Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione

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1 Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione Prof. Luigi Scimìa Presidente COVIP La vigilanza sui fondi pensione nel nuovo assetto normativo della previdenza complementare Roma, Università LUISS G. Carli, 16 gennaio

2 AGENDA 2 L andamento delle adesioni alla previdenza complementare Struttura del sistema e presidi di garanzia a tutela del risparmio previdenziale Il ruolo dell Autorità di vigilanza Ulteriori ambiti di intervento 2

3 3 L andamento delle adesioni alla previdenza complementare 3

4 STIMA DEI LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO POTENZIALMENTE INTERESSATI DALLA RIFORMA DEL TFR (1/2) 4 Numero Lavoratori dipendenti del settore privato di cui: lavoratori domestici Lavoratori dipendenti del settore privato potenzialmente interessati dalla riforma di cui occupati nel settore: agricolo industria in senso stretto costruzioni terziario Stima basata su informazioni ISTAT e INPS. 4

5 STIMA DEI LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO POTENZIALMENTE INTERESSATI DALLA RIFORMA DEL TFR (2/2) 5 LDSP potenzialmente interessati dalla riforma (1) LDSP non coperti da FP negoziali o preesistenti Bacino LDSP potenziali aderenti ai FP negoziali autorizzati al e ai FP preesistenti Bacino LDSP potenziali aderenti ai FP negoziali autorizzati al e ai FP preesistenti Numero 12,2 mln 1,7 mln 10,5 mln 8 mln Stima basata su informazioni ISTAT e INPS. 5

6 TOTALE ISCRITTI ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 6 Iscritti nov (dati provvisori) Iscritti dic Variazione nov 07-dic 06 Variazione nov 07 dic 06 (%) Fondi pensione negoziali ,3 Fondi pensione aperti ,8 nuovi PIP vecchi PIP (1) Fondi pensione preesistenti TOTALE ,0 (1) Stima. 6

7 TOTALE LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO ISCRITTI AI FONDI PENSIONE NEGOZIALI E AI FONDI PENSIONE PREESISTENTI 7 Iscritti nov (dati provvisori) Iscritti dic Variazione nov07-dic06 Tasso di adesione (nov. 2007) Tasso di adesione (dic. 2006) Fondi pensione negoziali autorizzati alla fine del 2006 (1) ,8 14,9 (1) Fondi pensione preesistenti (2) ,0 85,0 Totale ,8 20,7 (1) Sono esclusi i fondi destinati ai lavoratori autonomi, il fondo destinato ai lavoratori del comparto della scuola e i 4 fondi autorizzati all esercizio nel corso del 2007 (Artifond, Agrifondo, Previlog e Previprof). Sono inoltre esclusi i dipendenti pubblici iscritti ai fondi Laborfonds e Fopadiva. (2) I dati fanno riferimento esclusivamente agli iscritti attivi lavoratori dipendenti; non si tiene pertanto conto degli iscritti non versanti e dei differiti. Sulla base di dati provvisori e parzialmente stimati, la crescita netta degli iscritti nel semestre di avvio della riforma è da ritenersi sostanzialmente nulla giacché le nuove adesioni risultano compensate dal flusso di uscite a seguito di pensionamenti e trasferimenti collettivi ad altre forme pensionistiche complementari (flusso quest ultimo che tende a ridurre il bacino potenziale di iscritti). 7

8 TOTALE LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO ISCRITTI ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 8 Iscritti Variazione Iscritti Variazione nov nov07 dic06 dic nov07-dic06 (dati provvisori) (%) Fondi pensione negoziali (1) ,4 Fondi pensione aperti ,3 nuovi PIP ,0 Fondi pensione preesistenti (2) Totale ,5 (1) I dati non comprendono i fondi destinati ai lavoratori autonomi, il fondo destinato ai lavoratori del comparto della scuola e i dipendenti pubblici iscritti a Laborfonds e Fopadiva; i dati, invece, includono i 4 fondi autorizzati nel 2007 (Artifond, Agrifondo, Previlog e Previprof). (2) I dati fanno riferimento esclusivamente agli iscritti attivi lavoratori dipendenti; non si tiene pertanto conto degli iscritti non versanti e dei differiti. Sulla base di dati provvisori e parzialmente stimati, la crescita netta degli iscritti nel semestre di avvio della riforma è da ritenersi sostanzialmente nulla giacché le nuove adesioni risultano compensate dal flusso di uscite a seguito di pensionamenti e trasferimenti collettivi ad altre forme pensionistiche complementari (flusso quest ultimo che tende a ridurre il bacino potenziale di iscritti). 8

