PGT Piano di Governo del Territorio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "PGT Piano di Governo del Territorio"

Transcript

1 Inquadramento dell ambito di trasformazione su base ortofotogrammetrica Inquadramento dell ambito di trasformazione Scenario progettuale RELAZIONE 2

2 22 RELAZIONE

3 5. UNA PRIMA VALUTAZIONE DELL IMPATTO DELLO SCENARIO DI PIANO SULLA RETE DELLA MOBILITA LOCALE 5.. Il progetto del Sistema viabilistico pedemontano lombardo: incidenza ed effetti sulla mobilità locale del comune A premessa di una valutazione dei possibili impatti che lo scenario di piano potrebbe generare sulla rete della mobilità, è opportuno ricostruire l impatto generato sulla rete della mobilità sovra locale attraverso la lettura dell analisi trasportistica allegata al progetto definitivo del Sistema viabilistico pedemontano lombardo 20. Il comune di è interessato dalla tratta funzionale C, che va dallo svincolo di Cesano Maderno fino all interconnessione con l autostrada A5 in prossimità del comune di Usmate Velate, attraversando il territorio delle Province di Milano e Monza e della Brianza ed in particolare i comuni di Desio, Lissone, Seregno, Macherio, Biassono, Lesmo, Arcore, Usmate Velate e Vimercate. In questa terza tratta funzionale sono previsti due svincoli intermedi con l interconnessione con la SS36 in prossimità del comune di Desio e in prossimità del comune di Macherio. L analisi trasportistica si basa su due scenari che sono costituiti: dallo scenario programmatico, determinato dalla distribuzione della domanda attesa nel breve, medio e lungo periodo sulla rete di trasporto attuale potenziata dalla realizzazione degli interventi stradali ed autostradali ascrivibili al Quadro di Riferimento Programmatico lombardo; dallo scenario progettuale, determinato dalla distribuzione della domanda attesa nel breve, medio e lungo periodo sulla rete di trasporto programmatica, ulteriormente potenziata dalla realizzazione della Pedemontana Lombarda. Per quanto concerne il Quadro di Riferimento Programmatico, gli interventi considerati per il potenziamento della rete di trasporto stradale ed autostradale afferente l area di studio, sono stati considerati i seguenti interventi: la realizzazione dell adeguamento funzionale alla 4 corsia dell autostrada A4 Brescia Milano nel tratto compreso tra la barriera di Milano Est e Orio al Serio; la realizzazione della terza corsia di percorrenza sull autostrada A9 Milano Lainate Como Chiasso nella tratta compresa tra Lainate e Como Sud; la realizzazione della BREBEMI; la realizzazione della TEM, Tangenziale Est Esterna di Milano; la realizzazione dell IPB, interconnessione Pedemontana - BREBEMI; la realizzazione del potenziamento del sistema di accesso a Milano del quadrante est del territorio mediante l adeguamento funzionale: della provinciale Paullese, della provinciale Cassanese, della provinciale Rivoltana; la rifunzionalizzazione della 34; la realizzazione del collegamento collegamento Boffalora Malpensa; il potenziamento della direttrice Rho Monza; la realizzazione del raccordo autostradale tra A4 e Val Trompia; la realizzazione del raccordo autostradale tra il casello di Ospitaletto, il nuovo casello di Poncarale, sulla A2 Torino Piacenza Brescia e l aeroporto di Montichiari; il completamento della tangenziale Sud di Bergamo; il potenziamento della SS 494 Vigevanese. 20 Franco Righetti Ingegnere, Sistema viabilistico pedemontano lombardo. Analisi trasportistica generale ed approfondimenti sui nodi di connessione con la viabilità esterna. Rapporto conclusivo, febbraio RELAZIONE 23

4 raccordo autostradale della Cisa A5 Autostrada del Brennero A22 Fontevivo (PR) Nogarole Rocca (VR) (Tibre); autostrada regionale Cremona-Mantova e l autostrada regionale Broni-Mortara. Per procedere all individuazione e quantificazione delle variazioni nell entità e distribuzione dei flussi veicolari indotti dalla realizzazione della nuova infrastruttura, in corrispondenza dei nodi di svincolo dell intero Sistema Viabilistico Pedemontano, sono state messe a confronto le risultanze dello scenario programmatico con quelle dello scenario progettuale, generando un unica visualizzazione in grado di evidenziare incrementi e decrementi dei flussi veicolari. Anche in questo caso è stato scelto come orizzonte temporale di riferimento per la verifica della funzionalità lo scenario progettuale di breve periodo e cioè il 205, anno di entrata in esercizio della nuova infrastruttura. Sotto il profilo metodologico, si precisa che l elaborazione effettuata ha consentito di predisporre una rete di traffico di confronto tra le due distribuzioni veicolari proprie di ciascuno scenario simulato mediante la quale evidenziare le variazioni dei flussi. La tecnica utilizzata prevede: l utilizzo di bande di colore rosso per le situazioni in cui si riscontra nello scenario progettuale un incremento di traffico rispetto alla situazione di non intervento (scenario programmatico); l utilizzo di bande di colore verde per le situazioni in cui si riscontra nello scenario progettuale una diminuzione di traffico rispetto alla situazione di non intervento (scenario programmatico). Tavola 4.0, Confronto tra le distribuzioni di traffico nello scenario progettuale e nello scenario di non intervento Scenario Progettuale al 205 Ora di punta della mattina (8:00 9:00) Veicoli equivalenti, Sistema viabilistico pedemontano lombardo. Analisi trasportistica generale ed approfondimenti sui nodi di connessione con la viabilità esterna. Rapporto conclusivo, febbraio RELAZIONE

