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1 Lucca, Aprile 2010

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3 INDICE GENERALE 1.-PREMESSA QUADRO DELLE ESIGENZE RIFERIMENTI PROGETTUALI PERICOLOSITÀ IDRAULICA METODOLOGIA OPERATIVA PRIMA PARTE Stima del tempo di Corrivazione Tc Stima portata trentennale Q30 e duecentennale Q Analisi delle criticità idrauliche sul territorio comunale SECONDA PARTE Ricostruzione cartografica delle aree allagabili CONCLUSIONI ELENCO ALLEGATI...17 ALLEGATO_1 Elenco dei principali corsi d acqua studiati ALLEGATO_2 Grandezze Idrauliche e Morfologiche principali ALLEGATO_3 Tabulati calcolo delle grandezze idrauliche ALLEGATO_4 Pericolosità idrauliche suddivise per UTOE ALLEGATO_5 Tabella coefficiente di scabrezza, n, di Manning

4 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre Premessa 1.1 Quadro delle Esigenze Il presente studio viene redatto su incarico del Comune di Massarosa a corredo della variante al Piano Strutturale comunale (Rep. Gen. n e 7670 del 02/10/2007). Le analisi di base condotte per la costruzione del quadro conoscitivo forniscono gli elementi per l interpretazione, in chiave di pericolosità, delle dinamiche idrauliche in atto sul territorio comunale di Massarosa. A tal proposito è di fondamentale importanza specificare come questo studio sia stato sviluppato principalmente come strumento di massima da utilizzare su larga scala per l intero territorio comunale e non ha ne i mezzi ne la pretesa di entrare nel merito della caratterizzazione delle possibili criticità presenti su ogni corso d acqua all interno delle diverse Utoe; perciò le principali grandezze idrauliche che verranno successivamente calcolate e utilizzate sono da considerare non tanto come valore puntuale e preciso quanto come stima attendibile dell ordine di grandezza del parametro. Le carte della pericolosità che accompagnano il progetto del nuovo Piano Strutturale individuano areali diversi, all interno dei quali occorrerà procedere ad attente valutazioni preliminari per poter operare in sicurezza rispetto al verificarsi di determinati fenomeni di pericolosità idraulica. La finalità che si vuole perseguire è quella di fornire, a chiunque si troverà ad operare sul territorio comunale, un riferimento sufficientemente dettagliato affinché in fase di attuazione di un prestabilito progetto sia possibile adeguarne la struttura e la funzionalità al contesto fisico-ambientale in cui esso si andrà ad inserire. Si è quindi cercato di portare a compimento un analisi il più definita e articolata possibile sulle officiosità idrauliche che caratterizzano il territorio comunale, di rendere esplicite le dinamiche che li caratterizzano, di interpretarle in funzione delle problematiche inerenti alla definizione del progetto di Variante al Piano Strutturale; pertanto sono stati evidenziati gli elementi di pericolosità che dovranno essere tenuti nella giusta considerazione per la definizione della fattibilità di supporto al Regolamento Urbanistico. La carta della pericolosità idraulica si riferisce all articolazione del grado di pericolosità secondo quanto indicato dal Regolamento di attuazione dell articolo 62 della Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche presente nel D.P.G.R. 27 Aprile 2007 n 26 R. Come è noto, la questione della pericolosità idraulica è materia di discussione almeno dalla promulgazione della Del.C.R.n.230/94 che ha avuto il 1

