DOSSIER Lunedì, 30 marzo 2015

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1 DOSSIER Lunedì, 30 marzo 2015

2 DOSSIER Lunedì, 30 marzo 2015 Articoli 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 17 La Provincia pretende chiarezza sul Cara 1 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 19 La Provincia si ritira da cinque società 3 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 19 Nuovi infissi allistituto darte Max Fabian 5 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 19 Mozione di Del Sordi sul Punto nascita 6 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 20 Sull' ospitalità ai profughi il bando va quasi deserto 8 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 21 Parte del Castello non ha proprietà 10 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 22 La De Franceschi alza a 10mila l' indennizzo ma non chiede la Cigs 12 28/03/2015 Il Piccolo (ed. ) Pagina 29 In municipio e alla Spazzapan 14 28/03/2015 Messaggero Veneto (ed. ) Pagina 28 Il vescovo dice no ai campi profughi troppo grandi 15 28/03/2015 Messaggero Veneto (ed. ) Pagina 28 L' assessore Del Sordi: bisogna riaprire il Punto nascita 17 28/03/2015 Messaggero Veneto (ed. ) Pagina 29 La Provincia verso l' uscita da Autovie 18 28/03/2015 Messaggero Veneto (ed. ) Pagina 30 Il Collio nell' Unesco con gli sloveni entro cinque anni 20 28/03/2015 Primorski»Za prebenike je treba poiskati primerneje reitve«22 28/03/2015 Primorski Pokrajina nartuje, gradil bo nasledni 23

3 Pagina 17 Il Piccolo (ed. ) La Provincia pretende chiarezza sul Cara L' assessore Cecot alla Prefettura: «Perché i tecnici del Tribunale di Trapani hanno inventariato i beni?» di Luigi Murciano wgradisca La Provincia di, attraverso l' assessore al Lavoro Ilaria Cecot, effettuerà una formale richiesta di chiarimento alla Prefettura per comprendere le ragioni del sopralluogo dei tecnici del Tribunale di Trapani al Cara di Gradisca d' Isonzo. Giovedì scorso alcuni funzionari siciliani si sono presentati all' ex Polonio per mettere ai raggi X tutti i beni presenti nella struttura di via Udine. Hanno inventariato, etichettato e fotografato tutti i mezzi, le forniture e le suppellettili del centro di accoglienza per richiedenti asilo. In un primo momento fra gli operatori si era diffuso il timore che si trattasse di un' operazione di pignoramento dei beni della Connecting People, il consorzio siciliano che gestisce il Cie/Cara dal 2008 e che versa per sua stessa ammissione in uno stato di difficoltà finanziaria. Ieri la stessa Connecting ha fatto pervenire una nota nella quale conferma che il sopralluogo dei tecnici è legato alla richiesta di concordato che il consorzio aveva presentato oltre un anno fa proprio al Tribunale di Trapani. «Come da prassi consolidata nella procedura di concordato in continuità sono stati verificati i beni inventariati del Consorzio si legge nella nota. La procedura di concordato in continuità, alla quale la società è stata ammessa, nulla ha a che vedere con il fallimento». Lo scenario ad ogni modo rimane preoccupante, soprattutto per la sessantina di lavoratori che avanzano nuovamente ben sei mensilità di stipendi arretrati. E proprio su questo l' assessore Ilaria Cecot chiederà di vederci chiaro. «Credo che come ente appaltante e dunque come organo di controllo, la Prefettura di dovrebbe fornire quelle risposte che al momento pare proprio impossibile ottenere afferma. Non ritengo né corretto né trasparente che i lavoratori, già duramente provati dai ritardi nell' erogazione dei salari, non possano essere informati delle procedure che riguardano il proprio datore e il proprio luogo di lavoro. Si risponderà che la questione riguarda la Connecting People, ma ripeto prosegue Cecot che la Prefettura come organo di controllo e come ente che rappresenta lo Stato sul territorio dovrebbe colmare questa distanza dai lavoratori, che risiedono in massima parte nell' Isontino. Il problema del loro futuro, dunque, ci riguarda tutti». Intanto è stato ufficializzato che lunedì a vi sarà un incontro fra la stessa Cecot, le rappresentanze sindacali e l' assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti. Quest' ultima si accinge a ricoprire un ruolo di mediazione con la stessa Prefettura sul futuro Continua > 1