5 Tavola 5.7.6, Ambito Locale dell Interconnessione A5 Vista strategica Confronto tra traffico nello scenario progettuale e nello scenario programmatico 205. Ora di punta della mattina (8:00 9:00), Sistema viabilistico pedemontano lombardo. Analisi trasportistica generale ed approfondimenti sui nodi di connessione con la viabilità esterna. Rapporto conclusivo, febbraio 2009 Estrapolando dalla tavola il dettaglio per l ambito del comune di si possono visualizzare le variazioni nelle distribuzioni dei flussi di traffico che si prevede possano avvenire a seguito della realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano Mediante la visualizzazione delle bande di colore rosso e verde in ragione, rispettivamente, di incrementi e riduzioni i dei flussi veicolari con l indicazione numerica disaggregata per le due componenti leggera (numeri indicati in nero) e pesante (numeri indicati in rosso) del traffico, si denota che i numeri degli spostamenti auto all interno del comune di sono da considerarsi piuttosto limitati. Inoltre la realizzazione della Pedemontana, secondo lo studio specifico, porterà ad una riduzione dei movimenti veicolari. RELAZIONE 25

6 Particolare della Tavola 5.7.6, Ambito Locale dell Interconnessione A5 Vista strategica Confronto tra traffico nello scenario progettuale e nello scenario programmatico 205. Ora di punta della mattina (8:00 9:00), Sistema viabilistico pedemontano lombardo. Analisi trasportistica generale ed approfondimenti sui nodi di connessione con la viabilità esterna. Rapporto conclusivo, febbraio RELAZIONE

7 5.2. Elementi di analisi delle variazioni nell entità dei flussi veicolari indotti dallo scenario di Piano Si premette innanzitutto che la presente trattazione ha l obiettivo di stimare in modo sufficientemente attendibile le possibili ricadute sul sistema della mobilità derivanti dalla trasformazioni insediative previste dal. Non si tratta, evidentemente, di un analisi compiuta con l ausilio di rilievi del traffico ma si basa su considerazioni estrapolate a partire dai dati oggi disponibili (ad esempio risultati del censimento della popolazione e delle abitazioni del 200 relativamente ai residenti nel Comune di ) e su criteri di stima derivati dalla letteratura in materia. Particolare considerazione è stata rivolta, per ricavare i parametri da utilizzare per la stima stessa del traffico indotto, ad alcune peculiarità del comune di quale la struttura della popolazione (il 6,5% è la popolazione potenzialmente attiva -abitanti di età compresa tra i 20 ed i 64 anni, che sarà quella che si ipotizza si sposterà nelle ore di punta del mattino e della sera- ; il nucleo famigliare tipo è composto da 2.6 persone, ecc ) e le condizioni del sistema della mobilità complessiva (le condizioni del trasporto pubblico, la propensione all utilizzo del mezzo privato, la presenza di servizi sul territorio ecc ). Occorre, ancora, considerare le condizioni specifiche della mobilità nella provincia di Monza e della Brianza che vedono una ripartizione modale dei trasporti connotata da una netta prevalenza nell'uso del mezzo privato (il 67% degli spostamenti interni, il 6% degli spostamenti in uscita e il 76% degli spostamenti in entrata) con una progressiva e continua disarticolazione tra luogo di residenza e luogo di lavoro (il 55,7% della popolazione attiva lavora fuori dal comune di residenza) 2, La valutazione è, quindi, condotta con criteri di massima, ponderati cautelativamente in ragione delle condizioni meno favorevoli ipotizzabili. Per quanto attiene alla tipologia dei traffici, le ipotesi formulate sono calibrate in funzione della prevalente funzione residenziale; tale criterio appare comunque coerente alle finalità premesse, in ragione della circostanza che le altre destinazioni previste non contemplano particolari attrattori o generatori di traffico e che comunque le componenti di traffico delle altre funzioni non si sovrappongono, dal punto di vista delle ore di punta, alla componente residenziale. Gli ambiti di trasformazione interessano una superficie territoriale di circa mq, generando una superficie lorda di pavimento complessiva pari a mq e sono previsti 320 abitanti teorici. Per la stima dei veicoli indotti da tali previsioni, si può ipotizzare un rapporto di uno spostamento indotto ogni nuovo abitante in età lavorativa, in uscita alla mattina e in entrata alla sera. Considerando (per i ricordati criteri cautelativi) limitata la componente del traffico che usa mezzi di trasporto pubblico, che il mezzo di trasporto privato sia quasi esclusivamente rappresentato dagli autoveicoli e nell ipotesi che ad ogni spostamento indotto corrisponda un veicolo, il prospetto seguente esplicita la stima del traffico indotto, ipotizzato nelle giornate feriali e nelle ore di punta (tra le ore 7.00 e 9.00 del mattino e tra le alla sera). : abitanti teorici previsti ambiti di trasformazione Abitanti teorici in età lavorativa Coefficiente di spostamento (percentuale di abitanti teorici in età lavorativa che compie spostamenti abituali fuori dal comune di residenza) Incidenza del mezzo privato sul totale degli spostamenti Numero di persone per veicolo % 80 % 07 Indotto veicoli ore di punta 2 Vedi rapporto Per un indice di accessibilità. Studio sulla mobilità in Brianza, a cura di Paola Pucci con Giancarlo Graci e Fabio Manfredini DiAP - Politecnico di Milano. Camera di Commercio Monza e Brianza. Edito da Il Sole 24 Ore S.p.A. - Collana Brianza Economia. RELAZIONE 27

