CONTROLLI SANITARI NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI SALMONELLOSI AVICOLE TAB. 1 - ZOONOSI IN EUROPA NELL' ANNO 2007 CASI UMANI. Indice

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1 CONTROLLI SANITARI NEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI SALMONELLOSI AVICOLE Il controllo della salmonella nella produzione primaria è divenuto uno dei principali obiettivi della Commissione Europea. La Direttiva 2003/99/CE ha infatti indicato la necessità di garantire in tutti gli Stati Membri un adeguata sorveglianza delle zoonosi operando il controllo delle infezioni nelle fasi della catena alimentare più appropriate in funzione dell agente zoonotico considerato ed ha indicato le infezioni che devono essere obbligatoriamente soggette a sorveglianza: brucellosi, tubercolosi (da M. bovis), salmonellosi, campilobatteriosi, trichinellosi, listeriosi, echinococcosi, infezioni da E.coli. La Commissione ha inoltre indicato la salmonellosi quale infezione da sottoporre prioritariamente a controllo (Reg. 2160/03) in ragione dell elevato numero di episodi zoonotici riscontrati nel territorio comunitario. La rilevazione annuale EFSA sul numero di zoonosi riscontrate nell UE ha infatti individuato la salmonellosi come causa di 31,1 episodi su abitanti e responsabile del 39% dei focolai di tossinfezione alimentare segnalati (cfr. tabella 1). Il numero di episodi di salmonellosi umana derivanti da contaminazione degli alimenti di origine animale rilevato dall EFSA risulta peraltro sottostimato a causa della scarsa sensibilità dei test di laboratorio disponibili per la ricerca del patogeno, della mancata effettuazione in molti casi dei test diagnostici con la prescrizione della terapia in relazione alla sintomatologia rilevata e dello scarso ricorso a cure mediche da parte dei malati. In ogni caso nelle rilevazioni comunitarie la maggior parte delle infezioni nell uomo è da riferirsi principalmente ad alcuni sierotipi di salmonella (S. Enteritidis e S. Typhimurium) che, per questo motivo, sono stati individuati come oggetto prioritario dei controlli nelle popolazioni animali (cfr. figura 1). TAB. 1 - ZOONOSI IN EUROPA NELL' ANNO 2007 CASI UMANI N. casi Casi/ abitanti Campylobatteriosi ,2 Salmonellosi ,1 Yersiniosi ,8 E.Coli VTEC ,1 Listeriosi ,3 Brucellosi 542 0,1 Echinococcosi 834 0,2 Trichinellosi 779 0,2 Tubercolosi 120 0,03 Rabbia 3 Report EFSA: episodi di zoonosi in UE. 135

2 Piani di controllo condotti in passato nei Paesi del Nord Europa, a livello della produzione primaria, hanno dimostrato la possibilità di ottenere una rilevante riduzione del numero di casi umani di salmonellosi attraverso programmi finalizzati alla riduzione della prevalenza dell infezione negli allevamenti delle filiere individuate come fonte primaria di alimenti a rischio. A seguito dei riscontri positivi di tali programmi, la Commissione Europea ha avviato progressivamente nel corso degli ultimi anni alcuni piani di studio (baseline studies) finalizzati a rilevare il livello di diffusione della salmonella negli allevamenti di avicoli e suini le cui produzioni (uova e carne) risultano essere, in relazione alle informazioni raccolte dall EFSA, le principali fonti di infezione per l uomo. Successivamente alla realizzazione dei piani di studio ed alle valutazioni dei risultati effettuate dall EFSA, la Commissione Europea, in relazione alla disponibilità di strumenti di controllo e di risorse economiche, individua progressivamente gli obiettivi di riduzione della prevalenza rilevata in ciascuna tipologia produttiva e definisce i contributi finanziari necessari per la realizzazione dei programmi stessi. Nel corso del 2008 sono stati condotti piani di studio per valutare la prevalenza di Salmonella spp. nei suini da riproduzione e nelle carcasse di