ADR 2011 E TRASPORTO DI RIFIUTI PERICOLOSI

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1 PROGETTAZIONE, ALLESTIMENTO E MANUTENZIONE DI VEICOLI PER TRASPORTO MERCI PERICOLOSE E COSTRUZIONE DELLE RELATIVE CISTERNE. PROGETTAZIONE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE DI IMPIANTI TECNOLOGICI RELATIVI A DEPOSITI E DISTRIBUTORI CARBURANTE. GI.MA. srl Consulenza ADR-RID-IMDG Sorveglianza sanitaria D.Lgs 81 Sistema Qualità Ica Sud srl CONVEGNO RIFIUTI PERICOLOSI Hotel Leonessa Via Raffaello Sanzio Volla(Na) M.Y.A. di Giannicola Antonietta Pratiche automobilistiche Corsi CFP Capacità Professionale ICA SUD S.r.l. VIA ARGINE, NAPOLI P. IVA C.C.I.A.A. n Tel Fax VIA DORANDO PEDRI CASORIA (NA) VERIFICA PERIODICA DEGLI STRUMENTI DI MISURA DI VOLUME MONTATI SU AUTOVEICOLI ADR 2011 E TRASPORTO DI RIFIUTI PERICOLOSI NAPOLI - 30 GIUGNO 2012 Ing. Giandomenico VILLA Dott. Giovanni ADAMO ITER TECH S.r.l. 1

2 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO La normativa di riferimento è costituita dalle Raccomandazioni ONU per il trasporto di merci pericolose (Regolamento tipo) che, salvo alcune eccezioni, è ripresa quasi testualmente (per le parti comuni) nelle diverse normative modali (ADR/RID/ADN, Codice IMDG, ICAO T.I./IATA DGR) 4 2

3 5 Lo scopo è quello di regolamentare il trasporto internazionale di merci pericolose: 1) Identificando le merci pericolose delle quali è vietato il trasporto via strada; 2) Prescrivendo specifiche condizioni per le merci il cui trasporto internazionale è autorizzato, concernenti: a) La classificazione delle merci; b) Le procedure di spedizione; c) L utilizzazione dei mezzi di trasporto 6 3

4 Campo di applicazione è il trasporto di merci pericolose, definite come: Le materie ed oggetti il cui trasporto è vietato secondo l ADR o è autorizzato unicamente alle condizioni ivi previste Più specificamente sono da considerarsi come tali: 1) Le materie specificamente individuate nella lista delle merci pericolose (Tabella A del cap. 3.2); 2) Le sostanze appartenenti ad una delle classi di pericolo indicate dall ADR, in ragione delle loro proprietà o e/o caratteristiche di pericolo 7 Criteri e modalità di classificazione diversi da quelli del trasporto per altri settori, quali: protezione dei consumatori sicurezza posto lavoro pesticidi attività alto rischio rifiuti 8 4

5 Criteri e modalità di classificazione dell ADR armonizzati col GHS GHS basato su normativa trasporto 9 Alcune classi e categorie di pericolo presenti nel GHS non sono presenti nell ADR sulla base del buildingblock approach Ad esempio: liquidi infiammabili - categoria 4 tossicità acuta categorie 4 e 5 sensibilizzanti cancerogeni, mutageni 10 5

6 Alcune classi presenti nell ADR non sono presenti nel GHS: Materie infettanti Materiali radioattivi Alcune materie pericolose diverse (ad esempio: materie trasportate a caldo) 11 LE CLASSI DI PERICOLO ADR E LA CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE 6

7 La responsabilità di classificare le merci pericolose è dello speditore. Paragrafo dell ADR: Lo speditore deve in particolare: Assicurarsi che le merci pericolose siano classificate ed autorizzate al trasporto conformemente all ADR; Nota: naturalmente vale anche per i rifiuti pericolosi (ai sensi dell ADR) 13 Secondo l'adr le classi di merci pericolose sono: Classe 1 Materie e oggetti esplosivi Classe 2 Gas Classe 3 Liquidi infiammabili Classe 4.1 Solidi infiammabili, materie autoreattive ed esplosivi solidi desensibilizzati Classe 4.2 Materie soggette ad accensione spontanea Classe 4.3 Materie che, a contatto con l'acqua, sviluppano gas infiammabili Classe 5.1 Materie comburenti Classe 5.2 Perossidi organici Classe 6.1 Materie tossiche Classe 6.2 Materie infettanti Classe 7 Materiali radioattivi Classe 8 Materie corrosive Classe 9 Materie ed oggetti pericolosi 14 7

8 L ADR classifica le merci pericolose per il trasporto per mezzo del Numero ONU (rubrica), assegnandole ad una classe di pericolo corrispondente al pericolo principale presentato. Tali indicazioni devono essere generalmente completate da una delle seguenti ulteriori informazioni: classe, codice di classificazione e gruppo di imballaggio. UN 1546 ARSENIATO DI AMMONIO, 6.1, T5, II 15 Ogni rubrica delle differenti classi è assegnata a un numero ONU. I tipi di rubriche utilizzati sono i seguenti: A. Rubriche individuali per materie e oggetti ben definiti, per esempio: N ONU 1090 ACETONE N ONU 1203 BENZINA N ONU 1104 ACETATI DI AMILE 16 8