5 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 merito di portare all attenzione le problematiche del rischio idraulico all interno dei processi di pianificazione territoriale. Dal regime di salvaguardia di allora si è assistito ad un susseguirsi di perimetrazioni e di norme ad esse associate, basate quasi esclusivamente su valutazioni qualitative, fino alla recente adozione del Piano Assetto Idrogeologico che, per larghe porzioni di territorio, fornisce indicazioni di tipo quantitativo sulla esondabilità dei corsi d acqua e sulle aree soggette ad allagamento. 1.2 Riferimenti Progettuali I riferimenti progettuali utilizzati (vedi Allegato 1) sono stati i Progetti Preliminari, Definitivi e Esecutivi depositati presso l Ufficio Tecnico, Ambiente e Urbanistica del Comune di Massarosa, ovvero: relazioni Idrologiche-Idrauliche redatte a carattere generale sull intero territorio comunale a cura dello studio associato Idroprogetti di Firenze Ing. Gesualdo Bavecchi di cui: o Piano Strutturale: Studio Idrologico Idraulico finalizzato all individuazione delle aree esondabili. Settembre 1998 o Studio Idrologico Idraulico di Supporto al piano strutturale. Maggio 2003 o Studio Idrologico Idraulico di Supporto al piano strutturale. Febbraio 2004 Lavori di mitigazione del rischio idraulico della frazione di Stiava, I Lotto Progetto Definitivo, Prof. Ing. Carlo Viti. Giugno 2006 Sistemazione idraulica Rio Sterpeti I Lotto Funzionale I Stralcio dei lavori Progetto Esecutivo, Ing. Riccardo Palmerini. Giugno 2007 Lavori per la mitigazione del rischio idraulico nelle frazioni di Quiesa e Massaciuccoli Progetto Definitivo, Ing. Riccardo Palmerini, Ing. Giancarlo Maffei. Settembre 2007 Studio idrologico-idraulico a supporto della relazione di un piano attuativo per la ristrutturazione urbanistica dell ex cinema Modernissimo sito in via Cenami, Comune di Massarosa, Ing Renzo Bessi. Ottobre 2006 Studio Idraulico e Idrologico Preliminare per la messa in Sicurezza dell abitato di Stiava Prof. Ing.Carlo Viti. Dicembre 2001 Intervento per la mitigazione del Rischio Idraulico sulla Gora di Stiava Progetto Preliminare, H.S.INGEGNERIA INGEO - Prof. Ing. V. Milano, Giugno

6 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 In aggiunta a questi, per completare il quadro conoscitivo della progettazione ad oggi prodotta, si è fatto riferimento ai progetti affidati dal Consorzio di Bonifica Versilia-Massaciuccoli e della Provincia di Lucca ricadenti all interno del territorio comunale: Consorzio di Bonifica Studio della rete delle acque alte dell area compresa tra il torrente Camaiore e il lago di Massaciuccoli. Analisi idraulica, individuazione e verifica degli interventi redatto da Physis S.r.L Giugno 2000 Canale A.A. Massarosa: Ricostruzione Arginature danneggiate dalle tracimazioni e scavo della sezione interrata. Calamità 10/1999.Studio idrologico-idraulico di supporto, Ing. Stefano Nardi. Gennaio 2003 Canale A.A. Fontana. Ricostruzione delle parti scoscese o erose dei rilevati arginali, loro ricarico nei tratti tracimati e scavo dei tratti interriti. Calamità 10/1999 Progetto Definitivo, Ing. Michele Santini.Luglio 2002 Canale A.A. Belvedere: Ripristino dei rilevati arginali danneggiati e delle sommità arginali nei tratti di tracimazione CALAMITA 10/1999 Progetto Definitivo, Ing. Nicola Santini. Settembre 2007 Canali Bianchino, Nannini, Ritomboli e Col Sereno, ripristino delle sezioni d alveo interrite e dei rilevati arginali danneggiati Ing. Angelo Pucci. Luglio 2004 Provincia di Lucca Completamento interventi di messa in sicurezza idraulica del Rio degli Archi di Stiava in Comune di Massarosa-LOTTO 2 Ing. Valter Martinelli, Geom Sante Ghizzardi, Marzo A completamento dei riferimenti progettuali in essere, durante il periodo utile alle osservazioni degli enti preposti, l Autorità di Bacino del fiume Serchio, tra le osservazioni prodotte, ha richiesto l inserimento in questo elenco dello studio redatto dalla medesima in collaborazione con il Servizio Difesa del suolo della Provincia di Lucca. Per ogni tipologia di chiarimento e ricerca di dati inerenti la porzione di territorio studiata, si rimanda alla consultazione del seguente progetto presso le amministrazioni competenti: Gora di Stiava: Intervento di ripristino arginale e messa in sicurezza con adeguamento alla portata duecentennale Progetto Preliminare, Provincia di Lucca Servizio Difesa del Suolo e Autorità di Bacino del Serchio,