pollo. Contestualmente alla realizzazione di questi piani è stato effettuato un programma di controllo per verificare la diffusione di Campylobacter spp. negli allevamenti e nelle carcasse di pollo (cfr. figure 2a, b, c, d). I piani di controllo attualmente obbligatori e finalizzati alla riduzione della prevalenza sono rivolti agli allevamenti da riproduzione della specie Gallus gallus ed agli allevamenti di galline ovaiole. I piani prevedono l adozione di adeguate misure igieniche e di biosicurezza negli allevamenti e di misure sanitarie (macellazione o abbattimento degli animali e distruzione o pastorizzazione delle uova) in caso di riscontro di positività ad uno dei sierotipi considerati maggiormente pericolosi per l uomo. In realtà, benché i programmi di controllo siano rivolti solo al controllo di alcuni sierotipi, tutti i sierotipi non completamente adattati all ospite (circa 2.200) sono potenzialmente patogeni per l uomo, ma considerato che i fattori di rischio da tenere in considerazione per le azioni di prevenzione sono gli stessi, si ritiene che adottando misure di controllo rivolte verso i sierotipi responsabili del maggior numero di infezioni nell uomo, di riflesso si pongono sotto controllo anche i sierotipi minori. I Servizi Veterinari delle ASL hanno il compito di verificare l adeguatezza del piano di autocontrollo aziendale, accertare la presenza delle misure di biosicurezza richieste ed effettuare controlli ufficiali nelle fasi più a rischio della vita produttiva degli animali (al termine della produzione, prima della macellazione). Figura 2.a - calendario piani di studio e piani obbligatori per il controllo della salmonella nella filiera avicola e suinicola p p Salmonella spp. nei gruppi di polli da carne Piano di studio UE per rilevare la prevalenza di Salmonella spp. nei gruppi di galline ovaiole Sierotipo Europa Italia Sierotipo Europa Italia Salmonella spp. 23,70% 28,30% Salmonella spp. 30,70% 30,20% S. Enteriditis 18,20% 3,70% S. Enteriditis 10,90% 2,40% S. Typhimurium 2,60% 4,40% S. Typhimurium 0,50% 0,10% S.E. e/o S.T. 20,30% 8,10% S.E. e/o S.T. 11,00% 2,30% Figura 2.b Figura 2.c 136

3 p p Salmonella spp nei tacchini Tacchini riproduttori Sierotipo Europa Italia Salmonella spp. 13,60% 21,50% S.E. e/o S.T. 1,70% 8,30% Tacchini da ingrasso Sierotipo Europa Italia Salmonella spp. 30,70% 38,80% S.E. e/o S.T. 3,80% 6,10% Figura 2.d ALLEVAMENTI DA RIPRODUZIONE Il piano di controllo di Salmonella spp. negli allevamenti di pollame da riproduzione della specie Gallus gallus è orientato al controllo dei 5 sierotipi di salmonella considerati rilevanti per la salute pubblica: S. Enteritidis, S. Typhimurium, S. Virchow, S. Hadar, S. Infantis. Il programma comunitario è stato avviato nel 2007 con l obiettivo di ridurre in tre anni la prevalenza nazionale di gruppi positivi dall 1,95% allo 0,97%. La buona situazione di partenza rilevata in Italia deriva dalla attività di controllo che, per questa tipologia di allevamento all apice della filiera produttiva, è stata avviata a partire dal In Piemonte sono presenti 36 allevamenti da riproduzione (11 per la linea uova e 25 per la linea carne) con 114 gruppi di cui 31 destinati unicamente alla fase di pollastra. I controlli ufficiali effettuati secondo le indicazioni del piano nazionale all inizio, alla fine del ciclo produttivo ed in incubatoio hanno rilevato positività in 6 gruppi con l identificazione dei sierotipi: S. Enteritidis, S. Virchow, S. Remo, S. Montevideo, S. Heidelberg, S. Veneziana, S. Enterica (cfr. tabella 2). S. Enteritidis è stata isolata in prelievi di feci eseguiti in due diversi capannoni di uno stesso allevamento in cui è stato colpito prima un gruppo di capi e successivamente un altro gruppo di uguale consistenza. L analisi del profilo genetico condotta con la tecnica