Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema. Laboratori del Sapere Scientifico
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1 Prodotto realizzato con il contributo della Regione Toscana nell'ambito dell'azione regionale di sistema Laboratori del Sapere Scientifico
2 Misurare il corpo in estetica Un percorso sulla misura in Igiene e anatomia Percorso LSS a.s Classi 1C - 1D Istituto Professionale indirizzo operatore benessere - IeFP complementare ISI Sandro Pertini - Lucca
3 Collocazione del percorso effettuato Il percorso si colloca all inizio della classe prima di un istituto professionale per operatori nel settore del Benessere nell ambito dell insegnamento di Igiene e Anatomia (Prof.ssa Cosetta Matteoni). I temi del percorso sono stati già introdotti nel curricolo negli ordini di scuola precedenti e vengono ripresi all inizio del biennio superiore nelle scienze integrate con l intenzione di essere approfonditi attraverso una osservazione più consapevole nelle attività di laboratorio e un uso più maturo degli strumenti matematici. Il percorso contestualizza il processo di misura, ovvero una metodologia scientifica basilare, calandola in tematiche di interesse professionale.
4 Obiettivi essenziali di apprendimento Favorire lo sviluppo di una didattica di tipo laboratoriale Acquisire un approccio scientifico ai fenomeni osservati nella realtà quotidiana Saper realizzare una misura e determinarne l incertezza in un contesto professionale Sviluppare l autonomia e il senso critico Misurare parametri biofisici Acquisire una corretta manualità nella misura di grandezze anatomiche
5 Elementi salienti dell approccio metodologico Riflessione autonoma su alcuni problemi aperti di natura professionale nel campo dell estetica Elaborazione in classe con cooperative learning per individuare una strategia di risposta Focus su attività sperimentali eseguite dagli studenti, promuovendo situazioni di apprendimento attivo Realizzazione di laboratori hands on Elaborare semplici modellizzazioni per determinare correttamente le grandezze da misurare Elaborare strategie di misura che garantiscano la riproducibilità
6 Materiali, apparecchi e strumenti impiegati. Materiali il proprio corpo Strumenti metri da sarta calcolatrice
7 Ambienti in cui è stato sviluppato il percorso Aula
8 Tempo impiegato per la messa a punto preliminare nel Gruppo LSS 2-3 incontri in cui si è discusso la metodologia e alcuni aspetti disciplinari e di realizzazione che favorissero l apprendimento attivo per la progettazione specifica e dettagliata nella classe: 5 ore Tempo-scuola di sviluppo del percorso 8 ore per documentazione 10
9 Altre informazioni La realizzazione del percorso in un professionale ha richiesto di individuare strategie che motivassero gli studenti. Senza dubbio un grande limite è proprio la scarsa abitudine a confrontarsi autonomamente con problemi aperti anche di natura professionale. L aspetto motivazionale è stato essenziale per coinvolgere gli studenti. La tematica dell estetica del corpo oltre ad essere un argomento importante per la professione è anche un argomento particolarmente sensibile in questa fascia di età.
10 Descrizione del percorso didattico Il percorso si è articolato in diverse fasi: 1. Riflessione individuale su quali misure effettuare per valutare la forma fisica di un individuo 2. Riflessione collettiva: discussione sull utilità delle misure proposte 3. Pratica della misurazione: in questa fase si è proceduto per tentativi, evidenziando via via le problematiche che hanno portato all elaborazione autonoma di un metodo di misurazione di alcune circonferenze corporee.
11 Fase 1. RIFLESSIONE INDIVIDUALE E stato chiesto di preparare un foglio da utilizzare come «diario» dell attività, su cui riportare le proprie osservazioni su quali siano i fattori importanti per valutare la forma fisica di un individuo.
12 La richiesta è stata preceduta da una fase «motivazionale» durante la quale alle studentesse è stato accennato più volte ad un nuovo lavoro da svolgere ed è stato loro spiegato che: - non sarebbe stata richiesta nessuna conoscenza precedente - l attività avrebbe fornito uno strumento utile dal punto di vista professionale - l impegno sarebbe stato premiato, al termine del percorso, con una valutazione positiva
13 Ci si è avvalsi, inoltre, delle ore di compresenza con le insegnanti di tecniche estetiche, che hanno esperienza diretta del lavoro che si svolge nei centri estetici e che hanno fornito ulteriore motivazione e indicazioni pratiche.
14 La maggior parte delle studentesse è stata in grado di indicare il peso, l altezza e il sesso come parametri da valutare, oltre a parametri come il benessere generale e la soddisfazione circa il proprio aspetto fisico.
15 Altre hanno parlato di valutazione della massa grassa e della massa magra e di circonferenze corporee, distinguendo fra uomo e donna. Hanno indicato principalmente l addome nell uomo e seno, punto vita, fianchi e cosce nella donna.
