SOLUZIONI ESERCITAZIONE NR. 1 Elementi di base, classificazione dei fenomeni statistici, distribuzioni di frequenza e relative rappresentazioni
|
|
- Raffaele Colli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 SOLUZIONI ESERCITAZIONE NR. 1 Elementi di base, classificazione dei fenomeni statistici, distribuzioni di frequenza e relative rappresentazioni grafiche ESERCIZIO nr. 1 Le famiglie residenti al civico nr. 3 di Via Giovanni Pascoli in una certa città italiana sono state classificate rispetto al titolo di godimento della loro abitazione; i dati grezzi cosí ottenuti sono i seguenti: Affitto Affitto Proprietà Proprietà Proprietà Affitto Altro Affitto Proprietà Proprietà Proprietà Affitto Altro Affitto Proprietà Proprietà Affitto Affitto Proprietà Proprietà Ciò premesso, si risponda ai seguenti quesiti: 1. si identifichi la popolazione statistica presa in esame e se ne specifichi la numerositá La popolazione statistica presa in esame é: U: famiglie residenti al civico nr. 3 di Via Giovanni Pascoli in una certa cittá italiana. Poiché ad ogni unitá statistica della popolazione considerata corrisponde un solo dato grezzo, la numerositá N di U corrisponde al numero dei dati grezzi riportati dal testo dell esercizio, ossia: N = Si identifichi il fenomeno statistico di interesse, precisandone la natura ed esplicitandone la scala delle modalità utilizzata ai fini della relativa rilevazione Il fenomeno statistico di interesse é: X: titolo di godimento dell abitazione. Poiché le relative modalitá sono rappresentate da attributi, X é un fenomeno qualitativo; inoltre, poiché tra le relative modalitá non é possibile istituire un ordinamento obiettivo ed universalmente riconosciuto, ma soltanto personale o casuale, X é di tipo categoriale. In definitiva, il fenomeno statistico di interesse é di tipo qualitativo categoriale. La scala delle modalitá con cui X é stato rilevato su U é dunque di natura qualitativa sconnessa ed é la seguente:
2 {x 1 = Affitto, x 2 = Proprietá, x 3 = Altro }; si noti che l ordine con cui sono state elencate le modalitá di X coincide con l ordine con cui esse si sono presentate nella rilevazione di X su U; trattasi dunque di un ordinamento dettato da motivazioni assolutamente personali: qualunque altro ordinamento sarebbe stato assolutamente indifferente. 3. Si espliciti la variabile statistica in questione La variabile statistica in questione é rappresentata dall insieme delle coppie: X = {(x i, f i ), i = 1, 2, 3 : 3 f i = 20}, i=1 ove f i rappresenta la frequenza assoluta associata alla modalitá x i di X, i = 1, 2, 3. Pertanto, tramite il conteggio del numero di famiglie in affitto (ossia il numero di volte con cui la modalitá Affitto figura nei dati grezzi), del numero di famiglie proprietarie dell appartamento in cui vivono (ossia il numero di volte con cui la modalitá Proprietá figura nei dati grezzi) e del numero di famiglie con altro titolo di godimento dell abitazione (ossia il numero di volte con cui la modalitá Altro figura nei dati grezzi), risulta: X = {(x 1 = Affitto, f 1 = 8), (x 2 = Proprietá, f 2 = 10), (x 3 = Altro, f 3 = 2)}. Si noti che il conteggio effettuato ha esaurito la totalitá delle famiglie costituenti la popolazione statistica presa in esame; infatti: 3 i=1 f i = f 1 + f 2 + f 3 = = 20. Equivalentemente, in formato tabellare: x i f i Affitto 8 Proprietá 10 Altro 2 N = 20 Si supponga ora che la rilevazione del titolo di godimento dell abitazione presso le famiglie residenti al civico nr. 1 della stessa via nella stessa città italiana abbia prodotto i seguenti dati grezzi: Affitto Affitto Proprietà Affitto Altro Altro Affitto Proprietà Proprietà Affitto Altro Proprietà Proprietà Affitto Altro Proprietà Affitto Proprietà Affitto Proprietà Proprietà Affitto Altro Affitto Proprietà Affitto Affitto Affitto Affitto Ciò premesso, si risponda ai seguenti quesiti:
3 4. si confrontino le distribuzioni di frequenza del fenomeno in questione nelle due popolazioni considerate La seconda popolazione statistica presa in esame é: U 2 : famiglie residenti al civico nr. 1 di Via Giovanni Pascoli in una certa cittá italiana. Operando come esplicitato al punto 1, ossia contando il numero dei dati grezzi riportati dal testo dell esercizio, la numerositá di U 2 risulta: N 2 = 29. Poiché U e U 2 presentano numerositá differenti, il confronto delle distribuzioni di frequenza di X nelle due popolazioni considerate deve essere basato sulle frequenze relative. Ció premesso, la distribuzione di frequenza relativa di X su U risulta come segue: x i f i p i = f i /N Affitto 8 p 1 = f 1 /N = 8/20 = 0.4 Proprietá 10 p 2 = f 2 /N = 10/20 = 0.5 Altro 2 p 3 = f 3 /N = 2/20 = 0.1 N = 20 1 Con riferimento a U 2, tramite il conteggio del numero di famiglie in affitto, del numero di famiglie proprietarie dell appartamento in cui vivono e del numero di famiglie con altro titolo di godimento dell abitazione, si perviene alla determinazione della distribuzione di frequenza di X su U 2, conseguentemente, dividendo per N 2, alla distribuzione la frequenza assoluta e la frequenza relativa associate alla modalitá x i di X in U 2 (i = 1, 2, 3), le distribuzioni di frequenza in questione risultano come segue: di frequenza relativa; indicate rispettivamente con f (2) i e p (2) i x i f (2) i p (2) i = f (2) i /N 2 Affitto 14 p (2) 1 = f (2) 1 /N 2 = 14/29 = /N 2 = 10/29 = /N 2 = 5/29 = N 2 = 29 1 Proprietá 10 p (2) 2 = f (2) Altro 5 p (2) 3 = f (2) Si rende ora necessario esplicitare un piccolo accorgimento (senza entrare troppo nel dettaglio della questione) circa la determinazione del valore numerico delle frequenze relative. Come ben noto, le frequenze relative associate alle diverse modalitá di X hanno somma pari a 1, pertanto i valori numerici riportati per esse nella tabella devono effettivamente avere somma pari a 1. Nella determinazione della distribuzione di frequenza relativa di X su U non é sorto alcun problema poiché i valori numerici delle frequenze relative non sono risultati caratterizzati da un numero di cifre dopo la virgola talmente elevato da non potersi riscrivere tutto quanto su un foglio. Al contrario, il problema sorge con riferimento a U 2. É opportuno, a tal proposito, seguire i presenti accorgimenti:
4 a. decidere il numero di cifre dopo la virgola da mantenere nella scrittura del valore (nel prosieguo, ove necessario, ció verrá esplicitato direttamente dal testo dell esercizio): in questa sede si é supposto di mantenere 3 cifre dopo la virgola; a questo punto si aprono tre strade: b1. se la prima cifra dopo la virgola scartata (nel nostro caso la quarta) é maggiore di 5, allora l ultima cifra dopo la virgola riportata nella scrittura del numero (nel nostro caso la terza) deve essere aumentata di 1 (approssimazione per eccesso): cosí si é operato nel presente caso con riferimento all approssimazione di 1 = f (2) 1 = 14 N 2 29 = , p (2) ove 2 é la terza cifra dopo la virgola (ossia l ultima che si intende mantenere nella scrittura del numero) e 7 (maggiore di 5) é la prima cifra dopo la virgola da non considerare: nell approssimazione del numero, 2 deve dunque essere aumentato di 1, divenendo 3, cosicché p (2) 1 = 0.483; in maniera analoga, con riferimento a: 2 = f (2) 2 = 10 N 2 29 = , p (2) 4 é la terza cifra dopo la virgola (ossia l ultima che si intende mantenere nella scrittura del numero) e 8 (maggiore di 5) é la prima cifra dopo la virgola da non considerare: nell approssimazione del numero, 4 deve dunque essere aumentato di 1, divenendo 5, cosicché p (2) 2 = 0.345; b2. se