Magazine di approfondimento Aletti Certificate 28 gennaio 2013

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1 Magazine di approfondimento Aletti Certificate 28 gennaio 2013

2 PERFORMANCE DEGLI INDICI FTSE MIB (Valori al 25 gennaio 2013 Variazioni dal 18 gennaio 2013 al 25 gennaio 2013) DAX30 50 BANKS OIL&GAS Valore , , ,18 178,17 335,77 Var % sett 0,98% 2,02% 1,28% 0,60% 0,92% TELECOM UTILITIES NASDAQ100 S&P500 NIKKEI225* Valore 235,26 254, , , ,65 Var % sett 0,53% -0,08% -0,24% 1,14% 0,12% (*Valori al 28 gennaio 2013 Variazioni dal 21 gennaio 2013 al 28 gennaio 2013) IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI Riprendono a salire i mercati azionari europei dopo una settimana interlocutoria sostenuti da una stagione di comunicazioni di trimestrali societarie americane complessivamente superiore rispetto alle attese e da alcuni dati macroeconomici europei incoraggianti per la ripresa economica. Su questo fronte infatti sono stati resi noti i dati advance degli indici Pmi manifattura di Germania, Francia e Eurozona relativi al mese di gennaio. Mentre quello francese ha deluso le attese con un calo a 42,9 punti dai precedenti 44,6 e inferiore alle stime pari a 44,9 quello tedesco e quello di Eurozona hanno registrato invece rispettivamente un aumento a 48,8 punti e 47,5 dai precedenti 46 e 46,1 e superiori alle previsioni pari a 46,8 e 46,6. Ai Pmi si sono aggiunti anche i dati tedeschi dell indice Zew a gennaio a 31,2 punti (massimi dal marzo 2011) dal precedente +7,6 e dell indice Ifo di gennaio in aumento a 104,2 punti da 102,4 e attese pari a 103 punti in rialzo per il terzo mese consecutivo con le condizioni correnti a 108 da 107,1 e stime pari a 107,3 e componente delle aspettative pari a 100,5 da 98 e superiore alle previsioni pari a 98,5. Nella settimana inoltre si è anche rafforzato l euro contro il dollaro a 1,346 da 1,332 dopo che nella giornata di venerdì la Bce ha annunciato che 278 banche restituiranno 137,2 mld ricevuti attraverso l Ltro. Lo Stoxx600 ha così chiuso la settimana con un rialzo complessivo dello 0,9%, l Eurostoxx dell 1,2% e l EuroStoxx50 del +1,3%. Tra i singoli paesi il Dax ha archiviato la settimana con un rialzo del 2% e il Ftse100 del 2,1% nonostante il dato relativo al Gdp Uk per il quarto trimestre secondo il dato advance in calo dello 0,3% t/t dal precedente +0,9% e peggio delle attese pari a -0,1% e variazione tendenziale flat in linea con il precedente dato ma inferiore alle stime degli economisti pari a +0,2%. Quindi Cac +1%, Smi +1,2% e Ibex +1,4% con il rendimento del Bonos a 10 yr in leggero aumento di 9,4bps al 5,17% dal 5,08% della settimana precedente e con lo spread rispetto al bund di pari durata praticamente stabile a 353,7 bps. Per quanto riguarda gli altri mercati dei paesi periferici il Portogallo ha registrato nella settimana una performance positiva dello 0,3%, Grecia +4,2% e Irlanda +2,1%. Tra i settori dello Stoxx600 i maggiori rialzi sono stati registrati dalla chimica +2,6%, dalla tecnologia +2% e farmaceutici +1,8%. In calo Media -1,4%, immobiliari -0,8% e utilities praticamente flat -0,1%. Settimana leggermente positiva per le banche +0,6% e i petroliferi hanno chiuso con un rialzo dello 0,9% con Repsol +3,8%, Total +1,3%, Shell +0,7% e Eni in calo dello 0,4%. Il FtseMib ha archiviato gli ultimi 5 giorni di contrattazioni con un rialzo dell 1% con il rendimento del Btp a 10yr in leggero calo di -3,8 bps al 4,13% dal 4,17% della settimana precedente con lo spread rispetto al bund in flessione di 11,9 bps a 249,3 bps dai 261,2 della settimana precedente. Tra i singoli titoli le migliori performance sono state registrate da Exor +8%, Fiat Industrial +6,1% con CNHolland che in Us ha archiviato la settimana con un rialzo del 6,9%. Bene anche Unicredit +5,7%, Prysmian +4,7% e Autogrill +4,5%. Titoli peggiori BMontePaschi -12% travolta dai problemi recentemente emersi nel bilancio dell istituto finanziario, Telecom Italia -5,4% e Mediaset -2,8% che ha ritracciato dopo il forte rally delle scorse settimane Settimana positiva per i mercati azionari americani che accolgono favorevolmente i risultati trimestrali che le corporates Us stanno comunicando e alcuni dati macro incoraggianti. L