resoconti dell esercizio 2012

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1 resoconti dell esercizio 2012

2 resoconti dell esercizio 2012 Modena, 19 aprile / 20 aprile 2013 Ordine del giorno IN PARTE ORDINARIA 1) presentazione del progetto di bilancio dell esercizio 2012 e delle relative relazioni; presentazione del bilancio consolidato; proposta di destinazione dell utile netto; deliberazioni inerenti e conseguenti; 2) nomina, per il triennio , di sei Amministratori; 3) nomina, per il residuo del triennio , di un Amministratore; 4) determinazione dell ammontare dei compensi da corrispondere agli Amministratori per l esercizio 2013; 5) presentazione della Relazione sulla remunerazione ex art. 123ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, comprensiva delle politiche di remunerazione per l esercizio 2013 del Gruppo Banca popolare dell Emilia Romagna e della informativa annuale sull attuazione delle politiche di remunerazione nell esercizio 2012; deliberazioni inerenti e conseguenti; 6) proposta di piano di compensi, ex art. 114bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58, in attuazione delle politiche di remunerazione per l esercizio 2013 del Gruppo Banca popolare dell Emilia Romagna; deliberazioni inerenti e conseguenti; 7) informativa sulle politiche dei controlli interni in tema di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, in attuazione delle prescrizioni di cui alla Circolare n. 263 della Banca d Italia. IN PARTE STRAORDINARIA 1) proposta di modifica degli articoli 6, 8, 10, 23, 24, 27, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 42, 43, 44, 46, 50 dello Statuto sociale nonché di introduzione di un nuovo articolo 44bis e della numerazione dei commi degli articoli; deliberazioni inerenti e conseguenti.

3 sommario 5 cariche sociali alla data di approvazione del bilancio 7 relazione degli Amministratori sulla gestione Bilancio dell esercizio stato patrimoniale 131 conto economico 132 prospetto della redditività complessiva 133 prospetto delle variazioni del patrimonio netto 134 rendiconto finanziario 137 Allegati 373 rendiconti finanziari del fondo di quiescenza del personale 375 prospetto delle rivalutazioni degli immobili di proprietà 379 prospetto dei possessi azionari rilevanti in società non quotate ai sensi dell art. 126 del Regolamento Consob n del 14 maggio corrispettivi di revisione legale e dei servizi diversi dalla revisione Attestazioni e Altre Relazioni 385 attestazione del bilancio d esercizio ai sensi dell art. 81ter del Regolamento Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 386 relazione della società di revisione ai sensi degli articoli 14 e 16 del D.Lgs 27 gennaio 2012, n relazione del Collegio sindacale

4 sommario 405 relazione degli Amministratori sulla gestione del Gruppo Bilancio consolidato dell esercizio stato patrimoniale consolidato 521 conto economico consolidato 522 prospetto della redditività consolidata complessiva 523 prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 524 rendiconto finanziario consolidato 527 nota integrativa consolidata Allegati 783corrispettivi di revisione legale e dei servizi diversi dalla revisione Attestazioni e altre relazioni 787 attestazione del Bilancio consolidato ai sensi dell art. 81ter del Regolamento CONSOB n del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 788 relazione della società di revisione ai sensi degli articoli 14 e 16 del D.Lgs. n.39 del 27 gennaio 2010 sul Bilancio consolidato Altri Allegati 793 schemi di bilancio banche e società controllate 845 prospetto riepilogativo dei dati essenziali di bilancio delle partecipate rilevanti 851 organizzazione territoriale del Gruppo 871 deliberazioni dell Assemblea dei Soci

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6 Cariche sociali alla data di approvazione del Bilancio cariche sociali Consiglio di amministrazione Presidente: * rag. Ettore Caselli Vice Presidenti: * dott. Alberto Marri * cav.lav.ing. Piero Ferrari Amministratore delegato: * dott. Luigi Odorici Consiglieri: * rag. Flavio Amadori rag. Giosuè Boldrini ing. Giulio Cicognani cav. lav. dott. Luigi Cremonini 1 ing. Pietro Ferrari prof.ssa Elisabetta Gualandri dott. Manfredi Luongo prof. dott. Giuseppe Lusignani avv. Valeriana Maria Masperi cav. lav. Giuseppina Mengano dott. Fioravante Montanari rag. Deanna Rossi * dott. Erminio Spallanzani * prof. Angelo Tantazzi * dott. Mario Zucchelli I Consiglieri contrassegnati con un asterisco sono membri del Comitato esecutivo. Collegio sindacale Presidente: Sindaci effettivi: Sindaci supplenti: dott. Romano Conti dott. Carlo Baldi dott. Guglielmo Cacchioli dott. Fabrizio Corradini dott. Pier Paolo Ferrari dott. Luigi Fontana dott. Luigi Attilio Mazzocchi Collegio dei probiviri Effettivi: Supplenti: dott.ssa Miranda Corradi avv. Federico Ferrari Amorotti avv. Vittorio Rossi dott. Roberto Bernardi avv. Massimo Turchi avv. Pier Luigi Cerutti dott. Philip Bergamini 1 Sospeso dalla carica di Amministratore per il periodo di giorni quarantotto, con decorrenza dal 23 gennaio 2013, data dell Ordinanza della Corte di Appello di Bologna che ha rigettato l istanza di sospensiva dell efficacia esecutiva del provvedimento sanzionatorio assunto da Consob (delibera n dell 11 maggio 2011), relativo alle sanzioni accessorie residue in capo al cav. Luigi Cremonini. 5

7 Direzione generale cariche sociali Direttore generale: Vice Direttori generali: rag. Fabrizio Togni dott. Alessandro Vandelli dott. Eugenio Garavini Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Dirigente preposto: rag. Emilio Annovi 6

