3. IL TURISMO RURALE-NATURALISTICO NELL AREA DEL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "3. IL TURISMO RURALE-NATURALISTICO NELL AREA DEL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI"

Transcript

1 3. IL TURISMO RURALE-NATURALISTICO NELL AREA DEL PARCO DELLE FORESTE CASENTINESI di Giovanni Belletti, Andrea Marescotti, Riccardo Simoncini 3.1. Problematica e obiettivi Al turismo vengono sempre più spesso assegnate importati funzioni nelle aree agricole e rurali ad elevata valenza naturalistica, le quali possono essere definite come quelle aree in cui l agricoltura rappresenta la principale, e normalmente la dominante, forma d uso del suolo e dove l agricoltura ospita (o è associata a) un alta diversità di specie e di habitat (Andersen et al., 2003; APAT, 2007), e che solo in alcuni casi sono soggette a speciali regimi di protezione (quali parchi o aree protette) 1. Si tratta di una caratteristica che nel nostro Paese accomuna numerosi territori soprattutto nella fascia appenninica ed alpina. Le aree rurali ad elevata valenza naturalistica sono soggette a severe pressioni dovute alla intensificazione delle tecniche, ma soprattutto tenuto conto delle caratteristiche di questi territori, spesso alto-collinari o montani ai fenomeni opposti dello spopolamento e del declino economico con conseguente abbandono delle terre (EAA, 2004). La concettualizzazione delle aree ad elevata valenza naturalistica ha avuto una significativa evoluzione che ha via via integrato una visione di Il presente capitolo è stato concepito ed elaborato congiuntamente dagli autori. Ciononostante è da attribuirsi a Giovanni Belletti la redazione dei paragrafi 3.1, 3.4.2, e 3.6; ad Andrea Marescotti la redazione dei paragrafi 3.2 e e a Riccardo Simoncini la redazione dei paragrafi 3.3 e 3.5. Il paragrafo 3.7 è stato redatto congiuntamente dagli autori. 1 Nel complesso all inizio del secolo si stimava che nell Unione Europea i siti Natura 2000 coprissero circa un terzo di questo tipo di territori (EAA, 2004). Negli ultimi anni la situazione non appare significativamente modificata. 103

2 pura protezione ambientale, e dunque un approccio fortemente vincolistico, con una visione di conservazione estesa agli aspetti culturali, storici e produttivi, accompagnata da una crescente sensibilità verso gli aspetti di valorizzazione sostenibile attraverso meccanismi di mercato (Casadei, 2000). La valorizzazione delle risorse territoriali ( ambientali, ma anche culturali, storiche, produttive) dovrebbe compensare in qualche misura la popolazione residente dagli inevitabili vincoli posti sulle attività economiche per la tutela dell ambiente e dunque favorire il mantenimento di un tessuto socio-economico attivo, e d altra parete anche contribuire al reperimento dei mezzi finanziari necessari per la gestione ambientale dell area. In questo contesto la fruizione turistico-ricreativa può essere considerata una modalità di valorizzazione particolarmente idonea, specialmente quando questa assuma le connotazioni del turismo rurale naturalistico, definito come una forma di fruizione turistica che associa alla motivazione naturalistica un interesse per il mondo rurale e/o una permanenza in strutture ricettive di tipo rurale. Sul lato della domanda infatti la protezione dell area (ad esempio mediante l istituzione di un parco) rappresenta un segno di qualità per il turista interessato agli aspetti naturalistici. Sul lato dell offerta la ricezione turistica può essere organizzata in forme molto più leggere e meno invasive rispetto ad altre tipologie di attività economica. Inoltre la fruizione turistica consente di perseguire un altra delle funzioni riconosciute alle aree protette, quella di educazione sui temi naturalistici e ambientali. Si è affermata dunque una visione del turismo (o meglio, di un certo tipo di turismo) come strumento di sviluppo socio-economico delle aree ad elevato valore naturalistico e delle comunità locali da esse interessate, e sono stati proposti e attuati modelli di sviluppo territoriale basati sulla valorizzazione delle risorse specifiche di tali aree. Anche l istituzione di un area protetta è stata vista, in taluni contesti, come uno strumento di sviluppo locale capace di contribuire alla rivitalizzazione dell economia locale, soprattutto nelle zone fortemente marginali, in grado di integrare la dimensione ambientale con quelle sociale ed economica e di garantire un coinvolgimento delle comunità locali negli stessi processi decisionali, tanto da far prefigurare i segnali di un nuovo modello di sviluppo (Pagni, 2002). In sede di applicazione di questi concetti emergono però spesso, prima ancora che elementi di conflitto tra attività antropiche e tutela ambientale, numerosi blocchi che ostacolano l attivazione di un circolo virtuoso tra tutela delle risorse territoriali e sviluppo del turismo sostenibile. Ciò è vero specialmente nella aree marginali, dove i fattori di ostacolo sono più forti e 104

3 dove dunque maggiore può essere la necessità di uno stimolo e di un supporto dell azione privata da parte delle amministrazioni locali. Proprio per studiare le dinamiche in atto, analizzare ostacoli e fattori di blocco e individuare buone prassi in tema di sviluppo del turismo rurale a interesse naturalistico è stata individuata come area di studio quella del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna. Il Parco in oggetto (che d ora in avanti menzioneremo semplicemente come Parco delle Foreste Casentinesi - PFC) è una delle aree naturalistiche di maggior pregio della Toscana, regione che, per le sue caratteristiche, rappresenta un potenziale luogo di elezione per il turismo rurale naturalistico. Il territorio toscano offre infatti opportunità di una stretta integrazione tra la fruizione naturalistica in senso stretto e altre attività turistico-ricreative svolte in territori rurali dove l agricoltura è ancora una parte integrante del territorio e della qualità dell ambiente, dove si registra una presenza diffusa di borghi rurali e di emergenze artistiche e architettoniche ad essa collegate e dove si è sviluppata una fitta rete di strutture di ospitalità rurale. Nell area del Parco delle foreste Casentinesi il turismo rurale è ancora scarsamente diffuso, almeno in relazione a quanto accade in altre aree della Toscana, ma è oggetto di attenzione da parte delle comunità locali, che nel suo sviluppo vedono interessanti opportunità. La ricerca è stata focalizzata sulla configurazione turistico-rurale a interesse naturalistico, considerata estensivamente in modo da comprendere al suo interno anche il fenomeno dell escursionismo (senza pernottamento) e quello della permanenza in seconde case di proprietà; tale configurazione turistica è stata analizzata nel contesto più generale dell offerta turisticoricreativa locale. L approccio del capitale territoriale ha permesso di inquadrare le risorse dell area che, a vario titolo, svolgono o possono svolgere un ruolo significativo sul turismo. Successivamente sono stati analizzati qualitativamente e quantitativamente sia l offerta ricettiva che la domanda turistica nell area, per poi delineare l organizzazione e il funzionamento del sistema turistico rurale e discutere gli impatti ambientali, sociali ed economici. Infine sono state individuate un insieme di buone pratiche e delineate alcune opzioni di policy in relazione alle possibili traiettorie di sviluppo future. L analisi è stata concentrata sui sette Comuni toscani appartenenti al Parco ma considerati nella loro interezza territoriale, in quanto il fenomeno turistico inevitabilmente travalica i confini amministrativi e la risorsa Parco genera opportunità anche per imprese ubicate al suo esterno. Su taluni specifici aspetti sono state considerate entità territoriali più ampie, 105

