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1 Assicurazioni Generali RELAZIONE SULLA GESTIONE E BILANCIO D ESERCIZIO DELLA CAPOGRUPPO 9 anno di attività 2010

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3 RELAZIONE SULLA GESTIONE E BILANCIO D ESERCIZIO DELLA CAPOGRUPPO 2010 APPROVATO DALL ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DEL 30 APRILE 2011 ECPI Ethical Index Euro ECPI Ethical Index Global FTSE ECPI Italia SRI: Leaders Index; Benchmarck Index

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5 Sede Legale e Direzione Centrale in Trieste Sede Secondaria e Direzione per l Italia in Mogliano Veneto Capitale sociale Euro ,00 int. versato Codice Fiscale e Registro Imprese Trieste Iscritta al numero dell Albo delle imprese di assicurazione e riassicurazione Capogruppo del Gruppo Generali, iscritto al numero 026 dell Albo dei gruppi assicurativi PRESIDENTE VICEPRESIDENTI Gabriele Galateri di Genola Vincent Bolloré, Francesco Gaetano Caltagirone, Alberto Nicola Nagel AMMINISTRATORE DELEGATO E GROUP CEO Giovanni Perissinotto (*) (*) Riveste anche la carica di Direttore Generale AMMINISTRATORE DELEGATO Sergio Balbinot (*) (*) Riveste anche la carica di Direttore Generale CONSIGLIERI DI AMMINISTRAZIONE (**) Consiglieri di Amministrazione che, insieme con il Presidente, il Vicepresidente e gli Amministratori Delegati, fanno parte del Comitato Esecutivo Cesare Calari / Carlo Carraro / Diego Della Valle Petr Kellner / Angelo Miglietta (**) / Alessandro Pedersoli Lorenzo Pellicioli (**) / Reinfried Pohl / Paola Sapienza Paolo Scaroni / Francesco Saverio Vinci CONSIGLIERI GENERALI Fanno parte del Consiglio Generale, oltre ai seguenti membri elettivi, i componenti il Consiglio di Amministrazione ed i Direttori Generali COLLEGIO SINDACALE Giorgio Davide Adler / José Ramón Álvarez Rendueles José Maria Amusátegui de la Cierva / Francesco Maria Attaguile Claude Bébéar / Kenneth J. Bialkin / Gerardo Broggini Giacomo Costa / Maurizio De Tilla / Enrico Filippi Carlos Fitz-James Stuart y Martínez de Irujo / Albert Frère Georges Hervet / Dietrich Karner / Khoon Chen Kuok / Stefano Micossi Benedetto Orsini / Arturo Romanin Jacur / Guido Schmidt-Chiari Alejandro Valenzuela Del Río / Theo Waigel / Wilhelm Winterstein Eugenio Colucci, Presidente Giuseppe Alessio Vernì / Gaetano Terrin Maurizio Dattilo (supplente) / Michele Paolillo (supplente) DIRETTORI GENERALI (***) Chief Financial Officer e Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari VICEDIRETTORI GENERALI SEGRETARIO DEL CONSIGLIO Raffaele Agrusti (***), Paolo Vagnone Attilio Invernizzi / Andrea Mencattini / Aldo Minucci / Valter Trevisani Oliviero Edoardo Pessi ORGANI SOCIALI IN CARICA AL 30 APRILE 2011

6 Finmeccanica - Centri di controllo spaziale, Vigna di Valle, Roma

7 INDICE RELAZIONE SULLA GESTIONE Dati significativi della Compagnia 10 Lo scenario economico e assicurativo 11 L identità del Gruppo Generali 16 La strategia del Gruppo Generali 17 Parte A Informazioni sulla gestione 20 Parte B Risk report 55 Allegato alla relazione sulla gestione 67 BILANCIO D ESERCIZIO DELLA CAPOGRUPPO Prospetti contabili della Capogruppo Stato patrimoniale 77 Conto economico 91 Nota integrativa Premessa 103 Parte A Criteri di valutazione 103 Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico 111 Parte C Altre informazioni 183 Rendiconto finanziario 189 Allegati alla nota integrativa 197 Prospetto dimostrativo del margine di solvibilità 281 Elenco dei titoli e degli immobili sui quali sono state eseguite rivalutazioni 285 Elenco delle partecipazioni superiori al 10% del capitale rappresentato da azioni con il diritto di voto in società non quotate o s.r.l. 300 Attestazione del Bilancio d esercizio ai sensi dell art. 81-ter del Regolamento Consob n del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni 365 Relazione del Collegio Sindacale 369 Relazione della Società di revisione e dell Attuario 375

