ATTIVITÀ SOSTITUTIVE ALLE EPG (3 CFU)

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1 Corso di Laurea in Scienze Psicologiche A.A ATTIVITÀ SOSTITUTIVE ALLE EPG (3 CFU) Gli studenti iscritti lavoratori iscritti al III anno del Corso di Laurea in Scienze Psicologiche (nuovo ordinamento) che non possono frequentare le EPG previste per il conseguimento dei 3 CFU riservati al tirocinio svolto sotto forma di EPG, dovranno stendere una relazione secondo le indicazioni e la bibliografia di seguito indicate ed inviarla al docente, prof. Angelo Compare, all indirizzo epg2014.unibg@gmail.com entro il 30 Maggio 2015 per chi intenda laurearsi nella sessione estiva, ed entro il 23 Agosto 2015 per chi intenda laurearsi nelle successive sessioni. In caso di valutazione positiva della relazione, il docente provvederà a registrare i 3 CFU previsti sul documento di registrazione predisposto dall ufficio tirocini. Nel caso la valutazione della relazione risultasse negativa, lo studente è tenuto a stendere nuovamente la relazione e a ripresentarla, nei tempi concordati col docente, ai fini di una nuova valutazione. Il percorso di formazione e la relazione finale L obiettivo del percorso di formazione proposto è di riflettere sul ruolo dello psicologo e sulle condizioni in cui è possibile svolgere un intervento di tipo psicologico. Allo studente viene proposto di riflettere a)sui modelli di cambiamento sottesi alle proprie idee di intervento come psicologo; b) sulla necessità che l intervento psicologico, in qualunque contesto venga svolto, non può che procedere sulla base di un progetto; c) sull importanza della riflessione teorica che guida e struttura l intervento. I libri di testo che verranno proposti sono strumenti e occasioni di cui lo studente dispone per svolgere questo percorso di riflessione e formazione che terminerà con la relazione finale. Quest ultima consiste nella stesura di un progetto di intervento, o meglio di progetto di progetto inteso come riflessione teorica e metodologica sul processo che costituisce la progettazione di un intervento psicologico. Lavorare per progetti significa lavorare a partire da determinati assunti teorici e metodologici che guidano l intervento, ponendosi in un processo continuo di previsione e verifica rispetto a obiettivi definiti, individuati sulla base di bisogni specifici di un determinato contesto, del quale lo psicologo stesso è parte nel momento in cui interviene. Il progetto di progetto quindi non è una simulazione di intervento, ma la costruzione di un percorso progettuale, ancorato, per quanto possibile, ad una realtà riconoscibile, con cui condurre un confronto in termini di possibilità di realizzazione e su cui avviare un lavoro di ricognizione. Progettare un progetto non coinvolge solo il piano teorico, ma fa riferimento inevitabilmente ad un contesto concreto, percepibile nelle sue caratteristiche più rilevanti e nelle problematiche verso le quali si può ipotizzare un contributo positivo, trasformativo, della psicologia. 1

2 I contesti su cui lo studente è chiamato a riflettere rientrano nell area sociale e clinica; in essi è necessario rilevare un bisogno di cambiamento, espresso esplicitamente o meno, di superamento di uno stato di sofferenza (contesti clinici) o di accrescimento dell integrazione e del benessere individuale e collettivo (contesti sociali). I progetti di progetto dovranno riguardare quindi l intervento psicologico di prevenzione, di promozione, di comunità o clinico, ad esclusione del contesto psicoterapeutico. Il format della relazione La relazione finale dovrà documentare sinteticamente (ma con accuratezza) tutte le fasi della progettazione previste dal presente documento. La relazione deve essere costituita di norma da 5/6 pagine pinzate (esclusi eventuali allegati: interviste, documenti, ecc..) più la pagina di copertina. Verranno accettate anche relazioni fino a 10 pagine; quelle che superano tale limite non verranno prese in considerazione. Note redazionali: interlinea singola, margini 1.5, carattere Times New Roman 12. Di seguito vengono illustrate le sezioni di cui dovrà essere composta la relazione: Pagina di copertina Dovranno essere indicati: nome, cognome, matricola, anno accademico, sessione di laurea in cui si prevede di laurearsi, titolo, testi studiati (vedi bibliografia). Parte Introduttiva: contesto e motivazioni Questa sezione