4 riferibili agli ambiti di programmazione territoriale ed economica ma anche a specifiche iniziative di valorizzazione turistica. L indagine, a partire da una analisi di dati statistici e fonti documentali varie che ha consentito di caratterizzare offerta e domanda turistica nell area e di individuare i soggetti chiave che ad essa fanno riferimento, ha privilegiato un approccio di tipo partecipato. Sono quindi state effettuate interviste di tipo aperto a un insieme di soggetti ritenuti significativi in quanto collocati in nodi nevralgici del sistema di offerta locale e/o ritenuti rappresentativi di particolari tipologie di offerta e di servizi, allo scopo di cogliere le caratteristiche del turismo e della rete relazionale nel territorio, e di fornire una prima identificazione delle aree di impatto del fenomeno turistico e degli effetti da esso determinati. A partire dei risultati dell analisi desk e delle interviste è stato elaborato un primo quadro concettuale e interpretativo del turismo ruralenaturalistico nell area oggetto di indagine, il quale è stato discusso nel corso di un focus group il cui obiettivo è stato quello di approfondire l identificazione e l analisi degli impatti del fenomeno turistico sulle varie tipologie di capitale, e di individuare alcune buone pratiche specie a livello collettivo. Ai numerosi attori locali che hanno partecipato a vario titolo alla ricerca va il ringraziamento degli autori 2. 2 In particolare sono stati intervistati: Giorgio Boscagli (direttore del Parco delle Foreste Casentinesi), Nevio Agostini (responsabile Ufficio turismo, Parco delle Foreste Casentinesi), Andrea Rossi (Ecomuseo del Casentino, Comunità Montana del Casentino - servizio CRED Centro Risorse Educative e didattiche), Ivano Borsari (direttore del Consorzio promozione turistica Casentino), Silvana Gabiccini, Assessore Ambiente, Turismo Comune di Poppi, Leonardo Romagnoli (direttore del GAL Start), Piera Ballabio (responsabile ufficio turismo, Comunità Montane del Mugello), Patrizia Rosai (cooperativa OROS), Stefano Beci (Rifugio Casanova, Stia), Nicoletta Agricoli (agente immobiliare e imprenditrice turistica), Maura Lucatello ed Ennio Dallari (Guide Ufficiali del Parco), e le aziende agrituristiche: Castagneto Picci, Lucatello, Poggio a Poppi, Casa Luna, La Pietraia, Casale Camalda, Casetta delle Erbe, Agricola Casentinese. Hanno partecipato al focus group: Giorgio Boscagli (Direttore del Parco), Serena Stefani (Imprenditrice agricola, Guida ambientale equestre), Marta Ciarofoli (Az.Agrituristica Casetta delle Erbe, fattoria didattica), Loredana Brunelli (Azienda Agrituristica Podere), Andrea Rossi (Comunità Montane del Casentino, Servizio CRED), Stefano Beci (rifugio alpino Casanova nella Valle dell oglio), Silvia Pecorini (Consorzio Casentino Sviluppo e Turismo), Patrizia Rosai (Cooperativa Oros Centro visita versante toscano Parco), Nevio Agostini (dirigente del Parco), Silvana Gabiccini (Assessore Comune Poppi). Al gruppo di ricerca ha partecipato anche Andrea Cavalieri, nell ambito della preparazione della sua tesi di laurea presso la Facoltà di Economia di Firenze sotto la supervisione del prof. Giovanni Belletti. 106

5 3.2. Il turismo rurale naturalistico Natura e caratteristiche del turismo rurale naturalistico Il turismo naturalistico comprende differenti tipologie di turismo che si svolgono all interno o in prossimità di aree a forte vocazione naturalistica (parchi, aree protette, altre aree di pregio o comunque caratterizzate da risorse naturalistiche significative) e che hanno tra le proprie motivazioni di base l osservazione e l apprezzamento della natura e delle culture tradizionali. La motivazione naturalistica non esaurisce spesso le ragioni della vacanza o dell escursione e può assumere specificazioni molto differenti, tanto che è possibile distinguere, in funzione della presenza di altri interessi e dell aspettativa di svolgere determinate attività, tra 3 : - turismo ricreativo, basato su riposo e relax, ma con effettuazione di passeggiate non impegnative e visite a siti naturali e culturali; - turismo attivo, che prevede la pratica non occasionale di attività sportive, svolte anche servendosi di apposita sentieristica (itinerari ciclistici, di trekking o ippoturistici); - turismo educativo, ove all obiettivo dell osservazione si accompagna quello dell apprendimento, svolto ad esempio mediante partecipazione a corsi su conservazione e identificazione di specie, produzione di prodotti artigianali e cucina locale, fotografia naturalistica. Il turismo naturalistico può assumere una connotazione maggiormente rurale quando l interesse per la cultura rurale è una componente importante della struttura motivazionale della vacanza (ad esempio mediante partecipazione ad attività agricole, fruizione di itinerari enogastronomici, soggiorno in borghi rurali, partecipazione a corsi di cucina) e quando la ricettività si svolge in strutture tipiche della ruralità (quali quelle agrituristiche). Il turismo rurale può anzi spesso essere ritenuto una modalità elettiva per la fruizione naturalistica come sopra definita, in virtù delle sue specifiche caratteristiche che possono facilitare il contatto con la natura. Il fenomeno del turismo rurale naturalistico ha contorni molto sfumati, tenuto conto del fatto che accanto a un nucleo di turisti ed escursionisti fortemente motivati in termini di fruizione naturalistica e specularmente a forme di offerta strettamente orientate verso questo segmento di domanda 3 Si veda ad esempio il sito del Parco Naturale Adamello-Brenta, 107

6 coesistono numerose motivazioni del fruitore, il quale nel corso della vacanza/escursione di norma soddisfa interessi diversi e talvolta distanti tra loro. A questo segmento di domanda corrisponde un offerta di servizi turistici che integra la proposta di fruizione naturalistica con numerose altre risorse e proposte, modulate con intensità diverse fino a utilizzare le risorse naturalistiche come un mero fattore di attrattiva ma senza un reale collegamento organico con esse. Il tema della sostenibilità è molto rilevante per il turismo rurale naturalistico, in quanto esso si appoggia per definizione a risorse naturali spesso fragili e, per questo motivo, particolarmente esposte a fenomeni di congestione o di sovra-sfruttamento. Il legame del fenomeno turistico con le risorse territoriali è però duplice, in quanto allo stesso tempo può contribuire a qualificare e valorizzare le risorse naturali, suscitando sensibilità da parte dei consumatori/cittadini, e può anche generare flussi di reddito suscettibili di sostenere la riproduzione delle risorse stesse. Ciò è vero in particolare in quei contesti dove l agricoltura, e in generale la presenza di attività antropica, contribuisce alla qualità dell ecosistema e/o del paesaggio I caratteri del turismo nelle aree rurali a valenza naturalistica della Toscana La Toscana, per le sue caratteristiche, rappresenta un luogo elettivo per il turismo rurale naturalistico, grazie alla grande presenza di aree a forte valenza naturalistica, tra cui alcuni Parchi nazionali e regionali 4, e di una struttura di ospitalità rurale significativa e molto diffusa sul territorio. In ben 62 dei 143 comuni toscani (pari al 43%) individuati nella presente ricerca come comuni con ruralità in senso forte 5 è presente almeno 4 Nel 2009 la superficie delle aree protette in Toscana ammontava a ettari, corrispondenti al 9,87% del territorio regionale. Il sistema di aree protette annovera: 3 parchi Nazionali; 3 parchi Regionali; 3 parchi provinciali; 28 Riserve Naturali Statali; 42 Riserve Naturali Provinciali; 52 Aree Naturali di interesse Locale (ANPIL). Le aree Natura 2000 coprono (escludendo la giustapposizione di differenti tipologie) ha, ovvero circa il 12% del territorio regionale; al loro interno le aree agricole rappresentano circa il 15% (Regione Toscana, suppl. Boll. Uff.le n 48 del ). 5 I Comuni con ruralità in senso forte sono caratterizzati da incidenza del suolo agricolo, forestale e (semi)na turale sul totale maggiore o uguale alla media regionale (95,92%); incidenza degli attivi in agricoltura maggiore o uguale alla media regionale (4,09%); e densità della popolazione inferiore ai 150 ab/km2). I Comuni con ruralità in senso forte 108

7 un area protetta, ma solo 26 di essi registrano una presenza di turisti superiore alla media toscana (fig. 3.1). Figura Aree rurali con capitale naturalistico per livello di sviluppo turistico N.B. In bianco sono riportate le aree non rurali Fonte: nostre elaborazioni In particolare il turismo rurale è ancora poco sviluppato nelle aree a valenza naturalistica più marginali, come quelle delle Alpi Apuane, Garfagnana, Lunigiana e Appenino Tosco-Romagnolo, tra cui i comuni del Parco delle Foreste Casentinesi, che nella presente ricerca sono state classificate come aree non turistiche 6 o in transizione 7 (fig.3.1). Ciò fa risultano essere 143. Si veda il capitolo 2 per maggiori dettagli. 6 Sono state definite aree in transizione i comuni rurali che ancora non presentano un movimento turistico consistente ma che, nel periodo sono stati interessati da un andamento molto positivo degli investimenti nel settore, che hanno consentito di raddoppiare i posti letto e aumentare il numero di agriturismi oltre la media toscana (+48%). 7 Sono state definite aree rurali non turistiche i comuni rurali con presenza turistica inconsistente o di scarsa entità e che nel periodo non hanno manifestato una 109

