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1 i consumi elettrici inconsapevoli S.R.L.

2 indice

3 I consumi inconsapevoli 4 I consumi in Stand-by 6 Gli Autoconsumi 7 Metodologia adottata 8 Risultati 8 Televisore 10 Lettore DVD e videoregistratore 11 Decoder satellitare e digitale terrestre 11 Console videogiochi 12 Impianti HiFi 13 Forno a microonde 13 Telefono cordless 14 Fax 14 Climatizzatore 15 Automatismi di apertura di cancelli e basculanti 15 Personal Computer e monitor 17 Modem e stampante 17 Caldaia 18 Campanello e citofono 18 Altri apparecchi 19 I consumi inconsapevoli in casa 20 I consumi inconsapevoli in azienda 21 Soluzioni proposte 23

4 I n questi ultimi anni, nello sforzo di ridurre i consumi elettrici, le industrie hanno commercializzato elettrodomestici ed apparecchi elettronici ad alta efficienza energetica (A, A+) che sono riusciti nell obiettivo di contenere in modo significativo i consumi di energia durante il funzionamento. Nel contempo l opinione pubblica ha cominciato ad assumere comportamenti più virtuosi nell utilizzo delle apparecchiature, ponendo particolare attenzione anche nella fase di acquisto e spesso privilegiando il risparmio energetico nelle motivazioni d acquisto. T ale approccio virtuoso, nel tempo, consentirà interessanti risparmi di energia che in parte saranno disattesi da una particolare categoria di consumi elettrici, oggetto del presente studio. Si tratta dei cosiddetti consumi inconsapevoli che nelle case degli italiani sono in forte incremento essendo correlati ai processi di automazione e di domotica. copo di questo studio è di esaminare questi consumi attraverso un indagine effettuata su un insieme di Clienti del Gruppo A2A utilizzando il contatore elettronico. Tale apparecchiatura di recente installazione nelle case dei Bresciani consente di rilevare le curve di carico del Cliente e di storicizzare l informazione al fine di effettuare l analisi dei consumi. indagine effettuata su un campione I CONSUMI ELETTRICI S L 4

5 limitato ha l obiettivo di aumentare l informazione dei Clienti sulla problematica dei consumi inconsapevoli, nella convinzione che questo possa contribuire ad aumentare il risparmio energetico e conseguentemente ridurre le emissioni. S i tratta di diversi tipi di consumo che possono essere suddivisi in due tipologie: i consumi in stand-by e gli autoconsumi. E ntrambi i consumi sono caratterizzati da una inconsapevolezza del consumatore che non sa di sostenere questi consumi, né si rende conto dei costi che deve sostenere per essi. Ad aggravare la cosa è la logica del mercato: dal momento che questa è una problematica sostanzialmente ignorata dai INCONSAPEVOLI Clienti, ne consegue che le industrie, in via generale, non hanno impegnato risorse nella stessa misura di quelle utilizzate per ridurre i consumi di funzionamento. Ne consegue una carenza informativa, che non riguarda unicamente il momento dell acquisto dell elettrodomestico, ma che ha effetti anche nella successiva installazione e gestione dello stesso, dove un consumatore attento e informato potrebbe, con pochi e limitati interventi, realizzare significativi risparmi di energia e quindi di costi. S.R.L. 5

6 I consumi in Stand-by L esigenza di avere l immediata disponibilità di utilizzo dell elettrodomestico (normalmente con il Telecomando) impone che determinate funzioni dell apparecchio restino alimentate in modo da garantire che al ricevimento del segnale dal telecomando siano subito alimentati i circuiti di potenza che fanno funzionare l elettrodomestico. Il più noto Stand-by è quello del televisore, oggetto ultimamente di una particolare attenzione dei mass media, ma in realtà riguarda moltissime altre apparecchiature presenti nelle case e negli uffici degli Italiani, come lettori DVD, Video-registratori, impianti HiFi, condizionatori, telefoni senza fili, cancelli automatici, ecc. Spesso sono consumi non segnalati da spie di funzionamento e completamente ignorati dagli utilizzatori. Ad esempio abbiamo riscontrato durante l indagine che nessuno dei Clienti coinvolti al termine della stagione estiva aveva spento il condizionatore con l interruttore di potenza, ma semplicemente con il telecomando; questo comportamento fa si che per le 3 restanti stagioni il con-dizionatore rimanga inutilmente alimentato con un consumo in stand by di circa 28 kwh. Tale inutile consumo ha un costo per il cliente di 4. Ancora più rilevante è l aspetto globale, se teniamo conto che in Italia sono installati oltre 8 milioni di condizionatori e ipotizzando che un milione di clienti si comporti come sopra indicato avremo un consumo di 28 milioni di chilowattora che comporteranno un emissione di anidride carbonica maggiore di tonnellate. 6

