Tecnologie a basso impatto ambientale. per le sovrastrutture stradali. Prof. Ing. Felice Giuliani. Dipartimento di Ingegneria Civile, dell Ambiente,

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1 Tecnologie a basso impatto ambientale per le sovrastrutture stradali Prof. Ing. Felice Giuliani Dipartimento di Ingegneria Civile, dell Ambiente, del Territorio e Architettura Università degli Studi di Parma Infrastrutture stradali eco-sostenibili Aula Magna del Politecnico di Bari, 10 giugno 2013

2 L impatto ambientale delle sovrastrutture stradali La salute, le risorse, il rispetto del paesaggio e dei luoghi. Il contenimento energetico. Il valore del costruito. Imprenditoria etica e fortemente competitiva.

3 La tecnologia dei conglomerati bituminosi tiepidi e freddi

4 Consumo di combustibile (kg/t) Conglomerati a caldo Conglomerati semi-caldi Conglomerati tiepidi Conglomerati a freddo H 2 O Temperatura di confezionamento Zona di Surriscaldamento Zona di Essiccazione

5 ADDITIVI ORGANICI o CERE NON-PARAFFINICHE

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7 Le cere nei bitumi Punto di fusione 100 Stato solido Stato liquido 10 1 Viscosity - [Pa s] 0,1 0, Temperature - T [ C]

8 DSC (Differential Scanning Calorimetry)

9 DSC (Differential Scanning Calorimetry)

10 10 d /dt = 6.8 s -1 B1 B % wax mixing range mixing range 2 1 T comp range viscosity - [Pa s] 0,1 T mix range Tcomp Tmix 0, temperature - T [ C]

11 WMA WARM MIX ASPHALT RISPARMIO energetico RIDUZIONE delle emissioni PAVING BENEFITS - Vari benefici relativi alla realizzazione delle pavimentazioni Forniture di conglomerato bituminoso a distanze maggiori o maggiori tempi di trasferimento. Miglioramento delle caratteristiche di compattazione, con un aumento della densità in sito. Estensione del periodo di attività ovvero possibilità di eseguire lavori di pavimentazione in condizioni climatiche sfavorevoli. Possibilità di ricorrere ad alte % di materiale fresato (RAP), senza la necessità di aumentare la temperatura degli aggregati. Minor invecchiamento del legante, migliori caratteristiche prestazionali della miscela e maggior resistenza ai fenomeni di cracking. Prestazioni meccaniche e reologiche superiori (additivi organici).

12 LE CERE NEI BITUMI: effetti dall impianto alla stesa

13 PRIMA VARIANTE AUTODROMO NAZIONALE DI MONZA Produzione COBIT a 80 km di distanza. Percorrenza media: 2h30m Temperatura produzione 180 C Temperatura stesa C Temperatura al rullo 100 C

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15 Prima variante dell Autodromo di Monza

16 Prima variante dell Autodromo di Monza

17 PONTE SUL FIUME PO CASALMAGGIORE (CR) Impalcato e rampe ( mq) Conglomerato tiepido alleggerito. Temperatura di stesa: 120 C Amm. Prov. Cremona

18 Ponte sul fiume Po

19 Ponte sul fiume Po

20 INTERVENTI DI RICICLAGGIO (STABILIZZAZIONI) Riciclaggio a freddo con emulsione bituminosa modificata

21 INTERVENTI DI RICICLAGGIO (STABILIZZAZIONI) Riciclaggio a freddo con emulsione bituminosa modificata

22 INTERVENTI DI RICICLAGGIO A FREDDO (STABILIZZAZIONI) Acqua T ambiente Riciclaggio a freddo bitume schiumato Bitume T=180 C

23 INTERVENTI DI RICICLAGGIO (STABILIZZAZIONI) Riciclaggio a freddo bitume schiumato

24 Le pavimentazioni chiare

25 PERCEZIONE DELL AMBIENTE STRADALE La visibilità della pavimentazione e degli oggetti che su di essa sono posti non è governata dalla quantità di luce incidente bensì dalla quantità di luce che la pavimentazione riesce a restituire all osservatore.

26 PROPRIETÀ FOTOMETRICHE DELLE PAVIMENTAZIONI STRADALI: NORMATIVA ITALIANA Normative tecniche UNI 11248: 2007 Classificazione delle pavimentazioni stradali: Prospetti 4 e 5 della Norma UNI 11248:2007 : coefficienti ridotti di luminanza r in funzione di b e tgg. In mancanza di rilievi specifici si utilizza il prospetto 4 per le pavimentazioni in calcestruzzo (pavimentazioni chiare, CLASSE C1) e il prospetto 5 per le pavimentazioni in conglomerato bituminoso (pavimentazioni scure, CLASSE C2). Q 0 e S 1 si misurano con un riflettometro stradale.

27 SS 242 Ortisei (BZ) Amministrazione Provinciale di Bolzano Impresa Vendruscolo s.a.s. Legante Kromatis TOTAL 23 giugno 2010 Problematiche operative Il mix design (traffico e clima) L impianto, le linee, i mezzi La sperimentazione sul campo nasce in laboratorio.

28 Posa in opera (corsie di marcia)

29 Misure di colore LEGANTE L2 normale media area di selezione R 196 G 177 B 100 LEGANTE L2 invecchiato media area di selezione R 197 G 169 B 65

30 I campi di applicazione

31 Le pavimentazioni chiare La posa in opera ed i controlli. Le implicazioni di carattere tecnico-economico. Le evoluzioni tecnologiche.

32 I trattamenti di depolverizzazione

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34 CALCULATION OF THEORETICAL ADVANCING SPEED OF SPRAYBAR lim lim tot ass dt max = t lim lim ( tlim ) ( t0) = dt t 0 A Q t 0 A Q A Q t A Q tot ass dt 0 lim c Q tot Q ass = t lim dt sen A A 0 t = A Q t sat A Q tot ass t dt lim 0 t sat c Q tot V Q V Q = tlim d sat sen A lim lim A A A A 0 tot tot ( et ( )) = t + ( et ( ) e( 0) ) = t e ( 0) A V l l b c V l b av e( ) = t = = + 0 Q lim tot 1 v av Q tot sen A Q v tot av b c + HS sen t

35 TRATTAMENTI SUPERFICIALI DI IRRUVIDIMENTO O DEPOLVERIZZAZIONE

36 SLURRY SEALS

37 Grazie Dipartimento di Ingegneria Civile, dell Ambiente, del Territorio e Architettura Università degli Studi di Parma Infrastrutture stradali eco-sostenibili Aula Magna del Politecnico di Bari, 10 giugno 2013