8 Il risultato della stima rappresenta un valore piuttosto contenuto (per altro distribuito sull intero territorio comunale e con una distribuzione articolata sulla rete stradale, in direzioni comunque diversificate) che non dovrebbe influenzare significativamente le rete stradale esistente, soprattutto alla luce delle valutazioni di impatto sul traffico di cui allo studio trasportistico allegato al progetto definitivo del Sistema viabilistico pedemontano lombardo, che ha previsto, per il comune di un generale miglioramento delle condizioni di traffico e, conseguentemente, la capacità del sistema viario ad assorbire le moderate nuove quote di traffico. 28 RELAZIONE

9 6. VERIFICA DI COMPATIBILITÀ CON IL PTCP DELLA PROVINCIA DI MILANO La valutazione di compatibilità dello scenario di si basa sulla verifica del rispetto degli indirizzi contenuti nel PTCP della Provincia di Milano (cfr. artt. 84 e 86 delle NdA) per quanto concerne il consumo di suolo di aree libere e il rispetto dei parametri di sostenibilità previsti dallo strumento provinciale. 6..Consumo di suolo (art. 84 NdA) La verifica del consumo di suolo segue le indicazioni contenute nell allegato B della DGP n. 332 del 24 maggio L elaborato redatto per la valutazione del consumo di suolo (DP QVP 03.0) consta in una cartografia alla scala comunale nella quale viene analizzato approfonditamente il territorio, nell intento di verificare l attuale indice di consumo di suolo e verificare la variazione percentuale dovuta all attuazione del. Per realizzare l elaborato grafico in oggetto si è partiti da una elaborazione e aggiornamento della base cartografica a disposizione, attraverso foto-interpretazione di immagini satellitari o rilievi diretti. Questo lavoro preliminare è stato utile per eliminare eventuali errori interpretativi, dovuti alla differenza temporale tra la bozza di database topografico a disposizione e lo stato di fatto territoriale. L analisi del territorio di, propedeutica alla valutazione del consumo di suolo delle previsioni del, ha permesso di tracciare un profilo delle caratteristiche territoriali del comune, individuando le caratteristiche principali del territorio urbanizzato e del suolo libero. Si evidenzia una prevalenza di territorio urbanizzato con un grado di urbanizzazione, a completa attuazione delle scelte del PRG vigente, che si attesta attorno al 43%. Analizzando le diverse specificità del territorio non urbanizzato emerge una prevalenza di territorio agricolo (38,22% dell intero territorio comunale) e di aree a boschi (5,22% della superficie comunale). Il sistema dello spazio urbanizzato è invece fortemente caratterizzato da un sistema insediativo prevalentemente residenziale a bassa densità (9,0%), elemento che ha connotato fortemente il paesaggio locale. Assolutamente residuali sono le componenti del territorio urbanizzato con una bassissima percentuale di ambiti a destinazione produttiva (2,76%). Grafo a torta descrivente le caratteristiche del sistema urbano: estratto tavola DP QVP La valutazione del consumo di suolo delle scelte di si basa sulla ripartizione del territorio comunale in sistema insediativo (perimetro dell urbanizzato 22 ) e sistema degli spazi aperti. Tale suddivisione è molto importante ai fini della valutazione di compatibilità con il 22 Come definito nell Allegato B delle NdA del PTCP vigente. RELAZIONE 29

10 PTCP in quanto tutto le aree di trasformazioni del previste su ambiti compresi nel perimetro dell urbanizzato non comportano ulteriore consumo di suolo. Il sistema insediativo è così articolato: - ambiti edificati del tessuto urbano consolidato, tutte le aree urbanizzate a funzione residenziale, industriale, terziaria e commerciale presenti sul territorio comunale, nonché gli spazi non costruiti e i parchi urbani di dimensione inferiore a 5000 mq; - ambiti edificati del tessuto urbano consolidato di matrice storica (soglie ); - sede stradale e ambiti viabilità, tutte le aree e gli spazi urbanizzati a servizio o strettamente correlati alla mobilità stradale; - spazi aperti urbanizzati ovvero le aree libere individuate dal PRG vigente come ambiti del tessuto consolidato o di espansione e le aree verdi, di qualsiasi natura, con superficie inferiore a 5000 mq. Lo spazio aperto, anch esso interpretato nelle modalità sopra descritte, è stato articolato in: - ambiti agricoli, le aree del territorio comunale destinate all agricoltura; - ambiti agricoli con alto indice di antropizzazione, si sono individuate e differenziate quelle aree agricole che presentano un livello di urbanizzazione molto elevato con un alto indice di impermeabilizzazione del suolo. Queste condizioni si verificano ad esempio per la presenza di un azienda agricola o delle residenze dei coltivatori diretti; - parchi, giardini e ambiti naturali protetti; - corsi d acqua; Le aree di trasformazione previste negli ambiti compresi nello spazio aperto comportano ulteriore consumo di suolo. A fronte di un indice di consumo di suolo (ICS) del 43,37% il PTCP della Provincia di Milano per i comuni appartenenti al tavolo interistituzionale della Brianza, individua un incremento percentuale della superficie urbanizzata dell 3% 23. Per valutare la sostenibilità dello scenario di piano, sono state suddivise le previsioni del a seconda che comportino o meno ulteriore consumo di suolo. Le scelte del portano ad un incremento percentuale del grado di urbanizzazione di 2,96% per un consumo di suolo previsto di mq. A completa attuazione delle previsioni del PTG il grado di urbanizzazione comunale si attesterebbe al 44,65%. Grafo a torta descrivente le caratteristiche delle previsioni di : estratto tavola DP QVP Come definito dalla Tabella 3 allegata alle NdA del PTCP vigente. 30 RELAZIONE

