Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Osvaldo De Paolini. 24-DIC-2011 da pag. 4
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3 Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Osvaldo De Paolini 24-DIC-2011 da pag. 4
4 art Lettori: Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Marino Longoni 19-DIC-2011 da pag. 23 EVIDENZA 15
5 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Alessandro Sallusti 16-DIC-2011 da pag. 36 EVIDENZA 1
6 art Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Osvaldo De Paolini 16-DIC-2011 da pag. 15 EVIDENZA 2
7 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Roberto Napoletano 16-DIC-2011 da pag. 47 EVIDENZA 3
8 R&S-Mediobanca boccia i fondi comuni: 4 gestori su 5 raggiungono rendimenti peggi... Page 1 of 3 16/12/2011 Accedi Registrati cerca in First R&S-Mediobanca boccia i fondi comuni: 4 gestori su 5 raggiungono rendimenti peggiori dell'indice R&S-Mediobanca passa ai raggi X i fondi comuni di investimento e li boccia per l'ennesima volta: i gestori fanno peggio dei benchmark di riferimento - Tranne gli azionari (che sono rimasti stabili) peggiorano tutti rispetto all'anno precedente - Che cosa rivelano la composizione dei portafogli e i costi di gestione Nel 2010 i gestori tornano a fare peggio dei benchmark: quattro su cinque fondi comuni aperti hanno archiviato un rendimento inferiore all indice. Lo rileva un analisi di Mediobanca, pubblicata a integrazione dello studio sui fondi comuni di luglio. Oltre al confronto con il benchmark, viene analizzata la composizione del portafoglio e gli oneri di negoziazione. PERFORMANCE, BENCHMARK BATTE GESTORI Nel 2009 i gestori avevano brillato portando a casa nel complesso rendimenti (time weighted) migliori del benchmark per 0,3 punti (intesa come differenza tra variazione dei valori delle quote e variazione dei benchmark total return). Il 2010 segna invece il ritorno in territorio negativo a -1,2 punti, registrando così rendimenti dei gestori sotto quelli degli indici di riferimento, come avvenuto dal 2000 (ultimo anno preso in considerazione dallo studio). Il 2010 archivia comunque il secondo miglior risultato (insieme al 2003). I risultati peggiori sono stati registrati nel 2000 e nel 2001 quando la differenza, a favore degli indici, si è attesta rispettivamente a -2,9 e -2,4. Negli altri anni il differenziale negativo si è aggirato tra -1,3 e -1,5 con un picco a -1,8 nel 2008, anno della crisi subprime. Una nota metodologica: il 2006 è il primo anno nel quale tutti i gestori hanno usato le versioni total return dei benchmark, mentre precedentemente e fino al 2004 i benchmark dichiarati dai gestori per i fondi azionari non comprendevano quasi mai indici che tenevano conto dei dividendi distribuiti (cosiddetti total return). Mediobanca ha rettificato i dati degli anni precedenti. PEGGIORANO TUTTI TRANNE L AZIONARIO Peggiorano nel confronto con l indice rispetto al 2009 tutti i settori con l'eccezione dell'azionario che è rimasto pressoché stazionario (-1,4 punti rispetto al benchmark nel 2010 contro -1,5 del 2009). Gli obbligazionari (i più rilevanti in termini di volume di risparmio gestito) spiega Mediobanca - sono passati da +0,5 a -0,8 punti (secondo risultato dal 2000 insieme al 2003), i bilanciati si sono attestati su valori prossimi alla media del decennio (da -0,4 a -1,9 punti) mentre i fondi di liquidità (da 0,8 a -0,9 punti) hanno conosciuto la seconda peggior performance relativa al benchmark dal MEGLIO GLI AZIONARI ITALIA, PERFORMANCE SCADENTI PER GLI EMERGENTI
9 R&S-Mediobanca boccia i fondi comuni: 4 gestori su 5 raggiungono rendimenti peggi... Page 2 of 3 16/12/2011 Se guardiamo alle singole categorie azionarie (tutte in negativo), le migliori (seppur con risultati sotto l indice) sono i fondi azionari Italia e gli Internazionali con una differenza di -0,2 punti rispetto al benchmark; negli Europa la differenza è di -1,4, negli America è di -1,9. Ancora peggio man mano che ci si allontana geograficamente: l area del Pacifico e i Paesi Emergenti segnano rispettivamente un -2,9 e -2,1 punti (ma in miglioramento rispetto a -4,1 e -4,5 del 2009). QUATTRO SU CINQUE I GESTORI BATTUTI DALL INDICE Non è solo una questione di rendimenti complessivi. Se andiamo a prendere i singoli prodotti, ben l'80% dei fondi, quattro su cinque, ha prodotto rendimenti peggiori degli indici di riferimento. Erano il 56% nel Sono stati determinanti in tal senso principalmente i fondi obbligazionari e,in misura minore perché di meno numericamente, quelli di liquidità. I DIFFERENZIALI POSITIVI NON REGGONO NEL LUNGO PERIODO I fondi comuni vanno valutati nel medio-lungo periodo. Mediobanca analizza così la percentuale di fondi che ha battuto il benchmark nell arco degli ultimi 5 anni, raffrontati con i quinquenni e La quota dei fondi con differenziali positivi sul benchmark nell ultimo anno del quinquennio si riporta sui livelli di due anni fa, al 20%, contro il 44% nel ed il 18% nel A tale peggioramento rileva Mediobanca - si contrappone un seppur lieve incremento nei fondi che battono il benchmark per due anni (14%, a fronte del 6% per il quinquennio chiuso nel 2009 e del 3% per quello concluso nel 2008); incremento che si manifesta, benché in misura ancor più