di gestione della sicurezza sul lavoro Modelli organizzativi e sistemi MODULO 3 dott.ssa Laura Manfrin MASTER SICUREZZA 21 aprile 2010 Trento

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1 MASTER SICUREZZA MODULO 3 Modelli organizzativi e sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro dott.ssa Laura Manfrin Trento 21 aprile 2010

2 Obiettivi Acquisire competenze in materia di Modelli Organizzativi Osservare casi pratici di adozione del SGSL Acquisire competenze per l implementazione di un SGSL

3 Linee Guida Uni Inail per un SGSL cosa sono Una guida utile alla implementazione di un sistema di gestione della sicurezza e salute condivisa dalle parti sociali.

4 Perché i sistemi di Gestione? Un Sgsl migliora l organizzazione della prevenzione e di riflesso l organizzazione generale dell azienda Riduce i costi degli infortuni Sensibilizza le risorse interne ed esterne Rende condivisi gli obiettivi di miglioramento Aumenta il benessere dei lavoratori

5 La sicurezza del lavoro è un problema di rilevanza strategica per ogni organizzazione perché: Ogni infortunio rappresenta oneri, difficoltà, problemi per l infortunato, per la collettività, per l organizzazione stessa Il Testo Unico sulla sicurezza impone regole organizzative e gestionali che devono essere collocate nella struttura generale dell organizzazione

6 Per questi motivi Confindustria ha sempre ritenuto importante diffondere e promuovere l adozione di Sistemi di Gestione della.

7 Criticità Numerosità di riferimenti in ordine: D.lgs. 231/01 Responsabilità Amministrativa dell Ente art. 25 septies Linee Guida Confindustria per la costruzione dei modelli organizzativi (231/01) Testo Unico per la sicurezza: art.30 c.1 lett. a-h Linee guida Uni Inail per un SGSL Ohsas 18001:2007 Le aziende hanno difficoltà ad orientarsi e a capire quando possono sentirsi tranquille di aver intrapreso il percorso corretto.

8 Criticità Dal momento in cui i Modelli fanno riferimento ad aspetti di cogenza normativa si perde il presupposto della volontarietà che faceva si che la loro adozione derivasse da una reale motivazione al miglioramento e non dalla necessità di difendersi a fronte di sanzioni Con il Testo Unico e la 231 l autorità di vigilanza può sottoporre a verifica il Modello Organizzativo (in caso di eventi infortunistici gravi con violazione delle norme)

9 I modelli perdono il valore di strumenti per la prevenzione e diventano ulteriori strumenti per la difesa in caso di evento infortunistico L introduzione del sistema disciplinare, previsto dal modello 231 prevede sanzioni per il non rispetto delle procedure si perde così il valore delle registrazioni finalizzate all analisi delle cause e all individuazione delle soluzioni non alla punizione del colpevole

10 Criticità Per completare il Modello Organizzativo occorre nominare un Organismo di Vigilanza Per i reati di sicurezza sul lavoro le aziende fanno molta fatica ad individuare i soggetti che possono essere parte dell ODV

11 Proposte E importante continuare a motivare le aziende ad intraprendere la strada dei Sistemi di Gestione della nell ottica del miglioramento continuo Fornire indicazioni concrete ed operative sulle modalità di attuazione dei Modelli Occorre promuovere l elaborazione di procedure chiare e semplificate soprattutto per le realtà aziendali più piccole

12 SECONDA PARTE Principali riferimenti normativi

13 Il D. Lgs. n. 231/01 Responsabilità penale dell impresa La legge 3 agosto 2007 n. 123 ha introdotto tra i reati presupposto per l applicazione del D. Lgs. 231/01 i reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell igiene e della salute sul lavoro.

14 Categorie di reati da cui può derivare la responsabilità dell ente Reati contro la Pubblica Amministrazione Art. 25 Reati contro il Patrimonio della Pubblica Amministrazione Reati contro la fede pubblica Art. 24 Art. 25 bis Reati Societari Art. 25 ter Reati con finalità di terrorismo Art. 25 quater Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili Art, 25 quater 1 Reati contro la personalità individuale Art. 25 quinquies Abusi di mercato Art. 25 sexies nei luoghi di lavoro Art. 25 septies Ricettazione/riciclaggio Art. 25 octies

15 Il D. Lgs. n. 231/01 Responsabilità penale dell impresa Il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 ha introdotto la responsabilità amministrativa degli Enti con o senza personalità giuridica, per determinati reati commessi a loro vantaggio o nel loro interesse dalle persone che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell ente e/o dai soggetti sottoposti alla loro direzione o vigilanza La responsabilità dell ente si aggiunge a quella penale delle persone fisiche che commettono il reato Societas delinquere potest!!

16 Il D. Lgs. n.231/01 Presupposto oggettivo della Responsabilità dell Ente Sussistenza di un fatto criminoso commesso: Nell interesse o A vantaggio dell ente Infortunio? Morte del lavoratore? Quale interesse e vantaggio??

17 Art. 5 Il D.Lgs. N. 231/01 Presupposto soggettivo della Responsabilità dell Ente Il reato è stato commesso da soggetti collegati all ente: In posizione apicale o sottoposti alla direzione o vigilanza degli apici

18 Art. 6 d.lgs. 231/01 La società può escludere la propria responsabilità per i reati commessi dai propri dipendenti se prova che: a) ha adottato ed efficacemente attuato modelli di organizzazione, gestione e controllo idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi b) ha affidato ad un organismo interno, dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo, il compito di vigilare sul funzionamento e l osservanza dei modelli e di curarne l aggiornamento c) le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente il modello di organizzazione d) non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell organismo di cui al punto b)

19 Il D. Lgs. N. 231/01 Organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro: quale convenienza? Le sanzioni pecuniarie arrivano fino a euro in caso di lesioni, fino a euro in caso di omicidio.