8 RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Banca popolare dell Emilia Romagna

9 Sommario relazione degli amministratori sulla gestione 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.1 Cenni sull economia 1.2 La Finanza pubblica 1.3 Il mercato finanziario e i tassi 1.4 Il sistema bancario e i tassi interni 1.5 L economia regionale 2. LA BANCA NEL I fatti rilevanti e le operazioni strategiche Sisma in Emilia Romagna Il Piano industriale di Gruppo Operazioni strategiche Operazioni di rafforzamento patrimoniale Prestiti subordinati ed operazioni di finanza strutturata Altri fatti di rilievo 2.2 Il posizionamento competitivo 2.3 La relazione con i clienti 2.4 Il personale 2.5 Le attività tecnicoimmobiliari 2.6 L ambiente 3. I RISULTATI DELLA GESTIONE BANCARIA 3.1 Premessa 3.2 Aggregati patrimoniali 3.3 Aggregati economici 4. I PRINCIPALI RISCHI E INCERTEZZE 4.1 La gestione dei rischi 4.2 Informazioni su operazioni atipiche o inusuali, ovvero non ricorrenti 4.3 Comunicazione in merito alle esposizioni detenute dalle società quotate nei titoli di debito sovrano 5. IL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 5.1 Premessa 5.2 Processo di gestione del Sistema dei controlli interni 5.3 Ruoli e compiti di controllo in funzioni della Capogruppo 5.4 Controlli di linea 5.5 Direzione Rischi di Gruppo Risk Management Compliance Antiriciclaggio Controllo Crediti 5.6 Revisione interna 5.7 Altre funzioni coinvolte nel Sistema dei controlli interni 6. L ANDAMENTO DELLA BANCA 6.1 Il titolo azionario 6.2 Rating 8

10 7. IL GRUPPO BANCARIO 8. IL PATRIMONIO E I RATIOS PATRIMONIALI 9. CONSEGUIMENTO DELLO SCOPO MUTUALISTICO 10. ALTRE INFORMAZIONI 10.1 Accertamenti ispettivi degli Organi di Vigilanza 10.2 Sentenza del Tribunale di Modena 10.3 Informazioni sui rapporti infragruppo e con parti correlate 10.4 Informativa sugli assetti proprietari (art. 123bis del D. Lgs. n. 58/1998) 10.5 Informativa sulle determinazioni assunte con riguardo all ammissione di nuovi soci Art Codice civile 10.6 Applicazione della direttiva MiFID 10.7 Informazioni sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell utilizzo di stime 10.8 Informazioni da fornire sulle verifiche per la riduzione di valore delle attività, sulle clausole contrattuali dei debiti finanziari, sulle ristrutturazioni dei debiti e sulla gerarchia del fair value 10.9 Patrimoni di vigilanza filtri prudenziali inerenti le riserve AFS su titoli di debito da Amministrazioni centrali di paesi dell Unione Europea relazione degli amministratori sulla gestione 11. COMPENSI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 12. PROPOSTA DI DESTINAZIONE DELL UTILE DELL ESERCIZIO 13. FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL ESERCIZIO E PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE 13.1 Fatti di rilievo accaduti nei primi mesi del Prevedibile evoluzione della gestione nel I SALUTI 15. DELIBERAZIONI 16. RINNOVO DELLE CARICHE SOCIALI 9

11 Signori Soci, relazione degli amministratori sulla gestione il 2012 è stato ancora una volta un anno difficile, a causa della recessione che ha colpito duramente il nostro Paese e le economie dell Eurozona. Il perdurare di una crisi globale così profonda, giunta ormai al quinto anno, ha provocato un ulteriore deterioramento della redditività delle imprese, mentre la domanda interna è debole, i redditi reali delle famiglie risultano in contrazione e la fiducia dei consumatori è ai minimi. Inoltre l aumento della disoccupazione, in particolare giovanile, ha assunto la rilevanza di un preoccupante problema sociale. Così una situazione di crisi che è stata inizialmente di natura finanziaria continua a estendere il proprio contagio all economia reale e a mettere a dura prova la stabilità dell Euro, dell industria bancaria e dell intero sistema finanziario europeo, mentre in Italia permane un clima recessivo, in cui le principali dinamiche economiche sono sostenute dai pochi settori orientati all export. Nonostante queste problematiche, però, l anno appena trascorso ha visto segnali di progresso sul fronte politicoistituzionale, grazie all adozione di severe e credibili misure messe in atto per arginare la crisi dell Eurozona e del debito pubblico in molti Paesi. Un fenomeno positivo che si è verificato in particolare a partire dall estate, riflettendosi sui mercati finanziari che nell ultima fase del 2012 hanno potuto mettere a segno buone performance. Questi progressi proiettano sul 2013 la speranza di vedere consolidati i segnali di miglioramento, anche se permangono molte incognite ed è realistico prevedere che il percorso di rientro dalla crisi, che ha ormai assunto connotati strutturali, sarà lento e graduale. La Vostra Banca affronta questa complessa fase storica con crescente senso di responsabilità, ben cosciente del ruolo che deve svolgere per il sostegno e lo sviluppo economico delle aree in cui opera, al servizio di famiglie e piccole e medie imprese. Il carattere cooperativo che ci ispira si pone quale primo obiettivo la qualità del servizio al cliente, insieme con una gestione aziendale efficiente. Gli eventi sismici del maggio 2012 hanno caratterizzato in maniera significativa la gestione della Banca, che si è impegnata a fondo per non interrompere la continuità operativa, ribadendo così la propria profonda vicinanza al territorio. Ne sono stati esempio i camper attrezzati come filiali mobili, comparsi all indomani del sisma nei territori dei Comuni più colpiti e diventati sempre più numerosi, che hanno finito per svolgere un ruolo sociale con valenza ben più ampia rispetto alla pur necessaria erogazione di servizi bancari. Merita ricordare come il nostro personale, a tutti i livelli, abbia ogni giorno lavorato con grande intensità e spirito di squadra per superare l emergenza del sisma e, allo stesso tempo, per avviare la realizzazione del nuovo Piano industriale , al fine di rendere la Vostra Banca sempre più efficiente e moderna, semplificando e razionalizzando la struttura del Gruppo, cercando di massimizzare le sinergie di costi e ricavi previste. Crediamo di potere ribadire, che le risorse e le energie profuse per raggiungere insieme questi traguardi, pongano solide basi per guidare il nostro istituto attraverso l attuale difficile fase economica e consegnarci una Banca che si confermi tra le più importanti e migliori realtà cooperative del Paese. 10