7 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre La Pericolosità Idraulica Secondo la normativa del PIT e del PTC, il grado di pericolosità idraulica è attribuito sulla base delle diverse condizioni geomorfologiche e sulle notizie storiche di allagamenti (vedi la Carta degli Ambiti e Pertinenze fluviali Tav_G.9); evidentemente le zone depresse, limitrofe ai corsi d acqua, sono naturalmente più esposte al pericolo di allagamenti sia perché potrebbero essere invase dalle acque di tracimazione sia perché, in generale, il reticolo idrografico minore non assicura un drenaggio efficiente anche durante i periodi piovosi di maggiore intensità, causando ristagni ed allagamenti temporanei. Con il Regolamento di attuazione dell Art. 62 della Legge Regionale 3 Gennaio 2005 il grado di pericolosità idraulica almeno all interno delle unità territoriali organiche elementari (UTOE) è definito in base al Tempo di Ritorno dell evento alluvionale secondo due differenziazioni principali che sono rispettivamente Tr 30 anni, 30 < Tr 200 anni, e solo in presenza di specifica indicazione dei Pai o in relazione a esigenze di protezione civile possono essere definiti ambiti territoriali interessati da 200 < Tr 500 anni. In base a questa caratterizzazione sono state individuate le seguenti aree a pericolosità idraulica: Pericolosità idraulica molto elevata (I.4): aree interessate da allagamenti per eventi con Tr 30anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degliatti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici e idraulici, rientrano in classe di pericolosità molto elevata le aree di fondovalle non protette da opere idrauliche per le quali ricorrano contestualmente le seguenti condizioni: a) vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono morfologicamente in situazione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda. Pericolosità idraulica elevata (I.3): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 30<Tr 200 anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici, rientrano in classe di pericolosità elevata le aree di fondovalle per le quali ricorra almeno una delle seguenti condizioni: a) vi sono notizie storiche di inondazioni 4

8 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 b) sono morfologicamente in condizione sfavorevole di norma a quote altimetriche inferiori rispetto alla quota posta a metri 2 sopra il piede esterno dell argine o, in mancanza, sopra il ciglio di sponda. Pericolosità idraulica media (I.2): aree interessate da allagamenti per eventi compresi tra 200<Tr 500anni. Fuori dalle unità territoriali organiche elementari (UTOE) potenzialmente interessate da previsioni insediative e infrastrutturali, in presenza di aree non riconducibili agli ambiti di applicazione degli atti di pianificazione di bacino e in assenza di studi idrologici idraulici rientrano in classe di pericolosità media le aree di fondovalle per le quali ricorrano le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono in situazione di alto morfologico rispetto alla piana alluvionale adiacente, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. Pericolosità idraulica bassa (I.1): aree collinari o montane prossime ai corsi d acqua per le quali ricorrono le seguenti condizioni: a) non vi sono notizie storiche di inondazioni b) sono in situazioni favorevoli di alto morfologico, di norma a quote altimetriche superiori a metri 2 rispetto al piede esterno dell argine o, in mancanza, al ciglio di sponda. Per articolare il territorio nelle quattro classi di pericolosità ci si è avvalsi, oltre che della carta delle aree allagate e della perimetrazione del PAI, anche dalle verifiche idrauliche allegate ai vari studi idraulici nella premessa citati. In pericolosità bassa, classe I.1, sono stati inseriti gli areali che storicamente non hanno subito allagamenti; questi coincidono con l area collinare. La classificazione in classe I.2 di pericolosità media è riferita alle zone pedecollinari o di pianura per le quali le verifiche idrauliche non hanno evidenziato problematiche di deflusso o allagamento. La classificazione in classe I.3 di pericolosità elevata è riferita agli areali interessati da eventi alluvionali per portate duecentennali. La classificazione in classe I.4 di pericolosità molto elevata è riferita agli areali interessati da eventi alluvionali per portate trentennali. In particolare le aree a maggior pericolosità sono quelle sottese da corsi d acqua il cui alveo è stato, nel corso degli anni, tombato per lunghi tratti e/o interessato dalla costruzione di numerosi attraversamenti e ponti sottodimensionati dal punto di vista del deflusso idraulico, incapace quindi di smaltire portate al colmo derivanti da tempi di ritorno addirittura minori di trenta 5