4 Pagina 17 < Segue Il Piccolo (ed. ) professionale degli operatori del Cara. Oltre a chiedere giustizia sui salari fantasma, infatti, lavoratori e sindacati si battono affinchè sia inserita la cosiddetta "clausola sociale" a tutela dei lavoratori nella nuova gara d' appalto che prima o dopo assegnerà la nuova gestione del Cara. RIPRODUZIONE RISERVATA. 2

5 Pagina 19 Il Piccolo (ed. ) La Provincia si ritira da cinque società Dismesse le quote in Autovie Venete, Banca popolare etica, Collio service, Isontina sviluppo e Aeroporto Duca d' AostaIL PIANO» LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE PARTECIPATE La Giunta provinciale ha approvato lo scorso mercoledì l' installazione di un servoscala con pedana all' Isis "G. Galilei E. Fermi N. Pacassi", di via Puccini a. Progettato dagli uffici tecnici della Provincia, l' intervento costerà euro e fa parte delle manutenzioni straordinarie degli edifici scolastici per l' abbattimento delle barriere architettoniche. Nella stessa seduta, la Giunta provinciale ha deliberato l' adesione alla mostra itinerante "La Grande Guerra: parole e immagini", che sarà organizzata nel 2016 dall' Istituto dell' Enciclopedia Italiana "Treccani", con la collaborazione dell' Istituto per la storia del Risorgimento italiano e dell' Istituto Luce Cinecittà. Grazie al materiale storico e ai documenti fotografici e d' archivio che il personale dei Musei provinciali di metterà a disposizione della Treccani, prima tappa della mostra sarà proprio, dove a Palazzo Attems verrà allestita un' esposizione multimediale interattiva sulla storia e l' esperienza della Prima guerra mondiale. Poi la mostra partirà per le principali città italiane. Ma l' esecutivo guidato da Gherghetta ha anche approvato il progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria degli infissi dell' Istituto d' Arte "Max Fabiani" a. L' intervento, dell' importo di 250mila euro, costituisce il primo lotto dei lavori complessivi. (fra.fa. ) di Francesco Fain La Provincia di dà una "sforbiciata" decisa alle società partecipate. Delle nove in cui aveva una quota più o meno considerevole, ne sopravvivono... quattro, meno della metà. Una premessa è doverosa. Dopo il "Piano Cottarelli", il documento dell' agosto 2014 con il quale l' allòra commissario straordinario alla spending review auspicava la drastica riduzione delle società partecipate da circa a circa 1.000, la legge di stabilità per il 2015 (legge 190/2014) ha imposto agli enti locali l' avvio di un "processo di razionalizzazione" che possa produrre risultati già entro fine Il comma 611 della legge 190/2014 dispone che, allo scopo di assicurare il "coordinamento della finanza pubblica, il contenimento della spesa, il buon andamento dell' azione amministrativa e la tutela della concorrenza e del mercato", gli enti locali devono avviare un "processo di razionalizzazione" delle società e delle partecipazioni, dirette e indirette, che permetta di conseguirne una riduzione entro il 31 dicembre La Provincia l' ha fatto Continua > 3