PFGE (Pulsed Field Gel Electrophoresis) ha permesso di individuare la stessa origine batterica dell infezione nei due differenti gruppi a dimostrazione della facilità di diffusione di questo patogeno tra le unità produttive. La rapida eliminazione della fonte di contagio e l applicazione attenta delle buone pratiche igieniche di allevamento e di biosicurezza sono gli elementi principali su cui si basa il programma di controllo della salmonellosi e sono indispensabili per ridurre il rischio di contagio dei gruppi di animali. Le cattive condizioni strutturali dell allevamento, in particolare del primo gruppo risultato positivo, e la mancata osservanza delle misure di corretta gestione igienica e separazione degli animali infetti, che era stata prescritta all allevatore a seguito della positività, ha inevitabilmente condotto alla diffusione del patogeno ed al contagio di un altro gruppo seppur dotato di migliori strutture. Particolarmente difficoltosa si è dimostrata al proposito la gestione del focolaio a causa della difficoltà di macellazione degli animali dei gruppi positivi che, secondo il protocollo regionale e nazionale, dopo essere stati sottoposti ad un ulteriore controllo finalizzato ad escludere la contaminazione profonda delle carni, potevano essere destinati al libero consumo. Si determina infatti uno scarso valore commerciale degli animali provenienti da gruppi in cui è stata rilevata la presenza di salmonella nelle feci con conseguenti difficoltà a individuare stabilimenti di macellazione disponibili al ritiro degli animali. La Regione ha provveduto, conformemente alle indicazioni del piano nazionale, ad indennizzare l allevatore per gli animali macellati del primo gruppo positivo e per le uova da cova presenti che sono state inviate ad uno stabilimento per il trattamento termico di pastorizzazione e il successivo utilizzo nell industria alimentare. In ragione della mancata osservanza delle prescrizioni fornite all allevamento successivamente al primo riscontro positivo, non si è proceduto all indennizzo per gli animali macellati riferiti alla seconda positività. Un episodio di positività è stato rilevato anche in un incubatoio destinato alla schiusa di pulcini della linea uova. E stata isolata S. Enteritidis in una campione (carta dei cassetti di schiusa) prelevato da uova provenienti dalla Francia i cui pulcini sono stati inviati in Provincia di Treviso. E stata fatta la segnalazione al Servizio Veterinario competente e sono stati prescritti all incubatoio adeguati interventi di pulizia e disinfezione (cfr. tabella 3). 137

4 Una positività per S. Enteritidis, successivamente non confermata, è stata rilevata a seguito di un controllo ufficiale eseguito all accasamento di pulcini provenienti dalla Francia (8.000 capi) con il prelievo di 30 pulcini e 10 fondi scatola di trasporto, come previsto dal piano di controllo nazionale. L allevamento, costituito da un solo capannone, è destinato all allevamento degli animali dalla fase di pulcino a quella di pollastra. Gli accertamenti di laboratorio hanno fornito esito favorevole per il controllo sui pulcini ed esito sfavorevole per i fondi scatola di trasporto, con l isolamento di S. Enteritidis. Considerato l esito favorevole dei controlli eseguiti sugli animali sacrificati, le misure di biosicurezza adottate nell allevamento, gli schemi di profilassi indiretta regolarmente praticati nell allevamento, la provenienza estera dei gruppi e la presenza di prove negative eseguite presso l incubatoio di ASL COD. AZIENDALE DENOMINAZIONE COMUNE N. UOVA INCUBATE / ANNO origine trasmesse dalle autorità francesi, è stato concordato da funzionari della Regione Piemonte, dell IZS, dell ASL CN2 e dell UVAC, di adottare un protocollo specifico di intervento per valutare la situazione sanitaria degli