indice ha chiuso così venerdì al di sopra dei punti con un rialzo di oltre il 5% da inizio anno. Sul fronte degli utili fino a questo momento hanno comunicato i dati di bilancio 147 società con una sorpresa positiva sui ricavi del +0,8% e sugli utili del +5,3% che scendono rispettivamente escludendo i finanziari al + 0,7% e al +2,5%. In termini di crescita invece sempre non comprendendo i finanziari i dati evidenziano un progresso dei ricavi del +4,5% e una flessione degli utili dello 0,5% che invece con i finanziari crescono a livello di indice complessivo del +12%. Sul fronte macro invece a sostegno del mercato azionario sono arrivati giovedì i dati relativi alle richieste iniziali di sussidi per la disoccupazione in ulteriore calo a 330k dalle precedenti 335k e contro attese pari a 355k, il più basso livello dal gennaio 2008, con la media a quattro settimane a 351,75k dalle precedenti 360k. Hanno deluso nella settimana invece i dati provenienti dal mercato immobiliare e anche le indicazioni provenienti dalla survey regionali di Richmond e Kansas City. Ha profondamente deluso Apple con i risultati trimestrali che hanno leggermente superato le attese di consensus sul fronte degli utili mentre i ricavi hanno registrato valori inferiori rispetto a quanto si attendevano gli analisti e l outlook non è stato incoraggiante con il titolo che ha così ceduto negli ultimi 5 giorni di contrattazioni il 12%.

3 L S&P500 ha così archiviato la settimana con un rialzo dell 1,1%, Dow Jones +1,8% e Nasdaq Comp +0,5%. Tra i settori i maggiori rialzi sono stati registrati dal comparto dei retailers +4,1%, beni di consumo +3,3% e costruttori edili +3,2%. In netto calo solo il settore dei computers -10,8% penalizzato appunto da Apple, e deboli anche gli alimentari +0,3%. Banche in leggero rialzo dello 0,7% con l indice più ampio Kbw in progresso del +1,2% e l indice delle banche regionali +0,2%. Investment Banks +1% con Morgan Stanley +1,4% e Goldman Sachs praticamente invariata. Petroliferi +1,1% con il greggio Wti a 95,88$ al barile dai 95,6$ della settimana precedente. Tra i titoli del Dow Jones i maggiori rialzi sono stati registrati da IBM +5,4% dopo la comunicazione dei dati trimestrali con il management che ha dichiarato di aver visto dei miglioramenti nei mercati italiano e giapponese. Bene anche Procter & Gamble anch essa premiata dopo la comunicazione dei dati trimestrali superiori rispetto alle previsioni degli analisti e con il management che ha alzato la guidance attesa per il suo intero esercizio fiscale che si chiude a giugno sia sul fronte degli utili che su quello dei ricavi. Bene anche Bank Of America +4,3% che ha recuperato dopo la flessione delle settimane precedenti penalizzate dai risultati trimestrali deludenti. Male invece Caterpillar in attesa dei dati trimestrali -2,1%, Coca Cola -1,7% e Intel -1,4%. IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBI EUR/USD EUR/CHF EUR/GBP EUR/JPY EUR/HKD Valore 1,3464 1,2470 0, ,32 10,4402 Var % sett 1,07% 0,21% 1,50% 1,95% 1,09% (Valori al 25 gennaio 2013 Variazioni dal 18 gennaio 2013 al 25 gennaio 2013) La sterlina è stata colpita duramente venerdì in corrispondenza della diffusione del dato del GDP di Q4 inferiore alle attese. Infatti, immediatamente dopo la pubblicazione del dato, ha toccato un minimo di giornata a 1,5746 contro USD, per poi recuperare nel pomeriggio e chiudere la settimana a 1,5799, sostanzialmente stabile rispetto alla giornata precedente. Verso euro la sterlina ha perso lo 0,6% venerdì chiudendo a 0,85192, minimo degli ultimi tredici mesi e perdendo complessivamente l 1,6% nella settimana. Si tratta di un dato complessivamente difficile però da analizzare, in quanto sia i Giochi Olimpici del 2012 che il Giubileo per i sessant anni di Regno della Regina stanno creando difficoltà nell aggiustamento per le stagionalità e per i giorni lavorativi, rendendo difficile l interpretazione del trend di crescita. Inoltre, i timori sono che le avverse condizioni meteo di gennaio che hanno paralizzato i trasporti nell intero Paese per diversi giorni, possano impattare negativamente sul GDP di Q portando quindi nuovamente l economia UK in recessione tecnica. Rimangono comunque anche delle basi