20 Organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro: quale convenienza? Se vi è condanna ulteriore sanzione interdittiva per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno, dove per sanzione interdittiva si intende: 1. l interdizione dall esercizio dell attività; 2. la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito; 3. il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio; 4. l esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l eventuale revoca di quelli già concessi; 5. il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

21 Il comma 3 dell art. 6 del D. Lgs 231/01, inoltre, prevede che i Modelli di organizzazione e di gestione possono essere adottati, garantendo le esigenze di cui al comma 2, sulla base di c.d. linee guida (testualmente codici di comportamento ) redatti dalle associazioni rappresentative degli enti, comunicati al Ministero della Giustizia che, di concerto con i Ministeri competenti, può formulare, entro trenta giorni, osservazioni sull idoneità dei modelli a prevenire i reati. Attualmente le Linee Guida di maggior riferimento sono: Confindustria APRILE 2008 ABI ANIA AIIA

22 I richiami all approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08 Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro D.Lgs. 81/2008 Titolo I Art. 2 (Definizioni) dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e gestionale per la definizione e l attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, comma 3, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;

23 TERZA PARTE L Art. 30 del Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

24 L art. 30 del TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro c.1 Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al d.lgs. 231/01, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi.

25 Art. 30: Requisiti richiesti (1) a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici b) valutazione dei rischi e delle misure di prevenzione e protezione c) attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza d) sorveglianza sanitaria e) informazione e formazione dei lavoratori f) vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori

26 Art.30: Requisiti richiesti (2) g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge h) periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate

27 SGSL: Requisiti richiesti c. 2 il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1. deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1 c. 3. articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello c.4.. un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate (riesame)

28 Art. 30 c. 5 In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee Guida Uni Inail per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti.

29 Standard indicati dal c. 5 British Standard OHSAS 18001:2007 Edito da BSI, sviluppato con il supporto sia di Enti di Normazione, Accreditamento e Istituti di certificazioni Internazionali Linee Guida Uni Inail per un SGSL Riferimento tutto italiano, non certificabile, frutto di un accordo tra le Parti Sociali, edite nel settembre 2001

30 Art.30 del D.lgs. n.81/08 Tabella di corrispondenza Uni Inail art. 30 TU - 231/01 Parti corrispondenti ex BS OHSAS :2007 Parti corrispondenti ex Linee Guida Uni- Inail D.lgs. 231/01 Responsabilità amministrativa dell'ente 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilita' amministrativa delle persone giuridiche, delle societa' e delle associazioni anche prive di personalita' giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: 4. Requisiti del sistema di gestione della salute e della sicurezza del lavoro 4.1 Requisiti generali A.Finalità B. Sequenza ciclica di un SGSL Art.5 L'ente è responsabile per i reati commessi nel suo interesse e vantaggio c.1 lett. a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; Requisiti legali ed altri D. Pianificazione c.1 lett. b) alle attivita' di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; 4.3. Pianificazione Identificazione del pericolo, calutazione del rischio e definizione dei sistemi di controllo Obiettivi e programmi D. Pianificazione Art.6 i modelli di organizzazione e gestione. devono individuare le attività nel cui ambito possono essere commessi reati (omicidio colposo e lesioni colpose gravi e gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche

31 c.1 lett.c) alle attivita' di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza,consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza c.1 lett.d) alle attivita' di sorveglianza sanitaria; c.1 lett. e) alle attivita' di informazione e formazione dei lavoratori; c.1. lett. f) alle attivita' di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; Tabella di corrispondenza Uni Inail art. 30 TU - 231/ Preparazione e risposta alle emergenze in quota parte controlo Operativo in quota parte Comunicazione D. Pianificazione E.3 Coinvolgimento del personale E.7. Integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa Art. 6 il modello deve prevedere specifici protocolli diretti a dare attuazione alle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire. in quota parte nel Requisiti legali ed altri D. Pianificazione Formazione, consapevolezza e competenza Comunicazione, partecipazione e Consultazione Comunicazione Partecipazione e consultazione E.3 Coinvolgimento del personale E.4 Formazione, addestramento,consapevolez za E.5 Comunicazione,flusso informativo e cooperazione in quota parte nel Risorse, ruoli, responsabilità, responsabilità finanziaria e atuorità E.2 Definizione dei compiti e delle responsabilità Art. 6 il modello deve prevedere specifici protocolli diretti a dare attuazione alle decisioni dell'ente in relazione ai reati da prevenire. Art.6 il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell'ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo; Art. 6 non deve esserci stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell'organismo di cui alla lettera b)

32 Tabella di corrispondenza Uni Inail art. 30 TU - 231/01 c.1 lett.g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; Requisiti legali ed altri D.Pianificazione c.1 lett. h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate Controllo operativo 4.5 Verifica Misura e monitoraggio delle prestazioni E.7 Integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa F. Rilevamento e analisi dei risultati e conseguente miglioramento del sistema F.3 Piano del monitoraggio c.2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta Effettuazione delle attivita' di cui al comma Documentazione Controllo dei Documenti Controllo delle registrazioni E.6 Documentazione c.3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell'organizzazione e dal tipo di attivita' svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio,... E.2 Definizione dei compiti e delle Responsabilità F.3 Piano del monitoraggio F.1 Monitoraggio interno della sicurezza

