INVESTMENT HORIZONTE. Svanito lo slancio del 1 trimestre. Luglio 2012 Pubblicazione finanziaria trimestrale di Maerki Baumann & Co.

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1 BANCA PRIVATA INVESTMENT HORIZONTE Luglio 2012 Pubblicazione finanziaria trimestrale di Maerki Baumann & Co. AG Svanito lo slancio del 1 trimestre Cari clienti, dopo l apertura fulminea nel 1 trimestre, i mercati azionari si trovano di nuovo sul livello di inizio anno o persino al di sotto. Le materie prime hanno altresì evidenziato una correzione e, contro ogni aspettativa, i rendimenti delle obbligazioni di Stato sono ulteriormente scesi. La nostra strategia d investimento rimane improntata alla prudenza. per il momento conserviamo un esigua sottoponderazione azionaria e ci ripromettiamo di ridurre oltre la quota di azioni qualora le prospettive si offuschino ulteriormente. Diametralmente opposto si presenta il quadro sul lungo termine: su un arco temporale di dieci anni, le azioni dovrebbero infatti fruttare in media solidi rendimenti globali annui a una cifra, mentre le obbligazioni genereranno una Riguardo al prossimo trimestre siamo oltremodo scettici. In Europa redditività appena positiva. occorrerà stipulare un patto di stabilità e di crescita e auspicare una maggiore integrazione fiscale, mentre i paesi del Sud dovranno es- Con l augurio di una piacevole lettura. sere tenuti a galla mediante iniezioni di liquidità. Nei prossimi mesi gli si troveranno nuovamente al centro dell attenzione poiché il tetto del debito potrebbe venir raggiunto già nel mese di agosto. Senza contare che si stanno avvicinando le elezioni e con esse le Dott. Andreas Homberger misure di risparmio fiscale. Chief Investment Officer 1

2 Commento sul mercato Come previsto, nel 2 trimestre i mercati azionari hanno perso il loro slancio. A fronte degli ingenti problemi economici, a breve termine le prospettive rimangono molto caute. Sul lungo periodo, invece, il panorama azionario si prospetta positivo. Retrospettiva Dopo un eccellente 1 trimestre, quasi tutti i mercati azionari hanno dovuto cedere i loro utili. Sulla base del MSCI World, la media internazionale attualmente si colloca al 6%, mentre alla fine del 1 trimestre si parlava ancora di 12%. Per contro, nel 2 trimestre, le obbligazioni hanno evidenziato ancora un andamento positivo. I risultati peggiori dell ultimo trimestre sono stati conseguiti dalle materie prime che, fatta eccezione per i metalli preziosi, sono scivolate quasi tutte sotto lo zero. Azioni Nel 2 trimestre sono stati soprattutto i mercati azionari, che nei tre mesi precedenti avevano realizzato le performance migliori, a delineare l andamento peggiore. e Paesi emergenti, ad esempio, da aprile a giugno hanno perso rispettivamente il 10% e il 9%, collocandosi circa sopra il livello di inizio anno. Il miglior risultato del 2 trimestre lo ha messo a segno tra gli altri la con una contrazione del 2% conformemente allo SMI. Quest anno, con un rendimento del 9%, lo S&P 500 si presenta in piena forma, a differenza dell Europa che con 2% sull Euro Stoxx 50 è retrocessa in coda alle classifiche. Obbligazioni Nel 2 trimestre tutti i mercati azionari hanno evidenziato un lieve miglioramento. Un eccellente rendimento lo hanno fruttato le obbligazioni dell con un utile del 4%. Anche le obbligazioni dei Paesi emergenti continuano a realizzare una performance più che dignitosa con 7% nel Valute Sul fronte del cambio EUR/CHF nel 2 trimestre non vi sono stati cambiamenti degni di nota e ci muoviamo verso la soglia minima di cambio. Sempre nel 2 trimestre, il dollaro si è presentato solido, tanto che, rispetto alla valuta statunitense, su base annua volte il franco e l euro hanno perso rispettivamente il 1% e il 3%. Materie prime La categoria d investimento con l andamento più critico nel 2 trimestre è stata quella delle materie prime. L ampio indice CRB (Commodity Reserach Bureau) nel periodo in rassegna ha perso infatti ben l 8%, spingendo su base annua pressoché tutte le materie prime in area negativa. Alcuni metalli nobili, per contro, nonostante le ingenti perdite nel 2 trimestre, su base annua evidenziano comunque una performance positiva, come ad esempio l oro con 2%. Investimenti alternativi Le azioni delle imprese immobiliari globali hanno conservato il loro buon andamento, situandosi sul 17%. Gli hedge funds si sono collocati invece sul medesimo livello dei mercati azionari internazionali evidenziando al momento attuale un 1%. 2