9 FONDI PENSIONE NEGOZIALI DESTINATI AI LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO di cui: con tassi di adesione superiori al 50 per cento 9 Denominazione fondo Destinatari/Settori (1) Stime fornite dai singoli fondi pensione. Iscritti totali nov Iscritti dic Crescita netta da inizio 2007 Crescita netta da inizio 2007 (%) Bacino potenziali iscritti (1) Tasso adesione nov (%) (2) Il dato relativo agli iscritti supera il bacino dei potenziali iscritti per possibile sottostima di quest'ultimo e/o per iscritti a carico dei destinatari diretti del fondo. Tasso adesione dic (%) PREVIVOLO piloti e tecnici di volo di compagnie aeree (prevalentemente del gruppo Alitalia) (2) , ,5 90,3 QUADRI E CAPI FIAT quadri e capi aziende del gruppo Fiat , ,5 75,6 FONDENERGIA energia (prevalentemente aziende del gruppo ENI) , ,6 74,4 FOPEN aziende del gruppo Enel , ,7 75,2 FONCHIM industria chimica e farmaceutica , ,3 60,7 CONCRETO industria del cemento, calce e gesso , ,9 60,1 PREVIAMBIENTE igiene ambientale , ,5 55,1 PEGASO gas, acqua, elettricità , ,1 51,2 ASTRI dipendenti del settore autostrade , ,4 51,4 GOMMAPLASTICA industria della gomma e della plastica , ,5 30,8 FONDOPOSTE dipendenti del gruppo Poste , ,9 24,0 PRIAMO autoferrotranvieri , ,5 38,7 TELEMACO aziende di telecomunicazione (prevalentemente del gruppo Telecom) , ,0 46,3 MEDIAFOND aziende del gruppo Mediaset , ,0 69,7 TOTALE , ,7 47,7 9

10 FONDI PENSIONE NEGOZIALI DESTINATI AI LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO di cui: con tassi di adesione compresi fra il 25 e il 50 per cento 10 Denominazione fondo Destinatari/Settori (1) Stime fornite dai singoli fondi pensione. Iscritti totali nov Iscritti dic Crescita netta da inizio 2007 Crescita netta da inizio 2007 (%) Bacino potenziali iscritti (1) Tasso di adesione nov (%) Tasso di adesione dic (%) FONCER industria delle piastrelle di ceramica , ,6 29,7 FONDAV assistenti di volo di compagnie aeree (prevalentemente del gruppo Alitalia) , ,3 37,3 COMETA industria metalmeccanica , ,5 31,4 LABORFONDS aziende ed enti pubblici del Trentino Alto Adige , ,1 33,8 EUROFER aziende del gruppo Ferrovie dello Stato , ,4 33,8 PREVICOOPER cooperative del commercio , ,9 13,7 PREVAER aziende di gestione dei servizi aeroportuali , ,3 20,8 TOTALE , ,6 30,6 10

11 FONDI PENSIONE NEGOZIALI DESTINATI AI LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO di cui: con tassi di adesione compresi fra il 10 e il 25 per cento 11 Denominazione fondo Destinatari/Settori (1) Stime fornite dai singoli fondi pensione. Iscritti totali nov Iscritti dic Crescita netta da inizio 2007 Crescita netta da inizio 2007 (%) Bacino potenziali iscritti (1) Tasso di adesione nov (%) Tasso di adesione dic (%) COOPERLAVORO cooperative di produzione e lavoro , ,0 6,6 BYBLOS carta, aziende grafiche ed editoriali , ,2 12,7 ALIFOND industria alimentare , ,3 11,7 ARCO industria del legno, arredamento, cemento e lapidei , ,1 9,3 FOPADIVA aziende della Valle d'aosta , ,1 5,2 PREVIMODA industria tessile-abbigliamento, calzature , ,9 8,9 SOLIDARIETA' VENETO aziende industriali del Veneto , ,6 5,3 TOTALE , ,4 8,7 11