33 nonche' un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure c. 4. Il modello organizzativo deve altresi' prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul antenimento nel tempo delle condizioni di idoneita' delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in Occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell attivita' in Relazione al progresso scientifico e tecnologico. non presente non presente Tabella di corrispondenza Uni Inail art. 30 TU - 231/01 non presente non presente Controllo operativo 4.5 Verifica Misura e monitoraggio delle prestazioni Valutazione della Conformità Audit interno E.7 Integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa F. Rilevamento e analisi dei risultati e conseguente miglioramento del Sistema F.1 Monitoraggio interno della F.3 Piano del monitoraggi Art.7 c.4 l'efficace attuazione del modello richiede: a) una verifica periodica e l'eventuale modifica dello stesso quando sono scoperte significative violazioni delle prescrizioni ovvero quando intervengano mutamenti nell'organizzazione o nell'attività; b) un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto nel modello 4.6 Riesame della direzione nel ai fini della "gestione delle modifiche" F.4 Riesame del sistema D. Pianificazione 4.2 Politica SSL Analisi degli incidenti, NC, AC,AP Analisi degli incidenti NC,AC,AP C. la politica per la sicurezza e salute sul lavoro Art. 6 i modelli di organizzazione e gestione possono essere adottati sulla base di codici etici di comportamento non presente F.2 Caratteristiche e responsabilità dei verificatori

34 Definizione: Un Sistema è un insieme di componenti interagenti Quando vogliamo analizzare e modellizzare un sistema dobbiamo identificare le sue componenti principali: gli elementi e le interazioni tra elementi; inoltre dobbiamo definire il confine del sistema e gli input e gli output

35 QUARTA PARTE SGSL IN CONCERTO

36 Cosa è un SGSL Parte del sistema globale di gestione che facilita la gestione dei rischi relativi alla SSL collegati all attività dell organizzazione. Ciò include la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, attuare, realizzare, rivedere, e mantenere la politica della SSL dell organizzazione. da Linee Guida Uni Inail per un Sgsl

37 Cosa è un SGSL Parte del Sistema di Gestione di una Organizzazione utilizzato per sviluppare la politica SSL e per gestire i suoi rischi SSL. Include strutture organizzative, attività di pianificazione, responsabilità, pratiche, procedure, processi e risorse. da OHSAS

38 S icurezza Modelli organizzativi e SGQ RIESAMINARE IL SISTEMA E RIPIANIFICARE TENDERE ED OTTENERE UN MIGLIORAMENTO PROGRESSIVO METTERE IN ATTO LE ATTIVITA DEFINIRE RUOLI, COMPITI E RESPONSABILITA SENSIBILIZZARE LA STRUTTURA AZIENDALE ATTUARE LE AZIONI PREVENTIVE E CORRETTIVE ATTUARE MONITORAGGIO, VERIFICA E MISURAZIONE DEL SISTEMA ANALIZZARE INTERAZIONE DEI PROCESSI CON SSL FISSARE OBIETTIVI ELABORARE E GESTIRE PROGRAMMI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEFINIRE LA POLITICA VALUTARE I RISCHI IDENTIFICARE ASPETTI LEGALI APPLICABILI

39 Elementi centrali di un SGSL A) Impostazione politica e strategica in materia di protezione del lavoro B) Definizione dei compiti e delle responsabilità C) Strutturazione del sistema D) Organizzazione del flusso informativo E) Interazione fra le misure di sicurezza e i processi aziendali F) Gestione della documentazione G) Rilevamento e analisi dei risultati e conseguente perfezionamento del sistema

40 I primi passi Occorre valutare lo stato in cui si trova l organizzazione al momento in cui decide di applicare un SGSL tramite un processo di esame iniziale Necessario per definire: La politica La struttura organizzativa I processi, le procedure, le prassi da adottare

41 Esame iniziale Il momento in cui l Azienda verifica lo stato di attuazione degli adempimenti previsti dalle normative cogenti in materia di sicurezza sul lavoro ed il rispetto del Documento di Valutazione dei Rischi. L esame iniziale deve riguardare l organizzazione nelle condizioni di operatività ordinarie, straordinarie e di emergenza.

42 Esame iniziale L esame iniziale deve comprendere: L identificazione delle leggi e dei regolamenti applicabili all organizzazione L identificazione e l analisi dei processi gestiti dall organizzazione e delle loro interazioni L analisi e la valutazione dei rischi presenti nell organizzazione L identificazione di soggetti esposti

43 Esame iniziale La valutazione delle misure di prevenzione adottate in rapporto a leggi, regolamenti, prassi e norme di buona tecnica, prestazioni di organizzazioni simili esterne, ecc. Le prassi e le procedure esistenti per la gestione della SSL Le prassi e le procedure esistenti per approvvigionamenti e appalti

44 Esame iniziale I dati su incidenti, infortuni, malattie professionali e assenze I dati relativi ai costi diretti e indiretti della mancata sicurezza I punti di vista delle parti interessate a livello aziendale Il livello di partecipazione esistente dei lavoratori e dei loro rappresentanti L influsso di altri sistemi organizzativi sulle prestazioni di sicurezza

45 QUINTA PARTE Il processo di esame iniziale deve essere pianificato e i risultati devono essere adeguatamente documentati

46 4.3 Pianificazione Identificazione del pericolo, valutazione del rischio e definizione dei sistemi di controllo L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attive procedure per l identificazione continua dei pericoli, La valutazione del rischio e per la definizione delle necessarie misure di controllo..omissis Requisiti legali ed altri L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere attiva (e) una procedura (e) per identificare ed accedere ai requisiti di legge ed agli altri requisiti SSL ad essa applicabili...omissis BS OHSAS 18001:2007

47 4.3 Pianificazione Obiettivi e programma (i) L O dovrà stabilire, attuare e mantenere obiettivi SSL documentati, per ciascuna funzione o livello rilevante nell'ambito dell O stessa Gli obiettivi devono essere misurabili, ove praticabile e coerenti con la politica SSL, incluso l impegno alla prevenzione delle lesioni e delle malattie, alla conformità con i requisiti legali e gli altri requisiti ai quali O sottoscrive, e al miglioramento continuo..omissis BS OHSAS 18001:2007

