Comune di Inveruno. Vivi la Città

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1 ALLE FAMIGLIE E AGLI OPERATORI ECONOMICI - n Marzo Vivi la Città - Guida ai Diritti del Cittadino e dell Impresa - Aut. Trib. RE n. 788 del 20/02/ Prop. Gruppo Media srl - Euro 0,13 - Copia omaggio - Stampa: Arti Grafiche Soncini - Guastalla (RE) Comune di Inveruno Vivi la Città INIZIATIVE EDITORIALI E COMUNICAZIONE

2 PRESENTAZIONE La pubblicazione di questa guida aggiunge un altra tessera al progetto di comunicazione istituzionale intrapreso dall Amministrazione per valorizzare e far conoscere il nostro Comune. L impegno dell Amministrazione ha visto, in questi anni, la realizzazione dell Informatore, l attivazione del sito web, la pubblicazione della guida alla raccolta differenziata e nel 2001, in occasione dell anno internazionale del volontariato, dell opuscolo dedicato alle associazioni di volontariato sociale e culturale. L attività di comunicazione è stata improntata oltre che alla diffusione di notizie utili anche ad un approfondito lavoro di divulgazione storica. Nel dicembre 2000, infatti, sono state realizzate la mostra e la pubblicazione Duemilannifa a Inveruno a seguito degli scavi archeologici di via Varese che hanno portato alla luce una vasta necropoli romana. Nell ottobre 2003 è stata promossa la pubblicazione del libro Storia del mio paese. Inveruno dal 1940 al 1960, a cura del Prof. Carlo Colombo, che completa il primo volume Storia del mio paese. Inveruno dalle origini al 1939, edito nel Nella prima parte della guida sono riportati i dati statistici, alcuni brevi cenni sulla storia di Inveruno, la descrizione dei monumenti, dei beni architettonici e viene dato il giusto rilievo all Antica Fiera di San Martino, manifestazione che ha antiche origini e che nel 2003 è stata qualificata come Fiera Regionale. Nella seconda parte l opuscolo diventa una vera e propria guida ai servizi comunali, nella convinzione che avvicinarsi ai cittadini è uno degli obiettivi di modernizzazione della pubblica amministrazione. La guida è stata realizzata nell intento di fornire ai cittadini informazioni utili per conoscere Inveruno (territorio, storia e servizi) e nel contempo offrire alle attività industriali e commerciali presenti sul territorio l occasione per promuovere la loro immagine. Si ringraziano le aziende e gli sponsors che con la loro collaborazione hanno reso possibile questa pubblicazione. Il Sindaco Luigi Garavaglia 1

3 Ferrario Autotrasporti NAZIONALI INTERNAZIONALI GRAN VOLUME A.D.R. - DEPOSITO sas Via Modigliani, Inveruno (MI) Tel Fax autot.ferrario@tin.it ELETTROMECCANICA MAININI s.a.s. di Massimo Mainini & C. Via Modigliani, Inveruno (MI) Tel Fax elettromainini@libero.it CONCESSIONARIO OROLOGI: Tissot - Longines - Swatch Laboratorio in sede con gemmologo e riparatore orafo. Disponibili anche per valutazioni e perizie di gioielli. Via Grandi, 19 - Inveruno (MI) - Tel info@gioielmoda.com

4 Sommario Vie di Accesso Pag. 4 Cenni Storici Pag. 5 Le origini pag. 5 Il dominio spagnolo e austriaco......pag. 6 L Unità d Italia Pag. 7 Lo Stemma Comunale Pag. 7 Itinerario Storico Artistico Pag. 8 Il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale Pag. 8 Il Monumento al Senatore Giovanni Marcora Pag. 8 Il Monumento ai Caduti di Furato.....Pag. 8 La Chiesa di San Martino Pag. 9 Il Lazzaretto Pag. 9 La Cappella di San Rocco Pag. 10 La Cappella Formenti Pag. 10 La Necropoli Romana Pag. 10 Villa Tanzi Mira Pag. 12 Il Torchio Pag. 13 Gastronomia Pag. 14 Fiere e Manifestazioni Pag. 14 Ambiente Pag. 15 Numeri Utili Pag. 19 Elenco categorico inserzionisti.....pag. 23 Guida ai Servizi del Comune Pag. 27 Cartine Inserto Cartine/Stradario/Elenco Vie...Pag. 49 INIZIATIVE EDITORIALI E COMUNICAZIONE Vivi la Città - Gruppo Media Iniziative Editoriali e Comunicazione srl Piazza della Serenissima, Castelfranco Veneto Vivi la Città - Guida ai Diritti del Cittadino e dell Impresa Le pubblicazioni informative della collana Vivi la Città sono pubblicate in Internet all indirizzo: Vivi la Città: Copyright 2004: Gruppo Media Srl Direttore Responsabile: Tiziano Motti Iscrizione al Registro Nazionale della Stampa in Roma n del 18/04/1997 Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 788 del 20/02/1991 La riproduzione di testi, immagini, cartine, della guida ai servizi, dell impostazione editoriale e grafica, è vietata. Guida ai servizi depositata: SIAE n Opera depositata presso il Consiglio dei Ministri, Ufficio della Proprietà Letteraria. Questo Periodico è iscritto all Unione Stampa Periodica Italiana L Editore ringrazia l Amministrazione Comunale per la collaborazione e per l aggiornamento delle informazioni pubblicate. Servizi fotografici: Archivio Comunale Diffusione: Gratuita ai nuclei famigliari residenti nel Comune di Inveruno e alle attività economiche. Distribuzione: a cura dell Ente Poste Italiane Diffusione integrativa: a cura del Comune di Inveruno Stampa: Marzo 2004 Tiratura: copie Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l Editoria, ai sensi del comma 28, art. 1, legge 23/12/96 N. 650 Ai sensi e per gli effetti della legge 675/96 l Editore dichiara che gli indirizzi utilizzati per l invio in abbonamento postale provengono da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili a chiunque e che il trattamento di tali dati non necessita del consenso dell interessato. Ciò nonostante, in base all art. 13 dell informativa, il titolare del trattamento ha diritto di opporsi all utilizzo dei dati facendone espresso divieto tramite comunicazione scritta da inviarsi alla sede di Gruppo Media srl. Concessionaria per la Pubblicità: Via Guicciardi, Reggio Emilia Tel (30 linee r.a.) - Fax La collana editoriale Vivi la Città, comprensiva di questa edizione della guida di Inveruno, è pubblicata in Internet all indirizzo Il sito permette inoltre di consultare un database che ospita migliaia di operatori economici selezionati, tra i quali gli inserzionisti di questo libro. Visiti i siti web dei nostri clienti: In copertina: Villa Tanzi Mira, sede del Comune (Foto: Archivio Comunale) 3