11 6.2. Indicatori di sostenibilità (art. 86 NdA) L art. 86 e nello specifico la tabella 4 dell allegato alle NdA PTCP introduce gli indicatori come strumento di supporto alla definizione e alla verifica degli strumenti urbanistici. Questi indicatori valutano le scelte di piano da differenti punti di vista. Per questa verifica, anche seguendo le indicazioni contenute nell allegato B, tabella C, della DGP n. 332 del 24 maggio è stato realizzato un elaborato cartografico specifico, DP QVP 03.02, che sintetizza per ogni indicatore le scelte di piano e gli obiettivi previsti dal PTCP. Di seguito verranno elencati singolarmente gli indicatori descrivendone specificatamente gli obiettivi e rapportandoli alle quantità previste dal. Indicatore I - Riuso del territorio urbanizzato Definisce il rapporto percentuale tra la superficie territoriale delle zone di trasformazione soggette a piano attuativo 24 e la superficie territoriale della totalità delle zone di espansione 25 previste dal. Il Documento di piano prevede 8 ambiti di trasformazione, di cui 3 di sviluppo, di riconferma e riconfigurazione e 4 di riqualificazione. Gli ambiti di riqualificazione previsti, per un totale di 5.28 mq, rappresentano il 27,24% del totale della aree di trasformazione previste ( mq). Tale percentuale soddisfa il valore raccomandato indicato dal PTCP ma non i valori obiettivo 26 per l attribuzione del meccanismo premiale. Rappresentazione dell indicatore del PTCP: estratto tavola DP QVP La tabella c dell Allegato B alle NdA del PTCP definisce come zone di trasformazione soggette a piano attuativo, le aree dismesse comprese all interno dell urbanizzato, per le quali lo strumento urbanistico comunale preveda una trasformazione da assoggettare a pianificazione attuativa. 25 Vengono definite zone di espansione le aree non urbanizzate e destinate a nuova urbanizzazione dello strumento adottato, ivi comprese quelle previste dallo strumento urbanistico vigente, ma non attuate e riconfermate, e comprese le aree per interventi di rilevanza sovra comunale. 26 I valori obiettivo sono indicati nella tabella 6 dell Allegato alle NdA per definire i punteggi premiali secondo il procedimento indicato agli artt. 93, 94 e 95. RELAZIONE 3

12 Indicatore I2 Permeabilità dei suoli urbani Definisce il rapporto percentuale tra la superficie permeabile in modo profondo 27 e la superficie fondiaria delle zone di espansione e di trasformazione. Per questo indicatore non è stato realizzato il corrispettivo schema grafico inserito nell elaborato sugli indicatori. Il prevede esclusivamente aree di trasformazione in senso residenziale o di servizio suddivise in: sviluppo, riconferma e riconfigurazione-riqualificazione. L indice di permeabilità profonda dei suoli (indice di permeabilità territoriale) è stato fissato al 30% per tutte le aree di trasformazione ad eccezione dell area Rr0 per il quale l indice previsto è del 5%. Questo indicatore non risulta in linea con quando indicato nel PTCP che prevedono una percentuale almeno superiore al 40%. Tale indicazione appare, nel contesto progettuale e territoriale del comune di, difficilmente raggiungibile in funzione di un ottimale utilizzazione territoriale delle aree. In particolare per l ambito Rr0, dove l indice è sensibilmente più basso, la scelta è motivata dallo necessità di garantire la fattibilità ad un intervento per il quale si persegue l obiettivo di realizzazione di una piazza. Scenario progettuale per l area di trasformazione Rr0: estratto tavola DP QVP Per superficie permeabile il PTCP intende la superficie scoperta in grado di assorbire le acque meteoriche senza che queste vengano convogliate negli appositi sistemi di drenaggio e canalizzazione. 32 RELAZIONE

13 Indicatore I3 Dotazione di aree verdi piantumate È il rapporto percentuale tra la superficie arborea e arborea/arbustiva 28 e la superficie territoriale comunale. A seconda dell ICS comunale (Indice del consumo di suolo), vengono fissati differenti valori di riferimento. A fronte di un ICS compreso tra il 40 e il 60%, il PTCP individua come valore raccomandato una percentuale superiore o uguale al 6% della superficie territoriale comunale. Lo stato di fatto, calcolato sulle aree definite dalla classificazione DUSAF 2.0 come Boschi di latifoglie a densità media e alta, Boschi misti a densità media e alta e Boschi di latifoglie a densità bassa determina una superficie arborea pari a mq pari al 5,06% del territorio comunale. Questo valore risulta di molto superiore sia al valore raccomandato sia al secondo livello del valore obiettivo che prevede un incremento del 30% del valore raccomandato ovvero mq (7,80% del territorio comunale). Lo scenario di non prevede nuove aree verdi piantumate ma persegue la salvaguardia e la valorizzazione delle aree esistenti. Rappresentazione dell indicatore 3 del PTCP: estratto tavola DP QVP La superficie arborea e arborea arbustiva è definita come la superficie occupata da aree boscate e fasce arboree/arbustive comprese le aree destinate a colture legnose. RELAZIONE 33