6 Pagina 19 < Segue Il Piccolo (ed. ) e andrà a discutere (e ad approvare) il piano nella seduta del Consiglio provinciale in programma lunedì. In alto, è riportato il prospetto riassuntivo del piano operativo predisposto per iniziativa e secondo le direttive del presidente Enrico Gherghetta, «senza l' ausilio di consulenti e, pertanto, senza oneri aggiuntivi per l' ente specifica l' ente intermedio. Il documento, una volta sottoposto al consiglio provinciale di lunedì, sarà poi essere trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet dell' amministrazione». Ma entriamo nel dettaglio. L' operazione permetterà all' ente intermedio di guadagnare una cifra superiore ai 200mila euro, gran parte dei quali derivano dalla dismissione delle quote, pari a ,60 euro, di Autovie Venete. La Provincia, quindi, "saluta" Banca popolare etica (2.582 euro di valore nominale delle quote possedute), Collio service srl (104 euro), società consortile "Isontina sviluppo" (272,69 euro) e società consortile dell' aeroporto Duca d' Aosta di. «Quest' operazione deve essere concretizzata entro la fine del mese spiega il presidente della Provincia, Enrico Gherghetta mentre gli effetti della riduzione dovranno essere tangibili entro il 31 dicembre. Che dire? Manteniamo le quote nelle società Apt e Saf perché sono impegnate nella gara del trasporto pubblico. E noi siamo presi dall' esigenza di vincere e di garantire il servizio con attori locali». Discorso diverso per la società consortile che si candida a guidare e gestire l' aeroporto di. «Come si ricorderà, la Provincia prese una posizione chiarissima nel recente passato. Dicemmo che se entro il 2014 non ci sarebbe stata la concessione dell' aviosuperficie da parte dell' Enac, noi saremmo usciti. Con quest' atto, noi prenotiamo l' uscita dalla compagine societaria. Cosa significa? Che se la consortile vince la gara, noi faremo marcia indietro e rimarremo in squadra: altrimenti, ce ne andremo». Ma la Provincia resta pur sempre un ente a fine vita. Che sarà delle altre partecipazioni, delle altre quote possedute? «Il quadro nomativo è ancora incerto e noi, comunque, vivremo sino al 2016 inoltrato. Per quanto riguarda l' Ucit, quando ci sarà il passaggio di competenze, ci sarà anche il passaggio di quote mentre le partecipazioni al Gal Carso andranno probabilmente agli enti locali ma è una questione che ci porremo più avanti», aggiunge Gherghetta. Che conclude: «È giusto e corretto muoversi su questra strada, sono d' accordo con la razionalizzazione. Le cose vanno fatte velocemente ma bene ed è quello che stiamo cercando di fare». RIPRODUZIONE RISERVATA. 4

7 Pagina 19 Il Piccolo (ed. ) Nuovi infissi allistituto darte Max Fabian La Giunta provinciale ha approvato lo scorso mercoledì linstallazione di un servoscala con pedana allisis G. Galilei E. Fermi N. Pacassi, di via Puccini a. Progettato dagli uffici tecnici della Provincia, lintervento costerà euro e fa parte delle manutenzioni straordinarie degli edifici scolastici per labbattimento delle barriere architettoniche. Nella stessa seduta, la Giunta provinciale ha deliberato ladesione alla mostra itinerante La Grande Guerra: parole e immagini, che sarà organizzata nel 2016 dallistituto dellenciclopedia Italiana Treccani, con la collaborazione dellistituto per la storia del Risorgimento italiano e dellistituto Luce Cinecittà. Grazie al materiale storico e ai documenti fotografici e darchivio che il personale dei Musei provinciali di metterà a disposizione della Treccani, prima tappa della mostra sarà proprio, dove a Palazzo Attems verrà allestita unesposizione multimediale interattiva sulla storia e lesperienza della Prima guerra mondiale. Poi la mostra partirà per le principali città italiane. Malesecutivo guidato da Gherghetta ha anche approvato il progetto esecutivo per la manutenzione straordinaria degli infissi dellistituto darte Max Fabiani a. Lintervento, dellimporto di 250mila euro, costituisce il primo lotto dei lavori complessivi. (fra.fa. ) 5

