Contenuto e scopo presentazione. Logistica Distributiva. Altri siti in rete. Siti in rete
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- Aniella Leoni
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1 Contenuto e scopo presentazione Logistica Distributiva Elio Padoano Raffaele Pesenti Contenuto viene introdotto il concetto di logistica distributiva e le problematiche ad esso associate Scopo permettere di comprendere in che contesto e quali decisioni devono supportare i modelli e gli algoritmi che verranno presentati nella rimanente parte del corso E. Padoano, R. Pesenti Siti in rete (Ministero Trasporti e Navigazione) Piano generale dei trasporti e della logistica Documenti di pianificazione e programmazione Normative e leggi Dati statistici (US Department of Transportation) Dati e documenti pianificazione (Unione Europea) Dati statistici europa.eu.int/comm/eurostat/ Altri siti in rete (The Educ. Soc. for Resource Management) - notizie (Council of Logistics Management) - casi studio - esempi contratti - notizie, tariffe - reverse logistics, gestione imballaggi - software - software (J. of Commerce Online) - notizie (Georgia I. of Technology) - casi studio, glossario catalogo norme...
2 Altri siti in rete - indagini congiunturali (ogni 6 mesi), statistiche,.. (Confederazione Italiana Armatori) (Ufficio Italiano Cambi) - pubblicazioni (costi noli) notizie Indice Concetti base Aspetti economici del trasporto Tipologie di trasporto Intermodalità L operatore in trasporto multimodale (MTO) L operatore logistico (LO) Conclusioni Concetti base Logistica Concetti base La logistica opera in modo che materiali, materie prime, parti, prodotti finiti e/o servizi pervengano al posto giusto, al momento giusto e ad un costo ragionevole. Sistema logistico Il sistema logistico è l insieme delle infrastrutture, delle attrezzature, delle persone e delle politiche operative che permette il flusso dei beni (e delle necessarie informazioni) dall acquisizione delle materie prime fino alla distribuzione dei prodotti finiti ai consumatori. (J. Heskett, R. Shapiro, Harvard Business School)
3 Concetti base Settori della logistica Logistica e creazione di valore La trasformazione crea il valore di funzione e di forma ; la logistica aggiunge quello di servizio al cliente, inteso come valore di: tempo, luogo, disponibilità di prodotto, disponibilità di informazioni. Logistica industriale: è caratteristica delle aziende manifatturiere, ed ha quali obiettivi la gestione fisica, informativa, organizzativa del flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai clienti finali. Bulk logistics: riguarda la gestione e la movimentazione di materiali sfusi (in genere materie prime) in elevati quantitativi. Project logistics: si occupa della gestione e del coordinamento delle operazioni riguardanti la progettazione e la realizzazione di sistemi complessi (es. stabilimenti industriali). RAM logistics (logistica di supporto): riguarda la gestione di prodotti ad alta tecnologia per i quali sono essenziali fattori come l affidabilità, la disponibilità e la manutenibilità. Flussi materiali ed informativi nella logistica Fornitori Acquisti Marketing Logistica distributiva Scorte Coordinamento Produzione Distribuzione Lavorazione Scorte Clienti Catena logistica Supply chain Classicamente comprende due tipologie di canali logistici (strutture e flussi di materiali e di informazioni): i canali di fornitura dalle fonti di approvvigionamento dei materiali ai centri di produzione dell azienda; i canali distributivi dai centri di produzione dell azienda ai clienti. La vita di un prodotto, da un punto di vista logistico, non termina però sempre con la sua acquisizione da parte del cliente (finale). È opportuno quindi considerare conclusa la supply chain solo al momento della collocazione finale del prodotto (in quanto tale): la catena logistica deve comprende dunque anche la logistica inversa (reverse logistics).