9 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 anni; in questi casi spesso si potrà osservare come la portata critica sia inferiore anche alla decennale. Le perimetrazioni che ne sono derivate sono state effettuate tenendo conto della carta delle aree allagate dell Autorità di Bacino del fiume Serchio, dei progetti enunciati in premessa e della morfologia del territorio desunta dall utilizzo del DTM ottenuto dal telerilevamento tramite tecnologia LIDAR. Il LIDAR (Light Detection and Ranging) è una tecnica di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser, e l Autorità di Bacino del Fiume Serchio si è avvalsa di tale tecnologia nell anno 2006 per ottenere un rilievo topografico di grande dettaglio per le aree della Pianura di Lucca e della Pianura Versiliese. Questo strumento fornisce un profilo estremamente dettagliato dell andamento topografico della superficie di campagna, con una precisione altimetrica compatibile con i fini di questa indagine (errore ± 0.20 m). 6

10 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre La Metodologia Operativa Lo studio è stato suddiviso in due fasi principali: una prima fase in cui sono state adottati e rielaborati i dati numerici ricavati dai progetti acquisiti per stimare la portata con tempo di ritorno trentennale da utilizzare secondo normativa (spesso non presente nelle verifiche in nostro possesso in quanto non prevista dal PIT e PTC) e una seconda in cui si è cercato di spalmare i risultati numerici sul territorio in modo da presentare una cartografia il più possibile aderente alle reali situazioni presenti sul territorio comunale. Nel dettaglio le fasi principali sono state le seguenti: PRIMA PARTE o Raccolta di studi di fattibilità e progetti per la mitigazione del rischio idraulico presso gli uffici del Comune e del Consorzio di Bonifica Versilia- Massaciuccoli o Ricostruzione del Tempo di Corrivazione Tc per i corsi d acqua interni alle UTOE o Stima o Ricostruzione, quando possibile, della portata al colmo con tempo di ritorno 30 anni: Q 30 o Individuazione sul territorio dei punti critici più evidenti per ogni corso d acqua analizzato, verificato in moto uniforme o in moto permanente attraverso l utilizzo di HEC-RAS (vedi Allegato_1 e Allegato_4) SECONDA PARTE o Ricostruzione cartografica delle aree allagate e allagabili derivanti da eventi alluvionali con Tr = 30 e 200 anni mediante utilizzo del DTM 7

11 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre PRIMA PARTE Stima del Tempo di Corrivazione Tc L utilizzo di questa grandezza si è reso necessario per arrivare alla quantificazione delle portate trentennali tramite il metodo razionale (vedi punto successivo); ricordando che le piogge equiprobabili più pericolose sono quelle con durata d pari al tempo di corrivazione Tc, la determinazione di quest ultimo avviene, in prima approssimazione, tramite la formula di Kirpich utilizzata nella pratica per piccoli bacini imbriferi dove L è la lunghezza dell asta principale in Km e Hmax è la quota massima del bacino in metri. Così facendo si sono ottenuti valori realisticamente troppo modesti per corsi d acqua con asta principale di 1,50-2,00 km e bacini imbriferi per lo più collinari, in prevalenza coperti da boschi o terreni coltivati. In accordo con i Tecnici dell Autorità di Bacino del Fiume Serchio per arrivare a risultati più attendibili e realistici si è calcolato Tc come somma di due fattori: il primo detto tempo medio di accesso alla rete, il secondo tempo medio di percorrenza dell intera asta principale: Tc = tempo medio di accesso alla rete + tempo medio di percorrenza asta dove il tempo di accesso è stato fatto variare tra i 10 minuti per i bacini più piccoli e 30 minuti per quelli più grandi mentre quello di percorrenza è stato ricavato dividendo la lunghezza dell asta per la velocità di percorrenza, supponendo una velocità media di piena di 1,5 2,0 m/s. (ved. elenco completo in Allegato_2 Grandezze Idrauliche e Morfologiche principali). 8