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9 Fincantieri - Cantiere di Monfalcone, Gorizia RELAZIONE SULLA GESTIONE

10 RELAZIONE SULLA GESTIONE Dati significativi della Compagnia Esercizio 2010 Esercizio 2009 Esercizio 2008 (in milioni di euro) Bilancio Bilancio Bilancio Utile netto 633,8 555,7 828,3 Dividendo complessivo 700,6 544,9 203,4 Incremento 28,6% 167,9% -84,0% Premi netti complessivi 8.731, , ,4 Premi lordi complessivi 9.617, , ,9 Premi lordi complessivi lavoro diretto 7.114, , ,9 Incremento a termini omogenei (a) 1,3% -4,9% -1,8% Premi lordi complessivi lavoro indiretto 2.503, , ,1 Incremento a termini omogenei (a) 6,9% -1,6% 2,7% Costi di produzione e di amministrazione 1.273, , ,5 Expense ratio (b) 14,6% 15,1% 15,0% Ramo Vita Premi netti ramo vita 5.499, , ,9 Premi lordi ramo vita 5.689, , ,4 Incremento a termini omogenei (a) 3,7% -5,0% -1,7% Premi lordi ramo vita lavoro diretto 3.867, , ,6 Incremento a termini omogenei (a) 3,2% -5,8% -2,8% Premi lordi ramo vita lavoro indiretto 1.822, , ,8 Incremento a termini omogenei (a) 4,9% -3,4% 0,6% Costi di produzione e di amministrazione ramo vita 574,4 569,7 572,6 Expense ratio (b) 10,4% 10,8% 10,4% Ramo Danni Premi netti ramo danni 3.232, , ,5 Premi lordi rami danni 3.927, , ,5 Incremento a termini omogenei (a) 1,1% -2,7% 0,7% Premi lordi rami danni lavoro diretto 3.246, , ,3 Incremento a termini omogenei (a) -0,4% -3,8% -0,7% Premi lordi rami danni lavoro indiretto 681,5 w584,0 565,2 Incremento a termini omogenei (a) 12,8% 4,1% 9,8% Costi di produzione e di amministrazione rami danni 698,7 701,9 735,9 Expense ratio (b) 21,7% 22,2% 22,8% Loss ratio (c) 77,5% 78,2% 77,1% Combined ratio (d) 99,2% 100,4% 99,9% Risultato dell attività finanziaria corrente 2.504, , ,1 Riserve tecniche , , ,9 Riserve tecniche ramo vita , , ,2 Riserve tecniche ramo danni 6.791, , ,7 Investimenti , , ,0 Capitale e riserve , , ,9 10 (a) A parità di cambi. (b) Rapporto spese di gestione su premi complessivi. (c) Rapporto sinistri di competenza su premi di competenza. (d) Somma di (b) e (c).

