BILANCIO DI RESPONSABILITA

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1 BILANCIO DI RESPONSABILITA ETICA e SOCIALE 2009 Spazio Aperto Servizi - Soc. Coop. Sociale ONLUS Via Gorki, MilanO tel fax info@spazioapertoservizi.org -

2 ogni impresa abita un piccolo luogo e attraverso quel luogo abita il mondo e abitando il mondo lo cambia e cambiandolo lo riporta nelle mani dell uomo, che è il nostro traguardo

3 BILANCIO SOCIALE 2009 Lettera del presidente L IDENTITÀ il profilo della cooperativa la mission e la vision la mappa degli stakeholder il sistema di governance il percorso di ridefinizione di mission e vision socialmente responsabile la partecipazione ad eventi promossi dalla rete nazionale la struttura organizzativa LE RISORSE UMANE l analisi del personale la soddisfazione del personale DI RETE rapporti istituzionali con il territorio rapporto con la rete cooperativistica del Terzo Settore rapporti formali ed informali con gli agenti del territorio LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI Servizio Interventi educativi personalizzati per minori e famiglie (Area Minori) Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale per i Minorenni di Milano C.T.i.F. Spazio Neutro Comunità Arianna Servizi per il Carcere Servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori (Nova Milanese) AREA DISABILITÀ Servizio Interventi educativi personalizzati per minori e famiglie (Area disabilità) Servizi e progetti Scuole (Milano) Servizi Scuole (Nova Milanese) Centro diurno per disabili Itaca Polo Autismo- Centro per l Autismo (CDD) Centro Diurno per disabili Casoretto Centro Diurno per disabili Colleoni CDD Comunali Centro socio educativo Spazio Aurora Servizio Tempo Libero LA RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO IL BILANCIO D ESERCIZIO LA RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI LA RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

4 LETTERA DEL PRESIDENTE Che cosa accadrebbe se, invece di limitarsi a costruire la nostra esistenza avessimo la follia o la saggezza di danzarla? (Roger Garaudy)...Quando uno danza non deve tenere le mani strette attorno a se', deve lasciarle sfarfallare attorno alla ricerca di altre mani. Vuol dire uscire dalla propria assoluta privatezza, vuol dire lasciare che la propria persona cerchi altre mani...sciogli le mani vuol dire custodisci il fratello, scopri e conserva nella sua inviolabile alterita' il mistero dell'uomo che ti sta accanto... (D. Mirko Bellora) Ho voluto utilizzare questa citazione, premessa ad alcune considerazioni sul bilancio sociale, per augurare a ciascuno che l operare quotidiano possa essere sempre accompagnato dalla ricerca della ricchezza che c è in ogni altro. Il bilancio sociale è per SAS, fin dalla sua prima edizione nel 1999, un occasione per dichiarare ciò che siamo e che vogliamo essere a tutti i soci, a tutti gli interlocutori istituzionali e non, che credono insieme a noi nel lavoro che quotidianamente facciamo e che con noi vogliono continuare a precorrere un cammino che tende verso la Comunità, ciascuno con le proprie competenze da mettere in gioco. Con questo strumento vogliamo anche quest anno renderci conto di ciò che facciamo, di ciò che siamo, di ciò che vogliamo continuare a fare e ad essere: una realtà che lavora con passione e professionalità, mettendo al centro la persona in una logica di accoglienza e solidarietà. Grazie di cuore a tutti per essere parte di questo progetto. Francesca Savi presidente

5 L IDENTITA PROFILO DELLA COOPERATIVA DENOMINAZIONE E SEDE LEGALE La cooperativa Spazio Aperto Servizi è una società cooperativa sociale, ONLUS, avente sede legale ed operativa in Via Gorki, 5 a Milano. SEDI OPERATIVE 1. Presidenza, direzione e amministrazione: Via Gorki, 5 Milano 2. Sede coordinamenti Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie e disabili, Servizi per il Carcere, Servizi per l affido, Tempo Libero, Servizi scuole Milano e Nova Milanese, Servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori (Nova Milanese), servizio interventi educativi presso i centri diurni disabili comunali: Via Gorki, 5 - Milano 3. Arianna - comunità alloggio minori: Via Gorki, 5 Milano 4. La Casa di Arianna - appartamento per l autonomia: Piazza Bolivar Milano 5. CTiF - Centro Clinico e 2 comunità alloggio: Via Mac Mahon, 92 - Milano. 6. CTiF - Comunità alloggio Caprilli : Via Caprilli, 11 - Milano. CTiF Com. alloggio TUTTIPERUNO : P.zza Roma, 2 Torre D Arese (PV) 7. Spazio Neutro: Via mac Mahon Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale per i Minorenni: Via Leopardi 19 - Milano 9. CDD Casoretto: P. zza S. Materno, 15 - Milano. 10. CDD Colleoni: Via Colleoni, 8 - Milano. 11. CDD CPA Centro per l autismo : Via Mancinelli, 3 Milano 12. CDD Itaca: Via Giambellino, 127 Milano 13. SFA: Via Giambellino, 127 Milano 14. CSE Spazio Aurora: piazzale Lugano 9 - Milano 15. Appartamenti per la sperimentazione della vita autonoma: Via Edolo 2 e via Ampere 15 - Milano FORMA GIURIDICA Spazio Aperto Servizi è una società cooperativa sociale costituita con atto del con certificato di iscrizione nella sezione ordinaria al REA n il ed iscritta al registro imprese con il n La cooperativa risulta iscritta all Albo Regionale delle cooperative sociali alla Sezione A, foglio 9, n. progressivo 17 l 8 novembre Inoltre Spazio Aperto Servizi è iscritta al Registro Prefettizio della Provincia di Milano al n della sezione Cooperazione Produzione e Lavoro Milano e all Albo Nazionale delle Cooperative a mutualità prevalente con il n. A

6 APPARTENENZA AD ALTRE ORGANIZZAZIONI Spazio Aperto Servizi è socia del Consorzio Provinciale Sistema Imprese Sociali (SIS), con sede in Via Bordighera, 6, Milano, a sua volta socio del Consorzio Nazionale Gino Mattarelli (CGM). La cooperativa aderisce a Confcooperative alla sezione specifica delle Cooperative Sociali Federsolidarietà. ATTIVITA E SERVIZI DI INTERVENTO La cooperativa opera nell ambito dei servizi educativi, socio assistenziali in favore di persone disabili, affette da deficit intellettivi, disturbi comportamentali, deficit motori; l attuazione di tali servizi si estrinseca attraverso interventi nelle scuole di ogni ordine e grado, mediante il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per persone con disabilità, il servizio di tempo libero, la gestione di un centro socio-educativo e di centri diurni disabili di cui uno specializzato nell ambito dell autismo, di un centro diurno per utenti con tratti psichici e di un servizio di formazione all autonomia, di due appartamenti per la sperimentazione della vita autonoma. La cooperativa opera anche nell ambito del disagio minorile con particolare attenzione verso coloro che sono vittime di maltrattamenti e abusi, di abbandono, di situazioni familiari compromesse, di traumi, di difficoltà di integrazione. Gli specifici interventi si attuano mediante la progettazione e il lavoro nella scuola, il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori, la gestione di 5 comunità alloggio e di un centro clinico, la mediazione nella relazione tra genitori detenuti e figli, la gestione dello spazio neutro, il supporto e orientamento presso il TM e il CPA, la cogestione di progetti nazionali e locali per l infanzia e l adolescenza, l animazione di centri estivi e di centri oratoriali, l organizzazione e gestione di vacanze.

7 TERRITORIO DI INTERVENTO Spazio Aperto Servizi prosegue il suo intervento connotando sempre più la progettualità e l offerta di servizi nell area metropolitana milanese ove sono collocate, peraltro, le principali sedi operative, come si può evincere dal grafico riportato di seguito. La presenza nell Hinterland rimane legata a specificità progettuali. La presenza nel Comune di Nova Milanese rimane presenza storica per la Cooperativa, legata alla ormai pluriennale esperienza nelle scuole e al positivo rapporto di collaborazione con i referenti comunali. Si è così nel tempo sviluppata una rete di servizi (integrazione scolastica, assistenza domiciliare minori, iniziative pubbliche sul disagio minorile, ) forte della conoscenza dei bisogni del tessuto sociale e territoriale di riferimento. BOLLATE PROGETTO CARCERE CTIF 1 Comunita minori CTIF centro clinico e 2 Comunita minori SERVIZI NELLE SCUOLE CDD COLLEONI SERVIZI NELLE SCUOLE SEDE CENTRALE SERVIZI NELLE SCUOLE SERVIZI NELLE SCUOLE CSE SPAZIO AURORA SERVIZI NELLE SCUOLE CDD CPA CENTRO PER L AUTISMO CDD CASORETTO SERVIZI NELLE SCUOLE SERVIZIO DI ORIENTAMENTO E INFORMAZIONE SERVIZI NELLE SCUOLE NOVA MILANESE servizi scuole, ass. domiciliare minori, SERVIZI INTERVENTI EDUCATIVI PERSONALIZZATI (AREA MINORI E DISABILI) PROGETTO LA MIA CASA IN QUARTIERE SERVIZI INTERVENTI EDUCATIVI PERSONALIZZATI (AREA MINORI E DISABILI) assistenza domiciliare minori e disabili POLO GIAMBELLINO COMUNITA CENTRO ITACA E SFA ARIANNA OPERA PROGETTO CARCERE PAVIA CTiF 1 comunità

8 L IDENTITA LA MISSION E LA VISION DELLA COOPERATIVA Finalità, attività, valori LA MISSION Siamo un impresa sociale storicamente radicata nel territorio milanese; Cooperiamo per realizzare il bene comune, promuovendo servizi innovativi, affidabili, orientati all inclusione e alla coesione sociale; Lavoriamo con passione e professionalità, mettendo al centro del nostro agire la persona in una logica di accoglienza e solidarietà; Ci poniamo come soggetto attivo nello sviluppo di reti locali e nazionali. LA VISION Vogliamo essere un impresa di comunità solidale e aperta al cambiamento. Contribuiamo con esperienza e responsabilità a promuovere cittadinanza attiva. Con gli altri attori della rete sociale, lavoriamo con dinamismo e innovatività affinché Milano diventi la città di tutti, luogo di fermento sociale, economico e culturale. Cogliamo le positività ed infondiamo ottimismo tra i soci come approccio al lavoro

9 LA STORIA Spazio Aperto Servizi, società cooperativa sociale ONLUS viene costituita da un gruppo di educatori, genitori di ragazzi disabili, simpatizzanti, il 20 gennaio del 1993 in ottemperanza di quanto disposto dalla legge 381/91 che disciplina le cooperative sociali. La nuova impresa nasce come cooperativa di tipo A dalla cooperativa Spazio Aperto che a sua volta può sempre più specializzarsi come cooperativa di tipo B e cioè come cooperativa di inserimento lavorativo. Spazio Aperto Servizi ispirandosi ai principi della solidarietà sociale, si propone di perseguire l interesse generale della comunità alla promozione umana e all integrazione dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi. La Cooperativa Sociale Spazio Aperto Servizi si presenta con un sistema di servizi essenzialmente rivolto a soddisfare i bisogni relazionali delle persone seguite e si impegna a offrire una risposta adeguata ai bisogni presenti sul territorio in cui opera, adottando interventi volti a stimolare la persona stessa, cercando di favorire il raggiungimento di una certa autonomia e laddove possibile, l inserimento/integrazione nel contesto sociale. Sin dalla sua nascita, la cooperativa, si è specializzata nell area della disabilità (servizio di integrazione scolastica, assistenza domiciliare e gestione di centri diurni per persone disabili) per poi sviluppare una maggiore e diversificata capacità di risposta a bisogni emergenti del territorio milanese. Dalla sollecitazione della comunità locale e dal confronto con le istituzioni pubbliche prendono corpo servizi nell area del disagio minorile, con particolare attenzione al tema del trauma e dell abuso minorile e degli interventi educativi in favore di minori e famiglie problematiche. Nascono così la Comunità educativa Arianna, il CTiF Centro clinico per la cura del trauma nell infanzia e nella famiglia, si consolida il rapporto di collaborazione con il Comune di Milano nell ambito del servizio di assistenza domiciliare (rivolto anche a minori e famiglie in difficoltà) e nascono nuove progettazioni sperimentali nell ambito dell inclusione sociale (progetti per il sostegno alla genitorialità in carcere). Coessenziale ai principi appena esposti emerge come caratteristica peculiare di Spazio Aperto Servizi la valorizzazione del socio lavoratore non solo attraverso il costante investimento rivolto alle opportunità di partecipazione, di formazione, di co-gestione, ma anche tramite una particolare attenzione al benessere di ciascuno all interno dell organizzazione, curando gli aspetti relazionali e privilegiando la costituzione di un clima di lavoro improntato alla condivisione. La dimensione produttiva sociale viene perseguita anche attraverso un impegno imprenditoriale, rivolto alla massimizzazione dell'utilità sociale, reinvestendo così tutti gli eventuali utili di gestione in nuove attività produttive. Oggi la Cooperativa è un impresa sociale, con una base sociale di oltre 323 soci, di cui quasi 243 soci-lavoratori, che continua a vivere improntata sulla continuità dei valori e dei principi di solidarietà e di mutualità che ne hanno ispirato la costituzione. Per Spazio Aperto Servizi essere Cooperativa oggi significa mantenere fede al mandato sociale di impresa di comunità, per continuare a rispondere ai nuovi bisogni delle persone disabili, dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie seguite, ma anche per saper leggere e far fronte ai bisogni emergenti del nuovo contesto cittadino, connotato da fattori di criticità, quali: - La scarsità di risorse economiche da parte delle istituzioni pubbliche per rispondere ai bisogni delle fasce più deboli (in un contesto generale del Paese di crisi economica, di generale ridimensionamento della spesa pubblica e di riduzione del potere di acquisto dei cittadini) - Il contesto milanese critico: aumento delle situazioni di disagio socio-culturale e familiare; difficoltà di integrazione della popolazione straniera; scarsità di risorse abitative accessibili per le fasce più deboli; riassetto organizzativo dei servizi comunali - La difficoltà economica della cooperazione sociale in: (solo il 30% ca. delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative ha bilanci in utile, mentre nel complessivo italiano della cooperazione sociale si scende al 10%* - da Italia Cooperativa del 24/01/07) scarsa capitalizzazione e patrimonializzazione per poter consentire la sostenibilità economica delle imprese sociali con difficoltà nell accesso al credito e ridotta capacità

10 di investimento; scarsità di competenze dirigenziali e di capacità di governare i cambiamenti. Alla luce di questo contesto la Cooperativa dovrà ricalibrare il proprio posizionamento, per essere: un organizzazione che mira a promuovere la coesione sociale, in grado di riprogettare i propri servizi e anche di leggere in bisogni della comunità attivando progettualità e risposte innovative. cooperativa capace di attirare sempre più risorse private (e ridurre la dipendenza dalle risorse pubbliche) e definire partnership con il mondo profit - anche all interno di coprogettazioni con la rete cooperativa. interlocutore accreditato del Comune di Milano e soggetto riconosciuto dalla cittadinanza. realtà con una dirigenza solida e preparata in grado di gestire la complessità dell impresa sociale e di attivare e gestire progetti di rete; risorse umane sempre più competenti nelle aree di specializzazione. impresa solida (aumento della capitalizzazione, della patrimonializzazione e del prestito soci ) in grado di sostenere nuovi investimenti. realtà attiva e propositiva all interno della rete cooperativa di riferimento - Consorzio SIS di Milano, rete nazionale CGM/Welfare Italia; Confcooperative/Federsolidarietà. promotore e soggetto attivo nello sviluppo e nel sostegno imprenditoriale di realtà cooperative soggetto forte di una base sociale compatta, più consapevole e partecipativa nei processi decisionali e promotrice della propria mission. L organizzazione dovrà quindi essere dinamica e efficiente, per un continuo adattamento funzionale al consolidamento e allo sviluppo della cooperativa, nonché promuovere il coinvolgimento dei soci alla vita della cooperativa e alla condivisione della mission, attraverso una partecipazione sempre più attiva e allargata ai processi decisionali, presupposto per una gestione democratica e partecipata.

11 L IDENTITA LA MAPPA DEGLI STAKEHOLDER I portatori di interessi i c.d. stakeholder - sono persone o gruppi con interessi legittimi negli aspetti procedurali e/o sostanziali dell attività dell organizzazione. Essi vengono identificati in base ai loro interessi, bisogni, aspettative nei confronti dell impresa sociale, quale che sia l interesse funzionale corrispondente che l impresa stessa trovi in loro. Ne consegue che gli interessi di tutti gli stakeholder hanno un valore intrinseco. Cioè ogni gruppo di stakeholder merita considerazione per se stesso e non semplicemente per la sua capacità di contribuire agli interessi di qualche altro gruppo.

12 STAKEHOLDERS ASPETTATIVE/OBIETTIVI UTENTI Efficacia sociale e qualità del servizio: risulta fondamentale la progettazione e realizzazione di servizi che rispondano ai bisogni degli utenti e che siano in grado di promuovere inclusione e coesione sociale nei territori di riferimento SOCI LAVORATORI La valorizzazione delle risorse umane e la crescita professionale: è importante che le risorse umane abbiano la possibilità di essere coinvolte nei momenti decisionali e nell attivazione di nuove progettazioni e risposte ai bisogni emergenti. Inoltre è previsto che siano attivate politiche di incentivazione e di crescita professionale che favoriscano le risorse umane che intendono agire con responsabilità e competenza. Per far si che possano svolgere adeguatamente il proprio lavoro è opportuno che le risorse umane, a rotazione, fruiscano di adeguate iniziative di formazione. SOCI VOLONTARI Partecipazione e coinvolgimento: è importante che i volontari siano riconosciuti come risorsa e siano coinvolti, coerentemente con il prorio ruolo, nelle attività rivolte agli utenti CONSORZIO SIS Collaborazione e integrazione nella rete consortile: la cooperativa si impegna a fornire il proprio contributo per la creazione di un impresa a rete. ALTRE COOPERATIVE SOCIALI Azioni di sostegno, integrazione, sviluppo di progetti complessi: la cooperativa si impegna, nella logica di creare una impresa a rete, a sostenere e a lavorare insieme alle altre cooperative sociali per uno sviluppo sostenibile dei territori AMMINISTRAZIONI LOCALI Collaborazione alla realizzazione del principio di sussidiarietà: la cooperativa si propone come partner e non solo come erogatore di servizi nella costruzione del sistema di welfare FINANZIATORI DONATORI (privati e fondazioni di erogazione) COMUNITÀ LOCALI (es. parrocchia, associazioni di volontariato) Affidabilità e solidità dell impresa: Sas vuole essere un impresa solida e promuove azioni affinché sia riconosciuto e valorizzato il merito di credito di Sas, Efficacia sociale e trasparenza dell azione: La cooperativa si propone di gestire efficacemente le risorse messe a disposizione dai donatori attivando progettualità innovative e promuovendo la coesione sociale. Contributo allo sviluppo sostenibile dei territori: La cooperativa si propone di: - promuovere la coesione e l inclusione sociale, - attivare una co-progettazione che coinvolga i diversi agenti del territorio nell ottica di una risposta ampia ai bisogni rilevati, - attivare la partecipazioni a reti informali, - incrementare la presenza del volontariato.

13 L IDENTITA IL SISTEMA DI GOVERNANCE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio elegge nel suo seno il Presidente ed il Vice presidente. Può individuare inoltre uno o più amministratori delegati determinando a norma di legge, i poteri a loro attribuiti e l eventuale compenso. Il Consiglio di Amministrazione è investito dei più ampi poteri per la gestione della società, esclusi solo quelli riservati all Assemblea dalla legge. Spetta, pertanto, all'organo amministrativo: Redigere i bilanci consuntivi ed eventualmente quelli preventivi; Compilare i Regolamenti interni; Stipulare tutti gli atti e contratti di ogni genere inerenti all'attività; Concorrere a gare di appalto, licitazioni e trattative private per operare curare l'esecuzione delle deliberazioni dell'assemblea; Assumere e licenziare il personale della società, fissandone le mansioni e le retribuzioni; Deliberare circa l'ammissione, il recesso e l'esclusione dei soci; Deliberare l'adesione o l'uscita da altri organismi, enti o società; Compiere tutti gli atti e le operazioni di ordinaria e straordinaria amministrazione, facendosi preventivamente autorizzare dalla assemblea dei soci nei casi previsti dalla legge o dallo statuto. Il CdA è composto da: Nome Cognome Carica In carica dal Al Data prima nomina Tipologia socio FRANCESCA SAVI Presidente 26/05/ /05/ /05/2005 Lavoratore FRANCESCO ABBÀ Vice Presidente 26/05/ /05/ /05/2005 Lavoratore MARIA GRAZIA CAMPESE Consigliere 26/05/ /05/ /05/2008 Lavoratore LUCIANO CARMINATI Consigliere 26/05/ /05/ /05/2008 Volontario LUISA DELLA ROSA Consigliere 26/05/ /05/ /05/2008 Lavoratore GABRIELLA GALLI Consigliere 26/05/ /05/ /05/2008 Lavoratore STEFANO GRANATA Consigliere 26/05/ /05/ /01/1993 Lavoratore

14 ASSEMBLEA DEI SOCI Data Ordini del giorno 30/03/2009 Presentazione consuntivo 2008 e budget preventivo 2009 Presentazione Piano d Impresa; Presentazione Piano Formativo; Varie ed eventuali. 27/05/2009 Approvazione del bilancio d esercizio chiuso al , bilancio sociale e relazione degli amministratori; Lettura e approvazione della nota integrativa; Relazione del collegio sindacale; Varie ed eventuali. 15/12/2009 Aggiornamento delle attività in corso della Cooperativa; Informativa su questioni relative al personale; Aggiornamento annuale tasso di interesse prestito sociale; Varie ed eventuali % di partecipazione % di deleghe 0,56 0,23 0,48 0,18 0,52 0,09

15 IL PERCORSO DI RIDEFINIZIONE DI MISSION, VISION E IDENTITÀ SOCIALMENTE RESPONSABILE Quando si parla di gestione d impresa si ritiene spesso, a torto, che questa consista solo e soprattutto nei processi organizzativi e nel management, ossia nel controllo di cose concrete: produrre e ottenere risultati, gestire servizi e risorse, prendere decisioni. Tuttavia una gestione che possa definirsi strategica, e quindi lavori per il futuro, implica anche l attenzione ad aspetti che solitamente vengono considerati astratti o teorici. Vision, Mission e Valori sono parte della strategia d'impresa, svolgono una funzione di comunicazione della strategia, rafforzano l'identità dell'organizzazione e l'identificazione dei singoli membri con questa e agevolano l'allineamento degli obiettivi individuali. Dotarsi di una Mission, una Vision ed un sistema di Valori aziendali, comunicarli, dichiararli, diventa allora indispensabile per stabilire un'identità, fornire una rotta, indicare un orizzonte, un passaggio dalla situazione attuale a quella di un futuro possibile, se realizzato congiuntamente. È quindi necessario per il raggiungimento degli obiettivi e per favorire l innovazione che al proprio interno l organizzazione discuta e promuova la mission e la vision e ne attualizzi periodicamente il senso verificandone la coerenza con gli obiettivi stessi. Questa consapevolezza ha portato la Dirigenza di Spazio Aperto Servizi a promuovere il Percorso di Visioning che ha preso avvio a maggio e si è concluso a dicembre 2009 con il coinvolgimento dei Responsabili di Servizio. L intervento ha previsto due fasi: la prima, chiarificatoria rispetto al ruolo strategico dei Responsabili di Servizio, la seconda di definizione della Mission e Vision aziendali. MISSIONE E VISIONE DI GRUPPO: I RESPONSABILI DI SERVIZIO DI S.A.S. Obiettivo generale delle 4 giornate di lavoro che hanno coinvolto i Responsabili di Servizio è stato il coinvolgimento progressivo dei quadri intermedi al percorso di attualizzazione di Mission e Vision della cooperativa allo scopo di creare un ampia condivisione tra i soci sul profilo identitario dell impresa sociale S.A.S. Alla luce della necessità di una definizione più chiara dei ruoli nell evoluzione organizzativa, è stato dedicato il primo step del percorso al ruolo dei Responsabili di Servizio identificando Mission e Vision di questo gruppo strategico. L intervento è stato finalizzato a definire: - Mission e Vision dei Responsabili di Servizio; - Le responsabilità di ruolo dei diversi attori nel conseguimento della visione di gruppo; - Le criticità che, nelle diverse situazioni, possono ostacolare il conseguimento degli obiettivi; - I confini, le specificità di ruolo e le connotazioni diversificate che il ruolo può assumere; - Le competenze, specialistiche e trasversali, necessarie alla realizzazione degli obiettivi e delle funzioni di ruolo nel perseguimento della mission e della vision del gruppo e dell organizzazione. Al tempo stesso il percorso ha promosso una riflessione sui valori dell integrazione e dell interdipendenza come assetti fondativi di strategie efficaci di lavoro.

16 IL PERCORSO DI VISIONING AZIENDALE La seconda fase dell intervento, connotato da un forte ancoraggio alla dimensione di team e di squadra, ha visto coinvolti insieme i due gruppi quello dei Dirigenti e dei Responsabili di Servizio ed è stato finalizzato all elaborazione di una visione condivisa. Gli obiettivi generali delle 4 giornate di lavoro dedicate al Percorso di Visionig aziendale sono stati orientati a: - Attualizzare la Mission e la Vision di S.A.S; - Condividere il Piano d Impresa e i diversi livelli di responsabilità per la sua realizzazione; L analisi dei processi e delle dinamiche organizzative realizzata con la collaborazione dei Dirigenti e dei Responsabili di Servizio, hanno portato a riconoscere la necessità di ricostituire le premesse di collaborazione tra i ruoli e di riattualizzare il patto di senso dello stare insieme in Spazio Aperto Servizi, in vista di poterne condividere lo sviluppo futuro e l orientamento strategico che caratterizzerà il prossimo mandato. Il confronto fra i due gruppi ha generato un clima di condivisione rispetto alle prospettive future e alla necessità di promuovere una stretta sinergia tra i ruoli, in vista di poter raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano d Impresa e predisporre le condizioni per avviare gli aggiustamenti organizzativi necessari a sostenere lo sviluppo strategico delineato congiuntamente. Solo basandosi su una cultura comune e su una scala di valori condivisi la Mission può assolvere pienamente ed efficacemente il suo compito di guida strategica dell agire aziendale. Mission e Vision creano così la cultura d impresa, che può definirsi come il complesso di specifici valori, significati, modi di pensare condivisi dai membri dell organizzazione, che determina il modo di comportarsi dei membri stessi, sia all interno che al di fuori dell organizzazione. PARTECIPAZIONE AD EVENTI PROMOSSI DALLA RETE NAZIONALE A settembre educatori dell area Minori hanno partecipato al convegno Educa di Rovereto, manifestazione culturale che ha avuto come tema quello dell educazione come leva fondamentale per la costruzione del benessere e della qualità della vita delle comunità e delle generazioni future. Questa esperienza ha permesso di vivere un occasione formativa e di apertura verso diverse realtà e agenzie educative nazionali. Dall 11 al 13 novembre 2009, 12 soci della Cooperativa hanno partecipato alla X Convention di CGM Cooperare cambia: nuovi scenari, nuovo welfare. I tre giorni di incontri, seminari e workshop hanno ruotato attorno ad alcuni temi quali l l impoverimento economico e relazionale della famiglia, l estendersi dei fenomeni migratori e il tramonto annunciato delle forme di comunicazione tradizionale. Questa occasione, ha permesso di avere uno sguardo sul panorama nazionale della Cooperazione Sociale e sugli scenari futuri.