modesta, anche per gli intervalli di tempo da tre (3% contro l 1% dei precedenti quinquenni) a cinque anni (1% contro nessun fondo per e ). COMPOSIZIONE DEL PORTAFOLGIO: CALA LA QUOTA IN EURO PER LA SVALUTAZIONE CONTRO LE ALTRE VALUTE. L OCSE FA LA PARTE DEL LEONE I titoli denominati in euro costituiscono l 85% del portafoglio dei fondi comuni aperti italiani a fine 2010, in calo sul 2009 e sul 2008 a causa anche della svalutazione nei confronti di tutte le principali divise. A livello geografico, la quasi totalità (95,5%) degli investimenti resta concentrata nei Paesi Ocse. L Italia ha guadagnato peso (+1,9 punti al 56%) a scapito degli altri Paesi in seguito al forte ridimensionamento dei titoli di Stato di altri Paesi dell Unione europea (-5,7 punti a 11,7%). IL 63% È IN TITOLI DI STATO, MA L AZIONARIO CRESCE. SCENDE L EQUITY ITALIA Gli investimenti in titoli di Stato contano per il 63% del portafoglio complessivo. Crescono gli investimenti azionari che rappresentano il 18,4% degli impieghi complessivi contro il 16,8% del Rimangono però al palo i titoli di emittenti italiani che scivolano al 2,8% dal 3,2% dell anno precedente (15% del portafoglio azionario a fronte del 17% nel 2009): i nostri gestori scelgono principalmente titoli emessi da società estere appartenenti ai paesi Ue e agli altri paesi Ocse. Il 16% del portafoglio è costituito da altri titoli di debito, ripartiti equamente tra obbligazioni bancarie e titoli a reddito fisso di altri emittenti privati (questi ultimi sono in crescita di un punto percentuale rispetto al 2009). COSTI DI GESTIONE: ONERI DI NEGOZIAZIONE Il turnover eccessivo che caratterizza i fondi, come segnalato da Mediobanca nell analisi di luglio (1,4 volte l anno, ogni oto mesi tutto il portafoglio viene girato), si riflette sugli oneri di negoziazione. Con riferimento solo ad azioni, fondi (Oicr) e derivati, gli oneri di negoziazione ammontano a 124 milioni. Il dato non include i titoli di debito, perché gli oneri non vengono resi disponibili nei rendiconti, che però pesano per l 80% del portafoglio. Se si prendono i 105 milioni riferibili alle azioni e li si rapportano al cumulo degli acquisti e delle vendite (rilevati nell analisi sui fondi di luglio), calcola Mediobanca, si ottiene un costo medio pari all 1,4 per mille. Valori comunque in linea con il Salgono invece gli oneri sulla negoziazione dei fondi e quelli sul trading da derivati. Da notare, sempre con riferimento ai 124 milioni dichiarati, che la quota percepita da soggetti del gruppo a cui appartiene lo stesso gestore del fondo è pari al 5,3% (contro l 8,3% del 2009 ed il 7,6% nel 2008). A guadagnare dagli oneri di negoziazione sono soprattutto le banche estere. Rileva Mediobanca: Gli oneri di negoziazione risultano corrisposti in misura ancora considerevole (65,9% contro il 67,7% del 2009) a banche e intermediari esteri, probabilmente per effetto della forte incidenza degli investimenti in azioni non italiane (quasi tre quarti). L incidenza degli oneri di negoziazione pagati alle realtà estere è più altra nelle tre maggiori Sgr (86% contro il 57% pagato dalle restanti Sgr).
10 Lettori: Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Ezio Mauro 28-NOV-2011 da pag. 57
11 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli 27-LUG-2011 da pag. 30 EVIDENZA 1
12 art Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Gianni Gambarotta 27-LUG-2011 da pag. 2 EVIDENZA 2
13 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Gianni Gambarotta 27-LUG-2011 da pag. 2 EVIDENZA 3
14 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Alessandro Sallusti 27-LUG-2011 da pag. 20 EVIDENZA 4
15 art Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Antonio Padellaro 27-LUG-2011 da pag. 10 EVIDENZA 5
16 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Antonio Padellaro 27-LUG-2011 da pag. 10 EVIDENZA 6
17 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Mario Orfeo 27-LUG-2011 da pag. 20 EVIDENZA 7
18 art Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Osvaldo De Paolini 27-LUG-2011 da pag. 14 EVIDENZA 8
19 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Osvaldo De Paolini 27-LUG-2011 da pag. 14 EVIDENZA 9
20 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Ezio Mauro 27-LUG-2011 da pag. 26 EVIDENZA 10
21 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Roberto Napoletano 27-LUG-2011 da pag. 34 EVIDENZA 11
22 Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Roberto Napoletano 27-LUG-2011 da pag. 34 EVIDENZA 12
23 Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Roberto Napoletano 27-LUG-2011 da pag. 34 EVIDENZA 13
24 Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Roberto Napoletano 27-LUG-2011 da pag. 34 EVIDENZA 14
25 art Lettori: Diffusione: Dir. Resp.: Mario Calabresi 27-LUG-2011 da pag. 34 EVIDENZA 15
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33 Settimanale Milano 21-MAG-2011 Diffusione: Lettori: Direttore: Osvaldo De Paolini da pag. 17
34 Settimanale Milano 27-MAG-2011 Diffusione: Lettori: Direttore: Enrico Romagna-Manoja da pag. 41
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36 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Roberto Napoletano 30-LUG-2011 da pag. 1
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