animali allevati. Il protocollo ha previsto un primo controllo in allevamento con il prelievo di campioni di pollina, animali morti, animali vivi e campioni di siero. Successivamente agli esiti favorevoli si è effettuato un secondo controllo, trascorsi 15 giorni dal precedente, con il prelievo di campioni di pollina, animali vivi e morti. Gli esiti favorevoli degli accertamenti condotti hanno permesso di escludere l infezione dell azienda. Gli animali sono quindi stati sottoposti a vaccinazione ed attento monitoraggio durante le fasi di produzione. N. PULCINI LINEA UOVA / ANNO N. PULCINI LINEA CARNE / ANNO N. CAMPIONI UFFICIALI N. POSITIVITA' VC 011VC707 AZ. AGR. AGLIETTO BIANZE' CN1 096CN024 MARTINI SPA GENOLA CN701 MONGE PAOLO TORRE S. GIORGIO CN2 148CN030 CAPETTA LUIGI NEIVE AT 042AT703 VALVERSA TAB. 3 - PIANI DI CONTROLLO SANITARIO NEL SETTORE AVICOLO - ANNO 2008 SALMONELLOSI COCCONATO (AT) * 1 S. Enteritidis di provenienza francese e destinazione extraregionale INCUBATOI SALMONELLA ISOLATA 5 S. Livingstone 2 S. Enteritidis S. Enteritidis* 138

5 TAB. 2 - PIANI DI CONTROLLO SANITARIO NEL SETTORE AVICOLO - ANNO 2008 SALMONELLOSI ANAGRAFE RIPRODUTTORI CONTROLLI UFFICIALI ASL COMUNE LINEA CARNE N. CAPI N. UOVA/ ANNO N. CAPI LINEA UOVA N. UOVA/ ANNO N. TOTALE GRUPPI PRESENTI N. CONTROLLI ANIMALI ADULTI N. CONTROLLI ACCASAMENTO TOTALE CONTROLLI NUMERO POSITIVITA' SALMONELLA ISOLATA TO3 VILLAR FOCCHIARDO S. Remo VILLAFRANCA P.TE S. Enterica TO4 TO5 VC CN1 CN2 SALUGGIA - VC idem (pollastre) POIRINO CHIERI BIANZE' (pollastre) BORGO D'ALE MONCRIVELLO MOROZZO CENTALLO BEINETTE MONDOVI' ROCCA DE' BALDI VILLANOVA MONDOVI' FRABOSA SOTTANA (pollastre) VOTTIGNASCO FOSSANO (pollastre) ENVIE MANTA VERZUOLO CASTIGLIONE TINELLA CASTIGLIONE TINELLA SANTO STEFANO BELBO (pollastre) S. Veneziana, S. Heidelberg 2 S. Enteritidis, 1 S. Virchow (pollastre) S. Enteritidis* GOVONE NEIVE NEIVE NEIVE NEIVE COCCONATO (pollastre) S. Montevideo, S. Heidelberg COCCONATO TONENGO AT ARAMENGO CUNICO TONENGO OCCIMIANO AL OCCIMIANO TOTALE * Gruppo sottoposto a ricontrollo e risultato NEGATIVO 139

6 ALLEVAMENTI DI OVAIOLE produttrici di uova da consumo In Italia il piano di studio condotto nel 2005 all interno dell UE per verificare il livello di infezione degli allevamenti di galline ovaiole ha rilevato una prevalenza di S. Enteritidis e S. Typhimurium del 8,1%. Nel 2008, conformemente alle indicazioni del Reg. 2160/03, è quindi stato avviato il programma triennale di controllo della salmonella con l obiettivo di ridurre la prevalenza dei gruppi positivi dall 8% al 7,2 % nel primo anno, dal 7,2% al 6,5% nel secondo anno e dal 6,5% a meno del 6% nel terzo anno di applicazione. Le misure di controllo previste sono rappresentate dalla presenza di adeguati piani di autocontrollo aziendale che garantiscano il rispetto delle principali misure di biosicurezza ed igiene, l esecuzione di campioni (autocontrollo e controlli ufficiali) per escludere la presenza dell infezione negli animali allevati e la profilassi indiretta obbligatoria nelle aziende in cui si è rilevato il patogeno. La prima parte dell anno è stata dedicata alla formazione degli operatori del settore attraverso interventi in allevamento finalizzati a mettere a conoscenza gli allevatori delle nuove misure di controllo della salmonella, della necessità di adottare un programma di autocontrollo aziendale e delle modalità di gestione delle positività. Attraverso questa prima fase di interventi si è provveduto a rilevare la condizione di biosicurezza delle aziende presenti nel territorio per disporre di una valutazione della situazione regionale delle aziende. L indagine ha permesso di rilevare una buona condizione generale degli allevamenti, in parte derivante dalle richieste di adeguamento strutturale e gestionale che sono state