5 VIE D ACCESSO Vie di accesso al territorio Inveruno è localizzato geograficamente nella parte sud-occidentale dell Alto Milanese, confinando direttamente con il territorio del Magentino. A nord vi sono, da un lato, i comuni più prossimi all aeroporto intercontinentale di Malpensa, mentre dall altro, man mano che ci si sposta più sul versante orientale si incontrano le cittadine che, in quanto alla loro caratterizzazione, appaiono legate alla zona del Nervianese-Parabiaghese e alla cintura Metropolitana, l area più interfacciata per vicinanza con il capoluogo. Trasporti pubblici Servizio trasporto ATM: - linea 420 (Milano-Magenta-Cuggiono) - linea 421 (Milano-Cuggiono) Servizio trasporto ATINOM: - linea Castano-Legnano Collegamenti stradali: SP Collegamenti autostradali: A4 - Casello Arluno-Boffalora Comune di Inveruno Distanza da Milano: 30 km ca. Distanza da Novara: 25 km ca. Superficie: Kmq. 12 Altitudine: mt 161 slm Prefisso telefonico: 02 C.A.P.: Popolazione: abit. (agg.to al 31/12/2003) Provincia: Milano Confini: Nord: Buscate, Arconate, Busto Garolfo; Sud: Ossona, Mesero; Est: Casorezzo; Ovest: Cuggiono Centri abitati: Inveruno e Furato HOW TO REACH INVERUNO Inveruno lies in the province of Milan. Its municipal territory borders directly that of Magenta, while to the north it borders those neighboring Malpensa airport and to the east those closely connected to the Parabiago and Nerviano areas and those in the outskirts of Milan. To reach Inveruno by bus, take ATM line 420 or 421. To reach it by train, take ATINOM Castano- Legnano line. To reach it by car, take A4 toll road (exit: Arluno-Boffalora) and Route 31, 3, 12, or

6 Cenni storici Le origini Questo paese non si chiamò sempre così. Gli inverunesi di una certa età, ma soprattutto quelli emigrati tanti anni fa e i loro figli, indicano la località nella sua forma dialettale Inverùn in forma più elegante, Invrùn in quella più popolare. Inveruno è un paese di antica origine, il primo documento scritto che ne parla risale al 992. E una specie di contratto di donazione steso su una pergamena che si conserva ancora nell archivio dei canonici di S. Ambrogio a Milano e che dice testualmente: Anno 992 mense iunio Ego in Dei nomine, archipresbiter ecclesia santi Genesi et filius quondam Ambrosii de loco Euruno. L originale com era ovvio era scritto in latino, ma quello che interessa sottolineare è che il paese è indicato come loco Euruno. Quasi due secoli più tardi, e precisamente nel 1097 questo paese viene indicato nella Storia di Milano di Giorgio Giulini, come Everuno. Nel XIII secolo poi nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, la località viene indicata come Ivruno. Riesce quindi quasi naturale vedere in questo toponimo il continuatore di una forma latina Eburunum o Eburunus dedotta certamente da una forma Gallica Eburunus che tutto fa credere sia il nome di una persona, di un proprietario terriero del posto, toponimo formato come tanti altri nomi gallici o celtici con suffisso uno dalla parola Eburos che in lingua celtica significava tasso (animale). Popolazioni Galliche, cioè celtiche abitarono nella pianura padana prima della conquista romana avvenuta nel 233 a.c.; reperti archeologici di origine celtica furono rinvenuti in località vicino ad Inveruno. Furato, Piazza Pio X. Monumento ai caduti (foto: Archivio Comunale) A HISTORICAL PROFILE Inveruno has not always been the name of this town. It appears as Euruno in a document dating to 992, as Everuno in a History of Milan dating to 1097 and as Ivruno in a 13th-century s bulletin by the Diocese of Milan. The place name is very likely to come from the Latin Eburnum, in its turn coming from the Gallic Eburnus: in Celtic languages, Eburos meant badger. Peoples of Gaulish origin settled in the Po Valley before its conquest by the Romans in 233 AD: relics found near Inveruno and now held in Legnano Civic Museum testify to Inveruno being founded by a Celtic tribe. However, relics dating to the 1st century AD and a necropolis give evidence of Roman domination over the area. 7th-century s relics testify to Longobard settlements, too. Following the dissemination of Christianity, Inveruno joined Dairago parish in 922. Luckily, Inveruno avoided being subjected to feudal laws for a long time: it was only in 1538 that it became a property of Castellano Maggi. The Lossettis, the Blandronis and the Mandellis succeeded the Maggis in the dominion over Inveruno till feudality was abolished in Lombardy with the Unity of Italy in St. Carlo Borromeo, Archbishop of Milan, visited Inveruno in 1581: the CENNI STORICI 5

7 CENNI STORICI Sono conservati presso il Museo Civico di Legnano; è lecito supporre che l origine del paese sia dovuta all insediamento di una tribù celtica. Anche della dominazione romana ci sono precise testimonianze. Nel 1930 in località Lazzaretto, durante i lavoro agricoli, furono trovati reperti archeologici di origine romana che risalgono al primo secolo d.c. Inoltre, nel 1998 durante gli scavi per la costruzione di un insediamento abitativo in via Varese, è venuta alla luce una vasta Necropoli romana. Altri reperti risalenti al VII secolo d.c., conservati presso il Museo Civico di Legnano, testimoniano che ad Inveruno vissero anche popolazioni Longobarde. Con la diffusione del Cristianesimo Inveruno, con altre 46 chiese dei paesi vicini appartenne alla Pieve di Dairago e proprio nel 922, arciprete di S. Genesio di Dairago fu Domenico, figlio di Ambrogio di Inveruno. Il dominio spagnolo e austriaco Inveruno fortunatamente, per molti anni non fu soggetto di diritto feudale, solo nel 1538 il territorio che faceva parte della Pieve di Dairago divenne proprietà di Castellano Maggi che a buon ragione si può ritenere come primo feudatario di Inveruno. Dopo i Maggi ad Inveruno ci furono i Lossetti e più tardi i Blandroni e i Mandelli finché una legge del Regno d Italia nel 1861 pose fine alla storia del diritto feudale in Lombardia. Qualche secolo prima però i Visconti possedevano delle proprietà in questo paese e Galeazzo Visconti donò queste sue proprietà al nobile Antonio De Meriggi, i cui eredi donarono nel 1428 ogni cosa al Monastero di Casoretto. Più tardi passarono in proprietà all insigne Canonica di Santa Maria della Passione di Milano unitamente a diverse pertiche di terreno e alla cascina Garagiola. Detta cascina servì come luogo di villeggiatura per i reverendi padri novizi che, dopo la festa di S. Agostino, venivano a sollevarsi modestamente l animo loro dalla rigorosa monastica soggezione sempre però sotto la circospetta amorosa condotta del loro padre maestro e priore. S. Carlo Borromeo fu ad Inveruno nel 1581 per una visita parrocchiale. La chiesa dedicata a S. Martino, fu ricostruita e completata pochi anni dopo, parroco in quel periodo fu Don Tomaso Mandriani. Nel 1605 in visita pastorale alla Pieve di Dairago, il Cardinale Federico Borromeo venne ad Inveruno e non trascurò di visitare la Chiesetta di S. Ambrogio. Nel 1630 una grave pestilenza, quella descritta nei Promessi Sposi, colpì duramente la popolazione di Inveruno. Fu questa un epidemia terribile causata dalle milizie tedesche, i Lanzichenecchi che entrarono nel Ducato di Milano nel reconstruction of St. Martin s church was completed few years later. Cardinal Federico Borromeo visited Dairago parish in 1605 and touched St. Ambrose s church in Inveruno In 1630, Inveruno population was hardly hit by the same plague Manzoni described in The Betrothed. This terrible epidemic was caused by German troops, the Lansquenets, who entered the Duchy of Milan in It was then that St. Teresa was chosen as the patron saint of Inveruno. The Duchy of Milan and, therefore, Inveruno were ruled by the Spanish for nearly two centuries. Subsequently, the Austrians ruled almost uninterruptedly over Lombardy till After the Second War of Independence, the whole region was annexed to Piedmont. Except for some spinning mill, economy was rural. Land belonged to few big owners. The first Mayor of Inveruno after the Unity of Italy was Giuseppe Camperio, in office from 1859 to Inveruno s coat of arms is per fess with two blue stripes on a silver background on one side and leopard on a red background on the other, keeping a silver bone in its right forepaw, accompanied by two gold stars. It joins the coats of arms two families who ruled over Inveruno, the Maggis from 1538 to 1570 and the Lossettis from 1652 on. 6