3 Azioni Performance S&P % Euro Stoxx % FTSE % SMI 4.86 % Nikkei % MSCI Emerging Markets 3.93 % Obbligazioni Performance Titoli di Stato CH 1.36 % Titoli di Stato UE 3.42 % Titoli di Stato UK 2.95 % Titoli di Stato 1.74 % Titoli di Stato Norvegia 0.35 % Agg 2.37 % Titoli ad alto rendimento 7.27 % UE Agg 4.30 % Titoli ad alto rendimento UE % Obbligazioni dei Paesi emergenti in valuta locale 7.45 % Materie prime / Metalli preziosi Performance Oro 1.63 % Argento 2.31 % Rame 0.49 % Petrolio (WTI) % Frumento % Indice delle materie prime (CRB) 6.91 % Valute Performance EUR / CHF 1.29 % USD / CHF 1.44 % GBP / CHF 2.15 % NOK / CHF 1.49 % EUR / USD 2.62 % NOK / EUR 2.75 % USD / JPY 3.41 % AUD / USD 0.16 % Fonte: Bloomberg; periodo dal al Prospettive L economia mondiale Come previsto, nella prima metà dell anno la crescita dell economia mondiale ha subito un notevole rallentamento. A gravare sullo sviluppo economico ha contribuito innanzitutto l Europa con le recessioni in Gran Bretagna e in alcuni Stati membri dell. Ma anche e hanno evidenziato progressi appena moderati. Nel contempo anche la situazione congiunturale nei principali Stati emergenti si è indebolita, disilludendo tutti coloro che su questo fronte si aspettavano impulsi di crescita decisivi. Le ragioni degli esigui tassi di espansione saltano all occhio: da un lato il panorama è già stato offuscato dai tradizionali fattori determinanti della crescita. La situazione demografica, il ristagno delle percentuali di investimenti e la rallentata espansione della produttività gravano sensibilmente sui tassi di crescita auspicati. D altro canto gli sforzi delle nazioni industrializzate, volti al consolidamento del bilancio pubblico nonché dei Paesi emergenti tesi al controllo dell inflazione, fungono altresì da freno ai ritmi di sviluppo dell economia internazionale. Almeno sul fronte della lotta all inflazione si segnalano risultati degni di nota. La tendenza verso percentuali di rincaro in aumento nelle nazioni industrializzate sembra infatti essersi arrestata. In Cina e in Brasile è stato persino possibile allentare la politica monetaria. Nel complesso, anche nell ambito del rallentamento della crescita, il calo dei prezzi del greggio ha contribuito parecchio a tenere sotto controllo i tassi d inflazione. Tuttavia, nei Paesi industrializzati l andamento appare ancora insoddisfacente: in, in Gran Bretagna e nella zona euro i dati dei prezzi al consumo, se si esclude l effetto greggio, si collocano, a fronte della debole congiuntura, ancora su valori sorprendentemente elevati. La costituisce un eccezione e non solo per quanto riguarda il rincaro. La forza del franco e la moderata produzione hanno spinto i tassi di inflazione sotto lo zero. Quadro che dovrebbe mutare di poco anche nei mesi a venire, tanto più che la situazione congiunturale permane precaria. È vero che le istituzioni statistiche finora avevano preannunciato una crescita positiva della, ma solo grazie a una massiccio accumulo di scorte. Senza questo 3

