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1 Giovedì 24 settembre e Redazione di Milano Via Solferino 28 - Tel Redazione di Roma Piazza Venezia 5 - Tel Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Anno Numero 226 SERIE A I nerazzurri vincono (3-1) giocando bene. A segno anche Lucio e Lavezzi I MAGNIFICI DUE Eto o e Milito stendono il Napoli in 5 minuti: l Inter è prima (per ora) La Fiorentina ferma la Samp. Stasera Juve a Genova: fuori Giovinco Partenza sprint dell Inter (l argentino era in fuorigioco) e partita in discesa. Jovetic e Gilardino: Firenze sorride. Juve: c è Camoranesi. Pagine il commento LE GRANDI FANNO COSI di ALESSANDRO DE CALO Le grandi squadre, adesso, fanno così. Barça, Real, quelle là. Danno subito una sportellata all avversario e poi trasformano il campo in un piano inclinato per giocarsela con la superiorità del gatto sul topo. L Inter si mette nella scia. Eto o impiega lo stesso tempo di un Ronaldo per la zampata dell 1-0. Milito lo segue a ruota, col treno di Lucio. Dopo mezz ora, i nerazzurri sono sul 3-0 col povero Napoli. Fatta. Per una notte è sorpasso. SEGUE A PAGINA 2 di Gene Gnocchi Pagina 40 ANGIONI IL ROMPI PALLONE Maradona è uscito trasformato dalla clinica per dimagrire. Ora ha quattro orecchini in meno. Vasco sta arrivando in Gazzetta Domani alle la videochat su Gazzetta.it. Mandate le vostre domande w Diego Milito, 30 anni, 5 gol in 5 gare festeggia felice con Samuel Eto o, 28 anni, terza rete in campionato NEWPRESS LE ALTRE DI NATALE FA FELICE UDINE Il Milan cade Palermo-Roma diluvio e gol: 3-3 Impresa del Parma: 2-1 alla Lazio Atalanta-Catania (0-0): incidenti tra tifosi nel prepartita, arrestati 3 ultrà Pagine SERIE A PARTITE Atalanta-Catania 0-0 Bari-Cagliari 0-1 Bologna-Livorno 2-0 Fiorentina-Samp 2-0 Inter-Napoli 3-1 Lazio-Parma 1-2 Palermo-Roma 3-3 Siena-Chievo 0-0 Udinese-Milan 1-0 Oggi ore Genoa-Juventus CLASSIFICA Inter 13 Juventus* 12 Sampdoria 12 Fiorentina 10 Parma 10 Genoa* 9 Udinese 8 Chievo 7 Roma 7 Lazio 7 *Una partita in meno (5 a giornata) Milan 7 Bari 6 Palermo 5 Bologna 5 Siena 4 Cagliari 4 Napoli 4 Catania 2 Livorno 2 Atalanta 1 L INSERTO IN REGALO CHIEDETELO Auto: tutte le novità del salone di Francoforte F.1 KIMI «DIMENTICATO» Montezemolo: «Massa rimane» CICLISMO MONDIALI Gioia Cantele Crono d argento LIGA BATTUTO IL VILLARREAL (2-0) Real, risposta al Barça con Ronaldo e Kakà ALLEGATO DI 16 PAGINE Pagine Pagine Pagina 24 RICCI il Caffè dei Campioni >

2 R 2 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA PIL FILM DELLA PARTITA Tre squilli nerazzurri per avvertire Ferrara: partita chiusa subito 2 p.t. 5 p.t. Il gol di Samuel Eto o, 28 anni, al terzo gol in questo campionato: su calcio d angolo, colpo di testa di Samuel e per il camerunese è facile segnare sotto porta IANUALE Il gol di Diego Milito, 30 anni, a segno per la quarta giornata di fila: scatto di Maicon centrale, assist per l argentino che scatta sul filo del fuorigioco e poi batte De Sanctis PEGASO 32 p.t. Il gol di Lucio, 31 anni, alla prima rete con la maglia nerazzurra: sul calcio d angolo con Sneijder, il brasiliano salta più in alto di tutti e va a segno REUTERS dalla prima di ALESSANDRO DE CALO LE GRANDI FANNO COSI T Era dal 4-0 nel derby col Milan che non si vedeva giocare l Inter così. Bene? Bene è una parola grossa, anche se i progressi sono evidenti. Guardando il bicchiere mezzo vuoto è evidente che mancano ancora fluidità e velocità nella circolazione di palla; manca il dominio del campo e del gioco, si possono migliorare gli schemi d attacco. Ma la parte mezza piena dello stesso bicchiere ci dice che l Inter sta facendo grandi progressi, che in un modo o nell altro almeno in Italia riesce a scardinare qualunque difesa. Gioca a strappi e percussioni, a tratti irresistibili. Resta ancora molto lontana dal calcio sublime che Messi e Ibra fanno vedere in ogni partita dei blaugrana, compresa l ultima esibizione a Santander. Mourinho, che ieri era squalificato, deve lavorare ancora molto per dare un gioco convincente ai campioni. Ma intanto l Inter come detto cresce e può coccolarsi la sua nuova super coppia gol: Eto o e Milito si integrano felicemente. Il camerunese è un drago. L argentino continua a tenere viva la sua media record (anche se il gol era viziato da offside). Il terzo sigillo, firmato da Lucio su corner battuto da Sneijder, fa capire quale sia il peso dei nuovi acquisti nell economia della squadra. La sfida di San Siro era un test molto importante per Donadoni e il suo Napoli. Al di là del risultato, il verdetto resta negativo. Troppi buchi neri in una squadra che resta al di sotto delle sue potenzialità: difesa fragile, attacco che non punge, personalità da definire. E 7 punti in meno dello scorso campionato. Stanno arrivando giorni decisivi per l ex citì, la panchina comincia a scottare. Ciro Ferrara, che tifava Napoli e contava su un colpaccio a San Siro degli azzurri, deve sbagliare poco o nulla stasera a Marassi col Genoa, se vuole realizzare il contro-sorpasso della Juve sulla banda Mourinho. Non sarà facile, perché Gasperini è in cerca di rivincite dopo la sconfitta col Chievo. Un netto successo della Juve magari fatto con una sportellata subito e poi il controllo sul piano inclinato spingerebbe definitivamente lo sprint scudetto nell alveo di un lungo slalom parallelo tra nerazzurri e bianconeri. Corsa a due, come in Spagna. A proposito di Real. Negli stessi minuti in cui Kakà sigillava con un rigore il successo dei blancos sul Villarreal di Rossi, il suo vecchio Milan col ripescato Ronaldinho andava a picco in Friuli contro l Udinese. Decisivo Di Natale, come sempre. Milan lento, prevedibile, con un gioco involuto che non frequenta corsie laterali. Il contrario della Fiorentina, che liquida la Samp di Cassano con due gol esemplari: cross da destra di Marchionni e guizzo di Jovetic; cross di Vargas da sinistra e zuccata vincente di Gilardino. I kappaò di Milan e Samp sono le due grandi trappole scattate in questo turno di metà settimana. Palermo e Roma impattano (3-3) in una sfida bella e pazza, inondata dalla pioggia. Antonio Conte debutta a Bergamo con un pari e un espulsione. A Bari, Allegri trova Nené e fa decollare il Cagliari. Può essere la sorpresona della A, come l anno scorso. Inter SORPASSINO Eto o e Milito a segno in 5 Mou è primo Il Napoli parte male, Lucio fa il tris, inutile gol di Lavezzi. E ora tocca alla Juve rispondere INTER 3 1 NAPOLI GIUDIZIO 777 MARCATORI Eto o (I) al 2, Milito (I) al 5, Lucio (I) al 32, Lavezzi (N) al 37 p.t. ( ) Julio Cesar; Maicon, Lucio (dal 44' s.t. Cordoba), Samuel, Chivu; J. Zanetti, Cambiasso, Stankovic; Sneijder (dal 1' s.t. Muntari); Eto'o (dal 45' s.t. Mancini), Milito. PANCHINA Toldo, Santon, Vieira, Balotelli. ALL. Baresi (Mourinho squalificato) ESPULSI nessuno. AMMONITI Stankovic per gioco scorretto, Maicon per proteste. POSSESSO PALLA INTER 57% TIRI IN PORTA IIIIIII NAPOLI 43% IIII PRIMO TEMPO 3-1 c GOL! 3 Corner di Sneijder, sponda di Samuel ed Eto o spinge in rete. c GOL! 5 Milito, in fuorigioco, imbuca un assist di Maicon. c GOL! 32 Lucio schiaccia di testa su calcio d angolo di Sneijder. c GOL! 37 Lavezzi corregge un tiro di Contini. De Sanctis; Santacroce (dal 15' s.t. Aronica), Cannavaro, Contini; Maggio (dal 23' Denis), Gargano, Bogliacino (dal 39' Pazienza), Hamsik, Zuniga; Lavezzi, Quagliarella. PANCHINA Iezzo, Grava, Cigarini, Hoffer. ALLENATORE Donadoni. ESPULSI nessuno. AMMONITI Contini, Bogliacino per gioco scorretto. ARBITRO Trefoloni di Siena. NOTE paganti e incasso non comunicati; abbonati , quota di euro. In fuorigioco 1-2. Angoli 6-7. Recuperi: p.t. 1 ; s.t. 4. INTER 7 MOMENTI CHIAVE NAPOLI 4 (3-5-2) CROSS INTER 14 TIRI FUORI IIIII INTER 5 NAPOLI 27 SECONDO TEMPO 23' Diagonale di Samuel che viene sporcato in angolo. 41' Eto o prova dalla distanza: alto. 46' Denis si libera e calcia da fuori senza trovare la porta. IIII NAPOLI 4 LUIGI GARLANDO MILANO dl Inter è tornata a dormire nel suo letto di campione d Italia. Oggi potrà essere superata, ma essersi addormentata ieri in testa alla classifica, da sola, per la prima volta nella stagione è particolare non banale, che metterà pressione alla Juve. Tre gol, gioco in crescita, una convincente esibizione di forza. Eto o (terzo gol) e Milito (quinto in 5 partite) ci hanno messo cinque minuti a demolire un Napoli sconcertante, franato come l asfalto dei quartieri Spagnoli. De Laurentiis, prima del match, aveva garantito che questo non è tempo di processi. Di questo passo (terza sconfitta, tre sole squadre alle spalle) arriveranno presto. La chiave Gli undici del Napoli sono entrati in campo leggeri e fatali, come le tante modelle che in questi giorni vagano per Milano con la cartina della città in mano. Nell azione del primo gol, Samuel fa sponda, Milito sfiora, Cambiasso tocca, Eto o segna e gli avversari guardano, come statuine in San Gregorio Armeno. Milito raddoppia in fuorigioco, ma l assist di Maicon taglia una difesa di burro. Quando Lucio sale a incornare il terzo, siamo di nuovo in San y POSTICIPO E SESTA GIORNATA OGGI (ore 20.45) Genoa-Juventus SABATO 26 Sampdoria-Inter (ore 18) Livorno-Fiorentina (ore 20.45) DOMENICA 27 ore 15 Catania-Roma Chievo-Atalanta Juventus- Bologna Lazio-Palermo Napoli-Siena Parma-Cagliari Udinese-Genoa Milan-Bari (ore 20.45) Gregorio Armeno con i pastorelli Santacroce e De Sanctis. Lo sciagurato approccio del Napoli ha sbilanciato il match: sotto di due gol dopo cinque minuti. A San Siro non si sfila, si lotta. Soprattutto se hai davanti gente alla Maicon. Napoli spaesato Ma le carenze del Napoli non sono solo nella testa. Donadoni organizza la resistenza rinunciando a Cigarini (Datolo in tribuna, addirittura) per il più combattivo Bogliacino, ma dopo cinque minuti deve uscire dalla trincea. Hamsik non prende in mano la bandiera e la truppa fa una faticaccia a creare qualcosa, anche perché il è malato per costituzione: vorrebbe spingere in fascia alla ricerca di cross, ma un attaccante (Lavezzi) corre puntando più la bandierina che la porta e l altro (Quagliarella) non è una torre. Non a caso, i due soli pericoli nascono da angoli: il colpo di testa di Quagliarella (17 ) e il gol di Lavezzi (37 ). Dalla panchina non arrivano scosse e il Napoli sembra più preoccupato di contenere che di reagire. Donadoni osa il con Denis (fuori Maggio) solo a metà ripresa, quando l Inter controlla una partita già chiusa. Inter sciolta Sia chiaro, l Inter

3 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 3 LA MOVIOLA di ANTONELLO CAPONE non ha ricevuto un regalo dal Napoli. Ha fatto tanto per meritarsi i tre punti, a cominciare dalla feroce determinazione iniziale, che è sempre un merito morale, per una squadra che ha vinto tanto. E stavolta c è stato anche il gioco, che è scivolato con tranquillità non solita. Merito anche del mite Baresi che a 2 Pace Collina-Mourinho. Milito fuorigioco Collina in tribuna a San Siro, anche se di Trefoloni si sa tutto. Non fa mai nulla a caso: proprio l Inter ha contestato a tutti i livelli il disastroso e sordo arbitraggio della quaterna di Cagliari (Orsato, Giachero, Comito; Velotto). Alla fine stretta di mano con Mourinho.Al2 il gol di Eto o è regolare: su tocco di Cambiasso è sempre tenuto in gioco da De Sanctis e Santacroce. Sul secondo gol, tre minuti dopo, fuorigioco di Milito proteso con tutto il busto oltre Santacroce al momento dell assist di Maicon (foto SKY): sbaglia Padovan. Al 20 stop di petto di Maicon e non di mano: attento Trefoloni. Al 25 e al 30 fuorigioco di Hamsik: sì, Copelli azzecca. Ripresa: calcetto di Stankovic, spallata di Contini, battibecco: giallo a entrambi. Diego Milito, 30 anni, e Samuel Eto o, 28 anni, ancora protagonisti: in appena 5 hanno chiuso a San Siro la pratica Napoli INSIDE bordo campo non ha trasmesso tensioni? Fate voi. Straripante Maicon, in crescita Cambiasso, impressionanti, al solito, i due davanti. Ma più per la mole di gioco che per i gol. I ripiegamenti di Eto o, che si presta per l uno-due catapultando avanti Maicon o Stankovic, stanno diventando una caratteristica distintiva e impediscono alla squadra di spezzarsi in due, tra mediana e attacco, come accadeva con Ibra. La sensazione? Questa è una squadra in crescita che presto potrebbe prendere il largo. La Juve è costretta a dare una risposta forte. Difficilmente stasera Mourinho preferirà i calamari alla tv. w I NUMERI 25 le gare di fila dell Inter senza perdere a San Siro (18 le vittorie e 7 i pareggi); in queste partite i nerazzurri hanno segnato 49 reti, quasi due per ogni confronto 4 le gare consecutive in cui Milito è andato a segno (ripetendo così l impresa dello scorso anno quando ci riuscì tra la 10 a ela13 a ): 29 gol in 36 gare in A 7 le vittorie di fila a San Siro dell Inter contro il Napoli, con un bottino di 19 reti segnate. Su 64 confronti sono 43 i successi dell Inter e solo 7 del Napoli 0 le vittorie del Napoli nelle ultime 17 partite in trasferta: 14 sconfitte e 3 pareggi per gli azzurri che non vincono da 11 mesi, 1-0 a Roma contro la Lazio il 26 ottobre 2008 Il Principe felice «Che partenza Ora forza Genoa» Milito: «I 5 gol? Merito anche dei compagni. Non mi aspettavo un inizio simile» MIRKO GRAZIANO MILANO dun Inter formato derby, che però questa volta azzecca anche la partenza. Approccio da belva affamata, Napoli addentato, scosso e poi finito nel giro di mezzora. Almeno fino a stasera la banda Mourinho si gode la testa della classifica, gradino che conquista senza il suo tecnico in panchina e grazie ai due fenomeni là davanti. Apre Samuel Eto o, da «rapinatore». Chiude, di fatto, Diego Milito. s Cuore Rossoblu Che peccato non poter essere a Marassi a vedere i miei ex compagni e fare il tifo per loro contro la Juve Milito e Eto o festeggiati da Stankovic IMAGE SPORT Il toro e il leader Il Principe è una calamita, mette giù qualsiasi pallone, anche il rilancio più sbilenco: segna, fa salire la squadra, si esalta nel fare a sportellate e butta dentro il suo quinto gol in campionato. Più Toro che Principe, segna da quattro gare consecutive. Accanto a lui, quello che si può tranquillamente definire un leader naturale, Samuel Eto o, elegante come una pantera, umile come una formica operaia e carismatico come il Re delle Foresta. Non a caso un Leone indomabile. Tenero, però, nell abbracciare prima della gara i ragazzini di Inter Campus, e in particolare i Leoncini camerunesi. Eto o è al suo quarto gol stagionale (uno in Supercoppa italiana). Non solo bomber, però: anche delizioso uomo assist, centrocampista aggiunto e all occorrenza mediano della «peggior» specie. Capito perché dalle parti di San Siro la partenza di Ibra è passata quasi inosservata? Il Genio di Malmoe è un fenomeno, fra i tre più grandi attaccanti del mondo, ma Moratti ha probabilmente trovato il miglior modo possibile per sostituirlo. Nove gol in due, «e una felicità sincera nel giocare in una squadra così dice Milito. Non me l aspettavo un inizio così, anche dal punto di vista personale. Ma il merito va condiviso con i compagni. Abbiamo giocato un primo tempo spettacolare, quasi perfetto. Poi, abbiamo invece un po sofferto nella ripresa, ma è normale accusare un minimo di fatica». «E tifo Genoa» Pratica Napoli chiusa in un battibaleno, «grazie a un approccio deciso alla gara. Siamo partiti finalmente fortissimi, con mentalità e atteggiamento perfetti. L avevamo preparata così e siamo stati bravi a portare la teoria in campo. Era una partita importante per noi, bello vincerla giocando anche bene. Cresciamo giorno dopo giorno, miglioriamo in concretezza e qualità. Lo scudetto? Non si può parlare di discorso chiuso tra Inter e Juve». E ora «un po di riposo, perché sabato c è già un altra gara piuttosto difficile contro la Sampdoria». Già a Marassi, dove però domani il «suo» Genoa può regalare all Inter il sorpasso «ufficiale» sulla Juventus. Ride Milito, parte del cuore è ancora rossoblu, «ma non potrò essere in tribuna a tifare per i miei ex compagni. Di certo, lo farò in tv, perché è la squadra per cui ho giocato molto tempo. Ho grandissimi ricordi e tanti amici lì, quindi tiferò sempre Genoa». Eto o è invece già proiettato alla Samp, «è infatti ora che in campionato io segni anche fuori casa, visto che finora i gol sono arrivati tutti a San Siro». Ma l obiettivo numero uno «per me è sempre quello di aiutare la squadra. E fondamentale il lavoro mio e di Milito là davanti, la pressione deve sempre essere alta, è così che arrivano le occasioni migliori».