la prima cifra dopo la virgola scartata (nel nostro caso la quarta) é minore di 5, allora l ultima cifra dopo la virgola riportata nella scrittura del numero (nel nostro caso la terza) rimane immutata (approssimazione per difetto): cosí si é operato nel presente caso con riferimento all approssimazione di: 3 = f (2) 3 = 5 N 2 29 = , p (2) ove 2 é la terza cifra dopo la virgola (ossia l ultima che si intende mantenere nella scrittura del numero) e 4 (minore di 5) é la prima cifra dopo la virgola da non considerare: nell approssimazione del numero, 2 deve dunque rimanere immutato, cosicché p (2) 3 = 0.172; b3. se la prima cifra dopo la virgola scartata (nel nostro caso la quarta) é uguale a 5, allora l ultima cifra dopo la virgola riportata nella scrittura del numero (nel nostro caso la terza) deve essere aumentata di 1 se dispari e lasciata immutata se pari. Qualora la somma dei valori numerici delle frequenze relative cosí approssimati non risultasse pari a 1 nonostante l applicazione delle suddette regole, si rende necessario mantenere almeno una cifra dopo la virgola in piú rispetto a prima. Ad esempio, se nel presente caso si fossero mantenute solo due cifre dopo la virgola, si sarebbe ottenuto: p (2) 1 = 0.48, p (2) 2 = 0.34, p (2) 3 = 0.17,
5 la cui somma non é 1, bensí Al contrario, se si fosse mantenuta una sola cifra dopo la virgola, si sarebbe ottenuto: p (2) 1 = 0.5, p (2) 2 = 0.3, p (2) 3 = 0.2, la cui somma é effettivamente 1; nel presente caso, peró, nell ottica del confronto richiesto dal testo dell esercizio, si é preferito mantenere un numero di cifre dopo la virgola maggiore di uno. Si noti infine che é buona norma seguire le regole di approssimazione sopra esplicitate ogniqualvolta si abbia a che fare con numeri con cifre dopo la virgola, non soltanto nel calcolo delle frequenze relative. Ció premesso, é possibile concludere che le famiglie in affitto risultano in quota superiore nel civico nr. 1 (48% circa contro il 40% del civico nr. 3), le famiglie proprietarie di appartamento risultano in quota superiore nel civico nr. 3 (50% contro il 34% circa del civico nr. 1), mentre le famiglie con altro titolo di godimento dell abitazione risultano in quota superiore nel civico nr. 1 (17% circa contro il 10% del civico nr. 3). Si noti che se ai fini del presente confronto si fosse fatto ricorso alle frequenze assolute anziché alle frequenze relative, si sarebbe erroneamente concluso che un ugual parte di famiglie di residenti nei due civici é proprietaria del proprio appartamento (f 2 = 10). 5. Si rappresentino in uno stesso grafico le distribuzioni di frequenza relativa del fenomeno statistico considerato nelle due popolazioni prese in esame La distribuzione di frequenza (assoluta, relativa o percentuale) di un fenomeno statistico di tipo qualitativo può essere rappresentata graficamente tramite un diagramma a barre (verticali o orizzontali) o tramite un grafico a torta. Stante la richiesta del quesito, ossia la rappresentazione in uno stesso grafico delle distribuzioni di frequenza relativa di X su U e U 2, si deve escludere il grafico a torta e optare per il diagramma a barre (il motivo di tale scelta risulterá piú chiaro al termine dello svolgimento dell esercizio nr. 2, nel quale verrá richiesta la realizzazione di un grafico a torta). Considerato un sistema di riferimento cartesiano ortogonale, si identifichi dunque nell asse delle ordinate (asse verticale) l asse lungo il quale andremo a rappresentare le frequenze relative associate alle modalità del fenomeno (nel caso di barre verticali); lungo l asse delle ascisse (asse orizzontale) si individuino invece dei segmenti di ugual ampiezza disgiunti che rappresentino le modalità del fenomeno: stante la natura categoriale del fenomeno in esame, l ordine con cui vengono elencate le relative modalità lungo l asse è del tutto irrilevante. Tali segmenti identificano nel grafico le basi delle barre, ossia rettangoli aventi altezze di lunghezza pari alle frequenze relative associate alle modalità del fenomeno. Ció premesso, il diagramma a barre vertcali della distribuzione di frequenza relativa di X su U risulta come segue:
6 Figura 1: Diagramma a barre della distribuzione di frequenza relativa del titolo di godimento dell abitazione delle famiglie residenti al civico nr. 3 di Via Giovanni Pascoli in una certa cittá italiana Analogamente, il diagramma a barre verticali della distribuzione di frequenza relativa di X su U 2 risulta come segue: Figura 2: Diagramma a barre della distribuzione di frequenza relativa del titolo di godimento dell abitazione delle famiglie residenti al civico nr. 1 di Via Giovanni Pascoli in una certa cittá italiana Infine, rappresentando l una contiguamente all altra le barre corrispondenti alle frequenze relative associate ad una stessa modalitá di X nelle due popolazioni in questione, si ottiene la rappresentazione grafica richiesta dal testo del quesito:
7 Figura 3: Diagramma a barre della distribuzione di frequenza relativa del titolo di godimento dell abitazione delle famiglie residenti ai civici nr. 3 e 1 di Via Giovanni Pascoli in una certa cittá italiana ESERCIZIO nr. 2 Si supponga che agli abitanti in età lavorativa di un certo paese italiano sia stato richiesto di esprimere il proprio parere circa la gestione da parte della Chiesa Cattolica dei contributi ad essa destinati negli ultimi anni grazie all 8 per mille della dichiarazione dei redditi. I risultati della rilevazione sono stati sintetizzati come segue: {(per niente soddisfatto, 74), (poco soddisfatto, 891), (così così soddisfatto, 148), (abbastanza soddisfatto, 1916), (molto soddisfatto, 1423)} Ciò premesso, si risponda ai seguenti quesiti: 1. si precisi quale sintesi dei dati grezzi è stata proposta, si identifichi il fenomeno statistico di interesse, precisandone la natura e si identifichi la popolazione statistica considerata, determinandone la numerositá La sintesi dei dati grezzi proposta dal testo dell esercizio é la variabile statistica in questione, ossia: 5 X = {(x i, f i ), i = 1,..., 5 : f i = N}, o, equivalentemente, la distribuzione di frequenza del fenomeno statistico X nella popolazione U, che puó essere rappresentata in formato tabellare come segue: i=1
8 x i per niente soddisfatto 74 poco soddisfatto 891 cosí cosí soddisfatto 148 abbastanza soddisfatto 1916 molto soddisfatto 1423 N = 4452 f i Il fenomeno statistico di interesse é: X: parere circa la gestione dei contributi destinati negli ultimi anni alla Chiesa Cattolica grazie all 8 per mille della dichiarazione dei redditi. X é di tipo qualitativo ordinale: tra le relative modalitá, rappresentate da attributi, vi é infatti un ordinamento obiettivo ed universalmente riconosciuto; in effetti, nel testo dell esercizio, l esplicitazione della variabile statistica é avvenuta elencando i livelli di soddisfazione dal piú basso al piú elevato. La popolazione statistica considerata é: con numerositá: U: abitanti in etá lavorativa di un certo paese italiano, N = 5 f i = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 + f 5 = = i=1 2. Si costruiscano tutte le distribuzioni di frequenza compatibili con la natura del fenomeno statistico in questione (ove necessario, si mantengano tre cifre dopo la virgola) Stante la natura qualitativa ordinale di X, oltre alle distribuzioni di frequenza assoluta e relativa, devono essere altresí determinate le distribuzioni di frequenza cumulata assoluta e relativa; mantenendo per il calcolo delle frequenze relative tre cifre dopo la virgola come suggerito dal testo dell esercizio, si ottiene: x i f i p i F i = i j=1 f j Φ i = i j=1 p j per niente soddisfatto poco soddisfatto cosí cosí soddisfatto abbastanza soddisfatto molto soddisfatto N = Con riferimento alla determinazione dei valori numerici delle frequenze relative riportati in tabella, si noti che:
