DELL ANFITEATRO MAGGIORE DI POZZUOLI

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1 SOPRINTENDENZA SPECIALE PER I BENI ARCHEOLOGICI DI NAPOLI E POMPEI CARTA DELLA QUALITA DEI SERVIZI DELL ANFITEATRO MAGGIORE DI POZZUOLI ANFITEATRO MAGGIORE DI POZZUOLI Via Nicola Terracciano 75, Pozzuoli tel. e fax sba-na@beniculturali.it sito web:

2 PRESENTAZIONE CHE COS È LA CARTA DELLA QUALITÀ DEI SERVIZI La Carta della qualità dei servizi risponde all esigenza di fissare principi e regole nel rapporto tra le amministrazioni che erogano servizi e i cittadini che ne usufruiscono. Essa costituisce un vero e proprio patto con gli utenti, uno strumento di comunicazione e di informazione che permette loro di conoscere i servizi offerti, le modalità e gli standard promessi, di verificare che gli impegni assunti siano rispettati, di esprimere le proprie valutazioni anche attraverso forme di reclamo. L adozione della Carta della qualità dei servizi negli istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si inserisce in una serie di iniziative volte a promuovere una più ampia valorizzazione del patrimonio culturale in essi conservato e ad adeguare per quanto possibile, in armonia con le esigenze della tutela e della ricerca, l organizzazione delle attività alle aspettative degli utenti. La Carta sarà aggiornata periodicamente per consolidare i livelli di qualità raggiunti e registrare i cambiamenti positivi intervenuti attraverso la realizzazione di progetti di miglioramento, che possono scaturire anche dal monitoraggio periodico dell opinione degli utenti. I PRINCIPI Nello svolgimento dell attività istituzionale. per l Anfiteatro Maggiore di Pozzuoli ci si ispira ai principi fondamentali contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994: eguaglianza e imparzialità I servizi sono resi sulla base del principio dell uguaglianza, garantendo un uguale trattamento a tutti i cittadini, senza distinzione di nazionalità, sesso, lingua, religione, opinione politica. L Istituto si adopererà per rimuovere eventuali inefficienze e promuovere iniziative volte a facilitare l accesso e la fruizione alle persone con disabilità motoria, sensoriale, cognitiva, agli stranieri e agli individui svantaggiati dal punto di vista sociale e culturale. Gli strumenti e le attività di informazione, comunicazione, documentazione, assistenza scientifica alla ricerca, educazione e didattica sono comunque improntati a criteri di obiettività, giustizia e imparzialità. continuità La struttura garantisce continuità e regolarità nell erogazione dei servizi. In caso di difficoltà e impedimenti si impegna ad avvisare preventivamente gli utenti e ad adottare tutti i provvedimenti necessari per ridurre al minimo i disagi. partecipazione L Istituto promuove l informazione sulle attività svolte e, nell operare le scelte di gestione, tiene conto delle esigenze manifestate e dei suggerimenti formulati dagli utenti, in forma singola o associata.

3 efficienza ed efficacia Il direttore e lo staff dell area archeologica dell Anfitearo perseguono l obiettivo del continuo miglioramento dell efficienza e dell efficacia del servizio, adottando le soluzioni tecnologiche, organizzative e procedurali più funzionali allo scopo.

