IL CONTRIBUTO DELLA RETE ONCOLOGICA: LE RACCOMANDAZIONI CLINICHE/OPERATIVE

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1 IL CONTRIBUTO DELLA RETE ONCOLOGICA: LE RACCOMANDAZIONI CLINICHE/OPERATIVE Oscar Bertetto Direttore Dipartimento Rete Oncologica Piemonte e Valle d'aosta

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3 ''A causa dell'elevata tossicità dei farmaci antineoplastici e del loro basso indice terapeutico, gli errori in corso di terapia oncologica determinano danni molto gravi anche alle dosi approvate. Pertanto, è necessario avere a disposizione indicazioni, condivise ed uniformi su tutto il territorio nazionale, mirate alla prevenzione di tali errori.[ ] Un'informazione corretta e completa rappresenta lo strumento cardine di un'alleanza terapeutica strategica al fine di garantire la qualità e la sicurezza delle cure''.

4 Sintesi dei risultati: aree prioritarie d intervento emerse dall assessment Aree prioritarie di intervento 78% delle azioni identificate dalle Aziende a livello Regionale 20% 4.9 Altri interventi 9% 4.2 Immagazz. Conservazione e gestione scorte N.A 11% 4.3 Prescrizione 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione Nelle pagine seguenti in merito ai requisiti emersi come prioritari nel contesto Regionale, sono riferite le attivitàad oggi sviluppate o in fase di sviluppo da parte 4 della Rete Oncologica.

5 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% Immagazzinamento, conservazione e gestione scorte Punto 4.2 c - Addestramento: Il personale addetto alla ricezione e stoccaggio dei farmaci antineoplastici deve essere addestrato e vi deve essere la disponibilità di procedure scritte per le attività di routine e per la gestione di incidenti e/o rotture. Ogni passaggio deve essere condiviso con il personale addetto e descritto in procedure che vanno revisionate periodicamente e utilizzate per la formazione dei nuovi assunti. Attività ad oggi sviluppate dalla Rete in merito al requisito della Raccomandazione Aspetto citato in un documento di rete allo scopo di individuare i criteri per l identificazione degli standard relativi alla preparazione: demandato all organizzazione locale. Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili Documento di rete Standard per la centralizzazione delle terapie oncologiche in regione Piemonte.

6 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% Preparazione Punto 4.4 c - I farmaci antineoplastici devono essere preparati da farmacisti o da altri operatori sanitari dedicati (infermieri e/o tecnici di laboratorio biomedico nel caso di precisi accordi nell ambito dell organizzazione interna della Struttura sanitaria), sotto la responsabilità del farmacista, formati secondo quanto previsto da linee guida nazionali o internazionali. Deve essere sempre svolto l addestramento teorico pratico per la preparazione dei farmaci antineoplastici. Attività ad oggi sviluppate dalla Rete in merito al requisito della Raccomandazione Corso di formazione rete oncologica: corso di accreditamento ed aggiornamento per operatori sanitari dedicati alla preparazione di farmaci antiblastici. Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili Documento di Rete «Standard per la centralizzazione delle terapie oncologiche in Regione Piemonte»* * - Il documento «Standard per la centralizzazione delle terapie oncologiche in Regione Piemonte» fornisce indicazioni anche in merito ai punti della pagina seguente

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9 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immaga zz. Conserv azione e gestione scorte 11% 9% Preparazione Punto 4.4 d - La preparazione deve essere eseguita da due operatori sanitari, uno con il compito di preparatore, l altro di supporto, oppure devono essere disponibili tecnologie che consentano la presenza di un solo operatore e che garantiscano qualitàe sicurezza delle cure. Punto 4.4 f. - Nel caso di disponibilità di una Unità Farmaci Antineoplastici in Farmacia (UFA), i locali e le apparecchiature devono risultare idonei, il personale dedicato e le procedure devono essere condivise tra Direzione sanitaria/aziendale, Farmacia e Unitàoperative interessate. Punto 4.4 i - Foglio di lavorazione e tracciabilità. Occorre elaborare un foglio di lavorazione, preferibilmente con l ausilio di un applicativo informatico, nel quale vengano indicati: nome e cognome del preparatore, nome e cognome del paziente, data e ora di allestimento, lotto, scadenza e quantità di farmaco utilizzato, eccipienti impiegati. Punto 4.4 n - Etichetta. Al preparato pronto per la somministrazione deve essere apposta immediatamente un etichetta che riporti: nome, cognome e data di nascita del paziente, reparto cui è destinato, composizione quali-quantitativa (principio attivo e dosaggio), volume finale, tempo previsto d infusione, ordine di somministrazione dei vari farmaci, scadenza e condizioni di conservazione fino all'uso (es. protezione dalla luce, conservazione in frigorifero). Punto 4.4 o - Controlli. Deve essere evidente nella richiesta di chemioterapia l'orario di arrivo nell'unità di preparazione sia della richiesta programmata che urgente e tale regola deve essere documentata in una procedura aziendale. Il processo di preparazione dei farmaci antineoplastici deve essere controllato e validato; devono essere attivati i controlli previsti dalla Farmacopea Ufficiale della Repubblica italiana e garantita la tracciabilità delle attività (registro delle preparazioni anche informatizzato).