9 B. Rubriche generiche per gruppi ben definiti di materie e oggetti, che non siano rubriche n.a.s., per esempio: N ONU 1133 ADESIVI N ONU 1266 PRODOTTI PER PROFUMERIA N ONU 2757 PESTICIDA CARBAMMATO, SOLIDO, TOSSICO N ONU 3101 PEROSSIDO ORGANICO DI TIPO B, LIQUIDO. 17 C. Rubriche n.a.s. specifiche riguardanti gruppi di materie e oggetti aventi una natura chimica o tecnica particolare, non altrimenti specificati, per esempio: N ONU 1477 NITRATI INORGANICI, N.A.S. N ONU 1987 ALCOLI N.A.S. 18 9

10 D. Rubriche n.a.s. generiche riguardanti gruppi di materie e oggetti aventi una o più proprietà pericolose, non altrimenti specificati, per esempio: N ONU 1325 SOLIDO ORGANICO, INFIAMMABILE, N.A.S. N ONU 1993 LIQUIDO INFIAMMABILE, N.A.S. Le rubriche B, C e D sono definite come rubriche collettive. 19 Scelta del Numero ONU A) Rubriche individuali UN 1090 Acetone B) Rubriche generiche UN 1263 Pitture o materie affini alle pitture C) Rubriche n.a.s. specifiche UN 1224 Chetoni liquidi n.a.s. D) Rubriche n.a.s. generali UN 1993 Liquido infiammabile n.a.s

11 Le classi diverse dalle 1, 2, 5.2, 6.2 e 7, e diverse dalle materie autoreattive della classe 4.1 prevedono un articolazione al loro interno in relazione al diverso grado di pericolosità; tale articolazione è espressa sotto forma di Gruppo di imballaggio, secondo il seguente schema: Gruppo d imballaggio I: Materie molto pericolose Gruppo d imballaggio II: Materie mediamente pericolose Gruppo d imballaggio III: Materie debolmente pericolose 21 All interno di ogni singola classe di pericolo (con alcune eccezioni, come per esempio le materie della Classe 7) a ciascuna materia viene generalmente assegnato un Codice di classificazione che specifica quali sono le caratteristiche (chimiche, fisiche, ecc.) della materia/oggetto. Il codice di classificazione è composto da una o più lettere maiuscole (singole oppure unite a gruppi di 2 o 3, spesso seguite - o precedute - da numeri)

12 Esempi di lettere maiuscole utilizzate per comporre il Codice di classificazione delle merci pericolose sono i seguenti: A = Asfissiante; C = Corrosivo; O = Comburente (Ossidante); F = Infiammabile; T = Tossico; D = Esplosivo desensibilizzato; SR = Materia autoreattiva; S = Materia soggetta ad accensione spontanea; W = Materia che, a contatto con l acqua, sviluppa gas infiammabili; P = Perossido organico; M = Materia con rischi diversi. 23 Classificazione: primo passo È noto il nome o sinonimo della materia Consultare indice alfabetico (Parte 3, Capitolo 3.2, Tabella B ADR) ove, per molte merci, è già data la classificazione (sotto forma di numero ONU che identifica la rubrica) Non è esaustivo Nell indice si trova: Accumulatori elettrici ma non Batterie elettriche Moduli per air bag ma non Air bag 24 12

13 ES. BENZINA Tabella B Capitolo 3.2 ADR 25 Una volta identificata la rubrica (numero ONU), nella Lista delle merci pericolose (Parte 3, Capitolo 3.2, Tabella A dell ADR) è riportata la classificazione: BENZINA UN 1203 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II

14 27 Se la merce non è non nominativamente menzionata, ovvero non figura come rubrica individuale nella Tabella A del capitolo 3.2, si deve assegnare ad una rubrica sulla base delle caratteristiche di pericolosità. In ogni caso, si deve scegliere, secondo la gerarchia indicata nel ADR dalle lettere B, C e D, la rubrica collettiva più specifica corrispondente alle proprietà della materia o dell oggetto. Se la materia o l oggetto non possono essere classificati sotto le rubriche di tipo B o C, allora essi devono essere classificati sotto una rubrica di tipo D. Esempio: Una vernice liquida infiammabile deve essere classificata come 1263 PITTURE (rubrica tipo B) e non come 1993 LIQUIDO INFIAMMABILE, N.A.S. (rubrica tipo D) 28 14

15 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II Deve essere sempre utilizzata, come denominazione della sostanza, la designazione ufficiale di trasporto indicata nella colonna (2) della Lista delle merci pericolose Esempio: Non si deve usare Metiletiletere, ma ETERE METILETILICO 29 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II

16 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II All interno di ogni singola classe di pericolo (con alcune eccezioni, come per esempio le materie della Classe 7) a ciascuna materia viene generalmente assegnato un Codice di classificazione che specifica quali sono le caratteristiche (chimiche, fisiche, ecc.) della materia/oggetto 31 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II Per alcune rubriche generiche, in relazione alle caratteristiche di pericolosità, sono possibili più gruppi di imballaggio. Esempi: UN 1268 DISTILLATI DI PETROLIO, N.A.S. può essere I, II o III gruppo di imballaggio Un 1170 ETANOLO può essere II o III gruppo di imballaggio 32 16