12 1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO 1.1 Cenni sull economia Nel 2012 l economia mondiale ha registrato un rallentamento, seguito a quello del 2011, anno nel quale la congiuntura internazionale era cresciuta solo del 3,9%. L aumento del Prodotto Interno Lordo mondiale si è, infatti, fermato al 3,2%, al di sotto della media registrata nei dieci anni precedenti la crisi (4%). Il valore è in linea con le stime di inizio anno del Fondo Monetario Internazionale, che a gennaio 2012 aveva previsto un +3,3%. Il rallentamento economico rispetto al 2011 è stato generalizzato visto che il calo della domanda interna e degli scambi commerciali non ha risparmiato le economie più stabili. Il Prodotto Interno Lordo dei Paesi industrializzati ha registrato un calo dell 1,3%, dopo il modesto +1,6% del 2011; quello dei Paesi Emergenti è cresciuto in modo più moderato del 5,1%, contro il +6,3% del Negli Stati Uniti, l economia ha registrato una crescita del 2,3% nel 2012, in rialzo rispetto all anno precedente, che si era chiuso con un +1,8%. Politiche fiscali e monetarie espansive hanno contribuito in modo rilevante a sostenere la congiuntura. La ripresa del mercato immobiliare residenziale, coniugata alla progressiva riduzione del debito finanziario delle famiglie, ha avuto effetti positivi sui consumi; a fare da contraltare, la situazione difficile del mercato del lavoro, nonostante stia proseguendo il sentiero di lento e progressivo miglioramento del comparto occupazionale. La disoccupazione media del 2012, infatti, è stata pari all 8,1%, contro l 8,9% del Per quanto concerne la dinamica dei prezzi, il livello medio di inflazione nel 2012 (pari al 2,3%) risulta in calo di quasi un punto percentuale rispetto al 2011 (3,1%). Il Giappone, che era tornato in recessione nel 2011 (0,6%) soprattutto a causa del cataclisma che colpì il Paese a marzo, ha conosciuto una ripresa nel 2012, fondata soprattutto sugli investimenti di ricostruzione e concentrata nella prima parte dell anno. La congiuntura si è poi deteriorata nel corso del 2012 e il nuovo Governo, insediatosi a fine dicembre alla guida del Paese, ha approvato un ingente piano di stimoli. Ad ulteriore supporto, a gennaio 2013 è stata adottata dalla banca centrale nipponica una politica di creazione di liquidità illimitata (stile Fed) ed è stato fissato un target esplicito di inflazione al 2%. Si registra un marginale miglioramento nel mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione sceso nel 2012 al 4,3% dal 4,5% medio dell anno precedente, mentre i prezzi risultano in media invariati, dopo aver registrato nel 2011 una variazione pari a 0,3%. Nei Paesi Emergenti, la crescita dell attività economica ha continuato a rallentare, riflettendo l impatto negativo della congiuntura internazionale, in alcuni casi parzialmente compensato dalla tenuta della domanda interna. Cina ed India hanno registrato un notevole rallentamento rispetto al In Cina, la crescita economica è risultata pari a +7,8% nel 2012, da +9,3% nel 2011, peggiore anche di quella ottenuta durante la crisi globale, che aveva visto però l attuazione di un gigantesco piano di stimolo nel Paese. A pesare le difficoltà del settore delle costruzioni, dell industria manifatturiera e delle esportazioni; negli ultimi mesi dell anno si sono però registrati segnali di ripresa, mentre alle politiche monetarie espansive si stanno affiancando provvedimenti di bilancio a sostegno della domanda. In India, il rallentamento economico è stato rilevante con la crescita che si è assestata a +4,5% nel 2012 rispetto al +7,9% del L Eurozona ha terminato l anno in territorio moderatamente negativo (0,4% nel 2012), dopo il +1,4% del Da rilevare come la variabilità tra i Paesi dell area rimanga elevata con riferimento all andamento del Prodotto Interno Lordo; esso è cresciuto nel 2012 in Germania (+0,9%) e in Francia (+0,2%), anche se a ritmi ben inferiori a quelli dell anno precedente, mentre si è contratto in modo marcato nei Paesi periferici, sui quali hanno continuato a pesare le politiche di bilancio restrittive, imposte dalla necessità di riportare su un sentiero di sostenibilità i conti pubblici. Le tensioni sul debito sovrano si sono decisamente allentate a seguito degli annunci delle operazioni monetarie definitive (Outright Monetary Transactions, OMT) da parte della Banca Centrale Eurorelazione degli amministratori sulla gestione 11