14 Indicatore I4 Frammentazione degli insediamenti produttivi Esprime il rapporto moltiplicato per cento, tra il perimetro e la superficie territoriale delle aree produttive. Il perimetro delle aree industriale è calcolato riducendolo a seconda che sia in adiacenza ad aree già edificate, edificabili, a destinazione non agricola, o a infrastrutture di interesse sovracomunale esistenti o previste. Questo perimetro è quindi un indicatore di dispersione delle zone industriali, che premia assetti urbanistici che accorpano gli insediamenti produttivi, avvicinandoli alle infrastrutture di interesse sovralocale. Il territorio di non presenta una spiccata vocazione all insediamento di attività produttive, avendo storicamente privilegiato uno sviluppo di tipo residenziale a bassa densità (come ben evidenziato nel paragrafo 6.2 sul consumo di suolo). Le aree industriali presenti sono episodiche e frammentate determinando per questo indicatore un valore non ottimale di 2,6. Il non prevede nuovi ambiti produttivi ma persegue la riqualificazione in senso residenziale di alcune aree industriali sottoutilizzate inserite in contesti prevalentemente residenziali. Nelle previsioni dunque si persegue una riduzione delle aree industriali esistenti (-755,88 mq), che andrà a ridurre la frammentazione degli insediamenti industriali portando a una diminuzione dei fronti industriali dello 0,3 come raccomandato dal PTCP. La valutazione dell indicatore per le sole aree produttive previste non può essere calcolato in mancanza di una previsione urbanistica in questo senso. Rappresentazione dell indicatore 4 del PTCP: estratto tavola DP QVP RELAZIONE

15 Indicatore I6 Dotazione di piste ciclabili Questo indicatore esprime il rapporto percentuale tra la lunghezza delle piste ciclo-pedonali, esistenti e previste in sede propria o riservata, e la lunghezza della rete stradale, esistente e prevista in ambito comunale. Il calcolo di questo indicatore mostra per lo stato di fatto una buona dotazione di piste ciclabili in sede propria o riservata, con una percentuale che si attesta attorno al 23%, superiore al valore raccomandato (V 5%) ed in linea con il primo dei due valori obiettivo (20% O 30%) indicati dal PTCP della Provincia di Milano. Lo scenario di piano prevede un importante potenziamento della situazione attuale, con un raddoppio della rete comunale (+0%) che porta il valore dell indicatore al 43,08% superiore anche al secondo valore obiettivo del PTCP. Rappresentazione dell indicatore 6 del PTCP: estratto tavola DP QVP RELAZIONE 35

16 Indicatore I7 Connettività ambientale Esprime la possibilità di attraversare il territorio comunale seguendo linee di connettività, ovvero direttrici caratterizzate dalla presenza di suolo vegetato. Le linee di connettività sono dunque elementi spaziali di connessione verde che possano assicurare l attraversabilità del territorio. Il PTCP definisce alcuni parametri 29 che garantiscono la continuità di questi elementi connettivi. Lo scenario attuale per il comune di permette di identificare almeno 7 linee di connettività (corridoi ecologici) di rilevanza locale e sovralocale. Due di queste linee sorgono a separazione di due tessuti urbanizzati residenziali a rischio di saldatura. Lo scenario di piano ne persegue quindi il mantenimento e la salvaguardia in coerenza con quanto indicato dal PTCP. Rappresentazione dell indicatore 7 del PTCP: estratto tavola DP QVP Le linee di connettività, per essere tali, devono essere caratterizzate da suolo vegetato, non ostacolate da barriere artificiali insormontabili quali strade e autostrade a quattro o più corsie, ferrovie a quattro o più binari o linee Alta Capacità, aree urbanizzate. Le barriere sono considerate superabili quando la linea di connettività possa utilizzare fasce di suolo vegetato paria almeno a: 5 metri per sovrappassi o sottopassi[ ] in corrispondenza di strade o ferrovie; 20 metri all interno di aree urbanizzate. 36 RELAZIONE

17 Tabella riassuntiva degli indicatori di compatibilità con il PTCP: estratto tavola DP QVP RELAZIONE 37

18 6.3. Confronto col PTCP in merito alla perimetrazione del centro storico Coerentemente con quanto già espresso nella presente relazione in merito alla perimetrazione dei centri e nuclei storici, appare significativo ripercorre analiticamente le differenze tra la proposta del e quanto evidenziato nella tavola QRP 02-0 con riferimento a quanto contenuto nella tavola 3 Sistema Paesistico Ambientale del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, confronto specificatamente rappresentato nei seguenti elaborati in cui sono evidenziate, per sovrapposizione, le diverse perimetrazioni. Opportuna premessa, a tale riguardo, deve essere fatta in ragione di una differenza tra il PTCP e il per quanto riguarda sia il dettaglio delle fonti cartografiche utilizzate e caratterizzate da scale di rappresentazioni di maggior dettaglio rispetto alla cartografia di base utilizzata nel PTCP, sia i criteri di metodo per l individuazione dei perimetri dei centri storici. Per la redazione del si è utilizzato come base cartografica il Data Base Topografico al dettaglio :2.000 e per l individuazione dei perimetri dei centri storici si è considerato non solo il confronto con la cartografia storica (catasti e IGM) ma anche l effettivo mantenimento dei manufatti, dei loro sedimi, delle singole aree di pertinenza e dei luoghi originari a seguito delle trasformazioni avvenute nel corso degli anni. Gli elaborati del PTCP utilizzano invece come supporto cartografico la CTR al dettaglio :0.000 e per l individuazione dei centri storici è individuata come riferimento la mappa di prima levata (888) dell IGM alla scala / (art.36 NdA). Il PTCP individua come centro storico un area vasta all interno del comune di ancora oggi, seppur con qualche differenza, ben riconoscibile e con un identità forte. Alla soglia del 930 viene individuato anche un comparto storico (art. 37) in località California. Questo nucleo oggi si presenta con un grado di compromissione tale da non permettere la piena riconoscibilità storica dell impianto originario scarsamente apprezzabile anche nella relazione tra gli edifici e i vuoti urbani e suggerendo, in ogni caso, la promozione all interno del di azioni di salvaguardia. Tali azioni tuttavia non sono previste per la totalità degli edifici così come individuati dal PTCP, ma solamente per quelli ancora oggi degni di tutela. All interno del PTCP vengono inoltre evidenziati tre insediamenti di matrice rurale e di interesse storico (art. 38). Il primo, in località Dossone si ritiene possa essere un imprecisione del PTCP in quanto ad oggi nel punto segnalato insiste una villa di recente costruzione. La seconda segnalazione del PTCP riguarda il nucleo di origine rurale denominato Valmora, che risulta compromesso dalle sovrapposizioni volumetriche intervenute nel tempo, pur esistendo alcuni elementi che appaiono di interesse storico architettonico; ciò non permette la piena riconoscibilità storica dell impianto originario, sebbene ancora apprezzabile nella relazione tra gli edifici e i vuoti urbani, ma suggerisce, per questo, la promozione all interno del di azioni di salvaguardia. Tali azioni tuttavia non sono previste per la totalità degli edifici così come individuati dal PTCP, ma solamente per quelli ancora oggi degni di tutela. Infine la terza indicazione contenuta nel PTCP è relativa all insediamento di Cascina Masciocco sito ad est del territorio comunale. Si tratta di un comparto edilizio di origine rurale (art. 38) che ha mantenuto nel corso del tempo i suoi tratti originari e le sue caratteristiche morfo-tipologiche d insieme, avendo subito modifiche contenute che non ne hanno mutato l integrità. Le aree circostanti sono ancora oggi prevalentemente libere e ben esaltano il valore storico e testimoniale del comparto, nonostante la presenza di manufatti incoerenti soprattutto ad ovest e a sud del nucleo. Per tali ragioni il considera l insediamento di rilevanza architettonica, storica e culturale, indicando Cascina Masciocco come nucleo di antica formazione; l indirizzo di tutela così espresso si allinea agli indirizzi 38 RELAZIONE