deve illustrare a) il contesto di intervento scelto b) le motivazioni di tale scelta. a) Si intende per contesto un settore operativo e istituzionale entro cui potrebbe essere esercitata l azione di progetto. Contesto, in questa accezione, può essere un reparto di ospedale, un istituto scolastico, un impresa o un organizzazione, un servizio territoriale di cura o assistenza, la cittadinanza, un centro sportivo, ecc. In linea di principio, la ricognizione dell ambito potrebbe avvenire anche in astratto, facendo riferimento alla background knowledge o limitandosi all analisi della letteratura, e, ove possibile, la necessaria documentazione potrà essere accompagnata da una presa di contatto con operatori e testimoni privilegiati che agiscono nei contesti. Per ogni contesto è necessario definire le coordinate operative dell intervento: i soggetti coinvolti, le professionalità, i compiti, le relazioni, i bisogni, gli spazi e i tempi, e in generale tutto ciò che può fungere da vincolo/risorsa ai fini dell intervento stesso. Elementi di conoscenza del contesto che possono derivare, tra le altre fonti, ad esempio: - letteratura psicologica internazionale. Si potrebbe operare mediante l individuazione di parole chiave che consentano una ricognizione degli abstract sui data-base internazionali ed un analisi più approfondita delle pubblicazioni più significative, autorevoli e interessanti. - normativa e documenti istituzionali che definiscono a livello formale il contesto. Ci riferiamo, a questo proposito, a documenti quali: a) i Piani Sanitari nazionale e regionali; la normativa secondaria (circolari, DPR, DM, ecc.) e le determinazioni assunte nelle sedi decisionali; i progetti-- obiettivo, delle ASL, ecc. b) le leggi di riferimento, come ad esempio la L.285 o la L.328 o la L.216 per la prevenzione della devianza minorile, o le Leggi per la 2

3 tutela dei minori, ecc.; le leggi come la 626, e succ. modificazioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro; c) i regolamenti per l attuazione dell autonomia scolastica, i Piani per l Offerta Formativa delle Istituzioni scolastiche, i progetti di legge per l introduzione dello psicologo scolastico, ecc. b) Naturalmente l individuazione dell ambito comporta un confronto con alcuni fattori preliminari di scelta, che si possono riassumere indicativamente nel seguente modo: - rilevanza per la formazione personale, in rapporto alla propria biografia culturale, professionale e personale, intesa come risorsa da investire nel percorso formativo; - rilevanza rispetto ai nodi centrali della formazione psicologica e rispetto alla definizione di un profilo professionale dello psicologo; - potenziale trasformativo del progetto all interno del contesto scelto. Obiettivi del progetto In questo paragrafo verranno specificati gli obiettivi intermedi, finali, individuali, sistemici che il progetto di intervento intende perseguire. Sarà necessario specificare la natura processuale di questa fase, la sua continua ri-valutazione e l importanza della costruzione condivisa degli obiettivi. È importante, infine, riuscire a trasformare in forma di domanda, il più contestualizzata possibile, l obiettivo principale dell intervento. Più la domanda è definita, più è facile definire le condizioni che porteranno a dare una risposta positiva a tale domanda. Più chiara la domanda, più saranno identificabili i modelli di cambiamento utilizzabili per poter rispondervi. Fasi del progetto È questa la parte dove mettere in luce maggiormente la dimensione processuale dell intervento da un punto di vista meta-prospettico. Lo studente descriverà le fasi che caratterizzeranno l intervento ipotizzato e le operazioni che, in quanto psicologo, è necessario nel tempo svolgere sia all interno del contesto sia a livello di riflessione sull intervento stesso. Le fasi seguenti sono solo indicative: a) Analisi della domanda come processo istituente del contesto di intervento b) La condivisione del problema e la costituzione di una committenza c) Processo di individuazione degli obiettivi d) Processo di individuazione e costruzione degli strumenti operativi e) Definizione dei tempi e delle fasi di sviluppo del progetto f) Processi di verifica, valutazione e rilancio Naturalmente la progettazione potrà riferirsi ad una epistemologia del progetto in cui non necessariamente predominino le componenti seriali e sequenziali tipiche di una flow chart (diagramma di flusso), ma sarà possibile cercare anche vie di espressione della multilinearità e dei modelli di causazione complessa che caratterizzano i processi di psicologici con cui si avrà a che fare. Approfondimento su alcune azioni costitutive del progetto In questo paragrafo viene chiesto di approfondire le azioni di una delle tre fasi più importanti del processo di progettazione: a) la ricognizione e la conoscenza del contesto, b) l analisi della domanda e la creazione della relazione come contesto dell intervento, c) la valutazione. 3