17 L IDENTITA LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA Il consiglio di amministrazione ha lavorato ad una definizione più chiara dell organigramma della cooperativa che è stato affiancato da un funzionigramma che declina, per ciascuna figura coinvolta, ruoli e responsabilità nell organizzazione del lavoro. Organigramma al

18 LE RISORSE LE RISORSE UMANE Particolare rilievo all interno del documento ricopre la parte dedicata alle risorse umane quale elemento cardine per il perseguimento della mission da parte di Spazio Aperto Servizi. La centralità della persona e la conseguente attenzione ai bisogni dei soci lavoratori hanno trovato nel corso degli ultimi anni una soddisfacente declinazione nella definizione di relazioni e processi. In particolare il nuovo consiglio di amministrazione ha attivato un analisi dei nuovi processi e cambiamenti della compagine sociale; si è pertanto resa necessaria una più attenta focalizzazione sul coinvolgimento di tutta la base sociale nella vita della cooperativa, lavorando affinché ciascun socio potesse legge SAS come realtà di cui è proprietario e corresponsabile. I dati numerici che di seguito riportiamo, confermano in maniera evidente come la cooperativa ha continuato a porsi con efficacia come luogo di crescita umana e professionale per i soci stessi. Al i soci della Cooperativa risultano complessivamente 323; la tabella e il grafico successivi mostrano l andamento della base sociale nel periodo Soci al 31/12/ Soci ammessi Recesso soci Decadenza esclusione soci Soci al 31/12/

19 La composizione dei soci risulta sostanzialmente invariata rispetto al 2008 per quanto riguarda i soci persone giuridiche, soci fruitori e i soci lavoratori. Si evidenzia un aumento pari al 15% dei soci volontari a seguito della politica avviata già nel corso degli scorsi anni, finalizzata alla promozione della figura del volontario all interno della Cooperativa, quale componente importante, complementare e non sostitutiva, alla figura del socio lavoratore, per sostenere e promuovere i valori e i principi dell organizzazione. I SOCI LAVORATORI Al la forza lavoro della cooperativa Spazio Aperto Servizi era composta da 243 soci lavoratori. 19

20 Permane una crescita della compagine lavorativa anche per il costante incremento del volume di affari. In tale contesto l organizzazione ha però inteso operare delle scelte che integrassero il più possibile l ingresso di nuove energie con una presenza ormai consolidata. Per poter mantenere la centralità del ruolo associativo si è valutato di grande importanza ridefinire le modalità di ingresso di nuovi soci in cooperativa anche mediante una centralizzazione della ricerca e selezione del personale. Infatti, a testimonianza di quanto sopra esposto, è significativo sottolineare che malgrado la crescita numerica, circa il 90% delle persone sono in cooperativa da più di 2 anni con il fenomeno del turn over ridotto a livelli solamente fisiologici. Altro elemento generale che pare importante sottolineare è la forte presenza femminile all interno della compagine lavorativa e dei livelli di coordinamento e di quadro all interno dell organizzazione. 20

21 I grafici successivi intendono evidenziare in maniera molto concreta quanto la cooperativa si è impegnata nel realizzare delle proposte lavorative che fossero da una parte di profilo professionale eccellente, (lo dimostrano i titoli di studio in possesso), e dall altra garantissero delle condizioni di tutela per il lavoratore stesso sotto il profilo contrattuale e della flessibilità in riferimento all organizzazione temporale delle ore lavoro. I dati qui sinteticamente esposti costituiscono un report delle strategie adottate al fine di conseguire il benessere generale dei soci lavoratori, ma non definiscono del tutto quanto si sia operato ponendo la cura e l attenzione alla situazione lavorativa di ciascun operatore. 21

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23 I VOLONTARI I Volontari, ormai da anni, rappresentano per Spazio Aperto Servizi una risorsa importante e una presenza consolidata che ha consentito nel tempo di aggiungere valore ai progetti e di consentire una più efficiente gestione. Nell attuale CDA (mandato ) si è ritenuto importante avere la presenza di un socio volontario, espressione di una parte di base sociale in continua crescita, e sempre più importante per la vita della cooperativa. Ad oggi la maggiore partecipazione dei volontari si riscontra nei servizi residenziali per minori. Nell anno in corso sono però stati presenti in modo attivo e costante volontari anche nei servizi residenziali per disabili e nel CSE Spazio Aurora. I volontari, nel corso dell anno hanno supportato il lavoro dell èquipe educativa nei servizi e hanno attivamente collaborato alla raccolta fondi sia attraverso l'organizzazione di grandi eventi sia attraverso la creazione di contatti e rapporti con donatori. Spazio Aperto Servizi prosegue nella convinzione di investire in maniera sempre più responsabile sulla figura del volontario all interno di tutti i servizi della cooperativa. Ad oggi i soci volontari attivi nella vita della cooperativa sono 68, oltre a 54 volontari non ancora soci. I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE Spazio Aperto Servizi ha accolto nel volontaro del servizio civile nazionale (a seguito dell esito positivo della partecipazione alla progettazione nazionale del 2009), che ha avviato un percorso interno con la finalità di fare per un anno un esperienza di volontariato sociale nei servizi della cooperativa, utile ad sia ad acquisire competenze, sia a realizzare un percorso di impegno civile capace di promuovere a livello individuale una crescita e una maturazione personale significativa. La disponibilità ad accogliere volontari del servizio civile rappresenta per la Cooperativa un ulteriore impegno verso la comunità locale, in termini di responsabilità sociale e di volontà a trasferire nei giovani il senso della cooperazione e dell importanza dell impegno civile, nonché opportunità per aprire le porte della cooperativa all entusiasmo e alla grande motivazione di ragazzi che hanno scelto la strada del servizio civile. LA SODDISFAZIONE DEL PERSONALE Il percorso di miglioramento dei servizi, che ha condotto la Cooperativa a consolidarsi sul territorio come una realtà di riferimento, è avvenuto parallelamente e conseguentemente a una contemporanea crescita dell organizzazione interna. Recentemente tale processo si è intensificato caratterizzandosi come una ricerca continua di soluzioni, di strutturazione del lavoro, di strategie d intervento e di modalità di partecipazione. Il tentativo, tutt ora in corso, è quello di coniugare le caratteristiche dell originaria identità associativa di Spazio Aperto Servizi con gli standard necessari agli accreditamenti e, in generale, con le esigenze di una realtà lavorativa che si pone, ormai, nel panorama nazionale, come un impresa di medie dimensioni. Le idee e le linee guida che stanno orientando il processo, trovano origine nel Consiglio di Amministrazione e nei responsabili di servizio, e direttamente nella base dei soci lavoratori della 23

24 Cooperativa. Infatti, in questi ultimi anni, sono state effettuate diverse rilevazioni della soddisfazione lavorativa, le quali si sono via, via trasformate in veri e propri canali di scambio comunicativo, che hanno consentito una miglior presa di coscienza dei problemi, delle esigenze e delle proposte della base sociale. Soprattutto le ultime due indagini sono state particolarmente approfondite e si sono caratterizzate come veri e propri progetti per la Qualità del Lavoro, intesa sia come adeguatezza delle condizioni operative dei soci, sia come caratura dei servizi proposti alle amministrazioni territoriali e, in ultima analisi, all utenza. Si è giunti, quindi, con un notevole impegno di tutti i partecipanti, all edizione 2009 che si è costituita come un primo punto di arrivo, attraverso una capillare restituzione dei risultati e una discussione degli stessi nelle équipe dei diversi servizi. In tale edizione del progetto di Qualità del Lavoro è stata effettuata, con largo anticipo sui termini normativi, anche la valutazione dello stress lavoro-correlato. Ciò ha costituito un ulteriore elemento di coerenza con i valori di riferimento della Cooperativa, che richiamano alla tutela del benessere dei soci lavoratori, nonché un operazione volta al consolidamento della stabilità lavorativa, grazie all acquisizione di maggior affidabilità verso le istituzioni pubbliche e le parti sociali. Migliore situazione Peggiore situazione 1 Carico di lavoro Discrezionalità Supporto dal superiore Supporto dai pari Qualità relazioni Chiarezza ruolo Info cambiamenti Carico emotivo Carriera e salario Sicurezza lavorativa Proprio i risultati di tale valutazione psicosociale, offrono un importante spaccato della quotidianità lavorativa in Spazio Aperto Servizi. Analizzando i dati delle dimensioni organizzative considerate, emerge una condizione del lavoro adeguata, nella quale gli aspetti maggiormente problematici sono contenuti su livelli accettabili e compensati da elementi caratteristici dell associazionismo cooperativo quali il supporto dei pari e la qualità delle relazioni. Molto interessante appare il dato del carico emotivo, che pur attestandosi su livelli decisamente negativi, non è risultato essere particolarmente incidente sulla percezione di benessere dei lavoratori. Ciò significa, in pratica, che le difficoltà emotive riportate dagli operatori della Cooperativa come dovute all incontro con le problematiche degli utenti, vengono elaborate e trasformate quasi in un elemento di rafforzamento del benessere, proprio in ragione dei significati profondi del lavoro sociale, delineando, quindi, nei soci, una condizione di elevata passione e responsabilità lavorativa. 24

25 LE RISORSE LE RISORSE DELLA RETE Spazio Aperto Servizi è stata anche nel 2009 interlocutore attivo e propositivo di istituzioni, realtà della rete cooperativa e del territorio, con cui ha interagito su diversi livelli apportando il proprio contributo, come si può evincere dalle pagine precedenti e dal sintetico schema che viene proposto. RAPPORTI ISTITUZIONALI CON IL TERRITORIO Regione Lombardia Provincia di Milano Comune di Milano Tutoraggio del coordinamento regionale sindrome autistica Gestione del Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione voluto dal TM e dalla Provincia di Milano Servizio di orientamento e informazione presso il centro di giustizia minorile Corsi di formazione per il personale Patrnership nell'organizzazione di convegni e percorsi formativi per i servizi territoriali Prosecuzione partnership per progetti area inclusione sociale (Istituto di pena di Bollate) Prosecuzione della patnership nella gestione degli oratori estivi (finanziamento della provincia) in accordo con la FOM in 3 decanati milanesi Gestione del progetto Usciamo anche noi (Bando a sostegno di progetti innovativi rivolti a famiglie a rischio di fragilità) Finanziamento progetti Lg.23/99 Partecipazione al coordinamento SFA e CSE Partecipazione al tavolo H di zona 6 Partecipazione alla rete dei servizi minori di zona 6 Collaborazione con la commissione servizi sociali di zona 6 Partecipazione al Protocollo di intesa per l affido familiare Partnership nel progetto Promuovere e sostenere reti per affido familiare nel Comune di Milano presentato a Fondazione Cariplo Gestione laboratori di prima alfabetizzazione per bambini stranieri bando L2 Partecipazione ai tavoli di confronto per il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie Convenzioni di comunità minori e cdd 25

26 Magistrati di sorveglianza di Milano Comune di Nova Milanese Tribunale per i minorenni di Milano e di Trento ASL Carcere di Bollate Accreditamento per il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie Bando Interventi di inclusione sociale per i cittadini disabili Collaborazione con cdd comunali per interventi educativi e attività laboratoriali Partecipazione al tavolo dell Osservatorio Carcere e territorio Partecipazione al tavolo sindrome autistica Gestione condivisa con altre realtà sociali della casetta, di proprietà comunale, di via Odazio Collaborazione su progetti di sostegno alla genitorialità Collaborazione con i servizi sociali Attivazione di laboratori/attività per minori Collaborazioni progettuali sia per gli ambiti già oggetto del lavoro (Comunità, minori in carico) sia rispetto a nuove progettualità prioritarie di grande importanza (Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale per i Minorenni di Milano) Collaborazione rispetto a tutte le strutture socio-sanitarie accreditate e per le nuove strutture da accreditare Convenzione centro clinico CtiF Collaborazione e disponibilità per l'attivazione di un nuovo progetto di sostegno alla genitorialità e di progetti sulla legalità da effettuare nelle scuole. RAPPORTI CON LA RETE COOPERATIVISTICA E DEL TERZO SETTORE Confcooperative/ Federsoliddarietà Consorzio Gino Matterelli CGM Consorzio Sistema Imprese Sociali SIS Partecipazione ad eventi nazionali; Distacco soci per cariche istituzionali. Partecipazione ai progetti sperimentali monitoraggio e bilancio di responsabilità etico sociale; Rapporti con CGM Finance; Partecipazione alla convention nazionale Distacco soci per cariche istituzionali e aree tecniche; Partecipazione a tavoli per aree tematiche Partecipazione a tavoli di confronto tra cooperative Partecipazione alla progettazione per lo sviluppo della cooperazione della Regione Campania Co-progettazione con altre cooperative (Bando Legami covalenti: rete di interventi per l inserimento socio-lavorativo di detenuti ed ex-detenuti a favore dell inclusi sociale - Bando Punto e linea ) Momenti di confronto e definizione di strategie con regia consortile relative alla transizione verso un impresa a rete Partecipazione percorso visioning Partecipazione al bando per il servizio civile volontario 26

27 Consorzio SIR Luoghi Per Crescere area CGM Comunità Solidali area CGM Cooperativa Aurora 2000 Cooperativa Omnicoop Cooperativa sociale COESA Cooperativa Azione Solidale Cooperativa Il Fontanile Ledha/Spazio Residenzialità Fondazione Oltre Noi la Vita Cooperativa Comunità Progetto Cooperativa sociale Spazio Aperto Terre di Mezzo Cooperative e associazioni della zona 6 Partecipazione in Associazione Temporanea di Impresa a gara di appalto Comune di Milano Consulenza e progettazione per sviluppo partnership con mondo profit su vacanze per minori Partecipazione a tavoli tematici Partecipazione al convegno educa Collaborazioni progettuali per Fondazione Cariplo; Partecipazione a tavoli di lavoro tematici distacco di figure dirigenziali Partecipazione corso Accademia della cura Associazione temporanea di impresa per Interventi di inclusione sociale per i cittadini disabili Coprogettazione per attività tempo libero disabili attraverso il Organizzazione di corsi di formazione su temi dell autismo Affidamento manutenzione delle strutture Azione di sostegno Azioni di sostegno Coprogettazione e Partecipazione in associazione temporanea di impresa al bando Interventi di inclusione sociale per i cittadini disabili Costruzione di rete territoriale per la costituzione del Polo est per la residenzialità disabili Collaborazione e sviluppo di nuova progettualità Partecipazione al tavolo provinciale su tematiche relative a residenzialità, qualità dei servizi, progetto di vita Collaborazione nello sviluppo di nuove progettualità Tavolo di confronto con enti gestori, operatori, famiglie su tematiche inerenti il durante noi Partecipazione di alcuni utenti di Itaca al progetto di Teatro Integrato Partecipazione di alcuni utenti della SFA al laboratorio della cooperativa Attivazione di inserimenti lavorativi a favore delle ragazze in carico alla comunità Arianna Partecipazione in associazione temporanea di impresa al bando Interventi di inclusione sociale per i cittadini disabili Consolidata partecipazione di Spazio Aperto Servizi alla Fiera Fa la Cosa Giusta! a Milano, organizzata e promossa da Terre di Mezzo Momenti di confronto per la gestione dello spaziodazione e per la progettazione del community hub, attivazione di nuove progettualita' per il territorio 27

28 RAPPORTI FORMALI ED INFORMALI CON AGENTI TERRITORIALI Parrocchia Santa Maria al Casoretto Oratori del decanato di Quartoggiaro, Forlanini, Lorenteggio-giambellino Parrocchia Maria di Fatima Parrocchia SS Martiri Anauniesi Parrocchia di Torre d'arese Parrocchia di Santo Curato D Ars - Milano Associazione ANGSA Associazione Qiqajon Disponibilità di spazi per la gestione dei cdd (casoretto e cpa) Partecipazione e organizzazione condivisa di momenti di festa (raccolta fondi per le attività del centro, festa della parrocchia) Coprogettazioni di attività per il periodo estivo Gestione oratori estivi Disponibilità di parte della casa parrocchiale per l'attivazione di una comunità per minori Coinvolgimento dei parrocchiani e del territorio nella realizzazione progettuale Disponibilità di parte della casa parrocchiale per l'attivazione di una comunità per minori Coinvolgimento dei volontari per raccolta fondi, ristrutturazione, arredamento, attività varie Concessione della casa parrocchiale per la gestione della comunità per minori Coinvolgimento dei minori in carico alla comunità nelle attività dell'oratorio estivo Disponibilità di spazi per la gestione del cdd Itaca Partecipazione e collaborazione in occasione di eventi all interno della Parrocchia Disponibilità di spazi per la gestione di progetti di socializzazione per minori e disabili, coinvolgimento dei parrocchiani e del parroco nei progetti e nelle diverse attività Coinvolgimento di alcuni ragazzi del gruppo giovani nelle attività per minori Distacco di due educatori a supporto delle attività dell oratorio e della parrocchia Collaborazioni progettuali e convegnistiche Disponibilità di un appartamento per attività di socializzazione ed autonomia Organizzazione di eventi di raccolta fondi 28

29 Associazione La Comune Associazione Cri du Chat Associazione Volontari Ospedalieri Volontariato e servizio civile volontario Opera Don Guanella Presenza territoriale nella città di Milano Banca Prossima e Credito Bergamasco Partecipazione di utenti del centri Itaca a corsi sportivi Collaborazione mediante attività di fund rasing per sostenere esperienze di vita autonoma per i ragazzi del CDD Collaborazione mediante la produzione di oggetti di cartotecnica commissionati ai ragazzi del CDD dall associazione Incontri di formazione, aggiornamento per i volontari del CTiF e i volontari del servizio civile Raccolta fondi e attivazione di contatti e risorse per il reperimento di fondi e risorse aggiuntive Disponibilità di spazi per la gestione delle comunità per minori, centro clinico e Spazio Neutro Collaborazioni progettuali presso il centro di via Mac Mahon a Milano Partecipazione di alcuni degli ospiti delle comunità alle attività ricreative proposte dal Don guanella e partecipazione all oratorio estivo Organizzazione di un convegno e coinvolgimento di referenti del Don Guanella Collaborazione per attività sociali Feste di quartiere, giornate di ricreazione offerte presso le nostre strutture a nuclei familiari dei territori di appartenenza Attivazione di una nuova solida relazione con Banca Prossima e fidelizzazione e consolidamento dei rapporti con Credito Bergamasco Fondazione Oliver Twist Fondazione Cariplo CA Computer Associates SpA Attivazione di un progetto di vacanza per minori delle comunità CTiF (progetto Momo) e progettazione di attività di tempo libero per minori Collaborazione e finanziamento di un progetto (La mia casa in quartiere. Lavori in corso!) di sperimentazione di esperienze di residenzialità per disabili adulti Stabilizzazione del progetto Aula informatica per attività educative di laboratorio per le Comunità del CTiF (donazione attrezzature) 29

30 AREA FAMIGLIA E DISAGIO MINORILE E AREA DISABILITA. Prosegue da parte della Cooperativa il forte impulso allo sviluppo di nuove progettualità in risposta a bisogni individuati come emergenti da parte della comunità locale di appartenenza, con ulteriore incremento dei settori di intervento grazie anche alla sperimentazione di alcuni servizi innovativi. La nuova struttura organizzativa, ormai consolidata, è stata pensata e realizzata con lo scopo di: - gestire al meglio tutti i servizi afferenti alla medesima area in un ottica di continua e crescente positiva contaminazione tra i differenti servizi della Cooperativa - far crescere le coprogettazioni trasversali ai diversi servizi. Di seguito si procederà ad effettuare un analisi dei vari servizi della Cooperativa, individuando informazioni e dati ritenuti utili per meglio cogliere l ambito di intervento e l approccio metodologico. Si cercherà di far emergere le progettualità, le attività e il lavoro di rete che hanno caratterizzato ogni singolo servizio nel 2009, nonché gli indicatori che si propongono di rappresentare, laddove possibile, i risultati dell attività svolta e le risposte bisogni espressi. I SETTORI D INTERVENTO Al fine di facilitare la comprensione i settori saranno elencati e suddivisi per due macro-aree: AREA MINORI Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie (Area Minori) Servizi per l affido Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale per i Minorenni di Milano Servizio di orientamento e informazione presso il Centro di giustizia minorile Servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori (Nova Milanese) Centro per la cura del Trauma nell Infanzia e nella Famiglia (CtiF) Comunità Arianna e alloggi per l autonomia la casa di Arianna e i passi di Arianna Servizi per il Carcere Spazio Neutro AREA DISABILI Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie (Area disabilità) Servizi e progetti scuole Milano e Nova Milanese Centro Socio Educativo Spazio Aurora Centro diurno per persone disabili Itaca (CDD) Polo Autismo - Centro per l Autismo (CDD) Centro diurno per persone disabili Casoretto (CDD) Centro diurno per persone disabili Colleoni (CDD) Servizio Tempo Libero Supporto educativo CDD comunali Progetto sperimentazione alla residenzialità (Fondazione Cariplo) 30

31 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI SERVIZIO INTERVENTI EDUCATIVI PERSONALIZZATI PER MINORI E FAMIGLIE. (Area Minori) Il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie si propone come finalità quella di offrire un sostegno a favore di nuclei familiari con figli minori che, in seguito alla valutazione dei Servizi Sociali del Comune di Milano, necessitano d aiuto e d interventi di supporto educativo e/o socio assistenziale. Il supporto offerto, tramite l intervento specifico di un educatore professionale a domicilio, tende a sostenere il benessere e l armonica crescita evolutiva di bambini e ragazzi (0-18 anni) che, a causa della situazione ambientale e familiare, o per la loro situazione e condizione personale, necessitino d interventi specifici e diversificati nelle modalità, nei tempi e nei luoghi, secondo un progetto personalizzato che riguarda la persona, il nucleo familiare (contribuendo ad aumentarne e riattivarne competenze e risorse) ed il contesto relazionale ed ambientale. A chi è rivolto I destinatari dell intervento sono rappresentati da minori e famiglie a rischio: famiglie con difficoltà ad esercitare il proprio ruolo genitoriale e minori interessati da un decreto della Magistratura minorile. Il Servizio Interventi Educativi Personalizzati per minori e famiglie, pur coprendo in larga misura la fascia dei minori che frequentano la scuola dell obbligo (6-13 anni), può essere erogato a favore di minori appartenenti alla fascia della prima infanzia e dell adolescenza. 31

32 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ e INTERVENTI RISULTATI Implementare la progettualità del servizio in previsione dei cambiamenti dovuti alla conclusione dell appalto e all inizio dell accreditamento del Servizio (Zona 6 e Zona 3) Rispondere a bisogni di socialità, integrazione e sostegno dei minori e delle famiglie anche non solo in carico al Servizio Sociale Rafforzamento del rapporto di collaborazione con i Servizi Sociali, con i servizi territoriali e con le famiglie della zona 6 Riapertura della collaborazione con i Servizi Sociali, con i servizi territoriali e con le famiglie di zona 3 Momenti di confronto sulla nuova metodologia dell accreditamento Risposta all aumento considerevole di richieste di nuovi casi Attivazione di interventi domiciliari minori privati Mantenimento sportello psicologico adulti Laboratori aperti ai minori in carico ai Servizi Sociali e a minori del territorio SpazioPinocchio SpaziOdazione Conferma delle progettualità già attive e presa in carico di 27 nuovi minori Apertura di nuove progettualità e presa in carico di 23 minori Proposte condivise in èquipe su miglioramenti da proporre sulla metodologia dell accreditamento Costituzione dell equipe di zona 3 e l equipe di zona 6 (organizzazione di 1 incontro al mese comune a tutta l èquipe e 1 incontro al mese differenziato per zona) Momenti di confronto con le altre Cooperative accreditate del Consorzio SIS Inserimento di 16 nuovi educatori nell equipe del Servizio Presa in carico privata di 7 minori Colloqui di sostegno ad accesso spontaneo (5 nuclei familiari) Realizzazione di 3 laboratori per minori di differenti età con momenti conclusivi aperti al territorio (proiezione cortometraggio e spettacolo teatrale) Partecipazione di 35 ragazzi e 35 bambini alle attività di doposcuola Mantenimento dell equipe e attivazione di una progettualità condivisa Apertura in alcuni pomeriggi estivi per i minori del territorio 32

33 Pomeriggio Creativo (zona 3) Attivazione di spazio di socializzazione per minori e genitori in carico al Servizio Sociale zona 3 (1 pomeriggio/settimana) OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ e INTERVENTI RISULTATI Aumentare la partecipazione delle famiglie Promuovere: - Maggiore formazione, coesione e progettualità condivisa dell equipe - Maggiore apertura e interscambio con gli altri servizi della Cooperativa e della rete Promuovere la cultura dell affido e dell accoglienza quale risorsa per i minori in difficoltà Coinvolgimento delle famiglie durante i laboratori rivolti ai minori e i momenti di festa Attività di gruppo dei minori in carico Partecipazione ad eventi Promossi dalla rete nazionale Attuazione di un percorso formativo specifico sul servizio domiciliare minori (equipe Milano e Nova Milanese) Collaborazione con il Comune di Milano - Confronto e collaborazione con le famiglie e coinvolgimento nei momenti conclusivi dei laboratori - Festa estiva dello Spazio Pinocchio Mantenimento di alcune proposte di gruppo per i minori seguiti dal Servizio Sociale Convegno Educa: - partecipazione di 4 operatori del servizio Convention CGM: - partecipazione di 3 operatori del servizio Buona partecipazione e ottima valutazione del percorso formativo - Partecipazione al Protocollo di intesa del Comune - Partecipazione in qualità di partner al Bando Cariplo Promuovere e sostenere reti per l affido familiare nel comune di Milano 33

34 Servizio di Sostegno Integrato alla Famiglia/Interventi Educativi Personalizzati per Minori Minori seguiti Minori Milano Zona Minori Milano Zona Nuovi casi aperti Casi chiusi Casi chiusi per raggiungimento degli obiettivi del progetto Casi privati in carico Ore impiegate Milano Zona Milano zona Educatori Milano Zona Milano Zona 6 e Zona Volontari Psicologi Ore equipe Ore di formazione esterna Ore di formazione interna n.d 500 Ore supervisione Attività di gruppo Ore impiegate Educatori Utenti Minori del territorio SpazioPinocchio Educatori/Volontari DopoScuola Educatori DopoScuola Volontari scout Volontari oratorio Volontari Servizio Civile Minori DopoScuola Minori in carico ai Servizi Sociali Minori del territorio Minori Laboratori Minori Lab. Cinema Minori Lab. Fiabe e Creativo Minori Lab. Espressione Sonora

