Economia e Gestione delle Imprese Parte IV La gestione della finanza

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1 Economia e Gestione delle Imprese Parte IV La gestione della finanza Prof.ssa Laura Michelini Laurea Triennale in Economia aziendale e bancaria

2 Definizione Alla funzione finanziaria è affidato il complesso di decisioni ed operazioni volte a reperiree ad impiegare i fondi aziendali (gestione finanziaria) Occupa una posizione centrale nella programmazione di lungo periodo, e in particolare del piano di investimenti e di finanziamenti Gestire la finanza in impresa significa anche controllare gli equilibri aziendali di breve e lungo periodo

3 Equilibri aziendali Tre tipologie: - equilibrio economicoequivale al pareggio tra costi e ricavi - equilibrio finanziario vale a dire il bilanciamento tra fonti e impieghi di capitale - equilibrio monetario cioè il pareggio tra flussi di cassa in entrata e uscita 3

4 Compiti della funzione finanziaria La funzione finanziaria si caratterizza per una maggiore accentramentoal vertice dell organizzazione e per la delega di responsabilità solo di carattere operativo ai livelli gerarchici inferiori Compiti fondamentali: Programmazione finanziaria di breve, medio e lungo periodo Gestione del piano finanziario Governo della liquidità

5 Compiti della funzione finanziaria Nella funzione finanziaria vengono dunque effettuate le analisi di fabbisogno finanziario dell impresa in funzione del piano di investimenti e delle esigenze di capitale definite a livello di alta direzione Successivamente è definita la struttura finanziaria ottimale, per pervenire, infine, alla scelta delle fonti di finanziamento

6 Analisi di fabbisogno finanziario Il fabbisogno finanziario capitale fisso: necessario per acquisire le immobilizzazioni materiali ed immateriali capitale circolante: occorrente per alimentare il ciclo acquisto-produzione-vendita L ammontare del fabbisogno varia : -a seconda se ci si trova in fasedi costituzione o di funzionamento dell impresa - in relazione sia alle caratteristiche del settore

7 Capitale circolante E composto da: Scorte per l alimentazione dei processi di produzione e vendita Crediti commerciali verso i clienti Debiti commerciali verso i fornitori Attività finanziarie necessarie per la liquidità aziendale (es. cassa) Attività e passività correnti (es. crediti a breve termine, debiti a breve termine) Capitale circolante netto = differenza tra attività e passività correnti

8 Regole per la gestione finanziaria Stima del fabbisogno finanziario attraverso l analisi della dinamica finanziaria L obiettivo è preservare: la solvibilità (equilibrio finanziario) analisi delle fonti e degli impieghi la liquidità (equilibrio monetario) analisi dei flussi monetari

9 Ciclo economico e finanziario Pagamento acquisti Incasso vendite Relazioni Dilazionato Cash o anticipato C.F. < C.E. Cash o anticipato Cash o anticipato Dilazionato Anticipato Dilazionato, ma con dilazioni inferiori a quelle ottenute C.F. < C.E. Anticipato, ma con maggiore anticipo C.F. < C.E. rispetto al pagamento delle forniture Casho anticipato, ma con minore anticipo rispetto al pagamento delle forniture Casho dilazionato Dilazionato, ma con dilazioni maggiori a quelle ottenute C.F. > C.E. C.F. > C.E. C.F. > C.E. Cash Cash C.F. = C.E. Dilazionato Anticipato Dilazionato con giorni di dilazione uguali a quelli ottenuti C.F. = C.E. Anticipato con giorni di anticipo uguali C.F. = C.E.

10 Regole per la gestione finanziaria Omogeneità: i capitali devono essere omogenei rispetto al tipo di fabbisogno Economicità: massimizzazione della differenza tra rendimento dell investimento e costosità del capitale Flessibilità: possibilità di modificare la struttura finanziaria in base a nuovi fabbisogni Elasticità: possibilità di dilatare l area di manovra delle scelte finanziarie

11 Regole per la gestione finanziaria Flessibilità capacità di modellarsi in rapporto alle esigenze della gestione Elasticità capacità di espandere la struttura finanziaria Struttura più rigida Capitale proprio Finanziamento bancario a breve ma più elastica Struttura più flessibile ma Meno elastica