4 Commento sul mercato Crescita economica prevista per il 2012 e il 2013 Crescita PIL in termini reali in % Francia Italia Spagna Fonte: Thomson Reuters Datastream, Wellershoff & Partners Gran Bretagna Cina Brasile India Russia Mondo* Prevista 2012 Prevista 2013 *secondo parità del potere d acquisto Crescita inflazione prevista per il 2012 e il 2013 Inflazione in % Francia Italia Spagna Gran Bretagna Cina Brasile India Russia Mondo* Prevista 2012 Prevista 2013 *secondo parità del potere d acquisto Fonte: Thomson Reuters Datastream, Wellershoff & Partners «investimento» in riserve, avvenuto tra l altro piuttosto involontariamente, anche in il reddito nazionale avrebbe certamente evidenziato una flessione. Poiché nei prossimi mesi la situazione congiunturale nei Paesi limitrofi europei difficilmente segnerà un evoluzione positiva, la possibilità di un impulso economico proveniente dall estero a favore della appare piuttosto illusoria. Con il franco sempre forte, anche le imprese saranno indotte a investire di più all estero, rendendo impossibile, nonostante il perdurare dell immigrazione, pronostici di crescita positiva in. Complessivamente, gli sforzi di consolidamento del bilancio pubblico nei Paesi votati al risparmio continueranno a pesare sul i tassi di espansione. E se questo genera un effetto chiaramente negativo sulla congiuntura, la situazione strutturale nei principali Paesi nei prossimi trimestri migliorerà sensibilmente. Secondo tutte le previsioni, il tasso di indebitamento pubblico dell per la prima volta dall inizio della crisi finanziaria non aumenterà. Laddove invece finora non sono stati fatti grandi interventi di risparmio, nei prossimi mesi ci si aspettano importanti contraccolpi. Questo vale in particolare per gli, dove, se la battaglia elettorale per le elezioni presidenziali potrebbe garantire ancora un lieve sostegno alla congiuntura, nel prossimo anno i rischi si faranno sentire. Il futuro presidente statunitense non potrà esimersi da un consolidamento del bilancio pubblico, il che fa apparire immediatamente realistico lo spettro di una recessione nel Strategia d investimento La nostra strategia d investimento rimane prudente. Sottoponderiamo lievemente le azioni ripromettendoci di rafforzare tale sottoponderazione in caso di ulteriori peggioramenti della situazione economica. Alla medesima stregua, fatta eccezione per i metalli preziosi, continuiamo a non detenere materie prime. Per quanto riguarda le obbligazioni, prediligiamo i titoli societari e dei Paesi emergenti. Il pericolo della nostra strategia consiste nella possibilità che le banche centrali stimolino ancora fortemente i mercati provocando un rally di liquidità. È lo stesso motivo per cui evitiamo di procedere a un eccessiva sottoponderazione azionaria. Conserviamo infine la nostra sovraponderazione in euro per i mandati in franchi. 4

5 Le prospettive a beve termine si situano in posizione diametralmente opposta rispetto ai pronostici per i prossimi dieci anni. Sul lungo periodo le azioni godono di una valutazione interessante e promettono rendimenti da dividendi molto elevati. Sulla base della nostra analisi, le azioni sono in grado, nei prossimi dieci anni, di fruttare una redditività media di circa il 5% annuo. Anche nello scenario peggiore, i rendimenti (in termini nominali) dovrebbero aggirarsi attorno allo 0. Per le obbligazioni, a medio termine ci si deve aspettare una sensibile crescita dei tassi d interesse. Reputiamo che nei prossimi dieci anni, le obbligazioni offriranno rendimenti solo lievemente positivi. La domanda decisiva per i prossimi anni è: quando cominceranno a crescere i rendimenti obbligazionari e, qualora ciò si verifichi, come si evolveranno le azioni? I prezzi dei titoli azionari crolleranno perché gli investitori, avendo paura, convertiranno le azioni in denaro contante oppure opererebbero una sostituzione in grande stile di obbligazioni in azioni? In un ottica attuale, è molto difficile rispondere. Presumiamo che i tassi rimarranno bassi finché le banche centrali continueranno a manovrare i mercati obbligazionari (pubblici). Inoltre, crediamo che gli investitori, in caso di aumento degli interessi, difficilmente sostituirebbero le