8 dunque intravedere una interessante opportunità di sviluppo di un turismo naturalistico, sia pure con le dovute considerazioni attenzioni relative alla sostenibilità di un aumento della pressione turistica da definire caso per caso. Dal punto di vista statistico risulta difficile analizzare il fenomeno del turismo rurale naturalistico, a causa dell assenza di indagini recenti sulle motivazioni e le attività svolte dai turisti. Le uniche indagini di un certo rilievo sul turismo nelle aree protette della Toscana sono state svolte un decennio fa (Pagni, 2002; Pagni e Bimonte, 2003), evidenziando dal punto di vista della domanda come i visitatori fossero attratti più che dalle attività di osservazione naturalistica e di visite a aree faunistiche, dalla pratica sportiva, visite a musei e borghi rurali e passeggiate Il turismo nell area del Parco delle Foreste casentinesi Alcuni caratteri rilevanti dell area Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è stato istituito nel 1990 e ha una estensione di oltre 36mila ettari, di cui oltre l 85% è coperta da boschi. Il Parco, che rappresenta una delle aree naturalistiche di maggior pregio della Toscana, è situato a cavallo dell Appennino Tosco Emiliano, e i suoi confini comprendono parte delle province di Arezzo (per ha) e Firenze (per ha) in Toscana, e di Forlì e Cesena in Emilia-Romagna (per ha) (Verdecchia, 2008) 8. L istituzione del Parco ha contribuito all evoluzione della tipologia di ospiti che frequentano l area, stimolando una componente orientata da motivazioni culturali e interessata a visitare il territorio per conoscerne particolarità ed eccellenze (Pa gni, 2002). Dal punto di vista numerico invece non si sono registrati grandi cambiamenti: il flusso turistico è ancora relativamente contenuto, anche se presenta dinamiche interessanti e dinamicità degna di rilievo, e in alcuni casi hanno avuto un andamento negativo dei posti letto e/o del numero di agriturismi. 8 I sette Comuni toscani interessati dalla presenza del Parco, per parti più o meno significative del proprio territorio sono Stia, Pratovecchio, Poppi, Bibbiena e Chiusi della Verna (compresi nella Provincia di Arezzo, e appartenenti alla Comunità Montana del Casentino), e quelli di San Godenzo e Londa (compres i nella Provincia di Firenze, e appartenenti all Unione dei Comuni Valdarno Valdisieve). I comuni del versante emilianoromagnolo sono cinque, ovvero Bagno di Romagna, S.Sofia, Premilcuore, Portico- S.Benedetto e Tredozio in provincia di Forlì. 110

9 un attenzione da parte delle comunità locali che nello sviluppo del turismo rurale vedono notevoli opportunità. Il capitale territoriale che caratterizza l area, ovvero lo stock di risorse specifiche si presenta ricco, articolato e diffuso. Esso è costituito dalle risorse che le reti degli attori locali possono mobilizzare e proporre all ospite. Figura L area del Parco delle Foreste Casentinesi Il capitale ambientale si caratterizza per la presenza di alcune delle aree forestali più pregiate d Europa, tra cui le Foreste Demaniali Casentinesi. L alto valore naturalistico dell area e la fondamentale funzione di conservazione della biodiversità (genetica, delle specie e degli ecosistemi) svolta dal Parco riguardano tanto la flora che la fauna, che si presentano particolarmente ricche nell area in esame. All interno dei confini del parco sono inoltre presenti diverse tipologie di ecosistemi che vanno dalle già citate foreste, alle praterie sommitali e ai prati pascoli, dai corsi e specchi d acqua fino a siti geologico-morfologici particolari (quali cavità naturali, rupi, cascate e ristagni d acqua) che rappresentano luoghi di riproduzione per specie animali e vegetali di interesse conservazionistico 9. 9 Per ulteriori informazioni su questo aspetto, e sugli altri capitali territoriali, si veda anche il sito dell Ente Parco: 111

10 Dal punto di vista del capitale economico, il settore primario presenta i caratteri tipici delle zone di alta collina-montagna con un agricoltura in gran parte limitata ad allevamenti di bovini e ovini, alberi da frutto, foraggio e in misura modesta cereali (Cavalieri, 2011). Emergono alcune produzioni tipiche che assumono un valore come espressione dell agrobiodiversità e dell identità culturale locale 10. Le aziende agricole presenti all interno del parco alla data del Censimento del 2000 erano poco più di un centinaio, orientate alle attività di allevamento di bovini da carne (Pagni, 2002). Ancora oggi circa il 90% della superficie agricola all interno del Parco è destinata a pascolo L allevamento di ovini, con prevalenza dei capi della razza appenninica, ha vissuto una continua diminuzione negli ultimi anni. La superficie aziendale è mediamente ricoperta per il 50% da boschi e fra questi sono presenti le coltivazioni di castagneti da frutto che assumono notevole importanza soprattutto in alcune aree. Negli ultimi anni l Ente Parco, in collaborazione con varie istituzioni e associazioni, ha incoraggiato le aziende ad intraprendere un agricoltura di tipo multifunzionale anche attraverso il sostegno al contenimento dei danni procurati dalla fauna selvatica tramite apposite recinzioni delle coltivazioni, piani di valorizzazione e promozione dei prodotti locali, il recupero di vecchi edifici rurali, muretti a secco e il restauro del patrimonio artisticoreligioso rurale, progetti di conservazione di cultivar di varietà locali di meli, peri e ciliegi, fino all acquisto di porzioni di territorio ad alta valenza paesaggistica e naturale (Cavalieri, 2011). Nel settore secondario sono presenti alcune attività artigianali ancora legate al mondo rurale, quali le lavorazioni del legno, della paglia, del ferro e dei tessuti, ma soprattutto una industria tessile e dell abbigliamento sviluppatasi dagli anni 60 fino alla fine degli anni 80 che ha portato alla definizione di un assetto di tipo distrettuale. La specializzazione nel settore tessile e la struttura medio-piccola delle imprese hanno costituito un freno al superamento della crisi economica degli ultimi anni. La scarsa dinamicità economica dell area è evidenziata da un tasso di crescita delle Unità locali molto più basso che non nelle rispettive province di Firenze ed Arezzo, oltre che della Toscana complessivamente considerata. Gli andamenti demografici, che presentano i caratteri tipici delle zone di alta collina-montagna dell Appennino tosco-emiliano, hanno penalizzato il 10 Tra di essi il Marrone del Mugello, la Melata d abete, il miele, la Pesca regina di Londa, i formaggi Raviggiolo e Pecorino Toscano, le carni bovine delle razze Romagnola e Chianina, la patata di Cetica. 112

11 capitale sociale dell area. In particolare tutti i comuni (ad eccezione di Bibbiena) sono caratterizzati da una bassa densità di popolazione ed un elevata età media (tranne i comuni di Londa e Bibbiena) rispetto ai livelli medi sia regionali che delle rispettive province. Dopo la diminuzione demografica registrata nei decenni che vanno dagli anni 50 agli anni 70, prima timidamente negli anni 80 e poi più velocemente nei decenni successivi, si è però assistito ad un incremento della popolazione nei comuni del Parco tranne che a Stia e a Chiusi della Verna (tabb. 3.1 e 3.2). Dal punto di vista del capitale istituzionale si registra una elevata densità di enti. Hanno competenza territoriale amministrativa le Province di Arezzo e Firenze, la Comunità Montana del Casentino e l Unione dei comuni della Montagna Fiorentina, l Ente Parco, il Corpo Forestale dello Stato, e le Amministrazioni comunali. La sovrapposizione di tante istituzioni con competenza amministrativa su questo territorio, che ha anche carattere interregionale, può creare difficoltà nella programmazione e nella gestione. Non si deve dimenticare infine che il territorio del Parco è di proprietà pubblica per circa 2/3 (Stato e Regioni) mentre il rimanente è di proprietà privata (Verdecchia, 2008). Di grande rilievo è il capitale storico-culturale ed artistico. Il territorio è costellato di segni della presenza umana fin dall epoca etrusca, con momenti importanti nell epoca medievale e nell insediamento della comunità religiosa Camaldolese. Nel corso dei secoli molte sono state le presenze di artisti, santi, poeti, pittori, che hanno visitato o riseduto quest area, e hanno lasciato nel territorio notevoli testimonianze sia architettoniche (monasteri, castelli, pievi, borghi) che di tradizioni e identità culturali (Pagni, 2002). Tab. 3.1 Parametri demografici dei Comuni del parco (anno 2007) Popolazione Kmq Densità. Pop/Kmq (ab/kmq) Popolaz. Residente (Età 65>) Popolaz. Residente (Età 0-14) Indice di vecchiaia Toscana ,28 In Provincia FI ,53 - Londa , ,49 - San Godenzo , ,03 In Provincia AR ,17 - Bibbiena , ,60 - Chiusi d. Verna , ,16 - Poppi , ,58 - Pratovecchio , ,61 - Stia , ,25 Fonte: Regione Toscana 113

