I METALLI PESANTI DELL ILVA DI TARANTO. A cura di Ambra DE BERNARDINIS A.A
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1 I METALLI PESANTI DELL ILVA DI TARANTO A cura di Ambra DE BERNARDINIS A.A Introduzione La città di Taranto ha una grande importanza per l'economia italiana, essendo sede di un grande porto industriale, commerciale e militare e di un importante centro industriale con stabilimenti petrolchimici (raffinerie ENI), cementiferi, di cantieristica navale e siderurgici, tra i quali l'ilva. L ILVA di Taranto è il più grande centro siderurgico d Europa, in cui nel 2011 si produceva acciaio in quantità di 9 milioni di tonnellate l anno, considerando che la produzione italiana di acciaio si attestava, in quel periodo, intorno ai 28 milioni di tonnellate. Questi numeri ci confermano la grande importanza del sito salentino; ma allo stesso tempo, proprio a causa della presenza di numerose industrie, Taranto risulta essere uno dei siti più inquinati d Europa. A causa del forte impatto ambientale e a seguito di perizie chimiche e epidemiologica, il gruppo Ilva di Taranto nel 2013 è stato sottoposto a commissariamento straordinario: a loro carico sono ipotizzate le accuse di disastro colposo e doloso, avvelenamento di sostanze alimentari, danneggiamento aggravato di beni pubblici, getto e sversamento di sostanze pericolose e inquinamento atmosferico. I principali elementi inquinanti riscontrati nel suolo, nel sottosuolo, nelle acque e nei sedimenti sono elencati nella tabella: 1 1
2 tabella: 1 Principali elementi inquinanti in suolo, sottosuolo, acque e sedimenti Suolo antimonio, arsenico, berillio, cadmio, cobalto, cromo totale, cromo VI, mercurio, piombo, nichel, zinco, rame, vanadio, cianuri, idrocarburi, IPA, benzene, xilene, diossine Sottosuolo antimonio, arsenico, berillio, cadmio, cobalto, cromo totale, cromo VI, mercurio, piombo, nichel, zinco, rame, vanadio, cianuri, idrocarburi, IPA singoli e totali, benzene, xilene, diossine Acque di falda arsenico, selenio, alluminio, ferro, manganese, nichel, piombo, cobalto, cromo totale, cromo VI, cianuri, solfati, nitriti, BTEXS, alifatici clorurati cancerogeni e non, IPA singoli e totali, idrocarburi totali, MTBE Sedimenti arsenico, nichel, piombo, cromo totale, rame, mercurio, zinco, IPA, PCB In questo contesto è stata data maggiore attenzione ai metalli pesanti e alle conseguenze che il loro accumulo può generare all ambiente e alla salute umana Tossicità dei metalli pesanti In chimica, con il termine di metalli pesanti si definiscono quei metalli con numero atomico superiore a quello del ferro (55), densità molto elevata e che sono causa di inquinamento e tossicità negli organismi biologici e per l ambiente. Questi elementi appartengono ai cosiddetti elementi in tracce in quanto sono presenti in natura nei suoli e nelle rocce della crosta terrestre, in concentrazione dell ordine di parti per milione (ppm) e parti per miliardo (ppb). I metalli pesanti, differiscono dai composti organici tossici in quanto, non essendo degradati dall attività biologica e fotochimica, risultando praticamente indistruttibili, accumulandosi nell ambiente per molti anni. Normalmente sono considerati metalli pesanti l alluminio, il ferro, l argento, il bario, il berillio, il cadmio, il cobalto, il cromo, il manganese, il mercurio, il molibdeno, il nichel, il piombo, il rame, lo stagno, il titanio, il tallio, il vanadio, lo zinco ed altri metalloidi con proprietà simili a quelle dei metalli pesanti, come l arsenico, il bismuto e il selenio. 2