4 fornitori produzione materials management - logistica interna Logistica degli approvvigionamenti distribuzione fisica - logistica esterna o d uscita magazzino prodotti finiti centri distribuzione canali di distribuzione reverse logistics - cliente finale logistica inversa canali di raccolta riuso, riciclo, recupero di materia prima, recupero di energia Oggetto: la fornitura. L obiettivo principale della logistica degli approvvigionamenti è assicurare l assoluta regolarità nell alimentazione dei processi produttivi, limitando al massimo i costi di stoccaggio ed evitando in modo assoluto arresti di attesa nella produzione. Logistica distributiva Oggetto: il prodotto. Obiettivi fondamentali: effettuazione delle consegne nel rispetto degli accordi con il cliente esterno o interno (es. ufficio vendite); soddisfacimento degli obiettivi relativi agli attributi specifici del prodotto; in particolare: per prodotti di consumo o a larga diffusione, gestione delle scorte con problemi diversi in relazione al tipo di beni (ad es. deperibili o non deperibili); per prodotti ad elevato tasso di sostituibilità (mercati competitivi), celerità/regolarità, eliminazione passaggi intermedi (caso grande distribuzione); per prodotti durevoli o beni strumentali su commessa e per prodotti ad elevato contenuto tecnologico, qualità del servizio che garantisca la qualità del prodotto presso il cliente. Canali della logistica distributiva prodotti di consumo produttore agente grossista dettagliante consumatore prodotti industriali produttore agente grossista utente industriale
5 Costo della logistica distributiva Reverse logistics Esempio Parmigiano Reggiano: costo al produttore: 8 ¼NJ(fonte: televideo) (contiene costi produzione e profitto produttore) costo al consumatore: ¼NJ(prezzi COOP) (contiene ricarico dettagliante) Oggetto: il prodotto alla fine del ciclo vitale. Obiettivi fondamentali: riuso ottimale di un prodotto. Essa riguarda le modalità di gestione dei flussi di materiali dagli utenti ai produttori con riferimento: ai prodotti non più utilizzabili, nella loro forma attuale, dal cliente (es. riciclaggio); ai prodotti re-impiegabili dal mercato, dopo una forma limitata di ricostruzione (es. macchinari); ai prodotti direttamente re-impiegabili (es. contenitori). Rispetto al prezzo finale, seconda dei beni, il profitto del produttore si aggira sul 5-10%, il ricarico del dettagliante sul 25-50%. Problematiche Possibilità/opportunità di integrazione dei canali logistici diretti ed inversi (qualora gli attori coinvolti siano gli stessi). Problema della raccolta (inverso del problema distributivo). Problema della qualità/quantità del prodotto: mentre i prodotti da riciclare possono manifestarsi in quantità eccessive, quelli da recuperare possono essere qualitativamente troppo scadenti per un loro riutilizzo conveniente. Attività chiave della catena logistica Livelli di servizio per il cliente (coordinandosi il marketing) determinazione dei bisogni del cliente per il servizio logistico; determinazione delle risposte al servizio; definizione dei livelli di servizio. Trasporto selezione delle modalità di trasporto; formazione dei carichi; definizione dei percorsi delle merci; schedulazione dei veicoli; selezione dei mezzi; gestione delle lamentele; auditing tariffe.
6 Attività chiave della catena logistica Gestione delle scorte politiche per lo stoccaggio dei materiali e dei prodotti finiti; stime previsive degli acquisti a breve termine; mix prodotti nei punti di stoccaggio; numero, dimensioni e localizzazione dei punti di stoccaggio; strategie just-in-time, push e pull. Flussi informativi e gestione ordini procedure di interfacciamento ordini di vendita-scorte; metodi di trasmissione delle informazioni regole per la pianificazione/gestione ordini. Attività di supporto Pianificazione e gestione dei magazzini determinazione degli spazi; layout delle scorte e progetto dei punti di carico/scarico; configurazione dei magazzini; stoccaggio delle scorte. Movimentazione dei materiali selezione dei mezzi/impianti di movimentazione; politiche di sostituzione dei mezzi/impianti; procedure di scelta degli ordini; immissione e prelievo delle scorte. Forniture selezione delle fonti di approvvigionamento; temporizzazione delle forniture; quantità degli approvvigionamenti. Attività di supporto Pianificazione imballaggi ai fini di movimentazione; stoccaggio; protezione da perdite e danneggiamenti. Cooperazione con la funzione produzione allo scopo di specificare le quantità aggregate da movimentare; definire la sequenza ed i tempi di produzione degli output. Manutenzione del sistema informativo raccolta, memorizzazione e manipolazione delle informazioni; analisi dei dati; procedure di controllo. Principali obiettivi della strategia logistica Riduzione dei costi fissi e variabili associati con il trasporto, la movimentazione e lo stoccaggio dei beni. Riduzione dei costi di investimento nel sistema logistico. Miglioramento del livello del servizio logistico.
