TUTELA ANTIDISCRIMINATORIA E RUOLO DELLE CONSIGLIERE DI PARITA : ESPERIENZE SUL CAMPO
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- Filippa Leonardi
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1 TUTELA ANTIDISCRIMINATORIA E RUOLO DELLE CONSIGLIERE DI PARITA : ESPERIENZE SUL CAMPO CORSO Donne, politica e istituzioni Università di Firenze Firenze, Avv. Marina Capponi Consigliera regionale di parità della Toscana 1
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3 Gli organismi di parità: monocratici Le consigliere ed i consiglieri di parità struttura verticale ma non gerarchica (reticolare) nazionale regionale provinciale 3
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5 le consigliere e consiglieri di parità designazione da parte delle province e delle regioni nomina ministero del lavoro requisiti: competenza ed esperienza pluriennale in materia di lavoro femminile, normativa pari opportunità e mercato del lavoro funzioni: promozione pari opportunità e controllo antidiscriminatorio 5
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8 le consigliere e consiglieri di parità sono pubblici ufficiali con obbligo di segnalazione dei reati all autorità giudiziaria ad esempio: divieto di discriminazione nell accesso al lavoro(artt.27 e 41 Codice P.O.) mediante meccanismi di preselezione o riferimenti a stato matrimoniale, di famiglia o gravidanza (test) divieto di discriminazione retributiva, nella carriera, nelle mansioni o qualifiche 8
9 le consigliere e consiglieri di parità Funzione promozionale : promozione di azioni positive promozione pari opportunità nello sviluppo territoriale sostegno politiche attive del lavoro scambio buone prassi verifica risultati progetti azioni positive collaborazione assessorati ed organismi di parità. 9
10 le consigliere e consiglieri di parità Presidio antidiscriminatorio : STRUMENTI rilevazione squilibri di genere (rapporto biennale sulla situazione del personale, art. 46 Codice) collaborazione con servizi Ispettivi del lavoro nella rilevazione delle discriminazioni 10
11 le consigliere e consiglieri di parità Sono organizzate in una Rete Nazionale sono componenti di: Commissioni provinciali e regionali tripartite, tavoli di partenariato locale (concertazione ) Comitati di Sorveglianza (Fondi Strutturali ) commissioni o consulte di pari opportunità territoriali 11
12 Le discriminazioni di genere : definizioni 12
13 Discriminazione diretta qualsiasi atto, patto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole e discriminatorio in ragione del sesso un trattamento meno favorevole rispetto a quello di un altro lavoratore o lavoratrice in situazione analoga 13
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16 Discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio, una prassi, un atto, patto o comportamento apparentemente neutro produce un effetto di particolare svantaggio rispetto ai lavoratori dell altro sesso eccezione : se riguarda un requisito essenziale alla prestazione lavorativa purchè l obiettivo sia legittimo e i mezzi appropriati e necessari 16
17 Esempi di discriminazione diretta (1) Accesso al lavoro Preclusioni nell accesso al lavoro motivate dall appartenenza appartenenza di genere; preclusione nell accesso all offerta formativa ; preclusioni attraverso il riferimento allo stato matrimoniale o genitoriale o alla gravidanza ; meccanismi di preselezione ; annunci economici e pubblicità (stampa) ; concorsi pubblici e selezioni (dell uno e dell altro sesso) eccezioni: moda, arte e spettacolo, se il genere è essenziale. Lavori particolarmente pesanti (CCNL) 17
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20 Esempi di discriminazione diretta (2) Retribuzione e pensione: pari retribuzione per prestazioni uguali o di pari valore pari diritti nell attribuzione delle qualifiche, delle mansioni e progressione della carriera. pari pensione, opzione per la prosecuzione fino ai limiti maschili pari assegni per il nucleo familiare 20
21 Esempi di discriminazione indiretta (1) Un tipico criterio neutro con ricadute differenziate sui due generi generi è l altezza secondo parametri medico-statistici, l altezza l normale è per le donne tra 1,51 a 1,73 m per gli uomini tra 1,63 e 1,87 COSA ACCADE se per esempio si richiede il requisito indifferenziato di 1,65 m quale statura minima? esso, ponendosi al di sopra della media femminile, esclude la maggioranza delle donne in ragione del loro sesso 21