35 APPROFONDIMENTO RAFFORZAMENTO DEL RAPPORTO DI COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SOCIALI TERRITORIALI E CON LE FAMIGLIE DELLA ZONA 6 E RIAPERTURA DELLA COLLABORAZIONE CON I SERVIZI SOCIALI, CON I SERVIZI TERRITORIALI E CON LE FAMIGLIE DI ZONA 3 La prosecuzione dell appalto in zona 6 e il successivo accreditamento hanno consolidato e rafforzato le relazioni di conoscenza e di fiducia con i Servizi Sociali della zona, permettendo così lo sviluppo di progettualità condivise e un proficuo rapporto di collaborazione, basato sulla stima reciproca. Importante è stato il confronto con i Servizi Sociali di Zona 6 rispetto ai diversi minori che frequentano lo SpazioPinocchio e i Laboratori, per poter offrire un servizio migliore più centrato sulle problematiche dei bambini e dei ragazzi della zona e per poter essere di supporto al Servizio stesso. Da maggio 2009 con il passaggio al sistema di accreditamento si è riaperto il lavoro con il territorio e con il Servizio Sociale di zona 3. Il nuovo sistema di accreditamento ha portato all attivazione di numerosi nuovi casi su entrambi i territori. ATTIVAZIONE DI INTERVENTI DOMICILIARI MINORI PRIVATI Durante il 2009 sono stati presi in carico 7 interventi educativi privati, 6 sul territorio di Milano e 1 con il Comune di Segrate. Ciò è stato possibile grazie alla stretta e positiva collaborazione con i diversi servizi territoriali di Zona 6 (CPBA, UTM, UONPIA, ) che hanno individuato nella Cooperativa Spazio Aperto Servizi un partner di qualità da consigliare alle famiglie per interventi domiciliari con i loro figli. Si è inoltre aperta una nuova collaborazione con il Comune di Segrate che ha richiesto l avvio di un intervento educativo per un nucleo familiare. Tre di questi interventi privati si sono chiusi nel 2009, mentre quattro stanno proseguendo nel PROSECUZIONE SPORTELLO PSICOLOGICO ADULTI Prosegue negli spazi della parrocchia del Santo Curato d Ars lo sportello psicologico ad accesso spontaneo, a cui si sono rivolti diversi nuclei in difficoltà, per ottenere indicazioni e sostegno. LABORATORI APERTI SIA AI MINORI IN CARICO CHE AI MINORI DEL TERRITORIO Per i minori del Giambellino sono stati attivati tre laboratori, con cadenza mensile: Espressione sonora e corporea e Fiabe e creativo per la fascia prescolare e scolare, Cinema per preadolescenti ed adolescenti. A questi laboratori hanno partecipato con costanza numerosi minori, sia in carico al Servizio Sociale sia iscritti spontaneamente. Per i laboratori delle materne e delle elementari, si è avuta la proficua collaborazione dei i genitori dei minori, che hanno partecipato attivamente alle attività. I laboratori di Espressione sonora e corporea e di Cinema si sono conclusi con due momenti aperti al territorio (spettacolo all interno della Parrocchia del San Curato d Ars e proiezione del cortometraggio realizzato). Con la ripresa del laboratorio di Fiabe e creativo, ad ottobre 2009, le famiglie della Parrocchia si sono offerte di contribuire economicamente per rendere possibile la realizzazione dello stesso. 35

36 SPAZIOPINOCCHIO Durante tutto il 2009 sono proseguite le attività del doposcuola SpazioPinocchio nato nel 2007, grazie alla collaborazione con la Parrocchia del San Curato d Ars. Da settembre 2009 l apertura è stata su due pomeriggi alla settimana, uno per le medie e superiori e uno per le elementari. Lo SpazioPinocchio è frequentato da minori in carico ai servizi di zona 6 (servizi sociali, scuole, CPBA, UONPIA ), da alcuni minori disabili seguiti dal servizio di Sostegno Integrato alla Famiglia e da molti minori del territorio, per lo più stranieri. Da quest anno la parrocchia del San Curato d Ars si è impegnata a cofinanziare le attività per poter garantire la prosecuzione delle attività. Nello SpazioPinocchio, operano, oltre agli educatori, alcuni volontari (ragazzi impegnati in oratorio od appartenenti a gruppi scout), che hanno deciso di dedicare a questa realtà un po del loro tempo. Con loro sono stati organizzati incontri di approfondimento e di formazione. Nei primi mesi del 2009 sono stati presenti 3 Volontari del Servizio Civile. Inoltre in zona 3 da fine 2009 è stato proposto uno Spazio Creativo nella sede di via Mancinelli, con la possibilità di organizzare occasioni di socializzazione e stimolo sia per i bambini seguiti dagli educatori sia per i genitori. ATTIVITÀ DI GRUPPO DEI MINORI IN CARICO Fino a fine aprile 2009 (termine dell appalto) si sono svolte le attività di gruppo con i ragazzi seguiti dal Servizio Sociale (organizzazione di gite, attività di socializzazione diurne organizzate nei periodi di vacanza della scuola). Queste occasioni sono state per gli operatori un prezioso strumento di lavoro che ha facilitato il raggiungimento degli obiettivi educativi. Con l accreditamento (maggio 2009) le attività di gruppo non sono più sostenute economicamente, ma, nonostante ciò, coerentemente con i progetti educativi di ciascuno, è proseguita l organizzazione di uscite sul territorio e di momenti ludico creativi. In particolare in zona 3 da fine 2009 è stato proposto uno Spazio Creativo nella sede di via Mancinelli. MOMENTI CONVIVIALI DI FESTA PER MINORI E FAMIGLIE Durante il 2009 sono stati organizzati due momenti di festa con le famiglie dei minori seguiti dal Servizio Sociale e con le famiglie dei minori del territorio: lo spettacolo teatrale a conclusione del laboratorio di Espressione Sonora e Corporea e la proiezione del cortometraggio a conclusione del laboratorio di Cinema. ATTUAZIONE DI UN PERCORSO DI FORMAZIONE SPECIFICO PER IL SERVIZIO DOMICILIARE MINORI (EQUIPE MILANO E NOVA MILANESE) Da settembre 2009 è stato attivato un percorso formativo (7 incontri) per l equipe del servizio di Milano e di Nova Milanese. Formatori sono stati la Dott.ssa Della Rosa, la Dott.ssa Cattaneo e la Dott.ssa Orlando e i temi sono stati relativi a problematiche proprie del servizio, con un taglio sia clinico che giuridico - sociale. Alla formazione hanno partecipato anche alcuni educatori di altre Cooperative accreditate del Consorzio SIS. La valutazione del percorso è stata molto positiva in quanto è stata un opportunità ricca di contenuti e calata sulle necessità dell equipe. 36

37 AZIONI 1 E 2 - PROTOCOLLO D INTESA COMUNE DI MILANO Il Protocollo di intesa col Comune di Milano mira alla costruzione di rete territoriale per programmare azioni sinergiche su temi dell accoglienza e vede coinvolti: Comune di Milano Servizio Affidi Centrale, Sportello Anania- Caritas Ambrosiana, Associazioni e Cooperative firmatarie del protocollo d Intesa con il comune di Milano e le reti familiari Le azioni previste per il raggiungimento di questo obiettivo sono: - un percorso formativo svolto con altri soggetti della rete locale (La Grande Casa, Comin, Diapason, Fondazione Aquilone, La Cordata, Associazione A Piccoli Passi). Tale percorso ha consentito di intercettare 15 famiglie che si sono approcciate al tema dell accoglienza partecipando al corso svolto 1 volta a settimana per 8 settimane di seguito. - sensibilizzazione nel proprio territorio di appartenenza presso gruppi famigliari della parrocchia Santo Curato d Ars, Parrocchia Santi Nazario e Celso alla Barona, San Vito al Giambellino, Parrocchia San Pietro Martire Cinisello Balsamo, Parrocchia San Nabore e Felice. Parrocchia di San Pietro all Olmo di Rho - attività di promozione con il gruppo volontari della cooperativa Spazio Aperto Servizi in appoggio alle strutture residenziali per minori. - attività di promozione e comunicazione attraverso il sito della cooperativa, news letters del servizio Caritas Sportello Anania - strutturazione di un equipe per la formazione e la selezione delle famiglie affidatarie; l equipe ha raccolto 10 disponibilità di famiglie interessate, ha svolto 4 percorsi con famiglie disponibili all accoglienza, selezionato 1 sola famiglia. Accanto all azione sulla formazione e la selezione la cooperativa ha anche gestito azioni a sostegno di famiglie affidatarie in situazione di difficoltà erogando servizi educativi e di accompagnamento segnalati dal Servizio Affidi Comune di Milano. Nel corso del 2009 la cooperativa ha gestito 3 progetti educativi a sostegno di altrettante famiglie, di cui 2 ubicate in Milano, 1 ubicata in provincia di Crema: Minori presi in carico 4 Famiglie prese in carico 3 Educatori coinvolti 3 PARTECIPAZIONA AL BANDO CARIPLO PROMUOVERE E SOSTENERE RETI FAMILIARI PER L AFFIDO NEL COMUNE DI MILANO Nel luglio 2009 la cooperativa ha partecipato alla stesura del Bando Cariplo Promuovere e sostenere reti familiari per l affido nel comune di Milano, in partenership con il Comune di Milano, come capofila, ed altre organizzazioni (Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Caritas Ambrosiana, Comin cooperativa sociale, Fondazione L albero della Vita, La Strada cooperativa sociale). Obiettivo del progetto è promuovere il diritto di ogni minore di vivere in una famiglia attraverso l aumento del numero delle famiglie che accolgono minori in una situazione temporanea di difficoltà, e una conseguente diminuzione del ricorso all istituzionalizzazione. Il progetto si propone la strutturazione di un sistema integrato di servizi pubblico privato sociale. 37

38 OBIETTIVI PER IL 2010 Consolidare l equipe del Servizio Interventi Educativi Individualizzati anche attraverso una sempre maggiore condivisione sul metodo di lavoro. Consolidare e valorizzare i rapporti con i Servizi Sociali di Zona 6 e Zona 3 e con i Servizi Territoriali. Accrescere il confronto con le Cooperative Accreditate della rete Incrementare la condivisione con l equipe rispetto ai miglioramenti da apportare al servizio. Proseguire ed ampliare tutte le attività di socializzazione (SpazioPinocchio, Laboratori, pomeriggio creativo sul territorio della zona 3, ) Continuare a sostenere l organizzazione di proposte e attività di gruppo per i minori in carico al Servizio. Potenziare gli spazi di supervisione sia di gruppo che individuali. Favorire la partecipazione a percorsi formativi esterni dalla Cooperativa; Favorire un maggior scambio tra i servizi della Cooperativa. Organizzare una raccolta fondi per sostenere le attività di laboratorio e doposcuola in zona 6 e 3 Contribuire ad una maggiore strutturazione del servizi che promuovono l affido a Milano 38

39 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI SERVIZIO DI ASSISTENZA TECNICA E DI SUPPORTO AL SERVIZIO DI ORIENTAMENTO E DI INFORMAZIONE PRESSO IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI MILANO Il Servizio di assistenza tecnica e di supporto al servizio di orientamento e di informazione presso il Tribunale, in appalto dalla Provincia di Milano, attivo da giugno 2008, si propone come finalità quella di fornire ai cittadini e agli operatori dei Servizi le informazioni rispettivamente necessarie per seguire i procedimenti in corso e per orientarsi correttamente nella materia minorile, oggetto di continue innovazioni legislative. A chi è rivolto I destinatari del Servizio sono tutti i cittadini che hanno bisogno di informazioni relative agli atti ed allo stato di procedimenti giudiziari pendenti, alle specifiche competenze del Tribunale per i Minorenni, alle modalità per presentare istanze, ed eventualmente della modulistica necessaria. Destinatari del Servizio sono inoltre i Servizi del Territorio che hanno bisogno di verificare lo stato delle procedure, di facilitare il raccordo con il Tribunale per i Minorenni, di avere consulenza ed orientamento sulla base della nuova normativa 39

40 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ e INTERVENTI RISULTATI Rispondere a tutte le richieste di orientamento e informazioni in ambito civile e in materia di adozione nazionale e internazionale poste dai cittadini e dai Servizi Organizzare e gestire, in sinergia con la provincia, la formazione per i Servizi Avviare l attività di supporto e informazione in area penale Ampliamento dell attività di orientamento ed informazione svolta con l utenza Riorganizzazione dei tempi di lavoro del Servizio al fine di poter offrire ai Servizi Territoriali tempi adeguati sia in merito alle richieste legate allo stato della procedura delle singole casistiche sia relativamente alla consulenza sugli orientamenti di tipo operativo generale Registrazione degli accessi dell utenza e dei Servizi attraverso la gestione di un Database Conduzione del corso di formazione L interesse del minore e la promozione della responsabilità familiari: ruoli e competenze del sistema dei servizi Avvio di un canale di collaborazione con il Servizio di assistenza tecnica e di supporto alle attività svolte dal Centro di Prima Accoglienza presso il Centro per la Giustizia Minorile di Milano Nell anno 2009 sono stati registrati 2963 accessi A partire dal 1 gennaio 2009 il Servizio ha riservato un apertura pomeridiana (martedì dalle ore 14:00 alle ore 16:00) esclusivamente rivolta ai Servizi Territoriali Nel mese di aprile, maggio e giugno 2009 sono stati realizzati 7 incontri consulenziali allargati di informazione, di orientamento e di ascolto con gli Ambiti Territoriali che fanno capo alla Provincia di Milano La raccolta di informazioni quantitative e qualitative dei bisogni espressi dall utenza e dai Servizi ha permesso una lettura più approfondita delle tematiche connesse alle attività dei Servizi di Tutela Minori Il corso, rivolto agli operatori e coordinatori dei Servizi della Tutela Minori, ha rappresentato un momento di riflessione per i Servizi rispetto all obiettivo di migliorare la progettualità e l efficacia degli interventi nell area della famiglia Individuazione delle connessioni tra i due Servizi sia in relazione alle procedure sia all utenza in comune Creazione di un database per la registrazione degli accessi e delle attività 40

41 Accessi utenza Servizio Punto Informativo presso il Tribunale per i Minorenni di Milano Ambito civile Ambito adozione Ambito penale 6 36 Totale Richieste Servizi Territoriali Ambito civile Ambito adozione Ambito penale Totale APPROFONDIMENTO AMPLIAMENTO DELL ATTIVITÀ DI ORIENTAMENTO ED INFORMAZIONE SVOLTA CON L UTENZA Nel 2009 è stata ampliata l attività di orientamento ed informazione rivolta all utenza; tale attività è legata alle procedure, ma anche finalizzata a comprendere le situazioni ed accompagnare l utenza nell individuazione delle risorse, servizi e modalità operative utili alla gestione dei casi specifici. Sono stati registrati 2963 accessi RIORGANIZZAZIONE DEI TEMPI DI LAVORO Nel corso del 2009 le funzioni del Servizio hanno assunto contorni sempre più definiti in merito all attività svolta con l utenza. Anche i lavoro con i Servizi del territorio si è maggiormente strutturato. Da un iniziale relazione centrata su uno scambio d informazioni e d interventi rispetto alle situazioni presentate dalla casistica, si è passati ad una richiesta più qualificata di consulenza sugli orientamenti di tipo operativo generale. Poiché la domanda dei Servizi è una domanda qualificata, inevitabilmente, una volta esaurita la casistica individuale, si è spostata su tematiche più generali, andando a toccare questioni nodali e di carattere operativo generale. Per questo motivo nel corso del 2009 sono stati realizzati 7 incontri consulenziali allargati di informazione, di orientamento e di ascolto con gli Ambiti Territoriali che fanno capo alla Provincia di Milano. REGISTRAZIONE DEGLI ACCESSI DELL UTENZA E DEI SERVIZI ATTRAVERSO UN DATABASE IN FORMATO ACCESS Dopo i primi sei mesi di lavoro del 2008, è emersa la necessità di strutturare in modo sempre più rigoroso strumenti per la raccolta di informazioni quantitative e qualitative dei bisogni espressi 41

42 dall utenza e dai Servizi, per poter avere una lettura più approfondita delle tematiche connesse alle attività dei Servizi di Tutela Minori CONDUZIONE DEL CORSO DI FORMAZIONE L INTERESSE DEL MINORE E LA PROMOZIONE DELLA RESPONSABILITÀ FAMILIARI: RUOLI E COMPETENZE DEL SISTEMA DEI SERVIZI Il corso, rivolto agli operatori e coordinatori dei Servizi della Tutela Minori, ha offerto un contributo ai Servizi per sviluppare un autonoma riflessione sul continuo rapportarsi della prospettiva giuridica a quella metodologica e di Servizio, con l obiettivo di migliorare la progettualità e l efficacia degli interventi nell area della famiglia AVVIO DI UN CANALE DI COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO DI ASSISTENZA TECNICA E DI SUPPORTO ALLE ATTIVITÀ SVOLTE DAL CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA PRESSO IL CENTRO PER LA GIUSTIZIA MINORILE DI MILANO Lo sviluppo del servizio ha fatto nascere l esigenza di poter dare analoghe risposte anche in ambito penale. La cooperativa ha avviato il servizio di supporto e orientamento al centro di prima accoglienza presso il centro di giustizia minorile e da subito si è evidenziata l importanza delle connessioni tra i due Servizi sia in relazione alle procedure, sia all utenza spesso comune ai due Servizi e della necessità di cerare un database per la registrazione degli accessi e delle attività OBIETTIVI PER IL 2010 Dare stabilità al Servizio; Incrementare la possibilità di rispondere a tutte le richieste ampliando l orario di apertura; Avviare l attività di supporto ai Servizi su tutto il Distretto di Corte d Appello del Tribunale per i Minorenni di Milano che comprende le province di Milano, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese; Implementare l attività di raccordo tra il Servizio Punto Informativo e il Servizio di assistenza tecnica ed di supporto alle attività svolte dal Centro di Prima Accoglienza presso il Centro per la Giustizia Minorile di Milano. 42

43 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI CENTRO PER LA CURA DEL TRAUMA NELL INFANZIA E NELLA FAMIGLIA Il progetto del Centro per la cura del Trauma nell Infanzia e nella famiglia è nato dalla riflessione di specialisti che da anni si occupano di maltrattamenti e abusi all interno della famiglia. Partendo da questa realtà, il Centro ha ampliato l area di intervento clinico occupandosi delle plurime e varie realtà traumatiche di cui il bambino e la sua famiglia possono essere vittime, con l obiettivo di identificare, analizzare e definire strategie di intervento per curare traumi dovuti ad inadeguati funzionamenti familiari legati alle incompetenze genitoriali, ed eventi traumatici che possano colpire la famiglia o uno dei suoi componenti, indipendentemente dalla competenza dei genitori. A chi è rivolto Le Comunità specialistiche di accoglienza accolgono bambini e ragazzi, maschi e femmine, dell età della scuola materna, elementare e media. L offerta del CTiF è pensata per rispondere alle esigenze dei minori accolti in comunità e alle loro famiglie, ma anche come sistema integrato di prestazioni di tipo ambulatoriale per minori, famiglie e operatori dei servizi pubblici e privati. Nell ambito del CTIF vengono offerti i seguenti servizi: Comunità di accoglienza per minori Psicodiagnosi dei bambini e delle loro famiglie Terapie focali e multimodali ai bambini e alle famiglie Spazio neutro per l osservazione, stimolazione e supporto degli incontri tra genitori e figli e la diagnosi della relazione parentale Sostegno ai minori in prossimità di eventi testimoniali Sostegno ai minori per la preparazione a visite del Medico Legale richieste dal Magistrato Supporto e sostegno ai bambini e alle famiglie nelle fasi pre e post dimissione Accoglienza di minori in regime di semiconvitto Vacanze terapeutiche Consulenza, formazione, supervisione agli operatori interessati dei Servizi pubblici o privati Attività di formazione e sensibilizzazione rivolte alle categorie professionali che si occupano in senso ampio della salute e del benessere dell infanzia Organizzazione di convegni e seminari Il Centro è sede di tirocinio per Professionisti delle varie specialità. 43

44 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ, INTERVENTI, PROGETTI RISULTATI Stabilizzazione delle équipe educative e rafforzamento delle competenze Contenimento del turnover, formazione specifica offerta a tutti gli educatori delle comunità Favorire un organizzazione del servizio che consenta un efficace risposta ai bisogni dei minori accolti. Presenza organica dei volontari all interno delle comunità e inserimento strutturato in risposta a bisogni particolari Definizione di un offerta formativa per i volontari Offerta di servizi complementari e sviluppo di progetti individualizzati Organizzazione di eventi per raccolta fondi e promozione della visibilità del servizio - Individuazione di un referente per comunità - Inserimento nei turni in compresenza agli educatori Organizzazione di formazione a tema con docenti esterni e interni - Accoglimenti in regime di semiconvitto - vacanze terapeutiche - accoglimento in situazione di emergenza - 3 minori accompagnati al rientro in famiglia e nel territorio - Festa di raccolta fondi per la ristrutturazione di una comunità, - Donazioni di beni materiali necessari per la gestione delle comunità 44

45 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ, INTERVENTI, PROGETTI RISULTATI Collaborazione con le realtà sportive del territorio Collaborazione con gli oratori di zona Progetto Momo Fondazione Oliver Twist Inserimento nelle attività sportive di 28 minori - Inserimento nei centri estivi di 10 minori - Partecipazione a gite durante l anno Patnership con Fondazione Oliver Twist e associazione Monsereno Horses per la realizzazione di una settimana di vacanza per 16 minori Collaborare con diversi soggetti istituzionali e del territorio Sinergia tra competenze professionali e istanze del territorio - Allestimento di una nuova comunità con forte partecipazione delle realtà territoriali (parrocchia Madonna di Fatima) - Ristrutturazione di spazi concessi dalla parrocchia SS Martiri Anauniesi per l apertura di una nuova comunità (trasferimento comunità Tutti per uno di Torre d arese) con forte apporto dei volontari Organizzazione della giornata di studio Potenza e impotenza nell accostare i traumi ; Partecipazione di oltre 200 persone) Esportare l esperienza e le competenze acquisite da CTIF e favorire la visibilità del servizio Sistematizzazione dei dati relativi ai minori accolti nei 10 anni di lavoro del CTIF Raccolta materiale per pubblicazione 45

46 Tot. minori presenti nelle 4 39 su Comunità comunità Oltre Educatori 27 su comunità Psicologi Tirocinanti 1 educatrice 5 educatori 5 psicologi 3 educatori 4 psicologi Volontari operativi 26 finanziatori Minori dimessi (per fasce d età) nell anno Oltre Tot minori accolti nell anno Meno di 2 anni Oltre Minori rientrati in famiglia (da progetto) Minori rientrati (non condiviso) 3 0 Minori collocati in affido 4 0 Minori in affido preadottivo 5 1 Minori inseriti in altra struttura 2 3 Ore supervisione clinica Ore di formazione Interna 712 ore per 25 partecipanti; Esterna 314 per 25 partecipanti Ore di èquipe (plenaria e organizzativa)

47 APPROFONDIMENTO STABILIZZAZIONE ÉQUIPES EDUCATIVE, RAFFORZAMENTO COMPETENZE Nell anno 2009 è stato contenuto il turn over fisiologico al lavoro nelle comunità. Per dare maggiore forza ai gruppi di lavoro è stato organizzato un corso di formazione specifico a cui hanno partecipato tutti gli educatori. PRESENZA PIÙ ORGANICA DEI VOLONTARI IN COMUNITÀ, LORO INSERIMENTO STRUTTURATO IN RISPOSTA A BISOGNI PARTICOLARI Il gruppo dei volontari è ulteriormente cresciuto, con impegno diverso da parte di ciascuno, secondo le proprie disponibilità. E diventata sempre più importante la presenza dei volontari all interno delle comunità. Anche per questo sono stati individuati dei referenti per ogni comunità con funzione di raccordo e coordinamento rispetto al gruppo di volontari e alle esigenze di ogni comunità: ciò ha permesso ai volontari di essere di maggiore supporto agli educatori nelle attività quotidiane e di essere una presenza sempre più strutturata per i bambini. OFFERTA FORMATIVA PER I VOLONTARI Nel 2009 è stato organizzato un corso di formazione (6 serate) con l obiettivo di fidelizzare il gruppo dei volontari e dare loro degli strumenti per poter essere di supporto ai minori gravemente traumatizzati ospiti delle comunità. OFFERTA DI SERVIZI COMPLEMENTARI E SVILUPPO DI PROGETTI INDIVIDUALIZZATI L articolazione abituale dei progetti individualizzati assume consistenza e in alcuni casi si struttura in veri e propri servizi, che rispondono a particolari richieste e specifiche esigenze: semiconvitto, vacanza comunitaria, accompagnamento al rientro nel proprio nucleo e nel proprio territorio, riaccoglimento in comunità in situazioni di emergenza, prosecuzione dell intervento oltre il termine dell età se funzionale al progetto individuale ORGANIZZAZIONE DI EVENTI PER RACCOLTA FONDI, DIFFUSIONE DELLA CONSCENZA DEL SERVIZIO Il 15 giugno è stata organizzata la serata Una nuova casa una nuova speranza all Old Fashion Cafè, per raccogliere fondi per la ristrutturazione dei locali concessi dalla parrocchia Santi Martiri Anauniesi; sono inoltre state ricevute moltissime donazioni di beni necessari per la gestione delle diverse comunità. COLLABORAZIONE CON LE REALTÀ SPORTIVE DEL TERRITORIO Durante l anno 28 minori sono stati inseriti in associazioni sportive del territorio. Per i minori la conoscenza e l utilizzo delle offerte del territorio costituisce una importante occasione per creare relazioni che vadano oltre la comunità nella quale sono inseriti. COLLABORAZIONE CON GLI ORATORI DI ZONA La partecipazione dei minori alle iniziative proposte dagli oratori si inserisce in un percorso di reciproca conoscenza ed è resa più efficace dalla co-progettazione, e da una conduzione e verifica congiunta delle attività 47

48 PROGETTO MOMO FONDAZIONE OLIVER TWIST Grazie al rapporto di fiducia e stima reciproca nato con la Fondazione Oliver Twist è stato possibile diventare partner del progetto MOMO, volto all organizzazione e gestione di una settimana di vacanza per 16 minori ospiti delle comunità, che si è svolta all interno di una struttura dell associazione Monsereno Horses, anch essa partner del progetto. SINERGIA TRA COMPETENZE PROFESSIONALI E ISTANZE DEL TERRITORIO Durante l anno si è proceduto alla ristrutturazione e allestimento di una comunità all interno dei locali concessi dalla parrocchia Madonna di Fatima. Numerosi volontari del quartiere, della parrocchia e varie realtà territoriali hanno partecipato sia alla ristrutturazione che all allestimento di questa comunità, vissuta come una risorsa per il territorio. Si è inoltre provveduto a ristrutturare e allestire una nuova comunità all interno dei locali concessi dalla parrocchia Santi Martiri Anauniensi, grazie al fondamentale contributo dei volontari del CTiF. Si è deciso di trasferire in questa nuova realtà la comunità già esistente Tuttiperuno di torre d Arese. ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA DI STUDIO POTENZA ED IMPOTENZA NELL ACCOSTARE I TRAUMI La giornata di studio dal titolo: Potenza ed impotenza nell accostare il trauma. Strategie cliniche ed educative si incontrano e si scontrano ha messo a tema e offerto alla riflessione i dieci anni di esperienza del CTiF, col suo approccio clinico-educativo, grazie al contributo scientifico della Dott.sa Della Rosa e della dott.ssa De Zulueta, che si occupa della cura dei traumi negli adulti a Londra. La giornata ha registrato un vivo interesse di tecnici ed esperti del settore con una partecipazione di circa 200 persone. SISTEMATIZZAZIONE DEI DATI DEI MINORI ACCOLTI IN 10 ANNI DI LAVORO Per la preparazione della giornata di studio è stata condotta una ricerca sui dati dei minori accolti e curati nei dieci anni di CTiF, con l obiettivo finale di rendere pubblici tali dati. OBIETTIVI PER IL 2010 Sperimentare un nuovo modello gestionale che renda più efficace e sostenibile la gestione delle comunità Incrementare la presenza dei volontari, quali risorsa strutturata e fondamentale per la gestione delle comunità e delle attività/esperienze dei bambini e ragazzi accolti Proporre nuove progettualità e formazione mirata. Favorire azioni promozionali di offerte complementari del servizio; Favorire la pubblicazione dei dati e atti del convegno. 48