8 I morti ad Inveruno furono numerosissimi, si racconta che il territorio fosse colpito dal contagio per opera di un Untore pagato per diffondere il morbo. Pare che lo scopo degli untori fosse quello di indebolire e fiaccare la potenza degli spagnoli, il cui dominio durava da quasi un secolo, e dare la possibilità ad altre potenze nemiche di invadere liberamente il milanese. I morti venivano trasportati, seppelliti o bruciati con tutto quanto era a loro appartenuto, dai monatti ; la località scelta per questa operazione si trovava alla periferia del paese, ai confini con Mesero dove ancora si trova il Lazzaretto. Quando l epidemia cessò, i capi famiglia inverunesi superstiti si riunirono sulla piazza Grande e fecero per sé e per i propri eredi ampio e pubblico voto di far celebrare solennemente ogni anno la festività di Santa Teresa elevata a patrona di Inveruno. Per quasi due secoli il dominio spagnolo esercitò la sua influenza sul Ducato di Milano e quindi su Inveruno. Successivamente, dai primi anni del 1700 fino al 1859, esclusa la breve parentesi napoleonica, la Lombardia fu dominata dall Austria. L unità d Italia Dopo la Seconda Guerra d Indipendenza l intera regione fu annessa al Piemonte. Inveruno fu coinvolto solo marginalmente nella battaglia di Magenta (4 giugno 1859). L economia locale era quasi totalmente agricola, tranne l esistenza di qualche piccola filanda. I terreni erano presieduti da pochi proprietari, si ricordano ancora i Marchesi della nobile Casa Busca eredi degli Arconati Visconti. Il primo Sindaco di Inveruno dopo l unificazione fu Giuseppe Camperio che rimase in carica dal 1859 fino al Le notizie riportate sono tratte dal volume Storia del mio paese Inveruno. Dalle origini al 1939 di Carlo Colombo. Furato, Chiesa di Santa Maria Nascente (foto: Archivio Comunale) Lo Stemma Comunale Descrizione: Troncato: nel primo d argento, a due fasce d azzurro; nel secondo di rosso al leopardo passante, tenente con la zampa anteriore destra un osso d argento, accompagnato in capo da due stelle d oro di sei raggi. (Decreto del Presidente della Repubblica del 30/9/1955) L origine di questo stemma risulta essere piuttosto chiara. Si è voluto costruire lo stemma del Comune, utilizzando alcune figure tratti dagli stemmi di due famiglie che erano state feudatarie di quella terra. Le due famiglie in parola sono quella dei Maggi, che erano stati dal 1538 al 1570 titolari del feudo di Dairago, di cui allora Inveruno faceva parte, e quella dei Lossetti, titolari del feudo dal 1652 in poi. Dallo stemma della famiglia Maggi, che è un fasciato d azzurro e d argento di sei pezzi sono derivate le due fasce d azzurro su fondo d argento della prima sezione del troncato dello stemma comunale; dallo stemma della famiglia Lossetti sono derivate, invece, le figure del leopardo, dell osso e delle stelle d oro. Può essere interessante aggiungere che l aggettivo passante sta ad indicare, in araldica, un animale quadrupede nell atto di camminare, ossia mentre sta passando da un lato all altro dello scudo. CENNI STORICI 7

9 ITINERARI Itinerario Storico - Artistico Il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale Il monumento posto in piazza San Martino, progettato dallo scultore Mario Biglioli, è stato inaugurato il 16 maggio 1926 in memoria dei cittadini inverunesi caduti durante la Prima guerra mondiale. Il monumento è composto da un gruppo di bronzo, alto circa quattro metri, che insiste su una base in granito di uguale altezza. Lo compongono due statue. Il Fante, alto due metri e mezzo circa, spasimante per la ferita mortale, tende avanti a sé il braccio destro perché ha la visione della vittoria e non vuol cedere alla morte, se prima non l ha raggiunta con le proprie mani. Dietro al Fante, muovendo da un cumulo di armi, si alza in volo la vittoria: ella tiene nelle mani tese in avanti un ramo di palma, premio per l eroico fante morente. Sulla base ci sono due bassorilievi in bronzo: l uno raffigura la madre che benedice il figlio quando parte per la guerra; l altro l Italia che protegge il lavoro e l industria, fautori anch essi della vittoria. Posteriormente, su un grande lastrone di bronzo ci sono i nomi dei caduti. Sulla facciata ci sono due putti che depongono l alloro sull elmo dell assente e una lampada votiva in segno di devozione. Alle spese per la realizzazione del monumento contribuirono anche gli inverunesi emigrati in Argentina, nel Canada e negli Stati Uniti d America. Il Monumento al Senatore Giovanni Marcora Il monumento è stato ideato da Remo Brindisi ed è stato inaugurato il 7 febbraio Situato nel parco comunale della Villa Tanzi Mira è composto da sei raffigurazioni in vetroresina modellate sulla vita di Giovanni Marcora e da sei testi di accompagnamento alle opere. La struttura di supporto alle lastre è realizzata in mattoni con inserti in travertino ed è costituita di due colonne di sezione triangolare. Il Monumento ai Caduti di Furato Il monumento è stato inaugurato il 3 novembre 2001 nella frazione di Furato in Piazza Pio x, per ricordare l eroico sacrificio dei caduti furatesi durante le due guerre mondiali. Il monumento ha sostituito la lapide marmorea esistente ormai in pessime condizioni. Il progetto è stato ideato dal Prof. Nino Cassani, artista affermato e titolare della cattedra di scultura all Accademia di Belle arti di Brera. Materia e Spirito. Così l ar- A TOUR OF INVERUNO WAR MEMORIAL The monument, designed by the sculptor Mario Biglioli and located in piazza San Martino, was unveiled on May 16, 1926, to commemorate the locals who died in World War I. The monument includes a 4-meter-high bronze group lying on a granite block of the same height and is made up of two statues: a dying Foot Soldier (about 2.5 meters high), while Victory takes flight from a heap of weapons with a palm branch in its hands. ST. MARTIN S CHURCH The old St. Martin s Church is likely to have been built before the year A 1177 s document mentions the vicarage annexed to St. Martin s church, testifying to the importance of Inveruno parish church and its community. A new church was completed in 1604 on the foundations of the earlier one, whose major chapel and bell tower were kept. The records of a visit by Cardinal Federico Borromeo to Inveruno on November 20, 1605, state that St. Martin s church was about 15 meters long and 10.5 meters wide. It held a chapel dedicated to St. Carlo Borromeo with a portrait of the saint and a 5-stop organ annexed to the 8