8 Pagina 19 Il Piccolo (ed. ) Mozione di Del Sordi sul Punto nascita L' assessore comunale: «è stata discriminata. Siamo l' unica città ad aver subito uno scippo» «Chiediamo formalmente alla Giunta regionale di riaprire ostetricia, pediatria e ginecologia, Punto Nascita compreso, per garantire servizi necessari a fasce di popolazione deboli per antonomasia». Potrebbe essere letta come una provocazione (e forse lo è). Ma la richiesta è formulata in una mozione che è stata depositata ieri dall' assessore comunale Francesco Del Sordi e che sarà discussa in una prossima seduta del Consiglio comunale. Non è difficile intravvedere in questa decisione la profonda irritazione per il parto in ambulanza e per le successive parole dell' assessore regionale alla Salute, Telesca. «In una giornata così importante per, il 27 marzo, in cui ricordiamo l' importante manifestazione del 1946 organizzata per urlare al mondo l' italianità della nostra città, ho voluto presentare una mozione consiliare per chiedere alla Giunta regionale di riaprire quei reparti. Oggi, come allòra, la città dà un segnale molto forte alla politica che decide realmente le sorti della popolazione: non demagogia ma proposte sensate per un territorio che nel campo sanitario ha già perso molto, ma soprattutto per dare la giusta copertura sanitaria ad una estesa fetta di popolazione». Del Sordi mette la mozione a disposizione dei consiglieri che volessero appoggiare l' iniziativa, supportata dalle oltre quattromila firme raccolte dal Comitato "Voglio nascere a " e portate, come si ricorderà, a piedi alla presidente Serracchiani il 30 giugno Questi altri passaggi della mozione: «Ad oggi, nonostante altri Punti nascita non abbiano raggiunto nel 2014 i requisiti numerici citati per la chiusura del reparto goriziano, l' ospedale di è l' unico che ha subito tale chiusura evidenziando una palese discriminazione anche dal punto di vista dell' erogazione dei servizi sanitari. Nel frattempo attacca Del Sordi nella mozione si sono già verificati casi di parto in abitazione e, cosa ancor più preoccupante, nel tragitto per arrivare al reparto monfalconese. e le sue frazioni collinari, inserite storicamente nella Comunità montana del Collio prima e Torre, Natisone e Collio poi, assieme agli altri Comuni montani quali ad esempio San Floriano del Collio, Cormòns, Capriva del Friuli, Mossa, Dolegna del Collio e San Lorenzo Isontino subiscono un immotivato aumento del rischio a causa della perdita di un importante riferimento sanitario territoriale. Per questi Comuni, il tempo di percorrenza medio per raggiungere altri ospedali risulta addirittura maggiore aumentando ulteriormente il rischio di complicazioni». Continua > 6

9 Pagina 19 < Segue Il Piccolo (ed. ) L' assessore Del Sordi è deciso ad inoltrare «la presente mozione a tutti i sindaci e consiglieri comunali dei Comuni della Provincia di, affinchè valutino pure loro la possibilità di votare analoghe mozioni». (fra.fa. ) 7

10 Pagina 20 Il Piccolo (ed. ) Sull' ospitalità ai profughi il bando va quasi deserto Il viceprefetto Allegretto: «Manifestazioni d' interesse ma non vere partecipazioni» In ballo un fondo dello Stato di 3,2 milioni. La proroga per le domande fino a lunedì. di Francesco Fain Una proroga. «Perché le manifestazioni d' interesse ci sono state ma non si sono tutte concretizzate nella partecipazione effettiva al bando». Per questo, la Prefettura ha deciso di allungare i termini sino a lunedì del bando di gara denominato "Procedura ristretta per la conclusione di un accordo quadro con più operatori economici sul quale basare l' aggiudicazione di appalti specifici per il servizio di accoglienza di cittadini stranieri in strutture residenziali e alberghiere e la gestione dei servizi connessi sul territorio della provincia di ". In ballo euro. Laconico l' annuncio pubblicato sul sito Internet della Prefettura. «Attesa la complessità dell' offerta, e allo scopo di permettere una maggior partecipazione, si prorogano i termini per la presentazione delle domande di partecipazione, di cui all' articolo 16 del bando di gara, alle ore 12 del 30 marzo 2015». «Nulla di misterioso. Semplicemente, ci hanno chiesto informazioni molte persone ma soltanto a parole. Per questo, abbiamo deciso di prorogare i termini in maniera tale da dare la possibilità al maggior numero di soggetti di partecipare al bando». È chiaro a tutti che i risultati di tale procedura siano attesissimi dalla Prefettura poiché, soltanto così, potrà prendere il via un piano di accoglienza degno di questo nome per i tanti richiedenti asilo (in massima parte afghani e pakistani) che "scelgono". Sono ammessi a presentare domanda i soggetti indicati all' articolo 34 del decreto legislativo 163/2006 nonché le associazioni riconosciute e non riconosciute, le fondazioni o altri organismi o raggruppamenti che hanno fra i loro fini istituzionali quello di operare in un settore di intervento pertinente con il servizio oggetto dell' accordo quadro. L' appalto avrà una durata sino al 31 dicembre prossimo. A conti fatti, presupponendo una presenza costante nell' arco dei nove mesi di durata dell' accordo, il Viminale ha stanziato una cifra che è ritenuta sufficiente a coprire le spese per garantire la permanenza sul territorio isontino di 355 immigrati, meno degli oltre 460 oggi presenti sul territorio. Tuttavia, il bando rivolto a tutti i Comuni della provincia esclude Gradisca d' Isonzo, «dove è già attivo un centro governativo di accoglienza», si legge nel bando. Interessante il capitolo relativo ai requisiti. Il soggetto partecipante dovrà possedere «comprovata esperienza» nell' ultimo triennio nell' espletamento di servizi in ambito Sprar ovvero in progetti di Continua > 8