16 Fase 2. RIFLESSIONE COLLETTIVA E stata stimolata una discussione in classe sul quesito assegnato. In primo luogo, è emersa la necessità di valutare il peso in relazione all altezza; per questo, è stata loro fornito come strumento la formula del calcolo del BMI (Body Mass Index) con una tabella di riferimento per i valori (sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesità).
17 Non avendo a disposizione una bilancia e un metro da parete, sono state utilizzate misure prese in precedenza dalle studentesse.
18 Alcune studentesse con un valore di BMI nel range del normopeso hanno mostrato stupore per questo risultato, dicendo che si aspettavano di risultare sovrappeso. Si è colta l occasione per parlare dei modelli forniti dall industria della moda e dalle riviste e di come la magrezza non corrisponda necessariamente ad un buon stato di salute.
19 E stata mostrato questo grafico, che mette in relazione il BMI con il rischio di mortalità, misurato in diminuzione media degli anni di vita, facendo notare che ai BMI inferiori a 19 il rischio sale velocemente a valori anche superiori di quelli associati al sovrappeso.
20 Sono inoltre stati affrontati diversi aspetti della forma corporea di un individuo, dallo stato di salute alla percezione di sé, dalle differenti corporature fra uomo e donna e fra individuo diversi fino ad arrivare a una intuitiva distinzione fra massa grassa e massa magra.
21 Ricollegandosi alle conoscenze sui tessuti corporei, svolti nella regolare programmazione, si è riflettuto su come entrambe possano variare: la massa magra, al variare della muscolature, la massa grassa come aumento e diminuzione di tessuto adiposo.
22 E stata mostrata questa immagine, che ha stimolato una ulteriore discussione sul fatto che il peso varia in funzione della massa grassa ma anche di quella muscolare e che la valutazione deve essere sempre soggettiva poiché anche un parametro come il BMI non tiene conto di tutti i fattori. Si è accennato all esistenza di uno strumento come il bioimpedenziometro, capace di valutare quantitativamente il rapporto fra massa magra e massa grassa dell organismo.
23 Come già rilevato da alcune studentesse in modo autonomo, si è parlato dell utilità di quantificare le adiposità localizzate, con differenze fra uomo e donna. Ci si è ricollegati all ipoderma, o strato sottocutaneo di tessuto adiposo, e si è ricordato come il suo spessore possa variare a seconda della regione corporea, dell età e del sesso (oltre, ovviamente, che per la quantità e dimensione degli adipociti). Si è inoltre spiegato che il tessuto adiposo, oltre che a livello sottocutaneo, è presente anche a livello viscerale soprattutto nell addome.
24 Per la valutazione del tessuto adiposo sottocutaneo, è stato spiegato il concetto di plica corporea e il funzionamento del plicometro. Non avendo a disposizione altri strumenti, si è proposto di misurare con un metro da sarta alcune circonferenze corporee, già individuate dalle studentesse come zone di accumulo del tessuto adiposo.
25 3. PRATICA DELLA MISURAZIONE Si è proposto di misurare la circonferenza del punto vita e dei fianchi di alcune studentesse che si sono offerte come modelli. Senza fornire indicazioni sulle modalità sono stati effettuate le prime misurazioni. Fin dai primissimi tentativi sono emerse differenze rilevanti fra le diverse misure, in particolare nella circonferenza dei fianchi.
26 E stata fatta notare l estrema variabilità con la quale era stata effettuata la misurazione dei fianchi.
27 Questo ha reso evidente la necessità di stabilire un punto preciso in cui prendere la misura, che è stato concordato nel punto più largo dei fianchi e nel punto più stretto della vita. E stato fatto notare che questo risultava comodo nel caso specifico (essendo i soggetti da misurare giovani donne) ma che, in altri casi, avrebbe potuto essere necessario utilizzare dei punti di riferimento (es. ombelico).
28 Altre variazioni nelle misure effettuate anche dalla stessa persona hanno reso evidenti altri errori commessi di frequente. Metro inclinato Metro mal posizionato
29 Dito posizionato internamente
30 Alla fine di questa fasi le studentesse sono state in grado di definire un metodo che rendesse le misurazioni il più possibile uniformi e riproducibili.
31 Si è stabilito dunque di: 1. Definire il punto in cui effettuare la misura: - per le donne preferibilmente il punto più stretto della vita e il più largo dei fianchi; - per gli uomini l addome all altezza dell ombelico ed eventualmente i fianchi, un palmo sotto l ombelico o 5 cm sotto l ombelico; - Volendo valutare la circonferenza della coscia, del polpaccio o del braccio, utilizzare sempre il punto di circonferenza maggiore.