4 R 4 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT HOTELPHILOSOPHY

5 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 5 SERIE A 5 a GIORNATA «Che Inter, ci è riuscito tutto» Mou in tribuna e in silenzio, parla il d.t. Branca: «Mi occupo di calcio anch io...» LUCA TAIDELLI MILANO dla prima di Josè Mourinho in tribuna a San Siro si consuma in silenzio nel box acquario del presidente Moratti. Squalificato dopo l espulsione di Cagliari a Catania l unico altro stop in serie A, l uomo di Setubal per un tempo manda in bianco le telecamere come i suoi attaccanti fanno in campo con Santacroce & C. Cinque minuti prima dell intervallo prende l ascensore della tribuna e dà un punto di riferimento prezioso e chi lo bracca. Infatti a inizio secondo tempo viene immortalato dietro una vetrata, appena sopra a Collina, il designatore degli arbitri che saluta quando, senza aspettare il recupero, l uomo di Setubal lascia il box e anticipa i suoi ragazzi nello spogliatoio. Muto come un pesce. E come il vice Baresi. Branca Come a Cagliari, davanti ai microfoni si presenta infatti il d.t. tecnico Marco Branca, costretto a dribblare le polemiche sia per il fuorigioco sul gol di Milito («Era un azione molto rapida, non facile da decifrare») sia per la seconda assenza consecutiva di una voce tecnica: «Io mi occupo di calcio, non di tennis la reazione di Branca e credo di poter rappresentare l Inter. Eravamo molto motivati per alzare la qualità del nostro e gioco e ci è riuscito tutto ciò che avevamo provato. Bello essere di nuovo in testa, importante aver vinto ancora in una fase in cui si gioca parecchio». Concetti simili a quelli espressi da Muntari, subentrato nell intervallo a Sneijder, vittima di un affaticamento all anca. «Nessun problema per l esclusione di Cagliari spiega il ghanese. Io continuo a lavorare in allenamento, poi più avanti vedremo. Il Tottenham? Non ne so nulla, ora sono all Inter e voglio ritrovare la forma migliore. Contro il Napoli volevamo partire forte e vincere giocando bene. Siamo primi Josè Mourinho, 46 anni, in tribuna a San Siro (nel cerchio): vicino a lui Pierluigi Collina, 49 anni SKY in classifica e non guasta, domani (oggi, ndr.) guarderemo il match della Juve come loro avranno visto il nostro. Paura dei bianconeri? Non ne abbiamo di nessuno. Avere una coppia come Eto o e Milito che davanti alla porta non sbaglia mai è un gran vantaggio». Moratti Prima della gara aveva parlato Massimo Moratti: «Siamo agli inizi. Più che mettere pressione alla Juve abbiamo il dovere di vincere le partite e giocare bene, anche se è dura perché dobbiamo trovare un identità malgrado i tanti cambiamenti e un calendario che non consente neanche allenamenti tattici intensi durante la settimana. Milito? Un grande acquisto, come quello di Motta». Il campo gli darà ragione. Il maxiposter Gazzetta di Eto o (ma c è anche quello di Milito) in vendita in edicola a 9,99 euro più il prezzo del quotidiano LE PAGELLE INTER MAICON A VALANGA, MILITO NON SBAGLIA MAI 7,5 Baresi Killer in 5, poi un ora di accademia e il resto da ragioniere. Eto o e Maicon sono decisivi Le percussioni di Maicon creano superiorità numerica, i movimenti di Eto aprono varchi ai centrocampisti. R7,5 L ALLENATORE (Mourinho squalificato) Lui si sgola in panchina, Mourinho gode in tribuna: la testa non è svuotata come a Cagliari, le gambe sono piene di benzina, i meccanismi cominciano a funzionare, la concentrazione torna alta. Prima letale e poi compatta, è l Inter come la vuole Mou. h 8 IL MIGLIORE di ANDREA ELEFANTE Eto o A Barcellona sono in sollucchero, ma lui è una gioia per gli occhi (quel tunnel di tacco...) e per i compagni. Il prototipo dell attaccante completo: il gol spaccapartita, le sponde perfette, il tourbillon che stordisce. E grazia pure De Sanctis. (Mancini s.v.) 6,5 Julio Cesar Riflessi d oro sulla schiacciata di testa di Quagliarella, c è quando ci prova Zuniga e sempre in uscita. Da lì dietro, se la gode. 7, ,5 6,5 6,5 6 Maicon Torna valanga, quasi in trance: slalom, lanci, cross, percussioni sulla fascia e centrali. Fa segnare e se avesse segnato lui, sarebbe venuto giù San Siro. Lucio Parte malino, poi decolla: scavalcato da Quagliarella, scavalca Santacroce quando è il momento del suo primo gol interista. Poi si mette a governare. Samuel Di nuovo al suo posto, testa al posto giusto: quel tocco con la fronte è il primo mattone per l 1-0, dunque crea e poi conserva. Quagliarella lo frega solo una volta. Chivu Non dà tregua a Lavezzi quando galleggia dalla sua parte, ma sul gol non è al suo posto e fra l altro lascia troppo spazio a Contini per la sponda. Zanetti Hamsik non è in serata, ma c è del suo: lo tampina, gli toglie aria, non lo fa ragionare. E Maicon si sente ancora più libero, tanto lì dietro c è Pupi. Cambiasso Cagliari era un caso, una tappa di assestamento; quella di ieri di ripartenza: il contachilometri va, lui apre la valvola del pressing nerazzurro. Stankovic Correre, aiutare, accorciare i reparti ormai gli piace quanto provare a far gol (e ci va ancora vicino). Quando Lavezzi si alza, trova Deki che ringhia. Sneijder Ancora non è lui, quello del derby: gli manca lo spunto sul breve, l ispirazione continua. Però i corner del primo e terzo gol li calcia con il pennello. 8 Milito Gioca tenendo in mano il prontuario della prima punta: quarto gol di fila, un quasi assist per Eto o, sempre il movimento giusto. E quando gli porti via la palla? 6 Muntari San Siro all inizio ce l ha con lui, ma stavolta deve ricredersi: quando se lo ritrova alle calcagna Maggio si spegne, ora deve solo ritrovare il 100% delle energie. s.v. Cordoba Pochi minuti: serve solo attenzione e lui ce la mette. Come sempre. NAPOLI SANTACROCE SBAGLIA TUTTO, MAGGIO SI SALVA 4,5 Tutto per tutto con tre punte S4,5 L ALLENATORE Dal 22 s.t. tre Donadoni punte con Se davvero è sotto esame, la prima Denis a destra, interrogazione è andata male: perché fuori Quagliarella a Cigarini? Datolo non serviva neanche in sinistra e corsa? E la squadra è preparata a gestire le Lavezzi che si situazioni di palle inattive? Non poteva essere butta dentro. il finale il rifugio di tutti i peccati. Un quarto d ora di buona reazione dopo il 2-0, e stop. h 6 IL MIGLIORE Lavezzi Consolazione da poco, ma San Siro gli porta bene: interrompe un digiuno-gol lungo più di sei mesi, ma non solo, perché è l unico che si muove anche senza palla e quando gli arriva già, ma quando? fa qualcosa di non banale, che assomigli a una scossa ,5 6 4,5 De Sanctis Santacroce Cannavaro Contini Maggio Gargano Bogliacino Hamsik Il pallone gli balla davanti sull 1-0 e pare incerto vado, non vado? anche nell azione del 3-0. Esce alla disperata su Eto o, e gli va bene. Coscienza sporca sui tre gol: c è lui su Samuel, si muove male ed è messo è peggio sul 2-0, poi Lucio gli salta in testa. E arranca pure quando prova a uscire. Il meno peggio del trio allo sbando, ma anche lui è complice del black out sul primo gol. Contiene i danni quando fa muro su Snejider. Maicon arriva a giocargli in faccia e non è che si limita ad affrontarlo: lo martoria. Un po meglio nella ripresa, ma quei due là davanti si erano placati. Il migliore dei primi 45 : i palloni che mette in mezzo sono quasi tutti buoni. Posizione imperfetta nell azione del 2-0, nella ripresa è meno frizzante e preciso. La prima falla che si apre lì in mezzo: perde palloni in serie, invece di prendere per mano la squadra le fa smarrire la strada. Poi si scuote, ma è tardi. Preferito a Cigarini, ma non fa quel mestiere: più che ragionare e far ragionare prova a sbattersi, ma in maniera scomposta, senza lucidità (vedi 2-0). (Pazienza s.v.) 5 4,5 5 5 Proprio lui, trotterella apatico, inconcludente, senza qualità. Come se avesse perso la bussola della personalità: in trasferta gli succede spesso. Zuniga Spinge in tribuna Datolo, e in teoria dovrebbe perlomeno coprire più di lui: dovrebbe, perché Maicon non lo vede mai. Più alto nella ripresa, poi laterale destro. Quagliarella Calibra male il primo colpo di testa, non il secondo: sulla sua strada però c è Julio Cesar ed è come se perdesse coraggio. Il resto, è qualche sprazzo qua e là. 6 Aronica Quando entra, Maicon ha già dato il meglio: si mette lì e almeno lui non sbraca, del resto fare il laterale di una difesa a quattro è il suo mestiere. 5,5 Denis Sposta poco, ma entra a partita già compromessa e non è facile fare a sportellate o giocare sui centimetri con gente come Lucio, Samuel e Cordoba. TERNA ARBITRALE: TREFOLONI 6 Con lui il Napoli non aveva mai perso ma non è colpa sua, anche perché sul fuorigioco di Milito (2-0) è Padovan a «tradirlo». Lui amministra bene il resto, a cominciare dalla distribuzione dei cartellini gialli. Copelli 6,5; Padovan 5

6 R 6 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA «Si va avanti con Donadoni» De Laurentiis arrabbiato per la sconfitta: «Ma non si può cambiare un allenatore ogni 4 partite» MIMMO MALFITANO MILANO duna resa senza condizioni. La notte di San Siro oscura il Napoli, lo rende piccolo piccolo e ne mette a nudo le lacune strutturali. E arrabbiato, Aurelio De Laurentiis. Il suo rientro da Los Angeles coincide con la terza sconfitta su altrettante trasferte giocate finora. Lui non ci sta. Ma opta per la prudenza, per quella razionalità che non gli appartiene. D altra parte, una reazione diversa sarebbe stata pienamente giustificata: lui ha da difendere un centinaio di milioni investiti negli ultimi 3 anni per rendere competitiva la squadra che in queste prime 5 giornate di campionato ha dimostrato tutt altra roba. E la considerazione fatta da Donadoni alla vigilia della gara non è stata casuale: «In classifica siamo in ritardo», aveva detto. Inquieto La batosta di Milano l ha turbato. Al di là del risultato, è stato l atteggiamento della squadra che non gli è andato giù. Una difesa fatta a fette da Eto o e Milito, mentre a centrocampo Gargano e Bogliacino sono stati travolti dalla potenza fisica degli avversari. Avrebbe potuto regalargli un sorriso, il gol di Lavezzi che mancava da 6 mesi. Ma De Laurentiis non ha saputo nascondere la delusione. Niente provvedimenti forti, per il momento. L aveva preannunciato prima della gara e l ha confermato nel dopo partita: «Non è tempo di esoneri», ha detto parlando di un eventuale avvicendamento in panchina. Dunque, per il momento Donadoni non si discute: «E lui che Il tecnico è sereno: «Io non temo nulla, è una decisione che deve prendere il presidente» deve prendere la decisione, io non temo nulla» ha spiegato il tecnico. Per il momento, appunto, perché il presidente vuole arrivare alla sosta del campionato per fare un primo bilancio. Resta chiaro che insieme con l allenatore rischia il posto pure il d.g. Pier Paolo Marino, colui che per l ennesima volta non è riuscito a completare l organico nonostante le richieste esplicite fatte da Donadoni. «Ci vuole pazienza e non bisogna farsi prendere dall emotività che spesso porta a decisioni sbagliate. Non possiamo pensare di esonerare un allenatore ogni 4-5 partite», ha commentato il presidente. Avanti così... Si andrà avanti senza sorprese, allora. «Abbiamo molti giocatori nuovi, c è bisogno di tempo per metterli insieme e trovare le intese». Vuole concedere pure qualche attenuante, De Laurentiis, ai suoi: «Queste partite servono per misurare bene il valore della squadra. Con Reja eravamo un passo avanti, perché si lavorava insieme da anni. Di Donadoni posso comunque dire che è un uomo serio e un tecnico preparato». La notte milanese qualche indicazione gliel ha fornita, comunque. Gli ha confermato la fragilità della difesa, 10 gol in 5 partite; gli ha ribadito quanto sia confusionario il centrocampo dove Bogliacino è stato preferito a Cigarini, uno degli investimenti più cospicui fatto sul mercato estivo, finito troppo in fretta in panchina, mentre Datolo ha trovato posto soltanto in tribuna. Infine, gli ha evidenziato la leggerezza dell attacco: nonostante Quagliarella e Lavezzi si continua a fare fatica sotto porta. E Donadoni alla fine ammette: «In campo troppo timorosi e titubanti, ma abbiamo evitato la goleada». Ezequiel Lavezzi, 24 anni (a sin.), consolato da Diego Milito, 30 anni IPP CONTRO CORRENTE Maradona promuove Donadoni MILANO Maradona ha lasciato l Italia. Ieri si è imbarcato su un volo diretto in Argentina, dove dovrà risollevare il destino della sua nazionale a caccia del Mondiale. Prima di partire, il c.t. argentino è stato intercettato da Sky che in un primo momento aveva comunicato «che lo scudetto lo vincerà la Juve». Frase corretta in seguito dallo stesso ufficio stampa dell emittente: «Chi vincerà il campionato? E dura, è dura...». Ecco la vera versione. Altre parole da c.t.: «Ho visto tante partite, in Italia si gioca bene. Deluso dall Argentina? No, come sempre continuiamo la nostra corsa». Ma Diego, come al solito, va controcorrente. Stavolta sul Napoli: «Mi piace come gioca la squadra di Donadoni». Peccato, che Maradona non abbia visto la sconfitta con l Inter a San Siro. Forse avrebbe cambiato idea, prima di fare i complimenti agli azzurri... LA DONAZIONE DOPO LA MORTE DI 3 OPERAI DELLA SARAS A MAGGIO Dai Moratti 600 mila euro alle famiglie delle vittime MARIO FRONGIA SARROCH (Cagliari) dseicentomila euro spalmati in vent anni per ciascuna famiglia. I Moratti hanno mantenuto la promessa fatta ai funerali di Luigi Solinas (24 anni), Daniele Melis (29) e Bruno Muntoni (56): le famiglie dei tre operai morti negli impianti della Saras, riceveranno 30 mila euro l anno fino al Un gesto di beneficenza che, in quanto tale, la famiglia Moratti avrebbe preferito passasse in silenzio. La donazione Ma sabato scorso l incontro tra i rappresentanti dell azienda petrolifera e i familiari degli operai non è passato inosservato. Nel piccolo municipio di Villa San Pietro, il paese delle vittime a 15 chilometri da Cagliari, con il sindaco Muntoni a fare gli onori di casa, la commozione pian piano ha travolto un po tutti. La tragedia Solinas, Melis e Muntoni sono morti il 26 maggio scorso. Lavoravano per la Comesa, una ditta esterna specializzata che si occupa di manutenzione della raffineria dei Moratti. I tre erano impegnati nella bonifica di una cisterna del Mild Hydro Cracking. Si pensa siano stati uccisi dall azoto o dall idrogeno solforato dopo aver cercato di salvarsi l un l altro. Il condizionale è d obbligo tanto che è ancora in corso un indagine della magistratura e sono sotto inchiesta i vertici della raffineria. Comunque vada, la donazione dei Moratti ha colpito nel segno. La raffineria riveste un ruolo chiave nello scenario industriale isolano. Oltre ai quasi due milioni donati dai Moratti, alle famiglie delle vittime sono arrivati anche 14 mila euro: il frutto di una colletta promossa dai dipendenti Saras. In memoria dei tre operai, dirigenti e colleghi hanno rinunciato a un giorno di stipendio. L ADDIO OGGI I FUNERALI A MILANO L Inter ricorda Achilli Vinse lo scudetto nel 71 Un po nerazzurro Figlio di Camillo Achilli, capitano e bandiera dell Inter nel Dopoguerra, cresciuto nelle giovanili dell Inter, Marco Achilli non aveva giocato tanto con la prima squadra: appena un paio di stagioni ( e ), ma questo gli era bastato per riuscire a vincere uno scudetto e collezionare, tra campionato e coppe, 11 presenze e 2 reti. MILANO dil cordoglio dell Inter per Marco Achilli. L ex attaccante nerazzurro è scomparso martedì a Milano, aveva 60 anni: ieri è stato ricordato con affetto dal club interista sul proprio sito. Oggi, alle ore 11, nella chiesa Immacolata e S. Antonio in via Kolbe a Milano si svolgeranno i funerali. Marco Achilli, 60 anni INTER.IT Altra storia Oltre all Inter, Achilli in carriera ha indossato anche le maglie di Varese, Monza (2 stagioni) e Livorno. Non riuscendo a sfondare nel calcio, decise di abbandonare e riprendere gli studi. Il presidente Massimo Moratti, il consiglio d'amministrazione e il collegio sindacale, i dirigenti, i collaboratori, gli allenatori e i giocatori di F.C. Internazionale, ricordano Marco Achilli ex calciatore nerazzurro campione d'italia 1970/71. - Milano, 23 settembre 2009.