7 Gli Autoconsumi Molti apparecchi elettrici funzionano con una tensione diversa da quella della rete (220V) soprattutto per motivi di sicurezza dell utente. Per questo motivo possiedono adattatori che trasformano la tensione di rete nella tensione che occorre per il loro funzionamento. In ogni processo di trasformazione si perde energia e nei dispositivi elettronici, la maggior parte dell energia consumata si trasforma in calore non utile che deve essere smaltito. I trasformatori di queste apparecchiature restano in funzione anche quando gli apparecchi non sono utilizzati; il caso più noto è il campanello dell abitazione. Si tratta di uno strumento sempre alimentato, quindi 24 ore al giorno per 365 giorni all anno che si attiva per una periodo non significativo e per il resto è un consumo inconsapevole. Proprio l esempio del campanello consente di meglio comprendere le grandezze in gioco. Pur non esistendo statistiche sull argomento né rilievi massivi si può con ragionevolezza stimare che in Italia siano installati almeno 30 milioni di campanelli e che ognuno abbia un consumo orario di 3 Wh. Ciò significa che ogni apparecchio consuma annualmente almeno 26 kwh, un valore apparentemente modesto anche in termini di costo per il singolo Cliente, circa 4. Visto nel suo insieme il consumo nazionale di energia per garantire il funzionamento dei campanelli è superiore a 700 milioni di chilowattora. La suddivisione dei consumi inconsapevoli in categorie ha il solo scopo di far comprendere meglio la problematica, nella realizzazione dell indagine questa suddivisione non è stata poi seguita in quanto spesso gli elettrodomestici 7

8 hanno evidenziato diverse tipologie di consumi inconsapevoli presenti nell apparecchio, come nel caso del PC che evidenzia entrambe le tipologie sopradescritte. METODOLOGIA ADOTTATA PER LA RILEVAZIONE DEI CONSUMI Come già detto la metodologia adottata prevede una verifica dei consumi di alcuni Clienti, che hanno dato la loro disponibilità, ad effettuare la misurazione di specifici elettrodomestici. In sostanza a casa del Cliente sono stati installati dei contatori elettronici, appositamente configurati ed inseriti tra la rete dell utente e l elettrodomestico da monitorare. Dalla sede aziendale tramite la piattaforma AMM (software di gestione dei contatori elettronici) i misuratori sono stati rilevati scaricando i consumi registrati dall elettrodomestico sottoposto ad indagine (la cosiddetta curva di carico). Contestualmente all installazione dell apparecchio di rilevazione dei consumi è stata compilata un apposita scheda con l obiettivo di correlare la curva di carico rilevata con le caratteristiche dello strumento e le modalità di utilizzo, verificandone sia i consumi inconsapevoli che quelli di funzionamento. Ove possibile sono stati poi esaminati i libretti di istruzione degli elettrodomestici interessati al rilievo al fine di recuperare altre informazioni relativamente ai consumi e alla problematica dei consumi Stand-by. RISULTATI Di seguito saranno elencati una serie di apparecchiature di uso comune nelle case e 8

9 negli uffici. E necessario evidenziare che i riferimenti ai consumi sono attribuibili alle apparecchiature rilevate e nel caso di più apparecchiature alla media delle stesse. In molti casi abbiamo riscontrato consumi molto differenti tra elettrodomestici della stessa tipologia. Quindi non è possibile ritenere l indagine esaustiva dei reali consumi, ma solo indicativa della situazione e molto probabilmente vicina alla realtà dei consumi riscontrabili nelle abitazioni e negli uffici. I costi ed i consumi riportati sono stimati sulla base di informazioni raccolte presso i Clienti interessati all indagine effettuata, ed informazioni reperite in Internet sia su siti di informazione specialistica che di carattere generalista. Questo significa che i riferimenti generali ai costi, ai consumi e dalle emissioni, vogliono far comprendere al lettore la tematica. Non è possibile stimare con adeguata precisione i consumi inconsapevoli perché non è sufficiente conoscere il numero di apparecchiature installate, ma anche il loro uso ed il comportamento del Cliente finale. L obiettivo primario della ricerca è rendere l utente consapevole dell energia che consuma, nella convinzione che questa sia una strada per ridurre i consumi energetici. 9