3 Possono essere suddivisi in due categorie: essenziali, come ad esempio il ferro, necessario all emoglobina del sangue, lo zinco, per la funzione di molti enzimi, ma anche rame, ferro, magnesio, cromo, cobalto, selenio, manganese e molibdeno, il cui fabbisogno è dell ordine di microgrammi; non essenziali, o tossici, in quanto non dovrebbero trovarsi all interno dell organismo, come l alluminio, arsenico, berillio, cadmio, mercurio, nichel e piombo, la cui presenza è causa di effetti dannosi per la salute, tanto più forti quanto maggiore è la dose assorbita. Considerando la forma chimica, molto importante per determinare la biodisponibilità del metallo per il nostro organismo, i metalli pesanti possono essere classificati in: organici: caratterizzati da una forma lipofila e quindi facilmente assorbibile tramite la cute e tramite la BEE (barriera emato-encefalica); inorganici: rappresentati da una forma idrosolubile e quindi caratterizzati da un lento assorbimento. I metalli pesanti possono essere assorbiti dal nostro corpo attraverso l acqua, l aria ed il cibo ed alcuni di essi come rame, selenio e zinco fanno parte di noi stessi: questi elementi sono necessari a mantenere un corretto metabolismo, ma in concentrazioni elevate possono risultare tossici. Dal punto di vista biochimico, il meccanismo della loro tossicità deriva dall affinità dei cationi metallici per lo zolfo: i gruppi sulfidrilici (-SH), presenti negli enzimi che controllano la velocità delle reazioni metaboliche nel corpo umano, si legano facilmente ai cationi dei metalli pesanti ingeriti o alle molecole che contengono tali elementi; se ciò dovesse verificarsi ne risulta che l enzima non può funzionare normalmente, con conseguenze dannose per la salute umana, fino a causare in alcuni casi la morte. In genere i meccanismi con i quali i metalli danno effetti tossici sono: interazione con i siti attivi degli enzimi, i quali interagendo con il metallo causano una perdita o una riduzione della funzionalità enzimatica; sostituzione di un metallo essenziale presente in un enzima, oppure in una proteina indispensabile; ad esempio il piombo sostituisce il ferro nella ferritina intestinale. I metalli possono accumularsi negli organi ed essere escreti tramite il sudore, l urina, le feci, in seguito a desquamazione della cute e attraverso i capelli. Generalmente questi elementi entrano in contatto con l organismo per via respiratoria o cutanea e, legandosi con le strutture molecolari con le quali vengono a contatto, sono in grado di ostacolare lo svolgimento di determinate 3
4 funzioni vitali. Essi si accumulano nelle ossa e, in particolar modo, in alcuni organi quali il cervello, il fegato e i reni. Un trattamento farmacologico comunemente impiegato nei casi di avvelenamento di metalli pesanti, consiste nella somministrazione di un composto, che lega il metallo più forte di quanto non faccia l enzima, il quale successivamente sarà eliminato dall organismo. Si tratta di un gruppo di proteine definito metallotioneine: proteine capaci di chelare, cioè sequestrare, il metallo non essenziale, riducendo così la possibilità di rimanere libero ed esplicare la propria tossicità. A tale scopo risulta molto importante l utilità del sale di calcio dell acido etilen-diammino-tetraacetico (EDTA), un composto che estrae e solubilizza molti ioni metallici. Quando si parla di inquinamento da metalli pesanti, generalmente, si fa riferimento solo ad alcuni di essi ed i maggiori responsabili dei danni ambientali sono: mercurio (Hg), piombo (Pb), cadmio (Cd) cromo (Cr), e arsenico (As). Mercurio Il mercurio (Hg) è l unico metallo che a temperatura ambiente si trova allo stato liquido e data la sua capacità di dilatarsi con l innalzarsi della temperatura, viene largamente utilizzato nei termometri e nei barometri. Allo stato elementare trova molte applicazioni, sfruttando la sua proprietà di essere un ottimo conduttore di elettricità. In passato, fu ampiamente utilizzato per l illuminazione stradale in quanto i suoi atomi, una volta eccitati, emettono radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d onda del visibile. Il mercurio liquido di per sé