7 Flusso della pianificazione logistica Aree problematico-decisionali della logistica Componenti del sistema logistico: localizzazione strutture, strategie operative, gestione scorte, sistema informativo, movimentazione e stoccaggio, trasporto, metodi di pianificazione e controllo, organizzazione. Strategie e finalità del Business Livello di servizio per il cliente Pianificazione della logistica integrata Decisioni sulle scorte Livello di servizio al cliente Decisioni sul trasporto Progettazione del sistema di gestione della logistica integrata Misurazione del livello di performance Decisioni di localizzazione Decisioni Decisioni di localizzazione: numero, dimensioni e localizzazione dei punti di stoccaggio; assegnazione dei punti di stoccaggio ai punti di produzione; assegnazione dei punti di stoccaggio ai punti di domanda; strutture di stoccaggio proprie o di terzi. Decisioni sulle scorte: livelli delle scorte; gestione operativa delle scorte; metodi di controllo delle scorte. Decisioni sui trasporti: modi di trasporto; scelta dei percorsi e schedulazione; dimensioni/formazione dei carichi. Alcune linee guida Costo totale della logistica Spesso si verifica che i benefici conseguibili in certe aree di decisione possono essere ottenuti solo in conseguenza ad un incremento dei costi in altre aree (trade-off). Per diminuire i costi ed ottimizzare i trade-off conviene quindi avere un approccio di ottimizzazione integrata di tutta la catena logistica e non di un singolo anello alla volta L attuazione di decisioni sul sistema logistico determina in genere effetti al di fuori del sistema logistico stesso, in altre aree aziendali, o effetti su sistemi non controllabili dall azienda. Distribuzione differenziata e strategia mista Non tutti i prodotti devono avere lo stesso livello di servizio al cliente. Si dimostra inoltre che una strategia di tipo misto (azioni di diverso livello su aree diverse per prodotti diversi) consente risparmi nei costi.
8 Differimento Alcune linee guida Costi - Benefici I momenti della formazione del carico e dell effettuazione della movimentazione finale del prodotto dovrebbero essere ritardati fino al ricevimento dell ordine da parte del cliente. Consolidazione La consolidazione dei carichi può beneficiare di economie di scala, ma ciò può comportare ritardi nelle consegne e occupare maggiori spazi nei magazzini. Si stima che mediamente il 30% dello spazio di un container rimanga inutilizzato. Standardizzazione Qualora possibile, la standardizzazione delle unità di carico e/o dei componenti può far conseguire maggiore efficacia/efficienza nell utilizzo delle strutture logistiche. Costi Costi totali Costo trasporto Servizio di trasporto (velocità e regolarità) Costi scorte Costi - Benefici Costi - Benefici Costi Ricavi Costi totali Ricavi Costi scorte A livelli di servizio già elevati i costi di ulteriori miglioramenti sono più che proporzionali ai benefici conseguibili. E però piuttosto comune commettere l errore di ritenere di essere già posizionati in tale situazione quando non lo si è. Bisogna ragionare sempre in un ottica di miglioramento continuo rivedendo periodicamente anche le decisioni prese in passato alla luce delle nuove tecnologie e delle nuove politiche di gestione aziendale. Costo trasporto Incremento dei punti di stoccaggio