11 Lo scenario economico e assicurativo Lo scenario macroeconomico Nel corso del 2010 il prodotto interno lordo mondiale ha raggiunto i livelli precedenti la crisi. La crescita è ascrivibile soprattutto alla dinamica delle economie dei Paesi emergenti, mentre quelle occidentali hanno generalmente evidenziato tassi di sviluppo inferiori. In particolare, l economia dell Unione Europea è stata rallentata da forti squilibri nei conti pubblici di alcuni Paesi periferici. VARIAZIONE PIL % 10% 8% 9,2% 10,3% 6% 4% 2% 1,3% 3,6% 1,6% 1,7% 2,9% 0% -2% -4% -4,9% -5,0% -2,2% -4,1% -2,6% -6% ITALIA GERMANIA FRANCIA AREA EURO USA CINA Negli Stati Uniti, la crescita del PIL, stimata al 2,9%, è risultata in sensibile recupero rispetto al -2,6% del 2009, anche grazie alla prosecuzione delle politiche di sostegno di tipo fiscale e monetario. Lo sviluppo del PIL è stato ottenuto in un contesto d incremento della propensione al risparmio delle famiglie, anche a seguito delle incertezze economiche ed occupazionali. La ripresa, infatti, non ha ancora prodotto significativi miglioramenti nel mercato del lavoro. In Cina, la ripresa del commercio con l estero ha compensato il calo che ha caratterizzato buona parte del La crescita del PIL è stata del 10,3%. La ricomposizione tra esportazioni e domanda interna avvenuta negli ultimi anni ha dato al Paese una struttura più bilanciata, diventando altresì un importante fonte di crescita per i partner commerciali esteri, in primis Stati Uniti e Germania. Verso la fine dell esercizio si è registrato un consistente aumento dell inflazione (+4,8% tendenziale a dicembre, a fronte del -0,1% di fine 2009), che ha favorito l adozione da parte delle autorità monetarie di una serie di misure restrittive sulle riserve obbligatorie ed i tassi di interesse. In America Latina il 2010 è stato caratterizzato da una solida ripresa economica, che ha consentito l uscita dalla crisi dell anno precedente. In termini tendenziali, rispetto a un 2009 che vedeva i PIL dei principali Paesi in calo, l Argentina è cresciuta dell 8,8%, il Brasile del 6,8% e il Messico del 5,3%. Oltre alla sostenuta dinamica dei prezzi delle materie prime, di cui il continente è esportatore, il miglioramento congiunturale è dovuto alla ritrovata stabilità macroeconomica e a rendimenti favorevoli dei mercati finanziari, che hanno attirato gli investimenti esteri. Nell Unione Europea, si è assistito ad andamenti differenziati: da un lato i Paesi maggiori hanno avuto una performance complessivamente positiva. La Francia ha fatto registrare una crescita contenuta, mentre la Germania ha beneficiato del buon andamento delle proprie esportazioni verso i mercati emergenti. I Paesi periferici, d altro canto, 11

12 RELAZIONE SULLA GESTIONE hanno subito l effetto della pesante situazione del proprio debito pubblico: Spagna, Irlanda e soprattutto Grecia hanno affrontato situazioni di recessione, mentre il Portogallo ha visto una crescita moderata, tuttavia insufficiente a fugare i timori sulla futura sostenibilità del proprio bilancio pubblico. Nel 2010 l Italia ha visto un recupero del prodotto interno lordo, in aumento dell 1,3%, dopo la forte flessione del Il miglioramento congiunturale ha tratto beneficio dalla domanda proveniente da alcuni importanti partner europei (tra cui in particolare la Germania) e dalle economie emergenti. Ciò si è tradotto in un sensibile aumento delle esportazioni (+8%). I consumi e più in generale la domanda interna hanno visto invece solo timidi miglioramenti rispetto al precedente esercizio, anche a causa di una diminuzione del numero degli occupati di circa il 2%. Il tasso di disoccupazione si attesta nel 2010 all 8,6% (8,4% nel 2009). I Paesi dell Europa dell Est facenti parte dell Unione Europea hanno visto generalmente un miglioramento delle condizioni economiche, dopo la pesante contrazione del L ottima situazione congiunturale tedesca si è riflessa sulla produzione industriale locale, mentre il ciclo dei consumi e degli investimenti ha risentito delle difficoltà creditizie ereditate dal In particolare, Polonia e Slovacchia hanno evidenziato una positiva dinamica di crescita, mentre il resto dell area è stato caratterizzato da un economia prevalentemente statica. Il tasso di inflazione tendenziale dell area Euro è risalito al 2,1% (1% nel 2009), così come quella degli USA, pari all 1,5% (-0,3%). In questo scenario, ed in considerazione del moderato rischio inflazionistico, la BCE ha mantenuto per tutto l esercizio il tasso d interesse di riferimento al livello dell 1%, così come la FED, a sua volta ha mantenuto il proprio tasso di riferimento allo 0,2%. Relativamente al mercato del lavoro, il recupero economico ha determinato un lieve miglioramento del tasso di disoccupazione negli USA, che a fine dicembre è sceso al 9,4% (10% nel 2009). Anche nell Eurozona la situazione occupazionale ha continuato a destare qualche preoccupazione, mantenendosi ai livelli elevati del 2009 (10%). Con riferimento al tasso di cambio, l euro si è indebolito rispetto alle principali valute di operatività del Gruppo. Rapporto di cambio di fine periodo (valuta/a) Valuta Dollaro statunitense 1,3416 1,4348 Franco svizzero 1,2505 1,4832 Sterlina inglese 0,8569 0,8885 Shekel israeliano 4,7511 5,4349 Peso argentino 5,3287 5,4535 Corona ceca 25, ,4050 In particolare, rispetto al dollaro, l euro ha iniziato l anno a 1,43, vicino ai massimi storici, per poi segnare i livelli minimi dell anno in giugno (chiuso a 1,22 contro dollaro), anche a seguito della crisi finanziaria dei Paesi periferici. Nella seconda parte dell anno, grazie ad un quadro macroeconomico dell Unione Europea relativamente più stabile, l Euro è risalito a 1,34. 12