10 Televisore Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 8 Wh con valori molto differenziati tra modelli con un minimo di 2 Wh ad un massimo 15 Wh. I consumi di funzionamento sono stati nell ordine di 80 Wh con differenze non eccessive tra le diverse apparecchiature. I moderni televisori con schermo piatto (plasma ed LCD) hanno consumi di funzionamento mediamente inferiori, mentre i consumi in Stand-by sono sostanzialmente identici. Considerando un periodo medio giornaliero di inutilizzo dell apparecchio, ovvero di consumo in Stand-by, per esempio di 20 ore giornaliere, un utente tipo dovrà sostenere un costo per i soli consumi inconsapevoli di circa 11 all anno. Non sono disponibili informazioni circa i comportamenti degli utenti, anche se la maggior informazione dei mass media sullo specifico tema ha portato a comportamenti generalmente più virtuosi. Dalle informazioni che abbiamo raccolto durante i rilievi e le interviste abbiamo potuto riscontrare comportamenti differenti, vi sono utenti che spengono il televisore di notte, mentre lo lasciano accesso durante il giorno, altri ancora lo lasciano in Standby costantemente. Proprio l assenza di una precisa valutazione dei comportamenti degli utilizzatori rende impossibile qualsiasi affermazione puntuale Questo non significa che alcune riflessioni non debbano essere fatte. Infatti ipotiz-zando che degli oltre 30 milioni di appa-recchi funzionanti solo la metà sia in Stand-by quando non funzionante avremo un consumo di 900 milioni di chilowattora. Riuscire a ridurre questi inutili consumi nella misura del 50% attraverso una maggior cura nella progettazione degli apparecchi e con comportamenti più virtuosi dei clienti, consentirebbe di risparmiare una quantità di energia rilevante che ragionevolmente si può stimare superiore a 400 milioni di chilowattora. 10

11 Lettore DVD e videoregistratore La diffusione di DVD e di videoregistratori nelle case degli italiani è molto elevata anche se in misura inferiore delle televisioni che spesso sono presenti in più esemplari per ogni famiglia. Gli apparecchi testati hanno evidenziato consumi in esercizio ed in Stand-by inferiori a quelli del televisore, ma soprattutto le curve di carico e le interviste hanno dimostrato che questi apparecchi hanno un periodo in Standby decisamente superiore a quello del televisore. La carenza di informazioni al Cliente porta a comportamenti meno virtuosi. Gli utenti spengono il televisore ma non il DVD temendo di perdere l informazione (orologio) e sottovalutando il consumo in Stand-by. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 4 Wh. I consumi di funzionamento non sono elevati nell ordine di 20/25 W con differenze non eccessive tra le diverse apparecchiature. Considerando un periodo medio giornaliero di inutilizzo dell apparecchio, ovvero di consumo in Stand-by, per esempio di 22 ore giornaliere, un utente tipo dovrà sostenere un costo per i soli consumi inconsapevoli di circa 5 all anno. Dalle informazioni che abbiamo raccolto, la maggioranza dei clienti tiene sempre alimentato l apparecchio in stand by. Ipotizzando comunque che siano installati 15 milioni di apparecchi e che questi rimangano sempre in stand by quando non utilizzati si avrà un consumo annuale di oltre 450 milioni di chilowattora. Riuscire a ridurre questi inutili consumi nella misura del 50% attraverso una maggior cura nella progettazione degli apparecchi e con comportamenti più virtuosi dei clienti consentirebbe di risparmiare una quantità di energia rilevante che ragionevolmente si può stimare superiore a 200 milioni di chilowattora. Decoder satellitare e digitale terrestre La sempre maggior diffusione dei decoder satellitari e del digitale terrestre ha comportato la necessità di valutare anche questi apparecchi (tutti dotati di telecomando) relativamente ai consumi in Stand-by. I rilievi hanno evidenziato consumi in Stand-by significativi e in molti casi superiori 11