12 FONDI PENSIONE NEGOZIALI DESTINATI AI LAVORATORI DIPENDENTI DEL SETTORE PRIVATO di cui: con tassi di adesione inferiori al 10 per cento 12 Denominazione fondo Destinatari/Settori Iscritti totali nov Iscritti dic Crescita netta da inizio 2007 Crescita netta da inizio 2007 (%) Bacino potenziali iscritti (1) Tasso di adesione nov (%) Tasso di adesione dic (%) PREVILOG lavoratori dipendenti della logistica ,2 - PREVEDI imprese del settore edile - industria (ass. di categ. ANCE) e artigianato , ,1 3,5 FONTE lav. dip. del settore commercio, turismo e servizi , ,4 1,3 FONDAPI lav. dip. di piccole e medie imprese , ,5 3,0 FILCOOP dipendenti cooperative settori bonifiche, agricolo, forestale, etc , ,2 1,9 ARTIFOND lav. dip. di aziende artigiane , ,0 0,4 MARCO POLO dipendenti del settore commercio, turismo e servizi , ,6 0,2 AGRIFONDO operai agricoli florovivaisti, quadri e impiegati agricoli ,3 - PREVIPROF dipendenti studi professionali ,1 - TOTALE , ,1 1,7 (1) Stime fornite dai singoli fondi pensione. 12

13 FONDI PENSIONE APERTI. PRIME 5 SOCIETA PER NUMERO DI ISRITTI 13 Denominazione società Tipo A fine società novembre 2007 A fine 2006 Totale iscritti A fine Crescita netta novembre 2007 di cui: lavoratori dipendenti A fine 2006 Crescita netta INTESA PREV SIM SIM ARCA SGR SGR MONTEPASCHI BANCA BAN EURIZONVITA ASS RAS ASS ASS TOTALE Altre società TOTALE GENERALE

14 PIP. PRIM E 5 SOCIETA PER NUMERO DI ISCRITTI 14 Società Iscritti a fine di cui: lavoratori novembre 2007 dipendenti ERGO PREVIDENZA MEDIOLANUM VITA ALLEANZA ASSICURAZIONI POSTE VITA INA VITA TOTALE Altre società TOTALE GENERALE

15 FONDI PENSIONE NEGOZIALI. DISTRIBUZIONE DELLE AZIENDE E DEGLI ISCRITTI PER CLASSI DI ADDETTI (anno 2006; dati di fine periodo; valori percentuali) Classi di addetti Aziende Iscritti tra 1 e 19 70,3 10,7 tra 20 e 49 14,0 9,0 tra 50 e 99 7,4 8,8 tra 100 e 249 5,4 14,0 tra 250 e 499 1,7 9,7 tra 500 e 999 0,7 8, e oltre 0,5 39,0 Totale 100,0 100,

16 FONDI PENSIONE NEGOZIALI. DISTRIBUZIONE DEGLI ISCRITTI PER CLASSI DI ETA E SESSO (anno 2006; dati di fine periodo; valori percentuali) Classi di età Sesso Maschi Femmine Totale inferiore a 20 0,1.... tra 20 e 24 0,9 0,7 0,8 tra 25 e 29 4,4 4,7 4,5 tra 30 e 34 10,4 12,4 11,0 tra 35 e 39 15,3 18,0 16,1 tra 40 e 44 19,9 20,9 20,2 tra 45 e 49 19,9 20,2 20,0 tra 50 e 54 18,8 15,9 18,0 tra 55 e 59 8,9 6,1 8,1 tra 60 e 64 1,3 0,9 1,2 65 e oltre 0,1 0,2 0,1 Totale 100,0 100,0 100,0 Per memoria: Composizione per sesso 71,0 29,0 100,

17 FONDI PENSIONE NEGOZIALI. DISTRIBUZIONE DEGLI ISCRITTI PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA (anno 2006; dati di fine periodo; valori percentuali) 17 Ripartizione geografica Nord orientale 25,4 24,9 Nord occidentale 36,1 35,5 Centro 24,0 24,1 Meridionale e Insulare 14,5 15,5 Totale 100,0 100,0 17

18 FONDI PENSIONE APERTI. DISTRIBUZIONE DEGLI ISCRITTI PER CLASSI DI ETA Giu Dic Valori % Inferiore a 20 tra 20 e 24 tra 25 e 29 tra 30 e 34 tra 35 e 39 tra 40 e 44 tra 45 e 49 tra 50 e 54 tra 55 e 59 tra 60 e 64 oltre 65