11 Pagina 20 < Segue Il Piccolo (ed. ) accoglienza destinati ai richiedenti protezione internazionale o nella gestione dell' emergenza Nordafrica o Mare Nostrum o nei servizi di accoglienza e integrazione della persona. Non solo. Chi si candida deve disporre di una o più strutture, idonee a norma di legge, con adeguato numero di servizi igienici con un minimo di 15 posti e un massimo di 90, ubicate in uno o più Comuni dell' Isontino, ad esclusione torniamo a ricordarlo di Gradisca. «Le strutture da impiegare si legge ancora nel bando devono essere situate in edifici di proprietà privata o pubblica ad uso ricettivo (anche alberghiero) ovvero residenziale». RIPRODUZIONE RISERVATA. 9

12 Pagina 21 Il Piccolo (ed. ) Parte del Castello non ha proprietà A cent' anni dalla Grande guerra si scopre che l' Osservatorio del re non è né del Comune né della Provincia. di Roberto Covaz Centenario della Grande guerra: la sorpresa. Uno dei manufatti storicamente più significativi del Castello, il bastione dell' Osservatorio del re, è orfano. Nel senso che solo in questi giorni è stato accertato che non è di proprietà né del Comune, né della Provincia. Questione non da poco a cominciare dal fatto che il Comune di, non potendo dimostrare la proprietà come per il resto del maniero a meno di ulteriori sorprese ha dovuto recedere dalla decisione di concorrere al bando della Regione, in scadenza oggi, per accaparrarsi un finanziamento dai 20mila ai 50mila nell' ambito dei percorsi tematici sui luoghi della Grande guerra. L' ufficio tecnico del Comune, durante la preparazione della documentazione, ha riscontrato l' assenza di documentazione che attesti la proprietà del bastione. Una verifica in Provincia ha consentito di escludere pure la proprietà dell' ente guidato da Gherghetta. Il sindaco Romoli ha annunciato un supplemento di verifica della documentazione, ma il limite entro cui presentare domanda di finanziamento è stato superato. Ci si deve sorprendere fino a un certo punto di questa anomalia. Spiegano gli esperti della Grande guerra, che prima del conflitto il borgo Castello era fittamente abitato. Sussisteva un groviglio di case e casupole, abbarbicate alle mura del vecchio Castello che nelle foto d' epoca appare totalmente diverso da quello che vediamo oggi, inaugurato nel Ma questa è storia nota. Per quanto dall' ex Principesca contea di e di Gradisca abbiamo ereditato il Tavolare, organo che attesta lo storico della proprietà di un immobile, evidentemente nell' iscrizione delle nuove parcelle è saltato qualcosa. Una svista che oggi assume una valenza particolare. Al bastione dell' Osservatorio del re si accede alla destra della salita che conduce all' ingresso del maniero. Si percorre la rampa ai piedi della quale è posizionato il monumento un tempo collocato sul Calvario. Nella terrazza del bastione ci sono due fori che apparentemente assomigliano a pozzi. Come invece ci ha indicato la nostra guida di fiducia, Pier Luigi Lodi, i fori sono prese d' aria: si può vedere il pavimento che è la base dell' Osservatorio. Dopo la conquista di nell' agosto del '16 dalle feritoie oggi in parte murate, sul lato verso il Rafut, si i nostri militari potevano scrutare le creste "nemiche" del San Marco, del San Gabriele e del Sabotino. Prima dell' arrivo dell' Italia, ai piedi del Continua > 10

13 Pagina 21 < Segue Il Piccolo (ed. ) torrione erano allestiti baraccamenti austroungarica. Si accede all' interno del bastione dal cancello in ferro sulla destra, ovviamente chiuso. Da quel punto si nota una scala che porta a un ingresso nella muratura. La sistemazione del sito sarebbe di notevole suggestione non solo in chiave della Grande guerra, ma anche per arricchire di un altro polo culturale con declinazione eno gastronomica. RIPRODUZIONE RISERVATA. 11