positive per l economia UK, che grazie al recente indebolimento dovrebbe aiutare la ripresa, insieme al programma FLS lanciato dalla BOE ed alle condizioni del mercato del lavoro complessivamente decenti. A pesare sulla sterlina vi è stato anche il primo speech ufficiale di Mark Carney dall annuncio che a giugno succederà a Mervyn King come governatore della BOE, dando l impressione di essere piuttosto dovish. Infatti, ha evidenziato come non pensi che la politica monetaria abbia già fatto tutto il possibile e come potrebbero essere considerati anche altri target oltre che l inflazione. Il discorso del PM Cameron non ha invece avuto un impatto significativo sul cambio, così come le minute del meeting dell MPC di gennaio, nonostante in queste si legga come la sterlina possa essere al di sopra del livello compatibile con il necessario ribilanciamento dell economia. L euro ha guadagnato lo 0,7% vs USD, chiudendo la settimana a 1,3464 supportato dall indice IFO migliore delle attese. A favorire il rally dell euro vi è stata anche la notizia della prima tranche di ripagamento dell LTRO più consistente delle attese. In forte apprezzamento anche vs yen, a 122,32 (+1,2%). Euro-Sterlina Euro-Yen Euro-Dollaro 0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5% 3,0%

4 Complessivamente, l euro ha chiuso la scorsa settimana in apprezzamento dello 0.7% vs USD e dell 1.4% vs yen. Il CAD ha visto un marcato sell-off dopo che la BoC, lasciando i tassi ufficiali invariati a 1%, ha fatto sapere come pensi di alzare i tassi più tardi delle attese. In tal modo, il CAD ha chiuso a contro USD, sopra la parità per la prima volta dal 16 novembre. L AUD è risultato in indebolimento vs USD, chiudendo a da di ieri (-0.5%), nonostante il PMI manifatturiero cinese pubblicato da HSBC per gennaio sia risultato migliore delle attese, a 51.9 da 51.5 di dicembre. A compensare, almeno in parte, l ottimismo generato dal dato, vi è stata la notizia circa le intenzioni della Corea del Nord di effettuare un test nucleare in risposta alle sanzioni dell ONU. Il won coreano ha risentito di tale notizia riguardante la Corea del Nord, insieme alla pubblicazione del dato del GDP di Q4 inferiore alle attese. IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI (Valori al 25 gennaio 2013 Variazioni dal 18 gennaio 2013 al 25 gennaio 2013) TITOLO 2 ANNI 5 ANNI 10 ANNI 30 ANNI REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP Btp 1, ,91 5 4,13-4 4,90-4 Bund 0,26 8 0, ,64 8 2,41 9 T-Bond 0,27 2 0,85 9 1, ,13 10 Gilt 0,37-1 0,97 3 2,06 5 3,30 5 JGB* 0,08 0 0,15-1 0,72-3 1,97-3 (*Valori al 28 gennaio 2013 Variazioni dal 21 gennaio 2013 al 28 gennaio 2013) Settimana scorsa sono state pubblicate le Minute della Bank of England relative all ultima riunione. L inflazione per dicembre è stata confermata a 2,7% per il secondo mese successivo. Il dato, sopra il target della Banca Centrale, risulta in linea con le attese che sono di un graduale rientro durante il corso dell anno. Rischi al rialzo sul tasso di inflazione potrebbero venire da un incremento della produttività non sufficiente a compensare le spinte al rialzo dei salari. Per quanto riguarda la congiuntura internazionale, nell ultimo mese ci sono stati sviluppi positivi che hanno ridotto le possibilità di eventi estremi. In primo luogo negli Stati Uniti con l accordo sul fiscal cliff, ma anche in Eurozona dove si è 10 anni assistito ad un miglioramento del Sentiment degli investitori. Le stime di crescita della Gran Bretagna continuano a risentire dei due eventi che hanno interessato T-BOND il Paese nell anno passato, i festeggiamenti per il sessantesimo anniversario di Regno della Regina ed i Giochi Olimpici. Ciò rende difficile la valutazione 2 anni dell effettiva velocità di crescita del Paese. Si hanno evidenze di trasmissione all economia reale delle condizioni agevolate di funding alle banche, che fanno pensare che il programma FLS stia fornendo i primi risultati. Per quanto riguarda le misure di politica monetaria non convenzionale, la votazione 10 anni dell assemblea non è stata unanime, ma 8 membri erano concordi su mantenere l ammontare di acquisti di titoli invariato a 375 miliardi di sterline, mentre solo BUND Davis Miles