10 Prot Torino, Titolario: S2

11 GRUPPO FARMACISTI IN STAFF Massimo Boni, Francesco Cattel, Cristina Amato, Lucia Infante, Nicoletta Cerminara, Stefano Pronsati, Valentina Tagini, Gabriele Zuccotti

12 2014 STANDARD PER LA CENTRALIZZAZIONE DELLE TERAPIE ONCOLOGICHE IN REGIONE PIEMONTE" [...] Il Documento di Consenso ISPESL del 1995, per la prima volta in Italia, prendeva in considerazione il tema della Prevenzione dei rischi da esposizione a chemioterapici antiblastici indicando chiaramente, nella centralizzazione delle attività, una condizione essenziale per la riduzione di tale rischio.

13 STANDARD PER LA CENTRALIZZAZIONE DELLE TERAPIE ONCOLOGICHE IN REGIONE PIEMONTE" 2013/2014 La centralizzazione delle attività in Farmacia non va dunque intesa come mero processo di riduzione del numero delle unità di manipolazione ma come monitoraggio dell intero processo a garanzia della sicurezza degli operatori, dei pazienti e di riduzione degli sprechi.

14 STANDARD PER LA CENTRALIZZAZIONE DELLE TERAPIE ONCOLOGICHE IN REGIONE PIEMONTE" 2013/2014 La Regione Piemonte con Determina Regionale del 7/10/2011 Prot /DB2005, nell ambito del Piano di rientro (DGR del 28/02/2011), prevedeva interventi mirati alla razionalizzazione ed appropriatezza d uso dei farmaci oncologici ed oncoematologici, inclusa la centralizzazione in farmacia delle preparazioni antiblastiche e si poneva l obiettivo di definire criteri per l accreditamento delle farmacie ospedaliere idonee ad allestimento e dispensazione delle preparazioni antiblastiche.

15 STANDARD PER LA CENTRALIZZAZIONE DELLE TERAPIE ONCOLOGICHE IN REGIONE PIEMONTE" 2013/ Dotazione e modello organizzativo 2. Expertise 3. Procedure 4. Sistema informativo ed informatizzazione 5. Terapie ancillari 6. Altre attività 7. Sperimentazioni cliniche 8. Preparazioni elastomeriche per la terapia antalgica nel dolore oncologico

16 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% Somministrazione Prima della somministrazione Punto 4.6 e - Per i pazienti che devono eseguire un programma di periodiche infusioni di farmaci antineoplastici, viene considerato l impianto di cateteri venosi centrali e periferici anche per ridurre il rischio di stravaso, mediante l'adozione di procedure operative condivise tra le Unità operative. Attività ad oggi sviluppate dalla Rete in merito al requisito della Raccomandazione Adozione di procedure operative demandate all organizzazione locale Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili Scheda di rivalutazione infermieristica di rete sugli accessi venosi periferici Scheda di fragilità biologica sociale

17 2013 GRUPPO DI LAVORO INFERMIERISTICO per la stesura della Anna Rita De Luigi - Carla Rigo - Franca Savia

18 2013 GRUPPO DI LAVORO INFERMIERISTICO a. Fattori correlati al paziente b. Fattori correlati alle condizioni del circolo venoso periferico c. Fattori correlati al trattamento chemioterapico Anna Rita De Luigi - Carla Rigo - Franca Savia

19 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% Somministrazione Durante la somministrazione Punto 4.6 h. - La procedura per la gestione dello stravaso deve essere coerente con la letteratura e le linee guida più aggiornate. Gli antidoti e il materiale necessario per lo stravaso nonché la procedura scritta devono essere sempre disponibili nei reparti dove si somministrano i farmaci antineoplastici. Attività ad oggi sviluppate della Rete in merito al requisito della Raccomandazione Gruppi infermieristici per la gestione dello stravaso Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili In corso di validazione

20 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% 4.9 Altri interventi Punto 4.9 b - L Azienda deve fornire indicazioni per attuare un colloquio integrato tra i diversi professionisti coinvolti (chirurgo, oncologo, radioterapista, infermiere, medico di medicina generale e pediatra di famiglia) ed il paziente. Tali operatori devono essere formati continuamente nell'ambito della comunicazione. Attività ad oggi sviluppate della Rete in merito al requisito della Raccomandazione Corsi di formazione ed aggiornamento periodici nell ambito della comunicazione Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili Slide gallery sito della Rete

21 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% 4.9 Altri interventi Punto 4.9 d - L'Azienda deve consegnare al paziente o ai genitori/caregiver l elenco dei farmaci che saranno somministrati durante la chemioterapia, specificando per ogni farmaco almeno il dosaggio, il tempo di infusione e il periodo di conservazione affinché si possa eventualmente seguire in modo attivo la somministrazione della terapia. Attività ad oggi sviluppate della Rete in merito al requisito della Raccomandazione Preparazione schede per paziente / MMG relativo ai farmaci per OS. Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili In corso di elaborazione