49 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI SPAZIO NEUTRO (Area Minori) Spazio Neutro è un servizio che nasce a Milano nel 1993 dalla collaborazione tra il Settore Politiche della Famiglia del Comune di Milano e il Settore delle politiche Sociali della Provincia di Milano sul tema della genitorialità. Spazio Neutro opera grazie a professionisti dipendenti del Comune di Milano e collaboratori delle cooperative sociali Ghenos e Spazio Aperto Servizi, costituitesi in ATI, con le quali il Comune di Milano ha stipulato, a seguito di gara d appalto, un contratto. La costituzione dell ATI ha permesso di avvalersi reciprocamente dell esperienza specifica nella gestione del servizio (diritto di visita, accordi e regolamentazioni, situazioni di abuso o maltrattamento, supporto alla genitorialità fragile o multiproblematica). Gli operatori sono stati selezionati dalle due cooperative per le pluriennali competenze multidisciplinari riferibili all area psicologica, sociale ed educativa (educatore, pedagogista, psicologo e psicoterapeuti) e sono organizzati in équipes coordinate da specialisti nell area delle relazioni famigliari nei diversi contesti.. A chi è rivolto In particolare le équipes operano per realizzare interventi mirati a: - garantire il diritto di visita e di relazione in situazioni di conflitto familiare - effettuare osservazione della relazione in situazioni di maltrattamento e/o sospetto abuso; - definire accordi e regolamentazioni tra adulti quando ciò risulta compromesso dall elevata conflittualità della coppia; - sostenere e supportare la genitorialità fragile e multiproblematica. Le sedi operative sono: via Pusiano 22 e Via Mac Mahon

50 50

51 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ, INTERVENTI, PROGETTI RISULTATIRISULTATI Individuazione di indicatori Rilevazione dati e significativi per ogni casistica costruzione di un data-base trattata Garantire la qualità del servizio e la specializzazione degli operatori consolidamento di un modello comune di lavoro dell ATI Prosecuzione della sperimentazione del lavoro di trattamento di nuove casistiche. Riunioni con la cooperativa Ghenos 2 incontri di verifica per le 2 nuove aree, 17 incontri di équipe dedicati per ciascuna delle 2 nuove aree di intervento Gestire interventi in situazioni di conflittualità, crisi intrafamiliare, maltrattamento e/o sospetto abuso, sviluppando azioni di mediazione Gestione degli interventi con incremento del 10 % rispetto a quanto previsto dall appalto Formazione, supervisione e presidio tecnico all èquipe 228 incontri 71 colloqui diritto di visita; 838 incontri 280 colloqui abuso e maltrattamento; 98 colloqui regolamentazioni; 120 incontri 70 colloqui multiproblematici. 86 nuclei seguiti, 127 minori 20 ore di formazione per tutti gli operatori 20 incontri di supervisione 22 incontri di équipe Operatori 11 8 Nuclei familiari Ore di formazione interna Ore di supervisione

52 APPROFONDIMENTO INDIVIDUAZIONE DI INDICATORI SIGNIFICATIVI PER OGNI CASISTICA TRATTATA Ogni équipe di lavoro ha individuato aree sensibili e nodi critici da monitorare e sui quali concentrare l attenzione negli interventi. Sono state messe a punto delle griglie per la rilevazione dei dati. È stata fatta una valutazione scritta relativa al primo anno di lavoro. CONSOLIDAMENTO DI UN MODELLO COMUNE DI LAVORO DELL ATI Sono proseguiti per tutto l anno incontri periodici per consolidare un modello di intervento comune. Sono stati svolti 12 incontri dell ATI. PROSECUZIONE DELLA SPERIMENATZIONE DEL LAVORO DI TRATTAMENTO DI NUOVE CASISTICHE. Sono stati fatti 2 incontri di verifica per le équipes che lavorano sulle due nuove aree di intervento: accordi e regolamentazioni, e genitorialità fragile e multiproblematica. I gruppi di lavoro si sono ritrovati con regolarità per tutto l anno. GESTIONE DEGLI INTERVENTI: INCREMENTO DEL 10% RISPETTO A QUANTO PREVISTO DALL APPALTO Il servizio ha lavorato a pieno regime per tutto l anno ed è stato necessario richiedere il 10% in più dei moduli previsti per l anno. Sono stati effettuati: 228 incontri 71 colloqui diritto di visita; 838 incontri 280 colloqui abuso e maltrattamento; 98 colloqui regolamentazioni; 120 incontri 70 colloqui multiproblematici. Sono stati seguiti 86 nuclei seguiti e 127 minori FORMAZIONE, SUPERVISIONE E PRESIDIO TECNICO ALL ÉQUIPE Le tematiche della formazione hanno riguardato: tematiche giuridiche, la cronicità, l etnopsichiatria, le consulenze tecniche e i rapporti con i CTU. La formazione agli operatori è stata costante, come pure le riunioni di équipe per il supporto tecnico nella gestione degli interventi. Sia la supervisione che gli incontri di équipe hanno cadenza quindicinale. OBIETTIVI PER IL 2010 Garantire il funzionamento del servizio a pieno regime e il pieno soddisfacimento delle richieste; Affinare la metodologia per una trattazione efficace delle casistiche di recente avvio, specializzazione nel trattamento; Acquisire know how e partecipare alla nuova gara d appalto; Organizzare un evento di restituzione dei risultati del lavoro svolto nel triennio dell appalto, con particolare riferimento al trattamento delle nuove casistiche. 52

53 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI COMUNITA ARIANNA La Comunità Arianna è una struttura residenziale che accoglie adolescenti in situazione di grave disagio familiare, vittime di deprivazioni affettive ed educative, maltrattamenti fisici o psicologici, abusi. La finalità è quella di offrire un ambiente di vita, alternativo a quello familiare, sufficientemente sereno, in cui elaborare i vissuti traumatici e riprendere il proprio percorso di crescita grazie a figure adulte che assumano le funzioni genitoriali di accudimento, tutela, sostegno, confronto, orientamento. La comunità Arianna è un servizio attivo dal febbraio A chi è rivolto La Comunità Arianna accoglie un massimo di 6 ragazze tra i 13 e i 18 anni, mediante un decreto del Tribunale per i Minorenni che ne dispone l allontanamento dal nucleo familiare. Dal 2006 è stata avviata La Casa di Arianna, alloggio per l autonomia con l obiettivo di supportare le ospiti nella preparazione alla vita autonoma ed adulta e nel 2009 è stato aperto un nuovo appartamento denominato I passi di Arianna. La presenza educativa è garantita da un educatore dedicato al progetto. 53

54 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI Intercettare e rispondere a i bisogni emergenti del territorio Implementare il servizio La casa di Arianna Attivare azioni per rendere più efficiente la gestione ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI Sperimentazione di nuove azioni educative per le minori ospiti Interlocuzione stabile con i servizi della zona e con i servizi sociali Partecipazione alla rete dei servizi di zona 6 Apertura di un nuovo appartamento per l autonomia I passi di Arianna Ricerca e sperimentazione di un assetto organizzativo più funzionale RISULTATI Progetto individualizzato dopo la dimissione con la ricerca di famiglie d appoggio che possano accompagnare le minori - 5 ragazze frequentano stabilmente il Cag di zona e l oratorio con un progetto intergrato. - 3 ragazze inserite dal SSDF (Servizio sociale della famiglia) di zona 7. Partecipazione agli incontri e avvio di una ricerca qualitativa sul territorio 4 ragazze accolte nel 2009 Gestione più razionale delle risorse Ospiti della Comunità Educatori 5+1 part 5+1 part time 6 time Ospiti dimesse 1-0 Nuovi inserimenti 2 2 Psicologi Tirocinanti Volontari Ore formazione Ore supervisione Ore èquipe Ore incontri servizi sociali Ore incontri con le famiglie

55 APPROFONDIMENTO SPERIMENTAZIONE DI NUOVE AZIONI EDUCATIVE PER LE MINORI OSPITI Prosegue la collaborazione con la famiglia di appoggio che ha iniziato il percorso l anno scorso per una minore ospite e dal gennaio 2009 si è resa disponibile una seconda famiglia per affiancare una ragazza inserita nel progetto di autonomia, con l obiettivo di creare una rete di relazioni che garantisca un sostegno anche dopo le dimissioni dalla comunità. INTERLOCUZIONE STABILE CON I SERVIZI DELLA ZONA E CON I SERVIZI SOCIALI Le ragazze ospiti della comunità sono inserite in progetti promossi da realtà del territorio con l obiettivo di poter creare per loro una rete di relazioni stabili anche durante il periodo di permanenza in comunità. 5 ragazze frequentano stabilmente il Cag di zona e l oratorio. PARTECIPAZIONE ALLA RETE DEI SERVIZI DI ZONA 6 Prosegue la presenza del coordinatore della comunità all interno della rete dei servizi di zona 6. Questo ha permesso di consolidare la collaborazione con altre realtà educative consentendo anche alle ragazze ospiti di usufruire di spazi ricreativi per tutto l anno, progettati con le realtà del territorio. APERTURA DI UN NUOVO APPARTAMENTO PER L AUTONOMIA I PASSI DI ARIANNA Nel 2009 si è proceduto all apertura di un nuovo appartamento per l autonomia I passi di Arianna. Le ospiti degli appartamenti sono state in tutto 4. RIFLESSIONE CONDIVISA SUL PROGETTO DI INTERVENTO Il progetto di intervento della Comunità è stato oggetto di una attenta revisione al fine di renderlo più rispondente alle necessità espresse sia dalle minori coinvolte sia dai singoli progetti educativi. Questo ha consentito di poter lavorare sempre a pieno regime e con un riscontro positivo da parte dei servizi invianti, in particolare per la capacità del servizio di saper rispondere in maniera mirata ai diversi bisogni che sono stati sottoposti. OBIETTIVI PER IL 2010 Coniugare gli standard previsti per l accreditamento del servizio e la sostenibilità economica. Avviare progetti di residenzialità leggera coerentemente con i nuovi indirizzi delle politiche sociali. Intercettare nuove utenze (collaborazione con Centro Giustizia Minorile, comunità mamma bambino, progetti di accompagnamento al lavoro in collaborazione con altre realtà della rete consortile). 55

56 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI SERVIZI PER IL CARCERE Il progetto Genitori dentro servizio di sostegno alla relazione affettiva tra genitore detenuto e figlio/i, è attuato presso la II casa di reclusione di Milano-Bollate e consiste nell accompagnamento all incontro tra genitori ristretti e i loro figli all interno di uno spazio accuratamente predisposto in modo da evocare un ambiente domestico. Gli incontri con i minori vengono preparati e rielaborati attraverso sistematici colloqui con i genitori. Nel 2009 il progetto è stato sostenuto economicamente dalla provincia di Milano (fino a giugno 2009) e dal finanziamento ottenuto da Fondazione Cariplo sul Bando Inclusione Sociale presentato dal SIS. SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI RISULTATI Partecipazione al Piano Reperire altre fonti di regionale per la promozione Presentazione di una proposta finanziamento nell ottica e lo sviluppo di una rete a progettuale congiunta con altre di trasformare favore delle persone organizzazioni afferenti al Tavolo l intervento da progetto, sottoposte a provvedimenti di Bollate a servizio dell autorità giudiziaria e delle loro famiglie Redigere una pubblicazione/materiale informativo relativo al progetto, ai risultati ottenuti, alle sinergie create Predisposizione di materiale per la divulgazione dell esperienza. Presentazione di una relazione congiunta con un altra organizzazione che lavora all interno della Casa di Reclusione di Milano-Opera rispetto l esperienza svolta (convegno della Provincia Non solo carcere..ma ). Presentazione dell esperienza nell ambito di un corso seminariale organizzato dal Gruppo Abele, all interno della casa di reclusione Le vallette di Torino. 56

57 Produzione di un video divulgativo dell esperienza gestita all interno del carcere di Bollate Continuare l opera di sinergia con le altre organizzazioni che si occupano di genitorialità in carcere. Organizzazione sistematica di incontri di confronto Prese in carico dei nuclei familiari in modo più puntuale rispetto alle esigenze; complementarietà rispetto gli interventi (es. sostegno individuale e partecipazione ai gruppi di auto-mutuo-aiuto) Nuclei familiari presi in carico Criminologi Psicologi Tirocinanti* Ore formazione Ore di èquipe * tirocinanti della facoltà di Psicologia che hanno svolto un periodo di osservazione e di affiancamento agli operatori della Cooperativa su richiesta delle psicologhe della casa di reclusione. APPROFONDIMENTO PARTECIPAZIONE AL PIANO REGIONALE PER LA PROMOZIONE E LO SVILUPPO DI UNA RETE A FAVORE DELLE PERSONE SOTTOPOSTE A PROVVEDIMENTI DELL AUTORITÀ GIUDIZIARIA E DELLE LORO FAMIGLIE Da marzo è attivo il progetto di inclusione sociale, denominato Legami Covalenti, finanziato dalla Fondazione Cariplo, presentato dal consorzio SIS in partnership con le cooperative di tipo A e B ad esso afferenti. Tale progetto si connota quale sperimentazione e successiva modellizzazione di un sistema-filiera che permetta di realizzare una presa in carico globale della persona detenuta ed ex-detenuta, in termini di risposta a bisogni fondamentali quali casa, lavoro e supporto alle reti familiari. Particolarmente significativa, in termini di lavoro comune e condiviso, la partecipazione alla rete interna all Istituto e a quella territoriale, per la costruzione del macroprogetto gestito dalla ASL di riferimento con fondi regionali. Il reperimento dei fondi resta un aspetto cruciale per il progetto. La richiesta di supporto da parte reti familiari è elevata, sempre maggiori sono le segnalazioni di situazioni critiche da parte degli operatori penitenziari e gli invii da parte dei servizi territoriali che hanno in carico i minori, che richiedono la possibilità di utilizzare gli spazi del progetto per svolgere incontri protetti e monitorati. 57

58 PREDISPOSIZIONE DI MATERIALE PER LA DIVULGAZIONE DELL ESPERIENZA La partecipazione ai lavori dell Osservatorio carcere-territorio ha consentito di partecipare al convegno promosso dalla Provincia di Milano, Non solo carcere, ma, svoltosi nel mese di marzo. In tale occasione è stata presentata una relazione congiunta con la cooperativa che svolge l analogo progetto all interno della casa di reclusione di Opera. L esperienza svolta a Bollate è stata presentata all interno di un corso di formazione organizzato dal Gruppo Abele di Torino: l intervento è stato inserito all interno del panorama di proposte di sostegno alla genitorialità svolte nei penitenziari italiani. Grazie alla professionalità di una società operante nel settore della comunicazione, è stato possibile realizzare un dvd rappresentativo dell esperienza che si svolge nel carcere di Bollate. La realizzazione è stata fatta a titolo gratuito. ORGANIZZAZIONE SISTEMATICA DI INCONTRI VOLTI AL CONFRONTO Continua in modo proficuo lo scambio con le altre organizzazioni che si occupano di reti familiari in carcere. La stanza dell affettività viene dedicata a quelle situazioni familiari che evidenzino particolare elementi di criticità, pur offrendo sostegno e cura a tutti i nuclei con figli minori. OBIETTIVI PER IL 2010 Reperire fonti di finanziamento per rendere sostenibile la gestione in un ottica non più di sperimentazione/progettazione ma di servizio e per garantire condizioni di stabilità e continuità. Creare sinergie con organizzazioni che si occupano di genitorialità in carcere in altri Istituti della Lombardia, al fine di creare condivisone di buone prassi. Continuare a partecipare a riflessioni a livello nazionale, al fine di promuovere cultura degli affetti in carcere. 58

59 LA RELAZIONE SOCIALE AREA MINORI SERVIZIO di ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE E SCOLASTICA A MINORI Nova Milanese Il servizio di assistenza educativa domiciliare e scolastica a minori si pone come finalità quella di offrire un sostegno educativo al minore, portatore di un disagio relazionale, sociale o scolastico così da favorirne il processo evolutivo valorizzando le sue potenzialità, abilità e attitudini, e l affermazione di sè nel contesto familiare, sociale e relazionale Il supporto offerto, tramite l intervento specifico di un educatore professionale a domicilio o a scuola, ha lo scopo di prevenire o recuperare il disagio del minore, di sostenerlo nelle situazioni di crisi o di rischio psicosociale attraverso un alleanza tra la famiglia, la scuola e le istituzioni. A chi è rivolto I destinatari dell intervento sono minori in carico al servizio sociale comunale, sia con decreto del Tribunale per i Minorenni che Tribunale Ordinario, sia in condizione di svantaggio socio-culturale. L intervento di assistenza educativa pur coprendo in larga misura la fascia dei minori che frequentano la scuola dell obbligo (6-13 anni), può essere erogato a favore di minori appartenenti alla fascia della prima infanzia e dell adolescenza. 59

60 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ e INTERVENTI RISULTATI Consolidare e sviluppare il servizio di assistenza educativa a Nova Milanese, in particolare nella parte scolastica Favorire una presa in carico globale e complessiva dei minori seguiti Ridefinizione degli ambiti e delle competenze di ciascuno degli attori coinvolti e degli obiettivi, strumenti e metodologie di lavoro del servizio Promozione di nuove progettazioni all interno del servizio Proposta di nuovi e diversi momenti e spazi di lavoro con i minori Maggiore coinvolgimento degli educatori del servizio nella relazione con le altre agenzie che hanno in carico i minori seguiti - Chiara e condivisa definizione di ruoli e responsabilità di ciascun attore (ente pubblico, cooperativa, scuole, altre agenzie educative), - Avvio di lavori di gruppo, oltre che di interventi individuali Avvio attività sperimentali Spazio ABC e Apertamente Svolgimento attività in piccolo e grande gruppo come opportunità per il raggiungimento degli obiettivi educativi Partecipazione degli educatori agli incontri con gli operatori di riferimento delle agenzie del territorio e a momenti di progettazione con il servizio sociale Utenti seguiti Casi chiusi Ore impiegate Educatori Volontari Psicologi Responsabile di servizio Ore coordinamento Ore di formazione interna Partecipanti f. interna Ore di formazione esterna Partecipanti f. esterna - 2 Ore di èquipe Ore di supervisione

61 APPROFONDIMENTO RIDEFINIZIONE DEGLI AMBITI E DELLE COMPETENZE DI CIASCUNO DEGLI ATTORI COINVOLTI; Il servizio di educativa, che si compone della parte domiciliare e di quella scolastica, necessita di una ri-definizione di ambiti, competenze, obiettivi e conseguentemente di strumenti e metodologie. In particolare la parte di educativa scolastica necessita di essere continuamente rimessa a fuoco e ritarata sulla base dei bisogni rilevati e delle verifiche emerse da parte di ciascun soggetto coinvolto e dal lavoro di rete. Tale ri-definizione implica un lavoro di progettazione condivisa, in particolare con comune e scuole, e di messa in campo di buone prassi e attività specifiche che favoriscano un efficace raggiungimento degli obiettivi. PROMOZIONE DI NUOVE PROGETTAZIONI ALL INTERNO DEL SERVIZIO Nel 2009 è stato possibile realizzare due progetti sperimentali collaterali ai servizi in gestione per rispondere ad un bisogno espresso dai servizi e dalle famiglie di poter creare uno spazio di socializzazione, ricreativo e di supporto didattico per i minori in carico e non solo ( spazio ABC), e uno sportello di sostegno educativo e psicopedagogico per la scuola media ( Apertamente ). PROPOSTA DI NUOVI E DIVERSI MOMENTI E SPAZI DI LAVORO CON I MINORI CHE SIANO, INSIEME AGLI INTERVENTI INDIVIDUALI Nel servizio di educativa minori, e in particolare in quello domiciliare, si rileva la necessità di pensare e rendere possibili momenti di lavoro di gruppo che, insieme al prevalente intervento individuale, rappresentino per gli operatori strumenti preziosi per il raggiungimento degli obiettivi e dunque elementi di perseguimento dell efficacia e della qualità del servizio. MAGGIORE COINVOLGIMENTO DEGLI EDUCATORI DEL SERVIZIO NELLA RELAZIONE CON LE ALTRE AGENZIE CHE HANNO IN CARICO I MINORI SEGUITI Nel corso dell anno si è valutata come particolarmente rilevante la partecipazione a reti specifiche per ogni minore seguito, focalizzando e lavorando su obiettivi tarati sul bisogno dell utente e comuni alla rete, così da favorire una sempre maggiore efficacia del Servizio. Strategicamente si ritiene importante favorire il coinvolgimento degli educatori anche nel lavoro di progettazione-riprogettazione del servizio con il comune e con gli interlocutori di volta in volta implicati. 61

62 OBIETTIVI PER IL 2010 Effettuare una verifica e una ri-progettazione accurata del servizio di educativa scolastica in stretta collaborazione con il servizio sociale Favorire una prosecuzione fluida e continuativa del servizio a fronte del cambiamento della figura di coordinamento (rientro del responsabile di servizio presente nell anno scolastico ) Proseguire il lavoro di ottimizzazione delle risorse e di gestione del personale, sollecitando tutti gli interlocutori coinvolti nella realizzazione dei progetti (educatori, famiglie, scuole) attraverso un processo di responsabilizzazione individuale Promuovere un maggiore coinvolgimento ai tavoli territoriali per aumentare la collaborazione con le altre agenzie della zona che lavorano sull area minori Attivare laboratori ed attività di gruppo sostenibili all interno del servizio, che concorrano a migliorarne la qualità Mettere a punto ed attuare un più strutturato processo di valutazione degli educatori e del loro lavoro. 62

63 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITÀ SERVIZIO INTERVENTI EDUCATIVI PERSONALIZZATI PER MINORI E FAMIGLIE (Area Disabilità) Il servizio progetti personalizzati per persone con disabilità si propone - sulla base di un progetto di sostegno individualizzato - di supportare con un intervento di tipo educativo e/o socio-assistenziale domiciliare i nuclei familiari che hanno al loro interno un soggetto con disabilità, minore o adulto, con modesto o grave grado di non autosufficienza fisica e/o intellettiva, con scarsa capacità organizzativa rispetto alla gestione di sé, della casa, e della propria vita in generale, in situazione di solitudine e di isolamento sociale e psicologico. L intervento a domicilio si propone di rispondere ai bisogni relazionali delle persone seguite, attraverso un supporto concreto utile alla cura di sé e delle proprie cose, a stimolare, recuperare e migliorare le capacità residue per mantenere il più possibile le autonomie. L intervento inoltre è volto ad attivare quelle risorse presenti sul territorio in grado di supportare e facilitare l integrazione nel tessuto sociale. A chi e' rivolto Il Servizio si rivolge a soggetti minori e adulti, con disabilità in percentuale superiore al 45% e sino ai 60 anni. 63

64 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI RISULTATI 2009 Implementare la progettualità del servizio in previsione dei cambiamenti dovuti alla conclusione dell appalto e all inizio dell accreditamento (Zona 6 e Zona 3) Consolidare e valorizzare i rapporti con i Servizi Sociali di Zona 6 e 3 e con i Servizi Territoriali Ridefinizione e programmazione dei momenti di equipe, dei compiti all interno del gruppo di lavoro. Incontri di riflessione con l èquipe sui temi cruciali che riguardano l accredtiamento Lavoro con le nuove figure di riferimento presenti al servizio sociale di zona e al servizio centrale del comune di Milano Maggior coesione del gruppo di lavoro e maggiore consapevolezza sulla professionalità, qualità degli interventi e importanza della progettualità proposta. Maggiore responsabilizzazione e consapevolezza rispetto al nuovo approccio al lavoro Consolidamento della relazione con i servizi sociali di zona 6 e attivazione della collaborazione con quelli di zona 3. Riconoscimento del ruolo di SAS Avviare l attivita' dello SpaziOdazione come luogo dove far vivere esperienze di socializzazione alle persone con disabilità in carico ai Servizi Sociali e del territorio Partecipazione dei responsabili del servizio dell area disabilità e minori all avvio del progetto del laboratori di quartiere Inaugurazione a fine aprile dello SpaziOdazione, sede del laboratorio di quartiere: spazio di socializzazione per adulti dove 2 volte a settimana vengono organizzate attivita'(frequentano 7 persone). Favorire un maggior interscambio con le altre realtà e servizi della Cooperativa Utilizzo trasversale di operatori dei diversi servizi Le famiglie sono state accompagnate nell attivare rapporti con altri servizi della cooperativa, nell ottica di trovare risposte più complete ed integrate ai loro bisogni e a quelli dei loro congiunti. Possibilità di far circolare risorse tra i servizi della cooperativa per strutturare in modo più efficace gli interventi individualizzati e di gruppo rivolti agli utenti. 64

65 Persone seguite di cui minori Ore ,50 Educatori Psicologi Volontari Tirocinanti Ore di formazione esterna (2 persone coinvolte) Ore di Equipe (8 persone coinvolte) Ore di supervisione (8 persone coinvolte) APPROFONDIMENTO RIDEFINIZIONE E PROGRAMMAZIONE DEI MOMENTI D EQUIPE, DEI COMPITI ALL INTERNO DEL GRUPPO DI LAVORO. L avvio del processo di accreditamento da parte del Comune di Milano, ha sollecitato la necessità' di maggiori momenti di confronto tra le equipe degli operatori per un rinforzo delle competenze, esperienze e professionalità acquisite negli anni e per intensificare lo scambio, il confronto. L'equipe e' stata maggiormente coinvolta nella progettazione degli interventi sul gruppo che hanno avuto maggior sviluppo e strutturazione anche grazie all opportunità di utilizzare la sede del laboratorio di quartiere, lo Spaziodazione. Nel mese di maggio è partito il progetto di educazione alimentare che prevede l organizzazione di un laboratorio di cucina. LAVORO CON LE NUOVE FIGURE PRESENTI AL SERVIZIO SOCIALE TERRITORIALE E CENTRALE DEL COMUNE DI MILANO. L entrata in vigore del sistema dell accreditamento ha coinciso con la riorganizzazione del personale impegnato nell ufficio di coordinamento del servizio nel Comune di Milano. In questa nuova fase la cooperativa e' stata un interlocutore per i nuovi funzionari comunali, in quanto custode della memoria degli interventi e dei percorsi di vita degli utenti seguiti. La conoscenza degli utenti, l esperienza nel servizio e il radicamento sul territorio rendono la cooperativa un riferimento importante per i servizi del Comune e per gli atri soggetti che hanno in carico le stesse persone seguite. Spesso gli operatori del servizio sono stati coinvolti per momenti di confronto e valutazione che vanno oltre gli interventi. INCONTRI DI RIFLESSIONE CON L ÈQUIPE SUI TEMI CRUCIALI CHE RIGUARDANO L ACCREDITAMENTO L èquipe è stata accompagnata ad affrontare il tema dell accreditamento, cercando di metterne a fuoco il senso all interno del cambiamento dello scenario delle politiche sociali, evidenziando le opportunità e la tutela che si vuole garantire all utenza presa in carico. L obiettivo del nuovo sistema, visto dalla prospettiva di una maggiore tutela delle persone seguite, è quello di far emergere la qualità degli interventi, la competenza e professionalità degli operatori e di arricchire il campo d intervento di nuovi stimoli e sfide professionali per tutti gli operatori coinvolti nel servizio. 65