17 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II Le etichette sono riferite sia alla classe che ai rischi sussidiari Esempio: Per UN 2359 DIALLILAMMINA sono indicate le etichette 3 (classe), 6.1 e 8 (rischi sussidiari) 33 N ONU Nome e descrizione Classe Codice di classificazione Gruppo di imballaggio Etichette Disposizioni speciali (1) (2) (3a) (3b) (4) (5) (6) 1203 Benzina 3 F1 II Disposizioni di vario tipo relative alla classificazione 34 17

18 CRITERI DI CLASSIFICAZIONE (2.2.X.1) Criteri per Classe 1 - Materie e oggetti esplosivi Criteri per Classe 2 - Gas Criteri per Classe 3 - Liquidi infiammabili Criteri per Classe 4.1 -Solidi infiammabili, materie autoreattive e solidi esplosivi desensibilizzati Criteri per Classe Materie soggette ad accensione spontanea Criteri per Classe 4.3 -Materie che a contatto con l acqua sviluppano gas infiammabili Criteri per Classe Materie comburenti Criteri per Classe Perossidi organici Criteri per Classe Materie tossiche Criteri per Classe 6.2 Materie infettanti Criteri per Classe 7 - Materie radioattive Criteri per Classe 8 - Materie corrosive Criteri per Classe 9 - Materie e articoli pericolosi diversi 35 Confronto fra classificazione dei rifiuti pericolosi ai sensi della normativa sui rifiuti e classificazione dei rifiuti pericolosi ai sensi dell ADR 18

19 RIFIUTI PERICOLOSI - MERCI PERICOLOSE Tra D. Lgs. 152/2006 e D.M. 04/09/1996 (introduzione dell ADR nell ordinamento nazionale sul trasporto di Merci Pericolose ): NON c è coordinamento ADR NORMATIVA TRASPORTO STRADALE MERCI PERICOLOSE NORMATIVA AMBIENTALE PER RIFIUTI PERICOLOSI 37 CLASSIFICAZIONE dei Rifiuti Pericolosi Le difficoltà nella trasposizione tra un Codice CER dei rifiuti pericolosi e la sua Classificazione ONU come Merce pericolosa ai fini del trasporto terrestre (ADR-strada; RIDferrovia) derivano dal fatto che i CRITERI che ne determinano la pericolosità sono concettualmente differenti per i due sistemi normativi

20 Nel caso dei RIFIUTI è prevalente il rischio ambientale, che privilegia azioni di messa in sicurezza e di bonifica, mentre, per quanto riguarda la normativa del trasporto delle merci pericolose, trovano prevalenza considerazioni strettamente tecniche, funzionali alla messa in campo di sistemi meccanici sicuri, finalizzati a sostenere sollecitazioni da impatto violento in caso di incidente senza dispersione del contenuto, e di strumenti di prevenzione per un pronto intervento, tarati su effetti immediati o a breve termine. 39 CLASSIFICAZIONE Secondo l ADR/RID: la classificazione si basa sui criteri ONU (GHS) basati sul PERICOLO (non si tiene conto della probabilità/esposizione prolungata) Secondo D. Lgs. 152/2006: classificazione attualmente basata sulle direttive 67/548/CE (sostanze) e 1999/45/CE per le miscele ai fini dell attribuzione delle frasi di RISCHIO e della relativa classificazione del rifiuto come pericoloso (classificazione armonizzata = Tabella 3.2 Allegato VI del Regolamento CLP, come modificata dal Regolamento n. 790/2009)

21 CARATTERISTICHE DI PERICOLO (Allegato III della Direttiva 91/689/CE) I rifiuti pericolosi ai sensi della Direttiva 91/689/CE, identificati con asterisco, si ritiene presentino una o più delle seguenti caratteristiche di pericolo Caratteristiche di pericolo (D. Lgs. N. 22/1997) H1 - Esplosivo H2 - Comburente H3A Facilmente infiammabile H3B Infiammabile H4 Irritante H5 Nocivo H6 Tossico H7 Cancerogeno Classificazione CE (Etichettatura) Esplosivo (E) Comburente (C) Facilmente infiammabile (F) Estremamente infiammabile (F+) Infiammabile Irritante (Xi) Nocivo (Xn) Tossico (T) Molto tossico (T+) Frasi di rischio associabili R1-R2-R3-R6 R8-R9 R11-R12-R15-R17 R10 R36-R37-R38-R41 R20-R21-R22-R65 R23-R24-R25-R26-R27-R28- R39-R48 R40-R45-R49 H8 Corrosivo H9 Infettivo Corrosivo (C) R34-R35 H10 Tossico per il ciclo riproduttivo H11 Mutageno H12 sostanze che a contatto con aria o acidi possono sviluppare gas tossico o molto tossico H13 sostanze che dopo eliminazione possono dare origine a composti pericolosi H14 Ecotossico Pericoloso per l ambiente (N) R60-R61-R62-R63 R46-R68 R14-R29-R31-R32 La classificazione di pericolosità, di cui alla Direttiva 91/689/CE, non si applica ai rifiuti domestici R50, R50/53, R51/53 R52-R53- R54-R55-R56-R57-R58-R59 RIFIUTI PERICOLOSI I rifiuti contrassegnati nell'elenco con un asterisco "*" sono rifiuti pericolosi ai sensi della direttiva 2008/98/CE Devono avere almeno una caratteristica di pericolo (Hxy) Il concetto di rifiuto pericoloso solamente in base alla provenienza senza l attribuzione di nessuna caratteristica di pericolo è ERRATA 42 21