fatte agli allevatori negli ultimi anni in relazione alle misure di prevenzione dell influenza aviare. Sono tuttavia ancora presenti alcune situazioni di rischio per cui è necessario garantire un intervento urgente al fine ridurre il rischio di infezione (cfr. tabella 4). Il controllo ufficiale, finalizzato alla verifica della presenza di un adeguato piano di autocontrollo ed alla effettuazione di prelievi al termine della vita produttiva degli animali prima della loro macellazione (fase dell allevamento considerata a maggior rischio di infezione), ha permesso di rilevare 5 gruppi positivi con il riscontro dei seguenti sierotipi di salmonella: S. Enteritidis, S. Oranienburg, S. Manhattan rilevate in uno stesso gruppo, 1 S. Heidelberg (1 gruppo), 2 S. Enteritidis,1 S. Montevideo. Il programma nazionale prevede, in caso di riscontro positivo per S. Enteritidis o S. Typhimurium la macellazione degli animali, previo accertamento della assenza del patogeno nelle carni, o l abbattimento degli stessi ed il trattamento termico delle uova prodotte. 140 Una positività per S. Enteritidis, è stata evidenziata in un allevamento di capi costituito da 2 gruppi: 1 gruppo di capi, risultato positivo, ed 1 gruppo di capi. Gli animali sono stati sottoposti ad un ulteriore controllo per escludere la presenza dell infezione nelle carni che ha fornito esito non favorevole e pertanto sono stati abbattuti e distrutti. In considerazione della loro età avanzata (112 settimane), non è stato fornito alcun indennizzo, in linea con le valutazioni ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare). Le uova prodotte nell allevamento vengono normalmente destinate alla pastorizzazione e pertanto non sono stati adottati ulteriori provvedimenti. Una seconda positività per S. Enteritidis è riferita ad un allevamento di capi distribuiti in 4 gruppi, di cui uno risultato positivo con capi di 80 settimane di età. Gli animali sono stati sottoposti al controllo delle carni e successivamente all esito favorevole inviati alla macellazione e le uova vincolate al trattamento termico. Anche in questo caso non è stato necessario l indennizzo degli animali abbattuti. Il terzo episodio positivo è invece riferito ad un piccolo allevamento della provincia di Alessandria in cui sono presenti 2 capannoni, uno con ovaiole ed un capannone solo parzialmente utilizzato e destinato al rifornimento di allevamenti familiari del circondario con alcune decine di animali di diverse specie. La positività è stata rilevata nelle 30 galline allevate nel secondo capannone che sono state abbattute (cfr. tabella 5).

7 TAB. 4 - BIOSICUREZZA SITUAZIONE DEGLI ALLEVAMENTI DI OVAIOLE IN PIEMONTE Misure di biosicurezza strutturali e gestionali TOT. aziende con i requisiti TOT. aziende senza i requisiti TOT. AZIENDE Capannoni con pavimenti in cemento o pavimenti in materiali che possono essere efficacemente puliti e disinfettati Capannoni con pareti e soffitti pulibili Capannoni con reti anti-passero Barriere all ingresso per evitare l ingresso non controllato di veicoli Capanoni situati all interno di una zona recintata Aree per il carico/scarico degli animali ben mantenute che possono essere facilmente pulite e disinfettate Capannoni forniti di un sistema per il carico degli alimenti dall esterno della recinzione (previsto solo per nuove costruzioni) Presenza di aree protette in cui vengono stoccati i materiali di lavoro Presenza di una una zona filtro all entrata dell'allevamento equipaggiata con doccia, lavandini e detergenti. Presenza di un area per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti Rispetto del vuoto sanitario nei capannoni (7 giorni dalla disinfezione) TAB. 5 - PIANI DI CONTROLLO SANITARIO NEL SETTORE AVICOLO ANNO 2008 SALMONELLOSI AZIENDE OVAIOLE > 250 capi ASL N. Aziende N. Capi N. gruppi N. Gruppi N. gruppi presenti controllati positivi TO TO TO VC Sierotipo S. Enteritidis/ S. Oranienburg/ S. Manhattan/ BI NO VB CN CN AT S. Heidelberg AL S. Enteritidis S. Montevideo TOTALE