10 tista definisce l opera. La materia, schegge di pietra che rappresentano le asperità della montagna, che simboleggiano la durezza della guerra, che segnano tratti caratterizzanti soprattutto della Prima guerra mondiale. Sopra la base una stele in granito che svetta verso l alto e che esprime una tensione verso il cielo. Incisi nella pietra tutti i nomi dei caduti furatesi. ITINERARI La Chiesa di San Martino L antica chiesa di San Martino era stata costruita probabilmente prima dell anno Mille. Fra i documenti scritti relativi ai secoli XI e XII c è una citazione, che porta la data 1177,.. nella canonica di Sancti Martini de loco Euruno. C era quindi una canonica, abitazione del parroco annessa alla chiesa, a testimonianza dell importanza della parrocchia e della comunità inverunese. Ci furono ampliamenti e rifacimenti nel lento trascorrere dei secoli. Una nuova chiesa, eretta sulla precedente di cui si conservarono la cappella maggiore e la torre del campanile, fu ultimata nel In essa esisteva una cappella dedicata a San Carlo Borromeo, nella quale si ammirava un grande quadro, rappresentante l effige dello stesso santo, opera attribuita al pittore Giulio Cesare Procaccini. Vi era pure un organo con cinque registri, con annessa cantoria. La chiesa di San Martino venne ristrutturata e ampliata altre volte. Nell anno 1605, il cardinale Federico Borromeo visitò la pieve di Dairago e il 20 novembre giunse in visita pastorale a Inveruno. Dagli atti della visita si legge che la chiesa di San Martino era lunga poco più di 15 metri e larga circa 10 metri e mezzo. Sotto il pavimento della chiesa, come si usava allora, c erano 19 sepolcri, tombe di personaggi notabili. A causa dell aumentata popolazione la chiesa di San Martino fu ampliata nel Inveruno, Chiesa di San Martino (foto: Archivio Comunale) periodo I lavori di ampliamento ed altri fattori minarono la stabilità dell edificio e pertanto negli anni successivi si resero necessarie la demolizione della struttura esistente e la costruzione di una nuova chiesa. Il Cardinale Andrea Carlo Ferrari, Arcivescovo di Milano, consacrò il nuovo edificio il 23 novembre Il Lazzaretto E un edificio costruito ai confini con Mesero, nel luogo in cui venivano trasportate le persone colpite da peste, una terribile malattia che causò moltissimi morti tra il 1500 e il L epidemia più devastante fu quella del 1630, narrata dal Manzoni ne I Promessi sposi. Quando l epidemia cessò nel 1631 i capifamiglia inverunesi superstiti si riunirono nella piazza Grande e fecero voto, per sé e per i propri eredi, di far celebrare solennemente le festività di Santa Teresa, eletta a 9

11 ITINERARI patrona di Inveruno, di San Rocco, protettore degli appestati, di San Sebastiano e di San Carlo. Vennero in seguito innalzate due colonne in granito, sormontate da una croce in ferro, a ricordo della peste; una prima colonna fu innalzata davanti al Lazzaretto, e vi si trova tuttora, mentre una seconda fu innalzata ai confini di Inveruno, con Mesero e Cuggiono, all incrocio fra le vie Manzoni, Martiri della Libertà e viale Lombardia. Analoga colonna fu innalzata dai furatesi al centro della piazza detta di Santa Maria. L edificio che vediamo oggi, però è il risultato di diverse modifiche e ristrutturazioni che si sono succedute nel corso dei secoli, per altre esigenze. La cappella di San Rocco La cappella è posta all estrema periferia del paese sulla strada per Buscate. Fu costruita probabilmente come atto di riconoscenza verso il protettore degli appestati, forse è pure servita come piccolo secondo Lazzaretto, quando i morti erano troppo numerosi e non si sapeva dove trasportarli. La Cappella Formenti E una cappella funeraria e votiva eretta nel cimitero durante i lavori di ampliamento eseguiti alla fine dell Ottocento. Al suo interno, sulla parte centrale, si trova un affresco di buona fattura attribuibile a Raffaele Casnedi ( ), raffigurante un Annunciazione. E uno dei più antichi monumenti esistenti ad Inveruno, ed è sicuramente la cappella funebre di maggior valore storico ed artistico del cimitero. Dopo un secolo circa, alla fine degli anni ottanta, la cappella fu restaurata sulla base di un progetto di restauro generale della struttura architettonica e degli elementi artistici in essa presenti, curato dal pittore, Sig. Gian Carlo Colli. Sono state 10 ROMAN NECROPOLIS A wide Roman necropolis was discovered in December 1998 during ground-breaking works along Via Varese, which had to lead to the building of a residential estate. Excavations unearthed 200 graves dating a period comprised between the 1st and the 4th century AD and several interesting relics: amphorae, glass balm pots, ceramics, bronze mirrors, utensils, dishes, clay lanterns and coins. Relics lead to think that Inveruno settlers were mainly farmers. However, the grave nr. 142 held an eagle-shaped buckle, the eagle being sacred to Jupiter and a symbol of imperial power. The necropolis covers an area of about 1,200 sq. m. and investigations place it near the old network of roads and canals connecting Verbano to the Po Valley and the consular road linking Milan to Novara, both crossing highly popularipristinate tutte le strutture murarie ed è stata creata una nuova facciata sulla parete Ovest, avendo come riferimento i caratteri stilistici della facciata Est esistente. Le notizie riportate sono tratte dal volume Storia del mio paese Inveruno. Dalle origini al 1939 di Carlo Colombo. La Necropoli Romana Durante gli scavi per la realizzazione di un complesso residenziale, effettuati nel dicembre 1998 lungo la Via Varese, è stata scoperta una vasta necropoli romana. Gli scavi hanno portato alla luce 200 tombe risalenti al tempo della Roma imperiale, datate tra il I ed il IV secolo dopo Cristo. Nelle sepolture erano presenti numerosi reperti archeologici di notevole interesse: anfore segate, che servivano per raccogliere le ceneri dei defunti; corredi funebri costituiti da balsamari in vetro, cerami- choir stalls. 19 notables tombs lay below the church, as it was customary at the time. The church was repeatedly enlarged, due to the growing congregation. However, s extension works contributed to undermine the stability of the building, so that it had to be demolished and a new church erected, which was consecrated by the then Archbishop of Milan in 1901.