obbligazioni con azioni. Suggeriamo, nei prossimi anni, di passare gradualmente dagli investimenti nominali (obbligazioni) a quelli reali (azioni). Idealmente, in presenza di importanti correzioni, si dovrebbero acquistare azioni progressivamente. Azioni I rendiconti trimestrali delle imprese nel 1 trimestre vantano toni positivi. Siamo rimasti sorpresi nell osservare che anche le aziende europee in numerosi casi hanno superato le aspettative. A fronte di utili stabili e di corsi chiaramente al ribasso, le valutazioni a breve scadenza sono diventate decisamente più allettanti. Sulla base dei dati attuali, la sottovalutazione dei mercati azionari rispetto ai valori corretti si situa tra il 3% () e il 20% o più (Europa, Inghilterra). Si tratta tuttavia di una sottovalutazione giustificata, a parer nostro, vista l attuale situazione. Manteniamo quindi la strategia azionaria del trimestre precedente. Abbiamo infine analizzato nel dettaglio che cosa ci si può aspettare per i mercati azionari nei prossimi dieci anni. L analisi si basa su supposizioni riguardanti la crescita economica, inflazione, incre- Possibili rendimenti medi dei mercati azionari nei prossimi dieci anni scenario base 20 % 15 % 10 % 5 % 0 % -5% -10 % -15 % -20 % Paesi industrializzati Possibile rendimento medio annuo Fonte: Maerki Baumann, dati al Paesi industrializzati Paesi emergenti Fascia superiore e inferiore Possibili rendimenti medi dei mercati azionari nei prossimi dieci anni scenario peggiore 20 % 15 % 10 % 5 % 0 % -5% -10 % -15 % -20 % Possibile rendimento medio annuo Fonte: Maerki Baumann, dati al Paesi emergenti Fascia superiore e inferiore Spiegazioni: il rendimento potenziale indica il rendimento complessivo medio annuo nei dieci anni successivi. Le fasce d oscillazione inferiore e superiore sono definite in modo che i rendimenti annui si situino entro l intervallo indicato con un grado di probabilità del 95%. 5

6 Commento sul mercato Rendimenti in termini nominali delle obbligazioni di Stato proporzionalmente al rischio Inflazione Premio sulla durata Fonte: Maerki Baumann, dati al Tasso d interesse reale Premio di rischio Paesi emergenti mento degli utili, rendimenti azionari e valutazione neutra. I risultati appaiono complessivamente positivi. Per i Paesi industrializzati è possibile prevedere un rendimento in termini nominali di circa il 5 7% annuo (ad eccezione del ). Mentre le cifre piuttosto ottimistiche presunte per i Paesi industrializzati poggiano soprattutto sugli elevati rendimenti azionari, per i Paesi emergenti il fattore decisivo è la crescita economica. Anche in uno scenario di crisi assoluta, si possono supporre rendimenti dello 0% annuo. Ad ogni modo occorre considerare che le fasce di oscillazione che contengono i possibili rendimenti con un grado di probabilità del 95% sono molto ampie. Obbligazioni Le obbligazioni di Stato rimangono per lo più prive di attratività (cfr. anche i nostri suggerimenti d investimento), e nemmeno le prospettive a lungo termine sono buone per i titoli pubblici. Sulla base di una ripartizione dei rendimenti obbligazionari necessari tenendo presente inflazione, rendita reale, premi sulla durata (per obbligazioni a dieci anni) e premi di rischio (per il rischio di credito), a medio termine i rendimenti dovrebbero crescere di circa il 3%. Se si considera che questo aumento procede linearmente per dieci anni, si ha, per una durata residua (ponderata) media delle obbligazioni di 5 anni, una perdita annua di capitale in termini nominali di circa l 1.5%. Se si aggiunge la cedola, si arriva a un rendimento annuo in termini nominali dello 0 1%. Sulla base dei dati fondamentali si può presumere che i supplementi di rendimento per le obbligazioni societarie nel prossimo futuro rimarranno sul livello attuale. Le obbligazioni dei Paesi emergenti, dopo l estensione dei premi di rischio nelle ultime settimane e la conseguente