22 Classi di pericolosità/rischio DIFFERENTI Per l ADR sono pericolosi i rifiuti contenenti materie radioattive. Ciò deriva dal fatto che, nella normativa sui rifiuti, tale caratteristica di pericolosità non è presa in considerazione in quanto regolamentata da altre normative. 43 Classi di pericolosità/rischio DIFFERENTI Per l ADR non sono pericolosi i rifiuti contenenti prodotti irritanti, nocivi, cancerogeni, ecc. Ciò deriva dal fatto che la normativa sul trasporto non prende in considerazione le caratteristiche di pericolosità che derivano da un esposizione a lungo termine 44 22

23 Classi di pericolosità/rischio SIMILI Anche nei casi in cui sono previste le stesse caratteristiche di pericolosità (infiammabilità, tossicità acuta, ecc.), possono essere diversi i valori soglia che determinano la classificazione 45 1) un rifiuto trasportato su strada avente punto di infiammabilità 55 C è pericoloso sia per l ADR che per il D. Lgs. n. 152/2006; 2) un rifiuto trasportato su strada avente punto di infiammabilità di 59 C è pericoloso per l ADR, ma non è pericoloso per il D. Lgs. n. 152/

24 Classe 3: LIQUIDI INFIAMMABILI Ne fanno parte: - liquidi con punto di infiammabilità 60 C - gasolio con punto di infiammabilità > 60 C e 100 C - esplosivi liquidi desensibilizzati (in soluzione o in sospensione con altri liquidi in modo che la miscela non abbia più proprietà esplosive) - materie trasportate allo stato fuso 47 RIFIUTI SOGGETTI ALL ADR Corrispondenza tra CER e numero ONU: generalmente impossibile, tranne in pochissimi casi Descrizione rifiuto pericoloso Classificazione ADR * arsenato di calcio UN 1573 ARSENIATO DI CALCIO, 6.1, II * acido cloridrico UN 1789 ACIDO CLORIDRICO, 8, II o III * acido fluoridrico UN ACIDO FLUORIDRICO, 8 (6.1), I o II * oli isolanti e UN 2315 POLICLORODIFENILI LIQUIDI, 9, II termoconduttori, contenenti PCB 48 24

25 RIFIUTI NON SOGGETTI ALL ADR Descrizione rifiuto pericoloso Classificazione ADR NO ADR * medicinali citotossici e citostatici Disposizione Speciale * veicoli fuori uso NO ADR * idrossido di calcio NO ADR 49 RIFIUTI SECONDO L ADR Se la materia da trasportare è un rifiuto, la cui composizione non è esattamente conosciuta, la sua assegnazione a un numero ONU e a un gruppo d imballaggio conformemente a può essere basata sulle conoscenze del rifiuto che ha lo speditore, come pure su tutti i dati tecnici e dati di sicurezza disponibili, richiesti dalla legislazione in vigore, relativa alla sicurezza e all ambiente Se questa determinazione non è possibile senza costi o prestazioni sproporzionati (per esempio per alcuni rifiuti), la materia, soluzione o miscela deve essere classificata nella classe del componente che presenta il pericolo preponderante

26 RIFIUTI SECONDO L ADR In caso di dubbio, deve essere scelto il grado di pericolo più elevato. Se tuttavia, in base alle conoscenze della composizione del rifiuto e delle proprietà fisiche e chimiche dei componenti identificati, è possibile dimostrare che le proprietà del rifiuto non corrispondono alle proprietà del gruppo d imballaggio I, il rifiuto può essere classificato di default sotto la più appropriata rubrica n.a.s. di gruppo d imballaggio II. Questa procedura non può essere utilizzata per i rifiuti contenenti materie menzionate al , materie della classe 4.3, materie menzionate al o materie che non sono ammesse al trasporto conformemente a 2.2.x Nella pratica, la classificazione ADR tabellare (seguendo i criteri del 2.1.3, classificando la miscela nella classe del componente che presenta il pericolo preponderante) delle miscele e dei rifiuti può risultare eccessivamente conservativa. Si deve, infatti, considerare che tale approccio logico NON tiene conto delle concentrazioni relative delle sostanze/materie presenti nella miscela da classificare