66 PARTECIPAZIONE DEI RESPONSABILI DEL SERVIZIO DELL AREA DISABILITÀ E MINORI ALL AVVIO DEL PROGETTO DEL LABORATORI DI QUARTIERE Le responsabili del servizio dell area disabilità e minori hanno partecipato attivamente all avvio del progetto del laboratorio di quartiere. Questo progetto, tra le diverse iniziative, prevede una programmazione settimanale di attività rivolte alla diversa frange della popolazione del quartiere: minori, adolescenti, anziani, stranieri, persone con disabilità. All interno di questa programmazione la cooperativa propone uno spazio di socializzazione per minori e uno per persone adulte con disabilità. Lo spazio di socializzazione rivolto a persone adulte con disabilità, già attivo presso i locali della parrocchia del Santo Curato D Ars due pomeriggi a settimana, è stato spostato alla casetta di Via Odazio e ha visto l incremento di un ulteriore proposta il venerdì mattina, con un laboratorio di educazione alimentare. Mediamente frequentano questo spazio 7/8 persone. Obiettivo per il futuro è quello di aumentare la partecipazione ad altre persone in carico ai servizi sociali e agli abitanti del quartiere. UTILIZZO TRASVERSALE DI OPERATORI DEI DIVERSI SERVIZI Il lavoro svolto dagli operatori impegnati nel servizio ha continuato ad orientarsi verso lo scambio e l integrazione con gli altri servizi della cooperativa. Questo approccio ha permesso di poter mettere in campo maggiori risorse rispondendo con maggior efficacia e organicità ai bisogni delle famiglie seguite. Poter contare sulla possibilità di fare un lavoro sinergico ed integrato tra servizi, ha permesso alla cooperativa di fare fronte, senza particolari difficoltà, alla flessibilità dell organizzazione che richiede svolgere gli interventi in più zone di Milano, in particolare nella zona 6 e 3. E stato avvito un lavoro di scambio e collaborazione con l equipe del CDD Casoretto, per l attivazione di nuovi interventi in zona 3. OBIETTIVI PER IL 2010 Avviare nuove progettualità; Potenziare la strutturazione delle attività dello spazio di socializzazione e promuovere e favorire una maggiore partecipazione della popolazione del territorio Riorientare alcune progettazioni individualizzate; Articolare un percorso formativo partecipato che vada a rinforzare le competenze degli operatori socio-assistenziali. 66

67 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA SERVIZI SCUOLE (Nova Milanese) Il servizio di integrazione scolastica di Nova Milanese, attivo dal 1993, ha l obiettivo di favorire l integrazione degli alunni disabili all interno del contesto scolastico, nell ottica del migliorarne la qualità della vita a scuola. L efficacia e la qualità del servizio è garantita dall intervento qualificato di operatori specializzati, fortemente motivati, in collaborazione con le figure scolastiche di riferimento, la famiglia e i referenti territoriali. Un altro importante obiettivo del servizio è quello di promuovere la cultura dell integrazione, per fare dell esperienza scolastica una significativa esperienza di crescita sociale, formativa, educativa ed affettiva. La continuità dei rapporti con le scuole e con il comune di Nova MIlanese consente di offrire un intervento educativo di grande valore, basato su una solida relazione con gli operatori di riferimento. A chi si rivolge Il servizio si rivolge ad alunni disabili e/o in difficoltà (con problematiche comportamentali o a rischio di dispersione scolastica) delle scuole di ogni ordine e grado di Nova Milanese. 67

68 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ - INTERVENTI RISULTATI Consolidare la presenza sul territorio Consolidare l appartenenza dei soci alla cooperativa Favorire un progetto comune che coinvolga l intera equipe Lavorare in qualità e sostenere la sinergia con il comune Promozione di interventi educativi su minori del comune di Nova milanese frequentanti scuole del territorio circostante Sollecitazione degli educatori alla la condivisione del lavoro della cooperativa, restituendo loro una visione più ampia del proprio ruolo Coinvolgimento degli educatori nella progettazione di laboratori e nuove attività Rapporto di collaborazione e fiducia tra il nuovo responsabile di servizio, l equipe educativa e il comune Interventi educativi in 19 scuole Maggiore presenza e partecipazione alla realizzazione del bilancio sociale e alla vita della cooperativa Attivazione di 3 laboratori (manipolativo - teatrale - informatico) di lavoro in gruppo all interno delle scuole e svolgimento di attività nel periodo natalizio Prosecuzione fluida e continuativa del lavoro e crescita del servizio nei termini di nuove attività e progettazioni Utenti di cui minori Operatori Fig. specialistiche (psicologo supervisore) Responsabile di servizio Ore coordinamento Ore impiegati con utenti (9717) Ore di formazione interna Partecipanti f. interna Ore di formazione esterna Partecipanti f. esterna Ore di èquipe Ore di supervisione interna Direzioni didattiche coinvolte Sedi didattiche coinvolte N università Laboratori attivati Utenti coinvolti nei laboratori

69 APPROFONDIMENTO PROMOZIONE INTERVENTI EDUCATIVI SU MINORI DEL COMUNE DI NOVA MILANESE FREQUENTANTI SCUOLE DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE La consolidata presenza di SAS sul territorio e il buon funzionamento del servizio hanno reso possibile nel 2009 la presa in carico di bambini residenti nel comune di Nova Milanese, ma frequentanti scuole del territorio circostante. Le sedi didattiche coinvolte nell anno 2009 sono state ben 19 e ciò ha reso più capillare la presenza di SAS nel territorio extra-novese. SOLLECITAZIONE DEGLI EDUCATORI ALLACONDIVISIONE DEL LAVORO DELLA COOPERATIVA, RESTITUENDO LORO UNA VISIONE PIU AMPIA DEL PROPRIO RUOLO Nell arco del 2009 si sono avviate attività, quali la stesura condivisa del BS e la partecipazione a momenti di vita della cooperativa come possibili strategie per una maggiore crescita dell'appartenenza sociale e una occasione per restituire agli educatori di una visione più ampia del loro ruolo all interno della cooperativa COINVOLGIMENTO DEGLI EDUCATORI NELLA PROGETTAZIONE DI LABORATORI E NUOVE ATTIVITA Nell anno 2009 c è stato un forte coinvolgimento dell equipe educativa nella progettazione ed attivazione di laboratori e nuove attività. Sono stati avviati 3 laboratori (teatrale, manipolativo e informatico) e per la prima volta sono state fatte attività per i minori seguiti a scuola nel periodo di vacanze natalizie. Questi progetti sono frutto di un lavoro di ottimizzazione delle risorse, di sensibilizzazione e responsabilizzazione delle famiglie e delle scuole, nonché della costante tensione a pensare strumenti di lavoro che consentano di rispondere efficacemente e puntualmente ai bisogni dei minori RAPPORTO DI COLLABORAZIONE E FIDUCIA TRA IL NUOVO RESPONSABILE DI SERVIZIO, L EQUIPE EDUCATIVA E IL COMUNE Nell anno 2009 si è registrata una prosecuzione fluida e continuativa del lavoro, nonostante il cambiamento della figura di coordinamento. Il servizio è cresciuto in termini di quantità di lavoro e di attivazione di nuove attività e progettazioni. Ciò è stato possibile grazie alla stabilità del servizio, al consolidato rapporto di collaborazione e fiducia con il comune e alla grande professionalità dell equipe educativa. OBIETTIVI PER IL 2010 Consolidare la presenza sul territorio con la proroga del servizio per gli anni scolastici e Favorire la prosecuzione fluida e continuativa del servizio Intensificare il lavoro con il comune per costruire una rete sempre più solida e una progettazione rispondente in modo sempre più adeguato ai bisogni degli utenti e alle realtà scolastiche Proseguire il lavoro di ottimizzazione delle risorse sollecitando tutti gli interlocutori coinvolti nella realizzazione dei progetti -educatori, famiglie, scuole- attraverso un processo di responsabilizzazione individuale Aumentare l'offerta di attività laboratoriali e le nuove progettazioni al fine di offrire ulteriori risposte ai bisogni degli utenti, valorizzando le competenze specifiche di ciascun educatore. Mettere a punto un più strutturato processo di valutazione degli educatori e del loro lavoro 69

70 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA SERVIZI SCUOLE ( Milano) Il servizio di integrazione scolastica, attivo dal 1993, si propone di favorire l integrazione degli alunni con disabilità e/o in situazioni di disagio e difficoltà all interno del contesto scolastico e di promuovere la cultura dell integrazione, per fare dell esperienza scolastica una significativa opportunità di crescita sociale, formativa, educativa ed affettiva. L efficacia e la qualità del servizio è garantita dall intervento qualificato di operatori specializzati, fortemente motivati, in collaborazione con le figure scolastiche di riferimento, la famiglia e i referenti territoriali. La continuità dei rapporti con le scuole consente di offrire un intervento educativo significativo ed efficace, basato su una relazione consolidata con l operatore di riferimento. A chi si rivolge Il servizio si rivolge ad alunni con disabilità e/o in difficoltà (con problematiche comportamentali o a rischio di dispersione scolastica) delle scuole di ogni ordine e grado di Milano. Negli ultimi anni il servizio ha ampliato l offerta con laboratori, formazione per insegnanti, progetti ad hoc, psicomotricità, interventi mirati per alunni stranieri. 70

71 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI Presidio e potenziamento dei rapporti con i referenti scolastici RISULTATI Svolgimento di 25 incontri con i Dirigenti Scolastici. Promozione di proposte diversificate per le scuole Realizzazione di una brochure dei servizi/laboratori Partecipazione a gare per l- attivazione di laboratori/ percorsi formativi Partecipazione alla gara per un laboratorio di psicomotricita' e attivita' formativa sulle problematiche dell'abuso (Direzione Didattica Ferrante Aporti) Ampliare e personalizzare la tipologia di offerta in risposta ai bisogni della scuola e del territorio di Milano Progettazione volta alla gestione di attività durante periodi di vacanza Attivazione di laboratori di Alfabetizzazione per alunni stranieri Presentazione progetto InVacanzAscuola L Isola che non c è Partecipazione al Bando L2 Alfabetizzazione per alunni stranieri del Comune di Milano Collaborazione con ICS Narcisi Gestione del Progetto Cittadinanza Attiva Progettazione di attivita' mirate alla prevenzione della dispersione scolastica legata a comportamenti devianti Realizzazione progetto Il Paese che vorrei presso D. D. Nazario Sauro Partecipazione al Piano Regionale per la promozione e lo sviluppo di una rete a favore delle persone sottoposte a provvedimenti dell autorità giudiziaria e delle loro famiglie, in partnership con alcune Parrocchie del quartiere di Quarto Oggiaro e all Associazione Sport-Cultura e Tempo Libero Milano-Certosa, in accordo con il Centro di Giustizia Minorile Realizzazione di uno spettacolo taetrale finalizzato alla raccolta fondi per l attivazione del progetto in due istituiti scolastici 71

72 OBIETTIVI STRATEGICI Consolidare il modello organizzativo Consolidare l equipe ATTIVITÀ INTERVENTI Consolidamento della suddivisione dei compiti e degli orari di presenza in sede tra la Responsabile del Servizio ed il Collaboratore di supporto Rafforzamento e presidio dell equipe educativa Valorizzazione delle competenze dell èquipe educativa Valorizzazione delle competenze dell èquipe educativa RISULTATI Miglioramento dell efficienza del servizio - Aumento e riorganizzazione del numero di incontri con l equipe; - Strutturazione di programma formativo; - Incontri di fine anno individuali. Stesura di progettualita' specifiche che hanno valorizzato le competenze presenti in èquipe Presenza attiva di educatori SIS in altri servizi Consolidare i rapporti di collaborazione con altri servizi Valorizzazione delle competenze di altre èquipe educative - Coinvolgimento attivo di educatori di altre equipe nella stesura di progettualita' innovative; - Attivazione di un percorso formativo rivolto agli educatori dal titolo Il lavoro di rete: scuola, famiglia, istituzioni Alunni seguiti di cui minori Ore utilizzate Educatori Ore formazione interna (186 totale) Ore di formazione esterna Ore supervisione Ore di equipe (140 totali) Contratti istituti scolastici Sedi scolastiche coinvolte Contratti con privati N università (int. Privato) Progetto PoloStart Alunni seguiti 63 Ore utilizzate 540 Educatori 8 Laboratori affidati 4 Percorsi affidati 1 Sedi scolastiche coinvolte 5 72

73 Progetto ScuoleAperte (ICS Narcisi) Alunni seguiti 26 Ore utilizzate 134 Educatori 1 Contratti istituti scolastici 1 Sedi scolastiche coinvolte 2 Progetto Il Paese che Vorrei Alunni seguiti 287 Ore utilizzate 67.5 Educatori 3 Contratti istituti scolastici 1 Sedi scolastiche coinvolte 1 Progetto Legalità Alunni coinvolti (circa) 100 Ore utilizzate 20 Criminologa 1 Educatrice 1 Contratti istituti scolastici 1 Sedi scolastiche coinvolte 1 APPROFONDIMENTO PRESIDIO E POTENZIAMENTO DEI RAPPORTI CON I REFERENTI SCOLASTICI Oltre all'ormai consolidato lavoro di condivisione delle relazioni con gli insegnanti di riferimento sono proseguiti gli incontri con i dirigenti scolastici dei vari istituti (25 incontri) durante i quali sono stati affrontati diversi argomenti: verifica dell anno scolastico trascorso, dei rapporti con la cooperativa e con gli educatori; ipotesi di prosecuzione del lavoro nell anno scolastico successivo ed eventuale programmazione; presentazione Brochure. PROMOZIONE DI PROPOSTE DIVERSIFICATE PER LE SCUOLE Nel 2009 e' stata predisposta la prima brochure con varie proposte di Progetti, Laboratori, Consulenze e Formazione rivolti ad alunni, docenti, famiglie e nella stesura sono stati coinvolti tutti gli educatori del SIS MI e di altri servizi della cooperativa. La Brochure è stata consegnata a tutte le scuole con le quali è' in corso una collaborazione. PARTECIPAZIONE A GARE PER L'ATIVAZIONE DI LABORATORI/ PERCORSI FORMATIVI La cooperativa ha partecipato alla gara per l attivazione dei Laboratori di Psicomotricità e di un percorso formativo sulle problematiche relative all'abuso su invito della Direzione Didattica Ferrante Aporti. Per quanto riguarda il laboratorio di psicomotricità la cooperativa è risultata aggiudicataria e a Gennaio 2010 il progetto verrà attivato attraverso il lavoro di una psicomotricista dell equipe del CDD Casoretto. 73

74 COINVOLGIMENTO DI UNA SCUOLA PER GESTIONE ATTIVITÀ IN PERIODI DI VACANZA L ICS Thouar Gonzaga ha chiesto alla cooperativa di progettare attivita' di tempo libero per i periodi di sospensione delle lezioni (Natale, Carnevale, Pasqua, periodo estivo). Il progetto InVacanzAscuola L isola che non c è è stato presentato alla dirigenza della scuola ed al Comitato genitori. Se ne prevede l attivazione nel corso del REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI ALFABETIZZAZIONE ALUNNI STRANIERI Nel 2009 sono stati gestiti, grazie all'aggiudica del bando L2 del Comune di Milano, percorsi e laboratori di alfabetizzazione con il coinvolgimento di figure educative che avevano già avuto esperienze di alfabetizzazione o che sono state formate internamente. Per tutto l anno è anche proseguita la collaborazione con ICS Narcisi. REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI CITTADINANZA ATTIVA Da Gennaio a Maggio è stato realizzato il progetto Il Paese che vorrei (progetto di Cittadinanza attiva) presso la sede della Direzione Didattica Nazario Sauro. Il progetto ha coinvolto gli alunni di tutte le classi 2, 3, 4 e 5 (totale 287 alunni) della sede scolastica di Via Vespri Siciliani, con il coinvolgimento di 3 educatori. PROGETTAZIONE PER ATTIVITA' MIRATE PREVENZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA LEGATA A COMPORTAMENTI DEVIANTI A Luglio la cooperativa ha partecipato ad un Bando per la realizzazione di un Progetto di Educazione alla Legalità in collaborazione con scuole e parrocchie di Quarto Oggiaro. E stato poi organizzato presso il Barrios un evento teatrale ( Antigone 2000 d.c. ).per raccolta fondi per l attivazione di questo progetto in altri tre istituti scolastici (IPSCTS Frisi, IPSSCTS Cavalieri e ITIS Conti). CONSOLIDAMENTO DEL MODELLO ORGANIZZATIVO Si è consolidato il modello organizzqtivo dello scorso anno (responsabile di servizio e coadiutore) permettendo di avere un referente a tempo pieno e il miglioramento dell efficienza del servizio sia in termini quantitativi che qualitativi. Risulta fondamentale, inoltre, il continuo confronto con la Psicologa referente della supervisione ed il suo coinvolgimento anche negli aspetti organizzativi. RAFFORZAMENTO E PRESIDIO DELL EQUIPE EDUCATIVA Durante l anno si sono svolti incontri di coordinamento (4 in tutto) suddivisi per aree di intervento. Si è lavorato, inoltre, sul rafforzamento del senso di appartenenza alla cooperativa. E stato realizzato un Incontro con il Consigliere delegato per un approfondimento sulla rete consortile e sul ruolo di socio in SAS. Al termine dell anno scolastico, tra maggio e luglio, la Responsabile del servizio ha incontrato individualmente tutti gli educatori: un incontro sia di verifica rispetto all anno scolastico trascorso (dal punto di vista di intervento nella scuola, rapporto con il servizio, rapporto con la cooperativa nel ruolo di socio), sia di analisi delle prospettive per l anno scolastico successivo (aspettative, interessi, possibilità). Sono stati organizzativi due momenti formativi interni ( Il ruolo dell educatore SIS di Spazio Aperto Servizi e Il lavoro di rete: scuola, famiglia, istituzioni ) e promosse alcune proposte formative offerte da enti esterni, alle quali hanno partecipato alcuni educatori. 74

75 VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ÈQUIPE EDUCATIVA Gli educatori del servizio sono stati invitati a presentare progetti e proposte da inserire, se ritenuti idonei, nella brochure presentata alle scuole. Di quelli arrivati sono stati inseriti 6 progetti. Due educatrici attive nel servizio da diversi anni hanno realizzato il percorso formativo per i neoassunti riguardante Il ruolo dell educatore SIS di Spazio Aperto Servizi. Sei educatrici sono state coinvolte per la prima volta nel Progetti di Alfabetizzazione. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE DELL ÈQUIPE EDUCATIVA Alcuni educatori del servizio hanno collaborato con altri servizi della cooperativa, sia in modo saltuario che continuativo. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE DI ALTRE ÈQUIPE EDUCATIVE Alcuni educatori e responsabili sono stati coinvolti per la presentazione di progetti da inserire nella Brochure proposta alle scuole, per realizzazione del progetto di Educazione alla Legalità, per la stesura del Progetto sull abuso, per l attivazione del Laboratorio di Psicomotricità. OBIETTIVI PER IL 2010 Ampliare e personalizzare la tipologia di offerta in risposta ai bisogni della scuola e del territorio di Milano Rielaborare la Brochure delle proposte per l anno scolastico ; Consolidare la gestione del servizio con il modello organizzativo proposto (Responsabile Coadiutore Psicologa); Consolidare il rafforzamento dell equipe; Valorizzare le competenze degli educatori; Ampliare l offerta formativa per gli educatori impegnati nel servizio; Proseguire e consolidare i rapporti di collaborazione con altri servizi. 75

76 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA POLO GIAMBELLINO CDD Itaca Il CDD Itaca è un servizio socio educativo attivo sin dal 1996 come Centro Diurno e accreditato dalla regione come CDD da giugno E un servizio semiresidenziale socio sanitario - con funzioni educative ed assistenziali - a regime diurno ( ) rivolto all accoglienza di persone disabili gravi di età superiore ai 18 anni con le seguenti finalità: sollecitare il benessere personale in un luogo strutturato in cui ciascuno possa sentirsi accolto, libero di esprimersi e di instaurare relazioni amicali; sviluppare un insieme di competenze comunicative, relazionali ed operative, funzionali ad una maggiore autonomia sociale e personale; promuovere l integrazione con il territorio attraverso il consolidamento di relazioni significative con le realtà presenti (parrocchia, esercizi commerciali, gruppi di volontariato, ecc.); sostenere una collaborazione fattiva attraverso un lavoro di rete tra le diverse strutture educative, sanitarie, di tempo libero, residenziali, le famiglie, i servizi sociali, le realtà di volontariato e del territorio. A chi si rivolge Il servizio si rivolge a 12 adulti con età compresa tra i 18 ed i 60 anni con disabilità psicofisica medio grave con diversi quadri clinici (es. deficit intellettivo, disabilità con tratti psichiatrici, oligofrenia, patologia cromosomica, ecc.). 76

77 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI Concludere la procedura di accreditamento del servizio in CDD ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI Prosecuzione del lavoro con gli enti preposti (ASL, Comune) Valorizzazione delle competenze dell èquipe educativa RISULTATI Si è conclusa la procedura di accreditamento del servizio in CDD presso la regione Gestione da parte di educatori del centro: - di un laboratorio teatrale presso un CDD comunale; - di un laboratorio di musicoterapia presso i CDD della cooperativa; - di un laboratorio nell ambito dello SpazioPinocchio; - di un laboratorio nell ambito del Tempo Libero; - del progetto di Cittadinanza attiva Incrementare la rete tra servizi (interni ed esterni) e la visibilità ad ogni livello Realizzazione di attività in collaborazione con personale degli altri servizi - Collaborazione con il CSE SpazioAurora, il servizio Tempo Libero, il servizio di Sostegno integrato alla famiglia, per il progetto La mia casa in quartiere Lavori in corso, e Usciamo anche noi - Organizzazione di attività/laboratori condotti da educatori provenienti da altri servizi della cooperativa Collaborazione con l Associazione sportiva La Comune 1 utente ha partecipato ai corsi presso l Associazione Collaborazione con la Parrocchia Santo Curato d Ars Partecipazione alla festa della Parrocchia Organizzazione di un evento d area Inaugurazione del servizio in occasione dell'accreditamento regionale 77

78 OBIETTIVI STRATEGICI Consolidare la strutturazione dell equipe ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI Rafforzamento e presidio dell equipe educativa Strutturazione di attività individuali RISULTATI Ridefinizione compiti e strutturazione organizzativa nell'ottica della nuova gestione come CDD Organizzazione di attività individuali in orario extra-centro Proseguire il lavoro di risposta ai bisogni individuali di utenti e famiglie Incremento colloqui di sostegno educativo e psicopedagogico con i familiari Realizzazione di: - 16 colloqui di condivisione e verifica degli obiettivi, -20 colloqui a supporto di 3 nuclei familiari in situazione di disagio Utenti Educatori a rotazione su un utente a rotazione su un utente ASA Volontari Tirocinanti Psicologi Ore di formazione interna Ore di formazione esterna Ore di riunioni di equipe ,7 360 Ore supervisione 9 133,7 180 interna Progetto La mia casa 2 in quartiere- - utenti - educatori 2 Progetto Usciamo anche noi - familiari

79 APPROFONDIMENTO PROSECUZIONE DEL LAVORO CON GLI ENTI PREPOSTI (ASL, COMUNE) Da giugno 2009 si sono concluse le procedure per l'accreditamento regionale del centro come CDD. Si resta in attesa del convenzionamento con il comune di Milano. VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE DELL EQUIPE EDUCATIVA E proseguita l esperienza del Laboratorio teatrale presso un CDD comunale; è stato possibile replicare l esperienza del Laboratorio di musicoterapica presso i CDD Colleoni e Casoretto. I laboratori sono stati gestiti direttamente da due educatori del servizio. Due educatori del servizio hanno gestito il Laboratorio di fiabe rivolto a minori nell ambito dello Spazio Pinocchio. Da Ottobre a Dicembre un educatore ha condotto il Laboratorio di Movimento espressivo presso la struttura dello SpaziOdazione. Da gennaio a Maggio un educatore ha gestito il Progetto di Cittadinanza Attiva presso la sede didattica di Via Vespri Siciliani. REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ IN COLLABORAZIONE CON PERSONALE DI ALTRI SERVIZI Da Gennaio a Maggio è stata svolta presso il centro l attività di Yoga, gestita da un educatore del CDD Colleoni: vi hanno preso parte 3 utenti. Da Ottobre si è attivata l attività di Kiatsu gestita da un educatore del CDD Casoretto, attività alla quale hanno partecipato 7 utenti. Fino a fine Marzo lo SFA e il CDD hanno condiviso gli spazi e l attività di TeatroAperto che si è conclusa a Giugno 2010 quando, in occasione dell inaugurazione pubblica del CDD Itaca, è stato messo in scena lo spettacolo L Amlettoso. Da Ottobre una utente del CDD Itaca partecipa, assieme ad un gruppo di utenti del CSE, all attività di Movimento espressivo presso l Associazione La Comune e un utente del CSE SpazioAurora partecipa all attività di Cineforum presso il CDD Itaca. Alcuni utenti ed educatori del servizio hanno partecipato a diversi eventi (week-end, vacanze pasquali, vacanze estive, gite, feste) organizzati dal servizio Tempo Libero della cooperativa. E' proseguito per l intero anno la messa a disposizione di locali e pasti da parte del servizio in risposta ai bisogni logistici dei soci lavoratori impegnati nel servizio domiciliare della zona. Due utenti del CDD Itaca hanno partecipato al progetto di sperimentazione della residenzialita', svolto presso l'appartamento di via Ampere (progetto finanziato da Fondazione Cariplo). I genitori di alcuni utenti del CDD Itaca hanno fruito delle attività di tempo libero organizzate all'interno del progetto Usciamo anche noi. Sono stati organizzati due pranzi, un concerto alla Scala, due gite fuori Milano. Da Gennaio a Maggio una utente del servizio (in collaborazione con il servizio Sostegno Integrato alla famiglia) è stata inserita nell attività di Movimento espressivo dell Associazione Sportiva La Comune che fa parte dell Associazione Italiana Sport Educazione. Il servizio, assieme al CSE SpazioAurora, ha collaborato con la Parrocchia per l organizzazione della Festa patronale sia nella fase di definizione delle attività sia in quella di gestione delle stesse. 79

80 Il 10 giugno è stato inaugurato ufficialmente il CDD Itaca (evento dell'area disabilita' per il 2009) In quell'occasione e' stato presentato lo spettacolo L Amlettoso L Amleto difettoso, alla cui realizzazione hanno contribuito gli utenti e l'equipe del CDD Itaca, gli utenti ed educatori del CSE SpazioAurora (ex SFA), dei CDD comunali Narcisi e Noale. RAFFORZAMENTO E PRESIDIO DELL EQUIPE EDUCATIVA I In vista della nuova gestione come CDD e stata avviata una riorganizzazione dell'equipe, con attribuzione di ruoli e compiti, per una più efficace gestione e una maggiore responsabilizzazione degli operatori. STRUTTURAZIONE DI ATTIVITÀ INDIVIDUALI Durante l intero anno sono state organizzate delle attività individuali sia all interno della programmazione consueta che in orari extra-centro. Per quasi tutti gli utenti del servizio si è, infatti, ravvisata la necessità di realizzare dei momenti ad hoc per rispondere ad esigenze personali: in una situazione si è effettuato un intervento domiciliare come supporto al nucleo famigliare in un momento di particolare difficoltà. Per altre due situazioni il lavoro si è incentrato in particolare sulla gestione del tempo libero. INCREMENTO COLLOQUI FAMILIARI Durante l anno si sono incrementati i colloqui individuali con alcune famiglie: oltre agli incontri strutturati di presentazione e verifica del Progetto Individualizzato; è emersa infatti la necessità per alcuni genitori di avere ulteriori momenti di scambio con la responsabile. OBIETTIVI PER IL 2010 Concludere la procedura di convenzionamento con il Comune di Milano; Far funzionare il centro a pieno regime (inserimento di altri 5 utenti); Mantenere i rapporti di collaborazione con altri servizi; Incrementare la rete tra servizi (interni ed esterni) e la visibilità ad ogni livello; Attivare, al bisogno, risposte mirate relative ai bisogni individuali Mantenere la strutturazione dell equipe di lavoro, dei modelli organizzativi e delle modalità educative; Sviluppare la presenza di volontari nel servizio. 80