12 Tab. 3.2 Evoluzione demografica: popolazione residente Anni 61/51 Anni 71/61 Anni 81/71 Anni 91/81 Anni 01/91 Anni 09/01 Pop Londa -35,9% -24,2% 1,1% 11,7% 37,3% 12,5% S.Godenzo -31,3% -35,6% -16,8% -4,9% 7,4% 6,8% Bibbiena -3,2% 2,5% 4,8% 3,5% 4,5% 11% Chiusi V. -18,5% -23,9% -4,4% -1,5% 0,1% -5,7% Poppi -21,2% -14,7% -7,0% 0,8% 4,9% 8,6% 6379 Pratovecchio -19,4% -22,7% -4,9% 3,7% 0,7% 2,4% Stia -13,9% -13,5% -2,3% 0,6% -0,3% -2,9% Fonte: ISTAT La domanda turistica La domanda turistica nell area ha avuto importanti trasformazioni, pur restando negli ultimi anni quasi stabile in termini di presenze. Si osserva infatti una redistribuzione tra i comuni a vantaggio delle località minori (Stia, Londa e soprattutto Pratovecchio), ove la crescita delle presenze potrebbe essere spiegata anche con il richiamo esercitato dall entrata in funzione del Parco (tab. 3.3). Tab. 3.3 Andamento delle presenze turistiche nei comuni del Parco delle Foreste Casentinesi su '95 TOSCANA ,3% Provincia FI ,4% Londa ,7% San Godenzo ,5% Provincia AR ,5% Bibbiena ,2% Chiusi della Verna ,8% Poppi ,6% Pratovecchio ,3% Stia ,4% TOTALE AREA PFC ,7% Fonte: Regione Toscana La pressione turistica, ad esclusione di Chiusi della Verna e Poppi 11, è molto inferiore nei comuni in esame rispetto al dato medio delle rispettive 11 Presumibilmente nel primo caso a causa della presenza dell omonimo santuario, nel secondo della presenza di un borgo molto attrattivo e della presenza di un turismo di affari legato agli insediamenti industriali della zona. 114

13 province e della Toscana (tab.3.4). La permanenza media dei turisti (tab.3.5) risulta costante intorno ai 3 giorni per l area nel suo complesso, su valori più bassi della media Toscana ma più elevati rispetto alle province di Firenze e Arezzo. Tra i vari comuni si osservano però importanti differenze, con valori molto più elevati sul versante fiorentino e all interno della parte aretina - valori molto bassi a Stia e Chiusi. Tab. 3.4 Indici di pressione turistica Presenze Turisti su Popolaz. (2007) Indice ISAT (Presenze Turisti 2007 / Km) Quoziente di Localizzaz. Territoriale * TOSCANA 11, ,5 0,0510 Provincia FI 11, ,7 0,3389 Londa 3,36 103,9 5,8467 San Godenzo 6,66 85,6 6,9500 Provincia AR 3,40 360,0 0,1088 Bibbiena 1,39 202,5 1,6661 Chiusi della Verna 11,00 231,4 11,1235 Poppi 8,76 562,4 9,3405 Pratovecchio 1,61 67,4 2,2126 Stia 1,96 93,4 3,2352 (*) [(Presenze% Comune / Presenze % Toscana)/Kmq] = Pressione per kmq (2007) Fonte: Elaborazione DSE su dati Istat Tab Arrivi nei comuni del Parco, / 2001 TOSCANA ,79% Provincia FI ,23% Londa ,85% San Godenzo ,63% Provincia AR ,29% Bibbiena ,18% Chiusi della Verna ,69% Poppi ,47% Pratovecchio ,27% Stia ,02% TOTALE AREA ,56% PFC Fonte: Regione Toscana Gli ospiti sono prevalentemente di provenienza nazionale. Nel periodo gli arrivi stranieri hanno rappresentato circa il 20% del totale (tab.3.7), mentre le presenze straniere il 31% (tab.3.8), con alcune differenze all interno dell area dovute principalmente al fatto che i comuni del versante del Mugello beneficiano maggiormente del richiamo della città 115

14 d arte di Firenze. Il soggiorno degli stranieri ha una durata media superiore a quello degli italiani, pari a 4,7 giorni contro gli appena 2,6 degli italiani. Tab. 3.6 Permanenza media nei comuni del Parco, /2001 TOSCANA 3,8 3,7 3,7 3,7 3,8 0% Provincia FI 2,8 2,8 2,8 2,7 2,8-2% Londa 9,5 6,4 8,7 7,7 5,7-40% San Godenzo 4,8 4,4 5,6 4,9 4,5-5% Provincia AR 2,7 2,8 2,8 2,8 2,9 10% Bibbiena 2,7 2,9 2,8 2,9 3,2 21% Chiusi della Verna 2,6 2,4 2,5 2,3 2,5-6% Poppi 3,3 3,2 3,0 3,1 3,1-6% Pratovecchio 5,7 3,9 4,5 4,3 3,1-45% Stia 1,8 2,1 2,0 1,9 1,9 5% TOTALE AREA PFC 3,1 3,0 3,1 3,0 3,0-4% Fonte: Regione Toscana Tab Arrivi Italiani e stranieri anni Italiani 2007 Italiani 2008 Italiani 2006 Stranieri 2007 Stranieri 2008 Stranieri % Stranieri su tot. ( ) Londa ,28 San Godenzo ,29 Bibbiena ,56 Chiusi d. Verna ,60 Poppi ,83 Pratovecchio ,35 Stia ,96 TOT. AREA ,36 Fonte. Regione Toscana Tab. 3.8 Presenze Italiane e straniere anni Italiani 2007 Italiani 2008 Italiani 2006 Stranieri 2007 Stranieri 2008 Stranieri % Stranieri su tot. ( ) Londa ,51 San Godenzo ,19 Bibbiena ,61 Chiusi d. Verna ,03 Poppi ,68 Pratovecchio ,31 Stia ,26 TOT. AREA ,48 Fonte. Regione Toscana Il turismo mordi e fuggi rimane un problema significativo, risultando spesso poco compatibile con le caratteristiche strutturali e organizzative dell offerta ricettiva locale. In generale si tratta di un turismo leggero, 116

15 con ospiti molto autonomi e che chiedono pochi servizi, spesso limitati al solo pernottamento. Esistono diverse tipologie di domanda turistica all interno dei comuni del Parco, ciascuna delle quali fa riferimento a differenti componenti del capitale territoriale. È infatti possibile distinguere da un punto di vista qualitativo fra domanda di tipo artistico-culturale, religioso, ambientale e scolastico, anche se i turisti nel loro soggiorno spesso esprimono contemporaneamente diverse tipologie di interesse e dunque non è sempre possibile ascrivere l individuo a una singola tipologia. Dall indagine di campo sono emerse alcune significative caratterizzazioni qualitative della domanda. Sul lato fiorentino, nei comuni di San Godenzo e Londa, nei mesi estivi si ha una significativa diffusione di famiglie di provenienza nord-europea, di reddito medio-alto, con un interesse indipendente dalla visita delle città d arte (spesso già conosciute); l interesse prevalente appare la quiete e il relax, con qualche breve visita alle città d arte. Negli altri periodi dell anno assume un certo rilievo il trekking, stimolato dalla presenza del Parco, ma di norma si ha clientela italiana che effettua un solo pernottamento nel medesimo luogo, talvolta spostandosi a piedi da rifugio a rifugio lungo la rete sentieristica. La clientela italiana, si provenienza centro-nord, entra spesso in contatto con l offerta ricettiva attraverso il Parco (siti, centri visite). In area Alto Casentino è stato da più parti segnalato un significativo cambiamento della tipologia di ospite, ivi compreso quello che soggiorna in agriturismo: da un ospite rustico, che richiedeva l essenziale e la semplicità dell accoglienza e della sistemazione, si è passati a una richiesta di servizi più evoluti, di cui si richiede un livello qualitativo di tipo alberghiero, con maggiori servizi e cura degli alloggi. Alle rilevazioni statistiche del turismo sfuggono gli ospiti delle seconde case, proprietari e conoscenti, la cui diffusione è abbastanza importante soprattutto in alcune zone. Ad esempio a Castagno d Andrea vi è una certa concentrazione di seconde case di proprietà di residenti in area urbana fiorentina, e conseguente affitto estivo di seconde case, sviluppatasi negli anni 60 grazie ad alcune lottizzazioni e conseguente realizzazione di piccole case, in una logica tipica della stazione climatica. Subito dopo la realizzazione degli investimenti questa forma di turismo è andata declinando, ma rimane tuttora un certo flusso legato alle seconde case. Alle rilevazioni statistiche del turismo sfuggono anche gli escursionisti giornalieri, che non pernottano in zona, e che si stimano essere abbastanza numerosi soprattutto nelle mezze stagioni. 117