13 I mercati finanziari Con riferimento ai mercati finanziari, il 2010 è stato caratterizzato da momenti di particolare volatilità a seguito dell emergere delle tensioni sui debiti sovrani nell Eurozona dovute alla crisi in cui si sono trovati alcuni Paesi periferici, quali Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna. In questo contesto i mercati obbligazionari sono stati caratterizzati da un allargamento degli spread dei Paesi periferici rispetto al decennale governativo tedesco, che rappresenta il tasso di riferimento europeo: lo spread della Grecia è passato da 238 bp di fine 2009 a 950 bp al 31 dicembre 2010, l Irlanda da 145 bp a 608 bp, la Spagna da 59 bp a 248 bp, l Italia da 75 bp a 185 bp. Il rendimento del bund decennale è passato da 3,39% di fine 2009 a 2,96% al 31 dicembre L andamento del decennale governativo americano è stato simile a quello europeo, passando da 3,83% a fine 2009 a 3,29% a fine ANDAMENTO TASSI A LUNGO TERMINE NEL 2010 euro 10 anni usa 10 anni 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0 dic GEN feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Il tasso di riferimento europeo a due anni è passato invece dall 1,33% di fine 2009 allo 0,86%. La curva dei tassi si è abbassata nella prima metà dell anno, per poi irripidirsi nuovamente verso la fine dell anno. I tassi americani a due anni hanno seguito un andamento analogo, passando da 1,13% di fine 2009 a 0,59% al 31 dicembre

14 RELAZIONE SULLA GESTIONE ANDAMENTO TASSI A BREVE TERMINE NEL 2010 euro 2 anni usa 2 anni 1,5 1,2 0,9 0,6 0,3 0 dic GEN feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic Il mercato dei corporate bonds dei titoli investment grade dell Eurozona, dopo l ottima performance del 2009, ha subito una leggera inversione di tendenza, con lo spread in salita da 135 bp di fine 2009 a 144 bp al 31 dicembre Il comparto high yield ha proseguito la performance positiva con lo spread in ulteriore discesa da 618 bp a 494 bp. La curva dei tassi Euro swap infine si è abbassata per tutte le scadenze superiori all anno. ANDAMENTO MERCATI AZIONARI NEL 2010 eurostoxx ftse mib S&P dic GEN feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 14 Il 2010 è stato complessivamente positivo per i mercati azionari: l Eurostoxx ha evidenziato un andamento positivo pari allo 0,32%, ma performance diversificate nei vari Paesi; il Dax di Francoforte è salito del 16%, l Aex di Amsterdam del 6,33%, mentre il Cac di Parigi è sceso del 2,15%, l FtseMib di Milano del 13,2%, l Ibex di Madrid del 17,4%. L andamento è stato diversificato anche in relazione ai settori di mercato: al risultato negativo del settore finanziario (banche -26,8% e assicurazioni -6,9%) e dei settori che presentano livelli maggiori di indebitamento come le utilities (-14,7%) e le telecomunicazioni (-9,7%) si è contrapposto l andamento molto positivo del settore industriale, in particolare il settore auto (+42,8%).

