Raffaello Frasca, Daniela Guarneri, Daniel Guralumi, Francesco Paolo Triscari
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1 Raffaello Frasca, Daniela Guarneri, Daniel Guralumi, Francesco Paolo Triscari Modelli informatizzati: strumenti per la tutela e la comunicazione della memoria storica Premessa Gli enormi sviluppi raggiunti nel campo della ricostruzione storica mediante l ausilio degli strumenti informatici, conducono oggi lo studioso attraverso vie di indagine che possono indirizzare la ricerca storica verso una scrupolosa e particolareggiata documentazione digitale del patrimonio architettonico. Ricostruire virtualmente luoghi e manufatti storici induce a riflessioni nuove consentendo nuove chiavi di lettura atte ad offrire un fondamentale contributo alla ricerca storica: la rappresentazione digitale si impone, dunque, come potente strumento di indagine atto ad offrire nel presente e, certamente, in futuro esperienze spazio-temporali di aree e manufatti esistenti o perduti. Ricostruzione digitale intesa, dunque, nella sua duplice valenza di strumento di indagine, visualizzazione del luogo o manufatto oggetto di analisi e, in quella ampliata, di strumento di comunicazione e mezzo divulgativo della nostra memoria. Il modello informatizzato si presta con straordinaria versatilità sia all analisi che alla comunicazione di tutto ciò che porta traccia dell intervento umano: ci consente di ricostruire virtualmente la localizzazione del manufatto architettonico e l individuazione delle sue peculiarità; la sua elaborazione risulta altresì fondamentale per documentarne le analisi di studio effettuate, non costituendo però un patrimonio di conoscenza fine a se stesso, bensì risultando di grande utilità se finalizzato ad un eventuale intervento di restauro; inoltre, la simulazione dell intervento di restauro può essere realizzata sul modello digitale risultando molto utile in fase progettuale nonché nella delicatissima fase di valutazione e controllo da parte degli enti preposti all approvazione dei progetti. 230
2 R. FRASCA, D. GUARNERI, D. GURALUMI, F.P. TRISCARI Memoria storica come elemento costitutivo dell identità culturale di RAFFAELLO FRASCA L auspicata necessità di risollevare la questione della memoria dei luoghi, al fine di adeguarli maggiormente ad una tessitura culturale tramandabile, si propone periodicamente sotto istanze e modi diversi. Le discipline della rappresentazione hanno da sempre rivestito un ruolo fondamentale nel documentare la memoria dei luoghi: già dal XV secolo, mediante le abilità acquisite nel disegno e proseguendo sino alla codificazione delle attuali metodologie di rappresentazione, gli architetti hanno consentito la documentazione e la trasmissione di un patrimonio architettonico oggi, spesso, non più esistente. Il raffinarsi delle tecniche di computer grafica ha, altresì, fornito i ricercatori di sofisticati strumenti atti a generare modelli virtuali capaci di consentire la navigazione ed esplorazione di ambienti e manufatti d interesse storico culturale, esistenti o andati perduti; con l uso delle nuove tecnologie informatizzate appare, dunque, possibile visualizzare e presentare ricostruzioni di ambienti del passato, manufatti architettonici, paesaggi ed artefatti. L unicità dei luoghi, l identità dei manufatti architettonici, le stratificazioni della storia non possono essere rappresentate senza incorrere nel pericolo dell astrazione e della cristallizzazione, della estraneità del bene architettonico con il contesto spazio-temporale. L identità del manufatto architettonico può essere 231
3 I CONTRIBUTI solo mostrata e comunicata attraverso il racconto della sua storia, richiedendo una costante mediazione interpretativa. La raccolta di una scrupolosa e particolareggiata documentazione grafica costituisce uno strumento indispensabile per la tutela del patrimonio architettonico ed è, in particolare, un elemento irrinunciabile per la comprensione del costruito, inteso nella sua unità architettonica e strutturale originaria, con le trasformazioni e alterazioni subite nel tempo a seguito di modifiche formali e strutturali e di interventi dettati da nuove tecniche costruttive e da nuovi linguaggi formali. Per la tutela del bene architettonico bisogna assolutamente provvedere alla sua conservazione e, a tal fine, per intervenire filologicamente nella conservazione dei beni architettonici, è indispensabile individuare, già in fase di rilievo, le componenti strutturali ed architettoniche riconoscendole nella loro primitiva realizzazione, nonché nelle successive stratificazioni degli interventi eseguiti nel tempo. Oggi, la funzione del patrimonio culturale storico, nella sua accezione semiotica, consiste nel rinviare ad un passato scomparso, rivolgendosi verso ciò che non esiste più e riferendosi ad una realtà trasformata da interventi postumi ma che comunque rimane pregna di numerosi segni e memorie storiche. La Carta di