4 a) La ricognizione del contesto: uno dei primi passaggi del processo di progettazione è la conoscenza dell ambito/contesto di intervento. Tale passaggio prevede una ricognizione progettata in modo esplicito e, se possibile, attuata realmente, ad esempio, mediante alcuni dei seguenti strumenti: - interviste a testimoni privilegiati - incontri e focus group con équipes di operatori - acquisizione di resoconti autobiografici di operatori, destinatari, utenti dei servizi - questionari, ecc. b) l analisi della domanda, la costruzione del problema (problem posing), l analisi dei bisogni e delle risorse, la creazione delle relazioni, come finalità e condizione dell intervento psicologico stesso. c) Un progetto di progetto deve individuare i soggetti della valutazione, gli ambiti in cui si esercita e gli obiettivi a cui concorre. Deve in particolare delineare strategie di valutazione sui diversi aspetti che entrano in gioco e soffermarsi puntualmente sulle modalità di valutazione delle fasi progettuali, quali: la focalizzazione degli obiettivi strategici e intermedi, la pianificazione e l implementazione dell azione, la verifica a livello dell impatto, del processo e degli esiti attesi o imprevisti, i processi di riposizionamento delle risorse e di riformulazione del problema e della domanda. Discussione In questa ultima parte si chiede di esporre una riflessione critica sull intero progetto. Il dialogo sistematico tra la riflessione teorica e la costruzione del progetto infatti contraddistingue tutte le fasi dell intervento. Ci sono almeno tre aspetti su cui, in particolare, si deve porre attenzione: - la posizione che il progetto assume rispetto alle questioni teoriche, ai modelli, agli assunti epistemologici dominanti nel letteratura scientifica nazionale e internazionale relativa a quel contesto di intervento; - la possibilità di costruzione, all interno del progetto, di percorsi di ricerca scientifica, qualitativa e quantitativa, che rafforzino il processo di valutazione, creino maggiori possibilità di condivisione del progetto stesso e ne aumentino quindi la sua efficacia; - le tecniche/strumenti utilizzati e la teoria della tecnica che li supporta: le scelte tecniche sono coerenti con i presupposti epistemologici adottati (costruzionismo, realismo, costruttivismo, epistemologia della complessità, positivismo)? quale modello di cambiamento (lineare, prevedibile, creativo, circolare..) è alla base del progetto di intervento? - la relazione dello psicologo con il contesto di intervento, la sua posizione al suo interno, vincoli/risorse che potrebbero limitare la natura propriamente psicologica del suo intervento, le questioni deontologiche ed etiche rilevanti per quel tipo di intervento, le parti del codice deontologico che guidano maggiormente la riflessione sull agire progettuale specifico. Bibliografia L ultimo paragrafo è dedicato all elenco di tutti i riferimenti bibliografici completi citati. Nel testo dovrà essere riportato tra parentesi, per ogni lavoro che si cita o a cui si fa riferimento, solo cognome/i dell autore/i e anno di pubblicazione (es. Freud, 1915). In questo paragrafo vengono riportati invece i riferimenti bibliografici per esteso. Per le regole di citazione seguire: American Psychological Association (2009). Publication Manual of the American Psychological Association, 6th Ed. Washington Dc: APA. 4