12 a quelli dei televisori. Tali apparecchi hanno inoltre la caratteristica comune di consumare sempre la stessa quantità di energia, sia quando essi vengono tenuti in Stand-by che quando sono effettivamente in funzionamento. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 9 Wh. Un utente tipo che lascia l apparecchio in Stand-by per tutto l anno, per almeno 20 ore al giorno, sosterrà un costo di circa 10. Ipotizzando che siano installati 6 milioni di apparecchi e che generalmente gli utenti lascino in stand by gli apparecchi, si avrà un consumo annuale di circa 400 milioni di chilowattora. Riuscire a ridurre questi inutili consumi nella misura del 50% attraverso una maggior cura nella progettazione degli apparecchi e con comportamenti più virtuosi dei clienti consentirebbe di risparmiare una quantità di energia rilevante che ragionevolmente si può stimare superiore a 200 milioni di chilowattora. Console videogiochi Nelle case degli Italiani sono molto diffuse le consolle dei videogiochi, dai rilievi effettuati non è verificabile se il Cliente mantiene in Standby la console. Mancando informazioni precise circa il reale utilizzo e la diffusione delle console si può ritenere questo apparecchio non influente per i consumi inconsapevoli. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 2 Wh. I consumi di funzionamento sono stati molto differenziati tra diversi modelli da 15 Wh a 60 Wh. Pur in assenza di informazioni sufficienti a formulare qualsiasi ipotesi circa i potenziali risparmi è realistico stimare che una gestione più attenta di queste apparecchiature consentirebbe di risparmiare alcuni milioni di chilowattora. 12

13 Impianti HiFi Questo elettrodomestico è molto diffuso nelle case degli italiani con consumi molto differenziati tra le diverse apparecchiature, che vanno dai microimpianti a stereo semipro-fessionali. Dalle prove non sono emersi consumi in Stand-by significativi (inferiori a 1 Wh) anche con apparecchi dotati di telecomando. si è riscontrato l anomalo rapporto tra consumi in esercizio (alti ma per tempi molto limitati) con il consumo in Stand-by. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 3 Wh. Mentre i consumi di funzionamento sono stati molto elevati fino a 800W come picco di potenza impegnata. Per un utente tipo che lascia l apparecchio in Stand-by per tutto l anno (8.000 ore stimate) sosterrà un costo di circa 4. Nell ipotesi che siano installati almeno 8 milioni di forni a microonde si può ragionevolmente stimare un consumo inconsapevole di circa 200 milioni di chilowattora. Anche in questo caso un atteggiamento virtuoso consentirebbe il risparmio del 50%, pari a circa 100 milioni di chilowattora. Forno a microonde Nelle misurazioni effettuate su elettrodomestici in cucina sono emersi valori molto bassi di autoconsumo connessi alla presenza di spie di segnalazione di funzionamento (il frigorifero), tranne che per il forno a microonde. Questi ha evidenziato, in diversi apparecchi provati valori di Stand-by significativi, nell ordine di 3 Wh, ma soprattutto 13

14 Telefono cordless Il telefono cordless ha un consumo di esercizio molto basso ma con la peculiarità che il suo consumo in Stand-by è sostanzialmente identico quello di utilizzo; questo vuol dire che il consumo annuo dell apparecchiatura ha un valore significativo. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 2 Wh, il che porta ad un consumo annuo di 16 kwh; un utente tipo che lascia l apparecchio in Stand-by per tutto l anno (8.000 ore stimate) sosterrà un costo di circa 3. Allo stato dell arte non è possibile ipotizzare una riduzione dei consumi Stand-by se non con interventi dei produttori sui nuovi apparecchi. Fax Il fax è uno strumento indispensabile in ogni attività lavorativa ed è pertanto presente nella maggior parte delle aziende e solitamente resta acceso per tutto il giorno; negli ultimi anni ha cominciato a diffondersi anche nelle case degli italiani, per questo motivo il suo autoconsumo non può essere trascurato nella nostra analisi. Il consumo di un fax quando non è in funzione è maggiore di 7 Wh; se supponiamo che non venga mai spento, si avrà un consumo in stand by (23 ore al giorno) di oltre 58 kwh con un costo annuale di circa 11. Il valore riportato è quello riscontrato nelle prove, in realtà potendo esaminare anche alcuni libretti di istruzioni di altri apparecchi non testati, in questi documenti i costruttori hanno dichiarato consumi in stand by molto inferiori nell ordine di 2 Wh. Anche per questo apparecchio spesso non è possibile riuscire a ridurre i consumi in Stand-by poiché il fax è uno strumento che necessita di rimanere costantemente acceso affinché possa svolgere la sua funzione. Per questo motivo è necessario sensibilizzare i produttori a fornire una strumentazione in grado di consumare sempre meno energia nei tempi di attesa. 14