era a favore di incrementare gli acquisti di asset di 25miliardi. Inoltre la Bank of Canada ha lasciato invariati i tassi. La decisione si basa 2 anni sull analisi del contesto globale dove gli Stati Uniti si stanno espandendo ad un ritmo graduale e l economia europea rimane molto debole. La crescita del Canada è vista con moderato ottimismo, dovuto all aumento dei prezzi delle materie prime prodotte dal Paese. Tuttavia dopo il recente periodo di crescita sotto potenziale, l economia dovrebbe riprendersi e tornare al potenziale entro il Infine la Banca Centrale Turca ha deciso di mantenere il repo rate al 5,50% e di tagliare i tassi overnight di 25 bp, portando il borrrowing overnight rate da 5,00% a 4,75%, mentre il lending rate è passato da 8,25% a 8,0% Lo Statement conferma quanto risultava dall analisi nella riunione precedente: mentre la crescita della domanda interna non è particolarmente forte, le esportazioni stanno aumentando più di quanto atteso nonostante la crisi internazionale. Ciò comporta un accelerazione nell ingresso di capitali e una crescita del credito superiore alle attese, che possono comportare rischi per la stabilità finanziaria. La commissione evidenzia però che, data la situazione globale, è necessario che la politica fiscale rimanga flessibile in entrambe le direzioni, tenendo sotto controllo la domanda interna e la crescita del credito, anche rendendo più restrittivi i coefficienti di riserva e l inflazione che a gennaio potrebbe aumentare per effetto di aggiustamenti sulle tariffe del tabacco, sia pure proseguendo nel trend decrescente.

5 MACROECONOMIA Settimana scorsa nell update del World Economic Outlook, l IMF ha abbassato le previsioni di crescita globale per quest anno, a 3,5% da 3,6% della release di ottobre, con le previsioni per Eurozona riviste al ribasso a -0,2% per il 2013 (contro il +0,2% previsto ad ottobre), mentre per il 2014 le attese si attestano a 1% contro l 1,1% previsto ad ottobre. Le previsioni per gli US hanno visto poche variazioni, a 2,0% da 2,1% per il 2013 e a 3,0% da 3,1% per il Anche per l Italia la revisione delle previsioni è stata al ribasso con un ulteriore aggravamento della congiuntura -1% vs -0.7% delle stime di ottobre scorso. La previsione di stagnazione della crescita per l anno prossimo non è stata invece rivista. Le previsioni continuano a inglobare rischi di downside significativi sia per l area euro che per gli Stati Uniti in conseguenza delle manovre di aggiustamento dei conti pubblici in entrambe le aree. La crescita economica sarà ancora trainata dalle economie emergenti e dagli USA. Per le economie emergenti, il Fmi stima una crescita del Pil nel 2013 a un ritmo del 5,5% rispetto al 5,6% delle stime di ottobre, mentre per l'anno prossimo è confermato un tasso di crescita al 5,9%, con la Cina che continua ad essere la locomotiva del sistema. Infatti sono confermate le stime di +8,2% nel 2013 e +8,5% l'anno prossimo. In Eurozona i dati preliminari dei PMI per gennaio per Eurozona, Francia e Germania. Il PMI Composite per Eurozona è migliorato rispetto al mese precedente avvicinandosi alla soglia di 50 che indica che la produzione è in espansione (48,2 vs 47,2 di dicembre). Si tratta del terzo mese consecutivo in cui si ha un rialzo dell indice, che risulta essere il valore massimo degli ultimi 10 mesi, ma bisogna sottolineare che l indicazione che proviene dal dato è pur sempre quella di contrazione. In particolare per il settore dei servizi si passa da 47,2 di dicembre a 48,2 e per il settore manifatturiero da 46,1 a In entrambi i casi la rilevazione è stata superiore alle attese, rispettivamente di 48.0 per l indice relativo ai servizi e a 46,6 per quello relativo al manifatturiero. Il tasso di calo dei nuovi ordini in eurozona è diminuito a gennaio, le aziende hanno riscontrato la contrazione più debole degli ultimi 11 mesi, sia nel manifatturiero che nel terziario. Il riflesso sulla commesse inevase è che queste hanno continuato a ridursi, ma al tasso più lento da marzo. L occupazione non ha tratto benefici dal calo più contenuto delle commesse in quanto le aziende hanno continuato a tagliare posti di lavoro, anzi si è registrato un aumento dei tassi dei tagli occupazionali