9 p 1 = f 1 /N = 74/4452 = p 2 = f 2 /N = 891/4452 = p 1 = (appross. per eccesso), p 2 = (appross. per difetto), p 3 = f 3 /N = 148/4452 = p 3 = (appross. per difetto), p 4 = f 4 /N = 1916/4452 = p 4 = (appross. per difetto), p 5 = f 5 /N = 1423/4452 = p 5 = (appross. per eccesso); in effetti, sulla base di tali approssimazioni: 5 p i = p 1 + p 2 + p 3 + p 4 + p 5 = = 1. i=1 Con riferimento alla determinazione dei valori numerici delle frequenze cumulate riportati in tabella, si noti che: F 1 = 1 f j = j=1 = f 1 = 74; 2 F 2 = f j = f 1 + f 2 = j=1 = F 1 + f 2 = = 965; 3 F 3 = f j = f 1 + f 2 + f 3 = j=1 = F 2 + f 3 = = 1113; 4 F 4 = f j = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 = j=1 = F 3 + f 4 = = 3029; 5 F 5 = f j = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 + f 5 = j=1 = F 4 + f 5 = = 4452 = N. Infine, con riferimento alla determinazione dei valori numerici delle frequenze cumulate relative riportati in tabella, si noti che: Φ 1 = 1 p j = j=1 = p 1 = 0.017; 2 Φ 2 = p j = p 1 + p 2 = j=1 = Φ 1 + p 2 = = 0.217;
10 3 Φ 3 = p j = p 1 + p 2 + p 3 = j=1 = Φ 2 + p 3 = = 0.250; 4 Φ 4 = p j = p 1 + p 2 + p 3 + p 4 = j=1 = Φ 3 + p 4 = = 0.680; 5 Φ 5 = p j = p 1 + p 2 + p 3 + p 4 + p 5 = j=1 = Φ 4 + p 5 = = 1. Equivalentemente, i valori delle frequenze cumulate relative possono essere determinati a partire dai valori delle corrispettive frequenze cumulate assolute attraverso i rapporti, i = 1,..., 5. F i N 3. Ricorrendo alle frequenze cumulate, si completino le seguenti affermazioni: a. il... % degli abitanti in etá lavorativa ha espresso un parere non superiore ad abbastanza soddisfatto Poiché la dicitura non superiore equivale alla dicitura minore o uguale, quanto richiesto per completare l affermazione corrisponde a: Freqrel(X abbastanza soddisfatto ) 100, ossia alla frequenza cumulata relativa associata alla modalitá x 4 di X moltiplicata per 100, dunque: Φ = = 68%. b. il... % degli abitanti in età lavorativa ha espresso un parere inferiore a poco soddisfatto Quanto richiesto per completare l affermazione corrisponde a: Freqrel(X < poco soddisfatto ) 100; si noti che la condizione X < poco soddisfatto equivale alla condizione X = per niente soddisfatto, pertanto: Freqrel(X < poco soddisfatto ) 100= Freqrel(X = per niente soddisfatto ) 100 = Φ = = 1.7%. c. il... % degli abitanti in età lavorativa ha espresso un parere superiore a poco soddisfatto Quanto richiesto per completare l affermazione corrisponde a: Freqrel(X > poco soddisfatto ) 100; poiché le frequenze relative sommano a 1, risulta: Freqrel(X > poco soddisfatto ) 100= (1 Freqrel(X poco soddisfatto )) 100 = = (1 Φ 2 ) 100 = ( ) 100 = = 78.3%.
11 Per chi non fosse convinto, si noti che la condizione X > poco soddisfatto equivale alla condizione X = cosí cosí soddisfatto o abbastanza soddisfatto o molto soddisfatto, pertanto: Freqrel(X > poco soddisfatto ) 100 = =Freqrel(X = cosí cosí soddisfatto ) Freqrel(X = abbastanza soddisfatto ) Freqrel(X = molto soddisfatto ) 100 = = (p 3 + p 4 + p 5 ) 100 = (1 (p 1 + p 2 )) 100 = (1 Φ 2 ) 100. d. il... % degli abitanti in età lavorativa ha espresso un parere non inferiore ad abbastanza soddisfatto Poiché la dicitura non inferiore equivale alla dicitura maggiore o uguale, quanto richiesto per completare l affermazione corrisponde a: Freqrel(X abbastanza soddisfatto ) 100; poiché le frequenze relative sommano a 1, risulta: Freqrel(X abbastanza soddisfatto ) 100= (1 Freqrel(X cosí cosí soddisfatto )) 100 = = (1 Φ 3 ) 100 = ( ) 100 = = 75%. Per chi non fosse convinto, si noti che la condizione X abbastanza soddisfatto equivale alla condizione X = abbastanza soddisfatto o molto soddisfatto, pertanto: Freqrel(X abbastanza soddisfatto ) 100 = =Freqrel(X = abbastanza soddisfatto ) Freqrel(X = molto soddisfatto ) 100 = = (p 4 + p 5 ) 100 = (1 (p 1 + p 2 + p 3 )) 100 = (1 Φ 3 ) Si rappresenti graficamente la distribuzione di frequenza relativa ricorrendo al grafico a torta Come accennato in sede di risoluzione del quesito nr. 5 dell esercizio nr. 1, una seconda possibile rappresentazione grafica della distribuzione di frequenza di un fenomeno di tipo qualitativo (categoriale o ordinale) é il grafico a torta. Nel grafico a torta, la generica modalitá x i di X, i=1,...,5, occupa una porzione di cerchio (detta settore circolare) caratterizzata da angolo al centro (angolo avente vertice nel centro del cerchio) di ampiezza α i soddisfacente la seguente relazione: α i 360 = f i N, ossia tale da occupare una porzione dell angolo giro (di ampiezza 360 gradi) uguale al peso che la modalitá x i di X occupa in U, dunque uguale al rapporto tra la corrispettiva frequenza assoluta f i e N. Moltiplicando a sinistra e a destra del simbolo di uguaglianza nella precedente relazione per 360 e ricordando che p i = f i, si ha dunque: N Nel presente caso, risultano: α i = 360 p i.
12 α 1 = 360 p 1 = = 6.12, α 2 = 360 p 2 = = 72, α 3 = 360 p 3 = = 11.88, α 4 = 360 p 4 = = 154.8, α 5 = 360 p 5 = = Si noti che le ampiezze degli angoli cosí determinate esauriscono l ampiezza dell angolo giro, infatti: 5 α i = α 1 + α 2 + α 3 + α 4 + α 5 = = 360. i=1 Osservando che Il grafico a torta richiesto é dunque il seguente: Figura 4: Grafico a torta della distribuzione di frequenza relativa del parere circa la gestione dei contributi destinati negli ultimi anni alla Chiesa Cattolica grazie all 8 per mille della dichiarazione dei redditi nella popolazione in etá lavorativa di un certo paese italiano
13 ESERCIZIO nr. 3 Si supponga che il numero di punti di ristoro di una catena di fast-food italiana risulti distribuito nelle province del Nord Italia, del Centro Italia e del Sud Italia/Isole come segue: Nord Italia Centro Italia Sud Italia/Isole Ciò premesso, si risponda ai seguenti quesiti: 1. si precisi quale sintesi dei dati grezzi è stata proposta, si identifichi il fenomeno statistico di interesse, precisandone la natura e si identifichino le popolazioni statistiche considerate, determinandone le numerositá La sintesi dei dati grezzi proposta dal testo dell esercizio é la distribuzione di frequenza di X su U 1, U 2, U 3, ove: X: numero di punti di ristoro di una catena di fast-food italiana identifica il fenomeno statistico di interesse e U 1 : province del Nord-Italia, U 2 : province del Centro-Italia, U 3 : province del Sud-Italia/Isole, rappresentano le popolazioni statistiche considerate. Si noti che X é di tipo quantitativo discreto: le relative modalitá sono infatti rappresentate da numeri che identificano il risultato del conteggio dei punti di ristoro della catena di fast-food in questione nelle varie province italiane; X é rilevato con scala di modalitá di tipo rapporto, infatti il valore zero é indicativo dell assenza del fenomeno, ossia dell assenza di punti di ristoro in una certa provincia italiana. Le popolazione statistiche prese in esame risultano caratterizzate da numerositá: 6 N 1 = f i = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 + f 5 + f 6 = = 47 i=1 con riferimento a U 1, 6 N 2 = f i = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 + f 5 + f 6 = = 26, i=1 con riferimento a U 2 e 6 N 3 = f i = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 + f 5 + f 6 = = 37 i=1 con riferimento a U 3.