12 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre Stima della portata trentennale Q30 e duecentennale Q200 Nel caso in cui gli studi citati tra i riferimenti progettuali non riportassero il valore della portata trentennale, per la stima della stessa e della duecentennale, si è utilizzato il metodo razionale o del ritardo di corrivazione (D.Turazza,1880), noto in Italia anche come metodo cinematico, che permette il calcolo della portata conseguente ad una assegnata precipitazione. Il metodo postula che la portata nella sezione terminale cresca nel tempo fine al valore massimo e che da questo decresca linearmente nella fase di esaurimento in particolare si assume come valido il concetto di isofrequenza tra l evento meteorico e colmo di piena derivato; generalmente utilizzato per bacini di limitata estensione, è stato applicato anche a casi di notevoli comprensori di bonifica; si rimanda alla consultazione di un testo per le ipotesi principali di applicazione. Q max = Dove: La definizione della portata di piena avviene tramite la formula Razionale : ch(t, Τ) S 3.6t c C = coefficiente adimensionale di deflusso (o di riduzione) A = superficie del bacino [km 2 ] h(t) = altezza di pioggia di durata prefissata e di tempo di ritorno T prefissato [mm] S = superficie del bacino [Km 2 ] Tc = tempo di corrivazione del bacino [ore] 3.6 = fattore di conversione che permette di ottenere in m 3 /sec Occorre precisare che le caratteristiche pluviometriche dei bacini imbriferi studiati sono state definite previa raccolta ed elaborazione statistica dei dati pluviometrici diffusi dal Servizio Idrografico e Mareografico, Ufficio di Pisa; all interno delle aree di studio sono state considerate le stazioni pluviometriche di Viareggio e Torre del Lago. 9

13 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 Per entrambe si riportano le equazioni caratteristiche delle curve di possibilità pluviometrica, h = a x t n, elaborate seconda la legge di Gumbel per tempi di ritorno 10, 30, 50, 100, 200anni (vedi relazione Idrologica Studio Idrologico-idraulico finalizzato all individuazione delle aree esondabili. Settembre 1998, redatto da Idroprogetti): STAZIONE di VIAREGGIO Tabella 1 Curve pluviometriche stazione Viareggio STAZIONE di TORRE DEL LAGO Tabella 2 Curve pluviometriche stazione Torre del Lago Ove è stato possibile, per ogni corso d acqua studiato, in funzione dei parametri caratteristici della curva di possibilità pluviometrica, a e n, assegnati per ogni tempo di ritorno, sono state stimate le portate di piena Q 10 Q 30 Q 50 Q 100 Q 200. Quando non è stato possibile reperire sufficienti dati, la portata trentennale è stata calcolata interpolando, con polinomio di terzo grado, le portate note Q Si rimanda alla consultazione dell Allegato_2 e Allegato_3 per la lista completa dei valori calcolati. 10

14 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre Analisi delle criticità idrauliche sul territorio comunale L ultimo punto, della prima fase di questo studio, è stato individuare sul territorio comunale, per ogni corso d acqua esaminato, le criticità idrauliche più importanti emerse dall analisi di tutte le sezioni idrauliche dello stato attuale in nostro possesso in forma cartacea. Per quanto riguarda le verifiche sullo Stato Attuale dei corsi d acqua in oggetto, sono state eseguite come segue: o in moto permanente, tramite il software di calcolo idraulico Hec- Ras del Corpo degli Ingegneri Esercito degli Stati Uniti d America, con portata Q200 (vedere sezioni cartacee allegate ai progetti citati in premessa). o in moto uniforme con portata Q30 stimata in questa relazione (come descritto in Stima della portata trentennale e duecentennale). Nel caso di verifica in moto uniforme in corrispondenza dei principali tombamenti, attraversamenti e ponti, si è calcolato come il valore della portata trentennale Q 30 riuscisse o meno a transitare attraverso il manufatto in questione; ovviamente è stata ipotizzata, in caso di piena, una corrente a monte dell di tipo lento. È stata valutata sia l altezza dell intradosso del ponte, e/o tombamento, che le altezze degli argini sx e dx a monte del manufatto per valutare se un probabile rigurgito o un funzionamento in pressione potesse essere contenuto entro le arginature. Tale verifica è stata eseguita osservando se la Q 30 fosse minore o maggiore della QSmaltibile, ovvero la massima portata smaltibile dal tombino ricavata dall applicazione della formula di Manning in moto uniforme con sezione piena e corrente lenta a monte dell : Dove: QSmaltibile =1/n A RH 2/3 i 1/2 n = coefficiente di scabrezza di Manning (m -1/3 s) (vedi Allegato_5 da CHOW V.T. 1959) A = area di deflusso (m 2 ) RH = raggio idraulico (m) i = pendenza media del tratto in esame (m/m) La pendenza media i è stata ricavata dalle sezioni cartacee e/o dall utilizzo del LIDAR su piattaforma Gis (Arcview 3.2) e non da un rilievo puntuale sul 11