48 4.4.7 Preparazione e risposta alle emergenze Preparazione e risposta alle emergenze Deve stabilire, attuare e mantenere attiva (e) una procedura (e) per: a) identificare le potenziali situazioni di emergenza b) rispondere a tali situazioni di emergenza Deve rispondere alle situazioni di emergenza individuate e prevenire o mitigare le conseguenze SSL ad essa associate. Nel pianificare le risposte alle situazioni di emergenza, O deve tenere in contro delle necessità delle parti interessate rilevanti, come per esempio i servizi di emergenza e i vicini BS OHSAS 18001:2007

49 4.4.7 Preparazione e risposta alle emergenze Deve anche periodicamente testare le sue procedure per rispondere alle situazioni di emergenza, quando praticabile, coinvolgendo le rilevanti parti interessate, qualora appropriato. Deve periodicamente riesaminare e, quando necessario, revisionare le procedure di preparazione e risposta alle emergenze, in particolare dopo i test e dopo il verificarsi di situazioni di emergenza. BS OHSAS 18001:2007

50 Pianificazione I requisiti chiave del processo di pianificazione sono i seguenti: definizione e graduazione degli obiettivi finalizzati al mantenimento e/o al miglioramento del sistema determinazione degli indicatori di efficacia determinazione dei criteri di valutazione idonei a dimostrare l effettivo raggiungimento degli obiettivi stessi

51 Pianificazione predisposizione di un piano per il raggiungimento di ciascun obiettivo l individuazione delle figure/strutture coinvolte nella realizzazione del piano stesso e l attribuzione dei compiti e delle responsabilità relative definizione delle risorse necessarie, comprese quelle economiche, e i tempi per il raggiungimento di tali obiettivi previsione delle modalità di verifica dell effettivo ed efficace raggiungimento degli obiettivi

52 Esempio di pianificazione Esempio di pianificazione da utilizzare come prima prova generale quando si avvia l attività di produzione documentale del SGSL ma il sistema non è ancora funzionante Obiettivi Risorse impegnate Tempo di realizzazione previsto Modalità di verifica e misurazione Periodicità di verifica Indicatori di efficacia Aggiornare il DVR con l analisi dei rischi per processi e individuare le misure di prevenzione e protezione Coinvolgimento di tutte le persone interessate (RSPP, RLS, Medico competente, Direzione aziendale) Entro il Verifica esistenza DVR nelle attività di monitoraggio A fine percorso Presenza del documento e firma della Direzione Diffusione della Politica per la sicurezza sul lavoro RSPP e Direzione aziendale Entro il Audit documentale del sistema 1 volta all anno Conoscenza tra i lavoratori al 100% Portare l azienda all avvio del SGSL con la prima emissione documentale Coinvolgimento di tutte le persone interessate (RSPP, RLS, Medico competente, Direzione aziendale) Entro il Audit documentale del sistema e primo riesame Ogni 6 mesi Documentazione completa emessa e diffusa Avviare la formazione dei soggetti coinvolti nella implementazione del SGSL ASPP, RLS, preposti Entro il Verifica durante l audit semestrale Ogni 6 mesi Numero di incontri programmati effettuati

53 Esempio di pianificazione mediante la definizione degli obiettivi per l attuazione della politica da utilizzare ad avvio del sistema documentale Obiettivi Risorse impegnate Tempo di realizzazi one previsto Modalità di verifica e misurazione Periodicità di Verifica Indicatori di efficacia Diminuire gli infortuni del XX% in un anno Direzione aziendale TUTTI GLI OPERATORI DELL AZIENDA Entro il Utilizzo di idonea modulistica per le rilevazioni. Verifica durante l Audit Raccolta ed analisi dei dati ogni sei mesi Indici di gravità e di frequenza ed eventuali altri indicatori Avviare l osservazione dei comportamenti pericolosi, la raccolta degli incidenti e il coinvolgimento dei capi reparto per il raggiungimento di questo obiettivo ASPP Preposti incaricati Entro il Utilizzo di idonea modulistica per le rilevazioni. Verifica durante l Audit Raccolta ed analisi dei dati ogni sei mesi n. schede raccolte, Analizzate 80% Affrontare e discutere tematiche relative alla sicurezza e salute, durante tutti gli incontri/ riunioni tecniche che si svolgono in azienda mensilmente ASPP TUTTE LE FUNZIONI COINVOLTE Costante da. Controllo periodico degli ordini del giorno Verifica durante l Audit di tutti gli ordini del Giorno emessi in Azienda Ogni tre mesi a campione N. riunioni con o.d.g sicurezza 80% Dare piena attuazione al DVR e a tutte le misure di prevenzione e protezione. Provvedere ad analizzare i rischi specifici non ancora completamente affrontati Coinvolgimento di tutte le funzioni interessate, 12 mesi Entro il. Verifica per mezzo dei monitoraggi. Ogni sei mesi. Tutti gli adempimenti previsti devono essere effettuati Maggiore coinvolgimento del Medico Competente Medico Competente Aspp 12 mesi Entro il Verifica durante l Audit Annua N. di sopralluoghi/incontri effettuati: almeno n. X in un anno Avviare la formazione dei soggetti coinvolti nella implementazione del SGSL Aspp, Consulente esterno Rls, Preposti Entro il. Verifica durante l Audit Ogni 6 mesi N. di incontri effettuati: XXX