14 2. Nelle province di quale parte d Italia la catena di fast-food in questione risulta più frequentemente presente con almeno 4 punti di ristoro? E in quale parte con meno di 2 punti di ristoro? (Qualora necessario, si mantengano due cifre dopo la virgola) Si noti che il quesito richiede un confronto tra le distribuzioni di frequenza di X nelle tre popolazioni prese in esame. Poiché le tre popolazioni statistiche considerate hanno numerositá differenti, ai fini del confronto richiesto dal quesito é necessario ricorrere alle frequenze relative. Indicate con p (1) i, p (2) i, p (3) i le frequenze relative associate alla modalitá x i di X rispettivamente in U 1, U 2, U 3, i = 1,..., 6 (notazione analoga per le frequenze assolute), le distribuzioni di frequenza relativa di X su U 1, U 2, U 3, mantenendo due cifre dopo la virgola come suggerito dal testo dell esercizio, risultano: x i p (1) i = f (1) i /N 1 p (2) i = f (2) i /N 2 p (3) i = f (3) i /N 3 0 4/47=0.08 2/26=0.08 6/37= /47=0.13 5/26=0.19 3/37= /47=0.23 3/26=0.12 8/37= /47=0.28 5/26= /37= /47=0.15 6/26=0.23 2/37= /47=0.13 5/26=0.19 8/37= Pertanto, per identificare la parte d Italia nelle cui province la catena di fast-food in questione presenti piú frequentemente almeno 4 punti di ristoro, essendo la dicitura almeno equivalente alla dicitura maggiore o uguale, é necessario confrontare tra le tre popolazioni statistiche in esame la seguente quantitá: Freqrel(X 4) =Freqrel(X = 4)+Freqrel(X = 5) = p 5 + p 6. Ció premesso, in U 1 risulta: Freqrel(X 4) = p (1) 5 + p (1) 6 = = 0.28, ossia, in termini percentuali, nel 28% delle province del Nord Italia la catena di fast-food in questione é presente con almeno 4 punti di ristoro; in U 2 risulta: Freqrel(X 4) = p (2) 5 + p (2) 6 = = 0.42, ossia, in termini percentuali, nel 42% delle province del Centro Italia la catena di fast-food in questione é presente con almeno 4 punti di ristoro; infine, in U 3 risulta: Freqrel(X 4) = p (3) 5 + p (3) 6 = = 0.27, ossia, in termini percentuali, nel 27% delle province del Sud Italia/Isole la catena di fast-food in questione é presente con almeno 4 punti di ristoro. In conclusione, la catena di fast-food in questione risulta piú frequentemente presente con almeno 4 punti di ristoro nelle province del Centro-Italia. Al contrario, se si fosse
15 fatto ricorso alle frequenze assolute, si sarebbe erroneamente concluso a favore del Nord Italia (Freq(X 4) = 13 contro 11 e 10 rispettivamente nel Centro Italia e nel Sud Italia/Isole), popolazione nella quale le frequenze assolute in questione risultano di maggior entitá rispetto alle altre due popolazioni poiché caratterizzata da numerositá maggiore. Analogamente, per identificare la parte d Italia nelle cui province la catena di fastfood in questione presenti piú frequentemente meno di 2 punti di ristoro, é necessario confrontare tra le tre popolazioni statistiche in esame la seguente quantitá: Freqrel(X < 2) =Freqrel(X = 0)+Freqrel(X = 1) = p 1 + p 2. Ció premesso, in U 1 risulta: Freqrel(X < 2) = p (1) 1 + p (1) 2 = = 0.21, ossia, in termini percentuali, nel 21% delle province del Nord Italia la catena di fast-food in questione é presente con meno di 2 punti di ristoro; in U 2 risulta: Freqrel(X < 2) = p (2) 1 + p (2) 2 = = 0.27, ossia, in termini percentuali, nel 27% delle province del Centro Italia la catena di fast-food in questione é presente con meno di 2 punti di ristoro; infine, in U 3 risulta: Freqrel(X < 2) = p (3) 1 + p (3) 2 = = 0.24, ossia, in termini percentuali, nel 24% delle province del Sud Italia/Isole la catena di fast-food in questione é presente con meno di 2 punti di ristoro. In conclusione, la catena di fast-food in questione risulta piú frequentemente presente con meno di 2 punti di ristoro nelle province del Centro-Italia. Nuovamente, se si fosse fatto ricorso alle frequenze assolute, si sarebbe erroneamente concluso a favore del Nord Italia (Freq(X < 2) = 10 contro 7 e 9 rispettivamente nel Centro Italia e nel Sud Italia/Isole), identificando addirittura il Centro Italia come parte d Italia nella quale meno frequentemente la catena di fast-food presenta meno di 2 punti di ristoro. 3. Si rappresenti graficamente la distribuzione di frequenza relativa del fenomeno statistico in questione nella/e popolazione/i statistica/che identificata/e al punto 2 La popolazione statistica a cui fa riferimento il testo del quesito é evidentemente U 2. Ció premesso, essendo X fenomeno quantitativo discreto, ai fini della rappresentazione grafica della distribuzione di frequenza relativa di X su U 2 é opportuno il ricorso al diagramma a bastoncini. Considerato un sistema di riferimento cartesiano ortogonale, si identifichi dunque nell asse delle ordinate (asse verticale) l asse lungo il quale andremo a rappresentare le frequenze relative associate alle modalità del fenomeno; lungo l asse delle ascisse (asse orizzontale) si rappresentino invece le modalità del fenomeno; stante la natura quantitativa discreta del fenomeno in esame, a differenza di quanto sottolineato in sede di trattazione del diagramma a barre, a ciascuna modalitá, rappresentata da un valore numerico, corrisponderá sull asse delle ascisse un punto ben preciso. Dai
16 punti sull asse delle ascisse identificanti le modalitá di X si elevino dunque dei segmenti di lunghezza pari alle corrispettive frequenze relative su U 2, ottenendo cosí i bastoncini in questione. In definitiva, il diagramma a bastoncini della distribuzione di frequenza relativa di X su U 2 risulta come segue: Figura 5: Diagramma a bastoncini della distribuzione di frequenza relativa del numero di punti di ristoro di una catena di fast-food italiana nelle province del Centro Italia ESERCIZIO nr. 4 Il Preside dell Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi di una certa città italiana teme che i social networks possano sottrarre troppo tempo allo studio dei suoi allievi. Decide dunque di sottoporre gli studenti dell istituto di cui è a capo ad un intervista finalizzata a conoscere per quanto tempo (espresso in ore) essi utilizzino mediamente al giorno i social networks. I risultati della rilevazione sono stati sintetizzati come segue: {(0 0.25, 47), ( , 115), (0.5 1, 224), (1 2, 371), (2 3, 68), (3 5, 18)}
17 Ciò premesso, si risponda ai seguenti quesiti: 1. si precisi quale sintesi dei dati grezzi è stata proposta, si identifichi il fenomeno statistico di interesse, esplicitandone la natura e si identifichi la popolazione statistica considerata, determinandone la numerositá La sintesi dei dati grezzi proposta dal testo dell esercizio é evidentemente la variabile statistica di interesse, ossia: X = {(x i, f i ), i = 1,..., 6 : 6 f i = N}, i=1 o, equivalentemente, la distribuzione di frequenza del fenomeno statistico X nella popolazione U, che puó essere rappresentata in formato tabellare come segue: Il fenomeno statistico di interesse é: f i x i : x l x L N = 843 X: tempo medio giornaliero di connessione ai social networks espresso in ore. X é di tipo quantitativo continuo: le relative modalitá sono rappresentate da intervalli di valori aventi un unitá di misura; X é rilevato con scala di modalitá di tipo rapporto, infatti il valore zero é indicativo dell assenza del fenomeno, ossia dell assenza di utilizzo dei social networks. La popolazione statistica considerata é: U: studenti dell Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi di una certa città italiana, con numerositá: N = 6 f i = f 1 + f 2 + f 3 + f 4 + f 5 + f 6 = = 843. i=1 2. Si dica se le seguenti affermazioni sono vere o false giustificando la risposta Il quesito richiede di etichettare come vera o falsa ciascuna delle tre affermazioni proposte sulla base del confronto tra le frequenze associate agli intervalli di valori citati. Si noti, peró, che gli intervalli di valori che rappresentano le modalitá di X in U sono
18 caratterizzati da ampiezze differenti e il confronto tra frequenze associate ad intervalli di differente ampiezza puó dare luogo a conclusioni fuorvianti: le frequenze associate ad intervalli piú ampi possono infatti risultare maggiori delle frequenze associate ad intervalli meno ampi proprio a causa della maggior ampiezza dei corrispondenti intervalli. Ai fini della risoluzione del quesito, é dunque necessario determinare le ampiezze degli intervalli in questione (a tal proposito, si ricorda che l inclusione o meno di un estremo dell intervallo é assolutamente ininfluente ai fini del calcolo della relativa ampiezza) e depurare le frequenze dalle differenti ampiezze degli intervalli di valori a cui corrispondono: in altri termini, si rende necessario determinare le densitá di frequenza degli intervalli in questione, che risultano come segue:. Ció premesso: x i : x l x L f i x L x l ϕ i = f i x L x l = /0.25 = = /0.25 = = /0.5 = = 1 371/1 = = 1 68/1 = = 2 18/2 = 9 N = 843 a. nell istituto superiore considerato l utilizzo dei social networks tra un quarto d ora e mezz ora al giorno è più frequente che tra una e due ore al giorno É vera; infatti, notando che un quarto d ora e mezz ora equivalgono rispettivamente a 0.25 ore e 0.5 ore, risulta: ϕ 2 = 460 > 371 = ϕ 4 ; si noti invece che sulla base del confronto tra le frequenze f 2 e f 4 si sarebbe tratta la conclusione opposta, in virtú della maggior ampiezza di x 4 rispetto x 2. b. L utilizzo dei social networks tra una e due ore al giorno è più frequente che tra due e tre ore al giorno É vera; infatti risulta: ϕ 4 (= f 4 ) = 371 > 68 = ϕ 5 (= f 5 ); nel presente caso é dunque indifferente confrontare ϕ 4 con ϕ 5 o f 4 con f 5, poiché gli intervalli di valori a cui si riferiscono presentano medesima ampiezza. c. La connessione ai social networks per non più di un quarto d ora al giorno è meno frequente che tra due e tre ore al giorno É falsa; infatti, notando che la dicitura non piú di un quarto d ora equivale alla dicitura minore o uguale ad un quarto d ora, risulta: ϕ 1 = 188 > 68 = ϕ 5 ; si noti invece che sulla base del confronto tra le frequenze f 1 e f 5 si sarebbe tratta la conclusione opposta, in virtú della maggior ampiezza di x 5 rispetto x 1.