27 H4 Irritante Criteri Allegato D al D.Lgs. 205/2010: definiti NO ADR Classificazione ADR Xi Classificazione CE R41 se Conc. tot > 10 % R36,R37, R38 se Conc. tot > 20 % 53 H5 Nocivo Criteri Allegato D al D.Lgs. 205/2010: definiti Classificazione ADR NO ADR (*) Xn Classificazione CE R20, R21, R22 se Conc. tot 25 % (*) Alcune possono appartenere al gruppo di imballaggio III della classe 6.1, in base ai valori di DL 50 (ingestione e/o contatto con la pelle) e/o CL 50 (inalazione)

28 H6 Tossico Criteri definiti nell Allegato D al D.Lgs. 205/2010: definiti Classificazione ADR Classificazione CE Classe 6.1 T R23,R25, R42, R39, R48 se Conc. tot 0,1 % T+ R26,R27, R28, R39 se Conc. tot 3 % 55 H7 Cancerogeno Criteri definiti nell Allegato D al D.Lgs. 205/2010: definiti Classificazione ADR Classificazione CE NO ADR Xn R40 se Conc. tot 1 % T R45,R49 se Conc. tot 0,1 % 56 28

29 PRIMA dell entrata in vigore della Legge n 28 del 24/03/2012 H14 Ecotossico Criteri Allegato D al D.Lgs. 205/2010: non definiti Classificazione ADR Classe 9 UN 3082, UN 3077 Classificazione CE NO ADR R52, R53, R52/53 NO ADR Secondo i criteri di classificazione delle N R50, R50/53, R51/53 miscele (dir. 1999/45/CE, D.Lgs. 65/2003) R54, R55, R56, R57, R58, R59 57 CON l entrata in vigore della Legge n 28 del 24/03/2012 H14 Ecotossico Criteri Allegato D al D.Lgs. 205/2010 come modificato dalla Legge n 28 del 24/03/2012 Classificazione ADR Classe 9 UN 3082, UN 3077 Classificazione CE N R50, R50/53, R51/53 NO ADR R52, R53, R52/53 NO ADR R54, R55, R56, R57, R58, R59 Secondo i criteri di classificazione delle miscele (dir. 1999/45/CE, D.Lgs. 65/2003) 58 29

30 Classificazione ADR Classificazione CE Classificazione rifiuti Classe 1 (esplosivi) E R2, R3, R1, R4, R5, R6 H1 Esplosivo Classe 5.1 (materie comburenti) O Classe 5.2 (perossidi organici) R7, R8, R9 Classe 2 (gas) H2 Comburente Classe 3 (liquidi infiammabili) Classe 4.1 (solidi infiammabili) Classe 4.2 (materie soggette ad accensione spontanea) Classe 4.3 (materie che a contatto con acqua sviluppano gas infiammabili) Classe 2 (gas) F, F+ R11, R15, R17, R7, R14, R16, R18, R19, R30, R44 H3A Facilmente infiammabile Classe 3 (liquidi infiammabili) R10 H3B - Infiammabile NO ADR Xi H4 Irritante NO ADR (a) Xn H5 Nocivo Classe 6.1 (materie tossiche) T, T+ H6 Tossico NO ADR T, Xn Carc. Cat. 1, 2 e 3 H7 Cancerogeno Classe 8 (materie corrosive) (b) C H8 Corrosivo 59 Classificazione ADR Classificazione CE Classificazione rifiuti Classe 6.2 (materie infettanti) Non prevista H9 Infettivo NO ADR T, Xn Repr. Cat. 1, 2 e 3 H10 - Teratogeno NO ADR T, Xn Muta. Cat. 1, 2 e 3 H11 Mutageno Varie classi: 4.2, 4.3, 5.1, 6.1, 8 R29, R31, R32 NO ADR R42, R43 H13 Sensibilizzante Classe 9 (materie pericolose diverse: UN 3077 e UN 3082) Varie classi N R50, R50/53, R51/53 H12 - Rifiuto che, a contatto con l'acqua, l'aria o un acido, sprigiona un gas tossico o molto tossico H14 Ecotossico H15 - Rifiuto suscettibile, dopo l'eliminazione, di dare origine in qualche modo ad un'altra sostanza, ad esempio a un prodotto di lisciviazione avente una delle caratteristiche sopra elencate 60 30

31 GLI INQUINANTI AMBIENTALI: APPROFONDIMENTI E CRITICITÀ Con l ADR 2009 viene stabilito che le sostanze e le miscele che non possono essere assegnate a rubriche della classe 9 diverse dai numeri ONU 3077 e 3082 o ad altre rubriche delle classi da 1 a 8 e alle quali, ai sensi delle direttive europee per la classificazione di sostanze e preparati sia assegnata la lettera N - pericoloso per l ambiente (R/50, R50/53, R51/53) DEVONO essere assegnate ai numeri ONU 3077 o 3082 della classe 9, secondo il caso

32 ADR 2011 L edizione 2011 dell ADR prevede: una ulteriore revisione dei criteri di classificazione per le materie pericolose per l ambiente, basate sulla edizione 2009 del GHS, rev. 3 la possibilità di far riferimento, ai fini della classificazione, al Regolamento CLP o, qualora ancora pertinente conformemente al citato Regolamento, alle Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE; 63 l eliminazione della norma transitoria prevista nell ADR 2009 per cui fino al 31 dicembre 2010 non era necessario procedere alla classificazione come materie pericolose per l ambiente per le materie che comunque fossero già classificate come pericolose per altre caratteristiche di pericolosità, dal momento che tale norma transitoria è scaduta il 31 dicembre 2010; una nuova norma transitoria che consente di utilizzare, fino al 31 dicembre 2013, i criteri di classificazione definiti nell edizione 2009 dell ADR