13 relazione degli amministratori sulla gestione pea nel corso dell estate e i progressi a livello europeo nella gestione degli squilibri e nella definizione di un meccanismo unico di vigilanza bancaria. Il miglioramento del tono dei mercati finanziari fatica però a tradursi in una ripresa dell attività economica. Per quanto concerne, in particolare, il mercato del lavoro, si registra un aumento sensibile della disoccupazione. Con l eccezione della Germania, in cui il tasso di disoccupazione si è ridotto nel 2012, il rialzo è stato comune a tutte le economie e sono stati raggiunti livelli preoccupanti nei paesi più colpiti dalla recessione. Il tasso medio di inflazione nel 2012 si è attestato al 2,5%, in marginale ribasso rispetto all anno precedente (2,7%); a dicembre, poi, il dato si è collocato al 2,2%, grazie alla forte decelerazione dei prezzi dei prodotti energetici. Piuttosto stabile il dato al netto delle componenti più volatili, ossia energia ed alimentari, che si è mantenuto su un più contenuto 1,5% medio. L Italia sta attraversando una fase congiunturale difficile: alla modesta crescita del 2011 (+0,4%) è seguita un intensa contrazione del prodotto nel 2012, pari a 2,1%, dato ampiamente inferiore alla media dell Eurozona. Si osserva una perdurante fragilità dell economia reale, nonostante la sostanziale riduzione del premio pagato sul nostro debito pubblico a partire dalla scorsa estate. La domanda interna, che continua a scontare gli effetti della severa manovra di riequilibrio dei conti pubblici, è piuttosto debole e sta frenando anche i piani di produzione. In peggioramento la situazione del mercato del lavoro: il tasso medio di disoccupazione (10,6%) è salito di oltre due punti percentuali rispetto all anno precedente (8,4%), superando ad ottobre l 11%. Il dato continua ad attestarsi al di sotto della media dell Eurozona, anche se il vantaggio si è ridotto rispetto al Nell autunno 2012 è tornato a crescere il ricorso alla cassa integrazione, che interessa circa 300 mila lavoratori, a fronte dei 330 mila registrati nel punto di massimo toccato alla fine del A differenza del resto dell Eurozona, l inflazione media ha marginalmente accelerato nel 2012, portandosi al 3,3% dal 2,9% dell anno precedente. Il dato mostra però un andamento di progressivo calo, riflettendo il rallentamento dei prezzi dei beni energetici, e si è attestato a dicembre al 2,6%. (Valori percentuali) Prodotto interno lordo Inflazione (media annua) Disoccupazione (media annua) s 2013p s 2013p s 2013p Stati Uniti 1,8 2,3 2,0 3,1 2,3 2,1 8,9 8,1 7,5 Giappone 0,6 2,0 1,2 0,3 0,0 0,8 4,5 4,3 4,2 Unione Monetaria Europea 1,4 0,4 0,2 2,7 2,5 1,6 10,1 11,4 12,0 Italia 0,4 2,1 1,0 2,9 3,3 1,8 8,4 10,6 11,7 Germania 3,1 0,9 0,6 2,5 2,2 1,5 6,0 5,5 5,8 Francia 1,7 0,2 0,3 2,3 2,2 1,8 9,6 10,3 10,8 Spagna 0,4 1,4 1,5 3,1 2,4 1,5 21,7 25,2 27,0 Regno Unito 0,9 0,2 1,0 4,5 2,4 2,2 8,1 8,1 8,0 Cina 9,3 7,8 8,2 9,0 3,5 2,7 n.d. n.d. n.d. India 7,9 4,5 5,9 9,4 8,1 7,6 n.d. n.d. n.d. s= stima Fonte: FMI per prodotto interno lordo, Prometeia per stime e previsioni su inflazione e disoccupazione p= previsione 1.2 La Finanza pubblica Le informazioni disponibili sui conti pubblici italiani del 2012 mostrano la prosecuzione del miglioramento dei saldi. In base a quanto si legge nella nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2012, diffuso a settembre, il Governo stima l indebitamento netto per il 2012 al 2,6% del prodotto, in miglioramento rispetto al 3,9% del 2011 per effetto dell aumento delle entrate. Lo stock del debito pubblico dovrebbe superare il 126% del Prodotto Interno Lordo nel 2012, in aumento di circa 6 punti rispetto al risultato del 2011, pari a 120,7%. Un terzo dell incremento rispetto all anno precedente rifletterebbe il sostegno erogato ai paesi dell Area Euro in difficoltà, al netto del quale lo stock del debito sarebbe pari al 123,3% del Prodotto Interno Lordo, dal 119,9% del

