ANNO XXVI - NUMERO 10 OTTObre 2011

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1 Acquacoltura ANNO XXVI - NUMERO 10 OTTObre 2011 organo ufficiale dell associazione piscicoltori italiani PUBBLICAZIONE MENSILE DI PROBLEMI TECNICI ECONOMICI SINDACALI DEGLI ALLEVATORI ITTICI Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Verona - Sede: Via del Perlar, 37/a VERONA Tel. 045/ Aut. Trib. di VR n. 961 del Stampa Cierre Grafica s.c.a r.l. - Caselle di Sommacampagna (VR) - Direttore Responsabile: Antonio Trincanato 2011 Associato all Unione Stampa Periodica Italiana I PRODOTTI ITTICI NAZIONALI NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA: SALUBRITÀ E SICUREZZA NELL ALIMENTAZIONE DEI GIOVANI PARTE I Se un alimentazione sana ed equilibrata è di grande importanza ad ogni età, lo è ancor più durante l infanzia e la pre-adolescenza, quando essa assume un ruolo fondamentale, non solo per garantire crescita e sviluppo equilibrati, ma anche per favorire assunzione e consolidamento di abitudini alimentari sane. La mensa scolastica può essere dunque considerata l ambito strategico di una azione educativa adeguata e continuativa rivolta ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie, ben al di là della semplice offerta di un pasto appropriato dal punto di vista igienico e nutrizionale da consumare a scuola. In generale possiamo ricordare che il primo passo, ovvero la scelta dei fornitori delle materie prime per i pasti dei nostri bambini e ragazzi, dovrà privilegiare criteri di qualità rispetto a meri criteri di prezzo! I pasti dovranno essere variati e bilanciati, con particolare attenzione all appetibilità, alle caratteristiche sensoriali (aroma, gusto, colore, consistenza), alla presentazione attraente dei piatti che siano adatti a bambini e ragazzi. La cottura dovrà essere preferibilmente al vapore, al forno o anche in umido, mentre PIRAMIDE DELLA DIETA MEDITERRANEA MODERNA Popolazione adulta (18-65 anni) Consumo GIORNALIERO PASTI PRINCIPALI Consumo SETTIMANALE 2 porzioni DOLCI 2 porzione CARNE 1 porzione SALUMI POLLAME 2 porzioni PESCE, CROSTACEI, MOLLUSCHI FRUTTA A GUSCIO, SEMI, OLIVE 2-3 porzioni LATTE E DERIVATI (preferibilmente a ridotto contenuto di grasso) FRUTTA Variare i colori 2-4 porzioni UOVA 2 porzioni LEGUMI Erbe, spezie, aglio, cipolle (per ridurre il sale aggiunto) 3-4 porzioni OLIO D OLIVA MANTENERE PORZIONI MODERATE (possono variare su base nazionale) 2 porzioni VERDURA PANE, PASTA, RISO, COUSCOUS e altri cereali, preferibilmente integrali BERE ACQUA BERE VINO CON MODERAZIONE NEL RISPETTO DELLE TRADIZIONI SOCIALI E RELIGIOSE ATTIVITÀ FISICA CONVIVIALITÀ STAGIONALITÀ PRODOTTI LOCALI le fritture dovrebbero essere usate con parsimonia. I menù dovranno essere conformi alle linee guida dell Istituto Nazionale della Nutrizione, per garantire la presenza dei vari principi nutritivi proteine, lipidi, carboidrati a lento assorbimento, vitamine, sali minerali, acqua e fibra ed essere differenziati nell arco della settimana e a seconda della stagione per assicurare una scarsa ripetitività. Su richiesta, poi, dovranno essere disponibili menù speciali per alunni che hanno particolari intolleranze o allergie. Naturalmente i cuochi delle cucine e dei centri cottura seguiranno il piano HACCP di autocontrollo della qualità dei cibi preparati e il piano di rintracciabilità degli alimenti per essere in grado di provvedere al ritiro o richiamo immediato dei prodotti quando vi sia il sospetto di rischio per la salute dei bambini. L importanza della ristorazione scolastica sul piano nutrizionale, della salute e del benessere del bambino e del ragazzo è legata al fatto che sono proprio i bambini in età prescolare e scolare i Segue a pag