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8 R 8 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA SIL FILM DELLA GARA Anche due pali una traversa e Pato sconsolato Milan buio pesto 34 p.t. Nesta, qui in azione con Floro Flores, su un calcio d angolo, stacca di testa e colpisce la traversa ANSA Il gol di Totò Di Natale, 31 anni che ha dato all Udinese la vittoria sul Milan. Per l attaccante è la settima rete in questo inizio di campionato LAPRESSE 14 s.t. Dopo 14 della ripresa, Leonardo cambia: un irriconoscibile Pato lascia il posto a Ronaldinho. E piange RICHIARDI 39 s.t. Un minuto dopo essere stato ammonito, Flamini entra a gamba tesa su Inler: secondo giallo e rosso LAPRESSE 44 s.t. Ronaldinho entra al 14 s.t. e nel finale spaventa Handanovic con un rasoterra sul primo palo LAPRESSE Nessuno inventa, il gioco non si vede Fa festa Di Natale I rossoneri pagano un errore difensivo e non riescono a pungere L Udinese vince sfruttando la maggiore velocità. Flamini espulso UDINESE 1 GIUDIZIO 77 MARCATORE Di Natale al 22 p.t. (4-4-2) Handanovic; Isla (dal 27 p.t. Basta), Coda, Domizzi, Lukovic; Lodi (dal 38 s.t. Sammarco), D Agostino, Inler, Pepe (Sanchez dal 32 s.t.); Floro Flores, Di Natale. PANCHINA Belardi, Felipe, Zimling, Corradi. ALLENATORE Marino. ESPULSI nessuno. AMMONITI Di Natale per gioco scorretto, Coda per proteste. POSSESSO PALLA UDINESE 38% TIRI IN PORTA PRIMO TEMPO MILAN 62% IIII 21 Diagonale di Floro Flores, in tuffo Storari. c GOL! 22 Isla sfonda a destra e prende il palo, sulla ribattuta è pronto Di Natale. 34 Nesta su angolo stacca di testa: traversa. 40 Floro Flores al tiro, di un soffio a lato. ( ) Storari; Oddo, Nesta, Kaladze, Zambrotta; Gattuso (dal 15 s.t. Abate), Pirlo, Flamini; Seedorf; Inzaghi (dal 28 s.t. Huntelaar), Pato (dal 14 s.t. Ronaldinho). PANCHINA Dida, Onyewu, Jankulovski, Favalli. ALLENATORE Leonardo. ESPULSI Flamini al 39 s.t. per doppia ammonizione (gioco scorretto). AMMONITI Nesta e Seedorf per gioco scorretto. ARBITRO Banti di Livorno. NOTE spettatori paganti per un incasso di euro, abbonati non comunicati. Angoli 3-6. In fuorigioco 2-3. Recuperi 3 p.t., 4 s.t. IIIIIIII UDINESE 8 MOMENTI CHIAVE MILAN 4 0 PASSAGGI RIUSCITI UDINESE 74.8% TIRI FUORI IIII UDINESE 4 MILAN SECONDO TEMPO MILAN 85.5% IIIIIII MILAN 7 5 Di Natale s invola in contropiede e supera di destro Storari: pallone respinto dal palo. 35 Huntelaar dai sedici metri: alto. 44 Spunto in dribbling di Ronaldinho con tiro rasoterra, il portiere si salva di piede. DAL NOSTRO INVIATO NICOLA CECERE UDINE d«vinci per noi, magica Udinese» all inizio e alla fine «Tramontate stelle» con l imperioso acuto di Pavarotti: «vincerò, vincerò, vincerò». Al Friuli cambia la musica, il Milan non si diverte (e vince) più: i bianconeri di casa si impongono con merito. D altra parte, essendo ospite, era impossibile per Galliani reperire la trionfale musichetta della Champions, quella che dà la carica: svanita la magia da spogliatoio, la squadra rossonera si è dissolta. Primo tiro, da lontano, al 47 (Flamini). Senza ritmo La vera occasione per pareggiare, con Ronaldinho (toh, chi si rivede), all 89. Nel mezzo un innocuo titic-titoc a ritmi da allenamento. Unico capace di cambiare passo, il giovane Abate. Partito in panca, come Dinho, e poi calato in campo dopo un ora per cercare di rianimare la situazione. Clamorosa bocciatura per Pato, inesistente. Pippo mai servito: il primo problema è davanti. Ma, attenzione, le colpe vanno cercate a centrocampo, sulle fasce: non si gioca. O, perlomeno, non si è in grado di portare avanti manovre pericolose, efficaci. Tutto scontato, tutto insopportabilmente lento, con cross dalla trequarti: una pacchia per i difensori friulani. La chiave L Udinese colpisce presto, grazie allo sfondamento di un terzino sulla corsia Manca una pressione efficace dagli esterni. Pirlo e Seedorf vengono sempre circondati Festa per Antonio Di Natale LIVERANI mancina presidiata da Zambrotta e Kaladze. Isla, non Cristiano Ronaldo o Messi, sbuca nel cuore dell area dopo azione personale e prende il palo, sulla ribattuta il più lesto è Di Natale. Reazione del Milan? Un angolo sul quale Nesta svetta di testa cogliendo la parte superiore della traversa: prodezza personale. Pasquale Marino, che ripresenta il modulo di Napoli (4-4-2) per avere un centrocampista in più, ordina ai suoi di insistere. E in apertura di ripresa Di Natale s invola da metà campo, semina persino Nesta e sull uscita di Storari lo stadio urla gol mentre la palla sbatte sul palo e se ne va. Questo episodio fortunato insieme con il successivo innesto di Dinho e Abate potrebbero ridare slancio alla squadra di Leonardo. Milan spuntato Di solito le partite girano proprio su questi episodi avversi e l Udinese, ricordandosene, si rintana nella propria metà campo. Dinho e Abate creano un po di vivacità, ma intorno c è il deserto. Entra pure Huntelaar, per un Inzaghi che ha ricevuto solo un pallone decente, da Dinho, vanificato da fuorigioco millimetrico. Di Huntelaar si ricorda un tiro alto da fuori area e un tentativo di spaccata, in verità difficile da realizzare: difatti non gli riesce. Continua a mancare una pressione efficace dagli esterni, Seedorf e Pirlo non ne vengono a capo sempre circondati da troppi avversari. C è un incursione di Zambrotta fermata in extremis a centro area con tiro di Seedorf ribattuto e infine l azione personale di Ronaldinho chiusa da un rasoterra sul primo palo, giusto dov era il portiere. Poco, no? Cin cin Udine Dopo il pari con grossi rimpianti di Napoli, la formazione di casa si rilancia con questi tre punti griffati Di Natale: unendo tecnica a rapidità di esecuzione, Totò è stato il migliore in campo. Leonardo, ammirandolo, avrà pensato: quand è che i miei si muoveranno a questa velocità?

9 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 9 Ronaldinho entra al posto di Pato nell ultima mezzora: è del brasiliano l unica vera occasione creata dai rossoneri Alla fine Leo ammette: «Son deluso» Il tecnico prova a difendere i suoi: «Ho visto cose positive» DAL NOSTRO INVIATO G.B. OLIVERO UDINEdAlla vigilia della trasferta di Udine Leonardo ha ammesso che nella preparazione delle partita dedica molta attenzione ai rivali e alla loro disposizione tattica. Ieri sera, però, avrà sicuramente capito che il suo primo problema non è come giocano gli avversari, ma come gioca il Milan: male. E soprattutto in modo inconcludente: a parte la traversa di Nesta su palla inattiva, i rossoneri hanno tirato solo da lontano, anzi da lontanissimo. Più che una scelta, è sembrata la mossa della disperazione. Ottimismo L analisi di Leonardo, però, non è negativa: «Abbiamo fatto una buona partita, siamo partiti con ordine e personalità. Poi abbiamo commesso un errore sul gol lasciando spazio per l inserimento di Isla, l Udinese è passata in vantaggio e ha potuto esprimere il suo gioco di rimessa. Il nostro secondo tempo è stato ottimo, la sconfitta brucia ma non può cancellare le cose positive che ho visto. Il possesso palla è stato buono e siamo stati bravi anche quando era l Udinese a manovrare: non abbiamo subito molto, solo qualche contropiede quando eravamo sbilanciati in avanti. Non siamo stati brillanti, ma non posso dire che abbiamo fatto male». Mancano i gol Il dubbio della vigilia riguardava l attacco: Pato o Ronaldinho? Alla fine, dopo aver provato Dinho nell ultimo allenamento, Leonardo ha scelto l imbarazzante Pato che ha confermato di vivere un periodo di crisi profonda. Molto meglio ha fatto Ronaldinho nella ripresa, dimostrando che forse avrebbe meritato di essere impiegato da titolare come sembrava alla vigilia. Più in generale, al Milan mancano i gol: ne ha segnati appena tre in cinque partite, solo Atalanta e Livorno finora hanno fatto peggio. «E vero - conferma Leonardo -, facciamo pochi gol, ci manca il guizzo finale come già dimostrato in altre partite, la manovra è lenta e nel finale c è stata poca organizzazione. Pato fatica a trovare lo spazio, è sempre molto marcato, ma non è solo colpa sua e non so se c è anche un aspetto psicologico da analizzare per spiegare questo suo momento. Nell intervallo ho parlato ai ragazzi ipotizzando anche i cambi che avremmo potuto fare. Ronaldinho è entrato bene in partita, Huntelaar ha provato a svolgere il suo compito in area. Comunque la classifica resta corta e noi dobbiamo essere bravi a gestire questa sconfitta: non può condizionarci in nessun modo». Delusione Messo di fronte a responsabilità che sono sue ma non solo sue, Leonardo fa quasi tenerezza. Oggi attaccarlo sarebbe troppo facile. Però anche lui, per difendere il Milan e se stesso, sa che questo è il momento delle decisioni drastiche. Alla fine, in sala stampa, mentre il pullman è già acceso per portare la squadra in aeroporto Leo cede e confessa: «Sì, sono deluso come dopo il derby». Non abbia paura di dirlo, anche ad alta voce: per rialzarsi davvero il Milan ha bisogno di accorgersi di essere caduto pesantemente. s HA DETTO V Leonardo «La sconfitta brucia, noi abbiamo fatto una buona partita. E un ottimo secondo tempo» V su Galliani «È amareggiato ovviamente, ma è d accordo con me: ci manca sempre il guizzo in avanti» «UDINESE PER LA VITA» Per il Niguarda in ricordo di Cannavò UDINE (m.m.) In ricordo di Candido Cannavò. È stato presentato ieri il nuovo progetto di «Udinese per la vita» che, su volontà della signora Giuliana Pozzo, è stato intitolato all ex direttore della «Gazzetta dello Sport» (foto LaPresse). La Onlus contribuirà all allestimento di un ala del centro clinico Nemo all ospedale Niguarda di Milano. La presentazione, introdotta dalla lettura di una lettera del figlio di Cannavò, Alessandro, ha visto la partecipazione del professor Mario Melazzini, direttore scientifico del Centro Clinico Nemo, colpito 4 anni fa dalla Sla. L Udinese era rappresentata da Giampaolo e Giuliana Pozzo, dal d.g. Gasparin e dai giocatori Ferronetti e Pasquale, che a nome del club hanno donato una somma alla fondazione Borgonovo. La signora Giuliana ha promesso: «Se l Udinese andrà in Uefa devolveremo una grossa cifra al Centro Nemo».

