Quando i reni non sono più in grado di svolgere in modo adeguato le loro funzioni si parla di
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- Arrigo Ferrero
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1 I RENI LE PATOLOGIE ED I TRATTAMENTI I reni sono organi pari che nell adulto sano misurano circa 12 cm di lunghezza, 6,5 cm di larghezza e 3 cm di spessore. Sono localizzati appena al di sotto del diaframma nella cavità addominale in corrispondenza delle prime due vertebre lombari. Ogni rene è composto da circa un milione di nefroni che ne rappresentano le unità funzionali con il compito di filtrare, riassorbire e secernere le varie sostanze. Le funzioni svolte dai reni sono: Eliminazione dei prodotti di scarto del metabolismo (urea, creatinina, acido urico, acidi, etc.); Mantenimento del volume e della composizione dei liquidi corporei (acqua, sodio, potassio, calcio, fosforo, bicarbonati, etc.); Eliminazione di farmaci e di sostanze tossiche; Produzione di sostanze ormonali (eritropoietina, renine, prostaglandine, etc.); Partecipazione al metabolismo glucidico, lipidico e peptidico; Attivazione della vitamina D. etc. L INSUFFICIENZA RENALE Quando i reni non sono più in grado di svolgere in modo adeguato le loro funzioni si parla di insufficienza renale. Questa può essere acuta (I.R.A.), quando si instaura nel giro di pochi giorni e nella maggior parte dei casi risulta reversibile. Si parla invece di insufficienza renale cronica (I.R.C.), quando si instaura progressivamente nel tempo con carattere di permanenza e di irreversibilità. In entrambe le forme di I.R. i reni non sono più in grado di eliminare le scorie tramite le urine. Le scorie vengono immesse nel sangue ed il nostro corpo rimane in parte intossicato, si possono accusare pertanto sintomi come nausea, stanchezza e difficoltà all alimentazione. Le scorie più comuni sono l urea e la creatinina. La diagnosi di insufficienza renale viene fatta di solito sulla base dell aumento dei livelli plasmatici della creatinina (valori normali 0,51,4 mg/dl), infatti la creatininemia varia in modo inversamente proporzionale alla funzione renale. L insufficienza renale cronica non è necessariamente associata ad una assenza di diuresi, infatti anche i pazienti sottoposti a trattamento dialitico possono produrre una certa quantità di urine, ma la quantità prodotta non è sufficiente ad eliminare l intera quantità di liquidi introdotti. Le patologie che possono determinare l insufficienza renale cronica sono molteplici e coinvolgono sempre entrambi i reni. Le principali cause sono: Glomerulonefriti, Diabete mellito,rene policistico, Ipertensione, Nefrosclerosi, Nefriti interstiziali, Pielonefriti, Glomerulosclerosi. In ogni caso, le sostanze che normalmente dovrebbero essere eliminate si accumulano nell organismo determinando alterazioni metaboliche progressive a carico di molti organi e 1 / 7
2 apparati. Per lungo tempo non si ha insorgenza di una sintomatologia clinica evidente e specifica, cosicché quando iniziano a manifestarsi quell insieme di sintomi che definiscono la così detta UREMIA, l insufficienza renale ha già raggiunto un grado molto avanzato (creatininemia >7mg/dL) I SINTOMI DELL UREMIA Stomaco ed intestino: nausea, vomito o conati di vomito, mancanza di appetito e bocca cattiva sono i più frequenti sintomi gastrointestinali dell uremia, nelle forme più gravi si può arrivare ad una gastrite uremica accompagnata da perdita di sangue dal tubo digerente. Cuore: quasi tutti i pazienti uremici hanno la pressione alta (ipertensione arteriosa) a causa della difficoltà che incontrano i reni malati ad eliminare acqua e sale ed il cuore messo così sotto sforzo può aumentare di volume. Polmoni: se si ha un eccessivo accumulo di acqua e sale nell organismo può capitare che si formi del liquido nel polmone (edema polmonare), con conseguente difficoltà a respirare. Sangue: abbiamo menzionato precedentemente che i reni producono un ormone, l eritropoietina, che stimola il midollo a produrre globuli rossi. Nelle fasi avanzate dell uremia a causa del danno renale la produzione di questo ormone diminuisce e compare un anemia. Pelle: la pelle assume un colorito grigiastro per effetto dell anemia e dell accumulo di altre sostanze normalmente eliminate dal rene. Spesso compare un fastidioso e persistente prurito. Sistema nervoso: irrequietezza, stanchezza, irritabilità, insonnia durante la notte e sonnolenza durante il giorno. Ossa: possono comparire dolori ossei a causa di una maggiore fragilità ossea dovuta ad un impoverimento di calcio. 2 / 7
