NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPLESSO DI AREA 2 A MODENA
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- Ilaria Vecchi
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1 PAG. 1 DI 8 NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI RELATIVA AL COMPLESSO DI AREA 2 A MODENA APPENDICE B3 RISCHI PRESENTI NELLE AREE DELL IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE (WTE) - TRATTAMENTO DEI FUMI INDICE 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE RISCHIO ELETTRICO RISCHIO RUMORE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI RISCHIO BIOLOGICO RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE RISCHIO INCENDIO RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (DA RADIONUCLIDI)... 8
2 PAG. 2 DI 8 1 RISCHI LEGATI ALL AMBIENTE DI LAVORO ED ALLE INTERFERENZE [Titolo II D. Lgs. 81/2008 e art. 26 D. Lgs. 81/2008] Si forniscono alcuni elementi relativi ai particolari rischi legati ai luoghi di lavoro cui potrebbero essere esposti anche lavoratori esterni operanti nell area in oggetto. Agenti atmosferici: neve, ghiaccio, pioggia, vento, nebbia. Aree di transito (interferenze, traffico veicolare, stato della pavimentazione, buche, possibilità di cadute di livello, urti, ecc.). Lavori in quota/sotterraneo (dislivelli, utilizzo scale portatili, scale fisse, passerelle, ecc ). Rischio generale di potenziale presenza sulla pavimentazione delle zone di lavoro di sostanze scivolose (rifiuti, oli, grassi, ecc.). Rischio caduta materiali dall alto. Cantieri temporanei e mobili: possono essere presenti nell area in oggetto cantieri ed attività temporanee correlate alla manutenzione impiantistica/strutturale di siti esistenti. Presenza di superfici/apparecchiature calde/ustionanti, proiezione di schizzi di fluidi caldi. Punture/morsi di insetti o animali. Parte dei rischi citati possono essere ricondotti anche ai rischi di natura interferenziale di cui all art. 26 del D.Lgs. 81/2008, derivanti ad esempio dalla contemporaneità di attività svolte dal personale di Herambiente o di altre imprese. Detti rischi sono valutati e limitati all interno del Documento Unico di Valutazione dei Rischi di Interferenza (DUVRI). Eventuali approfondimenti specifici per la mitigazione di tale tipologia di rischio possono poi essere gestiti negli impianti Herambiente attraverso l adozione della procedura dei Permessi di lavoro. Delimitazione delle aree (divieto di accesso alle zone del sito non di competenza), rispetto della cartellonistica per la segnalazione delle aree a rischio, utilizzo di DPI ove previsti per l accesso alle zone di competenza. Coordinamento con imprese esterne per le interferenze lavorative dovute all utilizzo di mezzi di sollevamento o trasporto materiali all interno dell area in oggetto. Segnalazione ostacoli fissi e presenza di cartelli ad indicazione del rischio di contatto con superfici calde. Presenza di passerelle e scale in ferro con adeguate protezioni anticaduta. Presenza di piano di calpestio delle passerelle/andatoie realizzate in grigliato a trama di adeguato passo. Gli autisti dei mezzi sono tenuti a interrompere qualsiasi manovra in caso di vicinanza di persone a piedi. Presenza di adeguata coibentazione sulle superfici/apparecchiature calde, segnalate preventivamente. Si effettua un periodico trattamento di derattizzazione e lotta antiparassitaria. Presenza di paranchi in più punti dell impianto a servizio di spostamenti di apparecchiature. 2 RISCHIO ELETTRICO [Capo III Titolo III D. Lgs. 81/2008] L impianto di termovalorizzazione viene alimentato da una cabina MT gestita attraverso 4 linee in Bassa Tensione, alimentate da 5 trasformatori MT/BT, di cui uno di riserva, con potenze comprese fra 630 e 1250 kva. La cabina, presente all interno di un unico fabbricato, è costituita da due sezioni distinte:
3 PAG. 3 DI 8 alimentazione del WTE; alimentazione dell impianto di depurazione biologica e di attività accessorie, palazzina uffici, pese, piazzali ecc. gestite da HERA. Alla luce delle precauzioni adottate, riportate nel seguito, il rischio elettrico, pur presente, è valutabile come medio. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Divieto di utilizzo degli impianti elettrici per l alimentazione di attrezzature dell appaltatore se non previa specifica autorizzazione del responsabile committente. Uso di cartellonistica per l indicazione degli impianti in tensione. Il personale di conduzione risulta formato (PES o PAV) in conformità con quanto previsto dalle norme di buona tecnica in materia di lavori elettrici. Uso di idonei DPI. 3 RISCHIO RUMORE [Capo II Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Si riporta una scheda riassuntiva dei dati ottenuti nelle varie postazioni di lavoro dalle rilevazioni fonometriche effettuate. Si rimanda alle planimetrie in Allegato 1, 2, 3 e 4 alla Nota informativa per l ubicazione dei punti di campionamento. Postazione di lavoro/attrezzatura L eq db(a) L peak db(c) 1 Ambientale sala comandi 3 Piano 55,9 99,6 23 Ambientale locale cabina prelievi in quota 62,2 89,6 24 Ambientale esterno cabina prelievi in quota 74,2 94,2 34 Ambientale zona elettrofiltri 75,2 94,6 36 Ambientale locale macinazione 86,7 105,2 37 Ambientale cabina di ventilazione di coda linea 4 (EX Ambientale zona torri di lavaggio area esterna ventilatori di coda 3) 73,7 99,8 38 Ambientale cabina di ventilazione di coda 80, Ambientale zona ventilazione fumi di emergenza (EX ambientale zona torri di lavaggio area esterna ventilatori di coda 1 e 2) 75,7 103,2 40 Ambientale locale stazione di monitoraggio parametri 69 95,1 42 Ambientale locale dosaggio urea 79,2 97,1 Informazione e formazione ai lavoratori. Messa a disposizione di idonei DPI in caso di superamento del valore di 80 db(a) ed obbligo di utilizzo degli stessi in caso di superamento del valore di 85 db(a). Utilizzo di schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti.