15 Negli Stati Uniti l S&P 500 è salito del 9,68% e il Nasdaq dell 11,67%. Anche l America Latina, ad eccezione del Brasile il cui indice è rimasto quasi invariato (+1%), ha evidenziato performance significative con l Argentina in salita del 51,8% e il Messico del 17,8%. Tra i principali mercati asiatici ha avuto una performance positiva solo l India, mentre ha subito un consistente calo Shanghai (-15,4%). I mercati assicurativi Per quanto riguarda i principali mercati assicurativi europei in cui il Gruppo Generali opera si evidenziano andamenti piuttosto diversificati per Paese e per ramo di attività. Il segmento vita, pur in rallentamento rispetto alle performance del 2009, ha registrato una buona dinamica di sviluppo, almeno nei tre principali Paesi di operatività, quali Italia, Francia e Germania. Il tasso di risparmio delle famiglie, pur in molti casi in leggero contenimento rispetto ai livelli del 2009, si è generalmente mantenuto su livelli relativamente elevati ed in qualche caso (Germania e Paesi dell Est) è ulteriormente aumentato. L andamento trova riscontro nella conferma, da parte della clientela, del gradimento dei prodotti assicurativi con garanzia, in un contesto di generale incertezza economica. Segnali di recupero, in qualche caso sensibile, sono venuti anche dai prodotti di tipo linked. L Italia e la Germania sono stati i mercati vita europei più dinamici. Positivo l andamento della Francia, anche in considerazione delle dimensioni assolute del settore e dove l assicurazione vita si è confermata l investimento preferito dalle famiglie. Nei Paesi dell Europa centro-orientale, dopo un 2009 negativo (specie in Polonia e in Ungheria), il settore ha mostrato segnali di miglioramento, sulla spinta dei premi unici in particolare in Repubblica Ceca ed in Ungheria. Il segmento danni ha mostrato segnali di recupero della raccolta rispetto allo scorso esercizio, ritrovando, sia pure con livelli di intensità diversificata, una crescita del fatturato, soprattutto in Italia, in Francia e, in misura inferiore, in Germania. Tali dinamiche hanno interessato in particolare il settore auto, soprattutto in Italia ed in Francia, grazie al raggiungimento di un maggior livello di efficienza e ad un adeguamento delle tariffe. I rami non auto, nonostante il miglioramento della congiuntura internazionale, hanno registrato andamenti simili o addirittura in leggera flessione rispetto al 2009, soprattutto a causa delle perduranti difficili condizioni occupazionali e delle conseguenti negative ricadute sul reddito disponibile delle famiglie. E stato debole l andamento complessivo del segmento nell Europa centro-orientale, ad eccezione della Polonia. Nel corso dell anno infine, si sono verificati in Europa eventi naturali di notevole impatto economico per il settore assicurativo, in particolare nei Paesi dell Europa centro-orientale, in Francia e in Germania. In Italia la dinamica del settore assicurativo è stata modesta. Nei primi nove mesi dell anno (ultimo dato al momento disponibile) i rami danni sono cresciuti dell 1,3% considerando anche la raccolta delle imprese UE in Italia. Il recupero è attribuibile al settore della r.c. auto, in aumento nell ordine del 2% dovuto all irrigidimento delle condizioni tariffarie ed assuntive, dopo il sensibile deterioramento tecnico degli ultimi esercizi. I rami non auto hanno risentito della debolezza del quadro congiunturale, con un fatturato sostanzialmente sui livelli del L assicurazione vita di risparmio ha registrato andamenti positivi, favorita da un quadro finanziario caratterizzato da una curva dei tassi molto ripida che favorisce la raccolta del risparmio di medio/lungo termine, caratteristica tipica del risparmio assicurativo. Nell ultimo trimestre dell anno si è tuttavia registrata una sensibile contrazione dei volumi di vendita della bancassicurazione e delle reti dei promotori finanziari, dopo un primo semestre su livelli mai registrati prima nella storia dell assicurazione vita italiana. In relazione alle dinamiche descritte, la nuova produzione vita individuali è cresciuta a tutto il 2010 del 5,8%. Tutti i canali distributivi hanno mostrato volumi di raccolta in aumento, ad eccezione dei promotori finanziari (-3,5%): quello bancassicurativo e postale è risultato in aumento del 9,5%, mentre quello dei canali cosiddetti tradizionali del 14,4%. Dal punto di vista dei prodotti venduti, quelli di Ramo I, pur mantenendosi su volumi di vendita sostenuti, hanno registrato una flessione del 3,1%, mentre il Ramo III (grazie alle unit-linked) ed il V sono cresciuti di oltre il 30%. In Italia il Gruppo ha raccolto un volume di nuova produzione pari a 7,8 miliardi in crescita del 10,1% rispetto al precedente esercizio, di cui +11,3% attraverso il canale tradizionale che rappresenta il 73% della nuova raccolta e +11,9% attraverso quello dei promotori. 15