8 POLLI DA CARNE Il controllo della salmonella nel pollame da carne dovrà essere avviato in modo sistematico nel 2009 in relazione all obbligatorietà di adottare un piano di controllo disposta dal Reg. 2160/03. con il prelievo di feci contenute nell intestino (10 animali), utili a verificare la presenza dell infezione da Campylobacter in allevamento, e il controllo della (1 animale), per individuare la presenza di salmonella e campylobacter nelle carni (cfr. tabella 6). Nel corso del 2008 è stato effettuato una piano di studio comunitario per accertare la prevalenza di salmonella nelle carcasse di boiler e di Campylobacter spp. negli allevamenti e nelle carcasse di pollo. Il programma di controllo, suddiviso tra le diverse Regioni, ha previsto per il Piemonte il controllo al macello di 15 partite di polli da carne nel corso dell anno TAB. 6 - PIANO DI STUDIO PER RILEVARE LA PRESENZA DI SALMONELLA E CAMPYLOBACTER NELLE CARNI DI POLLO. ATTIVITA' CONDOTTA IN PIEMONTE Progr. aziende controllate Matrice 142 Sarà necessario attendere il resoconto della rilevazione comunitaria, delle risorse a disposizione e delle indicazioni comunitarie per avviare programmi di controllo del patogeno a livello della produzione primaria e delle altre fasi della catena alimentare. Risultato Positivo per: CAMPYLOBACTER COLI Positivo per: SALMONELLA HADAR e CAMPYLOBACTER JEJUNI Positivo per: CAMPYLOBACTER JEJUNI Positivo per: CAMPYLOBACTER JEJUNI Positivo per: CAMPYLOBACTER JEJUNI Positivo per: CAMPYLOBACTER LARI Positivo per: CAMPYLOBACTER COLI e LARI Positivo per: CAMPYLOBACTER COLI e LARI Positivo per: CAMPYLOBACTER JEJUNI Positivo per: CAMPYLOBACTER COLI Positivo per: CAMPYLOBACTER COLI Positivo per: CAMPYLOBACTER COLI Positivo per: CAMPYLOBACTER JEJUNI

9 CENSIMENTO DEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI In seguito alla revisione dell anagrafe avicola, effettuata dai Servizi Veterinari delle ASL nel 2006, ed al continuo aggiornamento della banca dati regionale, i dati presenti in quest ultima possono considerarsi aderenti alla situazione territoriale, come già evidenziato nel corso del Bisogna altresì fare presente che non è ancora stato completamente risolto il problema del trasferimento rapido e continuativo di tali informazioni alla Banca dati nazionale (BDN). Tale inconveniente è dovuto ad una struttura parzialmente diversa delle due banche dati. ASL I dati relativi al censimento degli animali della specie Gallus Gallus (cfr. tabella 1) riportano una lieve diminuzione generale del numero di aziende e di animali. Allo stesso tempo si è verificato l aumento del numero dei riproduttori della filiera della carne (passati da a capi). Sul territorio sono presenti 36 aziende di riproduttori, con più di animali tra la linea carne e la linea uova; mentre le aziende di produzione sono rispettivamente 284 con capi per la linea carne e 97 con capi per la linea uova. La stessa lieve diminuzione nel numero di capi si è verificata anche per le altre specie di avicoli allevate (cfr. tabella 2), con incrementi, anche se lievi, nel numero di fagiani, oche, pernici, quaglie e starne. TAB. 1 - ANAGRAFE REGIONALE GALLUS GALLUS - ANNO 2008 Riproduttori linea carne Riproduttori linea uova Orientamento produttivo carne Orientamento produttivo uova All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi TO TO TO VC BI NO VB CN CN AT AL TOT ASL TAB. 2 - ANAGRAFE REGIONALE DEGLI ALLEVAMENTI AVICOLI - ANNO 2008 ANATRE * FAGIANI * FARAONE * OCHE * PERNICI * PICCIONI * TACCHINI * QUAGLIE * RATITI ** STARNE * All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi All. Capi TO TO TO VC BI NO VB CN CN AT AL TOT *Allevamenti con n. capi = o > 250 **Allevamenti con n. capi = o > ALTRI UCCELLI *