Atene per il Restauro dei monumenti Storici (1931) riporta con chiarezza la necessità del rispetto di tutte le stratificazioni, non consentendo una scelta operata a-priori che ne possa alterare la completezza del messaggio storico. La semplice rappresentazione della conoscenza, non basta a rappresentare la vastità delle componenti del patrimonio: la trasmissione della conoscenza non può essere più semplicemente mise en scéne degli elementi culturali, ma la rappresentazione della trasmissione deve sempre di più partecipare di una domanda collettiva sugli effetti dello sviluppo delle ricerche concernenti l eredità culturale del territorio. Trasmettere è anche organizzare una certa logica del senso, e da questo punto di vista, il governo del patrimonio culturale presuppone sempre una certa attività creatrice. Ed è sempre nella Carta di Atene del 1931 che viene sostenuto il valore didattico del patrimonio culturale, considerato come elemento fondante dell identificazione degli abitanti con i luoghi, e viene proposto il ruolo della documentazione 232
4 R. FRASCA, D. GUARNERI, D. GURALUMI, F.P. TRISCARI come strumento per il riconoscimento del valore del patrimonio culturale. La ricostruzione virtuale di manufatti architettonici ha naturalmente funzione di conoscenza, ma soprattutto didattica. La versatilità del modello digitale consente lo studio del manufatto architettonico ricostruito virtualmente nella sua totalità anche se è conservato solo in parte. Le ipotesi dei modi in cui il manufatto architettonico è stato realizzato ed è pervenuto fino ai nostri giorni consentono anche di risalire ai processi costruttivi di cui il manufatto è espressione, perseguendo così uno dei principali obiettivi della tutela: conoscere e conservare le tecnologie del passato quale fattore di identità culturale; i modelli digitali tridimensionali di manufatti architettonici possono assumere un ruolo importante se con la loro ambientazione originale vengono contestualizzati mediante la realizzazione di scenari adeguati, costruiti attraverso tecniche di modellazione o l uso di immagini. La realizzazione di modelli digitali, alla stessa stregua di libri, immagini e filmati, consente la preparazione di ipertesti multimediali dedicati alla comunicazione ed alla promozione del patrimonio. L ipertesto multimediale assume la connotazione di uno strumento di comunicazione che illustrando il manufatto architettonico permette all utente una conoscenza percettiva molto vicina a quella che lo stesso avrebbe durante una visita reale; l allestimento, quindi, di un ipertesto multimediale, completo della ricostruzione virtuale di un manufatto architettonico e delle notizie storiche sulla evoluzione dello stesso, permette una navigazione interattiva in 3D arricchita anche da dettagli che possono risultare molto utili per una attenta, accurata analisi e comprensione del manufatto architettonico. La navigazione interattiva in 3D soddisfa anche il non addetto ai lavori; la condizione di scegliere diversi percorsi di indagine, interagendo in tempo reale con il modello digitale, spinge l utente ad approfondire, anche nei dettagli, l indagine conoscitiva del manufatto architettonico. Il modello digitale per la conoscenza, la lettura e la documentazione del patrimonio architettonico di DANIELA GUARNERI, DANIEL GURALUMI, FRANCESCO PAOLO TRISCARI L interpretazione della identità di un manufatto architettonico implica necessariamente l intervento di un medium, la cui efficacia si misura sulla capacità di essere mediazione tra intelligenze collettive e non solo tra saperi esperti e sensi comuni. Luoghi, processi ed eventi sono, nel tempo, soggetti a complesse interpretazioni in un continuo rincorrersi tra beni architettonici prodotti da autori non più interrogabili e beni architettonici interpretati da lettori molteplici e, ovviamente, diversi dagli autori. Negli ultimi anni il settore del rilievo e della rappresentazione dell architettura sono stati interessati da grandi cambiamenti resi indispensabili dallo sviluppo della tecnologia digitale: tali innovazioni hanno consentito sia di operare con metodologie totalmente nuove sia di 233
5 I CONTRIBUTI 234
6 R. FRASCA, D. GUARNERI, D. GURALUMI, F.P. TRISCARI sperimentare un ampliamento in quelle tradizionali mediante l introduzione di procedure avanzate e strumentazioni all avanguardia. Da sempre, nelle varie fasi del rilievo architettonico, gli aspetti formali, figurativi e materici di una architettura esistente sono stati rappresentati attraverso diversi eidotipi di studio a cui seguiva la successiva rappresentazione grafica dei risultati di indagine: questi due momenti hanno consentito di descrivere l oggetto nella sua interezza mediante l applicazione dei metodi di rappresentazione tradizionale. Spesso, i metodi di rilievo tradizionali non lasciano intendere e descrivere in maniera esaustiva la natura geometrica degli elementi architettonici più