54 SESTA PARTE Struttura e Organizzazione del Sistema

55 E. Struttura e organizzazione del sistema Le responsabilità e la relativa autorità in materia di SSL devono essere definite in coerenza con lo schema organizzativo e funzionale dell organizzazione. Nella definizione dei compiti organizzativi e operativi dell alta direzione, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori, devono essere esplicitati e resi noti anche quelli relativi alle attività di sicurezza di loro competenza nonché le responsabilità connesse all esercizio delle stesse e i compiti di ispezione, verifica e sorveglianza in materia di SSL. Linee guida uni/inail sgsl

56 Struttura e organizzazione del sistema Devono, inoltre, essere documentate e rese note a tutti i livelli dell organizzazione le funzioni e i compiti del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e degli eventuali addetti, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e degli addetti alla gestione delle emergenze, nonché i compiti e le responsabilità del medico competente. L alta direzione deve, inoltre, designare un soggetto, di adeguata capacità, cui affidare il compito e la relativa autorità, indipendentemente da ulteriori responsabilità, di coordinare e verificare che il SGSL sia realizzato e mantenuto. Linee guida uni/inail sgsl

57 4.4 Attuazione e funzionamento 4.4.1Risorse, ruoli, responsabilità, responsabilità finanziaria e autorità L Alta Direzione deve stabilire responsabilità definitive per la SSL e il SGSSL. L Alta Direzione deve dimostrare il suo impegno mediante: a) la disponibilità di risorse essenziali per stabilire, attuare, mantenere e migliorare il SGSSL Nota 1: Le risorse includono risorse umane e professionalità specializzate, infrastrutture organizzative,tecnologia e risorse finanziarie b) la definizione di ruoli comprensivi di responsabilità e responsabilità finanziaria, e le deleghe della propria autorità, per facilitare l effettiva gestione SSL c) ruoli, responsabilità, responsabilità finanziaria e autorità devono essere documentati e comunicati.. BS OHSAS 18001:2007

58 L organizzazione deve nominare un membro dell alta direzione con specifiche responsabilità SSL, indipendente da altre responsabilità, e con ruoli e autorità definite per: a)garantire che il SGSSL sia stabilito, attuato e mantenuto attivo in accordo con lo standard OHSAS; b)garantire che le registrazioni delle performance del SGSSL siano presentate all Alta Direzione per il Riesame ed utilizzate come base per il miglioramento del SGSSL. Nota 2. L Alta Direzione designata (per esempio in una grande O, un membro del comitato esecutivo o del Consiglio di amministrazione) può delegare qualcuno dei suoi doveri ad un collaboratore rappresentante della Direzione, mantenendo tuttavia la responsabilità finanziaria BS OHSAS 18001:2007

59 L identità dell Alta Direzione designata deve essere conosciuta a tutte le persone che lavorano sotto il controllo dell O Tutti coloro che hanno responsabilità direttive devono dimostrare il loro impegno al miglioramento continuo delle performance SSL L O deve assicurare che le persone nel posto di lavoro prendano responsabilità per gli aspetti di SSL sui quali hanno controllo, compresa l aderenza ai requisiti SSL applicabili all O BS OHSAS 18001:2007

60 Segreteria Amministrativa Capi Commessa Soci Lavoratori AE, APS Organigramma della sicurezza Presidente CdA RSPP MC Resp. Produzione Dirigente Resp. Commerciale Capi Commessa Preposto Soci Lavoratori RLS, AE, APS Lavoratore

61 Posizione Aziendale Capi Reparto Compiti ruoli responsabilità. esempio Ruolo per la sicurezza Obiettivi del ruolo in materia di sicurezza Responsabilità per la sicurezza Compiti in materia di sicurezza Preposto Ottenere nel proprio reparto la riduzione degli infortuni, incidenti e comportamenti pericolosi Dare attuazione agli interventi previsti nel DVR Vigilare sulla corretta applicazione da parte dei lavoratori delle disposizioni aziendali in materia di igiene e sicurezza, sul rispetto delle normative, delle procedure e istruzioni operative Controllare le condizioni di sicurezza ed igiene degli ambienti e delle attrezzature di lavoro Segnalare alla Direzione eventuali non conformità, infortuni, incidenti, comportamenti pericolosi rilevati durante lo svolgimento dei lavori Supportare il datore di Lavoro nell attuazione delle misure di prevenzione e protezione Assicurare la circolarità delle informazioni utili alla gestione della sicurezza, alla riduzione degli infortuni, all adozione di comportamenti idonei e sicuri sul lavoro Collaborare alla definizione ed attuazione delle misure di prevenzione e protezione della salute, relativi al reparto Officina /Ricambi Vigilare affinché nel reparto l uso di attrezzature, impianti, processi, avvenga nel rispetto delle specifiche di processo (es., libretto macchina) e sul rispetto delle disposizioni in materia di igiene

62 Posizione Aziendale Segr. Amm. Ruolo per la sicurezza Obiettivi del ruolo in materia di sicurezza Lavoratore Supportare le attività amministrative di gestione infortuni, reclutamento del personale, pianificazione controlli sanitari, gestione del personale dal punto di vista organizzativo e della sicurezza Responsabilità per la sicurezza Compiti in materia di sicurezza Come lavoratori Fornire supporto amministrativo delle attività di: gestione infortuni (per la registrazione sul registro infortuni e la segnalazione all INAIL); cooperazione e coordinamento con i clienti(per attività svolte presso sedi esterne); rilevazione di non conformità, infortuni, incidenti, comportamenti pericolosi; pianificazione delle attività di informazione, formazione, addestramento; sorveglianza sanitaria; reclami da clienti(per attività svolte da lavoratori presso sedi esterne).