12 che, specchi in bronzo, attrezzi da lavoro, piatti, lucerne in argilla e alcune monete che venivano lasciate al defunto come obolo da consegnare a Caronte per il traghettamento nell Ade. In particolare, nella tomba n. 142 è stata rinvenuta una fibula a forma di aquila, uccello sacro al dio Giove e simbolo del potere imperiale. Gli studi collocano l area della necropoli, estesa per circa mq, in prossimità dell antica rete di comunicazione viaria e fluviale che permetteva i contatti tra il Basso Verbano e la Pianuda Padana e in particolare della grande via consolare Mediolanum-Novaria, la quale attraversava un territorio ampiamente popolato ed economicamente ricco, per la fertilità dei suoli e la presenza dell importante via d acqua costituita dalla valle del Ticino. La presenza di questa importantissima via di Comunicazione sul territorio è sicuramente la principale causa che ha portato al popolamento dell area. Non a caso, a Inveruno sono state trovate anche tracce di antichi insediamenti in via Lazzaretto e in via Piemonte. L indagine archeologica condotta dalla Soprintendenza Archeologica di Milano porta a supporre che la comunità insediata nell attuale territorio di Inveruno, come si evince dai corredi funerari (coltelli, cesoie, rasoi), fosse dedita ad attività agricolo-pastorali. Nell anno 2000 il Comune in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica ha realizzato una mostra con l esposizione dei reperti più significati e la ricostruzione di due sepolture con i rispettivi corredi funerari. Unitamente alla mostra è stato inoltre pubblicato il catalogo Duemilanni fa a Inveruno - La necropoli romana ritrovata a cui si rimanda per una conoscenza più approfondita di questa straordinaria scoperta. Alla data odierna, tutti i reperti sono depositati presso la Soprintendenza Archeologica della Regione Lombardia. Urna cineraria della Necropoli Romana scoperta nel 1998 in Via Varese (foto: Archivio Comunale) ted areas and fertile lands. Today, relics are stored by Lombardy Archaeology Office. VILLA TANZI MIRA Formerly a farmhouse, it now hosts the Town Hall. Located in the center of the town, it is Inveruno s best example of 19th-century s Lombard architecture. The area where the buildings stand on is already clearly identifiable in a 1722 s land map, when the State of Milan was first censussed. The Bozzacchis emerged as owning the estate, which went to the Rosnatis by The Rosnatis used it as a holiday resort and as a center for storing crops and dealing with farmers until it was bought by the noble Luigia Mira - wife of the noble Gaetano Tanzi and already owner of the land adjacent to the villa - in Due to their wealth, the Tanzi Miras were allowed to register to vote and run for office and they combined work in their farm with political activity. The Municipality of Inveruno bought Villa Tanzi Mira, its adjacent gardens (with their ancient trees) and its annexed building, such as the Municipal library, the Press court, the council hall, in December The progressive state of dilapidation of the buildings called for immediate repairs: restoration works started in 1975 to be ITINERARI 11

13 ITINERARI Villa Tanzi Mira La casa di campagna, così chiamata dai signori Tanzi Mira, con la sua storia e la sua autenticità, ora ristrutturata, è diventata la nuova sede del Municipio. Se da un punto di vista strettamente architettonico ed artistico la villa non presenta caratteristiche di eccezionale rilevanza, tuttavia costituisce uno degli esempi più belli e completi di architettura lombarda ottocentesca conservata ad Inveruno. Villa Tanzi Mira è situata al centro del paese, con il suo parco e gli altri edifici annessi quali la biblioteca comunale, il cortile del Torchio, la sala consiliare. La villa deve il suo nome alla famiglia Tanzi Mira che l ha avuta in proprietà dalla fine dell Ottocento fino al 1970, quando fu acquistata dal Comune di Inveruno con tutto il parco adiacente. L area su cui insistono gli edifici è già chiaramente identificabile nella mappa catastale disegnata nel 1722 in occasione del primo censimento del territorio dello Stato di Milano, portato a termine dall Imperatrice Maria Teresa d Austria. Risultava allora proprietaria la famiglia Bozzacchi di origine Milanese. I Bozzacchi avevano altri terreni ad Inveruno; altrettanti e forse più ne possedeva la famiglia dei Rosnati, che nel 1858 risultavano proprietari della villa. Essi la ampliarono, utilizzandola non solo come luogo di villeggiatura per i familiari che abitavano a Milano, ma anche come centro di raccolta dei prodotti agricoli e di gestione e controllo del lavoro dei contadini. Nel 1870 la villa fu acquistata dalla nobildonna Luigia Mira, moglie del nobile dottor Gaetano Tanzi, già proprietaria dei terreni adiacenti alla villa, avendoli ereditati dalla madre Carolina Orsini, figlia del nobile Luigi Orsini, ultimo di sua schiatta, che possedeva a Inveruno qualche cosa come 522 pertiche milanesi. Il nobile dottor Gaetano Tanzi, pagando ad Inveruno le 12 tasse sulle proprietà possedute, per legge elettorale amministrativa allora vigente, che considerava elettore chi pagava imposte per almeno 5 lire l anno, fu iscritto d ufficio nel 1861 nelle liste degli elettori inverunesi, che all epoca erano 105. Nel 1862 fu eletto consigliere comunale e assessore, divenendo per un breve periodo nel 1864 anche sindaco del paese. Svolse la sua attività di amministratore pubblico e di proprietario di una grossa azienda agricola fino alla fine del secolo. Nel 1865, l anno successivo alla morte della nobildonna Luigia Mira, la proprietà, in assenza di eredi diretti, passò al nipote del dottor Gaetano Tanzi, figlio del fratello Giulio, anch egli di nome Gaetano, con l obbligo di aggiungere al proprio, il cognome Mira, in memoria della zia che lo aveva allevato, cosa che si verificò con regio decreto del Il nuovo proprietario della villa, l ingegner Gaetano Tanzi Mira, all inizio del 1900 completed in 1999 and the villa recovered its old architectural and artistic splendor. Its decorated ceilings are of particular value. Pictorial decorations are in different styles: the fireplaced room on the ground floor bears frescoes with architectural and floral patterns of neoclassical inspiration, the room at the corner beside the main entrance shows drapery-like, three-bayed decorations of a 19th-century taste, while the room at southeastern corner on the first floor has a tripartite ceiling framing a geometrical floral pattern, which gives relief to two medallions bearing landscapes (views of water in a rural and urban environment). THE PRESS A screw press lies under Villa Tanzi portico. It is a wood and stone structure, 14 meters long and 5 meters high. Built in 1759 to press the grapes, this huge press provides evidence of how widespread vine growing was in Inveruno countryside. The imposing machinery operated regularly till 1870, when vinepest forced farmers to abandon this kind of cultivation. Afterwards, the opening of the Villoresi canal in 1886 and the subsequent irrigation system lead to a change in crops. Its last pressing is reported in 1914.