5 Libri di testo Lo studente deve scegliere tra i seguenti testi quelli più utili ed attinenti all area di intervento in cui intende contestualizzare il proprio progetto. Per una buona preparazione al colloquio orale e come aiuto alla stesura della relazione lo studente dovrà studiare almeno 1 testo della prima sezione, l testo della seconda sezione (oltre al codice deontologico) e almeno 1 testo della terza sezione. PRIMA SEZIONE: PROGETTAZIONE E CONTESTI (UN TESTO A SCELTA) - Colucci F.P., Colombo M., Montali L.(2010), La ricerca-intervento. Prospettive, ambiti e - applicazioni. Bologna: Il Mulino - Leone L., Prezza M. (1999). Costruire e valutare i progetti nel sociale. Manuale operativo per chi lavora su progetti in campo sanitario, sociale, educativo e culturale. Milano: Franco Angeli. - Profita G., Ruvolo G. (a cura di) (1997). Variazioni sul setting. Il lavoro clinico e sociale con - individui, gruppi e organizzazioni. Milano: Cortina. - Schein E.H. (2001). La consulenza di processo. Come costruire le relazioni d'aiuto e promuovere lo sviluppo organizzativo. Milano: Cortina. - Telfener, U. (2011), Apprendere i contesti. Strategie per inserirsi in nuovi ambiti di lavoro, Milano: Raffaello Cortina. SECONDA SEZIONE: ETICA E DEONTOLOGIA Per tutti Ordine Nazionale degli Psicologi, Il codice deontologico. A scelta - Calvi E.(2002). Lo psicologo al lavoro. Milano: Franco Angeli. - Corradini A., Crema S., Lupo M. (2007). Etica e deontologia per psicologi. Roma: Carocci Editore. TERZA SEZIONE: APPROFONDIMENTI TEMATICI - Bertini M., Braibanti P., Gagliardi M. P. (a cura di) (2006). Il Modello Skills for Life anni. La promozione dello sviluppo personale e sociale nella scuola. Milano: Franco Angeli. - Bertolini G. (a cura di) (2007). Scelte sulla vita. L'esperienza di cura nei reparti di terapia intensiva. Milano: Guerini e associati. - Braibanti P., Benaglio A.M., Servidati M.G. (a cura di) (2008). Percorsi di life skills education nella formazione professionale. Una frontiera per la promozione della salute. Milano: Franco Angeli. - Carli R., Paniccia R.M. (2004). L analisi della domanda. Teoria e tecnica dell'intervento in psicologia clinica. Bologna: Il Mulino. - Cirillo S. (a cura di) (1990). Il cambiamento nei contesti non terapeutici. Milano: Cortina. - Di Blasio P. (a cura di) (2005). Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali. Milano: Unicopli. - Ba, G. (2004). Strumenti e tecniche di riabilitazione psichiatrica e psicosociale. Milano: Franco Angeli. 5

6 - Rovetto R., Moderato P. (a cura di) (2005). Progetti di intervento psicologico. Idee, suggestioni e suggerimenti per la pratica professionale. Milano: McGraw-Hill (sola la III parte o la IV parte). 6

7 Corso di Laurea in Scienze Psicologiche A.A ATTIVITÀ SOSTITUTIVE ALLE EPG (10 CFU) Gli studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze Psicologiche (vecchio ordinamento) dovranno stendere una relazione secondo le indicazioni e la bibliografia di seguito indicate ed inviarla al docente, prof. Angelo Compare, all indirizzo epg2014.unibg@gmail.com entro il 30 Maggio 2015 per chi intenda laurearsi nella sessione estiva, ed entro il 23 Agosto 2015 per chi intenda laurearsi nelle successive sessioni. In caso di valutazione positiva della relazione, il docente provvederà a registrare i 10 CFU previsti sul documento di registrazione predisposto dall ufficio tirocini. Nel caso la valutazione della relazione risultasse negativa, lo studente è tenuto a stendere nuovamente la relazione e a ripresentarla, nei tempi concordati col docente, ai fini di una nuova valutazione. Il percorso di formazione e la relazione finale L obiettivo del percorso di formazione proposto è di riflettere sul ruolo dello psicologo e sulle condizioni in cui è possibile svolgere un intervento di tipo psicologico. Allo studente viene proposto di riflettere a)sui modelli di cambiamento sottesi alle proprie idee di intervento come psicologo; b) sulla necessità che l intervento psicologico, in qualunque contesto venga svolto, non può che procedere sulla base di un progetto; c) sull importanza della riflessione teorica che guida e struttura l intervento. I libri di testo che verranno proposti sono strumenti e occasioni di cui lo studente dispone per svolgere questo percorso di riflessione e formazione che terminerà con la relazione finale. Quest ultima consiste nella stesura di un progetto di intervento, o meglio di progetto di progetto inteso come riflessione teorica e metodologica sul processo che costituisce la progettazione di un intervento psicologico. Lavorare per progetti significa lavorare a partire da determinati assunti teorici e metodologici che guidano l intervento, ponendosi in un processo continuo di previsione e verifica rispetto a obiettivi definiti, individuati sulla base di