15 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 campo; pertanto, in occasione di futuri studi di dettaglio, potranno talora essere riscontrati dei valori della portata smaltibile diversi da quelli ipotizzati nel presente studio. A tal proposito lo scrivente vuol ricordare e precisare come, per suddetti parametri morfologici-idraulici, è stato ricostruito l ordine di grandezza non il valore puntuale. La stessa precisazione vale per la scelta del coefficiente di scabrezza n di Manning, fatta principalmente su foto allegate alle relazioni acquisite. In assenza di un rilievo dettagliato, nei casi più complicati in cui non è stato possibile ricavarsi la portata smaltibile si sono considerate, come tali, le portate massime transitabili desunte dai livelli idrometrici segnalati nelle verifiche idrauliche delle sezioni cartacee prodotte dal software Hec-Ras o dal software utilizzato dallo studio Physis. La lista completa delle possibili criticità di tutti i corsi d acqua analizzati è presente nell Allegato_4 12

16 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre SECONDA PARTE Ricostruzione cartografica aree allagabili Per le aree urbanizzate all interno delle Utoe nella valutazione dei singoli tratti e relativa perimetrazione cartografica si è fatto riferimento come strumento di indagine, agli studi elencati in premessa (vedi Allegato_1); in fattispecie per l abitato di Stiava si è utilizzato lo Studio Idraulico del Prof. Ing. Carlo Viti del Dicembre 2001 mentre per completare il quadro complessivo della fragilità idraulica delle aree non interne alle Utoe e ricadenti nella parte Nord del territorio comunale si è preso a riferimento lo studio Physis relativo ai canali A.A. di Ponente e Farabola. Considerazione a parte per quanto riguarda il Rio degli Archi, nell abitato di Stiava; il Rio è stato oggetto di interventi sulla base di un progetto con messa in sicurezza per portate con Tr centennale (C.R.E. Prot. Amm.ne Prov.le di Lucca n. VI.4.A.34). Allo stato attuale dei fatti non è ancora possibile affermare che tali opere abbiano conseguito l obbiettivo del progetto. Si rimanda ad una ulteriore e più specifica verifica del documento C.R.E. per poter eseguire una revisione delle aree perimetrate con pericolosità I4 (corrispondenti alle aree AP perimetrale dall Aut. di Bacino del F. Serchio) e inserimento delle stesse nella classe I3. Detto ciò, lo strumento principale utilizzato per riuscire a spalmare le piene sul territorio comunale è stato il DTM fornito dall Autorità di Bacino del fiume Serchio basato su tecnologia LIDAR. Si ricorda che l Autorità di Bacino del F. Serchio ha commissionato nel 2006 un rilievo con tecnologia LIDAR (Light Detection and Ranging) sulle principali aree di pianura e di fondovalle, al fine di aggiornarne il quadro conoscitivo topografico e geomorfologico. I dati del modello del terreno restituito dal rilievo sono poi stati validati attraverso confronto con i risultati di misure compiute con strumentazione topografica tradizionale a terra su alcune aree campione. Si è così ottenuto un Modello Digitale del Terreno (DTM) che, nella versione fornitaci dall Autorità di bacino, rappresenta in forma digitale le quote del terreno, ottenuto dal DSM (Modello Digitale delle Superfici), attraverso procedure di filtraggio volte ad eliminare le interferenze della vegetazione e delle infrastrutture in genere Il dettaglio è dato da celle di dimensione 1x1 m e la precisione altimetrica prevede un errore di circa ± 0.20 m). Laddove il DTM non era disponibile, ovvero in alcune ridotte zone limitrofe della pianura alluvionale, è stato fatto riferimento alla più recente Cartografia Tecnica Regionale di dettaglio in scala 1:2.000, così come fornitaci dall Ufficio di Piano del Comune di Massarosa. 13