14 Pagina 22 Il Piccolo (ed. ) STABILIMENTO SEMPRE OCCUPATO. La De Franceschi alza a 10mila l' indennizzo ma non chiede la Cigs Si trascina la situazione di stallo alla De Franceschi, oggi al quinto giorno di occupazione anche se nelle vesti formali dell'«assemblea permanente» dei lavoratori sul piazzale di via Bagni nuova. «No molar!» è il leit motiv che serpeggia tra operai e colletti bianchi, irriducibili nella loro forma di protesta che, a meno di colpi di scena da parte dell' azienda, proseguirà anche domenica, giorno festivo. La solidarietà arriva un po' da tutte le parti, in primis dall' indotto, con la sfilata nei giorni scorsi delle motrici condotte da camionisti che supportano la vertenza. Due ristoratori monfalconesi hanno invece fatto giungere, in quel di Marina Julia, piatti di fritto misto per supportare i lavoratori che a turni di 8 ore stanno presidiando l' impianto molitorio. Ma i dipendenti della De Franceschi sperano che tutta la città si stringa attorno alla contestazione, nella speranza di salvaguardare l' occupazione (57 dipendenti, di cui 50 a rischio mobilità). «Chi vuol venire a parlare con noi è benvenuto: siamo qui sul piazzale», spiega Davide Soranzio Rsu Cgil. Se qualche timido segnale arriva dai vertici aziendali, viene colto solo dalle istituzioni, in particolare la Provincia, competente sul tema del lavoro. Perché come conferma Soranzio di «voci se ne sentono molte, ma di concreto o, meglio, di ufficiale, non c' è nulla: da martedì non abbiamo più avuto alcuna comunicazione dalla Spa». La Regione ieri è stata investita della questione attraverso gli assessori Sergio Bolzonello e Loredana Panariti e martedì a Udine ci sarà un tavolo cruciale sulla vertenza. La discesa in campo di piazza Oberdan si deve ai segretari provinciali di categoria, presenti ieri all' incontro Luciano Sartori (Flai Cgil), Michela Marson (Fai Cisl) e Andrea Di Giacomo (Uila Uil). A chiarire, se così si può dire, i contorni della vicenda, l' assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot: «Quello che è emerso dall' incontro con la proprietà non lascia spazio a grosse aperture». Giovedì Cecot ha chiesto e ottenuto di incontrare la proprietà: «De Franceschi sostiene di poter concedere un aumento dell' indennizzo dovuto alla messa in mobilità dei lavoratori, portando la cifra da a un massimo di 10mila euro lordi. Ma si dice tassativamente indisponibile a ricorrere alla Cigs, per mancanza dei tempi necessari. E incompatibili col subentro di un possibile acquirente». Nell' incontro l' assessore ha spiegato alla De Franceschi che i 10mila non sarebbero sufficienti rispetto alla rinuncia delle tutele legate alla Cigs: un "istituto" che, diversamente dalla mobilità, consente il mantenimento dei dipendenti ancora in seno all' Continua > 12

15 Pagina 22 < Segue Il Piccolo (ed. ) azienda, lasciando così maggiori spazi per riqualificazione e reinserimento professionali. «Ho tentato di far comprendere continua che sarebbe opportuno, come sostengono i sindacati, demandare le trattative sul personale a un secondo momento: l' eventuale riorganizzazione spetterebbe alla nuova proprietà». Tuttavia, per Cecot, la Spa sarebbe indisponibile, pur comprendendo la logica sindacale, a proseguire la cessione con appresso l'"ipoteca" dei dipendenti. (t.car. ) 13

16 Pagina 29 Il Piccolo (ed. ) In municipio e alla Spazzapan da vedere. Sarà inaugurata oggi alle nell' atrio del palazzo municipale di Gradisca la mostra collettiva fotografica "3 foto per 12 temi" organizzata dall' associazione culturale Obiettivo Immagine. La mostra è visitabile sino al 12 aprile. La galleria Spazzapan propone un' attività per bambini "Alla scoperta della Galleria giocando con le storie". Si tratta di una performance itinerante con momenti ludici alternati a racconti a cura dell' attore Enrico Cavallero di Artisti Associati, che si terrà domani alle alla Galleria di via Ciotti. Prenotare allo