63 E.4 Formazione, addestramento, consapevolezza L azienda dovrebbe definire e mantenere attive le modalità per assicurare che il personale sia ad ogni livello consapevole: dell importanza della conformità delle proprie azioni rispetto alla politica ed ai requisiti del SGSL; delle conseguenze che la loro attività ha nei confronti della SSL; delle possibili conseguenze dovute ad uno scostamento da quanto fissato in materia di SSL. Linee guida uni/inail sgsl

64 E.4 Formazione, addestramento, consapevolezza Nel SGSL lo svolgimento di compiti che possono influenzare la SSL dovrebbe richiedere adeguata verifica di competenza del personale addetto La competenza è definita in termini di adeguata formazione, addestramento e/o esperienza L azienda si dovrebbe attivare affinché i lavoratori e i loro rappresentanti siano sufficientemente competenti per partecipare realmente al funzionamento del SGSL e dovrebbe incoraggiare questa loro partecipazione Linee guida uni/inail sgsl

65 E.4 Formazione, addestramento, consapevolezza L azienda dovrebbe organizzare la formazione e l addestramento secondo i fabbisogni rilevati periodicamente, anche attraverso la consultazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti segue E.5 Comunicazione, flusso informativo e cooperazione Linee guida uni/inail sgsl

66 E.4 Formazione, addestramento, consapevolezza L O deve assicurare che qualunque persona sotto il suo controllo che esegua compiti che possono impattare su SSL sia competente in base di un appropriata educazione, training o esperienza, e e deve conservarne le relative registrazioni L O deve identificare le necessità di formazione associate con i suoi rischi SSL e il suo SGSSL. Deve fornire la formazione o intraprendere altre azioni per soddisfare a queste necessità, valutare l efficacia della formazione o delle azioni intraprese e conservare le registrazioni associate BS OHSAS 18001:2007

67 E.4 Formazione, addestramento, consapevolezza L O deve stabilire, attuare e mantenere attiva una (e) procedura (e) per rendere le persone che lavorano sotto il proprio controllo consapevoli de a) le conseguenze SSL, reali o potenziali, delle attività del proprio lavoro, della loro condotta, e dei benefici per la SSL relativi al miglioramento della prestazione personale b) i ruoli e le responsabilità e l importanza nel raggiungimento della conformità alla politica SSL e alle procedure ai requisiti del SGSSL, inclusa la preparazione alle emergenze i requisiti di risposta alle emergenze BS OHSAS 18001:2007

68 E.4 Formazione, addestramento, consapevolezza c) le potenziali conseguenze derivanti da scostamenti dalle procedure specificate Le procedure di formazione devono tenere conto dei differenti livelli di: a) responsabilità, abilità, lingua, professionalità e acculturamento b) rischio BS OHSAS 18001:2007

69 Sia nelle Linee Guida Uni Inail sia nella Ohsas 18001/2007 Sono presenti aspetti su comunicazione, consultazione, partecipazione, che mettono in evidenza la necessità di gestire questi processi dando massima diffusione e circolazione a tutte le informazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Sottolineano inoltre la fondamentale necessità di garantire raccolta di segnalazioni, suggerimenti, proposte da parte di tutti i soggetti aziendali.

70 Gestione della Informazione, Formazione, Comunicazione Una procedura per la gestione di questo processo deve: fornire criteri per la programmazione della formazione ed informazione dei lavoratori in azienda; definire le modalità adottate dall azienda per le comunicazioni interne e la diffusione di informazioni in materia di ssl; definire le modalità di comunicazione in materia di ssl adottate nei confronti di visitatori, clienti, fornitori, collaboratori

71 In concreto una Procedura sulla Gestione di formazione informazione addestramento Definizioni: Informazione: Trasmissione di notizie e conoscenze a livello verbale (orale o scritto) e non verbale (immagini, suoni, ecc.) Formazione: Promozione, sviluppo e aggiornamento, attraverso meccanismi di apprendimento consapevole di tre dimensioni: Sapere (conoscere cosa prevedono le norme in materia di sicurezza e salute e le conseguenze relative alla non corretta applicazione delle stesse). Saper Fare (saper operare seguendo le procedure di sicurezza). Saper Essere (essere fortemente motivati al lavoro in sicurezza).

72 In concreto una Procedura sulla Gestione di formazione informazione addestramento Addestramento: Intervento mirato all apprendimento da parte del soggetto destinatario di comportamenti corretti mediante presa visione diretta e prova operativa sul campo. Comunicazione Interna: Mettere in comune conoscenze e informazioni, attinenti alla sicurezza sul lavoro, tra tutti i lavoratori dell azienda. Comunicazione Esterna: Mettere in comune conoscenze e informazioni, attinenti alla sicurezza sul lavoro, con tutti i soggetti esterni all azienda.

73 Informazione dei lavoratori Chi effettua l attività di progettazione temi dell informazione es.: normativa cogente rischi generali rischi specifici misure di prevenzione e protezione adottate comportamenti da adottare

74 Informazione dei lavoratori Tempi dell informazione: quando? (esempio all assunzione o ad introduzione nuovi rischi, ecc.) strumenti dell informazione: comunicazioni verbali opuscoli bacheca aziendale riunioni

75 Formazione dei lavoratori Progettazione: chi la fa? con la collaborazione di chi? Programmazione: durata, periodicità degli interventi, destinatari, registrazioni e verbali, Libretto personale della formazione

76 Formazione dei lavoratori Verifica dell apprendimento e dell efficacia della formazione: questionari presentazione di lavori in aula verifica dei comportamenti nei reparti ecc.

77 Addestramento dei lavoratori Come: mediante affiancamento a cura di Capi reparto/ capi linea/ lavoratori esperti deve essere registrato a cura dell affiancatore è considerato attività formativa a tutti gli effetti

78 Altri argomenti che possono essere contenuti nella procedura Caratteristiche della comunicazione interna: riunioni (anche quella periodica) consultazione di Rls o altri lavoratori, modalità di convocazione degli incontri, ecc. Caratteristiche della comunicazione esterna: visitatori esterni e modalità di gestione degli stessi, fornitori, clienti, altri soggetti esterni.

