Mason, Psicologia dell'apprendimento e dell'istruzione, Il Mulino, Capitolo VI.
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- Giustina Palla
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1 Capitolo VI. APPRENDERE STRATEGIE E ABILITÀ: METACOGNIZONE, COMPRENSIONE E PRODUZIONE DEL TESTO 1
2 Evoluzione per: esperienze sviluppo delle abilità meta cognitive. 2
3 Cosa è la metacognizione? E la metacomprensione? 3
4 la comprensione è un attività cognitiva La metacomprensione: insieme di abilità e di conoscenze sulla comprensione del testo possedute dal lettore. 4
5 metacognizione: conoscenze sul nostro funzionamento cognitivo. Si distingue tra: conoscenza metacognitiva: processi metacognitivi di controllo 5
6 La metacognizione metacognizione = pensiero sul proprio pensiero che ha per oggetto processi e strategie cognitive (es. di memorizzazione, comprensione, ragionamento e problem-solving) Flavell (1976) la metacognizione riguarda, tra l altro, il controllo attivo e la conseguente regolazione e orchestrazione di questi processi [cognitivi] in relazione agli oggetti cognitivi o ai dati ai quali si riferiscono, generalmente al servizio di qualche scopo od obiettivo concreto (p. 232) Es: siamo impegnati sul piano metacognitivo, quando ci rendiamo conto che incontriamo maggiori difficoltà nell imparare un determinata cosa piuttosto che un altra, o che conviene prendere alcune note per non dimenticare dei dati importanti 6
7 Flavell (1979) : MODELLO DELLA REGOLAZIONE COGNITIVA azioni e interazioni tra quattro classi di fenomeni: conoscenza metacognitiva obiettivi (o compiti) azioni (o strategie) esperienze metacognitive 7
8 Kluwe (1982) metaconoscenza dichiarativa pensiero sul proprio e altrui pensiero metaconoscenza procedurale controllo e regolazione del corso del pensiero 8
9 Debeni: metacomprensione - 4 tipi di competenze: 1. conoscenze sul compito 2. conoscenza di strategie 3. consapevolezza di sè (come lettore) 4. controllo delle varie componenti 9
10 La conoscenza metacognitiva Flavell (1981): la conoscenza metacognitiva include conoscenze delle caratteristiche del compito riguardanti le richieste e difficoltà poste da un determinato tipo di compito conoscenze delle caratteristiche delle strategie riguardanti la natura e utilità di tutto ciò che può essere attuato per potenziare il proprio comportamento cognitivo conoscenze delle caratteristiche della persona riferite a se stessi in termini di capacità, limiti di memoria e modalità di elaborazione delle informazioni 10
11 Quando parliamo di metacomprensione: (conoscenze sul compito) a. Consapevolezza di dover dare un senso a ciò che si legge b. Sensibilità alle caratteristiche del testo (difficoltà linguistica, info. Importanti, errori..) 11
12 (Conoscenza delle strategie) Un buon lettore è flessibile, si adatta alla situazione: Lettura rapida, Lettura analitica, Ricerca di una informazione non ci sono solo i libri
13 Pattern a F e E
14
15 3. Conoscenza di sé (come lettore) Cosa sa il lettore sulle sue capacità, stile cognitivo, conoscenze, motivazione 15
16 Brown (1978): I processi metacognitivi di controllo Predizione l abilità di predire il livello di prestazione in un compito, stimare il grado di difficoltà di una prova, anticipare il risultato derivante dall applicazione di una certa strategia Pianificazione l abilità di organizzare tutte le azioni che conducono all obiettivo da raggiungere, stabilendo un piano Monitoraggio l abilità di controllare l attività cognitiva nel corso del suo svolgimento Valutazione l abilità di valutare l uso di una determinata strategia nella sua globalità 16
17 EOL (ease of learning) è un giudizio che si dà sulla facilità di apprendimento del materiale prima della sua acquisizione) JOL (judgment of learning) è un giudizio dato durante o al termine del processo di memorizzazione su quanto si è appreso FOK (feeling of knowing) un giudizio sul livello di apprendimento su materialie appreso ma non ancora recuperato, cioè una sensazione di conoscenza di un informazione non ricordata. TOT (tipo f the tongue) il giudizio che porta a ritenere di avere una conoscenza sulla punta della lingua (non si ricorda ma si e convinti che si potra recuperare) 17
18 Monitoraggio (controllo online) Baker (1985): chi legge/ascolta un messaggio dovrebbe continuamente valutare il suo processo di comprensione, verificando le ipotesi di interpretazione che mette progressivamente in atto. La conseguenza di questa valutazione, per un lettore competente, può portare all identificazione di un problema e quindi a un tentativo di rimediare al problema. 18
19 Gli ostacoli principali al comportamento di lettura maturo e autoregolato sono due: 1 i lettori non svolgono il monitoraggio o lo fanno piuttosto distrattamente. 2 il monitoraggio non è un fenomeno unitario: si può essere bravi a valutare certe difficoltà, per esempio che non si comprendono certe parole, ma non riuscire a valutarne altre. Spontaneamente viene usato solo un criterio di valutazione dell adeguatezza della rappresentazione mentale del testo: uno standard di tipo lessicale. 19
20 Conoscenze metacognitive sulla lettura Brown et al. (1983) diversi tipi di conoscenze: conoscenze sul soggetto come lettore consapevolezza delle proprie capacità e limiti, della modalità prevalente con cui si affrontano i compiti di lettura e della motivazione ad affrontare la lettura stessa conoscenze sul testo consapevolezza della difficoltà di un testo in relazione ai suoi aspetti grammaticali, sintattici e semantici conoscenze sul compito consapevolezza che si può leggere per raggiungere scopi diversi ma la comprensione del testo costituisce sempre la ragione principale; conoscenze sulle strategie consapevolezza delle modalità di lettura e delle attività da mettere in atto per aiutarsi nel compito 20
21 Processi metacognitivi di controllo della lettura 1. predire il grado di difficoltà del compito di lettura la sua comprensibilità, il livello di prestazione a cui si pensa di poter giungere, il risultato dell applicazione di una determinata strategia 2. pianificare le diverse azioni da intraprendere per conseguire l obiettivo di comprendere il materiale che si legge 3. monitorare progressivamente la propria attività cognitiva mentre si applica una determinata strategia 4. valutare l applicazione di una determinata strategia nella sua globalità, in termini di efficacia ed efficienza, traendo tutte le conseguenze per una successiva applicazione 21
22 Pazzaglia, Cornoldi e De Beni (1995); De Beni e Pazzaglia (2003) buoni lettori/ cattivi lettori i buoni lettori sono consapevoli che: la lettura ha uno scopo intrinseco (la comprensione), ma che si può leggere per raggiungere obiettivi diversi (divertimento, ricerca di un dato specifico, studio, ecc.) in diverse situazioni; la lettura deve essere corretta (e, sostanzialmente, ad alta voce); esistono diverse strategie (dallo skimming, cioè saltare certe parti non rilevanti per lo scopo, alla lettura analitica); la scelta di una strategia va compiuta in base alle difficoltà del testo e all interesse che suscita. 22
23 I cattivi lettori: Non riconoscono l importanza delle diverse parti, non trovano la struttura, gli errori, non si servono di aiuti testuali, Sopravvalutano la correttezza, la lettura a alta voce Esempio 23
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