svalutazione monetaria, sono invece divenute ancora più interessanti. Valute Nemmeno questa volta il quadro delle valute è mutato gran che. La Banca Nazionale ha difeso il livello inferiore di cambio rispetto all euro. Tuttavia, ha dovuto acquistare euro come mai prima d ora e nel frattempo si stanno vagliando ulteriori misure quali i controlli sul traffico di capitali. Reputiamo che la Banca Nazionale conserverà il suo corso e che la soglia minima rispetto all euro potrà essere mantenuta efficacemente. Consigliamo agli investitori con il franco come valuta di riferimento di conservare le loro posizioni in euro. 6

7 L euro e il dollaro permangono valute problematiche. Attualmente il momentum è sfavorevole all euro. Qualora la nostra previsione, secondo cui gli nei prossimi mesi si troveranno ancor più sotto i riflettori, si avverasse, si potrebbe assistere a un movimento contrastante. Inoltre, l evoluzione monetaria è legata a ulteriori misure delle diverse banche centrali, la cui aggressività d intervento è direttamente proporzionale a una tendenza alla svalutazione della corrispettiva moneta. Tra 1.20 e 1.40 la valutazione della coppia monetaria EUR/USD misurata sulla parità del potere d acquisto è neutra. Raccomandiamo ancora di più di evitare speculazioni monetarie su EUR/USD. Mettiamo inoltre in guardia dal dollaro australiano e dal real brasiliano. In Australia l economia si sta indebolendo e la valuta risulta sopravvalutata del 20% o più. In Brasile il quadro è analogo: il real è sopravvalutato di oltre il 10% e l economia langue. Materie prime Sul fronte delle materie prime la situazione non appare molto rosea. In considerazione dell indebolimento economico, né per il settore energetico né per i metalli industriali si possono prevedere notevoli incrementi delle quotazioni. Nell ambito delle brutte sorprese non si escludono neppure perdite di una certa entità. Situazione geopolitica Nel 2 trimestre le tensioni geopolitiche si sono lievemente allentate. L Iran è tornato a sedersi al tavolo delle trattative, il che riduce i timori di un eventuale scarsità di petrolio. In Europa i riflettori continuano a essere puntati sulla crisi. Sempre più osservatori finanziari prevedono una spaccatura dell euro, pronostico che noi non crediamo si avveri. Il nostro scenario fondamentale prevede la stipulazione di un patto di stabilità e di crescita nonché la promozione dell integrazione fiscale. De facto questo si traduce con e Olanda che per numerosi anni sosterranno gli Stati sudeuropei con trasferimenti di capitale. La situazione negli continua ad aggravarsi. A partire da agosto si dovrà ridiscutere il tetto del debito e questo in piena campagna elettorale. Inoltre, si sta avvicinando il momento del consolidamento del bilancio pubblico e il dinamismo economico sta rallentando il passo. Per le materie prime agricole, la situazione negli ultimi mesi si è nuovamente distesa. A medio termine, a causa di fattori strutturali quali l aumento del consumo di carne e la crescita della popolazione mondiale, le materie prime agricole paiono degne d interesse. Per il momento suggeriamo comunque di aspettare ad investire. Il quadro per i metalli preziosi continua a essere ottimistico. Dopo aver raggiunto la vetta più alta di sempre, negli ultimi mesi l oro ha segnato sensibili correzioni. Determinanti sono stati l aumentata forza del dollaro e la ridotta domanda da parte degli investitori. Le condizioni fondamentali attuali (tassi negativi in termini reali, insicurezza, rischio di inflazione) incidono a favore del metallo giallo. A lungo termine, l oro risulta essere un investimento teso a conservare il suo valore, ma non ad accrescerlo. Suggeriamo quindi attualmente di conservare l oro in portafoglio quale investimento a valore costante. L oro non serve però a massimizzare la rendita, ma quale ulteriore diversificazione. 7