19 3. Si rappresenti l istogramma della distribuzione di frequenza relativa del fenomeno statistico in questione nella popolazione presa in esame (ove necessario, si mantengano tre cifre dopo la virgola. Essendo X fenomeno quantitativo continuo ed assumendo distribuzione uniforme delle frequenze nei rispettivi intervalli, ai fini della rappresentazione grafica della distribuzione di frequenza relativa di X su U 2 si deve ricorrere, come suggerito dal testo del quesito, all istogramma. Non essendo le frequenze direttamente confrontabili, in quanto associate ad intervalli di differente ampiezza, considerato un sistema di riferimento cartesiano ortogonale, lungo l asse delle ordinate (asse verticale) andremo a rappresentare le densitá di frequenza relativa associate alle modalità del fenomeno (confrontabili, a differenza delle frequenze); lungo l asse delle ascisse (asse orizzontale) rappresentiamo come di consueto le modalità del fenomeno; stante la natura quantitativa continua del fenomeno in esame, ciascuna modalitá sará rappresentata da un intervallo ben preciso, ossia l intervallo di valori che la rappresenta. Dall intervallo sull asse delle ascisse che rappresenta la generica modalitá di X si elevi dunque un rettangolo di altezza pari alla corrispettiva densitá di frequenza relativa su U 2, ottenendo cosí una serie di 6 rettangoli l uno accostato all altro; si noti che, cosí facendo, la frequenza relativa di x i su U 2 si identifica nell area del rettangolo avente come base x i, i = 1,..., 6: ció realizza dunque l obiettivo di associare la frequenza a tutti gli infiniti punti del corrispondente intervallo, come assunto dall ipotesi di distribuzione uniforme. Ció premesso, mantenendo tre cifre dopo la virgola come suggerito dal testo dell esercizio, le distribuzioni di frequenza relativa e di densitá di frequenza relativa di X in U risultano come segue: x i : x l x L f i p i = f i p x N L x i l x L x l /843 = /0.25 = /843 = /0.25 = /843 = /0.5 = /843 = /1 = /843 = /1 = /843 = /2 = N = Si noti che ai fini della determinazione delle densitá di frequenza relativa si sarebbe potuto equivalentemente ricorrere alle corrispettive densitá di frequenza determinando i rapporti ϕ i, i = 1,..., 6. N In definitiva, l istogramma della distribuzione di frequenza relativa di X su U risulta come segue:
20 Figura 6: Istogramma della distribuzione di frequenza relativa del tempo medio di connessione ai social networks degli studenti dell Istituto Tecnico Industriale Enrico Fermi di una certa città italiana
Le rappresentazioni grafiche
Le rappresentazioni grafiche Descrivono diversi aspetti dell informazione contenuta nei dati e si basano sulla rappresentazione di corrispondenze tra dati numerici e enti geometrici elementari (punti,
DettagliStatistica. Alfonso Iodice D Enza
Statistica Alfonso Iodice D Enza iodicede@unina.it Università degli studi di Cassino () Statistica / 27 Outline () Statistica 2 / 27 Outline 2 () Statistica 2 / 27 Outline 2 3 () Statistica 2 / 27 Outline
DettagliEsercitazioni di Statistica: ES.1.1
Esercitazioni di Statistica: ES.1.1 Le componenti fondamentali dell analisi statistica Unità statistica Oggetto dell osservazione di ogni fenomeno individuale che costituisce il fenomeno collettivo Carattere
DettagliSTATISTICA 1 ESERCITAZIONE 2
Frequenze STATISTICA 1 ESERCITAZIONE 2 Dott. Giuseppe Pandolfo 7 Ottobre 2013 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI DATI Le rappresentazioni grafiche dei dati consentono di cogliere la struttura e gli aspetti caratterizzanti
DettagliRappresentazioni grafiche
Rappresentazioni grafiche Su una popolazione di n = 20 unità sono stati rilevati i seguenti fenomeni: stato civile (X) livello di scolarità (Y ) numero di figli a carico (Z) reddito in migliaia di (W )
DettagliLe rappresentazioni grafiche
Le rappresentazioni grafiche Rappresentazione grafica La rappresentazione grafica è un disegno ottenuto facendo corrispondere ai numeri delle tabelle: - enti geometrici elementari (punti, linee, superfici.)
DettagliCon riferimento ai dati riportati nella seguente tabella, indicare la tipologia dei caratteri rilevati.
Corso di Laurea INTERFACOLTÀ - Esercitazione di Statistica n 1 ESERCIZIO 1: Con riferimento ai dati riportati nella seguente tabella, indicare la tipologia dei caratteri rilevati. ESERCIZIO 1 Soluzione:
DettagliQuestionario 1. Sono assegnati i seguenti dati
Questionario 1. Sono assegnati i seguenti dati 30 30 10 30 50 30 60 60 30 20 20 20 30 20 30 30 20 10 10 40 20 30 10 10 10 30 40 30 20 20 40 40 40 dire se i dati illustrati sono unità statistiche valori
DettagliDistribuzioni statistiche
Distribuzioni statistiche L operazione di determinazione delle modalità del carattere per ciascuno degli elementi del collettivo origina una distribuzione del collettivo secondo il carattere considerato.
DettagliCostruire il grafico di una distribuzione di frequenza
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri Costruire il grafico di una distribuzione di frequenza Luciano Matrone Avanti Maggio 2007 Qualitativo Mutabile Tipo di carattere
DettagliElementi di Statistica
Università degli Studi di Palermo Dipartimento di Ingegneria Informatica Informatica ed Elementi di Statistica 3 c.f.u. Anno Accademico 2010/2011 Docente: ing. Salvatore Sorce Elementi di Statistica Statistica
DettagliCorso di laurea in Scienze Motorie Corso di Statistica Docente: Dott.ssa Immacolata Scancarello Lezione 4: Rappresentazioni grafiche
Corso di laurea in Scienze Motorie Corso di Statistica Docente: Dott.ssa Immacolata Scancarello Lezione 4: Rappresentazioni grafiche 1 Una rappresentazione grafica Per una rappresentazione sintetica della
DettagliFonte: Esempio a fini didattici
I principali tipi di grafici Esiste una grande varietà di rappresentazioni grafiche. I grafici più semplici e nello stesso tempo più efficaci e comunemente utilizzati sono: i grafici a barre i grafici
DettagliI principali tipi di grafici
I principali tipi di grafici Esiste una grande varietà di rappresentazioni grafiche. I grafici più semplici e nello stesso tempo più efficaci e comunemente utilizzati sono: I GRAFICI A BARRE I GRAFICI
DettagliIndicatori di Posizione e di Variabilità. Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE Statistica Medica
Indicatori di Posizione e di Variabilità Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE Statistica Medica Indici Sintetici Consentono il passaggio da una pluralità
DettagliUniversità degli Studi di Verona
Università degli Studi di Verona CdL in Economia e Commercio a.a. 2010/2011 STATISTICA Esercitazioni: Annamaria Guolo Rappresentazioni grafiche e distribuzioni di frequenza: SOLUZIONI Esercizio 2 a) I
DettagliStatistica del turismo. Indice. 1. Premessa La compilazione di un grafico La rappresentazione di mutabili... 5
INSEGNAMENTO DI STATISTICA DEL TURISMO LEZIONE X LE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE PROF. GIOVANNI DI TRAPANI Indice 1. Premessa... 3 2. La compilazione di un grafico.... 4 3. La rappresentazione di mutabili....