16 In generale il flusso turistico ha carattere stagionale, con inizio nella primavera e fino a settembre/ottobre. A seconda della tipologia di domanda turistica esistono però importanti differenze circa il carattere stagionale. Il turismo religioso, che come le altre tipologie vede il maggior numero di visitatori nella bella stagione, raggiunge dei picchi anche in occasione delle feste religiose come Natale e Pasqua, quella scolastico si colloca maggiormente all inizio dei periodi primaverile ed autunnale, quello ambientale includendo al suo interno anche il turismo del fresco nei mesi estivi, anche se, per quanto riguarda il turismo più propriamente naturalistico, si cominciano a rilevare presenze invernali e autunnali legate ad eventi organizzati (ad esempio escursioni sulla neve con ciaspole, raccolta delle castagne). Se da un lato è possibile identificare diverse tipologie di domanda turistica in relazione ai tanti diversi tipi di capitale territoriale presenti sul territorio, più complicato diventa quantificarne l entità e ancor più capire, alla luce dei dati disponibili, gli interessi e le attività che il turista svolge effettivamente nell area oggetto di indagine. Una indicazione giunge dalla rilevazione del numero di visitatori presso le varie strutture della rete ecomuseale del Casentino ( tab.3.9), la quale evidenzia la forte concentrazione delle visite nel Castello di Poppi, che pure recentemente manifestano una certa riduzione, mentre altre strutture più legate alla fruizione rurale e ambientale (anche se talune fuori dell area indagata) manifestano una relativa crescita. Tab. 3.9 Presenze in alcune strutture della rete ecomuseale del Casentino Museo del bosco e della montagna Ecomuseo del Carbonaio Castello Conti Guidi di Poppi Museo archeologico Ecomuseo della Castagna Centro Documentazione Cultura rurale Ecomuseo Valle Santa Altre strutture Totale Fonte: CRED Comunità Montane del Casentino Circa la domanda di turismo naturalistico, l unica fonte di dati disponibile è quella relativa ai visitatori registrati dai centri visita del Parco nell anno 2009, che per il versante toscano vedono un totale di visitatori, per meno del 20% costituiti da gruppi e scuole e la parte restante visitatori individuali (tab.3.1 0). Altre fonti (C omunità Montana del 118

17 Casentino) quantificano in i visitatori intercettati nei centri visita del parco sul lato casentinese, con una significativa concentrazione nei mesi di primaverili-estivi e punte a maggio ed agosto. Questi dati non quantificano completamente il fenomeno della fruizione turistico/escursionistica del Parco, in quanto molti visitatori (non solo quelli più locali, ma anche coloro che organizzano la visita prima della partenza, ricorrendo soprattutto ai qualificati servizi offerti sul web dallo stesso Parco) non si rivolgono ai Centri visita, i quali a loro volta non sono aperti per tutto l anno. Tab Parco delle Foreste Casentinesi - Visitatori registrati dai centri visita e punti informativi della Toscana anno 2009 Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Dic. Tot. Visitatori Gruppi e scuole Totale Fonte: Parco Foreste Casentinesi L offerta turistica L offerta ricettiva nell area del Parco evidenzia una forte crescita nel medio periodo, in particolare nella componente extra-albeghiera (+180% dal 1997 al 2006), mentre il numero di alberghi è rimasto sostanzialmente stabile (fig.3.3). I posti letto medi per esercizio sono stabili per gli alberghi mentre si riducono per le strutture extra-alberghiere (fig. 3.4), a causa della cessazione di alcune grandi strutture ricettive numericamente più che compensate da forme di nuova ricettività, in primis l agriturismo. L aumento complessivo del numero dei posti letto, nel periodo , è stato del 25% circa. Nel territorio del Parco vi sono oggi numerose strutture ricettive e di varia tipologia, sia alberghiera (dove però mancano alberghi di categoria superiore) che extra-alberghiere (rifugi, alberghi, campeggi, ostelli, agriturismi, case per ferie, bed & breakfast, pensioni, affittacamere e appartamenti), in grado dunque potenzialmente di soddisfare le diverse esigenze dei visitatori (tab3.11 e tab.3.12). In termini numerici, l agriturismo è la forma ricettiva più diffusa (42% del numero totale), e dopo essere passato dalle 4-5 aziende a metà degli anni 90 alle dei primissimi anni del 2000 (Pagni, 2002), nel 2008 ha raggiunto le 57 unità. 119

18 Fig Numero di strutture ricettive nei comuni del Parco ( ) Fonte: elaborazioni su dati Istat, in Marinelli (2008) Fig Numero medio di letti per struttura ricettiva nei comuni del Parco Fonte: elaborazioni su dati Istat, in Marinelli (2008) In termini di posti letto il peso maggiore è quello assunto dei campeggi (31%), cosa abbastanza eccezionale nelle zone montane della Toscana. Anche le Case per ferie sono più diffuse nell area del parco rispetto alla media regionale, con ben il 15% dei posti letto, e sono costituite soprattutto da foresterie collegate al turismo religioso del Santuario della Verna. 120

19 Tab Numero di strutture alberghiere e extra-alberghiere per Comune, anno 2007 Comune Alb. 1 stella Alb. 2 stelle Alb. 3 stelle Tot. es. alb. Affitta camere Case app. vac. Case app. ferie Rifugi alpini All. privati Tot. extra alb. Bibbiena Chiusi Verna Poppi Pratovecchio Stia San Godenzo Londa Totale Area Tot. Area in % 2,2 8,9 10,3 21,4 41,9 5,2 5,9 7,6 1,5 5,2 0,7 10,6 78,6 100 Prov. Arezzo in % 1,8 3,1 7,6 16,8 47,5 1,6 8,4 11,6 0,8 2,1 0,2 8,9 83,2 100 Toscana in % 2,6 4,6 11,3 24,2 33,0 1,8 16,5 10,7 0,4 1,6 0,3 8,9 75,8 100 Nota: non sono presenti nell area alberghi a 4 e 5 stelle, né Residenze turistico alberghiere Fonte: Regione Toscana Tab Posti letto in strutture alberghiere e extra-alberghiere per Comune, anno 2007 Comune Alb. 1 stella Alb. 2 stelle Alb. 3 stelle Tot. es. alb. Affitta camere Case app. vac. Agriturismi Campeggi Ostelli Agriturismi Campeggi Ostelli Case app. ferie Rifugi alpini All. privati Tot. extra alb. Bibbiena Chiusi Verna Poppi Pratovecchio Stia San Godenzo Londa Totale AREA Tot. AREA in % 1,6 11,8 13,5 26,9 17,2 31,1 1,9 3,4 1,3 15,1 1,0 2,2 73,1 100 Prov. Arezzo in % 1,9 4,7 15,4 34,8 29,3 12,3 3,5 8,8 1,3 4,6 0,3 2,2 65,2 100 Toscana in % 1,4 3,6 16,6 37,7 10,0 33,3 3,2 6,7 0,9 2,2 0,1 1,2 62,3 100 Nota: non sono presenti nell area Villaggi turistici, Residence e Residenze d'epoca Fonte: Regione Toscana Le strutture extra-alberghiere sono ampiamente superiori a quelle alberghiere, in particolare in termini di posti letto (tab.3.13) la percentuale sul totale delle prime rispetto alle seconde (rispettivamente il 73% contro il 27%) è superiore sia a quella della provincia di Arezzo (rispettivamente 65% e 35%) che a quella della regione Toscana (62% e 38%). Questo dato indica un maggiore orientamento dell offerta ricettiva esistente nei comuni del Parco per tipologie di turismo che utilizzano le strutture extraalberghiere quali appunto il turismo rurale, naturalistico e religioso. La tendenza corrisponde a quanto emerso dalle interviste sul campo a Tot. Tot. 121