2 2 Ministero della Salute Decreto 3 agosto 2011 È stato pubblicato il 21 settembre sulla G.U. n. 220 il Decreto 3 agosto 2011 recante le disposizioni per il rilascio dell autorizzazione sanitaria alle imprese di acquacoltura e degli stabilimenti di lavorazione, ai sensi dell articolo 6 del decreto legislativo 4 agosto 2008, n Vengono fissate le modalità per il rilascio dell autorizzazione ed i compiti del responsabile dell impresa o dello stabilimento di lavorazione. Negli allegati dello stesso decreto sono stabilite le modalità di corretta tenuta dei registri di carico/scarico in tutte le imprese d acquacoltura e negli stabilimenti di lavorazione; vengono altresì individuati i principi di buona prassi in materia igienica e per l attivazione di un programma di sorveglianza sanitaria basato sulla valutazione del rischio. Gli adempimenti previsti dal decreto devono essere attuati in maniera da consentire la piena operatività delle disposizioni contenute entro un anno dalla sua entrata in vigore. L API, che è stata consultata durante i lavori preparatori, si sta attivando per meglio re i propri associati in merito a questo importante decreto e agli adempimenti previsti per le aziende d acquacoltura. La circolare, il decreto ministeriale e le altre norme citate nel testo sono a disposizione degli associati presso la Segreteria API e sul sito: il nostro numero di telefono: il nostro numero di fax: la nostra info@api-online.it il nostro sito: Rapporto sui consumi API/ACNielsen settembre 2011 Gli acquisti del mercato ittico (fresco più decongelato) registrati nel periodo compreso tra ottobre 2010 e settembre 2011 sono pari ad un volume di tonnellate per un valore al consumo di 2,3 miliardi di euro. Nel corso dell anno (ottobre 2010 settembre 2011) il 68,9% delle famiglie italiane ha effettuato almeno un atto d acquisto di detti prodotti. Nel mese di settembre 2011 sono state oltre 6,6 milioni le famiglie che si sono accostate al mercato, acquistando tonnellate di prodotto, spendendo mediamente 23,60 euro. Mare Pesce marino fresco: si registra un calo sull anno terminante a settembre 2011 (ottobre 2010 settembre 2011) rispetto al corrispondente periodo (ottobre 2009 settembre 2010). Il mese di settembre fa registrare trend negativi sia per quanto riguarda il volume che il valore. Si rilevano performance negative in termini di volume per le vendite di alcune tra le principali specie ittiche: orata, spigola, alici, mentre si osserva una ripresa del merluzzo e del pesce spada. Anche i molluschi e crostacei registrano trend negativi su base annua, trimestrale e mensile. In termini geografici, settembre 2011 segna risultati positivi nell area 2 (Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna) dove si registra una buona crescita, mentre tutte le altre aree, 1 (Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D Aosta), 3 (Toscana, Marche, Umbria e Il mercato di pesce in Italia Quantità in migliaia di tonnellate Il mercato di pesce in Italia Localizzazione geografica in aree nielsen (ott/09-sett/10 ott/10-sett/11) Il mercato di pesce in Italia Canali di vendita (ott/09-sett/10 ott/10-sett/11) -9,9% -7,3% -7,5% 38,0% 231,5 ott/09 - sett/10 24,0% 24% 26% Lazio) e 4 (Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) registrano risultati negativi. Fiume Il mercato del pesce di acqua dolce, che pesa in termini di volume il 13,3% sul totale mercato ittico fresco più decongelato, è in calo su base annua (ottobre settembre 2011) e sul mese sia per il pesce intero che per il pesce pulito. L ultimo trimestre registra trend positivi grazie alle ottime performance di Luglio e Agosto Nel