14 Saldi di finanza pubblica (in percentuale del PIL) s 2013p Indebitamento netto 3,9 2,6 1,6 Debito 120,7 126,4 127,1 s= stima p= previsione Fonte: "Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2012 Presentata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e dal Ministro dell'economia e delle Finanze Vittorio Grilli il 20 Settembre 2012 relazione degli amministratori sulla gestione 1.3 Il mercato finanziario e i tassi Il 2012 ha rappresentato il quinto anno del lungo periodo di crisi che è iniziato nel 2007 con lo scandalo dei mutui subprime, a cui è seguita la profonda recessione del 2009, culminata nelle difficoltà economiche della Grecia e degli altri paesi periferici del Vecchio Continente a partire dal Anche nell anno passato, il tema principale su cui si sono concentrate le attenzioni dei mercati è stato la crisi del debito dell Eurozona. Conseguentemente, i prezzi delle attività finanziarie hanno risentito maggiormente delle decisioni prese dalle autorità politiche e monetarie europee rispetto alle notizie in arrivo dall economia reale. Il primo trimestre ha visto i mercati rispondere positivamente agli interventi della Banca Centrale Europea che, a fine dicembre 2011 e a febbraio 2012, ha lanciato due aste triennali di rifinanziamento del sistema bancario per l ammontare complessivo di Euro miliardi. Il conseguente rientro delle tensioni sul mercato interbancario ha riportato fiducia sul comparto. A seguire, la ristrutturazione del debito pubblico greco e le tensioni sociopolitiche del paese, le crescenti difficoltà del sistema bancario spagnolo ed infine il rischio sulla tenuta dell Euro hanno riportato una prolungata fase di negatività sui mercati finanziari. In Luglio, le iniziative annunciate dal presidente della BCE, Mario Draghi, per il supporto ai mercati, la stabilizzazione della situazione e, in prospettiva, per l uscita dalla crisi hanno riportato la fiducia tra gli investitori. Infatti, già nel corso del mese di settembre la BCE ha definito il programma OMT (Outright Monetary Transactions), finalizzato a contenere l allargamento dei differenziali di rendimento tra i titoli di stato tedeschi e quelli dei paesi periferici dell area ed in ottobre è stato lanciato ufficialmente il Meccanismo Europeo di Stabilità. In dicembre, infine, è stato siglato a livello europeo l accordo che pone le basi per l avvio della vigilanza bancaria unitaria, che dal 2014 dovrebbe diventare di competenza della Banca Centrale Europea. La BCE, oltre agli interventi sopra menzionati, è intervenuta anche in maniera tradizionale, tagliando a luglio il tasso principale di rifinanziamento dall 1,00% allo 0,75%, il livello più basso da quando esiste la moneta unica. Anche fuori dall Europa, gli interventi finalizzati a stabilizzare i mercati e portare sostegno all economia non sono mancati. Negli Stati Uniti la Fed ha proseguito la politica monetaria accomodante avviando, a partire da settembre, una nuova fase di allentamento quantitativo. Il Congresso ha prorogato una serie di provvedimenti fiscali che erano in scadenza a fine 2012 (c.d. fiscal cliff), il cui venir meno avrebbe prodotto una manovra fiscale restrittiva di ampia portata. In Giappone, il governo insediato a fine anno ha lasciato capire fin da subito che intendeva porre in essere politiche fiscali e monetarie ancor più espansive di quelle già allora in vigore. Decisioni in tal senso sono poi state prese all inizio del

15 relazione degli amministratori sulla gestione Politiche monetarie e fiscali meno invasive sono state adottate dai Paesi Emergenti, dove tuttavia il venir meno delle pressioni inflazionistiche è stato accompagnato, nella maggior parte dei casi, da tagli dei tassi ufficiali. Nell ambito del mercato dei titoli governativi si è assistito ad un progressivo aumento di interesse da parte degli investitori per i titoli in grado di fornire una remunerazione allettante relativamente più elevata; buona, ad esempio, la performance dei Buoni del Tesoro italiani, pur in presenza di un elevato livello di volatilità. Il decennale ha aperto il 2012 con un rendimento intorno al 7,0%, passando per un 4,8% nella prima decade di marzo ed un 6,6% in luglio. Da quel momento ha intrapreso un percorso di costante miglioramento, che ha portato il rendimento sotto il 4,5% a fine anno. In termini di ritorni, il guadagno per chi ha investito su titoli di stato italiani ad inizio anno è stato superiore al 20%. Più contenuti sono stati i movimenti dei titoli dei paesi core dell Area Euro. I titoli di Stato tedeschi a 10 anni, all inizio del 2012, rendevano circa l 1,9%, tra maggio e giugno hanno segnato i minimi sotto l 1,2% per chiudere poi l anno all 1,3%. Analogo è stato il movimento del Treasury USA di pari durata che, tuttavia, ha segnato dei minimi più elevati (1,4%) ed ha chiuso l anno all 1,8%. I ritorni sono stati nell ordine del 5% per la Germania e del 2% (in valuta locale) per gli Stati Uniti. La ricerca di interessanti livelli di rischio/rendimento è il fattore che spiega anche l ottimo andamento dei titoli corporate. I corporate investment grade dell Eurozona hanno registrato guadagni del 13% circa, mentre i corporate high yield globali e i titoli di stato dei Paesi Emergenti hanno reso oltre il 18%. Sul fronte valutario, l andamento del cambio Euro/Dollaro ha risentito dell alternanza tra le fasi di ottimismo e pessimismo. Il rapporto tra le due divise ha però oscillato all interno di un ampia fascia laterale, senza che emergessero trend ben definiti. Nella prima parte dell anno la moneta unica si è rafforzata, passando da 1,30 a 1,35. In primavera e nella prima parte dell estate è stato il Dollaro a recuperare posizioni, portandosi fino a quota 1,21. Dalla fine di luglio, il ritorno della fiducia tra gli operatori ha spinto al rialzo l Euro, portandolo a chiudere l anno a 1,32, livello poco distante da quello con cui si era aperto il L andamento dello Yen giapponese è stato analogo fino all autunno inoltrato, quando la divisa nipponica ha accelerato al ribasso (chiudendo a 13% da inizio anno) in seguito a una serie di dichiarazioni programmatiche del governo, finalizzate a riportare inflazione e indebolire la moneta per favorire la ripresa dell economia locale. La stessa alternanza tra fasi di forza e di debolezza ha caratterizzato anche la Sterlina britannica, che a differenza delle altre valute ha chiuso però il 2012 con un guadagno di circa 3 punti percentuali sull Euro. Poco mosso il Franco svizzero, per quasi tutto l anno in prossimità dell 1,20 fissato dalla Banca centrale elvetica come livello di massimo apprezzamento contro la moneta unica. I mercati azionari, nonostante le difficoltà registrate in primavera, hanno chiuso tutti con guadagni consistenti. Il mercato statunitense è avanzato del 13% e l Europa del 14%. Meglio ancora ha fatto il Giappone, a +18% in valuta locale; l indebolimento dello Yen, tuttavia, ha 14