20 testimoni privilegiati circa il passaggio da un turismo di villeggiatura fiorente negli anni 50 e 60 (il cosiddetto turismo de l fresco), cui corrispondeva un offerta ricettiva basata su medi-grandi alberghi con servizi molto standardizzati, ad una fase di graduale decadenza negli anni 70; fino ad arrivare oggi alla sostituzione con un turismo che più si avvicina a quello delle altre aree rurali toscane (fatta eccezione per quello religioso tipico di quest area) e che predilige per il proprio soggiorno strutture di tipo extra-alberghiero come agriturismi e campeggi. Tab Utilizzo delle strutture Area Parco Presenze Posti letto Capacità annua Tasso utilizzazione 10,5% 10,8% Arezzo Presenze Posti letto n.d. Capacità annua n.d. Tasso utilizzazione 20,1% n.d. Toscana Presenze Posti letto n.d. Capacità annua n.d. Tasso utilizzazione 28,6% n.d. Nota: La capacità ricettiva annua è calcolata ipotizzando un periodo di apertura di 300 giorni. Fonte: nostre elaborazioni su dati Regione Toscana Case e appartamenti per vacanze, case per ferie e ostelli sono oggetto di gestioni molto diversificate, e in alcuni casi sono gestite da associazioni o soggetti non a scopo di lucro e orientati al turismo sociale. Alcune strutture ricettive sono contraddistinte dal logo degli Esercizi Consigliati del Parco, strutture che hanno aderito ad un Disciplinare Ecologico proposto dall Ente Parco, con la finalità di migliorare i servizi offerti al turista soprattutto in termini di qualità ambientale. Alla data dell indagine le strutture ricettive dell area toscana del Parco aderenti all iniziativa erano 15, sulle 136 presenti. Dal punto di vista strutturale, l offerta si caratterizza dunque per l assenza di grandi strutture di ospitalità del tipo di quelle che si sono sviluppate in altri territori con grande diffusione del turismo rurale (si veda 122

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo

Dettagli

RAPPORTO SPECIALE BIT 2013

RAPPORTO SPECIALE BIT 2013 RAPPORTO SPECIALE BIT 2013 OSSERVATORIO DEL SISTEMA TURISTICO LAGO DI COMO 1 L Osservatorio è una iniziativa al servizio di tutti gli operatori pubblici e privati del Sistema Turistico Lago di Como realizzata

Dettagli

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma

Marzo 2009. 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma. 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2. L'andamento generale negli alberghi di Roma Prosegue anche questo mese la flessione della domanda turistica rispetto allo stesso periodo

Dettagli

QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA

QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA QUADRO DI SINTESI POTENZIALITA E CRITICITA CONTRATTO DI PAESAGGIO FINALIZZATO ALLA DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA DI SVILUPPO TERRITORIALE E DI RIQUALIFICAZIONE PAESAGGISTICA DEI TERRITORI MONTANI DI COMUNANZA

Dettagli

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Gennaio 2009 Ge nnai o 2009 Ge nnai o 2009 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma L anno 2009 inizia con il segno negativo della domanda turistica rispetto all inizio dell anno precedente. Gli arrivi complessivi

Dettagli

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A Ma g g i o 2 0 0 3 di G i u s e p p e A i e l l o 1. L andamento

Dettagli

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO

ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO ENTE BILATERALE TURISMO Della Regione Lazio OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEL SETTORE TURISTICO 1 Rapporto 2007 sulla occupazione nelle imprese ricettive, di viaggi e di ristorazione della Provincia

Dettagli

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA

ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA ANALISI DELLA DOMANDA TURISTICA NEGLI ESERCIZI ALBERGHIERI DI ROMA E PROVINCIA MARZO 2010 1. L andamento generale negli alberghi della Provincia di Roma 2.

Dettagli

Rapporto flussi turistici Anni dal 2010

Rapporto flussi turistici Anni dal 2010 Rapporto flussi turistici Anni dal 2010 2010 al 2014 Elaborazione a cura dell Ufficio del Turismo della Provincia di Novara turismo.statistica@provincia.novara.it 1 CAPACITA RICETTIVA Qualifica Stelle

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 10 dicembre COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1 In data odierna la Banca centrale europea (BCE) pubblica per la prima volta un

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne»

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI. Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne» Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 4645 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Disciplina degli itinerari turistici denominati «percorsi delle castagne» Presentata

Dettagli

Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010

Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010 Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010 Progetto LA SOSTENIBILITÀ COME PERCORSO DI QUALITÀ PER LE AZIENDE TURISTICHE DEL PARCO DEL TICINO www.networksvilupposostenibile.it

Dettagli

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana

PROGETTO Impari S. Impari S. Repubblica Italiana PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna PROGETTO Interventi di informazione, formazione e azioni di sistema per le aree GAL della Sardegna Lo

Dettagli

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono 13. Turismo Il turismo nel comune di Roma si conferma uno dei principali assi di sviluppo del territorio, costituendo, all interno del sistema economico e sociale, un elemento centrale di crescita, che

Dettagli

REGIONE LAZIO Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i Popoli PROGETTI INTEGRATI TERRITORIALI DELLE AREE PROTETTE

REGIONE LAZIO Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i Popoli PROGETTI INTEGRATI TERRITORIALI DELLE AREE PROTETTE REGIONE LAZIO Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i Popoli PROGETTI INTEGRATI TERRITORIALI DELLE AREE PROTETTE Agenzia Regionale Parchi Fabio Brini PIT aree protette Condizioni e opportunità per la

Dettagli

Annuario Statistico della Sardegna

Annuario Statistico della Sardegna Annuario Statistico della Sardegna TURISMO Turismo L Indagine sulla capacità degli esercizi ricettivi è una rilevazione censuaria condotta annualmente con l obiettivo di fotografare, al 31 dicembre di

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UG44U ATTIVITÀ 55.10.B ATTIVITÀ 55.23.6 ALBERGHI E MOTEL, CON RISTORANTE ALBERGHI E MOTEL, SENZA RISTORANTE

STUDIO DI SETTORE UG44U ATTIVITÀ 55.10.B ATTIVITÀ 55.23.6 ALBERGHI E MOTEL, CON RISTORANTE ALBERGHI E MOTEL, SENZA RISTORANTE STUDIO DI SETTORE UG44U ATTIVITÀ 55.10.A ALBERGHI E MOTEL, CON RISTORANTE ATTIVITÀ 55.10.B ALBERGHI E MOTEL, SENZA RISTORANTE ATTIVITÀ 55.23.4 AFFITTACAMERE PER BREVI SOGGIORNI, CASE ED APPARTAMENTI PER

Dettagli

Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1

Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori. www.isnart.it 1 Valorizzazione delle aree naturali protette come chiave di sviluppo turistico dei territori www.isnart.it 1 Le aree protette in Italia 23 parchi nazionali (oltre 500 comuni) 152 parchi regionali (quasi

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione

Bioeccellenze dei Parchi Italiani. LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Bioeccellenze dei Parchi Italiani LE FILIERE BIOLOGICHE VIRTUOSE NEI PARCHI ITALIANI dalla definizione all implementazione Il Progetto Le Filiere Biologiche Virtuose dei Parchi Italiani /1 Le aree protette

Dettagli

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA

16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province. Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA 16 Rapporto Nazionale sulla Formazione Indagine su Comuni e Province Nicoletta Bevilacqua Responsabile Ufficio Monitoraggio e ricerca FormezPA Obiettivi della presentazione Illustrare i principali risultati

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 4342 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme per la promozione delle attività turistiche legate al vino piemontese e istituzione

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

MISURA 312 MISURA 312 MISURA 312 - C

MISURA 312 MISURA 312 MISURA 312 - C MISURA 312 I BANDI Sostegno allo sviluppo di attività economiche Le opportunità disponibili da Lunedì 11 Ottobre 1 Beneficiari: : Microimprese (Partita iva e Registro Imprese Camera Commercio) Obiettivi:

Dettagli

INDAGINE STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE INDAGINE SUI SITI WEB

INDAGINE STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE INDAGINE SUI SITI WEB Comune di Venezia Assessorato alle Politiche della Residenza INDAGINE STRUTTURE RICETTIVE EXTRALBERGHIERE INDAGINE SUI SITI WEB LUGLIO, 2008 SINTESI I successivi approfondimenti effettuati sulla presenza

Dettagli

CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria

CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria CURRICOLO DI GEOGRAFIA della scuola primaria CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe prima della scuola primaria...2 CURRICOLO DI GEOGRAFIA al termine della classe seconda della scuola primaria...3

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

CARTA DEL TURISMO RESPONSABILE DI COMUNITA CONCA BARESE

CARTA DEL TURISMO RESPONSABILE DI COMUNITA CONCA BARESE CARTA DEL TURISMO RESPONSABILE DI COMUNITA CONCA BARESE Noi cittadini, Associazioni, Operatori economici ed Istituzioni delle comunità ricadenti sul territorio del GAL CONCA BARESE, sottoscriviamo questo

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

Promozione Turistica Popolare Si può pensare alle Associazioni di Promozione Locale come motore di rinascita della montagna?