81 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA POLO AUTISMO CPA (CDD) Il Polo Autismo si compone di un CDD Centro per l Autismo, uno Spazio Piccoli e un servizio si formazione e consulenza scolastica. Il Centro per l'autismo nasce come idea nel 1997, con l obiettivo di creare un luogo specifico adeguato ai bisogni delle persone con diagnosi di autismo o ad essa assimilabile e delle loro famiglie. Nel 2005 il servizio per gli adulti si accredita come CDD, servizio semiresidenziale socio-sanitario a regime diurno. Dal 1999 è stato aperto un Servizio rivolto a bambini in età pre-scolare e scolare Spazio Piccoli volto a fornire interventi di formazione, consulenza e supervisione nelle scuole oltre a terapie riabilitative e/o abilitative in spazi protetti. L'obiettivo è quello di una presa in carico completa, coordinata e continuativa nell'arco del ciclo di vita, mediante l attivazione di un lavoro di rete. Il Polo Autismo opera conformemente alle Linee Guida Regionali e Nazionali, seguendo il modello cognitivo comportamentale ed è uno dei Poli del Coordinamento Regionale Sindrome Autistica di cui il Responsabile del servizio è tutor; è, inoltre, un Servizio del Tavolo Sindrome Autistica del Comune di Milano. Il CpA offre: a) Presa in carico con Progetto Individualizzato; b) Trattamenti educativi abilitativi e/o (ri)abilitativi; c) Valutazione psicoeducativa; d) Valutazione linguistico comunicativa; e) Valutazione comportamento adattivo; f) Valutazione comportamentale; g) Interventi mirati per aree; h) Consulenza scolastica; i) Consulenza ad altre realtà; j) Anamnesi familiare; k) Counseling genitoriale; l) Presa in carico familiare; m) Formazione base; n) Formazione di livello superiore; o) Formazione sull utilizzo dei test. A chi è rivolto Il servizio è rivolto a bambini, adolescenti e adulti con disturbo generalizzato dello sviluppo - diagnosi di autismo, sindrome di Asperger, autismo ad Alto Funzionamento e patologie ad esse assimilabili (problemi nell area della comunicazione, relazione e integrazione sociale). 81

82 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI Fornire risposte adeguate ai bisogni specifici delle persone seguite e delle famiglie ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI 2009 Attivazione di nuove progettualità sperimentali Attività specifiche svolte nello Spazio Adulti RISULTATI Attivazione di un nuovo Progetto Un canestro per tutti in condivisione con l Associazione Sportiva Tuminelli e il Consiglio di Zona 3 - Attivazione di 3 Progetti Individualizzati - Contratti con Comuni: Segrate e Mediglia Spazio Piccoli 18 bambini hanno usufruito del servizio offerto dallo Spazio Piccoli e questo ha comportato l avvio di rapporti con 4 strutture sanitarie/uompia. Aderire e/o attivare la rete di servizi che permetta una continuità educativa in favore delle persone con disturbi generalizzati dello sviluppo Disturbi dello Spettro Autistico Progetto L.r. 23/99 Per una genitorialità abile nella disabilità, la routine familiare Progetto Consulenza scolastica Il progetto nasce in risposta ai bisogni delle famiglie ed è stato finanziato, fino settembre 2009, dalla legge regionale 23, ed è proseguito su iniziativa della cooperativa da ottobre Aderiscono N 20 famiglie. Vengono seguite 20 persone tra bambini e adolescenti. Prosegue la partecipazione a Gruppi di lavoro dei Tavoli H e la progettazione con lo Snodo della Casa del Sole di Milano. Progetto plessi scolastici in Provincia di Milano Collaborazione con la cooperativa Aurora 2000 del comune di San Giuliano Collaborazione con il Comune di Milano Gestione del progetto Sportello disabilità nel comune di Cernusco e di un progetto in collaborazione con lo Snodo di Sesto S. Giovanni Supervisione e collaborazione per il consolidamento delle attività della cooperativa Aurora 2000 Adesione al Tavolo Sindrome Autistica del Comune di Milano, coprogettazione in favore di situazioni specifiche 82

83 Lavorare in sinergia con l Associazionismo Promuovere l Area Formativa Tutoraggio del COORDINAMENTO REGIONALE SINDROME AUTISTICA Tavolo Interconsortile sulla disabilità Consolidamento dei rapporti e incremento delle collaborazioni Percorsi formativi nelle scuole - Prosecuzione dei percorsi formativi con la Provincia di Milano - Consolidamento dei rapporti di rete con altre realtà lombarde Percorso di consulenza presso la cooperativa Atlantis di Castelfranco Veneto. Consolidamento dei rapporti con Comunità Solidali. Attivazione del progetto di sperimentazione di Vita autonoma: 6 giovani e 6 familiari hanno aderito alle esperienze ed alla formazione proposta Collaborazione con: - Associazione Negri: 5 ragazzi inseriti nel laboratorio creta - Associazione Zonta: offerta di supporto in azioni di raccolta fondi - Associazione Shen: offerta gratuità di spazi/palestra per percorsi motori e ginnastica dolce - Associazione ANGSA Lombardia: azioni di divulgazione e sostegno progettazione : 162, legge 23 ; - Collaborazione organizzazione convegno Autismo e rete scuole Sono stati avviati 6 percorsi formativi in altrettanti plessi scolastici di Milano e Provincia Utenti di cui minori Educatori Volontari Tirocinanti Psicologi Ore di formazione interna Ore di supervisione interna Ore di équipe N di scuole seguite in consulenza N di convegni cui si è 2 1 partecipato come relatori N di ore di formazione erogate all esterno

84 APPROFONDIMENTO ATTIVAZIONE DI NUOVE PROGETTUALITA' SPERIMENTALI La Collaborazione con l Associazione Sportiva Tuminelli ha permesso di attivare con il Consiglio di zona 3 il Progetto Un canestro per tutti rivolto sia ad un gruppo di persone minori che ad un gruppo di persone adulte. CENTRO PER L AUTISMO: SPAZIO ADULTI, SPAZIO PICCOLI Nella sua organizzazione, il Progetto Polo Autismo, che fa riferimento ai principi espressi dalle Linee giuda per l autismo, si articola in offerte peculiari strutturate come segue : Spazio Piccoli (dai 3 ai 11 anni) Spazio Adolescenti (dai 12 ai 15 anni) Spazio Adulti (dai 16 anni in su) Spazio Asperger e Autismo ad Alto Funzionamento La presa in carico avviene attraverso la costruzione di un Progetto Individuale che si integra nella rete del Progetto di vita della persona nel suo territorio di appartenenza. La comunicazione, il confronto e la collaborazione con le Famiglie è un elemento essenziale del Progetto. Nell ottica un continuo confronto con le realtà presenti sul territorio e sulla città Milano e per meglio rispondere alle istanze delle famiglie, nel 2009 sono ulteriormente aumenatati i contatti con l Ospedale San Paolo di Milano, la Nostra Famiglia di Bosisio Parini e la UONPIA del Policlinico di Milano; infine è partitauna nuova collaborazione con l Ospedale di Garbagnate. PROGETTO PER UNA GENITORIALITÀ ABILE NELLA DISABILITà, LA ROUTINE FAMILIARE -l.r. 23 Grazie ai finanziamenti della legge 23 è proseguito fino a settembre 2009 il Progetto Per una genitorialità abile nella disabilità: la routine familiare realizzato in collaborazione con ANGSA Lombardia (Associazione nazionale genitori soggetti autistici), con la quale, grazie al partenariato progettuale, sono andati ulteriormente consolidandosi i rapporti di collaborazione. Da ottobre 2009, su richiesta dei genitori, il Progetto sta proseguendo. PROGETTO CONSULENZA SCOLASTICA Nel corso del 2009 è proseguito il lavoro di consulenza scolastica e, grazie alla qualità del lavoro prodotto dagli operatori dell équipe Spazio Piccoli, la richiesta è aumentata. Attraverso questa azione si accompagna e si supporta l insegnante e/o l operatore, la persona con disabilità e la sua famiglia, nel delicato processo di definizione del Progetto di Vita, in relazione alle caratteristiche della persona stessa e delle sue risorse. Nel 2009 e'stato realizzato un Progetto con lo snodo Casa del Sole, inoltre ne è stato realizzato anche uno in collaborazione con lo Snodo di Sesto S. Giovanni. PROGETTO PLESSI SCOLASTICI IN PROVINCIA DI MILANO E' stato riattivato il progetto Sportello disabilità presso il plesso di Cernusco sul Naviglio che prevede, oltre alla consulenza individualizzata, anche un luogo di ascolto e restituzione per insegnanti che lavorano con minori con DGS. In seguito ai rapporti consolidati con il Comune e con diverse scuole di Sesto S. Giovanni, si sono attivati i Progetti di consulenza in collaborazione con lo Snodo. 84

85 COLLABORAZIONE CON LA COOPERATIVA AURORA 2000 DEL COMUNE DI SAN GIULIANO Prosegue la supervisione e la consulenza agli operatori dello spazio autismo della cooperativa Aurora COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI MILANO Da settembre 2007 la cooperativa aderisce al Tavolo Sindrome Autistica promosso dal Comune di Milano. Inoltre sono stati attivati, in situazioni di forte bisogno e difficoltà, progetti individualizzati specifici in piena collaborazione con il Comune stesso. PARTECIPAZIONE AL COORDINAMENTO REGIONALE SINDROME AUTISTICA Il Coordinamento Regionale Sindrome Autistica è un tavolo di lavoro tecnico e politico che ha l obiettivo di individuare delle linee guida comuni e in continuità con gli anni precedenti; il coordinatore del CPA ha rivestito il ruolo di tutor, organizzando, due percorsi formativi con la Provincia di Milano, rivolti agli operatori ed alle famiglie. TAVOLO INTERCONSORTILE SULLA DISABILITÀ Il coordinatore del C.p.A. è referente per l area disabilità del consorzio SIS nellla societa' di scopo Comunità Solidali. AVVIO SPERIMENTAZIONE VITA IN APPARTAMENTO Attraverso il progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso! si è attivata una sperimentazione volta ad avvicinare i giovani ed adulti inseriti nel CDD CPA ad esperienze di residenzialità nell ottica del durante noi coinvolgendo le famiglie ed offrendo loro un percorso formativo. OBIETTIVI PER IL 2010 Proporre all esterno percorsi formative sempre più innovativi ed efficaci relativi al tema della sindrome autistica; Mantenere la qualità dei Servizi offerti in un ottica di lavoro di rete; Consolidare i Progetti Spazio Adulti e Spazio Piccoli sia all interno nei gruppi di lavoro, che esternamente sul territorio di riferimento; Consolidare e avviare nuove collaborazioni con il Comune di Milano, la Provincia di Milano e Regione Lombardia; Ristrutturare e implementare uno spazio ove realizzare le attività del Progetto Spazio Piccoli ed accogliere famiglie e bambini in un contesto progettato ad hoc. Ottenere l autorizzazione definitiva al funzionamento; Consolidare il Progetto sperimentale in collaborazione con l Associazione Sportiva Tumminelli Un canestro per uttti ; Attivare, attraverso il Coordinamento Regionale Sindrome Autistica e la Provincia di Milano, un percorso formativo rivolto ai Dirigenti. 85

86 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA CENTRO DIURNO PER DISABILI (CDD) CASORETTO Il CDD Casoretto, attivo dal 1999, è un servizio semiresidenziale socio sanitario - con funzioni sanitarie, educative ed assistenziali - a regime diurno ( ) rivolto all accoglienza di persone con disabilità gravi di età superiore ai 18 anni con le seguenti finalità: sollecitare il benessere personale in un luogo strutturato in cui ciascuno possa sentirsi accolto, libero di esprimersi e di instaurare relazioni amicali; sviluppare un insieme di competenze comunicative, relazionali ed operative, funzionali ad una maggiore autonomia sociale e personale; promuovere l integrazione con il territorio attraverso il consolidamento di relazioni significative con le realtà presenti (parrocchia, esercizi commerciali, gruppi di volontariato, ecc.); sostenere una collaborazione fattiva attraverso un lavoro di rete tra le diverse strutture educative, sanitarie, di tempo libero, residenziali, le famiglie, i servizi sociali, le realtà di volontariato e del territorio. A chi si rivolge Il servizio si rivolge a 30 adulti con età compresa tra i 18 ed i 60 anni con disabilità psicofisica medio grave con diversi quadri clinici (es. deficit intellettivo, oligofrenia, patologia cromosomica, tetraplegia, ecc.). 86

87 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI 2009 RISULTATI 2009 Collaborazione con altri servizi L èquipe del CDD ha collaborato attivamente alla realizzazione di progetti promossi da altri servizi della cooperativa e di attività ed eventi volti al raggiungimento degli obiettivi propri della mission. Promuovere un lavoro di rete, favorendo la collaborazione con : -altri servizi della cooperativa; -le professionalità coinvolte nella presa in carico socio assistenziale; -le famiglie; -l associazionismo ed enti terzo settore i servizi territoriali dell Ente Pubblico Spazio residenzialità Valorizzazione dell équipe educativa e coinvolgimento dei soci lavoratori nelle responsabilità di gestione del servizio Nell anno 2009 si è stabilizzata la collaborazione con il tavolo di lavoro della Provincia nell ambito del progetto Spazio Residenzialità. Attraverso i lavori che hanno portato alla redazione del progetto Villaggio ad est: Territorio, rete, relazioni!, si è arrivati alla definizione delle caratteristiche del volontario di residenza. L assunzione di maggiore responsabilità da parte dell équipe degli educatori ha permesso di implementare il meccanismo di delega rispetto ai compiti di gestione del Centro. Collaborazione con il nucleo distrettuale e l ufficio residenzialità del Comune di Milano Si sono intensificati i rapporti con l assistente sociale dell ufficio residenzialità del comune ed è stato inserito un utente in una struttura definitiva, mentre per altri due si è ipotizzato un percorso di progressiva vita indipendente. Collaborazione con altri centri Grazie all avvio del progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso! sono stati inserite nel progetto di sperimentazione alla residenzialità 5 persone non in carico a servizi della cooperativa. 87

88 Collaborazione Associazione Volontari Ospedalieri Nel periodo estivo, 2 educatori e 5 ragazzi hanno realizzato 100 oggetti di cartotecnica venduti all AVO al fine di premiare i loro volontari. Fiera Fa la Cosa Giusta Nella programmazione del Centro è inclusa l attività di produzione di prodotti artigianali che vengono esposti durante manifestazioni volte a far conoscere la cooperativa o a raccogliere fondi. Collaborazione Associazione Cri du Chat Consolidamento della presa in carico sanitaria La partnership con l associazione Cri du Chat ha permesso la creazione dei contatti con: Coca Cola, Palmolive, Diperdì, Ristorante da Berti, Lions Club, Associazione Stak, Amgen Dompé, Associazione giornalisti, organizzazioni che sostengono il diritto all emancipazione della persona con disabilità. - La figura medico sanitaria è ormai entrata a far parte in maniera stabile dell équipe. Si sono intensificate le collaborazioni con i presidi sanitari. - L Ospedale San Paolo, con il Progetto Dama, i CPS della zona 3, i medici di base, Salute in rete, sono tra i principali interlocutori del centro Favorire una maggiore qualificazione dell offerta nella presa in carico sociale, educativa e sanitaria attraverso una maggiore collaborazione con i servizi sociali territoriali. Sostegno psicologico alle famiglie Lavoro di rete con i servizi Prosegue il lavoro di sostegno alla genitorialità da parte della psicologa del centro. Nel 2009 hanno usufruito del sostegno offerto dall area psicologica 5 famiglie. Durante l anno 2009 è avvenuta la dimissione di alcuni utenti del CDD e il conseguente inserimento di altre persone fino al raggiungimento del numero di posti convenzionati. Ciò ha comportato un lavoro di rete con i servizi territoriali di riferimento. Inoltre rimane attiva la collaborazione con l ufficio residenzialità del Comune di Milano per eventuali situazioni di pronto intervento o residenzialità definitiva. 88

89 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI RISULTATI Progetto Usciamo anche noi! Nel mese di settembre si è concluso il progetto dedicato al sostegno alla genitorialità e alla creazione di momenti di svago per le famiglie finanziato dalla Provincia di Milano. Ampia soddisfazione da parte dei partecipanti che hanno intravisto la possibilità di proseguire in maniera autonoma. Sperimentare progetti innovativi per rispondere ai bisogni emergenti Vacanza CDD Progetto La mia casa in quartiere, lavori in corso In occasione dell abituale vacanza organizzata dal centro nel mese di giugno, hanno partecipato 20 utenti e 9 operatori. Hanno aderito al progetto 32 famiglie e 35 educatori di cui 5 coordinatori di servizio e sono stati organizzati 4 incontri a tema per le famiglie Offerta di momenti aggregativi post-centro Nel mese di dicembre si è organizzata la consueta cena in pizzeria per festeggiare l arrivo del Natale. Hanno partecipato 18 ragazzi e 9 volontari 89

90 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI RISULTATI Concretizzare azioni di fund raising volte al sostegno dei progetti della cooperativa in area disabilità Avvio di rapporti di collaborazioni con diversi enti e organizzazioni di eventi di raccolta fondi Raccolta di fondi e di donazioni in natura da parte del Lions Club, Circolo della stampa, Associazione stark, Ristorante da Berti, Coca cola, Palmolive, Settegiorni Consolidare il modello gestionale e l équipe educatori in un ottica di risposta globale ai bisogni Investimento sulle diverse competenze ed esperienze professionali Supervisione Assegnazione ad ogni educatore dell equipe di compiti che tengano conto delle professionalità ed esperienze specifiche di ciascun educatore La supervisione è stata uno spazio di analisi delle relazioni tra educatori, utenti, coordinatore e della gestione dei carichi di lavoro. Promuovere gruppi di riflessione rispetto a tematiche emergenti Organizzazione di una riflessione rispetto a La persona con disabilità invecchia. Quali progetti per il futuro? Organizzazione di un percorso rispetto a I fratelli e le sorelle: nuovi interlocutori tra affetti e amministrazione All interno dell équipe del CDD si è cominciato a riflettere rispetto al progetto di vita degli utenti ormai anziani e durante i colloqui con le famiglie si è fatto in modo di trattare l argomento con serenità per raccogliere spunti di sviluppo per il futuro. Attraverso i percorsi legati alla residenzialità ed alla separazione della persona con disabilità dal proprio nucleo di origine, si è cominciato a coinvolgere i fratelli nel pensare al progetto di vita del loro congiunto. 90

91 Utenti di cui minori Educatori Volontari Tirocinanti Psicologi Ore di formazione interna Ore di formazione esterna Ore di supervisione interna APPROFONDIMENTO COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI DELLA COOPERATIVA L équipe del CDD Casoretto ha collaborato con gli altri servizi della cooperativa: distaccando alcuni operatori nel servizio di sostegno alla famiglia di zona 3, progettando un laboratorio di kiatsu presso il CDD Itaca, attivando le sostituzioni del personale, mettendo in rete procedure e prassi efficaci nella gestione dei servizi, condividendo materiali e prodotti alimentari raccolti in azioni di fund raising e collaborando con il servizio integrazione scolastica per l organizzazione di laboratori di psicomotricità nelle scuole. Il CDD Casoretto, a sua volta, collabora con figure provenienti da altri servizi per la realizzazione di laboratori quali l arteterapia, la lavorazione dell argilla, atelier del terzo fuoco e musicoterapia. Inoltre tra le attività programmate nell anno 2009, ve ne sono state alcune gestite con la compartecipazione di altri servizi simili (la pubblicazione dell articolo su Giallo di Sera, il giornalino periodico di raccordo tra diversi CDD, il torneo di calcetto con il CDD Colleoni e il CSE Spazioaurora, la collaborazione con il Centro per l Autismo per consulenze specializzate rispetto al lavoro con soggetti particolari). Obiettivo principale è da sempre quello di consentire una più efficace gestione del servizio e una maggiore responsabilizzazione degli operatori rispetto alla partecipazione alle finalità della cooperativa. PARTECIPAZIONE ALL AREA DISABILITA Il Centro è membro attivo dell Area Disabilità; sostiene le iniziative trasversali ai servizi attraverso l impiego di risorse umane e materiali al fine di migliorare la visibilità e l efficacia degli interventi. Contribuisce alla condivisione di strumenti di lavoro e alla costruzione di pensieri e progetti innovativi volti all implementazione dell Area stessa e di conseguenza dell intera Cooperativa. SPAZIO RESIDENZIALITÀ Spazio Aperto Servizi è uno degli enti che collabora al tavolo provinciale di Spazio Residenzialità ; nell anno 2009 si è puntato al consolidamento della rete e all investimento nella progettualità del Polo Est, con la redazione congiunta del progetto Villaggio ad est: territorio, rete, relazioni presentato al bando del Ciessevi Fare casa non a caso. Il lavoro, svolto in rete con le principali organizzazioni che si occupano di residenzialità, è stato finalizzato alla ricerca di volontari per la residenzialità. 91

92 VALORIZZAZIONE DELL EQUIPE EDUCATIVA E RESPONSABILIZZAZIONE NELLA GESTIONE DEL SERVIZIO Il meccanismo di delega rispetto alle funzioni organizzative del servizio è ormai consolidato; ogni educatore ha dimostrato ampia disponibilità nell occuparsi di svariate mansioni, oltre quelle educative. Tutto ciò permette una conoscenza più approfondita del servizio, la crescita personale e professionale attraverso una maggiore consapevolezza del proprio ruolo non solo educativo ma anche imprenditoriale e di socio lavoratore. COLLABORAZIONE CON IL NUCLEO DISTRETTUALE E CON L UFFICIO RESIDENZIALITA DEL COMUNE DI MILANO L età media degli utenti del CDD Casoretto sta progressivamente aumentando e conseguentemente stanno cambiando i progetti di vita delle persone prese in carico. Nell anno 2009 è stato necessario incrementare il lavoro di rete con l assistente sociale del nucleo distrettuale di zona 3 e dell ufficio residenzialità. Nel corso dell anno un utente è stato inserito presso una struttura definitiva, mentre per altri due è cominciato un percorso che li porterà ad una progressiva separazione dal proprio nucleo famigliare. COLLABORAZIONE CON ALTRI CENTRI DIURNI Il progetto relativo alla sperimentazione di esperienze di residenzialità denominato La mia casa in quartiere. Lavori in corso! non è soltanto rivolto ad utenti in carico ai servizi della cooperativa. Il progetto, infatti, si propone di rispondere al bisogno di separazione ed emancipazione da parte di persone appartenenti allo stesso territorio. Per questo motivo si è lavorato con alcuni CDD, sia della zona sia più lontani, cominciando a fare rete sul progetto di vita delle persone prese in carico. Si segnala che alla fine dell anno gli utenti esterni alla cooperativa ospitati nel progetto erano il 15% del totale. COLLABORAZIONE CON L ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI Il rapporto di fiducia con l Associazione Volontari Ospedalieri è ormai consolidato; ogni anno questa organizzazione si rivolge al Centro affinché produca oggetti di cartotecnica utilizzati per premiare i loro volontari durante la festa del mese di settembre. Per questo motivo, anche nell anno 2009, l équipe ha scelto di programmare un momento fisso della settimana da dedicare alla produzione degli oggetti richiesti e di intensificarla durante il periodo estivo. FA LA COSA GIUSTA Durante i laboratori svolti, all interno delle attività programmate, sono stati realizzati alcuni manufatti da destinare alla vendita in occasione della fiera Fa la cosa giusta. COLLABORAZIONE CON L ASSOCIAZIONE CRI DU CHAT L Associazione Bambini Cri du Chat è da sempre partner di progetti promossi dalla cooperativa in area disabilità. Ciò ha tra l altro permesso di creare ottime relazioni con alcune grosse aziende. Nell anno 2009, in particolare, si sono concretizzate le collaborazioni con Coca Cola, Palmolive, Diperdì (del gruppo Carrefour), per la fornitura di prodotti alimentari e di igiene personale che sono stati destinati agli appartamenti del progetto residenzialità o ad altri servizi della cooperativa. Il partenariato con l A.B.C. ha portato anche a beneficiare della collaborazione con altre organizzazioni quali l Associazione Stak, L associazione Giornalisti, il Lions Club, l Amgen Dompé, il Ristorante da Berti che hanno organizzato eventi di raccolta fondi al fine di sostenere i progetti di sperimentazione alla residenzialità delle persone con disabilità. 92

93 CONSOLIDAMENTO DELLA PRESA IN CARICO SANITARIA La presenza del Dr Tanieli, medico del servizio, ha come obiettivo la presa in carico sanitaria degli utenti del Centro. Nonostante alcune difficoltà il CDD ha instaurato rapporti di collaborazione con i principali servizi sanitari della città. Il progetto Dama dell Ospedale San Paolo è stato attivato per il servizio di odontoiatria e di neuropsichiatria; l inserimento di una nuova utente ha dato vita alla collaborazione con il CPS della zona 3; il servizio di Salute in Rete fornisce costantemente aiuto alle famiglie e informazioni al centro circa lo stato di benessere delle famiglie e dei loro congiunti con disabilità inseriti nei servizi. Periodicamente il medico del centro visita gli utenti aggiornando le cartelle cliniche. Il dott. Tanieli collabora con il direttore, la psicologa, gli educatori ed il personale ausiliario allo scopo di reperire e condividere le informazioni sanitarie ritenute utili nell offerta di cura del servizio. SOSTEGNO PSICOLOGICO ALLE FAMIGLIE Il progetto relativo all area psicologica del centro prevede, tra l altro, il sostegno alla genitorialità. Anche nel 2009 alcune famiglie hanno richiesto un colloquio con la psicologa al fine di affrontare momenti di particolare fatica emotiva nella gestione della cura del proprio congiunto con disabilità. La fiducia dimostrata dalle famiglie nei confronti della dott.ssa Bianchi ha permesso una migliore decodifica di alcune situazioni e un ri-orientamento dell offerta educativa più rispondente ai bisogni delle persone. LAVORO DI RETE CON I SERVIZI Nell anno 2009 vi è stata una dimissione e l inserimento di 3 utenti: ciò ha comportato un lavoro di rete con la Residenza Sansone di Rozzano, con l ufficio residenzialità del Comune di Milano, con il CDD Piamarta, con il CPS di zona 3, con il CDD Monviso. Fare rete con altre organizzazioni consente la condivisione di metodologie di lavoro e di informazioni che consentono un miglioramento nell offerta del servizio, oltre ad una contaminazione di pensieri, spunti e riflessioni che portano all innovazione. PROGETTO USCIAMO ANCHE NOI! Si è concluso nel mese di settembre il progetto che aveva come obiettivo quello di garantire momenti di svago, tempo libero e occasioni di incontro/confronto per le famiglie che vivono una condizione di isolamento a causa della presenza in famiglia di una persona con disabilità. Il riscontro è stato molto positivo: sono state realizzate uscite per riscoprire luoghi storici della città, per partecipare a un concerto presso il Teatro La Scala e sono stati organizzati incontri di sostegno condotti dal gruppo degli psicologi dei servizi di riferimento. Il gruppo di genitori ha si è dimostrato interessato a proseguire in autonomia, auto organizzandosi. VACANZA CDD SULLA RIVIERA ROMAGNOLA (TAGLIATA DI CERVIA) Nel mese gi giugno è stata organizzata una vacanza per gli utenti del CDD; gli obiettivi perseguiti sono stati: Rinforzare le relazioni amicali e il senso di appartenenza al gruppo CDD in un clima ricreativo. Monitorare, mantenere e sviluppare le autonomie personali e sociali degli ospiti. Fornire momento di sollievo alle famiglie. A questa iniziativa hanno aderito 20 utenti e 9 educatori tutti appartenenti all équipe del centro AVVIO PROGETTO LA MIA CASA IN QUARTIERE. LAVORI IN CORSO Nel corso del 2009 si è sviluppato il percorso di sperimentazione alla residenzialità da parte delle persone con disabilità seguite. L adesione al progetto da parte delle famiglie è cresciuta nel tempo e alla fine dell anno si possono contare 32 nuclei coinvolti seguiti da una rotazione di 35 educatori tra cui 5 responsabili di servizio. 93