14 divenne assessore ad Inveruno, quando era sindaco l ing. Ernesto Baffa; in seguito alla morte del Baffa avvenuta nel 1911, fu eletto sindaco, restando in carica fino al Gaetano Tanzi Mira conciliò la sua attività di amministratore pubblico con quella di avveduto industriale e diresse con passione e con liberalità la vasta azienda agricola ereditata dalla zia. Molte famiglie inverunesi furono per decenni braccianti e massari alle dipendenze della famiglia Tanzi Mira, abitando le case adiacenti alla villa. Durante il periodo della seconda guerra mondiale, la villa fu residenza abituale anche dei figli dell ing. Gaetano Tanzi Mira e, a causa dello sfollamento, di parenti e cugini milanesi, che poterono liberamente giocare nell ampio parco ricco di piante secolari. L amministrazione comunale di Inveruno, nella persona dell allora sindaco dr. Francesco Virga, intraprese nel 1969 i primi contatti con la famiglia Tanzi Mira per l acquisizione della villa e delle proprietà annesse. L anno successivo, la nuova amministrazione guidata dal sindaco Giovanni Marcora riprese i contatti con i proprietari, concludendo l acquisto il 19 dicembre Con il passare degli anni il progressivo stato di degrado dei vari immobili impose un sollecito programma di ripristino. Gli interventi di ristrutturazione iniziarono nel 1975 e terminarono nel I restauri hanno riportato la villa all antico splendore, con le sue preziosità architettoniche ed artistiche. Di particolare pregio sono i soffitti decorati, ricostruiti come erano in origine. Le decorazioni pittoriche mostrano una variabilità di stili: notevoli sono al piano terreno gli affreschi della prima sala del camino, con motivi architettonici e floreali di ispirazione neoclassica; la sala d angolo di fianco all ingresso principale con un originale disegno a drappeggio diviso in tre campate, di gusto ottocentesco; al primo piano, nella sala d angolo sud-est, il soffitto tripartito incornicia un motivo geometrico floreale, ciascuno dei Il Torchio sito nel cortile di Villa Tanzi Mira (foto: Archivio Comunale) quali dà risalto a due medaglioni con dipinti paesaggistici che ripropongono vedute d acqua in ambiente agreste e urbano. Il Torchio Sotto i portici di Villa Tanzi c è un grande torchio a vite in legno e pietra, lungo 14 metri e alto 5. Costruito nel 1759 per la pigiatura dell uva da vino, il gigantesco torchio testimonia l antica diffusione della coltivazione della vite nelle campagne di Inveruno. L imponente macchinario rimase in funzione fino al 1870, momento dell abbandono di questo tipo di coltivazione a causa della diffusione della filossera (un insetto di provenienza nordamericana che distrusse i vitigni), ed in seguito all apertura del canale Villoresi (1886), che rendendo irrigue le campagne della zona portò a cambiamenti nelle colture tradizionali. Si ha notizia di un ultima pigiatura nel 1914 ITINERARI 13

15 GASTRONOMIA Gastronomia La Piota è un dolce tipico di Inveruno, un dolce povero nato molti decenni fa e che da alcuni anni è stato riscoperto e riproposto nell ambito dell Antica Fiera di San Martino. Questo dolce è nato dalla necessità di non buttar via niente. Infatti veniva fatto con la pasta che rimaneva attaccata al fondo dei contenitori che si portavano al forno per far cuocere. A questa pasta, inumidita con il grasso d oca, si aggiungevano poi i fichi e le mele. Con il passare degli anni il grasso d oca è stato sostituito con il burro. I piatti tipici di Inveruno sono: il risotto con lo zafferano, il minestrone, riso e verze, riso e prezzemolo, polenta e latte e la cassoeula. La Cassoeula è un piatto tradizionale lombardo, ma già il doverlo scrivere inizia a creare dei problemi! Qual è la forma grammaticale giusta? Mah... Cassoeula (alla francese) è senz'altro la più usata, però si può trovare scritto anche: casoeula, cassouela, casoela, cassuola. Altro nome usato è il più generico "bottaggio", comunque sia il nome deriva sempre dalla pentola in cui viene cotta. A Inveruno si chiama Casöra. La Casöra è un piatto invernale composto da Az. Agr. Foresti s.s. DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE Strada Vicinale del Bosco Bruciato, INVERUNO (Milano) Tel Tel. e Fax verze (per tradizione devono aver preso la prima gelata per rimanere così più tenere alla cottura) e dalle parti meno nobili del maiale come cotenne, piedini, costine, carote, sedano e salamini a piacere. Fiere e Manifestazioni Antica Fiera di San Martino La manifestazione è antichissima (se ne trova traccia in documenti del 1717) e rappresenta un appuntamento di rilievo nel quadro della zootecnia regionale (allevamento di bovini, conigli, suini, equini, caprini e animali da cortile). Si caratterizza, in primo luogo, per l eccezionale rilievo attribuito alle razze bovine, con le importanti rassegne, realizzate in collaborazione con l Associazione Provinciale Allevatori e con l Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana. La fiera viene arricchita ogni anno con lo scambio culturale di altre regioni italiane, che contribuiscono ad accrescere l interesse folcloristico dell evento. Inoltre nella giornata di lunedì si tiene un importante fiera di bancarelle nelle vie del centro storico. Fiera di Sant Angelo Ogni anno il lunedì di Pasqua si svolge un importante fiera di merci di ogni tipo in cui sono presenti 400 espositori circa. Estate al Torchio Ogni anno nei mesi di giugno e luglio si svolge la manifestazione Estate al Torchio. Nella splendida cornice della Villa Comunale vengono proposti concerti di musica classica e moderna, rassegna di cabaret, cinema sotto le stelle, spettacoli teatrali e concerti di musica Rock in cui si esibiscono giovani artisti emergenti. Falò di Sant Antonio E una festa propiziatoria di origine contadine, rappresenta un significativo appuntamento per Inveruno e dintorni. Si tiene ogni anno il 17 gennaio. 14