9 Costi - Benefici Flussi di attività nella logistica distributiva Intervenire: semplificando i processi (riducendo ad esempio i controlli dal centro, responsabilizzando gli operatori) potenziare, formare ed incentivare le risorse umane investendo in organizzazione e in tecnologia (attenzione intervenire prima sugli aspetti più flessibili, i.e., nell ordine organizzazione e rapporti umani, sw, solo in fine, impianti fissi o altro hw) aprendo la caccia ad ogni spreco (dimagrendo nelle attività senza valore aggiunto e terziarizzando le attività non nel core business) Produzione O(x, t) Raccolta, stoccaggio movimentazione, consolidamento Trasporto D(x, t >t) Utilizzo Separazione, movimentazione, stoccaggio, consegna. Flussi di attività nella logistica distributiva Flussi di attività nella logistica distributiva Numero di UC annue per punto di partenza alto basso Numero di UC annue per punto di partenza alto basso Numero di UC per punto di consegna alto basso Nessun punto di stoccaggio o di rottura di carico intermedio Magazzini periferici e/o transit-point Magazzino centrale Magazzino centrale e magazzini periferici e/o transit-point Numero di UC per punto di consegna alto basso Consegna diretta Consegna multipla Prelievo multiplo Corrieri Strutture magazzinaggio Modalità di consegna
10 Costi della logistica nelle aziende per diversi settori merceologici (in % del fatturato) Aspetti economici del trasporto Settore merceologico Trasporti % Tot Magazzinaggio % Tot Gestione % Tot Onere scorte % Tot Totale Carta 4,7 35% 3,0 22% 2,1 16% 3,6 27% 13,4 Materiale elettrico 2,5 20% 2,6 21% 2,9 23% 4,6 37% 12,6 Alimentari 3,7 36% 2,2 21% 1,7 16% 2,8 27% 10,4 Elettronica 2,0 19% 2,0 19% 2,5 24% 3,8 37% 10,3 Chimici 3,8 37% 2,3 23% 1,5 15% 2,6 25% 10,2 Industria meccanica Industria automobilistica Grande distribuzione 2,3 25% 2,2 24% 1,9 20% 2,9 31% 9,3 2,7 30% 2,3 26% 1,2 13% 2,7 30% 8,9 2,3 26% 3,0 34% 1,6 18% 2,0 22% 8,9 Tipologie di attori del processo di trasporto Produttori Prezzo, Liv. serv. Tariffe, Liv. serv. Vettori Prezzo, (Liv. serv.) Spedizionieri Normativa, infrastrutture Consumatori Prezzo, Liv. serv. Normativa, infrastrutture Stato Agenti economici del trasporto Spedizionieri (shippers) Agenti che prendono decisioni sul tipo e la quantità di beni movimentati tra coppie O/D e sulla modalità di trasferimento dei beni stessi. Rispetto al Produttore (domanda) rappresentano il lato offerta (livello di servizio ad un costo/prezzo), rispetto al Vettore rappresentano la domanda. Sono in particolare identificabili: con le strutture aziendali che si occupano della logistica esterna, delle spedizioni e/o distribuzioni in coordinamento con altre funzioni; con gli spedizionieri in senso stretto (conto terzi); con agenzie che offrono servizi logistici.
11 Agenti economici del trasporto Vettori (carriers) Sono i produttori del servizio di trasporto tra coppie O/D. Offrono allo Spedizioniere una prestazione di trasporto ad un certo livello di servizio verso un corrispettivo (costo o tariffa). Tradizionalmente si identificano con i trasportatori monomodali: strutture interne all azienda produttrice (conto proprio); agenzie/aziende di trasporto conto terzi; padroncini. Percezioni Rete dei trasporti percepita, a fini decisionali, dagli Spedizionieri (rete aggregata ): modo i Origine modo k modo j modo i Destinazione Nodi di trasbordo Percezioni Rete dei trasporti percepita, a fini decisionali, dai Vettori (rete fisica): Origine Nodo di trasbordo modo j Destinazione I soggetti secondo il Codice Civile Spedizioniere Il cc definisce il contratto di spedizione come mandato con il quale lo spedizioniere assume l obbligo di concludere, in nome proprio e per conto del mandante, un contratto di trasporto e di compiere le operazioni accessorie (art. 1737). Nella scelta della via, del mezzo e delle modalità di trasporto della merce, lo spedizioniere è tenuto ad osservare le istruzioni del committente e, in mancanza, a operare secondo il miglior interesse del medesimo (art. 1739). È importante sottolineare che la responsabilità dello spedizioniere è quindi limitata alla scelta della via, del mezzo e delle modalità di trasporto della merce, mentre egli non ha responsabilità per quanto concerne il buon esito del trasporto e cioè in ordine al risultato del contratto concluso suo tramite.