22 Esempi di discriminazione indiretta (segue) Corte Cost. 2 aprile 1993 n. 163: è illegittima la norma che prevede quale requisito per l accesso l (fattispecie servizio antincendi vigili del fuoco) il possesso di una statura fisica minima indifferenziata per uomini e donne cosa dice il codice: art. 31 co.2: l altezza delle persone non costituisce motivo di discriminazione nell accesso a cariche professioni ed impieghi pubblici eccezione: mansioni e qualifiche speciali stabilite con decreto presidente consiglio specifiche disposizioni Corpo Vigili del Fuoco 22
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24 Esempi di discriminazione indiretta (2) Il lavoro a part-time: time: è vietata la discriminazione A DANNO dei lavoratori a part-time time MA SI VERIFICANO RIPROPORZIONAMENTI (ES. COMPORTO, ANZIANITA DI SERVIZIO) O SVANTAGGI INGIUSTIFICATI COLPISCONO DI PIU LE DONNE, MAGGIORI FRUITRICI DI TALE CONTRATTO 24
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27 Esempi di discriminazione indiretta (3) BENEFICI CONNESSI ALLA PRESENZA EFFETTIVA SUL LAVORO: L ATTRIBUZIONE DI premi di produttività scatti contrattuali attribuzione di posizioni organizzative PUO ESSERE DISCRIMINATORIA se esclude o valuta in maniera inferiore al lavoro effettivo i congedi di maternità e parentali 27
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29 MOLESTIE E MOLESTIE SESSUALI Sono considerate come discriminazione definizione di molestie : comportamenti indesiderati posti in essere per ragioni connesse al sesso, aventi lo scopo o l effetto l di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, o, ostile, degradante umiliante o offensivo definizione di molestie sessuali: comportamenti indesiderati a connotazione sessuale, espressi in forma fisica, verbale o non verbale, aventi lo scopo o l effetto l di violare la dignità di una lavoratrice o di un lavoratore e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante umiliante o offensivo 29
30 Tutela antidiscriminatoria DIVIETI DI DISCRIMINAZIONE. NELL ACCESSO LA LAVORO RETRIBUTIVA NELLA PRESTAZIONE LAVORATIVA E NELLA CARRIERA NELL ACCESSO ALLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI NELL ACCESSO AGLI IMPIEGHI PUBBLICI NEL ARRUOLAMENTO E RECLUTAMENTO NELLE FORZE ARMATE, GUARDI A DI FINANZA, CORPI SPECIALI NELLE CARRIERE MILITARI 30
31 Tutela antidiscriminatoria STRUMENTI: NULLITA DEGLI ATTI DISCRIMINATORI (art St.Lav.) azione individuale a cognizione ordinaria AZIONE CAUTELARE (ART. 38 Codice) giudice del lavoro lavoratrice/tore tore organizzazioni sindacali consigliera di parità ordine di rimozione del comportamento illegittimo e degli effetti risarcimento del danno anche non patrimoniale 31
32 Tutela antidiscriminatoria Azione individuale a cognizione piena (consigliera parità delegata) azione pubblica a cognizione ordinaria (consigliera regionale o nazionale) azione pubblica a cognizione sommaria decisoria intervento ad adiuvandum della consigliera SETTE DIVERSE TIPOLOGIE DI AZIONE!!! 32
33 Tutela antidiscriminatoria INTERVENTO CONCILIATIVO: 1) RICHIESTA DEL TENTATIVO DI CONCILIAZIONE EX ART. 410 C.P.C. DINANZI ALLA COMMISSIONE O AL COLLEGIO DI CONCILIAZIONE PRESSO LA DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO 2) TENTATIVO DI CONCILIAZIONE PER DISCRIMINAZIONI COLLETTIVE, PRESSO LA CONSILGLIERA REGIONALE O NAZIONALE ILVERBALE DI CONCILIAZIONE E E TITOLO ESECUTIVO (DECRETO TRIBUNALE) 33
34 Tutela antidiscriminatoria ONERE DELLA PROVA : QUANDO IL RICORRENTE FORNISCE LEMENTI DI FATTO DESUNTI ANCHE DA DATI DI CARATTERE STATISTICO RELATIVI ALLE ASSUNZIONI, AI REGIMI RETRIBUTIVI, ALL ASSEGNAZIONE ASSEGNAZIONE DI MANSIONI, E QUALIFICHE, AI TRASFERIMENTI, ALLE PROGRESSIONI DI CARRIERA, ED AI LICENZIAMENTI, IDONEI A FONDARE, INTERMINI PRECISI E CONCORDANTI, LA PRESUNZIONE DELL ESEISTENZA ESEISTENZA DI ATTI PATTI O COMPORTAMENTI DISCRIMINATORI, IN RAGIONE DEL SESSO, SPETTA AL CONVENUTO L ONERE L DELLA PROVA DELL INSUSSISTENZA DELLA DISCRIMINAZIONE 34
35 Divieto di discriminazione (richiami extratestuali) Costituzione art. 3 principio d eguaglianza art. 37 eguaglianza fra i generi nel lavoro e tutela della maternità art.51 equilibrio di genere nell accesso alle cariche pubbliche legittimità delle azioni positive 35
36 Richiami Statuto dei lavoratori: art. 15 divieto di atti discriminatori (nullità) art. 16 divieto di trattamenti economici discriminatori Codice delle Pari opportunità U.D. (d.lgs. 198/06) generale divieto di discriminazione per genere diretta ed indiretta nella carriera, nella formazione, nella retribuzione ecc. segue 36
