Valutazione del benessere animale: il sistema IBA per i bovini
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1 BENESSERE DEI BOVINI Sistema di valutazione e sostegno della Regione Emilia-Romagna Reggio Emilia, 28 novembre 2007 Valutazione del benessere animale: il sistema IBA per i bovini Paolo Rossi, Alessandro Gastaldo Ufficio Edilizia
2 BENESSERE ANIMALE Il benessere animale è un argomento di enorme interesse per i cittadini europei. Io ricevo più lettere su questo tema che su qualunque altro. "Il benessere degli animale è una delle priorità dell'ue e deve rimanere tale. A mio avviso è necessario sottolineare i vantaggi derivanti da un miglioramento delle norme sul benessere degli animali. David Byrne Membro Commissione europea, responsabile per la salute e la tutela dei consumatori
3 Benessere animale Viene richiesto non solo per ragioni etiche ma, soprattutto, per ottenere animali più sani in grado di fornire alimenti più salubri. Condizioni di stress a carico degli animali possono provocare in questi un deperimento dell'efficienza dei sistemi immunitari. Garantire il benessere per preservare il buono stato di salute degli individui (limitando l'impiego di presidi sanitari) e permettere loro di esprimere al massimo livello le potenzialità produttive specifiche.
4 BENESSERE ANIMALE Brambell Report (1965): rapporto sul benessere degli animali tenuti in sistemi intensivi d allevamento, realizzato per conto del Governo Inglese; venivano introdotti, fra l altro, il concetto del benessere mentale degli animali e le 5 libertà per la tutela del benessere, così espresse: Ogni animale dovrebbe avere almeno sufficiente libertà di movimento per essere in grado, senza difficoltà, di girarsi (1), pulirsi (2), alzarsi (3), sdraiarsi (4) e stendere gli arti (5).
5 BENESSERE ANIMALE Hughes (1976): stato di completa salute mentale e fisica nel quale l'animale è in armonia con il proprio ambiente Webster (1987), nel codice inglese sul benessere degli animali negli allevamenti, elenca 5 nuove libertà: libertà dalla denutrizione libertà da stress termico e fisico libertà da lesioni e malattie libertà di esprimere la maggior parte dei normali comportamenti libertà da paura e stress.
6 AMBIENTE d allevamento L insieme dei fattori che interagiscono con l animale influenzandone l aspetto psico-fisico, il metabolismo, il comportamento e la produzione. STRUTTURE d allevamento Le strutture (ricoveri, impianti, attrezzature) utilizzate per l allevamento degli animali da reddito. Nell allevamento in regime stallino le strutture condizionano in misura rilevante l ambiente d allevamento e quindi il benessere animale.
7 umidità AMBIENTE e BENESSERE velocità dell aria luce gas tossici temperatura polveri pavimento spazio vitale igiene stabulazione alimentazione e abbeverata relazioni sociali numerosità del gruppo
8 BENESSERE DEI BOVINI quadro normativo Direttiva 91/629/CEE che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli (d.lgs. n. 533/92) Direttiva 97/2/CE recante modifica alla direttiva 91/629/CEE (d.lgs. n. 331/98) Decisione 97/182/CE recante modifica all allegato della Dir. 91/629/CEE (d.lgs. n. 331/98) Direttiva 98/58/CE riguardante la protezione degli animali negli allevamenti (d.lgs. n. 146/01)
9 Direttiva 98/58/CE (D.lgs. n. 146/2001) Indicazioni in merito a: controllo degli animali, libertà di movimento, fabbricati e locali di stabulazione, controllo ambientale, impianti automatici o meccanici, alimentazione e acqua.
10 CGO: Criteri di Gestione Obbligatori Reg. (CE) n. 1782/2003 disposizioni di legge ( Atti ) già in vigore e derivanti dall applicazione nazionale di disposizioni comunitarie. Devono essere rispettati da tutti gli agricoltori che beneficiano di pagamenti diretti nell ambito di un regime di sostegno del reddito della Pac. Sono relativi a 3 settori: sanità pubblica, salute piante e animali ambiente benessere degli animali dal 1/01/2007 (norme specifiche per vitelli e suini e norma generale per tutti gli animali negli allevamenti)
11 BENESSERE DEGLI ANIMALI Il benessere dell animale, considerato da un punto di vista zootecnico, può diventare un grande alleato dell allevatore, garantendo un migliore stato di salute ed una implementazione delle prestazioni produttive, a fronte di un aumento dei costi di produzione accettabile rispetto a soluzioni di minore comfort.