periodo ottobre 2010 settembre 2011 l anguilla risulta in crescita, anche se sempre in relazione all entità dei volumi marginali; in calo le altre specie, soprattutto il salmone, mentre la trota e la trota salmonata segnalano una modesta flessione. Distribuzione Per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata, sia gli Iper che i Super risultano in calo su base annuale, trimestrale e mensile. Anche il canale di vendita tradizionale (pescherie) prosegue il trend negativo su base annua e mensile; risulta invece in crescita su base trimestrale. Prezzi Sull anno terminante a settembre 2011 rispetto al corrispondente periodo terminante a settembre 2010, si registra un leggero incremento dei prezzi sia per il pesce azzurro che quello di acqua dolce. 22,0% 16,0% -6,1% -5,1% 1% 1% -23,2% 25% -3,8% 23% 2,7% -7,0% 215,2 ott/10 - sett/11-5,9% -4,6% Area 1: Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D Aosta. Area 2: Veneto,Trentino,Friuli, ed Emilia Romagna. Area 3: Toscana,Marche, Umbria e Lazio. Area 4: Campania,Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia. Iper Super Discount LiberoServizio Tradiz Pescheria

3 3 Segue da pag. 1 I PRODOTTI ITTICI NAZIONALI NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA soggetti più vulnerabili dal punto di vista della salute ed i più esposti ai potenziali rischi derivanti da una errata alimentazione, rischi che possono in seguito manifestarsi in patologie quali obesità, arteriosclerosi, ipertensione, diabete, allergie... Si ricorda che i dati forniti dal Ministero della Salute affermano che il 30% dei bambini fino ai 12 anni sono già soprappeso e il 15% sono addirittura obesi. Da sottolineare in proposito che l obesità non è una questione estetica: un bambino obeso ha altissime probabilità di divenire un adulto obeso, con possibile sviluppo di malattie cardiovascolari, diabete e tumori e con pesanti conseguenze anche a livello economico e sociale. L unica via percorribile per evitare queste gravi evenienze è una maggiore prevenzione, che parta dai più piccoli per la prevenzione del sovrappeso, dell obesità, dei disturbi alimentari e delle patologie conseguenti ad un alimentazione ed un attività fisica inadeguate. Basilare dunque un educazione alimentare volta a sensibilizzare e sostenere anche le famiglie nella pratica di una alimentazione sana e, perché no, di una educazione al gusto. Possiamo affermare senza timore di essere smentiti che, fissati degli standard calorici e nutrizionali differenziati per fasce di età, secondo i fabbisogni dei diversi fruitori, i menù scolastici dovranno rispecchiare le sane abitudini alimentari della nostra dieta mediterranea ovvero: favorire il consumo di frutta, verdura e legumi; preferire come condimento l olio extra vergine di oliva; utilizzare poco sale e preferibilmente iodato; favorire il consumo di alimenti ricchi di amido e fibre; incrementare il consumo di pesce! Consumi adeguati di acidi grassi per gli adulti (ISSFAL, 2009) g/giorno Acidi grassi % energia (2000 kcal) Ac. Linoleico n-6 max 4,44-6,67 max 2,0-3,0 α linolenico n-3 2,22 0,7 DHA n-3 > 0,22 0,1 EPA n-3 > 0,22 0,1 EPA + DHA > 0,5 0,2 Ac. grassi trans max 2,0 max 1,0 Saturi - < 8,0 L incremento del consumo dei prodotti ittici indicato nella piramide della dieta mediterranea moderna (2 o più porzioni settimanali come riportato in figura) è legato alle particolarità nutrizionali e dietetiche che li contraddistinguono. Particolarità ampiamente riconosciute dall American Dietetic Association che ha incluso tali prodotti nella lista dei Functional Food (alimenti funzionali), ovvero alimenti che forniscono, insieme ad adeguati apporti nutrizionali, specifici benefici per le funzioni dell organismo, risultando perciò utili al mantenimento della salute. Anche l American Cancer Society ha riconosciuto tali particolarità dato che, fra i suggerimenti per un comportamento alimentare utile a svolgere un azione preventiva contro il cancro, ha inserito la riduzione del consumo di calorie e di contro l aumento del consumo di Segue a pag. 4