12 I soggetti secondo il Codice Civile Vettore Col contratto di trasporto il vettore si obbliga, dietro corrispettivo, a trasferire persone o cose da un luogo a un altro (art. 1678). Il vettore deve mettere le cose trasportate a disposizione del destinatario nel luogo, nel termine e con le modalità indicati dal contratto (art. 1687). Il vettore è responsabile della perdita o dell avaria delle cose consegnategli per il trasporto, dal momento in cui le riceve a quello in cui le riconsegna al destinatario, a meno che possa dimostrare che tali fatti non dipendano da lui. (art. 1693). Spedizioniere-vettore Lo spedizioniere che con i mezzi propri o altrui assume l esecuzione del trasporto in tutto o in parte ha gli obblighi ed i diritti del vettore (art. 1741). Agenti economici del trasporto Stato L insieme degli organismi decisionali e delle amministrazioni centrali, regionali e locali che intervengono nel sistema di trasporto attraverso: elaborazione ed attuazione di norme e regolamenti su trasporti e attività imprenditoriali; pianificazione e realizzazione del sistema delle infrastrutture di trasporto; partecipazione economica nelle aziende di trasporto e/o di servizi logistici (es. FS). Agenti economici del trasporto Interrelazioni principali tra le decisioni degli agenti Il sistema dei trasporti per gli attori pubblici: sistema infrastrutturale; domanda di spostamento; flussi sulla rete; effetti sulla rete: fruibilità del trasporto; ricadute sui sistemi economici; effetti sul territorio; effetti sui sistemi umani; effetti ambientali. [SP - V] I costi degli Spedizionieri (con riferimento al trasporto) dipendono dai costi dei Vettori e dagli itinerari effettuati da questi. [V - ST] Gli itinerari dei Vettori sono però dipendenti dai livelli di servizio offerti dalle reti di trasporto (es. grado di congestione) e dai costi imposti dagli organismi pubblici ai Vettori stessi per le esternalità da essi provocate (caso Austria). [V - SP] D altro canto, un Vettore non è in grado di stabilire i propri itinerari e definire i propri costi prima di conoscere la domanda espressa dagli Spedizionieri.
13 Elementi caratterizzanti le decisioni nel trasporto Elementi caratterizzanti le decisioni nel trasporto Principali caratteristiche da cui dipende la scelta del trasporto Caratteristiche del trasporto Modo usato Tempo di viaggio Tipo di carico Contenitore utilizzato Servizi di assistenza Perdite e/o danni Caratteristiche della consegna Peso Distanza Origine Destinazione Tipo di merce Urgenza Regolarità del carico Spostamenti interni Caratteristiche del Produttore (e/o Spedizioniere ) Dimensioni Presenza di raccordi ferroviari Proprietà di veicoli Veicoli sotto contratto Caratteristiche soggettive dello spedizioniere Carichi con modi alternativi Velocità richiesta per rispondere alla domanda Velocità richiesta per assicurare un elevata utilizzazione del veicolo Velocità richiesta per mantenere bassi livelli di stoccaggio Esenzione da danni Esenzione da perdite Elementi caratterizzanti le decisioni nel trasporto Attributi più importanti della scelta modale derivanti dall analisi di diversi fattori (indagine effettuata presso diverse aziende) Affidabilità del modo di trasporto Controllo sulla spedizione Controllo sul tempo di consegna Evitare danni alle merci durante lo spostamento Sicurezza del prodotto durante lo spostamento (furti) Tempo di spostamento Pronta disponibilità del trasporto quando richiesto Distanza Dimensione della consegna Prezzo Componenti del livello di servizio tempo di spostamento; affidabilità nel rispetto dei tempi di consegna; accessibilità del servizio; disponibilità del servizio; capacità ed adeguatezza delle strutture e dei mezzi; sicurezza; controllo sulla spedizione (es. tracing); pronta disponibilità ed assistenza ai problemi del cliente. L utilizzatore del trasporto valuta quindi livello di servizio del trasporto offerto e costo dello stesso, rispetto alle caratteristiche delle proprie spedizioni (tipologie prodotto, quantità, soddisfacimento dei clienti).
14 Caratteristiche peculiari del trasporto Le seguenti caratteristiche generali sono proprie dell attività di trasporto, influiscono dunque sulle decisioni strategiche ed operative dei Vettori: il trasporto, essendo un servizio, non si può immagazzinare: se la domanda è inferiore all offerta si ha una sotto-utilizzazione di mezzi e infrastrutture; nel caso opposto si ha congestione; sono inevitabili quindi i disagi nelle punte di traffico e l esuberanza dei mezzi e delle infrastrutture nei periodi di morbida ; le varie domande di trasporto riguardano itinerari diversi ed anche sullo stesso itinerario difficilmente sono equilibrate nei due sensi; risultano quindi inevitabili i percorsi a vuoto, anche se una buona organizzazione aziendale deve ridurli al minimo. Grandezze caratteristiche Velocità Velocità massima (V M ): caratteristica del mezzo di trasporto. Velocità di marcia o di crociera (V); nei veicoli terrestri corrisponde alla massima velocità raggiungibile in condizioni di sicurezza e continuità ed in assenza di congestione: dipende quindi dal veicolo e dalla sede percorsa (V<V M ). Velocità commerciale (Vc): L OD /(Σt v + Σt s ) dove: L OD è la distanza tra origine e destinazione Σt v è la somma dei tempi di viaggio Σt s è la somma dei tempi di sosta (fermate, trasbordi, trasferimenti terminali ecc.). Grandezze caratteristiche Componenti di costo del trasporto Unità di misura base del trasporto (merci) Unità di quantità di trasporto: tonnellata (t) (o altre specifiche, es. TEU) Unità di traffico (quantità trasportata spostamento): tkm Unità di prodotto offerto: tkm offerte. Fattore di utilizzazione: tkm / tkm offerte Spese di impianto (iniziali): per infrastrutture; per l acquisizione del materiale rotabile. TEU: Twenty foot Equivalent Unit, e.g., 2 TEU è lo spazio equivalente per due container da 6.1m/20ft, o uno da 12.2m/40ft.