12 BENESSERE DEGLI ANIMALI IL RISCHIO: vedere tale tematica solo come ulteriore appesantimento di norme a carico delle aziende agricole L OPPORTUNITA : considerare il benessere dei propri animali, anche oltre i parametri minimi di legge, come condizione fondamentale per migliorare l efficienza dell allevamento
13 Sistemi di valutazione del benessere animale Possiamo distinguere 3 categorie: sistemi diagnostici basati su indicatori di benessere rilevati su singoli animali (produttivi, comportamentali, sanitari, fisiologici) sistemi basati su test funzionali di attrezzature e impianti zootecnici (es. DLG) sistemi a indice aziendale che stimano la potenzialità dei metodi d allevamento e delle strutture a fornire un certo livello di benessere
14 Sistemi a indice aziendale Si basano su parametri tecnici consolidati messi a punto dalla ricerca, dalla sperimentazione e dall esperienza di allevatori e tecnici, oltrechè dalla legislazione corrente. Molto noti i sistemi austriaci denominati TGI (ANI = Animal Needs Index)
15 Sistemi a indice aziendale Sono basati sui seguenti criteri di base: individuazione delle più gravi carenze e valorizzazione degli aspetti più qualificanti del sistema di allevamento relativa rapidità della valutazione e della formazione dei valutatori elevata ripetibilità del punteggio relativo a parametri oggettivi e misurabili
16 Sistema a indice aziendale Prevede: 1) l allestimento di una check-list 2) la compilazione della check-list in azienda 3) l input dei dati raccolti su apposito software 4) il controllo e la validazione dei dati inseriti 5) l attribuzione dei punteggi e la determinazione dei vincoli per la classificazione finale dell azienda
17 Sistemi TGI (ANI) TGI 35 L (Bartussek, 1985), utilizzato dal 1995 in Austria per la certificazioni delle aziende biologiche; prende in considerazione circa 40 aspetti suddivisi in 5 categorie. TGI 200 (Sundrum et al., 1994), applicabile ad allevamenti di vitelli, suini e galline ovaiole, considera circa 70 aspetti suddivisi in 7 categorie.
18 Sistema di valutazione IBA (Indice di Benessere dell Allevamento) Messo a punto da CRPA di Reggio E., Diproval dell Università di Bologna e Diaf dell Università di Firenze nell ambito di un progetto di sperimentazione finanziato dalla Regione Emilia-Romagna. E un sistema di valutazione a indice aziendale.
19 Tipologie di check-list Sono previste 6 tipologie di check-list, in base alla tipologia d allevamento: BL (bovini latte, solo regime stallino) BC-PA (bovini carne al pascolo, almeno 7 mesi/anno e almeno 60% dei capi mediamente presenti) BC-RS1 (linea vacca-vitello ciclo chiuso) BC-RS2 (linea vacca-vitello ciclo aperto) BC-RS3 (linea vacca-vitello ciclo misto) BC-RS4 (ingrasso vitelli e/o vitelloni)
20 Schede della check-list La check-list BL prevede le seguenti 8 parti: A) Parte generale; B) Edificio; C) Vacche in lattazione; D) Vacche in asciutta; E) Rimonta; F) Vitelli pre-svezzamento; G) Vitelli post-svezzamento; H) Tori riproduttori.
21 Temi del sistema IBA Le principali tematiche indagate sono: sistemi d allevamento e strutture di stabulazione strutture per il parto e l isolamento strutture per la mungitura controllo ambientale alimentazione e acqua di bevanda igiene, sanità e comportamento degli animali controllo degli animali e degli impianti personale di stalla
22 Domande della check-list Le domande poste dalla check-list sono di 4 tipi: 1) domanda con risposta descrittiva; 2) domanda con risposta codificata; 3) domanda con risposta numerica; 4) domanda con risposta sì/no. Un numero limitato di domande deve essere posto direttamente all allevatore, mentre tutti gli altri aspetti sono rilevati direttamente dal tecnico rilevatore, con l ausilio di semplici strumenti (bussola, flessometro da 8 m e distanziometro laser).