non è molto tossico e se ingerito viene per la maggior parte eliminato, contrariamente alla forma gassosa che presenta un elevata tossicità. In passato le maggiori quantità di mercurio venivano emesse dalle eruzioni vulcaniche; attualmente, invece, le maggiori quantità derivano dall attività antropica, soprattutto la combustione non regolamentata del carbone fossile, dell olio combustibile e dei rifiuti solidi contenenti tale elemento come termometri, rifiuti medici e batterie. Una volta giunto in atmosfera in seguito ad evaporazione, il mercurio può essere trasportato dal vento per lunghe distanze e, in seguito a 4
5 ossidazione, sciogliersi nella pioggia e nella neve, depositandosi sul terreno e nei corpi idrici di regioni distanti dal luogo di emissione. Scaricato nelle acque, i batteri e i microorganismi trasformano il mercurio inorganico (Hg+, Hg2+) nelle forme organiche, tra le quali la più diffusa e tossica è quella metilata, (metil-mercurio, CH 3 -Hg + ), la quale si accumula nei tessuti adiposi. Una volta ingerito, è convertito in altre forme solubili le quali, questa volta, sono in grado di oltrepassare la barriera ematoencefalica e la barriera placentare. Nell uomo il mercurio è assunto quasi completamente sotto forma di metil-mercurio, accumulatosi nei pesci, soprattutto dalle branchie, diffondendosi così in tutto l organismo e diventando praticamente impossibile da eliminare. Le concentrazioni più elevate di questo metallo (concentrazioni superiori a 1 ppm) si riscontrano nelle grandi specie predatrici sia marine che di acqua dolce, come gli squali, il pesce spada, il pesce persico ed il luccio, i quali occupando i vertici della catena alimentare, accumulano dosi maggiori, rispetto alle specie non carnivore, soggette ad una minore biomagnificazione Piombo Il piombo, Pb, è l elemento impiegato in maggior misura e quindi maggiormente disperso nell ambiente. E un metallo tenero, denso, duttile e malleabile. Sebbene la concentrazione del piombo è in crescente aumento in alcune parti del mondo, in molti paesi occidentali, negli ultimi decenni, il suo utilizzo è stato limitato in qualsiasi impiego che generi una dispersione ambientale incontrollata. I composti covalenti del piombo che rivestono una grande importanza dal punto di vista commerciale ed ambientale, sono il piombo tetrametile, Pb(CH 3 ) 4, ed il piombo tetraetile, Pb(C 2 H 5 ) 4. In passato questi composti hanno trovato largo impiego come additivi della benzina, con funzione antidetonante causando la formazione di ossidi che si depositano sul terreno, ed essere perciò facilmente assorbiti dai vegetali finendo, immancabilmente, nella catena alimentare in conseguenza della loro elevata solubilità, oppure permanere in atmosfera sotto forma di aerosol, potendo percorrere grandi distanze e contaminare anche siti lontani dal luogo di produzione. 5
6 Cadmio Di aspetto metallico, il cadmio è tossico ed è relativamente raro; il solo ione formato da questo elemento è la forma +2. La maggior parte di esso si ottiene come sottoprodotto dalla fusione dello zinco, dato che i due elementi si trovano spesso combinati. In passato fu utilizzato soprattutto per la galvanoplastica di altri metalli, tra cui l acciaio, in conseguenza della sua elevata resistenza alla corrosione e come stabilizzante nelle materie plastiche di cloruro di polivinile (PVC). Le principali fonti di contaminazione ambientale di questo metallo sono: processi di incenerimento dei rifiuti e delle materie plastiche che contengono l elemento; riciclaggio dell acciaio placcato con il cadmio, in conseguenza del fatto che tale elemento risulta abbastanza volatile al calore e dal fumo delle sigarette, in quanto il cadmio viene assorbito dalle foglie di tabacco, dal suolo e dall acqua di irrigazione. In conseguenza della sua somiglianza con lo zinco, le piante assorbono