L Italia: emigrazione

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Giuseppa Fontana
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1 L Italia: emigrazione Tra il 1861 e il 1985 sono state registrate più di 29 milioni di partenze dall Italia. Nell arco di poco più di un secolo un numero quasi equivalente all'ammontare della popolazione al momento dell'unità (25 milioni nel primo censimento italiano) si trasferì in quasi tutti gli Stati del mondo occidentale e in parte del Nord Africa. Si trattò di un esodo che toccò tutte le regioni italiane. Tra il 1876 e il 1900 l esodo interessò prevalentemente le regioni settentrionali con 3 regioni che fornirono da sole il 47% dell'intero contingente migratorio: il Veneto (17,9%), il Friuli-Venezia Giulia (16,1%) e il Piemonte (12,5%). Nei due decenni successivi il primato migratorio passò alle regioni meridionali, con quasi 3 milioni di persone emigrate soltanto da Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, e quasi 9 milioni da tutta Italia. Si può distinguere l emigrazione italiana in due grandi periodi: quello della grande emigrazione tra la fine del XIX secolo e gli anni trenta del XX secolo (dove fu preponderante l emigrazione americana) e quello dell emigrazione europea, che ha avuto inizio a partire dagli anni cinquanta.

2 L Italia: emigrazione degli anni 50 Alcune conseguenze: Invecchiamento della popolazione Sfacelo produttivo di vaste aree rurali Decadimento del patrimonio agricolo-forestale per lo spopolamento dell alta collina e della montagna Spostamento delle collettività verso valle e verso le pianure Riduzione della dimensione demografica dei centri abitati dell alta collina e della montagna, già originariamente piccola Abitudine all assistenzialismo a causa dei capitali provenienti dall estero (le rimesse degli emigrati) mancato sviluppo di iniziative lavorative autonome

3 Le principali direttrici dell'immigrazione verso il nostro Paese. Le nazioni base per il transito organizzato e le porte d Italia. IMMIGRAZIONE Carta di Laura Canali, tratta dall'editoriale Beati gli stupidi (Limes, 2009) La carta illustra i principali flussi migratori verso l Italia. Divise per nazioni e continenti, le cifre (in migliaia di persone) dimostrano che la maggior parte degli immigrati presenti nel nostro Paese provengono dall Europa dell Est e dal Maghreb [Sahara occidentale, Marocco, Algeria e Tunisia]. Nella carta si osserva l esistenza di vere e proprie nazioni-base per il transito organizzato di persone, come, ad es., Libia, Turchia e i Paesi dell ex-jugoslavia.

4 IMMIGRAZIONE Il diacartogramma illustra, per ogni regione italiana, l entità numerica di cittadini stranieri e immigrati residenti. Le regioni che ospitano il maggior numero di persone immigrate sono la Lombardia e il Piemonte, seguite dal Veneto. I sei principali gruppi d immigrati provengono da Romania, Albania, Marocco, Cina, Ucraina e Filippine. Tendono a concentrarsi al Centro-Nord. Carta di Laura Canali, tratta dall'editoriale Beati gli stupidi (Limes, 2009)

5 IMMIGRAZIONE Si osservi che, fra le varie etnie e popolazioni immigrate, quella romena, la più numerosa, si concentra particolarmente nel Lazio e in Piemonte. I marocchini (al 2 posto, in termini di entità numerica) risiedono soprattutto al Nord, in particolare in Emilia Romagna. Gli albanesi (al 3 posto, in termini di entità numerica) risiedono invece in Puglia, Lombardia e nelle regioni centrali. I cinesi, invece, sono sparsi in maniera abbastanza omogenea su tutto il territorio italiano. Tratto dall editoriale Beati gli stupidi (Limes, 2009) Univ. degli Studi di Salerno-Corso di Geografia Anno accademico

6 Carta di Laura Canali, tratta da Limes 4/2007, Il mondo in casa IMMIGRAZIONE CLANDESTINA I clandestini (oltre mezzo milione) sono: per il 64% overstayers (persone che entrano regolarmente, salvo restare una volta scaduto il permesso) per il 23% hanno violato di nascosto le frontiere il restante 13% è sbarcato sulle coste Le principali direttrici di provenienza sono i Balcani (prevalenti) e l Africa settentrionale (soprattutto ora, a causa delle recenti rivolte tunisine, egiziane e libiche). Tratto dall editoriale Le vite degli altri (e la nostra)