4 PAG. 4 DI 8 4 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI MECCANICHE [Capo III Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Non vi è rischio vibrazione legato al corpo dell impianto. L eventuale utilizzo di automezzi e/o attrezzature per le lavorazioni in impianto dovrà essere valutato da fornitori/conferitori. Informazione e formazione ai lavoratori. Manutenzione regolare delle apparecchiature che producono vibrazione. 5 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI [Capo IV Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Le potenziali fonti di campo elettromagnetico presenti in impianto sono costituite dagli apparati dell impianto elettrico descritti al paragrafo 2. Sono adottate Istruzioni operative per gli interventi sugli impianti elettrici. Gli impianti elettrici sono conformi e vengono verificati periodicamente in ottemperanza alla normativa di riferimento. Herambiente eseguirà specifiche valutazioni dell esposizione a campi elettromagnetici entro le scadenze fissate dalla normativa di riferimento (aprile 2012). 6 RISCHI DA RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI [Capo V Titolo VIII D. Lgs. 81/2008] Tra le attività potenzialmente svolte all interno dell impianto in oggetto, si identifica quale sorgente di radiazioni ottiche artificiali quella di saldatura, legata alle operazioni di manutenzione. La revisione 2 del 11/03/2010 delle Indicazioni operative per l applicazione del Titolo VIII del D. Lgs. 81/08 e s.m.i., predisposte dal Coordinamento Tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province autonome, indica che la saldatura ad arco elettrico può superare i valori limite di esposizione fissati dal decreto relativi alle radiazioni UV (Allegato XXXVII) per esposizioni dell ordine dei 10 secondi a distanza di un metro dall arco. Anche le radiazioni da saldatura ossiacetilenica, benché meno rilevanti, sono indicate come sorgente significativa da considerare. In considerazione di tali indicazioni, il personale che abbia accesso all impianto, in caso di concomitanza di operazioni di saldatura, deve attenersi alle precauzioni tecnico-organizzative descritte nel seguito. In relazione ai tempi di esposizione potenziale limitati ed alle precauzioni tecnico-organizzative sopra elencate, si ritiene che il rischio derivante dall esposizione a radiazioni ottiche artificiali possa essere valutato come basso. Esecuzione di operazioni di saldatura da parte del personale autorizzato all uso di queste attrezzature utilizzando obbligatoriamente gli opportuni DPI (maschera/schermo per saldatura). Il personale non addetto alle operazioni di saldatura non può avvicinarsi a meno di 1 metro dalla sorgente di radiazione se non dotato anch esso degli opportuni DPI. Le postazioni utilizzate per le operazioni di saldatura devono essere identificate con idonea cartellonistica di sicurezza.