4 4 Segue da pag. 4 I PRODOTTI ITTICI NAZIONALI NELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA vegetali, di frutta e di pesce! Analogamente alle altre carni, quella dei prodotti ittici fornisce proteine di alta qualità. In più, per la più semplice struttura istologica e lo scarso contenuto di tessuto connettivo (1-3%), risulta di più facile masticazione e migliore digeribilità, e quindi più adatta ai bambini, agli anziani, ai convalescenti ma anche ai lavoratori, agli sportivi Inoltre è presente in buona quantità la taurina, aminoacido non presente negli alimenti di origine vegetale, che sembra esercitare numerosi effetti benefici. Inoltre, alti consumi delle proteine di pesce hanno mostrato di esercitare un effetto di diminuzione del peso corporeo e contribuire alla prevenzione del diabete di tipo II. Il pesce è anche una sorgente molto importante di vitamina D, A e B12 e di elementi minerali quali Se, I, P, K. Il selenio, che si trova nelle carni di pesce in quantità superiore alle altre carni, è importante perché fa parte del sistema enzimatico glutatione-perossidasi, determinante nel meccanismo di protezione delle cellule dai danni ossidativi. Ma è soprattutto l essere animali acquatici che rende le loro carni veramente speciali. Infatti sono le uniche naturalmente ricche degli acidi grassi polinsaturi della serie n-3 a catena molto lunga (LC n-3 PUFA), in particolare Ecosapentaenoico (EPA, C20:5 n-3) e Docosaesanoico (DHA, C22:6 n-3), i cui benefici effetti verso molte patologie sono stati ampiamente studiati e per lo più confermati, tanto da convincere le Agenzie Internazionali dell Alimentazione a consigliare un loro consumo minimo giornaliero o settimanale in un range, a seconda dei casi, dai 3,5 ai 28 g settimanali. Il minimo consumo della somma EPA+DHA suggerito dalla International Society for the Study of Fatty acids and Lipids è di 3.5 g/settimana (vedi tabella). Gli acidi grassi della serie n-3 EPA e DHA, pur presentando ciascuno ruoli specifici, sono considerati entrambi fattori di protezione contro malattie cardiovascolari (infarto ed eventi fatali ad esso legati, aritmia, aterosclerosi, trombosi) e contro malattie infiammatorie e immunitarie (asma e allergia durante l infanzia, artrite reumatoide, colite ulcerosa, malattia di Crohn). Inoltre abbassano i trigliceridi ed il colesterolo ematici e sembrano essere determinanti nella dieta delle madri per il corretto sviluppo del cervello e dell apparato visivo sia del feto che del neonato durante l allattamento. Nostre prove sperimentali in collaborazione con colleghi di medicina dell Università di Firenze (Sofi et al., 2009, International Journal of Food Science and Nutrition), hanno dimostrato che il consumo regolare, anche a breve termine (due volte la settimana per 2 mesi e mezzo) di pesce bianco (spigola) allevato ha predisposto a cambiamenti biochimici favorevoli rivelati dall abbassamento dei livelli di markers circolanti di aterosclerosi (parametri lipidici e markers infiammatori) e dal miglioramento del profilo emoreologico. Da notare però, come verificato anche in una nostra recente sperimentazione sugli effetti del regolare consumo di orata diversamente alimentata, che tali benefici effetti si manifestano se, insieme al corretto consumo settimanale di EPA + DHA, le carni sono caratterizzate da un appropriato rapporto degli acidi grassi polinsaturi n-3/n-6. Ultimamente sono stati riferiti anche effetti positivi dell EPA e DHA sui sintomi della depressione, in particolare della depressione post partum, e sui sintomi di declino cognitivo. Prof. Bianca Maria Poli Dipartimento Biotecnologie Agrarie Scienze Animali Università degli Studi di Firenze Filiera nazionale dei prodotti ittici Pesca Piscicoltura Molluschicoltura Prodotto fresco Preparazione Eviscerazione - Pulitura Decapitazione Sfilettatura Stoccaggio Confezionamento Trasformazione Surgelamento Salagione Marinatura Affumicatura Essiccamento Fermentazione Cottura Pastorizzazione Sterilizzazione

5 5 L Acquacoltura europea Il trend produttivo secondo la FEAP La Federazione europea dei Produttori di Acquacoltura (FEAP), ha recentemente diffuso i dati relativi alle produzioni dell acquacoltura europea, aggiornate all anno Da questi dati risulta che la produzione di acquacoltura in Europa (UE e Extra UE, inclusa Turchia) nel 2010 ha fatto registrare un incremento del 7,2% superando tonnellate. Per le principali specie dell acquacoltura europea, basandosi sui dati produttivi degli Stati aderenti alla FEAP, emergono le seguenti dinamiche: SALMONE: la produzione di salmone nel 2010 rispetto al 2009, ha registrato una crescita del 6,8% raggiungendo la quota di tonnellate. Il principale produttore di questa specie è la Norvegia, tonnellate allevate nel 2010, con un incremento dell 8%. : anche se la produzione di trota è calata del 7,4%, non superando nel 2010 le tonnellate, è significativo il trend della produzione della trota iridea bianca che nell ultimo anno ha registrato un incremento della produzione del 6,5% rispetto l anno precedente, pari a tonnellate. SPIGOLA E ORATA: risultano in calo anche le produzioni complessive delle specie marine: la spigola del -4% e l orata del -13,9%. La Grecia rimane ancora il principale produttore di specie marine, con la produzione di spigola nel 2010 invariata rispetto 2009, tonnellate. Tale Paese fa registrare una significativa diminuzione (-17,7%) della produzione di orata che passa dalle tonnellate del 2009 alle del In calo è anche la produzione dell acquacoltura marina della Turchia: -6,6% spigola e -12% orata. Tonnellate Tonnellate Tonnellate produzione europea salmone e trota Paesi aderenti alla FEAP Salmone Trota Dati Feap elaborazione API 2011 Paesi aderenti alla FEAP Trota iridea bianca Trota iridea grande Trota iridea salmonata Dati Feap elaborazione API 2011 Paesi aderenti alla FEAP Spigola Orata Dati Feap elaborazione API 2011 produzione europea trota produzione europea spigola e orata

6 6 prezzi medi al consumo nella g.d. - g.d.o. rapporto consuntivo 19 settembre al 2 ottobre 2011 Allo Scopo di fornire una più esauriente panoramica delle dinamiche del mercato dei prodotti del nostro comparto proseguiamo la pubblicazione dei dati, ricavati dal Sistema di monitoraggio del mercato dei prodotti ittici di acquacoltura in Italia, sui prezzi medi al consumo rilevati nei punti vendita della G.D. e G.D.O., 19 settembre al 2 ottobre Prezzi Medi dal 19 settembre al 2 ottobre 2011 PESCE FRESCO ORATA ESTERO ORATA ITALIA BRANZINO ESTERO BRANZINO ITALIA FILETTO BIANCA SALMONATA AGORA NETWORK SRL 10,11 12,90 7,90 11,40 8,12 12,50 5,93 5,93 12,50 BENNET C3 8,80 9,90 11,90 6,70 6,70 6,50 6,90 CATENE INDIPENDENTI 8,32 8,99 8,99 6,99 6,99 6,99 CONAD 10,86 10,75 14,22 10,00 13,61 7,50 12,77 5,52 5,05 8,90 SALMONATA EVISCERATA COOP ITALIA 10,74 10,41 13,48 9,76 13,98 8,07 11,39 6,77 6,53 9,51 7,32 DESPAR SERVIZI 9,60 8,95 12,65 9,01 13,34 7,57 11,82 5,60 5,56 9,37 ESSELUNGA 11,59 10,76 14,65 