19 19 Struttura del sistema e presidi di garanzia a tutela del risparmio previdenziale 19

20 Le forme pensionistiche complementari 20 Fondi pensione di nuova istituzione (successivi al Decreto lgs. 124/1993) Fondi pensione negoziali: forme pensionistiche ad adesione collettiva, istituite tipicamente nell ambito della contrattazione collettiva nazionale a livello di settore, ovvero nell ambito di accordi aziendali Fondi pensione aperti: forme pensionistiche ad adesione individuale e collettiva, istituite da banche, imprese di assicurazione, SGR e SIM Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP): forme pensionistiche ad adesione individuale attuate mediante contratti di assicurazione sulla vita, istituite dalle imprese di assicurazione Fondi pensione preesistenti (antecedenti alla Legge 421/1992): forme pensionistiche ad adesione collettiva caratterizzate da una platea di aderenti non più estendibile 20

21 Chi istituisce le forme pensionistiche complementari 21 Contratti e accordi collettivi, anche aziendali Accordi fra lavoratori autonomi/liberi professionisti Regolamenti di enti o aziende, i cui rapporti di lavoro non siano disciplinati dalla contrattazione collettiva Regioni Accordi fra soci lavoratori di cooperative Accordi fra soggetti che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari (D.lgs. 565/1996) Casse privatizzate (D.lgs. 509/1994 e D.lgs. 103/1996) Soggetti istitutori di fondi pensione aperti (banche, SGR, SIM e imprese di assicurazione) Soggetti istitutori di polizze individuali pensionistiche (imprese di assicurazione) 21

22 Chi aderisce alle forme pensionistiche complementari 22 Adesioni basate sui principi di libertà e volontarietà Adesioni su base collettiva e adesioni su base individuale Destinatari: Lavoratori dipendenti, sia privati sia pubblici, ivi compresi i lavoratori assunti in base alle tipologie contrattuali di cui al D.lgs. 276/2003 Lavoratori autonomi e liberi professionisti Soci lavoratori di cooperative Soggetti che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari Altri soggetti, limitatamente alle forme pensionistiche individuali 22

23 Regole di accesso al sistema 23 Le forme pensionistiche possono essere istituite solamente dalle fonti individuate nell art. 3 d. lgs 252/2005 Le forme pensionistiche possono iniziare ad operare dopo aver ricevuto la formale autorizzazione all esercizio (approvazione del regolamento per i PIP) da parte della COVIP, che provvede a iscriverle nell Albo tenuto dalla stessa Coinvolgimento dei lavoratori e dei datori di lavoro sia nella fase istitutiva dei fondi sia nell attività gestionale dei medesimi, attraverso la designazione di loro rappresentati negli organi di amministrazione e controllo dei fondi 23

24 Modalità di funzionamento delle forme pensionistiche complementari (1) 24 unica Autorità di settore che vigila su tutte le forme pensionistiche complementari specifici requisiti di professionalità ed onorabilità sono previsti per gli esponenti delle forme pensionistiche complementari i valori e le disponibilità dei fondi pensione aperti/pip devono costituire un patrimonio separato e autonomo rispetto ai soggetti promotori le risorse finanziarie sono gestite da intermediari specializzati e custodite presso una banca depositaria gli investimenti devono essere effettuati nel rispetto del principio di sana e prudente gestione e di specifiche regole quantitative 24

25 Modalità di funzionamento delle forme pensionistiche complementari (2) 25 gli investimenti devono essere valutati secondo il criterio del mark-tomarket; il fondo definisce un benchmark utilizzato nel controllo della perfomance degli investimenti del fondo e dei gestori finanziari il flusso del TFR conferito tacitamente viene destinato a una linea di investimento garantita sono vietate clausole limitative della portabilità della posizione individuale (ad esempio, preconto ) previsione di regole da osservare in ipotesi di conflitto di interessi rigorosi criteri ai quali tutte le forme si devono attenere al fine di garantire una completa ed efficace informativa sia nella fase di raccolta delle adesioni, sia con riguardo ai lavoratori iscritti 25

26 La governance delle forme pensionistiche complementari Fondi pensione negoziali Organi di amministrazione e controllo costituiti secondo il criterio della partecipazione paritetica di rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro 26 Fondi pensione negoziali, fondi pensione aperti, PIP Responsabile della forma pensionistica complementare Fondi pensione aperti ad adesione collettiva Organismo di sorveglianza 26