17 Pagina 28 Messaggero Veneto (ed. ) Il vescovo dice no ai campi profughi troppo grandi L' appello di monsignor Redaelli in vista della Pasqua «Evitare le comunità di 500 persone, va rispettata la dignità»il PROBLEMA IMMIGRATI. «Il problema è complesso, e deve essere affrontato in primis da livelli che non possono essere quelli locali. Va rispettata la dignità della persona, non hanno senso le grandi concentrazioni di quattro cinquecento migranti». Come accade, invece, a. A dirlo è l' arcivescovo della diocesi isontina, Carlo Roberto Maria Redaelli, che ieri ha incontrato i rappresentanti del mondo dell' informazione per le consuete riflessioni in vista della Settimana Santa e delle imminenti festività pasquali. E, sollecitato, il presule ha commentato la situazione che il capoluogo isontino si trova a fronteggiare da ormai un anno, con i continui arrivi di profughi provenienti soprattutto da Afghanistan e Pakistan. «Ci sono dinamiche politiche internazionali che evidentemente prescindono dalle nostre possibilità, penso ad esempio alla crisi in Libia che evidentemente porta migliaia di migranti a spostarsi e giungere in Italia ha spiegato Redaelli. È fondamentale il rispetto della dignità umana, che è poi la base dell' azione anche della Caritas diocesana di, impegnata nel fronteggiare l' emergenza a livello locale. Ma credo che non abbia senso mettere quattro cinquecento persone in una comunità piccola, in cui questa presenza può generare anche timore e qualche tensione». Nel capoluogo isontino, a oggi, sono accolti oltre 240 profughi, distribuiti tra l' ex convento del Nazareno, l' albergo Internazionale di via Trieste e il dormitorio messo a disposizione della Caritas; altri 250 immigrati richiedenti asilo sono accolti al Cara di Gradisca, allargato all' attigua struttura che fino a un anno e mezzo fa era adibita a Centro d' identificazione ed espulsione, ancora oggi in parte oggetto di un intervento di riqualificazione dopo i disordini che costrinsero il Viminale a optare per la chiusura dell' ex caserma Polonio. In più, quindici profughi sono accolti a Terranova, nel territorio comunale di San Canzian. Ma è chiaro che il grosso dell' accoglienza dei richiedenti asilo oltre cinquecento persone in provincia di è a carico di appena due comunità, che assieme superano di poco i 40 mila abitanti. «L' attenzione alle persone e alle loro esigenze deve rimanere intatta, ma è corretto appellarci a chi ha responsabilità a diversi livelli affinché si arrivi quanto prima a cogliere la sfida dell' accoglienza diffusa, che permetta anche a piccole realtà di accogliere eventualmente i profughi o le famiglie che decidessero di rimanere sul nostro territorio», ha evidenziato Redaelli. L' arcivescovo ha poi proposto una riflessione sul significato della Resurrezione, sottolineando come questa va intesa come «vita Continua > 15

18 Pagina 28 < Segue Messaggero Veneto (ed. ) nuova, magari anche in ambito lavorativo: in questi anni di crisi, c' è chi prova a venirne fuori ha spiegato. Nei giorni scorsi sono stato alla centrale termoelettrica di Monfalcone, all' Ansaldo, ai cantieri navali, proprio per gli auguri di Pasqua». Anche per, ha evidenziato Redaelli, «serve speranza, affinché si possa guardare a una prospettiva che consenta di fare qualcosa di bello per il futuro». Tra i vari appuntamenti che cadenzano la Settimana Santa e che sfoceranno nella solenne celebrazione eucaristica di domenica 5 aprile, il più significativo è rappresentato forse dalla Via Crucis, che monsignor Redaelli celebrerà Venerdì Santo alle 15 al carcere di via Barzellini. Il presule ha annunciato anche un pellegrinaggio a Roma per il prossimo luglio, «per "restituire" la visita che Papa Francesco ha fatto a Redipuglia lo scorso settembre. Saremo sulle tracce di San Paolo». Christian Seu RIPRODUZIONE RISERVATAr. 16