che ha raggiunto i livelli più alti da novembre 2009 senza sostanziali distinzioni tra i due settori. Le aspettative per i prossimi 12 mesi sono cresciute per il terzo mese nel settore dei servizi fino a far registrare un record di ottimismo, il più alto in otto mesi. Dai dati di gennaio si evince che la congiuntura in Eurozona continua a dare segnali di preoccupante debolezza, anche se c è qualche miglioramento nelle prospettive non si tratta di sicuro di un ritorno alla crescita nel breve periodo. Inoltre i sentieri sono molto diversi, la Germania continua a fornire segnali incoraggiati di ripresa della produzione, con la produzione di servizi che registra un accelerazione della crescita da 52 a 55,3 e quella dei servizi che passa a 48,8 da 46,0, per la Francia, al contrario si assiste ad un peggioramento degli indicatori (42,9 per la manifattura e 43,6 per i servizi). Il miglioramento della fiducia è poi proseguito venerdì con l indice IFO per gennaio è risultato in crescita rispetto al mese precedente. In particolare, per la business confidence si è registrato 104,2 in rialzo da 102,4 di dicembre. Si tratta della terza rilevazione consecutiva in cui si registra un rialzo dell indice (da 100,0 di ottobre a 104,2 di gennaio). Per quanto riguarda la situazione corrente, l indice ha registrato 108,0 per gennaio, in rialzo da 107,1 di dicembre. Un miglioramento molto forte si avverte nell indice che sintetizza le attese sull evoluzione dell economia per i prossimi mesi, tornato su quota 100,5, livello che non raggiungeva da maggio del 2012 quando si era registrato 100,6. La serie di dati crescenti è pero partita a settembre con 93,2 fino ad arrivare a dicembre con 98,0 e a gennaio con 100,5. Analizzando il dettaglio si nota che il progresso è forte per il settore manifatturiero con l indice che è finalmente tornato positivo dopo 7 rilevazioni negative, da -2,3 di dicembre a 2,6 di gennaio. In realtà il mese peggiore è stato ottobre (-7,1), mese da cui è iniziato una graduale ascesa dell indicatore. La direzione della survey è la stessa dell indice PMI di Markit pubblicata giovedì. Il manifatturiero sta quindi fornendo dei segnali che possono far pensare che il settore stia fuoriuscendo dal tunnel di continuo aggravamento della contrazione della produzione. Anche per il settore delle costruzioni si registra un dato, che, seppur non positivo, fa vedere dei progressi. Infatti l indicatore a ottobre era a -11,6 ed è gradualmente risalito fino a -0,3. Infine Wholesale trade e retail trade danno ancora segnali di debolezza, con -1,5 per il primo, in discesa da 3,4 di dicembre e 4,8 di novembre. Per il secondo si tratta invece del sesto dato negativo consecutivo. Venerdì il GDP UK per Q4 ha registrato un dato inferiore alle attese, con -0,3% qoq, 0,9% yoy, registrando quindi una contrazione della crescita in quattro degli ultimi cinque trimestri. La contrazione è principalmente imputabile al settore industriale, insieme a quello delle costruzioni che non è riuscito a rimbalzare. Negli US le vendite di case esistenti negli Stati Uniti a dicembre hanno registrato un calo dell 1,0% m/m, nonostante le attese fossero per un risultato di segno diverso. La correzione è arrivata dopo che per il mese di dicembre si era registrata una crescita delle case vendute del 5,9%m/m, dato rivisto a 4,8%m/m. In prima analisi bisogna specificare che la correzione del dato è da attribuirsi alla vendita di casemonofamiliari. In particolare per dicembre la variazione è di -1,4% m/m dopo il 4,8% m/m di novembre. Per i condomini si tratta invece di un rallentamento delle vendite. Infatti a novembre le vendite di case esistenti era aumentata del 5,5% m/m, per poi rallentare a dicembre a +1,7% m/m. Analizzando lo spaccato regionale, si nota come nella zona nordest la crescita sia stata più debole dello scorso mese, ma comunque consistente (3,2% m/m a dicembre vs 6,9% m/m a novembre). L altra area dove il mercato ha fatto buoni risultati è quella Ovest, con 5,1%m/m, in rialzo da - 0,8%m/m. NelMidwest e nella zona Sud si è assistito ad una correzione dei risultati di novembre. Nel 2012 nel complesso le vendite di case esistenti sono salite del 9,2% a 4,65 mln, livello più alto dal 2007.