17 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 In corrispondenza delle sezioni idrauliche riferite allo stato attuale (fornite in allegato agli studi idraulici presi a riferimento) le aree allagate con tempo di ritorno trentennale e duecentennale sono state perimetrate passo per passo ricreando sul DTM sezioni perpendicolari all asta del corso d acqua in modo tale da poter ricostruire, con sufficiente dettaglio, la morfologia del terreno sia in sponda sinistra che in destra idraulica;in questa maniera è stato possibile individuare a grandi linee le pendenze, gli impluvi e le vie preferenziali percorribili da un eventuale tracimazione. In alcune situazioni le probabili aree di esondazione sono state individuate grazie alle perimetrazione dei Debris-Flow presenti nella cartografia del PTC. A completamento di questa seconda fase è stata svolta una serie di indagini e rilievi direttamente sul territorio per verificare quanto le perimetrazioni fatte seguissero l effettivo andamento planimetrico del terreno, soprattutto nelle aree urbanizzate; tutto ciò ha comportato effettivamente un affinatura del lavoro rendendo più aderenti alle reali condizioni del territorio le nostre previsioni. 14

18 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre Conclusioni Di seguito sono brevemente descritte le pericolosità idrauliche più evidenti, all interno di ogni UTOE, emerse a fronte di questo studio. Per l elenco completo si rimanda alla consultazione dell Allegato_4 La quasi totalità dei corsi d acqua presenti all interno del comune di Massarosa, in particolare quelli che insistono entro i confini delle UTOE, non riesce a smaltire eventi meteorici pari a quello trentennale; localmente il reticolo risulta talvolta non adeguato neppure a contenere piene con tempi di ritorno piuttosto bassi, Tr =5 10 anni. La causa principale di questa fragilità idraulica sparsa quasi uniformemente su tutto il territorio, è da ricercarsi principalmente e nella insufficienza delle sezioni di deflusso e nella fitta presenza di tombature dei canali all interno delle area urbane; infatti il dimensionamento degli scatolari o dei numerosi attraversamenti risulta inadeguato a far defluire portate assegnate a eventi meteorici sopra menzionati; in tali casi si ha la fuori uscita di buona parte della portata in arrivo da monte, che riversandosi nella zona urbanizzata sottostante, provoca numerosi allagamenti. In relazione a questi tipi di criticità e vista la morfologia delle aree pedecollinari con modeste acclività che degradano uniformemente verso la parte pianeggiante in corrispondenza del lago senza la presenza di grossi ostacoli, le eventuali piene possono spalmarsi su ampie porzioni di territorio con lame d acqua sufficientemente contenute (come risulta dai battenti idrici stimati da studi Idroprogetti). Detto ciò, si può evidenziare come le criticità derivanti da queste condizioni di mal funzionamento idraulico sono presenti ad esempio all interno dell UTOE di PIAN di MOMMIO per quanto riguarda il rio Ritomboli e Pastinovelli (o Nannini), di STIAVA per il rio Archellino e rio del Casino, MONTRAMITO per la Gora di Stiava, MASSAROSA per Rio dell Acqua Chiara e Sterpeti, BOZZANO per Rio di Bozzano, ecc... In ogni caso, nessuno dei corsi d acqua tra quelli studiati,che attraversano il territorio, è sufficientemente strutturato per far defluire una piena trentennale ne tanto meno una duecentennale; le problematiche che ne derivano potranno essere superate solo quando saranno realizzate sia le casse di espansione previste che i progetti di mitigazione del rischio, ad oggi per lo più in fase di Definitivo ed Esecutivo. Tra i progetti, attualmente in fase di studio, che porteranno ad una mitigazione del rischio idraulico su aree estese ricordiamo: 15