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST

8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST Tavola 8.10: CONFRONTO SCENARIO TENDENZIALE CANTIERE B VISTA SUD EST - Flussi di traffico sulla rete viaria locale. Fascia oraria 7:30 8:30. Veicoli equivalenti Pagina 135/145 Tavola 8.11: CONFRONTO SCENARIO

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI COMUNE DI LAJATICO PROVINCIA DI PISA PIANO DI ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PIANO DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI PIANO D INDIRIZZO E REGOLAZIONE DEGLI ORARI PIANO MOBILITÀ

Dettagli

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA

Facoltà di Architettura LABORATORIO DI PROGETTAZIONE URBANISTICA I Programmi complessi Si innestano in una duplice riflessione: 1. scarsità delle risorse pubbliche per la gestione delle trasformazioni urbane; 2. limiti della operatività del Piano Regolatore Generale.

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Modifiche in materia Commerciale

Modifiche in materia Commerciale PROVINCIA DI BOLOGNA PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Modifiche in materia Commerciale VARIANTE NON SOSTANZIALE AL PTCP ai sensi dell art.27bis della L.R. 20/2000 e s.m.i. RECEPIMENTO DEI

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale

Dettagli

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio

TITOLO 3 VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI E PAESAGGISTICHE Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Art. 3.1-3.2 - Unità di paesaggio Unità di paesaggio (Art. 3.1-3.2) Indicazioni generali Le unità di paesaggio, al fine di garantire una gestione del territorio coerente con gli obiettivi di valorizzazione

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx

Al Presidente del Collegio Geometri e Geometri laureati della Provincia di xxx. Al Responsabile dell Area Governo del Territorio del Comune di xxx DIREZIONE GENERALE PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE E NEGOZIATA, INTESE. RELAZIONI EUROPEE E RELAZIONI SERVIZIO AFFARI GENERALI, GIURIDICI E PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA INTERNAZIONALI IL RESPONSABILE GIOVANNI

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO 6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it

Dettagli

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise

Progetto promosso e finanziato dalla. Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Osservatorio Regionale sui Trasporti, la logistica e le infrastrutture in Molise Progetto promosso e finanziato dalla Unione Regionale delle Camere di Commercio del Molise Rapporto finale Gennaio 2008

Dettagli

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO

Dettagli

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO DIREZIONE URBANISTICA SERVIZIO Edilizia Privata, DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO Deliberazione Consiglio Comunale n. 13/2014 SCHEDA INFORMATIVA Aprile 2014 In data 25 marzo

Dettagli

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi

Titolo XII. Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi Titolo XII Il Sistema di valutazione, misurazione e trasparenza della Performance Merito e Premi CAPO I IL SISTEMA DI VALUTAZIONE MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Art. 63 Le disposizioni contenute nel presente

Dettagli

Norme Tecniche di Attuazione

Norme Tecniche di Attuazione COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO SETTORE SVILUPPO DEL TERRITORIO SERVIZIO URBANISTICA SERVIZIO AMBIENTE PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

RISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008

RISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008 RISOLUZIONE N.350/E agosto Roma,07 agosto 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello. - Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. IVA - Cessione di bene immobile a favore di un

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ

CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ Provincia di Cremona - U.T.P. Sett. IX PARTE A 12. LE NORME DI ATTUAZIONE CAPITOLO I CARATTERI COSTITUTIVI DEL PIANO DELLA VIABILITÀ Art. 1 Natura giuridica Il Piano della Viabilità costituisce parte del

Dettagli

PIT Progetto Integrato Territoriale Stazione accessibile. Integrazione delle politiche di riqualificazione del centro urbano di Terni

PIT Progetto Integrato Territoriale Stazione accessibile. Integrazione delle politiche di riqualificazione del centro urbano di Terni PIT Progetto Integrato Territoriale Stazione accessibile. Integrazione delle politiche di riqualificazione del centro urbano di Terni IL PIT Il Progetto Integrato Territoriale ed il POR-FESR 2007-13 Il

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori

Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori Il contributo della Pianificazione Comunale nel calcolo degli indicatori A cura di: Gianluca Bortolini - referente per il Mosaico Informatizzato Provinciale - Sintesi PRG Settore Operativo Pianificazione

Dettagli

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna 1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.