concentrazioni elevate di cadmio proveniente dall acqua di irrigazione, contaminata sia dai fertilizzanti a base di fosfati utilizzati per il trattamento dei campi, e sia dai fanghi derivanti dagli impianti di depurazione dei liquami originati dagli scarichi industriali. Tutto ciò va giunge nel suolo, al cui avvelenamento concorre anche la deposizione atmosferica. Per l uomo, l esposizione al cadmio deriva soprattutto dall alimentazione: i frutti di mare, come i molluschi, e gli organi interni degli animali, soprattutto i reni, possiedono le più elevate concentrazioni di cadmio. Il cadmio ha una tossicità molto acuta e la dose letale è di circa 1 grammo. I più importanti episodi di contaminazione da cadmio sono stati riscontrati in zone prossime all estrazione dei materiali non ferrosi. A tal proposito il più grave incidente ambientale si verificò in Giappone, nei pressi del fiume Jintsu, le cui acque furono utilizzate per l irrigazione delle colture del riso, contaminato dal cadmio proveniente da operazioni di estrazione e fusione dello zinco. Numerose furono le persone colpite da una malattia ossea degenerativa detta itai-itai, denominata in questo modo per gli acuti dolori articolari, che causava un progressivo indebolimento delle ossa fino a causarne la frattura. 6
7 Cromo Il cromo è un metallo duro, lucido, di colore grigio acciaio, molto resistente alla corrosione e che fonde con difficoltà. Gli stati di ossidazione più comuni sono +3, cromo trivalente Cr(III) più stabile, e +6, cromo esavalente Cr(IV). Questi due ioni presentano una differenza fondamentale: il Cr III è molto meno tossico e in concentrazioni molto basse svolge anche un ruolo di nutriente, infatti è necessario per il corretto metabolismo degli zuccheri nel corpo umano; mentre il cromo IV è tossico ed è un agente cancerogeno: a causa della somiglianza con lo ione solfato (SO 2-4 ), lo ione cromato penetra facilmente nelle cellule viventi dove può ossidare le basi di DNA e di RNA. Il cromo rappresenta uno dei più importanti contaminanti ambientali inorganici sia dell aria, in seguito alla combustione del carbone, e sia delle acque, in particolar modo delle acque di falda situate al di sotto di aree industriali e di depositi di rifiuti pericolosi. Arsenico L arsenico non è un vero e proprio metallo ma è un metalloide, elemento che presenta caratteristiche intermedie tra i metalli e i non metalli. A differenza di mercurio, piombo e cadmio, l arsenico presente in tracce risulta essere essenziale per la salute dell uomo, infatti piccole quantità di questo elemento agiscono come stimolante della crescita e pertanto vengono aggiunte all alimentazione dei maiali e del pollame per favorirne l ingrassamento; ovviamente l uso di questo stimolante deve essere interrotto qualche giorno prima la macellazione. L arsenico (III) risulta essere più tossico della forma pentavalente, poiché legandosi ai gruppi solfidrilici, permane per un tempo maggiore all interno dell organismo, al contrario dell As(V) che viene ridotto per primo. Inquinamento e limiti di riferimento Per inquinamento s intende l alterazione dell ambiente naturale o antropico, che può produrre disagi temporanei, patologie o danni permanenti 7
8 per l ambiente e per la salute umana. Esistono molti tipi di inquinamento, suddivisi a seconda dell elemento inquinante ma anche dell area interessata: i metalli pesanti, che causano il cosiddetto inquinamento chimico, in concomitanza di numerose altre sostanze, sono i responsabili dell inquinamento dell aria, dell acqua, ma soprattutto, del suolo e sottosuolo. I metalli introdotti nell ambiente, maggiormente quelli presenti nei sistemi idrici a causa dell erosione del terreno e delle rocce, sono una conseguenza dell attività naturale e soprattutto antropica, causata quest ultima dall estrazione mineraria e dall utilizzo di