19 PROGETTO Studio idraulico a supporto della variante al Piano Strutturale COMMITTENTE Comune di Massarosa DATA Novembre 2008 o per quanto riguarda l areale individuato dagli abitati di Stiava, Pian di Conca e Montramito, la realizzazione di una cassa di espansione, ubicata in località Pian di Conca (Progetto Preliminare redatto nel Giugno 2008 da H.S.INGEGNERIA SrL, INGEO, e Prof. Ing. Valerio Milano) unitamente alla messa in sicurezza dell abitato di Stiava (Progetto Definitivo 2006 del Prof. Ing. Carlo Viti) e al progetto di ripristino arginale della Gora di Stiava (Progetto Preliminare 2007 Provincia di Lucca e Autorità di Bacino Serchio) modificheranno il grado di pericolosità idraulica attuale permettendo la messa in sicurezza per tutta l area sopra citata per eventi di piena con tempo di ritorno 200 anni; o per l area di Quiesa e Massaciuccoli un Progetto Definitivo 2007 a cura dell Ufficio Tecnico del comune di Massarosa, Ing.Palmerini e Ing.Maffei. In conclusione risulta pertanto evidente che la messa in sicurezza del territorio di Massarosa dipende in massima parte dal coordinamento di tutti gli enti preposti alla realizzazione ed alla gestione degli interventi di regimazione idraulica. Pertanto le aree urbanizzate del comune di Massarosa, vista la propensione all allagamento che le caratterizza, imputabile alla conformazione morfologica e idraulica, ricadono in termini di pericolosità idraulica, principalmente nelle classi I.4 e I.3, rispettivamente aree interessate da allagamenti per eventi con Tr 30 anni e compresi tra 30<Tr 200 anni, secondo l applicazione del Regolamento di attuazione dell Art. 62 della Legge Regionale 3 Gennaio Il Tecnico inc. Ing. Matteo Filippi 16

20 ALLEGATO 1 Elenco dei principali corsi d'acqua studiati UTOE 1)- PIAN di MOMMIO 2)- PIAN di CONCA 3)- STIAVA 4)- MONTRAMITO 5)- QUERCIONE 6)- MASSAROSA 7)- BOZZANO 8)- QUIESA 9)- MASSACIUCCOLI CORSO D'ACQUA Rio Ritomboli Rio Pastinovelli Rio Cagliorata Fosso Scarda A.A. di Ponente Fosso Farabola Fosso delle Pianacce Fosso ColSereno Rio della Ruota Rio Pignano Fosso Belvedere Rio Archellino Fosso degli Archi Rio Fontanella Fosso Belvedere Rio Fornello Rio Bruccone Rio del Casino Fosso Belvedere Rio Fontana Gora di Stiava Gora di Stiava Fosso Sasso Fosso del Quercione Rio di Fontanella Fosso degli Sterpeti Rio Acqua Chiara Canale A.A.Massarosa Rio Ficaia Rio di Portovecchio Rio Vallecava Rio di Pignano # Fosso del Borrone * Fosso del Borrone** Fosso del Borrone*** Rio Quiesa Rio Quiesa Fosso del Mulinaccio Fosso Bagnaia Fosso del Porto STUDIO IDRAULICO Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Physis 2000 Physis 2000 Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Ing. Viti 2001 Ing. Viti 2001 Ing. Viti 2001 Ing. Viti 2001 Ing. Viti 2001 Ing. Santini 2007 Ing. Santini 2002 Idroprog HSINGEGNERIA-INGEO- Prof.Ing.Milano 2008 Idroprog Idroprog Ing. Nardi Idroprog Idroprog Ing. Nardi Ing. Nardi Ing. Nardi Ing. Bessi 2006 Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog Idroprog * In Loc. Valenzana # Utoe Bozzano ** Presso Fs Lucca-Viareggio Utoe Pian di Conca *** In Loc.Bozzano

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