10 R 10 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA LE PAGELLE UDINESE ISLA SI INSERISCE, INLER ANNULLA SEEDORF 6,5 Squadra compatta e ordinata che fa della velocità il punto di forza Floro Flores suggeritore Floro Flores svaria e parte qualche metro dietro Di Natale, creando spazi e dettando assist R6,5 L ALLENATORE Marino Il si rivela una mossa azzeccata: consente alla squadra di restare unita e compatta, e garantisce costanti rifornimenti agli attaccanti. Forse un po ritardate le sostituzioni: nella ripresa l Udinese era in riserva di ossigeno. h 7 IL MIGLIORE di ANDREA SCHIANCHI Di Natale Timbra il gol-vittoria con un azione da cestista (prende il rimbalzo dal palo e la butta dentro). Intelligente nell innescare i compagni lanciati in velocità e nel capire quando si deve tenere il pallone. Sbaglia il 2-0 calciando sul palo. LAPRESSE 6 6, ,5 5, ,5 Handanovic Isla Coda Domizzi Lukovic Lodi D Agostino Inler Pepe Floro Flores Basta Sanchez Puntuale nelle uscite alte, reattivo nel finale quando ribatte una conclusione da due passi di Ronaldinho. Alle «telefonate» da fuori area risponde con sicurezza. L azione dell 1-0 è frutto di una sua sgommata sulla destra, con finta e tiro. Bravo negli inserimenti, appena vede lo spazio, e preciso quando pressa. Esce per infortunio. Non soffre gli attaccanti rossoneri anche perché questi non vengono mai serviti a dovere. Marcare Pato e Inzaghi è molto facile: basta incollarsi alle loro caviglie. Organizza il reparto con sapienza ed esperienza. Non va mai in affanno, nemmeno nella ripresa quando l Udinese abbassa il baricentro e arretra un po troppo. A sinistra si occupa delle avanzate (piuttosto rare) di Oddo. le argina con tempismo e ha le energie per proporsi anche in avanti. Non sempre preciso nei cross al centro. Fa l esterno destro di centrocampo, ma non azzanna come vuole Marino. I piedi non sono dolcissimi e spesso i passaggi sono fuori misura. (Sammarco s.v.). Meno ispirato del solito, ma comunque in crescita. Disciplinato nel distribuire il gioco e nel governare la manovra. Utile in fase di ripiegamento, soprattutto nel finale. Mediano vecchio stile, nel primo tempo s incolla a Seedorf e non gli fa mai vedere la palla, costringendolo ad arretrare. Annullare il fantasista è un merito non da poco. Schierato da esterno sinistro di centrocampo, non imprime sprint alla partita. Potrebbe partire spesso in velocità, ma non trova mai il tempo giusto. Pasticcia negli appoggi. Innesca Isla in occasione del gol dell 1-0. Abile a giocare da boa, cioè a rientrare e fare da perno per gli inserimenti dalle fasce dei compagni. Meno utile da prima punta. Chiamato in causa per l infortunio di Isla, se la cava mettendoci molta attenzione. Per non rischiare spedisce anche il pallone in calcio d angolo o in fallo laterale. Il peperino va in campo nel finale e ha la possibilità di scappare via in contropiede, ma per egoismo non serve il pallone ai compagni smarcati. MILAN STORARI SICURO, PATO NON NE AZZECCA UNA 5Gioco lento, zero fantasia e corse sulle fasce, punte abuliche Dinho prova a inventare Nella ripresa fuori Pato e dentro Dinho come seconda punta con compito di inventare S5 L ALLENATORE Leonardo Se Abate è stato uno dei migliori domenica contro il Bologna, perché non riproporlo dall inizio? Non ci venga a raccontare la storia del turnover per un ragazzo di 22 anni. E schierare Pato in queste pessime condizioni non ha senso logico. h 7 IL MIGLIORE Nesta Tiene su il reparto da solo e di più non gli si può proprio chiedere. Dall inizio della stagione non ha ancora rifiatato, eppure non pare avverta gli sforzi. Va in anticipo, ruba palloni e imposta l azione: ne avesse, Leonardo, di giocatori come lui. FOTOPRESS 7 5 5, ,5 4,5 5 6,5 6,5 Storari Oddo Kaladze Zambrotta Gattuso Pirlo Altra prestazione da incorniciare: blocca su Floro Flores, devia su Sanchez, esce con sicurezza. Ma se lui è uno dei migliori, vuol dire che qualcosa nel Milan non quadra. Potrebbe schiacciare l acceleratore e mettere sulla difensiva Pepe che lo teme. Invece resta guardingo e, quando prova ad affondare, è meglio dimenticare il risultato. Si fa bere in un fazzoletto da Isla sull azione del gol. Poi cresce andando a fermare di testa Floro Flores e garantendo sicurezza a tutto il reparto. Sfiora il gol di testa. L impressione è che gli manchi la forza per arrivare sul fondo e crossare come gli capitava una volta. Non riesce mai a superare gli avversari e in difesa non è impeccabile. Tanta grinta, tanto agonismo, però non basta per costruire un azione decente. Molto falloso, viene graziato dall arbitro che non lo ammonisce. Viene sostituito a metà ripresa. Prova a dirigere il coro, però si accorge presto che i compagni fanno scena muta. Tenta un paio di lanci in verticale sui quali Pato dorme. Nel finale si sposta a sinistra. Flamini Pasticcia in fase di costruzione e non è sempre preciso nelle chiusure. Inoltre, quando c è bisogno di fare l ultimo sforzo, becca due ammonizioni sciocche. Seedorf Va in difficoltà appena sente il fiato di Inler sul collo. Non riesce mai a inventare qualcosa di buono per gli attaccanti. Spreca malamente un tiro nel primo tempo. Pato Il Papero deve aver perso l aereo che riportava a casa il Milan da Siena: da allora, infatti, non ne azzecca una. Dribbling sbagliati, poca corsa, nessun aiuto alla squadra. Inzaghi Fare il centravanti nel Milan è un lavoro bestiale perché arrivano pochi palloni giocabili. Lui, però, stavolta, non ha il guizzo vincente cui ci ha abituato. (Huntelaar 5,5). Ronaldinho Resta in panchina fino a metà ripresa e appena entra si vede che ha voglia di farsi notare. Innesca Inzaghi, prova la conclusione ravvicinata, perlomeno si sbatte. Abate Quando va in campo si vede che ha un passo diverso rispetto ai compagni: corre, pressa, crossa, recupera. Che faccia troppo per le abitudini del Milan? TERNA ARBITRALE: BANTI 5 Non commette errori gravi, tuttavia dimostra di non avere sempre la partita in pugno. Sbaglia spesso sugli interventi a centrocampo, si lascia avvicinare dai giocatori che protestano (brutta abitudine italica), non li tiene a distanza o non li punisce, e grazia un fallosissimo Gattuso. Cariolato 6,5; De Luca 6,5 SENZA PACE DOPO IL DITO MEDIO AI TIFOSI CHE LO INSULTAVANO Stavolta l arbitro Busacca è vittima: di Internet Un video lo accusa di aver fatto pipì in campo in Qatar: «Mai successo» FABIO LICARI duna settimana così Massimo Busacca la ricorderà a lungo. Non bastava quel gesto il dito medio rivolto ai tifosi del Baden in coppa di Svizzera che ha fatto il giro del mondo (e causato tre turni di stop per lui in campionato). No. L arbitro di origine italiana, 40 anni, tra i top Fifa, scelto per la finale di Champions 2009 Barcellona-Manchester Utd, tra i candidati per la finale mondiale 2010, è stato coinvolto in una storiaccia inventata da Internet. Che qualcuno gli voglia del male e abbia cercato di approfittare della situazione? O un tipo spiritoso? In Qatar Il sospetto c è, se ricostruiamo l accaduto. Sabato 12 settembre Busacca arbitra una partita in Qatar: Al Gharrafa-Al Khor. Un giocatore accusa: ha fatto pipì in campo. Possibile? Una cosa è perdere la calma con i tifosi, un altra per un internazionale del suo livello lasciarsi andare a gesti del genere. L inchiesta si conclude con una multa di 5000 rial (1000 euro) per il giocatore e con le scuse ufficiali sul sito federale. In Europa non se ne sa niente. Storia già chiusa. Sembra almeno. Strano video Invece, un paio di giorni dopo il fattaccio del dito, qualcuno fa circolare su Internet un video della partita, con il corpo di Busacca semicoperto da una «toppa» nera, nelle parti basse, proprio come se stesse facendo pipì. Le immagini non dimostrano niente, al contrario: i giocatori si disinteressano all arbitro. Eppure spuntano sul web anche frasi di Busacca tipo «scusate, ho avuto un problema fisiologico, ero indisposto». Frasi mai pronunciate dall arbitro. «Una falsità» Busacca, raggiunto al telefonino, è comprensibilmente agitato dall eccesso di attenzioni che gli sono rivolte in questi giorni: «Davvero non capisco: in Qatar ho arbitrato più volte e mi conoscono. Non è successo proprio niente, quel giocatore è già stato punito per aver detto una cosa falsa. È sospetto che il video sia venuto fuori dopo la storia del dito alzato, per la quale mi sono già scusato. Adesso sono preoccupato: è bastato far circolare quelle immagini per screditare una persona, senza controllare, senza verificare. E Massimo Busacca, 40 anni AFP se domani uno volesse fare di peggio?». Tifosi e arbitri Diventa poi un fiume in piena quando rivive l episodio del dito medio. Quel giorno Busacca ha sbagliato, e non può negarlo, ma aggiunge: «Spero che il mio caso serva di lezione. Io pagherò: è stato lo sbaglio di un funzionario che non è un dio immune da errori. La solidarietà ricevuta mi ha dato coraggio. Quelli che mi hanno insultato, invece, saranno ancora allo stadio: si tratta di una piccola frangia, una minoranza che fa male al calcio e della quale il calcio potrebbe fare volentieri a meno».

11 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 11 SERIE A 5 a GIORNATA Blackout attacco Pato all asciutto dalla prima partita Nemmeno Inzaghi sblocca l astinenza rossonera Nella ripresa Ronaldinho porta un po di vivacità DAL NOSTRO INVIATO ALESSANDRA BOCCI UDINE dtre gol in quattro partite, e detto così non sembrerebbe neppure male. Peccato che in queste quattro partite ce ne sia una di Champions League, durante la quale Filippo Inzaghi ha segnato una doppietta. Il bilancio di campionato per il Milan è un arido gol negli ultimi tre turni. E non è che considerando le prime due giornate (Siena, derby) la situazione migliori. Alexandre Pato, 20 anni AP Appena un gol nelle ultime quattro gare di campionato, per giunta realizzato da un centrocampista. Le uniche note positive restano Nesta e Storari Scena muta Il Milan di Leonardo, di un ex giocatore universale che ama l attacco, va avanti un po così, con pochi gol e molta sofferenza, aggrappato alle grandi prestazioni del suo difensore centrale ritrovato, Alessandro Nesta, e del suo portiere riscoperto, Marco Storari. Intorno, cose buone in ordine sparso. Il gol di Seedorf contro il Bologna, la bella giornata della coppia brasiliana Ronaldinho-Pato in apertura di stagione, a Siena. Ma Pato appunto non segna dal quel giorno, quando gli è riuscita una doppietta che ha fatto gridare al miracolo, ecco che il Milan ha subito sostituito nel migliore dei modi Kakà. Invece il ragazzo si è fermato a Siena e dividerlo dal fratello maggiore Ronaldinho non ha dato i frutti sperati. Senza Dinho, il Milan ha battuto il Bologna grazie alla personalità di Seedorf e agli spunti di Abate. Senza Dinho, il Milan ha fatto scena muta a Udine. Poi è entrato lui, con una grande rabbia addosso. Ma forse era già troppo tardi per rimediare. Scelte Ronaldinho è rimasto ai margini la settimana scorsa per via di una febbre sulla quale molti hanno ironizzato, anche perché poi il giocatore si è presentato a San Siro con tutta la famiglia, mamma compresa. Ieri ci si aspettava di vederlo in campo, ma ancora è rimasto fuori. «In questo momento l allenatore lo vede più come seconda punta che come trequartista, e come seconda punta preferisce Pato. Ma il giudizio probabilmente non è irreversibile né immutabile», ha detto Adriano Galliani prima della partita. «Potrebbe anche entrare». E infatti è entrato Ronaldinho, e si è portato dietro un energia repressa che se non altro ha spezzato il languore. Guizzi Con il suo occhio clinico Ronaldinho ha scovato Inzaghi, che però era in fuorigioco di pochi centimetri, si è conquistato qualche calcio di punizione, ha dato qualche calcione agli avversari. Con una frenesia che non è bastata per pareggiare, ma se non altro per far capire che Ronaldinho, la pietra dello scandalo, il preferito di Berlusconi, il dazio da pagare per ogni allenatore, non ha intenzione di ritirarsi (ha già smentito le voci arrivate dalla Catalogna) e non vuole abbonarsi alla panchina. Ancora turnover Per Pato, l enigma ragazzino, c è la prevedibile difesa di Galliani: «E partito bene, poi ha giocato un pochino meno bene, ma Pato c è». Fisicamente presente, assente alla voce gol. E da oggi riparte la giostra del turnover, per vedere se prima o poi qualche attaccante si sblocca. Se non altro, a Udine non si è sentito il mantra «siam venuti fin qua per vedere segnare Kakà» che ormai insegue il Milan, deprimente, un po dappertutto. UDINESE IL CAPITANO DEI FRIULANI ANCORA UNA VOLTA PROTAGONISTA Orgoglio Di Natale «Anche noi abbiamo tanti campioni...» E il tecnico Marino se lo coccola felice: «Totò in ogni gara ci regala prodezze» DAL NOSTRO INVIATO G.B. OLIVERO UDINE dquando al 5 della ripresa Di Natale grazia Storari e colpisce il palo, qualche tifoso dell Udinese teme la beffa. Spesso, infatti, sopravvivere a un match-point cambia lo stato d animo di chi insegue così come sprecarlo condiziona il resto della gara di chi è in vantaggio. Quella di Udine è la classica eccezione: dopo lo scampato pericolo i bianconeri hanno mantenuto ordine ed equilibrio controllando senza affanni la sterile pressione del Milan. Orgoglio Totò E Antonio Di Natale può festeggiare il settimo gol di questa sua bellissima stagione: «Complimenti a tutta la squadra, il risultato è giusto. In settimana il presidente ci aveva criticato perché è un tifoso, ma sa che a questo gruppo non si può dire nulla. Il Milan è una squadra molto forte, ma anche noi abbiamo molti campioni. Io non mi pongo obiettivi, voglio solo far bene per portare in alto l Udinese». Anche Pasquale Marino si gode la vittoria: «E sicuramente una bella soddisfazione perché la squadra ha interpretato bene la gara dimostrando una condizione in crescita. Di Natale? Con lui c è un rapporto di reciproca stima: credo che Totò sia poco pubblicizzato rispetto ad altri per le cose che fa in ogni gara. Io sono orgoglioso di lui e me lo tengo stretto». Gli infortunati La cattiva notizia della bella serata dei bianconeri è l infortunio muscolare di Isla, subito dopo la splendida azione che ha generato il gol decisivo. Oggi, dopo i primi esami, si valuterà la situazione e si ipotizzeranno i tempi di recupero. Marino può consolarsi con il recupero di Zapata, ieri in tribuna per un fastidio agli adduttori ma probabilmente pronto per domenica. Buone notizie anche per quanto riguarda Asamoah: il centrocampista, operato di menisco il 10 agosto, è tornato da Barcellona e dopo la sosta dell 11 ottobre dovrebbe essere disponibile.

12 R 12 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA FIORENTINA 2 0 GIUDIZIO 777 MARCATORI Jovetic al 25' p.t.; Gilardino al 21' s.t Frey; Comotto (dal 18' s.t. Jorgensen), Kroldrup, Gamberini, Gobbi; Zanetti (dal 23' s.t. Montolivo), Donadel; Marchionni (dal 29' s.t. Santana), Jovetic, Vargas; Gilardino. PANCHINA Avramov, Mutu, Natali, Pasqual. ALLENATORE Prandelli. ESPULSI nessuno. AMMONITI Vargas per gioco falloso. POSSESSO PALLA SAMPDORIA Castellazzi; Stankevicius (dal 7' s.t. Ziegler), Rossi, Gastaldello, Zauri; Padalino (dal 12' s.t. Pozzi), Tissone, Palombo, Mannini (dal 17' s.t. Poli); Pazzini, Cassano. PANCHINA Guardalben, Lucchini, Bellucci, Franceschini. ALLENATORE Del Neri. ESPULSI nessuno. AMMONITI Gastaldello e Palombo per gioco falloso. ARBITRO Morganti di Ascoli Piceno. NOTE paganti 5.958, incasso di ,40 e abbonati, quota di ,50. Angoli 7-4. In fuorigioco 6-1. Recuperi: p.t. 1'; s.t. 4'. PASSAGGI RIUSCITI FIORENTINA 58% SAMPDORIA 42% TIRI IN PORTA IIIIIIII IIIII FIORENTINA 8 SAMPDORIA 5 MOMENTI CHIAVE PRIMO TEMPO 1-0 3' Girata volante di Cassano su angolo di Palombo: Frey devia. c GOL! 25' Perfetto cross di Marchionni per Jovetic che di testa batte Castellazzi. 30' Respinta d'istinto di Frey su conclusione ravvicinata di Mannini. 32' Girata volante di Pazzini: controlla Frey. FIORENTINA 80% SAMPDORIA 66% TIRI FUORI IIIIII SECONDO TEMPO II FIORENTINA 6 SAMPDORIA 2 9' Contropiede di Vargas: conclusione di sinistro, Castellazzi devia. 13' Gran tiro in corsa di Marchionni respinto di pugno dal portiere della Samp. c GOL! 21' Cross dalla sinistra di Vargas e deviazione di testa vincente di Gilardino. Orgoglio Fiorentina Samp: addio vetta Jovetic e Gilardino stendono la capolista con due colpi di testa Prima sconfitta per i blucerchiati che scivolano al secondo posto LUCA CALAMAI FIRENZE dlui in nazionale gioca. Ed è il pupillo di un certo Dejan Savicevic. Il Genio. Nella notte in cui Cassano e la Samp incappano nel primo passo falso stagionale brilla il talento di Jo-Jo Jovetic. Il gioiello che Corvino, quindici mesi fa, rubò a Real Madrid e Chelsea. Jovetic realizza il gol che sblocca la partita poi regala la giusta adrenalina a una Fiorentina uscita barcollante dalla doppia sconfitta Lione-Roma. Finisce 2 a 0, un risultato che consente alla squadra di Prandelli di ricostruirsi una classifica da zona Champions. Oggi il pianeta viola giocherà un'altra partita importante. Il Consiglio d'amministrazione straordinario indicherà le linee future. Nessun passo indietro sulla voglia di restare nel calcio. Potrebbe cambiare il ruolo di Andrea Della Valle costretto a una maggiore presenza all'interno della Tod's. La Samp saluta la testa della classifica. Ma la squadra è solida. Può puntare a un campionato ambizioso. Antonio Cassano, 27 anni, a terra, come la sua Sampdoria LIVERANI La chiave Mutu si, Mutu no? Mutu no. Scelta coraggiosa quella di Prandelli. Uno come il rumeno non si manda volentieri in panchina. Mutu, però, non è più lui da quando il contenzioso con il Chelsea di Abramovich è diventato una guerra. E allora via libera a Jovetic che ha l'argento vivo addosso. E' l'anima spensierata della Fiorentina. Una freschezza che regala ritmo e corsa alla squadra di Prandelli. Al 25' Jovetic va a deviare di testa in rete un perfetto assist di Marchionni. Jo-Jo è imprendibile. Al 29' obbliga Stankevicius a un fallo da rigore che solo il mediocre Morganti non vede. E al 43' obbliga Castellazzi a un mezzo miracolo sbucando all'improvviso dietro a due avversari imbambolati. Grande Frey A proposito di portieri: dall'altra parte della barricata c'è Frey che distribuisce l'abituale razione di miracoli. Già perché la Samp del primo tempo è sempre in gara. Nei primi 15 impedisce alla Fiorentina di ragionare con un pressing altissimo. Poi, dopo il gol prova a reagire. Frey deve superarsi su una conclusione in corsa di Mannini (30') e su una girata al volo di Pazzini (32'). Samp protagonista, insomma, anche se Cassano è un po' meno Cassano. Anticipato e spesso innervosito dai difensori viola. Testa di Gila Cassano è più «presente» in avvio di ripresa: arretra di qualche metro il suo punto di partenza per poter giocare più palloni. Il problema è trovare i giusti terminali. Padalino e Mannini, i due esterni, non vanno oltre il compitino. Non a caso, al 12', Del Neri si gioca Pozzi, la terza punta, proprio al posto di Padalino passando al con l'ex attaccante dell'empoli piazzato dietro Cassano e Pazzini. La Fiorentina, però, non si limita a difendersi. Vargas e Marchionni arrivano al tiro dopo rapide azioni di contropiede. Il peruviano è un carrarmato sulla corsia di sinistra. Macina terreno e avversari. E al 21', dopo aver danzato in mezzo a tre avversari, confeziona un cross perfetto per Gilardino che di testa batte Castellazzi. La fotocopia del gol messo a segno contro il Cagliari. E' il «pugno» del kappaò. Anzi, nel finale è Castellazzi a evitare la goleada. LE PAGELLE FIORENTINA 7 FREY 7 Cassano subito, Mannini e Pazzini poi: miracoli, certezze. COMOTTO 6,5 Lotta con Mannini, e anche Padalino: vince lui. JORGENSEN 6 Aiuta negli appoggi e c è quando bisogna stuccare. KROLDRUP 6,5 Non è imperioso ma sa fare cose precise. GAMBERINI 6,5 Attenzione e anticipo. Pazzini può solo sognare. GOBBI 6,5 Massima attenzione, massima resa, giocatore-garanzia. DONADEL 7 Rabbia lucida, propositiva e grande dinamismo ZANETTI 7 L esperienza che fa la differenza: bene con Donadel. MONTOLIVO 6 Ormai dovrà fare turnover con Zanetti. MARCHIONNI 7 Insistente, imprevedibile, sempre dentro il match con colpi e cambi-campo. SANTANA 5,5 C è e s impegna, ma la lucidità per fare gol manca. h IL MIGLIORE 7,5 JOVETIC Mostruosamente cresciuto, concreto, puntuto, talentuoso. Il ragazzo piace a mezza Europa, ma sarà il futuro-mutu. VARGAS 7 A Roma non c era, s è visto: percuote dirimpettai e fascia come fossero un tappeto leggero leggero. Un assist e mezzo. Lusso. GILARDINO 7 Il gol che fa dire la cosa giusta: non tradisce mai. All. PRANDELLI 7 E tornato il suo calcio-allegria, rapido, ficcante. Disegna la miglior Fiorentina. SAMPDORIA 5,5 CASTELLAZZI 6 Tenta anche di arginare il mare. Para almeno 4 palloni veri, poi però resta fermo sull 1-0 e piegato sul bis. STANKEVICIUS 5 Fa rigore (non visto) su Jo-Jo. E soffre. ZIEGLER 5,5 Va a sinistra, ma non cambia la musica: viene percosso. GASTALDELLO 5 Jo-Jo colpisce troppo solo. M. ROSSI 5 le occasioni sono troppe, Castellazzi para tanto: ergo... ZAURI 5 Fra Vargas e Marchionni trattasi di serata devastante. PADALINO 5,5 Fumoso e confuso. POZZI 5,5 Mezza palla al 30 s.t. non sfruttata. TERNA ARBITRALE: MORGANTI 4 Può bastare quel rigore netto Stankevicius-Jovetic? Può bastare. GRILLI 5,5; CARRER 5. di MATTEO DALLA VITE IL MIGLIORE h 6,5 PALOMBO Semplicità, profondità, essenzialità: è giocatore pieno di tante belle cose. TISSONE 5,5 Schiacciato fra Donadel e Zanetti. MANNINI 5,5 Parte a un razzo: Comotto, Gobbi e Frey lo murano. POLI 5,5 E bravo, si sa: ma non riesce ad arginare. PAZZINI 5,5 Appena ha una palla vera la gira. Frey c è, lui poco. CASSANO 5,5 Pronti-via, girata da quasi gol. Ha sempre una giocata utile e giusta, ma non è in una serata da Fantantonio. All. DEL NERI 5,5 Frey gli rovina la serata, ma la sua Samp, quella vera e croccante, dura poco. CHAMPIONS LEAGUE Due turni di stop per Gila Pronto il ricorso con video FIRENZE (m.d.v.) Oggi la Fiorentina deciderà se ricorrere o meno contro i 2 turni di squalifica inflitti a Gilardino (nella foto AP) dalla Commissione disciplinare della Uefa per la gomitata a Toulalan nella prima partita di Champions League con il Lione, avvalendosi dell ausilio di un video. Il ricorso non è automatico né scontato, ma è più che probabile. In mattinata il club viola riceverà le motivazioni dalla Uefa e deciderà. Il referto dell arbitro Vink è stato decisivo: l apertura del gomito è considerata condotta violenta, ma è evidente che Gilardino non ha neppure sfiorato il francese che, anzi, ha simulato le conseguenze di un colpo ben più grave. La Fiorentina, ora e nel più che probabile ricorso, potrà utilizzare le immagini televisive: l obiettivo è di ridurre di una giornata la squalifica che, in caso di conferma, costringerebbe l attaccante a saltare la sfida interna col Liverpool e quella in Ungheria contro il Debrecen.