19 Pagina 28 Messaggero Veneto (ed. ) la mozione. L' assessore Del Sordi: bisogna riaprire il Punto nascita Una mozione per chiedere formalmente alla Giunta regionale «diriaprire ostetricia, pediatria, e ginecologia, Punto nascita compreso», all' ospedale di. A presentarla lunedì, nel corso del consiglio comunale, sarà l' assessore Francesco Del Sordi, fondatore del comitato "Voglio nascere a " che per un lustro si è battuto contro la chiusura dei reparti di neonatologia del nosocomio di via Fatebenefratelli. Una chiusura giunta, tra mille polemiche, lo scorso luglio, quando la Regione decise di mantenere nell' ambito dell' allora Azienda sanitaria isontina un unico Punto nascita, optando per quello di Monfalcone. «In una giornata così importante per, il 27 marzo, in cui ricordiamo l' importante manifestazione del 1946 organizzata per urlare al mondo l' italianità della nostra città spiega Del Sordi, ho voluto presentare una mozione consiliare per chiedere alla giunta regionale di riaprire il Punto nascita. Oggi, come allora, la città dà un segnale molto forte alla politica che decide realmente le sorti della popolazione. Non demagogia ma proposte sensate per un territorio che nel campo sanitario ha già perso molto, ma soprattutto per dare la giusta copertura sanitaria ad una estesa fetta di popolazione». Del Sordi specifica di mettere la mozione «a disposizione dei consiglieri che volessero appoggiare questa mia iniziativa, supportata dalle oltre quattromila firme raccolte dal Comitato "Voglio nascere a " e portate a piedi alla presidente Serracchiani il 30 giugno 2014». (chr.s.) RIPRODUZIONE RISERVATA. 17

20 Pagina 29 Messaggero Veneto (ed. ) La Provincia verso l' uscita da Autovie Il piano di vendita delle quote in cinque società lunedì in consiglio. Tra le dismissioni c' è anche l' aeroporto Duca d' Aosta. La Provincia di è pronta a rinunciare alle proprie quote in cinque società attualmente partecipate. E, tra queste, figurano anche Autovie Venete e il consorzio che gestisce l' aeroporto Duca d' Aosta del capoluogo isontino. Il piano operativo di dismissioni, previsto dalle normative sulla spending review, sarà vagliato lunedì dal Consiglio provinciale, chiamato a esprimersi sulla linea tracciata dal presidente dell' ente intermedio, Enrico Gherghetta. «Il prospetto che sottoponiamo al Consiglio è frutto di una nostra iniziativa, per la quale non abbiamo speso un euro, evitando consulenze esterne spiega proprio Gherghetta. Facciamo il dovere che ci viene richiesto dalle normative nazionali e lo facciamo nei tempi corretti, anche nel tentativo di dirimere la questione delle partecipate ampiamente prima dell' avvio del piano di dismissione degli enti provinciali». La dismissione più pesante, dalla quale la Provincia si attende l' introito maggiore, riguarda Autovie Venete: l' ente intermedio isontino detiene lo 0,12 per cento del pacchetto azionario della concessionaria autostradale, valutato almeno euro. «Francamente è una partecipazione che non ha senso, non ho neppure idea del perché fossimo in possesso delle quote evidenzia il presidente dell' esecutivo provinciale. Speriamo di trovare un' acquirente interessato alla nostra partecipazione azionaria». L' altro passo indietro "pesante" proposto da Gherghetta riguarda la scpa (società consortile per azioni) che gestisce lo scalo aeroportuale di via Trieste. «L' eventuale dismissione è però subordinata all' esito del bando di gara per la concessione del sedime del Duca d' Aosta precisa il presidente della Provincia di. Se il consorzio otterrà la concessione, avremo un motivo per rimanere; altrimenti, proporremo al Consiglio di uscire, come già puntavamo a fare peraltro l' anno scorso». La Provincia detiene il 3,56 per cento delle quote totali della spa consortile, che ha chiuso gli ultimi tre bilanci in rosso. Il valore nominale delle azioni in mano all' ente provinciale ammonta a euro. Entro il 6 maggio la Provincia intende poi dismettere le partecipazioni che detiene in Banca etica scpa (0,006 per cento, per un valore di euro), mentre si attenderà la procedura di liquidazione per chiudere i rapporti con la Collio service srl (1 per cento del pacchetto azionario, valore di appena 104 euro) e della società consortile Isontina Sviluppo (2,73 per cento, 272 euro). La Provincia di manterrà invece le proprie quote nell' Azienda provinciale trasporti (capitale di Continua > 18

A Prato il confronto tra i rappresentanti di Centria e sindacati sul futuro dei 42 lavoratori. USB Toscana pronta a dare il proprio sostegno alla mobilitazione. Firenze riparte a sinistra e Sì Toscana

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