79 Oggi presso la XXX dalle ore alle ore si è svolto un incontro di form azione e inform azione sull argom ento FORMATORE: FIRMA E lenco dei nom inativi che hanno partecipato all incontro COGNOME NOME FIRM A DEL LAVORATORE

80 La XXX attraverso affiancamento a (capo reparto / lavoratore / Responsabile di Produzione), ha provveduto a fornire adeguata inform azione / form azione con addestram enti teorico-pratici e specifici riferim enti alla sicurezza e salute sul lavoro all operatore: (nome e cognome) (m ansione attribuita) (reparto) in ordine a: Utilizzo della macchina/attrezzatura. Svolgimento delle operazioni di... Per la durata di mesi / settimane / giorni pari ad un numero complessivo di ore. Al term ine dell attività si rilascia copia della presente a com prova dell attività svolta. Data.. ( firma dell addestratore) ( firm a del lavoratore) (firm a del Datore di Lavoro o della direzione)

81 DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO CONTENUTI PROFILI DELLE MANSIONI E/O DESIGNAZIONI SICUREZZA Operaio generico PRINCIPALI ATTIVITÀ Esegue le indicazioni del capo reparto Utilizza pressa XXX e tornio XXX Mantiene in ordine materiali utilizzati per lavoro Altro specificare. REQUISITI PROFESSIONALI MINIMI PER LAVORARE IN SICUREZZA Informazione e formazione in materia di sicurezza come previsto dal D.lgs 626/94 ed in particolare deve: conoscere il corretto uso dei D.P.I.; conoscere il corretto uso delle macchine ed attrezzature che utilizza nello svolgimento della sua mansione; conoscere aziendale ecc il Piano di emergenza Nota per la compilazione del modulo: Per stabilire i requisiti professionali di ogni mansione analizzata il compilatore dovrà fare riferimento anche a: DVR e documenti collegati (es. Rischio chimico, rumore, altre valutazioni..) Normativa cogente

82 XXXXXXX SICUREZZA E PREVENZIONE PROGRAMMA DI FORMAZIONE MOS 2.3- PV Rev. 0 del stabilimento di: PONZANO V.TO DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO CONTENUTI RUOLO/ NOMINATIVO MANSIONE MOTIVAZIONE ATTIVITA' DURATA (ORE) SEDE APPRENDIMENTO PROSSIMA FORMAZIONE ATTIVITA' VERIFICA EFFETTUATA

83 E.6 Documentazione L organizzazione deve predisporre un sistema documentale, atto a consentire a tutto il personale la facile e rapida consultazione di ogni documentazione connessa, direttamente o indirettamente, al SGSL. L organizzazione deve inoltre pianificare le modalità per l aggiornamento, in tempo utile ai bisogni, e la conservazione della propria documentazione e attuarne la realizzazione. Linee guida uni/inail sgsl

84 E.6 Documentazione Per la costruzione del Sistema Documentale del Sistema di gestione della e Salute sul Lavoro oltre al riferimento scelto per il sistema: BS OHSAS 18001:2007 Linee Guida UNI/INAIL Un utile riferimento è: Norma UNI Linee guida uni/inail sgsl

85 UNI La Norma UNI è una Linea Guida per lo sviluppo e la tenuta sotto controllo della documentazione del Sistema di Gestione per la Qualità, Ambientale e e Salute sul Lavoro

86 Il Sistema Documentale deve essere quello necessario ed idoneo a dimostrare l efficace: Pianificazione Funzionamento Controllo Miglioramento continuo del Sistema stesso

87 Le finalità della Documentazione di un Sistema di Gestione sono: Descrivere il Sistema > manuale e procedure Comunicare e fornire informazioni alle funzioni aziendali in merito al Sistema ed alle modalità di regolazione di processi e attività > manuale/procedure, istruzioni operative, modulistica

88 Le finalità della Documentazione di un Sistema di Gestione sono: Fornire evidenze oggettive per i requisiti del sistema ed il suo funzionamento> documenti di registrazione/modulistica

89 Per definire le necessità di regolazione di processi ed attività si considerano: I requisiti del riferimento scelto per la costruzione del Sistema> tenendo conto delle necessità di descrivere come rispondo a tali requisiti e del fatto che spesso sono esplicitamente richieste procedure documentate I processi e le attività critici> individuazione durante l esame iniziale attraverso i processi di Valutazione dei Rischi ed Analisi normativa cogente applicabile all organizzazione

90 E.6 Documentazione La documentazione è uno strumento organizzativo importante che consente ad una azienda la gestione nel tempo delle conoscenze pertinenti alla specifica realtà produttiva anche con l obiettivo di contribuire alla implementazione ed al monitoraggio del sistema gestionale per la salute e la sicurezza aziendale. Linee guida uni/inail sgsl

91 4.4.4 Documentazione La documentazione del SGSL deve comprendere: a) politica e obiettivi SSL b) la descrizione degli obiettivi del SGSSL c) la descrizione degli elementi principali del SGSSL e delle loro interazioni e i riferimenti a documenti correlati d) i documenti, incluse le registrazioni, richiesti dallo standard OHSAS e) i documenti, incluse le registrazioni, che l organizzazione individua come necessari per assicurare l efficace pianificazione, funzionamento e controllo dei processi che sono correlati alla gestione dei propri rischi SSL BS OHSAS 18001:2007