15 Componenti di costo del trasporto Spese di esercizio (annuali): oneri finanziari (interesse ed ammortamento sul capitale). Spese di puro esercizio: oneri relativi all amministrazione e spese generali (fisse); manutenzione infrastrutture (fisse); spese relative alla trazione e al materiale mobile (variabili con il traffico); personale conducente, di officina, di controllo, di movimentazione ecc. (parte fisse, parte variabili). La spesa annua di esercizio S si può esprimere con: S = A + kn dove: A: spese fisse; N: unità di traffico effettuate; k: coefficiente di costo marginale. S A k Componenti di costo del trasporto S N A A N k>k N Altre componenti Prodotti del trasporto l incidenza dei ritorni a vuoto (ad es. una spedizione che consente un carico di ritorno è preferibile). In Italia i ritorni a vuoto sono il 35.5%, in Francia il 20%; richieste di diversione dall itinerario o di modifica della destinazione; fermate aggiuntive non previste in itinerario; utilizzo di mezzi o strutture del vettore per stoccaggio provvisorio; servizi terminali : raccolta e consegna, trasbordi intermodali, movimentazioni ai nodi Prodotti del traffico. Prodotti fuori traffico (es. pubblicità sui mezzi). Eventuali sovvenzioni pubbliche.
16 Criteri per la formazione delle tariffe Volume i costi dipendono dal volume del carico; i volumi elevati (pari o superiori alla capacità dei mezzi) beneficiano di riduzioni di tariffa; esistono comunque soglie di prezzo per volumi bassi (inferiori alla capacità dei mezzi); le tariffe dipendono dalla classificazione merceologica. Criteri per la formazione delle tariffe Distanza percorsa nei casi in cui larga parte dei costi del servizio dipendono dalla movimentazione delle merci (es. trasbordi), può essere applicata una tariffa indipendente dalla distanza percorsa; la tariffa può essere costante per spedizioni tra un origine e un area comprendente diverse possibili destinazioni e variare per aree diverse (es. UPS); se i costi relativi allo spostamento sono prevalenti, la tariffa può essere proporzionale alla distanza da percorrere, ma ciò penalizza gli spostamenti lunghi a parità di altri fattori; poiché taluni costi indipendenti dallo spostamento (es. terminali) possono essere maggiormente distribuiti su distanze lunghe, le tariffe possono essere fatte crescere meno che proporzionalmente con la distanza: Criteri per la formazione delle tariffe Distanza percorsa T Criteri per la formazione delle tariffe Caratteristiche del prodotto Le tariffe dipendono anche dalle caratteristiche del prodotto; sono stati definiti sistemi di classificazione delle merci, sulla base dei quali sono fondati accordi per le tariffe minime del trasporto e sono stabiliti i valori minimi regolamentati. D
17 Criteri per la formazione delle tariffe Caratteristiche del prodotto I fattori legati al prodotto di cui si tiene conto nella classificazione delle merci ai fini logistici e nello stabilire le tariffe minime sono in particolare: densità; facilità di stoccaggio e movimentazione; maggiore o minore disposizione al danneggiamento, perdita o furto; possibilità di danneggiare altre merci trasportate; rischi legati al trasporto del prodotto (merci pericolose); tipologie di contenitori e/o confezioni per il prodotto; tariffe di prodotti analoghi; competitività esistente tra articoli diversi ma utilizzati per scopi analoghi; condizioni commerciali e unità di vendita; condizioni di scambio. Criteri per la formazione delle tariffe Fattori contrattuali Le tariffe sono stabilite anche sulla base di fattori contrattuali che riflettono caratteristiche di singole spedizioni e/o clienti: volume della spedizione; direzione dell itinerario; valore complessivo del cliente per il trasportatore. La tariffa su base contrattuale è prevalente nel caso degli approvvigionamenti e della distribuzione di quantità importanti di merci, mentre prevale una tariffazione generale per piccole quantità. Generalità sulle decisioni operative Generalità sulle decisioni operative Scelta del modo di trasporto Tenuto conto degli elementi che compongono il livello di servizio del trasporto e che alcune modalità di trasporto non possono essere separate da altri modi, per quanto riguarda soprattutto i servizi door to door, si citano alcuni criteri di decisione. Valutare il trade off tra i costi legati ad un modo di trasporto e i costi dovuti alle scorte, dipendenti dal modo di trasporto stesso. La rapidità e la regolarità del trasporto incidono sui livelli delle scorte del produttore e del cliente. Scelta del modo di trasporto Se un cliente può potenzialmente rifornirsi da più fornitori, i servizi logistici offerti da ciascuno (e il costo degli stessi) incidono, a parità di altri fattori, sulla scelta. Nei rapporti di fornitura la scelta della modalità di trasporto è spesso una decisione congiunta di fornitore e cliente; ad esempio il livello di servizio richiesto da un cliente può essere soddisfatto in cambio di garanzie sulla quantità delle forniture.