16 ridotto ad un più contenuto 3% il guadagno in Euro. I Paesi Emergenti, dopo avere rincorso quelli sviluppati per tutto l anno, hanno chiuso leggermente al di sopra di questi ultimi (+14% contro +13%) grazie al forte recupero messo a segno dalla Cina nelle ultime settimane dell anno (+3% il guadagno nel 2012). 1.4 Il sistema bancario e i tassi interni relazione degli amministratori sulla gestione Grazie ai consistenti rifinanziamenti erogati dalla BCE con le due aste straordinarie di dicembre 2011 e febbraio 2012, le banche hanno visto ridursi in misura significativa le difficoltà nel raccogliere fondi sul mercato interbancario del credito. Questo ha portato ad un progressivo ritorno di fiducia degli operatori nei confronti degli istituti di credito, reso possibile anche dal recupero di valore dei titoli di stato detenuti in portafoglio dalle banche dei paesi periferici dell Eurozona. A migliorare ulteriormente la situazione sono stati una serie di interventi istituzionali che, seppure ancora a livello di bozza, hanno reso più remota la probabilità che si verifichino eventi particolarmente negativi con effetti a livello sistemico. Vanno in questa direzione il nuovo quadro di riferimento, definito a livello Ue, per la gestione delle crisi bancarie e il conferimento alla BCE dei poteri di vigilanza sui principali istituti dell Eurozona. L allentamento dei requisiti di liquidità imposti da Basilea III e il contestuale spostamento in avanti delle scadenze previste per rispettarli hanno dato ulteriore respiro alle società del comparto. L effetto combinato di questi eventi ha alimentato un deciso ritorno di interesse degli investitori per i titoli azionari del settore finanziario, che hanno registrato guadagni considerevoli nel corso del 2012: l indice settoriale europeo è cresciuto del 23%. A Piazza Affari, l indice rappresentativo del comparto ha guadagnato il 55% dai minimi di fine luglio. I forti ribassi della primavera, tuttavia, hanno condizionato la performance dell intero anno, risultata sostanzialmente invariata. Se sul fronte finanziario non sono mancate le soddisfazioni, le difficoltà ancora presenti nell economia reale si riflettono nell operatività degli istituti di credito. Secondo i dati elaborati dall ABI, a fine 2012 la raccolta bancaria da clientela residente ha registrato una crescita anno su anno dell 1,2%, raggiungendo Euro miliardi. Scendendo nel dettaglio delle diverse componenti si osserva che i depositi da clientela residente sono aumentati del 5,7% rispetto a dicembre 2011 mentre le obbligazioni bancarie si sono ridotte del 7,0% nello stesso periodo. Il tasso medio della raccolta bancaria (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in Euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie) si è collocato a fine anno al 2,08%. La dinamica dei prestiti bancari ha manifestato alla fine del 2012 un rallentamento: il totale dei prestiti a residenti in Italia è infatti calato dell 1,30%, attestandosi a Euro miliardi. Più nel dettaglio, i prestiti a famiglie e società non finanziarie sono risultati pari a Euro miliardi: un calo del 2,4% rispetto a dicembre 2011, più ampio di quello riscontrato nell Area Euro (1,1% a novembre, ultimo dato disponibile). All interno di quest ultimo aggregato sono stati i finanziamenti con durata superiore a 1 anno a registrare la diminuzione più marcata (2,8%), mentre per quelli a più breve termine la frenata è stata più contenuta (1,2%). I finanziamenti alle imprese hanno registrato (a novembre 2012) una contrazione del 3,4% rispetto ad un anno prima. A rallentare la dinamica degli impieghi hanno contribuito la mancata crescita dei prestiti per l acquisto di immobili e la forte contrazione degli investimenti fissi lordi delle imprese. In calo anche la domanda di finanziamenti per scorte e capitale circolante e per operazioni di fusione, incorporazione e ristrutturazione societaria. L andamento illustrato dipende anche da fattori che risiedono sul lato dell offerta. I criteri di concessione del credito da parte delle banche si mantengono infatti restrittivi, non più come conseguenza degli alti costi di provvista e dei vincoli di bilancio, quanto piuttosto per il maggior rischio connesso alle prospettive dell economia, che si riflette in tassi più elevati per i prenditori più 15