bisogni specifici di un determinato contesto, del quale lo psicologo stesso è parte nel momento in cui interviene. Il progetto di progetto quindi non è una simulazione di intervento, ma la costruzione di un percorso progettuale, ancorato, per quanto possibile, ad una realtà riconoscibile, con cui condurre un confronto in termini di possibilità di realizzazione e su cui avviare un lavoro di ricognizione. Progettare un progetto non coinvolge solo il piano teorico, ma fa riferimento inevitabilmente ad un contesto concreto, percepibile nelle sue caratteristiche più rilevanti e nelle problematiche verso le quali si può ipotizzare un contributo positivo, trasformativo, della psicologia. I contesti su cui lo studente è chiamato a riflettere rientrano nell area sociale e clinica; in essi è necessario rilevare un bisogno di cambiamento, espresso esplicitamente o meno, di superamento di uno stato di sofferenza (contesti clinici) o di accrescimento dell integrazione e 1

8 del benessere individuale e collettivo (contesti sociali). I progetti di progetto dovranno riguardare quindi l intervento psicologico di prevenzione, di promozione, di comunità o clinico, ad esclusione del contesto psicoterapeutico. Il format della relazione La relazione finale dovrà documentare sinteticamente (ma con accuratezza) tutte le fasi della progettazione previste dal presente documento. La relazione deve essere costituita di norma da 5/6 pagine pinzate (esclusi eventuali allegati: interviste, documenti, ecc..) più la pagina di copertina. Verranno accettate anche relazioni fino a 10 pagine; quelle che superano tale limite non verranno prese in considerazione. Note redazionali: interlinea singola, margini 1.5, carattere Times New Roman 12. Di seguito vengono illustrate le sezioni di cui dovrà essere composta la relazione: Pagina di copertina Dovranno essere indicati: nome, cognome, matricola, anno accademico, sessione di laurea in cui si prevede di laurearsi, titolo, testi studiati (vedi bibliografia). Parte Introduttiva: contesto e motivazioni Questa sezione deve illustrare a) il contesto di intervento scelto b) le motivazioni di tale scelta. a) Si intende per contesto un settore operativo e istituzionale entro cui potrebbe essere esercitata l azione di progetto. Contesto, in questa accezione, può essere un reparto di ospedale, un istituto scolastico, un impresa o un organizzazione, un servizio territoriale di cura o assistenza, la cittadinanza, un centro sportivo, ecc. In linea di principio, la ricognizione dell ambito potrebbe avvenire anche in astratto, facendo riferimento alla background knowledge o limitandosi all analisi della letteratura, e, ove possibile, la necessaria documentazione potrà essere accompagnata da una presa di contatto con operatori e testimoni privilegiati che agiscono nei contesti. Per ogni contesto è necessario definire le coordinate operative dell intervento: i soggetti coinvolti, le professionalità, i compiti, le relazioni, i bisogni, gli spazi e i tempi, e in generale tutto ciò che può fungere da vincolo/risorsa ai fini dell intervento stesso. Elementi di conoscenza del contesto che possono derivare, tra le altre fonti, ad esempio: - letteratura psicologica internazionale. Si potrebbe operare mediante l individuazione di parole chiave che consentano una ricognizione degli abstract sui data-base internazionali ed un analisi più approfondita delle pubblicazioni più significative, autorevoli e interessanti. - normativa e documenti istituzionali che definiscono a livello formale il contesto. Ci riferiamo, a questo proposito, a documenti quali: a) i Piani Sanitari nazionale e regionali; la normativa secondaria (circolari, DPR, DM, ecc.) e le determinazioni assunte nelle sedi decisionali; i progetti---obiettivo, delle ASL, ecc. b) le leggi di riferimento, come ad esempio la L.285 o la L.328 o la L.216 per la prevenzione della devianza minorile, o le Leggi per la tutela dei minori, ecc.; le leggi come la 626, e succ. modificazioni per la sicurezza nei luoghi di lavoro; c) i regolamenti per l attuazione dell autonomia scolastica, i Piani per l Offerta Formativa delle Istituzioni scolastiche, i progetti di legge per l introduzione dello psicologo scolastico, ecc. 2