22 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% 4.9 Altri interventi Punto 4.9 h - E' disponibile una procedura su come deve essere raccolto e documentato il consenso informato per la chemioterapia che preveda la consegna ai pazienti (genitori -caregiver) di una copia del consenso informato che includa almeno lo schema posologico, la durata della terapia, i farmaci utilizzati, i possibili effetti collaterali, i follow up necessari. Attività ad oggi sviluppate della Rete in merito al requisito della Raccomandazione Documento di Rete per la raccolta del consenso informato. Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili Documento AIOM drssa V. Zagonel

23 20% N.A 4.9 Altri interventi 4.6 Somministrazione 4.4 Preparazione 4.3 Prescrizione 4.2 Immagazz. Conservazio ne e gestione scorte 11% 9% 4.9 Altri interventi... Audit clinici. E altresì necessario che siano condotti Audit clinici per la valutazione dei processi al fine di mettere in atto adeguate azioni correttive e/o di preventive Attività ad oggi sviluppate della Rete in merito al requisito della Raccomandazione Corso di formazione per Audit Clinici Documenti di riferimento adottabili e/o disponibili Le diapositive saranno disponibili nella slide gallerysito della Rete (primo corso maggio 2016)

24 2012/2013 PROGETTO ESTENSIONE DELLA STABILITÀ DI FARMACI ANTIBLASTICI Prof.ssa P. Brusa Dott.ssa F. Goffredo

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27 Tra le tematiche emerse di interesse interaziendale, sebbene in modo non prioritario, vi è la terapia oncologica orale. 6% REQUISITI GENERALI 8% 4.1 Approvvigionamento N.A 5% 4.7 Gestione della terapia orale 2% 4.5 Distribuzione

28 2014/2015 RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DELLE TERAPIE ONCO-EMATOLOGICHE ORALI A cura del Gruppo di Studio Rapporti tra Farmacie ed Oncoematologie Coordinatore: Barbara Mosso Partecipanti: Amato Cristina, Boni Massimo, Bretti Sergio, Buffa Elena, Enrico Fiorenza, Goffredo Franca, Grande Elisabetta, Nanni Daniela, Rocatti Laura, Toffano Anna Maria, Tonda Laura

29 2014/2015 RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DELLE TERAPIE ONCO-EMATOLOGICHE ORALI Allo scopo di contribuire alla razionalizzazione e ottimizzazione della cura dei pazienti oncologici, i farmacisti ospedalieri della regione Piemonte, consapevoli che le terapie oncologiche Farmacologiche orali devono essere gestite, nella loro globalità, con gli stessi accorgimenti e le stesse attenzioni delle terapie endovenose, (la Raccomandazione n.14 correttamente le include), hanno condiviso e sottoscritto il presente documento.

30 2014/2015 RACCOMANDAZIONI PER LA GESTIONE DELLE TERAPIE ONCO-EMATOLOGICHE ORALI 1. Modalità di prescrizione. 2. Dispensazione. 3. Anamnesi/ricognizione farmacologica - riconciliazione farmacologica 4. Aderenza alla terapia 5. Sconfezionamento

31 2015/ IN CORSO... REDAZIONE SCHEDE FARMACI ORALI RIVOLTE AL PAZIENTE ED AL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

32 Bussola dei Valori I Problemi delle Reti Sanitarie Diversi approccicon cui si devono affrontare la costruzione e l attivazione della rete Alto numerodei soggetti chiamati a cooperare e coordinarsi Attenzione, non solo agli aspetti organizzativi, ma a quelli economici, sociali e culturali Attivazione di tuttele componenti che concorrono al percorso assistenziale

33 FORMAZIONE RETE ONCOLOGICA DOTT.SSA MONICA VIALE Attività formative rivolte a tutti gli operatori della rete con il duplice obiettivo di aggiornamento continuo delle conoscenze tecnico-scientifiche e dell accrescimento delle capacità relazionali e comunicative

34 INVESTIRE SULLA FORMAZIONE riduce gli errori migliora la qualità dell assistenza riduce le esperienze negative dei pazienti riduce gli sprechi riduce la variabilità nella pratica clinica riduce l adozione acritica di interventi a basso valore innovativo riduce il ritardo nella introduzione di interventi ad elevato valore innovativo riduce l incapacità di riconoscere la propria ignoranza e i giusti dubbi

35 LA RIDUZIONE DEGLI SPRECHI Semplificare la complicazione è spreco Lavorare insieme la non cooperazione è spreco Coinvolgere i pazienti tenerli in silenzio è spreco Gestire i rapporti con la politica l ingenuità è spreco Essere pragmatici volare troppo in alto è spreco Diventare autonomi la dipendenza è spreco Agire velocemente il ritardo è spreco Diffondere informazioni e conoscenze l isolamento è spreco Fare scelte chiare la confusione è spreco Essere determinati l indecisione è spreco Essere ottimisti e propositivi (Berwick T.- modificato) pessimismo e lagnanza sono spreco

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