12 Il rischio finanziario Incapacità di alimentare sotto il profilo finanziario i processi di gestione caratteristica Rischio finanziario Strutturale Congiunturale Rischio di insolvenza Rischio di illiquidità Fonti di fin. < impieghi di capitale Saldo cassa e Banche < uscite monetarie Importanza delle riserve finanziarie: mezzi propri o capacità di indebitamento

13 La leva finanziaria Quale livello di indebitamento accettare? La redditività del capitale proprio investito nell attività aziendale può essere migliorata o peggiorata dal fattore leva Migliorata se la redditività del capitale investito risulta superiore al costo dell indebitamento Peggiorata se gli oneri finanziari supereranno la redditività dell investimento

14 La leva finanziaria

15 La leva finanziaria ROI = ROE = Reddito operativo Capitale investito Reddito netto Capitale netto (proprio) Permette di comprendere se l azienda è in grado di coprire i costi della gestione. E un segnalatore della capacità reddituale dell impresa relativamente alla gestione caratteristica Mostra il rendimento del capitale investito dai soci a titolo di rischio, e quindi come tale rischio viene remunerato Fatturato costi = reddito operativo Reddito operativo oneri finanziari imposte = reddito netto

16 La leva finanziaria valore della produzione (-) costi di produzione reddito operativo reddito operativo (-) oneri extra-operativi reddito netto

17 La leva finanziaria Indebitamento = Capitale di Terzi (CT) Capitale proprio(cp) Leva= Capitale di Terzi (CT) Capitale investito (CI) Più è alta, maggiore il livello di indebitamento

18 La leva finanziaria La formula che mette in collegamento ROE e ROI è la seguente: ROE = [ROI + (CT/CP) (ROI i)] dove: ROE = risultato netto / patrimonio netto ROI = risultato operativo / capitale investito totale CT/CP = leva finanziaria i = costo del capitale di debito

19 La leva finanziaria

20 La leva finanziaria

21 Principali fonti di finanziamento Mezzi propri Autofinanziamento Immobilizzazione nell azienda di un aliquota dei redditi di esercizio periodicamente lucrati. Aumento di capitale Finanziamento soci Anticipazioni o prestiti obbligazionari Quotazione in Borsa Venture-capitalist

22 Principali fonti di finanziamento Cambiali La cambiale è un titolo di credito all ordine; esso attribuisce al legittimo possessore della cambiale stessa, il diritto incondizionato a farsi pagare una somma determinata entro una scadenza indicata Cambiale propria:emesso dal debitore, il quale pone in forma scritta la sua promessa di pagare un dato beneficiario Cambiale tratta: ordine di pagamento. Che il soggetto traente dà al soggetto trattario (ovvero colui che si trova in debito), in modo che il creditore ne sia beneficiato.

23 Principali fonti di finanziamento Credito bancario Finanziamento a lungo termine (es. mutui) Finanziamento a breve termine Es. apertura di credito in conto corrente (fido) sconto di effetti (es. cambiali) Lo sconto di effetti cambiari (cambiali) è il contratto con cui la Banca, anticipa al cliente l importo del credito rappresentato dal titolo non ancora scaduto, dietro cessione pro-solvendo del credito stesso mediante la girata del titolo stesso (effetto cambiario) alla banca. La funzione sostanziale del prestito, che con lo sconto la Banca fa al cliente, è quella di consentirgli la realizzazione anticipata del credito mediante la cessione

24 Principali fonti di finanziamento La cessione di un titolo può essere: Pro-soluto:il cedente è tenuto a garantire l esistenza del credito ma non l adempimento P ro-solvendo: il cedente è tenuto a garantire l adempimento del credito (condivisione del rischio)

25 Principali fonti di finanziamento Crediti di firma Con i crediti di firma la banca, anziché mettere a disposizione del cliente una somma di denaro, assume l'obbligo di garantire un'obbligazione del cliente nei confronti di terzi. Un effettivo esborso di denaro da parte della banca vi sarà solo in caso di mancato pagamento da parte del cliente Accettazioni bancarie: è una cambiale tratta che contiene l ordine di una impresa (traente) ad una banca (trattario) di pagare una certa somma ad una determinata scadenza.