15 Climatizzatore Il climatizzatore è un apparecchio che ha consumi molto elevati e percepiti dal Cliente. Gli impianti fissi sono generalmente gestiti con dei telecomandi da cui derivano gli autoconsumi. Questi consumi potrebbero essere molto bassi se gli utilizzatori, finita la stagione estiva, spegnessero l interruttore di potenza che l apparecchio dovrebbe possedere. Dalle rilevazioni effettuate nessun Cliente ha interrotto l alimentazione ed in un caso specifico l apparecchio era anche sprovvisto dell interruttore di potenza. Anche per gli impianti dotati di pompa di calore e quindi utilizzati nel periodo invernale vi sono lunghi periodi in cui l interruttore potrebbe essere spento senza creare alcun disagio al Cliente. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 4 Wh, che corrisponde ad un consumo annuo (per le 3 stagioni in cui non è utilizzato) di circa 28 kwh, con un costo per l utente, in questo caso, di circa 5. Ipotizzando che siano installati 8 milioni di apparecchi e che generalmente gli utenti lascino in stand by gli apparecchi, si avrà un consumo annuale superiore a 200 milioni di chilowattora. Riuscire a ridurre questi inutili consumi nella misura del 50% attraverso un maggior cura nella progettazione degli apparecchi e con comportamenti più virtuosi dei clienti consentirebbe di risparmiare una quantità di energia rilevante che ragionevolmente si può stimare superiore a 100 milioni di chilowattora. 15

16 apparecchiature è difficile e può essere realizzato solo con una costruzione più accurata e per le nuove installazioni. Automatismi di apertura di cancelli e basculanti Molte case ma anche uffici, sedi di stabilimento, hanno sistemi automatici di apertura di cancelli, e basculanti elettriche. Si tratta di apparecchi comandati da telecomandi. Nelle prove effettuate questi strumenti hanno evidenziato dei consumi Stand-by relativamente elevati. Tali apparecchiature hanno la caratteristica di essere costantemente in funzione e quindi hanno consumi annuali in Stand-by significativi. Il consumo in Stand-by medio riscontrato è stato di 8 Wh per il cancello elettrico e 9 Wh per la basculante. Entrambi questi apparecchi, per poter svolgere correttamente la loro funzione, devono essere mantenuti costantemente attivi e pertanto producono una spesa pari a circa 13, nel caso del cancello elettrico, e 14 per la basculante. Ridurre il consumo in Stand-by di queste Personal Computer e monitor Il rilievo dei computer e del relativo monitor nelle case dei Clienti ha evidenziato consumi in Stand-by inferiori alle attese. Un PC ha un consumo orario in Stand-by di 4 Wh ed il monitor di circa 2 Wh. Durante i rilievi abbiamo riscontrato, ove presenti, anche i consumi degli altoparlanti separati dei PC con consumi pari a circa 2 Wh. Complessivamente per una normale postazione informatica composta da PC con monitor e altoparlanti si può ragio- 16

17 nevolmente ritenere un consumo in Standby di circa 8 Wh. Per un utente tipo ipotizzando che spenga il personal computer lasciandolo fisicamente allacciato alla rete sosterrà un consumo superiore a 58 kwh all anno, che comporterà un costo di circa 11. Determinare il valore di un potenziale risparmio è estremamente difficile in quanto dipende da diversi fattori, dall utilizzo del computer, dalle modalità di gestione della macchina spenta, dalla presenza di altoparlanti. In ogni caso tenuto conto che il computer è diffuso nelle case degli italiani è pensabile ipotizzare un risparmio superiore a 100 milioni di chilowattora assumendo comportamenti più virtuosi. Anche in questo caso determinare il potenziale risparmio è estremamente difficile, ad esempio lo spegnimento della stampante va correlato allo specifico uso in quanto il riavvio comporta, per le comuni stampanti a getto, un consumo, se pur limitato, di inchiostro per la pulizia delle testine. Ciò significa che un atteggiamento virtuoso consentirebbe di risparmiare energia nell ordine delle decine di milioni di chilowattora. Modem e stampante Modem e stampante sono periferiche di uso comune presenti nella maggior parte delle postazioni informatiche di case ed aziende ed abbiamo riscontrato che questi dispositivi presentano un consumo pari a circa 3 Wh. Ognuna di queste due periferiche, se mantenuta costantemente accesa, comporta una spesa annuale dovuta al solo Stand-by pari a circa 4. Caldaia Sono stati rilevati i consumi di alcune caldaie alimentate con gas metano. I rilievi hanno evidenziato consumi non in esercizio pari a 8 Wh. Tali consumi sono stati rilevati anche nel periodo estivo in quanto le apparecchiature esaminate 17