33 NUOVI CRITERI GENERALI DI CLASSIFICAZIONE Tossicità acuta per l ambiente acquatico: proprietà intrinseca di una sostanza di essere nociva ad un organismo acquatico nel corso di un esposizione di breve durata a quella sostanza nell ambiente acquatico. Pericolo acuto (di breve durata): pericolo di un prodotto chimico che deriva dalla sua tossicità acuta per un organismo nel corso di un esposizione di breve durata a quel prodotto chimico nell ambiente acquatico. 65 NUOVI CRITERI GENERALI DI CLASSIFICAZIONE Tossicità cronica per l ambiente acquatico: proprietà intrinseca di una sostanza di essere nociva ad un organismo acquatico nel corso di esposizioni nell ambiente acquatico che sono determinate in relazione con il ciclo di vita di questi organismi. Pericolo di lunga durata: pericolo di un prodotto chimico che deriva dalla sua tossicità cronica a seguito di un esposizione di lunga durata nell ambiente acquatico (ai fini della classificazione)

34 Applicazione dell ADR 2011 Qualora non vi siano dati disponibili per classificare una sostanza/miscela, si possono allora utilizzare i criteri del Regolamento CLP (appartenenza alla categoria Acquatica Acuta 1, Acquatica Cronica 1 o 2) oppure quelli delle direttive 67/548/CEE (per le sostanze) o 1999/45/CE (per le miscele) attraverso l attribuzione delle frasi di rischio R50, R50/53 o R51/ Materie e miscele classificate come materie pericolose per l ambiente (ambiente acquatico) sulla base del Regolamento 1272/2008/CE. Se non ci sono dati disponibili per la classificazione conformemente ai criteri del e , una materia od una miscela: (a) deve essere classificata come una materia pericolosa per l ambiente (ambiente acquatico) se gli devono essere attribuita/e la/e categoria/e Acquatica Acuta 1, Acquatica Cronica 1 o Acquatica Cronica 2 conformemente al Regolamento 1272/2008/CE o, qualora ancora pertinente conformemente al citato Regolamento, la/e frase/i di rischio R50, R50/53 o R51/53 conformemente alle Direttive 67/548/CEE o 1999/45/CE; (b) può essere considerata come una materia non pericolosa per l ambiente (ambiente acquatico) se non gli deve essere attribuita una tale frase di rischio o categoria conformemente alle citate Direttive o al Regolamento; 68 34

35 69 ALLEGATO I Caratteristiche di pericolo per i rifiuti Note 1. L'attribuzione delle caratteristiche di pericolo «tossico» (e «molto tossico»), «nocivo», «corrosivo» e «irritante» «cancerogeno», «tossico per la riproduzione», «mutageno» ed «ecotossico» è effettuata secondo i criteri stabiliti nell'allegato VI della direttiva 67/548/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1967 e successive modifiche e integrazioni, concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose. 2. Ove pertinente si applicano i valori limite di cui agli allegati II e III della direttiva 1999/45/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 31 maggio 1999 concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura dei preparati pericolosi

36 Frasi di rischio previste dalla Direttiva 67/548/CEE per le sostanze/miscele pericolose per l ambiente acquatico, associabili alla caratteristica di pericolo H14: R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici; R 51 Tossico per gli organismi acquatici; R 52 Nocivo per gli organismi acquatici; R 53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 71 Frasi di rischio previste dalla Direttiva 67/548/CEE per le sostanze/miscele pericolose per l ambiente acquatico, contrassegnate dalla lettera N e considerate MATERIE PERICOLOSE PER L AMBIENTE ai sensi dell ADR: R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici; R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico

37 Legge n 28 del 24/03/2012 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2012, n. 2, recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale. 73 L'articolo 3 è sostituito dal seguente: omissis 6. All'allegato D alla parte IV del decreto legislativo n. 152 del 2006, il punto 5 è sostituito dal seguente: "5. Se un rifiuto è identificato come pericoloso mediante riferimento specifico o generico a sostanze pericolose, esso è classificato come pericoloso solo se le sostanze raggiungono determinate concentrazioni (ad esempio, percentuale in peso), tali da conferire al rifiuto in questione una o più delle proprietà di cui all'allegato I. Per le caratteristiche da H3 a H8, H10 e H11, di cui all'allegato I, si applica quanto previsto al punto 3.4 del presente allegato. Per le caratteristiche H1, H2, H9, H12, H13 e H14, di cui all'allegato I, la decisione 2000/532/CE non prevede al momento alcuna specifica. Nelle more dell'adozione, da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di uno specifico decreto che stabilisca la procedura tecnica per l'attribuzione della caratteristica H14, sentito il parere dell'ispra, tale caratteristica viene attribuita ai rifiuti secondo le modalitàdell'accordoadrperlaclasse9-m6em7"»