27 Informativa da fornire agli iscritti 27 L adesione alla forma pensionistica prescelta deve essere preceduta dalla consegna e presa visione di: Statuto/Regolamento del Fondo/PIP Nota Informativa Progetto esemplificativo (anche dopo l adesione) Successivamente all adesione: Comunicazione annuale agli iscritti 27

28 28 Il ruolo dell Autorità di vigilanza 28

29 Impatto della riforma sui compiti della COVIP (1) Acquisizione delle competenze generali di supervisione su tutte le forme di previdenza complementare. La COVIP è chiamata a: - perseguire la trasparenza, la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche così da: garantire il rispetto dei principi di trasparenza, comparabilità e portabilità assicurare una più efficace tutela degli iscritti e dei beneficiari favorire il buon funzionamento del sistema di previdenza complementare - esercitare il controllo, anche ai fini della correttezza dei comportamenti, sulla gestione tecnica, finanziaria, patrimoniale e contabile di tutte le forme pensionistiche 29 29

30 Impatto della riforma sui compiti della COVIP (2) Rafforzamento dell attività di regolamentazione. La COVIP: emana le direttive ai soggetti vigilati, definendo regole comuni per le diverse forme previdenziali al fine di assicurare il rispetto del principio di trasparenza, comparabilità e portabilità regola e vigila sulla documentazione che le forme pensionistiche utilizzano per la raccolta delle adesioni e per l informativa agli aderenti (schemi di statuto per i fondi negoziali, schemi di regolamento per i fondi aperti e i PIP; documenti informativi per tutte le forme pensionistiche complementari) consulta gli operatori del settore preventivamente all emanazione degli atti di regolazione generale 30 30

31 Impatto della riforma sui compiti della COVIP (3) Intensificazione dell attività di vigilanza: aumento dell attività formale di autorizzazione nei primi sei mesi del 2007 per consentire ai fondi di adeguarsi alla nuova disciplina semplificazione delle procedure di autorizzazione continua attenzione alle problematiche connesse alla governance dei fondi pensione maggiore attenzione ai profili riguardanti la trasparenza, comparabilità e informativa agli aderenti (elaborazione degli schemi-tipo e introduzione dell indicatore sintetico dei costi) aumento delle iniziative di diffusione della c.d. cultura previdenziale (ad es. Progetto esemplificativo) 31 31

32 Schemi dei documenti contrattuali e informativi La COVIP ha elaborato schemi-tipo di statuto, dei regolamenti e di nota informativa al fine di consentire agli operatori un passaggio più agevole e rapido, anche in termini procedurali, dalle vecchie alle nuove regole. Per la redazione dei documenti contrattuali e informativi, la COVIP ha definito criteri omogenei di rappresentazione agli aderenti delle caratteristiche di ciascuna forma pensionistica complementare per consentire: di compiere scelte consapevoli in ordine al proprio piano di previdenza complementare di effettuare un adeguato raffronto tra le diverse opzioni prospettate anche in termini di chiara percezione: a) del livello dei costi b) dei profili di rischio/rendimento c) dei risultati conseguiti 32 32

33 Schemi di Statuto e Regolamenti 33 Approccio modulare nella costruzione dei documenti teso a favorire la redazione delle varie sezioni secondo modalità uniformi, con apposite indicazioni in caso di caratteristiche proprie di ciascuna forma Articolazione degli schemi secondo sei sezioni: identificazione e scopo della forma (fondo o PIP) caratteristiche della forma (fondo o PIP) e modalità di investimento contribuzione e prestazioni profili organizzativi rapporti con gli aderenti norme finali 33

34 Schema di Nota informativa 34 Nel disciplinare le modalità di offerta delle forme pensionistiche complementari, la Covip ha adottato uno schema di Nota informativa unico Tutte le forme pensionistiche complementari rappresenteranno pertanto ai potenziali aderenti le proprie caratteristiche di funzionamento e le condizioni di partecipazioni in modo analogo Esigenza di redigere i documenti in modo chiaro, sintetico, accessibile ispirandosi ai seguenti criteri: linguaggio semplice e immediato struttura, anche grafica, che ne renda agevole la consultazione ove possibile, ricorso a rappresentazioni in forma tabellare Semplicità dell informativa come uno dei principali strumenti per promuovere lo sviluppo del settore 34