17 relazione degli amministratori sulla gestione rischiosi, un incremento delle attività richieste a garanzia e una riduzione della durata media dei finanziamenti. Il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato pari al 3,78%, 45 punti base al di sotto del valore di dicembre Il tasso medio praticato alle famiglie per acquisto di abitazioni (nuove operazioni) è stato del 3,70% in calo di 33 punti base rispetto all anno prima. Mentre nel primo caso il ribasso è stato graduale nel corso dell anno, il dato relativo alle famiglie ha concentrato la diminuzione negli ultimi mesi del 2012, dopo il taglio dei tassi ufficiali della BCE e la conseguente riduzione dell Euribor a 3 mesi. Le difficoltà dell economia si fanno sentire anche sulla qualità del credito. A novembre 2012 (ultimo dato disponibile) le sofferenze lorde hanno raggiunto quota Euro 122 miliardi, in crescita di 18 miliardi rispetto ad un anno prima. In rapporto agli impieghi le sofferenze risultavano pari al 6,1% (5,3% a novembre 2011). In aumento anche le sofferenze nette su impieghi, passate nello stesso periodo dal 2,6% al 3,2%. 1.5 L economia regionale Il 2012 è stato un anno di forte recessione, oltre che per l economia italiana nel suo complesso, anche per quella dell EmiliaRomagna (3,6%), regione che da sempre ha contribuito in modo significativo ai risultati del PIL nazionale. Oltre alla grave crisi dell economica reale che ha colpito la regione, gli eventi sismici del maggio scorso hanno pesato sull attività produttiva complessiva, aggravando così la fase recessiva. In particolare, i settori del commercio, del tessile, della farmaceutica, dell agroalimentare e della meccanica hanno registrato, in diversi casi, il blocco temporaneo della produzione per alcune settimane dopo il sisma. I segnali di rallentamento dell economia emiliano romagnola erano purtroppo già evidenti al termine del 2011, e hanno riguardato, seppur con diversi gradi d intensità, tutti i principali comparti economici. Le cause sono da identificare prevalentemente nel forte calo della domanda interna (3,7%), che ha prodotto conseguentemente riduzioni di consumi e investimenti, questi ultimi anche in modo significativo nell ordine del 7,5% rispetto al In un contesto internazionale caratterizzato dal rallentamento del ritmo di crescita del commercio complessivo, l export emiliano romagnolo, da sempre traino principale per l intero fatturato estero nazionale, ha evidenziato una progressiva diminuzione in termini reali trimestre dopo trimestre, con una crescita complessiva del 3,6% a fronte di un aumento dell 8,6% nel 2011, non riuscendo pertanto a bilanciare in pieno gli effetti indotti dalla crisi recessiva interna. La forte riduzione del PIL si è tradotta in un calo dell occupazione (1,1% rispetto al 2011) e, di conseguenza, un aumento del ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Tutti i principali comparti hanno contribuito negativamente all andamento dell economia regionale nel Nel settore agrario, l anno si è chiuso con una crescita del prodotto lordo dello 0,3%, ed è risultata una delle annate peggiori degli ultimi anni, a causa sia della prolungata siccità estiva che ha colpito tutte le colture erbacee e l ortofrutta, sia degli effetti del sisma che ha inciso soprattutto sull allevamento e sulla produzione di latte e suoi derivati. La pesca ha evidenziato dati negativi sia sui consumi interni che sull export (15% rispetto al 2011), da sempre punto di forza dell economia regionale. L industria in senso stretto mostra dei dati particolarmente negativi, registrando una flessione del 6,6% rispetto al 2011, a causa della riduzione del prodotto lordo dell industria manifatturiera. A livello settoriale tutti i comparti hanno visto un calo di fatturato, più intenso nel tessile e nel legno, mentre un andamento migliore si è verificato nella meccanica e nell alimentare. Anche nel 2012 è continuato il trend negativo del settore delle costruzioni (6%), continuando la fase recessiva in essere dal Sia l edilizia privata che quella pubblica, limitata quest ultima 16

18 dai pesanti vincoli di bilancio, hanno evidenziato un ulteriore flessione, ed anche per il 2013 non si intravedono segnali di ripresa. Variazioni negative anche nel commercio interno, con un calo delle vendite compreso tra il 4% e 5% circa rispetto al 2011, tenuto conto delle differenze tra beni alimentari e non alimentari. Da sottolineare la tendenza registrata nel 2012: all aumentare della dimensione aziendale, il volume di vendite migliora. Pertanto mentre la piccola e la media distribuzione hanno accusato flessioni per il 7% circa rispetto al 2011, la grande distribuzione ha evidenziato un calo dell 1,5%. La stagione turistica nella regione ha presentato un leggero calo di presenze rispetto al 2011, ben inferiore a ciò che si è riscontrato nel resto del Paese. Da segnalare il miglioramento delle presenze degli stranieri, a fronte di un maggior calo degli italiani. Il mondo cooperativo, infine, ha confermato anche nel 2012 la migliore competitività rispetto agli altri modelli economici, pur risentendo anch esso della crisi dell economia. I settori più in difficoltà per produzione e occupazione sono stati l edilizia e il turismo, mentre gli altri comparti hanno sostanzialmente tenuto, in particolare quelli operanti nell agroalimentare e nella distribuzione. relazione degli amministratori sulla gestione 17