3 Ormoni: possono manifestarsi alterazioni ormonali che nella donna si manifestano con irregolarità del ciclo mestruale e negli uomini con una diminuzione del desiderio sessuale; tutto ciò non comporta un alterazione della fertilità. Oggi è estremamente raro che un paziente avverta tutti questi sintomi perché si interviene più precocemente con il trattamento sostitutivo, ossia con tutte quelle metodiche che sostituiscono in parte la funzione renale, arriviamo pertanto a parlare di dialisi e trapianto renale. DIALISI 'E il trattamento che sostituisce la funzione renale. Esistono due metodiche di depurazione del sangue: l emodialisi e la dialisi peritoneale. Nell emodialisi viene utilizzata una macchina chiamata rene artificiale che permette di depurare il sangue al di fuori del corpo del paziente. Nella dialisi peritoneale si utilizza invece la membrana del peritoneo (membrana che ricopre l intestino) quindi la depurazione del sangue avviene all interno del corpo del paziente. TRAPIANTO RENALE Il trapianto renale, da cadavere o da vivente, rimane la forma più completa di terapia sostitutiva dell insufficienza renale cronica. Il trapianto renale è effettuato solo quando esistono le condizioni cliniche più opportune, poiché necessita di un apporto terapeutico immunosoppressorio non indifferente. 3 / 7
4 EMODIALISI Cos'è? L emodialisi è una tecnica che permette di rimuovere le sostanze tossiche ed i liquidi in eccesso nell organismo, attraverso il lavaggio e filtraggio del sangue mediante l utilizzo del rene artificiale. Il rene artificiale è un apparecchiatura dotata di uno speciale filtro che permette la depurazione del sangue stesso. Con quale frequenza? Per ottenere una depurazione efficace si deve eseguire l emodialisi solitamente tre volte la settimana a giorni alterni (es: LunMercVen ) per una durata di circa quattro ore per seduta. Durante queste ore il paziente rimane collegato al rene artificiale, ma niente gli impedisce di leggere, guardare la TV o conversare. Dove si fa? In Arezzo e provincia la dialisi può essere effettuata: presso la Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi nel centro ospedaliero di Arezzo, dove sono presenti medici ed infermieri specializzati, Presso la Struttura Semplice di Nefrologia e Dialisi nel centro ospedaliero di Montevarchi, dove sono presenti medici ed infermieri specializzati; nei centri di assistenza limitati dislocati nelle altre strutture ospedaliere del territorio (Bibbiena, La Fratta e Sansepolcro), dove sono presenti infermieri specializzati e la visita periodica del medico. presso il proprio domicilio con l assistenza di un proprio familiare precedentemente addestrato all apprendimento della tecnica. 4 / 7
5 Come si fa? Per effettuare l emodialisi è necessario creare un accesso vascolare ossia un sistema che permetta di fornire la quantità di sangue adeguata per eseguire il trattamento. Il metodo più utilizzato consiste nel confezionamento di una fistola arterovenosa (FAV). La fistola si ottiene unendo chirurgicamente un arteria e una vena in modo che quest ultima diventi sufficientemente grande e robusta per consentire un facile inserimento dei due aghi che, durante la seduta dialitica, verranno collegati alle linee del rene artificiale e permetteranno la depurazione del sangue. Qualora non vi fossero vasi sanguigni adeguati si ricorre all introduzione di un catetere venoso centrale (CVC) a permanenza. Il rene artificiale abbiamo è un apparecchiatura che al di fuori del corpo del paziente, filtra e ripulisce il sangue attraverso uno speciale filtro. Ad ogni trattamento dialitico il paziente si distende sul letto o sulla poltrona, vengono inseriti i due aghi nella vena del braccio (uno per portare il sangue al filtro ed uno per restituirlo al paziente), grazie all ausilio di una macchina si provvede a far passare il sangue sporco nel filtro del rene artificiale dove viene depurato, contemporaneamente, garantendo una circolazione extra corporea continua, il sangue pulito viene restituito al paziente. Il risultato del trattamento eseguito viene periodicamente controllato tramite esami del sangue. I risultati vengono comunicati dal medico al paziente durante una visita periodica nella quale, se necessario, vengono apportati cambiamenti