18 Generalità sulle decisioni operative Scelta dell itinerario (vehicle routing) La rete dei trasporti può essere rappresentata da un insieme di archi e nodi ai quali possono essere attribuite delle funzioni di costo (per gli archi dipendenti dalla lunghezza e dal tempo, per i nodi dal tempo di attraversamento). Su tale base sono stati sviluppate diverse metodologie per la scelta degli itinerari ottimali in tre situazioni principali: singola origine singola destinazione (es. metodo del cammino più breve); molte origini molte destinazioni (es. metodo del trasporto); origine coincidente con la destinazione finale (es. problema del commesso viaggiatore ), nel caso di nodi spazialmente in relazione o meno fra loro. Generalità sulle decisioni operative Scelta dell itinerario e schedulazione Nella realtà sono presenti vincoli che rendono molto complessa l ottimizzazione degli itinerari e la schedulazione dei veicoli: in alcune fermate può essere necessario non solo scaricare ma anche caricare della merce; possono essere utilizzati più veicoli aventi diverse caratteristiche, soprattutto in termini di capacità di carico; ci sono limiti normativi alle ore di guida effettuabili continuativamente dagli autisti; molte fermate sono caratterizzate da finestre temporali entro cui è consentito il carico e lo scarico delle merci; in certi itinerari il carico del veicolo può essere possibile solo dopo che siano state effettuate tutte le consegne; gli autisti effettuano comunque brevi soste di riposo. Alcune linee guida Evitare dove possibile intersezioni e sovrapposizioni di itinerari. Il carico completo di un mezzo dovrebbe corrispondere a consegne localizzate in prossimità fra loro (minimizzazione della distanza tra fermate successive). Consegne relative a giorni differenti andrebbero raggruppate in relazione alle giornate. Cominciare a riempire il mezzo a partire dalla consegna più lontana e da altre vicine, coprendo poi un itinerario verso l origine. Esaurire la capacità di carico dei veicoli a partire da quelli di capacità maggiore. Laddove possibile, inserire dei punti di carico tra i punti di consegna, evitando di caricare il mezzo solo dopo che questo è vuoto. Un punto di consegna molto lontano dagli altri può essere assegnato ad altro percorso o mezzo. Un veicolo assegnato ad itinerari brevi potrebbe rimanere inutilizzato per più tempo: l assegnazione dei mezzi agli itinerari va quindi attentamente studiata. Tipologie di trasporto
19 Terminologia Terminologia Trasporto multimodale: Trasferimento di una merce che utilizza almeno due modi di trasporto diversi. Trasporto intermodale: Trasferimento di una merce che utilizza più modi di trasporto ma con uno stesso contenitore, senza rottura di carico. Il contenitore può essere un veicolo stradale ovvero una unità di trasporto intermodale (UTI: container o cassa mobile o semirimorchio). Trasporto combinato: Trasporto intermodale le cui percorrenze europee si effettuano principalmente per ferrovia, vie navigabili o per mare, mentre i percorsi iniziali e/o terminali, i più corti possibili, sono realizzati per strada. Strada viaggiante: Trasporto di veicoli stradali completi su di un vagone a pianale ribassato per tutta la sua lunghezza. Trasporto accompagnato: Trasporto di un complesso veicolare stradale completo - accompagnato dal conducente - su di un altra modalità (ad es. treno o traghetto). RO-RO (roll on - roll off): Possibilità per un veicolo stradale di entrare e/o uscire con i propri mezzi da una nave o, nel caso di strada viaggiante, da un treno. LO-LO (lift on - lift off): Imbarco o sbarco di UTI ricorrendo ad apparecchiature di sollevamento Unità di trasporto Complesso articolato:semirimorchio accoppiato ad un veicolo a motore (autoarticolato). (Lunghezza massima complessiva = 16,50 m; altezza massima = 