94 Gli appartamenti a disposizione sono 2 e sono inseriti nei contesti di appartenenza dei ragazzi. Il consolidamento di questo progetto, che è stato avviato grazie al contributo della fondazione Cariplo, è stato sostenuto da una forte campagna di raccolta fondi e da un notevole lavoro di rete con le principali organizzazioni ed enti a tutela che si occupano dell abitare e del futuro delle persone fragili. OFFERTA DI MOMENTI AGGREGATIVI POST CENTRO Ogni momento di incontro formale con le famiglie rappresenta anche un occasione di aggregazione e di scambio tra i diversi protagonisti della vita del Centro. Le riunioni plenarie, la festa di Natale, la pizzata con gli utenti sono da inserire in questo ambito nel quale trovano ampio spazio anche le figure dei volontari che collaborano con il servizio. AZIONI DI FUND RAISING MIRATE AL SOSTEGNO DEI PROGETTI Il costante sviluppo dei progetti della cooperativa e l innovazione richiedono una forte capacità di investimento e, spesso, le risorse dell ente pubblico non sono sufficienti a coprire l esposizione economica dell organizzazione. Per questo motivo sono state attivate delle iniziative volte a reperire risorse da altri interlocutori particolarmente sensibili al problema della disabilità e, nel caso specifico, della necessità di emancipazione della persona dal proprio nucleo famigliare. Tra le principali aziende che hanno collaborato in questo senso ricordiamo: Lions Club, Circolo della stampa, Ristorante da Berti, Coca Cola, Palmolive, Settegiornitv, Associazione Stak. Queste realtà si sono adoperate per organizzare eventi di raccolta fondi, oppure hanno destinato i loro prodotti, a sostegno della residenzialità. Nel caso di forniture importanti sono stati coinvolti, come beneficiari, anche altri servizi della cooperativa. INVESTIMENTO SULLE DIVERSE COMPETENZE ED ESPERIENZE PROFESSIONALI Gli operatori che compongono l équipe del CDD Casoretto hanno maturato negli anni un alta professionalità e hanno investito sulla loro formazione al fine di migliorare l offerta educativa del servizio. Ciò ha permesso loro di potersi spendere in altri ambiti all interno della Cooperativa sviluppando progetti mirati al raggiungimento degli obiettivi educativi di altre persone con disabilità. SUPERVISIONE Il lavoro svolto dalla psicologa all interno del servizio è fondamentale; rispetto all équipe si è principalmente occupata di mediare le relazioni tra il gruppo degli educatori, di aiutarli nella rielaborazione delle dinamiche tra loro e gli utenti e tra gli utenti stessi. Va sottolineato il sostegno al coordinamento, strumento efficace nella gestione del personale e delle dinamiche relazionali. PERCORSO LA PERSONA CON DISABILITA INVECCHIA: QUALI PROGETTI PER IL FUTURO L équipe del CDD ha cominciato una riflessione circa le prospettive di servizi per le persone che si stanno avvicinando ai limiti d ètà previsti per i Centri Diurni Disabili. Le caratteristiche psico-fisiche degli utenti al limite delle dimissioni comportano una modifica dei contenuti educativi e dell offerta di attività. Questi argomenti sono affrontati durante i colloqui con le famiglie e seguono di pari passo l argomento cardine del lavoro di quest ultimo anno, ovvero il dopodinoi. La tematica rimane aperta e si sta creando un gruppo di pensiero ed osservazione sull evoluzione dei bisogni del disabile che invecchia. 94

95 PERCORSO FRATELLI E SORELLE: NUOVI INTERLOCUTORI L invecchiamento genitoriale ha coinvolto altre persone nella presa in carico degli utenti del servizio. Spesso, infatti, sono i fratelli o sorelle che si trovano a farsi carico di situazioni educative ed amministrative dei propri cari proiettandosi in ambiti nuovi e spesso poco conosciuti. L intera équipe del Centro si pone come mediatore rispetto a vecchie e nuove problematiche che spesso suscitano vissuti difficili perché accompagnati da nuove responsabilità e carichi emotivi molto alti. OBIETTIVI 2010 Riorientare l offerta educativa in considerazione delle diverse esigenze degli ospiti Consolidare il lavoro di rete con il territorio Collaborare con altri servizi della cooperativa nell ottica di un lavoro di rete Consolidare il passaggio dal Progetto educativo al Progetto di vita della persona con disabilità. Reclutare e formare figure di volontari Strutturare un percorso di sostegno alla genitorialità nell handicap gravissimo. Passare dalla sperimentazione alla strutturazione di percorsi di vita indipendente nell ottica del durantenoi. 95

96 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA CENTRO DIURNO PER DISABILI (CDD) COLLEONI Il CDD Colleoni è un servizio semiresidenziale socio sanitario - con funzioni educative ed assistenziali - a regime diurno ( ) rivolto all accoglienza di persone con disabilità medio-grave di età superiore ai 18 anni. Le finalità sono le seguenti: sollecitare il benessere personale in un luogo strutturato in cui ciascuno possa sentirsi accolto, libero di esprimersi e di instaurare relazioni amicali; sviluppare un insieme di competenze comunicative, relazionali ed operative, funzionali ad una maggiore autonomia sociale e personale; promuovere l integrazione con il territorio attraverso il consolidamento di relazioni significative con le realtà presenti (parrocchia, esercizi commerciali, gruppi di volontariato, ecc.); sostenere una collaborazione fattiva attraverso un lavoro di rete tra le diverse strutture educative, sanitarie, di tempo libero, residenziali, le famiglie, i servizi sociali, le realtà di volontariato e del territorio. A chi si si rivolge Il servizio si rivolge a 30 adulti con età compresa tra i 18 ed i 65 anni con disabilità psicofisica medio grave con diversi quadri clinici (es. deficit intellettivo, oligofrenia, patologia cromosomica, ecc.). 96

97 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI RISULTATI N 4 incontri a tema per le famiglie Programmare percorsi formativi ed esperenziali di avvicinamento alla residenzialità (, Durante noi ) per le famiglie ed operatori interessati. Progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso! N 28 utenti coinvolti nell esperienza; N 5 presenze effettive in appartamento N 2 incontri c/o il CDD per gli educatori interessati a partecipare all esperienza e il responsabile del progetto La mia casa in quartiere N 1 incontri dell équipe che lavora sul progetto N 2 incontri di supervisione per gli operatori aderenti al progetto Programmare attività di tempo libero (musei, teatro,gite fuori porta, momenti conviviali ecc.), percorsi formativi e di supporto psicologico per le famiglie previste dal progetto Usciamo anche noi. Iniziative di incontro per i genitori e di tempo libero per gli utenti seguiti N 4 uscite per i genitori N 4 momenti di intrattenimento per i figli N 3 incontri tra il gruppo genitori e lo psicologo 97

98 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI RISULTATI Promuovere nell équipe un atteggiamento dinamico e un approccio globale al progetto di vita di ciascun utente/famiglia, Intensificare la collaborazione sinergica sia con altri servizi per la disabilità sia con altri CDD comunali Organizzazione di momenti di incontro e di confronto dell èquipe - Attivazioni di collaborazione con altri servizi della coperativa ( CSE Spazio Aurora, CDD Casoretto) Attivazioni di supporto all équipe dei CDD Treves e Faravelli N 3 dimissione e inserimento in RSA e RSD N 2 attivazioni e monitoraggio di Pronto Intervento Partecipazione di 6 operatori dell équipe al progetto la mia casa in quartiere, lavori in corso e al progetto usciamo anche noi. Adesione al campionato CSI Sostituzioni nei CDD Comunali Attività con un utente di Spazio Aurora Sviluppare il modello di Vacanza CDD sperimentato in un ottica di ottimizzazione dell esperienza proposta, al fine di garantire la maggior soddisfazione possibile degli utenti e delle loro famiglie. Vacanza Spazio CDD Aurora tramite esperienze di piccolo gruppo Hanno partecipato un totale di 20 ragazzi divisi in 4 gruppi con 2 mete diverse Utenti Musicoterapeuta/psicomotricista Educatori/O.S.S /3 13 Volontari Tirocinanti Psicologi Ore di formazione interna Ore di formazione esterna ore Ore di èquipe Ore di supervisione interna

99 APPROFONDIMENTO PERCORSI FORMATIVI ED ESPERIENZIALI DI AVVICINAMENTO ALLA RESIDENZIALITA La necessità di programmare percorsi formativi ed esperienziali di avvicinamento alla residenzialità nasce dalla lettura del bisogno di accompagnare in modo le famiglie di percone con disabilità ad un percorso di separazione e di vita autonoma. Per accompagnare le famiglie nell affrontare questo percorso, accanto all esperienza concreta di sperimentazione di vita autonoma, è stato proposto un ciclo di incontri a carattere informativo con contenuti di tipo giuridico, amministrativo, patrimoniale, relativo alla gestione degli interessi dei propri figli, allo scopo di poter meglio orientare i soggetti coinvolti tra le possibilità di tutela oggi presenti. TEMPO LIBERO,PERCORSI FORMATIVI E SUPPORTO PSICOLOGICO PER LE FAMIGLIE Si è ritenuto molto importante promuovere esperienze di tempo libero per le famiglie del CDD poiché, spesso, emerge una tendenza alla chiusura del nucleo familiare con un carico di cura così elevato, dove pochi sono gli spazi per la coppia genitoriale che si concentra prevalentemente sul proprio figlio, negandosi opportunità e tempo per sé. E stato possibile creare degli spazi di incontro in gruppo dove i partecipanti, pur incontrandosi da anni al CDD, in realtà non si conoscevano. I genitori coinvolti hanno avuto così modo di approfondire la conoscenza reciproca sia in contesti ricreativi che in momenti di confronto, all interno di un setting, gestito dallo psicologo, al fine di condividere fatiche e preoccupazioni. PROMOZIONE NELL EQUIPE DI UN PROGETTO GLOBALE PER L UTENZA L equipe nel 2009 è stata fortemente sollecitata ad avere un atteggiamento di dinamicità e di visione globale del progetto di ciascun utente/famiglia, soprattutto grazie alle opportunità create dai due progetti che hanno coinvolto i servizi dell area disabilità: LA MIA CASA IN QUARTIERE, LAVORI IN CORSO e USCIAMO ANCHE NOI. Gli operatori del servizio sono stati indirizzati verso una progettualità che li vedesse partecipi al di là dell orario del centro e di conseguenza condotti ad una lettura dei bisogni dell utenza più ampia e slegata dalla sola presenza al CDD. COLLABORAZIONE CON ALTRI SERVIZI PER LA DISABILITA All interno della programmazione del 2009 hanno trovato spazio esperienze di lavoro gestite in modo integrato tra più servizi della cooperativa. Grazia alla collaborazione avviata negli scorsi anni con i CDD comunali e con il Centro Sportivo Masseroni è stato possibile potenziare l esperienza di campionato C.S.I. coinvolgendo nella squadra di calcio del Colleoni 5 utenti del CDD Casoretto e 3 del CSE Spazio Aurora. Il CDD ha supportato il CSE Spazio Aurora nell attuazione del progetto individualizzato di un suo utente, relativamente all ambito della cura di sé, mettendo a disposizione risorse strutturali e umane e ha supportato l equipe del servizio in alcuni momenti di necessità. VACANZA CDD L esperienza della vacanza ha rappresentato per il gruppo degli utenti partecipanti l opportunità di vivere, insieme agli educatori che tutti i giorni li seguono al centro, un contesto nuovo, lontano da casa, dalle attenzioni dei genitori, dove poter sperimentare nuove autonomie e misurarsi con la propria condizione di persona adulta. La vacanza organizzata dal centro, anche se solo per 5 giorni, ha favorito un importante sperimentazione su due fronti: quello delle autonomie personali e quello del distacco dai propri congiunti. Il centro ha organizzato 4 esperienze di vacanza rivolte a 4 piccoli gruppi, in due località diverse, in diversi periodi, da metà maggio a fine giugno. La scelta di partire in piccoli gruppi è 99

100 stata valutata utile per poter personalizzare il più possibile l esperienza, lavorare in modo più individualizzato con gli utenti ed evitare contesti dispersivi e di maggiore agitazione. Vacanza in agriturismo: due gruppi formati da 4 e 5 utenti, accompagnati da 3 educatori, sono stati ospiti di un agriturismo in provincia di Cuneo, che tra le sue offerte ha attività di pet-tepary con gli asini, attività di produzione del pane, passeggiate in calesse con gli asini. Vacanza al mare Due gruppi formati da 5 e 6 utenti, accompagnati da 4 e 5 educatori sono partiti per il mare, località Pinarella di Cervia. OBIETTIVI PER IL 2010 Favorire una maggior adesione al progetto di sperimentazione di residenzialità da parte delle famiglie del centro e potenziare le opportunità di esperienze concrete per i loro figli. Creare occasioni di incontro e scambio per le famiglie ed un maggior coinvolgimento nella vita del centro. Intensificare le opportunità di interazione con il territorio. Aumentare le occasioni di scambio e lavoro sinergico con gli altri servizi della cooperativa, per favorire la circolazione di esperienze, professionalità e buone prassi. 100

101 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA CDD COMUNALI Da settembre 2007, a seguito di gara d appalto con il comune di Milano, la cooperativa gestisce interventi educativi all interno dei CDD COMUNALI, mediante la presenza di 18 educatori, soci lavoratori della cooperativa. Prosegue l attività di laboratorio di teatro, tenuto da un educatore socio lavoratore della cooperativa, all interno di un CDD comunale OBIETTIVI STRATEGICI Supportare i CDD comunali portando modalità di lavoro differenti ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI Presenza stabile di 18 educatori all interno di 9 CDD comunali RISULTATI Lavoro sinergico e contaminazione di lavoro educativo tra le èquipe comunali e le èquipe della cooperativa Far si che gli educatori della cooperativa possano furire delle stesse opportunità formative Partecipazione ad attività formative 5 educatori hanno partecipato alle proposte formative 101

102 APPROFONDIMENTO PRESENZA STABILE DI 18 EDUCATORI ALL INTERNO DI 9 CDD COMUNALI L obiettivo perseguito nell ambito di questo servizi è quello di supportare i CDD comunali portando anche modalità di lavoro differenti nell approccio educativo. 18 educatori hanno lavorato all interno di 9 Cdd comunali con grande riconoscimento della professionalità da parte del comune di Milano e dei comitati genitori. Vi è stata una buona contaminazione rispetto ad una modalità di lavoro improntata sulla professionalità e sulla passione. PARTECIPAZIONE AD ATTIVITÀ FORMATIVE Nel 2009 è stata data possibilità a 5 educatori di partecipare alle proposte formative erogate dal comune di Milano a favore dei suoi dipendenti dei CDD. Si è ritenuto di voler fare questo investimento riconoscendo l importanza di offrire le medesime opportunità formative a chi quotidianamente lavora nella stessa èquipe. OBIETTIVI 2010 Impostare un lavoro, sulla base dell esperienza, tenendo conto di quelle che sono le esigenze organizzative e formative degli educatori in carico alla cooperativa. Individuare nuove strategie da applicare a scadenza da gara d appalto. Favorire la revisione dell impostazione della gara e delle condizioni di lavoro Attivazione di un percorso formativo rivolto a tutto il gruppo operatori su tematiche specifiche inerenti la disabilità. 102

103 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA CENTRO SOCIO EDUCATIVO (CSE) SPAZIO AURORA Il CSE Spazio Aurora nasce nell aprile del 2009 dalla trasformazione degli SFA di Spazio Aperto Servizi e della cooperativa Aurora 2000, che si sono costituiti in una unica realtà. Il CSE SPAZIO AURORA è un servizio semiresidenziale a regime diurno, con funzioni educative e sociali, rivolto a persone disabili di età superiore ai 18 anni ed inferiore ai 65, che presentino un livello di fragilità coerente ed appropriato con le prestazioni garantite dai CSE, quindi non riconducibili al sistema socio-sanitario. Gli interventi socio-educativi e socio-animativi sono finalizzati: all autonomia personale alla socializzazione al mantenimento del livello culturale propedeutici all inserimento nel mercato del lavoro A chi si rivolge Il servizio si rivolge a 13 adulti con disabilità di tipo psicofisico medio con diversi quadri clinici (sindrome di ritardo maturativo dello sviluppo psicomotorio, sindrome genetica, deficit cognitivi con ritardo mentale da lieve a medio, oligofrenia, patologia cromosomica ecc ). 103

104 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI RISULTATI Implementare le attività del nuovo servizio CSE Favorire la collaborazione con altri servizi della cooperativa Promuovere un lavoro di rete con altre realtà presenti sul territorio ( associazioni, terzo settore ecc.) Trasformazione del servizio da SFA a CSE Adeguamento degli spazi Formazione e consolidamento dell equipe di lavoro Collaborazione con il CDD Colleoni Collaborazione con il CDD Itaca Collaborazione con il servizio Tempo Libero Collaborazione con il Servizio Integrato alla famiglia Collaborazione con la Cooperativa Aurora 2000 Collaborazione con l Associazione sportiva La Comune Collaborazione con la Fondazione Aquilone Partecipazione all evento Strabiliarte Collaborazione con la cooperativa Comunità Progetto e ATIR Teatro Avvio e presidio del percorso di trasformazione del servizio da SFA a CSE sia con le famiglie che con gli utenti e le istituzioni (comune e Asl) Ristrutturazione, arredamento e organizzazione degli spazi adibiti al centro Definizione dei compiti e della strutturazione organizzativa. Collaborazione tra i servizi per spazi ed attività di calcetto e igiene personale Collaborazione tra i servizi per spazi ed attività di teatro Partecipazione di alcuni utenti ad eventi organizzati dal servizio (w-e, soggiorni, gite, serate). Supporto logistico e collaborazione per l inserimento di due utenti del servizio SSIF nel laboratorio di manipolazione e di artigianato Condivisione di spazi ed educatori per l assistenza educativa ad un utente privato nello svolgimento dei compiti scolastici 11 utenti hanno partecipato ai corsi di judo e di danza terapia presso l Associazione. 4 utenti hanno partecipato al laboratorio di falegnameria della Fondazione Aquilone. 6 utenti hanno partecipato all evento Strabiliarte, promosso dal Tavolo H6 di Milano. Partecipazione al progetto di Teatro integrato 104

105 OBIETTIVI STRATEGICI Consolidare i rapporti con le famiglie ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI Offerta di spazi di confronto Sportello psicologico Servizio accompagnamento utenti centro Coinvolgimento volontari RISULTATI Aumento del numero di colloqui individuali ed assembleari oltre a quelli istituzionali Familiari e/o ragazzi hanno avuto la possibilità di effettuare colloqui di supporto 1 utente usufruisce del servizio di accompagnamento al centro gestito da 3 volontari 9 volontari sono stati coinvolti nella vita del CSE Qualificare l offerta Organizzazione di attività in orario extra-centro Progetto Usciamo anche noi Adesione al progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso Progetto Dopo di noi durante noi Partecipazione del CSE al mercatino Scintille di Natale a Cormano Organizzazione di quattro occasioni di incontro e confronto fra i genitori, cui sono seguiti eventi dedicati allo svago. Realizzazione di 6 esperienze di residenzialità della durata media di 2 giorni coinvolgendo 10 utenti del CSE. Partecipazione di 5 nuclei familiari al percorso formativo rivolto ai genitori per affrontare le problematiche del Dopo di noi durante noi. Gen marzo 2009 Aprile dic Utenti 6 13 Educatori 2 3 ASA 1 Volontari 1 9 Tirocinanti 2 Psicologi 1 1 Ore di riunioni di equipe 5 37 Ore di formazione 7 66 Ore di supervisione interna 2 7,5 105

106 APPROFONDIMENTO TRASFORMAZIONE DEL SERVIZIO DA SFA A CSE Nel periodo tra gennaio e marzo, in cui il servizio era ancora SFA, è stata attivata la procedura di trasformazione del centro in CSE sia con le istituzioni (comune, asl), sia con le famiglie e i ragazzi ospiti dello SFA. La necessità di tale trasformazione è stata sollecitata dal bando inclusione sociale del comune di Milano e dalla nuova normativa regionale in materia di SFA che prevede dei requisiti di autonomia più alti rispetto a quelli dei ragazzi ospiti dello SFA di SAS. Queste valutazioni hanno spinto la cooperativa a valutare la necessita di trasformazione del centro in CSE in modo da poter continuare a garantire un servizio adeguato alle necessità degli utenti accolti. La stessa valutazione è stata fatta dalla cooperativa sociale Aurora 2000, con la è attiva una proficua collaborazione. Da ciò è scaturita la decisione di partecipare al bando inclusione sociale del comune in ATI con Aurora 2000, trasformando il servizio in CSE, pur avendo un riconoscimento economico come SFA. Nell ultimo quadrimestre dell anno si è concertato con il comune di Milano una integrazione economica (avvicinamento ad un riconoscimento economico come CSE) ADEGUAMENTO DEGLI SPAZI Nei primi mesi dell anno 2009 sono stati effettuati lavori di ristrutturazione degli spazi destinati al CSE, con la finalità di adeguare i locali a quanto prescritto dalla Regione Lombardia. Si è provveduto, successivamente, all organizzazione ed all arredamento dei locali del centro. FORMAZIONE E CONSOLIDAMENTO DELL EQUIPE DI LAVORO Fino a luglio 2009 l equipe è stata costituita da educatori di SAS e di Aurora 2000 per facilitare agli utenti e alle famiglie il passaggio alla nuova gestione. Da settembre è stata costituita l equipe definitiva. Una psicologa supporta gli educatori nelle riunioni di supervisione. COLLABORAZIONE CON IL CDD COLLEONI Nel secondo semestre il CDD Colleoni ha accolto e seguito un utente del CSE nell attività legata all igiene personale. Inoltre, tre utenti del CSE sono stati inseriti nell attività sportiva di calcetto del CDD Colleoni, presso il centro sportivo Masseroni. COLLABORAZIONE CON IL CDD ITACA Un utente del CDD Itaca è stata inserita nell attività sportiva svolta presso l associazione sportiva La Comune, attività già frequentata dagli utenti del CSE. Un utente del CSE è stato inserito, per un giorno alla settimana, presso il CDD Itaca al fine di potergli offrire un esperienza di tirocinio socializzante con il compito di svolgere mansioni di segreteria. Utenti ed educatori hanno, inoltre, collaborato nell organizzazione e nell inaugurazione del CDD Itaca, contribuendo ad allestire ed abbellire gli spazi del teatro della parrocchia Santo Curato D Ars e recitando nello spettacolo teatrale L Amlettoso: l Amleto difettoso COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO TEMPO LIBERO Gli utenti e gli educatori del servizio hanno partecipato a diversi eventi(week-end, vacanze estive, gite, feste, ) organizzati dal servizio tempo libero della Cooperativa. 106

107 COLLABORAZIONE CON IL SERVIZIO SOSTEGNO INTEGRATO ALLA FAMIGLIA Nel secondo semestre il CSE Spazio Aurora ha accolto due utenti seguiti dal servizio ADH che hanno frequentato il laboratorio di manipolazione ed il laboratorio artigianale del centro. COLLABORAZIONE CON LA COOPERATIVA AURORA 2000 Un utente privato viene aiutato nello svolgimento dei compiti (in vista dell esame di maturità) e ad acquisire le autonomie basilari all interno degli spazi del CSE. Gli educatori del CSE collaborano con un educatrice della Cooperativa Aurora 2000 nel perseguire tale obiettivo. COLLABORAZIONE CON L ASSOCIAZIONE SPORTIVA LA COMUNE Da settembre utenti del servizio sono stati inseriti nell attività di Movimento espressivo dell Associazione Sportiva La Comune che fa parte dell Associazione Italiana Sport Educazione. COLLABORAZIONE CON LA FONDAZIONE AQUILONE DI BRUZZANO Dal mese di settembre utenti del centro hanno frequentato il laboratorio di falegnameria della Fondazione Aquilone di Bruzzano al fine di realizzare alcuni oggetti in legno. Il laboratorio è condotto da un volontario con il supporto degli educatori del Centro. PARTECIPAZIONE ALL EVENTO STRABILIARTE Sei utenti del centro hanno partecipato all evento Strabiliarte, promosso dal Tavolo H6 (l insieme delle Organizzazioni del Pubblico, del Privato Sociale, della Cooperazione e del Volontariato che, nella zona 6 di Milano, si occupano di disabilità), mettendo in scena, presso la parrocchia Santo Curato D Ars, lo spettacolo teatrale Amlettoso: l Amleto difettoso COLLABORAZIONE CON LA COOPERATIVA COMUNITA PROGETTO E ATIR TEATRO L esperienza di Teatro Integrato prevede il coinvolgimento congiunto di utenti in carico al Servizio Sociale (accompagnati o meno da educatori di riferimento), educ-attori, attori professionisti e privati cittadini. L esperienza, attivata negli anni scorsi dal servizio SFA, è proseguita anche nel 2009, ed ha visto la partecipazione di 1 utente CSE fino alla messa in scena dello spettacolo finale. OFFERTA DI SPAZI DI CONFRONTO Durante l anno si sono svolti più incontri assembleari ed individuali, soprattutto con le famiglie provenienti dallo SFA di Aurora 2000, al fine di creare un rapporto di fiducia e collaborazione. Un clima accogliente e professionale ha permesso l istaurarsi di rapporti positivi, fondamentali per un proficuo lavoro con gli utenti. SERVIZIO ACCOMPAGNAMENTO DEGLI UTENTI AL CENTRO Un utente del cento usufruisce del servizio di accompagnamento casa-centro, gestito da 3 volontari del servizio e realizzato con il pulmino del centro. 107

108 CONVOLGIMENTO DEI VOLONTARI Nove volontari sono stati coinvolti nella vita del CSE: 3 si sono occupati dell accompagnamento di un utente casa-centro e 6 hanno affiancato gli educatori nello svolgimento delle attività del servizio. ORGANIZZAZIONE DI MOMENTI AGGREGATIVI POST CENTRO Nel mese di dicembre alcuni utenti ed educatori del CSE hanno partecipato al mercatino Scintille di Natale, allestendo un banchetto in cui sono stati venduti i lavori artigianali realizzati dai ragazzi del centro. ADESIONE AL PROGETTO LA MIA CASA IN QUARTIERE. LAVORI IN CORSO Il CSE ha aderito al progetto la mia casa in quartiere. Lavori in corso, finanziato dalla Fondazione Cariplo, finalizzato alla sperimentazione di residenzialità per persone disabili. Si state organizzate 6 esperienze nell appartamento di Via Ampere, della durata di due giorni, alle quali hanno aderito 10 utenti del CSE. PROGETTO USCIAMO ANCHE NOI! Le famiglie dei ragazzi del CSE hanno aderito al progetto Usciamo anche noi!, finanziato dalla Provincia di Milano, finalizzato al sostegno dell affettività ed alla prevenzione dell isolamento sociale delle famiglie gravate dalla responsabilità della cura di un familiare disabile. Sono stati organizzati 4 incontri con la Psicologa del servizio in cui i genitori potevano confrontarsi sui seguenti temi: cura e delega della cura; senso di solitudine; difficoltà del ciclo di vita e preoccupazioni sul dopo di noi ; difficoltà nel trovare e legittimare tempo per sé; rapporti tra i membri della famiglia in relazione al prendersi cura. Ad ogni incontro è seguito un momento di svago per i genitori, uscendo per un aperitivo o a cena. PROGETTO DOPO DI NOI DURANTE NOI Nella seconda metà dell anno famiglie hanno aderito al progetto Dopo di noi durante noi, inserito nell ambito del progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso, sostenuto dalla Fondazione Cariplo: un percorso formativo di 6 incontri rivolto ai genitori di ragazzi disabili per la costruzione del Dopo di NOI. OBIETTIVI PER IL 2010 Raggiungere il funzionamento a pieno regime del centro e partecipare al bando di accreditamento del servizio come CSE da parte del comune di Milano Consolidare la strutturazione dell equipe di lavoro, dei modelli organizzativi e delle modalità educative Individuare i bisogni dell utenza e strutturare risposte sempre più mirate Divulgare e valorizzare ulteriormente lo sportello psicologico del servizio CSE offrendo agli esterni la possibilità di accedervi Organizzare un evento pubblico Open day del CSE per favorire la conoscenza del servizio nel territorio Ampliare la rete con le realtà presenti sul territorio 108