DettagliLezione n. 1 _Complementi di matematica
Lezione n. 1 _Complementi di matematica INTRODUZIONE ALLA STATISTICA La statistica è una disciplina che si occupa di fenomeni collettivi ( cioè fenomeni in cui sono coinvolti più individui o elementi )
DettagliEsercitazioni di Statistica
Esercitazioni di Statistica Indici di posizione e di variabilità Prof. Livia De Giovanni lstatistica@dis.uniroma1.it Esercizio 1 Data la seguente distribuzione unitaria del carattere X: X : 4 2 4 2 6 4
DettagliSTATISTICA. La Statistica è la scienza che studia i fenomeni collettivi utilizzando metodi matematici.
STATISTICA La Statistica è la scienza che studia i fenomeni collettivi utilizzando metodi matematici. Essa si occupa della tecnica per raccogliere ed elaborare Dati (studenti, abitanti, oggetti, ecc.)
DettagliEsercitazioni di Statistica
Esercitazioni di Statistica Rappresentazioni grafiche Prof. Livia De Giovanni statistica@dis.uniroma1.it Esercizio 1 Si consideri la seguente distribuzione delle industrie tessili secondo il fatturato
DettagliIstituzioni di Statistica e Statistica Economica
Istituzioni di Statistica e Statistica Economica Università degli Studi di Perugia Facoltà di Economia, Assisi, a.a. 2013/14 Esercitazione n. 1 A. I dati riportati nella seguente tabella si riferiscono
DettagliEsercizi Svolti. 2. Costruire la distribuzione delle frequenze cumulate del tempo di attesa
Esercizi Svolti Esercizio 1 Per una certa linea urbana di autobus sono state effettuate una serie di rilevazioni sui tempi di attesa ad una determinata fermata; la corrispondente distribuzione di frequenza
DettagliSimulazione dell esame di Statistica
Simulazione dell esame di Statistica SOLUZIONI ESERCIZIO nr. 1 Una catena di cinema multisala diffusa in tutta Italia é intenzionata ad incrementare la propria presenza in Sardegna; in particolare, vantando
DettagliCORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2
CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it TIPI DI MEDIA: GEOMETRICA, QUADRATICA, ARMONICA Esercizio 1. Uno scommettitore puntando una somma iniziale
DettagliSTATISTICA: esercizi svolti su MODA, MEDIANA, QUARTILI, DECILI e CENTILI
STATISTICA: esercizi svolti su MODA, MEDIANA, QUARTILI, DECILI e CENTILI 1 1 MODA, MEDIANA, QUARTILI, DECILI E CENTILI 2 1 MODA, MEDIANA, QUARTILI, DECILI E CENTILI 1. Viene rilevato il tempo X (in secondi)
DettagliRilevazione (Raccolta) Dati: Raccolta Campionaria e Raccolta Globale
Statistica Descrittiva Indagine Statistica: Terminologia Def. Popolazione (o Collettivo Statistico) : Insieme di elementi oggetto dell indagine statistica aventi caratteristiche comuni. Tali elementi vengono
DettagliUniversità di Cassino Corso di Statistica 1 Esercitazione del 15/10/2007 Dott. Alfonso Piscitelli. Esercizio 1
Università di Cassino Corso di Statistica 1 Esercitazione del 15/10/2007 Dott. Alfonso Piscitelli Esercizio 1 Il seguente data set riporta la rilevazione di alcuni caratteri su un collettivo di 20 soggetti.
Dettagli1 4 Esempio 2. Si determini la distribuzione di probabilità della variabile casuale X = punteggio ottenuto lanciando un dado. Si ha immediatamente:
CAPITOLO TERZO VARIABILI CASUALI. Le variabili casuali e la loro distribuzione di probabilità In molte situazioni, dato uno spazio di probabilità S, si è interessati non tanto agli eventi elementari (o
DettagliSTATISTICA AZIENDALE Modulo Controllo di Qualità
STATISTICA AZIENDALE Modulo Controllo di Qualità A.A. 009/10 - Sottoperiodo PROA DEL 14 MAGGIO 010 Cognome:.. Nome: Matricola:.. AERTENZE: Negli esercizi in cui sono richiesti calcoli riportare tutte la
DettagliLA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande)
LA DISTRIBUZIONE NORMALE (Vittorio Colagrande) Allo scopo di interpolare un istogramma di un carattere statistico X con una funzione continua (di densità), si può far ricorso nell analisi statistica alla
DettagliStatistica descrittiva
1/2 Statistica descrittiva Operazioni tipiche delle analisi statistiche sono: il conteggio la classificazione la misurazione la sintesi tramite modelli esplicativi dei fenomeni reali Statistica - Metodologie
DettagliStatistica - Esercitazione 1 Dott. Danilo Alunni Fegatelli
Esercizio 1: Statistica - Esercitazione 1 Dott. Danilo Alunni Fegatelli danilo.alunnifegatelli@uniroma1.it (a) Religione (b) Reddito familiare (c) Salario in Euro (d) Classe di reddito (I, II, ecc.) (e)
DettagliStatistica. (Dr. Elvira Di Nardo)
Statistica (Dr. Elvira Di Nardo) 80 ore = 10 crediti Orario: lun, mar,mer 9.30-11.30 Sede: AULA MAGNA (ex Fac. SMFN) Ricevimento: mer. 11.30-13.30 Esame: prova scritta (+ eventuale prova orale) Materiale
DettagliVariabili aleatorie. Variabili aleatorie e variabili statistiche
Variabili aleatorie Variabili aleatorie e variabili statistiche Nelle prime lezioni, abbiamo visto il concetto di variabile statistica : Un oggetto o evento del mondo reale veniva associato a una certa
DettagliIstituzioni di Statistica 1 Esercizi su strumenti grafici e funzione di frequenza relativa cumulata
Istituzioni di Statistica 1 Esercizi su strumenti grafici e funzione di frequenza relativa cumulata Esercizio 1 La seguente tabella riguarda il tempo per passare da 0 a 100 km/h di 17 automobili tedesche
DettagliProblema ( ) = 0,!
Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente
Dettaglix i. Δ x i
ITCS "R. LUXEMBURG" BO- AS 011-01 5CL MATEMATICA- COGOME: OME: VERIFICA UD 1.A : STATISTICA DESCRITTIVA (ORE ) DATA: 1] Data la serie del numero di componenti dei nuclei familiari rilevati in un gruppo
DettagliStatistica. Campione
1 STATISTICA DESCRITTIVA Temi considerati 1) 2) Distribuzioni statistiche 3) Rappresentazioni grafiche 4) Misure di tendenza centrale 5) Medie ferme o basali 6) Medie lasche o di posizione 7) Dispersione
DettagliGrafico è bello. Andamento degli iscritti alla classe prima in un istituto superiore. Tabella 1
Grafico è bello Livello scolare: 1 biennio Abilità interessate Passare dai dati grezzi alle distribuzioni statistiche di frequenze ed alle corrispondenti rappresentazioni grafiche. Contesto Distribuzioni
DettagliErrori di misura Teoria
Errori di misura Teoria a misura operazione di misura di una grandezza fisica, anche se eseguita con uno strumento precisissimo e con tecniche e procedimenti accurati, è sempre affetta da errori. Gli errori
DettagliDISTRIBUZIONE DI UN CARATTERE
Corso di Statistica (canale P-Z) A.A. 2009/10 Prof.ssa P. Vicard DISTRIBUZIONE DI UN CARATTERE Terminata la fase di acquisizione dei dati, iniziamo a vedere come rappresentarli e sintetizzarli. Il primo
DettagliCORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2
CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 2 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Indici di posizione variabilità e forma per caratteri qualitativi Il seguente data set riporta la rilevazione
DettagliPROVA SCRITTA DI STATISTICA. cod CLEA-CLAPI-CLEFIN-CLELI cod CLEA-CLAPI-CLEFIN-CLEMIT. 5 Novembre 2003 SOLUZIONI MOD.