4 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA L'ANFITEATRO MAGGIORE DI POZZUOLI E... L'Anfiteatro Maggiore di Pozzuoli è un'area archeologica statale, e quindi sia il monumento che i materiali esposti nel Lapidario dello stesso sono beni culturali pubblici di proprietà dello Stato. Non ha personalità giuridica, né autonomia finanziaria, né una pianta organica, in quanto è un Istituto dipendente della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta, organo periferico, con sede nello stesso edificio che custodisce le raccolte del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Costruito sulla grande terrazza meso-urbana destinata a ospitare i più importanti monumenti pubblici dell'antica città di Puteoli, nel punto di incontro tra le più importanti direttrici viarie urbane, l'anfiteatro di età flavia costituisce ancora oggi un punto di riferimento per la topografia cittadina. Iniziati nel 1839 con la direzione dell'architetto Bonucci, gli scavi si sono conclusi solo tra il 1946 e il 1947, quando i colossali sotterranei del monumento vennero svuotati dal terreno di riporto e le strutture in elevato, rimaste sempre in vista durante il Medioevo, vennero integralmente portate alla luce. La datazione dell'edificio viene tradizionalmente ricondotta ad età flavia, sia per la tecnica muraria utilizzata, che vede prevalere l'opera mista di reticolato e laterizio, sia per le iscrizioni Colonia Flavia Augusta Puteolana Pecunia Sua incise su grandi tabelle marmoree che ornavano i quattro ingressi principali. Studi più recenti, basandosi sostanzialmente su dati epigrafici, ne attribuiscono la realizzazione a Nerone, enfatizzandone il ruolo ed inserendo la costruzione del monumento tra le grandi opere progettate dall'imperatore a Puteoli. Il monumento, che misura m 149 sull'asse longitudinale e m 116 in quello trasversale, è il terzo per grandezza in Italia, dopo il Colosseo e l'anfiteatro di Capua. A tre ordini di arcate, coronato in alto da un alto attico ornato di statue, l'edificio era circondato da un portico ellittico impiantato su di una platea di lastroni in travertino i cui pilastri originari in piperno, ornati da semicolonne, vennero successivamente rinforzati, in età antonina, con grandi pilastri in laterizio. Dal porticato si accedeva ai quattro ingressi monumentali, cui si aggiungevano altri dodici ingressi secondari, necessari per facilitare il passaggio degli spettatori; è stato calcolato che l'anfiteatro poteva contenere fino a spettatori. Dal portico esterno si accedeva al grande ambulacro interno, integralmente conservato: da questo si raggiungeva, tramite venti rampe di scale, il settore più alto delle gradinate della cavea, composto da quindici gradini. Il secondo ordine di sedici gradini ed il primo, che si apriva al di sopra del balteus, erano raggiungibili grazie ad otto ampie scalinate e ad una serie di facili rampe che si imboccavano dal grande ambulacro. La cavea era coronata in alto da un loggiato al quale appartengono le numerose colonne ed i capitelli corinzi depositati nei sotterranei durante gli scavi borbonici. Tutta la ricca decorazione marmorea che ornava il monumento, invece, e le numerose statue collocate sotto le arcate del portico ed il loggiato soprastante la cavea, sono andate distrutte in fornaci per la calce. Ne restano solo alcune statue onorarie databili al II sec. d. C., tra le quali una di Traiano ed una di Marciana, sino ad oggi custodite presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, rinvenute durante i lavori eseguiti nel Un altro corridoio ellittico si svolge sotto il podio dell'arena, sul cui piano si aprivano lungo l'asse mediano la grande fossa corrispondente al corridoio centrale dei sotterranei e, tutt'intorno, le botole dei pozzi di manovra. I sotterranei si organizzano intorno a due corridoi rettilinei posti lungo gli assi dell'edificio; un terzo corridoio curvilineo cammina sotto il muro del podio dell'arena: lo spazio compreso tra

5 questi corridoi è diviso in compartimenti comunicanti. Sul corridoio ellittico si aprono 40 cellette voltate su due livelli, mentre lungo le pareti sono infisse mensole di pietra destinate a sostenere un assito di legno. Su questo erano fatte scorrere le gabbie delle fiere, ospitate nelle celle del livello superiore, che venivano sollevate attraverso le botole sino al piano dell'arena attraverso un sistema di carrucole. Il compito istituzionale proprio dell'anfiteatro è quello di promuovere la conoscenza del monumento, di garantire la tutela e la conservazione della grande macchina da spettacoli antica e dei numerosi materiali archeologici che vi sono custoditi e che provengono dagli scavi condotti, con particolare intensità negli ultimi venti anni, nel territorio dell'antica Puteoli, importantissima città dell'italia romana in quanto scalo portuale di Roma. I materiali archeologici, soprattutto quelli lapidei, sono esposti nel Lapidario dell'anfiteatro; quelli ceramici sono invece custoditi nei depositi ricavati nei fornici del grande ambulacro. Per assolvere alla sua missione istituzionale, l'anfiteatro si sta dotando di un "Museo dell'opera", nel quale saranno esposti tutti i materiali pertinenti al monumento, dai blocchi che sostruivano il velario alle colonne e ai capitelli del loggiato superiore, dalle iscrizioni dei personaggi pubblici e degli imperatori rinvenute con gli interventi di svuotamento del monumento alle sculture onorarie rinvenute accatastate in uno dei fornici in attesa di essere sciolte in una calcara e trasformate in calce. Concluderà la visita un plastico dell'edificio, che lo mostra nell'attuale stato di conservazione e come doveva essere quando era in funzione. Parte dei materiali del Lapidario verrà esposta nel Museo Archeologico dei Campi Flegrei, in corso di allestimento nel Castello Aragonese di Baia; in occasione di iniziative promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali alcuni materiali puteolani sono stati prestati per la realizzazione di esposizioni temporanee in Italia e all'estero.