sostanze contenenti tali inquinanti. Una volta che i metalli pesanti sono assorbiti dalle radici delle piante, vengono trasportati nelle foglie e nei frutti, entrando a far parte della catena alimentare e giungendo nell uomo sia direttamente, in seguito ad assunzione di vegetali, ma anche indirettamente, alimentandosi di animali che a loro volta si sono nutriti di cibo contaminato. I metalli pesanti sono presenti naturalmente nell aria, nell acqua e nel suolo, ma il problema principale correlato alla loro presenza, è dato dalla loro capacità di accumulano sullo strato superiore del suolo e sui sedimenti potendo, in questo modo, essere facilmente assimilati dalle radici delle piante: i materiali che costituiscono l humus 1 possiedono una notevole affinità per i cationi dei metalli pesanti, grazie alla formazione di legami con gli ioni del metallo, mediante gruppi carbossilici (-COOH) presenti negli acidi umici. Come già detto in precedenza, i metalli pesanti sono elementi presenti in natura, ma senza l attività estrattiva dell uomo difficilmente riuscirebbero a disperdersi nell ambiente; questo è il motivo per il quale i governi di molti paesi pongono sempre più importanza a questo tipo di inquinamento, emanando direttive atte a ridurre le dispersioni nell ambiente al di sotto di soglie considerate di sicurezza per l ambiente stesso, per l uomo e per gli animali. I valori limite per ogni metallo sono stabiliti dalla normativa di riferimento differente sulla base del comparto ambientale in esame: il campionamento e l analisi dei tassi di deposizione di questi inquinanti in atmosfera sono riportati nell allegato V del d.lgs. 152/07 Attuazione della direttiva 2004/107/CE concernente l'arsenico, il cadmio, il mercurio, il nichel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell'aria ambiente ; mentre per le acque ed il suolo i loro limiti sono definiti nell allegato 5, titolo V, parte IV nel d. lgs. 152/06 Norme in materia ambientale. 1 sostanza organica di colore scuro presente nel suolo, derivante dalla degradazione parziale della sostanza organica, costituita principalmente da piante fotosintetiche; il materiale vegetale non decomposto contenuto nell humus e costituito soprattutto da proteine e lignina, sostanze polimeriche molto insolubili nell acqua 8
9 Effetti clinici sull uomo Il potere tossico esercitato dai metalli pesanti dipende soprattutto dalla struttura chimica di ciascun elemento, cioè dalla sua speciazione: le forme quasi del tutto insolubili transitano nel corpo umano senza causare danni significativi; mentre le forme che risultano più devastanti sono quelle che riescono ad oltrepassare le membrane, come quella che protegge il cervello, membrana emato-encefalica, o quella che protegge il feto, barriera placentare. Questi elementi rappresentano un grave problema per i paesi industrializzati in quanto largamente utilizzati in tutte le attività produttive, dall agricoltura, all industria, al terziario avanzato. In conseguenza di tutto ciò queste sostanze vengono introdotte nell aria e nell acqua ed un problema di fondamentale importanza è dovuto al loro capacità di accumulo nelle catene 1 sostanza organica di colore scuro presente nel suolo, derivante dalla degradazione parziale della sostanza organica, costituita principalmente da piante fotosintetiche; il materiale vegetale non decomposto contenuto nell humus e costituito soprattutto da proteine e lignina, sostanze polimeriche molto insolubili nell acqua alimentari 2 ; tutto ciò è acuito, inoltre, dal verificarsi del fenomeno della biomagnificazione, o amplificazione biologica, che consiste nell aumento progressivo delle concentrazioni, attraverso i diversi anelli di una catena alimentare. Di seguito sono riportati i maggiori danni causati dall esposizione ai suddetti metalli pesanti. Mercurio I maggiori danni derivanti