35 I fondi pensione preesistenti Le disposizioni del D.lgs. 252/2005 Principali novità 35 Dal 1 gennaio 2007 la vigilanza della COVIP si estende ai fondi costituiti all interno di banche e di imprese di assicurazione (o comunque di enti o società appartenenti a gruppi bancari o assicurativi). In precedenza tali fondi erano sottoposti alla vigilanza, rispettivamente, della Banca d Italia e dell ISVAP Le modalità di adeguamento alle disposizioni del d.lgs n. 252/2005 sono demandate a un decreto del Ministro dell economia di concerto con il Ministro del lavoro, sentita la COVIP I fondi pensione preesistenti possono raccogliere nuove adesioni, anche con riferimento al conferimento del TFR, a far data dal 1 gennaio 2007 (disposizioni introdotta con la Legge finanziaria 2007). Per il conferimento dei flussi di TFR è necessario che siano posti in essere gli adeguamenti a tal fine richiesti dal decreto ministeriale 35

36 I fondi pensione preesistenti Il DM 62 del 10 maggio Contenuto generale Il DM si applica a tutte le forme pensionistiche complementari preesistenti, indipendentemente dalla forma giuridica, con eccezione di quelle istituite all interno di enti che esercitano i controlli in materia di tutela di risparmio, in materia valutaria o in materia assicurativa Individua le norme di attuazione delle disposizioni del d.lgs. n. 252/2005 con particolare riguardo all organizzazione e al funzionamento dei fondi, ai modelli gestionali, agli investimenti e ai conflitti di interesse Definisce le condizioni minime che i fondi devono rispettare per essere destinatari del conferimento del TFR Attribuisce alla COVIP il potere di consentire deroghe alle disposizioni ivi previste, definendone i criteri Indica le modalità con cui i fondi procedono all adeguamento 36 36

37 I fondi pensione preesistenti Le Direttive COVIP del 23 maggio La COVIP ha ribadito che tutte le forme pensionistiche preesistenti sono tenute a procedere all adeguamento alla nuova normativa di settore, secondo i termini e le modalità fissati dal DM 62/2007, nel più breve tempo possibile, salvi i casi in cui il decreto medesimo preveda termini specifici e più ampi E stato inoltre chiarito che i fondi che intendessero acquisire il TFR fin dal 1 luglio 2007 avrebbero dovuto porre in essere entro il 30 giugno gli adeguamenti a tal fine richiesti Sono stati individuati, per la generalità dei fondi, gli obblighi di comunicazione alla Commissione circa l avvio delle procedure di adeguamento 37

38 Evoluzione nelle pratiche di supervisione 38 Maggiore enfasi sulla verifica dell effettività della promessa pensionistica Importanza decrescente degli aspetti formali e semplificazione connessa alle procedure di autorizzazione/approvazione Importanza crescente della responsabilità degli organi di governance Maggiore concentrazione su aspetti connessi alla concreta operatività dei fondi (gestione delle risorse, aspetti amministrativi connessi alla raccolta delle contribuzioni, costi, etc.) Attività di supervisione incentrata su elementi di rischio (risk-based) Forte attenzione a tematiche di financial education sia mediante iniziative dirette al pubblico, sia tramite il monitoraggio delle attività informative dei fondi (formazione di consapevolezza negli aderenti, che porti a scelte in linea con i loro bisogni previdenziali ed il loro profilo di rischio) 38

39 Gli investimenti dei fondi pensione. Il quadro normativo Principi 39 Approccio basato sul principio della persona prudente Principio che si sostanzia in un insieme di comportamenti che devono essere seguiti nella gestione degli investimenti di un fondo pensione, quali ad esempio, il perseguire il solo interesse degli aderenti, l agire con la necessaria attenzione, abilità e diligenza, l adottare il principio della diversificazione del portafoglio Previsione di alcuni limiti quantitativi di implementazione di tale principio 39