38 Le materie e gli oggetti della classe 9 sono suddivisi come segue: M1 Materie che, inalate sotto forma di polvere fine, possono comportare un rischio per la salute; M2 Materie e apparecchi che, in caso d incendio, possono formare diossine; M3 Materie sviluppanti vapori infiammabili; M4 Pile al litio; M5 Dispositivi di salvataggio; M6-M8 Materie pericolose per l ambiente: M6 Materie pericolose per l ambiente acquatico, liquide; M7 Materie pericolose per l ambiente acquatico, solide; M8 Microrganismi e organismi geneticamente modificati; M9-M10 Materie trasportate a caldo: M9 Liquide; M10 Solide; M11 Altre materie che presentano un pericolo durante il trasporto ma che non corrispondono alle definizioni di nessun altra classe Assegnazione delle materie e miscele classificate come materie pericolose per l ambiente (ambiente acquatico) conformemente alle disposizioni del , e Le materie e miscele pericolose classificate come materie pericolose per l ambiente (ambiente acquatico) non altrimenti classificate nell ADR devono essere designate come segue: N ONU 3077 MATERIA PERICOLOSA PER L AMBIENTE, SOLIDA, N.A.S., oppure N ONU 3082 MATERIA PERICOLOSA PER L AMBIENTE, LIQUIDA, N.A.S. Queste materie devono essere assegnate al gruppo d imballaggio III

39 Frasi di rischio previste dalla Direttiva 67/548/CEE per le sostanze/miscele pericolose per l ambiente acquatico, contrassegnate dalla lettera N, considerate MATERIE PERICOLOSE PER L AMBIENTE ai sensi dell ADR e che prevedono l attribuzione della caratteristica di pericolo H14: R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici; R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico. 77 Frasi di rischio previste dalla Direttiva 67/548/CEE per le sostanze/miscele pericolose per l ambiente acquatico, associabili alla caratteristica di pericolo H14, con l entrata in vigore della Legge n 28 del 24/03/2012: R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici; R 51 Tossico per gli organismi acquatici; R 52 Nocivo per gli organismi acquatici; R 53 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico; R 52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico

40 IMBALLAGGI CONTAMINATI DA SOSTANZE PERICOLOSE Per gli imballaggi vuoti, non ripuliti, contenenti residui di merci pericolose diverse da quelle della classe 7, compresi i recipienti per gas aventi una capacità non superiore a 1000 litri, le diciture da riportare conformemente al a), b), c), d), e) e f) sono sostituite da IMBALLAGGIO VUOTO, RECIPIENTE VUOTO, IBC VUOTO, GRANDE IMBALLAGGIO VUOTO, secondo il caso, seguita dalle informazioni relative alle ultime merci caricate, come prescritto al c). Esempio: IMBALLAGGIO VUOTO, 6.1 (3) Inoltre, in questo caso, se le ultime merci caricate sono merci della classe 2, le informazioni prescritte al c) (modelli etichette) possono essere sostituite dal numero della classe

41

42 Imballaggi che hanno contenuto sostanze/miscele pericolose classificate come Nocive, Irritanti secondo la CE: NO ADR H4 Irritante (R36, R37, R38, ecc.) H5 Nocivo (R20, R21, R22, ecc.) 83 Imballaggi che hanno contenuto sostanze/miscele pericolose per l ambiente secondo la CE: ADR SI H14 Ecotossico (è ADR e H14 solo per R50, R50/53 e R51/53) In questo caso possiamo classificare il rifiuto come: N ONU 3077 MATERIA PERICOLOSA PER L AMBIENTE, SOLIDA, N.A.S., o IMBALLAGGIO VUOTO, 9 Cambia la categoria di trasporto (per UN 3077 è 3, per gli imballaggi vuoti è 4) e quindi la quantità massima trasportabile in esenzione secondo

43 Imballaggi che hanno contenuto sostanze/miscele pericolose classificate come infiammabili secondo la CE: H3 A Facilmente infiammabile (pi < 21 C) comprende anche i liquidi estremamente infiammabili H3 B Infiammabile (21 C < pi < 55 C) Le caratteristiche di pericolo si riferiscono al rifiuto che è costituito dall imballaggio contaminato da sostanze/miscele infiammabili. Esempio: fusto metallico che conteneva acetone come si può classificare tale rifiuto come infiammabile? 85 IL TRASPORTO DI RIFIUTI PERICOLOSI IN COLLI, ALLA RINFUSA, IN CISTERNA 43

44 OBBLIGHI DELLO SPEDITORE/MITTENTE Sintesi di ADR Assicurarsi che le merci pericolose siano classificate ed autorizzate al trasporto stradale conformemente all ADR. ADR Utilizzare soltanto mezzi di contenimento (imballaggi, grandi imballaggi, IBC, Cisterne, veicoli-cisterna, container, ecc.) adatti al trasporto delle merci pericolose in questione, approvati e recanti marchi etichette iscrizioni prescritti dall ADR Fornire al trasportatore informazioni e dati, attraverso i Documenti di trasporto come richiesto dalle disposizioni del Capitolo 5.4 ADR (Sezioni ) Documento di Trasporto DdT Documenti (eventuali) allegati al DdT Per es.: Formulario tipo per trasporto multimodale 87 IL TRASPORTO IN COLLI 88 44