37 Sintesi Codice delle Pari opportunità U.D. divieto di atti patti comportamenti prassi discriminatori le molestie sessuali e le molestie (morali) motivate dall appartenenza appartenenza di genere sono discriminazione Consigliera di parità e sindacato legittimati attivi Risarcimento del danno anche non patrimoniale parziale inversione dell onere probatorio 37
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39 Pari opportunità per tutti Divieto di discriminazione per razza ed origine etnica (d.lgs. 215/03) divieto di discriminazione diretta ed indiretta le molestie morali sono discriminazione sindacato legittimato attivo (T.U.immigrazione) parziale inversione onere della prova 39
40 Le pari opportunità per tutti Divieto di discriminazione per condizioni personali: religione, convinzioni personali, handicap, età,, orientamento sessuale d.lgs. 216/03) divieto di discriminazione diretta ed indiretta le molestie morali sono discriminazione parziale inversione onere della prova 40
41 La tutela del benessere Molestie morali: comportamenti indesiderati posti in essere per motivi lavorativo discriminatori aventi lo scopo o l effetto di violare la dignità della persona o di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante umiliante ed offensivo parziale inversione onere della prova deduzione in giudizio di elementi di fatto anche su base statistica, in termini gravi precisi e concordanti. Il datore dovrà provare che gli episodi non sono collegati da un finalismo dannoso 41
42 La tutela del benessere lavorativo (penale) Art. 650 c.p. la mancata osservanza di un provvedimento giudiziale è reato Art. 41 Codice pari opportunità le discriminazioni di genere nell accesso, nella progressione della carriera, nel trattamento retributivo sono reato 42
43 LE AZIONI POSITIVE Misure per rimuovere gli ostacoli che di fatto ostacolano la realizzazione di pari opportunità 43
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45 LE AZIONI POSITIVE Finalità: 1) rimozione disparità formative, nell accesso al lavoro, nella progressione di carriera 45
46 LE AZIONI POSITIVE Finalità: 2) diversificazione scelte professionali delle donne attraverso formazione e orientamento 46
47 LE AZIONI POSITIVE Finalità: 3) favorire l accesso al lavoro autonomo ed imprenditoriale per le donne 47
48 LE AZIONI POSITIVE Finalità: 4)rimuovere le condizioni organizzative pregiudizievoli per avanzamento professionale e retributivo delle donne 48
49 LE AZIONI POSITIVE Finalità: 5) promuovere l inserimento delle donne in settori ove sono sotto rappresentate, nei settori tecnologicamente avanzati ed a livelli di responsabilità 49
50 LE AZIONI POSITIVE Finalità: 6) favorire il riequilibrio tra responsabilità familiari e professionali e nell ambito della coppia 50
51 FINANZIAMENTO DELLE AZIONI POSITIVE 1) Azioni positive Codice P.O. Fondo nazionale presso il Ministero del Lavoro (art. 44 Codice ) 2) azioni positive per la flessibilità e la conciliazione dei tempi Fondo Nazionale presso il Ministero della Famiglia /Min.. Lavoro (art. 9 L.53/00) 51
52 AZIONI POSITIVE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PIANI DI AZIONI POSITIVE PER IL PERSONALE : RIMOZIONE DEGLI OSTACOLI ALLA PARITA SOSTANZIALE INSERIMENTO DELLE DONNE NEI SETTORI IN CUI SONO SOTTORAPPRESENTATE MECCANISMI DI RIEQUILIBRIO IN CASO DI DIVARIO NON INFE RIORE A 2/3 STRUMENTI: MOTIVAZIONE IN ASSUNZIONI E PROMOZIONI DELLA SCELTA DEL CANDIDATO MASCHILE A PARITA DI REQUISITI composizione delle commissioni di concorso:almeno 1/3 femminile art.57 d.lgs. n. 165/01 52
53 Natura giuridica Atti di alta amministrazione che si configurano come atti amministrativi generali di competenza dei vertici delle P.A. 53
54 Parere obbligatorio ma non vincolante: Sindacati comitato nazionale parità/consigliera nazionale di parità cpo consigliera di parità territorialmente competente 54
55 finalità Superamento della segregazione orizzontale e verticale: le donne nell amministrazione sono il 52%, ma solo il 12% dei dirigenti sono concentrate in comparti tradizionali :: il 76% nella scuola, poche nella ricerca e nei settori tecnologicamente avanzati 55
56 finalità Conciliazione vita/lavoro esempi di strumenti: flessibilità orario, telelavoro, banca delle ore, asilo nido aziendale. Formazione e mentoring benessere lavorativo: codici di condotta, consigliere di fiducia. 56
57 Grazie Per la vostra attenzione 57
della Provincia di Varese
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