9 b) Naturalmente l individuazione dell ambito comporta un confronto con alcuni fattori preliminari di scelta, che si possono riassumere indicativamente nel seguente modo: - rilevanza per la formazione personale, in rapporto alla propria biografia culturale, professionale e personale, intesa come risorsa da investire nel percorso formativo; - rilevanza rispetto ai nodi centrali della formazione psicologica e rispetto alla definizione di un profilo professionale dello psicologo; - potenziale trasformativo del progetto all interno del contesto scelto. Obiettivi del progetto In questo paragrafo verranno specificati gli obiettivi intermedi, finali, individuali, sistemici che il progetto di intervento intende perseguire. Sarà necessario specificare la natura processuale di questa fase, la sua continua ri-valutazione e l importanza della costruzione condivisa degli obiettivi. È importante, infine, riuscire a trasformare in forma di domanda, il più contestualizzata possibile, l obiettivo principale dell intervento. Più la domanda è definita, più è facile definire le condizioni che porteranno a dare una risposta positiva a tale domanda. Più chiara la domanda, più saranno identificabili i modelli di cambiamento utilizzabili per poter rispondervi. Fasi del progetto È questa la parte dove mettere in luce maggiormente la dimensione processuale dell intervento da un punto di vista meta-prospettico. Lo studente descriverà le fasi che caratterizzeranno l intervento ipotizzato e le operazioni che, in quanto psicologo, è necessario nel tempo svolgere sia all interno del contesto sia a livello di riflessione sull intervento stesso. Le fasi seguenti sono solo indicative: a) Analisi della domanda come processo istituente del contesto di intervento b) La condivisione del problema e la costituzione di una committenza c) Processo di individuazione degli obiettivi d) Processo di individuazione e costruzione degli strumenti operativi e) Definizione dei tempi e delle fasi di sviluppo del progetto f) Processi di verifica, valutazione e rilancio Naturalmente la progettazione potrà riferirsi ad una epistemologia del progetto in cui non necessariamente predominino le componenti seriali e sequenziali tipiche di una flow chart (diagramma di flusso), ma sarà possibile cercare anche vie di espressione della multilinearità e dei modelli di causazione complessa che caratterizzano i processi di psicologici con cui si avrà a che fare. Approfondimento su alcune azioni costitutive del progetto In questo paragrafo viene chiesto di approfondire le azioni di una delle tre fasi più importanti del processo di progettazione: a) la ricognizione e la conoscenza del contesto, b) l analisi della domanda e la creazione della relazione come contesto dell intervento, c) la valutazione. a) La ricognizione del contesto: uno dei primi passaggi del processo di progettazione è la conoscenza dell ambito/contesto di intervento. Tale passaggio prevede una ricognizione progettata in modo esplicito e, se possibile, attuata realmente, ad esempio, mediante alcuni dei seguenti strumenti: - interviste a testimoni privilegiati - incontri e focus group con équipes di operatori 3

10 - acquisizione di resoconti autobiografici di operatori, destinatari, utenti dei servizi - questionari, ecc. b) l analisi della domanda, la costruzione del problema (problem posing), l analisi dei bisogni e delle risorse, la creazione delle relazioni, come finalità e condizione dell intervento psicologico stesso. c) Un progetto di progetto deve individuare i soggetti della valutazione, gli ambiti in cui si esercita e gli obiettivi a cui concorre. Deve in particolare delineare strategie di valutazione sui diversi aspetti che entrano in gioco e soffermarsi puntualmente sulle modalità di valutazione delle fasi progettuali, quali: la focalizzazione degli obiettivi strategici e intermedi, la pianificazione e l implementazione dell azione, la verifica a livello dell impatto, del processo e degli esiti attesi o imprevisti, i processi di riposizionamento delle risorse e di riformulazione del problema e della domanda. Discussione In questa ultima parte si chiede di esporre una riflessione critica sull intero progetto. Il dialogo sistematico tra la riflessione teorica e la costruzione del progetto infatti contraddistingue tutte le fasi dell intervento. Ci sono almeno tre aspetti su cui, in particolare, si deve porre attenzione: - la posizione che il progetto assume rispetto alle questioni teoriche, ai modelli, agli assunti epistemologici dominanti nel letteratura scientifica