40 Gli investimenti dei fondi pensione. Il quadro normativo D.lgs. 252/2005 Con decreto del Ministro dell economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentita la COVIP, sono individuati: a) le attività nelle quali i fondi pensione possono investire le proprie disponibilità, perseguendo l interesse degli iscritti ed eventualmente fissando limiti di investimento più stringenti qualora siano giustificati sul piano prudenziale b) i criteri di investimento delle risorse c) le regole in materia di conflitti di interesse I fondi pensione definiscono gli obiettivi e i criteri della politica di investimento, e provvedono periodicamente, almeno con cadenza triennale, alla verifica della rispondenza degli stessi agli interessi degli iscritti 40 La COVIP: a) verifica il rispetto dei criteri di individuazione e ripartizione del rischio b) definisce, sentite le competenti Autorità di vigilanza sui gestori, i criteri di redazione delle convenzioni c) verifica le linee di indirizzo della gestione e vigila sulla corrispondenza delle convenzioni ai criteri di individuazione e ripartizione del rischio 40

41 Gli investimenti dei fondi pensione. Il quadro normativo D.lgs.252/ Risorse investite in modo predominante sui mercati regolamentati; altre attività non scambiate su mercati regolamentati mantenute a livelli prudenziali Divieto di assumere o concedere prestiti, prestare garanzie in favore di terzi, investire le disponibilità in: a) azioni o quote di una stessa società (max 5/10 per cento se quotata/non quotata) b) azioni o quote di soggetti tenuti alla contribuzione (max 20 per cento del patrimonio del fondo, elevato al 30 per cento in caso di fondi di categoria) c) fermi restando i limiti di cui alla lettera b), strumenti finanziari di una determinata impresa max 5 per cento (10 per cento in caso di gruppo) Sottoscrizione e acquisizione, anche in via diretta, di: a) azioni o quote di società immobiliari nonché quote di fondi immobiliari chiusi nei limiti del 20 per cento del patrimonio del fondo pensione e del 25 per cento del patrimonio del fondo chiuso b) quote di fondi mobiliari chiusi nei limiti del 20 per cento del patrimonio del fondo pensione e del 25 per cento del patrimonio del fondo chiuso 41

42 Gli investimenti dei fondi pensione. Il quadro normativo DM 703/1996 (in corso di revisione) Il fondo pensione opera in modo che le proprie disponibilità siano gestite in maniera sana e prudente avendo riguardo agli obiettivi di: a) diversificazione degli investimenti b) efficiente gestione del portafoglio c) diversificazione dei rischi, anche di controparte d) contenimento dei costi di transazione, gestione e funzionamento del fondo e) massimizzazione dei rendimenti netti Il fondo verifica i risultati della gestione anche mediante l adozione di un benchmark, conforme a requisiti stabiliti dalla COVIP 42 42

43 Gli investimenti dei fondi pensione. Il quadro normativo DM 703/1996 Limiti quantitativi (in percentuale del patrimonio del fondo) (1) 43 Investimento delle risorse in: titoli di debito, titoli di capitale, parti di OICVM rientranti nell ambito di applicazione della direttiva 85/611/CEE, quote di fondi chiusi Liquidità: max 20 per cento Titoli di debito e di capitale non negoziati in mercati regolamentati (Paesi UE, Stati Uniti, Canada e Giappone): max 50 per cento purché emessi da Paesi OCSE o da soggetti ivi residenti entro tale limite, titoli di capitale max 10 per cento e titoli di debito e capitale emessi da soggetti diversi dai Paesi OCSE o dagli organismi internazionali cui aderiscono almeno uno degli Stati dell UE max 20 per cento titoli di debito e capitale emessi da soggetti diversi dai Paesi OCSE, ovvero residenti in detti Paesi, max 5 per cento, purché negoziati in mercati regolamentati 43

44 Gli investimenti dei fondi pensione. Il quadro normativo DM 703/1996 Limiti quantitativi (in percentuale del patrimonio del fondo) (2) 44 Insieme degli strumenti finanziari, compresi i derivati, emessi da uno stesso emittente o da soggetti facenti parte del medesimo gruppo max 15 per cento Nell ambito del suddetto limite, titoli non negoziati in mercati regolamentati max 5 per cento Titoli di debito emessi da Stati aderenti all OCSE esclusi dai precedenti limiti La COVIP può stabilire i casi in cui i limiti agli investimenti possono essere superati per temporanee e comprovate esigenze del fondo La COVIP fissa limiti più stringenti all operatività del fondo pensione ove la situazione economico patrimoniale e organizzativa lo richieda Gli investimenti del fondo pensione devono essere denominati per almeno un terzo nella valuta congruente con quella di erogazione delle prestazioni, tenendo conto delle operazioni di copertura valutaria 44

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