16 RELAZIONE SULLA GESTIONE L identità del Gruppo Generali Assicurazioni Generali è una delle più importanti realtà assicurative e finanziarie internazionali, con premi lordi rispettivamente nei rami vita per 5.689,6 milioni di euro e nei rami danni per 3.927,9 milioni al 31 dicembre La Capogruppo controlla più di 500 società internazionali con premi lordi emessi complessivi pari a ,8 milioni di euro Con riferimento al core business assicurativo, il Gruppo Generali è focalizzato prevalentemente sul settore vita, in cui si conferma come primo operatore europeo. L offerta commerciale in tale settore è composta prevalentemente da polizze di risparmio e puro rischio, che costituiscono la parte prevalente del portafoglio, cui si affiancano polizze unit linked e previdenza integrativa. Nel settore danni il Gruppo è focalizzato prevalentemente sul mercato retail, offrendo una copertura dell intero portafoglio assicurativo. Inoltre Generali è tra i maggiori player mondiali nel campo dell assistenza, attraverso il Gruppo Europ Assistance, presente a livello mondiale con servizi nel settore auto, viaggi, salute, casa e famiglia. Da tempo il Gruppo ha inoltre ampliato il proprio campo d azione dal business assicurativo all intera gamma del risparmio gestito, dei servizi immobiliari e finanziari. In particolare, il gruppo Banca Generali è un primario operatore nel mercato italiano dei Personal Financial Services mentre il gruppo BSI (Banca della Svizzera Italiana), nato dalla più antica banca del Canton Ticino (1873), mira a fornire una completa gamma di servizi finanziari nel settore del private banking. Paesi di operatività del Gruppo Generali Paesi di operatività del solo Gruppo Europ Assistance Leader di mercato in Italia, il Gruppo ha consolidato la propria posizione tra i maggiori gruppi assicurativi mondiali, acquisendo una crescente importanza sul mercato europeo occidentale, principale area di operatività, dove si conferma uno dei primi operatori in Germania, Francia, Austria, Spagna e Svizzera. Il Gruppo occupa una posizione di rilievo anche in Israele e Argentina. Le Generali inoltre hanno una forte presenza nei mercati che presentano alti potenziali di sviluppo. In particolare, con Generali PPF Holding, il Gruppo è uno dei principali operatori in Europa Centro-Orientale. Il Gruppo è inoltre presente in India e Cina; in quest ultima, dopo pochi anni dall ingresso, è leader tra le compagnie assicurative a partecipazione straniera. 16

17 La strategia del Gruppo Generali Nel corso del 2010, in uno scenario macroeconomico dei principali Paesi di operatività del Gruppo che, seppur in ripresa, appare ancora caratterizzato da elementi di incertezza, il Gruppo Generali ha continuato ad operare secondo le proprie linee strategiche basate sul perseguimento dell efficienza operativa, sull ottimizzazione delle reti distributive puntando in particolare allo sviluppo di prodotti ad alto rendimento di capitale nel vita nonché sullo sviluppo dei canali diretti. Con riferimento alle operazioni di riorganizzazione e ristrutturazione, si segnala che in Spagna si è conclusa l operazione di fusione di Vitalicio Seguros e Estrella Seguros nella nuova Generali Seguros. Tale operazione completa il processo di razionalizzazione delle attività del Gruppo nel Paese, già avviato negli ultimi anni con la condivisione di tutti i servizi di back-office, unificando le reti di vendita tradizionali, l organizzazione commerciale e le piattaforme tecniche, con l obiettivo di incrementare l efficacia commerciale e l efficienza operativa. Nel corso del 2010 sono stati realizzati gli obiettivi previsti dalla fusione tra Alleanza Assicurazioni e Toro Assicurazioni per questo esercizio, consistenti nell ampliamento dell offerta a disposizione delle reti di vendita nonché nella realizzazione di sinergie di costo. Dallo scorso ottobre 2009, data in cui la nuova società Alleanza Toro è divenuta operativa, la rete Alleanza ha infatti collocato oltre 63 mila polizze danni relative alla copertura dei rischi infortunimalattia e casa, e la rete Toro ha evidenziato importanti crescite nel segmento vita con prodotti a elevato valore aggiunto. L efficacia del modello distributivo basato su differenziati canali proprietari ed il livello di diversificazione territoriale adottati dal Gruppo hanno permesso che contributi positivi alla raccolta complessiva provenissero sia dai mercati tradizionalmente considerati maturi, quali Italia e Germania, che da quelli emergenti, come Cina, Argentina e Messico. Sul fronte dell innovazione il Gruppo ha perseguito la propria strategia focalizzata su nuovi prodotti e nuovi canali distributivi. In particolare, sono stati sviluppati nuovi prodotti assicurativi modulari volti a cogliere al meglio le esigenze delle diverse fasce di clientela del mercato retail, delle piccole e medie imprese e del settore agricolo. Inoltre il Gruppo ha esteso e rafforzato l utilizzo di canali di vendita innovativi, quali il web e delle nuove applicazioni usufruibili tramite la telefonia mobile, per fornire un servizio tempestivo e di elevata qualità. Il Gruppo ha continuato la propria strategia di crescita in nuovi Paesi e segmenti di mercato. In ottobre Assicurazioni Generali ha ottenuto la licenza preliminare del Ministero delle Finanze del Vietnam per la nascita di Generali Vietnam Life Insurance Company. La società sarà operativa nel corso del