13 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 13 Euforia viola Alberto Gilardino, 27 anni, festeggia il suo terzo gol in campionato e la vittoria che ridà speranze alla Fiorentina dopo le sconfitte di Lione in Champions e di Roma coi giallorossi RATTINI Prandelli su Jo-Jo coccole e futuro «Sarà importante» «E riuscito a trovare la posizione giusta». Il montenegrino : «Dedico il gol ai compagni» DAL NOSTRO INVIATO FILIPPO GRIMALDI FIRENZE dper cancellare le nuvole. Per ritrovare la via maestra. E per molti altri motivi ancora. Questo è un successo che pesa (e tanto) per i viola per ribadire a se stessi che la serataccia contro la Roma all Olimpico è stata solo uno sciagurato episodio. Jovetic ha acceso il Franchi, Marchionni ha sparato sassate dalle parti di un super Castellazzi, Gilardino ha chiuso la sfida, mentre Cassano è finito sotto i colpi di Kroldrup. L uomo della sfida Il montenegrino della squadra di Prandelli ha riacceso la luce per la Fiorentina: «Sono molto contento: tutta la squadra ha giocato una splendida partita. Dedico il mio gol ai compagni». Ma sarebbe stato tutto vano senza i tre punti: «Per fortuna abbiamo vinto E Gilardino raggiunge Mazzola: 116 gol in A Del Neri: «Abbiamo preso il primo gol su un azione banale» dopo due brutte sconfitte. E tra tre giorni c è un altra partita», in anticipo a Livorno. Difficile spiegare, però, anche per Jovetic, quale sia stata la chiave del ritorno alla vittoria: «Tutti ci siamo espressi su ottimi livelli, e lo dimostra il fatto che avremmo potuto vincere con un punteggio più ampio». Gioia anche per Prandelli: «Abbiamo giocato una gara di ottimo livello. Jovetic ha fatto una bella partita, ma è riuscito a trovare la posizione giusta soprattutto nel secondo tempo. Può diventare un giocatore importante. L assenza del presidente Andrea Della Valle? Gli ho parlato, era contento della prestazione, ci ha fatto capire che è sempre vicino alla squadra». Poi, sulle voci di dimissioni dello stesso Della Valle: «Sono in imbarazzo a rispondere, perché non ho avuto alcun tipo di notizie in questo senso». E su Gilardino: «Conta i gol in allenamento, Gilardino, figuriamoci se non sa di avere raggiunto Mazzola a livello di reti in A (116, ndr)». Voltare pagina Diversa la situazione per i blucerchiati. Hanno perso una battaglia, ma sabato contro l Inter sarà tutta un altra storia. Del Neri non fa drammi: «L importante sarà rimanere sereni, come eravamo stati dopo le vittorie. Abbiamo preso il primo gol su un azione banale, ma non eravamo fuori dimensione. Sabato affronteremo una gara difficile con il giusto spirito». SIL FILM DELLA PARTITA Dominano i viola Un gol per tempo e la Samp crolla 25 p.t. Il montenegrino Jovetic colpisce di testa e batte Castellazzi. E il primo vantaggio della Fiorentina AP 21 s.t. Nella ripresa Vargas s impossessa di un pallone sulla sinistra e crossa per Gilardino che firma il raddoppio L APPUNTAMENTO Oggi il CdA per decidere su Cittadella e presidente FIRENZE (m.d.v) Perché poi l altra partita andrà in onda oggi: è in programma il Cda straordinario della Fiorentina, il primo indetto nell era Della Valle. La sede della riunione dovrebbe essere Firenze, ma di certo c è che la proprietà non ha alcuna voglia di disimpegnarsi dalla Fiorentina. All ordine del giorno ci sono temi importanti come le «cariche sociali» e la «gestione della società», e tra le varie ipotesi anche quella che, per impegni aziendali con la Tod s, il presidente Andrea Della Valle possa fare un passo indietro con la conseguente nomina di un altro numero uno. L altro tema importante riguarda il futuro della Cittadella viola: verrà valutata la proposta fatta lunedì scorso in consiglio comunale dal sindaco Matteo Renzi, ovvero l idea di poter costruire Violaland nella zona Castello, a nord della città. Assieme agli altri 9 consiglieri, Diego e Andrea Della Valle (c è chi ipotizza che possano essere in videoconferenza da Milano) esprimeranno il proprio consenso o dissenso sull idea proposta dal primo cittadino fiorentino.

14 R 14 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A IL POSTICIPO DI STASERA S IL ROSSOBLÙ Galeone come maestro. Teatro, che passione Gian Piero Gasperini è nato a Grugliasco, in provincia di Torino il 26 gennaio Ha giocato come centrocampista nella Juve, nella Reggiana, nel Palermo, nella Cavese, nella Pistoiese, nel Pescara, nella Salernitana e nella Vis Pesaro. Ha allenato le giovanili della Juve e il Crotone, prima di arrivare al Genoa. Sposato con Cristina, ha due figli: Davide ed Andrea. Vive a Pineta di Arenzano, in provincia di Genova. 1 MODULO MAESTRI GALEONE 3 HOBBY SCI, TEATRO 4 AUTO BMW X5 5 DIPLOMA ISEF 6 TESI AL CORSO DI COVERCIANO TECNICA APPLICATA (VOTO 107) 7 CONTRATTO FINO AL GIUGNO INGAGGIO DA 1,2 FINO A 1,4 A STAGIONE 9 RISTORANTI PREFERITI LOCALI AI MACELLI DI SOZIGLIA (GE) le vittorie di Gasperini contro la Juve nelle sei partite disputate: 3-2 a Marassi l 11 aprile scorso 5 le vittorie consecutive in serie A per il Genoa di Gasperini prima del k.o. di domenica contro il Chievo Gasperini & Ferrara Così si sfidano gli incantatori di Genoa e Juve Stili diversi e destini incrociati per i due tecnici che a Marassi provano ancora a stupire GIAMPIERO TIMOSSI dciro Ferrara il mare se l è trovato davanti a casa. E quello che sta dentro il golfo di Napoli. Gian Piero Gasperini il mare lo ha annusato nella pescheria di mamma Antonietta, ma non gli bastava. Allora si è imbarcato, ha lasciato Grugliasco e Torino. Le prime onde, tirando calci a un pallone, le ha incontrate a Palermo e Pescara. La prima panchina, da «grande», guardava lo Ionio, in faccia a Crotone. Da qui è partito per Genova e x GIAN PIERO GASPERINI JUVE A UN TECNICO SENZA ESPERIENZA Ho detto che Juve e Milan avevano scelto tecnici senza esperienza, ma non era una constatazione ad personam. E stavolta sarà solo una sfida Genoa-Juve ha conquistato il Mar Ligure. Ce l ha fatta, ma è stato un bel viaggio. Estate 2009, altre spiagge, altri discorsi. Ferrara era la terza via, la rotta più conosciuta, ma anche la più rischiosa. Gasperini era la prima alternativa. Si sono sfiorati, dopo la cacciata di Ranieri dalla Juventus. Si incontreranno questa sera e sarà la prima volta. C è Genoa-Juventus, tra i muri rossi del Ferraris, dove va a sbattere il vento che arriva dal mare. Ciro è la nouvelle vague, gli anta-allenatori, l onda dei quarantenni nel nuovo calcio italiano. Gasperini di anni ne la pillola di NICOLA BRUNI GENOVA PER NOI Genoa-Juve: (Mar)assi in vetrina. ha 51. Era la nouvelle vague del calcio italiano. Prima che l austerity diventasse un incentivo per la carica degli anta-allenatori. Ferrara era un difensore, qualità nella quantità, voglia di costruire qualcosa di importante. Ma incarichi da guastatore. Ora il guastatore guida una Maserati, bianca e nera. Gasperini faceva il centrocampista, raffinato, forse un po «leggerino», ma euclideo. In campo raggiungerà la Serie A. Ma la vera gloria sarà quella della panchina. Il centrocampista raffinato fa volare il Grifone: scelte sue e della sua società, decise, senza fronzoli. Le origini Gasperini entrò nel N.A.G.C della Juventus quando aveva 9 anni. Bianconero dentro. Quando sente dire che il Toro è la squadra della sua città storce il nasone. A Gessi Adamoli, nel libro Figurine Rossoblù, ha appena raccontato: «Prendiamo l esempio del Combi, non c è stata una mobilitazione simile a quella per il Filadelfia... Anche il Combi ha la sua storia. Era lo stadio dove si sono allenate generazioni di campioni». Gian Piero lo juventino ama il Genoa. E i genoani lo amano. Ferrara è cresciuto nel Napoli, ha giocato nel Napoli, ha vinto (anche) nel Napoli. Partenopeo, con orgoglio, senza spocchia. Ferrara il napoletano ama la Juventus. E gli juventini lo amano. Nella storia dei popoli del pallone, Genoa e Napoli sono sempre stati vicini tra loro. Lontani dalla Juventus. Il bivio Ciro e Gian Piero tirano dritti. Anche quando l approdo sembra lo stesso. Quest estate, per esempio, c era da trovare l allenatore per la nuova Juventus. La prima alternativa era il tecnico del Genoa. Legato però al Grifone dalla passione e da un contratto, fino al giugno Però piaceva, assai. Per quello che aveva fatto, anche alle giovanili della Juve. E per quello che stava facendo: riportare il Grifo in una piena dimensione europea. Vincere e convincere, con il suo Un modulo che non era la soluzione perfetta per sistemare il trequartista Diego, botto bianconero da 25 milioni. Intanto Ciro stava a studiare: l obiettivo Champions lo aveva centrato, non restava che aspettare. Lui, un modulo tutto suo, non lo aveva ancora sperimentato. In due partite, un campionato fa, aveva ereditato da Ranieri un 4-4-2, con qualche malanno di fine stagione. Per 180 si è adeguato, quindi ha messo il trequartista al centro del suo Un centrocampo a «rombo», che è anche il nome di un pesce e così per un napoletano tutto torna. Così la terza via è diventata la prima scelta. Vincente, subito. x CIRO FERRARA PUO DARE FASTIDIO CHE IO ALLENI QUI Alla categoria degli allenatori appartengo a pieno titolo. So che sedersi sulla panchina della Juve può dare fastidio, è una panchina molto ambita L escalation Quando Ferrara è stato riconfermato, quando lo ha saputo, come si è sentito? «Il più adatto, semplicemente», dice lui, alla vigilia. Così la sfida è già iniziata. Gian Piero, da Pegli, fa sapere che «non sarà una sfida tra allenatori, ma tra Genoa e Juventus». Però aveva già constatato, «senza dare giudizi ad personam», che due squadre blasonate come Juve e Milan aveva scelto allenatori «senza esperienza come Ferrara e Leonardo». Nel pomeriggio che precede il primo incontro, ecco la replica da Vinovo: «Ci tengo a precisare che alla categoria degli allenatori appartengo a pieno titolo. Mi rendo conto che sedersi sulla panchina della Juve possa dare fastidio, è una panchina molto ambita». Così parlò Ciro, nome corto, che più corto non si può. Sbagliarlo o tagliarlo è impossibile. Gian Piero è nome composto. L errore è sempre dietro l angolo, da Gianpiero a Giampiero, se ne vedono di tutti colori. Anche per questo, la prima alternativa e la terza via sono due mondi e due mari. Così vicini, così lontani. 6 le vittorie di Ferrara in sei gare di campionato: tra i tecnici Juve, meglio all esordio solo Carcano e Trapattoni l unico pari di Ferrara sulla panchina Juve: col Bordeaux SIL BIANCONERO Il modello è Lippi Da Coverciano è uscito con 110 Ciro Ferrara è nato a Napoli l 11 febbraio Ha giocato come difensore nel Napoli e nella Juventus e adesso è alla sua prima esperienza da allenatore nella Juve. Sposato con Paola, ha tre figli: Giovambattista (detto Giovi), Paola e Benedetta. Vive in Via Carlo Alberto, nel centro di Torino. 1 MODULO MAESTRI LIPPI 3 HOBBY NAUTICA, MUSICA 4 AUTO MASERATI COUPÈ 5 DIPLOMA ISEF 6 TESI AL CORSO DI COVERCIANO DIFFERENZE TRA MARCATURE A ZONA E A UOMO (VOTO 110) 7 CONTRATTO FINO AL GIUGNO INGAGGIO 1,2 A STAGIONE 9 RISTORANTI PREFERITI DA CIRO (LOCALE DI SUA PROPRIETÀ), PIZZERIA REGINA MARGHERITA.