dall intossicazione da mercurio si hanno a livello del sistema nervoso centrale, dato che il cervello risulta essere il bersaglio principale. I sintomi comprendono: parestesie degli arti superiori ed inferiori, ridotta funzionalità renale, sordità, offuscamento e perdita della vista, perdita della parola e incoordinazione muscolare, insonnia e nervosismo, perdita di memoria, ansia e depressione, perdita di peso e di appetito, tremori ed allucinazioni. Un problema di fondamentale importanza è dato dal fatto che il metil-mercurio può essere trasmesso al feto, quindi i bambini nati da madri che presentavano anche lievi intossicazioni da mercurio, mostravano gravi danni cerebrali: ritardo psichico e, in alcuni casi, anche attacchi apoplettici e disturbi motori fino alla paralisi. Piombo La maggior quantità di questo metallo nell uomo è concentrata soprattutto nel sangue, ma una volta raggiunto un certo limite, il suo eccesso penetra, dapprima negli organi e nei tessuti molli, soprattutto in quello 2 complesso di relazioni gerarchiche tra specie di diversa collocazione sistematica, ciascuna delle quali si alimenta della specie che la precede, generando in questo modo un processo ciclico in grado di consentire il trasferimento delle sostanze nutritive, e quindi dell energia, presenti nell ecosistema 9
10 cerebrale, e soltanto dopo nelle ossa, dove sostituisce lo ione calcio, grazie alla somiglianza degli ioni Pb 2+ con gli ioni Ca 2+. In seguito a ciò, le persone con un deficit di calcio presentano un maggior assorbimento di piombo. Il maggior rischio provocato da intossicazione da piombo, anche per livelli bassi, riguarda i feti e i bambini di età inferiore ai 7 anni in quanto, in entrambi i casi, presentano una maggiore sensibilità all elemento: il piombo riesce ad oltrepassare sia la barriera placentare, passando quindi facilmente dalla madre al feto, e sia la barriera emato-encefalica, a causa della sua immaturità. Il principale rischio derivante da intossicazione da piombo è rappresentato dall interferenza con il normale sviluppo del cervello e compromissione delle facoltà neuropsicologiche, collegando in alcuni casi la sua assunzione a fenomeni di schizofrenia. Non esiste un limite al di sotto del quale il piombo non provochi conseguenze nocive su feti e bambini, inoltre sembra che il piombo eserciti effetti deleteri sul comportamento, sulla capacità di apprendimento e sul coefficiente intellettivo, manifestandosi con ritardi fisici, mentali e con problemi comportamentali durante la crescita. Per di più, livelli elevati di piombo possono causare: ipertensione, cefalea, depressione, insonnia, irritabilità, ansia, debolezza, algie muscolari, ridotta funzionalità renale che può evolvere in insufficienza renale cronica, infertilità nell uomo e aborti spontanei nella donna, gotta saturnina e rarefazione dell osso, processo che 2 complesso di relazioni gerarchiche tra specie di diversa collocazione sistematica, ciascuna delle quali si alimenta della specie che la precede, generando in questo modo un processo ciclico in grado di consentire il trasferimento delle sostanze nutritive, e quindi dell energia, presenti nell ecosistema si manifesta soprattutto in età senile o in concomitanza di particolari malattie, come l osteoartrite o la malattie peridontale avanzata. Cadmio Il cadmio non presenta fenomeni di bio-accumulo infatti, in caso di esposizione a basse concentrazioni, può essere eliminato rapidamente dall organismo, grazie alla presenza di una proteina, la metallo-tioneina, attraverso le urine. Nel caso in cui sia assorbita una quantità maggiore, rispetto alla capacità di complessazione della metallo-tioneina, il metallo si accumula soprattutto nei reni e nel fegato. Livelli elevati di cadmio possono causare: malattie renali e malattia ossea degenerativa, causata dalla sostituzione degli ioni Ca +2 con gli ioni Cd +2 poiché gli ioni presentano le stesse dimensioni, causando perciò alle ossa un aspetto poroso, con conseguente aumento della fragilità. 10