10,27 14,88 8,98 11,95 7,78 7,96 9,95 7,99 FINIPER 11,26 10,98 15,24 10,72 15,17 8,96 13,05 6,91 7,29 10,71 6,70 GRUPPO AUCHAN 10,00 8,35 12,92 8,71 14,31 7,84 11,18 6,32 5,35 9,03 7,67 GRUPPO CARREFOUR IT 10,57 9,44 12,80 9,09 14,60 9,17 13,01 6,94 7,10 10,84 7,25 GRUPPO LOMBARDINI 11,33 10,45 13,92 9,90 20,99 8,42 9,40 8,10 8,90 7,95 GRUPPO PAM 10,73 10,61 11,68 10,05 17,22 8,64 12,56 6,97 6,58 9,05 9,09 GRUPPO SUN 9,91 9,90 10,90 8,90 11,90 8,68 11,90 7,60 9,40 7,95 IL GIGANTE SPA 12,61 8,86 15,45 9,82 18,30 9,90 11,90 7,90 7,90 11,90 7,90 INTERDIS 9,43 10,00 10,00 REWE 10,37 10,04 13,98 9,27 12,75 9,25 12,54 6,32 6,24 10,48 6,49 SELEX COMMERCIALE 10,97 9,81 13,66 10,57 14,90 8,22 11,75 6,20 5,90 9,09 SIGMA 10,18 12,80 15,80 6,05 6,05 4,90 7,20 SISA Prezzi Medi dal 19 settembre al 2 ottobre 2011 TOTALE ITALIA AREA1 AREA2 AREA3 AREA4 AREA5 Pesce Fresco 10,67 10,93 10,58 10,63 9,30 10,28 PESCE BRANZINO/SPIGOLA 12,02 12,22 12,29 11,89 10,30 11,15 ESTERO 9,54 9,60 10,00 9,68 7,99 8,11 ITALIA 14,55 15,08 14,51 13,54 12,48 14,57 PESCE ORATA 11,61 12,02 11,54 11,45 9,85 11,20 ESTERO 9,78 9,85 10,26 10,17 7,99 8,75 ITALIA 13,47 14,12 12,98 12,64 11,85 13,96 PESCE 8,44 8,80 8,41 7,39 7,46 6,48 FILETTO 12,07 12,39 11,80 10,42 12,60 9,90 6,76 7,09 6,19 6,76 6,55 5,99 BIANCA 6,51 6,94 5,82 6,75 6,30 5,72 SALMONATA 9,69 10,17 9,79 7,49 8,85 7,25 SALMONATA EVISCERATA 7,62 7,73 7,09 8,73 6,40 Legenda: Area 1: Lombardia, Piemonte, Liguria e Val D Aosta; Area 2: Veneto, Trentino, Friuli, ed Emilia Romagna; Area 3: Toscana, Marche, Umbria e Lazio; Area 4: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia; Area 5: Sardegna. Il prodotto marino di produzione nazionale viene evidenziato in rosso.

7 7 quel pasticcio del catasto Sui fabbricati rurali pesano i ritardi del Fisco Un Decreto pubblicato in zona Cesarini, da parte del Ministero dell Economia, ha di fatto impedito di rispettare i termini per presentare la domanda di variazione catastale. Ecco cosa suggerisce Confagricoltura È ormai scaduto il termine del 30 settembre 2011 entro il quale i proprietari o i titolari di diritti reali su fabbricati rurali potevano presentare all Agenzia del Territorio la domanda di variazione della categoria catastale, finalizzata all attribuzione all immobile stesso della categoria A6, nel caso delle abitazioni, ovvero D10 per le costruzioni strumentali alle attività agricole. Sono note le vicissitudini che hanno caratterizzato tale adempimento, con ritardi anche clamorosi da parte dell Amministrazione finanziaria, tant è che le modalità operative da seguire per la presentazione delle domande, stabilite solo mediante la pubblicazione del decreto del ministero dell Economia e delle finanze, intervenuto il 22 settembre scorso, sono rimaste di fatto per lo più inapplicate, visto l esiguo margine di tempo disponibile fino alla data prefissata. Confagricoltura, dopo aver più volte richiesto una proroga della scadenza, ha costantemente suggerito ai propri associati di continuare a presentare le domande di variazione catastale entro il limite di 60 giorni dalla data di pubblicazione del decreto, riferimento temporale derivabile dalle indicazioni dello Statuto del contribuente (di cui alla Legge 212 del 2000), secondo il quale il decorso dei 60 giorni è da intendersi come necessario al fine di adempiere a qualsiasi obbligo fiscale. Nell attesa dell evolversi della situazione, appare comunque opportuno esaminare il contenuto della norma di riferimento. Preme evidenziare, in primis, come la disposizione non sia un obbligo, ma un opportunità, che potrebbe risolvere i problemi fiscali, in particolare ai fini dell esclusione dall Ici, che si incontrano