10 INFLUENZA AVIARE L attenzione mediatica che aveva colpito il comparto avicolo in seguito alla possibile trasmissione all uomo da virus influenzale H5N1 si è notevolmente ridimensionata negli ultimi anni, soprattutto per l assenza di casi negli esseri umani nei paesi all interno della CE e negli altri paesi in cui le condizioni igieniche di vita e di allevamento sono sufficientemente elevate per gli allevamenti di ovaiole per gli allevamenti da carne per gli allevamenti di tacchini per gli allevamenti delle altre specie Permane comunque uno stato di allerta elevato e di conseguenza è stata effettuata un attenta sorveglianza negli allevamenti avicoli e nell avifauna selvatica per escludere la circolazione virale nel territorio regionale. Seguendo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute si sono continuate a svolgere le attività di controllo, vigilanza e verifica dei programmi aziendali e dei requisiti di biosicurezza negli allevamenti intensivi e negli impianti che condividono flussi commerciali con filiere localizzate in aree extraregionali. Piano di monitoraggio sierologico: l attività e i risultati Il piano di monitoraggio è stato predisposto partendo dall analisi del rischio regionale e locale. In seguito a questa valutazione preliminare sono state definite le frequenze e le quantità di animali che devono essere campionati e testati per monitorare la situazione epidemiologica e garantire il rapido intervento in caso di ingresso del virus H7N3 e H5N7 nel territorio regionale. Sono pertanto stati predisposti un numero maggiore di campioni, rispetto ai livelli minimi predisposti dal piano nazionale, per le aziende a maggior rischio di introduzione del virus (impianti dotati di minori misure di biosicurezza, quelli che ospitano avicoli a più lunga attività produttiva e le strutture deputate al commercio). Le 497 aziende da controllare sono state visionate dal Servizio Veterinario nel corso di ispezioni. Le analisi svolte hanno costantemente dato esito negativo. Si può quindi dedurre che nel corso dell anno 2008 non vi sia stata circolazione virale all interno degli allevamenti avicoli presenti sul territorio regionale. SPECIE Allev. presenti (*) Allev. Controllati (**) Accessi Prove effettuate Tacchini Faraone Anatre Oche Quaglie Fagiani Pernici Starne Piccioni Ratiti Altri uccelli TAB. 4 - PIANO MONITORAGGIO INFLUENZA AVIARE - ANNO 2008 ALTRE SPECIE Totale (*) Allevamenti presenti = allevamenti intensivi a consistenza > 250 capi (15 per i ratiti). (**) Nei controlli sono conteggiati anche gli accertamenti effettuati presso allevamenti a consistenza < 250 capi. Durante l anno sono stati eseguiti dall IZS campioni (cfr. tabelle 3 e 4), così suddivisi: per gli allevamenti di riproduttori per svezzamento e di commercio per gli allevamenti di pollastre 144

11 TAB. 3 - PIANO DI MONITORAGGIO SIEROLOGICO REGIONALE PER INFLUENZA AVIARE GALLUS GALLUS - ANNO 2008 RIPRODUTTORI (*) PRODUTTORI CARNE (*) OVAIOLE (*) POLLASTRE (*) COMMERCIO (**) n. prove sui capi n. controlli di allevamento n. aziende campionate n. prove sui capi n. controlli di allevamento n. aziende campionate n. aziende presenti n. prove sui capi n. controlli di allevamento n. aziende campionate n. aziende presenti n. prove sui capi n. controlli di allevamento n. aziende campionate n. aziende presenti n. prove sui capi n. controlli di allevamento n. aziende campionate n. aziende presenti ASL TO TO TO VC BI NO VB CN CN AT AL TOT (*) Aziende presenti = impianti intensivi a consistenza > 250 capi, al (**) Sono riportati i campionamenti effettuati anche presso aziende ed impianti a consistenza < a 250 capi.

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