32 2. Prendere le misure senza abiti 3. Non tenere il dito sotto il metro al momento di prendere la misura 4. Fare attenzione che il metro sia posizionato parallelamente al terreno
33 DOPO PRIMA
34 A questo punto sono state effettuate numerose misurazioni che sono risultate molto più uniformi rispetto alle prime che erano state effettuate. Sono stati misurati la vita nel punto più stretto e i fianchi nel punto più largo.
35 Le studentesse hanno verificato che, anche al netto di tutti gli errori praticati inizialmente, la misura presentava un certo margine di variabilità. Hanno quindi compreso l impossibilità di effettuare una misura esatta. Si è parlato di incertezza della misura, dovuta al fatto che l operatore compie inevitabilmente degli errori e alla sensibilità dello strumento, che nel caso del metro da sarta è di 0,5 cm. Il concetto era loro familiare perché già introdotto dal docente di fisica.
36 A questo punto, una delle insegnanti di tecniche estetiche ha parlato della propria esperienza di lavoro presso una catena di centri estetici specializzati in dimagrimento, raccontando che i punti da misurare venivano individuati con un metro posizionato sulla parete e che le misurazioni effettuate su ciascuna cliente venivano effettuate ad una distanza da terra definita e riportata nella scheda, utilizzando sempre le stesse nei successivi controlli.
37 Non avendo a disposizione un metro da parete, è stato proposto di valutare la misura dei fianchi misurando 5 cm sotto l ombelico, in modo da verificare le problematiche derivanti da due misurazioni successive.
38 Dopo una serie di risultati ottenuti misurando la vita nel punto più stretto e i fianchi 5 cm sotto l ombelico, è risultato evidente come la misurazione oscillasse maggiormente nel secondo caso: mentre nel primo i valori erano compresi nel range di 1,5 cm, nel secondo caso il range era doppio.
39 Si è quindi colta l occasione per spiegare il concetto di somma degli errori, anche se in questo caso non si trattava propriamente di sommare due misure: si è fatto notare che quando il risultato dipende da due misurazioni successive l'errore è maggiore, e che questo è ciò che accade quando una misura si ottiene come somma o differenza di due diverse misurazioni: l imprecisione deve essere sommata.
40 Così, ad esempio, dovendo misurare l altezza di una persona in due fasi successive, poiché il metro arriva solo a 1,5 m, la misura ottenuta sarà da considerare con un incertezza di 1 cm invece che di 0,5 cm.
41 Verifiche degli apprendimenti La valutazione si è svolta secondo tre modalità: valutazione orale, tenendo conto degli interventi e dei contributi alla discussione; valutazione della relazione scritta sull attività; Valutazione pratica dell abilità acquisita nella misurazione.
42 Esempi
43 Analisi dei risultati ottenuti L attività, nel complesso, ha conseguito i risultati attesi: Il tema scelto ha aiutato a coinvolgere la totalità delle studentesse, almeno nella parte pratica della misurazione, cosa che difficilmente si sarebbe ottenuta con attività d altro genere in questo tipo di indirizzo; La riflessione individuale prima, e collettiva poi, ha portato le studentesse a individuare i parametri più indicati per valutare la forma fisica di un individuo e le ha stimolate a compiere misurazioni su se stesse (calcolo del BMI) e reciproche (calcolo di alcune circonferenze corporee).
44 Le notevoli differenze osservate quando la stessa misura era effettuata da persone diverse, o in momenti diversi, hanno portato alla comprensione della necessità di stabilire dei criteri di riproducibilità della misura stessa L impossibilità di ottenere una misura univoca ha permesso di contestualizzare nella pratica professionale il concetto di incertezza della misura e di errore strumentale, già introdotto dal docente di fisica.
45 Criticità emerse Non avere indicazioni precise da parte del docente ha creato resistenza e incertezza e le studentesse hanno dovuto essere adeguatamente motivate a un percorso per loro poco usuale, quello della riflessione individuale. Non tutte le studentesse si sono sentite adeguate, in questa prima fase. Alcune hanno avuto bisogno di essere guidate più di quanto fosse auspicabile e altre hanno rinunciato Superata la riflessione collettiva e individuati i parametri da valutare, il coinvolgimento è stato più generale.
46 Valutazione dell efficacia del percorso: considerazioni del gruppo di ricerca LSS Il gruppo LSS ha permesso un'ampia condivisione tra docenti sia a livello disciplinare che didattico e gestionale; la ricaduta sulle attività in classe è stata evidente. La possibilità di verificare il proprio percorso in itinere con i colleghi ed i coordinatori ha permesso di usare i punti di debolezza come chiavi per ripartire. In questo senso la didattica offerta ai ragazzi è diventata sempre più efficace. Il risultato raggiunto sia in termini di interesse e coinvolgimento degli studenti sia nell approfondimento del concetto operativo di misura ha soddisfatto pienamente le aspettative e le motivazioni del Gruppo.
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