92 4.4.5 Controllo della documentazione I documenti richiesti dal SGSL e dallo standard OHSAS devono essere tenuti sotto controllo. Le registrazioni sono un tipo particolare di documento che deve essere tenuto sotto controllo. L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere aggiornate una o più procedure per: approvare i documenti per la loro adeguatezza prima dell emissione riesaminare, aggiornare se necessario e conseguentemente riapprovare i documenti BS OHSAS 18001:2007

93 4.4.5 Controllo della documentazione assicurare che le modifiche e lo stato di revisione corrente dei documenti siano identificati assicurare che le versioni aggiornate dei documenti applicabili siano disponibili presso i punti di utilizzo assicurare che i documenti siano leggibili e prontamente identificabili BS OHSAS 18001:2007

94 4.4.5 Controllo della documentazione assicurare che i documenti di origine esterna che l organizzazione ha stabilito come necessari siano identificati e che la loro distribuzione sia controllata prevenire l uso involontario di documenti obsoleti ed applicare loro un opportuna identificazione se devono essere conservati per qualunque motivo BS OHSAS 18001:2007

95 4.5.4 Controllo delle registrazioni L'organizzazione deve stabilire e mantenere le necessarie registrazioni per dimostrare la conformità ai requisiti del suo SGSL e allo standard nonché i risultati ottenuti L organizzazione deve stabilire, attuare e mantenere una o più procedure per l identificazione, l archiviazione, la protezione, il recupero, la conservazione e l eliminazione delle registrazioni Le registrazioni SSL devono essere e rimanere leggibili, identificabili e rintracciabili BS OHSAS 18001:2007

96 In generale la documentazione gestita dall organizzazione si può suddividere in due gruppi Documenti interni: Documenti del SGSL: le procedure (gestionali e tecniche), le istruzioni operative e relativi moduli di registrazione, il Documento di politica per la sicurezza ed il Documento di pianificazione: definizione degli obiettivi Documenti richiesti dalla normativa vigente, inerente la SSL, e realizzati internamente all azienda (Documento di valutazione dei rischi, con relativi allegati, Documenti di valutazione rischi specifici, Piani Operativi di per singoli cantieri, procedure per la gestione emergenze, moduli di designazione e comunicazione nomine, denunce impianti, ecc ) Eventuali documenti interni o diretti all esterno non compresi nella modulistica del sistema (es. documentazione specifica per la sicurezza relativa a incarichi / subappalti / contratti, documenti relativi alla sorveglianza sanitaria, )

97 Sistema documentale La struttura del Sistema Documentale del SGSL può essere rappresentata da una piramide che indica il grado di dettaglio delle informazioni Manuale Procedure Grado di dettaglio decrescente Istruzioni Operative Registrazioni

98 UNI Manuale Il manuale contiene: Descrizione della struttura dell organizzazione Elenco dei documenti richiamati in esso Descrizione del sistema e della sua attuazione Descrizioni dei processi e delle loro interazioni Riferimento incrociato con i punti del riferimento scelto I metodi per soddisfare Politica ed Obiettivi (direttamente o con riferimento a documenti collegati) Le procedure documentate o il riferimento ad esse I punti del manuale possono seguire la sequenza dei punti del riferimento scelto, la sequenza dei processi o altra sequenza ritenuta utile all organizzazione

99 UNI Procedure Le procedure Documenti organizzativi dove viene chiarito: cosa deve essere fatto (ossia l attività), Da chi (la responsabilità), Quando, come e con quali strumenti (la modalità di attuazione e documenti collegati e di registrazione) e come tutto ciò vada tenuto sotto controllo Può essere utile includere all interno della procedura diagrammi di flusso o tabelle

100 UNI Procedure Le procedure Devono essere identificate in modo univoco Possono rimandare alle istruzioni operative Descrivono attività interfunzionali Se scritta in stretta collaborazione con i suoi Potenziali esecutori sarà maggiormente comprensibile ed utilizzata.

101 UNI Procedure Contenuto di una procedura: TITOLO 1.SCOPO 2.CAMPO DI APPLICAZIONE 3.COMPITI E RESPONSABILITA (redazione, verifica, approvazione, attuazione) 4.MODALITA OPERATIVE 5.DOCUMENTI RICHIAMATI

102 UNI Procedure SCOPO: deve essere definito; CAMPO DI APPLICAZIONE: include le aree a cui la procedura si applica e quelle a cui non si applica COMPITI E RESPONSABILITA : identifica la responsabilità e l autorità delle persone e/o delle funzioni dell organizzazione, nonché le loro relazioni, che sono associate con i processi e le attività descritte dalla procedura MODALITA OPERATIVE: descrive i processi, le attività, i controlli, le risorse, la documentazione e le misurazioni necessarie in relazione alle attività richieste DOCUMENTI RICHIAMATI: definisce i documenti correlati con le attività oggetto della procedura

103 UNI Istruzioni operative Le istruzioni operative Descrizioni dettagliate per svolgere determinate attività CRITICHE che avrebbero influenza negativa in loro mancanza. Devono avere chiara evidenza dell approvazione e revisione Documentazione di facile interpretazione, rivolta al personale operativo a supporto della mansione da svolgere. La struttura e il formato possono varie secondo necessità diagramma di flusso Testo con foto, tabelle, ecc.

104 UNI Registrazioni Registrazioni Documenti che permettono di seguire l andamento delle prestazioni e della gestione del sistema. Sono documenti richiamati dal manuale, dalle procedure o dalle istruzioni con cui si dà evidenza dell applicazione del SGSL. Sono i Moduli da utilizzare per la registrazione delle attività che danno evidenza oggettiva dell applicazione del sistema.

105 L organizzazione deve affidare a una figura aziendale la responsabilità della gestione documentale e definisce modalità per: stabilire i contenuti e il formato dei documenti (supporti elettronici, cartacei, audiovisivi); definire il collegamento tra la documentazione e il flusso informativo in modo da assicurare l accurata;

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