109 LA RELAZIONE SOCIALE AREA DISABILITA SERVIZIO TEMPO LIBERO Il servizio Tempo Libero si propone di: garantire momenti e spazi di benessere, generalmente non scanditi da attività derivanti dai servizi istituzionali, attraverso il miglioramento della qualità del tempo libero al fine di ottenere un generale arricchimento relazionale, culturale, ecc. della vita di ogni persona con disabilità, sostenere e tutelare momenti di tempo libero per nuclei familiari promuovere la persona con disabilità quale titolare di diritti: attraverso la frequenza e la partecipazione ad eventi cittadini ed il più possibile inclusivi ed aggregativi, attraverso i quali si intende porre l'accento sul fatto che la persona con disabile è soggetto titolare degli stessi diritti garantiti ai tutti i cittadini progettare, organizzare e gestire servizi e attività ricreative, animative ed educative di tempo libero per bambini e ragazzi (es. centri estivi, oratori estivi, vacanze estive, ) Il servizio è rivolto a: Disabili intellettivi di età compresa tra i 18 ed i 60 anni e loro famiglie Minori 109

110 SINTESI DEI RISULTATI E DATI 2009 OBIETTIVI STRATEGICI ATTIVITÀ INTERVENTI PROGETTI Progetto di sostegno alla vita autonoma e sollievo per le famiglie RISULTATI Nel 2009 sono stati organizzati 5 weekend di sollievo, nei quali sono stati coinvolti mediamente 6 adulti con disabilità con 2/3 educatori. Aumentare la proposta di attività di tempo libero per rispondere al sempre più forte bisogno espresso dalle famiglie di trovare opportunità di svago per i propri figli, e momenti di sollievo per sè stesse. Organizzazione vacanze pasquali Promozione di momenti conviviali Proposta di laboratorio volto all integrazione sociale nel quartiere di riferimento Organizzazione di attività di sollecitazione del benessere psicofisico Organizzazione Vacanza di Capodanno Individuazione di nuove località e strutture Coinvolgimento di un gruppo di 8 persone, provenienti del bacino d utenza delle vacanze estive. Sono state organizzate 2 feste di fine estate per consentire di: - raccogliere i vissuti delle famiglie e dei giovani ed adulti con disabilità che partecipano alle attività di TL - Un momento di condivisione per rinforzare le relazioni amicali e per offrire momenti di svago Nel mese di ottobre è partito il corso sperimentale di percussioni presso l oratorio Assisi della parrocchia La Creta. Ai 4 incontri proposti hanno aderito 8 giovani con disabilità ed 6 adolescenti frequentanti l oratorio. Il gruppo adolescenti che partecipa al corso di percussioni insieme ai responsabili dell oratorio hanno organizzato una festa con cena e tombolata. Alla serata hanno partecipato 14 ragazzi con disabilità, 2 volontari che si occupavano del gruppo, 10 adolescenti e alcuni familiari. Nel mese di ottobre è stato attivato un corso sperimentale di movimento espressivo, presso gli spazi di via Odazio Spaziodazione. Ai i 4 incontri proposti hanno aderito un gruppo di 8 persone con disabilità e una volontaria. Alla vacanza di Capodanno organizzata a Volterra hanno aderito 9 adulti con disabilità. La vacanza in montagna è stata organizzata ad Aprica con soggiorno in un albergo a conduzione familiare, dove il gruppo ha trovato un ottimo clima di ospitalità 110

111 Organizzazione soggiorni climatici estivi al mare e montagna Nel mese di Agosto sono stati organizzati due turni al mare nella località di Pinarella di Cervia e due in montagna nella località Aprica; hanno aderito 65 giovani e adulti con disabilità Consolidare le progettualità di tempo libero per minori in ambito metropolitano Partecipazione in patnership con FOM (Federazione Oratori Milanesi) e Provincia di Milano per realizzazione di attività estive nei decanati Giambellino, Forlanini, Quarto Oggiaro seconda annualità - 16 gli operatori distaccati in 13 parrocchie dei decanati designati ed 1 coordinatore del servizio p.t minori circa coinvolti nel progetto. Migliorare le competenze nella gestione dei attività residenziali di tempo libero per bambini e ragazzi Consolidamento della Partnership con Luoghi per Crescere Partnership con Luoghi per Crescere per lo sviluppo di prodotti educativi/animativi per tempo libero di bambini e ragazzi Partnership con Luoghi per Crescere nella gestione di soggiorni estivi per bambini e ragazzi Prosecuzione del rapporto con Luoghi per Crescere rispetto allo sviluppo e alla gestione del prodotto EstatEsperienza Consolidamento della collaborazione con la rete nazionale LPC per lo sviluppo di nuove progettualità di tempo libero rivolte ai minori a partire dal progetto EstatEsperienza Coinvolgimento di 6 educatori/animatori nei soggiorni Estate Esperienza di Luoghi per crescere e partecipazione dell'èquipe al percorso formativo organizzato da LPC Disabili Minori Educatori Volontari 5 5 Ore di èquipe/formazione Ore di supervisione

112 ESTATE ESPERIENZA Utenti 100 diretti (indiretti +40) soggiorni estivi x minori estatesperinza 101 diretti (indiretti +120) soggiorni estivi x minori estatesperinza Educatori 6 6 Ore di formazione Ore di supervisione APPROFONDIMENTO PROPOSTA WEEKEND DI SOLLIEVO Nel 2009 in risposta alle richieste di persone con disabilità e loro famiglie, sono stati organizzati 5 weekend di sollievo. Le proposte sono state rivolte a piccoli gruppi omogenei per caratteristiche, affinità e per fascia d età, formati da 5-6 ragazzi. L equipe degli educatori è stata formata da 2/3 operatori (a seconda dei rapporti educativi); qualcuno di loro ha partecipato a più weekend e questo ha favorito una modellizzazione dell intervento e della gestione dell esperienza. Durante il 2009 il gruppo degli utenti si è ampliato e sono aumentate le richieste. Il servizio ha sperimentato una gestione dei weekend rispondente alle esigenze degli utenti ed efficace in termini di sollecitazione educativa e di benessere dei partecipanti. VACANZA DI 7 GIORNI NEL PERIODO DI PASQUA La vacanza è stata organizzata a Bologna con sistemazione in una casa per ferie in autogestione; i 7 partecipanti e i 5 operatori hanno alloggiato in una confortevole casa circondata dal verde. Durante la vacanza è stata organizzata una visita della città e dei caratteristici paesini delle colline bolognesi. ORGANIZZAZIONE DI 2 FESTE DI FINE ESTATE. Nel 2009 sono state organizzate due iniziative di fine estate distinte per i gruppi di ragazzi che hanno partecipato alle vacanze al mare e in montagna; sono state proposte rispettivamente una cena con musica utilizzando gli spazi di via Odazio spazio dazione e un pranzo presso una pizzeria. Le feste di fine estate rappresentano occasioni preziose per rivedersi e confrontarsi a caldo tra operatori e con le famiglie degli utenti sull esperienza estiva e per promuovere la programmazione futura delle attività del servizio. CENA DI NATALE Nel mese di dicembre presso i locali della parrocchia La Creta, in collaborazione con un gruppo dell oratorio, è stata organizzata una cena preparata dagli adolescenti e i loro responsabili. Alla cena hanno partecipato utenti del servizio, alcune famiglie, Il gruppo del progetto la mia casa in quartiere (quattro ragazzi e i due educatori) utenti del servizio ADH e gli utenti che partecipano ai laboratori di percussioni e movimento. Gli adolescenti hanno organizzato una tombolata. 112

113 I proventi della serata, una spontanea offerta libera, sono stati destinati all organizzazione della festa di Natale. LABORATORIO DI PERCUSSIONI e MOVIMENTO Nel mese di ottobre è iniziata l esperienza di laboratorio integrato, in collaborazione con un gruppo di adolescenti che fanno parte dell oratorio Assisi di via dell Allodola,3. Sono stati coinvolti utenti del servizio di tempo libero, dell assistenza domiciliare, dei cdd e dello Spazio Pinocchio. Il laboratorio di movimento si è svolto negli spazi della casetta di via Odazio Spaziodazione con la presenza di due educatori, un volontario con un gruppo di 6/7 ragazzi. VACANZA DI CAPODANNO Anche quest anno si è organizzato la vacanza di Capodanno; Per il terzo anno consecutivo si è proposta come località Volterra, presso la casa per ferie Villa Giardino. La vacanza è stata organizzata con la formula dell autogestione; i partecipanti hanno alloggiato in confortevoli stanze da 4 posti letto con bagno in comune adiacente alle camere da letto. Durante il soggiorno si è organizzata una gita a Siena con pranzo fuori e uscite sul territorio di Volterra. VACANZE ESTIVE Come ogni hanno sono stati organizzati quattro turni di vacanza ognuno della durata di 15 giorni. Per le vacanze al mare si è scelta come località Pinarella di Cervia e i gruppi hanno alloggiato in una casa per ferie in pensione completa. La struttura offriva anche la possibilità dell utilizzo di un giardino attrezzato (tavoli-sedie-giochi per bambini griglia) e su richiesta anche dell utilizzo della piscina (non della struttura) e della spiaggia privata. Durante la vacanza oltre ad proporre vita da spiaggia si sono organizzate gite e serate nei locali romagnoli. Per le vacanze in montagna si è scelta come località L Aprica; i gruppi hanno alloggiato in struttura alberghiera circondata da un accogliente giardino. L equipe ha organizzato passeggiate, gite e serate utilizzando gli spazi del albergo. PROSECUZIONE DEL RAPPORTO CON LUOGHI PER CRESCERE (GRUPPO CGM) PER LA REALIZZAZIONE DEI SOGGIORNI DI ESTATESPERIENZA. Spazio Aperto Servizi,dal 2006, prosegue nella positiva collaborazione con il Consorzio Nazionale Luoghi per Crescere (Gruppo Cooperativo Nazionale CGM), in rappresentanza del Consorzio SIS di Milano. Il 2009 ha visto la Cooperativa impegnata su due fronti paralleli: PROGETTAZIONE NAZIONALE ESTATESPERIENZA - SOGGIORNI ESTIVI PER I FIGLI DEI DIPENDENTI DI AUTOSTRADE PER L ITALIA SPA (ESPERIENZA CHE PROSEGUE DAL 2006) Nel 2009 LPC ha garantito 5 soggiorni estivi di due settimane in tre località diverse (Quercianella LI, Petit Rosier e Saint Barthelemy AO), a cui hanno partecipato ca. 200 bambini/ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 12 anni provenienti da tutta Italia. Sono state utilizzate strutture gestite direttamente da cooperative della rete di LPC, con personale proveniente da 6 cooperative appartenenti a 4 consorzi territoriali della rete nazionale LPC (CO&SO Firenze, Coopernico Ivrea, Trait D Union Aosta, SIS Milano) quale opportunità di integrazione tra realtà territoriali diverse. 113

114 Spazio Aperto Servizi è stata coinvolta come presenza operativa nella gestione di due turni di soggiorni in Valle d Aosta, partecipando con l equipe lavorativa, e nello sviluppo della formazione per tutte le equipes coinvolte a livello nazionale, in accordo con LPC. Spazio Aperto Servizi ha svolto i seguenti ruoli nell ambito del progetto: Responsabile progetto EstatEsperinza 2009 Partecipazione equipe SAS nei soggiorni 2009 Le azioni realizzate hanno permesso di creare rapporto di fiducia con Autostrade, con la conferma della scelta di Luoghi per Crescere quale fornitore per i soggiorni anche per l estate 2010; inoltre si è sperimentata grande soddisfazione da parte delle famiglie e dei bambini/ragazzi che hanno partecipato. Anche le varie equipes dei diversi soggiorni realizzati hanno espresso grande apprezzamento per l opportunità di entrare in contatto con altre realtà della rete, quale risorsa per crescere e confrontarsi. Tale esperienza ha offerto anche l opportunità di rafforzare il lavoro di rete e di equipe che quotidianamente viene fatto, oltre che significare una concreta crescita professionale. La tipologia di vacanza offerta è basata proprio sul concetto di esperienza, che porti non solo chi vi partecipa a giocare, divertirsi e svagarsi ma anche soprattutto a sviluppare nuove attitudini, fare nuove scoperte e aumentare la propria autonomia. SVILUPPO NUOVI PRODOTTI VACANZESPERIENZA DI LUOGHI PER CRESCERE Sul consolidamento dell esperienza di Autostrade, LPC nel 2008 ha iniziato a pensare allo sviluppo di questo filone, con nuovi prodotti sul tema vacanze unito al concetto di esperienza educativa/animativa quale specificità della mission del Consorzio LPC. All inizio del 2009 Spazio Aperto Servizi (sempre in qualità di rappresentate del consorzio locale SIS di Milano) è stata nuovamente coinvolta, quale responsabile del coordinamento del gruppo di lavoro nazionale con l obiettivo di sviluppare nuovi prodotti su specifici filoni tematici e di target oltre che promuovere ulteriormente l esperienza di Autostrade. Tuttavia nel 2009, in cooperativa è mancata una persona di riferimento che potesse essere distaccata all interno del nuovo sviluppo del progetto. Pertanto per il 2010 Spazio Aperto Servizi verrà coinvolta esclusivamente come presenza per servizio animativo-educativo di due turni di soggiorno in Valle d Aosta con la partecipazione di circa 100 ragazzi. PARTECIPAZIONE IN PATNERSHIP CON FOM (FEDERAZIONE ORATORI MILANESI) E PROVINCIA DI MILANO PER REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ ESTIVE NEI DECANATI GIAMBELLINO, FORLANINI, QUARTO OGGIARO Il progetto sugli oratori estivi, al suo secondo anno di attività, in collaborazione con la Federazione Oratori Milanesi (FOM), volge al termine in riferimento al finanziamento stanziato dalla Provincia Di Milano, che prevedeva la copertura costi sulle annualità 2008/2009. Questa seconda annualità, inoltre, è caratterizzata dal cambio in direzione FOM del responsabile della progettazione. Nonostante questi cambiamenti la progettazione prosegue secondo le modalità avviate il precedente anno: Spazio Aperto Servizi sarà è incaricata di svolgere il suo servizio presso gli oratori dei decanati della città di Milano. L avvio delle attività è quindi facilitato da un rapporto costruito già precedentemente e l impegno con le parrocchie ha visto la riconferma dell equipe del precedente anno per la maggior parte delle situazioni. A seguito delle relazioni intraprese e rispettando le esigenze espresse da tutte le parrocchie dei diversi decanati sono stati coinvolti 16 educatori in distacco su 13 parrocchie, coordinati da responsabile del servizio. Gli operatori hanno lavorato per 5 settimane per un orario complessivo di 38 ore settimanali, affiancando il responsabile d oratorio e l equipe di volontari nella programmazione e realizzazione delle attività estive. Gli educatori inoltre hanno anche accompagnato alla formazione il gruppo di animatori adolescenti partecipanti alle attività dell oratorio. I minori complessivamente coinvolti negli oratori sono stati

115 OBIETTIVI PER IL 2010 Individuare una nuova struttura alberghiera per le vacanze in montagna. Potenziare la programmazione periodica di attività sul territorio di Milano. Formare un èquipe stabile per mantenere una continuità educativa nelle varie proposte. Avviare la gestione di una casa vacanze. Attivare e promuovere diversi laboratori integrati. Consolidare il rapporto con la FOM quale partner istituzionale della relazione con la Provincia di Milano Consolidare il rapporto con le parrocchie ed i servizi del territorio Proseguire nella collaborazione a progetti della rete nazionale (es. collaborazione Luoghi per Crescere) per la messa in rete delle competenze di SAS e lo sviluppo di nuove opportunità/professionalità sia interne che esterne. Consolidare internamente l esperienza sul tema vacanze per bambini/ragazzi 115

116 LA RELAZIONE SOCIALE Le sinergie con le Fondazioni FONDAZIONE CARIPLO: Progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso Il progetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso! si propone quale sperimentazione di un percorso di progressivo avvicinamento alla residenzialità da parte di un gruppo di famiglie che hanno esplicitato il bisogno di affrontare il tema del futuro del proprio congiunto nell ottica del durante noi. La strategia di intervento si sintetizza nella volontà di operare un accompagnamento e un supporto alla riflessione condivisa (messa in comune di risorse, pensieri, aspettative, ecc.) di tutti gli stakeholder (giovani e adulti con disabilità, nuclei familiari, operatori, volontari, cittadinanza motivata, referenti sociali). Si solleciterà un riorientamento alla progettazione della vita (life planning), passando da una gestione dell emergenza ad un approccio anticipatorio e graduale al problema della presa in carico futura del giovane con disabilità. Il progetto si propone di creare una dimensione abitativa in microcomunità che sia confortevole ed accogliente, dove poter vivere un iniziale esperienza di separazione dalla propria famiglia, esplicitare le singole abilità residue e verificare la compatibilità tra i ragazzi coinvolti in vista di una residenzialità definitiva. Il mantenimento della persona disabile all interno dei servizi che lo ospitano (già gestiti da SAS per es. Centri Diurni Disabili) sarà garanzia di continuità educativa indispensabile alla buona riuscita del progetto. Il progetto è stato avviato nel mese di giugno 2008 con la messa in atto delle azioni legate al raggiungimento del primo obiettivo: creare uno spazio da abitare in senso simbolico e concreto (le relazioni affettive e sociali, la casa, la via, il quartiere ecc.) ove il giovane possa esperire e concretizzare il proprio diritto all essere adulto. I due appartamenti rientranti nella sperimentazione e appositamente allestiti sono siti, rispettivamente, in via Edolo 15 e in via Ampère 126. L aspetto particolarmente innovativo del progetto è rappresentato dall utilizzo di una metodologia di intervento basata sull attivazione delle relazioni territoriali. In questo modo si è potuto garantire la continuità relazionale con le persone e la frequentazione dei luoghi conosciuti. Tutte le attività legate alla nuova condizione di autonomia (fare la spesa, andare in parrocchia, frequentare opportunità di svago, ecc) sono state svolte in un contesto urbano conosciuto, all interno del quale si sono consolidate le relazioni di quartiere già in essere (vicini, amici, commercianti, ecc). La continuità educativa di cui Spazio Aperto Servizi è garante si è realizzata mantenendo all interno dei servizi la persona disabile. A partire dal mese di ottobre 2008 e per tutto il 2009 sono stati pianificati i periodi di sperimentazione perseguendo i sotto elencati obiettivi generali: Accogliere,mediare e sostenere l esperienza e il vissuto della persona durante la fase di distacco; Creare un ambiente confortevole dal punto di vista affettivo; Stimolare le abilità operative residue; Valutare la compatibilità relazionale in vista di una residenzialità definitiva; Costruire e mantenere la relazione con la rete dei servizi che hanno in cura il disabile; 116

117 Mantenere la continuità educativa rispetto ai servizi diurni. Il progetto ha coinvolto complessivamente 35 nuclei familiari. Il progetto, inoltre, si prefigge lo scopo di sollecitare la società civile ad una riflessione condivisa che la porti a posizionarsi rispetto alla cultura dell integrazione, al diritto di cittadinanza e alla mobilitazione nella creazione di capitale sociale (inteso come relazioni reticolari, reciproche, fiduciarie orientate alla collaborazione). Si prevede, quindi, nel 2010 l organizzazione di un convegno finale volto a condividere l esperienza realizzata. In concreto al convegno saranno invitati a partecipare tutti i soggetti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, i rappresentanti delle istituzioni locali, i responsabili delle organizzazioni territoriali, famiglie che dimostrino un interesse particolare per questo tipo di problema, e altre realtà del non profit. FONDAZIONE OLIVER TWIST: Progetto Momo Momo è un modello di intervento che la Fondazione Oliver Twist Onlus ha messo a punto partendo da una convinzione di fondo e da alcune circostanze favorevoli. La convinzione è che le vacanze siano un fondamentale strumento educativo soprattutto per quei bambini ed adolescenti che hanno subito traumi significativi connesso al maltrattamento, all incuria e all abuso. A questa convinzione si sono aggiunte delle circostanze favorevoli: - in un ottica proattiva ed aderente al bisogno riscontrato, Oliver Twist ha inteso farsi carico dell esigenza di garantire una proposta sperimentale di vacanze ad alto contenuto educativo ed esperienziale per minori accolti in comunità educative - la Fondazione ha maturato una specifica esperienza nel campo dell organizzazione di progetti che prevedono l uso della montagna come esperienza formativa - infine, Oliver Twist, opera con partner stabili e affidabili a cui può proporre interventi sperimentali ed attività educative integrate nel percorso che i minori già compiono nelle comunità in cui risiedono. Di questa premessa nasca il progetto sperimentale Momo : un tentativo di offrire vacanze non solo rilassanti e divertenti, ma anche ricche di scoperte, di spunti educativi interessanti, di esperienze personali e di gruppo indimenticabili. Coerentemente con tale progetto la Fondazione ha finanziato un progetto di vacanza per 16 minori di 2 comunità della cooperativa presso l associazione Monsereno Horses a Bobbio. Nel corso della settimana sono state organizzate per tutti i bambini attività di animazione quotidiana con i cavallli e gite all aperto. L esperienza è stata particolarmente proficua e stimolante per i bambini che hanno partecipato. 117

118 PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA ECONOMICA Al fine di permettere la visione degli effetti sociali derivanti dall attività svolta nell anno considerato, si riportano di seguito li prospetto contenente i valori riclassificati del Conto Economico per capitoli caratteristici ed il prospetto relativo alla determinazione della ricchezza totale distribuita fra i diversi stakeholder della cooperativa con i quali sussiste uno scambio di natura economica. La ricchezza totale prodotta e distribuita nel 2009 è pari a 5.049,5, la maggior parte della quale viene riconosciuta ai Soci lavoratori (94,2%). Altri settori beneficiari risultano essere: i finanziatori, la rete del sistema cooperativo, l Ente pubblico e il settore non-profit. Una quota, infine, è stata trattenuta dalla Cooperativa (utile di esercizio), permettendo di conseguenza l implementazione delle proprie attività. LA RICCHEZZA ECONOMICA PRODOTTA (dati espressi in Migliaia di ) Privati e famiglie 214,8 266,6 273,5 Contributi da Fondazioni - 30,0 70,5 Parrocchie 193,4 Imprese private - - Rete consortile 130,5 193,6 201,6 - Consorzio 122,4 134,5 116,5 - Cooperative 8,1 59,1 70,1 - Confcooperative 15,0 Enti pubblici e az. Sanitarie: 4.424, , ,6 - Comune MI 1.405, , ,4 - Comuni altri 80,9 84,3 90,4 - Provincia 152,0 63,2 77,4 - Enti Pubblici 1.243, , ,6 - ASL 772,8 793,1 815,1 - Scuole 769,9 832,9 914,7 Contributi pubblici: 135,2 196,0 116,4 - in conto esercizio 88,0 114,6 62,7 - leggi 23/289/162 47,2 81,4 53,7 Finanziatori 10,5 16,2 11,1 Donazioni private e raccolta fondi 57,6 91,0 69,1 Contributo 5 per mille 48,0 Proventi straordinari 0,6 14,2 1,8 Altri 24,5 6,2 1,1 TOTALE RICCHEZZA ECONOMICA PRODOTTA (A) 4.998, , ,1 118

119 Fornitori di beni da economie est. (789,2) (802,5) (1003,1) Ammortamenti e accantonamenti (128,5) (120,0) (142,5) TOTALE COSTI DA ECONOMIE ESTERNE E AMMORTAMENTI (B) (917,7) (922,5) (1145,6) RICCHEZZA ECONOMICA DA DISTRIBUIRE (A-B) 4.080, ,2 5049,5 119

120 Si evidenzia una crescita notevole del fatturato della cooperativa. In particolare aumenta di oltre il 40% la ricchezza derivante da privati e famiglie. Questo deriva dal riconoscimento della professionalità della cooperativa che porta sempre più le famiglie e i soggetti privati a richiedere interventi al di là della presa in carico del servizio pubblico. 120

121 Si evidenzia inoltre una leggera flessione delle donazioni. Tuttavia i donatori sono interlocutori sempre più rilevanti per la cooperativa, in grado di sostenere progettualità che spesso faticano ad aggregare risorse. In particolare l attività di raccolta fondi viene sostenuta: - dall impegno nell organizzazione di eventi dei volontari dell area minori - dalle famiglie dell area disabili per supportare ilprogetto La mia casa in quartiere. Lavori in corso! - 121

122 LA RICCHEZZA ECONOMICA DISTRIBUITA (dati espressi in Migliaia di ) (1) Sistema Cooperativo 135,8 154,6 169,9 - Consorzio di riferimento 64,4 73,4 72,0 - Cooperative sociali 68,9 77,9 91,8 - Centrale cooperative 2,5 3,0 (2) Finanziatori 50,2 57,6 - Finanziatori ordinari 25,8 25,4 - Finanziamenti dai Soci 22,9 24,8 - Finanziatori di sistema e etici 1,5 7,4 (3) Lavoratori 3.685, ,0 - Dipendenti Soci 3.383,4 4030,2 - Collaboratori 213,2 259,1 - Occasionali 3,7 10,4 - Amministratori 9,5 8,0 - Formazione 75,4 96,3 6,1 64,9 31,9 28,1 4, ,2 4431,5 236,0 14,0 13,6 78,1 122

123 (4) Comunità territoriale 0,0 0,0 0,0 (5) Base sociale 104,7 28,2 25,7 - Costi per iniziative alla base sociale 9,7 28,2 25,7 - Ristorni destinati ai Soci 95,0 0,0 0,0 13,6 (6) Enti Pubblici 14,8 9,1 13,6 - Tasse 14,8 9,1 2,2 (7) Cooperativa 89,9 19,7 2,2 - Utile di esercizio 89,9 19,7 RICCHEZZA ECONOMICA DA DISTRIBUIRE (A-B) 4.080, , ,5 123

124 Commenti relativi agli stakeholder Si evidenzia inoltre un aumento dello scambio di ricchezza col sistema cooperativo, in particolare della rete di riferimento. La scelta della cooperativa è quella di privilegiare tra i fornitori, le cooperative sociali, prevalentemente di tipo B andando di conseguenza a creare opportunità lavorative per persone in situazioni di difficoltà Rispetto allo stakeholder finanziatori emerge un aumento del ricorso al credito ordinario, e al prestito soci. La crescita del prestito soci, grazie ad una buona promozione e condivisione presso la base sociale, evidenzia il senso di appartenenza dei soci e la volontà di investire i propri risparmi in una realtà solida e affidabile. La maggior parte della ricchezza, coerentemente con la natura mutualistica della cooperativa, viene distribuita ai soci lavoratori sotto forma di salari e stipendi. Dal dato emerge l aumento dei contratti stabili (a tempo indeterminato) e una diminuzione del ricorso a contratti col carattere delle temporaneità. Nel corso dell anno ha inciso sul costo del lavoro l aumento previsto dal contratto collettivo nazionale delle cooperative sociali. 124

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