6 28-gen US Ordini beni durevoli Dec 1,90% 0,80% 28-gen US Spediz beni capitali nondef Dec -- 1,80% 28-gen US Vendite in corso abitazioni Dec 0,00% 1,70% 29-gen 6.30 IN Reverse Repo Rate Jan 29 6,75% 7,00% 30-gen 9.00 SP Pil (costante destag) t/t 4Q P -0,60% -0,30% 30-gen EC Fiducia economica zona euro Jan 88, gen US Vzne occupazione ADP Jan 165K 215K 30-gen US Pil t/t (annualizzato) 4Q A 1,20% 3,10% 30-gen US Consumo personale 4Q A 2,10% 1,60% 30-gen US Indice prezzi Pil 4Q A 1,50% 2,70% 30-gen US FOMC Decisione della Fed Jan 30 0,25% 0,25% 31-gen 0.15 JN Markit/JMMA PMI Manifattura Jan gen 0.50 JN Produzione industriale m/m Dec P 4,10% -1,40% 31-gen 8.00 GE Vendite al dettaglio m/m Dec -0,10% 0,90% 31-gen 9.55 GE Tasso di disoccupaz. (destag) Jan 6,90% 6,90% 31-gen GE Indice prezzi al consumo Jan P -0,40% 0,90% 31-gen CA Pil m/m Nov 0,30% 0,10% 31-gen US Reddito personale Dec 0,80% 0,60% 31-gen US Spesa personale Dec 0,30% 0,40% 31-gen 01-feb RU Pil a/a 4Q A 2,40% 2,90% 1-feb 0.30 JN Disoccupazione Dec 4,10% 4,10% 1-feb 2.45 CH HSBC Manifattura PMI Jan 52 51,5 1-feb 9.45 IT PMI Manifattura Jan 47,4 46,7 1-feb 9.55 GE PMI Manifattura Jan F 48,8 48,8 1-feb EC PMI Manifattura Jan F 47,5 47,5 1-feb UK PMI Manifattura Jan 51 51,4 1-feb EC CPI stimato zona euro a/a Jan 2,20% 2,20% 1-feb EC Disoccupazione zona euro Dec 11,90% 11,80% 1-feb US Vzne salari non agricoli Jan 155K 155K 1-feb US Disoccupazione Jan 7,80% 7,80% 1-feb US Fiducia U. of Michigan Jan F 71,3 71,3 1-feb US ISM Manifattura Jan 50,5 50,7 La presente pubblicazione è predisposta da Banca Aletti & C. S.p.A. (Banca Aletti) al solo scopo di fornire informazioni sull andamento dei mercati finanziari e non costituisce offerta o raccomandazione all investimento. Le informazioni riportate sono di pubblico dominio e sono considerate attendibili ma Banca Aletti non è in grado di assicurarne l esattezza e la completezza né l aggiornamento. Tutte le informazioni riportate sono date in buona fede, sulla base dei dati disponibili, e sono suscettibili di variazioni, anche senza preavviso, in qualunque momento dopo la pubblicazione. Pertanto, Banca Aletti non assume alcuna responsabilità per le informazioni contenute nella presente pubblicazione e per ogni eventuale danno derivante dal loro utilizzo. Chiunque intenda effettuare operazioni d investimento dovrà, in via preliminare, acquisire tutte le informazioni e i dati necessari per valutare in modo corretto il rischio relativo e l adeguatezza in relazione ai propri obiettivi d investimento, alla propensione al rischio, all esperienza in materia d investimenti e alla propria situazione finanziaria. La decisione di effettuare qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente pubblicazione. Banca Aletti non può essere considerata responsabile ad alcun titolo per le informazioni contenute nella presente pubblicazione.

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