18 RELAZIONE SULLA GESTIONE L impegno socio-ambientale L affermazione di Generali a livello internazionale pone il Gruppo al centro dell attenzione di numerose categorie di soggetti (stakeholder) che nutrono diversi interessi e aspettative nei suoi confronti. Consapevole di questo, nell ultimo decennio il Gruppo Generali ha avviato un percorso di rafforzamento del proprio impegno nei vari ambiti della responsabilità sociale. In tale percorso si è deciso di affiancare la redazione di un Bilancio di sostenibilità alla tradizionale rendicontazione degli aspetti economico-finanziari, con lo scopo di rendicontare gli aspetti socio-ambientali connessi alla gestione. È stato inoltre pubblicato il Codice Etico, che nel 2010 il Gruppo ha sentito il bisogno di rivedere a seguito dei passi compiuti nel percorso di sostenibilità e dell ingresso in nuovi mercati molto diversi da quelli occidentali. Nel nuovo documento, accanto ai principi che da sempre caratterizzano l etica del Gruppo quali trasparenza, correttezza e imparzialità sono stati richiamati alcuni diritti fondamentali dell uomo che il Gruppo si impegna a garantire e promuovere in tutte le proprie sfere di influenza. A partire dal Codice Etico, il Gruppo ha iniziato a dotarsi di specifici codici contenenti i principi e le linee guida da applicare nei rapporti con i diversi stakeholder. Alla definizione delle politiche ha fatto seguito l identificazione dei temi rilevanti per ciascuna categoria di soggetti interessati e, conseguentemente, la definizione di opportune modalità di gestione degli stessi. Tale approccio sistematico, inizialmente applicato in campo ambientale, viene ora gradualmente esteso anche alle relazioni con gli altri stakeholder. L obiettivo è il miglioramento continuo attraverso azioni mirate al raggiungimento di traguardi rispetto ai quali vengono misurati e rendicontati i risultati via via ottenuti. L approccio sistematico alla sostenibilità ha portato il Gruppo ad attribuire un importanza fondamentale all ascolto dei soggetti interessati, sempre più spesso coinvolti nei processi decisionali in vista del contemperamento delle loro attese. Il Gruppo Generali è infatti consapevole del fatto che l apporto e l apprezzamento degli stakeholder sono indispensabili per mantenere nel tempo il proprio successo e contribuire alla crescita economica e sociale delle comunità in cui opera. Nelle relazioni con i collaboratori, che comprendono sia i dipendenti sia la forza di vendita, la responsabilità sociale del Gruppo si traduce innanzitutto in politiche di selezione, remunerazione, gestione e sviluppo di carriera che bandiscono ogni forma di discriminazione. La diversità è vista come opportunità di arricchimento. Il vantaggio competitivo del Gruppo viene costruito sull impegno e la competenza di ogni singolo individuo, la cui crescita personale e professionale viene favorita con un intensa attività di formazione. Tutti i dipendenti sono assunti con regolare contratto di lavoro ed è bandita ogni forma di lavoro minorile, forzato o obbligato. Vengono garantite condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale, in ambienti di lavoro sicuri e salubri. Inoltre il Gruppo è impegnato in alcuni programmi per favorire la conciliazione vita lavorativa/vita familiare e l efficacia della comunicazione tra responsabili e collaboratori. La creazione di consapevolezza dei fondamentali diritti umani viene perseguita attraverso la formazione sul nuovo Codice Etico di Gruppo. Per quanto riguarda l ambiente, il Gruppo si propone di contribuire positivamente a uno sviluppo sostenibile orientando le scelte di gestione verso la riduzione degli impatti ambientali diretti e indiretti delle attività svolte. A tale scopo, pone tra i suoi obiettivi prioritari una gestione efficiente delle risorse naturali, che minimizzi le ricadute sull ambiente dovute ai consumi di energia, carta e acqua, alla produzione di rifiuti e alle emissioni di gas a effetto serra. Vengono inoltre promosse numerose iniziative volte a sviluppare e diffondere una maggiore responsabilità ambientale. Salvaguardia dell ambiente e rispetto dei diritti umani e del lavoro sono temi sui quali il Gruppo cerca di coinvolgere anche i suoi interlocutori. Con i partner contrattuali punta a sviluppare relazioni durature e reciprocamente soddisfacenti, chiedendo il rispetto sia delle normative vigenti sia del Codice Etico e della Politica Ambientale del Gruppo. E in corso la formalizzazione di una politica di Gruppo specifica per i rapporti con i fornitori, che prevede la qualificazione di questi ultimi anche in base a criteri socio-ambientali. 18