8 Opinione d investimento Non acquistare obbligazioni di Stato I rendimenti delle obbligazioni di Stato dei Paesi cosiddetti sicuri sono ai loro minimi storici. Recentemente la ha emesso obbligazioni a 2 anni con un rendimento dello 0% e in la redditività in termini nominali è in parte addirittura negativa. Fatta eccezione per la e il, i rendimenti al netto dell inflazione appaiono negativi. Il che significa che l investitore in termini reali non riottiene né il suo capitale né una rendita sullo stesso. I proventi dei titoli pubblici in Inghilterra e negli sono manovrati dalle banche centrali, mentre in e in la fama di porti sicuri comprime la redditività. Dall inizio del 2009 la Banca centrale americana e quella britannica hanno acquistato circa il 60% (netto) delle obbligazioni pubbliche di nuova emissione. Per il momento la situazione non sembra destinata a cambiare. A più lungo termine si tratta di una strategia non sostenibile e molto dannosa. Se le banche centrali non intervenissero come stanno facendo, probabilmente i rendimenti risulterebbero più elevati e con essi anche il deficit pubblico. Per questo motivo sconsigliamo ancora di acquistare obbligazioni di Stato e inglesi. Lo stesso vale per i titoli statali dei Paesi sudeuropei. L insicurezza è troppo elevata per effettuare un investimento in sintonia con il nostro credo che antepone la sicurezza al rendimento. Rendimenti attuali in termini reali delle obbligazioni di Stato 2 % 1.5 % 1 % 0.5 % 0 % % -1 % Gran Bretagna Rendite reali delle obbligazioni di Stato in % Fonte: Maerki Baumann, Bloomberg, Importante avvertenza giuridica: la presente pubblicazione vanta uno scopo puramente informativo e non vuole essere né un invito né un offerta o, laddove non indicato espressamente in altro modo, un suggerimento ad acquistare o a vendere strumenti finanziari o ad effettuare altre transazioni. La presente pubblicazione non è il risultato di un analisi finanziaria. Le «direttive per la salvaguardia dell indipendenza dell analisi finanziaria» dell Associazione svizzera dei banchieri non vi trovano applicazione alcuna. La presente pubblicazione contiene dati e informazioni provenienti da fonti reputate affidabili da Maerki Baumann & Co. AG. Benché Maerki Baumann & Co. AG abbia prestato la massima attenzione affinché le informazioni qui contenute, al momento in cui sono state raccolte, fossero corrette, essa non può, esplicitamente o implicitamente, fornire garanzie in merito alla correttezza, all affidabilità o alla completezza delle stesse. Eventuali punti di vista espressi in queste pagine riflettono esclusivamente quelli di Maerki Baumann & Co. AG al momento della pubblicazione (con riserva di modifiche). Maerki Baumann & Co. AG declina pertanto ogni responsabilità per il contenuto della presente pubblicazione e soprattutto non risponde in caso di perdite o danni di qualunque natura, incluse le conseguenze dirette o indirette, derivanti dalle informazioni qui contenute e / o dai rischi insiti nei mercati finanziari. Gli investitori devono essere consapevoli del fatto che la performance degli investimenti non può essere desunta dall andamento passato delle quotazioni, ossia che il valore dell investimento può crescere come pure ridursi. Inoltre, gli investimenti in valute estere sottostanno alle oscillazioni dei corsi di cambio. I dati qui presentati sono stati nel limite del possibile già utilizzati prima della loro pubblicazione da Maerki Baumann & Co. AG e dai suoi organi o collaboratori. Inoltre, detti organi o collaboratori hanno o hanno avuto un rapporto di qualunque tipo con le aziende menzionate nella presente pubblicazione. BANCA PRIVATA Redazione Dott. Andreas Homberger, Dott. Alexander Ising, Daniel Egger, Prof. Dott. Klaus W. Wellershoff, Wellershoff & Partners Zurigo Dreikönigstrasse 6 Telefono LUGANO Contrada di Sassello 2 Telefono info@maerki-baumann.ch

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