11 Cromo I principali danni causati dal cromo, ed in particolare del cromo VI il quale è considerato essere un forte agente cancerogeno, sono: congiuntiviti per gli occhi e dermatiti irritative a carico di avambracci, mani e piedi; danni gastrointestinali con nausea, vomito, dolori addominali e diarrea; danno epatico e renale con conseguente insufficienza renale acuta; carcinoma dei seni paranasali e del polmone. Arsenico L arsenico è da considerare come uno dei più pericolosi rischi ambientali per la salute umana. La presenza di questi elemento nell acqua è stata associata a varie problematiche riscontrate nell uomo, tra cui il cancro, il diabete e malattie cardiovascolari. L acqua potabile, e in particolare quella freatica, rappresenta la principale fonte di arsenico per molte persone ma altre fonti sono gli alimenti come la carne ed i molluschi, cibi in cui l elemento è presente in forma organica. I maggiori problemi derivanti dall assunzione di arsenico si registrano in prossimità del delta del Bengala, dove circa 40 milioni di persone bevono acqua contaminata, per effetto di processi di trivellazione di milioni di pozzi artesiani. Non esiste un limite ben preciso al di sotto del quale l esposizione a tale elemento non causi danni gravi per la salute umana; è ormai noto che l arsenico è cancerogeno per l uomo sia in maniera diretta, danneggiando il DNA, ma anche in modo indiretto, inducendo una crescita abnorme delle cellule, oppure impedendo il processo di riparazione del DNA danneggiato da altri agenti cancerogeni, come il fumo di sigaretta o i raggi UV. Invece, le forme organiche dell arsenico sono costituite da acidi idrosolubili che possono essere escreti dall organismo, risultando meno tossiche rispetto alle forme inorganiche. Le principali malattie correlate all assunzione di arsenico sono: cancro al polmone, lesioni cutanee, danni al sistema nervoso centrale, delirio fino al coma, danno gastrointestinale che termina con vomito e diarrea di grave entità, e arseniosi, in grado di causare cancro alla cute, al fegato, alla vescica e ai reni. Il progetto SENTIERI Il Ministero della Salute, in collaborazione con l'istituto Superiore di Sanità, dipartimento Ambiente e Prevenzione primaria, ha finanziato numerosi studi di epidemiologia e monitoraggio ambientale relativamente alla situazione di inquinamento presente nella zona di Taranto. Tra questi si cita il progetto Sentieri, il quale ha fornito dati in merito ad analisi ed indagini condotte in questa zona della penisola italiana. 11
12 Il progetto SENTIERI - Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento- afferma che nell area di Taranto è stato riscontrato un aumento di mortalità maggiore rispetto ad altre zone della regione Puglia. È stato calcolato che, in sette anni, le emissioni di sostanze inquinanti ha causato la morte di , in media l anno, soprattutto per cause cardiovascolari e respiratorie, e circa ricoveri, principalmente per cause cardiache, respiratorie, e cerebrovascolari. Secondo i dati ufficiali del rapporto Sentieri, nel periodo Taranto registra, rispetto alla media della Puglia, una mortalità maggiore del 14% per la componente maschile superiore del 8% per quella femminile maggiore del 20% per gli infanti, soprattutto nel primo anno di vita Un analisi geografica della mortalità tumorale nel periodo nelle cinque province pugliesi, basata sui dati del registro regionale, ha mostrato che nella città di Taranto, unitamente al gruppo di comuni circostanti il polo industriale, è presente un eccesso di mortalità. Si evidenzia un eccesso tra il 10% e il 15% della mortalità generale e per tutti i tumori, sia tra gli uomini che tra le donne; un