18 Per queste ragioni il consumo complessivo è significativo anche se difficilmente riducibile senza interventi da parte delle case produttrici. La spesa annuale dovuta al citofono (o al campanello) è pari dunque a quasi 5. forniscono l acqua calda per usi igienico sanitari. Deve ritenersi quindi un consumo annuale continuativo e non riducibile se non attraverso interventi del costruttore. Il costo annuo per il consumo di energia elettrica, nella fase non operativa, per una caldaia familiare è di circa 9. Campanello e citofono Il campanello dell abitazione ha un consumo in Stand-by di circa 3 Wh così come il citofono. Si tratta di apparecchiature, come detto in premessa, sempre funzionanti e presenti i enorme quantità nel Paese. Altri apparecchi Le apparecchiature indicate non rappresentano la totalità degli strumenti che generano i consumi inconsapevoli. Ad esempio nelle case di recente costruzione abbiamo le lampade di emergenza ad accensione automatica in caso di black out, i rilevatori di perdite gas, apparecchiature di domotica come il telecomando di luci, tapparelle, o gli antifurti, che hanno rilevanti consumi 18

19 ma di complesso rilevamento. Vi sono poi apparecchi che consumano energia ma l utente non li considera significativi, dalle radiosveglie, ai profumatori d ambiente, ai miniaspirapolvere a ricarica. Questi sono più propriamente definibili consumi secondari in quanto il cliente, è si poco attento al consumo di questi apparecchi ma ne è consapevole. Quello che emerge dallo studio è che in casa vi è una quantità di energia consumata che sfugge al controllo dell utente e che richiede, in assenza di una forte revisione progettuale, un impegno del singolo non indifferente. 19

20 I consumi inconsapevoli della casa E estremamente difficile determinare un valore medio di consumi inconsapevoli per una famiglia italiana tipo; le caratteristiche e le abitudini familiari, gli elettrodomestici posseduti, i comportamenti nel gestire questi apparecchi rendono estremamente complesso stabilire un valore medio di riferimento. Si pensi alle famiglie costituite da una sola persona, agli anziani, o per contro alle famiglie numerose, tipologie che porterebbero a risultati molto diversi tra loro. Una famiglia costituita da persone anziane spesso ha la televisione accesa tutto il giorno, non ha il computer o il forno a microonde, per contro una famiglia numerosa ha il computer la console dei video giochi ecc.. A questo poi si somma il livello del reddito delle famiglie che influenza il numero di elettrodomestici nella casa e la sua tipologia. Una famiglia che abita in un condominio potrebbe avere consumi inconsapevoli molto diversi di una famiglia che abita in una villa. Al fine di individuare un valore medio più condiviso abbiamo completato l indagine rivelando 300 curve di carico notturne di altrettanti clienti al fine di stimare il consumo inconsapevole. Il risultato ci ha confortato avendo evidenziato consumi sempre superiori a 40 Wh e mediamente prossimi a 60 Wh. In Italia i dati del sistema elettrico nazionale evidenziano un consumo annuo di energia per nucleo famigliare di circa 20