26 Principali fonti di finanziamento Leasing: l impresa ottiene il bene mediante un contratto di locazione con diritto di riscatto del bene dopo un certo numero di anni ad un prezzo prefissato Lease-back: consiste nel vendere un bene ad una società di leasing richiedendolo contestualmente in locazione

27 Principali fonti di finanziamento Factoring: affidare ad istituti la gestione del portafoglio crediti (es. su fatture). Al factor spetta una commissione. Forfaiting: vendita pro-soluto di effetti cambiari che, in rapporto al grado di rischio e alla scadenza, vengono venduti in base al valore decurtato di un tasso di sconto.

28 Principali fonti di finanziamento La cessione di un titolo può essere: Pro-soluto:il cedente non è tenuto a garantire l esistenza del credito ma non l adempimento P ro-solvendo: il cedente è tenuto a garantire l adempimento del credito (condivisione del rischio)

29 Economia e Gestione delle Imprese La programmazione e il controllo della gestione finanziaria. La valutazione economico-finanziaria e strategica dei progetti d investimento A.A Prof.ssa Laura Michelini Laurea Triennale in Economia aziendale e bancaria

30 Scelta dei progetti di investimento Fattori di valutazione di un investimento: - Ritorno economico - Vantaggi economici prodotti in altre aree della gestione aziendale (rendimento indiretto) - Ritorni non economici

31 Tecniche di valutazione Payback period Valore attuale netto (VAN)

32 Payback period Misura il lasso di tempo entro cui gli incassi riescono a reintegrare il capitale impiegato Periodo considerato Investimento A Investimento B Esborsi Incassi Esborsi Incassi Anno Anno Anno Totale Media annuale degli incassi Periodo di recupero 3.000/1.500=2 anni /1.000=3 anni

33 Payback period VANTAGGI: Scelgo gli investimenti con PBP inferiore ad uno standard Scelgo fra due investimenti quello con PBP minore LIMITI: Non considera il valore del tempo Non considera i flussi di cassa oltre il periodo di backing. Quindi discrimina gli investimenti a più lunga produttività (es. investimenti di ricerca e sviluppo) Non è chiara la regola per definire gli standard per il tempo di recupero

34 VAN Calcola il valore attuale netto di un investimento. Il progetto risulterà tanto più conveniente quanto più elevato sarà il VAN. n VAN = (Ei-Ui)(1+c) -i i=0 Ei = flusso di introiti Ui= flusso di esborsi C= costo del capitale i

35 Metodo del VAN Valore attuale netto = i flussi di cassa attesi in entrata sono attualizzati e confrontati con il valore attuale dei flussi monetari in uscita

36 Calcolo del tasso d interesse Co= capitale iniziale T = tasso di interesse Ci = capitale anno i-esimo C1= Co+ (CoXT) C2= C1+ (C1XT) Es. con capitale iniziale = 5000 Euro e un tasso di interesse = 20% Capitale anno 1 = 5000 Euro + (5000 x 0,20) = 6000 Capitale anno 2 = 6000 Euro + (6000 x 0,20) = 7200

37 Calcolo del tasso d interesse Co= capitale iniziale T = tasso di interesse Ci= capitale anno i-esimo C1= Co+ (CoXT) C1= Co (1 + T) C2= C1+ (C1XT) C2= C1 (1 + T) C2= Co (1 + T) (1 + T) = Co (1 + T) 2... Cn= Co (1 + T) n Co = Cn/ (1 + T) n = 1 Tasso di attualizzazione al tempo n (1 + T) n X Cn

38 Calcolo del tasso d interesse Es. Capitale anno 1 = (5000 Euro x 0,20) = 6000 Euro Per calcolare il capitale iniziale Co = Cn / (1 + T) n = 6000 / (1+0,20) 1 = 6000 / 1,2 = 5000

39 Metodo del VAN Si assume un tasso di attualizzazione uguale al costo del capitale (c), così da determinare il valore attuale del progetto (es. 16%). Il VAN deve sempre essere positivo ed il progetto più conveniente sarà quello con il VAN più elevato. n VAN = (Ei-Ui)(1+c) -i i=0 n VAN = (Ei-Ui) i=0 1 (1 + C) n

40 Esercitazione Date le seguenti informazioni calcolare il VAN: Costo del capitale: 23% Anno Esborsi Incassi Anno Esborsi Incassi

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