eccesso di circa il 30% sulla mortalità per tumore del polmone, per entrambi i generi; un eccesso, sempre in entrambi i generi con un + 350% per gli uomini e un +200% nelle donne, dei decessi per tumore della pleura; un eccesso compreso tra il 50% (uomini) e il 40% (donne) di decessi per malattie respiratorie acute, associato ad un aumento di circa il 10% nella mortalità per tutte le malattie dell apparato respiratorio. Inoltre, si osserva un eccesso di circa il 15% tra gli uomini e del 40% tra le donne della mortalità per malattie dell apparato digerente, oltre ad un incremento del 5% dei decessi per malattie del sistema circolatorio soprattutto tra gli uomini. Inoltre, nella città di Taranto la mortalità osservata è superiore all attesa per quel che riguarda anche il tumore del pancreas, della mammella e della vescica. Per di più, altrettanto allarmanti sono i dati riguardanti l infertilità: da una ricerca condotta dall Unita di Fisiopatologia Riproduzione Umana del Policlinico di Bari, è emerso che una coppia su 4 nell'area di Taranto è sterile e il 26% delle donne è in menopausa precoce. Conclusioni In definitiva possiamo affermare che la zona oggetto dello studio appartiene ai siti di bonifica di interesse nazionale, i cosiddetti SIN istituiti dal d.lgs 152/06. 12
13 Dalle analisi condotte è emerso che nel sito sin ionico risulta essere inquinato soprattutto il suolo, in cui sono stati riscontrati valori di concentrazione pari a più di 75 volte il valore soglia stabilito dalla normativa vigente, per quanto riguarda gli IPA, ed eccedenze più del 1000% per quanto riguarda alcuni metalli pesanti. Secondo i dati raccolti dall asl di Taranto, è stato stimato che 1 abitante su 18 residente nei quartieri vicini al polo industriale del gruppo Riva, risulta essere malato di tumore. Inoltre, tale valore potrebbe crescere vertiginosamente, in quanto spesso per le cure ci si rivolge al nord o in strutture private. Secondo Peacelink, le malattie attualmente più diffuse sono quelle legate ai polmoni, anche se il picco del mesotelioma è atteso per il A preoccupare particolarmente sono anche le malattie derivanti della sostanze geno tossiche come il ferro che causano malattie neurodegenerative che vengono trasmesse dai genitori ai figli. Sulla base di quanto appena esposto, nell avvenire si attendono valori ancor più drammatici per le popolazioni residenti in questo sito; ma un problema estremamente grave è che gli abitanti di queste zone, attualmente, si trovano a dover scegliere tra la salute ed il lavoro, consapevoli del fatto che la scelta della paga comporterebbe inevitabilmente lo sviluppo di numerose malattie, che porterebbero alla loro morte. D altro canto, però, la chiusura definitiva dello stabilimento causerebbe una aumento di disoccupazione enorme per quanto riguarda questa zona della nostra penisola. Bibliografia ARPA Puglia Analisi effettuate, criticità riscontrate e necessità di nuove analisi nell area di Taranto e Statte, Bari 16 settembre ARPA Puglia Relazione sui dati ambientali dell area di Taranto, 08 settembre Baird C., Ken M., Chimica ambientale. Zanichelli 13
14 Morelli S. Inquinamento tossicologico industriale: il caso dell ILVA di Taranto Altre fonti Corriere della sera, Taranto, aumento choc dei tumori nelle donne Il governo: piano straordinario per la salute 22 Ottobre 2012 La RepubblicaBari.it, Ilva, l'allarme dei medici "Danni per tre generazioni" 28 Settembre 2013 La Stampa Qual è la storia dell ILVA? L Uffingtonpost L Ilva, i numeri del nuovo studio Sentieri: tumori +30%, mesoteliomi + 145%, 24 Maggio 2014 Radio Onda D urto, Siti inquinati: bonifiche al palo e mortalità in aumento, 19 Settembre 2012 Radio Onda D urto, Taranto: un malato ogni 18 abitanti nei quartieri a ridosso dell area industriale, 2 Settembre
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