5 PAG. 5 DI 8 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le valutazioni sul rischio chimico effettuate con il metodo MoVaRisCh (elaborato dalla Regione Emilia Romagna) hanno evidenziato un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute. L unica eccezione risulta essere per le mansioni a contatto con polverino, PSR e polveri da rifiuto, per i quali il metodo restituisce un rischio non irrilevante per la salute dei lavoratori. Per gli inquinanti aerodispersi è stata quindi effettuata una valutazione tramite appositi monitoraggi ambientali. Le analisi ed i monitoraggi ambientali eseguiti hanno permesso di valutare come basso il rischio legato alla presenza di Polvere atmosferica inalabile e respirabile, di Metalli, di Silice libera cristallina, di IPA e di Diossine. Si noti che i valori rilevati si attestano sempre al di sotto dei limiti di esposizione di riferimento. Di seguito si riporta l elenco di riferimento delle sostanze utilizzate nella sezione di trattamento fumi dell impianto di termovalorizzazione. Sostanza/ prodotti AMMONIACA al 25% UREA SOLUZIONE AL 39-50% CARBONE ATTIVO BICARBONATO DI SODIO POLVERI DA RIFIUTI FUMI DI COMBUSTIONE SCORIE DI COMBUSTIONE Codifica pericolo R34-R50 Non pericoloso Non pericoloso Non pericoloso TLV-TWA MAK: 35 mg/m 3 / Frazione respirabile: 3 mg/m 3 Frazione inalabile: 10 mg/m 3 Frazione respirabile: 3 mg/m 3 Frazione inalabile: 10 mg/m 3 Possono contenere materiale pericoloso Possono contenere materiale pericoloso Non pericolosi / Tipologia utilizzo / stoccaggio Serbatoio Utilizzato nel sistema SCR di trattamento fumi Serbatoio. Utilizzato nel sistema SNCR di trattamento fumi Silos. Utilizzato nel sistema Neutrec di trattamento fumi Silos. Utilizzato nel sistema Neutrec di trattamento fumi Presenza in impianto presso fossa rifiuti Polveri presenti sui supporti rimossi per pulizia filtri Presenza in impianto presso forni Presenza di scorie in parti di impianto WTE Stabilità e reattività I gas/vapori possono formare miscele esplosive con l aria Stabile, reagisce con il nitrosilperclorato, sodio ipoclorito Stabile, teme forti ossidanti e materiali combustibili Stabile, teme gli acidi Stabile in condizioni normali Stabile in condizioni normali Stabile DPI da utilizzare In caso di formazione di vapori/aerosol, utilizzare le attrezzature respiratorie adatte Occhiali a tenuta schermo facciale.. Indumenti protettivi Maschera con filtro per polveri P2. Occhiali di sicurezza. Maschera con filtro per polveri. Occhiali di sicurezza. Maschera con filtro per polveri. Indumenti protettivi. Maschera con filtro per polveri. Indumenti protettivi. Mascherina. Indumenti protettivi. Non sono utilizzate in impianto sostanze classificate come cancerogene di prima o seconda categoria. Il gasolio per autotrazione utilizzato presenta la frase di rischio R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti ; viene utilizzato dagli addetti per il rabbocco dei mezzi operativi e per il rifornimento dei mezzi di trasporto.
6 PAG. 6 DI 8 7 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI/CANCEROGENI [Capi I e II Titolo IX D. Lgs. 81/2008] Le analisi effettuate sui residui di combustione prodotti dal processo produttivo (ceneri secche da camera di combustione, ceneri sottogriglia da filtro a maniche, scorie forno, polverino da elettrofiltro) hanno permesso di riscontrare come essi non siano classificabili come agenti cancerogeni-mutageni. Il livello di rischio associato alle sostanze cancerogene è stato valutato come basso. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Presenza di docce di emergenza e lavaocchi. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). Sistema di aspirazione centralizzato con distribuzione delle varie bocchette di aspirazione ai piani. 8 RISCHIO BIOLOGICO [Titolo X D. Lgs. 81/2008] La Valutazione del Rischio Biologico ha evidenziato che chiunque operi nell impianto di termovalorizzazione è potenzialmente soggetto a rischio biologico; tale rischio cresce all aumentare della permanenza negli ambienti contaminati, del grado di contaminazione oltre che in funzione delle caratteristiche individuali. I monitoraggi dell aria, eseguiti presso vari locali del WTE hanno evidenziato la presenza di carica fungina sia nella zona esterna all impianto WTE che nei locali confinati della Sala Controllo e della Cabina Gruista; in quest ultima si segnalano inoltre, sulle superfici esaminate, valori di carica batterica e fungina non trascurabili. Nell aria della zona denominata Scarico rifiuti è stata rilevata una cospicua presenza di Enterococchi e di Escherichia coli, nonché una concentrazione di funghi medio-alta. Nell Interno Fossa Rifiuti la ragguardevole concentrazione di batteri mesofili, di funghi e di Enterococchi conferma che l attività lavorativa in quest area può esporre i lavoratori a rischio biologico e che l utilizzo dei DPI è determinante. Fornitura di idonei DPI ai lavoratori. Formazione ed informazione ai lavoratori. Norme igieniche di base (frequente lavaggio delle mani, divieto di bere e mangiare sul luogo di lavoro, divieto di accesso alle aree pulite con abbigliamento da lavoro). Pulizia degli ambienti di lavoro chiusi con permanenza di persone. 