23 VACCHE IN LATTAZIONE - TIPOLOGIA DI CUCCETTA
24 ACQUA DI BEVANDA
25 Definizione dei punteggi IBA Punteggi diversificati in base all importanza relativa attribuita al singolo parametro indagato. Attribuzione di punteggi massimi più elevati agli aspetti di maggiore rilevanza e di più sicuro accertamento. Identificazione dei vincoli (non conformità, condizioni), che incidono sulla classificazione. Impostazione di un adeguato programma di calcolo dei punteggi, che tiene conto delle interazioni fra le diverse risposte e del peso dei valori rispetto ad entità numeriche note (numero di capi, superficie coperta edifici, ecc.).
26 Punteggi del sistema IBA Il punteggio IBA dell azienda è costituito dalla sommatoria di 3 punteggi parziali (macroaree): GENE, punteggio relativo ai dati generali; EDIF, punteggio relativo agli edifici; CATE, punteggio relativo alle categorie bovine. Il punteggio IBA per allevamenti bovini da latte in regime stallino può variare da un minimo teorico di -131 a un massimo teorico di 256. L intervallo teorico può variare in base al tipo di allevamento considerato.
27 Vincoli alla classificazione In presenza di stalla fissa per vacche da latte, l azienda difficilmente supera la classe 3 (servono più di 15 punti nella scheda CC, ma il massimo teorico è 18,5 punti). Non conformità gravi per i vitelli pongono l azienda in classe 1 indipendentemente dal punteggio IBA: - vitello legato, - vitello in box individuale dopo le 8 settimane, - dimensioni box individuale non adeguate, - sup/capo box collettivo non adeguata, - assenza di sistema automatici di emergenza e allarme in presenza di ventilazione artificiale.
28 Classi IBA Sono previste 6 classi IBA, di valore crescente: 1. Azienda non conforme ai requisiti minimi di benessere 2. Azienda con livello scarso di benessere 3. Azienda con livello sufficiente di benessere 4. Azienda con livello discreto di benessere 5. Azienda con livello buono di benessere 6. Azienda con livello ottimo di benessere
29 Esempio 1 di scheda finale IBA Azienda XXX Min Max A Parte generale 30, B Edifici 23, C Settore vacche in lattazione - Libera -0, ,5-0, ,5 CC Settore vacche in lattazione - Fissa 0, ,5 SI D Settore vacche asciutte 0, E Settore rimonta (capo medio di 350 kg) -0, F Settore vitelli fino a svezzamento 10, SI 9, G Settore vitelli dopo svezzamento 8, SI H Settore tori da riproduzione 0,0 0 9,5 SI GENE Punteggio generale 30, EDIF Punteggio edifici 23, CATE Punteggio categorie bovine 8, IBA Indice Benessere Allevamento 61, Classificazione IBA Azienda con livello scarso di benessere Classificazione IBA potenziale
30 Esempio 2 di scheda finale IBA Azienda Z Min Max A Parte generale 27, B Edifici 30, C Settore vacche in lattazione - Libera 41, ,5 41, ,5 CC Settore vacche in lattazione - Fissa 0, ,5 SI D Settore vacche asciutte 13, E Settore rimonta (capo medio di 350 kg) 3, F Settore vitelli fino a svezzamento 20, SI 15, G Settore vitelli dopo svezzamento 11, SI H Settore tori da riproduzione 0,0 0 9,5 SI GENE Punteggio generale 27, EDIF Punteggio edifici 30, CATE Punteggio categorie bovine 73, IBA Indice Benessere Allevamento 130, Classificazione IBA Azienda con livello ottimo di benessere Classificazione IBA potenziale
31 Aziende valutate con IBA Latte Carne TOT CRPA ARA-CRPA TOT Progetto Benessere bovini CRPA e Progetto Benessere bovini ARA Emilia-Romagna (con IBA)
32 Risultati valutazione IBA IBA potenziale: 30% delle aziende non raggiunge un livello sufficiente di benessere (solo 2% per le libere da latte), 40% delle aziende raggiunge un livello medio-alto di benessere (classi 4-6). IBA effettivo: 53% delle aziende non raggiunge un livello sufficiente di benessere, 28% delle aziende raggiunge un livello medio-alto di benessere (classi 4-6).
33 Sviluppi futuri per l IBA Validazione del sistema di valutazione, con analisi della correlazione fra parametri produttivi, sanitari e comportamentali e punteggio IBA in campioni omogenei di aziende. Riscontro sperimentale fra livello di benessere misurato con l IBA e costi di produzione. Semplificazione della metodologia e alleggerimento delle check-list, senza perdita di valore.
Alberto Menghi, Paolo Rossi
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