Dettagli

1. INSERIMENTO URBANISTICO

1. INSERIMENTO URBANISTICO A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa

Dettagli

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche

Dettagli

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

1.4 DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI. 1.4. Commercio e attività produttive

1.4 DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI. 1.4. Commercio e attività produttive DESCRIZIONI E INTERPRETAZIONI 1.4. Commercio e attività produttive 1.4 ANALISI E DATI Lo spazio attualmente occupato dal commercio e delle attività produttive è l 11% del territorio, pari 1.707.968 mq.

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Città di Lecce SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA INDICE 1. Introduzione... 4 2. Sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa... 4 2.1. L Albero

Dettagli

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione

La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione WORKSHOP MODALITA DI ATTUAZIONE DEL PIANO: Tecniche attuative del Piano La perequazione urbanistica principi e forme di applicazione Sala Conferenze Belvedere di San Leucio (CE) 19 febbraio 2015 Il principio

Dettagli

relativo alla Seconda Soluzione Agosto 2013

relativo alla Seconda Soluzione Agosto 2013 COMUNE DI FOSDINOVO Località CANIPAROLA PIANO DI RECUPERO CASA ALBACHIARA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A V.A.S. ai sensi dell art. 22, L.R.T. n 10/2010 RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE relativo alla Seconda

Dettagli

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale

È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale Cos è un piano urbanistico? È un insieme di documenti disegnati e scritti che contengono gli indirizzi per le trasformazioni territoriali in un determinato contesto territoriale È uno strumento prima di

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria

Dettagli

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2

La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2 La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat

Dettagli

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio

Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio UNA RETE DI GREENWAYS PER IL TERRITORIO DEL COMUNE DI PRATO: occasioni di riqualificazione

Dettagli

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi

Dettagli

COMPLESSITA TERRITORIALI

COMPLESSITA TERRITORIALI PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI OBIETTIVI E FINALITA DEL PROGETTO PROGETTO PILOTA COMPLESSITA TERRITORIALI IL CONTESTO Il Sistema Territoriale di progetto è parte del sistema metropolitano lombardo,

Dettagli

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI

3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI 3. PROBLEMATICHE AMBIENTALI La tavola riassume le criticità più significative che interessano l intero territorio comunale di Valeggio sul Mincio alla luce dell analisi operata dal Documento Preliminare

Dettagli

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.

COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to. COMUNE DI ROBASSOMERO PROVINCIA DI TORINO tel. 011 9234400 - Fax 011 9234422 E-mail: comune@comune.robassomero.to.it - www.comune.robassomero.to.it Approvato con deliberazione G.C. n. 103/29.12.2010 INDICE

Dettagli

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942.

URBANISTICA b) il diritto di farsi casa per abitarvi. a) delle cose di interesse artistico e storico. c) n 1150 del 17 agosto 1942. URBANISTICA La legge n 1766 del 16 giugno 1927 introduceva il concetto dello Ius caselimandi cioè: a) il diritto di costruire abitazioni rurali. b) il diritto di farsi casa per abitarvi. c) il diritto

Dettagli

Sistema di Gestione per la Qualità

Sistema di Gestione per la Qualità MQ 04 Sistema di Gestione per la N. Revisione e data Motivo della modifica Rev, 02 del 03.03.2008 Adeguamento dello scopo Redatto Verificato Approvato RD RD DS 4.0 SCOPO SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ

Dettagli

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree SCHEDA SINTETICA DESCRITTIVA RELATIVA ALL IMMOBILE SITO IN VIALE MONZA 148 Allegata all avviso per l attivazione

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

V ar i a nt e spec if ic a ai s ens i de l l a rt. 17 c o mm a 8 de l l a L.R. 56 /7 7 e s.m.i.

V ar i a nt e spec if ic a ai s ens i de l l a rt. 17 c o mm a 8 de l l a L.R. 56 /7 7 e s.m.i. Inquadramento generale e obiettivi delle modifiche La Variante specifica art. 17 comma 7 definita nei suoi obiettivi generali come anticipatoria di alcuni contenuti della variante Strutturale Qualità è

Dettagli

Programma Infrastrutture Strategiche

Programma Infrastrutture Strategiche Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Programma Infrastrutture Strategiche 6 Documento di Programmazione Economica e Finanziaria Programmare il Territorio le Infrastrutture le Risorse Giugno 2008

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori

Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Università IUAV di Venezia Regole che cambiano: accordi con i privati, perequazione, diritti edificatori Ezio Micelli Gli accordi con i privati Gli accordi con i privati nella Lr 11/04 Gli accordi con

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ

LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUL CONSUMO DI SUOLO LR 31/14: CONTENUTI OPERATIVI, RAPPORTI CON I PGT E PTCP E OPPORTUNITA /CRITICITÀ LA NUOVA LEGGE VISTA DAL BASSO, L OPINIONE DEI COMUNI. A cura dell Arch.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI

REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI REGOLAMENTO PER LA MISURAZIONE E LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DEI LIVELLI Art. 1 campo di applicazione. 1. Il presente regolamento definisce i criteri per la valutazione e la premialità del personale dei

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

Newsletter n.83 Gennaio 2011

Newsletter n.83 Gennaio 2011 Newsletter n.83 Gennaio 2011 Approfondimento_41 STUDI DI FATTIBILITÀ: Dal DPR 207 del 5/10/2010 disposizioni per lo sviluppo, composizione e contenuti Schema dettagliato per project financing e dialogo