9 RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD ATMOSFERE ESPLOSIVE [Titolo XI D. Lgs. 81/2008] Nelle aree di trattamento fumi dell impianto di termovalorizzazione si evidenzia la presenza delle seguenti aree a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive: Zona 2, per la presenze di ammoniaca, in corrispondenza dei punti di accoppiamento fra cisterna ed impianto per il rifornimento di soluzione ammoniacale, per un volume di estensione pari a 0,174 m dalla sorgente di emissione; Zona 2, per la presenza di ammoniaca, in corrispondenza degli sfiati di sicurezza e cisterna di stoccante soluzione ammoniacale, per un volume di estensione pari a 0,174 m dalla sorgente di emissione; Zona 2, per la presenza di gas metano, in corrispondenza degli sfiati per depressurizzazione
7 PAG. 7 DI 8 ubicati in cima all edificio contenente il forno, per un volume massimo di 3200 m 3 ; Zona 22, per la presenza di polveri di carbone attivo, in corrispondenza della valvola di sovrapressione riempimento silo, per 1 m intorno ad essa fino a pavimento o parete continui; Zona 22, per la presenza di polveri di carbone attivo, in corrispondenza dell interno delle valvole a ghigliottina, delle coclee CL_801/851, delle coclee dosatrici volumetriche CL_803/853 e all interno delle valvole rotative di tenuta RO_805/855; Zona 21, per la presenza di polveri di carbone attivo, in corrispondenza dell interno delle tubazioni di trasporto pneumatico carico sili stoccaggio carbone attivo; Zona 20, per la presenza di polveri di carbone attivo, in corrispondenza dell interno dei sili di stoccaggio, dei filtri su sili di stoccaggio, delle tramogge tampone pesante e delle tubazioni per il dosaggio di carbone attivo al reattore. Si rimanda alla planimetria in Allegato 5 alla Nota Informativa per l ubicazione delle aree classificate a rischio di esposizione ad atmosfere esplosive. Sulla base della classificazione delle aree e delle misure di prevenzione e protezione adottate, il rischio residuo di esposizione ad atmosfere esplosive è stato valutato come accettabile. Vengono effettuate attività di pulizia in fermata programmata per eliminare la polvere sulle superfici, mantenendo un livello di pulizia considerato buono. Le apparecchiature elettriche presenti sono conformi rispetto alla Classificazione delle aree a rischio sopra descritte e vengono verificate periodicamente in accordo alla normativa di riferimento. Si evita la presenza di fonti di innesco. E vietato fumare nei luoghi di lavoro. E vietato introdurre fiamme libere. Adozione della Procedura dei Permessi di Lavoro. Le zone a rischio sono segnalate con triangolo a fondo giallo e scritta nera Ex. E installato un sistema di rivelazione della presenza di ammoniaca nelle immediate vicinanze delle possibili sorgenti di emissione che al raggiungimento della concentrazione di allarme attiva il sistema a pioggia.
8 PAG. 8 DI 8 10 RISCHIO INCENDIO [D.M. 10/03/1998] Il D.M. 10/03/1998 stabilisce i criteri per la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro ed indica le misure di prevenzione e protezione antincendio da adottare, al fine di ridurre l insorgenza di un incendio e di limitarne le conseguenze qualora esso si verifichi. Le aree facenti parte del termovalorizzatore sono state complessivamente valutate come a rischio di incendio medio. Sulla base dei tipi di insediamento e della disposizione degli impianti sono state individuate e classificate aree di lavoro differenti; la zona di trattamento fumi rientra a far parte della seguente area: piano quota 29 m: le attività svolte negli ambienti a servizio presentano un rischio incendio basso per la presenza di circuiti elettrici e di carbone attivo quale materiale combustibile. Le vie di esodo e le uscite di sicurezza sono segnalate mediante apposita cartellonistica che conduce all ingresso degli edifici. Sono presenti estintori, manichette antincendio, idranti e impianti a diluvio all interno dell impianto. Sono presenti le luci di emergenza su tutto l impianto. Le superfici calde sono adeguatamente coibentate. E adottato un Piano di emergenza. Vengono effettuate prove periodiche di evacuazione conformemente a quanto previsto dal piano di emergenza. La Sala Comando è fornita di un impianto di spegnimento automatico ad anidride carbonica collegato ad un impianto di rilevazione. Il locale centraline è dotato di sistema di spegnimento automatico ad anidride carbonica. 11 RISCHIO DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZANTI (DA RADIONUCLIDI) In riferimento all eventuale radioattività dei rifiuti presenti in impianto, è stata effettuata una valutazione dei potenziali rischi da radiazioni ionizzanti associate a radioisotopi ed è emerso che tutto il personale Herambiente è valutabile come personale non esposto.
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