6 IMPEGNI E STANDARD DI QUALITA' ACCESSO Orario di apertura: dalle 9,00 a un'ora prima del tramonto. Chiuso il martedì, il 1 gennaio, il 1 maggio e il 25 dicembre. Tempo massimo di attesa per l'acquisto del biglietto: 5 minuti. La Biglietteria è unica, anche per i prenotati. Non è obbligatoria la prenotazione per l'accesso di gruppi, scolastici e non.(tel./fax ) ACCOGLIENZA Il percorso di visita è dotato di pannelli in italiano e in inglese che illustrano la storia del monumento ed i suoi vari settori, tutti aperti al pubblico fatta eccezione per l'ambulacro settentrionale, chiuso per problemi di restauro delle strutture. Anche gli utenti con capacità motorie ridotte possono visitare il monumento, ad eccezione dei sotterranei. Informazioni sull'anfiteatro saranno a breve reperibili anche sul sito web della Soprintendenza. FRUIZIONE Presso l'anfiteatro non è presente un book-shop. Un punto di ristoro è aperto solo in estate, durante le manifestazioni culturali che il monumento ospita nei mesi da luglio a settembre. Non è possibile usufruire di visite didattiche, se non rivolgendosi a guide esterne; non è attivo un servizio di audioguide. Il monumento è comunque visitabile per circa il 60% della sua superficie. EDUCAZIONE E DIDATTICA Presso l'anfiteatro non è attivo un Servizio Educativo. DOCUMENTAZIONE SUI BENI CONSERVATI E' disponibile presso la biglietteria un dépliant illustrativo del monumento, nella sola lingua italiana, che viene distribuito a richiesta, gratuitamente. Numerose pubblicazioni e testi scientifici, peraltro disponibili presso la Biblioteca della Soprintendenza, danno conto dei materiali del Lapidario e dei depositi. E' possibile accedere anche agli Archivi della Soprintendenza, producendo richiesta scritta.

7 TUTELA E PARTECIPAZIONE RECLAMI, PROPOSTE, SUGGERIMENTI Se gli utenti riscontrano il mancato rispetto degli impegni contenuti in questa Carta della qualità dei Servizi, possono avanzare reclami puntuali, da presentare con le seguenti modalità: - avvalendosi del "Modulo di reclamo" qui allegato, da consegnare alla Biglietteria dell'anfiteatro; - inoltrando il reclamo via fax allo , o posta ordinaria ovvero all indirizzo ssba-na@beniculturali.it L'Istituto effettua un monitoraggio continuo dei reclami e si impegna a rispondere entro 30 giorni. Verificata la fondatezza dei reclami, vengono proposte forme di ristoro coerenti con il contenuto del reclamo stesso, ivi inclusa la concessione di un lasciapassare per una visita successiva. Gli utenti possono inoltre formulare proposte e suggerimenti - volti al miglioramento dell'organizzazione e dell'erogazione dei servizi - che sono oggetto di attenta analisi periodica. DIFFUSIONE DELLA CARTA COMUNICAZIONE La Carta della qualità dei Servizi è distribuita all'ingresso dell'anfiteatro ed è presente sul sito Internet della Soprintendenza. REVISIONE E AGGIORNAMENTO La Carta della qualità dei Servizi sarà sottoposta ad aggiornamento periodico ogni due anni, anche tenendo conto delle osservazioni raccolte.