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre

Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola

Dettagli

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O

C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O C o m u n e d i C o s t a d e N o b i l i P r o v i n c i a d i P a v i a P I A N O D I G O V E R N O D E L T E R R I T O R I O Q U E S T I O N A R I O C O N O S C I T I V O P A R T E C I P A Z I O N E

Dettagli

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO OGGETTO: Adeguamento oneri costo di costruzione. IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO VISTO il Decreto del Sindaco n 3 del 31.01.2011, con cui è stato individuato l Arch. Giusepe RUSSO responsabile del servizio

Dettagli

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma

La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma La shared mobility, nuova frontiera della mobilità urbana: le prospettive per l area metropolitana di Roma OBIETTIVI Da qualche anno a questa parte, le soluzioni di trasporto condivise stanno conoscendo

Dettagli

La riforma del servizio di distribuzione del

La riforma del servizio di distribuzione del CReSV Via Röntgen, 1 Centro Ricerche su Sostenibilità e Valore 20136 Milano tel +39 025836.3626 La riforma del servizio di distribuzione del 2013 gas naturale In collaborazione con ASSOGAS Gli ambiti territoriali

Dettagli

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI

ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI ASSE 2 CABINA DI REGIA PER GOVERNARE LE TRASFORMAZIONI COMUNE DI NOVARA CODICE15.3.1.5 Cabina di Regia: funzioni di rango urbano e gateway Scheda azioni Immateriali Cabina di Regia: funzioni di rango urbano

Dettagli

COMUNE DI AIRUNO Provincia di Lecco PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO - PIANO DEI SERVIZI -

COMUNE DI AIRUNO Provincia di Lecco PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO - PIANO DEI SERVIZI - COMUNE DI AIRUNO Provincia di Lecco PIANO GOVERNO DEL TERRITORIO - PIANO DEI SERVIZI - REGOLAMENTO DI CALCOLO E GESTIONE DEGLI STANDARDS QUALITATIVI PER ATTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA E ATTUAZIONE DEL

Dettagli

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti DIPARTIMENTO PER IL COORDINAMENTO DELLO SVILUPPO DEL TERRITORIO, IL PERSONALE ED I SERVIZI GENERALI 1. Introduzione I PIANI URBANI DELLA MOBILITA (PUM) Linee

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI

PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI PROCEDURA OPERATIVA DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI A fini dell erogazione della produttività individuale e di gruppo ( art 17 comma 1 lettera a) dell Accordo nazionale e ai fini della progressione economica

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova IMPOSTAZIONE METODOLOGICA INTRODUZIONE La ZIP di Padova, ha rappresentato e certamente ancora rappresenta una

Dettagli

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7

Negli ultimi 12 mesi, la sua famiglia ha effettuato interventi di ristrutturazione dell'abitazione principale? 20,7 % Dalla riqualificazione (anche energetica) degli edifici nuova linfa al settore immobiliare Nomisma e Saie fotografano il trend e le prospettive della ri-qualificazione energetica e del ri-uso urbano

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità

Dettagli

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 Con riferimento agli strumenti di ingegneria finanziaria attivati dall OI MiSE-DGIAI nell ambito competitività del

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA»

«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» «VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» SISTEMI DI INFORMAZIONE I sistemi di informazione sono apparati costituiti da strumentazione connessa

Dettagli

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura.

ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. ALLEGATO 1. Specifiche del Budget di spesa riportato al Capitolo III del formulario di candidatura. 1. Criteri economico-finanziari utilizzati per l elaborazione del budget. L imputazione delle spese di

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

A cura di Giorgio Mezzasalma

A cura di Giorgio Mezzasalma GUIDA METODOLOGICA PER IL MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PIANO DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE FSE P.O.R. 2007-2013 E DEI RELATIVI PIANI OPERATIVI DI COMUNICAZIONE ANNUALI A cura di Giorgio Mezzasalma

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI

REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI COMUNE DI BARDONECCHIA Provincia di Torino CAP. 10052 UFFICIO TECNICO EDIIZIA PRIVATA REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI Maggio 2010 Approvato con deliberazione

Dettagli

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del.

Progetto Preliminare Adottato con delibera del Consiglio Comunale n.. del. REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI PECETTO DI VALENZA Legge Regionale 5 dicembre 1977 n. 56 e successive modifiche ed integrazioni PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Approvato con D.G.R.

Dettagli

Comune di Cassano d Adda. Comuni interessati dal progetto. Parco Adda Nord. Comune di Pozzuolo Martesana. Comune di Trezzo d Adda

Comune di Cassano d Adda. Comuni interessati dal progetto. Parco Adda Nord. Comune di Pozzuolo Martesana. Comune di Trezzo d Adda Comune di Cassano d Adda Parco Adda Nord Comune di Pozzuolo Martesana Comune di Trezzo d Adda Comuni interessati dal progetto Inzago, Vaprio d Adda, Truccazzano Pozzo d Adda Busnago Grezzago Trezzano Rosa

Dettagli

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e.

Bio i d o i d v i er e s r i s t i à à in i n r e r t e e. Biodiversità in rete. Studio di fattibilità della Rete Ecologica locale tra Adda e Lambro passando per il Monte Barro. Con il contributo di Il progetto nel suo contesto. Il presente progetto è stato presentato

Dettagli

Relazione introduttiva Febbraio 2006

Relazione introduttiva Febbraio 2006 Amministrazione Provincia di Rieti Febbraio 2006 1 Progetto Sistema Informativo Territoriale Amministrazione Provincia di Rieti Premessa L aumento della qualità e quantità dei servizi che ha caratterizzato

Dettagli