15 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 15 QUI GENOA TANTI DUBBI ANCORA PER GASPERINI QUI JUVENTUS FERRARA PENSA AL Crespo in pole per il ruolo di centravanti Kharja in regia Hernan Crespo, 34 anni REPOPRESS Paolo De Ceglie, 23 anni IMAGE SPORT Fuori Giovinco Fasce affidate a Camoranesi e De Ceglie Sculli e Palacio esterni d attacco. L ex Palladino pronto a subentrare ALESSIO DA RONCH GENOVA dnon mancano i dubbi per Gian Piero Gasperini, condizionato dal turnover, dagli infortuni, dalla squalifica di Criscito e persino dall importante recupero di Palladino. Quel che è certo è che il tecnico non potrà assolutamente seguire la traccia della scorsa stagione, quando, a Marassi, superò la Juventus per 3 a 2. Rispetto a quella sfida mancheranno troppi protagonisti, prima di tutto Thiago Motta, autore di una strepitosa doppietta, mentre Palladino, che aveva messo a segno l altra rete, non dovrebbe essere in grado di partire da titolare. Tre dubbi Degli undici titolari di quell impresa stasera a inizio partita dovrebbero essercene in campo soltanto quattro: due difensori, Biava, Bocchetti, un centrocampista, Mesto, e un attaccante, Sculli. Dovrebbe restare, invece, fermo il punto di partenza tattico: contro la Juve, infatti, Gasperini ha sempre schierato ali vere, anche nelle sfide disputate a Torino. Niente Mesto in attacco insomma, ma Palacio e Sculli. È aperto il ballottaggio tra Crespo e Floccari, con il primo leggermente favorito per il ruolo di centravanti, come Kharja dovrebbe esserlo su Milanetto a centrocampo e Mesto su Modesto sulla fascia sinistra. Dubbi che il tecnico scioglierà soltanto poco prima del fischio d inizio, dopo la rifinitura in programma stamattina. Di uguale rispetto alla scorsa stagione ci sarà invece la cornice di pubblico, entusiasta dopo l avvio positivo e sempre pronto a sostenere in maniera coreografica il Grifone. In avanti il tandem Amauri-Iaquinta. Diego e Del Piero tornano domenica DAL NOSTRO INVIATO FRANCESCO BRAMARDO VINOVO (To) dil Bisagno non regala gamberi di fiume da una vita e nemmeno acciughe nonostante lo sbocco nel porto di Genova. Mourinho e Cobolli Gigli dovranno accontentarsi per una sera di un pasto frugale. Ciro Ferrara sorride ma non abbocca a battute o polemiche, ha altro a cui pensare. In 10 giorni Genoa, Bologna, Bayern Monaco e Palermo sono tanta roba. C è tensione nell aria, un Genoa affamato, vecchie ruggini tra società e tifoserie, e poi quella storia nella storia, con Gasperini l ex che in estate ha accarezzato il sogno di allenare la Juve. Diego a Marassi non ci sarà, staff tecnico e medico hanno programmato un rientro soft in vista della trasferta di Champions contro il Bayern, un tempo domenica contro il Bologna, così come per Del Piero. Cambio modulo Giovinco per caratteristiche tecniche è l alternativa a Diego, lo è stato con la Lazio, Bordeaux e Livorno. Questa sera la «formica atomica» rischia la panchina. Di fronte ad un avversario solido, muscolare, in casa Juve si pensa ad irrobustire il reparto cambiando modulo, con De Ceglie e Camoranesi esterni, Felipe Melo e Marchisio centrali a centrocampo. «Giovinco? Non è una bocciatura ma una scelta tecnica» ammette Ferrara. «Cambiare modulo non lo vedo come un segno di debolezza, se mai di rispetto dell avversario e di intelligenza. A Genova sarà molto dura, l ultima gara l abbiamo persa la scorsa stagione contro di loro».

16 R 16 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA Francesco Totti, 32 anni, realizza a due minuti dal novantesimo il rigore assegnato per atterramento di Okaka da parte di Rubinho: 3-3 SAYA Il Palermo ci sguazza La Roma sta a galla Nel pantano del Barbera finisce 3-3: Totti su rigore acciuffa il pari PALERMO ROMA 3 3 GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 2-2 MARCATORI Brighi (R) al 20, Budan (P) al 40, Burdisso (R) al 45, Miccoli (P) al 46 p.t.; Nocerino (P) all 11, Totti (R) su rigore al 43 s.t. PALERMO ( ) Rubinho; Cassani, Kjaer, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Nocerino, Bresciano; Simplicio (dal 29 s.t. Blasi); Budan (dal 31 s.t. Mchedlidze),Miccoli. PANCHINA Sirigu, Bovo, Bertolo, Pastore, Succi. ALLENATORE Zenga. ROMA ( ) Julio Sergio; Cassetti (dal 16 s.t. Motta), Burdisso, Juan, Riise; Taddei, De Rossi, Pizarro (dal 36 s.t. Okaka); Brighi (dal 12 s.t. Fathy); Vucinic, Totti. PANCHINA Lobont, Mexes, Guberti, Menez. ALLENATORE Ranieri. ARBITRO Rocchi di Firenze. ASSISTENTI Romagnoli - Nicoletti. ESPULSI nessuno. AMMONITI Goian, Migliaccio, Rubinho e Kjaer (P) per gioco scorretto: Totti (R) per proteste; Budan (P) e Okaka (R) per c.n.r. NOTE Spettatori paganti per un incasso di euro; abbonati , quota euro. Angoli 4-8. Fuorigioco 6-3. Tiri in porta 7+1 palo-8. Tiri fuori 5-5. Recuperi: p.t. 2' e s.t. 4'. DAL NOSTRO INVIATO MAURIZIO NICITA PALERMO dla partita che non t aspetti. Perché con una pioggia che flagella per ore il prato della Favorita in una sfida più da palla ovale e da piloni, spuntano le gemme di Francesco Totti e Fabrizio Miccoli. Il capitano romanista apre con un gran colpo di tacco-assist e mette il sigillo sul pari con un rigore pesantissimo da tirare quando mancano spiccioli alla fine, tredicesima rete stagionale. La trottola salentina imperversa ed entra da protagonista in tutti i gol realizzati dal Palermo. Un pari che può lasciare recriminazioni. Ma tutti meritano un applauso perché su un campo al limite della praticabilità non tirano mai indietro la gamba. Il motivo Entrambe le squadre interpretano al meglio la gara, trovando comunque colpi e soluzioni non facili visti gli imprevedibili rimbalzi. Meglio la Roma nel primo tempo, perché Ranieri cambia poco (Brighi per Perrotta) e le geometrie funzionano nonostante il fango. Nella ripresa invece si trasforma il Palermo e va vicino alla vittoria per la freschezza del suo centrocampo (Zenga cambia 5 uomini rispetto a domenica). Peccato per i siciliani che Rubinho, il peggiore in campo, esca maldestramente su Okaka che non è diretto verso la porta: rigore ineccepibile, inevitabile il 3-3. Per il portiere di casa l uscita è un problema, visto che sull 1-2 di Burdisso su angolo è spettatore nell area piccola. Palermo vecchia guardia Dopo la brutta sconfitta di Parma, Zenga ritrova la sua squadra, almeno sotto il profilo caratteriale. Perché la mediana antica con Nocerino (al primo gol in A), Migliaccio e Bresciano ha meno fantasia ma più muscoli e determinazione. E appare anche più fresca nella ripresa quando i rosa prendono il sopravvento di fronte a De Rossi e compagni, non proprio gli ultimi arrivati. Un Miccoli scoppiettante fa il resto senza dimenticare quel Budan, alla prima da titolare, che segna per la seconda volta davanti al suo pubblico. I nuovi, Pastore & c., possono attendere. Roma resiste La prima frenata in campionato per Ranieri non può essere una bocciatura. I giallorossi passano per due volte in vantaggio e commettono l ingenuità di farsi rimontare subito. Però anche senza il miglior De Rossi i romani non perdono la bussola e continuano a macinare geometrie semplici e possibili, proprio come vuole la nuova guida tecnica. Detto di Totti, piace molto l interpretazione di Riise: il norvegese sbaglia veramente poco, come del resto il danese Kjaer sull altro fronte. Intanto la Roma insieme ad Alemanno convoca la conferenza stampa (martedì) per il nuovo stadio, ma il sindaco della capitale incontra anche il possibile acquirente, l imprenditore farmaceutico Angelini. Barlumi su un futuro nero come il cielo di Palermo. x HANNO DETTO V Ranieri Svantaggiati dal campo, nel secondo tempo è stata pallanuoto V Miccoli Grande gara: siamo soddisfatti, peccato per i 3 punti. Complimenti a tutta la squadra V Zenga Avevamo pregustato la vittoria: alla fine ci rimane l amaro in bocca LE PAGELLE PALERMO 6,5 di MASSIMO CECCHINI RUBINHO 5 Vede passare sulla sua testa l angolo di Pizarro del raddoppio e causa uno sciagurato rigore. CASSANI 6 Duella con Vucinic e corre tra il fango. KJAER 6,5 Elegante e roccioso, salva anche sulla linea su Taddei. GOIAN 5,5 Per l esordio in A gli capitano brutti clienti come Totti e Vucinic, logicamente patisce un po. BALZARETTI 6 Duello rusticano con Taddei. NOCERINO 6 Soffre nel mettere la museruola a Pizarro, però migliora e segna il primo gol in Serie A. MIGLIACCIO 6 Fatica con Brighi che gli sta sui piedi e con Burdisso che gli segna sopra la testa, poi cresce. BRESCIANO 6 In attacco si vede poco, però fa legna. SIMPLICIO 6,5 Mette lo zampino in entrambi i gol rosanero: due i suoi assist a Miccoli. BLASI 6 Entra e dà solidità al Fort Apache finale. BUDAN 6,5 Fa a sportellate in area e la sorte lo premia col gol. MCHEDLIDZE 5,5 Entra per Budan, lo fa rimpiangere. h IL MIGLIORE 7,5 MICCOLI La sua è una doppietta virtuale (una pozzanghera gli nega il primo gol), innesca anche il tris. Unico. All. ZENGA 6,5 Il turnover regala gamba a una squadra operaia. ROMA 6,5 JULIO SERGIO 6 Sfortunato su Budan, improvvido su Miccoli, attento in tutte le altre situazioni. CASSETTI 5 Stringe i denti, ma Miccoli lo fa dannare. MOTTA 6 Entra e fa la sua specialità: spingere. BURDISSO 6,5 Il suo primo gol in giallorosso è da attaccante vero, la carambola del primo pari rosanero, invece, è da Mr. Bean. Solido. JUAN 5,5 Sbaglia un paio di anticipi. Rugginoso. RIISE 6,5 Il tempo all inglese giova ad una prova attenta. Innesca il primo vantaggio giallorosso. TADDEI 6,5 Prova di sacrificio, privata del gol negatogli da Kjaer. DE ROSSI 6 Smista il traffico senza brillare neppure su Simplicio. Suo l assist per il rigore su Okaka. PIZARRO 6,5 Defilato sulla sinistra cuce il gioco. Non copre Nocerino in occasione del tris rosanero. OKAKA 6,5 Lotta ed è decisivo nell azione del rigore del pari. BRIGHI 6,5 Un gol da incursore puro e tanto lavoro in mediana. FATY 5,5 Entra per Brighi: è generoso ma fa confusione. h 7 IL MIGLIORE TOTTI Assist di tacco per Brighi, punizioni guadagnate e rigore nel diluvio. Sicuri che sia da criticare? VUCINIC 6 Senza fortuna, però tira da tutte le posizioni. All. RANIERI 6,5 Squadra logica a cui ha dato un anima. TERNA ARBITRALE: ROCCHI 5 Ferma Miccoli lanciato a rete e non vede un placcaggio di Balzaretti su Totti. Non convince. Romagnoli 5 - Nicoletti 6 DOPO DUE ANNI DI STOP MA POTREBBE FINIRE NEI GUAI PER LE DICHIARAZIONI NON AUTORIZZATE RILASCIATE NEGLI ULTIMI TEMPI Paparesta: «Collina, chiamami. Sono pronto» Visite mediche ok, l ex arbitro vuole rientrare: «Colpe? Sì, ma ingigantite» MAURIZIO GALDI ROMA d«se c è una volontà di farmi rientrare, nel massimo dello spirito di collaborazione, io sono pronto, altrimenti è sufficiente che spieghino il motivo per cui non c è questa volontà. Non è obbligatorio fare l arbitro, farò un altra cosa». Gianluca Paparesta esce sereno dall Istituto di medicina dello sport dell Acqua Acetosa, lo accompagna il professor Carlo Tranquilli che dirige l equipe che ha curato i test medici. Si sente pronto a tornare, ma sulla scrivania del Procuratore arbitrale c è un voluminoso fascicolo con le dichiarazioni rilasciate da Paparesta negli ultimi tempi alle televisioni, copia di quanto pubblicato sul suo blog e anche le interviste di ieri saranno vagliate: il regolamento dice che i tesserati non possono rilasciare dichiarazioni non autorizzate. Tutto a posto «Ho fatto le visite mediche che sono propedeutiche all attività agonistica. Adesso aspetto solo di essere chiamato dall Aia. Io sono già disponibile e pronto a tornare in campo, visto che le visite hanno dato esiti positivi. Ora mi auguro di tornare già da domani (oggi per chi legge, ndr), dato che c è il raduno degli arbitri, e spero, nella massima serenità, che il designatore Collina mi chiami». Gianluca Paparesta, 40 anni, esce dall Istituto di medicina e dello sport ANSA Due anni di stop «Ci sono dei fatti oggettivi spiega. Sono stato l unico arbitro completamente prosciolto dalla Procura di Napoli oltre un anno fa. La giustizia ordinaria mi ha prosciolto, quella amministrativa ha detto che non dovevo essere estromesso. Per me era importante dimostrare che non c era nessun motivo per non continuare la mia attività». Il fischietto barese riconosce le sue responsabilità. «Non guardo le colpe degli altri chiarisce. Sicuramente ci sono state anche delle mie responsabilità, ma credo che siano state un po troppo ingigantite. Sicuramente ci tenevo a dimostrare l estraneità agli addebiti che mi erano stati fatti. Sono stati i magistrati per primi ad escludermi completamente. Ho la massima fiducia nelle persone che tanto hanno dato al mondo arbitrale. Da parte mia non c è nessuna ostilità». Fischia TU di DANIELE TOMBOLINI Se un giocatore effettua la rimessa laterale più indietro da dove è uscito il pallone, cosa fai? RISPOSTA nella pagina delle lettere