16 15 Ambiente e Inquinamento L ARIA L inquinamento atmosferico è così definito dalla legislazione nazionale (D.P.R. 203/88): ogni modificazione della composizione o stato fisico dell aria dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell aria, da costituire pericolo per la salute dell uomo, da compromettere le attività ricreative e da alterare le risorse biologiche e gli ecosistemi ed i beni materiali pubblici e privati. Come salvaguardare l aria La collaborazione del cittadino si può concretizzare così: 1) controllo del buon funzionamento della caldaia per il riscaldamento, delle dimensioni e dell efficienza della canna fumaria e di altri apparecchi per la combustione; 2) bruciatori, caldaie e tecnologie di nuova concezione che tengono conto in definitiva di norme e soluzioni tese a diminuire l inquinamento; 3) depurazioni dei fumi prodotti dalla combustione; 4) miglioramento dell efficienza. Per i processi industriali diversi dalla combustione l abbattimento delle emissioni in atmosfera può essere ottenuto modificando i processi stessi agendo a valle con interventi di depurazione; per quanto riguarda l inquinamento urbano, l abbattimento delle emissioni gassose e particelle da autoveicoli si persegue con interventi di tecnologia motoristica, con l introduzione di marmitte catalitiche, benzina a basso tenore o senza zolfo, l uso di carburanti alternativi alla benzina (metano GPL), con il controllo periodico di gas di scarico degli autoveicoli e con l adozione di misure e correttivi tendenti a ridurre il numero di automezzi in circolazione. L ACQUA La crescita demografica ed i nuovi modelli di sviluppo hanno determinato un forte incremento dei fabbisogni idrici e al tempo stesso un peggioramento della qualità delle risorse idriche. L inquinamento delle acque sotterranee, sfruttate per l alimentazione dei nostri acquedotti, è solamente meno evidente di quello delle acque di superficie, ma certamente non meno dannoso. I principali fattori inquinanti sono da ricercarsi nell uso agricolo di pesticidi, diserbanti o dallo scarico delle deiezioni animali; dalle emissioni incontrollate del settore industriale e dallo scarico delle acque di fognature urbane; da avvenimenti casuali quali il ribaltamento di una autocisterna o la rottura di un serbatoio industriale nonché da cause naturali, quale l intorbidimento dovuto alle piene dei corsi d acqua. Il costante controllo delle autorità preposte è quindi indispensabile, come indispensabili sono la raccolta ed il trattamento opportuno delle acque reflue urbane, prima del loro allontanamento e smaltimento. Tale processo, teso alla conservazione degli ambienti naturali e alla tutela igienico-sanitaria delle popolazioni, avviene tramite processi chimico-fisici (sedimentazione, dissabbiatura, grigliatura e disoleatura) e processi biologici simili a quelli che avvengono in natura (con uso di alghe, batteri, protozoi e metazoi). Come salvaguardare la qualità dell acqua Ogni cittadino può contribuire alla diminuzione dell inquinamento idrico osservando opportune norme comportamentali: - utilizzare detersivi privi di fosfati; - non gettare negli scarichi fognari vernici, solventi, olio e sostanze tossiche; - ottimizzare l utilizzo delle lavatrici e lavastoviglie riducendo opportunamente la quantità media di detersivo utilizzato. La disponibilità L acqua disponibile sulla terra per uso potabile è lo 0,06% di quella complessiva. Basterebbe questo dato per decidere, da subito, di risparmiare acqua con un uso razionale anche nelle mille azioni quotidiane. Antincendi Baroli s.a.s. di Baroli Massimiliano & C. VENDITA, COSTRUZIONE, RICARICA E MANUTENZIONE ESTINTORI PORTATILI E CARRELLATI IMPIANTI ANTINCENDIO CASSETTE IDRANTI ANTINFORTUNISTICA CARTELLI SEGNALETICI CORSI PER ADDETTI ANTINCENDIO IN ATTIVITÀ A RISCHIO D INCENDIO BASSO - MEDIO - ALTO PRATICHE-ANTINCENDIO V.V.F. Sede Legale Uffici e Magazzino: Via Sorelle Carnaghi, INVERUNO (MI) Tel. e Fax AMBIENTE

17 AMBIENTE IL RUMORE Una componente inquinante troppo spesso sottovalutata è rappresentata dal rumore, che produce appunto inquinamento acustico. Questo fenomeno si accompagna alle attività umane, causando effetti indesiderati e provocando in taluni casi gravi scompensi nell organismo umano, non solo nei confronti dell apparato uditivo ma anche del sistema nervoso. Tali effetti vanno dalle interferenze sul rendimento nell apprendimento e nel lavoro, alle alterazioni del ritmo del sonno, fino all insorgere di malattie di organi innervati dal sistema neurovegetativo. Oltre i 160 decibel si assiste alla rottura del timpano. Il rispetto di norme comportamentali dettate dal buon senso prima ancora che dalla vigente legislazione è indispensabile per contribuire alla diminuzione dell inquinamento acustico. Ecco le principali: - spegnere l automobile in caso di sosta prolungata; - sottoporre a regolari controlli il tubo di scappamento dei propri veicoli a motore; - evitare schiamazzi e rumori molesti all uscita dei locali notturni; - eseguire attività lavorative in orari compatibili con le norme sulla quiete pubblica; - adottare le misure di prevenzione di legge nel caso la propria attività produca elevati livelli di rumore. La raccolta differenziata Il problema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani rappresenta una delle sfide decisive per assicurare una migliore qualità ambientale. La raccolta differenziata consente di riciclare una parte dei rifiuti evitando lo smaltimento in discarica di sostanze e materiali che possono avere pesanti conseguenze sull ambiente. Nel nostro comune la raccolta differenziata, avviata da diversi anni, ha consentito di raggiungere soddisfacenti livelli di differenziazione e di recupero di materiali. Con questo opuscolo vogliamo fornire alla cittadinanza una sintesi dei risultati sinora ottenuti ed dare alcuni consigli pratici per una corretto smaltimento e per una migliore selezione e differenziazione domestica dei rifiuti. Separare le diverse frazioni di rifiuti e smaltirli correttamente vuol dire risparmiare due volte: si evita infatti che i rifiuti che possono essere riutilizzati finiscano in discarica e si evita di smaltire più volte una stessa frazione di rifiuti, risparmiando sui costi di smaltimento. RIFIUTI UMIDI - Sacco biodegradabile I rifiuti umidi sono composti da materiale organico di origine animale e vegetale - in pratica gli scarti alimentari prodotti in cucina - la cui composizione è data dall 80 % di acqua. Il materiale organico, se non contiene elementi indesiderati, può essere riciclato in modo separato e trasformato presso impianti di compostaggio in terriccio fertile che può essere utilizzato in agricoltura e nell attività florovivaistica. Cosa conferire: scarti ed avanzi freddi di cucina; tovaglioli o fazzoletti di carta; carta assorbente bagnata o unta; bustine di thè, camomilla, tisane; fondi di caffè; gusci di uova; bucce di frutta e verdura; fiori recisi e piante domestiche; ossa e lische di pesce; pane; tessuti in fibra naturale; segatura e paglia; pane; carne; piume, capelli; ceneri spente di caminetti. Cosa NON conferire: liquidi ; metalli e lattine; vetro, porcellana e ceramica; carta per confezioni alimentari; plastica; pannolini e assorbenti; medicinali, garze e cerotti; rami e potature di alberi; sfalci di erba, siepi e foglie; prodotti chimici; pile; stracci e tessuti sintetici ; scarpe vecchie; calze di nylon; lettiere per cani, gatti e altri animali; carta, ovatta, tessuti impregati di prodotti chimici (alcool, solventi, detersivi). Giorno di raccolta: martedì e venerdì Come fare una corretta raccolta dell umido 1. Inserire nel bidoncino soltanto sacchetti in mater-bi (biodegradabile). Non usare sacchetti di plastica, non essendo biodegradabili compromettono il risultato della raccolta differenziata. 2. Mettere nel bidoncino solo rifiuti organici indicati nella tabella a fianco. Non buttare nel sacchetto cibi caldi o liquidi per non danneggiare il sacchetto. 3. Chiudere il sacchetto in mater-bi con il laccio e inserire il sacchetto nel bidone più grande. 4. Il bidone domestico o condominiale a bordo strada nei giorni stabiliti per la raccolta. Una volta svuotati dagli incaricati il contenitori dovranno essere ritirati a cura dell utente. CARTA e PLASTICA - Sacco Giallo Nel sacco secco di colore giallo è possibile mettere alcune tipologie di materiali riciclabili che, successivamente alla raccolta, vengono selezionati, separati e inviati alle aziende per il loro riutilizzo. Cosa conferire: bottiglie in plastica per bevande (i contenitori non devono contenere liquidi); flaconi in plastica di prodotti per la casa e per l igiene personale 16