7 IMMIGRAZIONE Attualmente vivono in Italia circa 4 milioni di stranieri, di cui almeno mezzo milione clandestini. Si tratta del 6,7% della popolazione. La sfida centrale per il futuro dell Italia riguarda quindi l integrazione degli stranieri che vi si trasferiscono in maniera definitiva (soprattutto dei loro figli e nipoti). Tratto da Limes 2/09 Esiste l Italia? Dipende da noi Univ. degli Studi di Salerno-Corso di Geografia Anno accademico

8 IMMIGRAZIONE Indici e proiezione del futuro sviluppo della struttura per età della popolazione italiana Tutti gli indicatori, dal bassissimo tasso di fecondità delle donne italiane alle necessità di industria, agricoltura e servizi, indicano che il nostro futuro dipende dall integrazione degli immigrati (soprattutto delle seconde generazioni). Sul fronte esterno, l origine mediterranea dei flussi principali può contribuire a riconnetterci al nostro estero vicino. Tratto da Limes 2/09 Esiste l Italia? Dipende da noi Univ. degli Studi di Salerno-Corso di Geografia Anno accademico

9 IMMIGRAZIONE Al di là delle problematiche di assorbimento e integrazione degli immigrati, il Mediterraneo sarà l area privilegiata del nuovo sviluppo italiano. Nell area euro-mediterranea fiorisce il 71,2% del commercio estero dell Unione Europea e il suo valore equivale a sette volte il PIL della Cina. Un quinto dei traffici marittimi mondiali, in termini di tonnellate, si svolge nelle acque mediterranee. Tratto da Limes 2/09 Esiste l Italia? Dipende da noi Univ. degli Studi di Salerno-Corso di Geografia Anno accademico

10 IMMIGRAZIONE Trascurando gli immigrati e le loro principali aree di origine Balcani e Nord Africa saremmo quindi esposti a conseguenze molto negative. È necessario organizzare la trazione della nostra Penisola verso le sponde meridionali (Africa) e orientali (Balcani), per evitare che alle regioni meridionali, già cedute alle mafie nostrane, si sommino le mafie straniere. Univ. degli Studi di Salerno-Corso di Geografia Anno accademico

11 Carta di Laura Canali, tratta da Limes 2/06, L Italia presa sul serio La carta mostra i flussi criminosi provenienti dai Balcani che investono i Paesi dell Unione Europea: le rotte marittime dei traffici illeciti, il fronte di massima pressione, gli Stati mafia in costruzione.

12 Carta di Laura Canali, tratta da Limes 2/2009 Esiste l Italia? Dipende da noi MALAVITA ORGANIZZATA La carta illustra la diffusione e le principali direttrici di penetrazione delle maggiori organizzazioni criminali in Italia. Oltre a Cosa Nostra, Camorra, Ndrangheta e Sacra Corona Unita, si osservi la presenza, da qualche decennio ormai, della mafia russa, di quella albanese, di quella cinese e nigeriana. Mentre il Sud appare come il regno incontrastato delle mafie autoctone, che tendono a diffondersi verso Nord, quelle straniere vedono un importante radicamento soprattutto in Italia settentrionale e nel Lazio.

13 Carta di Laura Canali, tratta dall'editoriale Per chi suona la campana, Limes, 1/2011 Il grande tsunami IMPORTANZA DEL CONTROLLO DEL MAR MEDITERRANEO PER L ITALIA Alcuni dati fondamentali sul traffico di merci nei porti mediterranei e in quelli del Northern Range. La carta mostra le rotte delle grandi navi e quelle verso i porti principali, evidenziando i passaggi strategici. Sono inoltre segnalati gli hubs di trans-shipment e quelli nuovi in progetto. Twenty-Foot Equivalent Unit - misura standard di volume dei container

14 Carta di Laura Canali, tratta dall'editoriale Per chi suona la campana, Limes, Il mare nostro è degli altri IMPORTANZA DEL CONTROLLO DEL MAR MEDITERRANEO PER L ITALIA La carta mostra i maggiori porti europei e il traffico con l estremo oriente nelle regioni del Northern Range e del Mediterraneo. Sono inoltre raffigurate le rotte delle navi portacontainer e le rotte verso i principali porti europei.

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