PROVA SCRITTA DI STATISTICA cod. 4038 CLEA-CLAPI-CLEFIN-CLELI cod. 5047 CLEA-CLAPI-CLEFIN-CLEMIT 5 Novembre 003 SOLUZIONI MOD. A In 8 facoltà di un ateneo italiano vengono rilevati i seguenti dati campionari
Dettagli01 - Elementi di Teoria degli Insiemi
Università degli Studi di Palermo Facoltà di Economia CdS Sviluppo Economico e Cooperazione Internazionale Appunti del corso di Matematica 01 - Elementi di Teoria degli Insiemi Anno Accademico 2013/2014
DettagliObiettivi Strumenti Cosa ci faremo? Probabilità, distribuzioni campionarie. Stimatori. Indici: media, varianza,
Obiettivi Strumenti Cosa ci faremo? inferenza Probabilità, distribuzioni campionarie uso stima Stimatori significato teorico descrizione Indici: media, varianza, calcolo Misure di posizione e di tendenza
DettagliLa statistica. Elaborazione e rappresentazione dei dati Gli indicatori statistici. Prof. Giuseppe Carucci
La statistica Elaborazione e rappresentazione dei dati Gli indicatori statistici Introduzione La statistica raccoglie ed analizza gruppi di dati (su cose o persone) per trarne conclusioni e fare previsioni
DettagliExcel come foglio di calcolo. Altri Grafici con Excel Istogrammi, grafici a torta
Excel come foglio di calcolo Altri Grafici con Excel Istogrammi, grafici a torta Funzioni di Excel per elaborazioni di dati presenti nel foglio Excel prevede una serie di funzioni predeterminate, raggruppate
DettagliEsercizio. Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a. [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m
Sia a R non nullo e siano m, n numeri interi non nulli con m n. Allora a m /a n è uguale a [1] 1/a n m [2] 1/a m n [3] 1/a n m [4] a n m Vale la [1] perché per le proprietà delle potenze risulta a m a
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA - 9.Statistica - CTF Matematica - Seconda Parte Codice Compito: - Numero d Ordine D. 1 Un veicolo marcia per 50 km alla velocita v, e per altri 50 km alla velocita
DettagliCORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 4
CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 4 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Differenze semplici medie, confronti in termini di mutua variabilità La distribuzione del prezzo
DettagliCasa dello Studente. Casa dello Studente
Esercitazione - 14 aprile 2016 ESERCIZIO 1 Di seguito si riporta il giudizio (punteggio da 0 a 5) espresso da un gruppo di studenti rispetto alle diverse residenze studentesche di un Ateneo: a) Si calcolino
DettagliCapitolo 6. La distribuzione normale
Levine, Krehbiel, Berenson Statistica II ed. 2006 Apogeo Capitolo 6 La distribuzione normale Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Facoltà di Ingegneria, Università
DettagliPIANO CARTESIANO. NB: attenzione ai punti con una coordinata nulla: si trovano sugli assi
PIANO CARTESIANO Il piano cartesiano è individuato da due rette perpendicolari (ortogonali) che si incontrano in un punto O detto origine del piano cartesiano. Si fissa sulla retta orizzontale il verso
Dettaglia) Determinare il dominio, i limiti agli estremi del dominio e gli eventuali asintoti di f. Determinare inoltre gli zeri di f e studiarne il segno.
1 ESERCIZI CON SOLUZIONE DETTAGLIATA Esercizio 1. Si consideri la funzione f(x) = e x 3e x +. a) Determinare il dominio, i limiti agli estremi del dominio e gli eventuali asintoti di f. Determinare inoltre
DettagliEsercizio 1 Questa tabella esprime i tempi di durata di 200 apparecchiature elettriche:
Istituzioni di Statistica 1 Esercizi su indici di posizione e di variabilità Esercizio 1 Questa tabella esprime i tempi di durata di 200 apparecchiature elettriche: Durata (ore) Frequenza 0 100? 100 200
DettagliCapitolo 6 La distribuzione normale
Levine, Krehbiel, Berenson Statistica Casa editrice: Pearson Capitolo 6 La distribuzione normale Insegnamento: Statistica Corso di Laurea Triennale in Economia Dipartimento di Economia e Management, Università
DettagliMoltiplicazione. Divisione. Multipli e divisori
Addizione Sottrazione Potenze Moltiplicazione Divisione Multipli e divisori LE QUATTRO OPERAZIONI Una operazione aritmetica è quel procedimento che fa corrispondere ad una coppia ordinata di numeri (termini
DettagliTeoria e tecniche dei test. Concetti di base
Teoria e tecniche dei test Lezione 2 2013/14 ALCUNE NOZIONI STATITICHE DI BASE Concetti di base Campione e popolazione (1) La popolazione è l insieme di individui o oggetti che si vogliono studiare. Questi
DettagliUNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA
UNITÀ DIDATTICA 5 LA RETTA 5.1 - La retta Equazione generica della retta Dalle considerazioni emerse nel precedente capitolo abbiamo compreso come una funzione possa essere rappresentata da un insieme
Dettaglia.a Esercitazioni di Statistica Medica e Biometria Corsi di Laurea triennali Ostetricia / Infermieristica Pediatrica I anno
a.a. 2007-2008 Esercitazioni di Statistica Medica e Biometria Corsi di Laurea triennali Ostetricia / Infermieristica Pediatrica I anno Dott.ssa Daniela Alessi daniela.alessi@med.unipmn.it 1 Argomenti:
DettagliLE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLE DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA
LE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLE DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA Obiettivo Cogliere rapidamente, attraverso le rappresentazioni grafiche più opportune, le informazioni più importanti sull andamento e/o sulla
DettagliESPONENZIALI. n volte
Corso di laurea: BIOLOGIA Tutor: Floris Marta; Max Artizzu PRECORSI DI MATEMATICA ESPONENZIALI IL CONCETTO DI POTENZA E LA SUA GENERALIZZAZIONE L elevamento a potenza è un operazione aritmetica che associa
DettagliClassificazione dei caratteri
Classificazione dei caratteri Carattere Qualitativo (Mutabile Statistica): modalità espresse da attributi Genere, Stato civile, Sett. di attività econ., Titolo di studio, Grado militare Carattere Quantitativo
DettagliProbabilità e Statistica
Corso PON Competenze per lo sviluppo Liceo Scientifico "Bonaventura Rescigno Baronissi Ing. Ivano Coccorullo Prof.ssa Angela D Ambrosio Frequenza assoluta e relativa Frequenza e intensità Nello studio
DettagliEquazioni lineari con due o più incognite
Equazioni lineari con due o più incognite Siano date le uguaglianze: k 0; x + y = 6; 3a + b c = 8. La prima ha un termine incognito rappresentato dal simbolo letterale k; la seconda ha due termini incogniti
DettagliIl Cerchio - la circonferenza.( Teoria ; Esercizi ) Determina l insieme di tutti i punti distanti 2 cm dal punto O. Cosa ottieni?