Promozione Turistica Popolare Si può pensare alle Associazioni di Promozione Locale come motore di rinascita della montagna? Promozione Turistica Popolare Si può pensare alle Associazioni di Promozione Locale come motore di rinascita della montagna? Festa Saggia un idea per il coinvolgimento delle realtà associative locali per

Dettagli

I servizi proposti saranno suddivisi nelle seguenti aree tematiche e raggruppati per tipologia di offerta:

I servizi proposti saranno suddivisi nelle seguenti aree tematiche e raggruppati per tipologia di offerta: SCOPRI LA VALTELLINA AUTUNNO 2013 Le offerte commerciali proposte dagli operatori privati (non verranno prese in esame proposte provenienti da agenzie viaggi e da Consorzi) dovranno presentare le seguenti

Dettagli

IL TURISMO IN PROVINCIA DI COMO NEL PERIODO MAGGIO OTTOBRE 2015. GLI EFFETTI DI EXPO MILANO 2015

IL TURISMO IN PROVINCIA DI COMO NEL PERIODO MAGGIO OTTOBRE 2015. GLI EFFETTI DI EXPO MILANO 2015 IL TURISMO IN PROVINCIA DI COMO NEL PERIODO MAGGIO OTTOBRE 2015. GLI EFFETTI DI EXPO MILANO 2015 Elaborazione su dati provvisori forniti dal Settore Turismo della Provincia di Como A cura di Massimo Gaverini

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Analisi SWOT - Comune di San Gimignano

Analisi SWOT - Comune di San Gimignano Analisi SWOT - Comune di San Gimignano PUNTI DI FORZA Grande patrimonio storico culturale artistico concentrato in un centro storico intatto e preservato nei secoli, dichiarato Patrimonio dell Umanità

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Struttura e modalità di compilazione del RAV

Struttura e modalità di compilazione del RAV Struttura e modalità di compilazione del RAV Massimo Faggioli Dirigente di Ricerca Area valutazione e miglioramento INDIRE Firenze m.faggioli@indire.it Struttura del rapporto di autovalutazione è articolato

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010

Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione. Rimini Wellness, 14 Maggio 2010 AICEB (Associazione Italiana Centri Benessere) IL MERCATO DEL BENESSERE: IMPRESE E SERVIZI OFFERTI* Tavola rotonda Centri benessere tra sviluppo turistico e nuova regolamentazione Rimini Wellness, 14 Maggio

Dettagli

Attrattività, performance e potenzialità della Sicilia turistica

Attrattività, performance e potenzialità della Sicilia turistica Attrattività, performance e potenzialità della Sicilia turistica Ricerca di marketing sull attrattività turistica della Sicilia Presentazione dei risultati della ricerca Palermo, 11 luglio 2014 Obiettivi

Dettagli

Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2

Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2 Toscana Turistica Sostenibile & Competitiva - Fase 2 Applicazione del Modello di Gestione sostenibile della Destinazione turistica Area di verifica AUTOVALUTAZIONE Elenco Domande per area tematica NECSTOUR

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa

Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che. operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella. Provincia di Pisa Analisi dei fabbisogni formativi dei professionisti che operano nella valorizzazione dei Beni Culturali nella Provincia di Pisa A cura di Katia Orlandi Il territorio della Provincia di Pisa si caratterizza

Dettagli

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD

Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000. Fulvio CERFOLLI, PhD Struttura, obiettivi e strategia dei Piani di Gestione dei Siti Natura 2000 Fulvio CERFOLLI, PhD Che cos e un PIANO DI GESTIONE di un sito Natura 2000? E uno strumento di pianificazione del territorio

Dettagli

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1:

PROVINCIA DI ORISTANO DEFINIZIONE DEI SERVIZI MINIMI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Allegato 1: Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Trasporti Centro Ricerche Economiche e Mobilità Università degli Studi di Cagliari PROVINCIA DI ISTANO SETTE PIANIFIZIONE TERRITIALE, PITICHE COMUNITARIE,

Dettagli

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011

INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 INDAGINE SUI CREDITI VERSO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 2011 Il presente rapporto riporta i principali risultati dell indagine sui crediti verso la Pubblica Amministrazione, svolta dall Associazione fra

Dettagli

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI

ROADSHOW PMI TURISMO E PMI ROADSHOW PMI TURISMO E PMI Cagliari, 29 maggio 2009 Per il 67,2% delle Pmi del turismo la situazione economica del Paese è peggiorata nei primi cinque mesi del 2009 rispetto al secondo semestre del 2008.

Dettagli

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori.

I principali servizi educativi gestiti direttamente dal comune sono i nidi, le scuole dell infanzia e i ricreatori. I Servizi Educativi del Comune di Trieste rappresentano una tradizione storica, un patrimonio di tradizione culturale di cui la città e le famiglie vanno orgogliose. Un patrimonio storico che negli anni

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

Pubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti

Pubblica Amministrazione Turistica. Aspetti generali Compiti Pubblica Amministrazione Turistica Aspetti generali Compiti Cenni storici Nel periodo tra le due guerre iniziò a maturare una maggiore consapevolezza del ruolo che il turismo poteva svolgere nell economia

Dettagli

Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita

Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita Presentazione del rapporto annuale L'ASSICURAZIONE ITALIANA 2011-2012 Roberto Manzato Vita e Danni non Auto Milano, 16 luglio 2012

Dettagli

QUESTIONARIO. Turismo individuale Turismo di gruppo Turismo delle famiglie Turismo giovanile Turismo senior/terza età Turismo sociale

QUESTIONARIO. Turismo individuale Turismo di gruppo Turismo delle famiglie Turismo giovanile Turismo senior/terza età Turismo sociale QUESTIONARIO Allo scopo di fotografare la Destinazione Turistica di Fiesole ed elaborare una analisi Swot che consenta di focalizzare i punti di forza, di debolezza, le opportunità e le minacce Le chiediamo

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Progetto Turismo di Prossimità per i Comuni d Italia

Progetto Turismo di Prossimità per i Comuni d Italia Informazioni e comunicazione promozionale di strada attraverso la formula dell interscambio utilizzando vele pubblicitarie (roll-up) nei centri città e comuni a intenso traffico pedonale. Un particolare

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO NONA LEGISLATURA PROGETTO DI LEGGE N. 351 PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei Consiglieri Bassi, Bond e Bozza RICONOSCIMENTO E VALORIZZAZIONE DEL TURISMO NATURISTA Presentato

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Il nostro paese. Incontro con Collegio Docenti

Il nostro paese. Incontro con Collegio Docenti Il nostro paese Incontro con Collegio Docenti Concorezzo, 28 Ottobre 2015 1 L Archivio Storico (ASC) Via S.Marta 20 Concorezzo www.archiviodiconcorezzo,it mail: info@archiviodiconcorezzo.it L Archivio

Dettagli

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014

Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015. 3 febbraio 2014 Dote scuola Le policy di Regione Lombardia Anno scolastico 2014-2015 3 febbraio 2014 Si aprono le iscrizioni Da oggi al 28 febbraio sono aperte le iscrizioni alle scuole statali, alle scuole paritarie,

Dettagli

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD

Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD Parco Locale di Interesse Sovracomunale SERIO NORD PIANO TRIENNALE DEGLI INTERVENTI 2009-2011 Seriate, 29 Gennaio 2009 (modificato nell Assemblea dei Sindaci del 12/11/2009 verbale n. 51) Parco Locale

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DI GEOGRAFIA TURISTICA A.S. 2013/2014 CLASSE 3 D TURISMO ISTITUTO TECNICO BRANCHINA ADRANO PROF. MASSIMO RICCARDO COSTANZO

PROGRAMMAZIONE DI GEOGRAFIA TURISTICA A.S. 2013/2014 CLASSE 3 D TURISMO ISTITUTO TECNICO BRANCHINA ADRANO PROF. MASSIMO RICCARDO COSTANZO PROGRAMMAZIONE DI GEOGRAFIA TURISTICA A.S. 2013/2014 CLASSE 3 D TURISMO ISTITUTO TECNICO BRANCHINA ADRANO PROF. MASSIMO RICCARDO COSTANZO Presentazione Da qualche anno il turismo è diventato in quasi tutto

Dettagli

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti

Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Osservatorio Assolombarda e Camera di commercio - Osmi Borsa Immobiliare Immobili d impresa: Milano torna ad attrarre investimenti Grazie ai prezzi più bassi e a una maggiore presenza di immobili di pregio