19 2. LA BANCA NEL 2012 relazione degli amministratori sulla gestione 2.1 I fatti rilevanti e le operazioni strategiche Sisma in Emilia Romagna Gli eventi tellurici del 20 e 29 maggio 2012, che hanno caratterizzato in maniera significativa la gestione della Capogruppo dall ultimo scorcio del primo semestre alla fine dell anno, hanno inciso nel Bilancio annuale e potranno interessare anche diversi esercizi a venire. Si è trattato di una sequenza sismica anomala, che ha colpito duramente due volte un territorio che vede la Banca popolare dell Emilia Romagna s.c. presente in modo capillare. Il giorno dopo la prima forte scossa del 20 maggio sono sette le filiali che risultano inagibili, ma già il giorno successivo, a seguito delle perizie tecniche due possono riaprire, mentre mercoledì 23 maggio 2012 ne restano chiuse solo due e il 28 maggio 2012, il giorno prima della seconda scossa, solo la filiale di Cavezzo resta chiusa. Qui si interviene da subito con un camper attrezzato a filiale. Le scosse di martedì 29 maggio 2012 devastano il territorio in maniera ancora più forte. Quel giorno sono venti le filiali che devono essere chiuse per le necessarie verifiche di agibilità. Nei giorni successivi risulta chiaro che per almeno dieci di queste occorrerà molto tempo per poter tornare alla normalità ed è altrettanto evidente che occorre essere vicini ai clienti, non solo con le filiali di supporto. I camper allestiti come filiali mobili diventano in pochi giorni otto. Vengono, inoltre, attrezzati sette sportelli bancomat in piccoli container e sono posizionati cinque box container quali filiali temporanee nelle località in cui la riapertura non è prevista a breve termine. L apertura degli sportelli viene estesa anche alla giornata di sabato. Fin dai primi momenti sono state principalmente tre le esigenze che BPER ha fronteggiato: garantire la continuità operativa della Banca; aiutare senza indugio chi aveva bisogno di mettere in sicurezza case, negozi, laboratori e impianti; sostenere direttamente un tessuto economico e sociale duramente colpito. Ecco, allora, che i camper attrezzati come filiali mobili, comparsi all indomani del sisma nei territori dei comuni maggiormente colpiti e diventati sempre più numerosi, hanno finito per svolgere un ruolo sociale quasi di testimonianza e conforto con valenza ben più ampia rispetto alla pur necessaria erogazione di servizi bancari. Il giorno dopo la prima scossa, BPER delibera lo stanziamento di un importante plafond (Euro 200 milioni) da destinare a finanziamenti alle imprese e ai privati con un tasso particolarmente agevolato e affronta l esigenza di sostenere la ripresa delle attività produttive. Per questo motivo, di fronte ai bisogni di un presente così difficile, e al desiderio di ripartire con la dignità composta e orgogliosa che contraddistingue la gente di queste terre, il Consiglio di amministrazione di BPER in data 5 giugno 2012 ha destinato alle popolazioni colpite un ammontare per erogazioni benefiche di Euro 1,1 milioni. A queste erogazioni si è aggiunta quella, da Euro 500 mila, stanziata da Banco di Sardegna. La Banca ha realizzato un altra iniziativa chiamata Idee per ripartire, un contenitore aperto, a cui tanti hanno contribuito con proposte e suggerimenti che hanno riguardato principalmente i seguenti ambiti: azioni a sostegno del riavvio produttivo delle aziende (finanziamenti); garanzia della continuità dell istruzione (richieste di contributi per la ricostruzione o messa in sicurezza di scuole danneggiate o inagibili, chiese ed edifici pubblici); agevolazioni ed iniziative a sostegno dei giovani (sul fronte formazione e avvio di attività imprenditoriali), promozione dei prodotti del territorio. 18

20 Il perimetro Il territorio colpito dal sisma comprende diversi comuni del modenese e del ferrarese, ma anche delle province di Bologna, Reggio nell Emilia, Mantova e Rovigo. Sono 17 i comuni ubicati a meno di 10 chilometri dagli epicentri; se si estende il raggio d azione a 20 chilometri, quelli coinvolti salgono a 37. La popolazione residente entro i 10 chilometri è pari a quasi persone, che salgono a quasi se estendiamo il raggio al perimetro più ampio. A differenza di terremoti avvenuti in passato in altre parti d Italia, il sisma nella bassa emiliana ha colpito un area ad elevata concentrazione di attività produttive: nei 54 comuni emiliani interessati risulta prodotto circa il 21% del valore aggiunto regionale, di cui il 31% riferibile all export (rispettivamente l 1,6% ed il 3,9% degli aggregati nazionali). Rilevante l impatto sulla forza lavoro: secondo i dati dell Assessorato regionale al lavoro, gli ammortizzatori sociali attivati a causa del terremoto riguardano circa addetti, distribuiti su oltre aziende, di cui quasi due terzi nella sola provincia di Modena. L area si caratterizza peraltro per alcune importanti specializzazioni produttive: il distretto del biomedicale, l agroalimentare, la meccanica e la ceramica, con un organizzazione del lavoro ramificata (indotto e subfornitura). Chiaramente anche il sistema bancario locale è stato colpito dal sisma, con impatti diretti ed indiretti: da un lato, sono stati oltre un terzo dei 345 sportelli bancari presenti sul territorio quelli inizialmente risultati inagibili (di cui 20 di BPER); dall altro, vi sono immobili significativamente lesionati o ridotti in macerie, sui quali gravano ipoteche a garanzia di mutui, con famiglie ed imprenditori che si potrebbero trovare nell impossibilità di far fronte agli impegni presi. La Banca d Italia segnala (nel Rapporto 2012 sull economia dell EmiliaRomagna del 19 giugno 2012) che i prestiti alle imprese a marzo 2012 erano di Euro milioni per quanto riguarda l epicentro, i quali salgono ad Euro milioni se si considera tutto il cratere. In termini percentuali si tratta, rispettivamente, di crediti che pesano per il 2,2% e per l 8,4% confrontati con il totale regionale. relazione degli amministratori sulla gestione La situazione dell azienda I crediti Prima di tutto, evidenziamo che i fenomeni sismici hanno riguardato in modo quasi esclusivo la clientela BPER e solo marginalmente Banca popolare di Ravenna s.p.a. e le società prodotto ABF Leasing s.p.a., EmilRo Factor s.p.a. e Sardaleasing s.p.a.; conseguentemente, nell analisi, nel monitoraggio e nella gestione della situazione creditizia, si è data priorità al perimetro della Capogruppo. Di seguito si illustrano le principali modalità seguite nell attività citata in premessa, azioni a cui si sta dando continuo seguito, al fine di garantire alle funzioni direzionali un costante aggiornamento sull evoluzione del rischio di credito. Innanzi tutto, i comuni individuati dal D.L. n. 74 del 6 giugno 2012 (convertito in legge in data 1 agosto scorso 122/2012), il quale ha fissato gli aspetti relativi alla ricostruzione ed ai contributi da assegnare, sono stati suddivisi internamente in zona ROSSA (maggiormente danneggiata, danni diffusi, di seguito Zona Rossa o Cratere ) e GIALLA (colpita in misura minore, danni puntuali/contenuti, di seguito Zona Gialla : insieme alla Zona Rossa forma il cratere allargato ), in modalità esperta, sulla base delle indicazioni fornite dai titolari delle dipendenze situate nelle aree interessate. 19

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