quando i fabbricati rurali sono iscritti nel Catasto fabbricati in categorie diverse da quelle indicate nella legge (come detto, in base all articolo 7, comma 2-bis, del decreto legge 70/2011, si tratta delle categorie A6 per gli immobili abitativi e D10 per gli immobili strumentali). Questa problematica è stata in particolare sottolineata dalle numerose sentenze della Corte di Cassazione, che proprio in materia di esclusione Ici per i fabbricati rurali pretendono le suddette categorie catastali. La disposizione normativa interessa, quindi, i soggetti proprietari o titolari di diritti reali, su costruzioni rurali iscritte nel Catasto fabbricati, in una categoria diversa da A6 per le abitazioni e D10 per i fabbricati strumentali. Restano pertanto escluse, dall obbligo di variazione catastale, tutte le costruzioni strumentali già iscritte nella categoria D10, mentre per quelle iscritte nel Catasto fabbricati si dovrà procedere alla domanda di variazione in quanto nessuna è iscritta nella categoria A6. Una categoria, quest ultima, peraltro non più attiva presso l Agenzia del Territorio visto non solo l anacronismo tecnico (tale categoria veniva usata per indicare abitazioni prive di servizi igienici), ma comunque non relativa alle case rurali quanto invece alle abitazioni urbane di tipo rurale. Inoltre, è necessario sottolineare che nessun adempimento deve eseguirsi per i fabbricati rurali tuttora iscritti nel Catasto terreni. I soggetti coinvolti sono tutti coloro, come detto, che possiedono o detengono diritti reali sui fabbricati rurali, indipendentemente dalla natura giuridica (persone fisiche o società) e dall esercizio o meno dell attività agricola: ad esempio, anche il proprietario con beni affittati ha interesse a regolarizzare la posizione dei propri immobili, in quanto è tenuto al pagamento delle imposte, compresa l Ici (si ricorda, invece, che se il fabbricato è rurale in quanto utilizzato dall affittuario, il proprietario non è tenuto al pagamento dell imposta comunale). Alla presentazione della domanda di variazione catastale, per esplicita previsione normativa, deve essere allegata un autocertificazione nella quale il richiedente dichiara che l immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente alla presentazione della domanda (quindi dal 1º gennaio 2006), i requisiti di ruralità di cui all articolo 9 del decreto legge 557/1993. Quest ultimo resta pur sempre l elemento caratterizzante: infatti, la natura di fabbricato rurale discende esclusivamente dal rispetto dei requisiti, che sono principalmente legati alla destinazione e all effettivo utilizzo delle costruzioni agricole. Su questo punto è utile sottolineare che il requisito temporale del quinquennio di rispetto della ruralità è verosimilmente imposto per motivi legati al periodo di accertamento fiscale, al fine di evitare un inutile attività di controllo da parte dei Comuni e dell Amministrazione finanziaria. Infine, una volta presentata la domanda di classificazione dei fabbricati rurali, corredata dall autocertificazione corretta, il proprietario non deve adempiere nessun obbligo ulteriore, in quanto sarà l Agenzia del Territorio ad effettuare i relativi controlli, mentre nel frattempo il fabbricato assume la categoria catastale richiesta con i conseguenti benefici fiscali. Filomena Maio Servizio Fiscale Confagricoltura Tratto da Mondo Agricolo n La ri p r o d u z i o n e, a n c h e pa r z i a l e, d e i co n t e n u t i de l pr e s e n t e periodico è su b o r d i n a t a al l a citazione esplicita de l l a te s t a t a Ac q u a c o lt u r a Ap i In f o r m a e de g l i au t o r i.

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