17 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 17 # SERIE A 5 a GIORNATA GLI SCONTRI PULLMAN ASSALTATO DAGLI ULTRÀ ATALANTINI PRIMA DELLA PARTITA, FERITO UN POLIZIOTTO Agguato ai tifosi del Catania: tre arrestati DAL NOSTRO INVIATO BERGAMO drissa tra le tifoserie prima di Atalanta-Catania. Gli incidenti hanno portato all arresto di tre ultrà atalantini di 27, 30 e 35 anni: dovranno rispondere di rissa e violenza. Da vagliare le posizioni di altri due giovani. Contuso negli scontri un poliziotto, che si è fatto medicare al pronto soccorso ed è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. A fine partita, anche i tifosi del Catania (un centinaio) sono stati condotti in questura per accertare eventuali responsabilità. Agguato Tutto è avvenuto attorno alle 19, tra via Pinetti e via Crescenzi, a poche centinaia di metri dallo stadio Atleti ATALANTA CATANIA GIUDIZIO ATALANTA (4-4-2) Consigli; Garics, Bianco, T. Manfredini, Bellini; Padoin, Caserta (dal 25 s.t. Ceravolo), Guarente, Valdes; Doni (dal 28 s.t. Tiribocchi), Acquafresca. PANCHINA F. Coppola, Pellegrino, Layun, Radovanovic, Tiboni. ALLENATORE Conte CATANIA ( ) Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli, Capuano; Carboni (dal 32 s.t. Izco), Biagianti (dal 40 s.t. Plasmati); Martinez (dal 25 s.t. Llama) Delvecchio, Mascara; Morimoto. PAN- CHINA Campagnolo, Augustyn, Bellusci, Ricchiuti. ALLENATORE Atzori. ARBITRO De Marco di Chiavari. ESPULSI Conte (allenatore Atalanta) al 43 s.t. per proteste. AMMONITI Silvestre (C), Martinez (C), Del vecchio (C), Spolli (C), Bellini (A) Acquafresca (A), Bianco (A), Manfredini (A) gioco scorretto, Doni (A) simulazione, Andujar (C) c.n.r. NOTE spettatori 3172, incasso Abbonati 7980, quota ,63. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 3-3. Angoli 6-6. In fuorigioco 0-3. Recuperi 1 p.t., 4 s.t. DAL NOSTRO INVIATO PIERFRANCESCO ARCHETTI Brodino per l Atalanta Conte riparte col rosso I bergamaschi non tirano fuori la carica necessaria per invertire la rotta, il nuovo tecnico è espulso. Meglio il Catania: Morimoto spreca nel finale Antonio Conte, 40 anni, neoallenatore dell Atalanta. La sua prima partita si è chiusa con un espulsione per proteste ANSA BERGAMOdÈ una ovvietà sostenere che un allenatore non possa cambiare una squadra in due giorni: se ne ha le capacità, è la squadra che deve decidere di trasformarsi da sola in 48 ore. L Atalanta ci riesce solo in minima parte, non prendendo gol per la prima volta; ma nonostante sedute raddoppiate e diete avviate in fretta, il debutto di Antonio Conte viene banalizzato da uno 0-0 che sarà sì il primo punto del torneo, però non è quel prorompente riscatto che doveva scaturire da tre fattori: 1) tempesta in panchina. 2) improponibile prestazione a Bari. 3) piena responsabilità alla squadra, in uno scontro diretto. Il quarto fattore si chiama Catania, che ottiene il minimo auspicato coprendo discretamente il campo, rafforza la credibilità del tecnico Atzori e quasi si porta via il successo se Morimoto non avesse tremato nelle due migliori chance, a match quasi concluso. Così deve accontentarsi come i rivali di una gara senza subire reti, una novità. ImotiviL esito comunque è corretto e ribadisce che sistemi d attacco molto affollati non sono sinonimo automatico di gol. Spesso le squadre (con più frequenza il Catania) sono piazzate con La polizia impegnata a contenere i tifosi atalantini il 4-2-4, però restano uomini messi in avanti per costruire la difesa. Invece che le opportunità e i boati d area, si vedono tanti passaggi indietro per non finire nelle mascelle dell avversario pressante. Quando si esaurisce la forza per questo lavoro, cioè vicino al 90, ecco le discussioni e i dispiaceri. Detto di Morimoto (che reclama anche un rigore), va citata sull altro fronte una rete impedita per fallo (giusto) a Tiribocchi e un mani da rosso (fuori area) del portiere Andujar già ammonito. È l 87 e magari non sarebbe successo niente, però la curiosità rimane come lo sbaglio dell arbitro. Conte si lamenta troppo e finisce fuori: espulso al debutto, il resto della carriera in A dovrebbe essere migliore. Nuova Atalanta Se non può rivoltare il sistema, perché anche l ultima versione di Gregucci si basava sul preferito da Conte, il nuovo allenatore prova con gli uomini. Bianco in difesa per l infortunato Talamonti, Valdes sui lati (sinistra) per Ceravolo e Caserta in mezzo al fianco di Guarente. La collocazione di Doni è da seconda punta. La fase difensiva regge, ma le ripartenze sono scontate; le difficoltà di Guarente (primo tempo)e Caserta (dopo), unite alla mancanza di profondità sui corridoi, lasciano alla retroguardia ospite il tempo del controllo. Soltanto Valdes, nei primi 45, riesce un paio di volte a evadere sull esterno per il tiro. Nella ripresa invece va vicino al palo di testa. Le occasioni migliori restano quelle di Doni: una girata attenuata da Spolli, una punizione deviata in tuffo da Andujar. Anche quando entrano Tiribocchi (per Doni) e Ceravolo (per Caserta, con Padoin esterno) il prodotto non cambia. Catania avanti Atzori ha coraggio nello spostare in avanti l asse centrale: Carboni e Biagianti rimangono a guardia della difesa, mentre Delvecchio si unisce ai compari d'attacco. Spesso così sono in 4 a cercare di sfondare: se Morimoto è la punta più avanzata, Mascara e Martinez (male) allargano il campo e Delvecchio si inserisce da secondo centravanti. Tanta esagerazione non porta però all assedio dell area. È una intensa esercitazione di pressing. E quando arriva la chiamata giusta, il giapponese non la sente. Azzurri d Italia. Un gruppo di tifosi atalantini su una Fiat Bravo e motorini hanno teso un imboscata a quelli del Catania, una cinquantina, a bordo di un pullman, che pare viaggiasse senza scorta. I teppisti hanno lanciato bottiglie e sassi contro l autobus, che si è fermato permettendo ai catanesi di scendere. Una signora ha sentito gente urlare e si è affacciata al balcone della sua casa. «Ho visto dei giovani che gridavano e si insultavano, poi hanno iniziato a strattonarsi e a picchiarsi. A quel punto ho chiamato il 113, la polizia è arrivata subito», ha raccontato. C è stato un breve scontro a cinghiate prima che le forze dell ordine riportassero la calma. I tifosi del Catania sono così potuti risalire sull autobus e hanno regolarmente assistito alla partita, mentre in una via vicina sono stati fermati tre ultrà atalantini. La notizia si è subito diffusa tra altri duecento tifosi nerazzurri, sbucati all improvviso dalla zona del Lazzaretto, vicino al piazzale antistante la curva Sud. Gli atalantini hanno inscenato una protesta al grido di «ultrà liberi», alcuni hanno parlato con le forze dell ordine chiedendo l immediato rilascio dei loro amici. Clima caldo Durante la partita dalla Curva Pisani si è alzato lo stesso slogan inneggiante alla liberazione dei quattro tifosi. Situazione tesa, ma senza incidenti, anche dopo il match. Circa trecento ultrà hanno raggiunto la questura urlando slogan contro le forze dell ordine, poi si sono dispersi. f.c. w I NUMERI 9 Gli ammoniti della gara tra Atalanta e Catania. Cinque gialli per i nerazzurri e quattro per i rossoblù 1 Le partite da allenatore di Antonio Conte da allenatore in serie A che all esordio colleziona la sua prima espulsione 1 Le reti segnate dall Atalanta dopo cinque giornate di campionato. Sette, invece, sono le reti subite LE PAGELLE di FRANCESCO CARUSO ATALANTA 5,5 CONSIGLI 6 Non deve compiere parate di rilievo, Morimoto lo grazia 2 volte. GARICS 6 Se la cava svolgendo una partita ordinata. IL MIGLIORE h 6,5 BIANCO L ex rossazzurro registra bene la sua difesa. MANFREDINI 6 Concede poco spazio a Morimoto e sventa sul finire un pericolo proprio dalla testa del giapponese. BELLINI 6 Rimane ancorato dietro intimorito da Martinez. PADOIN 5,5 Non utilizza quasi mai la fascia e si perde del tutto nella ripresa. CASERTA 5,5 Tradito forse dall emozione, l altro ex etneo si vede assai poco. CERAVOLO 5,5 Non fa certo meglio di chi sostituisce. GUARENTE 6 Ordine e un buon lavoro di contenimento, ma limitata l azione di spinta. VALDES 6 Un paio di guizzi nel primo tempo e poi svanisce. DONI 6 Una buona occasione non sfruttata e una gran punizione per guadagnarsi la pagnotta. TIRIBOCCHI 5 Il suo ingresso in campo non modifica la storia della gara. ACQUAFRESCA 5 Un entità estranea nel corpo della squadra: non riesce mai ad incidere. All. CONTE 5 Non trova la svolta che cercava e macchia con l espulsione l esordio in A. CATANIA 6 IL MIGLIORE h 6,5 ANDUJAR Una magnifica parata su punizione di Doni ma fortunato nell occasione del mani fuori area. POTENZA 6 Se la sbriga con disinvoltura, segnalato in crescita rispetto alle precedenti uscite SILVESTRE 6 Questa volta nessuna amnesia contrariamente alle precedenti occasioni. SPOLLI 6,5 Dà sicurezza all'intero reparto senza sbavature, il suo inserimento nella difesa etnea è ormai compiuto CAPUANO 6 Qualche sgroppata delle sue ma non è ancora al massimo. Da lui ci si aspetta di più. CARBONI 6,5 Corre e recupera palloni come al solito. Dovrebbe provare qualche lancio in profondità in più. (Izco s.v.) BIAGIANTI 6 Cerca di illuminare il gioco ma con alterno rendimento. (Plasmati s.v.) MARTINEZ 5,5 Non riesce a ripetere la bella prestazione di domenica contro la Lazio, evanescente. LLAMA 5,5 Un inserimento che non muta la storia della gara. DELVECCHIO 6 Combatte dall'inizio alla fine e si sfianca in un duro lavoro di cucitura dei reparti. MASCARA 6 Ammirevole per dedizione e sacrificio ma rimane troppo lontano dalla porta. MORIMOTO 5,5 Molto movimento e buone iniziative ma sbaglia sul finire un altro paio di clamorose occasioni. All. ATZORI 6 Torna al modulo che preferisce ma gli è mancato un pizzico di fortuna (leggi occasioni di Morimoto). TERNA ARBITRALE: DE MARCO 5: Non vede un mani di Andujar fuori area. SEGNA 6 STALLONE 5

18 R 18 # GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA Bojinov-Amoruso sgonfiano la Lazio Prima vittoria esterna per il Parma di Guidolin Decisivo il rosso a Kolarov a fine primo tempo STEFANO BOLDRINI ROMA dviva le statistiche, abbasso il bel calcio. Lazio-Parma lancia la squadra di Guidolin nei quartieri nobili del campionato e affossa i «ballardiniani»: dopo un agosto sfavillante, un settembre nero. Nel tabellino dei marcatori finiscono tre personaggi illustri, reduci da un lungo digiuno. L'ultimo gol in A di Bojinov risaliva al 7 maggio Record di Amoruso che segna con l'undicesima maglia in A (Padova, Juve, Perugia, Napoli, Como, Modena, Messina, Reggina, Toro, Siena e Parma). Il redivivo Zarate non lasciava il segno in campionato dal La rete del 2-1 realizzata su rigore da Nicola Amoruso, 35 anni INSIDE LAZIO-PARMA 1-2 GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-2 MARCATORI Bojinov (P) al 20', Zarate (L) su rigore al 41', Amoruso (P) su rigore al 46' p.t. LAZIO ( ) Muslera; Lichtsteiner, Diakité, Siviglia (dal 34' p.t. Cribari), Kolarov; Dabo, Baronio (dal 30' s.t. Meghni), Mauri; Matuzalem (dal 1' s.t. Foggia); Cruz, Zarate. ALL. Ballardini. PANCHINA Bizzarri, Radu, Del Nero, Inzaghi. PARMA (3-5-3) Mirante; Dellafiore (dal 24' s.t. Paci), Zaccardo, Lucarelli; Zenoni, Mariga, Dz i (dal 31' s.t. Morrone), Galloppa, Castellini; Bojinov, Amoruso (dal 37' s.t. Paloschi). ALL. Guidolin. PANCHINA Pavarini, Antonelli, Lunardini, Lanzafame. ARBITRO Velotto di Grosseto. ESPULSI Kolarov al 45' p.t. per doppia ammonizione (gioco falloso e proteste). AM- MONITI Mauri gioco pericoloso, Dabogioco scorretto, Foggia proteste; Paloschi comp. non regolamentare. NOTE spettatori 30 mila circa. Tiri in porta: 6-5. Tiri fuori: 3-7. In fuorigioco: 0-2. Angoli: 1-2. Recuperi: 3' p.t.; 3' s.t. La chiave Ma l'episodio chiave è l'espulsione di Kolarov al 40'. Il serbo travolge Bojinov nell area piccola. Velotto fischia il rigore e ammonisce Kolarov. Il rigore è solare e poteva starci anche il rosso diretto, ma Kolarov protesta, si fa scappare qualche parolina di troppo e becca anche il rosso. Amoruso firma il rigore e comincia un'altra partita. La Lazio con il modulo e Parma che nella ripresa comanda il gioco, sprecando almeno tre occasioni (palo di Amoruso al 2', paratona di Muslera su Amoruso al 26', regalo di Bojinov al 28') per vivere un tranquillo tramonto di gara. Guidolin azzecca tutto, ma inserisce troppo tardi Paloschi. I gol Morale: i giochi si fanno nell' altra partita, quella che si gioca ad armi pari. Il Parma, che Guidolin presenta con il modulo e diverse forze fresche, prepara la rete. La Lazio, dove Ballardini insiste con Matuzalem e lascia Foggia in panchina, fa la fine del tonno. Gli emiliani cercano la porta due volte nei primi dieci minuti (6' Dz i e Bojinov all'8'): è il segnale che per la Lazio è in arrivo una brutta serata. Al 20', il gol che scatena la rabbia di Ballardini. Contrasto Dz i-Baronio a metà campo. Il laziale resta a terra. Il georgiano rilancia il gioco. Amoruso serve Zenoni, cross e Bojinov, di sinistro al volo, buca Muslera. I laziali sono furibondi per la mancanza di fair play degli emiliani. Guidolin si scusa: per dovere di cronaca va detto che aveva gridato ai suoi di buttare via il pallone. Si riparte con i nervi tesi. Al 41' Mariga interviene ingenuamente su Cruz e Velotto fischia il rigore. Zarate piazza il cucchiaio e torna la tranquillità. L'1-1 ha il fiato corto. La difesa laziale, dove Siviglia si è arreso al 35', balla il tango. E quando Bojinov punta Muslera, Kolarov può solo stenderlo. Rigore sacrosanto, gol di Amoruso e i giochi sono finiti. Il Parma sale, la Lazio si ferma e inaugura la prima crisi della stagione. LE PAGELLE LAZIO 5 MUSLERA 6 Incolpevole sui gol, bene su Amoruso nella ripresa. LICHTSTEINER 6 Uno dei pochi che lotta fino alla fine. DIAKITE 5 Male sul primo gol e in altre occasioni. SIVIGLIA 6 Si arrende dopo mezzora per una contrattura. CRIBARI 5 Errori di posizione, molle in troppi interventi. KOLAROV 4 Causa il rigore, l arbitro lo grazia (solo giallo), riesce a farsi espellere lo stesso per proteste. DABO 5 In difficoltà sin dall inizio. h IL MIGLIORE 6 BARONIO Prova a tenere in mano la squadra anche in una serata difficile. MEGHNI 5,5 Qualche sprazzo, troppo poco. MAURI 5,5 Corre molto, combina poco. Meglio nella ripresa. MATUZALEM 5 Stanco e in non perfette condizioni: sbaglia Ballardini a farlo giocare. FOGGIA 5,5 Entra nella ripresa, ma stavolta non incide. CRUZ 5 Si procura il rigore, nulla più. ZARATE 6 Torna al gol ed è il solo laziale a impensierire di tanto in tanto Mirante. All. BALLARDINI 5 Sbaglia a insistere sempre sugli stessi. E gestisce male i cambi. PARMA 6,5 di STEFANO CIERI MIRANTE 6 Attento sui tiri di Zarate e nelle uscite. DELLA FIORE 6 Tiene la posizione senza strafare. PACI 6 Torre utilissima sulle palle alte nel finale. ZACCARDO 6,5 Bravo anche nell insolita posizione di centrale della difesa a tre. Non sbaglia nulla. LUCARELLI 6 Qualche momento di difficoltà, ma riesce a cavarsela sempre. ZENONI 6,5 L assist per Bojinov e altre discese. DZ I 6,5 Prezioso nel cucire difesa e attacco. MORRONE 6 Un baluardo nel concitato finale. MARIGA 6 Provoca ingenuamente il rigore, ma poi si fa perdonare. h 7 IL MIGLIORE GALLOPPA Bravissimo in entrambe le fasi. Pressa senza sosta, costruisce e finalizza pure. CASTELLINI 6 Lavoro oscuro, ma utile. AMORUSO 6,5 Trasforma il rigore, un palo e non capitalizza la possibile palla del 3-1. (Paloschi s.v.) BOJINOV 7 Sblocca il risultato e si procura il rigore del 2-1. Bentornato. All. GUIDOLIN 6,5 Il imbriglia la Lazio. Unico neo: tarda un po a buttare dentro Paloschi. TERNA ARBITRALE: VELOTTO 5,5 Qualche dubbio sul rigore della Lazio, gestione poco convincente. GHIANDAI 6 - GIORDANO 6

