livello mondiale si sarebbe confermata una buona crescita del PIL mondiale anche per i prossimi anni soprattutto per l apporto dei nuovi attori internazionali. Sarà ancora così?

28 ALCUNE POSSIBILI AREE D INTERVENTO Il segmento DOP: la misura dell intensità propulsiva che il segmento delle produzioni DOP sarà in grado di offrire al settore dipenderà dalle modalità organizzative che esso saprà darsi da qui al prossimo futuro. Anche la politica dovrebbe affrontare questo aspetto optando per scelte in grado di ammodernare ed adeguare le figure di governance del segmento. Posizionamento dei prodotti: vantare un nome o la provenienza italiana sarà sempre meno sufficiente a garantire la collocazione sul mercato a prezzi premium. Cura del marchio, della marca e sviluppo della cultura del posizionamento sui mercati nazionali e, soprattutto, internazionali diverranno elementi fondamentali per il futuro sviluppo del settore. Costi di produzione: la struttura dei costi sia della fase agricola sia della fase industriale appare allineata su livelli di difficile sostenibilità, specie nel contesto di elevata competizione che si prospetta. Forme organizzative evolute, condivisione di azioni e attività come acquisti, promozione, marketing appaiono un livello minino organizzativo da raggiungere a breve da appaiare a normali processi di crescita dimensionale. Formazione del management: volatilità dei mercati, ampliamento dell orizzonte commerciale, aggressività commerciale di imprese nazionali e straniere, sono solo alcuni degli aspetti la cui gestione richiederà ulteriore affinamento delle competenze del management aziendale ed adeguati strumenti formativi ed informativi.

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