19 Il Gruppo Generali attribuisce importanza fondamentale alla soddisfazione dei propri clienti, che ricerca con l elevata qualità dei prodotti e dei servizi prestati, costantemente adeguati ai nuovi bisogni manifestati nelle diverse forme di ascolto attivate dalle società del Gruppo. La gestione della relazione con la clientela è considerata un aspetto cruciale: per garantire una consulenza sempre all altezza delle attese, vengono predisposti specifici corsi di formazione per i venditori. Ad essi si chiede di assumere comportamenti improntati a correttezza e onestà, professionalità, trasparenza e di cooperare con i clienti per individuare le soluzioni più adatte ai loro bisogni di protezione. Il Gruppo è impegnato anche nella diffusione di comportamenti responsabili sotto il profilo sociale e ambientale tra i consumatori, che persegue proponendosi al pubblico come assicuratore impegnato in tale ambito e in grado di offrire anche prodotti e servizi con particolare valenza socio-ambientale. La costante valorizzazione dell investimento dei propri azionisti viene realizzata con il mantenimento di elevati livelli di redditività degli investimenti nel lungo periodo, l aumento della competitività e della solidità finanziaria. L eticità degli investimenti è garantita dal rispetto di specifiche linee guida che, attraverso l esercizio dell azionariato attivo e l esclusione dall universo investibile degli strumenti finanziari emessi dalle società colpevoli di gravi violazioni dei diritti umani, gravi danni all ambiente e gravi episodi di corruzione, mirano a indurre comportamenti virtuosi nelle società emittenti. Il Gruppo contribuisce al miglioramento della società con un ruolo attivo nel tessuto sociale di insediamento. L impegno verso la comunità si sostanzia nel sostegno, tramite erogazione di fondi o in altra forma, a un gran numero di iniziative di carattere sociale, culturale, ambientale e sportivo, oltre che nella realizzazione di progetti di reciproco interesse con istituzioni, associazioni non profit, istituti di ricerca e formazione. Negli ultimi anni l impegno e i risultati raggiunti nei vari ambiti della sostenibilità hanno comportato il miglioramento dei rating attribuiti ad Assicurazioni Generali da diverse agenzie specializzate e l inclusione nei seguenti indici etici: ASPI (Advanced Sustainable Performance Indices) Eurozone, indice per le migliori 120 società dei Paesi dell area Euro appartenenti al DJ Stoxx600 sulla base del rating attribuito dall agenzia etica VIGEO e delle linee guida ASPI Eurozone; ECPI Ethical Index Euro e Global, indici per le società ad elevata capitalizzazione appartenenti rispettivamente al mercato europeo e a quello globale; FTSE ECPI Italia SRI Benchmark e Leaders, indici italiani per gli investimenti socialmente responsabili creati in partnership da FTSE e ECPI. 19

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