21 2.400 kwh per un totale di oltre 66 miliardi di chilowattora. Riteniamo, sulla base dell esperienza maturata in questa indagine, che almeno il 10% di questi consumi siano ascrivibili a consumi inconsapevoli. Se questa affermazione fosse compiutamente dimostrabile avremmo che oltre 6 miliardi di chilowattora sono ascrivibili a questa tipologia di consumo, una quantità di energia che per essere prodotta comporta un emissione di anidride carbonica pari a 4 milioni di tonnellate. Se poi si sommassero ai consumi inconsapevoli delle famiglie degli italiani anche quelli delle industrie e del terziario, avremo valori rilevanti di energia consumata e quindi di emissioni di CO 2. I consumi inconsapevoli in azienda L indagine in questione è stata fatta pensando in via prioritaria ai clienti domestici. In realtà è possibile fare alcune importanti riflessioni anche per le realtà commerciali ed industriali. Pur in assenza di rilievi effettuati presso i clienti del Gruppo A2A, siamo convinti che le tematiche dei consumi inconsapevoli presenti nelle case degli Italiani siano presenti in modo analogo anche in aziende e negozi, non fosse altro che per la carenza di informazione su questi temi. Esaminando infatti gli apparecchi sottoposti ad indagine nelle abitazioni possiamo affermare che i consumi inconsapevoli nelle industrie e nel terziario probabilmente sono ancora superiori a quelli delle famiglie. 21

22 Banche, studi professionali, assicurazioni e più in generale gli uffici hanno un numero molto elevato di apparecchiature che hanno rilevanti consumi inconsapevoli, dal computer ai fax alle stampanti ed ai monitor. Si pensi al fax ed al computer che sono normalmente allacciati alla rete elettrica anche con gli uffici chiusi. Fare una stima è molto complesso e soprattutto rischia di essere troppo distante dalla realtà ma è opportuno evidenziare che intervenire su questi consumi per un Azienda significa anche contenere i costi di esercizio. Anche in questo caso per far meglio comprendere la situazione proviamo a simulare i consumi inconsapevoli di un ufficio. I conteggi sono stati effettuati prendendo i dati dei consumi rilevati presso le utenze domestiche. Questa azienda ipotetica ha installato 10 computer con relativi monitor, 5 stampanti e 2 fax. Nel nostro esempio questa Società sosterrà un consumo inconsapevole superiore ai 700 kwh annui, che corrispondono ad un costo non inferiore a 110. Soluzioni proposte Parlare di soluzioni è improprio in quanto sarebbe meglio parlare di riduzione dei consumi inconsapevoli, in quanto per determinate apparecchiature non è 22

23 possibile ipotizzare di azzerare tali consumi. L argomento è complesso e richiede una serie di interventi con una logica sistemica e con benefici nel medio e lungo termine. Come si è potuto riscontrare per gli elettrodomestici di classe A le Industrie sono intervenute con ottimi risultati solo quando si sono rese conto che offrire apparecchi più ecologici rappresentava un opportunità. Quindi fin quando l opinione pubblica non è pienamente cosciente della problematica è difficile sperare che autonomamente le imprese investano in modo significativo sullo specifico tema. Proprio per l esperienza maturata nel corso dell indagine abbiamo potuto evidenziare una serie di interventi che nel loro insieme possono proficuamente portare ad una riduzione dei consumi inconsapevoli, in particolare che: tutti gli elettrodomestici riportino in modo chiaro e leggibile il consumo in Stand-by nelle istruzioni (abbiamo potuto esaminare alcune decine di libretti di istruzioni, ma solo in due casi erano riportati in modo chiaro i consumi in Stand-by); gli apparecchi elettrici siano dotati di interruttori visibili e di facile utilizzo (alcune apparecchiature per problemi di design o più semplicemente di funzionalità 23

24 hanno interruttori di difficile utilizzo o nascosti, in alcuni apparecchi abbiamo riscontrato l interruttore posto sul retro dell apparecchio stesso); gli appartamenti vengano dotati di impianti elettrici suddivisi a zone in modo da escludere aree dell appartamento durante le assenze più lunghe (una separazione a zone degli appartamenti consentirebbe di escludere intere aree e le relative apparecchiature lasciandone altre in funzione, come il frigorifero, l antifurto ecc..). utilizzare le prese (ciabatte) con interruttore oppure telecomandate in modo da interrompere con facilità e senza problemi di sicurezza l alimentazione (un gesto quotidiano che consente al Cliente di risparmiare importi significativi). Anche le aziende e gli uffici potrebbero ottenere significativi risparmi con l adozione di un attenta gestione delle apparecchiature in Stand-by, non solo personal computer e stampanti ma anche servomeccanismi telecomandati, sistemi antintrusione ecc. Stimare la quantità di energia effettivamente risparmiabile è azzardato, certamente un comportamento più virtuoso degli italiani sia in casa che nelle aziende potrebbe portare significativi risultati sul fronte dei consumi incon- 24

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