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE Tecnico delle attività ricettive ed assimilati (operanti in un sistema turistico locale)

CORSO DI FORMAZIONE Tecnico delle attività ricettive ed assimilati (operanti in un sistema turistico locale) REGIONE PUGLIA Area politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l Innovazione Servizio Formazione Professionale SOGGETTO ATTUATORE CORSO DI FORMAZIONE Tecnico delle attività ricettive ed assimilati (operanti

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

BioFATTORIA SOLIDALE DEL CIRCEO. Fattoria Didattica e Visite

BioFATTORIA SOLIDALE DEL CIRCEO. Fattoria Didattica e Visite BioFATTORIA SOLIDALE DEL CIRCEO Fattoria Didattica e Visite La BioFattoria Solidale del Circeo opera su un terreno di 175 ettari all interno della Tenuta Mazzocchio (Azienda storica dell Agro Pontino che

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN

SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN (Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI MATINO 2) Codice di accreditamento: NZ03254 3) Albo e classe di iscrizione:

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Cascata delle Marmore, performance e prospettive Federico Nannurelli

Cascata delle Marmore, performance e prospettive Federico Nannurelli CAPITOLO 3 - I LUOGHI SIMBOLO DEL TERRITORIO Cascata delle Marmore, performance e prospettive Federico Nannurelli Unità di Valorizzazione Cascata delle Marmore - Comune di Terni Cap. 3 Cascata delle Marmore,

Dettagli

L accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità

L accessibilità in Piemonte. Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità L accessibilità in Piemonte Il progetto Musei per Tutti Dal monitoraggio all informazione sui livelli di accessibilità COSA SI INTENDE PER ACCESSIBILITA L accessibilità è la possibilità, anche per persone

Dettagli

LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE

LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE LA PARTECIPANZA AGRARIA DI NONANTOLA: MILLE ANNI DI STORIA TRA ARCHEOLOGIA E AMBIENTE Scuola: Istituto comprensivo Fratelli Cervi - Scuola secondaria di I grado Dante Alighieri di Nonantola (Modena) MUSEO:

Dettagli

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI

REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI REPORT 2013 FABBISOGNI FORMATIVI AZIENDALI - Area informatica - Area linguistica - Area commerciale e vendita - Area amministrazione e controllo - Area produzione e logistica - Area energia e ambiente

Dettagli

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta

Progetto Bollenti Spiriti. Giovani Open Space. Comune di Barletta Regione Puglia Progetto Bollenti Spiriti Giovani Open Space Comune di Barletta Programma regionale per le Politiche giovanili Bollenti Spiriti Delibera Cipe n. 35/2005. Ripartizione delle risorse per interventi

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

DOMANDE FREQUENTI SULLE STRUTTURE RICETTIVE TURISTICHE

DOMANDE FREQUENTI SULLE STRUTTURE RICETTIVE TURISTICHE 1) Cosa è un attività Turistica Ricettiva? DOMANDE FREQUENTI SULLE STRUTTURE RICETTIVE TURISTICHE Si definisce attività Ricettiva Turistica quella diretta alla produzione ed all offerta al pubblico di

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI

Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI Allegato: PIANO NAZIONALE L2 INTERVENTI PER L INSEGNAMENTO / APPRENDIMENTO DI ITALIANO L2 PER ALUNNI DI RECENTE IMMIGRAZIONE DI SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO Il fenomeno della elevata presenza

Dettagli

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale)

Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Città di Novi Ligure Regolamento comunale per la valorizzazione delle attivita agro-alimentari tradizionali locali. Istituzione della De.Co. (denominazione comunale) Approvato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it

Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Riconoscibilità dei siti pubblici: i domini della Pa e le regole di.gov.it Gabriella Calderisi - DigitPA 2 dicembre 2010 Dicembre 2010 Dominio.gov.it Cos è un dominio? Se Internet è una grande città, i

Dettagli

Departure: Sicilia Uneso

Departure: Sicilia Uneso Departure: Sicilia Uneso Azione di co-marketingcon i vettori aerei per la promozione del SUD EST di Sicilia il Distretto Turistico Tematico del SUD EST - Accessibilità fisica al territorio - Accessibilità

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

Indagine Mercato Immobiliare (Maggio 2009)

Indagine Mercato Immobiliare (Maggio 2009) Indagine Mercato Immobiliare (Maggio 2009) SINTESI Premessa L indagine che segue è stata realizzata per la Sezione Immobiliare che comprende anche le Agenzie Immobiliari senesi aderenti a Confindustria

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

1. IL SISTEMA DELL OSPITALITA NELLA PROVINCIA DI RIMINI

1. IL SISTEMA DELL OSPITALITA NELLA PROVINCIA DI RIMINI 1. IL SISTEMA DELL OSPITALITA NELLA PROVINCIA DI RIMINI E costituito da un offerta di 2.699 strutture 1 con caratteristiche di impresa e di oltre 13.000 abitazioni private ad uso turistico 2, ormai un

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA. Esplorare, conoscere gli spazi scolastici e orientarsi al loro interno. Effettuare brevi percorsi.

SCUOLA DELL INFANZIA. Esplorare, conoscere gli spazi scolastici e orientarsi al loro interno. Effettuare brevi percorsi. Campo d esperienza: LA CONOSCENZA DEL MONDO SCUOLA DELL INFANZIA COMPETENZE FINE SCUOLA DELL INFANZIA Riconoscere i segni predominanti della propria cultura di appartenenza e del territorio; conoscere

Dettagli

L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019. Direttore Generale SRM Massimo Deandreis

L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019. Direttore Generale SRM Massimo Deandreis L IMPATTO ECONOMICO POTENZIALE DI MATERA 2019 Direttore Generale SRM Massimo Deandreis MATERA 2019: POSSIBILI RICADUTE SULL ECONOMIA LOCALE 30 Giugno 2015 Agenda La struttura e le dinamiche dell economia

Dettagli

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato)

LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA (di seguito Assessorato) PROTOCOLLO D INTESA PER LA INDIVIDUAZIONE DI AZIONI COMUNI VOLTE A MIGLIORARE LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE DELLE CITTA D ARTE DELLA SICILIA TRA LA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DEI BENI CULTURALI

Dettagli

A scuola con il cigno. proposte per la scuola A.S. 2013 2014

A scuola con il cigno. proposte per la scuola A.S. 2013 2014 A scuola con il cigno proposte per la scuola A.S. 2013 2014 1 Centro di educazione ambientale Varese Ligure e Val di Vara Il Centro svolge attività educative in materia di educazione ambientale e sviluppo

Dettagli

Grosseto, 19 gennaio 2008

Grosseto, 19 gennaio 2008 L Assessore al Bilancio, Finanze e Credito, Programmazione finanziaria, Coordinamento delle politiche per il mare Coordinamento delle Partecipazioni Grosseto, 19 gennaio 2008 CONVEGNO NAZIONALE L albergo

Dettagli

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013

La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 La Comunità Cinese in Italia Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati 2013 Abstract 2 2013 - Rapporto Comunità XXX in Italia Il Rapporto annuale sul Mercato del lavoro degli Immigrati" promosso

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

Ottobre, piovono libri. I luoghi della lettura

Ottobre, piovono libri. I luoghi della lettura Ottobre, piovono libri. I luoghi della lettura Flavia Cristiano Direttore del Centro per il Libro e la Lettura Ministero per i Beni e le Attività Culturali La lettura in Italia Il mercato della lettura

Dettagli

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014

Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 Direzione Generale dell Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Divisione II Registro delle associazioni e degli enti che operano a favore degli immigrati - Prima sezione Attività 2014 A cura della

Dettagli

Assessorato Educazione e istruzione Direzione Centrale Educazione e Istruzione. Comune di Milano. Milano CASE VACANZA 2013

Assessorato Educazione e istruzione Direzione Centrale Educazione e Istruzione. Comune di Milano. Milano CASE VACANZA 2013 CASE VACANZA 2013 1 Dal 1977 il Comune di Milano gestisce direttamente le Case Vacanza: Non solo la trasformazione delle vecchie colonie estive (Cesenatico, Pietra Ligure, Andora) ma un progetto più articolato

Dettagli

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro

Le pillole di. TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani. (maggio 2014) Ufficio studi. Notizie, commenti, istruzioni ed altro Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro TURISMO Come la crisi ha cambiato le vacanze degli italiani (maggio 2014) Ufficio studi a cura di : Luciano Sbraga Giulia R. Erba PREMESSA La rilevazione

Dettagli

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno

Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno I. Relazione Il contesto comune Le città alpine sono di fondamentale

Dettagli