19 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORTR 19 SERIE A 5 a GIORNATA LA STORIA IN CAMPO A SIENA IL FIGLIO DI UNO DEI PARA CADUTI IN AFGHANISTAN Il doppio regalo per il piccolo Martin DAL NOSTRO INVIATO FABIANA DELLA VALLE SIENA dl avevamo visto tre giorni fa, jeans, polo azzurra e gli occhi che a stento trattenevano le lacrime. Tre giorni fa Martin Fortunato ha salutato per l ultima volta papà Antonio, il capitano morto nell attentato di Kabul, con il basco rosso dei parà e la mano a mo di saluto militare: un immagine che ha commosso tutti. Ieri Martin, emozionato ma con la stessa tristezza negli occhi, era in tribuna a Siena, ospite della sua squadra. Il regalo Martin ha 7 anni, abita a Badesse, a pochi chilometri da Siena, e adora il calcio. Gioca portiere nella scuola calcio Siena Nord, tifa Siena e domenica s è arrabbiato molto per la sconfitta con la Sampdoria. Quando la società l ha saputo, ha deciso di invitarlo al Franchi in occasione della gara con il Chievo. Martin è arrivato con mamma Gianna e un amico di famiglia, Manuel Torracca. Ha fatto l ingresso in campo con le squadre e prima del fischio d inizio ha ricevuto un omaggio: le maglie dei due portieri Curci (che gli ha regalato anche i guanti) e Sorrentino, e un mazzo di fiori per mamma Gianna. Poi Martin ha guardato la partita, accomodandosi in tribuna. Un pizzico di normalità in mezzo a tanto dolore. Martin Fortunato ai funerali ANSA Martin, 7 anni, con la divisa del Chievo prima del calcio d inizio LAPRESSE Tra Chievo e Siena è soltanto corsa Errori e pressing per 90 : uno 0-0 inevitabile Le uniche emozioni nel finale della partita SIENA CHIEVO GIUDIZIO77 SIENA ( ) Curci; Terzi (dal 27 s.t. Rosi), Ficagna (dal 46 s.t. A. Rossi), Brandao, Del Grosso; Vergassola, Codrea, Fini; Ghezzal; Maccarone, Calaiò (dal 24 s.t. Jajalo). ALLENATO- RE Giampaolo. PANCHINA Pegolo, Ekdal, Paolucci, Reginaldo. CHIEVO ( ) Sorrentino; Frey, Yepes, Morero, Mantovani; Luciano, Iori, Pinzi; Bentivoglio (dal 30 Marcolin); Bogdani (dal 32 Granoche), Pellissier (dal 46 s.t. Ariatti). ALLENATO- RE Di Carlo. PANCHINA Squizzi, Mandelli, Sardo, Abbruscato. ESPULSI nessuno. AMMONITI Codrea (S), Ghezzal (S) e Rosi (S) per gioco scorretto. ARBITRO Stefanini di Prato 0 0 NOTE spettatori paganti 769, incasso di euro; abbonati 8.444, quota di euro. Angoli 3-6. Tiri in porta 3 (con 1 palo)-3 (con 1 palo). Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 2-1. Recuperi: 2 primo tempo, 4 secondo tempo Mario Yepes, 33 anni, affronta Emanuele Calaiò, 27 anni LAPRESSE DAL NOSTRO INVIATO FABIO BIANCHI SIENAdQualche brivido, alla fine. Tanta noia, all inizio. Molto pressing, dall inizio alla fine. Certo, le partite spettacolari sono un altra cosa. Anche quelle di qualità. Visti di rado tanti lanci lunghi, e sbagliati, in serie A. Il Siena fa un passo indietro a livello di gioco rispetto persino alle sconfitte (col Milan), il Chievo solo a livello di risultato. Dopo due vittorie, un pari gli va anche. Eppure nel misero conto delle occasioni è avanti 3-1: una spizzicata di Luciano che Curci respinge sopra la traversa, una zuccata sul palo, esterno, di Pellissier (199 presenze col Chievo, record di Lanna uguagliato) dal corner di Marcolini e una legnata di Granoche troppo centrale. Il Siena trova un palo di Codrea per una mezza papera di Sorrentino. Stop. Finisce come si sospettava già dopo venti minuti: senza reti e senza divertimento. E di certo è il Siena che non andrà a letto contento. La chiave A moduli speculari, col trequartista anomalo dietro le due punte (Ghezzal e Bentivoglio) meglio il Chievo. In difesa ha concesso quasi nulla, a centrocampo ha prevalso per 60 minuti con un pressing intelligente e in attacco ha provato a pungere col preciso intento di non scoprirsi. Il Siena non ha trovato spazi sulle fasce e in mezzo ha fatto parecchia confusione per lunghi tratti. Il solo Maccarone provava a combinare qualcosa. Ma ci ha giusto provato. In tutto il primo round solo Luciano è andato vicino la gol. La sfida si è data una svegliata nella ripresa, causa gli spazi più larghi e i cambi. Ma è stato ancora il Chievo, a rendersi più pericoloso. Forse, con più determinazione, poteva anche scapparci la terza vittorie consecutiva. Chievo quadrato Per i mussi volanti le buone notizie prevalgono sulle cattive. L assetto di squadra è ormai definito e si scopre che hanno pure ottimi rincalzi. Bentivoglio e Iori, esordio in A alla tenera età di 27 anni, danno più qualità in mezzo. E Granoche, il vice di Bogdani (per ora), quando entra è sempre molto incisivo. Ormai la partenza falsa è un lontano ricordo. Siena deludente Di contro, Giampaolo ha qualche problema da risolvere. Il suo Siena è bloccato sui 3 punti conquistati a Cagliari. Questa era una gara da vincere e lui ci ha provato, inserendo il buon Jajalo dietro le punte, togliendo l inconsistente Calaiò e spostando più avanti Ghezzal. Qualcosa di meglio sì è visto ma non abbastanza. È a centrocampo, assoluzione per Vergassola a parte, che bisogna lavorare. LE PAGELLE SIENA 5 IL MIGLIORE h 6,5 CURCI Si fa trovare pronto sia sulla spizzata di Luciano sia sul tiro di Granoche. TERZI 5,5 Un paio di cross degni di nota, ma si vede davvero poco in avanti. ROSI 5 Falsa partenza per lui, Entra e si fa subito ammonire. FICAGNA 5,5 Insicuro in alcune situazioni (A. Rossi s.v.) BRANDAO 6 Copre bene la sua zona di campo. DEL GROSSO 6 Spinge più di Terzi, ma nella foga a volte è impreciso. VERGASSOLA 6 Tiene in vita il centrocampo e s inserisce appena può. CODREA 6 Parte piano, poi il guizzo nel finale. FINI 5,5 Mai nel vivo del gioco. Non è la sua partita. GHEZZAL 5,5 Un entrataccia su Iori, un simil pallonetto e poco altro. MACCARONE 6 Si sbatte più di tutti, ma non ha la bacchetta magica. CALAIÒ 5 Mai pericoloso. Abbandona Maccarone a se stesso. JAJALO 6,5 Quando entra lui, il Siena diventa più vivace ma non sfonda. All. GIAMPAOLO 5,5 La sua squadra non riesce mai a essere pericolosa. CHIEVO 6,5 di F.D.V. SORRENTINO 5 Un uscita avventata, poi lo salva il palo sul tiro di Codrea. FREY 6 Tenere Maccarone non è compito facile, lui non sfigura. h 7 IL MIGLIORE YEPES Una granitica certezza. Difende e comanda il reparto. Con il Pirata non si passa. MORERO 6 Dà una grossa mano a Yepes: mai in sofferenza. MANTOVANI 6 Diligente, in avanti si vede poco ma copre bene. LUCIANO 6,5 È il solito esagerato, corre, crossa, tira e ogni tanto perde la misura. Ma sono peccati veniali rispetto a quanto fa. IORI 6,5 Ordine e geometrie. E prova pure il tiro da fuori. Non male per uno che non aveva mai giocato in serie A. PINZI 6 Arretrato al posto di Marcolini, fa il lavoro sporco. BENTIVOGLIO 6,5 Batte tutti gli angoli e pronti, via mette una bella palla per Bogdani. Dà qualità al centrocampo. MARCOLINI 6 Entra e mette lo zampino nel palo di Pellissier. BOGDANI 6 Un occasione all alba della partita, poi si vede poco. GRANOCHE 6 Sostituisce Bogdani e cerca subito il gol. Il tiro c è. PELLISSIER 6,5 Un sinistro fuori di un soffio e un palo. Il simbolo del Chievo non tradisce mai. (Ariatti s.v.) All. DI CARLO 6,5 La striscia positiva non s interrompe, nonostante il turnover. Lancia Iori e non sbaglia. TERNA ARBITRALE: STEFANINI 6,5 Partita facile, giuste le ammonizioni. Rubino 6; Altomare 6.

20 R 20 GIOVEDÌ 24 SETTEMBRE 2009 LA GAZZETTA DELLO SPORT SERIE A 5 a GIORNATA Portanova e Di Vaio Bologna sorride Livorno deludente, gli emiliani trovano due spunti e vincono la prima partita stagionale BOLOGNA LIVORNO GIUDIZIO 77 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Portanova (B) al 35 del p.t.; Di Vaio (B) all 8 del s.t. BOLOGNA (4-4-2) Viviano; Raggi, Portanova, Britos, Lanna; Vigiani (dal 42 s.t. C. Zenoni), Mutarelli (dal 7 p.t. Mudingayi), Mingazzini, Gia. Tedesco (dal 12 s.t. Valiani); Zalayeta, Di Vaio PANCHINA Colombo, Casarini, Adailton, Osvaldo. ALLENATORE Papadopulo. LIVORNO ( ) De Lucia; Perticone, Knezevic, Miglionico, Vitale; Marchini, D. Moro (dal 1 s.t. Bergvold), A. Filippini (dal 14 s.t. Tavano); Candreva; C. Lucarelli (dal 20 s.t. Dionisi), Danilevicius PANCHINA Benussi, Diniz, Pieri, Pulzetti. ALLENATO- RE Russo-Ruotolo. ARBITRO Bergonzi di Genova. AMMONITI Britos (B) per gioco scorretto, Marchini (L) per proteste. NOTE paganti 1.869, incasso ; abbonati , quota Tiri in porta 4 (un palo)-4. Tiri fuori 4-7. In fuorigioco: 4-9. Angoli: 5-2. Recuperi: 2, 4. 2 Dici Nené 0 e il Cagliari si accende Cade il Bari Pugliesi sconfitti in casa con una rete della punta brasiliana. E il primo successo per i sardi BARI CAGLIARI GIUDIZIO 777 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Nenè (C) al 32 s.t. 0 1 BARI (4-4-2) Gillet; A. Masiello, Ranocchia, Bonucci, S. Masiello; Alvarez (dall 11 s.t. Langella), Donati, Gazzi (dal 39 s.t. De Vezze), Rivas (dal 21 s.t. Kutuzov); Barreto, Meggiorini. PANCHINA Padelli, Diamoutene, Stellini, Greco. ALLENATORE Ventura. CAGLIARI ( ) Marchetti; Marzoratti,Canini, Astori, Agostini; Dessena,Parola,Lazzari; Cossu (dal 35 s.t. Biondini); Jeda (dal 44 s.t. Barone), Matri (dal 28 s.t. Nenè). PANCHINA Lupatelli, Sivakov, Ragatzu, Larrivey. ALLENATORE Allegri. ARBITRO Calvarese di Teramo. AMMONITI Astori (C), Donati (B), Dessena (C), Bonucci (B) per gioco scorretto, Agostini (C) per comportamento non regolam. NOTE paganti 7.077, incasso di euro; abbonati , quota di euro. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 3-6. Angoli 4-4. Fuorigioco 0-1. Recuperi: p.t. 0, s.t. 3. DAL NOSTRO INVIATO SEBASTIANO VERNAZZA DAL NOSTRO INVIATO GIUSEPPE CALVI Marco Di Vaio, 33 anni, attaccante del Bologna LIVERANI LE PAGELLE BOLOGNA 6,5 VIVIANO 6 Para su Candreva, nel finale è sicuro sulle conclusioni di Marchini e Vitale. RAGGI 6 Riscatta la magra di San Siro. h 7 IL MIGLIORE PORTANOVA Mette a segno un gran gol e poi fa il suo dietro, una grande tenuta su ogni pallone. BRITOS 6,5 Riemerge bene dopo un avvio difficile. LANNA 6 Non ha più paura di giocare. VIGIANI 6,5 Tanta corsa sulla sua fascia (Zenoni s.v.). MINGAZZINI 6 Fa l assist del primo gol. MUTARELLI s.v. S infortuna subito, ingiudicabile. MUDINGAYI 6 Reintegrato ci mette la solita quantità, può crescere. GIA. TEDESCO 5,5 Gioca fuori ruolo, non entra mai nel vivo del gioco. VALIANI 6 Tiene la posizione. ZALAYETA 6 Spizza a Di Vaio la palla del raddoppio. DI VAIO 6,5 Si aiuta col braccio e torna al gol, primo bersaglio da capitano. All. PAPADOPULO 6,5 La prima vittoria della stagione gli toglie molta pressione esterna. LIVORNO 5 DE LUCIA 5 Il fendente di Di Vaio gli passa sotto le gambe. PERTICONE 6 Dalle sue parti gli avversari non fanno paura. KNEZEVIC 5,5 Bruciato da Di Vaio sul 2-0. MIGLIONICO 5 Sovrastato nell azione del primo gol. VITALE 5,5 Si vede solo alla fine quando impegna Viviano. MARCHINI 6 Si danna l anima, uno dei pochi che fa gioco. MORO 5,5 Una tenue presenza, sostituito all intervallo. BERGVOLD 5,5 Il suo inserimento non porta benefici. FILIPPINI 5,5 Si spegne alla distanza. TAVANO 6 Inserito troppo tardi, prova ad animare l attacco. h di ANDREA TOSI IL MIGLIORE 6 CANDREVA Parte subito forte, è il più vivace dei suoi. DANILEVICIUS 5 Un ombra davanti, come ex non si fa rimpiangere. LUCARELLI 5 Due volèe fuori misura e null altro da ricordare. DIONISI 5,5 Non si vede, non punge. All. RUSSO-RUOTOLO 5 Tre ko e un solo gol all attivo: sono numeri da paura. TERNA ARBITRALE: BERGONZI 6 Dubbi su un mani di Vitale, sul 2-0 l assistente non segnala il braccio di Di Vaio. G.Bianchi 6; Di Pinto 5. BOLOGNA dil Papa salva il pontificato, la strana coppia Russo-Ruotolo si incarta, e sopra la panchina del Livorno già si ode un volteggiare di corvi. Il Bologna vince una specie di spareggio salvezza, ma che errore commetterebbe Papadopulo se pensasse di aver risolto ogni problema. La partita è stata mediocre e il Bologna l ha vinta perché Portanova e Di Vaio hanno trovato due spunti vincenti. Cori anti-moggi e contro i Menarini dalla curva: «Noi non siamo amici di Moggi», il più gettonato. La chiave Il Livorno ha preso due gol su palle inattive. Il primo su corner: Portanova ha sovrastato Miglionico e ha sbattuto dentro il cross di Mingazzini. Il secondo su rimessa laterale di Raggi: Zalayeta di testa ha prolungato per Di Vaio, che si è aggiustato l attrezzo con un braccino. Poi lo scatto alla Bolt, il tiro e il pallone che si è infilato sotto le gambe di De Lucia. Passi per l 1-0, Portanova è uno specialista del colpo di testa e una rete così può capitare di incassarla. Il 2-0 però no: su rimessa laterale la difesa deve essere schierata e reattiva. Striscia il rilassamento, in casa amaranto. Brutto segno. Bologna Ci sono delle certezze. Il portiere Viviano: difficile che conceda qualcosa e con margini di crescita. I due centrali difensivi, Britos e Portanova: assortiti bene, duri, in collegamento continuo. E Di Vaio sta per tornare quello dei mesi scorsi perché è guarito dalla tallonite. Portiere, stopper, centravanti. La spina dorsale c è, bisogna abbellire il contorno. La fascia sinistra, per esempio: Giacomo Tedesco non ha il passo dell esterno e come laterale fa fatica. Livorno Non funziona la difesa, non convince l attacco. Danilevicius, il cocco del presidente Spinelli, e Lucarelli sembravano Britos e Portanova, ma a rovescio: mal combinati, per nulla dialoganti. Tavano in panchina per turnover, e vabbé. Il risultato? Una fase offensiva imbarazzante, alimentata soltanto dagli spunti di Candreva, provato in avvio come trequartista, e da qualche percussione di Marchini. Troppo poco, e Spinelli ha detto: «Abbiamo fatto dieci passi indietro». Anderson Miguel Nenè, 26 anni, punta brasiliana del Cagliari APP LE PAGELLE BARI 5,5 GILLET 6 Una paratona su Lazzari, beffato da Nenè solo davanti la porta. A. MASIELLO 5,5 Indeciso, spesso in difficoltà nell uno contro uno. RANOCCHIA 5,5 Frena Matri, liscia sul gol di Nenè, cerca il pari. h 7 IL MIGLIORE BONUCCI Pilastro solido, gioca di piede e di cervello. S. MASIELLO 6 L indispensabile, e lo fa benino. ALVAREZ 6 Il più lucido negli attacchi e qualche bel numero. LANGELLA 5,5 Entra, ma incide pochissimo sulla fascia. DONATI 5,5 Un po le manette a Cossu, un po di regia. GAZZI 5,5 Il gioco gli gira intorno, e lui vi entra di rado. (De Vezze s.v.) RIVAS 5,5 Carbura poco, un tiraccio insidioso. KUTUZOV 5,5 Va centrale, crea qualche spazio e nulla più. BARRETO 5 Cerca la giocata di fino tra cingolati. Nullo. MEGGIORINI 5,5 Pochi palloni, poca gloria. Meglio esterno nel finale. All. VENTURA 5,5 In tre giorni un Bari irriconoscibile, che nella ripresa non torna mai a galla. di GAETANO IMPARATO CAGLIARI 7 MARCHETTI 6,5 Sventa la fiondata di Meggiorini. Lucido. MARZORATTI 6 Si sgancia, martella, furbissimo sul gol di Nenè. CANINI 6,5 Qualche toppa evita strappi non rammendabili. ASTORI 6,5 Nasconde Barreto, ai suoi e ai...baresi. AGOSTINI 6 Si propone, volenteroso, poi Alvarez inizia a mordere. DESSENA 6,5 Furbo a gestire gli equilibri in mediana, sfiora il gol. PAROLA 6 Pensa a fare la diga, i fronzoli li lascia ad altri. h 7 IL MIGLIORE LAZZARI Tra interdizione e attacchi, due rasoterra da brividi. COSSU 7 Duracell, libero svariare e graffiare sui due lati. BIONDINI 6 I mattoni per la diga salva risultato negli ultimi 15 minuti. JEDA 6 Troppo statico, ma confeziona l assist gol (Barone s.v.) MATRI 6,5 Inizia ipnotizzando A.Masiello, poi cala. NENE 7 Entra e s inventa il «dai e vai» della vittoria. All. ALLEGRI 7 Prima Lazzari e Matri, poi la mossa Nenè: scelte logiche per la prima vittoria dopo 3 stop di fila. TERNA ARBITRALE: CALVARESE 6 Deciso, equilibrato, non tentenna sul rigore chiesto dal Bari. Iannello 6; Di Fiore 6 BARI dsulla speranza del Cagliari, c è sempre più il marchio brasiliano. Rapida e concreta, la squadra di Allegri imbavaglia il Bari e conquista la prima, meritata vittoria in campionato. Dopo i due gol segnati, entrambi su rigore, da Jeda, ecco la firma di Nenè, 4 minuti dopo il suo ingresso in campo, reattivo e abile a sfruttare un buco di Ranocchia, su cross di Jeda. Alla squadra sarda riesce bene il tentativo di... imitazione del Bari (al primo k.o.), studiato nella sua esibizione più spettacolare nella precedente sfida con l Atalanta. Pressing asfissiante a tutto campo e manovra articolata a uno o due tocchi, così il Cagliari non fa giocare gli avversari. Con Meggiorini preferito a Kutuzov, il Bari non incide, in particolare gli esterni Alvarez e Rivas mai s accendono per dettare assist. Ragnatela Cagliari Tenendo Parola, sostituto dello squalificato Conti, vertice basso del rombo e Cossu molto più «alto» del solito (spesso da punta centrale) per bloccare sul nascere i fraseggi tra Ranocchia e Bonucci, Allegri limita le originarie fonti della costruzione di Ventura. Per 25 il Cagliari praticamente nasconde la palla agli avversari, concedendo appena qualche ripartenza, più dalle parti di Rivas, visto che Alvarez mai riesce ad accelerare. Nel primo tempo il progetto dei rossoblù si vanifica al limite dell area del Bari, perché il vivacissimo Matri è male accompagnato da Jeda. Così, il Cagliari, supportato talvolta anche dalle incursioni di Marzoratti, può andare al tiro solo dalla distanza, con Agostini, Cossu e Dessena. I biancorossi arrivano a pungere solo con iniziative individuali, di Rivas e Alvarez. Bari, passo indietro Molle sulle gambe, evidentemente stanca dopo l exploit sull Atalanta, la formazione di Ventura non ha rapidità di esecuzione, l azione è spesso prevedibile. Anche nella ripresa, con gli inserimenti di Langella e Kutuzov, il Bari punge poco, a parte un sinistro di Meggiorini. E, anzi, continua a subire l iniziativa del Cagliari, pericoloso con Dessena e Lazzari prima del colpo vincente di Nenè.

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