4 m; massa limite complessiva = 40 t se a 4 assi e 44 t se a 5 o più assi.) Autotreno: Complesso veicolare composto da una motrice e da un rimorchio stradale. (Lunghezza massima complessiva = 18,35 m; altezza massima = 4 m; massa limite complessiva = 44 t.) Semirimorchio bimodale strada-rotaia: Semirimorchio stradale atto a circolare, senza nessuna modifica, sulle rotaie dopo essersi collocato su di un carrrello ferroviario, formando treni completi. Unità di trasporto Treno completo : Treno composto e scaricato rispettivamente solo all inizio e alla fine del viaggio. Consentono considerevoli miglioramenti delle velocità commerciali e dei livelli di affidabilità delle consegne via ferrovia. Vagone poche: Vagone ferroviario equipaggiato con una tasca destinata a ricevere gli assali di un semirimorchio e, in alternativa, una cassa mobile. Vagone ribassato: Vagone ferroviario speciale, atto al carico di materiali per il trasporto intermodale, il cui piano di carico è ribassato. Feeder: Navi che servono porti di ridistribuzione del carico, a partire da porti di concentrazione del traffico stesso alimentati da navi di grande capacità.
20 Unità per il carico Container: Cassa speciale per il trasporto merce, rinforzata, sovrapponibile e che può essere trasbordata orizzontalmente o verticalmente. Dispongono di cunei d angolo per favorire il loro sollevamento, carico, scarico e fissaggio sia sui veicoli che tra di loro. Le dimensioni ISO (prevalentemente utilizzate nel trasporto marittimo) prevedono: , , , I container utilizzati nell intermodale terrestre rispondono solitamente alla norme UIC. Sono previsti container a grande capacità (non rispettano le norme ISO per l altezza) e a grandissima capacità (dimensioni oltre i limiti ISO). Cassa mobile: Unità concepita per il trasporto di merce, utilizzata soltanto nel trasporto strada-rotaia, e generalmente non rinforzata per essere sovrapposta quando carica. Ha dimensioni diverse dal container (p=2,50 m; h=2,62 m; l=7,15-12,50-13,60 m).i vantaggi sono la riduzione della tara, il minor costo, la maggiore volumetria di carico. Unità di carico Sono formate da merce imballata o raggruppata in unità separate generalmente conformi alla dimensioni delle palette. Pallet Piattaforma di dimensioni standardizzate: ISO mm CEN mm TEU: Unità di carico di dimensioni corrispondenti al container ISO da 20 ; è utilizzata per esprimere la capacità di una nave o di un terminale. Infrastrutture Terminale: Infrastruttura atta al puro scambio, tra i vettori, di container, casse mobili, semirimorchi ecc., priva di magazzini di deposito. Vi è quindi cambio di modalità. Terminale intermodale: Infrastruttura idonea al solo scambio dei vettori delle grandi unità di carico (container, semirimorchi, casse mobili ecc.) senza magazzini o, al limite, con un magazzino di modesta superficie per salturie operazioni sul contenuto delle unità di carico. La loro gestione può essere pubblica o privata. Interporto: Complesso organico di strutture e servizi integrati e finalizzati allo scambio di merci tra le diverse modalità di trasporto (cfr. autoporto), comunque comprendente uno scalo ferroviario idoneo a formare o ricevere treni completi e in collegamento con porti, aeroporti e viabilità di grande comunicazione (l. 240/90). Infrastrutture Centro merci: Comprende, oltre ad un terminale intermodale impiegato genralmente per il traffico containers, magazzini per la manipolazione e il deposito delle merci, la cui attività è generalmente preponderante rispetto a quella del terminale. Hub: Punto centrale per la raccolta-partenza e/o arrivo-distribuzione da/a una particolare regione o area geografica. Zona franca: Area dove le merci possono essere stoccate senza pagamento di imposte fino alla spedizione.
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