18 17 (privi di residui); carta, giornali, cartone e sacchetti di carta. Cosa NON conferire: lattine in alluminio, lattine in metallo per alimenti; polistirolo; sacchetti, cellophane e pellicole, carta oleata; piatti e bicchieri in plastica; stracci e tessuti e vestiti; tubetti di dentifricio; vetro e ceramica; materiali inerti, legno; rifiuti umidi e liquidi; barattoli per yogurt e vaschette per alimenti; cassette audio e video; bombolette spray, vernici, pile esauste; tetra-pak (contenitori per latte, succhi di frutta, vino). Giorno di raccolta: giovedì. RIFIUTO SECCO RESIDUO - Sacco trasparente I rifiuti secchi residui sono quelli che non vengono raccolti separatamente - in quanto non riciclabili - e vengono smaltiti in discarica o inceneriti negli impianti di termodistruzione. Cosa conferire: tetra-pak (contenitori per latte, succhi di frutta, vino); confezioni per alimenti (vasetti yogurt, vaschette per alimenti, sacchetti, buste di plastica per patatine, caramelle, affettati e formaggi); pellicola e carta plastificata e di alluminio; video e musicassette; rasoi usa e getta, accendini; oggetti in plastica diversi dai contenitori per liquidi (giocattoli, piatti, bicchieri e posate, tubetti per creme e dentifricio); tovaglioli sporchi e fazzoletti di carta sporca; pannolini, garze e cerotti; lettiere per animali. Cosa NON conferire: carta pulita che può essere riciclata; piatti rotti e porcellane; vetro, pile e farmaci; contenitori in plastica per liquidi etichettati PE, PVC, PET; scarti ed avanzi di cucina; fiori, foglie e residui verdi in genere. Giorno di raccolta: venerdì. VETRO E LATTINE Il vetro e l alluminio sono materiali che possono essere riutilizzati praticamente all infinito: il loro riciclo consente di produrre nuovi oggetti con grande risparmio di materie prime ed energia. Cosa conferire: bottiglie, barattoli e vasi di vetro; lattine di alluminio; barattoli in banda stagnata (contenitori metallici per alimenti, scatole per conserve, tonno, pelati, frutta sciroppata). Cosa NON conferire: lastre di vetro di grandi dimensioni (finestre rotte); lampadine e neon; specchi; piatti e tazzine in ceramica, oggetti in terracotta e porcellana; cassette audio e video; schermi di televisori e pc; bombolette spray, vernici, pile esauste. Questi rifiuti devono essere conferiti presso l ecocentro. Giorno di raccolta: martedì. ATTENZIONE! 1. introdurre nel contenitore soltanto vetro, lattine in alluminio e in banda stagnata di piccole dimensioni; 2. risciacquare gli oggetti prima di gettarli nel contenitore; 3. togliere il tappo dalle bottiglie e dai vasetti di vetro. ECOCENTRO La piattaforma ecologica attrezzata per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani in via Rembrandt consente ai residenti di depositare gratuitamente rifiuti e materiali che non possono essere raccolti con il normale servizio a domicilio. Cosa conferire: rifiuti ingombranti (materassi, elettrodomestici, mobili ) q vetro (bottiglie, bicchieri e vetro in lastre); carta, giornali e cartone da imballaggio; ferro e metalli; scarto verde (erba, ramaglie e fogliame); indumenti, scarpe e borse usate (servizio in convenzione con caritas ambrosiana - consorzio farsi prossimo); materiali inerti; prodotti e contenitori etichettati con il simbolo T e/o F ; oli vegetali provenienti da ristorazione; oli minerali esausti; accumulatori al piombo; pile esauste; farmaci scaduti; bottiglie e contenitori in plastica; legno trattato; toner; neon e tubi fluorescenti; frigoriferi (il costo di smaltimento è di 10,00 Euro a frigorifero). ATTENZIONE! Ogni rifiuto deve essere collocato nel rispettivo contenitore o nel posto ad esso riservato. Seguire le istruzioni dell addetto all Ecocentro. Per scaricare più comodamente si possono portare rifiuti e materiali già separati. ECOCENTRO DI INVERUNO Dove si trova: Via Rembrandt - Tel ORARIO ESTIVO (1 aprile - 30 ottobre) Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì 14.30/18.30 Sabato 09.30/12.00; 14.00/ ORARIO INVERNALE (1 novembre - 31 marzo) Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì 14.00/17.00 Sabato 10.00/12.00; 14.00/17.00 ECOCENTRO DI FURATO Dove si trova: Via S. Carlo Borromeo ORARIO ESTIVO (1 aprile - 30 ottobre) Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì 16.00/19.00 Sabato 10.00/16.00 ORARIO INVERNALE (1 novembre - 31 marzo) Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì 14.00/17.00 Sabato 10.00/16.00 AMBIENTE

19 GARAVAGLIA FULVIO & C. s.n.c. INVERUNO Via Varese, 12 Tel Piazza S. Martino, 12 Tel ARCONATE Piazza Libertà, 29 Tel CENTO ANNI DI ESPERIENZA PER PRODURRE UN BUON PANE Panificio - Pasticceria produzione propria Ogni giorno ricca scelta di: Pani speciali - Pizze - Focacce Salatini - Brioches - Dolci da forno - Pasticceria Ed in più ogni giovedì La Piota Dolci speciali per ogni occasione: Torte personalizzate per Compleanni, Battesimi, Lauree e poi... Panettoni, Veneziane, Colombe, ecc. GARAVAGLIA VIRGINIO E GIANLUIGI s.n.c. Costruzioni edili Manutenzione Ristrutturazioni Capannoni Lottizzazioni Residenziali Industriali Costruzioni in proprio Studio di architettura con progettazioni generali e piani di sicurezza INVERUNO (MI) Via Marconi, 32 - Tel Fax Cell barbara.garavaglia@tin.it SERRAMENTI Porte d interno Scale Porte blindate Tende da sole zanzariere Serramenti Alluminio pvc-legno Portoni per box basculanti e sezionali OLTRE 1000 MQ DI SHOW ROOM Tel OSSONA: Provinciale Inveruno - Arluno 18

20 Numeri Utili NUMERI D EMERGENZA E PUBBLICA UTILITÀ Acquedotto Tel Elettricità Enel distribuzione - guasti contratti e informazioni tel Gas guasti - pronto intervento Cergas Tel Farmacia Mairate di Gornati Maria Grazia Tel Farmacia Dr. Lupo di Lupo Dr. Franco Inveruno Tel Furato Tel Parrocchia S. Martino - Inveruno Tel Oratorio San Luigi Tel Parrocchia S. Maria Nascente - Furato Tel Casa di Riposo E. Azzalini Via R. Sanzio, Tel Emergenza Sanitaria Tel. 118 Cotto di S. Martino, Cascina di S. Martino (foto: Archivio Comunale) NUMERI UTILI FARMACIA Dott. GORNATI OMEOPATIA - FITOTERAPIA DERMOCOSMESI PRODOTTI PER L INFANZIA INTEGRATORI ALIMENTARI PER LO SPORT ALIMENTI DIETETICI NOLEGGIO APPARECCHIATURE MISURAZIONE PRESSIONE AUTOANALISI SANGUE Piazza S. Martino, INVERUNO (MI) Tel Fax

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