1 Il Cerchio - la circonferenza.( Teoria 63-65 ; Esercizi 129 138 ) 0) Definizione. Determina l insieme di tutti i punti distanti 2 cm dal punto O. Cosa ottieni? Determina l insieme di tutti i punti distanti
DettagliRappresentazione dei dati statistici
Rappresentazione dei dati statistici RAPPRESENTAZIONE dei dati statistici La rappresentazione dei dati può essere NUMERICA e GRAFICA Rappresentazione numerica dei dati: 1) TABELLE SEMPLICI 2) TABELLE COMPOSTE
DettagliLE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLE DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA
LE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLE DISTRIBUZIONI DI FREQUENZA Obiettivo: cogliere rapidamente, attraverso le rappresentazioni grafiche più opportune, le informazioni più importanti sull andamento e/o sulla
Dettagli01 - Elementi di Teoria degli Insiemi
Università degli Studi di Palermo Scuola Politecnica Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 01 - Elementi di Teoria degli Insiemi Anno Accademico 2015/2016
DettagliINTERPRETAZIONE DI GRAFICI E TABELLE. Liceo classico «G. Meli» 2014/15 Corso preparazione test universitari Prof. Silvio Vitellaro
INTERPRETAZIONE DI GRAFICI E TABELLE Liceo classico «G. Meli» 2014/15 Corso preparazione test universitari Prof. Silvio Vitellaro DESCRIZIONE DEGLI ESERCIZI Gli esercizi sono solitamente introdotti da
DettagliProgrammazione I Paolo Valente /2017. Lezione 6. Notazione posizionale
Lezione 6 Notazione posizionale Ci sono solo 10 tipi di persone al mondo: quelle che conoscono la rappresentazione dei numeri in base 2, e quelle che non la conoscono... Programmazione I Paolo Valente
DettagliStatistica descrittiva II
Probabilità e Statistica Esercitazioni a.a. 009/010 C.d.L.: Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni, Ingegneria Informatica Statistica descrittiva II Ines Campa Probabilità e Statistica - Esercitazioni
DettagliEsercitazioni di statistica
Esercitazioni di statistica Gli indici statistici di sintesi: Gli indici di centralità Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 7 Ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni
DettagliStatistica. Lezione 1
Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 1 a.a 2011-2012 Dott.ssa Daniela
DettagliLa distribuzione delle frequenze. T 10 (s)
1 La distribuzione delle frequenze Si vuole misurare il periodo di oscillazione di un pendolo costituito da una sferetta metallica agganciata a un filo (fig. 1). A Figura 1 B Ricordiamo che il periodo
DettagliL insieme dei numeri reali
n L insieme dei numeri reali [p. 80] n La retta reale [p. 8] n Calcolo approssimato [p. 82] L insieme dei numeri reali RICORDIAMO LA TEORIA n Numero irrazionale: numero non esprimibile mediante una frazione.
DettagliINDICATORI DI TENDENZA CENTRALE
INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE Consentono di sintetizzare un insieme di misure tramite un unico valore rappresentativo indice che riassume o descrive i dati e dipende dalla
DettagliCAPITOLO 2 RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DEI DATI
VERO FALSO CAPITOLO 2 RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DEI DATI V F 1. Una tabella base di frequenza contiene 2 colonne: una per i valori delle variabili d interesse e un altra per il numero delle volte che i
DettagliREGRESSIONE E CORRELAZIONE
REGRESSIONE E CORRELAZIONE Nella Statistica, per studio della connessione si intende la ricerca di eventuali relazioni, di dipendenza ed interdipendenza, intercorrenti tra due variabili statistiche 1.
DettagliNote sulla probabilità
Note sulla probabilità Maurizio Loreti Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Padova Anno Accademico 2002 03 1 La distribuzione del χ 2 0.6 0.5 N=1 N=2 N=3 N=5 N=10 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 5 10 15
DettagliIstituzioni di Statistica 1 Esercizi su tabelle di contingenza
Istituzioni di Statistica 1 Esercizi su tabelle di contingenza Esercizio 1 Per stimare la percentuale di fumatori nella popolazione italiana adulta viene intervistato un campione di 60 donne e uno di 40
DettagliCURRICOLO VERTICALE MATEMATICA RELAZIONI/ DATI E PREVISIONI/ MISURA
CURRICOLO VERTICALE MATEMATICA / DATI E PREVISIONI/ MISURA SCUOLA PRIMARIA CONOSCENZE (Concetti) ABILITA Classe 1^ - Classificazione - in situazioni concrete, classificare persone, oggetti, figure, numeri
DettagliCORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 3
CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 3 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Sintesi a cinque e misure di variabilità rispetto ad un centro Una catena di fast-food ha selezionato
Dettagli1 Nozioni utili sul piano cartesiano
Nozioni utili sul piano cartesiano Nozioni utili sul piano cartesiano Il piano cartesiano è un sistema di riferimento costituito da due rette perpendicolari (una orizzontale detta asse delle ascisse x
DettagliVariabili e scale di misura
Variabili e scale di misura Statistica descrittiva e Analisi multivariata Prof. Giulio Vidotto PSY-NET: Corso di laurea online in Discipline della ricerca psicologico-sociale IL CAMPIONAMENTO Esempio:
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA. Prof.ssa Donatella Siepi tel:
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PERUGIA STATISTICA MEDICA Prof.ssa Donatella Siepi donatella.siepi@unipg.it tel: 075 5853525 2 LEZIONE Statistica descrittiva STATISTICA DESCRITTIVA Rilevazione dei dati Rappresentazione
DettagliALCUNI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA. La scala Le carte geografiche Gli atlanti
ALCUNI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA La scala Le carte geografiche Gli atlanti La scala A che cosa fa pensare subito la parola scala in geografia? Alle CARTE GEOGRAFICHE perché sono rappresentazioni convenzionali
DettagliStatistica. POPOLAZIONE: serie di dati, che rappresenta linsieme che si vuole indagare (reali, sperimentali, matematici)
Statistica La statistica può essere vista come la scienza che organizza ed analizza dati numerici per fini descrittivi o per permettere di prendere delle decisioni e fare previsioni. Statistica descrittiva:
Dettagli3) In una distribuzione di frequenza si può ottenere più di una moda Vero Falso
CLM C Verifica in itinere statistica medica 13-01-2014 1) Indicate a quale categoria (Qualitativa, qualitativa ordinabile, quantitativa discreta, quantitativa continua) appartengono le seguenti variabili:
DettagliSTATISTICA: esercizi svolti sulla DISTRIBUZIONE NORMALE
STATISTICA: esercizi svolti sulla DISTRIBUZIONE NORMALE 1 2 Tavole della normale standard. Φ(x) = x 1 2π e t2 2 dt z.00.01.02.03.04.05.06.07.08.09 0.0 0.0 0.5040 0.5080 0.5120 0.5160 0.5199 0.5239 0.5279
DettagliAlunno/a Pag La figura indica quanti romanzi leggono gli alunni di una classe in un mese. Quanti sono gli alunni che leggono almeno 2 romanzi?
Alunno/a Pag. Esercitazione Alunno/a in preparazione alla PROVA d ESAME Classe III.. 2008 Buon Lavoro Prof.ssa Elena Spera. Quale tra le seguenti proposizioni è FALSA? A. La somma di due numeri dispari
DettagliPiano cartesiano e retta
Piano cartesiano e retta Il punto, la retta e il piano sono concetti primitivi di cui non si da una definizione rigorosa, essi sono i tre enti geometrici fondamentali della geometria euclidea. Osservazione
DettagliESERCIZIARIO DI MATEMATICA
Dipartimento di rete matematica ESERCIZIARIO DI MATEMATICA PER PREPARARSI ALLA SCUOLA SUPERIORE progetto Continuità SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Istituti comprensivi: Riva Riva Arco Dro Valle dei Laghi
DettagliCerchio di Mohr. n y. n x
t nm m t n P n s n Sia P un punto generico del continuo e z una generica retta passante per esso. Fissato un riferimento cartesiano {,, z}, siano n=[n n 0] T ed m=[m m 0] T due versori ortogonali nel piano
Dettagli1.4 Geometria analitica
1.4 Geometria analitica IL PIANO CARTESIANO Per definire un riferimento cartesiano nel piano euclideo prendiamo: Un punto detto origine i Due rette orientate passanti per. ii Due punti e per definire le
DettagliCodifica. Rappresentazione di numeri in memoria
Codifica Rappresentazione di numeri in memoria Rappresentazione polinomiale dei numeri Un numero decimale si rappresenta in notazione polinomiale moltiplicando ciascuna cifra a sinistra della virgola per
DettagliCalcolo numerico e programmazione Rappresentazione dei numeri
Calcolo numerico e programmazione Rappresentazione dei numeri Tullio Facchinetti 16 marzo 2012 10:54 http://robot.unipv.it/toolleeo Rappresentazione dei numeri nei calcolatori
DettagliINVILUPPO DI VOLO VELOCITÀ MASSIMA IN VOLO ORIZZONTALE RETTILINEO UNIFORME
INILUPPO DI OLO Una volta diagrammate le curve delle potenze disponibili e necessarie, dobbiamo ora usarle per determinare le prestazioni fondamentali del velivolo: tali prestazioni andranno a generare
DettagliINDICATORI DI TENDENZA CENTRALE
INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE Consentono di sintetizzare un insieme di misure tramite un unico valore rappresentativo è indice che riassume o descrive i dati e dipende
Dettagli