complessi; infatti, questi necessitano di una analisi corretta e puntuale al fine di poterli rappresentare e studiare mediante una visione spaziale dell insieme che solo un modello tridimensionale può fornire. Oggi, il rilievo non può essere inteso soltanto come intervento per raccolta di misure, ridotto alla semplice conoscenza delle forme geometriche del manufatto architettonico, bensì deve essere finalizzato ad una conoscenza integrata del costruito con l analisi degli elementi che lo compongono e con la lettura di tutte le trasformazioni e modifiche succedutesi nel tempo. Con gli strumenti informatizzati a nostra disposizione, ferma restando la necessità dell osservazione e della comprensione dell oggetto architettonico, nonché il rilievo a vista ed un opportuno rilievo fotografico, l operazione di rilievo risulta molto più facile, rapida e precisa. Inoltre, il rilievo eseguito con la strumentazione informatica consente una rapida restituzione grafica del manufatto architettonico e la costruzione di modelli tridimensionali. Le nuove tecnologie informatizzate consentono, quindi, una documentazione immediata dell immagine dell oggetto rilevato. Queste immagini forniscono le varie viste dell oggetto rilevato consentendo allo studioso di verificare la rispondenza fra l immagine a video e la realtà del manufatto architettonico in tutta la sua spazialità. Un rilievo che abbia la peculiarità dell oggettività consente, dunque, la realizzazione di modelli tridimensionali indispensabili per l analisi e lo studio completo dell oggetto rilevato; consente, inoltre, lo sviluppo di rappresentazioni grafiche che, per la loro tradizionale caratteristica, sono facil- 235
7 I CONTRIBUTI mente utilizzabili dagli studiosi. Altresì, risulta di grande ausilio l uso dello strumento informatico per l elaborazione dei dati acquisiti con alcune tecniche di diagnostica che sono essenzialmente tecniche di indagine di tipo non distruttivo. La digitalizzazione e la rielaborazione dei dati acquisiti permette di perseguire una indagine ed una conoscenza del manufatto non utilizzando prelievi o quanto meno riducendo il più possibile l uso di queste indagini che invece sono distruttive. Il modello digitale, inteso come sintesi di elementi formali, dimensionali e qualitativi, consentirà quindi l approfondimento e la conoscenza dei motivi ispiratori del manufatto architettonico, nonché permetterà di stabilire confronti con altri manufatti realizzati dallo stesso architetto. La costruzione del modello digitale ed esso stesso costituiscono, sul piano metodologico, un insieme di attività conoscitive che, iniziando dalla progettazione del manufatto, rendono possibile l individuazione delle categorie progettuali che informano il manufatto architettonico e, con accurate ricerche storiche di archivio, le sue diverse fasi costruttive, nonché le sue eventuali trasformazioni realizzate nel tempo; ovvero, il modello digitale tridimensionale consente una lettura spaziale del manufatto architettonico nelle sue quattro dimensioni, le tre dimensioni spaziali e la dimensione temporale. Il modello digitale tridimensionale costituisce un elemento indispensabile per la localizzazione del manufatto architettonico e delle sue peculiarità; risulta altresì fondamentale per la sua documentazione e studio, non costituendo però un patrimonio di conoscenza fine a se stesso, bensì risultando di grande utilità se finalizzato ad un eventuale intervento di restauro; inoltre, la simulazione dell intervento di restauro può essere realizzata sul modello digitale risultando molto utile in fase progettuale nonché nella delicatissima fase di valutazione e controllo da parte degli enti preposti all approvazione dei progetti. Riferimenti bibliografici G. ABOU-JAOUDÈ, Impronta e simulazione, Lotus international n. 104, 2000, p M. CARTA, L armatura culturale del territorio. Il patrimonio culturale come matrice di identità e strumento di sviluppo, Franco Angeli, Milano 1999 (2 edizione 2002). M. GALLI, C. MÜHLHOFF, Terragni virtuale. Il caad nella ricerca storico-critica, Universale di architettura n. 60, Edizioni testo & immagine, Torino B. LINDSEY, Gehry digitale, resistenza materiale, costruzione digitale, Universale di architettura n. 108, Edizioni testo & immagine, Torino T. MALDONADO, Reale e virtuale, Edizioni Feltrinelli, Milano, R. MIGLIARI (a cura di), Disegno come modello, Edizioni Kappa, Roma L. PRESTINENZA PUGLISI, Hyper Architettura. Spazi nell età dell elettronica, Universale di architettura n. 38, Edizioni testo & immagine, Torino L. SACCHI, La dimensione digitale in architettura: rappresentazione e conformazione, in La rappresentazione dell architettura. Storia, metodi, immagini (a cura di C. Mezzetti), Kappa, Roma 2000, p A. SDEGNO, Architettura e rappresentazione digitale, Libreria Editrice Cafoscarina, Venezia M. UNALI, Pixel di Architettura, Edizioni Kappa, Roma
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