nazionale e internazionale relativa a quel contesto di intervento; - la possibilità di costruzione, all interno del progetto, di percorsi di ricerca scientifica, qualitativa e quantitativa, che rafforzino il processo di valutazione, creino maggiori possibilità di condivisione del progetto stesso e ne aumentino quindi la sua efficacia; - le tecniche/strumenti utilizzati e la teoria della tecnica che li supporta: le scelte tecniche sono coerenti con i presupposti epistemologici adottati (costruzionismo, realismo, costruttivismo, epistemologia della complessità, positivismo)? quale modello di cambiamento (lineare, prevedibile, creativo, circolare..) è alla base del progetto di intervento? - la relazione dello psicologo con il contesto di intervento, la sua posizione al suo interno, vincoli/risorse che potrebbero limitare la natura propriamente psicologica del suo intervento, le questioni deontologiche ed etiche rilevanti per quel tipo di intervento, le parti del codice deontologico che guidano maggiormente la riflessione sull agire progettuale specifico. Bibliografia L ultimo paragrafo è dedicato all elenco di tutti i riferimenti bibliografici completi citati. Nel testo dovrà essere riportato tra parentesi, per ogni lavoro che si cita o a cui si fa riferimento, solo cognome/i dell autore/i e anno di pubblicazione (es. Freud, 1915). In questo paragrafo vengono riportati invece i riferimenti bibliografici per esteso. Per le regole di citazione seguire: American Psychological Association (2009). Publication Manual of the American Psychological Association, 6th Ed. Washington Dc: APA. Libri di testo Lo studente deve scegliere tra i seguenti testi quelli più utili ed attinenti all area di intervento in cui intende contestualizzare il proprio progetto. Per una buona preparazione al colloquio orale e come aiuto alla stesura della relazione lo studente dovrà studiare almeno 1 testo della 4

11 prima sezione, l testo della seconda sezione (oltre al codice deontologico) e almeno 3 testi della terza sezione. PRIMA SEZIONE: PROGETTAZIONE E CONTESTI (UN TESTO A SCELTA) - Colucci F.P., Colombo M., Montali L.(2010), La ricerca-intervento. Prospettive, ambiti e - applicazioni. Bologna: Il Mulino - Leone L., Prezza M. (1999). Costruire e valutare i progetti nel sociale. Manuale operativo per chi lavora su progetti in campo sanitario, sociale, educativo e culturale. Milano: Franco Angeli. - Profita G., Ruvolo G. (a cura di) (1997). Variazioni sul setting. Il lavoro clinico e sociale con - individui, gruppi e organizzazioni. Milano: Cortina. - Schein E.H. (2001). La consulenza di processo. Come costruire le relazioni d'aiuto e promuovere lo sviluppo organizzativo. Milano: Cortina. - Telfener, U. (2011), Apprendere i contesti. Strategie per inserirsi in nuovi ambiti di lavoro, Milano: Raffaello Cortina. SECONDA SEZIONE: ETICA E DEONTOLOGIA Per tutti Ordine Nazionale degli Psicologi, Il codice deontologico. A scelta - Calvi E.(2002). Lo psicologo al lavoro. Milano: Franco Angeli. - Corradini A., Crema S., Lupo M. (2007). Etica e deontologia per psicologi. Roma: Carocci Editore. TERZA SEZIONE: APPROFONDIMENTI TEMATICI - Bertini M., Braibanti P., Gagliardi M. P. (a cura di) (2006). Il Modello Skills for Life anni. La promozione dello sviluppo personale e sociale nella scuola. Milano: Franco Angeli. - Bertolini G. (a cura di) (2007). Scelte sulla vita. L'esperienza di cura nei reparti di terapia intensiva. Milano: Guerini e associati. - Braibanti P., Benaglio A.M., Servidati M.G. (a cura di) (2008). Percorsi di life skills education nella formazione professionale. Una frontiera per la promozione della salute. Milano: Franco Angeli. - Carli R., Paniccia R.M. (2004). L analisi della domanda. Teoria e tecnica dell'intervento in psicologia clinica. Bologna: Il Mulino. - Cirillo S. (a cura di) (1990). Il cambiamento nei contesti non terapeutici. Milano: Cortina. - Di Blasio P. (a cura di) (2005). Tra rischio e protezione. La valutazione delle competenze parentali. Milano: Unicopli. - Ba, G. (2004). Strumenti e tecniche di riabilitazione psichiatrica e psicosociale. Milano: Franco Angeli. - Rovetto R., Moderato P. (a cura di) (2005). Progetti di intervento psicologico. Idee, suggestioni e suggerimenti per la pratica professionale. Milano: McGraw-Hill (sola la III parte o la IV parte). 5

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