45 Il trasporto di merci pericolose in colli deve tenere conto di diverse disposizione applicabili, quali: - Disposizioni generali sull utilizzo degli imballaggi; -Disposizioni particolari per le singole classi (1, 2, 4.1 e 5.2, 6.2, 7) - Disposizioni specifiche per l imballaggio delle diverse materie; - Disposizioni relative alla costruzione e prova degli imballaggi; - Disposizioni sulla segnalazione dei colli e delle unità di trasporto; - Raccomandazioni per il caricamento sicuro delle unità di trasporto (per il trasporto marittimo) 89 Definizioni Collo: indica il prodotto finale dell'operazione di imballaggio, che consiste nell imballaggio e nel suo contenuto preparati per il trasporto Imballaggio: uno o più recipienti e ogni altro elemento o materiale necessario per permettere ai recipienti di svolgere la loro funzione di contenimento ed altre funzioni di sicurezza 90 45

46 Imballaggio combinato: combinazione di imballaggi per il trasporto, costituita da uno o più imballaggi interni sistemati in un imballaggio esterno come prescritto al ADR-RID-IMDG Imballaggio esterno: la protezione esterna di un imballaggio composito o di un imballaggio combinato, con i materiali assorbenti, di riempimento e ogni altro elemento necessario per contenere e proteggere i recipienti interni o gli imballaggi interni Imballaggio interno: imballaggio che deve essere munito di un imballaggio esterno per il trasporto 91 Imballaggio composito: imballaggio costituiti da un imballaggio esterno e da un recipiente interno costruiti in modo tale che il recipiente interno e l imballaggio esterno formino un imballaggio integrale. Una volta assemblato, quest'imballaggio rimane un elemento indissociabile e come tale è riempito, immagazzinato, trasportato e vuotato Imballaggio di soccorso: imballaggio speciale nel quale sono sistemati colli di merci pericolose che sono stati danneggiati, che presentano difetti o che perdono, o merci pericolose che si sono sparse o disperse, per essere trasportati ai fini del loro recupero o eliminazione 92 46

47 Indicati come imballaggi semplici, sono costituti da: Fusti, barili, taniche, casse (imballaggio secondario di un imballaggio combinato), sacchi, imballaggi compositi, bombole IBC (Intermediate Bulk Container) Contenitore intermedio per il trasporto alla rinfusa: imballaggi trasportabili rigidi o flessibili che: 1. Hanno una capacità di: - Non più di 3 m³ (3000 litri), per solidi e liquidi dei PG II e III; - Non più di 1,5 m³, per solidi di PG I imballati in IBC flessibili, di plastica rigida, compositi, di cartone o di legno; - Non più di 3 m³, per solidi di PG I imballati in IBC metallici; - Non più di 3 m³, per i materiali radioattivi della classe 7; 2.Progettati per una movimentazione meccanica, con struttura idonea a resistere alle sollecitazioni prodotte durante la movimentazione e il trasporto 3. Da sottoporre a Collaudo periodico ad intervalli stabiliti 94 47

48 IBC (Intermediate Bulk Container) Contenitore intermedio per il trasporto alla rinfusa Rigidi e flessibili, per solidi o liquidi Metallo, plastica, cartone, legno, composito 95 Orange Project -Ars -Iter Tech 96 48

49 Disposizioni generali: Le merci pericolose devono essere imballate in imballaggi di buona qualità, sufficientemente solidi per resistere agli urti e alle sollecitazioni che normalmente caratterizzano il trasporto, ivi compresi il trasbordo tra unità di trasporto o tra unità di trasporto e depositi, come pure la rimozione da un pallet o da un sovrimballaggio in previsione di un ulteriore movimentazione manuale o meccanica Gli imballaggi devono essere costruiti e chiusi, quando preparati per la spedizione, in modo da escludere ogni perdita del contenuto che possa essere causata, nelle normali condizioni di trasporto, da vibrazioni o da variazioni di temperatura, di umidità o di pressione, e conformemente alle informazioni fornite dal fabbricante 97 Definite le disposizioni generali, ogni materia pericolosa deve essere preparata per il trasporto conformemente alle indicazioni delle pertinenti istruzioni di imballaggio, ed eventuali disposizioni speciali, indicate, in corrispondenza di ogni specifica rubrica, nella Lista delle merci pericolose Le istruzioni di imballaggio sono identificate da un codice di tipo alfanumerico, in cui il primo carattere ha il seguente significato: -P si applica agli Imballaggi Semplici -IBC si applica agli IBC -LP si applica ai Grandi Imballaggi -R si applica agli Imballaggi metallici leggeri, nel solo caso di trasporti terrestri RID/ADR/ADN 98 49

50 Struttura delle Istruzioni di imballaggio 99 Struttura delle Istruzioni di imballaggio

51 Struttura delle Istruzioni di imballaggio 101 Struttura delle Istruzioni di imballaggio

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