terapeutici, dietetici o del trattamento emodialitico. Gli infermieri sono le figure predisposte ad eseguire e controllare tutto lo svolgimento del trattamento dialitico, sono i professionisti a cui potete chiedere informazioni e/o spiegazioni più dettagliate, sono in grado di esternare dubbi, necessità o problemi e collaborano insieme ai medici al fine di ottenere il più alto livello di salute per ogni paziente. Consigli e norme igieniche Per coloro che fanno emodialisi non sono necessarie particolari norme igieniche, vi è la possibilità di fare bagni, docce, nuoto ecc., l unica accortezza è quella di porre particolare attenzione alla Fistola Artero/Venosa. Il braccio della Fistola Artero/Venosa può essere usato per svolgere attività giornaliere quasi illimitatamente, viceversa le attività che comportano pericolo di ferite devono essere assolutamente evitate. Il buon funzionamento della fistola deve essere controllato regolarmente tramite la palpazione (si avvertirà un tremolio sotto le dita), qualora si presentino alterazioni (arrossamenti, edemi, dolore ecc.) devono essere segnalati al personale del proprio centro di dialisi. 5 / 7
6 L arto su cui è stata eseguita la fistola non può essere utilizzato per la misurazione della pressione arteriosa, né può essere punto a scopo diagnostico terapeutico. Esso deve essere deterso con acqua e sapone quotidianamente, e in particolare prima della dialisi, l uso di pomate idratanti o emollienti non è controindicato. Chi lo desidera può tenere sulla fistola un polsino a scopo protettivo e contenitivo, purché non eserciti un eccessiva compressione. Al termine della dialisi nel punto di inserzione degli aghi verranno applicati dei tamponi sterili e cui seguirà una compressione sufficientemente lunga per evitare la formazione di ematomi sottocutanei. Verranno poi utilizzati cerotti o bende elastiche che potranno essere rimosse al proprio domicilio dopo 6/8 ore circa. Per coloro che hanno un Catetere Venoso Centrale è invece consigliato fare la doccia (no il bagno nella vasca) proteggendo la medicazione del catetere con apposita pellicola trasparente impermeabile. DIALISI PERITONEALE Cos'è? La Dialisi Peritoneale è una tecnica che permette la depurazione del sangue attraverso la membrana peritoneale; si sfruttano così le capacità naturali del nostro corpo in quanto la membrana è una struttura fisiologica. La membrana peritoneale ricopre l interno dell addome e avvolge le anse intestinali. Il liquido di dialisi ( bagno ) viene introdotto nella cavità addominale attraverso un catetere, ciò permette la rimozione di sostanze tossiche, di acqua, il riequilibrio di elettroliti ed altro. La dialisi peritoneale può essere di due tipi: il sistema CAPD (dialisi peritoneale ambulatoriale continua) effettuato di giorno mediante scambi manuali della durata di 68 ore e quindi il liquido di dialisi va scambiato 3 o 4 volte al giorno il sistema APD (dialisi peritoneale automatizzata) effettuato in genere di notte mentre si dorme con l ausilio di una macchina semplicissima, della durata di circa 9 ore. Dove si fa? La dialisi peritoneale si esegue principalmente a domicilio, dopo un periodo di addestramento 6 / 7
7 presso la U.O. di Nefrologia e Dialisi dell ospedale di Arezzo, in quanto è una tecnica di facile gestione ed apprendimento. Come si esegue? Per poter eseguire la dialisi peritoneale domiciliare sono indispensabili: il catetere peritoneale, il liquido di dialisi, un angolo della vostra casa adeguatamente preparato con un tavolino, una bilancia pesa persone ed una sedia, nei casi di pazienti non autosufficienti, l ausilio di un familiare. IL TRAPIANTO RENALE Cos'è? Il trapianto renale rappresenta la forma più completa di terapia sostitutiva dell insufficienza renale cronica. Attraverso l intervento chirurgico un rene prelevato da donatore vivente o da cadavere viene trapiantato nel corpo di un paziente affetto da insufficienza renale cronica. Dove si fa? Negli ospedali abilitati ai trapianto d organo: l intervento, in anestesia generale, dura circa tre ore Quando si fa? Per essere considerati idonei al trapianto ci si deve sottoporre ad una serie di esami per escludere la presenza di eventuali malattie che controindichino l intervento e la terapia antirigetto. Il trapianto può essere effettuato anche prima dell inizio della dialisi (quando la clearance della creatinina 7 / 7
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